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W H I T E P A P E R 2018

CLOUD
Le applicazioni cloud native:
caratteristiche e sicurezza
Che cosa sono le applicazioni cloud native? Perché
se ne parla e aumenta il loro utilizzo? In questo
white paper si affronta il complesso tema
dello sviluppo applicativo che è al centro
della trasformazione digitale delle
aziende. Proprio lo sviluppo di app e
servizi IT sta infatti vivendo grandi
evoluzioni caratterizzate, per
esempio, dalla disponibilità del
serverless computing e dalla
possibilità di utilizzare i microservizi.
Si parte dal presupposto che il paradigma
di progettazione software fondato sulla nuvola è in grado di offrire una serie di
opportunità. Lo scopo del documento è quindi quello di illustrare le nuove
tecnologie e di suggerire dove e quando è meglio prediligere una o l’altra a
seconda dei vantaggi che possono determinare nei diversi contesti di utilizzo.
SCENARIO
pag. 3 Applicazioni cloud-native: come crearle secondo nuove
SOMMARIO prospettive di sviluppo

pag. 6 Come cambia lo sviluppo software per realizzare il business


digitale

METODOLOGIA
pag. 13 Applicazioni serverless: cosa sono e come si proteggono

FOCUS
pag. 19 Serverless computing: i vantaggi per il business e gli sviluppatori

pag. 20 Cosa sono i microservizi in informatica e quali vantaggi


generano?

pag. 23 Software Container: come si possono gestire e quali sono i


vantaggi per l’utente

LE TECNOLOGIE
pag. 27 Breve viaggio tra strategie e prodotti software container

FOCUS
pag. 32 Container e data mirroring per creare backup ad alta disponibilità
più economici e veloci

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Applicazioni cloud-native:
come crearle secondo
SCENARIO nuove prospettive di sviluppo
Il paradigma di progettazione software fondato sulla
nuvola, assieme al modello ‘API-Application programming zati dai grandi player e provider globali, come Google, Ama-
interface-first’, libera gli sviluppatori dai vincoli dei server zon, Microsoft…
fisici, garantendo loro vantaggi di agilità e praticità: ma
Le applicazioni cloud-native sono progettate e ingegne-
usare questi metodi di sviluppo, che rappresentano una
vera e propria nuova filosofia, richiede una adeguata rizzate apposta per sfruttare appieno la natura dell’infra-
forma mentis e l’apprendimento di varie conoscenze struttura cloud: in confronto a quelle tradizionali, che usano
server permanentemente designati al loro supporto, le app

O
realizzate per ottimizzare i vantaggi dell’uso della nuvola
funzionano affidandosi a una capacità di elaborazione che
rmai l’attività di progettazione delle moderne app risulta disaccoppiata dalla rigida appartenenza a specifiche
sta palesemente aderendo al paradigma ‘cloud-native’, un fe- risorse hardware. Questa abilità di astrarre il funzionamento
nomeno alimentato dalla diffusione in questi anni dell’onda dell’applicazione dal legame con determinati server fisici
d’innovazione del cloud: dopo la sua nascita, i servizi della porta vari benefici: chi sviluppa la app non si deve più pre-
nuvola si sono febbrilmente evoluti, attraverso ricerca e svi- occupare di amministrare e manutenere l’infrastruttura fi-
luppo, applicazioni, modelli innovativi in larga parte realiz- sica, risparmia risorse, personale addetto, ha minori rischi

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Applicazioni cloud-native...
Verso il modello di sviluppo ogni altra cosa sottintende un accurato pro-
‘API-first’ cesso di documentazione, progettazione e co-

 Lo sviluppatore che vuol creare applicazioni


cloud native deve prima di tutto cambiare
struzione della API (application programming
interface) dell’applicazione, e questo si potreb-

Clicca per mentalità e guardare la progettazione da una be considerare un inaccettabile vincolo di pro-

leggere il nuova prospettiva: basta continuare a pensare getto, che obbliga a ‘congelare’ la creazione di
whitepaper che il codice applicativo debba per forza avere tutte le altre caratteristiche e funzionalità
accesso diretto alle risorse hardware, come dell’applicazione, finché non si è terminato lo
nelle tradizionali applicazioni monolitiche: la sviluppo della API. Se non fosse che, fortunata-
nuvola, certo, non avrebbe difficoltà a gestirle, mente, oggi sono accessibili online piattafor-
ma creare app moderne, a proprio agio nel me open source di documentazione delle API,
cloud, abili nello sfruttare i pregi di un’infra- come API Blueprint: quest’ultima fornisce un
struttura distribuita, elastica, scalabile a piaci- linguaggio di descrizione ad alto livello per le
mento nell’utilizzo delle risorse IT, è tutta API web, e permette di progettare e creare
un’altra cosa. prototipi di API da realizzare, o di documenta-
Per la natura stessa del cloud, sviluppatori di re e collaudare quelle già create. In sostanza,
e, soprattutto, può finalmente concentrarsi su app cloud-native si diventa soltanto attraverso API Blueprint consente di attivare un mockser-
ciò che per lui realmente conta, cioè lo svilup- una metamorfosi, dopo la quale il paradigma di ver API di test, che combina perfettamente con
po dell’applicazione e delle sue funzionalità. sviluppo ‘API-first’ assume una priorità assolu- la documentazione della API, e con cui è possi-
Chi migra verso l’approccio cloud-native per ta, venendo prima della definizione di qualsiasi bile costruire e collaudare le integrazioni per la
ottenere tutti questi benefici di praticità e con- altro requisito di progetto: prima, quindi, dell’i- stessa rispetto a un reale servizio, ancor prima
venienza non può però certo prescindere deazione di qualunque funzionalità della app che la API venga completata.
dall’abilità di padroneggiare la tecnologia che mobile, o del dispositivo IoT (Internet of Things) Uno dei principali vantaggi dell’approccio
sta dietro le quinte di queste sfolgoranti oppor- che si sta sviluppando. API-first risiede nel fatto che è una filosofia di
tunità di business. Partire con lo sviluppo ‘API-first’ prima di sviluppo in cui una scelta progettuale non pre-

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to di evoluzione tra i livelli di astrazione oggi


Applicazioni cloud-native...
disponibili per lo sviluppo applicativo.
Ma cosa significa davvero serverless? Natu-

 clicca
ralmente, non vuol dire che la app, o la API, può
funzionare senza server: significa invece che,
al posto di usare i tradizionali server di un
per guardare cloud provider geograficamente dislocati in
il video precise località fisiche, la app funziona senza
un’infrastruttura permanente, perché i server
necessari vengono auto-creati solo per un de-
terminato tempo (anche pochi millisecondi),
scalati in base alla necessità della app, e poi so-

Elementi base delle API in 3 minuti no eliminati quando non servono più, perché
hanno terminato l’elaborazione dei suoi dati e
giudica definitivamente altre variabili di pro- Filosofia serverless: far funzionare funzioni. Questo approccio basato su microser-
getto, ma è reversibile: non sempre infatti ha una app ‘senza i server’ vizi significa per gli sviluppatori poter realizza-
senso applicare questo approccio in qualunque Premesso che lo sviluppo API-first e lo svi- re app e API serverless, in luogo delle tradizio-
caso d’uso, e se in fase di sviluppo ci si accorge luppo di applicazioni cloud-native sono con- nali API REST: con una API serverless si evitano
che è inutile, si può sempre abbandonarlo sen- cetti che non si escludono mutualmente, per- i problemi si sovracapacità nella creazione dei
za perdere i progressi compiuti, o calare la pro- ché è possibile creare un’applicazione servizi di backend; i server scalano in automa-
duttività; d’altro canto, il rovescio della meda- cloud-native senza una API, ed è possibile rea- tico, e non si paga per il tempo in cui rimango-
glia è che se si costruisce un’applicazione che lizzare un’applicazione API-first senza il cloud, no inattivi; l’infrastruttura gode di una solida
richiede questa strategia senza prima pianifi- esiste un caso in cui questi due concetti si fon- affidabilità e disponibilità, e non ha necessità di
care lo sviluppo della API, ci si può infilare in dono armonicamente assieme, ed è quello de- funzioni di load-balancing, né di patch di sicu-
un tunnel di problemi tecnici da cui uscire può gli ambienti ‘serverless’: il modello serverless, rezza. (G.F.) 
richiedere molto tempo. attualmente, si può collocare al gradino più al-

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Come cambia lo sviluppo software


per realizzare il business digitale
SCENARIO

Le app si trasformano adattandosi ai nuovi contesti


business. Le aziende leader riorganizzano le proprie
strutture con l’obiettivo di rilasciare in modo agile prodotti, Con l’avvento del “Nexus di forze” (il modello teorizzato
non solo digitali, programmabili e smart con estrema
qualche anno fa da Gartner e che definisce di estremo valore
rapidità: “faster, better and cheaper”, per intercettare i
business moment e soddisfare la customer experience. per l’innovazione e il business di impresa la convergenza di
Ecco un’analisi compiuta da Gartner a questo proposito social, mobile, cloud e information) ogni piattaforma è abili-
tata a integrarsi con ogni altra piattaforma, in cloud, in rete

I
social, con terminali mobili. Con l’intelligence e gli analytics,
il quarto attore del Nexus, le informazioni, si insedia come
l Business Digitale cambia la natura delle Applicazio- superpiattaforma che arricchisce le App e i processi di cia-
ni, che non si scrivono più su piattaforme separate di IT In- scuna delle altre. In pratica, secondo Gartner, il business de-
frastructure (per il Dipartimento It) o di Talent management ve essere digitale e application driven, programmabile e ca-
(per l’HR) o di Leadership (per l’organizzazione) ma su una pace di interagire attraverso API e con funzioni smart per
piattaforma Business che si appoggia su tutte le altre (vedi fi- assistere in real time le decisioni di ogni processo con
gura 1). analytics ed intelligence.

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always on; scalabili on demand; estendibili e


Come cambia lo sviluppo software... modificabili; responsive e reattive.
Fattori concomitanti che cambiano la natura
intrinseca delle Applicazioni sono:
E tutto questo deve poggiarsi su una piatta-  cresce lo sviluppo del concetto self-ser-  la Customer experience (Cx) o la più ge-
forma di Software Delivery in grado di suppor- vice. nerale User experience (Ux). È sempre più pro-
tare un processo di produzione più economico, Tutto Il nuovo processo si fonda su DevOps babile che l’ingaggio di un potenziale cliente
di miglior qualità e più veloce, per una innova- e il progressivo ricorso all’Automazione. Le sia digitale per cui la Cx determina la probabili-
zione e rinnovamento delle App “a getto conti- App diventano così: globali, interconnesse, tà che questa continui in parallelo all’esperien-
nuo”. pervasive; operabili da tutte le “mani”, busi- za fisica;
ness e It; intelligenti sia per contestualità sia in  gli oggetti (things). Diventano usabili a
Le trasformazioni radicali modo predittivo; affidabili ossia sicure, etiche, tutti i livelli dell’organizzazione come sensori
dello sviluppo software
L’ Application Delivery, chiave di volta per
un business sempre più digitale, poggia su tra-
sformazioni consistenti:
 deve essere la concretizzazione di una
chiara strategia “Digital first” applicata in mo-
do consistente ad application, information e in-
tegration;
 il disegno dell’App deve fortemente pun-
tare a una Customer experience capace anche
di “improvvisare” a cogliere l’elusivo Business figura 1
Moment;
La piattaforma business è in
 vi devono essere team specializzati in realtà una mutipiattaforma

una “Lean product delivery”;


Fonte: Gartner, 2017

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dal client che opera nel front-end su differenti


Come cambia lo sviluppo software... canali, mentre il server ospita sia una logica di
business, che lavora nel backend, sia i dati,
collegati attraverso Api al client e al server.
per “sentire cosa intorno all’oggetto avviene; princìpi chiave identificati per scrivere appli- Ogni client, inoltre, può operare in senso inver-
 i servizi interni. Questi devono affiorare cazioni per il digital business e considerando so (ossia tanti client si rapportano a un unico
per dipendenti, clienti, partner, in mobilità e appieno anche il fenomeno IoT: server), agendo da “Composite” (termine con il
ovunque. È necessario non solo offrire i propri 1. Orientamento Servizi quale Gartner intende che un unico client può
servizi, ma consumare quelli di altri attraverso Fondamento di tutti i principi successivi, è diramare le sue richieste a più backend).
gli Ecosistemi: usare cose e servizi che non si l’impostazione classica, ereditata dal modello 2. Separation of Concern
posseggono e accettare che altri usino risorse client-server anni 90, di una Logica di Request Per promuovere agilità, efficienza e resi-
ottenendo servizi dai nostri sistemi, questo è (le richieste dell’utente del servizio) ospitata lienza, le app di business ereditano dalla SOA
fondamentale per non essere tagliati fuori.

I 12 princìpi chiave per l’App


Architecture nel Business Digitale
Come si scrive una Business App? Obiettivo
della Business App è un outcome con Cx agile
a cogliere un effimero momento di business.
L’Architettura applicativa a essa funzionale
deve abilitare, con velocità e facilità, un conti-
nuo “Change, Replace, Scale, Decide, (Re)In- figura 2
vent e Fail” dell’App, per testare l’outcome e
L’API Mediator si
continuamente migliorarlo. interpone tra i Servizi e
loro 4 possibili utenze
In questa prospettiva diventa inapplicabile (App, altri Servizi, Digital
Twin, Event Handler)
la progettazione monolitica: sono invece 12 i
Fonte: Gartner, 2017

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4. Macroservizi, Miniservizi o Microservizi


Come cambia lo sviluppo software... I MacroServizi, nati con la SOA, facilitano il
riuso per integrazioni e composizioni in am-
biente multi App. I MicroServizi, non esposti
(Service Orientd Architecture) il principio di controlla la legittimità dell’accesso in base a all’esterno, nascono con i grandi Web provi-
separazione (o di modularizzazione) dei crite- policy, fornisce una serie di funzioni di valore der come Twitter o Facebook le cui App in li-
ri di attenzione (concern). Tale separazione è aggiunto (traduzione, orchestrazione, routing, nea devono riuscire a cambiare non due volte
strategica perché se concern diversi sono indi- load balancing, ecc) (figura 2). La stessa Inte- all’anno come un SAP, ma molte volte al gior-
rizzati in moduli diversi, non è necessario ri- gration platform è una forma di API Mediator, no: consentono così il massimo di iperagilità e
testare del codice già verificato solo perché si specializzata per l’integrazione. Nell’API Me- iperscalabilità. I MiniServizi non hanno tutta la
trova nella stessa App che richiede modifiche diation è fondamentale il rispetto della discipli- rigida disciplina dei MicroServizi, offrono un
(e quindi nuovo test). Sono da tener separate ad na: se si lascia che delle App aggirino l’API Me- giusto compromesso fra riuso e agilità: Gartner
esempio Funzioni business diverse, tipi di atti- diator per accedere direttamente ai servizi, se li raccomanda alle aziende che non hanno le
vità diverse o con frequenza di cambiamento ne fa scadere il valore (per esempio nel con- esigenze di iperscalabilità e iperagilità dei gran-
diverso, con scopo di visibilità diverso (es. ser- trollo di Security). di Web provider per le Business App che devo-
vizi esposti all’esterno, a un esterno condiviso
per riuso, o solo interni all’App), con esigenze
di sicurezza, privacy, sensitività, con dipen-
denze diverse.
3. Mediated Services attraverso la Media-
zione delle loro API
Quando aumentano esponenzialmente le
utenze dei Servizi (che possono essere App, al- figura 3
tri Servizi, Digital twin, Event Handler), i Servi-
Dai microservizi ai
zi all’interno di un App backend vengono rag- macroservizi

giunti attraverso un API Mediator che:


Fonte: Gartner, 2017

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trice”, vedi principio 3) che, in modo automati-


Come cambia lo sviluppo software... co e programmabile, sceglierà l’opportuno ge-
store dell’evento (figura 5); questo, a sua volta,
può aggiungere ulteriori Event Handler che
no “pensare agilmente” per poter rapidamente l’App riporta l’evento (per esempio un ordine non hanno impatti diretti sull’applicazione di
cambiare onde modificare l’offerta per soddi- ricevuto dal canale e-commerce) a un Event partenza. L’Event Handling è un meccanismo
sfare la Cx (figura 3). Broker (in pratica un’API cosiddetta “media- open ended, aperto a scalare, per esempio su
5. Think IoT
IoT è una formidabile ondata di innovazione
business, applicativa e architetturale. I digital
twin sono specchi digitali di oggetti fisici e son
circondati da API e si possono considerare co-
me MicroServizi perché incapsulano i loro da-
ti, presentandosi al mondo esterno a tutti gli ef-
figura 4
fetti come oggetti, nel senso in cui
Il Digital Twin circondato da
storicamente la Object-oriented Technology
Api, incapsula le proprietà
(anni 80) definisce un Oggetto ai fini della sua software dell’oggetto fisico

programmabilità dall’esterno: un Oggetto deve


essere dotato di Proprietà e Metodi d’uso e ca-
pace di Ereditarietà, di Persistenza e Polimorfi-
sno o non è un Oggetto programmabile con
tecnologia object oriented. (figura 4).
6. Think Events figura 5
In un mondo Event Handling dove cioè la
Event Handling, la
gestione degli eventi è fondamentale in quanto mediazione dell’Event
Broker per un servizio
un evento passato determina le azioni future,
Fonte: Gartner, 2017

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Software Delivery di App con innovation e re-


Come cambia lo sviluppo software... novation continue (figura 7):
1. Costruire gli skill.
2. Organizzarli (o riorganizzali) in team
parallel computing, secondo Gartner “È la tec- do di gestire il nuovo processo di App delive- misti in grado di auto dimensionarsi per un
nologia più avanzata, ma è al livello della SOA ry. Gartner mette in fila i passi cruciali per con- approccio multidisciplinare (tipicamente
di 10 anni fa, scarsi ancora gli skill e i tool” (fi- ferire a un’organizzazione la capacità di front-end developer orientati al business con
gura 6).
7. Think Digital Business
8. Think Consumer Experience (vedi ap-
proccio Design Thinking, descritto più avanti)
9. Think Cloud, qui la raccomandazione è
“build for scale” in caso di hybrid cloud;
10. Think Integration
figura 6
11. Think Real Time
Esempi di Alert ad Event
12. Think in Contest Handler sottoscrittori presso
Event Broker
Per questi ultimi 6 princìpi, Gartner ritiene
inutili ulteriori raccomandazioni essendo auto-
esplicativi.

La riorganizzazione aziendale alla


base del nuovo processo di sviluppo
Ma c’è un 13° principio: “Le organizzazioni figura 7
rigide non creeranno mai software agile”. Il
Il nuovo scenario del
principio afferma la necessità di organizzare o processo di Sviluppo di
Applicazione Business
riorganizzare una struttura mettendola in gra-
Fonte: Gartner, 2017

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driven. Misurare il Business Outcome di


Come cambia lo sviluppo software...
un’App capace di una data Cx (quanti Business
Moments ha intercettato, con quale risultato fi-
back-end developer). di budget alla conclusione di ogni iterazione nanziario) è cruciale quanto i KPI nelle Appli-
3. Assegnare pratiche e policy. con una fase di “learn e measurment” (figura cazioni tradizionali a fronte dei Requirement.
4. Promuovere i nuovi principi core di Ar- 9). Così il ciclo di vita di un’App di Business è (R.M.) 
chitettura app business. non più Requirement, ma Business Outcome
5. Approccio bimodale.
È determinante che il team auto-costituitosi
si organizzi per il “Design thinking”, così ven-
gono chiamate le sessioni di lavoro del Gruppo
ibrido intorno a una data Cx: dalle fasi di Em-
pathize e di Define in cui si ricercano per em-
patia gli interessi del cliente, derivandone un
figura 8
consenso sui bisogni “compelling”, il Gruppo I passi del Design Thinking

passa a una fase di Ideate (generazione di idee


a fronte dei bisogni) e Prototype (in cui le idee
da sviluppare vengono testate a tavolino e il
Business generabile valutato). Il Design thin-
king si conclude con il Test, che è già una fase
di rifinitura con la misurazione di Business
Outcome sul mercato (figura 8).
Il Prodotto Software così lanciato ha natural- figura 9
mente un Product Manager che guida il pro- Il ciclo di vita di
un’Applicazione Business
gressivo processo di rifinitura dell’App attra-
verso tutto il suo ciclo di vita, dall’allocazione Fonte: Gartner, 2017

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Applicazioni serverless: cosa sono


e come si proteggono
METODOLOGIA

Le applicazioni serverless possono essere davvero


soluzioni potenti, ma solo se caratterizzate da una Applicazioni serverless:
sicurezza intrinseca. Lo sviluppo di applicazioni cloud facili fino a un certo punto
native, basate su microservizi, richiede infatti regole di
Nell’era del cloud, la familiarità con le logiche dell’As a
protezione specifiche. Gli esperti di TechTarget spiegano
come funzionano le applicazioni serverlesse e cosa fare Service e del pay per use è cresciuta notevolmente. Ma, av-
per renderle sicure vertono gli specialisti, non è tutto oro quello che luccica: pia-
nificare le applicazioni serverless per cercare quelle più

C
utili al proprio business è solo una parte dell’attività. L’im-
plementazione di un’Infrastructure as a Service, ad esempio,
he cosa sono le applicazioni serverless? La rispo- richiede comunque di dover seguire le dinamiche associate
sta è semplice: sono applicazioni cloud native che possono alla gestione delle patch, di disegnare i percorsi delle reti vir-
essere sviluppate e gestite senza dover gestire l’infrastrut- tuali, di fornire un’appliance di sicurezza sottostante, il tutto
tura server di supporto necessaria, connotate da microser- risolvendo una serie di altre attività complesse esattamente
vizi mirati che svolgono operazioni specifiche in concomi- come se le applicazioni si trovassero ospitate in un data cen-
tanza con il verificarsi di determinate condizioni. ter on premise.

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Applicazioni serverless...

In ambienti come Google Cloud Functions o scenza esplicita di tutta l’infrastruttura sotto- cazione tradizionale monolitica o presidiare
AWS Lambda, la funzionalità applicativa viene stante. Quindi si potrebbe dire che il FaaS è una un qualsiasi altro rilascio in cloud. Riassumia-
attivata tramite eventi. L’applicazione è proget- sorta di PaaS++. mo i 4 principali punti di attenzione:
tata per rispondere ai suddetti eventi, rila-  La prima cosa da sapere è che la capaci-
sciando porzioni funzionali di codice di picco- La sicurezza delle applicazioni tà di interagire con qualsiasi cosa al di sotto
le dimensioni. L’ambiente si occupa di fornire serverless: 4 cose da sapere del livello 7 (Application layer dello standard
la funzionalità in maniera scalabile in modo da Mettere in sicurezza un’applicazione server- di rete ISO/OSI) è praticamente inesistente.
rispondere alla domanda. Il vantaggio? Come less non è come mettere in sicurezza un’appli- Questo significa che non è possibile introdur-
detto, come per tutte le formule in cloud, si pa-
ga solo per ciò che si utilizza (in questo caso
Le 3 principali caratteristiche delle architetture serverless
singole funzionalità invece di un’intera appli-
cazione, tanto da essere stato recentemente co-
Tutte le architetture di elaborazione serverless  Scalabilità incorporata (built-in). questa attività viene delegata al provider. Il ser-
niato il termine Functions as a Service).
presentano alcune caratteristiche chiave, che ri- Una delle maggiori difficoltà nella creazione di vizio Aws Lambda, ad esempio, viene eseguito
Qual è la differenza tra queste piattaforme e assumiamo brevemente di seguito. applicazioni web scale (che possono girare su su un parco gestito di istanze Elastic Compute
“normali” PaaS? Concettualmente poco, ma  Ridotta complessità. Con un’archi- tutto il web) è la configurazione dell’auto sca- Cloud (EC2).
tettura di serverless computing diventa più sem- ling per i server virtuali, in quanto va trovato l’e-  Eliminazione delle risorse inatti-
spesso anche in un contesto PaaS è comunque
plice lanciare un gruppo di VM (Virtual machine) quilibrio che permette all’architettura di espan- ve. Un altro vantaggio offerto dall’elaborazione
necessario specificare a livello previsionale auto scaling (in grado di scalare da sole) dietro dersi, a fronte di picchi di traffico, e serverless è che viene addebitato solo il tempo
l’utilizzo delle risorse; la scalabilità quindi un load balancer (bilanciatore di carico). Si può ridimensionarsi quando le richieste di accesso in cui le istanze eseguono il codice applicativo.
non è del tutto trasparente come invece lo è più facilmente prolungare l’architettura applica- diminuiscono. Ma ciascuna applicazione tende a Con i server tradizionali, invece, il cliente paga
tiva in più regioni per permettere la ridondanza comportarsi in modo differente da un’altra. Scri- una tariffa oraria anche per l’esecuzione di
nel FaaS. Analogamente, la configurazione di
geografica. Gli sviluppatori possono concentrar- vere le impostazioni che permettono di ottimiz- istanze che sono lasciate inattive. (R.C.) 
servizi specifici legati a un contratto di PaaS si completamente sulla scrittura del codice per- zare i costi e fornire le migliori prestazioni a ogni
(come possono essere un database o un servi- ché i server che invocano tali funzioni sono ge- applicazione diventa così un compito tutt’altro
zio di posta) potrebbero richiedere una cono- stiti dai cloud provider. che facile. Con l’elaborazione serverless anche

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sempre utile, al di là dell’analisi del modello di


Applicazioni serverless...
pericolo. È così possibile considerare quali op-
esempio, sono ancora in cima alla lista dei zioni siano disponibili per isolare la logica ap-

 problemi registrati a livello applicativo. Se è


vero che i bug ci sono sempre stati, è anche ve-
plicativa in modo da offrire maggiore visibilità
o controllo delle operazioni. Sono stati quindi
Clicca per ro che la capacità di garantire un’applicazione progettati strumenti per consentire di pac-
leggere il white serverless è direttamente correlata alla capaci- chettizzare alcune funzioni in modo tale da
paper di tà di comprendere la logica della programma- renderle trasparenti allo sviluppatore. Inoltre
Deloitte zione, andando a rimuovere o a mitigare i pro- è possibile scegliere di implementare una stra-
blemi potenziali, mantenendo alta la qualità tegia di clusterizzazione in autonomia, che può
dei codici e monitorando l’ambiente. Come ri- aiutare a trovare e filtrare gli injection attack.
badiscono gli esperti, non è questione di scien-  Come ultimo punto gli esperti ricordano
za pura, ma di vera e propria disciplina. sempre e comunque di prestare attenzione al
re un’appliance per la rilevazione delle intru-  Terzo punto è la modellazione delle mi- monitoraggio. Oltre al controllo degli accessi e
sioni sulla rete virtuale o installare strumenti nacce, altro aspetto chiave della sicurezza. delle identità, bisogna tenere conto di tutte le
di scansione malware sul sistema operativo Questa attività, che aiuta a rendere più robuste anomalie che non sono conformi alle regole
sottostante. Ecco perché è molto importante le applicazioni, ha ancora più valore in un con- operative del business.
comprendere il modello di minaccia associato testo serverless. Non solo consente di mappa- In conclusione, le applicazioni serverless
alla logica che si sta implementando in modo re e analizzare sistematicamente i punti di in- possono essere strumenti potenti, ma garantire
completo e concreto. terazione tra le varie componenti, ma produce la sicurezza di questi strumenti non è sempre
 In secondo luogo è necessario assicu- anche una mappa dei flussi di dati come parte così facile. Per i team di sviluppo si tratta di
rarsi della robustezza del codice che si sta svi- integrante del processo. Sebbene non si possa un’occasione importante per far crescere lo
luppando. Gli ultimi attacchi hanno conferma- avere la massima visibilità nella meccanica sot- skill del personale, non solo andando a costru-
to come la sicurezza delle applicazioni sia un tostante di memorizzazione o di calcolo dei da- ire delle nuove abilità ma anche andando ad
aspetto che non deve essere mai sottovalutato ti, una mappa virtuale di come gli elementi aumentare la maturità delle applicazioni azien-
dai programmatori. Gli injection attack, ad dell’applicazione interagiscono è comunque dali sviluppate. (L.Z.) 
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Serverless computing: i vantaggi


per il business e gli sviluppatori
FOCUS

In questo capitolo sono approfonditi nel dettaglio i


benefici riconducibili all’utilizzo di Faas e serverless
computing da due punti di vista. Guidati dagli analisti di
Forrester sono infatti esaminate le opportunità di questa
tecnologia nello specifico per gli sviluppatori da un lato e
dall’altro per il business. E per finire si darà uno sguardo a
quel che ci si può attendere dal futuro

hanno oggi un grande potenziale nell’integrazione di molti

M
servizi periferici o cloud laddove, per esempio, ci siano da
elaborare le segnalazioni automatiche da sistemi IoT. Per
entre da una parte DevOps cerca di riunire lo svi- contro, l’approccio appare ancora immaturo nelle applicazio-
luppo con le operation, FaaS e serverless computing man- ni business anche se potrebbe essere solo una questione di
tengono i due aspetti distinti, caratterizzandosi per la filo- tempo e maturazione. Ed è a questa tematica che è dedicato
sofia operativa che si basa sull’esecuzione di differenti il report Forrester Demystifying serverless computing del
funzioni in risposta a eventi asincroni che coinvolgono sor- quale riportiamo alcuni highlight, focalizzandoci in partico-
genti dati distribuite. Le applicazioni del serverless/Faas lare sulle opportunità che il serverless computing offre.

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Serverless computing: i vantaggi...

I vantaggi del serverless computing Cos’è il FaaS e quando utilizzarlo


per le applicazioni business
Una delle ultime incarnazioni dell’IT come servizio è quella che difficile stimare a priori il livello di successo e quindi di utilizzo.
Lo sviluppo in ambiente serverless ricalca
può essere definita come Function-as-a-service con l’acroni- L’astrazione del Faas può essere vantaggiosa rispetto, per
quello delle architetture software di tipo “losely mo FaaS, una tipologia di computing altrimenti nota come esempio, all’impiego del cloud Iaas dove analoghe funzioni
coupled” (dove un modulo non dipende da altri serverless o anche event-driven. richiederebbero il provisioning di macchine virtuali, sistemi
per funzionare) e aiuta gli sviluppatori a velo- Secondo la definizione degli esperti, FaaS è un modello di ero- di sicurezza e per il bilanciamento dei carichi di lavoro.
gazione dei servizi cloud che permette agli sviluppatori di FaaS non è comunque la panacea del mondo cloud. Gli svilup-
cizzare i rilasci e ad adottare il disegno a mi-
usare soltanto la quantità di risorse di cui hanno bisogno e patori devono valutare con attenzione quando sfruttare
croservizi nell’innovazione delle applicazio- quindi pagare il provider in funzione delle funzioni volta a questa opzione e quando è meglio guardare altrove in at-
ni. Tra i maggiori vantaggi di business volte utilizzate, quando un evento predefinito ne ha atti- tesa di migliori soluzioni.
associati con la logica dei servizi serverless c’è vato il codice e il relativo servizio. La tecnologia non è adatta per le applicazioni che compor-
Come accade con altri modelli di cloud, lo sviluppatore può con- tano un forte impegno di elaborazione numerica, come ap-
il fatto che il costo, misurato in frazione di
centrarsi sulle funzionalità applicative e non doversi più preoccu- plicazioni scientifiche e analitiche. Non è inoltre adatta per
centesimi, è calcolato per ogni esecuzione del pare di aspetti come il provisioning di server e sistemi operativi. grandi processi batch. FaaS va molto bene in alcune aree
codice, estremizzando il modello pay-per-use Nel Faas tutta l’infrastruttura d’erogazione dei servizi è verticali come, per esempio, la traduzione di comandi voca-
esternalizzata al provider e trasparente a chi sviluppa. li, l’analisi di immagini grafiche: singole attività che devono
del cloud a vantaggio, in particolare, delle spe-
I compiti di business sono svolti da un insieme di microser- essere eseguite in modo veloce e asincrono dal resto delle appli-
rimentazioni e prototipazioni. Benché sia pos- vizi che eseguono singole funzioni; in questo modello di cazioni.
sibile usare l’approccio serverless con più job cloud non esistono applicazioni monolitiche e le applicazioni so- Al pari di altre interpretazioni dell’IT in cloud, FaaS ha il vantag-
concatenati tra loro, gli sviluppatori possono no riscritte come insieme di microservizi, ciascuno indipendente, gio della scalabilità, ma alcuni provider possono imporre
scalabile con un costo che varia in funzione dell’effettivo utilizzo. dei limiti superiori nell’uso di singole funzioni. Prima di ba-
sfruttare gli eventi e la messaggistica asincro-
Con il Faas non serve pagare un canone per disporre di server, sare su Faas le applicazioni critiche sotto il profilo della scalabilità
na per lanciare tante procedure in parallelo, storage o di un application server in cloud: il conto è proporzio- è quindi utile verificare se le aspettative sono compatibili con le
per esempio, laddove le funzioni devono servi- nale all’impegno effettivo delle funzioni da parte degli uti- condizioni di servizio offerte dal provider. (P.T.) 
re un numero imprecisato di utenti. Se da una lizzatori finali. Va da sé che questo modello di cloud risulti ide-
ale, per esempio, in applicazioni aperte al pubblico di cui è
parte gli sviluppatori hanno la possibilità di

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Serverless computing: i vantaggi...

scrivere il codice di “aggancio” delle funzioni rilevanti, elaborarli e quindi restituire all’uten- tempo reale di grandi moli di dati. Gli svilup-
serverless con gli eventi, dall’altra i fornitori di te altre informazioni tramite e-mail o SMS. Al- patori che hanno già utilizzato istanze di cloud
servizi propongono opzioni prefabbricate per tra possibilità riguarda l’elaborazione di eventi pubblico per ottenere potenza elaborativa più
le esigenze più comuni, come l’accesso allo del mondo reale, come i guasti ai macchinari di velocemente e con minori costi rispetto ai ser-
storage o per collegare le API più diffuse. una linea di produzione o le segnalazioni d’e- vizi del data center troveranno gli ambienti
L’approccio basato su eventi è funzionale mergenza. Il modello di calcolo dei costi d’uso serverless molto più efficaci e flessibili nella
alle architetture distribuite, quindi a servizi associati ai servizi serverless è ideale laddove scalabilità, con servizi pagati in funzione dell’u-
che operano in luoghi diversi e sotto differen- serva gestire le risposte ad eventi di frequenza so e non per le istanze dormienti che attendo-
ti autorità. Secondo Forrester, se propriamente non prevedibile come le interazioni con clienti no d’essere avviate. Secondo Forrester, il mo-
usato, l’approccio serverless riduce i costi sia o le segnalazioni inviate da dispositivi IoT. dello è ideale per sperimentare nuove app
dello sviluppo sia dell’utilizzo dei servizi in rivolte al pubblico, o comunque laddove sia
produzione. Questo perché aumenta la veloci- I vantaggi del serverless computing impossibile prevedere il successo e quindi la
tà di sviluppo del codice e riduce gli oneri con- per gli sviluppatori domanda di risorse. L’architettura serverless
nessi con il provisioning delle risorse nelle fa- Come abbiamo accennato, l’approccio ser- aiuta gli sviluppatori a prepararsi per un futuro
si di prototipazione. L’architettura è ideale per verless libera gli sviluppatori dalla necessità di vicino in cui il loro lavoro sarà quello di assem-
espandere le applicazioni esistenti in nuove di- gestire l’infrastruttura, quindi di occuparsi del- blare componenti, collegarli nell’elaborazione
rezioni, e segnatamente dove serve integrare le prestazioni al di là dei limiti contrattuali im- e nell’esecuzione, senza la necessità di mettere
differenti Web service in job complessi. Per posti dal fornitore del servizio. L’accesso “on mano all’intera applicazione. Tutto questo spe-
esempio, può essere impiegata per raccogliere demand” all’elaborazione risolve le necessità rimentando i vantaggi (e i rischi) connessi con
eventi e dati derivanti dalle interazioni degli di potenza di carichi molto impegnativi come il disegno del software a microservizi.
utenti con i servizi online, unirli con altri dati simulazioni in ambito finanziario, analisi in

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Serverless computing: i vantaggi...


Cos’è la customer experience analytics? Forrester spiega come e perché conoscere i clienti

clicca
per guardare
il video

per le transazioni distribuite o gestite in


blockchain. La blockchain si sposa molto bene
con le caratteristiche di storage, comunicazio-
ne ed elaborazione distribuita supportate dal
serverless computing a patto ovviamente di
Cosa attendersi per il futuro più controllo, ma anche di evitare il lock-in nei avere le funzioni per controllare l’integrità del-
in ambito serveless riguardi del service provider. L’integrazione tra le transazioni. Se da una parte l’approccio ser-
Secondo gli analisti di Forrester, dobbiamo servizi ospitati su cloud diversi, già oggi uno verless scherma agli sviluppatori i problemi
aspettarci ulteriori sviluppi sia sul fronte delle dei campi d’impiego per il serverless compu- infrastrutturali che continuano ad affliggere
architetture severless sia dei servizi offerti dai ting, potrà avvantaggiarsi nel lungo termine chi opera con DevOps, dall’altra non masche-
fornitori, molto al di là dei primi “database as- dalla definizione di nuovi standard nella ge- ra l’esigenza di conoscere alcuni aspetti ope-
a-service”. Tra le diverse possibilità c’è quella stione degli eventi presso la Cloud Native rativi di alto livello, per esempio per garantire
di far girare soluzioni serverless in container Computing Foundation. i tempi di risposta ad eventi IoT, la collocazione
standardizzati, capaci di dare agli sviluppatori Altro miglioramento atteso è il supporto geografica dei dati e la sicurezza. (P.T.) 

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Cosa sono i microservizi


in informatica e quali vantaggi
FOCUS generano?
Quando utilizzare i microservizi per poter sfruttare tutti i
benefici che potenzialmente offrono? In questo capitolo si per anni, oggi le applicazioni devono supportare un maggior
spiegherà come superare eventuali barriere all’adozione di numero di utenti e gli aggiornamenti diventano più difficili.
queste soluzioni e, in generale, viene illustrato come si
Poiché i componenti di un’applicazione monolitica sono
stanno comportando le aziende rispetto a questo tema.
Emerge un trend che porta a preferire un approccio multi- strettamente accoppiati, anche una leggera modifica al codi-
technology ce lato server può richiedere un update completo dell’app la-
to client.

L’
Nell’approccio a microservizi un’applicazione è alimen-
tata da tanti piccoli servizi, ciascuno con poche responsabi-
idea di base che sta dietro al concetto di micro- lità. Ogni microservizio può guastarsi senza fermare l’intero
servizi è quella di suddividere una grande applicazione in sistema. Le piccole dimensioni dei microservizi permettono
una raccolta di servizi orientati ai task. Al contrario, le clas- ai piccoli team responsabili di individuare e risolvere veloce-
siche applicazioni sono costruite come unità monolitiche, mente il problema.
che spesso includono front-end e Html per interagire con gli Un’architettura basata su microservizi è caratterizzata da
utenti finali. Sebbene queste architetture abbiano funzionato accoppiamenti laschi: ogni microservizio è indipendente e

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Cosa sono i microservizi...

 Quanto sono utilizzati Il 69% degli intervistati ha dichiarato di uti-


Clicca per i microservizi? lizzare i microservizi sia per sviluppare appli-
leggere il Quanto e come vengono utilizzati i micro- cazioni nuove che per riprogettare quelle esi-
white paper servizi? È la domanda che si è posta Red Hat e stenti.
di Xpeppers da cui l’azienda è partita per realizzare questa Nel corso di questa survey, è apparso poi
ricerca sugli utenti di Red Hat JBoss Middlewa- chiaramente come non ci sia un’unica piatta-
re e Red Hat OpenShift. Non si tratta quindi di forma runtime o framework ideale per i mi-
una indagine su un campione statisticamente croservizi. È stato inoltre sottolineato come il
rappresentativo, ma comunque è interessante 45% degli interpellati creda nell’utilizzo degli
soffermarsi sui risultati per capire quali van- “strumenti giusti per i compiti giusti”, piuttosto
può gestire in autonomia uno stack di tecnolo- taggi possono derivare dall’uso dei microservi- che scegliere un’unica tecnologia, runtime o
gie; i team che si occupano di quel microservi- zi e quali ostacoli ne impediscono l’adozione. framework di riferimento. Secondo la ricerca,
zio possono modificare la tecnologia sotto- Tra le prime evidenze emerse nel sondaggio inoltre, l’87% dei clienti ha dichiarato di stare
stante senza fermare l’intera applicazione. La si legge che i microservizi tendono a essere usando, o prendendo in considerazione, tecno-
minore complessità dei microservizi (rispetto promossi come ideali per progetti completa- logie differenti per lo sviluppo dei microservi-
ad altre tecnologie) riduce infine la barriera di mente nuovi, senza menzionare i vantaggi che zi.
accesso allo sviluppo di nuove funzionalità invece possono portare in caso di aggiorna- Sono risposte che mostrano come un ap-
applicative anche da parte di piccoli team di mento di progetti già esistenti; comunque, la ri- proccio multi-technology stia diventando la
sviluppo. cerca ha mostrato che le aziende usano i mi- norma, e che sempre più organizzazioni ten-
croservizi anche per riprogettare applicazioni dono a utilizzate via via lo strumento adeguato
esistenti e proprietarie. alle necessità specifiche.

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Cosa sono i microservizi...

Quali benefici sono generati Quali ostacoli alla loro adozione? pali attività che le aziende intervistate hanno
dall’adozione di microservizi? Adottare i microservizi non risolverà tutti i indicato per contribuire a superare queste pro-
I partecipanti alla ricerca hanno identificato problemi legati al software in azienda, anzi gli blematiche: sviluppo/implementazione di too-
svariati benefici che stanno già sperimentan- stessi microservizi portano con sé una serie di ling per microservizi in-house; riorganizza-
do a seguito dell’implementazione dei micro- problematiche specifiche. Secondo la ricerca, zione; collaborazione con vendor esperti/
servizi. Questi i principali vantaggi che sono le principali problematiche legate all’imple- utilizzo di un vendor come consulente di rife-
stati messi in luce: mentazione di microservizi che gli intervistati rimento; acquisto o utilizzo di una piattafor-
1. integrazione continua (CI) / Implementazio- si sono trovati ad affrontare sono: sfide legate ma/soluzione dedicata ai microservizi. (R.C.) 
ne continua (CD); alla cultura e organizzazione aziendale; ge-
2. agilità; stione dei microservizi; diagnosti-
4. migliore scalabilità; ca e monitoraggio; disponi-
5. time-to-market più veloce; bilità di tempo e risorse.
6. maggiore produttività degli sviluppatori; Parallelamente, que-
7. debugging e manutenzione più semplici. ste sono le princi-
Inoltre, molti degli intervistati (33%) sono
stati in grado di riconoscere i benefici ottenuti
tra i due e i sei mesi dall’iniziale implementa-
zione dei microservizi, a conferma della ve-
locità del processo di ramp up e della pos-
sibilità di ottenere vantaggi in modo molto
veloce.

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Software Container: come si possono


gestire e quali sono i vantaggi
FOCUS per l’utente
Vediamo come sono fatti e come funzionano i software
container; quali pro e contro offrono non solo in ambito di
sviluppo applicativo, ma, più in generale, al business e stema quando se ne usa solo una parte? Una VM, lo dice il no-
all’IT rispetto alle macchine virtuali e come se ne può
me, è una macchina. Senza “ferro” ma completa d’ogni parte
governare l’impiego in vista d’una eventuale adozione
logica, con un sistema operativo che accede all’hardware
tramite l’hypervisor, uno strato software che gestisce le
istanze di tutte le VM che insistono sul server fisico. Ma

P
un’applicazione, specie se è un semplice servizio come quel-
li che vanno a formare le nuove soluzioni, non ha bisogno di
er comprendere cos’è un software container, come tutto questo.
funziona e perché venga visto non solo come mezzo abilitan- Per cui si è cercato di creare un ambiente dove l’applica-
te lo sviluppo e delivery delle applicazioni composite, ma an- zione possa girare restando isolata dalle altre ma sfruttando
che come valido sostituto delle macchine virtuali (la soluzio- direttamente, sia pur in modo condiviso, le risorse del ser-
ne che oggi domina nell’I&O – infrastruttura e operazioni), ci ver host tramite il kernel del sistema operativo del server
si deve fare una domanda: perché virtualizzare un intero si- stesso. Agli inizi l’idea si è sviluppata lavorando sulle doti na-

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Software Container... Nato e tuttora gestito come progetto open


source, creato nel 2013 e dal giugno 2014 di-
sponibile come release commerciale supporta-
tive multi-user e multi-task di Unix, e da tempo Dai Linux Container a Docker e oltre ta dall’omonima società, il software Docker au-
infatti sia IBM AIX, sia Oracle Solaris offrono Chiunque usi Linux può quindi usare dei tomatizza il deployment delle applicazioni nei
tecnologie del genere. Ma la vera innovazione container (Linux container Lxc), e ciò da anni. container e ne facilita la gestione. Al suo svi-
dei software container è legata a Linux e al mo- Perché allora se ne parla tanto adesso? Perché luppo, sostenuto prima da Red Hat e poi da Mi-
vimento open-source. se i container non sono una novità, lo è invece crosoft, Oracle e dalla stessa VMware, contri-
Nella nascita dei software container (SWC) Docker, che, un po’ come ha fatto VMware per buiscono sia cloud provider (Google
Google ha avuto un ruolo determinante. Si deve le VM, ne sta facendo decollare l’adozione esal- ovviamente, e Amazon, Azure, eBay, Spotify…),
infatti alla Casa di Mountain View se dal 2008 tandone le doti e rendendone pratico l’uso. sia vendor come IBM, HPE, Dell-EMC, NetApp
il kernel Linux di base comprende funzioni
che abilitano sia controllo dell’hardware
(cgroups) sia l’isolamento (spacename) neces-
sari affinché ogni processo abbia una visione
del sistema diversa dagli altri e si possano ese-
guire più applicazioni in una singola istanza
all’OS Linux. Questi strumenti innalzano il li-
vello di astrazione, che dall’hardware si porta
al sistema operativo. Per cui sebbene nel con-
tainer ci sia solo il codice sorgente con le bina-
ry-libraries, l’applicazione vede le risorse di si-
figura 1
stema (file system, cpu, ram, disk I/O…) come Confronto tra
virtualizzazione su VM e
se fossero interamente dedicate alla sua esecu- virtualizzazione su
container
zione.
Fonte: Forrester Research

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Software Container...
di tempo, analisti e blogger concordano nel de-
finire il costo d’una struttura su SWC molto in-

 Kubernetes (“timoniere”, in greco), un “orche-


stratore” che opera sui container gestibili con
feriore rispetto ad una su VM e hypervisor.

Software container e VM: insieme o


Clicca per
Docker sfruttando due nuovi concetti. Uno è il contro?
leggere il white
pod, un gruppo di SWC che viene dispiegato Premesso che nel considerare le differenze
paper di
insieme su uno stesso host. L’altro è il label, tra SWC e VM dal punto di vista dei vantaggi
Capgemini
un’etichetta che marca gli attributi del pod, co- per l’It e il business intendiamo SWC ‘Docker-
me l’appartenenza a un nodo di calcolo, facili- capable’ integrati dei soli tool necessari nelle
tandone l’organizzazione. Kubernetes ha atti- singole situazioni, il primo vantaggio di un
rato l’interesse della comunità open-source, SWC rispetto a una VM sta nella leggerezza.
che vi si è molto impegnata, e Docker vi ha ri- Non avendo un proprio sistema operativo, il
e tanti altri. Questa confluenza tra fornitori lea- sposto con Swarm, un tool che usa analoghi peso di un SWC è solo di qualche decina di Mb
der in hardware, software e servizi sta gene- modelli di clustering e gestione per gruppi di contro i gigabyte di una VM. Ciò significa minor
rando un’offerta vivacissima di strumenti e container. Difficile dire oggi quale sarà l’orche- richiesta di potenza di calcolo (basta un laptop
plug-in per controllare il versioning e la condi- stratore vincente, se mai ve ne sarà uno. per ospitare centinaia di container) e maggiore
visione, creare repository, fare auditing e an- Quanto costa adottare i software container? velocità, non avendo l’overhead dell’hypervi-
che per usare gli SWC con database e infra- Se il software Docker di base è gratuito, si paga- sor.
strutture proprietarie. no i suoi tool di servizio e quelli forniti dai part- I servizi containerizzati sono quindi dispo-
Ma proprio il successo dei container spinto ner, indispensabili per usare gli SWC in azien- nibili in una frazione di secondo per essere
da Docker ha mostrato i limiti dello strumento da. Stante i molti tipi d’implementazione e la eseguiti oppure aggiunti, rimossi o aggiornati
nel governo dei carichi di lavoro al crescere del turbolenza del mercato, fare un’analisi econo- nell’applicazione; ciò facilita la gestione dei
numero di host e di SWC ospitati. Ancora Goo- mica è praticamente impossibile. Possiamo pe- cicli di rilascio e si riflette sulla customer ex-
gle, i cui servizi sono tutti in SWC, ha proposto rò dire che a parità di servizi erogati nell’unità perience, specie nel mobile, dove la velocità di

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Software Container...

risposta è basilare. Queste doti permettono an- nei. Non occorre dire cosa ciò significhi in un
che di spalmare l’applicazione su un gran nu- ambiente cloud pubblico o ibrido: in pratica i
mero di micro-servizi, con un controllo più carichi di lavoro si possono spostare sulla piat-
granulare della sua eseguibilità e un migliore taforma che al momento, per prestazioni o per
sfruttamento delle risorse di sistema. Infine, economicità, risulta più conveniente. Senza do-
chiudere i servizi in componenti distribuibili e ver restare legati a un dato provider per le pe-
configurabili con una sola riga di comando, culiarità della sua o della nostra tecnologia.
senza badare all’ambiente runtime, accelera di Ma vi sono punti in cui ‘vincono’ le macchi-
molto il rilascio di applicazioni complesse, at- ne virtuali? Sì, almeno due: uno è la sicurezza
tuando efficacemente le pratiche DevOps. In operativa e la resilienza infrastrutturale data
effetti, chi punta al DevOps di regola opta an- da tecnologie più che collaudate; l’altro è il
che per gli SWC. Questi vantaggi riguardano supporto dei vendor VM alle applicazioni di
soprattutto lo sviluppo e deployment applicati- back-end. Non sono cose da poco e infatti l’opi-
vo nei suoi effetti sul business. Ma gli SWC so- nione corrente è che SWC e VM andranno a
no una soluzione anche per l’I&O (infrastrut- convivere dividendosi le aree d’impiego tra il
tura e operazioni) grazie alla loro portabilità. front-end, web e mobile, e appunto il back-end.
Facendo a meno di hypervisor proprietari, le Tanto più che va detto che solo se occorrono le
comunità open-source e Docker hanno svilup- massime prestazioni un SWC è implementato
pato un formato interoperabile che permette di “bare-metal”, ma di solito il suo server “fisico”
eseguire i servizi in container su host eteroge- è in realtà una macchina virtuale. (G.C.B.) 

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Breve viaggio tra strategie e prodotti


software container
LE TECNOLOGIE

Il mondo dei software container vive oggi un’estrema


effervescenza. Ecco in questa breve rassegna una
disamina ragionata delle proposte più significative offerte sopra, rappresentano la nuova frontiera dello sviluppo sof-
da software house, produttori hardware e piattaforme
tware. Una delle loro peculiarità, grazie appunto alla loro leg-
cloud pubbliche. Emerge il supporto quasi unanime alla
tecnologia Docker per lo sviluppo dei contenitori e la gerezza e portabilità, è quella di adattarsi molto bene al mo-
leadership di Kubernetes come piattaforma di dello emergente multicloud, per cui un’applicazione
orchestrazione e gestione
complessa, formata da più applicazioni container (che con-

L
tengono database, business application, ecc.), può estendersi,
grazie ai motori di orchestrazione, fra più piattaforme cloud
eggeri e facilmente portabili all’interno di un’infra- contemporaneamente.
struttura ibrida che può partire dal data center aziendale L’avvento della tecnologia dei container (oggi in massima
(magari costituito da sistemi convergenti o iper-convergenti parte creati utilizzando il tool Docker, ma distribuiti e gestiti
come quelli proposti da NetApp, Dell EMC, Cisco, HPE, IBM, con diversi software di orchestrazione, primo fra tutti Kuber-
Nutanix ecc.), ed espandersi attraverso un cloud o, addirittu- netes) non si prevede che manderà in pensione la virtualiz-
ra, più cloud, i software container, come abbiamo visto poco zazione tradizionale: quella basata sull’utilizzo di hypervisor

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Breve viaggio tra strategie e prodotti...

(installate sull’hardware bare-metal) e VM (veri che permette di far girare e di gestire in modo e manutenzione del software, interoperabilità,
e propri sistemi virtuali contenenti applicazio- integrato, su una piattaforma comune, appli- larga disponibilità di componenti software re-
ni, dati, versione virtuale di un sistema operati- cazioni sia tradizionali sia container. La cosa peribili in repository sul web, limitate dimen-
vo, in grado di utilizzare le risorse hardware interessante è che ciascun container, sviluppa- sioni fisiche e necessità di risorse hardware.
virtualizzate dall’hypervisor). to con la tecnologia Docker presente in VIC, è Dal canto suo, anche Microsoft ha deciso di
ospitato all’interno di una VM. Più VM conte- lavorare in stretta alleanza con Docker e il
Tecnologie più alleate nenti istanze container, che devono lavorare in frutto di questa collaborazione è la tecnologia
che concorrenti collaborazione, possono essere integrate dagli Windows Containers. La tecnologia offre due
Entrambe queste tecnologie hanno diversi sviluppatori in un container host virtuale (Vir- modelli di implementazione diverse dei contai-
pregi e difetti, e quindi nella pratica si rivelano tual Container Host, o VCH). In pratica, la solu-
strumenti alternativi e/o complementari nelle zione di VMware si propone di offrire i vantag-
mani dei team IT composti da sviluppatori e re- gi delle virtual machine tradizionali in termini
sponsabili delle operation (che si occupano di di sicurezza (dovuta al perfetto isolamento del-
provisioning di risorse infrastrutturali e gestio- le VM fra loro), di resilienza (le VM, a differenza
ne delle infrastrutture e del software in eserci- dei container, contengono un’immagine com-
zio). Lo sanno bene i maggiori player della sof- pleta del sistema operativo necessario per farle
tware virtualization, come VMware, Microsoft girare) e di gestibilità (nel caso dell’ambiente
o Red Hat, che evolvono in parallelo, e in modo VMware, si utilizza il molto popolare vSphere
integrato, le rispettive tecnologie di virtualizza- Web Client).
zione tradizionale e container. Allo stesso tempo vSphere Integrated Con-
Due anni fa VMware ha introdotto vSphere tainers permette di godere benefici della tecno-
Integrated Containers (VIC), una soluzione logia Docker legati alla semplicità di creazione

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data center virtualizzati con VMware, hybrid


Breve viaggio tra strategie e prodotti...
cloud create con la soluzione HPE Helion Open-
Stack, e public cloud come AWS di Amazon. La

 cio ai container che passa attraverso la


Platform-as-a-Service (PaaS) OpenShift 3, ba-
PaaS IBM, invece, si chiama IBM Containers
on Bluemix e si può integrare facilmente con

Clicca per sata su Rhel. Con il modulo Red Hat OpenShift le soluzioni Watson (cognitive computing) e
leggere il white Container Platform, gli sviluppatori possono IoT di Big Blue.
paper di Open creare, testare e fare il deployment di container
Connectivity Linux Docker; per l’orchestrazione e la scalabi- Hardware per data center
Foundation lità dei container viene utilizzato Kubernetes. e cloud pubbliche
L’altro concorrente nel mercato Linux, Suse, Già, ma dove girano i container? Gli hardwa-
ha introdotto invece la Suse Containers as a re vendor stanno puntando in questo momento
Service Platform. La soluzione permette di sull’offerta di soluzioni innovative che ruotano
creare container Linux in formato Docker. sulla convergenza infrastrutturale (a supporto
Anch’essa si avvale della tecnologia Kuberne- degli obiettivi di Continuous Integration / Con-
ner: il primo, Windows Server Containers, per- tes per l’orchestrazione. Suse ha anche svilup- tinuous Development) e sull’ottimizzazione
mette di creare container Docker che sfruttano pato Suse Linux Enterprise MicroOs, un siste- delle funzionalità di storage per i container. Ec-
il kernel del sistema operativo Windows Server ma operativo ottimizzato per i container. co Nutanix proporre, a corredo delle proprie
2016; il secondo è Hyper-V Containers, dove i Un approccio Platform-as-a-Service è stato infrastrutture iper-convergenti, la soluzione
container sono inseriti in VM che contengono adottato anche da HPE e IBM. La prima propo- Acropolis Container Services (ACS), che inte-
una propria versione del kernel Windows, con ne HPE Helion Stackato, una soluzione che si gra, fra le altre cose, la gestione semplificata
il risultato di accrescere l’isolamento. basa sulla tecnologia PaaS open source Cloud del ciclo di vita dei container, uno storage per-
Passiamo a un vendor che utilizza e propone Foundry. HPE Helion Stackato può essere uti- sistente enterprise-class e funzionalità per far
solo tecnologie open source come Red Hat. Il lizzato per lo sviluppo e il deploy di applicazio- convivere applicazioni containerizzate e vir-
fornitore della distribuzione di Linux Red Hat ni cloud native che possono essere fatte girare tualizzare sulla stessa piattaforma. NetApp ha
Enterprise Linux (Rhel) propone un approc- su un mix di infrastrutture come, ad esempio, lanciato Trident, un progetto open source per

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Breve viaggio tra strategie e prodotti...


duzione dei container, non esistono vincoli
verso specifici linguaggi di programmazione.
facilitare e migliorare il provisioning e l’or- sviluppati. La completa Oracle Application Apparentemente, quindi, niente di più anti-
chestrazione di funzionalità storage contai- Container Cloud Service (Accs), una PaaS che tetico rispetto a silos e lock-in. Ma in realtà non
ner per chi usa le soluzioni del vendor. La solu- facilita lo sviluppo e la messa in produzione di è tutto così semplice. Fino a pochi mesi fa, per
zione fa leva su Kubernetes e sull’impiego dello applicazioni container anche a chi non è esper- esempio, si parlava di estesa portabilità dei
standard iScsi). Dell EMC ha lanciato Dell EMC to di Docker. Anche Google, con Google Cloud container solo assumendo che tutti i target (gli
Unity, una famiglia di storage midrange all- Platform, Microsoft, con Azure e il suo Contai- host) utilizzassero un kernel Linux. Un passo
flash o ibrida che offre storage convergente fi- ner Service, e IBM, con Softlayer, continuano avanti verso una maggiore apertura della tec-
le-blocchi, è basata su un kernel Suse Linux e a rilasciare a getto continuo nuove funzionali- nologica container è avvenuto grazie alla col-
supporta Docker container. tà e servizi per aiutare gli sviluppatori e le laborazione fra Microsoft (azienda che ha un
Per chi non volesse investire in infrastruttu- aziende IT a capitalizzare sulla nuova tecnolo- amplissimo installato a livello mondiale) e Do-
re on premises per lo sviluppo, il deployment e gia container. cker. Microsoft ha potuto così adattare l’archi-
la distribuzione di container, è piuttosto ricca tettura di Windows Server 2016 per far girare
ed efficiente l’offerta dei cloud provider. Ecco Aziende impegnate a evitare silos container Docker realizzati ad hoc (Windows
alcune segnalazioni. Amazon, sul suo Amazon e lock-in con i container container). E i container Linux? Negli ambienti
Web Services (AWS) offre Amazon EC2 Con- Nell’era della digital transformation le azien- Windows, questi sono supportati su sistemi
tainer Service (ECS), un servizio per lo svilup- de non possono permettersi un’IT ingessata da dotati del software di virtualizzazione Micro-
po, la produzione e l’orchestrazione di contai- silos tecnologici e lock-in verso singoli vendor. soft Hyper-V oppure sul cloud pubblico Mi-
ner Linux. In versione beta è disponibile anche La tecnologia container rischia di far cadere le crosoft Azure. Anche Amazon Web Services e
il supporto a Windows Container. Nel 2016 imprese in queste trappole? In teoria no. Il sof- Google Cloud Platform supportano i container
Oracle ha arricchito la Oracle Cloud Suite con tware container mira a permettere lo sviluppo sia Linux sia Windows.
Oracle Container Cloud Service (Occs), su cui di applicazioni che possono essere distribuite Siamo sempre più nell’Eden? In realtà, an-
è possibile approvvigionarsi di molte Linux e fatte girare su qualsiasi sistema operativo o che se la caratteristica open source di queste
machine per fare girare Docker container già cloud. Inoltre, già all’inizio della filiera di pro- tecnologie permette che vengano adottate su
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Breve viaggio tra strategie e prodotti...

larga scala e che i problemi di compatibilità si- aziende che hanno la possibilità di dotarsi di
ano risolti dalle community, la stessa natura molte risorse formate sui software container
può essere la causa di disallineamenti, soprat- possono permettersi di adottare un approccio
tutto dovuti alla frammentazione in diversi “ibrido” che integra il ricorso a soluzioni com-
progetti. La stessa tecnologia Docker viene merciali (ad esempio nell’ambito delle piatta-
messa in discussione, non perché non sia vali- forme infrastrutturali convergenti e ipercon-
da, ma perché altri attori vorrebbero che si vergenti), con l’impiego in house di strumenti
giungesse alla definizione di formati di contai- di sviluppo, testing, deployment e gestione del
ner image e runtime comuni, gestiti dalla Open software container e di orchestrazione. Per le
Container Initiative (Oci). Ancora più fram- altre è preferibile la scelta di un partner (o di
mentato è il mondo dei software d’orchestra- più partner, con un capofila) che abbia dimo-
zione, necessari per la distribuzione e la ge- strato di essere innovativo, aperto agli stan-
stione di container su larga scala. La soluzione dard, attivo nelle community e collaborativo
leader in questo momento è l’open source Ku- con i clienti. (R.C.) 
bernetes, alla base di diverse offerte commer-
ciali. Ma sono molto utilizzati anche Mesos,
Docker Swarm e gli engine di orchestrazione
degli stessi cloud pubblici.
La tecnologia container, in ultima analisi,
prevede l’integrazione di diversi strumenti. Le

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Container e data mirroring per creare


backup ad alta disponibilità
FOCUS più economici e veloci
I backup tradizionali per l’IT non costituiscono più un
metodo efficace di ripristino dei dati. I consigli degli
esperti per creare sistemi ad alta affidabilità, passando una sorta di rassegnata accettazione.
attraverso una governance più evoluta, legata alle nuove
Le contromisure attuate dalle squadre IT per ridurre al mi-
tecnologie di virtualizzazione, per poter sempre contare su
sistemi robusti su cui far girare le proprie applicazioni o nimo l’inattività dei sistemi ancora oggi sono tutte incentrate
che comunque abbiano veloci tempi di ripristino sulla velocità di recupero dei dati dai backup.

I
Come migliorare backup e tempi di recovery
In passato l’evoluzione tecnologica ha comunque portato a
tempi di arresto di un qualsiasi sistema informativo, notevoli migliorie negli strumenti di backup. Eppure per
hardware o software, possono avere un impatto anche molto molte organizzazioni i tempi di ripristino non sono ancora
significativo sul business. È vero anche che, da quando l’ICT sufficienti. Inoltre, va tenuto conto che un sistema ad alta di-
è entrato nelle organizzazioni, interruzioni non pianificate e sponibilità può essere fuori dalla portata finanziaria della
costi associati al cosiddetto downtime IT sono entrate a far maggior parte delle organizzazioni. Oggi, però, esiste un
parte della vita aziendale e, proprio per questo, vissuti con metodo più efficace ed economico per garantire ai data cen-

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Container e data mirroring...

ter aziendali sistemi di backup ad alta dispo- nel sito primario.


nibilità: sfruttare il mirroring dei dati, combi- I container, invece, capitalizzando le tecno-
nato al cloud e alla containerizzazione. logie di virtualizzazione, possono ospitare in-
La containerizzazione può aiutare a risolve- tere applicazioni in un unico sistema di picco-
re alcune delle grandi sfide dei sistemi ad alta le dimensioni. Mentre le macchine virtuali
disponibilità. I container, che a tutti gli effetti importano qualsiasi elemento nello stack, dal
sono sistemi autonomi che girano su un singo- sistema operativo a salire, i container ospitano
lo host, aumentano l’utilizzo delle risorse con- solo quello che serve, condividendo il sistema
sentendo ai reparti IT di distribuire anche inte- operativo sottostante con altri container.
re applicazioni senza dover lanciare un’intera Riprendendo l’esempio citato, per evitare il
virtual machine per ogni applicazione. downtime, i team IT potrebbero archiviare una
Si prenda il caso di una serie di dati che so- serie di container a basso costo in un sito se-
no stati tutti mirrorizzati su un sito seconda- condario. Nel caso il sito principale abbia dei
rio. Nel momento in cui il sito primario cade, problemi, è possibile velocizzare il ripristino
automaticamente si è abilitati ad accedere al si- dei dati attivando in pochi minuti il container
to secondario. Ma che ne è delle applicazioni? che contiene le applicazioni necessarie, abili-
Pur avendo la piena disponibilità delle infor- tando così un più rapido accesso ai dati di ba-
mazioni, infatti, ci vuole del tempo perché il si- ckup.
to secondario riesca a caricarle permettendo Gli esperti sottolineano che una metodologia
così di gestire operativamente i dati recuperati. di backup debba tenere conto delle diverse ne-
L’alternativa? Esiste ma è molto costosa e con- cessità aziendali. Se il backup non ha particola-
siste nel pagare una cifra esorbitante per avere ri esigenze di velocità e l’archiviazione non ri-
una versione live delle applicazioni che girano guarda dati mission critical, mettere il sito

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Container e data mirroring...

secondario in un container oppure in un cloud pubblico ha responsabili IT basterà attivare le risorse che servono, quan-
costi talmente bassi da rendere la scelta equivalente. do servono.
Nel caso in cui l’azienda abbia effettivamente bisogno di
aumentare la velocità del recovery, le prestazioni dei con- Mirroring dei dati: le cose da sapere
tainer diventano decisamente più interessanti e, rispetto ai Gli analisti ricordano comunque come il mirroring dei da-
costi legati ai fermi aziendali, estremamente più conve- ti non sia una soluzione facile come sembra. La distanza tra
nienti. il sito primario e il sito secondario, ad esempio, è una que-
Non a caso, gli analisti di 451 Research hanno previsto che stione importante: più lontano si trova il sito deduplicato,
il mercato della containerizzazione movimenterà oltre 2,7 più è necessario considerare la latenza esistente ma anche
miliardi di dollari entro il 2020, rispetto ai 762 milioni di dol- la difficoltà di mantenere la fedeltà dei dati. Il tutto valutan-
lari registrati nel 2016. do anche come, in caso di compromissione dei dati, il rischio
Per le aziende che hanno bisogno di una continuità ope- sia di andare a deduplicare anche la parte corrotta.
direttore responsabile
Stefano Uberti Foppa
stefano.ubertifoppa@zerounoweb.it
rativa serrata con soglie di tolleranza dei downtime davvero Il consiglio? Dotarsi sempre e comunque di strumenti ca-
articoli di minime, è possibile effettuare una rotazione dei container paci di garantire massimo controllo e massima visibilità su
Giampiero Carli Ballola,
Valentina Bucci, Riccardo Cervelli, costante, piuttosto che gestire forme di archiviazione che ne tutti i processi della governance dei sistemi, in modo da as-
Rinaldo Marcandalli,
Piero Todorovich, Laura Zanotti
prevedano l’utilizzo solo quando è davvero necessario. Certo, sicurare ai processi di backup la necessaria sicurezza, oltre
editore il costo sarà più elevato ma in questo modo, se il sistema pri- che efficienza. (L.Z.) 
Ict & Strategy srl
società del Gruppo mario cade, il sistema di backup è in grado di attivarsi prati-
camente in tempo reale. È possibile anche ridurre ulterior-
Digital360 Srl opera nell’offerta B2B
di contenuti editoriali, mente i costi, acquistando risorse più flessibili: in questo
servizi di comunicazione e marketing,
lead generation, eventi e webinar,
advisory, advocacy e coaching,
modo un container che non viene utilizzato non consuma
nell’ambito della Trasformazione Digi-
tale e dell’Innovazione Imprenditoriale CPU o risorse di rete. In caso di stallo o caduta dei sistemi, ai

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