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Apocrifi e pseudoepigrafi tavia, la necessità di fare prova di un maggio-

del Nuovo Testamento re rigore storico e filologico aveva cominciato


a farsi sentire, fin dall’inizio del XIX secolo,
di Pierluigi Piovanelli anche in questo settore particolare degli studi
della letteratura cristiana e, nel 1823, Johann
1. Alla ricerca degli apocrifi perduti - 2. Da Nag Ham-
madi ad Al Minya, le grandi scoperte del XX secolo - 3. Karl Thilo aveva proposto di classificare i te-
I Neutestamentliche Apokryphen di Hennecke e sti apocrifi secondo i generi letterari dei van-
Schneemelcher e il dibattito sulla natura della lettera- geli, degli atti, delle lettere e delle apocalissi,
tura apocrifa cristiana - 4. L’«Association pour l’étude propri agli scritti neotestamentari.
de la littérature apocryphe chrétienne» e i nuovi pro-
getti editoriali - 5. Le prospettive attuali
Al tempo stesso, l’esplorazione sistematica
Bibliografia p. 49 dei fondi manoscritti greci e latini conservati
nelle varie biblioteche europee permise di ri-
scoprire dei testi antichi dei quali si pensava
avere perso ogni traccia e di pubblicare nuove
1. Alla ricerca degli apocrifi perduti edizioni critiche di quanti erano già noti. Fra
gli editori di testi apocrifi più illustri di que-
I cosiddetti «apocrifi del Nuovo Testa- sto periodo, vanno annoverati Constantin
mento» sono dei testi che, pur non essendo von Tischendorf e Montague Rhodes James.
stati inclusi nel canone ufficiale della Bibbia Il primo pubblicò i volumi degli Evangelia
cristiana (donde l’appellativo di «apocrifi», apocrypha, nel 1853 [18762], delle Apocalypses
dal greco apocryphon, «nascosto, segreto, apocryphae, nel 1866, e degli Acta apostolorum
esoterico», attestato fin dall’antichità), sono apocrypha, nel 1851, ripubblicati, in seguito,
attribuiti a personaggi illustri delle origini da Richard Lipsius e Max Bonnet, nel 1891-
cristiane (Gesù, Pietro, Paolo, Maria Mad- 1903. Al secondo dobbiamo non solo la ri-
dalena e altri ancora, donde l’appellativo scoperta di innumerevoli testi greci e latini,
moderno di «pseudoepigrafi», ovvero, di ma anche la pubblicazione dell’ottima anto-
falsa attribuzione) o raccontano una versio- logia The Apocryphal New Testament [1924].
ne inedita delle loro avventure (per esempio, Altri studiosi quali, per esempio, William
dell’infanzia e della passione di Gesù o delle Wright, Ignazio Guidi, Agnes Smith Lewis,
attività missionarie e delle esperienze misti- E.A. Wallis Budge e Alphonse Mingana, si
che degli apostoli). distinsero nella pubblicazione e la traduzione
Si tratta, in realtà, di un gruppo dispara- di testi apocrifi conservati in siriaco, copto,
to di testi di epoca e di provenienza spesso etiopico, arabo, armeno, georgiano o slavo.
diversissime che, a partire dal XVI secolo, Innumerevoli testi in tali lingue furono,
furono progressivamente riscoperti, editi e poi, pubblicati in collezioni prestigiose qua-
tradotti dagli studiosi occidentali. Il grande li il «Corpus Scriptorum Christianorum
bibliografo tedesco Johann Albert Fabricius Orientalium» e la «Patrologia Orientalis»,
fu il primo specialista a tentare di riunire tutti fondate all’inizio del XX secolo e tutt’ora in
i testi non canonici pubblicati – che fossero attività.
antichi o moderni, autentici o contraffatti,
di origine cristiana, giudaica o musulmana
– in un’unica opera antologica, il celebre 2. Da Nag Hammadi ad Al Minya, le gran-
Codex apocryphus Novi Testamenti, nel 1703 di scoperte del XX secolo
[17192].
Dei criteri altrettanto inclusivi furono A partire dalla fine del XIX secolo, altri
adottati dal sacerdote francese Jacques-Paul testi inediti o sconosciuti vennero progres-
Migne, editore delle monumentali Patrologia sivamente identificati fra le migliaia di fram-
Graeca e Latina, per la compilazione del Dic- menti di documenti papiracei o pergamenacei
tionnaire des apocryphes, nel 1856-1858. Tut- ritrovati in Egitto. Fra le scoperte più signifi-
44 P. Piovanelli

cative, quella di un codice composito (Papiro il Vangelo degli Egiziani). La presenza di tali
del Cairo 10759), contenente la versione e tanti testi apocrifi, identificabili o scono-
greca di 1 Henoch 1-32 e di lunghi estratti sciuti, non sempre spiegabili come riscritture
del Vangelo e dell’Apocalisse di Pietro, rinve- secondarie dei vangeli canonici, dimostra la
nuto dalla missione archeologica francese, grande fluidità delle tradizioni su Gesù che
nel 1886-1887, nella necropoli di Akhmim caratterizzò i primi secoli del cristianesimo,
(l’antica Panopoli). Il contenuto particolare un fenomeno messo opportunamente in luce
dell’Apocalisse di Pietro, con la sua descrizio- da Helmut Koester e dalla sua scuola.
ne di due luoghi distinti, il primo luminoso un’altra scoperta significativa, simile, in
e riservato alle anime dei giusti, il secondo apparenza, alle precedenti, fu effettuata, nel
tenebroso e destinato alla punizione delle 1958, da Morton Smith, non fra le sabbie
anime degli empi, indusse immedatamente del deserto egiziano, ma sugli scaffali della
Albrecht Dieterich a ipotizzare un influsso biblioteca del monastero greco ortodosso di
orfico-pitagorico sulle concezioni escatologi- Mar Saba (non lontano da Gerusalemme),
che del cristianesimo nascente. Le tesi dello dove qualcuno aveva copiato nelle pagine di
studioso tedesco provocarono un vivo dibat- guardia di un’edizione delle Epistole di Igna-
tito sulla natura del sincretismo dell’apocalit- zio di Antiochia pubblicata ad Amsterdam,
tica cristiana, riacceso, in tempi più recenti, nel 1646, il testo di una lettera frammenta-
da Martha Himmelfarb e Richard Bauck- ria di Clemente di Alessandria contenente
ham. Quanto al Vangelo di Pietro, a un secolo due citazioni tratte da un misterioso Vangelo
dalla sua scoperta, John Dominic Crossan segreto di Marco. Lo studioso americano ne
ne ha vigorosamente difeso l’indipendenza pubblicò, nel 1973, un’impressionante edi-
rispetto agli scritti canonici del Nuovo Testa- zione commentata, senza riuscire, peraltro, a
mento, facendone, così, uno dei testimoni, se dissipare tutti i dubbi che pesavano, e che pe-
non più attendibili, almeno più antichi della sano ancora, sulla sua autenticità. Malgrado
passione e resurrezione di Gesù. Altri fram- l’interesse indiscutibile di una tale scoperta,
menti di episodi evangelici di provenienza, in realtà, il ritrovamento più importante del
all’epoca, ignota furono scoperti fra i papiri XX secolo, destinato a rivoluzionare gli studi
riesumati dagli archeologi britannici, dal sulle origini del cristianesimo, fu quello che
1896 al 1906, sul sito di Al-Bahnasa (l’antica ebbe luogo presso Nag Hammadi (l’antica
Ossirinco). In realtà, come si potè, in seguito, Khenoboskion), nel 1945, quando dei con-
accertare, i P. Oxy. 1, 654 e 655 provengono tadini egiziani riportarono casualmente alla
dal Vangelo di Tommaso; il P. Oxy. 3525, dal luce una giara contenente almeno tredici co-
Vangelo di Maria; il P. Oxy. 1081, dalla Sofia dici papiracei, in cui erano state copiate, nel
di Gesù Cristo; i P. Oxy. 2949 e 4009 sono, IV secolo, le traduzioni copte di quarantasei
probabilmente, due nuovi frammenti del testi diversi, scritti originariamente in greco,
Vangelo di Pietro; mentre i P. Oxy. 210, 840 un terzo circa dei quali (la Preghiera dell’apo-
e 1224 rimangono, a tutt’oggi, non identifi- stolo Paolo, la Lettera apocrifa di Giacomo,
cati. Alla messe dei frammenti apocrifi di Pa- l’Apocrifo di Giovanni, il Vangelo di Tommaso,
nopoli e di Ossirinco vanno, poi, aggiunti il il Vangelo di Filippo, il Libro di Tommaso, la
cosiddetto Frammento del Fayyum (attribui- Sofia di Gesù Cristo, il Dialogo del Redento-
bile, forse, al Vangelo di Pietro), il Papiro cop- re, l’Apocalisse copta di Paolo, la Prima e la
to 5-6 di Strasburgo (recentemente attribuito Seconda apocalisse di Giacomo, gli Atti di
al Vangelo del Redentore), il Papiro del Cairo Pietro e dei dodici apostoli, il Secondo discor-
10735, il Papiro 11710 di Berlino, il Papiro so del grande Seth, l’Apocalisse copta di Pietro
Egerton 2 e il Papiro Merton 51, nonché una e la Lettera di Pietro a Filippo) si rivelarono
manciata di citazioni patristiche tratte da al- di natura schiettamente apocrifa. Lo studio
tri vangeli perduti (il Vangelo dei Nazarei, il dei testi della biblioteca di Nag Hammadi ha
Vangelo degli Ebrei, il Vangelo degli Ebioniti e permesso di approfondire non solo le nostre
Apocrifi e pseudoepigrafi del Nuovo Testamento 45

conoscenze dello gnosticismo classico, di fa di Maria di Magdala l’autentica apostola


stampo sethiano o valentiniano, del II e del apostolorum, che alcune studiose femministe
III secolo, ma anche di apprezzarne meglio le quali, per esempio, Karen King, Jane Scha-
origini giudaiche e le interazioni complesse berg ed Esther de Boer, hanno intrapreso
con le altre correnti del cristianesimo antico. una rivalutazione globale del ruolo svolto nel
Nel caso dei centoquattordici logia, o «pa- movimento gesuano dalle donne in generale
role» di Gesù, del Vangelo di Tommaso, ci e, in particolare, dalla Maddalena stessa, iden-
troviamo addirittura in presenza di un anello tificata come «la discepola amata da Gesù».
mancante nella catena delle tradizioni e degli Gli ultimi anni del XX e i primi del XXI se-
insegnamenti che furono trasmessi dai primi colo sono stati, poi, propizi allo studio e alla
missionari itineranti cristiani a dei gruppi di pubblicazione di altri testi apocrifi inediti
mistici «proto-gnostici», destinati a entra- quali il cosiddetto Vangelo del Redentore, i
re rapidamente in conflitto con le nascenti cui frammenti copti sono stati pubblicati, nel
autorità ecclesiastiche. Robert Funk, John 1999, da Charles Hedrick e Paul Mirecki e
Dominic Crossan e altri membri del Jesus successivamente riesaminati e riordinati, nel
Seminar si sono, fra l’altro, basati sugli ac- 2003, da Stephen Emmel, e il Libro del gallo,
cordi condivisi dalla cosiddetta fonte «Q» il cui testo etiopico è stato per la prima volta
(ricostruibile a partire dei vangeli di Matteo tradotto, nel 2005, da Pierluigi Piovanelli.
e di Luca) con il Vangelo di Tommaso per at- La scoperta, comunque, più clamorosa della
tribuire al Gesù storico una serie di detti più fine del XX secolo è stata quella del famoso
sapienziali che apocalittici, al punto di fare Vangelo di Giuda, noto in precedenza grazie
del profeta di Nazareth un contestatore in a una citazione di Ireneo di Lione [Contro le
rivolta contro l’oppressione delle strutture eresie I.31.1], in un altro codice copto fortui-
sociali dell’epoca. In maniera più generale, tamente ritrovato nella regione di Al Minya,
l’importanza della testimonianza dei testi nel 1978, esportato illegalmente, danneggia-
di Nag Hammadi per una ricostruzione to da intermediari incompetenti e di pochi
alternativa dell’evoluzione delle tradizioni scrupoli, rocambolescamente «salvato», re-
evangeliche e della storia sociale delle origi- staurato e, infine, tradotto e pubblicato da
ni del cristianesimo è stata più volte ribadita Rodolphe Kasser e Gregor Wurst, con il
da Helmut Koester, James Robinson, Elaine concorso di Marvin Meyer e di altri studiosi
Pagels o Marvin Meyer, non senza provocare svizzeri e statunitensi, nel 2006-2007.
delle reazioni critiche da parte degli speciali-
sti più conservatori.
Alcuni manoscritti copti contenenti dei 3. I Neutestamentliche Apokryphen di
testi gnostici affini a quelli rinvenuti nella Hennecke e Schneemelcher e il dibattito
biblioteca di Nag Hammadi erano già stati sulla natura della letteratura apocrifa cri-
acquistati in Egitto e portati da viaggiatori stiana
in Inghilterra (il Codex Brucianus e il Codex
Askewianus), nel XVIII secolo, o da studiosi Durante il XX secolo, la ricerca sui co-
in Germania (il Codex Berolinensis Gnosti- siddetti «apocrifi del Nuovo Testamento»
cus), alla fine del XIX secolo. Il manoscrit- è stata in gran parte dominata dalle pro-
to tedesco, pubblicato, dopo innumerevoli spettive di natura eminentemente teologica
traversie editoriali, nel 1954, ha preservato teorizzate e messe in applicazione dai due
un’antologia di scritti apocrifi fra i quali studiosi tedeschi Edgar Hennecke e Wilhelm
spicca, per importanza, una copia purtrop- Schneemelcher nella loro celebre antologia di
po lacunosa del Vangelo di Maria (seguita testi apocrifi in traduzione Neutestamentliche
dall’Apocrifo di Giovanni, dalla Sofia di Gesù Apokryphen in deutscher Übersetzung. I Neu-
Cristo e dall’Atto di Pietro). È a partire dalla testamentliche Apokryphen, pubblicati ini-
testimonianza di un tale testo apocrifo, che zialmente dal solo Hennecke nel 1904, sono
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stati costantemente attualizzati, riveduti e e delle apocalissi tardive (l’Apocalisse copta di


corretti, attraversando, nelle loro molteplici Pietro, l’Apocalisse copta di Paolo, l’Apocalisse
riedizioni, l’arco dell’intero secolo fino alla di Paolo e l’Apocalisse di Tommaso).
sesta edizione, pubblicata da Schneemelcher Sebbene i volumi di Hennecke e Schnee-
nel 1990-1997. In tale raccolta, i vari testi melcher costituiscano, a tutt’oggi, la migliore
apocrifi sono stati ridistribuiti in funzione raccolta di testi apocrifi cristiani in traduzione,
del loro genere letterario (ovvero, vangeli, la rigidità del sistema di classificazione adot-
atti, epistole e apocalissi), limitandosi, in tato dai curatori non è esente da problemi,
regola generale, agli scritti anteriori alla fine anche perché i criteri letterari e cronologici
del III secolo. Così, per esempio, sono stati messi da loro in opera si sono, talvolta, rivelati
inclusi nella categoria dei vangeli gli agrapha, inesatti o discutibili. Alcuni testi considerati
o parole isolate di Gesù (solamente sette come troppo «gnostici» (come, per esem-
accettate come autentiche, contro le diciot- pio, l’Apocrifo di Giovanni) o tardivi (quali
to riconosciute tali da Joachim Jeremias), gli Atti di Filippo) sono stati menzionati solo
i frammenti di vangeli sconosciuti (quali il en passant, mentre altri testi autenticamente
Papiro Egerton 2, il Frammento del Fayyum e cristiani (come le Odi di Salomone) sono stati
il Vangelo segreto di Marco) e quelli dei vange- semplicemente dimenticati. Persino l’inclu-
li giudeo-cristiani (il Vangelo dei Nazarei, il sione del tutto eccezionale di alcuni testi tar-
Vangelo degli Ebioniti e il Vangelo degli Ebrei), divi (come, per esempio, l’Apocalisse di Paolo,
alcuni testi maggiori (il Vangelo di Tommaso, che vide la luce fra la fine del IV e l’inizio del
il Vangelo di Filippo, le citazioni patristiche V secolo) ha contribuito, in realtà, a dare al
del Vangelo degli Egiziani e il frammento del lettore la falsa impressione che tutto l’interes-
Vangelo di Pietro), una serie di conversazioni se di tali scritti risieda solamente nel fatto di
fra il Cristo risorto e gli apostoli (l’Epistula avere conservato, più o meno fedelmente, del-
Apostolorum, il Dialogo del Redentore e la Pri- le fonti più antiche (nel caso dell’Apocalisse di
ma e la Seconda apocalisse di Giacomo) e i van- Paolo, si tratterebbe addirittura di una prima
geli dell’infanzia (il Protovangelo di Giacomo, edizione dell’opera pubblicata, nella migliore
il Vangelo dell’infanzia di Tommaso e alcuni delle ipotesi, alla fine del II secolo). Altret-
brani del Vangelo arabo dell’infanzia e del tanto problematica si è rivelata l’opinione di
Vangelo dello Pseudo-Matteo), nonché alcuni Schneemelcher che vorrebbe che i testi tardivi
vangeli della passione (la Leggenda di Abgar, siano di natura più «agiografica» (ovvero,
il Vangelo di Nicodemo [o Atti di Pilato] e il leggendaria) che apocrifa, come se le narra-
Vangelo di Bartolomeo). Gli scritti relativi agli zioni delle origini del cristianesimo messe in
apostoli comprendono alcuni testi pseudo- circolazione a partire dall’anno 300 fossero
epigrafici (le citazioni del Kerygma Petrou, improvvisamente divenute troppo fantastiche
l’Epistola ai Laodiceni, la Corrispondenza di per essere considerate come dei testi apocrifi
Seneca e Paolo e l’Epistola dello Pseudo-Tito), autentici. In realtà, la produzione di nuovi
gli atti apocrifi degli apostoli redatti nel II e testi apocrifi non si interruppe né allora né in
nel III secolo (gli Atti di Andrea, gli Atti di seguito, anzi, fra il IV e il VI secolo si fece più
Giovanni, gli Atti di Paolo [con l’aggiunta di intensa, con la pubblicazione dei grandi cicli
3 Corinzi], gli Atti di Pietro e gli Atti di Tom- letterari della passione di Gesù e della morte
maso); gli Atti di Pietro e dei dodici apostoli e di Maria, per continuare, poi, durante il Me-
una scelta di brani tratti dalle Omelie e dai Ri- dioevo, con la compilazione delle recensioni
conoscimenti pseudo-clementini. Le apocalissi orientali e occidentali degli Atti apocrifi degli
comprendono, infine, dei testi apocalittici apostoli e dei Miracoli di Maria. Nella maggior
arcaici (l’Ascensione di Isaia e l’Apocalisse di parte di questi casi, gli autori di tali testi non si
Pietro), delle profezie (il 5 e il 6 Esdra, una limitarono a copiare qua e là dei brani di scrit-
scelta di brani tratti dagli Oracoli sibillini ti più antichi, ma attraverso la riutilizzazione e
cristiani e i frammenti del Libro di Elkasai) il riciclaggio di tradizioni anteriori (di origine
Apocrifi e pseudoepigrafi del Nuovo Testamento 47

giudeo-cristiana, gnostica, proto-ordossa o Mario Erbetta, nella preparazione della sua


altra) procedettero alla creazione di nuove ammirevole antologia di testi apocrifi cristiani
opere dotate di coerenza e originalità proprie. in traduzione, si sono rivelati assai più inclusi-
Durante l’ultimo quarto del XX secolo, vi, al punto da non esitare ad accogliere delle
i criteri troppo restrittivi adottati da Hen- opere dell’antichità tardiva o dell’alto Medio-
necke e Schneemelcher sono stati criticati evo. una posizione analoga è stata assunta dai
soprattutto da studiosi quali Jean-Claude membri dell’AELAC per la pubblicazione del
Picard ed Éric Junod, membri della franco- «Corpus Christianorum-Series Apocrypho-
svizzera «Association pour l’étude de la lit- rum», una nuova collana belga di edizioni
térature apocryphe chrétienne» (AELAC), critiche e commentarii esaustivi di tutti i testi
fondata nel 1981 da François Bovon e Pierre apocrifi antichi e medioevali. un quarto di se-
Geoltrain. In effetti, se accettassimo il sugge- colo più tardi, i risultati editoriali di una tale
rimento di Picard di vedere nei testi apocrifi impresa scientifica sono considerevoli: quin-
delle «mitologie» cristiane, ovvero «delle dici volumi della «Series Apocryphorum»
tradizioni sulle origini di una comunità che (gli Atti di Giovanni, gli Atti apocrifi armeni
sente il bisogno di raccontare di nuovo, adat- degli apostoli, gli Atti di Andrea, l’Ascensione di
tandola, da un’epoca all’altra, la storia delle Isaia, il Vangelo dello Pseudo-Matteo, gli Atti di
proprie origini», dovremmo logicamente Filippo, i Vangeli irlandesi dell’infanzia e il Ke-
includere in questa categoria non solo i con- rygma Petri); due volumi di «Instrumenta»
sueti scritti antichi, tardo-antichi e medio- (la concordanza degli Atti di Filippo e l’edi-
evali, ma anche delle creazioni moderne e zione delle recensioni medioevali greche del
contemporanee, quali alcuni «vangeli nuovi Vangelo di Nicodemo); dodici volumetti della
e stravaganti» (come, per esempio, il Vangelo collana tascabile «Apocryphes» (il Vangelo di
dell’Acquario di Levi Dowling), dei romanzi Bartolomeo, l’Ascensione di Isaia, la Leggenda
(come L’ultima tentazione di Cristo di Nikos di Abgar, le Odi di Salomone, l’Epistula Apo-
Kazantzakis) e dei film (quale La passione di stolorum, il Dialogo fra Salomone e Saturno, gli
Cristo di Mel Gibson). In tal senso, le ricerche Atti di Andrea, gli Atti di Filippo, il Vangelo di
più promettenti sul fenomeno dell’«apocri- Nicodemo, i Riconoscimenti pseudo-clementini,
ficità» non sono tanto quelle che procedono gli Atti di Mar Mari e la Gloria dei re); diciot-
alla riorganizzazione dei vari testi secondo dei to volumi della rivista internazionale Apo-
criteri puramente cronologici e formali, ma crypha, la sola esclusivamente dedicata allo
piuttosto quelle che, proseguendo sulla via studio della letteratura apocrifa cristiana; due
tracciata da Helmut Koester o Bart Ehrman, volumi dell’antologia della «Bibliothèque de
si sforzano di localizzarne le coordinate sulla la Pléiade», contenenti un totale di ottantu-
mappa delle traiettorie teologiche e culturali no testi, alcuni dei quali inediti o poco cono-
della storia del cristianesimo. Lo studio della sciuti, in traduzione; l’esaustiva e accuratissi-
letteratura apocrifa potrà così apportare un ma Clavis Apocryphorum Novi Testamenti di
contributo originale alla conoscenza non solo Maurice Geerard, nonché innumerevoli saggi,
delle origini del cristianesimo, ma anche delle monografie, progetti e collaborazioni. Grazie
società e delle culture che hanno prodotto e all’ampiezza di tali iniziative e attività edito-
che continuano a produrre tali testi. riali, l’AELAC si è costituita una solidissima
reputazione internazionale nell’ambito degli
studi apocrifi cristiani.
4. L’«Association pour l’étude de la littéra- Per quel che riguarda la ricerca germanica
ture apocryphe chrétienne» e i nuovi pro- e anglo-americana, si può dire che, a partire
getti editoriali dalla pubblicazione, nel 1971, della mono-
grafia programmatica di Helmut Koester e
A differenza di Hennecke e Schneemel- James Robinson, gli specialisti si sono soprat-
cher, i criteri adottati dallo studioso italiano tutto dedicati all’edizione e allo studio dei
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testi gnostici, apocrifi e non, dei codici di Nag dei cosiddetti «apocrifi del Nuovo Testa-
Hammadi e di Berlino nei volumi «The Cop- mento» alla fine del XX secolo e in questo
tic Gnostic Library» della prestigiosa collana inizio del terzo millennio possono essere ri-
olandese «Nag Hammadi Studies Series» condotte a tre grandi linee direttrici.
(divenuta, in seguito, «Nag Hammadi and La prima concerne la rivalutazione della
Manichaean Studies»). Delle ottime raccolte paternità cristiana di un buon numero di
di testi in traduzione sono state poi publicate «pseudoepigrafi dell’Antico Testamento»
dallo stesso Robinson, nel 1977, e più recen- (come, per esempio, i Testamenti dei dodici
temente, in tedesco da Hans-Martin Schenke, patriarchi, l’Ascensione di Isaia, i Paralipome-
Hans-Gebhard Bethge e ursula ulrike Kaiser, ni di Geremia) considerati un tempo come
nel 2001-2003, e in inglese da Marvin Meyer, puramente giudaici. un tale approccio, già
nel 2007. Da notare che un progetto editoria- preconizzato per alcuni casi apparentemente
le analogo franco-canadese, «La Bibliothèque isolati da Marinus de Jonge ed Enrico No-
copte de Nag Hammadi», attualmente diretto relli, è stato, poi, esteso alla maggioranza dei
da Louis Painchaud e Paul-Hubert Poirier, ha testi di tradizione cristiana da Robert Kraft
già condotto alla pubblicazione di trenta volu- e James Davila. Non si tratta, ben inteso, di
mi di testi e commentarii, otto di studi e sette negare le radici giudaiche di tali testi, ma di
di concordanze, nonché un volume antologico reinterpretarli in quanto opere edite o inte-
della «Bibliothèque de la Pléiade». Fra le altre ramente riscritte da editori o autori cristiani,
iniziative recenti dedicate alla letteratura apo- sottolineando, al tempo stesso, la continuità
crifa vanno infine menzionate la collana «Stu- esistente fra le produzioni pseudoepigrafiche
dies on Early Christian Apocrypha» (nota, in degli uni e degli altri.
precedenza, sotto il titolo di «Studies on the La seconda linea direttrice è, forse, la più
Apocryphal Acts of the Apostles») diretta da difficile da seguire, perché comporta una re-
Jan Bremmer (otto volumi pubblicati), «Die lativizzazione delle grandi divisioni ideologi-
Griechischen Christlichen Schrifsteller der er- che tradizionali fra testi canonici e testi apo-
sten Jahrhundert - Neutestamentliche Apocry- crifi e una maggiore integrazione di questi
phen» curati da Christoph Markschies (sono ultimi nelle ricostruzioni non solo storiche,
stati pubblicati i frammenti greci del Vangelo ma anche teologiche del cristianesimo delle
e dell’Apocalisse di Pietro e alcuni frammenti origini, con delle conseguenze facilmente im-
copti di una Dormizione della Vergine) e gli maginabili. Al di là dell’utilizzazione talvolta
«Oxford Early Christian Gospel Texts» editi acritica delle testimonianze apocrife nella
da Andrew Gregory e Christopher Tuckett ricerca sul Gesù storico, è indiscutibile che le
(due volumi pubblicati, sul Vangelo di Maria tradizioni preservate, per esempio, dal Vange-
e su alcuni vangeli frammentari). Markschies lo di Tommaso e dal Vangelo di Maria siano
sta anche preparando la settima edizione dei di valore comparabile a quelle tradite dai
Neutestamentliche Apokryphen in deutscher vangeli sinottici o dal vangelo di Giovanni.
Übersetzung. una tale fioritura di attività edi- una delle questioni più dibattute, alla quale
toriali internazionali costituisce la prova più questi testi apportano un contributo non tra-
eloquente della riscoperta del «continente scurabile, è stata, e rimane tutt’ora, quella del
apocrifo» da parte degli specialisti del Nuovo ruolo svolto dalle donne all’interno delle pri-
Testamento, delle origini del cristianesimo e me comunità cristiane. A questo proposito, le
dell’antichità tardiva. ricerche di Ann Brock hanno mostrato come
Maria Maddalena si riveli essere un personag-
gio chiave per comprendere la polemica, per
5. Le prospettive attuali testi apocrifi interposti, che oppose gruppi
gnostici e proto-ortodossi. Non deve dunque
In sede di bilancio, le prospettive più fe- sorprendere che la sua figura sia stata progres-
conde che sembrano caratterizzare lo studio sivamente marginalizzata, a tutto vantaggio
Apocrifi e pseudoepigrafi del Nuovo Testamento 49

di quella della Vergine Maria, negli scritti più in deutscher Übersetzung, I-II, Tübingen 1959-19643
tardivi recentemente riesaminati da Stephen (tr. ingl. London 1963-1965), 19684; M.R. James,
Shoemaker. The Apocryphal New Testament, Oxford 1924, 19532;
J.-P. Mahé - P.-H. Poirier (éd.), Écrits gnostiques, Paris
Il che ci conduce direttamente alla terza 2007; M. Meyer (ed.), The Nag Hammadi Scriptures:
e ultima delle nostre grandi linee direttrici, The International Edition, New York 2007; L. Moral-
ovvero, alla necessità di apprezzare i testi di, Apocrifi del Nuovo Testamento, I-III, Casale Monfer-
apocrifi dell’antichità tardiva (quali il Van- rato 1994 (i primi due volumi, Torino 1971); Id., Testi
gelo di Bartolomeo, gli Atti di Filippo, la Leg- gnostici, Torino 1982; M. Pesce, Le parole dimenticate
di Gesù, Milano 2004; J.M. Robinson (ed.), The Nag
genda di Abgar, le Omelie e i Riconoscimenti Hammadi Library in English, San Francisco 1977,
pseudo-clementini, l’Apocalisse di Paolo, il 19903; H.-M. Schenke - H.-G. Bethge - u.u. Kaiser
Libro del gallo, le varie Apocalissi e Dormizio- (Hrsg.), Nag Hammadi deutsch, I-II, Berlin 2001-2003;
ni della Vergine) per quello che sono, e non W. Schneemelcher (Hrsg.), Neutestamentliche Apokry-
esclusivamente per il loro ruolo di collettori phen in deutscher Übersetzung, I-II, Tübingen 1987-
19895 (tr. ingl. Cambridge-Louisville [Kentucky] 1991-
di frammenti di scritti più antichi. Anche in 1992), 1990-19976.
questo caso, non si tratta di negare la riutiliz- Raccolte di studi: F. Amsler - A. Frey - C. Touati - R.
zazione di tradizioni orali ed eventuali fonti Girardet (éd.), Nouvelles intrigues pseudo-clémentines.
scritte preesistenti, ma di riconcettualizzarla Actes du deuxième colloque international sur la littéra-
ture apocryphe chrétienne, Lausanne - Genève, 30 août-
all’interno di un più ampio fenomeno iper- e 2 septembre 2006, Prahins (CH) 2008; J.M. Asgeirsson
intertestuale di riciclaggio e riscrittura «mi- - A. DeConick - R. uro (ed.), Thomasine Traditions in
tologica» delle origini del cristianesimo – un Antiquity: The Social and Cultural World of the Gospel
fenomeno che si è protratto ben oltre la fine of Thomas, Leiden 2006; R. Bauckham, The Fate of the
del III secolo e che è ancora all’opera nella Dead: Studies on the Jewish and Christian Apocalypses,
Leiden 1998; F. Bovon, Révélations et Écritures. Nouveau
cultura popolare contemporanea. Testament et littérature apocryphe chrétienne, Genève
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