Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Queste attività promuovono non solo la salute fisica, ma anche lo sviluppo cognitivo, sociale
ed emotivo. Inoltre, le attività di squadra possono favorire la creatività e offrire opportunità di
inclusione per i bambini con disabilità.
La partecipazione di bambini e adolescenti con disabilità a sport, attività ricreative e
fisiche porta numerosi benefici per la salute, il benessere e la qualità della vita. Anche i
pediatri possono svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere l’attività fisica e fornire
supporto alle famiglie e alle comunità per rimuovere le “barriere alla partecipazione”.
È importante prendere decisioni informate sulla base delle preferenze individuali, dello stato
di salute e delle capacità motorie di ciascuno del bambino. L'obiettivo è favorire uno stile di
vita sano e attivo per i bambini con disabilità attraverso l’attività fisica, l'esercizio, la
ricreazione e lo sport organizzato.
Partecipare a sport di squadra, quindi, stimola la creatività di tutti. Durante le partite e
gli allenamenti, bisogna trovare modi innovativi per affrontare le sfide e raggiungere gli
obiettivi. La collaborazione con i compagni di squadra e la necessità di adattarsi alle diverse
situazioni, richiedono la capacità di pensare in modo flessibile e di trovare soluzioni creative.
Inoltre, l'apprendimento delle regole e delle strategie del gioco può alimentare la fantasia e
incoraggiare l'esplorazione di nuove tattiche e tecniche.
Il concetto di pedagogia non lineare è un approccio indiretto, centrato sul bambino che
modifica il compito e i vincoli, ambientali e individuali, per favorire l'apprendimento. Essa
stimola la creatività attraverso adattamenti esperienziali che influenzano la plasticità
cerebrale. Al contrario, la pedagogia lineare è un approccio diretto incentrato sull'insegnante,
che può essere utile per promuovere le abilità motorie fondamentali e coinvolgere
cognitivamente ed emotivamente i bambini all'inizio del processo di apprendimento.
Sia gli approcci didattici non lineari che quelli lineari, usati anche in modo complementare,
possono influenzare positivamente il controllo inibitorio e la memoria di lavoro dei bambini.
Uno studio inserire info ha esaminato l'effetto di diverse combinazioni di pedagogia lineare e
non lineare sullo sviluppo della creatività̀ motoria, delle funzioni esecutive, dell'autoefficacia
e del piacere di apprendere nei bambini di prima elementare. L'approccio è stato basato/ si è
incentrato sugli stili di insegnamento multipli e sui principi di riflessione attiva, che integrano
diverse strategie di insegnamento per ottenere successo nell'educazione fisica.
Sono state esaminate tre pedagogie di insegnamento: un approccio con l'80% di pedagogia
lineare e il 20% di pedagogia non lineare, un approccio con il 20% di pedagogia lineare e
l'80% di pedagogia non lineare, e uno stile di un approccio didattico standard impartito da
insegnanti generalisti.
Le combinazioni di pedagogia lineare e non lineare sono state adottate per rispondere alle
diverse preferenze degli studenti e ai vincoli dell'insegnante, al fine di migliorare lo sviluppo
psicomotorio. Nonostante le proporzioni pedagogiche sbilanciate, è stato ipotizzato che
entrambi gli approcci hanno avuto effetti benefici significativi sulle variabili menzionate, e
che entrambe le pedagogie arricchite studiate sono state significativamente superiori
all'approccio di controllo rappresentato dalla pedagogia convenzionale dei generalisti.
Lo studio aveva coinvolto un totale di 183 bambini di prima elementare provenienti da tre
scuole primarie. I bambini selezionati frequentavano le lezioni di educazione fisica due volte
a settimana, per un totale di due ore settimanali.
Dopo 12 settimane di intervento il gruppo a cui è stata sottoposta la pedagogia non lineare, ha
mostrato dei miglioramenti significativi in tutte le abilità motorie, ovvero nei compiti
locomotori, di stabilità e di manipolazione. Il gruppo che aveva un approccio
prevalentemente lineare è migliorato solo nei compiti locomotori e manipolativi, e non in
quelli di stabilità. L’ultimo gruppo, invece, non ha mostrato miglioramenti in nessuna delle
abilità motorie.
La principale differenza che ha portato ad avere questo divario di risultati tra i primi due
gruppi con il terzo, sta proprio nel metodo didattico, dove gli insegnanti specializzati hanno
seguito il metodo di insegnamento assegnato, mentre gli insegnanti generalisti hanno
utilizzato principalmente il gioco libero con elementi di insegnamento di comando.