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Syphilis
Viral hemorrhagic fevers (VHFs): Ebola, Marburg virus, Crimean–Congo hemorrhagic fever
(CCHF), and the South American hemorrhagic fevers
Human T-lymphotropic virus Type 1 (HTLV)
Herpes
Hepatitis D and G
Creutzfeldt-Jakob disease
Streptococcal and staphylococcal sepsis
Vector-borne diseases
Flavivirus: Zika virus, Dengue virus, Yellow fever virus, West Nile virus (WNV)
Chikingunya Virus (CHIKV)
Rickettsia Rocky Mountain spotted fever (RMSF)
Malaria
Borreliosis: relapsing fever, Lyme
Leptospirosis
Babesiosis
Sexually Transmitted Infection (STI)
Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST)
Le Malattie Sessualmente Trasmissibili (MST) sono infezioni che si possono contrarre
attraverso rapporti sessuali. Finora ne sono state identificate più di venti.
Sono causate da batteri, funghi, parassiti o virus.
Contagio
Avviene generalmente durante rapporti sessuali con contatto diretto di liquidi organici
infetti: sperma, secrezioni vaginali, sangue da piccole lesioni.
L’Herpes si trasmette anche attraverso rapporti orali, baci e petting; epatiti virali e Aids
anche con lo scambio tra un soggetto infetto e uno sano di siringhe, rasoi, oggetti da
taglio non ben sterilizzati (ad esempio per tatuaggi, strumenti chirurgici etc.)
Molto rischioso è il sesso anale che spesso provoca piccole lesioni attraverso le quali i
germi presenti nel basso intestino possono facilmente trasmettere infezioni.
La maggior parte di queste malattie (a eccezione soprattutto delle epatiti e dell’Aids) si
manifesta inizialmente nelle zone del corpo in cui è avvenuto il contatto: vulva, vagina,
pene, ano e cavità orale.
Infezioni Sessualmente Trasmesse
da Protozoi, Miceti e Parassiti
Candidiosi
È una delle più frequenti MST, soprattutto tra i giovani, causata da funghi (meglio definiti
lieviti) del genere Candida che sono anche normalmente presenti in varie mucose
dell’organismo (vagina, bocca, apparato digerente). In condizioni particolari (uso
prolungato di antibiotici e cortisone, malattie debilitanti, altre malattie sessualmente
trasmissibili, gravidanza, non corretta igiene intima) la Candida si può sviluppare in
modo anomalo e provocare infezioni.
Il contagio nelle donne avviene per via sessuale oppure attraverso biancheria intima
infetta, water non puliti, sabbia della spiaggia, o per “autoinfezione” (le feci contengono
spesso la Candida); nell’uomo avviene esclusivamente per via sessuale.
Sintomi: nelle donne consistono in perdite biancastre dense, simili al latte cagliato
(leucorrea), prurito e bruciore vulvo-vaginale, dolore durante i rapporti e alla minzione.
L’infezione maschile spesso non dà disturbi oppure si manifesta con irritazione e prurito
a livello del glande.
diagnosi Può essere fatta già con la visita ginecologica o andrologica; meglio comunque
effettuare un esame microbiologico, soprattutto in caso di infezioni ricorrenti, attraverso
un tampone vaginale e un prelievo uretrale nell’uomo.
Terapia Per le donne consiste nel trattamento locale con sostanze specifiche
(antimicotici) disponibili sotto forma di ovuli vaginali e creme. Spesso è necessario
associare farmaci analoghi per via orale, specie se i disturbi locali sono intensi e
ricorrenti. Il trattamento deve essere esteso al partner maschile anche se non ha alcun
segno o sintomo, per evitare le infezioni “a ping pong”: uno dei due guarisce ma viene
reinfettato dall’altro. La guarigione completa è possibile purché la terapia sia appropriata
e fatta correttamente.
Tricomoniasi
La diagnosi è clinica l’esame obiettivo dei genitali evidenzia i parassiti e le loro lendini a
livello dei peli pubici. Può anche parassitare i peli delle ascelle, del tronco e delle cosce.
Scabbia
E’ un’ectoparassitosi dovuta allo Sarcoptes scabiei var. hominis. Ogni anno nel mondo si
verificano più di 300 milioni di casi di scabbia. Diffusa ubiquitariamente, la scabbia
presenta focolai sporadici soprattutto in ambienti circoscritti e favorita da condizioni di
scarsa igiene ambientale e personale. Si trasmette per contagio fisico diretto infatti
l’acaro non sopravvive fuori dal contatto con il corpo umano per più di 24 – 36 ore e per
questo motivo rientra tra le STI, ma è possibile anche un contagio indiretto attraverso la
biancheria e gli abiti dei soggetti infestati.
Il periodo di incubazione della prima infestazione è di 2-6 settimane e da 1 a 4 giorni nei
casi di reinfezione ed il soggetto è contagioso durante questo periodo.
L’acaro femmina scava una galleria nell’epidermide dove depone le uova. Le sedi
preferenziali sono le pieghe inguinali e interdigitali, le mammelle nella donna ed il pene
nell’uomo dove può determinare lesioni papulose con lesioni da grattamento.
Il sintomo fondamentale è il prurito intenso specie notturno.
Nel paziente immunodepresso si può manifestare il grave quadro della Scabbia
Norvegese caratterizzato da lesioni atipiche con risposta ipercheratosica, imponente
proliferazione degli acari, impetiginizzazione delle lesioni ed alta contagiosità.
Complicazioni: nella donna il batterio può risalire lungo i genitali interni provocando la
malattia infiammatoria pelvica (PID); in caso di gravidanza l’infezione può essere
trasmessa al neonato che può presentare, 2-5 giorni dopo la nascita, secrezione
purulenta alla congiuntiva, infezioni del sangue e delle articolazioni. Nell’uomo
l’infezione può determinare restringimento (stenosi) dell’uretra e impossibilità a
urinare, infezione della prostata (prostatite) e dell’epididimo (epididimite);
quest’ultima, se trascurata, può portare a infertilità. Attraverso il sangue, il Gonococco
può provocare congiuntivite o colpire le articolazioni provocando la cosiddetta “artrite
gonococcica”.
L’infezione gonococcica è soggetta a notifica obbligatoria.
La terapia si basa su un trattamento antibiotico; se è tempestiva e seguita da tutti i
partner sessuali la guarigione è in genere rapida e completa.
Linfogranuloma venereo
Il gold standard della terapia dei condilomi genitali è essenzialmente chirurgica sia
nell’uomo che nella donna e prevede la rimozione delle lesioni mediante elettrobisturi,
laser, crioterapia.
Va comunque osservato che sono anche attuate terapie mediche la cui efficacia è da
ritenersi buona per lesioni di piccole dimensioni e direttamente accessibili.
Infezione da Herpes Virus (HSV2)
L’herpes genitale è un’affezione cronica che dura tutta la vita, la cui causa è stata
identificata in due virus HSV1 (Herpes labialis) e HVS2 (Herpes genitalis). Quest'ultimo è
la causa dell'80% delle lesioni a livello genitale .
La prevalenza dell'infezione da HSV-2 è misurabile attraverso studi sierologici nella
popolazione: questa aumenta con l'età, a partire dall'adolescenza (inizio attività
sessuale) fino ad un picco attorno ai 40 anni. Si stima che in Italia circa il 10% della
popolazione adulta sia infetta da HVS 2 e che l'80% della popolazione adulta abbia
anticorpi anti HSV1.
Molti soggetti con HSV2 non presentano sintomatologia e quindi ignorano la loro
condizione risultando potenziali fonti di trasmissione dell’infezione.
Nella maggioranza dei casi, sia nell’uomo che nella donna, la sintomatologia è
aspecifica, spesso intervallata da lunghi periodi silenti che tuttavia non escludono la
trasmissione dell’agente virale. L’herpes genitale è pertanto un’ STI che deve essere
ricercata quando l’uomo riferisce episodi di erezioni più o meno dolorose, irritazioni
glandulari recidivanti con lunghi periodi di latenza e con indagini negative per altre
forme di uretrite. Nella donna l’herpes genitale può presentarsi con vescicole nell’area
genitale, endovaginali e /o sintomatologia cistitica.
Terapia raccomandata nel primo episodio di herpes genitale.