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"Rinascimento" è un termine che compare per la prima volta nel saggio ottocentesco "La civiltà del Rinascimento in Italia" scritto
da Burckhardt. È un vasto processo di rinnovamento culturale che comincia a manifestarsi in Italia tra fine '300 e
primi decenni del '400, per poi estendersi in tutta Europa. È un movimento ampio, che interessa tutte le arti e
vede l'uomo al centro del mondo, padrone della propria sorte (il mondo = macrocosmo si riflette nell'uomo =
microcosmo).
Alla base della formazione intellettuale umanistica (da humanae litterae = lingue e letterature classiche) si trova la
cultura classica: nel Rinascimento avviene una riscoperta delle opere classiche (anche grazie a Petrarca, considerato
precursore in quanto uno dei primi ad interessarsi all'argomento): i capolavori antichi vengono letti in prospettiva storica,
calati nel loro tempo senza essere attualizzati come invece avveniva nel Medioevo.
Questo porta alla scoperta di numerosi testi antichi, restati per secoli a prendere polvere nei monasteri:
Colluccio Salutati e Poggio Bracciolini scovarono numerose opere di Cicerone, e il poema di Lucrezio Sulla
Natura (+ Marsilio Ficino traduce tutto Platone, interpretandolo però in chiave neoplatonica).
Insieme alla scoperta dei classici nasce la filologia: scienza che permette di restituire testi il più vicino possibili
agli originari, sanando gli errori e le aggiunte accumulatisi nei secoli. Il fondatore è Lorenzo Valla, che
dimostra la falsificazione della Donazione di Costantino, documento che affermava che Costantino avrebbe ceduto
le provincie orientali alla Chiesa di Roma.
LUOGHI DELLA CULTURA: MAGIA : Filosofi maghi che pensano di poter attrarre la forza del cosmo
• università
• corte Tramite talismani e incantesimi proprio perché l'uomo è al centro del cosmo
• accademia
Niccolò Macchavelli segna, con la sua riflessione, la nascita di una concezione laica e moderna della politica,
sostenendone l'autonomia dalla morale e dalla religione.
Il pensiero di Machiavelli può essere riassunto in tre punti:
• realismo politico + visione pessimistica dell'uomo: secondo Macchiavelli l'uomo naturalmente tende al
male, e dunque in un mondo popolato da malvagi il principe deve saper essere malvagio, se vuole
mantenere il potere. "è meglio essere temuti che amati": il principe deve essere golpe e lione, quindi astuto e allo stesso tempo
forte e cattivo, se le circostanze lo richiedono.
• il principe deve essere caratterizzato dalla virtù, intesa come la capacità di governare e gestire lo Stato
resistendo ai colpi della fortuna (capacità di prevedere e affrontare le difficoltà tramite l'astuzia e il vigore). La fortuna
tende infatti a sfuggire e a essere crudele, bisogna quindi "affrontarla e batterla"
• il modello ideale di Stato per lui è la Repubblica romana: esalta il paganesimo, che teneva unito il popolo
romano, e condanna il cristianesimo, che ha "effemminato il mondo e indebolito la società", portando
avanti valori che a livello politico non sono importanti