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La necropoli di Cozzo S.

Giuseppe
La necropoli di Cozzo San Giuseppe sita in una vallata un tempo attraversata da un torrente. La morfologia del terreno si formata durante il Pleistocene. Domina sul lato settentrionale il Cozzo S. Giuseppe. Sul fianco meridionale si nota un gruppo di tombe isolate, mentre sul versante S-E presente una cava per lestrazione del tufo. Sulla sommit del cozzo si suppone lubicazione dellabitato protostorico (tra let del bronzo e quella del ferro). Sul pianoro sovrastante lo sperone occidentale, si estende labitato pi antico di et preistorica. Il dilavamento delle acque ha determinato il rinvenimento delle ceramiche nel letto del torrente. Quindi il luogo era un ottimo sito per linsediamento umano e questo spiega perch il villaggio preistorico continua a presentare tracce duso anche nellet del ferro e perch sui fianchi della valletta si individuano abitazioni rupestri di et bizantina e araba. A cavallo fra gli anni 40 e 50 furono scavate circa 290 tombe. In seguito gli scavi si concentrarono sul giacimento preistorico. Le ceramiche rinvenute sono collocabili allorizzonte di Serraferlicchio (decorazione in nero opaco su fondo rosso lucido), anche se qualche frammento rapportabile alla facies stentinnelliana. La necropoli fu abitata in due fasi: la prima attribuibile alla fase protostorica (bronzo finale et del ferro) e la seconda, risalente allet greco-arcaica (fino al secondo quarto del VI sec. a.C). Le tombe sono del tipo a grotticella artificiale adibite a deposizione, ci che rimane difficile da stabilire lassociazione dei materiali allinterno dei corredi. Per la seconda fase, i dati cronologici sono stati di pi facile individuazione per la presenza di ceramica greca dimportazione e dimitazione. Le tombe della necropoli si aprono con una piccola porta direttamente sulla parete. La maggior parte di esse sono di piccole dimensioni. Per quanto riguarda la loro morfologia, sono di forma tondeggiante che a volte tende alla circolare. Nella seconda fase le tombe non presentano differenze formali rispetto alla prima fase, poche sono quelle di forma rettangolare. Seguono quelle a pianta rettangolare, mentre poco presente il tipo a pianta ibrida, uno il caso della pianta poligonale.

Il rito in uso era quello delle popolazioni indigene che consisteva nella sepoltura in tombe collettive solitamente usate da gruppi familiari la cui organizzazione era di stampo patriarcale o nobiliare. Per quanto riguarda gli oggetti dei corredi, risulta difficile poter distinguere le deposizioni maschili da quelle femminili in quanto le tombe non sono mai state ritrovate integre e ci non ha permesso una dettagliata analisi dei resti ossei. Nella necropoli sono presenti diverse sepolture infantili riconoscibili da alcuni corredi miniaturizzati, nonostante questa, durante let del ferro, fosse una pratica poco usata in Sicilia. La presenza a Realmese di oggetti di fabbrica greca fa pensare ad un interesse dei Greci nei confronti della zona, motivato dal commercio di prodotti dellagricoltura e dellallevamento, sebbene il processo di ellenizzazione avvenne gradualmente e riguard solo la cultura materiale, mentre viene mantenuto il rito funebre tradizionale. Altre deduzioni circa lorganizzazione della societ possono essere tratte dalle sepolture, sempre collettive, che tradiscono un assetto tribale. Questa societ conosce nellet del ferro un incremento demografico direttamente causato dal potenziamento dellattivit agricola. Labbandono del sito avvenne nel secondo quarto del VI sec. a.C. e fu dovuto allesigenza di una maggiore difesa nonch di urbanizzazione. La stessa zona conoscer di nuovo la presenza delluomo in epoca tardo-romana e bizantina.

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