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Il segnale radiofonico viene diffuso in modulazione di frequenza (FM) con una banda
di frequenza assegnata in Europa che va da 87.5 a 108 MHz.
da 50 Hz a 15 KHz è allocato il segnale somma delle ampiezze dei due canali audio
stereofonici destro e sinistro (L+R/2).
Il segnale differenza (L-R/2) è traslato in frequenza mediante una modulazione
d'ampiezza a portante soppressa di valore 38 KHz, esattamente il doppio del tono
pilota allocato a 19 KHz utilizzato al ricevitore per ricostruire la portante soppressa a
38 KHz.
Segue una fetta di frequenze della banda base dove possono essere allocati dei
servizi ausiliari che sono:
[1]
Si intende per segnale in banda base, il segnale audio (che per la stereofonia si compone del segnale somma dei canali destro
e sinistro (L+R)/2 e differenza (L-R)/2, più le informazioni digitali dei servizi RDS, SCA, etc.. Tutti questi segnali vanno a modulare in
frequenza una portante RF nella banda 87.5-108 MHz
Fig.1.1 Andamento schematizzato del segnale FM in banda base, che consiste di
più segnali multiplessati in frequenza (L+R/2, L-R/2, RDS, SCA,...)
Fig.1.2 Struttura della codifica del segnale RDS (CH=Parola di controllo; A, B, C, D=Parole di offset;
Al (da 1 a 3)= parole di dati,37 bit)
In fig.1.3, è illustrato lo spettro del segnale RDS la cui larghezza di banda si estende
a ± 2.4 KHz nell'intorno di 57 KHz.
VRF
I dati digitali del segnale RDS, prima
-14 dBm
della conversione a 57 KHz, sono
ottimizzati in modo che lo spettro
presenti dei minimi nel range 57 KHz
±125 Hz, per evitare interferenze con
10 dB il segnale TP, che si può notare attivo
in fig.1.3. La codifica del flusso binario
è di tipo bifase differenziale, ovvero la
portante può assumere due fasi
(separate fra loro di 180°), ed i
cambiamenti di fase si hanno quando
50 KHz 57 KHz 64 KHz
si ha una variazione
FIG 1.3 ( es. da 0 a 1 o da 1 a 0 ) nei valori
Andamento spettrale del segnale RDS e del flusso binario.
del segnale TP
PI Identificazione programma
Contiene l'informazione sulla regione o
area di servizio l'identificativo della
radio,il numero del programma etc..Il
ricevitore durante la scansione
ricerca automaticamente tutte le
frequenze con lo stesso codice dello
stesso ente radiofonico.
AF Frequenze alternative.
Lista delle frequenze alternative di una
singola emittente. Consente alle auto
radio di commutare automaticamente su
di un segnale della stessa emittente di
livello maggiore
Fig.1.4
I 4 oscillogrammi rappresentano,
dall'alto verso il basso, le sequenze:
00000000; 11111111; 10101010
-Segnali di commutazione
- MS Identificazione voce/audio
bit che identifica se il programma è parlato o musicale, viene utilizzato dal
ricevitore per variare volume e tono
Applicazioni secondarie:
- ON Other network:
tipologie per altre reti
Possibilità di trasmettere fino ad 8 set di dati riguardanti altre reti di uno stesso ente
di trasmissione.
- CT clock time
segnale orario dell'emittente e data
- RP Radio Paging
Si tratta di un servizio di cerca persone, via radio. Il servizio può avere carattere
regionale o nazionale
Questo servizio non utilizzato in Italia, consente dei servizi sussidiari, rientranti nelle
seguenti categorie:
- Trasmissioni che interessano limitate fasce di pubblico come vendite, informazioni
meteorologiche dettagliate, speciali segnali di tempo ed altri servizi espressamente
concepiti per l'utenza affari, educazionali, religiosi, etc.
- Trasmissioni di servizio per le stazioni di broadcasting, come monitoraggio remoto,
trasmissione dati riguardanti gli impianti trasmittenti.
Negli USA la sottoportante SCA viene modulata in frequenza con un'occupazione di
banda 53-75 KHz e con una modulazione della portante principale RF dovuta al segnale
SCA, che non deve superare il 10%
In Europa il servizio SCA viene svolto modulando in frequenza una portante centrata fra
60 a 75 KHz con una deviazione infrequenza che può variare da ± 2 a ± 8 KHz.
2 TRASMETTITORI RADIO FM
2.1 Generalità
- Eccitatore FM
E' la parte forse più importante del trasmettitore, in esso vengono compiute le
operazioni di modulazione a frequenza intermedia e la traslazione del segnale alla
frequenza della portante RF.
Si tratta di apparati completamente transistorizzati con una uscita che può variare
da pochi watt a 50 W.
- Amplificatori di potenza
- Transposer -
- Unità di commutazione
- Antenne trasmittenti
- Antenne riceventi
- Filtri combinatori
- Carico fittizio
- Codificatore RDS
Per la stazioni dotate del servizio RDS(v.il capitolo precedente) è presente nella
postazione trasmittente un codificatore di segnale RDS.
Sono tutti quegli strumenti utilizzati presso le stazioni trasmittenti per monitorare il
corretto funzionamento del sistema. Le informazioni rilevate da questi strumenti
possono essere inviate ad una stazione di controllo remoto. Questo può avvenire
o tramite linee telefoniche o mediante un sistema di radio monitoraggio come
l'"audiodat" illustrato nel capitolo precedente.
Fra gli strumenti ed indicatori di misura vi sono i misuratori di potenza diretta e
inversa, i demodulatori di segnale per il monitoraggio, decodificatori
test, analizzatori audio,..
Fig.2.1
Trasmettitore VHF FM da 3 KW di Pout, in configurazione
1+1 (standby passivo), trasmettitore principale più
trasmettitore di riserva. Il trasmettitore presenta
un’efficienza complessiva del 60%
Fig.2.2 Fig.2.3
Schema di principio della Unità centrale di commutazione per una
configurazione standby passivo (1+1) configurazione 1+1 (standby passivo)
Il concetto di riserva passiva può essere esteso a più Trasmettitori che utilizzano lo
stesso sistema di antenna.
Un altro tipo di riserva è la cosiddetta riserva attiva in cui per es., si hanno due
trasmettitori ambedue attivi in condizioni normali.
Le loro uscite RF infatti vengono combinate tramite un accoppiatore di potenza
(combiner), v.fig.2.5, e inviate al sistema di antenna.
Per assicurare che i segnali in uscita dai due trasmettitori abbiano la stessa
frequenza e fase, i due Tx devono essere pilotati dallo stesso eccitatore la cui
potenza in uscita viene suddivisa tra i due trasmettitori mediante un divisore (splitter).
Fig.2.5
Schema di principio
della configurazione di stand
by attivo con commutazione
automatica. Lo schema
comprende un eccittatore di
riserva
in standby passivo
2.6 Eccitatore
Proseguendo nell'esame del sistema trasmittente di fig.2.1, nella medesima figura si
possono notare i due eccitatori che alimentano ciascuno i due trasmettitori (principale
e riserva passiva).
Come detto, l’eccitatore costituisce il cuore del sistema trasmittente, per cui se ne
darà una descrizione dettagliata.
Fig.2.6
Vista del pannello frontale e del retro di un eccitatore FM, con la descrizione dei
comandi principali
2.7 Descrizione schema funzionale dell’eccitatore
Con riferimento allo schema di fig.2.7, si upò notare un primo “imput stage”, che
comprende:
- Ingresso –
Questa sezione comprende: L’ingresso dei canali audio destro (R) e sinistro (L), i
trasformatori d’ingresso per i due canali e gli attenuatori che possono essere
comandati a passi di 0.5 dB facendo variare il segnale d’ingresso fra –6 e +9.5 dB: E’
possibile anche regolare con continuità, all’interno dei passi, tra 0.5 dB.
La codifica del segnale stereo aviene attraverso una multiplazione temporale attraverso
otto commutatori elettronici.
Al segnale stereo viene aggiunto il tono pilota a 19 KHz e quindi, il segnale stereo
completo del tono pilota, attraversa un filtro passa-basso (frequenza di taglio 250 KHz),
che elimina le armoniche generate nel processo di multiplazione.
L’oscillatore a 4,256 MHz fornisce il riferimento per la frequenza del tono pilota e per la
sotto-portante stereo.
Per le trasmissioni mono, il segnale in ingresso può essere derivato dal canale R o L a
monte del modulatore MPX (Multiplex) e quindi applicato direttamente al modulatore di
frequenza.
Ulteriori segnali nel range di frequenza 53-100 KHz ( ad es. TP, RDS, SCA; v.cap.I),
possono essere aggiunti al segnale MPX da due ingressi.
E’ posibile avere anche, come opzione, un modulatore SCA da inserire tramite una
scheda, all’interno del codificatore.
- Modulatore di Frequenza –
2.8 Amplificatori
Il sistema trasmittente di fig.2.1 utilizza per ottenere 3 KW di potenza in uscita,
l'accoppiamento di due moduli da 1.5 KW ciascuno.
In fig.2.8 è illustrato lo schema a blocchi del modulo amplificatore da 1.5 KW.
Gli amplificatori hanno un indicatore ad ago per rilevare la tensione diretta e riflessa
e per monitorare la corrente dei transistor. In più viene segnalata un'anomalia se la
temperatura o il rapporto onde stazionarie è troppo alto. In entrambi i casi la potenza
dell'amplificatore viene automaticamente ridotta per proteggere i transistor.
In fig.2.9, sono tracciate altre configurazioni modulari per diverse potenze in uscita.
La configurazione del
sistema illustrato è quella di
centro (v.fig.2.9), che
prevede l'accoppiamento
di due moduli da1.5 KW per
ottenere una potenza in
uscita
complessiva di 3 KW.
Fig.2.9
2.9 FM monitoring
Sempre con riferimento all'immagine del sistema trasmittente di fig.2.1, nel rack
relativo, si può notare uno strumento di monitoring che consiste in un ricevitore FM
utilizzato per testare e monitorare il segnale FM prodotto dal trasmettitore.
Il demodulatore è sintonizzabile con continuità, ed è utilizzabile per monitorare
portanti modulate mono o stereo, in accordo con le raccomandazioni del CCIR
(comitato consuntivo per le radio comunicazioni).
L'apparato si connette all'uscita del trasmettitore tramite un accoppiatore direzionale
e demodula i segnali mono, stereo canale destro e canale sinistro al fine di tenere
sotto controllo le prestazioni del trasmettitore.
2.10 Commutatori RF