Sei sulla pagina 1di 6

Skeb Teologia alessandrina in epoca patristica 1

TEOLOGIA ALESSANDRINA
IN EPOCA PATRISTICA

Riassunto

II. ALESSANDRIA COME CENTRO DI ERUDIZIONE ANTICA

6. LXX - La Bibbia di ebrei e cristiani

Edizioni e traduzioni della LXX:


Septuaginta: ed. A. RAHLFS - R. HANHART, Septuaginta id est vetus testamentum graece iuxta LXX interpretes. Duo
volumina in uno, ed. A. Rahlfs - R. Hanhart, Stuttgart 2006 2 [editio minor].
Septuaginta: ed. A. RAHLFS - ..., Septuaginta. Vetus testamentum Graecum auctoritate Academiae Scientiarum
Gottingensis editum, I-XVI, Göttingen 1931-2018 [editio maior/ non compiuta].
Septuaginta: tr. BORBONE, P. G. - LUCCA, P. - MARTONE, C., Antico e Nuovo Testamento 14-16, Brescia 2012. 2016.
2013 [traduzione italiana].
Studi:
BARTHÉLEMY, D., «Eusèbe, la Septante, et "les autres"», in La Bible et les Pères. Colloque de Strasbourg (1er - 3
octobre 1969), Bibliothèque des centres d'études supérieures spécialisés, Paris 1971, 51-65.
BARTHÉLEMY, D., «Origène et le texte de l'Ancien Testament», in J. FONTAINE - C. KANNENGIESSER, ed., Epektasis.
Mélanges patristiques offerts au Cardinal Jean Daniélou, Paris 1972, 247-261.
BONS, E. - JOOSTEN, J., ed., Handbuch zur Septuaginta. Handbook of the Septuagint. LXX.H. III. Die Sprache der
Septuaginta. The language of the Septuagint, Gütersloh 2016.
BROCK, S.P., «Origen's aims as a textual critic of the Old Testament», in F.L. CROSS, ed., Papers read at the Fifth
International Conference on Patristic Studies held in Oxford 1967. I. Editiones, Critica, Philologica, Biblica,
Historica, Liturgica et Ascetica, StPatr 10, International Conference on Patristic Studies <5, 1967,
Oxford>, Berlin 1970, 215-218.
COLLINS, N.L., The library in Alexandria and the Bible in Greek, VT.S 82, Leiden - Boston - Köln 2000.
DINES, J.M., The septuagint, Understanding the Bible and its world, London - New York 2005 [2004].
DORIVAL, G. - HARL, M. - MUNNICH, O., La Bible grecque des Septante. Du judaïsme hellénistique au christanisme
ancien, ICA, Paris 19942.
DORIVAL, G., «Esapla», in A. MONACI CASTAGNO, ed., Origene. Dizionario. La cultura, il pensiero, le opere, Roma 2000,
138-141.
DORIVAL, G., «Settanta», in A. MONACI CASTAGNO, ed., Origene. Dizionario. La cultura, il pensiero, le opere, Roma
2000, 444-450.
FERNÁNDEZ MARCOS, N., «Some reflections on the Antiochian text of the Septuagint», in D. FRAENKEL - U. QUAST - J.W.
WEVERS, ed., Studien zur Septuaginta. Robert Hanhart zu Ehren aus Anlaß seines 65. Geburtstages, MSU
20, Göttingen 1990, 219-229.
FERNÁNDEZ MARCOS, N., «The Antiochene edition in the text history of the Greek bible», in S. KREUZER - M. SIGISMUND,
ed., Der antiochenische Text der Septuaginta in seiner Bezeugung und seiner Bedeutung, De Septuaginta
investigationes 4, Göttingen 2013, 57-73.
FERNÁNDEZ MARCOS, N., Septuaginta. La Bibbia di ebrei e cristiani, Antico e Nuovo Testamento 6, Brescia 2010
(Septuaginta. La Biblia griega de judíos y cristianos <it.>).

DISP_Teologia alessandrina__06.odt
Skeb Teologia alessandrina in epoca patristica 2

FERNÁNDEZ MARCOS, N., The Septuagint in context. Introduction to the Greek versions of the Bible, Boston - Leiden
2000 (Introduccíon a las versiones griegas de la Biblia <en.>).
HARL, M., «La Septante chez les Peres grecs et dans la vie des Chretiens», in La Bible grecque des Septante. Du
judaïsme hellénistique au christanisme ancien, ICA, Paris 19942, 290-320.
HENGEL, M., The Septuagint as Christian scripture. Its prehistory and the problem of its canon, OTS, Edinburgh -
New York 2002.
KREUZER, S., «Der Antiochenische Text: Seine Erforschung und seine Bedeutung für das Neue Testament», in J. DE
VRIES - M. KARRER, ed., Textual history and the reception of Scripture in early Christianity. Textgeschichte
und Schriftrezeption im frühen Christentum, SCSt 60, Atlanta 2013, 169-188.
KREUZER, S., ed., Handbuch zur Septuaginta. Handbook of the Septuagint. LXX.H. I. Einleitung in die Septuaginta,
Gütersloh 2016.
MUNNICH, O., «La texte de la Septante», in G. DORIVAL - M. HARL - O. MUNNICH, ed., La Bible grecque des Septante. Du
judaïsme hellénistique au christanisme ancien, ICA, Paris 19942, 129-200.
VAN DER KOOIJ, A., «Septuagint», in A. LANGE - E. TOV, ed., Textual history of the Bible. I B. Pentateuch, former and
latter prophets, Leiden, Boston 2017, 489-492.

A. LXX - Una tradizione multifome


• Dal puno di vista della terminologia: Septuaginta / Settanta si riferisce al complesso dei libri
inclusi nell'edizione manuale di Alfred Rahlfs (1935); Old-Greek / Septuaginta originaria è
riservato, nel mondo anglofono, alla forma più antica che si può ricostruire mediante le
tecniche della critica testuale.
• Dal punto di vista dell'omogeneità letteraria: dopo il Pentateuco la traduzione del resto dei
libri si protrasse in un processo che durò circa quattro secoli, ossia fino al secolo I/II d.C. Ogni
libro della traduzione richiede un'analisi individuale secondo traduttore, intenzione, comunità
ecclesiastica, metodo di traduzione e stile linguistico.
• Dal punto di vista della ricezione: C'era un grande numero di revisioni della LXX.

B. L' usurpazione della LXX attraverso i cristiani: la "ricezione della lettera di Aristea"
Secondo la leggenda nella Lettera di Aristea (Aristeae Epistula 301-311) un giudeo alessandrino
racconta al fratello, che vive a Gerusalemme, del ritrovamento di un testo del Pentateuco in lingua
ebraica e della sua traduzione in greco. La leggenda attesta che 72 dotti giudei, su iniziativa di
Demetrio Falereo, sull'isola di Faro ne avrebbero portato a termine, in perfetto accordo, il lavoro di
traduzione in 72 giorni (da qui arrotondato a 70: LXX). I traduttori, a causa del loro procedimento
simultaneo a gruppi di due tra di loro separati, avrebbero redatto 36 traduzioni identiche del
Pentateuco. Perciò al testo della traduzione veniva attribuito autorità definitiva: "«Dato che la
traduzione è stata fatta bene, con pietà e con assoluta precisione, è bene che resti così come, senza alcuna
modifica». Visto che tutti approvarono quanto detto, chiesero, secondo il loro costume, che fosse pronunciata una
maledizione contro chi avesse modificato la sostanza del testo aggiungendo, cambiando o eliminando qualcosa, e
fecero bene ad agire così, affinché il testo fosse preservato per sempre immutato." La lettera presenta l'avvenuta
inculturazione del giudaismo nell'ambiente ellenistico dell'epoca e mostra una duplice tendenza: da
un lato, portare il mondo pagano verso la rivelazione biblica, dall'altro aprire la comunità giudaica
all'ellenismo egiziano, pur senza conformarvisi completamente.
Due testimoni importanti della usurpazione cristiana della LXX sono Giustino e Ireneo:

DISP_Teologia alessandrina__06.odt
Skeb Teologia alessandrina in epoca patristica 3

a. Giustino, Apologia e Dialogo con Trifone (I metà del II sec.)


• I 70 anziani hanno tradotto i libri delle profezie
• I giudei leggono questi libri senza capirne il significato.
• In occasione dell'interpretazione di Is. 7,14 Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio, il suo
nome sarà Emmanuele. [Is. 7,14 ἰδοὺ ἡ παρθένος ἐν γαστρὶ ἕξει καὶ τέξεται υἱόν καὶ
καλέσεις τὸ ὄνομα αὐτοῦ Εμμανουηλ], importante per la cristologia, Giustino difende il testo
attuale della LXX contro "emendazioni" da parte dei giudei che considera falsificazioni. Ne
segue che già al tempo di Giustino c'erano diverse versioni della LXX che contengono un testo
revisionato.

b. Ireneo, Conto le eresie


• I 70 dotti hanno tradotto "le Scritture" dei giudei.
• Per rifiutare l'interpretazione cristologica di testi della LXX da parte dei cristiani i giudei fanno
traduzioni i questi testi con un diverso senso.
• Carattere apostolico della LXX
• La LXX è traduzione ispirata.

C. La storia del testo della LXX


a. Dal Pentateuco al Vecchio Testamento in lingua greca: Il completamento della Settanta
• Distribuzione geografica: Per la maggioranza dei libri si suppone un’origine nella diaspora
alessandrina, eccezion fatta quando è possibile congetturare un’origine palestinese o
antiochena: solo le traduzioni dei libri di Ester, Rut, Cantico dei Cantici ed Ecclesiaste (Qohelet)
sogliono venir situate in Palestina e unicamente le traduzioni di 2 e 4 Maccabei di consueto
vengono ubicate ad Antiochia.
• Distribuzione cronologica: Il completamento della Bibbia greca richiese un processo più esteso
nel tempo e più complesso di quanto potrebbe sembrare a prima vista. Durò circa quattro
secoli, se accettiamo il fatto che libri come il Cantico dei Cantici ο l’Ecclesiaste furono tradotti
probabilmente nel secolo I ο II d.C. Cronologia, origine geografica e nomi degli autori della
maggior parte di queste traduzioni continuano ad essere una questione dibattuta tra gli
esperti. si può affermare che dopo il Pentateuco seguì la traduzione dei Profeti Anteriori e
Posteriori, ed eventualmente dei Salmi. Infatti, la traduzione di Giosuè, Giudici, 1-4 Re, 1-2
Cronache, Isaia, Geremia, Ezechiele, Dodici Profeti e Salmi suole essere situata agli inizi del secolo
il a.C.; Daniele, 1 e 2 Esdra, Giobbe e Proverbi furono tradotti alla fine del secolo il a.C. Come
abbiamo detto anteriormente, le traduzioni di Rut, Lamentazioni, Cantico dei Cantici ed
Ecclesiaste debbono collocarsi nel secolo I d.C., o anche più tardi.

b. Prime revisioni dal punto di vista filologico: la "revisione καίγε" e la "revisione proto-
antiochena" ("proto-lucianea")

DISP_Teologia alessandrina__06.odt
Skeb Teologia alessandrina in epoca patristica 4

ba. La "revisione kaige( καίγε)"

• Intenzione: Avvicinare il testo greco a quello ebraico corrente


• Datazione: a partire dalla II metà del sec. I a.C.
• Le principali caratteristiche di questa revisione sono le seguenti:
◦ traduzione della particella ebraica gam con kaige ("ed anche"), elemento distintivo che
dette il nome a tutta la revisione;
◦ traduzione del pronome personale ’anoki con ἐγώ είμι prima di un verbo alla prima
persona;
◦ generalizzazione della traduzione con ἀνήρ per tutti gli usi di ’is in ebraico;
◦ traduzione con οὐκ ἔστι dell’ebraico ’en, senza tener conto della concordanza di tempi in
greco.
• Estensione: manca nel Pentateuco
bb. La revisione protoantiochena (prima: "protolucianea")
• Intenzione: migliorare lo stile del greco
• Datazione e luogo: ebrei di Antiochia nel sec. I d C.:
• Le principali caratteristiche di questa revisione sono le seguenti:
◦ Correzioni di carattere stilistico
◦ Correzioni di carattere grammaticale
• Estensione: libri storici; manca nel Pentateuco

c. La revisione giudaica dei "Tre" (Aquila, Simmaco, Teodozione) e la riconquista giudaica del
Antico Testamento in lingua greca
• A partire dal secolo il d.C. si manifesta in modo più radicale l’insoddisfazione degli ebrei per
la versione dei LXX che li porterà a intraprendere traduzioni più fedeli della Bibbia ebraica.
• Non si può tracciare una linea divisoria fra le nuove traduzioni in greco della Bibbia (i "Tre"),
quali le descrivono le fonti antiche, e le revisioni antiche che assai precocemente sperimentò la
Settanta antica. Per questo chiamiamo predecessori di Aquila i diversi testi che compongono
la revisione kaige.
• Si è soliti ammettere come causa delle nuove traduzioni l’adozione della Settanta da parte dei
cristiani e il conseguente rifiuto d’essa da parte degli ebrei (cf. Giustino).
ca. Aquila

• Il traduttore Aquila visse durante il regno di Adriano (117-138). Era un pagano di Sinope, sul
Ponto, che si convertì al cristianesimo e più tardi al giudaismo, il che lo indusse ad
apprendere la lingua ebraica per tradurre di nuovo la Bibbia, al fine di soppiantare la Settanta.
• La traduzione di Aquila si distingue per il suo letteralismo, per la sua servilità al testo ebraico
e per la sua sintassi semitizzante.

cb. Simmaco
• Galilea, probabilmente a Cesarea Marittima, intorno al 200 d.C.
• Le caratteristiche principali di questa traduzione sono:
◦ trasforma le costruzioni paratattiche dell’ebraico in sintagmi formati in greco da participio
più verbo finito;
◦ adatta alla lingua greca i semitismi e idiotismi dell’ebraico;
◦ mitiga gli antropomorfismi e in generale tutte le espressioni relative alla divinità;
◦ traduce in greco con eleganza mediante una sola parola sufficientemente espressiva
nozioni enunciate in ebraico con più di una parola.

DISP_Teologia alessandrina__06.odt
Skeb Teologia alessandrina in epoca patristica 5

cc. Teodozione
• Sembra oscillare tra la revisione kaige e il Teodozione storico trasmesso dalle fonti antiche.
• Problemi:
◦ Un testo duplice nel libro di Daniele, uno della Settanta e un altro attribuito a Teodozione,
con la particolarità che le diverse Chiese accettarono fin da molto presto quello di
Teodozione, che giunse a soppiantare quasi completamente quello della Settanta.
◦ Il problema del Proto-Teodozione (Ur-Theodotion): lezioni teodozionee in documenti molto
anteriori al Teodozione storico del secolo II d.C. Soluzioni: 1. Teodozione è l'autore della
kaige (Barthélemy); 2. la kaige è una prima tappa della revisione teodozionea (Proto-
Teodozione) (Jellicoe e Greenspoon).

d. Revisioni cristiane: l'Esapla di Origene e la "recensione antiochena"


da. L'Esapla di Origene
• ORIGENES, Commentarii in Matthaeum 15,14: Il testo ereditato risultava in diversi elementi
corrotto per le sviste di alcuni scribi, la cattiva intenzione di altri e la negligenza di coloro che
aggiungevano o toglievano alcune cose come loro pareva. Di fronte a queste divergenze dei
manoscritti rispetto al testo ebraico e di essi stessi tra loro, Origene si propose di comparare il
testo della Settanta con quello delle altre versioni in greco.
• Gli autori antichi coincidono nella disposizione delle colonne dell' Esapla da sinistra a destra
col seguente ordine:
◦ 1. testo ebraico,
◦ 2. traslitterazione in greco,
◦ 3. Aquila,
◦ 4. Simmaco,
◦ 5. LXX
◦ 6. Teodozione.
• Origene mentre si trovava ad Alessandria cominciò a riunire materiali, però il grosso della
produzione esaplare si colloca tra gli anni 235-245 a Cesarea.
• Dimensioni dell'opera: circa 50 volumi o codici probabilmente; non fu mai copiata di nuovo
per intero.
• Per segnalare i disaccordi pose un obelo (÷ oppure ―― segno di inautentico o spurio) davanti
a quelle parole o frasi della LXX che mancavano nel testo ebraico, e un asterisco () davanti a
quelle parole o frasi che mancavano nel testo della LXX, ma si trovavano in accordo con
l’ebraico in alcune delle altre versioni in greco.
• ORIGENES, Epistula ad Iulium Africanum 5: Intenzione di Origene: affinché i cristiani nelle loro
discussioni con gli ebrei, non adducano passi che non si trovano nelle Scrittura di questi e
affinché i cristiani a loro volta possano avvalersi anch’essi di ciò che si trova nei manoscritti
ebraici, sebbene non si rinvenga nei loro propri.

b. La "revisione antiochena" (prima: "lucianea")
• Insieme con Origene, Girolamo (Prologo ai Paralipomeni [1+2 Cron.] 9-12) citava Luciano
come autore di un’altra recensione che attualmente si preferisce chiamare antiochena (non
"lucianea"!) per due motivi:
◦ 1) a causa delle notizie vaghe e persino contraddittorie che ci sono pervenute su Luciano,
che con ogni probabilità non era il "fondatore" della scuola esegetica di Antiochia e
◦ 2) perché questa recensione si identifica per la coincidenza del suo testo con quello delle
citazioni dei Padri appartenenti all’area geografica di Antiochia: Giovanni Crisostomo,

DISP_Teologia alessandrina__06.odt
Skeb Teologia alessandrina in epoca patristica 6

Eustazio, Diodoro, Teodoro di Mopsuestia e Teodoreto di Ciro.


• Nella recensione antiochena v’erano due componenti chiaramente distinte:
◦ 1) un materiale tardivo, certamente postesaplare, incorporato ai tempi del Luciano storico,
◦ 2) un sostrato di lezioni molto antiche, precedenti l’epoca di Luciano (prima metà del IV
secolo), il cosiddetto proto-antiocheno ("proto-Luciano").

L'esistenza di altre recensioni (recensioni giudaiche: Quinta, Sexta, Septima; Samaritana; Esichiana) è stata
proposta, ma non provata a causa della scarsità di testi e frammenti.

***

DISP_Teologia alessandrina__06.odt

Potrebbero piacerti anche