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La nascita della stampa

Introduzione

La stampa è una procedura che permette la riproduzione e la moltiplicazione su larga scala di scritti ed
immagini, attraverso una metodologia ben precisa. Grazie ad essa, la civiltà europea conobbe una
straordinaria diffusione della cultura, fino ad allora appannaggio esclusivo della Chiesa e di poche élite. In
questa guida vi illustrerò brevemente la storia della nascita della stampa, con tutte le informazioni
essenziali.

Origini orientali

Nell'antichità, la stampa fu sviluppata per la prima volta in Cina, dove dei blocchetti di legno venivano
impressi sulla carta grazie a matrici intagliate. Il primo vero libro stampato fu una copia del testo buddista
"Sutra del Diamante", risalente all'848 d. C. Circa. Quindi la stampa è considerata tutt'oggi un'invenzione
cinese o comunque orientale. Dal XIV secolo in poi, la stampa con blocchi di legno fu introdotta anche in
Europa, utilizzata soprattutto per stampare vestiti e carte da gioco. La tecnica più innovativa delle altre,
però, fu la stampa a caratteri mobili, la cui invenzione si fa risalire al cinese Bi Sheng (1041).

Sviluppi europei

All'inizio del XV secolo il libro era un codice manoscritto, prodotto grazie all'opera paziente e meticolosa di
un amanuense attivo in uno scrittoio di un monastero o di un convento. Il libro manoscritto era pertanto un
oggetto molto costoso; ogni copia era un pezzo unico. Alla metà del '500, l'orafo tedesco Johann Gutenberg
ebbe un'idea che avrebbe consentito di rendere molto più veloce il processo di riproduzione di un testo.
Nel 1450, a Magonza, sua città natale, inizio a fare una serie di esperimenti per stampare, velocemente e
con una qualità superiore a quella grafia umana. Gutenberg pensò di utilizzare inchiostri a base di olio e
non di acqua e, grazie alla sua ampia esperienza come orafo, ebbe l'intuizione di utilizzare una lega fatta di
antimonio, stagno e piombo per creare dei caratteri mobili più solidi e durevoli. Inoltre, prese spunto da un
torchio per il vino per creare un nuovo tipo di pressa per la stampa. L'invenzione della stampa in Europa
rappresentò una rivoluzione: costi e tempi di produzione dei volumi diminuirono drasticamente, sempre
più gente ebbe accesso a un numero crescente di opere scritte e si ovviò al problema degli errori di
copiatura, frequenti nei testi degli amanuensi.

Diffusione al di qua e al di là dell'oceano

In Italia, una delle città con più stampe conosciute fu Venezia, seguita da Roma, Firenze e Milano. Fu lo
stampatore veneziano Aldo Manuzio a pubblicare per primo i classici in edizioni di buona qualità ed
economiche. Fra le innovazioni introdotte da Manuzio importante fu quella relativa alle dimensioni dei libri.
I primi formati che si diffusero con l'invenzione della stampa furono quello "in folio", col foglio tipografico
piegato una volta a formare quattro facciate (per un'altezza tra i 30 e i 50 cm) e conservava l'accuratezza e
la qualità delle migliori edizioni. Degna di nota è anche l'introduzione di un nuovo tipo di carattere, il
"corsivo", che proprio dal nome della terra in cui fu inventato oggi è chiamato in inglese "italics". Nel 1472
poi stampata la prima opera in italiano, la Divina Commedia di Dante. In Inghilterra, nel 1476, in America
nel 1637.
La nascita delle forme moderne di pubblicazione a stampa

La stampa periodica dell'epoca si presenta in almeno tre tipologie: gli avvisi, le gazzette, i giornali..

Evoluzioni moderne della stampa

Tra l'Ottocento e il Novecento numerose furono le innovazioni apportate alle tecniche di stampa, la
macchina tipografica universalmente che consentiva di disporre meccanicamente i caratteri uno affianco
all'altro attraverso l'uso di una sorta di macchina da scrivere. Tra le più veloci, ricordiamo le stampanti laser,
capaci di stampare circa 35 pagine al minuto. Un bel passo avanti dai tempi di Gutenberg!

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