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EBLA

Ebla fu un'antica città del Bronzo antico III, rifondata due volte e infine distrutta alla metà del II
millennio a.C., i cui resti si trovano nei pressi della moderna Tell Mardikh.
il nome della città potrebbe significare "pietra bianca", in riferimento alle superfici calcaree delle
pietre sulle quali è stata costruita.
Ebla e il suo regno prosperarono innanzitutto per il ruolo commerciale della città:
la posizione intermedia tra Mesopotamia, Anatolia e Palestina
permetteva alla città di godere dei vantaggi del commercio tra queste zone, dove passavano
materie prime quali rame, legname, argento. A Ebla giungeva poi il lapislazzuli afghano e forse
anche l'oro egizio.
Gli abitanti di ebla favoriti dalle abbondanti piogge praticavano l'agricoltura estensiva dei cereali
e colture mediterranee come ad esempio la vite e l'olivo. La posizione collinare garantiva inoltre
lo sviluppo dell'allevamento ovino e bovino.
Nella Città Bassa, a nord-ovest, sorge la vasta area sacra del principale dea della città Ishtar.
L'area è composta da tre diversi monumenti il Tempio di Ishtar, sul cui lato occidentale sorgono
una serie di piccoli edifici accessori e una pietra monumentale, la grande Terrazza
Monumentale, unica nel suo genere in tutto il Vicino Oriente, e ad est di quest'ultima si trova
l'ampio spazio aperto denominato Piazza delle Cisterne nelle cui fosse sono stati trovati migliaia
di oggetti votivi dedicati alla dea Ishtar.
La città offre evidenze archeologiche per tre fasi distinte
protosiriano maturo:
appartiene il celebre "palazzo reale", detto anche palazzo G, con i suoi archivi: la distruzione
avvenne per mano di Sargon di Akkad o del suo successore Naram-Sin. Al collasso di Ebla
corrisponde la crisi della Mari presargonica, probabilmente sempre a causa della spinta
accadica. A Mari si installano gli šakkanakku, sottoposti prima ai re accadici, poi ai re neo-
sumerici.
protosiriano tardo:
archeologicamente poco conosciuta, cui probabilmente fanno riferimento alcuni testi di Lagash
e di Ur. La distruzione in questo caso fu probabilmente opera degli Amorrei , popolazione che
intorno al 2000 a.C. impose la propria presenza in Siro-Palestina.
paleosiriano arcaico e maturo:
quando la città fu ricostruita attraverso imponenti sbancamenti nella cosiddetta "Città Bassa": da
questi sbancamenti, sgombrati gli strati più antichi, oltre ad una base per una nuova fondazione
si ottenne materiale di risulta con cui furono preparati dei terrapieni di terra battuta, su cui
vennero edificati la cinta muraria e dei forti, e aperte quattro porte urbiche. A questa fase vanno
associati il cosiddetto palazzo E e un tempio di Ishtar. L'ultima distruzione di Ebla va quasi
certamente attribuita ad una coalizione di Ittiti e Hurriti.
Dopo il 1600 Ebla cessò di essere un grande centro urbano: sulle sue imponenti rovine si
installò in breve tempo una popolazione precaria, che provvide a minimi aggiustamenti. Con il
passare del tempo l'area si andò sempre più ruralizzando; in epoca persiano-ellenistica fu sede
di un palazzetto rurale, che offre evidenze di un'attività tessile. Nella tarda antichità era abitato
da monaci: fu quando, forse, il sito si iniziò a chiamare Mardikh.
Gli scavi iniziarono, nel 1964, su un sito ancora senza nome. Nel 1968, fu scoperta una statua
che sulla spalla porta il nome di Ibbit-Lim, uno dei re di Ebla, per cui si ebbero buone ragioni per
pensare che il sito fosse la città di Ebla. La certezza si ebbe nel 1975, con la scoperta degli
archivi reali di Ebla, contenenti oltre 17.000 tra tavolette e frammenti di tavoletta d'argilla
con iscrizioni cuneiformi in eblaita, risalenti al periodo tra il 2500 e il 2200 a.C. Da tali
documenti.
Al sito fanno forse riferimento alcune cronache della Prima crociata cristiana in Terrasanta:
alcuni episodi del 1098, concernenti la conquista della città di Ma'arret en-Nu'man, potrebbero
infatti essere in relazione con una presenza crociata nel sito.
Il regno di Ebla aveva dimensioni ragguardevoli ed era diviso in quattordici distretti, due per la
capitale e dodici per il regno. Non aveva sbocchi sul mare: per la metà del III millennio a.C.,
infatti, sulla costa del Mediterraneo orientale sono attestati regni indipendenti, come Biblo. E
neppure giungeva all'Eufrate, dove sono invece attestati altri regni autonomi,
come Karkemish, Emar, Tuttul e Mari. È probabile che Ebla rappresentasse il centro egemone
di tutta la zona ad ovest dell'Eufrate e che quindi altri regni dipendessero dal regno di Ebla. Tale
influenza, mai costante, sembra abbia raggiunto anche la valle del Balikh
Il più importante e imponente monumenti dell'area archeologica Ebla è il Palazzo Reale G
diviso in varie ali:
l'ala cerimoniale: consacrata ai ricevimenti del re, formata da una corte principale
l'ala amministrativa: si estendeva a sud della grande scalinata che portava ai quartieri
d'abitazione.Era il centro del governo e della monarchia.
l'ala di abitazione: vi si giunge salendo la grande scalinata di pietra.
L'importanza della scoperta dell'archivio fu molto importante. I numerosi documenti
contenevano testi giuridici, epistolari, rituali e letterari ritrovandoli sono riusciti a costruire il
primo corpus omogeneo mai ritrovato che ci aiuto nel rivelarci com'era organizzata
l'amministrazione centrale di una città stato alla fine del III secolo.
Ad ebla i dei principali erano kura e idabal, divinità lunari.

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