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arte del rinascimento

RINASCIMENTO E UMANESIMO
-RINASCIMENTO: periodo artistico/storico che ha inizio nel 1400 e va avanti fino al 1500. Colui che parla
per primo di Rinascimento è lo storico Burckhardt. --- “civiltà del rinascimento in Italia” (parla di cultura
artistica italiana)

-dal 300 fino al 500

-“rinascita”--- termine utilizzato prima da vasari--- “vite”, parla di rinascita, rinasce l’interesse per la
cultura/arte classica, rinnovamento pittura dopo il periodo oscuro che è stato il medioevo.

-UMANESIMO: recupero delle “umane littere” --- si diffonde l’umanesimo perché vengono recuperati gli
antichi testi latini e greci --- filologia: studio lingue antiche --- amanuensi traducendo i testi li avevano dato
personali traduzioni, invece si recupera la lingua vera e propria---si riscopre la filosofia di Platone
(immanenza degli dei, mito della caverna, iperuranio=il mondo delle idee, uomo costretto a vivere nel
mondo materiale)---laicizzazione del pensiero, uomo non è più condizionato dalla fede/religione---uomo
dotato di intelligenza, si sviluppa la visione antropocentrica=uomo è al centro di tutte le cose, studia la
realtà che lo circonda quindi è in grado di modificare il proprio destino.

L’UOMO COME MISURA

L’uomo è considerato perfetto e viene preso come punto di riferimento per la realizzazione di architetture
(proporzione corpo umano)---disegno di Vitruvio---Leonardo l’ha disegnato di nuovo =“Uomo Vitruviano”.

L’uomo presenta le gambe e le braccia divaricate, il suo centro è l’ombelico, tracciando la distanza tra
l’ombelico, la mano e il piede, sono in grado di inscrivere la figura in due figure geometriche che sono il
cerchio e il quadrato=perfezione.

Cerchio---perfezione divina

Quadrato---perfezione creato---4 elementi (acqua,fuoco,terra,aria)

L’uomo è perfettamente proporzionato, una parte è in proporzione con il tutto.

Francesco Giorgio Martini,architetto---trattato, dove la costruzione degli edifici è legata alle proporzione
umana. (capitello=testa uomo, facciata edificio = corpo intero)
LA PROSPETTIVA: BRUNELLESCHI
-nasce a firenze (1377-1446) + morirà lì ---padre notaio, amministrazione cittadina---lavorò come orafo in
una bottega e all’età di 12 anni studiò in una scuola d’abaco, dove imparò a leggere e scrivere e dove
imparerà le regole basilari della matematica e della geometria, approfondendole poi più avanti.

-A Roma si appassiona all’arte classica, distanziandosi così dalla tradizione medievale---applicò gli ordini
classici anche ad edifici come chiese ed ospedali per gli orfani.

-scoprì regole per la rappresentazione prospettica, sistemi modulari per proporzionare le costruzioni di
monumenti per dare un senso di perfezione spaziale e geometrica.

-lavoro quasi esclusivamente a Firenze

PROSPETTIVA---metodo geometrico-matematico, che consente di rappresentare uno spazio


tridimensionale su una superficie piana, rappresento la profondità (come percepisco con l’occhio umano).

Quando osserviamo un oggetto: se mi avvicino, sembra che le due linee parallele si avvicinino, se mi
allontano, l’oggetto sembra che diventi più piccolo.

Brunelleschi scopre la Prospettiva lineare: rappresentare la profondità prendendo come riferimento un


unico occhio.

METODO:

-serve un quadro prospettico (il quadro con la tela bianca)

-punto di stazione: punto in cui sto ferma


-con un solo occhio guardo il quadro prospettico, il mio occhio rappresenta il punto di vista, da cui deriva
una piramide visiva, formata da linee immaginarie che si incrociano in un punto, il punto si chiama “Punto
di Fuga”, quindi è la proiezione del mio occhio sul quadro prospettico.

-l’altezza mi definisce la linea dell’orizzonte sulla quale si trova il punto di fuga.

Brunelleschi ha realizzato due tavolette di legno, su di esse ha dipinto in prospettiva, su una il “battistero di
san Giovanni” a Firenze, su un’altra dipinge “Piazza della signoria” da uno specifico punta di vista (dalla via
dei calzauoli,quindi dall’angolo della piazza), con tutti gli edifici intorno.

COME FA?

-prende una tavoletta di legno, si essa prima disegna pi dipinge in prospettova il battistero di san Giovanni,
sulla tavoletta realizza un foro. Il battistero è rappresentato in controparte, ossia rovesciato (la parte di
sinistra a destra e la parte di destra a sinistra). Realizza un foro sulla tavoletta di forma conica, più largo e
più stretto.

-dopo fissa la tavoletta su un telaio di legno, sul telaio c’è uno specchio che si muove di lato avanti e
indietro, si mette di fronte al battistero, dove di fronte a lui c’è la cattedrale di “Santa Maria del Fiore”, si
mette sulla porta della cattedrale, guarda da dentro il foro il battistero che ha disegnato sulla tavoletta,
muove lo specchio, nello specchio si riflette il battistero che ha disegnato e corrisponde con il battistero
reale, avvicinando e allontanando lo specchio.

LEON BATTISTA ALBERTI


-rappresenta attraverso la prospettiva la costruzione di una scacchiera prospettica, mi permette di capire le
grandezze che devo utilizzare per i personaggi sullo sfondo (che sono più piccolo) rispetto a quelli che
stanno in primo piano (più grandi).

1)prendo un foglio e lo divido in parti uguali sulla linea di base, quindi sul bordo del foglio.

2)stabilisco il punto di fuga e da lì faccio partire le linee che convergono alla linea di base.

3)per stabilire la profondità prendo un altro foglio e traccio una linea retta, che divido in parti uguali
utilizzando la stessa unità di misura del primo foglio. Facendo così, scelgo il punto di distanza esterno che
coincide con il punto di fuga del primo foglio. Dal punto di distanza partono le partizioni, quindi traccio una
verticale che interseca i raggi decrescenti.

4)i punti di intersezione li riporto sul lato verticale del dipinto e traccio delle parallele sulla linea di base .

Si forma così una scacchiera con i quadrati che diminuiscono e si deformano in relazione alla profondità.

CONCORSO DEL 1401 PER LE PORTE DEL BATTISTERO


-Realizzazione della porta nord del battistero di “San Giovanni” a Firenze

-Partecipano:Lorenzo Ghiberti + Filippo Brunelleschi

-La porta Sud era stata realizzata da Andrea Pisano


-la giuria era formata da 30 artisti---ogni artista dovrà realizzare una formella in bronzo, che devono avere
una cornice mistilinea quadrilobata=con linee differenti + a forma di rombo su cui lati ci sono lobi circolari.
Il soggetto deve essere il “Sacrificio d’isacco”, quindi un episodio biblico dell’Antico Testamento. Chi vince
può decorare la porta Nord del Battistero, ma non con la formella che ha realizzato per il concorso.

SACRIFICIO D’ISACCO:

Abramo deve sacrificare Isacco, figlio che ha avuto dopo tantissimo tempo. Dio vuole che Abramo dimostri
la sua fede, per cui gli chiede di sacrificare Isacco, lui accetta. Un angelo lo fermerà e verrà sacrificata
un’ariete.

-la formella deve essere realizzata in bronzo, successivamente verrà dorata --- quindi è in bronzo durato

1)GHIBERTI

2)BRUNELLESCHI

-hanno due modi di rappresentarle differenti.

Ghiberti suddivide la scena in 2 parti verticali, suddivise dallo sperone roccioso che ha un andamento
diagonale e che ha funzione di dividere la parte destra dalla sinistra. Lo sguardo dell’osservatore va da
sinistra a destra.

A sinistra ci sono i servitori intenti a dialogare tra di loro vicino a un asino, a destra c’è la scena del
sacrificio. L’altare è di foggia di stile classico, infatti si trovano le foglie d’acanto (capitelli corinzi).

Abramo è rappresentato in piedi con un coltello in mano puntato verso Isacco, rappresentato inginocchiato
con le mani dietro la schiena, ha un atteggiamento di chi affronta il suo destino, il busto ricorda l’arte
classica, accetta fieramente il suo destino.

In cima al monte roccioso è rappresentata l’ariete, in alto è rappresentato l’angelo ,uscito da una nuvola
con il braccio teso. L’angelo ha una valenza simbolica, rappresenta la presenza di Dio, ma non interviene
nella scena.
-I personaggi sono in posizione paratattica, ossia che non sono in collegamento fra di loro, infatti ogni
gruppo compie un’azione diversa. Il modo in cui Ghiberti scolpisce la formella, risente dell’arte classica e
per certi aspetti anche quella gotica.

Ghiberti sfrutta tutto lo spazio a sua disposizione, i personaggi sono iscrivibili all’interno di un quadrato.

-Brunelleschi suddivide anche lui la scena, ma orizzontalmente. In basso ci sono i servitori: quello a sinistra
è occupato nel leggere, quello a destra si sta togliendo una spina dal piede, si ispira allo “Spinario” una
scultura ellenistica, un giovane fu stato incaricato di arrivare al senato a piedi, una spina si conficca nel
piede che toglierà una volta arrivato al senato, al centro è presente l’asino.

Nella parte alta la scena del sacrificio: Abramo punta il coltello al collo del figlio con una mano tiene il volto
del figlio, si capisce che sta compiendo il movimento dalla veste svolazzante. Isacco ha un’espressione
drammatica, è sul punto di volersi liberare, le gambe lo dimostrano.

Il trono è in prospettiva. C’è un maggiore phatos, una maggiore drammaticità + movimento.

L’angelo sta fermano attivamente la mano di Abramo. La composizione è di tipo triangolare, il vertice è
dove si trova abramo, la base è dove sono i servitori.

Non rispetta la cornice, i due personaggi fuoriescono.

Quella di Brunelleschi è una rappresentazione più moderna, che si basa sulle tecniche del rinascimento.

Il concorso è vinto da Ghiberti, in quanto è ancora vicino all’arte classica,corrente di cui facevano parte i
giudici.

DIFFERENZE:

-ghiberti si riferisce maggiormente all’arte classica e gotica, ciò si vede nelle pieghe del panneggio del
vestito di Abramo che risulta più rigido, rispetto a quelle di Brunelleschi che rappresentano il movimento.

-Ghiberti rappresenta la sua formella in modo più naturale, in cui viene rappresentata la drammaticità, i
sentimenti. Quella di Brunelleschi è formata da una sovrapposizione di piano (più basso, più alto, fino in
cima), quindi mi da una sensazione di profondità, cosa che nella formella di Ghiberti si forma tutta su un
unico piano.

-ghiberti dal punto di vista tecnico è più abile di Brunelleschi, perché scolpisce l’intera formella in unico
blocco di bronzo, Brunelleschi invece realizza diversi pezzi che poi assembla insieme. Brunelleschi infatti,
mostra le sue abilità di orafo.

CUPOLA DI SANTA MARIA DEL FIORE


-realizzata da Arnolfo di Cambio, che è stata lasciata incompleta, infatti mancava la cupola. La sua
costruzione si era interrotta al tamburo (piano d’imposta della cupola), di forma ottagonale. Presenta
absidi poligonali.

-tre navate sul quale si innestava un ampio vano ottagonale che si sarebbe dovuta concludere con una
cupola altrettanto ottagonale, e sul quale si dovevano impostare 3 absidi poligonali uguali fra di loro e
simmetriche, due ai lati e la terza in linea con la navata centrale.
-fu realizzata sulla cattedrale di “Santa riparata”

-Dopo la morte di Arnolfo, la direzione del cantiere era passata a Francesco Talenti, che aveva amplificato
l’edificio e di conseguenza anche il diametro della cupola sarebbe dovuto aumentare (42 metri)---doveva
avere la base ottagonale e forma ogivale (a punta) , non come il Pantheon, che ha una forma semicircolare.

- La cupola ottagonale è a spicchi, la sua particolarità è quella di essere ampia quanto la larghezza totale
delle 3 navate, quindi era di dimensioni considerevoli.

Il problema della cupola aveva creato forti disagi a Firenze, in quanto ciò non doveva distruggere la grande
bellezza di Firenze.

Per questo motivo,a inizio del 400, iniziò la costruzione del tamburo ottagonale, rendendo il problema
ancora più arduo: la cupola sarebbe dovuta essere di 55 metri di altezza.

A questo proposito---concorso nel 1418: Ghiberti + Brunelleschi---Brunelleschi ha il ruolo dominante,


marginando così Ghiberti. Infatti, Brunelleschi andava quotidianamente sul cantiere,occupandosi dei
materiali, progettando i macchinari per la lavorazione e istruendo gli operai. Infatti Brunelleschi può essere
riconosciuto come un architetto moderno.

-La cupola era autoportante, ossia senza la necessità di impalcature in legno, le centine. Le impalcature
erano in legno, a Firenze non si poteva utilizzarle perché c’era una carenza di legno a causa di una guerra e
le impalcature in legno non sarebbero state in grado di reggere il peso che avrebbe avuto la cupola e non si
sarebbe riusciti a costruire delle impalcature che sarebbero state in grado di reggere l’altezza.

-cupola a sesto acuto e a doppia calotta, quindi uno spazio tra due pareti, che presentava le scale per
raggiungere il punto più alto della cupola e serviva per far circolare l’aria, evitando così l’umidità.
La calotta interna è più robusta, mentre quella esterna è più sottile, con la funzione di proteggere quella
sottostante, fornendole anche un appoggio.

La cupola è ottagonale, ma la scelta di Brunelleschi di farla a sesto acuto è dovuto al fatto che quella a sesto
acuto ha una spinta laterale inferiore rispetto a quella a tutto sesto.

Nella parte superiore della cupola, la pietra fu sostituita con i mattoni, per alleggerire la struttura.

Brunelleschi nella sua griglia, considerando il fatto che la cupola è ottagonale, introduce otto costoloni
d’angolo(uno su ogni angolo), i costoloni più esterni che vedo anche dall’esterno perché sono ricoperti da
marmo bianco. Si vengono a creare così 8 spicchi, su questi colloca altre 2 costole all’interno e
successivamente aggiunge anelli in muratura.

La griglia in legno non è sufficiente, essa viene coperta con mattoni, disposti secondo l’”opus spicatum”
ossia a spina di pesce, in questo modo i mattoni prendono una forma elicoidale.

-tra la prima cupola e la seconda si crea uno spazio= intercapedine, lo spazio tra le due calotte.

-Brunelleschi finisce di costruire,ma rimane un’apertura, quindi viene indetto un secondo concorso per la
realizzazione della lanterna ( la parte finale della cupola che ha lo scopo di illuminare, in quanto è dotata di
finestre). Nuovamente il concorso viene vinto da Brunelleschi, perché riesce a dimostrare che nella cupola
non entrerà l’acqua. La lanterna è stata progettata da Brunelleschi, ma non è stato lui a seguire i lavori in
quanto la costruzione iniziò l’anno dopo la sua morte.

- La lanterna ,costruita in marmo bianco,è dotata di monofore e ai lati sono presenti pilastri decorati con
mensole a volute, elementi orizzontali che sporgono da un elemento verticale. Ha una funzione statica, in
quanto verticale, contrata le spinte orizzontali.

Essa si conclude con una sfera in bronzo sormontata da una croce

OSPEDALE DEGLI INNOCENTI


-1419 --- commissionata a Brunelleschi la realizzazione della facciata dell’ospedale.

-era un orfanotrofio, dove venivano accuditi i bambini abbandonai dai propri genitori.
-si affacciava su di una piazza --- Brunelleschi riprende i caratteri dell’architettura antica, in particolare
quella greca.

-utilizza il numero 9 che si ripete in diverse parti. Egli realizza un edificio armonico ed equilibrato utilizzando
il modulo, un un’unità di misura dove di utilizzano multipli e sottomultipli, in questo caso utilizza l’altezza
della colonna che è pari alla distanza (distanza tra le colonne = intercolumnio), la stessa misura c’è anche
nella profondità.

La facciata si imposta su degli scalini, che sono 9, il crepidoma. Sullo stilobate (ultimo gradino)ci sono 9
colonne corinzie che sostengono 9 archi a tutto sesto, inventato dai romani. Quindi recupera l’architettura
antica, in quanto si era soliti usare l’arco a sesto acuto. Gli archi sostengono una trabeazione sostenuta da
lesene scanalate, che sostiene architrave, fregio e cornice aggettante, sporgente. Al di sopra della
trabeazione sono presenti delle finestre timpanate.

La facciata si presenta come un portico, quindi ha anche una profondità, uno spazio suddiviso in 9 campate
quadrangolari coperte da volte a vela.

All’interno dei pennacchi, le forme triangolari che si formano dagli archi, sono presenti clipei realizzati in
terracotta invetriata, dove vengono rappresentati dei putti, ossia bambini. Non sono stati realizzati
Brunelleschi, ma da Andrea della Robbia, sono stati aggiunti verso la fine del 400.

Sulla facciata sono presenti due colori, elementi più chiari e più scuri. Gli elementi più scuri sono stati
realizzati in pietra serena, pietra arenaria che ha una grande componente di sabbia, colorazione grigio
azzurina. Con questa pietra realizza tutti gli elementi che reggono un peso (in grigio), il resto è realizzato in
intonaco bianco di muro. Brunelleschi crea un effetto visivo bicromo.

Linguaggio brunelleschiano
Quando Brunelleschi realizza un’architettura usa sempre degli elementi, questi fanno sì che si parli, di
linguaggio brunelleschiano. (linguaggio= un insieme di segni e simboli che uso per farmi comprendere), lui
usa elementi come l’utilizzo della colonna corinzia a fusto liscio (arte classica), utilizza spesso l’arco a tutto
sesto inquadrato in due lesene scanalate (6, quando erano 24. Brunelleschi concepisce la lesena
quadrangolare come una colonna, quindi non è più circolare. 6 scanalature perché noi vediamo solo una
faccia della lesena, non tutte e 4.

-Il dado brunelleschiano= nella normalità sul capitello si imposta l’arco, Brunelleschi fra il capitello e
l’impostazione dell’arco introduce un frammento di trabeazione, che avendo una forma quadrangolare
prende il nome di “dado”.
SAGRESTIA VECCHIA

-a Firenze, a Brunelleschi viene commissionato da Giovanni di Vicci de medici, padre di Cosimo, la


realizzazione ,all’interno della Chiesa si San Lorenzo, di una cappella funeraria, quindi dove verranno
conservate le spoglie di famiglia.

-Brunelleschi inizia a lavorare alla Sagrestia nel 1419 e terminerà nel 1428. La Sagrestia vecchia (perché nel
Braccio destro Michelangelo costruirà la Sagrestia Nuova) si trova all’interno del braccio sinistro del
transetto della Basilica di San Lorenzo.

-la pianta è costituita da un vano quadrangolare, ed è coperto da una cupola emisferica chiamata “cupola a
ombrello” perché è decorata con 12 costoloni (o nervature) che la fanno assomigliare ad un ombrello
aperto. All’interno di ogni spicchio sono presenti 12 oculi, finestre, che servono per fare luce.

A concludere l’ambiente è un’abside quadrangolare che prende il nome di scarsella. L’abside presenta la
stessa pianta della chiesa, solo che è più piccola, quindi ha un ambiente quadrangolare coperta da una
cupola. La cupola dell’abside si presenta dipinta con un cielo stellato, all’interno del quale sono
rappresentati i segni zodiacali. All’interno della chiesa gli elementi portanti sono rappresentati in pietra
serena: le paraste, la trabeazione, gli archi a tutto sesto, che contrastano con la superficie del muro e con le
decorazioni del muro che sono state realizzate da Donatello. Donatello decora i due ambienti che
affiancano la scarsella, realizzando i battenti delle porte in bronzo, le edicole e i due rilievi in stucco
policromo con le coppie di santi cari alla casata medicea: a sinistra Stefano e Lorenzo, a destra Cosma e
Damiano.

Donatello riprodusse elementi autonomi, che entravano in contrasto con la purezza e sobrietà di altri
elementi.

Meno debordanti sono i tondi che si trovano nei pennacchi, e al centro degli arconi, realizzati da
Donatello.
Si trovano rilievi in stucco policromo con “le storie di Giovanni Evangelista” e con le figure dei 4 evangelisti

Donatello adotta opere di straordinaria complessività e profondità prospettica, in cui usa toni di
colori ,come arancio e azzurro, che distinguono le parti in ombra da quelle in luce.

Di quest’opera Brunelleschi usa due forme geometriche come modulo: cerchio iscritto nel quadrato.

Basilica di San Lorenzo

-Consacrata nel 393, è di fondazione paleocristiana, ristrutturata nel corso del XI secolo.

Il progetto di Brunelleschi prevedeva una chiesa a 3 navate con cappelle laterali intorno al transetto. La
chiesa presenta una perfezione modulare ricca di elementi appartenenti agli ordini classici.
Il modulo, all’interno, è pari a 11 braccia fiorentine (6,5 metri), quindi ciascun elemento architettonico è
proporzionale con altri elementi. Per esempio la campata delle navate laterali coincide con la larghezza
delle navate laterali e con le cappelle del transetto.

Internamente è presente un contrasto cromatico tra l’intonaco delle mura e della pietra serena.
Brunelleschi mantiene come elemento decorativo e portante le colonne corinzie, inserendo però il dado
brunelleschiano.

-anche dopo la morte di Brunelleschi, la chiesa ebbe numerose alterazioni.

-la pianta è a croce latina, la cupola si trova all’intersezione tra il transetto e la navata centrale, l’alternanza
delle coperture in piano (nella navata centrale) e con volte a vela (in quelle laterali), le navate sono
separate da colonne monolitiche (formate da un solo blocco di pietra) che reggono archi a tutto sesto.

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