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Review

Reviewed Work(s): L'analisi musicale: modello o occasione? Saggio su R. Schumann by


Marco de Natale
Review by: Sergio Sablich
Source: Rivista Italiana di Musicologia , 1984 luglio-dicembre, Vol. 19, No. 2 (1984 luglio-
dicembre), pp. 333-336
Published by: Libreria Musicale Italiana (LIM) Editrice on behalf of Società Italiana di
Musicologia

Stable URL: https://www.jstor.org/stable/24318311

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RECENSIONI

Marco de Natale, L'analisi musicale: modello ο


Schumann, Napoli, Morano Editore 1981.

Al problema dell'analisi musicale Marco de N


contributi importanti. L'ultimo in ordine di t
quanta pagine che è in pari tempo sintesi d
esplicazione pratica. I due momenti sono chiara
dal sottotitolo del lavoro: l'uno in forma prov
(L'analisi musicale: modello ο occasione?), l'altr
indicativa (Saggio su R. Schumann).
Di Marco de Natale conoscevamo soprattutto
mente e doviziosamente esposto in una precedent
forme della musica come processi simbolici - Lin
ca (1978); il presente saggio prosegue sulla st
nelle strutture sintattiche e formali dell'opera m
simbolici intesi come processi costruttivi e aut
espressivo e ' ideale ' dell'opera d'arte: ma si gi
per la verifica, ossia alcuni aspetti - certo i p
di Schumann, musicista preferito non a caso
strazione. In Schumann infatti quegli elementi si
densissima che avvolge la stessa problematicità d
un primo merito di de Natale è quello di scrutare
cità sottraendola, mediante una lucida analisi for
presunta eccentricità e indefinibilità del siste
Schumann.
Ma una lucida analisi formale non basta. Non almeno nel senso in cui
questa espressione viene comunemente intesa: smontaggio e descrizione obiet
tiva dei parametri compositivi, tentativo di definire le relazioni e le funzioni
su un piano assolutamente linguistico, formale ο nel migliore dei casi stilisti
co. Non giureremmo su tutte le manchevolezze che polemicamente de Natale
riscontra nella situazione attuale degli studi musicologici soprattutto italiani, a
suo modo di vedere incagliati « fra l'estremo dello scolasticismo conservatoria
le, teoricamente attardato e inerte, e l'altro estremo, quello del criticismo
ricco di spunti interdisciplinari eppur carente d'una strumentazione settorial
mente incidente » (p. 9). Certo è che il problema delle questioni metodologi
che dell'analisi musicale è oggi al centro degli interessi musicologici, e proba
bilmente rappresenta il perno intorno al quale ruota la possibilità di un
fattivo miglioramento, a ogni livello, della cultura musicale italiana, speciali
stica e non.

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Che cosa propone in concreto


stratificata, costruita ad incastr
che realisticamente consente l'e
proprietà particolari di una sit
quanto si inscrivano in un sistem
loro trasformazioni. Può darsi
sistema (che ha leggi che non s
costituirlo) conseguano modelli
restituisce il modello a una atti
l'occasione in un'area sistematica,
venti dell'intuizione» (p. 11). In
quanto risultato di un'occasione ch
vera e si stabilizza in un model
interrogativa del titolo dato da
zione affermativa, un'identità com
Fin qui siamo soltanto alle pre
Natale. Osserviamolo più da vici
dall'analisi della Siciliana dall'Alb
te più fraintese della maturità
fornisce alla fine la ragione: l'appa
un vero intrico di proprietà for
con un metodo strutturale allar
sufficienza: una volta chiarita la f
ha l'interpretazione vera e comp
globale? De Natale lo nega e pass
te, non senza un gusto sottile, qua
Le parti centrali del suo studio
nuove. De Natale sostituisce al c
formatività quale risultato di «
penetrazioni fra la musica e sist
ne va alla ricerca nel caso speci
proprio da un esempio elementare
si strutturale; invece, scrive de N
la ' semplicità ' ο se si vuole la
nell'op. 68, occorre pur sempre
loro presupposti genetici e nel lor
intesa come campo di artisticità d
È nella eterogeneità semantica de
zione-consumo del pianismo pr
riferimento del maturarsi e perso
Vi trovano espressione due incli
te a fare del pianoforte uno stru
virtuosismo è in Schumann il m
musicale, e in ciò sta la diversit
« poeticizzare » il pianoforte si con
di processi trasformativi che inve

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RECENSIONI 335

È il momento di più radicale ap


del musicista romantico.
De Natale addita un elemento di coesione in questa fase di sperimenta
zione nella presenza sotterranea di un referente vocale all'interno dello stru
mentalismo acceso e fantastico di Schumann: non soltanto « la vox humana
come humus dell'invenzione schumanniana » (sottotitolo del paragrafo che
apre la quarta parte del saggio), ma anche il mito del canto popolare, con le
sue radici socio-culturali, trasfuso nelle simbologie della prassi creativa. Non si
tratta, è chiaro, semplicemente di registrare gli scambi e le rielaborazioni del
materiale liederistico in campo strumentale, quanto di coglierne le implicazioni
e le conseguenze: de Natale vi riconosce nuovi sbocchi nella densità e nella
pregnanza figurativa (ancora una volta, più che mai simbolica) dei motivi, e,
sul piano formale, nella tendenza a una riformulazione ideologica tanto sinte
tica (il recupero del « genere » come fondamento della forma) quanto amplia
ta e diffusa (« estensiva » e << relazionale », per dirla con de Natale) verso la
confessione drammatica ο gli spunti della « novellistica ».
Particolarmente originale quanto l'autore espone nella parte conclusiva
dello studio, una specie di Ripresa simmetrica della parte iniziale, ma ad altro
livello d'indagine. Essa propone infatti dapprima una ipotesi sulle ragioni che
possono aver determinato la sterzata della produzione schumanniana dopo il
1840 (ed è noto che il suo « terzo stile », quello maturo delle grandi forme
strumentali e scenico-teatrali, è stato per lungo tempo sbrigativamente liquida
to se non snobbato dalla critica); ciò permette quindi di tornare, da un altro
punto di vista appunto, all'apparente semplicità della Siciliana e di tutta
l'opera 68. In sostanza, de Natale registra un duplice itinerario finale nell'ope
ra schumanniana, a tutta prima contraddittorio se la contraddizione non ne
fosse elemento formativo essenziale: da un lato l'ampliamento verso grandi
forme e dimensioni quale tentativo di recupero di tutta una tradizione e
cultura inesorabilmente minata dalla crisi post-romantica; dall'altro una sorta
di ascesi e di nostalgica contemplazione dei tempi della fanciullezza che
compositivamente significa concentrazione e condensazione linguistica, formale
e stilistica, con ulteriore, sempre più criptico affinamento degli elementi sim
bolici. « È l'itinerario di creatività di Schumann a farci risultare esplicabile la
plastica fisiognomica dell'op. 68, l'integratissima sintassi armonico-melodica a
corto raggio fraseologico ma a intenso e ben padroneggiato potere toposensiti
vo » (p. 137). D'altro canto, continua de Natale nel suo personalissimo e
talora ostico linguaggio figurato (altro aspetto del tentativo di fondare una
adeguata terminologia analitica), « in questa autocontemplazione si attua l'a
scesi contenutistica, ovvero il neo-classicismo dei referenti immaginativi (con
tenuti), in parallelo con l'altro neoclassicismo, quello formale più spesso fatto
oggetto di giudizio per le sue macroscopiche manifestazioni per entro i tessuti
istituzionali (dal quartetto alla sinfonia) della ludica musicale ».
De Natale conchiude così un lavoro che è anzitutto un saggio proficuo
sulla musica di Schumann, còlta per così dire in atto nella Siciliana ma
ricostruita nel suo divenire in sé e nel quadro che la incornicia. La sua
ricostruzione, travalicando il carattere di semplice occasione, è però volta a

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336 RECENSIONI

stabilire i presupposti di una teo


certa esemplarità metodica. Vi r
che misura cioè sia possibile pre
differenziata di de Natale —, è
su quei presupposti. Anzitutto d
vi debba essere stretta interconne
formali, tecnico-strumentali, stor
non si ferma dunque alle risulta
processi genetici e costruttivi che
della creazione. Esemplare è in q
perviene, a proposito della Sicili
stesso testo eppure la rete di sig
Analisi è dunque per de Natale ess
Ne risulta un intento pressant
d'indagine, al fine - scrive de N
territori analitico-formali e territ
in stato di discontinuità e coltiv
zioni e posizioni concettuali di
analitica è rivendicata come mezzo
cismo tradizionale, in una fusion
di organizzarsi in sistema. Può e
altri termini, appreso e traman
sembra affidato alla capacità e a
alla sua cultura; e del resto egli
dell'analisi come di uno « stato etico e creativo » all'arte e alla cultura stretta
mente affine. A giudicare dai risultati del suo lavoro, l'operazione funziona;
eppure difficilmente sapremmo appropriarcene strumentalmente, come modello
per una nostra, diversa occasione. Certo è che non sarebbe possibile neppure
non tenerne conto pregiudizialmente.
Sergio Sablich

Littérature et Musique (sous la direction de R. Célis), Bruxelles, Facultés


universitaires Saint-Louis 1982.

Il volume, che raccoglie i contributi più importanti del convegno Littéra


ture et Musique tenutosi a Bruxelles nell'ottobre del 1981, apre il dibattito
su un argomento affascinante e rischioso ed offre numerosi spunti alla discus
sione.
L'interrogativo profondo è ancora - né potrebbe essere altrimenti -
quello di tentare una riduzione a categorie comprensibili (cioè verbalizzabili)
della misteriosa complicazione delle forme dell'essere nella quale l'uomo si
sente irretito. Dall'angolazione della critica letteraria ciò significa più precisa
mente un approccio all'opera che utilizzi anche strumenti euristici esterni al
testo, e non solo quelli offerti dalla memoria collettiva e dallo specifico

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