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Felix Mendelssohn è un compositore romantico, compose diverse opere, concerti, sonate e

romanze senza parole.


La romanza senza parole è un tipo di composizione musicale per pianoforte che trova
sviluppo soprattutto nel periodo Romantico. Si tratta di brani, dal tipico andamento di
melodia accompagnata, di breve durata e senza forma prestabilita, che vogliono esprimere i
sentimenti dell’animo umano senza ricorrere a versi e rime.
Molto spesso, le “Romanze senza parole” sono l’omaggio offerto da Mendelssohn a parenti
ed amici in particolari occasioni, come, ad esempio, la prima, composta nel 1828 e regalata
alla sorella Fanny per il suo compleanno; fino al 1845 ne scrive 48, pubblicate in otto
raccolte di sei brani ciascuna.
Le pagine sono scritte secondo lo schema ternario, cioè: Parte A – Parte B: Intermezzo o
sviluppo – Parte C: ripresa di A; a volte sono presenti brevi introduzioni, riproposte anche
come coda. La struttura tecnica, proprio per la sua semplicità, lascia molto spazio
all’espressione.

L’opera 19 n.1 Fa parte del primo volume e fu composto tra il 1829 e il 1830. Molti dei titoli
citati furono dati dal compositore. Alcuni di quelli presenti nelle altre edizioni probabilmente
non sono suoi. I primi tre pezzi furono usati da Liszt per scrivere il Grande Pezzo da
Concerto sulle Romanze senza Parole di Mendelssohn (Grosses Konzertstück über
Mendelssohns Lieder ohne Worte) per due pianoforti nel 1834, che eseguì con una sua
allieva nell'aprile 1835.

La romanza senza parole ha una schema uguale a quella che abbiamo già studiato ovvero
l’op.30 n.2. L’accampamento si alterna tra la mano destra e la mano sinistra. La voce
superiore della mano destra fa da melodia.
È un andante con moto in mi maggiore 4/4.
Infatti l’accampamento è formato da 4 quartine di arpeggi con un tappeto di minima o
semiminima di tonica o dominante. Dalla seconda battuta la melodia e il basso vanno per
modo contrario.
All’undicesima battuta c’è una dominante della dominante che si presenta, infatti, un fa
diesis al basso. Il primo tema si conclude con un ritornello dalla seconda battuta.
Dopo il secondo ritornello si apre un nuovo tema in mi minore, una tonalità così estranea e
lontana alla tonalità precedente, la battuta successiva ci ritroviamo in un frammento
maggiore grazie al terzo grado maggiore.
Nella battuta ripete la stessa frase due volte fino ad arrivare alla ripresa del primo tema,
concludendo in mi maggiore con un piano

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