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Nel modello da lui proposto (Fig. 2) sono presenti, da una parte, la sorgente dell’informazione e il trasmittente che la
codifica e la trasmette sul canale, sotto forma di segnale. Dalla parte opposta si trova il ricevente, che decodifica
l’informazione e inoltra il messaggio al destinatario, che è in grado di comprenderlo grazie al contesto che ha
in comune con il produttore.
Nel suo tragitto il segnale è soggetto a disturbi (il rumore) che possono alterarlo e corromperlo.
Tutto questo comporta che un messaggio inviato da un trasmittente a un ricevente deve essere opportunamente
“preparato” prima di essere inviato in linea. Questo è lo scopo del livello 1 del modello ISO/OSI.
Per trasmettere l’informazione il livello fisico trasforma una sequenza di bit in segnali adatti a essere
trasferiti nel mezzo fisico (Fig. 4).
•Dato: è un’entità che ha un significato; i dati analogici assumono valori continui nel tempo; i dati digitali hanno
valori discreti.
•Segnale: è la codifica elettrica o elettromagnetica di dati.
•Trasmissione: è la propagazione ed elaborazione dei segnali. Il termine «trasmissione» è utilizzato anche per
descrivere il processo di invio di informazioni.
I dati digitali possono essere trasmessi sia come segnali digitali sia come segnali analogici.
Nel caso di trasmissione digitale la stringa numerica (composta da 0 e 1) da inviare è codificata sotto forma di
segnali binari, per esempio due livelli di tensione, la presenza o l’assenza di corrente, la presenza o l’assenza di luce
(Fig. 5).
(Fig. 5) La codifica digitale: i valori numerici sono codificati sotto forma di segnali binari, a cui
corrispondono per esempio 0 V (0 logico) e 5 V (1 logico).
Il rapporto qualità/costi della trasmissione digitale è superiore a quello analogico.
Nella trasmissione analogica la sequenza digitale è utilizzata per “modulare” la portante e deve originare il segnale
analogico che viene inviato sul mezzo trasmissivo (Fig. 6).
(Fig. 6) La modulazione analogica di un segnale digitale: ASK (Amplitude-shift keying) – viene modulata
l’ampiezza del segnale; FSK (Frequency-shift keying) – viene modulata la frequenza; PSK (Phase-shift
keying) – viene modulata la fase.
Mezzi trasmissivi
Il mezzo trasmissivo, o canale, è l’elemento fisico che collega i dispositivi e permette al segnale di propagarsi.
I segnali che vengono inviati su un canale sono di tre tipi, elettrici, luminosi e radio, a cui corrispondono,
rispettivamente, cavi di rame, fibre ottiche ed etere.
La fibra ottica
Una fibra ottica (Fig. 13) è realizzata in materiale vetroso per permettere il passaggio della luce.
Ha il vantaggio di essere immune ai disturbi elettromagnetici e permette al segnale di raggiungere velocità che sono
dell’ordine dei Gbps (un miliardo di bit in un secondo), ma possono arrivare anche fino ai Tbps (mille miliardi di bit al
secondo).
Il core, in vetro, costituisce il nucleo e ha le dimensioni di un capello (un centinaio di micrometri).
Il core è racchiuso dal cladding o mantello. Entrambi sono di vetro, ma con indice di rifrazione differente.
Ciò permette di confinare il raggio luminoso, solitamente di frequenza vicina all’infrarosso, all’interno del core, fa-
cendolo riflettere sulle pareti interne e guidandolo fino al ricevitore (Fig. 14).
Tecnologia FTTx
Sfruttare il doppino telefonico già presente nelle case dei clienti è stata l’arma vincente della tecnologia ADSL.
La fibra ottica ha richiesto invece interventi molto più invasivi per essere portata all’interno delle case.
Ecco perché c’è stato un proliferare di tecnologie che vanno sotto il nome di FTTx (Fiber to the x), dove con x si
intendono i vari tipi di architettura. Si va da FTTH (Fiber to the home), in cui la fibra viene portata diretta-mente
dentro casa con prestazioni eccellenti, a FTTB (Fiber to the building), in cui la fibra raggiunge l’esterno o la
cantina dell’edificio e viene portata negli appartamenti tramite un cavo di rame con buone prestazioni, fino a
FTTC (Fiber to the cabinet), in cui la fibra arriva fino all’armadio di strada, di solito a poche centinaia di metri
dall’abitazione, e da cui partono i collegamenti in rame.
Più è breve il tragitto che il segnale percorre nel metallo, migliori sono le prestazioni.
La trasmissione wireless
Le reti wireless sono quelle reti che per connettere tra loro i terminali non fanno uso di cavi ma utilizzano onde
radio.
L’uso delle onde radio nelle reti locali (WLAN,Wireless Local Area Network) ha avuto un enorme successo perché
ha permesso la connessione senza fili, oltre che di desktop e laptop,
anche di smartphone, tablet, sensori e schede di controllo.
Un sistema wireless deve possedere un’antenna per la trasmissione e ricezione
delle onde radio, attraverso le quali passano i dati che spesso, per sicurezza,
sono criptati.
Solitamente i terminali mobili che fanno uso di una WLAN si collegano, tramite
un access point, a un router per la navigazione in Internet.
Comunicazioni satellitari
In questo tipo di comunicazione si usa il satellite come mezzo trasmissivo, in particolare per l’accesso a Internet.
Disporre di un servizio Internet satellitare permette di collegarsi alla rete in tutte quelle zone che non sono coperte
dal servizio ADSL.
Sostanzialmente esistono due possibili modalità di collegamento satellitare:
• la tecnologia satellitare unidirezionale, che per le richieste dei dati comporta il collegamento, via modem su linea
telefonica, a un comune ISP (Internet Service Provider) terrestre, che provvede a ricercare le informazioni, per
esempio un film.
Il file del film viene inviato ad alta velocità al satellite, che a sua volta lo invia a terra, alla parabola dell’utente.
Questo sistema, ormai vecchio, è complesso, fornisce prestazioni mediocri e necessita di un collegamento telefonico;
• la tecnologia satellitare bidirezionale, che si avvale dei satelliti bidirezionali, tramite i quali è possibile collegarsi al
proprio fornitore di servizi, direttamente via satellite, garantendo un’alta qualità di prestazioni del servizio e,
soprattutto, non richiede di disporre di una linea telefonica.
Le tecnologie satellitari comunque hanno alcune limitazioni relative alla potenza di trasmissione e agli errori che
possono avvenire nel transito dei dati che ne limitano la capacità.