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15/12/2014

Modulazione

LaTrasmissioneanalogica:bandabaseebanda
traslata.
I segnali elettrici che rappresentano l'informazione da trasmettere, cos
come si presentano dopo essere stati generati da un trasduttore, non
sono idonei ad essere trasmessi perch di frequenza troppo bassa. Ad
esempioilsegnaleaudiogeneratodaunmicrofonohafrequenzecomprese
traqualchedecinadiHzequelchemigliaiodiHz.
Nelcasoditrasmissioneconondeirradiatelefrequenzeutilipergenerare
una efficace irradiazione di onde elettromagnetiche sono superiori a
qualchedecinadikHz.
Latrasmissionealungadistanzadiunsegnaleelettricopuquindiessere
effettuata compiendo sul segnale stesso una operazione che viene detta
modulazioneechemodificailcontenutospettraledelsegnale,rendendolo
piadattoallatrasmissione.
Modulazione
La modulazione una operazione che consiste, sostanzialmente, in una
trasposizioneinfrequenzadelsegnaledallabandaoriginaria,dettabanda
base,adunabandadifrequenzepiopportunaperlatrasmissione,detta
banda traslata. La modulazione in genere trasferisce il segnale a
frequenzepialte.
La modulazione viene effettuata sul segnale di informazione mediante un
segnaleausiliariodettoportante.
Negli shemi a blocchi ci troveremo quindi in presenza di blocchi con due
ingressi: il segnale di informazione e (generlmente sotto) la portante
(fig.1a). Il simbolo utilizzato negli schemi a blocchi per indicare il
modulatore (fig. 1b) chiarisce che la modulazione una operazione di
prodottotraduesegnali.
[poichilprodottodiduesegnalipuessereottenutosommandoglistessi
allingresso di un dispositivo non lineare, ed il diodo per eccellenza il
dispositivononlineare,ilmodulatorevienetalvoltaindicatoneglischemia
blocchiconunsimbolosimilealdiodo(fig.1c).]
Lademodulazioneloperazionecomplementareallamodulazione,cioil
passaggio dalla banda traslata alla banda base. La conversione di
frequenza la trasposizione in frequenza di un segnale modulato, dalla
bandatraslataadunabandadifrequenzediversa,pialtaopibassadi
quellaincuisitrovavainizialmente.
La conversione di frequenza nella applicazione di pi frequente impiego,
che quella nei radioricevitori, realizza una conversione in discesa, cio
trasferisce il segnale dalla banda traslata (R.F.) ad una banda pi bassa,
dettafrequenzaintermedia(F.I.).
Lademodulazionequindiunaparticolareformadiconversioneindiscesa
chetraslailsegnaledallafrequenzaintermediaallabandabase(fig.2).
Perchsieffettualamodulazione
I motivi che rendono necessaria la modulazione possono essere cos
elencatiinordinediimportanza:
1.Aumentodellefrequenzeperrenderepossibileunefficace
utilizzodelleonderadio.
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In un sistema di comunicazioni radio le dimensioni dell'antenna devono


essere dell'ordine di grandezza della lunghezza d'onda delle radioonde
irradiate.Adesempioallafrequenzadi100MHzcorrispondeunalunghezza
d'onda di 3 metri mentre alla frequenza di 1 KHz (segnale in banda base)
corrispondeunalunghezzad'ondadi300Kmrisultaquindievidenteche
impossibile irradiare direttamente il segnale in banda base ed occorre
modularloperfacilitarel'emissione.
Si tenga inoltre conto che in genere all'aumentare della frequenza
diminuisce la potenza necessaria alla comunicazione, cos che alle
frequenze elevate diventa pi facile progettare trasmettitori
ragionevolmentepiccoliedefficienti
2.Traslazionedifrequenzeadunabandaassegnata.
La modulazione permette di trasferire le frequenze del segnale da
trasmettere in una banda prefissata, sfruttando cos nel modo migliore le
caratteristiche del mezzo trasmissivo. Ad esempio nei sistemi con onde
irradiate ci permette di trasmettere ogni segnale in un ben determinato
canale, cio in una banda di frequenze assegnata, evitando interferenze
conaltritrasmettitori.
Neisistemiconondeguidatelamodulazionepermettel'inviodipisegnali
sullo stesso cavo, ed alla base dei sistemi multiplex FDM (citati nei libri
maoranonpiutilizzati).
La allocazione in frequenza di un segnale pu essere modificata quante
volteoccorramedianterimodulazionisuccessive.
3.Cambiamentodellalarghezzadibandaoccupata.
La larghezza originaria della banda occupata dal segnale da trasmettere
pu essere variata (in genere aumentata), secondo il tipo di modulazione
usato. Si pu dimostrare che il rapporto segnalerumore al ricevitore
funzione della largehzza di banda del segnale modulato. Il processo di
modulazioneconsentequindidimanipolareconvenientementelalarghezza
dibandaalfinedimigliorareilrapportosegnalerumoreallaricezione.

Inchecosaconsistelamodulazione
Nel processo di modulazione si utilizza un segnale di frequenza e forma
opportuna, detto portante, del quale viene variato (modulato) un
parametro caratteristico (ad esempio nel caso di portante sinusoidale
l'ampiezzaolafrequenzaolafase)inaccordoconlevariazionineltempo
delsegnalechesivuoletrasmettere,echedettomodulante.
Sono stati dapprima sviluppati sistemi di modulazione che utilizzano come
portante un segnale sinusoidale, tali metodi di modulazione sono detti ad
ondacontinuaomodulazionianalogicheesonoquelliconcuisononatee
sisonosviluppateletrasmissioniradioetelevisive.
Formeparticolaridimodulazionediampiezzasonolamodulazioneasingola
banda laterale (SSB, o single side band) utilizzata nelle comunicazioni in
onde corte, dai radioamatori e nelle comunicazioni militari e la
modulazioneabandavestigiale(VSB,ovestigialsideband)utilizzatanelle
trasmissioni televisive per tramsettere il segnale video (laudio invece
trasmessoconmodulazioneFM).
Successivamente sono stati studiati metodi di modulazione che utilizzano
come portante una successione di impulsi, e sono detti metodi di
modulazione ad impulsi, ma trovano impiego limitato in applicazioni molto
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particolari, come la PPM, utilizzata in telemetria, o la PWM che viene


utilizzatainelettronicadipotenzaperilcontrollodeimotori.
Una forma di modulazione che non ha il parallelo in analogico la
modulazione a codice di impulsi, o PCM (Pulse Code Modulation) nella
quale gli impulsi derivati dal campionamento di un segnale vengono
quantizzati ed il loro valore numerico codificato con un certo numero di
bit. Oggi potremmo parlare pi correttamente di conversione analogico
digitale,odicodificaPCM,edilterminemodulazione compreso nella sigla
PCM ci ricorda semplicemente che questa tecnica nata in tempi in cui
nonerapensabileunatrasmissionesenonafrontediunamodulazione.
Infine per la necessit di trasmettere dati digitali su canali analogici
(trasmissione dati su linee telefoniche e sucessivamente su ponti radio
numerici) sono stati sviluppati metodi di modulazione digitale, cio di
modulazione di un segnale digitale con portante analogica (ASK, FSK,
PSK).
Ivarimetodidimodulazionesonoriassuntiintabella.

Modulazione
analogica

Portante
continua

Modulazione
AM
dampiezza
Modulazioneangolare FM
(PM)

Portante
impulsiva

Ampiezza

PAM

Durata

PDM

Posizione

PPM

(PCM)

Modulazione
digitale

Portante
continua

Ampiezza

ASK

Frequenza

FSK

Fase

PSK

Modulazioneconportantecontinua
I metodi analogici si basano sulla presenza di una portante sinusoidale,
chepuesserequindidescrittainformageneraledallarelazione:
v(t)=Vpsen(t)
dove Vp l'ampiezza della portante (valore massimo) e (t) la sua fase,
cio l'angolo, funzione del tempo, che il vettore rotante rappresentativo
della tensione sinusoidale forma in un dato istante t con una direzione di
riferimento.
I metodi di modulazione analogici consistono nel variare l'ampiezza della
portante Vp in accordo con il valore istantaneo del segnale modulante
(modulazione di ampiezza, o AM) oppure nel variare l'angolo (t) in
accordo col valore istantaneo del segnale modulante (modulazione
angolare, che comprende la modulazione di frequenza , o FM, e la
modulazionedifase,oPM,dueformedimodulazionetralorostrettamente
legate).
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La modulazione angolare richiede una larghezza di banda superiore alla


modulazione di ampiezza, ma in grado di fornire prestazioni superiori in
termini di rapporto segnalerumore a parit di prestazioni con la
modulazione di ampiezza, la modulazione angolare consente l'impiego di
unaminorepotenzaintrasmissione.

Modulazioneconportanteimpulsiva
Imetodiadimpulsisibasanosullapresenzadiunaportantecostituitada
una sequenza regolare di impulsi, e caratterizzata quindi dai seguenti
parametri,illustratiinfiguraX:
A,ampiezzadegliimpulsi
T,distanzatradueimpulsisuccessivi(periodo)
t,duratadegliimpulsi.
Itipidimodulazioneadimpulsi,illustratiinfiguraX,sono:
modulazione di ampiezza degli impulsi, o PAM (Pulse
AmplitudeModulation)
modulazione di durata degli impulsi, o PWM (Pulse Width
Modulation)oPDM(PulseDurationModulation)
modulazione di posizione degli impulsi, o PPM (Pulse Position
Modulation ), nella quale non viene moduficata n l'ampiezza
n la durata, ma la posizione degli impulsi rispetto a quella
impostadalperiodoT.
I primi due tipi di modulazione hanno caratteristiche per certi versi
analogheallamodulazionediampiezza,ilterzohacaratteristicheanaloghe
alla modulazione angolare, nel senso che consente migliori prestazioni in
termini di rapporto segnalerumore, ma a costo di un allargamento della
bandaoccupata.

Multiplazione
L'elevata complessit degli apparati necessari a garantire una
comunicazione a distanza rende spesso poco economico l'utilizzo di un
apparatoricetrasmittenteperl'inviodiununicomessaggio.
Per ottenere il massimo sfruttamento dei mezzi trasmissivi e delle
aparecchiature di trasmissione vengono utilizzate le tecniche di
multiplazionechepermettonoapicomunicazionidicondividerelostesso
mezzo trasmissivo senza che si abbia una miscelazione dei segnali e
neppureunpeggioramentodellecaratteristiche.
Con i sistemi di modulazione analogica si sviluppata la multiplazione a
divisione di frequenza o FDM (Frequency Division Multiplexing ), nella
quale i segnali corrispondenti a diverse comunicazioni sono modulati a
frequenze diverse e possono essere inviati contemporaneamente sullo
stessomezzotrasmissivosenzachesiabbiainterferenza.
La pi vasta utilizzazione dei sistemi di multiplazione a divisione di
frequenza venne effettuata nel campo della telefonia analogica (ora non
pi utilizzata), in seguito venne sviluppata, in stretta connessione con le
tecniche di modulazione ad impulsi (PCM) la multiplazione a divisione di
tempo o TDM (Time Division Multiplexing ), che assegna ciclicamente nel
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tempoilcanaleallevariecomunicazioni.
Nonsipensiperchelamultiplazionepermettadiaumentareall'infinitole
capacit di un canale di informazione. Infatti al crescere del numero di
comunicazioniinviatesulcanale,aumentanoirequisiticheilcanalestesso
devesoddisfare(specificamentelalarghezzadibandapassante).

Riassuntoeterminologiaessenziale
1) I messaggi che costituiscono l'informazione da inviare a distanza
vengono elaborati in varia maniera allo scopo di adattarli ai mezzi
trasmissivi.
2) Il contenuto del segnale da trasmettere identificabile con una
determinata configurazione spettrale. Lo spettro la scomposizione
dell'energia costituente un determinato tipo di segnale nelle sue
componentielementari,distribuitelungounassedellefrequenze.
3) Una corretta trasmissione dell'informazione richiede che lo spettro del
segnale originario giunga a destinazione mantenendo la completezza delle
sue componenti e non alterando la rispettiva distribuzione di energia, in
altreparolecheilsegnalericevutorisultiindistorto.
4)Lamodulazioneunprocessochepermettediutilizzareunaporzione
di banda del mezzo trasmissivo ovunque individuata nell'ambito della
bandapassanteoffertadalmezzostesso.
5) La multiplazione una tecnica che permette, grazie a distinte
operazioni di modulazione, di allocare diversi segnali in porzioni differenti
dellabandadelmezzotrasmissivo.
6) La modulante una grandezza che contiene l'informazione da
trasmettere, ed rappresentata da un segnale pi o meno complesso
(definitodaunaenergiamediamentedistribuitaentrouncertospettro).
7) La portante la grandezza a cui la modulante viene applicata, ed
generata localmente con criteri finalizzati ale sue capacit di propagarsi
su mezzi fisici conduttori o dielettrici. Viene di norma identificata in una
oscillazione armonica semplice (sinusoide) di opportuna ampiezza e
pulsazione.
8) Modulare la portante significa far variare uno dei parametri che la
distinguono (ampiezza, frequenza o fase) secondo la legge di variazione
neltempodelsegnalemodulante.

Radiocomunicazioni:treparametrifondamentali.
Molte sono le variabili che determinano la configurazione di un sistema di
radiocomunicazionielesuecaratteristichetecniche.
Ad esempio diverse possono essere le scelte che vengono effettuate per
elaborareisegnaliinbandabase,ediversi,comeabbiamovisto,sonopoi
i tipi di modulazione che possono essere utilizzati. A seconda del servizio
che deve essere realizzato (ad esempio radiodiffusione piuttosto che
servizio fisso con collegamento da punto a punto, ecc.) possono essere
impiegate diverse frequenze, perch a seconda della frequenza scelta si
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hanno diverse caratteristiche di propagazione. In conseguenza della


scelta di alcuni di questi parametri, diverso pu essere il tipo di antenna
utilizzata,olapotenzaimpiegataintrasmissione,olasensisbilitrichiesta
daltrasmettitore,ecosvia.
Tre parametri sono comunque determinanti per poter effettuare il
confronto tra le diverse soluzioni tecniche adottate in un sistema di
comunicazioni radio tali parametri sono: la potenza trasmessa, la
larghezzadibanda,ilrapportosegnalerumore.
Potenzatrasmessa
Lapotenzatrasmessainrelazioneconiltipodiserviziosvolto,equindi
con il tipo di propagazione utilizzato, e con l'intensit del segnale che si
vuolericevereadunadistanzaprefissata.Sitengacontoadesempioche
inunserviziodiradiodiffusioneinondemediesiutilizzanofrequenzechesi
propagano per onda di terra. L'energia irradiata dall'antenna viene inviata
in tutte le direzioni, distribuendosi su un fronte d'onda che ha una
superficietantomaggiorequantopicisiallontanadall'antenna,cosche
perpotercaptareadistanzaunsegnalediunacertaintensitnecesario
irradiareunapotenzaelevata.
Riferendosi ad un generico sistema di trasmissione con onde irradiate si
pu affermare, come criterio generale, che al crescere della potenza
trasmessa si possono coprire maggiori distanze, oppure si possono
ottenere, a pari distanza, segnali di pi forte intensit, cio meno
facilmente soffocati dal rumore tutto ci, bene inteso, entro i limiti
determinati dal particolare tipo di propagazione utilizzato. Come gi detto
si va dalle centinaia di kW utilizzate nei servizi di radiodiffusione in onde
medie alle decine di W utilizzate nei collegamenti in ponte radio a
microonde.
La potenza trasmessa dipende per in modo sostanziale anche dal
particolare tipo di modulazione utilizzata, nel senso che certe tecniche di
modulazione consentono un migliore utilizzo della potenza impegnata dal
trasmettitore.
Adesempiolamodulazionediampiezzaunmetodocheimplicaungrande
dispendio di potenza in trasmissione, mentre la SSB e la modulazione di
frequenza sono molto pi convenienti sotto questo punto di vista. Se
abbiamo gi osservato che in generale al crescere delle frequenze
utilizzate diminuiscono le potenze richieste, ci dovuto al fatto che al
crescere delle frequenze impiegate sempre pi facile effettuare
collegamenti utilizzando antenne direttive, cio concentrare in una
direzione privilegiata il fascio delle onde radio e quindi la potenza
trasmessa.
Perquestoneicollegamentidapuntoapuntodeipontiradioamicroonde
possibileconpochiWattcopriredistanzedidecinediKm.
Diverse quindi come ordine di grandezza risulteranno sempre le potenze
richieste da un servizio di diffusione rispetto a quelle richieste da un
collegamentofissodapuntoapunto.
Larghezzadibanda
La larghezza di banda a cui ci riferiamo evidentemente quella del
segnale modulato, in quanto la larghezza di banda del segnale da
trasmettere (banda base) determinata dalla natura stessa del segnale.
Anche semplici considerazioni intuitive portano a concludere che segnali
che contengono maggiore informazione occupano una banda base pi
larga,comeevidentedaivaloriindicativamenteriportatiintab.2.
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La modulazione in generale non solo provvede a traslare in frequenza il


contenuto informativo del segnale, ma ne modifica anche la larghezza di
banda, cos che la banda occupata dal segnale modulato pu essere
maggiore rispetto alla banda base del segnale. Naturalmente ogni tipo di
modulazione comporta un diverso allargamento di banda. Nella SSB ad
esempio la banda del segnale modulato rimane pari alla banda base, nella
modulazione di ampiezza la banda raddoppia, nella modulazione di
frequenza la banda diviene molto maggiore della banda base. Questa
situazioneillustrataschematicamenteinfigura2.
Come si pu osservare la tecnica della modulazione SSB risulta molto pi
conveniente di quella in AM dal punto di vista della banda occupata,
occorrepertenercontochequestovantaggioottenutoaspesediuna
maggior complessit circuitale e quindi di un maggior costo degli apparati
in SSB. Sempre dall'esame della figura 2 la modulazione di frequenza
appare come assai poco conveniente nei confronti dell'occupazione di
banda, ma occorre tener conto che tale tipo di modulazione offre il
vantaggiodiunaelevataimmunitaidisturbi.
Ovviamente la considerazione della larghezza di banda ottenuta dopo la
modulazione diviene tanto pi importante quanto pi il segnale da
trasmettereoccupagiinbandabaseunaampiagammadifrequenze.
Rapportosegnalerumore
L'ultimo parametro che prendiamo in considerazione, il rapporto segnale
rumore, si riferisce ad un requisito di qualit della trasmissione, cio alla
sua intelligibilit. Possiamo dire piuttosto sbrigativamente che tanto pi
elevato il rapporto segnale rumore, tanto pi il segnale risulta
intelligibile, occorre per notare che i requisiti di qualit richiesti ad un
sistema di comunicazioni possono essere diversi a seconda del tipo di
segnalechevienetrasmesso.
Ad esempio un segnale musicale di buona qualit richiede per essere tale
un basso contenuto di rumore, mentre una conversazione telefonica pu
risultare accettabile con un contenuto di rumore maggiore un segnale
telegrafico infine pu essere decifrabile anche in presenza di un rumore
chesarebbeassaifastidiosoequindiintollerabileneicasideisegnaliaudio
precedentementeconsiderati.
Nella valutazione delle caratteristiche di rumore necessario osservare
che i diversi metodi di modulazione consentono di ottenere una maggiore
ominoreimmunitalrumore,ingenereascapitodellalarghezzadibanda,
eperquestolasceltadeltipodimodulazionedeterminantenelprogetto
diunparticolaresistemadiradiocomunicazioni.

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