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IL CONCORSO DEL 1401

Il secolo, a Firenze, si apre con una gara tra scultori: l’Arte della Lana1
bandisce un concorso per la seconda porta bronzea del Battistero2 di Santa
Maria del Fiore (Arnolfo Di Cambio, Colle di Val d'Elsa, 1245 circa – Firenze,
tra il 1302 e il 1310 circa), la prima di Andrea Pisano3 era del 1336. Vi
parteciparono, con maestri già famosi come Jacopo della Quercia
(Siena, 1374 circa – Siena, 1438), due scultori poco più che ventenni:
Lorenzo Ghiberti (Pelago, 1378 – Firenze, 1455) (a sin.) e Filippo
Brunelleschi (Firenze, 1377 – Firenze, 1446) (a destra). I concorrenti
dovevano presentare una “storia”, Il Sacrificio di Isacco, a rilievo, in una
formella a losanga lobata, come quelli della porta trecentesca. Tanto il Ghiberti
che il Brunelleschi sono per un ritorno all’antico: tuttavia le loro posizioni
divergono. IL Ghiberti elenca tutti gli elementi del racconto biblico: Isacco,
Abramo, l’ara, l’ariete, i servi, l’asino, la montagna. Le figure sono vestite
all’antica, la fronte dell’ara ha un fregio classico. La storia di Brunelleschi dura
molto meno. Gli atti delle figure sono simultanei, formano un unico moto
imperniato sul corpo di Isacco. Le forze si scontrano: tutta la massa protesa
del corpo di Abramo spinge la mano ad affondare la lama, l’altra mano afferra
la testa della vittima scoprendo la gola indifesa. Il busto di Isacco si flette sotto
spinta, ma nelle gambe è già un accenno di reazione. L’angelo piomba dal cielo
che afferra il polso di Abramo, con l’altra indica l’ariete. La base è formata dai
servi e dall’asino. Il Ghiberti descrive lo spazio in un succedersi di episodi; il
Brunelleschi lo costruisce con la simultaneità dei moti.
Quale dei due scultori è più naturale? Il Ghiberti. Cerca di proporzionare
paesaggio e figure; studia le sfaldature della roccia e le fronde degli alberi. Il
Brunelleschi del Paesaggio vede poco o nulla: una scheggia di roccia, lontana e
convenzionale.
Qual è più studioso dell’antico? Il Ghiberti. Evoca costumi antichi, inserisce
ornati classici, ritrova il gusto pittorico dei rilievi ellenistici; classico è anche il
nudo di Isacco che nell’anatomia ripete i modelli antichi. Il Brunelleschi si limita
a citare, il motivo classico del giovane che si toglie la spina dal piede 4. Qual è
più “moderno”? Non è facile dirlo. Il Ghiberti non è certo sostenitore dei ritmi
melodici del tardo-gotico: elimina le cadenze leziose, i particolari inutili, ma il
gusto decorativo della composizione guidata dalla cornice sono ancora motivo
di un’estetica gotica. Il rilievo del Brunelleschi è in duro contrasto con tutta
quella estetica; e si richiama invece a Giovanni Pisano. La composizione si
dilata, Le figure escono dai bordi della cornice, insofferenti ai limiti che essa
impone e vanno più avanti rispetto a quello del Ghiberti.

1 L'Arte della Lana era una delle sette Arti Maggiori delle corporazioni di arti e mestieri di
Firenze, l’attività era la lavorazione e la tessitura della lana.
2 Battistero di San Giovanni, la costruzione inizia nel XI secolo, completato nel XII secolo, fu

consacrato nel 1059.


3 Andrea Pisano, vero nome Andrea d'Ugolino da Pontedera (Pontedera, 1290 circa –

Orvieto, 1348 o 1349).


4 La citazione riguarda Lo Spinario, copia ellenistica tarda di un originale greco di epoca

precedente (Firenze, Uffizi)


1
Qual è il più rivoluzionario? Il Brunelleschi senza dubbio. Lo spazio del
Ghiberti è uno spazio naturale in cui accade un certo fatto. IL Brunelleschi
elimina lo spazio naturale, fa il vuoto; nel vuoto costruisce uno spazio nuovo
con i corpi, i gesti, l’azione delle cose. Del nuovo spazio definirà, pochi anni
dopo, la struttura, e sarà la prospettiva (lineare); Ma l’intuizione è già in
questo rilievo: è uno spazio non-naturale (spazio geometrico).

Porta nord del concorso

Porta est, detta del


Paradiso, del Ghiberti

Porta sud di Andrea Pisano

Campanile di Giotto

Ghiberti Brunelleschi

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