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AGILITY: CLASSIFICAZIONE, ALLENAMENTO E TEST


Non c’è una definizione univoca di agility, poiché dovrebbe comprendere la componente fisica, i processi
cognitivi e le skill tecniche.
Chelladurai (1976) crea una classificazione dell’agility (pag 921 dispensa), poi seguita da Young (2002) in
due componenti principali: Fattori percettivi-decisionali, velocità di cambio di direzione(pag 921 dispensa).
E’ collegata con le open skill, che secondo Cox (2002) richiedono agli atleti la risposta ad uno stimolo non
predeterminato.
AGILITY, DEFINIZIONE: “Un rapido movimento di tutto il corpo in relazione a uno stimolo”
Per essere agility il compito deve comunque essere parte di una open skill, dove vi è la reazione a uno
stimolo non predeterminato.

RELAZIONI FISICHE CON L’AGILITY. (affermazioni basate su studi, pagine >>921 dispensa)
● Studi confutano la correlazione tra sprint e velocità di cambio di direzione, in quanto quest’ultima è
un’azione molto più complessa.
● Studi confutano la correlazione di forza e potenza muscolare nelle gambe col cambio di direzione.
Nelle brevissime distanze vi è un miglioramento, probabilmente dovuto però alla minore incidenza
di altri fattori fisici (piuttosto che alla sola forza muscolare dell’atleta).
● La velocità di reazione pare avere un collegamento con il cambio di direzione.
● Se la velocità di reazione è squilibrata tra le due gambe, ne risentirà anche l’agility.
● Studi di antropometria non hanno provato il rapporto di quest’ultima con l’agility.
● La tecnica di sprint è importante, come la tecnica di uno sprinter 100-200 (accelerazione graduale
atta a mantenere max velocità sino a fine gara) è diversa da un giocatore di giochi sportivi (massima
accelerazione nel minor periodo di tempo). La prima è pianificata e controllata, la seconda no. Lo
stress e il peso che grava sulle articolazioni cambia da tra un cambio di direzione programmato e
uno improvviso in seguito a uno stimolo.

TESTARE L’AGILITY (la maggior parte dei test per valutare l’agility sono test per il cambio di direzione)
-Molti giochi sportivi comprendono che il giocatore faccia improvvisi cambi di direzioni in base a una
moltitudine di fattori come la elaborazione visiva, il tempo di reazione, la percezione e l’anticipazione.
Nonostante ciò, i test di misurazione dell’agility misurano l’abilità di cambiare rapidamente direzione e
posizione sul piano orizzontale.
-l”Illinois agility test”, il “505”, e il “Up and back test” sono testi per il cambio di direzione, percorsi
PREDETERMINATI e quindi basati su uno stimolo predeterminato, quindi inefficaci poiché non è richiesta
alcuna componente reattiva e cognitiva.

CONSIDERAZIONI COGNITIVE QUANDO SI TESTA L’AGILITY


-Un test per l’agility universale consiste in 14 sensori target sul pavimento che si illuminano, e di un pc che li
fa accendere secondo delle sequenze. L’atleta deve raggiungere il sensore che si accende, una volta fatto si
accenderà il secondo. Non ha comunque nulla a che fare con un gioco sportivo, dove un atleta reagisce in
base a degli spunti precisi, dipendenti dalla disciplina praticata.
-Quindi si è sviluppato un test che usa video pre-registrati di Netball (sport simile alla pallacanestro), che
richiede all’atleta di andare a destra o a sinistra a seconda dello stimolo. E’ però un test che ha un alto
costo di realizzazione tecnica, da preparare per ogni altra disciplina sportiva e che fornisce degli spunti
limitati, essendo solo un’immagine 2d.
Quindi, ci si limita a misurare la velocità del cambio di direzione senza componenti cognitive, con
misurazioni fisiche a stimolo generico, o utilizzando sfide cognitive ottenendo solamente una risposta non
specifica o non misurabile.
LA POTENZA MUSCOLARE RELATIVA ALLA VELOCITA’ DI CORSA E’ CORRELATA AL CAMBIO DI DIREZIONE?
Studio sugli estensori della gamba, primo delle dispense. La potenza dei muscoli delle gambe e il cambio di
direzione non è consistente, mentre la velocità di reazione studiata tramite DROP JUMP ha qualche
importanza per il cambio di direzione laterale, probabilmente per l’azione push-off (grande carico
eccentrico). Esiste inoltre relazione tra il cambio di direzione su un lato e un moderato squilibrio muscolare.

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CAPACITA’ COORDINATIVE(VEDI ANCHE APPUNTI BASI)


Capacità motorie nell’uomo determinate dalla coordinazione, cioè da processi nervosi di controllo e
regolazione del movimento. Presupposti consolidati, ma di base, per tutta una serie di azioni motorie
dell’uomo. (Abilità motoria invece, sono azioni concrete di movimento stabilizzate, in parte automatizzate)
GENERALI (frutto di un addestramento multilaterale in vari sport)
SPECIALI (formate in prevalenza nel quadro di gara della disciplina, si presentano in tipiche costellazioni
complesse di più capacità)

CAPACITA’ COORDINATIVE
● Sono la base di una buona capacità sensomotoria di apprendimento (allenare la allenabilità)
● Con la precisione del movimento da eseguire si ottiene un movimento economico risparmiando
energia, determinando il livello di utilizzazione delle capacità condizionali
● Con buona capacità coordinativa, negli anni si apprendono nuove abilità tecnico-sportive e si
migliorano quelle già apprese
● Alto livello di capacità coordinative permette di far proprie abilità tecniche di altri sport

Allenabilità max, 7-pre pubertà. Matura sistema nervoso centrale, analizzatori visivi e uditivi ->
-> addestramento tempestivo delle capacità coordinative è decisivo per quanto riguarda il livello di sviluppo
che si potrà raggiungere successivamente.

Componenti, che sviluppate nel mirato aiutano a migliorare il tutto.


● Capacità coordinazione segmentaria: capacità di coordinare tra loro i vari segmenti del corpo, in
riferimento al movimento globale del corpo diretto a raggiungere un determinato obiettivo
d’azione (per esempio nello sprint non si coordinano bene arti superiori e inferiori)
● Capacità di differenziazione: sintonia tra fasi del movimento e spostamenti del corpo, ne deriva
movimenti economici e grande precisione (tiro a canestro da varie distanze)
● Capacità di equilibrio: tenere il corpo in equilibrio, mantenere tale stato o recuperarlo dopo ampi
spostamenti del corpo (capacità molto precoce, da bambini la imparano facilmente tutti. Per
l’atleta significa capacità e costanza prestazione sportiva e prevenzione infortuni)
● Capacità di orientamento: capacità di cambiare nello spazio e nel tempo la posizione del corpo in
relazione ad un campo d’azione (campo di calcio) e/o ad un attrezzo in movimento (pallone,
avversario, compagno) (per esempio passaggio diretto in uno spazio vuoto che verrà riempito da un
compagno mentre la palla è in volo)
● Capacità di ritmo: comprendere un ritmo proveniente dall’esterno, riprodurlo, o imporre un
proprio ritmo motorio (importante in molti sport. DANZA. Ritmo di gioco tennista. Ritmo rotazioni
lanciatore del disco.)
● Capacità di reazione: capacità di iniziare un’azione in modo opportuno e nel minor tempo possibile
in reazione ad uno stimolo (importante sprint atletica leggera, e nella sua forma complessa,
soprattutto nei giochi sportivi di squadra)
● Capacità di trasformazione: Permette in base ai cambiamenti della situazione percepiti mentre si
esegue un’azione, di adattare tale azione alle nuove circostanze o di eseguirla in maniera diversa
(importante nei giochi sportivi, adattarsi rispetto a avversari, compagni, attrezzi LEGATA CON
ANTICIPAZIONE E REAZIONE)

CAPACITA’ GENERALI FONDAMENTALI


-Capacità di controllo motorio
-Capacità di adattamento e di trasformazione
-Capacità di apprendimento motorio (la più elevata, prima impari il cosa, poi forma ed esecuzione)

-Capacità di apprendimento motorio: si basa sulla ricezione, elaborazione ed immagazzinamento

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informazioni (processi PERCETTIVI e MNEMONICI)


-Capacità di controllo motorio: si basa su capacità di differenziazione cinestetica, orientamento spaziale,
equilibrio.
-Capacità di adattamento e trasformazione: dipende dalle capacità di apprendimento e controllo (possibile
se si ha esperienza sufficiente e se processo adattamento è pilotato in maniera precisa.)

A queste tre, Hirz subordina, in maniera gerarchica, capacità di:


-Orientamento spaziale
-differenziazione cinestetica
-reazione
-ritmo
-equilibrio

IMPORTANZA FATTORI FISICI DELLA PRESTAZIONE PER LE CAPACITA’ COORDINATIVE


Necessario un minimo di forza, la rapidità per risolvere velocemente, la mobilità articolare per un
movimento ampio e la resistenza per non perdere precisione a causa di una precoce stanchezza psicofisica.
LE BASI ANATOMO FISIOLOGICHE DEI PROCESSI DI CONTROLLO E DI REGOLAZIONE NELLO SVOLGIMENTO
DI UN’AZIONE SPORTIVA(funzioni parziali)
-recezione e elaborazione delle informazione tramite gli organi di senso (dipende da analizzatori atleta)
-anticipazione e uso del programma motorio, sfruttando esperienza e programmi motori esistenti
-attivazione fibre muscolari necessarie
-continuo feedback sullo svolgimento del movimento, controllo tra valore reale (obiettivo) e istantaneo
-eventuali impulsi di correzione che dirigono il movimento, inviati dal SNC alla muscolatura
IMPORTANZA DELLE CAPACITA’ DEGLI ANALIZZATORI (il movimento deriva dalle informazioni che l’atleta è
capace di percepire. Proprie o di ciò che lo circonda)
-Cinestetico: nei muscoli, tendini, legamenti ed articolazioni (info su posizione arti e forze che agiscono su di
essi)
-Tattile: pelle (info su forma e superficie oggetti toccati)
-Statico-dinamico: apparato vestibolare orecchio interno (info su cambio direz. e acceleraz. della testa)
-Ottico: Occhio, info su distanze proprie persone e oggetti (visione centrale e periferica)
-Acustico: subordinato in quanto i segnali acustici percepiti immediatamente nell’atto motorio è limitato
IMPORTANZA DEL PATRIMONIO MOTORIO DELL’ATLETA
Ogni movimento è costruito su “pezzi” motori già appresi. Più è vasto questo bagaglio, meglio è.

METODI E CONTENUTI DELL’ADDESTRAMENTO DELLE CAPACITA’ COORDINATIVE


Molti fenomeni di adattamento, data la grandissima quantità di stimoli proponibili. Come all’inizio
distinguiamo capacità coordinative generali e speciali, vi sono metodi e contenuti generali o speciali.
-Generali: Grado di espressione generale delle capacità coordinative.
-Speciali: Strettamente collegati con l’esercizio di gara. Miglioramento specifico capacità coordinative, alto
livello, necessitano precisione.
METODI PER L’ADDESTRAMENTO DELLE CAPACITA’ COORDINATIVE
● Metodi e misure per la creazione di una rappresentazione mentale del movimento
-Metodo info ottica: per principianti, alto modello visivo e basso chinestetico
-Metodo info verbale: precedere, parallelo o successivo a ottico rende più chiaro il movimento
● Metodi della variazione e della combinaz. Degli esercizi per aumento richieste coordinatorie
-Variazione posizione partenza (supini, con rotazione, etc)
-Variazione esecuzione movimento (esercizio di ginnastica fatto al contrario)
-Variazione dinamica movimento (più lenta o più rapida, cambio peso giavellotto o disco)
-Variazione struttura parziale (riduz. Campo gioco)
-Variazione condiz esterne (terreno, freddo, vento)
-Variazione ricezione info (al buio, o ricezione di palla dopo essere voltato)

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-Combinazione abilità motorie


-Esercitazione sotto pressione temporale (passare palla con opposizione avversari
CONTENUTI ADDESTRAMENTO CAPACITA’ COORDINATIVE
● GENERALI
-Piccoli giochi/giochi sportivi: presentano cambiamento rapido e continuo delle situazioni di gioco.
Piccoli, permettono miglioramento localizzato. Grandi, permettono grande adattamento per la
straordinaria varietà di opzioni possibli.
-Sport di combattimento: confronto con avversario difficilmente prevedibili, migliorano analizzatori
cinestetico e tattile
-Ginnastica attrezzistica: graduale intensificazione difficoltà, analizzatore statico-dinamico.
● SPECIALI (dalla rispettiva disciplina di gara, successivamente ai generali)
TEST ED ESERCIZI DI CONTROLLO
Generali
1. Test percorso a ostacoli da superare in un certo modo, dopo dimostrazione spiegazione e prova
2. Test ad ostacoli non conosciuto da superare liberamente
Speciali
1. Test specifici per ogni disciplina, selettivi
2. (figura 472) percorso che in successione esamina la varie capacità coordinative. Ottimo poiché
dispone di tabelle di riferimento
ALLENAMENTO DELLE CAPACITA’ COORDINATIVE A LUNGO TERMINE
Le capacità coordinative precedono le capacità condizionali. “Ciò che non ha imparato Pierino, difficilmente
lo imparerà Piero, e comunque con maggiore fatica”
PRINCIPI METODOLOGICI PER L’ALLENAMENTO DELLE CAPACITA’ COORDINATIVE
-Alto grado sviluppo destrezza necessita variazione continua metodi e contenuti allenamento
-Miglioramento parallelo analizzatori e capacità coordinative
-Addestramento tempestivo
-Necessita di stato fisico completamente riposato, no affaticamento
ADDESTRAMENTO CAPACITA’ COORDINATIVE ETA’ INFANTILE E GIOVANILE
● Età prescolare
Coordinative e condizionali non hanno sviluppo parallelo, le coordinative vanno allenate
precocemente per il massimo risultato. Bisogna creare un grande bagaglio motorio quando si è più
sensibili a farlo.
● Prima età scolare (7-10)
Grande capacità di apprendimento, bassa capacità mnemonica. Occorre ripetere molte volte per
fissare i movimenti. Sviluppo intensivo di capacità: reazione, differenziazione spaziale,
coordinazione sotto pressione temporale, equilibrio e destrezza.
● Seconda età scolare
Ancora elasticità corteccia, ottimo apprendimento. Ottimo inoltre rapporto tra muscolatura e peso
corporeo. Miglioramento capacità controllo e coordinazione, differenziazione, reazione, ritmo.
● Prima fase puberale
Aumento statura, peggiora apprendimento capacità coordinative a causa sviluppo muscolatura.
Meglio evitare apprendimento nuovi schemi, ma consolidare già appresi.
● Adolescenza
Altro periodo elevata capacità di apprendimento (maschi più che femmine), che permette di
addestrare senza limiti capacità coordinative di tutti gli sport
-Formazione differenziata singole capacità richiede sfruttamento fasi sviluppo intensivo
-Esperienza motoria multilaterale abbrevia tempi apprendimento. Importante ampio patrimonio movimenti
-Mai troppo presto per apprendere capacità coordinative
-Sviluppabili solo se tieni conto della loro complessità, variabilità e continuità. Addestramento adeguato a
età.

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ALLENAMENTO GENERALE O SPECIFICO DELLA COORDINAZIONE? (STUDIO)


E’ possibile capire, grazie a una griglia di analisi, quali sono le esigenze coordinative di un dato compito di
movimento. Studiando gli analizzatori, e componenti quali
-Pressione dovuta alla precisione
-Pressione temporale
-Pressione dovuta alla complessità
-Esigenze dell’ambiente
-Carico-sollecitazione
Si riesce a decidere la strategia migliore per allenare le capacità coordinative nel miglioramento di un
compito di movimento.
SPORT DI SQUADRA E COORDINAZIONE (liv e importanza delle capacità coordinative e condizionali)
Gli sport di squadra hanno una moltitudine di parametri tattici che cambiano da gioco a gioco, come
grandezza attrezzi, dimensioni campo, oggetti usati, numero compagni etc. Si sa poco anche sul rapporto
capacità coordinative e condizionali. Test effettuati su atleti di tutti i livelli, dimostrano come i più giovani e
meno esperti abbiano maggiori capacità coordinative dei più esperti, cosa che si spiega in quanto i più
esperti hanno meno bisogno di esercitazioni tattiche dei meno allenati. Importante il “senso della palla”, e
la simmetrizzazione dei movimenti (non solo migliora arto debole, ma anche dominante). Oltre a senso
della palla però bisognerebbe far caso a senso della porta, del campo, degli avversari etc. Bisogna pensare a
tutti i dettagli, perché in essi si nasconde la perfezione. Le capacità coordinative inoltre non vanno
sottovalutare, anche la semplice economicità del movimento significa il raggiungimento del medesimo
obiettivo con uno sforzo inferiore.
IL PROBLEMA DELLA LATERALIZZAZIONE
Contrapposizione tra asimmetria degli organi e simmetria apparato scheletrico-muscolare. I sistemi
locomotori utilizzati degli atleti, studiati frontalmente e da dietro, hanno delle asimmetrie, che causano
movimenti di compensazione che riducono la prestazione agonistica dell’atleta.
Uso predominante mano destra non è del tutto chiaro, ma probabilmente causata dall’evoluzione
dell’uomo. I mancini, per adattarsi ad una società “dritta”, diventavano ambidestri. L’ambidestria è
ricercabile grazie alla capacità di adattamento del corpo umano (necessaria canoa, canottaggio, nuoto a
rana e farfalla), diventando quasi perfetta negli esercizi di pattinaggio artistico di figura. E’ dimostrato che
prove ottime ad altissimo livello sono dovute ad una gestione ottima della simmetria da parte dell’atleta.

ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE E PRESA DI DECISIONE (input -> uomo -> output)


FONTI DI INPUT
L’input è spesso rappresentato da uno stimolo. L’input scelto per l’elaborazione è dipendente da colui che
opera la scelta. La ricerca inoltre suggerisce che l’esperienza influisce il modo in cui gli individui estraggono
l’info dall’ambiente.
TRE STADI DI ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE (alcuni psicologi dicono input -> 3 stadi -> output)
-Identificazione dello stimolo
-Selezione della risposta
-Programma della risposta
1. IDENTIFICAZIONE DELLO STIMOLO (percezione)
Si determina se l’informazione (stimolo) è comparsa e se sì, identificarla. Si analizza l’informazione
che proviene da una varietà di fonti (vista, udito, tatto, cinestesi e così via) e ne si assemblano le
componenti.
2. SELEZIONE DELLA RISPOSTA(decisione)
Ottenuta l’informazione, si elabora una possibile risposta. Traduzione tra l’input e una delle
possibili forme di output.
3. PROGRAMMAZIONE DELLA RISPOSTA(azione)
Avuta la risposta, bisogna organizzare il sistema motorio. Questa organizzazione include la
preparazione dei meccanismi di livello inferiore del tronco cerebrale e del midollo spinale, il
richiamo e l’organizzazione di un piano di azione per attivare i muscoli nella giusta sequenza, con la

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giusta forza e col giusto timing.


OUTPUT
Il risultato finale dell’attività di tutti e tre gli stadi di elaborazione dell’informazione (come oscullazione
mazza del giocatore di baseball o il torcere il namubrio del ciclista. l’output può benissimo essere errato, e
necessitare di correzioni.)
TEMPO DI REAZIONE E PRESA DI DECISIONE
Indica la velocità e l’efficacia della presa di decisione. Il TR è l’intervallo tra la presentazione di uno stimolo
non predeterminato e l’inizio di una risposta.
(e’ misura potenziale dei tre stati dell’elaborazione descritti prima. Ogni fattore che allunga uno di questi
tre stadi allunga il TR).
FATTORI CHE INFLUENZANO IL TEMPO DI REAZIONE
-Numero alternative stimolo-risposta: l’aumento di queste coppie stimolo risposta aumenta il TR di scelta,
quando la coppia è solo una si definisce TR SEMPLICE. LEGGE DI HICK, più sono le combinazioni, più il
tempo aumenta. Da 1 a 2, del 58% (300ms), per poi diventare divari sempre minori (da 9 a 10 solo 20 ms).
-Compatibilità stimolo-risposta: Grado con il quale lo stimolo e la relativa risposta sono connessi in modo
“naturale” (palla arriva da destra, prendo con la destra. Palla che arriva da destra presa con la sinistra è non
connesso, quindi il TR è più lungo).
-Quantità dell’esercizio: Una maggiore pratica corrisponde a TR di scelta più brevi. Inoltre, all’aumentare
della pratica, diviene minore la quantità dell’incremento del TR in virtù del numero delle alternative S-R.
FAR FRONTE AI RITARDI DELLA PRESA DI DECISIONE
La modalità fondamentale è l’anticipazione, poichè il giocatore esperto non aspetta che si presenti lo
stimolo prima di iniziare a selezionare ed organizzare la risposta (essenziale l’esperienza).
Tipi di anticipazione:
-Anticipazione spaziale (o dell’evento, cosa) :Implica la previsione di ciò che avverrà nell’ambiente (come
anticipare che un avversario nel tennis colpirà la palla con uno smash).
Anticipazione temporale (quando): Implica la previsione di QUANDO avverrà un evento ambientale (vaso
che cade e lo prendiamo al volo).
Benefici dell’anticipazione: Se si capisca cosa sta per effettuare l’attaccante (spaziale) e il momento preciso
in cui l’azione avrà luogo (temporale) il difensore potrà iniziare il proprio movimento contemporaneamente
a quello della palla (senza ritardo di TR), probabilmente bloccandola.
Costi dell’anticipazione: Lo svantaggio principale dell’anticipazione è la riposta inefficace che si produce
quando l’anticipazione è sbagliata. (PERCHE’?) Per prima cosa deve inibire il movimento errato (40ms per le
azioni più semplici), poi deve essere organizzato ed eseguito il movimento corretto. Tutto ciò comporta una
perdita del vantaggio, se non uno svantaggio.
Strategie di anticipazione:
-Organizzare i movimenti così da costringere l’avversario a REAGIRE piuttosto che a ANTICIPARE (la reazione
ha TR più lenti) producento movimenti imprevedibili.
-Allettare l’avversario a produrre un’anticipazione che potrebbe rivolgersi contro di lui (fintare.)

PRESA DI DECISIONE E PRESTAZIONE IN CONDIZIONI DI ATTIVAZIONE E DI ANSIA


Attivazione: Livello di attivazione o di eccitazione del sistema nervoso centrale; varia da livelli
estremamente bassi durante il sonno a livelli estremamente alti durante un’attività fisica intensa o stati di
eccitazione.
Ansia: Sensazione di difficoltà o stress relativa a eventi futuri imprevedibili; una percezione di minaccia
soggettiva (spesso caratterizzata da elevati livelli di attivazione).

PRINCIPIO DELLA U ROVESCIATA : Descrive la relazione, relativamente stabile, che esiste tra il livello di
attivazione e la prestazione; specificatamente, all’aumentare dei livelli di attivazione di un soggetto, la sua
prestazione migliora - ma solo fino ad un certo punto. Se l’attivazione continua a aumentare, la prestazione
inizia a peggiorare.
Tre fattori attivazione: persona, compito, situazione.
-Persona:Persone differiscono per il loro normale campo di variabilità dell’attivazione e per il grado di come

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percepiscono le situazioni minacciose.


-Compito(!!): Fini movimenti muscolari o complicate azioni decisionali beneficiano di bassa attivazione.
Grossi movimenti muscolari o di bassa difficoltà cognitiva, beneficiano di un alto livello di attivazione.
-Situazione: più la situazione appare gravosa, più l’attivazione tenderà a salire e viceversa (competizione
olimpionica/locale).

ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE IN CONDIZIONI DI ATTIVAZIONE ELEVATA


Restringimento percettivo: Tendenza a non prendere in considerazione alcuni tipi di informazioni
dell’ambiente. (positivo o negativo. Ci si concentra, e si risponde meglio a stimoli attesi, diminuendo però la
prestazione di fronte a stimoli inattesi.
Ipotesi dell’utilizzazione della preinformazione: Quando i livelli di attivazione di un soggetto sono bassi e le
informazioni ambientali sono abbondanti, la prestazione è penalizzata perché si seleziona una proporzione
maggiore di informazioni irrilevanti. Quando i livelli di attivazione sono elevati e avviene il restringimento
percettivo, la prestazione è penalizzata perché si seleziona una minore quantità di informazione,
escludendo parte di quella rilevante (conviene utilizzare una percezione stretta da evitare informazioni
inutili, ma abbastanza ampia per poter reagire ad eventuali imprevisti. Il panico è il restringimento della
percezione così limitata da riuscire a prendere solo certe decisioni. Come l’inesperto guidatore che nel
panico frena, sapendo che comunque è la cosa sbagliata da fare.)
Tecniche per modulare i livelli di attenzione:
-Dalla mente ai muscoli: Tecniche per l’attivazione che richiedono l’attività cognitiva, ad esempio
meditazione (respirazione tranquilla e concentrazione passiva a parole come calma e calore) o
visualizzazione (ci si immagina sdraiati in spiaggia o che si scala una collina).
-Dai muscoli alla mente: Si concentrano sulla componente somatica dell’attivazione , producendo
contemporaneamente tranquillità mentale. Esercizi di respirazione e di rilassamento progressivo (catena di
rilassamento, partendo dai piedi alla testa o dai piedi)

ATTENZIONE: LIMITI DELLA CAPACITA’ DI ELABORAZIONE DELL’INFORMAZIONE


Attenzione: Focalizzazione e limitazione di pensieri per l’elaborazione dell’informazione. (tiro a canestro, e
escludo il casino del pubblico)
Capacità limitata dell’informazione: Gli esseri umani possono concentrarsi solo su una piccola quantità di
informazione per unità di tempo, il che limita le loro capacità di elaborare le informazioni. Di natura seriale
(prima una cosa e poi un’altra), difficilmente ci si può concentrare su due cose in contemporanea. (QUAL’E’
LA PROBLEMATICA MAGGIORE?) Gestire bene lo spazio attentivo, operando i giusti tipi di decisione
riguardanti le informazioni a cui deve prestare attenzione e come gestirle.

QUALI COMPITI SONO IN COMPETIZIONE TRA LORO?


Identificazione dello stimolo: elaborazione dell’informazione in parallelo: Consente l’elaborazione di due o
più informazioni contemporaneamente (propria della fase “identificazione dello stimolo”)
(COS’E’ L’EFFETTO STROOP?) La denominazione data ai risultati sperimentali che mostrano come le persone
siano in grado di eleborare due stimoli in parallelo durante lo stadio dell’identificazione dello stimolo; però
quando questo avviene il TR è più lungo (per esempio: spingi il tasto di colore uguale all’inchiostro
utilizzato. La risposta è rapida quando il simbolo “+” è di un certo colore, più lungo quando la parola
“verde” è di un certo colore. Questo suggerisce che l’interferenza avvenga successivamente alla fase di
identificazione dello stimolo).

SELEZIONE DELLA RISPOSTA, ELABORAZIONE CONTROLLATA E AUTOMATIZZATA


L’interferenza è più ampia quando si cerca di eseguire contemporaneamente due azioni; si ritiene che ciò
sia dovuto ad un processo attivato nel corso della “selezione della risposta”.
Elaborazione controllata: Tipo di elaborazione dell’informazione che è lenta, seriale, e che richiede
attenzione e volontà; prevale negli stadi iniziali dell’apprendimento.
Elaborazione automatica: Tipo di elaborazione dell’informazione che è veloce, parallela (no interferenza tra
i compiti), che non richiede attenzione, e spesso volontaria; prevalente negli stadi avanzati di

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apprendmento (risultato quantità enorme di esercizio). Fa uso di unità esecutive.


Unità esecutive: Sviluppate a seguito di esercitazioni, queste unità consentono ad esecutori abili di gestire
particolari compiti di elaborazione dell’informazione con una modalita automatizzata (Quando viene
rilevato un certo imput, un’unita esecutiva viene attivata per generare l’output appropriato FASE SCELTA
DELLA RISPOSTA, NON PROGRAMMAZIONE).

Automatismo dannoso per le open skills, in quanto vi è una grande variabilità di pattern motori da gestire.
Servono anni di esperienza per gestire tutti i possibili pattern.

Esercitarsi per potenziare l’automatismo e più facile in condizioni di mapping (associazione stimolo-
risposta) costante, che di mapping variato.
Mapping costante: Condizione per cui un dato stimolo richiede sempre la stessa risposta.
Mapping variato: Condizione per cui un dato stimolo richiede risposte diverse a seconda del momento o
della situazione in cui si presenta.

PROGRAMMAZIONE DELLA RISPOSTA, AVVIENE IN MANIERA SERIALE


Paradigma di stimolazione doppia: Protocollo di ricerca che implica reazioni diverse a due simoli presentati
ravvicinati nel tempo.
(ISI) Intervallo inter stimolo: Tempo che separa due stimoli di paradigma di stimolazione doppia.
(PRP) Periodo refrattario psicologico: Ritardo della reazione al secondo dei due stimoli ravvicinati rispetto al
tempo di reazione al secondo stimolo presentato isolatamente.
(PERCHE’ ESITE IL PRP?): situazione in cui due stimoli vengono presentati ravvicinati nel tempo, il sistema
rivela il primo stimolo e inizia a generare una risposta ad esso. Questo crea una strozzatura temporanea
nello stazio di selezione della risposta e/o in quello della programmazione della risposta, poiché può essere
organizzata e iniziata una sola azione alla volta.
Raggruppamento: Se i due stimoli sono presentati con un ISI molto breve, tipo 40 ms, il sistema risponde
simultaneamente ad ambedue gli stimoli come se fossero un solo stimolo.

FINTA, CAPITALIZZAZIONE PRP (COME FUNZIONA?)


Il giocatore in attacco pianifica una sola azione, complessa, formata da finta (azione che sembra esecuzione
tiro), blocco esecuzione del tiro e completamento azione voluta realmente (tiro). Il difensore presume che
la prima azione sia quella vera e lo stimolo inizia ad essere elaborato, a questo punto l’attaccante blocca
l’esecuzione della finta e tira in rapida successione, mentre il difensore è incapace di inibire la sua risposta
alla finta in tempo (PARADIGMA DOPPIA STIMOLAZIONE).
LA FINTA DEVE SEMBRARE REALISTICA, COSI’ DA ESSER PERCEPITA COME UN TIRO REALE.

Raggruppamento output del movimento: Atto dell’organizzazione e produzione di diversi movimeni come
una singola unità;

L’ATTENZIONE VISIVA SOTTO CARICO FISICO NEL CALCIO GIOVANILE (STUDIO)


Orientamento “esplicito” dell’attenzione: Orientare lo sguardo per focalizzare ciò a cui si vuole prestare
attenzione (propria degli inesperti).
Orientamento “implicito” dell’attenzione: capacità di dirigere l’attenzione nel campo visivo disgiungendola
dalla direzione dello sguardo (capacità di visione periferica, propria degli atleti esperti)
Inter-event fixation: Fissare lo sguardo in un punto privo di informazioni, ma attorniato da più fonti di
informazioni rilevanti. Frutta orientamento implicito dell’attenzione.

FOCALIZZAZIONE ATTENZIONE VISIVA: Maggiore è, più possibilità ci sono di cogliere stimoli. Se poi uno
stimolo è importante, si può ridurre il focus e concentrarsi su di esso.
La focalizzazione dei calciatori funziona diversamente da quella di soggetti non allenati. Fan meno fatica nel

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ZOOMOUT (da visione ristretta di controllo palla a visione ad area per direzionare passaggio, in caso
prevedendo spostamento compagni e avversari) e più fatica nel ZOOMIN. Il contrario per i non allenati.
Questo fa pensare che i calciatori creino delle macro-unità dove condensano questa informazione multipla
(posizione avversari e compagni, direz di movimento).
EFFETTI CARICO SU PRESTAZIONE SPORTIVA
Funzione della U rovesciata, per i calciatori sotto carico incrementa l’attivazione cerebrale (ridotto però
tempo reazione) e solo la capacità di ZOOMIN, che è meno usuale per loro

IN CONCLUSIONE, CONVERREBBE INCLUDERE STIMOLAZIONE DI QUESTE OPERAZIONI ATTENTIVE ANCHE IN


GIOVANE ETA’.

PROCESSI MENTALI, TATTICA E COMPORTAMENTI DI FINTA (atleti elite si sfidano sul piano elaborativo)
Strategia: Pianificazione mentale che, tenendo conto delle regole dell’attività sportiva, delle caratteristiche
proprie dell’avversario, anticipa e prestabilisce nelle loro linee generali le decisioni relative al
comportamento di gara.
Tattica: insieme di comportamenti individuali e/o collettivi che, tenendo conto della situazione attuale,
produce condizioni che possono essere utilizzate a proprio vantaggio durante l’incontro.
Finta: Tentativo intenzionale di trarre in inganno l’avversario per acquisire un vantaggio nel contesto
competitivo. Inutile quando linguaggio comunicativo diverso o si può prevalere grazie a una chiara
supremazia tecnica o fisica (poiché costosa).

CONDIZIONI DI STANCHEZZA
In condizioni di stanchezza l’efficacia elaborativa decade. La risposta inizia prima, più imprecisa e
grossolana. Utile fintare a seconda dello stato di stanchezza.
Situazioni di monotonia inoltre, come ripetere a lungo la stessa azione, abitua l’avversario, che sarà più
sensibile ad un iprovviso cambio di ritmo. Ciò avviene più facilmente se l’avversario è stanco, quando il suo
sistema elaborativo vuole risparmiare.

VELOCITA’ PRECISIONE
Poichè il sistema richiede tempo per cambiare pattern motorio (200 ms) più stimoli produci e più esso sarà
in difficoltà.

COSTRINGI L’AVVERSARIO A REAGIRE E NON AD AGIRE.

Altra finta è l’invito, cioè il lasciar scoperta una parte del corpo nella scherma per portare l’avversario ad
agire in un certo modo.

Reagire a una finta è complicato per il concetto di finta. Una finta ben eseguita porta l’avversario ad
abboccare. Un modo per riconoscere la finta è per esempio quando un avversario finta un atteggiamento
che non potrebbe eseguire in quanto non capace di tale gesto (pessimo tiratore da tre che finta un tiro da
lontano per poter passar la palla indisturbato).

Inoltre la finta va fatta con un ISI > di 40 ms (altrimenti gli stimoli vengono identificati come uno solo e
l’avversario non subisce il PRP) e comunque minore del tempo di elaborazione dei due stimoli separati (per
questo motivo la finta deve essere pianificata a monte, senza aspettare di scoprire se l’avversario vi è
cascato o meno).

ALLENAMENTO DELLE CAPACITA’ SENSO-PERCETTIVE (aumento SOGLIA DI SENSIBILITA’)


No approccio meccanicistico. Grande quantita di stimoli.
Menomazione sensoriale: Limitazione di uno degli analizzatori sensoriali, così da attivare maggiormente gli

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altri abbassando la loro soglia di sensibilità. Dapprima con esercizi semplici, poi riproducendo secondo un
grado di difficoltà crescente esercizi che si avvicinino a quella che è la competizione vera e propria.
POTENZIAMENTO SENSORIALE
Il cieco sente meglio, il sordo vede meglio. Ciò è dovuto alla capacità di adattamento delle sinapsi del
cervello, potenziando un senso in assenza di un altro. Ciò ci consente di rendere temporaneamente ciechi o
sordi i nostri atleti così che gli altri sensi vengano potenziati. Quando si tornerà a lavorare normalmente,
questi sensi “potenziati” saranno ipersensibili.
METODOLOGIA DI LAVORO
Attraverso il feedback: cioè la valutazione di informazioni propriocettive.
Attraverso il transfer: Saper trovare una risposta in un contesto nuovo in base a ciò che si è imparato
precedentemente (richiede molta esperienza e capacità di autocritica).

INATTENTIONAL BLINDNESS
L’attenzione è concentrata su un oggetto o su un compito, non notando così un altro oggetto inaspettato
che comunque si trovava nel campo visivo.
-Più un oggetto è simile a quelli su cui è focalizzata l’attenzione, più è facile notarlo.
-Dipende dall’età
-Dipende dalle capacità percettive e dall’esperienza.
-Fissazione diretta dell’oggetto inatteso non significa a priori che venga percepito coscientemente, legato al
concetto di “focus”.
-Come allenatore bisogna stare attenti a non fornire istruzioni limitative che potrebbero influenzare il
processo decisionale proprio dell’atleta.

L’ALLIEVO E LO SPAZIO TEMPO


(CHE DIFFERENZA C’E’ TRA LA PERCEZIONE DELLO SPAZIO TRA GIOCHI DI INVASIONE E GIOCHI DI
RIMANDO?)
Nei giochi di invasione non esistono limiti spaziali per lo spostamento dei contendenti, mentre per i giochi
di rimando il vincolo è previsto (due metà separate da una rete). Nei primi la palla può essere portata
ovunque da chiunque, e va usato bene il movimento fisico oltre che alla tecnica. Nei secondi, la percezione
dello spazio è relativa allo spostamento dell’attrezzo nel campo avversario quando si cerca di fare punto o
di non subirlo.
Vedi tabella pag 62, CLASSIFICAZIONI DI SPAZIO

(COME SI DIVIDONO LE TRAIETTORIE?)


In semplici, e combinate. Formate da più traiettorie semplici.
(COME SI DIVIDONO LE FASI DI LAVORO?)
1. Individuale
Situazioni semplici, appena più difficili per interposizione avversario
2. Con Partner
Altri partner nel gioco, previsione dei loro movimenti, sia spaziali che temporali (il vantaggio è degli
attaccanti, progressivamente si simulerà la gara aumentando la difficoltà).
3. Situazionale
Velocità e caratteristiche tipiche della gara (no vantaggio automatico).
(RUOLO DEL TEMPO NEL PROCESSO COORDINATIVO?)
Serve a ritardare o accelerare un certo movimento, giustà velocità e ritmo esecutivo (dei piedi per
esempio). Bisogna saper adattare i movimenti alla variabilità situazionale, sapendo quindi CONTROLLARE il
movimento.

Vedi tabella pag 67, FONDAMENTALI TATTICI

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