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APPRENDIMENTO COOPERATIVO:

1. Apprendimento cooperativo come si imposta: organizzarlo, gestirlo, valorizzarlo.

2. Storia: anni 70 negli Stati Uniti, diversi approcci per sviluppare gli apprendimenti e

le relazioni sociali.

3. 2 metodi: A) mediazione sociale con gli alunni e il ruolo del docente è di facilitatore,

4. B) mediazione insegnante il docente, ruolo docente istituzionale

5. Quali sono i modelli relazionali: metodologia orizzontale, quindi tutoring tra pari,
lavoro libero per gruppi, lavoro cooperativo strutturato in piccoli e grandi gruppi;
metodologie verticali, cioè comunicazione dall’alto verso il basso, dall’insegnante
allo studente, lezione frontale, partecipata, interattiva, individualizzata.

6. Validità dell’apprendimento cooperativo affiancato alla lezione frontale, in cui gli


studenti diventano il centro del loro apprendimento e l’insegnante è un facilitatore e
organizzatore dell’attività.

7. Funzione dell’AC: serve a promuovere partecipazione e scambio, convivenza civile


e prosocialità, i ruoli insegnante e alunno si scambiano, tutti sono protagonisti, si
lavora a coppie ma anche individualmente.

8. Come predisporre la classe al lavoro di gruppo: si organizzano giochi non troppo


complessi. I Brocken Circles: ogni giocatore riceve un pezzo del cerchio, per
raggiungere l’obiettivo bisogna scambiarsi i pezzi.

9. Cosa fare a conclusione del gioco. Uno scambio metacognitivo sulle difficoltà
incontrate e sulle soluzioni adottate per arrivare all’obiettivo.

10. Scopo del gioco nel preparare all’apprendimento cooperativo è di rispondere alla
necessità del gruppo, tutti partecipi e protagonisti, stimola inoltre la discussione, il
pensiero critico, la libera espressione delle proprie idee.

11. Qual è il ruolo dell’insegnante: monitorare costantemente e fare domande sullo


svolgimento durante e dopo il compito assegnato.

12. I gruppi in un apprendimento cooperativo sono di 3 tipi. Gruppi formali di breve


durata, 1 settimana ad alcune settimane, utili per i contenuti e abilità, puntano su
organizzazione del materiale, spiegazione, riassunto e integrazione di nuovi
contenuti; gruppi informali: si usano durante la lezione direttamente per focalizzare
l’attenzione su cosa si deve apprendere e creare clima positivo: gruppi di base:
gruppi eterogeni a lungo termine (un anno) con componenti stabili che si scambiano
sostegno, aiuto e incoraggiamento.
13. Prima di approcciare l’AC: apprendimento e interiorizzazione di nuove norme o
regole di comportamento, responsabilizzare gli studenti nelle loro interazioni, abilità
argomentative, capacità di decidere insieme, affrontare il disaccordo. Non dare per
scontato che sappiano lavorare in modo costruttivo e realmente cooperativo.

14. Quali sono i benefici dell’AC: influenza sull’adattamento psicologico, autostima e


capacità di assumere prospettive diverse, gli studenti si sento responsabili non
attribuendo le cause ad altri fattori; promozione di abilità sociali, clima di classe
positivo, costruttivo, sviluppo della prosocialià, favorisce accoglienza e
valorizzazione dell’altro.

15. Qual è il ruolo del docente: facilitatore degli apprendimenti, struttura il setting,
fornisce aiuti mirati e personalizzati, incoraggia, monitora i processi e valuta.

16. Chi sono gli ideatori del Learning Togheter: Johnson & Johnson 1989,1996; Attività
in coppia e piccoli gruppi 4-5 persone.

17. Su cosa si fonda il Learning Togheter? 5 principi fondamentali Interdipendenza


positiva: tutti per uno, uno per tutti, ogni componente ha la certezza che il suo
operato può danneggiare o beneficiare il gruppo. L’interdipendenza di obiettivo è
per raggiungere un risultato comune, ma da sola non crea cooperazione, di
materiali, si dipende dall’altro per l’uso del materiale, di valutazione, si riceve una
valutazione sulla base di risultati di tutti oppure un voto che vale per tutti, di
ricompensa, di compito in cui ogni compagno svolge un compito che serve a quello
dell’altro, di ruoli. Responsabilità individuale e di gruppo questa si monitora
attraverso una valutazione per ogni ruolo. Interazione faccia a faccia condivisione
delle spiegazioni, interazione vicendevole, sviluppo della fiducia. Abilità sociali
ognuno nel gruppo deve sapersi relazionare con gli altri in modo efficace, con
abilità sociali, ruolo di guida, prendere decisioni, fiducia, gestire conflitti e
implementare atività che sviluppino tali abilità. Valutazione individuale e di
gruppo cosa ha funzionato e cosa no, funzione regolativa e metacognitiva,
contemporaneità delle azioni, Leadership distribuita tra i vari componenti.

18. Applicazione AC: attività semplici a coppie o in 3, tempo breve, minore è il tempo e
più piccolo è il gruppo, non richiedono particolari abilità sociali, compiti non dificili
che favoriscono il mantenimento dell’attenzione e lo studio. Si suddividono in attività
a supporto della spiegazione e attività a supporto dello studio. Attività complesse in
gruppi di 3-5, permanenza del gruppo da una settimana a diversi mesi, compiti
complessi e strutturati, chiara suddivisione dei compiti individuali in base ai ruoli,
buon livello di abilità sociali.

19. Formazione dei gruppi: tipico errore è organizzare subito gruppi ampi poiché più il
gruppo è ampio e più devono essere le abilità interpersonali coinvolte, più il gruppo
è piccolo e più è facile individuare le difficoltà.

20. Come formare i gruppi: non lasciar scegliere gli studenti, eterogenei (ideale) cioè
formati su criteri ben precisi genere, abilità, studenti con buone abilità sociali,
omogenei cioè formati per gruppi di livello, quando non ci sono troppe differenze tra
gli studenti. Per Kagan l’ideale è 4, perché favorisce la partecipazione di tutti e si
favorisce meglio il tutoraggio. Procedura randomizzata: elenco alunni più dotati, si
forma il gruppo e si sceglie l’alunno più dotato, non tutti dello stesso sesso, non tutti
amici o stessa etnia.

21. Come si attribuiscono i ruoli: funzioni che aiutano a raggiungere obiettivi, spiegare
idee e procedure, registrare, incoraggiare la partecipazione, chiarire e illustrare;
compiti di apprendimento, ricapitolare, migliorare, verificare la comprensione, fare
ricerche; ruoli di funzionamento, criticare le idee, chiedere motivazionj sintetizzare

22. Come progettare le attività: scegliere prima gli obiettivi, formare i gruppi, chiarire
l’attività ad inizio lezione, distribuire il materiale e divisione dei ruoli, durante la
lezione monitorare e rispondere alle richieste, Al termine valutare, interrogazione o
questionario.

23. Come si valuta: media individuale e di gruppo. Si somministra una prova individuale
con voto singolo, si sommano tutti i punteggi singoli, si fa la media del gruppo e si
decidono i pesi dei punteggi a d es. 70% singolo, 30% gruppo. Nella valutazione si
verificano le competenze sociali.

24. Le competenze sociali riguardano: la gestione del gruppo nel rispettare determinate
regole di condotta, il funzionamento, l’apprendimento e lo stimolo.

25. Come si verificano le abilità sociali: prima l’insegnante e poi gli studenti effettuano
la verifica tramite una scheda di registrazione: la carta T.

26. A cosa serve la scheda di progettazione: per individuare l’obiettivo di


apprendimento, quali conoscenze e abilità voglio sviluppare, obiettivi relazionali, di
contenuto, organizzazione delle attività e descrizione, formazione dei gruppi,
strutture di interdipendenza, materiali, tempi e verifica.

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