INDICE
Introduzione
Pag. 3
CAPITOLO I : Le capacit
motorie
Le capacit coordinative
Le capacit condizionali
I tests e le analisi nello sport
Pag. 5
Pag. 7
Pag. 14
Pag. 25
Pag. 25
Pag. 48
Pag. 50
Pag. 50
Pag. 53
Pag. 60
CAPITOLO II : Cenni di
fisiologia e psicologia
Pag. 34
Pag. 42
Conclusione
Bibliografia
Ringraziamenti
Pag. 65
Pag. 66
INTRODUZIONE
Questa tesi nasce con lobiettivo di mostrare quanto la video analisi possa essere daiuto
al personale qualificato. Utilizzando un software di nome Dartfish, loperatore in
grado di visualizzare ed elaborare i parametri desiderati, oggettivando e facendo cos
uno studio scientifico ed attendibile sul gesto preso in esame.
Il soggetto analizzato completamente privo di qualsiasi vincolo. Lunica attrezzatura
da utilizzare sono dei marker adesivi da posizionare ad esempio sulle articolazioni, sul
baricentro, sullo sterno ecc. e una macchina fotografica digitale.
La macchina fotografica consigliata per questo software la Casio Exilim EX-FH20
dotata di particolari opzioni a noi utili. La Casio EX-FH20 scatta 40 foto al secondo ed
esegue riprese filmate ad alta velocit fino a 1.000 fotogrammi al secondo.
Con la ripresa di immagini in serie highspeed possono essere scattate fino a 40 foto al
secondo. La velocit delle immagini pu essere variata durante la ripresa da 1 a 30 foto
al secondo fino a 8 megapixel o a 40 foto fino a 7 megapixel. Si possono scattare al
massimo 40 foto in un secondo, oppure passo passo 1, 3, 5, 10, 15 o 30 foto in
brevissimo tempo, come ad esempio 10 foto in 4 secondi.
Loperatore eseguir dei filmati o delle fotografie multi scatto che verranno poi scaricati
ed analizzati tramite Dartfish.
possibile esportare i dati creando cos dei files in formato excel, tabelle, immagini
facilmente utilizzabili in presentazioni o da utilizzare come archivio dellatleta.
Dartfish un programma in grado di analizzare molteplici parametri tra cui capacit
coordinative, capacit condizionali, momenti particolari di una partita, salti, corsa e non
solo. Nella sezione dedicata ci sar lapprofondimento.
Inoltre ho utilizzato la video analisi per oggettivare il metodo kettlebells dato che non
esistono studi veri e propri su questo attrezzo. Tramite i filmati da me eseguiti e il
software Dartfish stato possibile registrare alcuni parametri molto significativi, sia
positivi che negativi.
Ho applicato la video analisi al metodo kettlebells collaborando con la palestra Life
Fitness Sport di Urgnano (BG).
La tesi articolata in quattro parti.
La prima prende in analisi le capacit motorie (capacit coordinative e capacit
condizionali) e i tests sportivi. Ricordo che le capacit motorie sono parametri
analizzabili.
Passiamo alla seconda parte dove troviamo cenni di fisiologia e cenni sullattivit
psichica. Questo per fare capire perch la video analisi cos utile come feedback
allatleta. Non serve solamente per trarre dati biomeccanici; voglio ricordare che luomo
il risultato dellunione tra la mente e il corpo.
Nella terza parte vi la descrizione della video analisi, la storia di Dartfish il suo
impiego, come si utilizza e perch si utilizza.
Quarta ed ultima parte la sezione dedicata alla parte pratica: finalmente riporto tutti
i dati ricavati tramite il software. Ho rilevato dei dati outdoor e dei dati indoor in sport
molto diversi tra loro proprio per mostrare anche la versatilit di questo programma
oltre allutilit.
CAPITOLO I
LE CAPACIT MOTORIE
L'obbiettivo fondamentale della preparazione fisica di migliorare o di potenziare le
qualit fisiche, o meglio, le capacit motorie, espressione quest'ultima che, da qualche
anno, nella letteratura internazionale si preferisce usare in sostituzione di quella di
qualit fisiche.
Nello sport infatti appare pi appropriato il termine "capacit" che definisce una misura
di potenziale motorio dell'atleta, di valore per estremamente modulabile, invece di
qualit "fisiche" che indica gi valori elevati in qualsiasi ambito di prestazione.
L'insieme delle capacit motorie si soliti suddividerlo in due gruppi fondamentali: le
capacit condizionali e le capacit coordinative. Il primo gruppo indica un insieme di
capacit determinate prevalentemente da processi metabolici e da valori di disponibilit
e di estrinsecazione energetica. Il secondo gruppo indica invece un insieme di capacit
determinante essenzialmente dalla funzione della coordinazione motoria, cio della
capacit di organizzare, controllare, regolare il movimento. Le capacit condizionali
sono rappresentate dalla forza, dalla velocit, dalla resistenza e dalla flessibilit,
capacit quest'ultima che viene ad assumere una posizione intermedia tra le capacit
condizionali e quelle coordinative, avendo sia una componente anatomico condizionale
che una componente coordinativa.
Quelle coordinative sono un gruppo sintetizzabile secondo Blume ed altri autori in:
- capacit di orientamento spazio temporale;
- capacit di reazione;
- capacit di trasformazione del movimento;
- capacit di differenziazione;
- capacit di equilibrio;
- capacit di combinazione dei movimenti;
- capacit di ritmizzazione.
LE CAPACITA COORDINATIVE
Definite anche con i termini di destrezza, coordinazione, abilit motorie, ecc., le
capacit coordinative sono determinate dai processi di organizzazione, controllo e
regolazione del movimento.
L'apprendimento di un gesto sportivo facilitato dalla presenza in memoria di un ricco
bagaglio di precedenti coordinazioni acquisite, pertanto il miglioramento della destrezza
permette di:
- coordinare movimenti precisi;
- apprendere facilmente e rapidamente nuovi movimenti;
- adattare velocemente le precedenti esperienze motorie a nuove situazioni;
- esprimere in maniera efficace le doti di forza, resistenza e rapidit.
Il periodo migliore per allenare le capacit coordinative compreso tra i 7 e i 16 anni. Il
nostro caso riguarda il periodo definito come prima et scolare ( 7-11 anni).
Questo un periodo ottimale per intervenire sulle capacit coordinative, infatti,
l'apprendimento molto veloce, anche se non corrisponde un'adeguata fissazione dei
movimenti. Per questa ragione, quanto di nuovo appreso deve essere ripetuto un
numero sufficiente di volte, se si vuole che sia integrato stabilmente nel bagaglio
motorio del bambino.
5
LE CAPACITA CONDIZIONALI
FORZA
Forza: molti di noi usano ogni giorno questa parola, con cui ci sentiamo a nostro agio
per lintimo rapporto che abbiamo con essa; in realt esprime un concetto estremamente
complesso che non sempre pu essere spiegato e compreso limitandosi ad una semplice
definizione, tanti sono i fattori che interagiscono per produrla.
La letteratura sportiva definisce la forza come la capacit delluomo di vincere o di
opporsi ad una resistenza esterna mediante impegno muscolare.
La prestazione della forza pu essere limitata da diversi fattori che possono essere
strutturali-anatomici, fisiologici-biochimici, psiconeurologici-psicosociali, esterniambientali.
Tra questi ricordiamo:
La qualit delle fibre muscolari: distribuzione nel muscolo del patrimonio di
fibre rosse (ST) e fibre bianche (FT). Soggetti pi ricchi di fibre FT sono pi
forti rispetto ai soggetti con un numero maggiore di ST.
La capacit di attivare pi fibre muscolari possibili: la frequenza di impulsi che
i neuroni motori trasmettono ai muscoli consente di superare il limite di soglia
nel coinvolgimento di pi fibre. Viene definita coordinazione intramuscolare
lottimale sincronismo di intervento massimale delle fibre; il reclutamento
muscolare segue il principio di Hennmann.
Lintervento coordinato dei muscoli sinergici: la prestazione di forza
maggiore se il muscolo agonista coadiuvato dallintervento dei muscoli
sinergici che partecipano allo stesso movimento (coordinazione
intermuscolare).
La sezione trasversa del muscolo: un muscolo a sezione trasversa maggiore
sviluppa pi forza (2-3 kg per cm al quadrato).
Gli attriti interni dovuti alla viscosit e al grado di elasticit delle componenti
muscolari.
Laumento del peso corporeo (massa magra): dovuto allaumento delle sezioni
trasverse dei muscoli.
La disponibilit delle riserve energetiche e il loro ottimale utilizzo.
La corretta modulazione di intervento dei muscoli antagonisti: la contrazioni di
questi ultimi ostacola il movimento.
La corretta esecuzione del gesto tecnico: migliorando la tecnica di esecuzione
del movimento specifico migliora anche la prestazione di forza.
La forza, nel suo significato pi generale, fondamentale per tutti gli atleti e per tutti
gli sport a patto di saper chiaramente distinguere di quale tipo abbiamo bisogno e da
dove viene lenergia per produrre la massima potenza.
I vari tipi di forza
possibile distinguere diversi meccanismi che lorganismo utilizza per produrre
energia, resintetizzando lATP (adenosintrifosfato).
A seconda del tipo di sport o attivit praticata noi utilizziamo uno di questi sistemi che
si distinguono in anaerobici e aerobici.
Il meccanismo anaerobico si suddivide ulteriormente in anaerobico alattacido e in
anaerobico lattacido.
Il primo sistema utilizza, per resintetizzare lATP, la fosfocreatina (CP); il sistema
pi potente che il nostro organismo ha a disposizione, consente di effettuare sforzi ad
intensit massimale per un tempo per estremamente breve (max 6-8 secondi). Intensit
e durata sono sempre inversamente proporzionali, ovvero, pi alta sar lintensit di
sforzo e minore sar la possibilit di protrarre lo sforzo nel tempo.
Viene definito alattacido quando non vi accumulo di acido lattico.
Il secondo sistema produce energia utilizzando, mediante la glicolisi, gli zuccheri
(glicogeno) come carburante. Essendo lintensit di sforzo sub-massimale ed essendo
insufficiente lapporto di ossigeno vi accumulo di acido lattico (per ogni molecola di
glicogeno utilizzato si producono due molecole di acido lattico), con conseguente calo
di prestazione (durata intorno ai 40-60 secondi).
Il terzo sistema invece produce energia utilizzando a scopo energetico glicogeno e
grassi.
Siccome lintensit di sforzo bassa lossigeno respirato e sufficiente a coprire le
necessit organiche e quindi durante la glicolisi lorganismo in grado di riconvertire
lacido lattico prodotto in acido piruvico e quindi non si ha accumulo. A causa
dellintensit bassa sar possibile prolungare lo sforzo per tempi lunghi.
Tipi di forza differenti sono caratteristici di ognuno di questi meccanismi; trascurare
lallenamento della forza uno degli errori pi gravi che un atleta possa fare; il
secondo errore allenarsi per un tipo di forza sbagliato.
Espressioni di forza
La forza pu essere manifestata con espressioni dinamiche o statiche.
Le dinamiche comprendono espressioni:
Concentriche (o superanti o vincenti o positive): quando la forza superiore alla
resistenza.
Eccentriche (o cedenti o negative): quando la forza inferiore alla resistenza.
Combinate (o pliometriche): quando la fase concentrica viene preceduta da una
contrazione eccentrica che prepara e favorisce una veloce inversione di
movimento.
Isocinetiche: quando, mediante lutilizzo di particolari attrezzature
computerizzate, si riesce a mantenere costante la velocit angolare di
movimento.
Auxotoniche: quando mediante lutilizzo di particolari resistenze (elastici) la
tensione muscolare aumenta durante il movimento.
Le statiche comprendono espressioni:
Isometriche: quando non vi variazione della lunghezza del muscolo durante la
contrazione.
Classificazione
La letteratura sportiva classica segue tre forme fondamentali della forza che
vengono codificate con il nome di forza massimale, forza veloce (o rapida), forza
resistente.
8
VELOCITA
Fattori fondamentali della velocit
Secondo Zaciorskj si possono distinguere tre fattori fondamentali:
1. il tempo di reazione motoria;
ha un tempo di latenza di:
0,11 sec. Nella reazione motoria semplice
Da 0,25 a 1 sec. Nelle reazioni motorie complesse (sono legate allesperienza)
2. la rapidit del singolo movimento;
3. la frequenza dei movimenti.
Sviluppo della velocit
Lo sviluppo della velocit condizionato dalla crescita complessiva dellindividuo in
primo luogo dalla sua maturazione fisiologica.
Rispetto alle altre capacit fisiche, la sua alienabilit, di norma, sensibilmente
inferiore: secondo Filin gli incremento non superano il 18/20% e le possibilit
dintervento si possono realizzare solo in et precoce.
Il periodo pi importante per lo sviluppo della velocit va dai 6 ai 14 anni. In seguito
savranno modesti progressi solo attraverso sforzi rilevanti.
Relazione tra velocit di movimento e di reazione
stato dimostrato che non esiste relazione tra velocit di movimento e velocit di
reazione motoria. Nella velocit di movimento sia ciclico sia aciclico concorrono anche
in forma determinante la forza veloce e la mobilit articolare.
Reazione motoria: sviluppo massimo 18-25 anni poi decade. A 45 anni uguale 8 12
(Pieron)
Velocit di movimento: aumento notevole tra gli 812 anni. Et in cui secondo Hery e
Rogers savrebbe un incremento del 52/54%. Il massimo livello raggiunto tra i 15/17
anni negli individui non allenati.
Metodo per lo sviluppo della velocit
Metodo per cui una distanza breve percorsa una sola volta o ripetuta, con
partenza da fermo (es. 30/50 mt. Nella corsa, 15/18 mt. Nel nuoto, 100 nel
ciclismo ecc.);
metodo a staffetta;
esercizi di reazione con scatto;
metodo ludico (piccoli giochi e giochi sportivi)
metodo dellesecuzione ripetuta in serie di esercizi alternati di rapidit e di forza
veloce.
Lallenamento della velocit va svolto preferibilmente allinizio della seduta, dopo un
breve riscaldamento poco faticoso.
In genere per lo sviluppo di una buona quantit di lavoro dedicato alla velocit bisogna
avere una buona capacit aerobica, per se nettamente inferiore a quella necessaria alle
specialit di resistenza.
MOBILITA ARTICOLARE
La mobilit articolare,detta anche articolarit, articolabilit, flessibilit, estensibilit,
ecc., la capacit che permette di compiere movimenti ampi ed al massimo della
escursione fisiologica consentita dalle articolazioni.
Questa possibilit condizionata:
- dalla struttura ossea dellarticolazione (incongruenza delle superfici articolari a
contatto);
- dalle sue componenti anatomiche e funzionali (grado di estensibilit dei legamenti,
tendini e muscoli);
- dalla bassa la temperatura ambientale;
- dallinsufficiente livello di riscaldamento del corpo.
Fra gli 11-14 anni, sia nei maschi che nelle femmine, abbastanza facile incidere sulla
articolabilit in quanto, ad una massa muscolare ridotta, si unisce una struttura tendineolegamentosa particolarmente elastica. Dopo ladolescenza, con la maturazione
progressiva dellapparato muscolare, inizia a decrescere.
Effetti degli esercizi di allungamento muscolare
- riduzione della tensione muscolare;
- prevenire o limitare i traumi allapparato locomotore;
- attenuazione di dolori e contratture muscolari;
- miglioramento della circolazione sanguigna e, quindi, facilitazione nellallenamento e
nel recupero;
10
Allungamenti balistici
Metodo del contromovimento
Consistono nel far precedere lesercizio di mobilitazione da un contromovimento, in
modo che linerzia della regione corporea messa in movimento riduca la resistenza del
tessuto connettivo.
I movimenti possono essere lenti o ad azione balistica intensa. Sono da preferire i
movimenti lenti. Questo metodo, infatti, in soggetti non allenati, soprattutto dopo le
prime sedute, pu causare dei dolori muscolari che durano 2 o 3 giorni.
Questo tipo di allungamento pu evocare un forte riflesso miotatico e lasciare il
muscolo in posizione pi accorciata di quanto non fosse prima di cominciare lesercizio.
Carico di lavoro: serie continua di 8/15 ripetizioni alla massima ampiezza articolare.
Metodo della contrazione attiva dei muscoli antagonisti
Il metodo che produce uno stiramento pi efficace del precedente, sfrutta le tecniche
propriocettive e consiste nel far accompagnare il movimento balistico lento da una
contrazione attiva dei muscoli antagonisti, quindi mantenere la posizione per 10 secondi
prima di un ulteriore stiramento.
Stretching statico
Si tratta del metodo per lo sviluppo della mobilit articolare pi diffuso grazie alla
pubblicazione di Bob Anderson. Si ricerca, con questo metodo, la massima ampiezza
articolare raggiungibile spontaneamente, attraverso un movimento lento e dolce (per
inibire il riflesso miotatico di stiramento) e si mantiene questa posizione per 20/30
secondi.
La tensione facile
Durante la ricerca della massima ampiezza articolare, quando si inizia a sentire una
certa tensione sui muscoli stirati, occorre fermarsi per 10/30 secondi. La tensione
dovrebbe diminuire.
La tensione di sviluppo
Dopo la fase di tensione facile si passa lentamente alla tensione di sviluppo. Si
raggiunge lentamente una tensione discreta e la si mantiene per 10/30 secondi. La
tensione dovrebbe diminuire.
11
LA RESISTENZA
Concetto di resistenza e classificazioni
In primo luogo tenteremo di definire loggetto che cercheremo di valutare, in questo
caso la resistenza. Incontriamo un concetto ampio e complesso, che richiede un
trattamento dettagliato e minuzioso che, per ragioni ovvie, in questa occasione non
affronteremo.
Genericamente possiamo definire la resistenza come la capacit di realizzare uno sforzo
pi o meno intenso nel minor tempo possibile. Weineck la definisce come la capacit
psichica e fisica che utilizza uno sportivo per resistere alla fatica.
Presentiamo una concettualizzazione e classificazione chiare e succinte, dando per
scontato che il lettore conosca gi teoricamente la resistenza.
Come tutti sappiamo, lessere umano utilizza diverse vie metaboliche per fornirsi
di energia nelle varie situazioni. Quando un soggetto realizza una determinata
attivit fisica, mette in funzione le differenti vie metaboliche che gli
forniscono
lenergia necessaria per poter sviluppare questa attivit. Lentrata in funzione
di una distinta via metabolica, dipende fondamentalmente dallintensit e dalla
durata dellattivit fisica che si sta realizzando.
12
13
Un esercizio di resistenza anaerobica lattacida sar uno sforzo di forte intensit con una
durata da 30 secondi ai 2 minuti, come una corsa di 800 metri.
Negli esercizi di potenza aerobica e negli esercizi di resistenza aerobica la via
metabolica di somministrazione di energia sar formata dalla degradazione aerobica del
glucosio per mezzo della glicolisi aerobica.
Un esercizio di potenza aerobica sar uno sforzo intenso con una durata approssimativa
intorno ai 3 6 minuti, come una corsa di 1500 metri.
Un esercizio di resistenza aerobica sar uno sforzo di moderata intensit per una lunga
durata, a partire dai 6 minuti di durata, come una corsa di 5000 metri.
Test di Cooper
Obiettivo: test predittivo VO2 max, valutazione resistenza aerobica.
Procedura:
Percorrere la pi grande distanza possibile in 12 minuti dopo aver effettuato il
riscaldamento.
Le formule pi utilizzate sono:
14
Vo2 max in ml/min/kg= (Distanza percorsa in metri - 504.9) / 44.73VO2max = (Y 133) x 0,17 + 33 Y = numero di metri al minuto nel test dei 12 minuti
Vo2max = 22,351 x distanza (in km) - 11,288
Nota: lo studio di Cooper limitato per valori compresi tra 29 e 60 ml/min/kg
Margaria e Coll
Obiettivo: test predittivo VO2 max.
Procedura:
Percorrere la maggior distanza possibile in un tempo prestabilito dopo aver effettuato il
riscaldamento.
Per un tempo superiore ai 10 minuti
VO2max = (distanza in metri + (30 x tempo in minuti)) / (5 x tempo in minuti)
Per un tempo inferiore ai 10 minuti :
VO2max = [(distanza in metri + (30 x tempo in minuti)) / ((5 x tempo in minuti) + 5 )]
15
Test di Cooper
Altra denominazione: Test dei 12 minuti.
Obiettivo: Valutare la resistenza aerobica. Determinare il VO2 max.
Procedura:
Consiste nel coprire la massima distanza possibile in 12 minuti
di corsa continua. Si annoter la distanza nei 12 minuti. Il risultato si pu
valutare con la tabella di riferimento corrispondente.
16
Test di Balke
Altra denominazione: Test dei 15 minuti
Obiettivo: Valutare la resistenza aerobica
Procedura:
Consiste nel coprire la massima distanza possibile per 15 minuti
di corsa continua. Si annoter la distanza percorsa alla fine dei 15 minuti. Il risultato si
pu valutare nella tabella corrispondente.
Norme: Quando finiscono i 15 minuti, lallievo si distender e verr rilevata la distanza
percorsa.
Materiale ed installazioni: Cronometro, pista di atletica o, in assenza, un terreno
piano segnalato ogni 50 metri.
17
Test di Rockport
Altra denominazione: Test del miglio.
Obiettivo: Determinare il VO2 max in soggetti di bassa condizione fisica.
Procedura:
Consiste nel percorrere la distanza di un miglio (1609,3 metri), andando secondo
il ritmo personale dellesecutore, controllando la frequenza cardiaca al termine della
corsa, cos come il tempo impiegato. La determi- nazione del VO2 max si realizza
partendo dalla seguente equazione:
VO2 max = 132,6 (0,17 x PC) (0,39 x et) + (6,32 x S) (3,27 x T) (0,156 x FC)
Legenda:
PC = peso corporeo
S = sesso (0 = femmine; 1 = maschi) T = tempo in minuti
FC = frequenza cardiaca
Materiale ed installazioni: Cronometro, pista di atletica o terreno piano senza molte
curve e perfettamente delimitato.
Test di George-Fisher
Obiettivo: Determinare il VO2 max.
Procedura:
Consiste nel percorrere la distanza di 2400 metri nel minor tempo possibile.
Ogni 10 secondi si rilevano le pulsazioni, e con questo dato
e il tempo impiegato per realizzare la prova si calcola il VO2 max applicando
la seguente equazione.
VO2 max = 100,5 + (8,344 x S) (0,1636 x PC) (1,438 x T) (0,9128 x FC)
Legenda:
S = sesso (0 = femmine; 1 = maschi) PC = peso corporeo
T = tempo in minuti
18
FC = frequenza cardiaca
Materiale ed installazioni: Cronometro, pista di atletica o terreno piano senza molte
curve e perfettamente delimitato.
Cat-Test
Altra denominazione: Test di Chanon e Stephan. Curva di recupero cardiaco
di Raymond Chanon.
Obiettivo: Determinare lindice del VO2 max. Determinare le soglie aerobica e
anaerobica. Determinare la curva di recupero della frequenza cardiaca.
Procedura:
Consiste nel realizzare tre prove di intensit e distanza crescenti separate tra loro da
10 minuti di recupero. Quanto maggiore sar la capacit aerobica del soggetto,
maggiore sar la distanza che riuscir a percorrere.
Prima prova: la distanza da percorrere sar di 800, 100 o 1200 metri, in un
tempo approssimato di 6-8 minuti e con una frequenza cardiaca di 140 p/m. Seconda
prova: la distanza da percorrere sar di 800, 100 o 1500 metri, e con una
frequenza cardiaca di 160 p/m.
Terza prova: la distanza da percorrere sar di 100, 1500, 2000 o 3000 metri,
e con una frequenza cardiaca uguale a quella massima.
Alla fine dellultima prova si rilever il polso nei 30 secondi iniziali dei
successivi 5 minuti, ed il numero ottenuto si metter in un grafico in cui ci sono
le indicazioni sul recupero dellesecutore. Lindice del VO2 max, le soglie aerobiche e
anaerobiche e la curva di recupero della frequenza cardiaca si determiner
partendo dalle tabelle corrispondenti.
Materiale ed installazioni: Cronometro, cardiofrequenzimetro con il software
corrispondente, pista di atletica o terreno piano senza molte curve e perfetta- mente
delimitato.
19
Test di Conconi
Obiettivo: Valutare la potenza aerobica. Determinazione della soglia anaerobica.
Procedura:
Consiste nel realizzare uno sforzo di intensit progressiva di corsa o su bicicletta
controllando la frequenza cardiaca in funzione dello aumento della velocit.
Secondo Conconi la frequenza cardiaca aumenta con laumento dellintensit
dellesercizio, fino a quando la frequenza cardiaca si stabilizza. Questo punto di
inflessione corrisponde alla soglia anaerobica.
Il protocollo per la corsa proposto da Conconi consiste nel correre in una pista
di atletica di 400 metri, incrementando la velocit di corsa ogni 200 metri. Il
protocollo per la bicicletta consiste nellincrementare la velocit ogni chilometro. La
valutazione della potenza aerobica si realizza secondo la mas- sima velocit ottenuta
e la tabella con i dati corrispondenti. Il punto corri- spondente della soglia
anaerobica, apparir a diverse velocit per ciascuna persona e si pu rilevare con la
tabella corrispondente.
Norme: Per il protocollo della corsa, lesecutore porter alla cintura un
magnetofono che gli segnaler il ritmo di corsa al raggiungimento di ogni cono.
Ciascun segnale sentito dal magnetofono dovr coincidere con il
raggiungimento del cono.
Materiale per la corsa: Pista di atletica di 400 metri, cronometro, cardiofrequenzimetro con software corrispondente, magnetofono a cassette con la
gradazione del protocollo corrispondente, coni.
Test del gradino di Harvard
Altra denominazione: Step Test.
Obiettivo: Misurare la capacit aerobica massima.
Procedura:
Consiste nel salire e scendere un gradino di 50,8 centimetri di altezza per 5
minuti con una frequenza di 30 cicli al minuto. Un ciclo si considera eseguito
quando lallievo mette un piede sopra il gradino, vicino allaltro piede, estende
completamente le gambe e le spalle, e immedia- tamente discende, e
ricomincia con il piede che sceso per ultimo. Quando lallievo termina la prova
si siede e vengono fatti tre rilevamenti del polso, di
30 secondi ciascuno, nel seguente modo: una ad un minuto dalla fine
dellesercizio (P1), laltra al 2 minuto (P2), e lultima i 3 minuto (P3). Si
ottiene il risultato del test secondo la seguente equazione:
(Durata dellesercizio x 100) : 2 (P1 + P2 + P3)
Questo risultato si pu confrontare con la tabella corrispondente.
20
Esiste una forma semplificata che consiste nel realizzare unicamente un primo
rilevamento delle pulsazioni dopo un minuto dalla fine dellesercizio. Lequazione
da applicare la seguente:
(Durata dellesercizio x 100) : (5,5 pulsazioni)
Norme: Il ritmo deve essere mantenuto costantemente durante tutta la prova. Se
lallievo si ferma per pi di 10 secondi la prova si considera finita. Per facilitare
il ritmo desecuzione si pu utilizzare un metronomo.
Materiale: Panca o gradino da 50,8 centimetri di altezza (anche di 50
centimetri sono validi), cronometro e metronomo.
Test del gradino del Forest Service
Obiettivo: Misurare la capacit aerobica massima.
Procedura:
Consiste nel salire e scendere un gradino di 38 centimetri per i maschi e di 33
centimetri per le femmine, per 5 minuti e con una frequenza
di 22,5 cicli per minuto. Si considera un ciclo quando lallievo colloca il piede sopra lo
scalino, lo raggiunge con laltro ed estende le gambe, immedia- tamente discende,
e ricomincia con il primo piede. Quando lallievo termina
la prova si siede e si riposa per 15 secondi, dopo si rilevano le pulsazioni per
i successivi 15 secondi. Con questi dati ed in funzione del sesso e del peso
corporeo si determina il punto ottenuto in una tabella di riferimento.
Norme: Il ritmo deve essere mantenuto costantemente lungo tutta la prova. Per
facilitare il ritmo di esecuzione si pu utilizzare un metronomo o stru- mento
equivalente.
Materiale: Panca o gradino con altezza appropriata (38 centimetri per i
maschi e 33 centimetri per le femmine), cronometro, metronomo con una cadenza
di 90 pulsazioni per minuto e una bilancia.
Test di Balke
Altra denominazione: Test della panca ergometrica di Balke.
Obiettivo: Determinare il VO2 max.
Procedura:
Consiste nel salire e scendere un serie di panche di 10, 20, 30,
40 e 50 centimetri in questo ordine, per due minuti in ciascuna di esse e ad un
ritmo di 30 salite al minuto. Quando lallievo non pu mantenere il ritmo
si ritiene terminata la prova. Il massimo consumo di ossigeno si calcola
grazie alla seguente equazione:
VO2 max = (h x n x 1,33 x 1,78) + 10,5
21
Legenda:
h = altezza in metri dellultima panca completata n = numero di aumento per minuto
Materiale: Panca di 10, 20, 30, 40 e 50 centimetri di altezza, cronometro,
pulsometro e metronomo.
Test di Burpee
Obiettivo: Misurare la resistenza anaerobica.
Procedura:
Lallievo esegue il seguente esercizio per il maggior numero di volte possibile in
un minuto. Lesercizio consta di cinque posizioni. Posizione
1: lallievo in piedi con le braccia lungo il corpo. Posizione 2: lallievo con le
gambe piegate. Posizione 3: con lappoggio delle mani al suolo, e realizza
unestensione delle gambe. Posizione 4: piegamento delle gambe e ritorno alla
posizione 2. Posizione 5: estensione delle gambe e ritorno alla posizione
1. Il risultato del test si pu confrontare con la tabella corrispondente.
Norme: Si considera un esercizio completo quando lallievo, partendo dalla
pozione 1 passa alla posizione 5 realizzando correttamente le posizioni 2, 3 e 4.
Materiale: Cronometro.
Test Indice di Ruffier
Obiettivo: Misurare ladattamento cardiovascolare allo sforzo.
Procedura:
Si effettua un rilevamento delle pulsazioni a riposo (P). Lallievo,
in piedi, spalle diritte e mani ai fianchi deve realizzare 30 piegamenti-estensioni
delle gambe in 45 secondi. Alla fine dellesercizio si rilevano nuova- mente le
pulsazioni (P1). Un minuto dopo lesercizio, si ripete nuovamente il rilevamento
delle pulsazioni (P2). Si applica la seguente equazione:
(P + P1 + P2 200) : 10
Il risultato un valore che si conosce come Indice di Ruffier. Questo indice si pu
valutare con la tabella corrispondente.
Norme: Il rilevamento delle pulsazioni si realizza in 15 secondi, moltiplicando per 4.
Materiale: Cronometro.
22
Procedura:
Ha le stesse caratteristiche del test di Ruffier, modificando lesecuzione nel
modo seguente:
[(P1 70) + (P2 P)] : 10
Materiale: Cronometro
Test di Zintl
Obiettivo: Determinare la capacit di recupero cardiaco.
Procedura:
Consiste nel rilevamento della frequenza cardiaca tra uno sforzo
di carico costante (come il test di Cooper), determinando il tempo che lo
esecutore impiega ad alzare la frequenza cardiaca di 100 p/m. I rilevamenti delle
pulsazioni si realizzano in lassi di 10 secondi. La valutazione si realizza, secondo il
tempo di recupero, utilizzando una tabella di riferimento. Si possono
realizzare anche tra carichi massimi di breve durata (frequenza cardiaca
massima), annotando la frequenza cardiaca a 5 minuti dalla realizzazione
della prova. La valutazione viene ottenuta utilizzando una tabella di
riferimento.
Materiale ed installazioni: Cronometro, pista di atletica o terreno piano senza molte
curve e perfettamente delimitato.
Test di Lian
Obiettivo: Determinare la capacit di recupero cardiaca.
Procedura:
Consiste nel realizzare skipping per un minuto. Si rilevano le pulsazioni in 15
secondi, prima dellesercizio e dopo la prova fino a che si produca il ritorno alla
frequenza cardiaca iniziale. La valutazione si realizza, secondo il tempo di
recupero, utilizzando una tabella di riferimento.
Norme: Lo skipping si realizza sul posto e toccando i glutei con i talloni.
Lesecutore deve tenere il ritmo di due passi al secondo.
Materiale: Cronometro.
23
CAPITOLO II
24
25
costituenti della catena proteica) essenziali per la vita che il nostro corpo non in grado
di produrre.
Come una buona macchina, anche noi abbiamo dei serbatoi conservando quegli
elementi indispensabili in caso di richiesta energetica suppletiva, come avviene durante
una attivit fisica. Il nostro corpo ha bisogno di zuccheri (cervello e muscoli ne sono i
principali usufruitori) e allora li conserviamo sotto forma di glicogeno nel fegato pronto
a trasformarli e nei muscoli, pronti ad usarli. Inoltre sottoforma di trigliceridi nel tessuto
adiposo immagazziniamo gli acidi grassi che verranno mobilizzati quando ci sar
bisogno di molta energia. Infatti questultimi pi degli zuccheri attraverso il loro
catabolismo possono produrre molta dellenergia che usata per far funzionare la
macchina umana, lATP. Senza che dimentichiamo anche la produzione di CP,
creatinfostato, che concorre con lATP al mantenimento del flusso energetico al corpo.
Per questo questa parte viene definita energetica in quanto quando la si considera o
allena si pensa ad ottimizzarla.
Questa tiene anche conto dei valori di acqua persa e acqua introdotta ben consapevoli
che quello che ingeriamo e metabolizziamo poi, attraverso i fluidi ematici verr
distribuito ai tessuti e quindi anche a muscoli e cervello. Questi li utilizzeranno durante
il gesto atletico consumandoli per permettere ai muscoli stessi di funzionare, i crampi o
il rigor mortis sono la conseguenza di una
mancanza di ATP che irrigidisce il muscolo
bloccando il ciclo dei ponti quel
meccanismo del sarcomero che sfruttando
laccoppiamento delle proteine dellactina e
della miosina e lenergia dellATP
permettono la contrazione del muscolo e
quindi il movimento. Quindi un atleta ben
allenato sapr utilizzare bene le sue
potenzialit contrattili e le sue riserve
energetiche affaticando meno il cuore
(frequenza, gettata cardiaca)
e
permettendo inoltre una buona ossigenazione dei tessuti con una frequenza respiratoria
ottimale per lattivit che si sta svolgendo (debito dossigeno). Quindi sin qui
comprensibile, da questa semplice spiegazione, del perch ci sia concentrati
nellallenare gli aspetti energetici, il cuore e i polmoni, allo sforzo attraverso
lallenamento funzionale o muscolare, cio quello dei muscoli ( gli effettori del
movimento). Ma proprio come nel nostro esempio iniziale non andrebbero dimenticati
gli altri fattori.
Fattori come quello meccanico o biomeccanico e quello psicologico sebbene siano
conosciuti sono poco approfonditi e soprattutto utilizzati nel mondo sportivo allo scopo
di incrementare performance e prevenire traumi. Sopratutto questi ultimi sono diventati
per molti club un vero problema, ha dunque tutto questo senso? Penso che la naturale
risposta sia NO.
Proviamo a fare un breve esempio per sottolineare questo aspetto prima di addentrarci
nel tema vero di questo documento; un normale stato di ansia o di preoccupazione
normalmente presente in un atleta prima della gara, questo aspetto psicologico (e con
esso molti altri) agendo sul sistema ortosimpatico possono aumentare la frequenza
cardiaca, introdurre un maggior numero di catecolamine in circolo che concorrono allo
stesso effetto, alterando con la frequenza anche la gettata sistolica e conseguentemente
quella cardiaca. Laumento della velocit del flusso di sangue conseguente, riduce la
permanenza del sangue venoso (o meglio del globulo rosso) allinterno dellalveolo ed
26
27
il
metodo
pi
efficace per
ottenerlo.
Perfezionar
e un gesto
atletico
anche
complesso
senzaltro
possibile, a
28
molti di noi verrebbero in mente i ballerini di danza classica che provano e riprovano il
gesto o il movimento di fronte ad uno specchio osservandosi, perche questo?
Losservazione di se stessi o di altri mentre mostrano il compito motorio da eseguire
uno dei sistemi di apprendimento pi accettati, losservazione stimola una parte
neuronale scoperta di recente, attraverso studi sui macachi confermata poi sulluomo
con RMN, che non a caso si chiama larea dei neuroni a specchio. Si visto che questi
interagiscono non solo nellapprendimento vocale di una nuova lingua, ascoltandola, ma
anche nellapprendimento motorio osservandolo. Quindi nella fisiologia dei rapporti
che locchio o la visione intrattiene con il SNC che dobbiamo cercare le nostre risposte.
Nella corteccia cerebrale larea visiva ben rappresentata nella zona occipitale, quindi
posteriore della testa.
La parte centrale di questarea
corrisponde alla fovea oculare larea retinica
maggiormente ricca di ricettori a forma conica deputati alla visione fine, quella centrale
di fronte ai nostri occhi posta in buona illuminazione, le area periferiche corrispondono
alla visione periferica o corpuscolare.
Questarea capovolgendo limmagine retinica elabora quello che percepiamo attraverso
la vista inviandolo alle aree sensoriali, cio a quelle aree che dal punto di vista della
percezione visiva costruiscono il movimento, danno
continuit allo stesso
permettendoci di vederlo non a scatti e ci consentono di vedere i gesti di essere biologici
che si muovono attorno a noi.
Lelaborazione sensoriale cosi accurata e precisa, (non solo per luso dellocchio ma
anche grazie al concorso degli altri sensori) che sulla corteccia cerebrale potremo
costruire unimmagine stilizzata di come vengono percepite le aree del nostro corpo,
questa immagine si chiama homunculus motorio ed una rappresentazione
somatotopica.
Non a caso le aree maggiormente rappresentate sono quella del viso e della mano con
quella degli arti inferiori, stato appurato che questa rappresentazione plastica, cio
pu variare nel corso della vita e lallenamento motorio e lapprendimento possono
giocare a questo scopo un ruolo molto importante.
Abbiamo visto che gli occhi sono la via principale dingresso del vissuto da un punto di
vista visivo, lelaborazione continua dellarea visiva della corteccia e la sinergia con le
parti (come vedremo) motorie permettono non solo di avere una perfetta
rappresentazione del proprio corpo ma di elaborare delle strategie di feedback e di
feedforward .
La prima consente di ricordare errori e strategie errate commesse nel passato
correggendo in questo modo il movimento mentre lo si esegue, la seconda consente di
poter prevedere la strategia migliore di movimento , basando la stessa sulle esperienze
vissute.
La relazione tra larea delle corteccia visiva e aree sensoriali poste nella zona parietale
del cervello permette inoltre di costruire delle mappe relative al movimento, tale aree
creano in sincronia schemi e percezioni modificabili continuamente, se ad esempio il
soggetto nella figura a lato tenesse in mano un asta sarebbero interessate larea della
presa PGF e quella del braccio PAF e questultima verrebbe estesa a tutta lasta come se
fosse una continuazione del braccio stesso. Se siamo in macchina e stiamo facendo un
parcheggio complicato il nostro sistema sensoriale estende larea PEF a tutta la
macchina permettendoci di parcheggiare.
Qual il range visivo dellocchio e della visione binoculare? Fino a dove possiamo
sviluppare la nostra capacit cinematica?
29
Fino a 62 siamo in grado di avere una visone binoculare, centrata maggiormente nei
punti della retina pi ricca di bastoncelli quindi con una definizione e chiarezza
dellimmagine non ottimale.
Abbiamo quindi sin qui stabilito limportanza dellocchio come sensore nello stabilire,
forme posizione e movimento degli oggetti, abbiamo visto che osservando un altro
possiamo imparare imitandolo o migliorarci facendo meglio, abbiamo in poche parole
sviluppato una capacit cinematica, registrando una sorta di film che ci creer a
feedback degli schemi di comportamento e motori.
Come dunque avviene la trasformazione da questa capacit cinematica a quella
cinetica?
La corteccia del nostro cervello divisa per aree a seconda del compito che quella zona
di corteccia deve presiedere. La collaborazione e la sinergia di queste aree si fa tanto
pi efficiente e fluida quanto la si usa, quindi pi stimoli passano dallarea somato sensoriale a quella motoria tanto pi questi passeranno con minor dispendio energetico
e con efficacia.
31
33
34
2.
3.
36
ECCITAZIONE
FELICITA
Basso livello
di stress
SONNOLENZA
Minimo livello di
energia psichica
Figura 1
37
LIVELLO DI PRESTAZIONE
Energia
psichica
Zona di
energia
Energia
psichica
In questi termini, diventa essenziale che latleta sappia osservare la propria Energia
Psichica rispetto alle variabili capaci di influire sulla propria prestazione; tra queste
sono comprese le seguenti:
- La fatica fisica e mentale,
- Il gioco avversario (una partita facile riduce il livello di Energia Psichica),
- Le decisioni arbitrali,
- I comportamenti dei tifosi,
- Gli infortuni,
- I messaggi (positivi o negativi) di compagni di squadra e allenatori.
E dunque vero che ogni atleta necessita di unevoluzione personalizzata per
lincremento della propria energia psichica cos come del proprio allenamento fisico,
occorre dunque che chi segue latleta dal punto di vista psicologico sia altamente
qualificato
come
chi
lo
segue
dal
punto
di
vista
fisico.
Per concludere, premesso che ciascun atleta possiede la propria zona di energia ottimale
(IZOF: Individual Zones of Optimal Functioning), per poterla individuare occorre
rispettare le seguenti fasi:
1) acquisire consapevolezza della propria energia psichica nelle diverse situazioni
possibili
2) adottare un diario per la valutazione delle variazioni dellenergia psichica
38
3) allenarsi nel gestire lenergia psichica, tramite lesercizio delle abilit attentive e di
rilassamento, valutando le richieste ambientali
4) prevedere sedute di allenamento specificatamente rivolte alla gestione dellenergia
psichica.
La necessit di trovare un metodo di oggettivazione della Risposta
Potrebbe, ad una prima analisi, sembrare strano collegare tre momenti o stati di
attivazione psicologica come la motivazione, larousal e lenergia psichica anche perch
i medesimi processi psicologici hanno anche altre implicazioni, non sportive, nel
vissuto
di
un
individuo.
Ma a mio parere essi sono direttamente collegati nello sport, come una sorta di catena
psichica e influenzano fortemente la risposta e lacquisizione da parte dellatleta degli
stimoli.
Inoltre la necessit di poter personalizzare lallenamento psichico richiede anche di
poter analizzare ad personam le risposte allo stesso allenamento.
Mi sono posto due esigenze nell identificare lo strumento pi adatto per analizzare nel
modo pi oggettivo e significativo le risposte dellindividuo/atleta.
1. Uno strumento in grado di non richiedere la collaborazione dellatleta e quindi
escludente la necessit di motivare ulteriormente lo stesso allabitudine al test, in
questo modo lunica motivazione/energia psichica dellindividuo e quella
presente in se stesso durante lesecuzione del test.
2. Trovare un ambiente per un test iniziale sulla risposta allo stimolo il pi
possibile privo di stimoli ambientali, infatti il campo di allenamento non
rappresenta quasi mai la scelta iniziale essendo pieno di distrazioni e
riferimenti che potrebbero a mio avviso alterare il test iniziale che si pone
lobbiettivo di creare un golden standard o una situazione di idealit.
Superata poi la fase del primo test confrontare latleta con se stesso collocato nel suo
ambiente abituale di allenamento potrebbe rappresentare un ulteriore elemento di studio.
La video analisi come elemento oggettivante della risposta psicologica.
La collaborazione con Dartfish e la Casio mi ha consentito unimplementazione della
medesima analisi video.
Casio, oggi produce video-foto camere in grado di rallentare il movimento fino a 1200
frame al secondo e Dartfish si evoluto in una serie di funzioni molto utili per lanalisi
del movimento senza richiesta di collaborazione da parte dellatleta.
Lunione di questi due elementi potrebbe a mio avviso divenire utile anche in ambito di
analisi psicologica considerando le forti connessioni tra lattivazione muscolare e quella
psichica descritta sopra e ben riconosciuta in ambito scientifico.
Protocollo di analisi
Si scelto di analizzare attraverso la video analisi un individuo inserito allinterno di
una stanza priva di ogni stimolo ambientale, in cui vi stato inserito solamente una
sedia, una scrivania molto semplice e un paio di cuffie audio.
Le medesime trasmettono musica al soggetto sotto studio.
Al tester stato chiesto tramite questionario di esprimersi a riguardo della musica
preferita e di quella mal sopportata.
39
Si considerata la musica preferita come uno stimolo positivo e quella mal sopportata
come stimolo negativo.
Con la video tracking analisi abbiamo registrato le reazioni.
Analisi del tempo di reazione? Del gesto atletico, oppure delle capacit attentive?
40
Analisi del movimento e del gesto, oppure della reazione ad uno stimolo?
41
ALLENAMENTO IDEOMOTORIO
Ritengo lallenamento ideomotorio e quello legato allautomatizzazione degli schemi
motori un aspetto spesso trascurato nellambito dello sport di situazione come il calcio.
Il vedersi e il capire come ci si muove, a velocit normale o al rallentatore in un effetto
moviola, aiuta latleta ad avere una diversa consapevolezza di se e di come esso si
muove nello spazio, aiuta la ricostruzione e lanalisi dei propri schemi motori, quelli che
precedono lesecuzione dei gesti, ottimizzando il movimento e rendendolo pi congruo
e versatile alla diverse situazioni proposte dalla gara, lo prepara inoltre
allimponderabile preparandolo a proteggersi da danni di tipo traumatico.
Schema Corporeo:
Il concetto di schema corporeo, molto caro ai psicomotricisti, difficilmente
circoscrivibile declinato com in molte specialit mediche e paramediche.
Diversi studiosi hanno affrontato largomento cercando di definirlo, una delle migliori
definizioni che ho trovato quella di Ciro Pisaturo (1996) che lo definisce come: una
sintesi unificante della rappresentazione mentale della struttura reale e funzionale del
corpo e della interiorizzazione delle caratteristiche affettivo emozionali che hanno
impegnato e modellato, durante ogni attivit, la percezione come conoscenza del
proprio corpo.
Quindi da quanto ho compreso lo schema corporeo o motorio uno schema plastico
in cui la persona coglie lidea di s, ne risulta una rappresentazione mentale sintetica
sempre presente e consapevole di se, del proprio corpo, della propria persona esso
costantemente soggetto a modificazioni o adattamento sia micro che macro a seconda
delle afferenze percettivo emotivo ambientali e alle modalit di risposta ad esse.
Sviluppiamo il nostro schema corporeo e quindi quello motorio durante
lapprendimento, sia per compiti motori semplici ma non ancora automatizzati che per
gesti complessi parte di uno sport.
Lo schema corporeo-motorio entra in gioco prima dellesecuzione del gesto atletico, ci
immaginiamo mentre lo eseguiamo e cerchiamo di eseguirlo come ce lo siamo
immaginati.
Che ruolo hanno i neuroni specchio nellapprendimento motorio, nellimmagine dello
schema corporeo e nellallenamento ideomotorio?
Cosa sono i neuroni specchio?
I neuroni specchio sono una tipologia di neuroni la cui esistenza stata rilevata per la
prima volta verso la met degli anni '90 da Giacomo Rizzolatti e colleghi presso il
dipartimento di neuroscienze dell'Universit di Parma. Utilizzando come soggetti
sperimentali dei macachi, questi ricercatori osservarono che alcuni gruppi di neuroni si
attivavano non solo quando gli animali erano intenti a determinate azioni, ma anche
quando guardavano qualcun altro compiere le stesse azioni.
Studi successivi, effettuati con tecniche non invasive, hanno dimostrato l'esistenza di
sistemi simili anche negli uomini. Sembrerebbe che essi interessino diverse aree
cerebrali, comprese quelle del linguaggio.
I neuroni specchio permettono di spiegare fisiologicamente la nostra capacit di porci in
relazione con gli altri. Quando osserviamo un nostro simile compiere una certa azione si
attivano nel nostro cervello, gli stessi neuroni entrano poi anche in gioco quando siamo
noi a compiere quella stessa azione. Per questo possiamo comprendere con facilit le
azioni degli altri: nel nostro cervello si accendono circuiti nervosi che richiamano
analoghe azioni compiute da noi in passato.
Quest'ultima precisazione molto importante. Infatti sembrerebbe che il "sistema
specchio" entri in azione soltanto quando il soggetto osserva un comportamento che egli
42
43
sempre utile praticare alcuni esercizi di rilassamento, per fare diminuire la tensione
muscolare e acquisire un livello di concentrazione tale, da permettere il pieno
assorbimento delle tecniche ideo-motorie.
La seduta non deve durare pi di 30 minuti (compreso il rilassamento).
Il metodo consiste nel riprodurre e visualizzare mentalmente azioni di gioco,
interventi tattici e correzioni tecniche che hanno lo scopo di aiutare il portiere a viverle
in partita in maniera positiva, vincente, con minore ansia, maggiore freddezza e
sicurezza. Un esempio pratico pu essere la rappresentazione mentale di un' uscita per
un portiere su gioco aereo; la rappresentazione esatta di un'azione tecnica e tattica che
deve essere migliorata .Ogni esercitazione viene proiettata mentalmente tre-quattro
volte per poi passare alla prossima.
Queste esercitazioni possono essere fatte negli allenamenti, prima e durante la gara
riducendo ovviamente la loro durata.
Quando immaginiamo di compiere un certo gesto, inconsciamente i muscoli deputati a
quel gesto aumentano il loro tono muscolare (stato di leggera contrazione a riposo
determinato dal sistema nevoso centrale) dimostrando come ci sia una preattivazione nervosa solo pensando al movimento. Tant che negli stati
emotivi il tono muscolare generale aumenta (sensazione di pericolo, paura, lotta,
oppure euforia ecc) o diminuisce (sensazione di abbandono, rilassamento,
depressione). Laumento del tono muscolare ha la funzione di pre-attivare la
contrazione per essere pronti allazione. La diminuzione del tono muscolare nei
momenti di rilassamento svolge il compito di risparmio energetico e di silenziare le
sensazioni provenienti dal corpo per porre maggiore attenzione agli stimoli esterni
(es. nella meditazione contemplativa) o al lavoro mentale.
Ma come si realizza lapprendimento di un gesto complesso? Gli impulsi nervosi che
circolano nel nostro cervello quando viviamo una esperienza motoria (ma non solo
motoria) determinano una sorta di traccia del percorso tra le cellule cerebrali che
ne facilitano un successivo passaggio determinando quello che chiamiamo
apprendimento. Il meccanismo il seguente. Quando un segnale passa attraverso
delle connessioni (sinapsi) tra un particolare gruppo di cellule nervose, esso lascia in
qualche modo una traccia in tali connessioni in modo che il passaggio in tempi
successivi attraverso le stesse sinapsi sia facilitato.
Pertanto, quando nel cervello prende il via un certo programma d'azione (o anche
un pensiero) esso lascia una traccia nelle sinapsi utilizzate e ci rende pi facile il
richiamo dello stesso programma (o pensiero) in un momento successivo. Questa
traccia nelle connessioni tra cellule nervose sembra essere influenzata dalla
quantit di passaggi dello stimolo nervoso che determina lo sviluppo dei neuroni
dei dendriti, degli assoni e delle sinapsi utilizzati. Quindi, questo fa comprendere la
funzione dell'esercizio e della ripetizione nell'apprendimento in genere. Quelli che
inizialmente erano sentieri diventano con lesercizio delle autostrade.
Perci se ci ripetiamo mentalmente delle azioni (visualizzazione) come se le
facessimo veramente e quindi come se ci allenassimo. Per cui possiamo aumentare
notevolmente il carico di esercizio per l'apprendimento di un gesto, visualizzando
mentalmente le azioni che dobbiamo fare nel compierlo.
Ma ci sono delle condizioni affinch l'allenamento ideomotorio sia veramente
efficace e produttivo:
44
46
CAPITOLO III
47
LA VIDEO ANALISI
Ma cos la video analisi e come funziona?
Si tratta di uno strumento che permette di analizzare lo stesso colpo o gesto da pi
angolazioni e con differenti velocit per evidenziare il particolare che quasi sempre
sfugge ad una analisi ad occhio nudo.
A chi utile?
Lallievo di turno, principiante o professionista che sia, trae grande vantaggio nel
vedersi sullo schermo rendendosi conto di aspetti posturali, prendendo coscienza di
schemi corporei talvolta sconosciuti, facilitando il miglioramento di gesti gi
automatizzati e lapprendimento di nuovi compiti motori.
Il principiante accelera i processi di apprendimento. Il giocatore intermedio/giocatore di
club migliora e corregge errori e cattive abitudini. Nel lavoro svolto con giocatori
agonistici e giocatori professionisti la video analisi individua e corregge il particolare in
grado di fare la differenza.
La video analisi sfrutta i pixel del video per attaccarci un marker che permette di vedere
anche in movimento il dato, es. angolo, relativo al soggetto. Il programma software in
grado di elaborare tabelle che possono essere esportate con tutti i dati su un programma
di calcolo (excel) per le elaborazioni di tipo scientifico o statistico.
Lelaborazione video pu essere trasformata in file
immagine, potendo facilmente inserirla in
Presentazioni, documenti report, schede dellatleta,
cartellonistica ecc.
Inoltre il programma permette di trasformare il video
dellanalisi dellatleta o della squadra in momenti
chiave facilmente ritrovabili, con commenti scritti e
sonori (richiami ad esempio alle percezioni degli
stimoli sonori in gara) e costruito gi in modalit flash
quindi utile allesportazione tramite internet e visibile
con qualunque browser. In questo modo
limmagazzinamento dei dati semplificato e ridotto
cos come la condivisione degli stessi.
Nella mia esperienza duso di questi strumenti mi sono resa conto della loro utilit in
queste aree della pratica sportiva:
1. Analisi del gesto senza collaborazione dellatleta
48
Questa macchina fotografica rende possibili foto come questa, consente di rallentare il
movimento in video da 7 a 34 volte la velocit normale e di scattare ben 40 foto in un
solo secondo!
49
Attualmente gli sport che maggiormente usano, gi da tempo, tale strumento sono: lo
sci, il tennis, il golf, latletica, lhockey e il ciclismo.
DARTFISH
Nel 1997 dopo della lunghe ricerche sui trattamenti di immagine e di visione per
computer, la tecnologia SimulCam stata inventata alla scuola del politecnico federale
di Losanna (EIFL), Svizzera.
Incoraggiati dallaccoglienza entusiasta di questa invenzione, sia dai produttori tv che
dai telespettatori, cinque uomini daffare decisero nel dicembre 1998 di creare la societ
Dartfish (fondata inizialmente sotto il nome di InMotion Tecnologie) con il fine di
lanciare la commercializzazione di SimulCam e anche altre applicazioni basate
sullimmagine e la video numerica. Lo Start-Up si in seguito rapidamente sviluppato
ed divenuto conosciuto internazionalmente per le sue immagini inedite diffuse durante
le trasmissioni televisive di eventi sportivi. SimulCam stato rapidamente seguito da
StroMotion, lanciato nel gennaio 2001.
Basato sul suo savoir-faire tecnologico, Dartfish si allora interessato ad altri domini in
diffusione come il miglioramento del contenuto interattivo su internet o ancora lo
sviluppo di applicazioni dedicate allintrattenimento dello sport.
Dartfish impiega attualmente pi di cinquanta persone nella sua sede principale a
Fribourg (Svizzera) e le sue succursali ad Atlanta (Usa), Sophia-Antipolis (Francia),
Sidney (Australia), Tokio(Giappone) e Soul(Corea).
Dartfish largamente riconosciuto per le sue applicazioni nello sport per la formazione,
per leducazione, per la salute e altri campi ancora.
LA VIDEO ANALISI DAL PUNTO DI VISTA DEL PREPARATORE
La metodologia applicata alla preparazione nel calcio in continua evoluzione, ci
vengono proposti metodi moderni e applicazioni sempre nuove, spesso studiate a
tavolino o in laboratorio. La sperimentazione che viene, poi, applicata sul campo
consente di dare dati e risultati specifici sul quel gruppo di lavoro, in quelle circostanze
specifiche, per quella categoria, non sempre esportabili per tutte le realt.
Tutti i preparatori cercano in base alle proprie possibilit e con la strumentazione che
hanno a disposizione di indagare a fondo sul proprio metodo di lavoro, sulla sua
efficacia ed utilit. Ma la domanda che mi pongo e che pongo ai miei colleghi se
esiste attualmente un modo valido, continuativo e discreto per valutare lefficacia del
proprio operare sul campo. La risposta si e si chiama video analisi.
La video analisi consente a noi preparatori di avere, quasi in tempo reale, informazioni
sullo stato di forma fisica dei nostri atleti; ci permette di raccogliere dati sulla forza,
nelle sue varie espressioni, sulla velocit e sulla resistenza. E possibile valutare il
livello di alcune capacit coordinative e dellatteggiamento posturale dinamico dei
nostri calciatori. Ci da, inoltre, la possibilit di sovrapporre dati diversi creando, quindi,
una data base ricco di utili informazioni.
Unaltro aspetto sorprendente quello di poter raccogliere tutte queste notizie
specifiche senza interrompere lallenamento, la sua fluidit ed intensit esecutiva.
E sufficiente scegliere alcuni mezzi operativi, divisi per obiettivi, che possano
diventare esercizi test, da riproporre con cadenza da stabilire in base alle proprie
esigenze valutative, per determinare i progressi dei propri atleti o il loro stato di forma.
50
51
CAPITOLO IV
52
53
54
55
56
Capacit Condizionali:
Forza:
Appare evidente la asimmetria e la differenza di forza tra lato sinistro e destro del
corpo, inoltre possibile lanalisi del cambio di direzione.
Movimento preparatorio del capo (in viola) prima del salto, analisi della forza
esplosiva e del gesto atletico.
57
Il programma ci permette di mettere delle linee, una o pi, sulle parti che vogliamo
verificare come parti non in movimento oppure una grata a rete a simulare lo
scogliosometro.
Nella foto si verifica la non rotazione del bacino e latleta si flette su un paletto , il
programma misura la distanza minima da terra della mano.
Analisi del gesto nella gara; in condizioni di stress.
59
60
Vediamo i risultati:
1 serie Andrea
5 serie Andrea
1 serie Manuela
61
5 serie Manuela
62
FORZA
ANGOLAZIONE
BUSTO
1 ripetizione 1 serie
0,62 m
71,8
6 ripetizione 1 serie
0,63 m
63
ANDREA
FORZA
ANGOLAZIONE
BUSTO
1 ripetizione 5 serie
0,62 m
69,5
6 ripetizione 5 serie
0,59 m
65,5
FORZA
ANGOLAZIONE
BUSTO
1 ripetizione 5 serie
0,85 m
92
6 ripetizione 5 serie
0,84 m
84,7
MANUELA
FORZA
ANGOLAZIONE
BUSTO
1 ripetizione 5 serie
0,87 m
92,7
6 ripetizione 5 serie
0,85 m
84,3
63
Manuela ha il baricentro molto alto facendo lavorare cos la zona lombare oltre alle
gambe e i glutei. Come detto prima langolazione del busto molto maggiore di quella
di Andrea.
Queste sono immagini ricavate dai filmati. Infatti in questi ultimi seguiamo per tutta la
durata del video tutte le angolazioni mentre il soggetto esegue indisturbato il suo
esercizio. Ho posto in evidenza i piedi dei soggetti. Nel video vediamo che Manuela
tiene i piedi ben piantati al suolo, mentre Andrea spesso, per eseguire lesercizio, si
sbilancia sollevando le punte dei piedi e portando il carico sui talloni.
Nella tabella vediamo laltezza del punto deciso in ogni frazione di secondo. Tutti i dati
riportati in tabella possono essere estrapolati e convertiti in formato Excel. Sar facile
usare questi dati in presentazioni e conferenze ad esempio.
In questa immagine per esempio analizziamo la traiettoria del bilancere dal momento
dello stacco alla fine del gesto.
64
CONCLUSIONE
Quelli presentati sono solo alcuni esempi delle possibilit del programma, la creazione
di protocolli di lavoro la standardizzazione delle posizioni di ripresa eviteranno errori di
misurazione.
Inoltre consentiranno la sovrapposizione di video o foto contenenti gesti compiuti in
tempi diversi o da atleti diversi.
Ridotto da un protocollo rigoroso, lindice di errore, la video analisi diventa un valido
strumento per avere dati relativi agli atleti tesserati dal club senza richiedere tempo
allatleta o collaborazione o per aiutarli a migliorarsi o anche solo a conoscersi meglio
dal punto di vista motorio.
Limportanza per il Club di una banca dati relativa ai propri tesserati semplice da
intuire, pu servire per conoscere meglio i propri atleti, condividere con loro i risultati
motivandoli a superarsi tramite sedute di allenamento intense e ben vissute.
La letteratura scientifica evidenzia unimportante relazione tra la gestualit, e il modo di
esprimerla, con la condizione psicologica del soggetto in quel preciso momento.
La ricerca in ambito di nuove tecnologie spesso produce nuovi strumenti utili in diversi
ambiti, potrebbe questo essere il caso della video tracking analisi nata per lo studio del
movimento ma utile anche a chi si occupa dellallenamento psicologico di un team o di
un atleta?
La volont di fornire un nuovo strumento di analisi alla ricerca , psicologica in questo
caso, test e prove ripetute sul campo forniranno la risposta a questa domanda.
Sono convinto che visto laumentare della frequenza con cui si giocano le gare, visto
laumento della velocit di gioco del calcio e visto che il metodo di valutazione non
richiede nulla allatleta, luso di questi sistemi si debba ritenere come utile e come una
possibile innovazione da inserire nella standardizzazione del lavoro di ogni Club
professionistico e non.
Inoltre la ricerca per migliorare sempre pi questo strumento di valutazione sempre in
atto. Infatti ci sar un incremento con nuovissime e sofisticate tecniche che
permetteranno la visione delle immagini e dei filmati in 3D. E facilmente intuibile
limportanza i numerosi vantaggi che potremo ottenere grazie a questa imminente
tecnica!
65
BIBLIOGRAFIA
66