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Guida al radioascolto

Se state leggendo questo articolo sicuramente sarete incuriositi dalle trasmissioni che avvengono via
radio, questa guida cercherà di spiegare a chi si avvicina al mondo del radioascolto per la prima
volta, tutte le nozioni e terminologie, e di approfondire tematiche già note ad appassionati più
esperti, al fine di amplificare l’interesse e la cultura per il radioascolto.
Verranno spiegate in modo semplice e basilare alcune nozioni tecniche per capire il funzionamento
del mezzo radio, e si entrerà nello specifico nella pratica di ricezione dei vari tipi di segnali e sulle
spiegazioni dei sistemi di comunicazione.

L’attività del radioascolto è considerata un hobby, ed a seconda di quanto coinvolge un


appassionato saranno necessarie conoscenze sempre maggiori e complicate, ed apparecchiature
molto costose e sofisticate.
La passione del radioascolto è costosa, i ricevitori radio possono costare quanto un automobile, oltre
al ricevitore vero e proprio possono essere necessari accessori di vario tipo per contornare e
completare la stazione, come PC, alimentatori, commutatori, convertitori, filtri, adattatori, software.

Se nel passato praticavi già questo hobby, ti avviso che è cambiato molto negli ultimi 15 anni sia in
onde corte che nelle bande VHF ed UHF, con l’introduzione delle modulazioni digitali criptate e
con l’avvento di internet, le trasmissioni radio ricevibili sono notevolmente diminuite. Non voglio
smorzare entusiasmi, ma se pensate al giorno d’oggi di passare tempo con il ricevitore radio come
alternativa alla televisione, è facile che ci si stufi presto.

Il radioascoltatore deve conoscere varie materie, esso non è un tecnico elettronico, non è un
progettista, non deve conoscere le lingue, ma è bene che sappia un minimo di tutto ciò, non sono
previsti esami, ne autorizzazioni ministeriali, l’indicativo di stazione di radioascolto è facoltativo;
ma se poi ha intenzione di diventare radioamatore per poter trasmettere, allora deve prendere
confidenza con l’elettronica e fisica, deve imparare a comprendere e a parlare un pochino d’inglese,
deve avere dimistichezza con i termini tecnici, e poi sostenere l’esame per ottenere la patente da
radioamatore.
L’unico obbligo del ascoltatore è di rispettare la normativa vigente: il “Codice delle comunicazioni
elettroniche“, una norma della Repubblica Italiana, emanata con decreto legislativo 1º agosto
2003, n. 259, che reca una normativa nazionale per il settore dei servizi e
del mercato delle telecomunicazioni e delle radiocomunicazioni; l’autorità competente è il
Ministero dello Sviluppo Economico.
L’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, in acronimo ITU (dall’inglese International
Telecommunication Union) è un’organizzazione internazionale che si occupa di definire
gli standard nelle telecomunicazioni e nell’uso delle onde radio. Gli scopi principali che si è
prefissata alla sua creazione sono: estendere la cooperazione internazionale per migliorare le
telecomunicazioni, favorire lo sviluppo dei mezzi tecnici ed il loro sfruttamento più efficace ed
armonizzare gli sforzi delle nazioni verso i fini comuni. La ITU gestisce i prefissi internazionali dei
servizi di comunicazione, tali prefissi sono costituiti da combinazioni alfanumeriche assegnate ai
diversi Stati.

Negli anni 2000 definire questo passatempo con la parola “radioascolto” non è poi tanto corretto, il
termine ascolto sarebbe riduttivo e superato, facendo intendere che per recepire le comunicazioni
bastino le orecchie, come si fa con la musica; questo era vero fino alla fine degli anni ’90, ma nel
presente invece, moltissime ricezioni dei segnali radio possono essere nemmeno ascoltate e
comprendere comunque il messaggio, questo perchè l’informazione è codificata in digitale o in
modulazioni tipiche che non è possibile demodulare ad orecchio, come i FAX, telemetrie,
telescriventi, anche la telegrafia e molto altro. Al giorno d’oggi ognuno ha un personal computer in
casa, che con specifici software e collegandolo ad una radio, ci permette di ricevere e visualizzare a
schermo moltissime comunicazioni che vengono irradiate.
Di questi tempi con l’avvento appunto delle tecnologie informatiche, internet, con l’abbassamento
dei costi per le comunicazioni digitali via satellite, la quantità delle comunicazioni radio che
possono essere intercettate e decodificate è in diminuzione, d’altro canto anche le persone che si
mettono dietro alla radio ad ascoltare sono sempre meno, attratte più dall’intrattenimento che offre
internet, social network, video sharing, chat, ecc.

I tipi di trasmissioni

Essendovi numerose e variegate trasmissioni radio, ogni radioascoltatore sarà appassionato di una o
più tipologie rispetto ad altre, è facile conoscere radioappassionati specializzati su specifici tipi di
trasmissioni.

Mentre procederete con la lettura, l’etere che ci circonda sarà pervaso da numerosi segnali radio che
vengono trasmessi via radio da un punto all’altro della terra, ed addirittura da e verso spazio; il
segnale trasmesso può essere modulato in vari modi e trasportare audio, immagini, testo, dati, e
talmente tante informazioni che forse per ora non immaginate nemmeno.

Possiamo iniziare con il dividere tutti questi segnali in tre categorie, che verranno poi approfondite
più avanti:

• Broadcasting, che sono le stazioni di emittenti che trasmettono per intrattenimento,


educazione, propaganda ed informazione del pubblico.
• Radioamatoriali, operate da hobbysti per motivi di studio e di svago.
• Utility, quelle che operano trasmettendo comunicazioni per ascoltatori ben precisi, operando
in modo professionale, ad esempio per la navigazione aerea o marittima, per uso scientifico,
per telecomunicazioni internazionali, per la diffusione di notizie stampa, segnali di tempo e
frequenza campione.

Le tre categorie di radiodiffusione operano ciascuna nell’ambito delle frequenze ad esse assegnate a
seguito di accordi internazionali. Per l’ordinamento giuridico italiano, è consentito soltanto l’ascolto
di stazioni broadcast e radioamatoriali, le uniche “stazioni di utilità” che possono essere ascoltate
senza tema di incorrere in sanzionii, sono quelle adibite ai servizi di diffusione del tempo e
frequenza campione.

Le trasmissioni radio possono essere unidirezionali o bidirezionali e multidirezionali.


Le trasmissioni unidirezionali sono trasmesse da una stazione trasmittente e dirette (dotate di
trasmettitore) a una o molte stazioni riceventi. Ad esempio Radio RAI, trasmette per molte stazioni
riceventi (dotate si solo ricevitore). La stazione che trasmette non riceve e le stazioni che la
ricevono non trasmettono.
Le trasmissioni bidirezionali o multidirezionali invece, avvengono in maniera tale che le stazioni
sono ricetrasmittenti, ossia possono trasmettere e ricevere il segnale radio anche su più frequenze.
Ad esempio un radioamatore, può inviare un segnale ad una o più persone, che poi a loro volta
possono rispondere ed essere ascoltate dal primo soggetto.

Le frequenze radio

Le trasmissioni radio possono che in questo momento ci circondano sono differenziate tra loro dalla
frequenza, ossia dalle oscillazioni che esegue l’onda elettromagnetica, la frequenza si misura in
multipli dell Hertz, ossia kHz, MHz e GHz.

Le bande radio

Lo spettro radio è diviso in bande ove coesistono più servizi. Una banda può essere definita in base
a vari criteri e vi sono due accezioni del termine comunemente usate nell’ambito delle
telecomunicazioni. Le trasmissioni che avvengono nelle varie bande e le caratteristiche che
differanziano esse, verranno descritti in maniera approfondita nei prossimi paragrafi.

Al radioascoltatore o radioamatore interesseranno le bande HF, VHF ed UHF, i più esperti potranno
interessarsi anche alle alle VLF e SHF, bande convenzionalmente stabilite secondo la designazione
ITU.

• LF da 30 a 300kHz (onde lunghe, Long Wave, LW)


• MF da 300kHz a 3MHz (onde medie, Medium Wave, MW)
• HF da 3 a 30MHz (onde corte, Short Wave)
• VHF da 30 a 300MHz
• UHF da 300MHz a 3GHz

Un altro modo per dividere le bande è in base alla porzione di spettro nella quale i canali hanno la
stessa destinazione d’uso. In questo caso vengono denominate in base alla loro lunghezza d’onda
espressa in metri, o per nomi propri.
Ad esempio i radioamatori possono parlare nella banda dei 2Metri, compresa nel range 144 –
146MHz e nella banda dei 40Metri, compresa tra i 7000kHz ed i 7200kHz. Alcune stazioni
broadcast trasmettono sulle bande tropicali, comprese nel range di frequenze di 3200kHz e
3400kHz pari alla lunghezza d’onda di 90 Metri e di 4570kHz – 5060kHz per la lunghezza d’onda
di 60 metri. La banda cittadina, o CB, dall’inglese Citizen Band, ove parlano radio hobbysti, ha una
lunghezza d’onda di 11 metri, nel range di 26.956MHz – 27.405MHz.
La lungheza d’onda si calcola dividendo la velocità del mezzo di trasmissione, che è pari alla
velocità della luce, per la frequenza espressa in kHz. Ad esempio: 299800KMh / 145000kHz = circa
2; banda dei 2 metri di lunghezza d’onda.

Le modulazioni

Il segnale viene irradiato ad una certa frequenza tramite un’onda portante, che viene modulata in
vari modi, la modulazione può avvenire in frequenza o in ampiezza. Solitamente la modulazione di
frequenza FM è adatta alle frequenze alte V-UHF, mentre la modulazione di ampiezza AM per le
sue caratteristiche è più idonea alle onde corte HF, ed usata per la radiodiffusione; in HF vengono
usate anche altre modulazioni, come ad esempio la telegrafia CW, o modulazioni derivate dalla
AM, dette bande laterali a portante soppressa, e sono USB ed LSB, usate sia dai radioamatori
che dai servizi utility.
Esistono anche modulazioni digitali, in onde corte c’è il sistema DRM, acronimo di Digital Radio
Mondiale, mentre sulle bande VHF ed UHF i radioamatori utilizzano i sistemi D-Star, C4FM, e
DMR quest’ultimo utilizzato anche in abito civile, da non confonderlo con il DRM utilizzato in HF.
Le modulazioni digitali permettono di trasmettere contemporaneamente al segnale audio anche dei
dati, come messaggi testuali, posizione, ecc; inoltre consentono di criptare le trasmissioni in modo
da renderle indecifrabili ad ascoltatori non autorizzati.

La potenza del segnale

La potenza è l’energia con cui il segnale è irradiato, essa si esprmime in Watt, in sottomultipli
milliW o in multipli KiloWatt. I radioamatori italiani posso trasmettere con potenza massima di
500W, per i radioamatori statunitensi, russi ed australiani, tanto per citarne alcuni, le potenze
concesse ammontano anche a qualche KW. Alcune stazioni radioamatoriali, per sperimentazione,
sfida od altre esigenze scelgono di trasmettere con potenze molto basse, nell’ordine dei mW, queste
stazioni di solito appendono un suffisso al loro nominativo: /QRP. La sigla QRP deriva dal codice
Q, e sta a significare bassa pontenza, convenzionalmente stabilita inferiore a 5W.
Le broadcast invece irradiano i loro segnali con potenze di decine o centinaia di KW ed in alcuni
casi anche MegaWatt.

Le frequenze assegnate al servizio di radiodiffusione commerciale sono soggette a variazioni nel


tempo, mentre saranno invariate per servizi di utilità, come stazioni meteo, stazioni costiere, ecc.
I segnali radio si propagano nell’etere in maniera diversa di banda in banda. Per le onde lunghe,
medie e corte, la propagazione a lunga distanza è influenzata dall’attività ciclica del sole. Ogni
banda, avrà le sue caratteristiche di propagazione diurne e notturne, che varieranno dall’estate
all’inverno.

Chi è il Radioascoltatore (SWL o BCL)?

Il radioascoltatore è quella persona che trae diletto captando con il proprio apparecchio ricevente le
varie stazioni radio precedentemente elencate: amatoriali, radiodiffusione o broadcast ed utility. A
seconda delle trasmissioni che esso sta ascoltando può essere incluso in un gruppo, SWL o BCL.
Questi acronimi, significano Short Wave Listener e BroadCast Listener, quindi ascoltatore delle
onde corte, o ascoltatore di stazioni commerciali; diciamo che con il termine SWL si definisce il
radioascoltatore generico odierno, difficilmente si trova un BCL puro, un tempo invece con i
ricevitori domestici per sole bande broadcast la figura del BCL puro era più frequente.

Le trasmissioni via radio ricevibili con ricevitori tradizionali diminuiscono nel tempo, poichè si
passa a sistemi di comunicazione digitale che richiedono ricevitori specifici e costosi, e per via del
passaggio a sistemi informatici, più o meno per gli stessi motivi, anche i radioascoltatori stanno
diminuendo, l’avvento di internet e delle applicazioni informatiche tipo social network, video game,
ecc, alcune persone preferiscono svagarsi e impiegare il tempo con un PC, più tosto che con una
radio. D’altro canto, invece, la tecnologia ha reso possibile l’abbattimento dei costi dei ricevitori, ad
oggi, è possibile acquistare ricevitori SDR, se pur di bassa qualità a circa 10€, e ricevitori sempre
economici supereterodina a partire da circa 50€.

Il nominativo SWL
Anche per il radioascoltatore è previsto a livello internazionale un nominativo di stazione (art. 9,
comma 1, dell’allegato n. 26, del Codice delle comunicazioni elettroniche).
Il suddetto nominativo è molto utile per l’invio di rapporti di ascolto e lo scambio di QSL, inoltre
per partecipare a diplomi e competizioni.

La sigla distintiva relativa all’attività radioamatoriale di solo ascolto -SWL (Short Wave Listener) e
formata da: .lettera I (Italia), numero di protocollo, sigla della provincia di appartenenza.

https://ispettorati.mise.gov.it/index.php/modulistica/radioamatori

https://www.mise.gov.it/images/stories/mise_extra/allegato26.pdf

Cosa serve per ascoltare?

I ricevitori radio

Il ricevitore è lo strumento con cui viene trasdotto il segnale radio in onde acustiche, o dati. E’
l’interfaccia dell’utente verso l’etere. Al giorno d’oggi con l’hobby che perde popolarità è facile
trovare molti modelli di ricevitori sul mercato dell’usato; tra i nuovi modelli si vedono comparire
prodotti cinesi a basso prezzo, oltre alle vari marchi storici, l’offerta tra nuovo ed usato è molto
ampia. In generale, il mercato offre apparecchiature davvero valide nella fascia di prezzo compresa
tra i cento euro ed una decina di migliaia di euro circa.

Le caratteristiche principali di un ricevitore sono: la sensibilità, ossia il livello di segnale minimo a


cui il ricevitore incomincia a ricevere, sui manuali o schede dati viene espresso in µV (microvolt),
la sensibilità inoltre può variare sulle varie bande e tra i vari modi ricevibili. In parole povere, più è
sensibile e più riesce a ricevere segnali deboli.
La selettività invece è la capacità di un ricevitore di ricevere segnali solo dalla frequenza impostata,
discriminando segnali soprattutto se più forti proveniente da frequenze vicine.
Al giorno d’oggi la caratteristica della stabilità è meno importante, poichè i ricevitori hanno
adottato una tecnologia che li rende stabili in frequenza, problemi di stabilità cosi come di selettività
si potranno avere su ricevitori molto economici e datati. Attenzione a ricevitori troppo sensibili e
poco selettivi, come appunto i cinesi, che tendono ad andare in saturazione.
Nell’immagine un ricevitore HF ed uno V-UHF.
Linea ICOM anni ’80, modelli IC-R7000 ed IC-R71.
Foto by Giuliano IZØGUG.

L’antenna

Qualcuno una volta disse: “Un dollaro per la radio, cento per l’antenna” prorpio a sottolineare
l’importanza che ha l’antenna rispetto il ricevitore, essa è la parte fondamentale della stazione di
radioascolto. Soprattutto iprincipianti utilizzano ricevitori portatili con antenne incorporate e presto
si renderanno conto che l’unico sistema per migliorare la ricezione sta appunto nell’agire
sull’antenna.
Sovente capita di ascoltare discorsi tra radioamatori che possiedono ricevitori favolosi e
costosissimi, ma antenne arrangiate.
Oltre a valutare le qualità tecniche dell’antenna bisogna poi rispettare degli accorgimenti di buon
senso in fase di installazione, valgono quindi delle regole generali: in primis possiamo dire che deve
essere più libera possibile e distante da altri oggetti, soprattutto se metallici, e questo già è un buon
inizio, e poi come dice un detto, “altezza, mezza bellezza” assolutamente valido riguardo l’antenna,
essa deve essere posta in posizione più alta possibile, rimanendo però sotto opportune condizioni
che non specifico. Altezza e liberà oltre a ricevere bene permettono di avere meno rumore elettrico
in ingresso al ricevitore, soprattutto in città.
Il tema dell’antenne è molto ampio, ci sono libri che parlano solo di antenne, comunque possiamo
definire delle caratteristiche macroscopiche importanti: direttività e guadagno. La caratteristica del
guadagno è in parole semplici la quantità di segnale che l’antenna riesce a catturare, viene indicato
sui fogli tecnici delle antenne come gain, misurato in dB o dBi, la misura si riferisce per confronto
tra l’antenna considerata (idealmente) e un’antenna isotropa (cioè perfettamente omnidirezionale).
La direzionalità invece è la direzione o meglio le direzioni in cui l’antenna riceve con maggior
guadagno, esistono difatti antenne dette omnidirezionali che ricevono idealmente il segnale in
maniera equa da tutte le direzioni, ammesso che siano installate con i criteri descritti nelle righe
precedenti, ed antenne direttive, che sono concepite per concentrare il massimo guadagno in una o
più direzioni. Si pensi ad esempio alle antenne TV per digitale terrestre, puntate fisse sul ripetitore
od addirittura alle paraboliche, esse sono direttive, mentre le antennine stilo di radio portatili,
autoradio, ricetasmettitori radioamatoriali sono omnidirezionali, perché innanzitutto sono mobili ed
i segnali non provengono da un unica direzione.
Altre caratteristiche delle antenne sono la polarizzazione orizzontale o verticale, e l’impedenza, ma
si entra troppo nel tecnico.

Antenna discone Proxel D130

Invito ad approfondire l’argomento antenne sulla pagina di Wikipedia.

Passiamo ora a descrivere come è fatta un antenna, anche qui ne esistono moltissimi tipi, ma
possiamo raggrupparle principalmente in; antenne filari, costruite da fili, ad uno, due o più bracci.
Ad esempio l’antenna più veloce, facile, economica, detta long-wire un singolo filo, di lunghezza
non definita ma più lungo possibile diretto sul ricevitore, oppure tramite coassiale e balun, oppure
l’antenna windom, una filare orizzontale (o a V invertita se ci sono problemi di spazio) di circa
trenta metri con presa per la discesa ad un terzo della lunghezza: riceve meglio della semplice filare
singola.
Antenne verticali, un po’ più complesse da realizzare, come quella in foto, antenne a loop-
magnetico, che sfruttano la componente magnetica del segnale, per esse non è prorpio fondamentale
un installazione alta ed antenne direttive Yagi, quad, ce ne sono di svariati tipi e varianti.
Addirittura antenne attive, che sfruttano un amplificatore per aumentare il segnale in uscita.
Cosa ascoltare?

Veniamo al dunque, ma cosa mi offre l’etere? Innanzitutto possiamo ascoltare i radioamatori sulle
varie gamme a loro assegnate, è possibile ascoltare radioamatori da tutta l’Italia nella gamma dei 40
metri di giorno e nelle gamme degli 80 e 160 metri di notte, mentre nel periodo estivo oltre alle
bande basse, arrivano con molta facilità segnali intercontinentali nelle bande alte.

Nelle onde corte è pieno di stazioni broadcast, tra queste qualcuna di sera trasmette in italiano, con
molta facilità è possibile ricevere con apparecchiature modeste e con antenne anche all’interno di
abitazioni: Radio Cina Internazionale, Radio Romania Internazionale, Radio Tirana, Radio Cairo,
Voce della Turchia, Voce Islamica dell’IRAN. Per sapere orari e frequenze, visitate il sito BCL
news che contiene una pagina con un elenco trasmissioni in onde corte in lingua italiana.
L’emittente broadcast più lontana dall’Italia è attualmente LRA36 Radio Nacional Arcángel San
Gabriel che trasmette dall’Antartide argentina sulla frequenza di 15476kHz, in banda 19Metri.

Fino ai primi anni 2000 si trovavano in vendita libri con le liste dei servizi broadcast e utility con le
relative frequenze

Programmi in italiano

Ovviamente le emittenti in lingua italiana saranno quelle che si seguiranno con maggior interesse.
Abbiamo oltre alle emittenti italiane, anche emittenti straniere che trasmettono i loro programmi in
lingua italiana. Ormai la quasi totalità delle trasmissioni broadcast in onde corte sono nelle lingue
che attualmente dominano il mondo, ossia arabo e cinese.

Nel momento in cui scrivo, di emittenti nostrane in onde corte abbiamo soltanto la Radio Vaticana ,
un tempo c’era anche RAI international, ma ha cessato le trasmissioni nel 2007; entrambe
trasmettevano dall’Italia. Di emittenti italiane private che trasmettono in onde corte mediante
trasmettitori di terze parti abbiamo OBIETTIVO DX che trasmette tramite Adwentist World Radio,
di cui il conduttore Roberto Scaglione ci ha lasciato nell’Agosto 2022; c’è anche attiva con
discontinuità Italian Broadcasting Corporation, con il programma Scorribande, ma al momento non
attiva. Gli orari delle trasmissioni sono disponibili sui loro sito ufficiali. Il target è l’Italia, quindi la
ricezione è facile e di ottima qualità anche con piccole antenne e ricevitori economici.

In onde medie c’è la RAI un po’ ovunque, ma è stato annunciato che le trasmissioni in AM
cesseranno il 12 Settembre 2022, poi c’è Radio Capo D’Istria, e qualche radio “libera” come I AM
sui 1350 kHz, Z100 su 828 kHz, RADIO BRISCOLA a 1494 kHz, POWER RADIO AM su 819
kHz, FREE RADIO AM a 1584 kHz, MINIRADIO sui 1512kHz RADIO ATLANTA MILANO a
1395 kHz.
Tornando in onde corte, di emittenti straniere che trasmettono il programma in italiano possiamo
trovare RAE Radio Argentina Exterior , Radio Romania Internazionale , Radio Cina Internazionale
, Radio Voce Islamica dell’Iran , Radio Cairo , Radio voce della Turchia , schedule. Recentemente,
prima del 2018, vi erano anche Radio Tirana , Radio Serbia Montenegro , Radio voce della Russia,
andando più indietro con gli anni ve ne erano ancora altre.

Il rapporto d’ascolto

Il rapporto d’ascolto è lo strumento che un radioascoltatore SWL o BCL ha per entrare in


comunicazione con l’emittente che ha ricevuto, sia essa broadcast o utility, serve a comunicare la
descrizione di come il loro segnale è giunto nella propria stazione ricevente.
Convenzionalmente per le utility e broadcast si usa il codice SINPO,
acronimo di Signal, Interference, Noise, Propagation e Overall, in particolare nei rapporti di
ricezione scritti da radioascoltatori a emittenti radio broadcast o utility, e dil codice RST per
rapporti verso radioamatori o utility.

Nel rapporto d’ascolto va sempre indicata data e ora, facoltativamente il locator (coordinate) di
ricezione o per lo meno la città, ed una descrizione sommaria del proprio equipaggiamento.

Nel SIMPO, talvolta anche SINFO, i parametri giudicati sono:

• S (signal): intensità del segnale d’interesse


• I (interference): interferenze provenienti da altri segnali
• N (noise): presenza di rumori atmosferici
• P (propagation): qualità propagazione del segnale, presenza di evanescenza dovuta
all’effetto fading
• O (overall): valutazione complessiva

La valutazione assume valori da 1 a 5 per le singole voci, l’ultima voce che indica la valutazione
complessiva deve essere compresa tra il valore minimo e massimo tra i precedenti quattro
parametri.
Esempio di: una buona ricezione 45444, ricezione scarsa 22333, rapporti errati 44445 o 33432.

Codice S I N P O
Codice S I N P O
5 molto forte nessuna nessuna nessuno ottima
4 forte bassa bassa lieve buona
3 media media media moderato media
2 debole forte forte forte scarsa
molto
1 molto forte molto forte molto forte insufficiente
debole

Nel codice RST, che si usa per i rapporti tra radioamatori, la lettera R sta
per Readibility (leggibilità). La leggibilità è una valutazione qualitativa di quanto è facile o difficile
copiare correttamente una trasmissione. Nella trasmissione radiotelegrafica in Morse la leggibilità si
riferisce alla facilità o alla difficoltà di distinguere ognuno dei caratteri del testo del messaggio
spedito. In una trasmissione vocale la leggibilità riferisce di come sia facile o difficile, per ogni
singola parole parlata, essere correttamente compresa. La leggibilità è misurata in una scala che va
da 1 a 5.

1. Illeggibile
2. Appena leggibile, con occasionali parole distinte
3. Leggibile con notevole difficoltà
4. Leggibile con poca difficoltà
5. Perfettamente leggibile

La lettera S sta per Strength (forza) ossia una valutazione di quanto è potente il segnale ricevuto,
indicato se presente dallo strumento del ricevitore S-meter, con varie scale.
1. Segnale debole, appena percepibile
2. Segnale molto debole
3. Segnale debole
4. Segnale discreto
5. Segnale discretamente buono
6. Segnale buono
7. Segnale moderatamente forte
8. Segnale forte
9. Segnale molto forte

La T sta per Tone (tono). Il tono è usato solo nel codice Morse e nelle trasmissioni digitali ed è
pertanto omesso nelle trasmissioni in fonia.

1. Nota ronzante di corrente alternata con gorgoglii


2. Nota molto ronzante di corrente alternata (priva di musicalità)
3. Nota ronzante di corrente alternata rettificata ma non filtrata (lievemente musicale)
4. Nota ronzante con tracce di filtratura (discretamente musicale)
5. Nota di corrente alternata filtrata ma fortemente modulata in ronzio (modulata musicale)
6. Nota filtrata con tracce definite di modulazione ronzata
7. Nota quasi pura di corrente continua, tracce di modulazione ronzata
8. Nota quasi perfetta con lieve traccia di modulazione ronzata
9. Nota perfetta di corrente continua: nessuna traccia di ronzio o di modulazione di alcun tipo.

Il tempo universale coordinato

Ricevere sengali dalle varie parti del mondo, inviare rapporti, consultare tabelle di orari di
trasmissione internazionali è difficile se non viene definito un orario univoco applicato da tutti.
Questa indicazione degli orari è definita dal tempo coordinato universale, abbreviato con la
sigla UTC, è il fuso orario scelto come riferimento globale, a partire dal quale sono calcolati tutti i
fusi orari del mondo. È stato stabilito dalla Unione Internazionale delle Telecomunicazioni .

Il valore della misura del tempo nell’unità di misura UTC coincide col valore espresso
nell’unità tempo medio di Greenwich (GMT), durante l’anno non subisce variazioni come ad
esempio l’ora legale/solare

In Italia si usa il CET (tempo dell’Europa centrale), pari all’UTC+1 ossia all’UTC incrementato di
un’ora, limitatamente al periodo in cui è in vigore l’ora civile convenzionale, detta
comunemente ora solare, che va dall’ultima domenica di ottobre all’ultima domenica di marzo.
Quando invece è in vigore l’ora legale, adottata nel resto dell’anno, in Italia si usa l’orario CEST
(tempo estivo dell’Europa centrale), pari all’UTC+2 ossia all’UTC incrementato di due ore.

Associazioni di radioascolto

Esiste dal 1982 un associazione di radioascolto nominata AIR, appunto Associazione Italiana
Radioascolto, tra i fondatori ricordiamo il mio amico di penna Fiorenzo Repetto scomparso il
20/11/2019. Questa associazione svolge attività locali, contest, diplomi e pubblica una rivsita online
chiamata RadioRama . E’ possibile iscriversi come soci ordinari o sulla pagina FaceBook ufficiale.
Sempre su FaceBook esiste un altro gruppo molto frequentato sul radioascolto, Radioascolto la
nostra passione . E’ anche possibile iscriversi all’ARI, Associazione Radioamatori Italiani , come
swl.
Siti di riferimento, consigliati e fonti

Questo articolo è ispirato ed alcune parti sono state tratte dal sito ufficiale dell’AIR, Associazione
Italiana Radioscolto . Altre letture consigliate sono: La notte dei Radiofari di Stefano IK0XCC, i siti
di Ivo I6IBE, Angelo IK1QLD, Fabio IK0IXI, Simone IW5EDI, Renato IK0OZK, Andrea
IW0HK, Franco HB9OAB, Antonio I-56578-SWL, Ivan I2-5759 ed il portale ITALRADIO , BCL
news , il sito omitaliane.it e radio-amatori.it .

SHORT-WAVE.info è un database di frequenze ed orari di trasmissione delle stazioni broadcast in


onde corte, in cui è possibile interrogare il DB per nome della stazione, orario di trasmissione,
frequenza, banda e linguaggio. HF Underground è un forum in cui si parla delle varie stranezze e
stazioni non identificate in onde corte. Interval Signal Online è un sito che raccoglie numerosi
segnali di intervallo delle varie emittenti broadcast di tutto il mondo.
Global Tuners è un database che contiene le corrispondenze di frequenza dalle LW alle UHF.

Se volete ascoltare la radio in HF senza avere una radio, allora dovete usare un web ricevitore HF,
vi consiglio quello messo a disposizione dall’università olandese UTwente.

WRTH World Radio and TV Handbook, un libro guida con schedue e indirizzi di radio e TV di
tutto il mondo. Di simile c’è ILGRadio ed Klingenfuss SW guide , una guida alle varie frequenze in
onde corte.

RADIO WAVES below 22 kHz è un sito che si occupa di documentare le esperienze sotto i 22 kHz,
redatto da Renato Romero IK1QFK. Six Italia è un sito specifico di cultori della magica banda dei 6
metri.

www.priyom.org, www.numbersoddities.nl e www.spynumbers.com siti tematici sulle number


stations.

www.wunclub.com World Wide Ute News Club era un club digitale, non più online, per
condividere notizie ed informazioni sulle trasmissioni utility e broadcast in onde corte. E’ stato
online per una decade, dal 1995 al 2006, un portale simile è oggi www.udxf.nl .

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