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Hollmann (1963)
L’Allenamento è la somma di tutte le sollecitazioni applicate per un determinato periodo di tempo, che
portano a cambiamenti morfologici e funzionali dell’organismo
Indurre adattamenti biologici che migliorano la performance in attività e/o esercizi specifici.
Strutturando programmi precisi e differenziati per quanto riguarda:
Durata e frequenza delle sedute
Carico e recupero in funzione dell’obiettivo (es. meccanismo esoergonico attivato).
Al fine di ottenere l’obiettivo prefissato
Harre (1972)
L’A.S. è il processo di perfezionamento sportivo orientato verso principi scientifici, e particolarmente
pedagogici, che, mediante l’influenza metodica e sistematica sulla possibilità e capacità di prestazione,
tende a condurre l’atleta verso elevate e massime prestazioni in una specialità e disciplina sportiva.
Carl, K. (1989)
L’AS. È un processo di azione complesso che si pone lo scopo di influire, in modo pianificato e rivolto ad un
oggetto specifico, sullo stato (livello) di prestazione sportiva e sulla capacità di realizzare nel migliore dei
modi possibile questa prestazione in situazione in cui ci si misura con gli altri.
Vittori
L’allenamento: è un processo pedagogico educativo continuo che si concretizza nell’organizzazione
dell’esercizio fisico ripetuto in qualità, quantità e intensità tali da produrre carichi progressivamente
crescenti che stimolano i processi fisiologici di supercompensazione dell’organismo e favoriscono l’aumento
delle capacità fisiche, psichiche tecniche e tattiche dell’atleta, al fine di esaltarne e consolidarne il
rendimento in gara.
Il carico in base alla sua grandezza può essere
• Di sviluppo = grandezza superiore al livello normale adattamenti positivi
• Di mantenimento= zona neutra condizione solamente mantenuta
• Disallenante = grandezza insufficiente per migliorare o mantenere un adattamento
Peggioramento della prestazione e/o delle capacità funzionali
Markers per monitorare il carico in generale
• il miglior test per verificare la fatica in termini di validità è il test massimale rappresentato dalla
prestazione di gara (Halson ,2014).
• Prevenzione traumi
• Efficacia programmi di allenamento
• Miglioramenti individuali
• Prevenire l’overtraining
Endurance vs strength
• Capacità in conflitto di adattamenti
• Compatibilità studiata non su atleti di elite (più problemi di accumulo della fatica)
• Endurance garantisce la sostenibilità dei carichi per es. di potenza
SERVE LA GIUSTA PROGRAMMAZIONE
Carico Esterno = Gli esercizi, le loro caratteristiche e la loro organizzazione (QID)
Carico Interno = Individuali modificazioni ed aggiustamenti indotti dagli esercizi. (Psico-bio-fisio )
Risposta Esterna = Miglioramento della prestazione (Time-Strength-Skills… )
Risposta Interna = Adeguato recupero genera miglioramenti dei livelli di partenza (Psico-bio-fisio)
La combinazione di Carico Esterno e carico interno condiziona l’interpretazione del carico durante il
monitoraggio della fatica
CARICO ESTERNO
Esterno = il lavoro compiuto dall’atleta, e misurato indipendentemente dalle sue caratteristiche interne;
insieme degli stimoli programmati.
Metodi di monitoraggio (markers):
• Potenza,velocità, accelerazione attraverso macchinari tecnologiche;
• Time-Motion Analysis (TMA) ;
• Misurazioni della funzione neuromuscolare: salti, sprint, dinamometri.
CARICO INTERNO
Interno = reazione individuale al carico esterno ossia consiste nello stress psicologico e fisiologico che il
carico esterno impone all’atleta Condiziona il carico esterno e da esso dipende l’adattamento
Metodi di monitoraggio (markers):
• Moderno e scientifico approccio per pianificare in modo individualizzato rilevando le reazioni
all’allenamento ed alla competizione;
• Utili in fase di selezione: determinare l’allenabilità;
• Rendere partecipi gli atleti .
INTENSITA’ ESERCIZIO IN BASE A % VO2MAX (Molto simile a %HRR) / (6-20 Scale)
40-60% = leggero, regime aerobico (12-13)
70-90% = moderato, aerobico-anaerobico (14-16)
90-100% = pesante, aerobico-anaerobico (17-19)
>100% VO2 MAX = Massimale (20)
Markers per monitorare il carico interno (vedi su Weineck RPE)
Percezione soggettiva e retrospettiva dello sforzo (RPE), mediamente correlato con HR in steady state e con
esercizio prolungato ad alta intensità (Chen, 2012) ma non di breve durata ed alta intensità (Borresen,
2009);
--Altri
Frequenza cardiaca(HR), spesso usata sia per prescrivere sia monitorare l’intensità (Borresen, 2008);
Combinazione tra : HR/RPE-ratio (Martin,2000) ;
Unità di sforzo fisico (TRIMP), calcolata :
TRIMP avg = durata es, X HR media
TRIMP zone= durata es nelle zone di % della HRmax
TRIMPexp = durata X HRR X 0.64 y
Y= HRR X 1.92
HRR= HR ex –(HRrest/HRmax)-HRrest;
HR recovery = velocità di abbassamento post-ex;
HR variability= variabilità nei 7 gg successivi allo sforzo
Frequenza target
• HRR= HR max-Hrrest
• THR =% intesità X HRR –Hrrest
• 60-70% / 70-80% / 80-90%
--Altri markers per carico interno
• Concentrazione La+ e La+/RPE (ratio) (Beneke,2011);
• Questionari e diari (possibili sotto-sovrastime);
• Velocità psicomotoria e rallentamento dei processi decisionali = “cognitive load”(Nederhof,2006);
• Disturbi del sonno (Halson,2014).
COMPONENTI DEL CARICO
Obiettivi dell’allenamento
Contenuti e mezzi dell’allenamento
Metodi di allenamento
Lo stimolo può variare in: Intensità, densità, volume, complessità, durata, frequenza
Intensità del carico
L’entità delle modificazioni riflette l’intensità del carico allenante, calcolabile per lo più in percentuale della
massima capacità individuale di prestazione (unità relative)
Decisiva importanza per l’effetto allenante
VO2 , in % del VO2max. VO2 in relazione ai valori di soglia, (unità relative)
FC in % della Fcmax, (unità relative)
La+ematico
Dispendio calorico nell’unità di tempo(kcal x min-1),o MET o multipli del consumo metabolico in
condizioni basali
Usando una scala soggettive di percezione di sforzo
Volume
Nella preparazione generale:carichi estensivi
• Base della capacità di lavoro
• Durata e stabilità degli effetti dell’allenamento
• Prerequisito per carichi intensi nella preparazione tecnica speciale
• Utilizzato per modulare l’intensità.
Due tattiche di base spesso associate:
• High repetition sets
• Nr repetition sets.
Densità
Determina anche la tipologia dell’esercitazione. E’ il rapporto tra CARICO DI LAVORO e PAUSA DI RECUPERO
Intensità VS Volume
L’interazione di queste variabili determinano la struttura della programmazione
Non indipendenti:
Volume base per sostenere carichi intensi, non diminuzione di prestazione
Intensità= qualità prestativa, effetto del training
La varietà e alternanza rispetto alla progressione lineare risulta una migliore strategia
COSA SONO, IN PRATICA?
Volume: Numero sedute allenamento, numero ore, numero esercizi, numero serie, ripetizioni, kilogrammi,
kilometri, numero azioni, numero tiri, numero gesti….
Intensità: Velocità di esecuzione degli esercizi, percentuale di impegno, modalità di esecuzione.
Densità: Una determinata quantità di carico, ad una determinata intensità, in un determinato tempo e i
rispettivi tempi di recupero.
PRINCIPI DI ALLENAMENTO
Periodizzazione vs programmazione
Modelli rigidi numerici contro strategie flessibili
Osservazione delle risposte agli stimoli che non sono completamente prevedibili.
Teoria della periodizzazione cibernetica (Siff, 2000): Pianificazione di “zone” di carico intenso, mentre
carichi intermedi valutati in base ai feedback tecnici
LA PERIODIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO
Pianificazione: Definizione della macrostruttura dell’allenamento sportivo organizzato in tempi lunghi.
Programmazione: forma più particolareggiata di pianificazione, con inserimento di contenuti in base alla
strategia di preparazione dell’atleta scelta.
Periodizzazione: Definizione della microstruttura dell’allenamento sportivo organizzato in lassi di tempo
definiti (da qualche mese a un anno). La periodizzazione, non è il collocamento dei contenuti
dell’allenamento nelle singole sedute di allenamento, ma il tentativo di definire il miglior progetto per lo
sviluppo delle capacità specifiche di un atleta per un tempo determinato
La periodiazzione è efficace nel:
• migliorare la performance (Kraemer et al. 2000)
• indurre adattamenti di tipo anabolico (Marx et al. 2001)
• ridurre il rischio di infortuni (Kibler and Chandler 1994)
• evitare l’overtraining (Stone and Steingard 1993)
Tuttavia è descritta come “l’arte di sistematizzare cio’ che è imprevedibile” (Plinsk, 2003)
PERIODO COMPETITIVO
Carico Volume ↓
Intensità ↑↑↑↑
Mezzi di allenamento Utilizzazione dei mezzi a carattere speciale (simili alla gara)
PERIODO DI TRANSIZIONE
Obiettivi mantenimento di efficienza fisica generale per consentire una rapida ripresa
dell’allenamento nel ciclo successivo
Mezzi di allenamento Scelta di mezzi non troppo dissimili dal modello di prestazione specifica
I-----------------------------Mesociclo------------------------------------------I
I MESOCICLI (ciclo a medio termine)
I mesocicli di lunghezza diversa generalmente da quattro a sei settimane rappresentano il rapporto
particolare tra volume ed intensità e l’alternanza tra diminuzione ed aumento del carico medio
(Harre 1996)
Consenso sulla durata del mesociclo:
Matveyev :cicli biologici naturali della durata di un mese;
Viru: metà detraining= 24-28 giorni (4/6 microcicli della durata di 47/gg)
Zatsiorsky:individua 4(+/-2) settimane l’effetto medio residuo
Tipi di mesocicli
• Introduttivi: elevare capacità di base atleta
• Di base: innalzare lo stato funzionale, preparazione tecnica e tattica
• Di preparazione e controllo: specifici per attività integrata di gara
• Pregara: carichi elevati specifici alternati a microcicli di recupero
• Di gara: dipendono in durata e struttura dal tipo di sport
IL MICROCICLO (ciclo a breve termine)
Deve essere strutturato in modo tale che gli obiettivi delle singole sedute vengano proposti nei giorni
durante i quali vi è una condizione psico-fisica ideale per innalzare tale qualità
BASIC STRATEGY, PRINCIPI ALLA BASE DEL MODELLO TRADIZIONALE (Matveyev, 1964, 1981)
1. Strutturazione del rapporto tra carico e recupero in base al concetto di supercompensazione
(Yakolev, 1977)
2. Principi di allenamento periodizzato e gerarchia tra i cicli dalla preparazione generale a quella
specifica
3. Il tradizionale ciclo di periodizzazione annuale dura un’intera stagione (one-peak annual plan, two-
peaks, three-peak preparation model)
Durante un lungo periodo di allenamento molte componenti si ripetono e ritornano periodicamente
Razionale di tale approccio è:
Proposta di un ritmo abituale di allenamento e recupero;
Cicli di allenamento che corrispondono al carattere ciclico dell’adattamento nei periodi di
rigenerazione;
Contemporaneità dei principali compiti di allenamento fisici tecnici e tattici
Programma del periodo competitivo che determina la lunghezza del ciclo
Variazioni non lineari ma ad onde secondo pattern a lungo termine
Monotonia dello stimolo per atleti di elite che appare nuovo nella prima settimana e si mantiene
nelle successive 3 = rischio di problemi di stagnazione
Variazione= zig-zag progression nell’ambito di un microciclo: Heavy/light day
MODELLI DI PERIODIZZAZIONE
Volume (kg/sett)
Condizione fisica
Intensità % del max
Sopra, periodizz doppia, atletica indoor-outdoor. Sotto, periodizz tripla, pugilato o sollevamento pesi
Volume (kg/sett)
Condizione fisica
Intensità % del max
COMBINAZIONE DI MICROCICLI
• Favoriscono prevalentemente lo sviluppo di singoli aspetti della preparazione integrata o del
recupero
• Il carico può variare in base al numero delle Unità di allenamento, e al carico di ciascuna
• Il microciclo successivo sarà di recupero o volutamente in stato di affaticamento (Hegedus,1992)
Combinazione di microcicli nei mesocicli di diverso tipo (Platonov, 2004)
MICROCICLO CON DUE PICCHI, di cui il secondo è di gara preceduto da due allenamenti a bassa intensità
Molti degli elementi postulati in questa teoria rimangono validi anche oggi:
la tassonomia gerarchica dei cicli di allenamento
La differenziazione tra tra preparazione generale e specifica
L’andamento stagionale dell’intensità e del volume
L’approccio di programmazione a breve, medio e lungo termine
Limitazioni della teoria tradizionale
L’inconveniente di programmi di allenamento di lunga durata;
Impossibilità a far fronte ad un’attività competitiva frequente (multi peak preformances);
Interazione negative di carichi di lavoro non compatibili, nel programmatradizionale misto (multi-
targeted)
Stimoli isolati insufficienti.
Matveyev, non voleva proporre un modello rigido e universal (esempi di variazione)
Alterazione nell’ambito del microciclo o mesociclo dell’intensità del carico;
Proposta di tecnica nel periodo preparatorio e forza ecc. nel periodo competitivo (Bondartchouk,
1994)
Blocchi (Verkhoshansku, 1988, Tschiene, 1997,Zatsiorsky,1995, Viru,1998
LA PERIODIZZAZIONE PER LIVELLO TECNICO INTERMEDIO ED AVANZATO
La periodizzazione è la divisione dell’intero programma stagionale in periodi più brevi e unità di
allenamento
• Identificare i compiti e combinarli in modo appropriato
• Distribuirli nei periodi osservando principio di carico/recupero
• Fitness vs fatica
• Intensità vs volume
• Specificità vs variazione
• Incompatibilità vs potenziamento
La periodizzazione tradizionale (vedi sopra, RIEPILOGO prima della intermediate)
ha creato un sistema gerarchico di unità di allenamento periodicamente ripetuti, basato su calendari di
competizioni, con un graduale aumento del carico e fluttuazioni di esso all’interno di un microciclo, con
semplici strategie di gestione carico/recupero.
Basic strategy
Poche variazioni di metodi e mezzi per sollecitare le iniziali risposte adattative.
Distribuzione dei carichi nel microciclo: carico globale valutato nel mesociclo
Con applicazione cronica gli adattamenti diventano resistenti a stimoli di basso impatto e monotoni
Variazioni solo all’inizio del primo micro ciclo
Carico globale: somma dei micro cicli
La caratteriistica principale è il passaggio ad onde del carico da high-volume, low intensity a low-volume,
high-intensity all’interno del mesociclo o macrociclo, dando enfasi al passagio da metodi estensivi a carichi
intensivi e tecniche di allenamento.
Periodizzazione classica
Sequenza di differenti unità di allenamento (long-duration,medium-duration short-term-duration
training cycles e training session).
Andamento del disegno del carico di allenamento ad onde: giorni di allenamento con carichi
gradualmente più pesanti seguiti da uno o più giorni di scarico, con carichi leggeri, con graduale
innalzamento dell’adattamento, indotto dall’aumento dello stimolo di allenamento all’inizio del
successivo microciclo.
Il programma del periodo preparatorio prevedeva un carico estensivo di volume elevato per
garantire un livello di preparazione fisica generale e abilità tecniche
Il programma del periodo competitivo prevedeva carichi più intensi e specializzanti, inclusa la
partecipazione a competizioni.
Limitazioni
Il ciclo molto lungo , anche un’intera stagione, del macrociclo (one peak-annual plan)
Approccio metodologico multi-task .
Allenamento simultaneo di capacità non compatibili, che causavano risposte in conflitto.
IL principio di continuità andava ribadito, in quanto le interruzioni erano frequenti. L’interruzione
dell’allenamento per recuperare o necessità sociali erano parte integrante del piano
INTERMEDIATE STRATEGY
Volume del carico è più elevato nella settimana 3, in cui l’effetto della fatica accumulata può nascondere
degli adattamenti quindi necessita della settimana 4 di scarico per ridurre il potenziale overtraining e
promuovere l’adattamento.
Lo stesso pattern di base è usato in ogni ciclo per introdurre ripetutamente stimoli ad un livello di carico
progressivamente più alto
(Cycle = mesociclo, week è un microciclo)
La durata del LDTE (T2) è approssimativamente uguale alla durata del blocco dei carichi concentrati (T1)
abitualmente di 4–12 weeks in base al volume del carico e l’individuale capacità di recupero.
Utilizzando un range ottimale, il maggiore decremento degli indici del carico (F1, F2, and F3) rilevati nel
blocco A, corrisponde alla lunghezza della fase di recupero nel blocco B. = principio di corrispondenza dei
carichi
(altro esempio)
Increase in speed-strength by systematic, overlapping
sequence of concentrated and moderate volume loads
associated with the “conjugate sequence” system
advanced application). Accumulation blocks A and C
represent periods of high-volume, low-intensity
strength training during which the athlete intentionally
overreaches (and temporary performance decrements
are expected). Restitution blocks B and D represent
moderate volumes of specialized, high-intensity speed-
strength and technique training during which supernormal responses are exploited (and performance
capabilities rebound by virtue of the LDTE phenomenon).
Vantaggi
• Stimoli potenti di allenamento che portano ad un nuovo stato funzionale
• Evita problemi di accumulazione di carichi e problemi di compatibilità
• Aumenta la tollerabilità del carico
• T/C indicatore di overreaching funzionale: decresce dopo severo e prolungato (>3sett.) carico ma
meno nella successiva coppia di blocchi. Un ordine appropriato può potenziare gli effetti del
successivo blocco
• Più forte stimolo di variazione e di novità a livello di microciclo
Regole
• I volumi di lavoro sono progressivamente diminuiti nel lungo periodo
• Richiede periodo off-season lungo
• rispettare l’ordine di successione delle capacità e i LDTE
• Intensità usata con discrezione nei periodi di accumulazione = mantenere rapporto I/V variando
densità e durata
UN MODELLO ALTERNATIVO DI PERIODIZZAZIONE basato sull’adattamento sia dal
punto di vista fisiologico e biochimico sia delle abilità sport-specifiche
Adattamento a lungo termine: pianificazione ciclo annuale;
Adattamento a medio termine, temporaneo reversibile ( periodi 3-4 mesi): la grande tappa= somma di circa
3 mesocicli;
Adattamenti di breve durata di reazione al carico: organizzazione dei microcicli.
Principi
• Valutare la finalizzazione del carico
• Programmarne con precision: Entità / Organizzazione
Per garantire gli effetti cumulativi dell’allenamento a lungo termine ( Issurin,2008)
Tassonomia dei mesocicli a blocchi
• 3 tipi di mesocicli a blocchi che formano una tappa di preparzione:
• di accumulazione/carico o sviluppo capacità di base(4-8 sett.) (aer.,forza, abilità tecniche) di alto
volume (Saturare il sistema con uno o due tipi di stressors compatibili per qualche settimana, e
sfrutturane gli effetti residui )
• di trasformazione/restituzione o di overreaching intenzionale(2-8 sett.) (combinaz aer-anaer,
endurance musc. Tecnica specifica)
• di realizzazione/competizione modeling e recupero pregara – tapering, (2 sett.) velocità,
(Macrociclo)
Riassumendo:
• Il ciclo annuale di allenamento è formato da due macrocicli (19-23 settimane) ogni macrociclo da
2/3 grandi tappe (mesocicli);
1. Fase di carico / accunulazione
2. Fase di restituzione / Trasformazione
3. Fase di competizione / Realizzazione
• La successione dei mesocicli viene determinata dalla particolarità e dalla durata dell’effetto residuo
(dovuta a superimposition degli effetti, prolungati da sedute di allenamento di richiamo).
• LLDE (long lasting delayed effect) è condizionato da carichi concentrati unidirezionali, di alto
volume nella prima fase, ad alta intensità nella seconda
Vantaggi
• Blocchi con minimo numero di obiettivi
• Numero totale di blocchi minimo (2/3)
• Durata limitata di ciascun blocco (poche settimane) consente gli adattamenti senza eccessivo
accumulo di fatica
• La connessione tra I singoli mesocicli forma il “training stage”, la cui corretta sequenza garantisce il
picco di performance
• La costituzione del carico nel blocco è agevolmente suggerita dal feedback dello stage precedente
• Il mesociclo di trasformazione, più stressante può essere accorciato allungato in base alle
precedenti risposte dell’atleta.
• Ripetizione del picco di prestazione ad intervalli brevi ( 14-45 gg)
Figura qui sotto: Sample sequencing of training that targets speed-strength development. Adapted from
Siff, and Siff and Verkoshansky (69,70).
IL TAPERING
A progressive, nonlinear reduction of the training load during a variable amount of time that is intended to
reduce the physiological and psychological stress of daily training and optimise sport performance.
Il Tapering consiste in una metodologia per la modellazione dell’allenamento nel periodo antecedente
eventi competitivi al fine di raggiungere il culmine della capacità di Prestazione sportiva in quel preciso
Momento di gara.
Tappa decisiva affinché l’atleta recuperi i carichi precedenti e pesanti, fatica fisica e psicologica . E’ una
riduzione progressiva del carico soprattutto a carico del volume.
Obiettivi del tapering
Creare un atteggiamento positivo verso la gara
Tattica in base ad identificazione punti di forza e debolezza propri e dell’avversario
Ricreare situazioni simili alla gara :impianti, condizioni climatiche, regole di gara
Contenuti della fase di tapering
Stabilizzazione a livello organico-muscolare
Preparazione tecnica
Preparazione tattica
Formazione della prestazione complessa
Preparazione psicologica
Training load is reduced by manipulating training intensity (how hard you train), training volume (eg k’s per
week), training frequency (times per week), the pattern of the taper, the duration of the taper, and the
training load leading into the taper.
Variabili dipendenti dai diversi profili di adattamento degli atleti:
• Durata
• Entità di diminuzione del carico
• Modalità di riduzione del carico
• Impostazione del carico precedente
Compromesso tra riduzione del carico (% del carico ottimale) e la sua durata (4gg-5 sett.) (Mujika, 2003)
Due strategie ottimali: (overload= ulteriore sovraccarico subito prima del tapering)
1. No over load: Riduzione del carico del 31% senza carico di overload
2. Over-load block: Riduzione del carico del 39% preceduto da un blocco di overload (maggiore
capacità di prestazione ma tempi più lunghi di recupero)
Durata
La durata ottimale dipende dal precedente carico di allenamento: tanto più lunga tanto più intenso
L’overeaching precedente, 8-14 gg . Da ciò non dipende però l’entità della riduzione.
Troppo lunga porta alla perdita degli effetti dell’allenamento, troppo breve porta all’insorgere della fatica
Intensità
intensity of training needs to be maintained throughout the taper for all sports and events. Intensity should
not be reduced or increased when dropping training load during the taper.
• parametro chiave per mantenere gli adattamenti
• dà senso di efficienza all’atleta
(Mac Neely, 2007)
Diminuire eccessivamente il carico diminuisce la fatica MA causa la perdita degli adattamenti
Volume
VO2 max= si mantengono miglioramenti anche per 10/15 sett
Riduzione ottimale: dal 41 al 60% dei valori pre-taper
Alcuni studi hanno dimostrato maggiori benefici in riduzione cospicua rispetto a moderata -50-70%
Moreover, this drop in training volume should be done by reducing each training sessions duration, not
how often you train. Meglio diminuire la durata di ogni sessione, piuttosto che il numero di sessioni
Frequenza
Da mantenere inalterata o poco ridotta (33%), perché :
potrebbe interferire con gli altri paramentri (intensità e volume), soprattutto negli atleti di alta
qualificazione
Vantaggio di tipo psicologico (“ feel”)
Pattern del Taper (teoria del calo esponenziale e non lineare)
Il “fast decay method” con una rapida diminuzione del volume di allenamento iniziale e minore vicino alla
gara appare essere più efficace
RISCALDAMENTO
Per riscaldamento s’intendono tutte quelle misure adottate per preparare gradualmente, fisiologicamente
e psicologicamente, l’atleta al carico di lavoro sia esso allenamento o gara
• per migliorare le prestazioni
• per ridurre il rischio di infortuni
Tipi di riscaldamento
Riscaldamento attivo: Esecuzione pratica dei movimenti
Riscaldamento passivo: Riscaldamento periferico, sottoforma di docce, frizioni, massaggi: una integrazione
Riscaldamento “psicologico”: ESECUZIONE MENTALE DEI MOVIMENTI
Utile se:
• abbinato al riscaldamento pratico
• per movimenti semplici o automatizzati
• sport tecnico combinatori (es. ginnastica)
Risposta fisiologica del riscaldamento:
Ottimizzare i singoli sistemi funzionali per la capacità prestativa dell’atleta
Innalzare la temperatura da 37° a 38.5°/39° (temperatura ottimale)
Aree di influenza del riscaldamento
STRUTTURALE Sistema neuromuscolare ed articolare
ORGANICA Sistema cardiovascolare respiratorio e termoregolazione
PSICHICA Concentrazione
STRUTTURALE
Velocizzazione della propagazione dello stimolo nervoso.
Diminuzione della viscosità muscolare e degli attriti articolari.
Miglioramento delle reazioni biochimiche.
Migliore elasticità a livello muscolo-tendineo. (diminuzione della stiffness)
ORGANICA
Innalzamento della temperatura corporea.
Migliore irrorazione sanguigna capillare.
Miglioramento degli scambi gassosi.
Migliore rifornimento e utilizzazione dell’ossigeno.
PSICHICA
Abbassamento della soglia degli organi di senso e recettori deputati a recepire informazioni.
IL RISCALDAMENTO PASSIVO
Il riscaldamento PASSIVO permette l’innalzamento della temperatura senza il consumo dei substrati
energetici .
Determina un aumento della temperatura corporea utilizzando mezzi esterni (docce calde, massaggi,…).
Short-term performance (<10 secondi)
- Migliora la velocità di reclutamento delle fibre muscolari
- E’ utile nelle azioni dinamiche, è poco efficace nei gesti caratterizzati dalla massima forza isometrica
Intermediate performance (da 10 secondi a 5 minuti)
- Migliora l’efficenza meccanica del reclutamento delle fibre muscolari
Long-term performance (>5 minuti)
- Non è consigliabile: nelle performance a lungo termine l’elevata temperatura è un fattore limitante della
prestazione
FATTORI ESOGENI
Momento della giornata
La capacità di prestazione fisica aumenta durante il corso della giornata
Maggiore irrorazione sanguigna
Maggiore Temperatura corporea interna
Abbiamo il picco alle h 15.00
Al mattino riscaldamento più graduale e prolungato
Sport specifico
Diverse tipologie di riscaldamento a seconda dei diversi tipi di sport
Es: Sport con elevata flessibilità
Maggiore allungamento muscolare
Es: sport di resistenza
Maggiore aumento VO2
Programmi di riscaldamento standardardizzati
Temperatura esterna
Temperatura esterna elevata porta ad una riduzione del riscaldamento
Temperatura fredda riscaldamento prolungato
Abbigliamento adeguato
FATTORI ENDOGENI
Età
Maggiore è l’età, più il riscaldamento deve essere più prudente e progressivo (degenerazione del
muscolo)
Differenza tra giovane e anziano 10÷ 60 minuti
Stato di allenamento
Volume e intensità devono essere regolati secondo lo stato di allenamento
Un’intensità troppo elevata in un soggetto poco allenato può produrre uno stato di affaticamento
peggiorando la prestazione e il rischio d’infortuni
Atteggiamento mentale
Motivazione e atteggiamento orientato verso la prestazione possono rafforzare l’efficacia del
riscaldamento
Stato ottimale di eccitazione nervosa
EFFETTO SULLE CAPACITA’ COORDINATIVE
• Miglioramento del funzionamento Sistema Nervoso Centrale
• Miglioramento della trasmissione degli impulsi nervosi: un aumento della temperatura corporea di
2° C produce un’accelerazione della velocità di contrazione del 20%.
• Maggior livello di eccitazione delle unità motorie reclutate e impiegate nella prestazione successiva
(>capacità di lavoro fisico dell’atleta)
Organica
Miglioramento degli cambi a livello Cellulare
Opportuno adattamento allo sforzo.
Psichica
Attivazione dei processi attentivi.
LA MOBILITA’ ARTICOLARE
La mobilità articolare è la capacità del complesso muscolo-tendineo di eseguire movimenti di grande
ampiezza (Bellotti, Matteucci 1999)
L’Elasticità o compliance: proprietà del muscolo di ritornare alla forma iniziale dopo aver subito una
deformazione a causa di una forza esterna. Allenamento: ottenere un miglioramento della mobilità e della
compliance a carico soprattutto delle unità muscolo tendinee.
Stiffness
Il coefficiente k dipende
dalla forza di contrazione del muscolo stesso (più è contratto e più è rigido)
dalla lunghezza a cui viene esercitata la forza muscolare ( più è lungo e meno è rigido).
Perciò muscoli corti fortemente contratti sono molle molto più rigide di muscoli lunghi debolmente
contratti
Fmolla= -kd k=coefficiente elastico, d=deformazione
VANTAGGI PER LA PRESTAZIONE
Generali
• Prevenzione di alcuni traumi e delle lesioni.
• Prevenzione posturale e degli squilibri muscolari
• Ottimizzazione della capacità di ristabilimento.
• Atteggiamento ottimale verso l’allenamento
Sport specifici
• Miglioramento della fluidità, dell’armonia e dell’espressività del movimento
• Allarga la gamma delle tecniche motorie specifiche e accelera il processo di apprendimento
motorio
• Miglioramento delle principali forme di sollecitazione motoria di tipo organico-muscolare:
1. Forza, (prestiramento)
2. Rapidità, (sprint)
3. Resistenza e capacità di rilassamento
Nel dettaglio:
Forza, con l’aumento del prestiramento può essere erogata una maggiore forza (diagramma lunghezza
tensione)
Rapidità, una buona tecnica di corsa nello sprint: per esempio un prestiramento della muscolatura
surale con un ottimale ampiezza dell’articolazione talo-crurale, permette un maggiore impulso di forza
nella spinta a terra e inoltre un movimento posteriore della gamba di slancio fino all’altezza dei glutei
(della cui esecuzione sono responsabili i flessori dell’anca e un’ottimale allungamento del muscolo retto
femorale) permette un successivo potente movimento di avanzamento dell’arto
Resistenza aumento dell’economia della corsa cioè una minore opposizione da parte degli antagonisti
fa diminuire il lavoro degli agonisti
Inoltre
Migliore compliance (Bishop,2003; Young 2002);
Diminuzione della Stiffness classificata come temporaneo cambiamento di elasticità (Alter,1996);
Diminuzione della Stiffness come miglioramento cronico della flessibilità (Wilson,1992);
Aumento della lunghezza muscolare (Alter,1996);
Aumento della tolleranza al dolore da allungamento (Magnusson,1996);
Prevenzione (Smith,1994)e riduzione traumi (High,1989);
Miglioramento della performance (Young,2007).
LIMITI ALLA MOBILITA’
Struttura ossea e tipi di articolazione
Muscoli 41%
Tendini e tessuto connettivo 10%
Cute 2%
Ponti actina-miosina
Stabili e attivi anche a riposo, generano la maggior parte della tensione passiva (Proske,1999)
Durante lo stiramento alcuni ponti si staccano altri si ricostituiscono ed il rilasciamento è per lo più di
natura miogena
Tessuto connettivo
Elementi elastici in parallelo (fasce e connettivo tra i fascicoli)
Congiunzione tendine-osso
Tendine e Congiunzione tendine muscolo
Aponeurosi e fasce muscolari
La fascia è una rete di membrana compatta poco elastica nelle quali sono sparse fibre collagene.
Il collagene una proteina che si modifica, in dipendenza dalla tensione del tessuto: se la tensione del
tessuto è continua, lenta, prolungata, le molecole di collagene si dispongono in serie, le fibre ed i fasci si
allungano, se sottoposto a tensioni brevi, veloci e ripetute, le molecole si dispongono in parallelo, le fibre
ed i fasci si addensano, diventano s compatti e resistenti, ma perdono proporzionalmente in elasticità.
I muscoli e le ossa sono organizzati e sostenuti da questa rete, come pure tutti gli elementi che
costituiscono il corpo umano.
Le fasce muscolari contengono tre tipi di meccanocettori:
I corpuscoli di Pacini e corpuscoli Paciniformi che rispondono a rapidi cambiamenti di pressione e alle
vibrazioni
organi di Ruffini che rispondono anche ai cambiamenti di pressione a lungo termine ed agli stiramenti
laterali
recettori interstiziali del tessuto miofasciale (interstitial muscle receptors ) rispondono a cambiamenti
di pressione e tensione, oltre che assolvere la funzione di recettori del dolore.
Recettori del dolore
Legamenti e capsule
Costituiti da fibre elastiche di elevata estensibilità e quindi allenabilità
Un’eccessiva estensione delle strutture legamentose e delle capsule non porta ad un aux significativo
della mobilità ma rischio di traumi
Tendine: 70% fasci paralleli di fibre di collagene + mucopolissaccaridi elastina spessa (in serie ed in
parallelo attraverso il sarcolemma e la lamina basale)
Stadi: ondulato, lineare e di lacerazione (parziale o totale)
Stiramento e deformazione <1% = ondulato
>1% sino 3% teso (salti-corsa)
<3-8% lacerazione parziale (potenziamento del tendine)
>8% lacerazione totale
(Buttler,1978)
Con l’allungamento= rimaneggiamento delle proteine
(Martin, 1999)
La sensibilità propriocettiva
Indica l’insieme dei segnali nervosi che si originano durante il movimento
organi muscolo tendinei del Golgi
fusi neuromuscolari
altri recettori, tattili, pressori , dolorifici, ecc.
Organi tendinei del Golgi = inibizione motoneuroni agonisti
Collocati nel punto di giunzione tra fibre muscolari e corpo tendineo fino al punto di inserzione
della capsula.
Maggiormente sensibili alle tensioni generate dalle tensioni generate dalle contrazioni muscolari
piuttosto che all’allungamento passivo
(importante ruolo nel PNF)
Fusi neuromuscolari: Riflesso miotatico
E’ dovuto all’azione dei fusi : risposta di tipo contrattile nei confronti di un repentino ed inaspettato
aumento della lunghezza del muscolo
Il riflesso presenta due componenti:
una contrazione fasica vivace e di breve durata, che viene evocata da variazioni dinamiche della
lunghezza del muscolo (rimbalzi);
una contrazione tonica meno vivace ma di maggiore durata, provocata dallo stiramento statico del
muscolo quando questo viene allungato ulteriormente.
Innervazione reciproca
Lo stiramento di un muscolo provoca il rilasciamento del muscolo antagonista.
Si può affermare che lo stiramento provoca l'eccitamento di alcuni motoneuroni del midollo spinale
e l'inibizione di altri. Le fibre afferenti stabiliscono connessioni monosinaptiche con i motoneuroni
col muscolo omonimo e muscoli sinergici.
Inibiscono i muscoli antagonisti tramite apposito interneurone inibitorio
L’allenamento permette di migliorare decisamente l’inibizione reciproca diminuendo la co-contrazione
indesiderata ed è per questo che l’atleta avanzato mostra gesti più fluidi del principiante che va a scatti: la
co-contrazione indesiderata impedisce la corretta coordinazione muscolare, ma è il prezzo iniziale da
pagare per la “novità” del movimento.
Ipotesi di adattamenti conseguenti allo stretching
Innalzamento del riflesso da stiramento (plasticità adattativa del SNC nella modulazione della soglia
di intensità della risposta)
Aumento numero sarcomeri in serie
Semipermanente aumento lunghezza delle fasce, tendini e tessuto cicatriziale, legamenti.
Aumento della tolleranza al dolore
Modulazione della stiffness attraverso una variante strutturale della titina
Produzione di sostanze che diminuiscono la resistenza viscoelastica del connettivo (lubrificazione)
stretching 10” 5 rip 15” rest
( Kubo,2002)
Conseguenze allungamento
Aumento della tolleranza allo stiramento (innalzamento soglia fusi, i recettori del dolore i primi ad
essere stimolati e/o i centri midollari intersegmentari, oppure i centri nervosi di elaborazione delle
informazioni o di formazione della percezione)
Aumento dei sarcomeri in serie
Diminuzione dell’eccitabilità dei motoneuroni
Dopo un ciclo di lavoro,non si riscontrano modificazioni durature di questi parametri.
Modificano la rigidità (diminuzione) e la viscoelasticità.
Solamente l’ampiezza articolare (ROM) viene aumentata in maniera stabile probabilmente per
l’aumento della cosiddetta “tolleranza allo stiramento”.
Si nota anche una diminuzione della rigidità passiva e del tono muscolare
Gli esercizi di stiramento influenzano i parametri neuromuscolari, hanno un effetto di rilasciamento
ATTIVO
La massima escursione di movimento raggiunta contraendo i muscoli agonisti e rilassando i muscoli
antagonisti. La tensione degli agonisti contribuisce al rilassamento degli antagonisti
PASSIVO
La massima escursione di movimento raggiunta per azione di forze esterne (forza di gravità, attrezzi, azione
di un compagno)
Statico
Raggiungimento e mantenimento della max posizione di allungamento
Dinamico
Allungamento a velocità adatta e sport-specifica
Isometrico
Stretching
Contrazione contro resistenza (7-15s) rilassamento
Balistico
Tecnica esecutiva ritmica con esiguità di tempo di allungamento e che stimola il riflesso da stiramento
I metodi più efficaci (PNF) comportano una contrazione eccentrica del muscolo allungato.
Se si utilizzano contrazioni muscolari prima dello stiramento diminuisce la tensione passiva actina-miosina
Contrazione in allungamento = EMG 155% (elettromiografia)
Facilitazione propriocettiva neuromuscolare(combinazione passivo e isometrico) PNF
CR hold-relax tecnique (Solveborn)= azione inibitoria degli organi del Golgi:
• Contrazione isometrica volontaria 10-30s
• Rilassamento 2-3 s
• Allungamento passivo 20-30 s
CR hold-relax –antagonist –tecnique = azione con utilizzo innervazione reciproca
• Contrazione isometrica volontaria antagonista
• Allungamento passivo agonista 20 s
Metodo combinato (Wydra): rilassamento tramite i due meccanismi GTO + innervazione reciproca:
• Massima contrazione volontaria agonisti
• allungamento degli agonisti e contemporanea contrazione degli antagonisti
Durata effetto neuromuscolare = 5 sec
Evitare contrazioni troppo prolungate, Intensità ottimale resistenza 60-65% MCV.
QUANDO?
Pre performance = di preparazione
Post performance = per un migliore recupero
Durante l’allenamento per migliorare la mobilità articolare
Allenabilità e basi anatomo fisiologiche
Allenabilità
• Frequenza: una o due volte al giorno
• Età ottimale tra i 10 e 14 anni
• Va sempre considerato collegato all’allenamento della forza
Fattori condizionanti
• Età e sesso
• Massa Tono muscolare
• Recettori muscolo-tendinei
• Stato di riscaldamento
• Affaticamento muscolare
• Temperatura umidità
• Orario
Metodi di stretching
Metodologia efficace
Movimenti lenti con ampiezza gradualmente crescente in regime di lavoro muscolare eccentrico
(cedente)
Durata: picco tra 10-20” per esercizi a lunga durata e 15-25” per ripetizioni
De Vries metodo hata –yoga= esercizi di allungamento statico di lunga durata (effettuo residuo di
30-60”)
Utilizzo di Sovraccarichi leggeri (dipende dalla velocità)ù
Terapie manuali a carico della fascia
La stimolazione dei meccanocettori interstiziali, di Ruffini , ed in parte degli organi del Golgi , provocano un
aumento dell’ attività vagale, possono condurre non solo a cambiamenti locali delle dinamiche dei fluidi e
del metabolismo dei tessuti, ma anche a un rilassamento del tono muscolare.
Uso delle vibrazioni meccaniche
Aumento della soglia per il dolore
Aumento del flusso ematico
Aumento della temperatura locale
Stimolazione dei recettori del Golgi
CONSIDERAZIONI FINALI ED EIMPLICAZIONI PRATICHE
Tutti i metodi descritti migliorano la mobilità articolare
Riduzione dell’incidenza di infortuni (Smith 1994) (Pope 1998 +/-) e dolore post-esercizio (Ansersen
2005)
Stretching Ballistico :
svantaggi danno e dolore muscolare (de Vries and Hous 1994, Foss and Keteyian 1998 ecc)
prima di una massima contrazione volontaria causa una diminuizione della forza di
circa il 7% (Nelson and Kokkonen 2001)
vantaggi migliora la flessibilità dinamica (scuola Sovietica)
Stretching Statico:
svantaggi danno muscolare maggiore (CK) di quello ballistico (Smith et al. 1993)
prima di un salto decremento nell’esecuzione del salto in basso (DJ) e Squat jump (SJ)
vantaggi facilmente applicabile a diversi gruppi muscolari (De Vries 1980)
Stretching PNF : non effetti negativi sulla performace di entrambi i salti (Young and Elliott 2001)