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L’AMBIENTE CLASSE NEL COOPERATIVE LEARNING

INTRODUZIONE

La seguente tesina si propone di esaminare i cambiamenti che si potrebbero apportare


all’arredamento dell’aula, affinché questa possa avvalersi nel miglior modo del cooperative
learning. L’elaborato si prefigge di mostrare come in esperienze straniere l’ambiente
dell’aula si sia modellato a favore del cooperative learning, non escludendo che il metodo
possa essere applicato nelle tradizionali classi italiane. L’ambiente rimane infatti un
aspetto di particolare attenzione dell’educazione e dell’istruzione, nonché della condizione
di partenza per il benessere dell’allievo, il quale spesso trascorre a scuola grande parte
della sua giornata.

Il motivo per cui ho deciso di studiare tale argomento risiede nell’esperienza che ho avuto
in qualità di studentessa prima e di educatrice poi, all’interno delle scuole italiane. Ciò che
ho riscontrato è essenzialmente una riluttanza generale degli insegnanti ad adoperare il
lavoro di gruppo, in quanto creerebbe eccessiva confusione in classe. Spostamenti di
sedie, banchi, materiale ingombrante per l’aula e il tempo impiegato per sistemare sono
solo alcune delle motivazioni addotte implicitamente o esplicitamente dagli insegnanti per
evitare di utilizzare metodologie alternative alla didattica frontale-individuale. Il seguente
studio, per quanto limitato, pone l’attenzione su alcuni materiali (economici e versatili) che
sicuramente sono di aiuto alla didattica, come ad esempio il cooperative learning.

1.1. DEFINIZIONE DEL COOPERATIVE LEARNING1

Comoglio e Cardoso definiscono il cooperative learning come “un insieme di tecniche di


conduzione della classe, grazie alle quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività
di apprendimento e ricevono valutazioni in base ai risultati acquisiti”2.
E’ "un metodo di conduzione della classe che mette in gioco, nell'apprendimento, le
risorse degli studenti. Così inteso, si distingue dai metodi tradizionali che puntano invece
sulla qualità e sull'estensione delle conoscenze didattiche e di contenuto dell'insegnante.

1
http://www.edscuola.it/archivio/comprensivi/cooperative_learning.htm un ottimo sito da cui
partire per scoprire il cooperativr learning
2
Comoglio M., CardosoM. A., Insegnare e apprendere in gruppo.Il Cooperative Learning, LAS,
Roma, 1996, p.24.
Azzurra Spreafico, 3800520
Infatti, diversamente da questi ultimi, che sa gestire e organizzare esperienze di
apprendimento condotte dagli stessi studenti e, insieme, sviluppare obiettivi educativi di
collaborazione, solidarietà, responsabilità e relazione, riconosciuti efficaci anche per una
migliore qualità dell'apprendimento3".

Nel cooperative learning gli studenti lavorano con i loro compagni per raggiungere un
obiettivo condiviso raggiunto attraverso l’interdipendenza tra tutti i membri del gruppo.
Ogni membro è responsabile della riuscita dell’obiettivo condiviso. Non è tuttavia scontato
che tutti i gruppi siano gruppi cooperativi, in quanto, fare un lavoro di gruppo non significa
necessariamente che si stia mettendo in atto il cooperative learning. Per avere un effettivo
cooperative learning occorrono cinque elementi essenziali4:

1. Interdipendenza positiva5: Ogni membro del gruppo dipende da ogni altro per
raggiungere un obiettivo comune o risolvere un compito. Senza tale aiuto da parte
di un altro membro del gruppo non è in grado di raggiungere l'obiettivo desiderato.

I teorici del Cooperative Learning sostengono che, i modi con cui i docenti strutturano le
condizioni di apprendimento della classe, influiscono sulla natura dei rapporti
interpersonali degli allievi e sul rendimento scolastico finale. Johnson e Johnson 6 hanno
individuato tre condizioni generali all’interno delle quali gli studenti agiscono:
a) condizione di apprendimento cooperativo
b) condizione di apprendimento individualistico
c) condizione di apprendimento competitivo
Nella prima, gli studenti vivono relazioni di interdipendenza positiva: quando uno studente
svolge il suo compito e raggiunge i suoi risultati tutti gli altri compagni del gruppo, in
relazione cooperativa, raggiungono i loro risultati e svolgono i loro compiti.
Nella seconda si vivono relazioni di interdipendenza negativa: solo alcuni studenti possono
ottenere risultati eccellenti a scapito di altri.
Nell’ultima condizione gli allievi vivono relazioni caratterizzate da assenza di
interdipendenza: ciascuno svolge i compiti e ottiene risultati indipendentemente dagli sforzi
che gli altri compiono e dai risultati che raggiungono.

3
Comoglio M.,Verso una definizione del cooperative learning, Animazione Sociale n. 4,1996.
4
http://edtech.kennesaw.edu/intech/cooperativelearning.htm
5
Jolliffe W.,Cooperative learning in the classroom. Putting into practice,2007, pag. 4 e
http://www.slideshare.net/Aliante/cooperative-learning-332533
6
Johnson& Johnson, Cooperation and competition: Theory and Research, 1989
Azzurra Spreafico, 3800520
Negli ultimi decenni, in riferimento a ciascuna di queste condizioni, sono stati raccolti
risultati che illustrano la maggiore efficacia delle esperienze di apprendimento cooperativo
rispetto a quelle tradizionali, individualistiche e competitive7.

2. Interazione face to face: Promuove il successo dei membri del gruppo, incoraggia,
dà sostegno o assistenza.

3. Responsabilità individuale: Ogni membro del gruppo è ritenuto responsabile per il


suo lavoro. La responsabilità individuale aiuta ad evitare che lavorino solo alcuni
membri del gruppo.

4. Abilità sociali: I gruppi di Cooperative learning pongono le basi per apprendere le


abilità sociali. Gli studenti imparano a confrontarsi con punti di vista diversi dal
proprio. Essi lavorano con persone con diversi background culturali, competenze ed
esperienza: è proprio l’eterogeneità che facilita l’apprendimento e il successo di tutti
i membri del gruppo posti davanti alle stesse differenze, che vi sono
necessariamente quando parliamo di persone, che affrontate, permettono di
interagire nel miglior modo. Una migliore interazione permette una migliore
comunicazione: abilità fondamentale per la vita sociale. Leadership, processo
decisionale, fiducia e comunicazione sono diverse competenze che si sviluppano
nell’apprendimento cooperativo.

5. Lavoro di gruppo: Esaminando il comportamento del gruppo degli studenti,


l'insegnante ha la possibilità di discutere le esigenze ed eventuali problemi
particolari all'interno della classe. I gruppi hanno la possibilità di esprimere i loro
sentimenti in merito agli aspetti positivi e negativi del processo di apprendimento, al
fine di correggere il comportamento indesiderato e premiare i risultati di successo
nel lavoro di gruppo.

Tutti i teorici del Cooperative Learning partono dal presupposto che la complessità della
nostra società non può essere affrontata utilizzando esclusivamente competenze
individualistiche o competenze competitive. I modelli più conosciuti sono:

• Learning Together.

7
Comoglio, M., & Cardoso, Insegnare e apprendere in gruppo. Il cooperative learning, 1996
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• Structural Approach.
• Group Investigation.
• Student Team Learning.
• Complex Instructions.
• Communities of Learners.
• Apprendistato cognitivo.

1.2. LE RAGIONI PER CUI AVVALERSI DEL COOPERATIVE LEARNING

Vi sono molti motivi per avvalersi del cooperative learning. Innanzitutto esso permette allo
studente di auto-educarsi mentre scopre e conosce la cultura, che è un elemento
fondamentale dell’uomo, ma che rischia di perdere i suoi fini se slegata dall’attività
educativa. Lavorare insieme agli altri permette di sperimentare sé stesso nelle relazioni,
quindi imparare a gestire la conflittualità e rispettare la persona altrui. Più in generale lo
studente sarà in grado di accettare realmente l’altro per come si pone, per come pensa e
per come è. La differenza fondamentale di questo metodo è che il lavoro richiede una
forte responsabilità di tutti i suoi membri: questo necessita lo sviluppo di abilità sociali per
lavorare in gruppo, in quanto non si tratta di un’azione naturale. Lo sforzo richiesto trova il
suo obiettivo nell’aumento della stima personale, nonché dell’accettazione dell’originalità e
unicità altrui. Spesso la risoluzione dei problemi richiede creatività e inventiva: questo è
sicuramente fonte di forte motivazione per il raggiungimento del successo. Le teorie
psicologiche ci insegnano come il successo è strettamente collegato alla stima di sé e
delle proprie capacità, le quali sono componenti indispensabili per il benessere della
persona.

In conclusione l'apprendimento cooperativo produce risultati scolastici superiori alle


tradizionali metodologie di apprendimento8. Slavin (cit. anno) trovò che, il 63% dei gruppi
di apprendimento cooperativo analizzati, hanno avuto un miglioramento nel rendimento
scolastico. Nel metodo tradizionale gli studenti, che lavorano individualmente, devono
competere con i loro coetanei per ottenere la lode o altre forme di ricompense e rinforzi. In
questo tipo di concorrenza, raggiungere l’obiettivo diventa possibile solo per pochi

8
Goodman L., Time and learning in the special education classroom, 1990, p.113
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vincitori. Il successo di queste persone può significare un fallimento per gli altri; questo,
con la cooperazione, non è possibile, in quanto non ci sono vincitori, poichè tutti i membri
raggiungono il successo. Un’ulteriore conferma, arriva dal fatto che gli studenti con
difficoltà tendono a lavorare di più quando sono raggruppati con altri studenti. Anche nel
cooperative learning esiste la concorrenza, quella tra i gruppi, la quale aiuta a promuovere
la coesione tra i membri e lo spirito di gruppo.

Un’altra ragione per cui avvalersi del cooperative learning è sicuramente il vantaggio
economico. Con questo metodo infatti sono necessari pochi materiali. Una della abilità
sociali che viene insegnata è infatti quella della condivisione. Gli insegnanti di solito
acquistano dei materiali che vengono condivisi dai gruppi e dalla classe. La riduzione dei
materiali non ostacola il processo educativo, ma insegna ai bambini il valore del tempo, la
divisione dei materiali e la condivisione degli stessi. Utilizzare meno materiale non significa
sacrificare la qualità dell’istruzione, ma semplicemente risparmiare tempo e denaro.

1.3. L’INSEGNANTE NEL COOPERATIVE LEARNING

Il ruolo dell'insegnante è molto importante per l'apprendimento cooperativo. Per avere un


efficace gruppo di apprendimento cooperativo gli insegnanti devono conoscere bene i loro
studenti. Il raggruppamento degli studenti può essere un processo difficile e deve essere
deciso con cura. Gli insegnanti devono pertanto prendere in considerazione le diverse
modalità di apprendimento, il background culturale,la personalità e il genere. Molto tempo
è dedicato a preparare la lezione per l'apprendimento cooperativo. Tuttavia, gli insegnanti,
devono mettersi da parte e essere come allenatori, agevolando il lavoro e non facendolo al
posto degli alunni. Gli insegnanti capaci costruire delle buone lezioni cooperative sapranno
quindi insegnare a se stessi e agli altri, premettendo agli studenti di imparare dai loro
coetanei, diventando meno dipendenti dal maestro per risolvere i problemi.

1.4. ARREDAMENTO DELLA CLASSE MODELLATO SUL COOPERATIVE LEARNING9

9
Dahley, Andrew, Cooperative Learning Classroom. Annual Design Review, Design Distinction
Award,I.D, 1995
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1.4.1. I BISOGNI DEL GRUPPO-CLASSE

→ Organizzazione della classe: Uno degli obiettivi di apprendimento cooperativo è


quello di insegnare agli studenti l'iniziativa e l'autonomia. Gli insegnanti vogliono
vedere gli studenti che cercano i loro coetanei che hanno bisogno d’aiuto piuttosto
che chiederlo a loro. I materiali devono essere a disposizione di chiunque ne abbia
bisogno. Una caratteristica fondamentale è che gli alunni collaborano più facilmente
in un ambiente ben organizzato piuttosto che in aula dove vi è disordine. Gli
studenti, secondo il cooperative learning, dovrebbero essere organizzati; tuttavia,
se l’ambiente fisico è disordinato questo non costituisce un esempio coerente.

→ Dimensioni del gruppo: le metodologie tradizionali dispongono gli studenti su file


pre-organizzate in classi di circa 25 studenti. L’apprendimento cooperativo funziona
al meglio quando la dimensione del gruppo è piccolo: il numero ideale oscilla tra i
15 e i 20 studenti. Successivamente questi ultimi sono raggruppati in gruppi da 3 a
5, poichè, maggiori sono le dimensioni del gruppo e più difficile risulta organizzare
l’attività e gestire l’aula.

→ Distanze: all’interno di ciascun gruppo gli studenti dovrebbero essere


adeguatamente distanziati in modo tale che possano avere il contatto oculare con
tutti, ma senza urtare i compagni, i materiali o disturbare gli altri gruppi. Gli studenti
che lavorano in gruppi cooperativi non sempre hanno un posto per sedersi: spesso
sono soliti muoversi per la stanza per raccogliere informazioni. Per questo motivo
gli ostacoli devono essere ridotti al minimo in modo da facilitare il movimento. I
diversi gruppi devono essere distanziati quanto basta per non disturbarsi a vicenda
e per permettere all’insegnante di monitorare l’azione del gruppo o aiutare gli
studenti in difficoltà10. Le configurazioni dei banchi permettono inoltre di “sciogliersi”
in breve tempo: ciò è indispensabile per far sì che ciascuno possa sentire e vedere
al meglio le istruzioni dell’insegnante. È inoltre importante non dimenticare, che gli
studenti non sempre lavorano in gruppi cooperativi, in quanto talvolta, gli insegnati
desiderano che essi lavorino singolarmente su alcuni progetti. Questo significa che
la struttura dell’aula e dei banchi deve essere flessibile ed avere abbastanza spazio
anche quando si deve lavorare da soli.

10
Orlich, Harder, Callhan, Trevisan, Brown,Teaching strategies, a guide to effective instruction,
2009, pag. 201
Azzurra Spreafico, 3800520
→ Bisogni personali: All’interno di ciascun gruppo ogni studente deve avere un senso
di spazio personale. Ogni membro del gruppo ha il compito di partecipare
attivamente al raggiungimento dell’obiettivo comune. Ogni studente dovrebbe
anche essere dotato di uno spazio di archiviazione dei propri materiali e libri.
Questo materiale dovrebbe essere facilmente accessibile e non ingombrare
quando non viene utilizzato.

→ Comfort: Mobili non confortevoli distraggono gli studenti dalla concentrazione che
richiede il lavoro. Ad esempio, gli studenti di una scuola media sono continuamente
in crescita, perciò occorrono attrezzature continuamente adattabili a questa
esigenza. Gli studenti infatti passano gran parte della loro giornata seduti, perciò un
elemento come la sedia risulta molto importante.

→ Sicurezza: L'ambiente di apprendimento non dovrebbe essere pericoloso per gli


studenti. Essi dovrebbero essere in grado di muoversi per la classe senza
incontrare pericoli, grazie alla disposizione dei mobili, fatta in modo da evitare che i
bambini corrano il rischio di farsi male.

→ Costi e qualità: I bilanci delle scuole sono limitati, pertanto non possono permettersi
di spendere ingenti somme di denaro per mobili costosi. Questi mobili devono
essere facili da pulire, durevoli, e poco costosi.

1.5. L’ARREDAMENTO11

1.5.1. I criteri di progettazione

LE CONFIGURAZIONI devono:

♣ Consentire il lavoro di gruppo e individuale.

♣ Permettere agli studenti di vedere e ascoltare le istruzioni dell’insegnante.

♣ Facilitare l’interazione e la libertà di movimento degli studenti; non avere inutili


barriere sopra e sotto la superficie di lavoro.

11
http://www.smithsystem.com/interchange.asp?section=product : alcuni esempi di mobilio per
cooperative learning classroom
Azzurra Spreafico, 3800520
♣ Permettere formazioni di gruppi di banchi da 3 a 5.

♣ Creare gruppi abbastanza lontani per evitare interferenze e permettere la libera


circolazione per tutta la stanza.

♣ Permettere eventuali adeguamenti in modo semplice: gli studenti e gli insegnanti


devono potere spostare banchi e sedie in un breve lasso di tempo e con poco
rumore.

DUREVOLEZZA. I mobili devono:

♣ Essere facili da pulire.

♣ Poter essere usati per diversi anni.

♣ Semplici ed economici nella riparazione.

ARCHIVIAZIONE:

♣ Gli studenti avranno bisogno di archiviare alcuni libri o materiali.

♣ La conservazione deve rendere i materiali facilmente accessibili quando questi


sono necessari, ma non deve ingombrare quando non sono in uso.

♣ Può aiutare gli studenti a non dimenticare il materiale che devono portare a casa.

COMFORT

♣ Il disagio che distrae gli studenti durante il loro lavoro deve essere ridotto al minimo.

♣ I mobili devono adattarsi alle dimensioni del corpo di ciascuno con piccoli e facili
aggiustamenti del banco e della sedia.

♣ Mentre vi è il lavoro nel gruppo ogni studente ha bisogno di essere abbastanza


vicino a tutti gli altri componenti e allo stesso tempo avere un sufficiente spazio
personale di lavoro.

SICUREZZA:

♣ I mobili devono essere stabili, in modo che non si ribaltino o si rompano facilmente.

♣ Assenza di spigoli vivi.

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♣ I materiali utilizzati devono essere atossici.

1.5.2. Le parti dell’arredamento

 IL BANCO

Questo disegno mostra come la struttura del banco sia durevole e a basso costo. I
tubi delle gambe sono disponibili in tre diverse lunghezze. La particolare forma delle
gambe permette la libertà di movimento sotto il banco da entrambi i lati. I fori della
superficie di lavoro vengono utilizzati per montare la lavagna rotante al centro o
eventuali altri strumenti da sviluppare. Le gambe in polipropilene saranno ritirate dal
fabbricante alla fine della loro vita per essere riciclate.

 LA SEDIA

Questo disegno mostra le caratteristiche della sedia. Essa è dotata di un cuscino di


gomma rimovibile per facilitare la pulizia e la riparazione. Le gambe e la schiena
sono fatti di polipropilene, perciò riciclabili. Queste parti sono prodotte in tre formati
differenti. Il vassoio sotto la sedia conserva libri e altri oggetti facilmente accessibili
da parte degli studenti.

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 IL “CENTER”, LA LAVAGNA GIREVOLE

La lavagna girevole può essere montata sui banchi da gruppi di 3 o 4. Questa


lavagna ha molti usi. Gli studenti possono scrivere su di essa per comunicare le
idee tra di loro. Essa può essere utilizzata come spazio di lavoro per impostare il
progetto da svolgere. La lavagna girevole può anche essere appesa sul muro per le
presentazioni in classe o anche messa in mostra. Quando le tavole non vengono
usate possono essere appese sotto la lavagna principale.

 LE CONFIGURAZIONI

Questo disegno mostra la disposizione dei banchi in alcune possibili configurazioni.


La forma dei banchi permette molti tipi di organizzazione della classe. I banchi
infatti sono stati progettati per essere messi in gruppi di 3 e 4, semplicemente
girandoli nel verso appropriato. Una lavagna rotante può essere aggiunta al centro
per permettere l’interazione tra i partecipanti.

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• GRUPPI DI TRE BANCHI: la lavagna rotante montata sui banchi a gruppi di tre
permette a tutti di scrivere: ciò significa potersi segnare concetti, mappe o parole
relative all’argomento di cui si sta parlando. Scrivere sulla lavagna permette di
condividere con tutti ciò che si sta pensando, piuttosto che segnarlo solamente sul
proprio quaderno.

• GRUPPI DI QUATTRO BANCHI: aggiungendo un quarto banco si crea una


configurazione tale che permette al gruppo di lavorare e interagire ad una distanza
accettabile. La distanza è un elemento da non sottovalutare: gruppi troppo
numerosi possono faticare ad interagire, influenzando inevitabilmente il lavoro.

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CONCLUSIONI

In questo breve percorso si è cercato di descrivere le nuove attrezzature scolastiche


modificate per meglio adattarsi al cooperative learning. Come ho detto all’inizio, ciò non
significa che l’apprendimento cooperativo non possa essere messo in atto in aule
tradizionali. Tuttavia la teoria pedagogica ci insegna che il setting è una componente da
non sottovalutare nei processi educativi: la scuola, in quanto Luogo privilegiato per
l’educazione, deve perciò tenerne conto. Ciò che risulta in questa ricerca è che si tratta di
materiale scolastico che ben si presta a rispondere ai bisogni: dell’allievo (che sta
crescendo, che ha bisogno di muoversi), dell’insegnante (che deve poter girare
tranquillamente per la classe, essere visto e sentito da tutti durante le spiegazioni,
cambiare le “configurazioni” dei banchi in modo pratico e veloce), dell’apprendimento
cooperativo ( creazione di banchi a gruppo e singoli, spazio per il materiale sotto la sedia
in modo che non ingombri le superfici, lavagne sui banchi per facilitare il lavoro,…) e della
politica scolastica e non ( economicità, riciclabilità, sicurezza e facile pulizia
dell’arredamento). Tutto questo contribuisce a creare un ambiente, un setting cooperativo
che, seppure non determinando di per sé il cooperative learning, ne costituisce il riflesso
dei principi fondamentali di questo metodo.

Azzurra Spreafico, 3800520

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