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LO SVILUPPO STORICO
DI SOFIA DALLA PREISTORIA ALLA
FINE DEL VI SEC. D.C.
Nell’antichita’
el corso dei secoli l’odierna capitale della Bulgaria ha assunto diversi nomi: Serdica, Sredets, Triaditsa e Sofia. Attual-
N mente è l’unica città nel mondo a portare il nome della Divina Sapienza. Essendo stata invariabilmente un importante
centro amministrativo e culturale, cambia il proprio aspetto con ogni epoca che passa. Le sue vicissitudini, ricche di colpi di
scena, sono narrate in tre pubblicazioni dedicate alla storia antica, medioevale e moderna di Sofia. Andando a leggere gli
opuscoli uno per uno, vi informerete della cultura dei Serdi e dei Romani, percepirete gli echi della grandezza della sua storia
medioevale oppure potrete iniziare la vostra passeggiata per le strade del moderno centro città piene di un inconfondibile
spirito europeo.
SOFIA
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LO SVILUPPO STORICO DI SOFIA DALLA PREISTORIA ALLA FINE DEL VI SEC. D.C.
S ofia è una città con profonde radici storiche. La sua collocazione geografica e
Mosaico risalente alla metà del IV sec. d.C., Antico complesso culturale “Serdica”
01 Moneta di bronzo – sesterzio raffigurante Britannico, figlio dell’imperatore Claudio, metà del I sec. d.C., Istituto culturale municipale “Museo storico di Sofia”
Una parete eseguita con orditura a frasche della metà del I secolo, Antico complesso culturale “Serdica”, e artefatti
nelle immediate vicinanze della città romana sorta in un’epoca
più tarda. Alla prima età del ferro appartiene un ritrovamento
emblematico avvenuto nel paese di Kasichene. I tre recipienti
ritrovati – un vaso d’oro, un vaso di terracotta e un paiolo di
bronzo provengono probabilmente da un tumulo distrutto. Si
suppone che dopo la cremazione, le ossa del defunto siano
state raccolte nel vaso di terracotta, che il paiolo di bronzo ne
sia servito da coperchio e che il vaso d’oro sia un dono fu-
nerario. L’elaborata lavorazione dei 1050 grammi d’oro quasi
puro di quest’ultimo testimonia l’alta posizione sociale del suo
proprietario. L’orlo e le pareti del vaso sono ornati con coste
a rilievo, mentre il fondo presenta un ornamento geometrico.
Con le sue dimensioni e qualità di lavorazione il vaso ritrovato
a Sofia è una testimonianza unica della cultura di quell’epoca
e la sua importanza è paragonabile a quella del corredo da
tavola aureo del tesoro di Valchitran.
L’ultimo periodo storico (tarda età del ferro, metà – fine del
1-o millennio a.C.) prima della venuta dei Romani è legato alla
presenza delle tribù dei Treri, dei Tilatei e dei Serdi. Mentre
l’appartenenza all’etnia tracia delle prime due tribù sembra
comprovata, quella dei Serdi è tuttora oggetto di discussioni tra
gli scienziati. C’è chi si oppone alla loro appartenenza ai Traci
Il vaso aureo rinvenuto nel paese di Kasichene, Istituto culturale municipale “Museo
storico di Sofia”
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un piccolo insediamento – pagus, assoggettato dai Romani nel 29-28 a.C. durante
le campagne condotte da Marco Licinio Crasso. Essendo parte del regno tracio e
in virtù degli accordi con Roma, l’insediamento, stando a un’iscrizione dell’epoca,
forniva reclute per l’esercito romano. Dopo la creazione della provincia romana
Tracia nel 45 d.C. e il consolidamento della frontiera dell’Impero lungo il Danubio,
inizia il graduale assestamento amministrativo di quei territori mediante la costru-
zione di una rete stradale e di diversi punti d’appoggio. Un ruolo fondamentale in
dei secoli II-III, Antico complesso culturale “Serdica”
questo sistema svolge la principale strada militare – Via Militaris che collega Singi-
dunum (l’odierna Belgrado) con Bisantion (l’odierna Istanbul). Alcune iscrizioni rin-
venute lungo il suo tracciato testimoniano la costruzione nel 61 d.C. dei primi punti
di sosta – tabernas et praetoria. Vista la collocazione di Serdica in un punto strate-
gico del tracciato di questa via di primaria importanza, probabilmente ancora nella
metà del I sec. d.C. vi è sorto un punto di sosta. Il carattere prettamente militare
che Via Militaris aveva in quell’epoca presuppone l’esistenza di accampamenti
militari a difesa dei punti di sosta. I rinvenimenti dai recenti scavi archeologici
hanno fornito diverse prove della presenza di militari a Serdica durante la seconda
metà del I sec. d.C. I frammenti di armamenti romani e il materiale d’importazione
proveniente dall’Italia Settentrionale che sono stati rinvenuti, testimoniano la pre-
senza di un contingente militare adibito a presidiare la via. A questo primissimo
05 Statuetta di aquila, metà – terzo quarto del I sec. d.C., Istituto culturale municipale “Museo storico di Sofia”
periodo dello sviluppo di Serdica sono attribuite le rinvenute strutture
lignee di alcune case romane, conservatesi in ottimo stato nonostante
Û Un pozzo con ben conservate travi di legno – fine del II sec. d.C., Antico complesso culturale “Serdica”
le infiltrazioni delle acque del sottosuolo. I resti più rappresentativi sono
esposti in sito nel sottopassaggio in viale Knyaghinya Maria Luisa in
direzione della via Pirotska. Fino all’inizio del II sec. d.C., l’aspetto e il
carattere di Serdica, rientrano appieno nell’approccio tradizionale con
cui venivano costruiti i primi presidi militari: edifici interamente in legno
e terra cruda, nessun’uso di pietra e laterizi. Il notevole aumento del
flusso di merce e denaro durante il governo dei Flavi (69-97 d.C.) e
quello di Traiano è un’evidente testimonianza dell’aumentata importan-
za di Serdica nella struttura provinciale e del suo affermarsi come un
importante capoluogo.
07 Û Stele calcarea, 142 d.C., eretta in onore dell’imperatore Antonino Pio dal governatore della provincia di Tracia Marco Antonio Zenone, Museo storico nazionale
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dove costruire le insule abitative e gli edifici pubblici. Nella zona sud della città,
quella più elevata, sono costruite la piazza principale – l’agorà e parte degli edi-
Û Frammento di architrave calcareo, II-III sec. d.C., Museo storico nazionale
fici pubblici, mentre a nord e a est di quest’ultimi sono situati i quartieri abitativi.
I resti di questo primo periodo di urbanizzazione sono relativamente pochi. Nel
corso degli scavi archeologici sotto il livello attuale del viale Knyaghinya Mariya
Luisa sono state ritrovate abitazioni di notevoli dimensioni e con numerose stan-
ze, costruite con mattoni crudi poggianti su alti zoccoli di pietra. I tratti scoperti
delle vie sono notevolmente più ampi del solito – tra i 6 e i 12 metri. Intorno al
161-163 d.C., a sud-est dalla città, è stato costruito il tempio di Zeus Sarapis, i
cui resti si trovano sotto l’odierna piazza Garibaldi. A seguito dello sviluppo eco-
nomico in atto e come espressione del prestigio raggiunto, durante il governo
dell’imperatore Marco Aurelio la città di Serdica inizia a coniare autonomamente
monete.
09 Moneta della zecca autonoma di Serdica, III sec. d.C., Istituto culturale municipale “Museo storico di Sofia” Û
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‘ultimo quarto del III sec. d.C. è un momento di svolta nello sviluppo di Serdica. In risultato
L della crisi generale dell’Impero e sotto la pressione delle tribù barbare sono abbandonate
le province popolate dai Daci a nord del Danubio. In risultato delle riforme promosse dall’impe-
ratore Aureliano (270-275 d.C.) al posto delle province di Misiya e Tracia ne vengono costituite
nuove, con territori meno estesi. Una di esse è la Dacia Interna (Dacia Mediterranea) la cui
capitale diventa Serdica. Lo status di capoluogo e la favorevole collocazione geografica del-
la città sono i presupposti delle frequenti visite da parte degli imperatori. Essendo diventata
una delle capitali imperiali di quell’epoca, Serdica lega le sue sorti inizialmente con Diocle-
ziano (293-294 d.C.) e successivamente, e soprattutto, con Galerio (305-311 d.C.). Grazie ai
frequenti soggiorni di Galerio nella città, nel 303-308 d.C. la zecca di Serdica viene elevata
di rango ed opera nella qualità di zecca imperiale. Ed è proprio a Serdica che l’imperatore
trascorre gli ultimi anni della sua vita, cercando probabilmente cure per la propria grave ma-
Û Antico complesso culturale Serdica
lattia nelle salubri acque minerali. Poco prima di morire nel 311 d.C., Galerio emana il suo
Editto di tolleranza con il quale per la prima volta ai cristiani è data la possibilità di professare
liberamente la propria fede. Tra il 316 e il 330 d.C. a Serdica sono emanati ben 19 editti di
Costantino il Grande, il che è una testimonianza dei prolungati soggiorni dell’imperatore nella
città. Sempre a Serdica lui eleva nel rango di cesari due dei suoi figli – Crispo e Costantino II.
Con ogni probabilità, la frequente presenza dell’imperatore nella città è alla base della frase
che gli viene attribuita: „Serdica è la mia Roma”. Dopo la morte di Costantino, Serdica è go-
vernata inizialmente da Costante (fino al 350 d.C.) e successivamente – da Costanzo II. La
collocazione geografica della città nelle estremità orientali del territorio controllato da Costante
Û L’anfiteatro di Serdica, fine del III sec. d.C., esposto parzialmente nell’albergo Arena di Serdica
concilio universale della chiesa noto con lo scisma avvenuto tra
i vescovi orientali e quelli occidentali. In quell’epoca vescovo di
Serdica è Protogeno la cui basilica è stata identificata nel 2011
poco lontano dall’incrocio di due vie antiche. Due editti emanati
a Serdica, il primo - da Costanzo II nel 339 d.C. e il secondo - da
Valentiniano e Valente nel 364 d.C. testimoniano le visite degli
imperatori nella città.
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felice. L’aumento del numero degli abitanti attratti dalle nuove opportunità offer-
Û Mosaico della metà del IV sec. d.C., dettaglio con la corona, Antico complesso
martyrion sorti fuori della cinta muraria per rendere omaggio ai martiri cristia-
ni sono ingranditi e diventano basiliche. Il mosaico pavimentale policromo del
martyrion sotto l’odierna basilica di Santa Sofia contiene diversi simboli cristia-
ni. Intorno alla basilica di Santa Sofia è stata rinvenuta una moltitudine di tombe
Ý Vista sul decumanus maximus, IV sec. d.C., Antico complesso culturale Serdica
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La minaccia incombente delle invasioni barbariche ha imposto nel IV-V sec. d.C. un
consolidamento del sistema difensivo di Serdica. Il nucleo cittadino compreso nella cinta
Û Viste sul cardo maximus, IV-IV sec. d.C., Antico complesso culturale Serdica
Û 12
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LEGENDA I-VI sec. d.C.
© 2013, © Autori: Prof. Bozhidar Dimitrov, Prof. Georgi Yankov, Prof. Dott. Svilen Stefanov,
Dott. ssa Kalina Hristova, Elinka Boyadzhieva, Ass.senior Dott. Mario Ivanov, Valentina Nedevska,
© Design grafico: Klub 50
SOFIA NELL’ANTICHITA’ SOFIA SOFIA NELLA
Lo sviluppo storico di Sofia dalla NEL MEDIOEVO MODERNITA’
preistoria alla fine del VI sec. d.C. VII-XIV secolo Città della saggezza, della fede
e della speranza
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DI SOFIA DALLA PREISTORIA ALLA E DECLINO DELLA FEDE
FINE DEL VI SEC. D.C. VII-XIV SEC E DELLA SPERANZA
Nell’antichita’ Nel medioevo Nella modernita’
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