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2. Storia: anni 70 negli Stati Uniti, diversi approcci per sviluppare gli apprendimenti e
le relazioni sociali.
3. 2 metodi: A) mediazione sociale con gli alunni e il ruolo del docente è di facilitatore,
5. Quali sono i modelli relazionali: metodologia orizzontale, quindi tutoring tra pari,
lavoro libero per gruppi, lavoro cooperativo strutturato in piccoli e grandi gruppi;
metodologie verticali, cioè comunicazione dall’alto verso il basso, dall’insegnante
allo studente, lezione frontale, partecipata, interattiva, individualizzata.
9. Cosa fare a conclusione del gioco. Uno scambio metacognitivo sulle difficoltà
incontrate e sulle soluzioni adottate per arrivare all’obiettivo.
10. Scopo del gioco nel preparare all’apprendimento cooperativo è di rispondere alla
necessità del gruppo, tutti partecipi e protagonisti, stimola inoltre la discussione, il
pensiero critico, la libera espressione delle proprie idee.
15. Qual è il ruolo del docente: facilitatore degli apprendimenti, struttura il setting,
fornisce aiuti mirati e personalizzati, incoraggia, monitora i processi e valuta.
16. Chi sono gli ideatori del Learning Togheter: Johnson & Johnson 1989,1996; Attività
in coppia e piccoli gruppi 4-5 persone.
18. Applicazione AC: attività semplici a coppie o in 3, tempo breve, minore è il tempo e
più piccolo è il gruppo, non richiedono particolari abilità sociali, compiti non dificili
che favoriscono il mantenimento dell’attenzione e lo studio. Si suddividono in attività
a supporto della spiegazione e attività a supporto dello studio. Attività complesse in
gruppi di 3-5, permanenza del gruppo da una settimana a diversi mesi, compiti
complessi e strutturati, chiara suddivisione dei compiti individuali in base ai ruoli,
buon livello di abilità sociali.
19. Formazione dei gruppi: tipico errore è organizzare subito gruppi ampi poiché più il
gruppo è ampio e più devono essere le abilità interpersonali coinvolte, più il gruppo
è piccolo e più è facile individuare le difficoltà.
20. Come formare i gruppi: non lasciar scegliere gli studenti, eterogenei (ideale) cioè
formati su criteri ben precisi genere, abilità, studenti con buone abilità sociali,
omogenei cioè formati per gruppi di livello, quando non ci sono troppe differenze tra
gli studenti. Per Kagan l’ideale è 4, perché favorisce la partecipazione di tutti e si
favorisce meglio il tutoraggio. Procedura randomizzata: elenco alunni più dotati, si
forma il gruppo e si sceglie l’alunno più dotato, non tutti dello stesso sesso, non tutti
amici o stessa etnia.
21. Come si attribuiscono i ruoli: funzioni che aiutano a raggiungere obiettivi, spiegare
idee e procedure, registrare, incoraggiare la partecipazione, chiarire e illustrare;
compiti di apprendimento, ricapitolare, migliorare, verificare la comprensione, fare
ricerche; ruoli di funzionamento, criticare le idee, chiedere motivazionj sintetizzare
22. Come progettare le attività: scegliere prima gli obiettivi, formare i gruppi, chiarire
l’attività ad inizio lezione, distribuire il materiale e divisione dei ruoli, durante la
lezione monitorare e rispondere alle richieste, Al termine valutare, interrogazione o
questionario.
23. Come si valuta: media individuale e di gruppo. Si somministra una prova individuale
con voto singolo, si sommano tutti i punteggi singoli, si fa la media del gruppo e si
decidono i pesi dei punteggi a d es. 70% singolo, 30% gruppo. Nella valutazione si
verificano le competenze sociali.
24. Le competenze sociali riguardano: la gestione del gruppo nel rispettare determinate
regole di condotta, il funzionamento, l’apprendimento e lo stimolo.
25. Come si verificano le abilità sociali: prima l’insegnante e poi gli studenti effettuano
la verifica tramite una scheda di registrazione: la carta T.