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Quaderni di progettazione: la fabbricazione additiva (additive manufacturing)


- parte I

Article · February 2019

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Franco Concli
Free University of Bozen-Bolzano
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QUADERNI DI PROGETTAZIONE
Franco Concli

La
fabbricazione
additiva
È DIFFICILE STABILIRE CON
PRECISIONE L’ESATTA ORIGINE
DELLA MANIFATTURA ADDITIVA
CHE RICADE A CAVALLO TRA
GLI ANNI ‘50 E ‘60. SOLAMENTE
CON LO SVILUPPO DEI PRIMI
COMPUTER, DEI PRIMI LASER
E DEI PRIMI CONTROLLORI
ALL’INIZIO DEGLI ANNI ‘80 QUESTA
TECNOLOGIA HA VERAMENTE
COMINCIATO A PRENDERE PIEDE

A
l 1984 si possono far risalire i primi brevetti relativi so sono molto grandi e complessi e necessitano di
all’additive manufacturing che descrivono come fosse un’elevata potenza di calcolo per riuscire a manipo-
possibile realizzare oggetti tridimensionali mediante ag- lare il modello digitale
giunta di uno strato per volta. Nel 1986 un altro brevet- • Controllo numerico: la tecnologia additiva richiede
to relativo alla tecnologia SLS va necessariamente men- posizionamenti precisi analogamente a quanto av-
zionato tra le pietre miliari nello sviluppo di questa tec- viene, ad esempio, per una fresa a controllo nume-
nologia. I primi esempi di manifattura additiva si basano rico. Questo è possibile grazie all’elevata informatiz-
sulla tecnologia del getto d’inchiostro che veniva deposi- zazione dei macchinari.
tato su un substrato. Una volta indurito si passava allo
strato successivo. Questo processo richiedeva tempi bi- La manifattura additiva in 8 step [1]:
blici. Dal 2001 la Object Company ha impiegato questa Step 1: concettualizzazione e CAD
tecnologia per depositare resine aumentando significa- Il primo passo del processo è sempre quello di ave-
tivamente l’efficienza del processo. re l’idea e decidere come il prodotto dovrà apparire e
Molte sono le tecnologie sviluppate negli anni, ma solo a funzionare. In alcuni casi questo potrà essere realiz-
il progettista industriale

partire dagli anni 2010, periodo in cui molti dei brevet- zato tramite manifattura additiva, in altri casi questa
ti iniziali hanno cominciato a scadere, che si è osserva- tecnologia verrà impiegata solamente per la realizza-
ta un’impennata nello sviluppo delle tecnologie additive. zione dei prototipi.
In ogni caso, è sempre necessario avere un modello
Introduzione digitale del prodotto (CAD). Questo servirà sia nel ca-
La fabbricazione additiva (AM) è il risultato dello svi- so di utilizzo di tecnologia AM che nel caso di lavora-
FEBBRAIO 2019

luppo di differenti settori tecnologici. Essa si appoggia zioni alle macchine utensili (CAM).
fortemente agli sviluppi del settore informatico sia in
modo diretto (i macchinari produttivi) che in modo in- Step 2: conversione a STL
diretto (tecnologia di supporto): Oggigiorno il formato standard utilizzato nel settore
• Potenza di calcolo: i componenti da realizzare spes- della manifattura additiva è lo STL (stereolitografia)
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supporti (in blu) necessari durante la realizzazione del
pezzo (fonti [2, 3])

schema del funzionamento della stampa di foto-polimeri


(fonte [7])

che può essere fatto risalire agli anni ‘90. È un mo-


do molto semplice di rappresentare un oggetto geo-
metrico mediante l’approssimazione della superficie
mediante triangoli. Solo recentemente sta facendosi
largo il formato AMF descritto nelle normative ASTM/
ISO.

Step 3: trasferimento alla macchina AM e manipola-


zione del file STL
Se il file STL è per così dire l’omologo 3D di una pagi-
na scritta (2D). Sarebbe quindi lecito aspettarsi che a
questo punto fosse possibile semplicemente preme-
re un bottone “stampa” per avere il prototipo deside-
rato. In realtà vi sono altri parametri/aspetti da consi-
derare. Ad esempio la struttura del materiale risulterà il progettista industriale
ortotropa per cui il posizionamento del pezzo rispetto
esempi di oggetti
alla direzione di stampa gioca un ruolo fondamentale. Step 5: stampa stampati con
In tal senso sono innumerevoli gli studi in corso ed il Sebbene il processo di stampa sia automatico e con- tecnologia
materiale disponibile in letteratura. trollato da computer, nelle fasi iniziali ci sono mol- basata su foto-
polimeri (fonte
ti aspetti che fanno riferimento a scelte dell’operatore.
[7]) (Cortesia
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Step 4: setup della macchina: Nel caso di componenti con geometrie complesse, ad Stratasys)
Sebbene i sistemi di stampa siano piuttosto chiusi e esempio, è fondamentale una corretta definizione dei
poco controllabili dall’operatore, vi sono una serie di supporti in modo tale da sostenere l’oggetto durante la
parametri di lavoro che influiscono sulla qualità (poro- stampa (figura 1). La crescita progressiva dell’oggetto,
sità, rugosità, deformazioni) del componente. a volte non è possibile senza supporti, a volte invece
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QUADERNI DI PROGETTAZIONE
questi sono necessari per garantire una sufficiente ri-
Schema del
gidezza e l’assenza di deformazioni durante la deposi- funzionamento
zione degli strati. della stampa con
tecnologia basata
su polveri (fonte
Step 6: rimozione e pulizia [7])
Una volta terminata la stampa, il componente va puli-
to ed i supporti rimossi. Molto spesso questi sono rea-
lizzati in materiale differente rispetto a quello del com-
ponente stampato in modo da facilitarne la rimozione.
Soprattutto nel caso di componenti metallici, in questa
fase è richiesta una significativa mole di lavoro che tal-
volta richiede l’impiego di frese o mole.

Step 7: post-processing
Il componente solitamente va finito in modo da miglio-
rarne la finitura superficiale attraverso, ad esempio, lu-
cidatura. Nel caso di metalli, talvolta si richiedono an-
che successivi trattamenti termici, come ad esempio il
trattamento HIP, volti a ridurre le porosità interne e mi-
gliorare le proprietà meccaniche del componente.

Step 8: applicazione
A questo punto il componente risulta pronto per l’im-
piego.

Tecnologie
Sono molte le tecnologie che permettono di realizzare
oggetti mediante stampa 3D.

Sistemi basati sui foto-polimeri (Material Jetting)


Questa tecnologia impiega polimeri per la realizzazio-
ne di oggetti. Il materiale viene fuso e stampato a getto.
La accuratezza raggiungibile è buona. In questo caso,
per la realizzazione dei supporti, solitamente è presen-
te un secondo ugello attraverso cui fluisce un secon-
do materiale. Le proprietà meccaniche ottenibili sono
contenute.
La stampa avviene in analogia a quanto avviene nel-
le stampanti 2D a getto di inchiostro. Il materiale da
stampare viene pre-riscaldato, fonde e viene deposto
attraverso un ugello. Il materiale solidifica grazie all’e- schema di funzionamento della tecnologia basata
sposizione a raggi ultravioletti. I materiali stampabili sull’estrusione (fonte [7])
spaziano dall’ABS alle gomme senza tralasciare mate-
il progettista industriale

riali trasparenti. Questa tecnologia vien


All’interno di questa classe di tecnologie si piò fare
un’ulteriore distinzione tra stampa a getto continuo e
a goccia (DOD).

Sistemi basati sulle polveri (Binder Jetting):


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I sistemi basati sulla tecnologia delle polveri, hanno


il grande vantaggio di non necessitare di supporti in
quanto il componente viene modellato all’interno di un
letto di polvere. Durante la stampa viene deposto un
primo strato di polvere che localmente viene indurito
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tramite versamento di una sostanza liquida che funge
Esempio di da amalgamante.
componente realizzato
tramite tecnologia A questo punto si depone un secondo strato di polvere
Powder Bed Fusion in ed il processo ricomincia.
cui sono chiaramente Questa tecnologia permette di mischiare più colori e
visibili i supporti (fonte
[7]) realizzare oggetti colorati in materiale metallico, poli-
merico e ceramico ed in modo relativamente veloce.
Per contro non è adatto alla realizzazione di compo-
Strutture reticolari
stampate mediante AM nenti strutturali e spesso richiede una significativa fini-
(fonte [4]) tura a valle della stampa.

Protesi ossee Sistemi basati sull’estrusione


stampate mediante AM Questi sistemi sono basati sull’estrusione del materiale.
(fonte [5]) Con questa tecnologia vengono prodotti principalmen-
te componenti in materiali plastici. È forse la tecnologia
più diffusa e ormai accessibile anche ai privati per po-
che centinaia di Euro.
Il materiale di base, solido, viene fornito in bobine. Il
filamento viene fuso subito prima dell’ugello e depo-
sto. Le temperature sono basse per cui la solidifica-
zione è quasi immediata. Sebbene la tecnologia ven-
ga commercializzata dal 1989, ad oggi presenta anco-
ra significative limitazioni legate alle qualità superficia-
li ottenibili.

Sistemi basati sulla fusione delle polveri


(Powder Bed Fusion):
Questa è la tecnologia predominante in ambito struttu-
Palette di
turbina rale. Permette di realizzare oggetti in materiale metal-
stampate da GE lico, tipicamente acciaio, alluminio o titanio. Come nel
Avio mediante caso del “Binder Jetting”, si ha la deposizione di uno
AM (fonte [6])
strato di polvere che viene agglomerato non tramite un
liquido ma tramite fusione locale. Questa può avveni-
re in differenti modi, ad esempio tramite fascio laser
(LSL) o fascio di elettroni (EBM).
La stampa avviene solitamente in ambiente controlla-
to (idrogeno) per limitare l’ossidazione. Sebbene que-
sta tecnologia sia in grano di offrire buone prestazio-
ni meccaniche, si hanno sempre porosità residue che
derivano dal processo stesso.

Sistemi basati su laminati


(Sheet Lamination):
Schema del Da annoverare tra le tecnologie AM anche le tecnolo- il progettista industriale
funzionamento gie basate sulla sovrapposizione di strati come nel ca-
della stampa con
tecnologia basata
so di compositi multilayer.
sulla fusione
delle polveri Applicazioni:
(fonte [7]) Il grande vantaggio delle tecnologie AM sta nella pos-
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sibilità di realizzare geometrie altrimenti impossibili co-


me strutture reticolari o lattice.
Questo risulta particolarmente utile in applicazioni in
cui si cerca una minimizzazione il peso come nel setto-
re aerospaziale o nel settore biomedicale. Inoltre, ben-
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QUADERNI DI PROGETTAZIONE
ché l’intero ciclo spesso non sia competitivo per una
produzione in serie a causa degli elevati tempi richiesti
per la stampa, questa tecnologia è ineguagliabile per Bibliografia:
la realizzazione di prototipi, la produzione di piccoli lot-
ti o componenti singoli dato che non richiede attrezza- [1] Gibson, I., Rosen, D., Stucker, B., Additive
ture speciali. Manufacturing Technologies, Springer 2015
Oggigiorno questa tecnologia sta prendendo piede an-
[2] http://www.industriequattropuntozero.it/2017/05/10/
che in campo industriale e si hanno i primi esempi di siemens-materialise-insieme-ladditive-manufacturing/
grandi opere come, ad esempio, motori turbo per il
settore eolico. [3] https://www.materialise.com/en/software/magics/
modules/metal-support-generation-module
Conclusioni [4] Murr, L., et al, Open-Cellular Co-Base and Ni-Base
La manifattura additiva sta assumendo un ruolo sem- Superalloys Fabricated by Electron Beam Melting,
pre maggiore in molti settori industriali, biomedicali Materials 2011, 4(4), 782-790; doi:10.3390/ma4040782
etc… La facilità di realizzazione di prototipi e la libertà [5] http://it.materialconnexion.com/bioprinting-
di definizione delle geometrie rendono questa tecnolo- impiantate-in-italia-le-prime-protesi-stampate-in-3d/
gia competitiva ogni qualvolta si voglia avere una for-
[6] https://www.ge.com/reports/future-manufacturing-
ma/struttura ottimizzata.
take-look-inside-factory-3d-printing-jet-engine-parts/
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Sebbene vi siano ancora delle limitazione legate alle


qualità ottenibili e ancora pochi materiali disponibili, [7] Borgianni, Y., Reverse Engineering and Rapid
questa tecnologia sembra avere tutte le carte in regola Prototyping, course slides
per giocare un ruolo chiave nel futuro prossimo. n

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