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processuale civile 2023

i mezzi di impugnazione
1. funzione dei mezzi di impugnazione
● l’ordinamento concepisce che nell’emettere una sentenza si possano
commettere errori = necessità di porre un rimedio per modificare le
sentenze
● è reso possibile dai mezzi di gravame ,sono spendibili solo per le
sentenze che non possono essere modificate in altro modo
● si segue il principio dell’onere di impugnazione ,se non assolto si
perde l’occasione di modificare la sentenza
● i mezzi di impugnazione sono spendibili solo verso le sentenze ,le
ordinanze confluiscono nella sentenza = se si vuole impugnare un
vizio relativo ad un ordinanza si potrà pacificamente impugnare la
sentenza che la contiene
● la legge impone al giudice quale provvedimento usare ,non può
scegliere a suo piacimento
● se il giudice enuncia un'ordinanza dove era necessaria la sentenza
potrà essere impugnata perché la forma corretta sarebbe la
sentenza
● l’errore che non deriva dal giudice , ma dal legislatore può essere
impugnato mediante il ricorso in cassazione
● la sentenza è un atto di normazione concreta ,concreta una norma
ed accerta la sussistenza effettiva del diritto =si configura un
giudizio che fissa una determinata situazione concreta in base alle
disposizioni di diritto
● il mezzo di impugnazione mira a modificare il giudizio la cui
modifica è giustificata da un qualsiasi vizio confluito dalla sentenza
stessa
● quali possono essere :
- errore commesso dal giudice ,per la quaestio facti si
oppone un'errata interpretazione del fatto o della valutazione
di un mancato rispetto delle regole legali ,da ciò si richiederà
una valutazione nuova ,per quanto riguarda la quaestio
iuris ,l’interessato all’impugnazione opporrà una errata
sussunzione quindi errata interpretazione ed applicazione
della legge – è sempre spendibile un mezzo di impugnazione
,non si può richiedere un eliminazione ma la modifica della
sentenza precedente .
la cassazione è caratterizzata da nomofilachia ,dovrà
giudicare unicamente sulla corretta applicazione del diritto
,non è ammesso un ricorso in cassazione lamentando un
ingiustizia sull’interpretazione del fatto
- ingiustizia oggettiva ,la sentenza va ad assumere un volto
ingiusto per motivi non percepibili dal giudice ordinario (limiti

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cronologici del giudicato) per tutte le mutazioni di fatto o


diritto sopravvenute il giudice non può conoscere
2. i singoli mezzi di impugnazione
● art 323 = consacra i mezzi di impugnazione esponendo un elenco
tipico chiuso ,facendo capire che non sono ammessi mezzi di
impugnazione diversi da questi
● “i mezzi per impugnare le sentenze ,oltre al regolamento di
competenza nei casi previsti dalla legge ,sono : appello , ricorso
per cassazione, revocazione e opposizione di terzo”
● i mezzi si distinguono :
- concessi alle parti ovvero chi ha assunto questa qualifica
anche in successione = regolamento di competenza,appello e
revocazione
- concesso ai terzi,coloro che non hanno assunto la qualifica di
parte =opposizione di terzo – può essere :
1. ordinaria : disciplinata dal comma 1 art 404 ,può
usarla il soggetto terzo non assoggettato all’efficacia
del giudicato ma è titolare di una situazione giuridica
dipendente da quella oggetto di giudizio pregiudicata
dalla sentenza emessa ,in questo caso il terzo può
vantare una qualsiasi tipologia di vizio e opporsi alla
sentenza facendo valere il vizio anche relativo ad un
diritto incompatibile rispetto a quello accertato
2. revocatoria : è disciplinata dal comma 2 dell’art 404 ,
esplica che tale impugnazione può essere proprosta dal
terzo che subisce l’efficacia del giudicato nonostante
non abbia preso parte al processo ,il terzo può opporsi
chiedendo la revocazione della sentenza solo mediante
la prova di dolo o collusione delle parti o del giudice
● art 324 esplica un ulteriore distinzione circa la formazione del
giudicato : “ si intende passata in giudicato la sentenza che non è
più soggetta né al regolamento di competenza ,né appello,né
revocazione"
● mezzi di impugnazione straordinari :mezzi spendibili oltre il
giudicato (opposizione e revocazione)pongono la loro validità anche
dopo il passaggio in giudicato della sentenza in modo da instaurare
un nuovo processo che mira a modificare la sentenza
● termini di tempo imposti dalla legge per mezzi ordinari :
- appello : 30 giorni dalla notifica ,in mancanza di essa entro
6 mesi dalla pubblicazione della sentenza ordinaria
- ricorso per cassazione : entro 6 mesi dalla notifica,in
mancanza entro 6 mesi dalla sentenza di appello
- revocazione ordinaria:entro 30 giorni dalla notifica,6 mesi
dalla pubblicazione

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-
regolamento di competenza :30 giorni dalla
comunicazione dell’ordinanza
● i mezzi di impugnazione straordinari non hanno limite di tempo
,possono essere proposte anche dopo il passaggio in giudicato
formale
● per revocazione e opposizione di terzo si pone che il termine
decorra da quando sia stato scoperto il dolo ma è incerto
3. profili di rito dei giudizi di impugnazione
● dovranno sussistere determinati requisiti affinchè il processo di
modifica della precedente sentenza possa definirsi correttamente
instaurato
● 4 domande pragmatiche :
1. chi è legittimato a proporre l’impugnazione
- la regola generale esplicita che è legittimato colui che
risulti soccombente nella sentenza impugnata
(soccombenza sia per sentenza di rito che di merito )
- es. se l’attore vede rigettarsi una domanda in rito per
carenza di un presupposto processuale sarà legittimato
all’appello
- concetto di soccombenza : in prima istanza si parla di
pratica ovvero legittimato è colui che è definito
soccombente sulla base dell’attribuzione del bene della
vita ,quindi può esserlo anche l’attore se il giudice dà
ragione al convenuto ,in seconda istanza teorica ,il
soggetto pur avendo vinto la causa si ritrova
soccombente in alcune questioni ,ad esempio se
vengono rigettate alcune eccezioni
= la soccombenza che legittima l’impugnazione è
quella pratica dove si attribuisce l’intero bene della vita
in gioco ,non è legittimato il soccombente teorico nei
confronti del quale vengono rigettate solo alcune
questioni
- si deve basare sull’oggetto del giudizio ,bisogna
valutare in separata sede la sentenza non definitiva,in
questo caso, la sentenza può essere emanata su una
questione di rito come la capacità d’agire , non
statuendo sul merito ,in questo caso quando una
questione di rito viene definitiva la parte soccombente
in relazione a quella può impugnarla subito in appello
oppure esprimere la riserva di appello
- se la parte dovesse vincere la causa ovviamente la
soccombenza sarà teorica e quindi non sarà legittimata
ad impugnare
- soccombenza parziale reciproca : in questo caso
sia l’attore che il convenuto sono definiti legittimati

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perché da un lato il giudice accetta solo parzialmente


la domanda dell’attore ,si dichiara il soccombente in
parte parziale
- acquiescenza : rappresenta un fatto estintivo del
potere di impugnazione ,è disciplinato dall’art 329 –
esistono due tipologie :
1. totale = si assume da accettazione espressa o
atti incompatibili con la volontà di avvalersi delle
impugnazioni ammesse dalla legge ,in questo
caso ,il potere di impugnare viene totalmente
rifiutato da una dichiarazione espressa o atti
concludenti incompatibili con l’attitudine ad
impugnare ,in questo caso il legittimato ad
impugnare se compie ciò viene definito in
acquiescenza e quindi privato dal potere di
impugnare
2. parziale = avviene quando il reale legittimato
ad impugnare ,impugna la sentenza sulla base
della quale è dichiarato soccombente pratico
,essendo che la sentenza è composta da più
parti impugnando solo una parta, la
acquiescenza importa alle parti non impugnate
rendendo le parti non impugnate acquiescenti
2. come si sceglie il rimedio idoneo
- la legge dispone quali sono i casi determinati per usare
i mezzi da usare
3. chi è il giudice competente
- la legge propone i criteri :
1. il ricorso in appello dovrà essere proposto
presso l’ufficio giudiziario che ha sede nella
circoscrizione nel tribunale di primo grado dove
sia stata emessa la sentenza di primo grado
2. la cassazione ha un’ unica sede a roma ,sia per
la revocazione che opposizione di terzo
andranno proposte lo stesso ufficio giudiziario
che ha emesso la sentenza impugnata
la cassazione non può compiere giudizi nel
merito ma unicamente sulla corretta
applicazione della legge perciò si esprime
sull’interpretazione della legge
4. qual’è la tecnica di proposizione
- rispetto dei termini previsti dalla legge ,in tutti i casi si
usa l’atto di citazione ,tranne per il ricorso in
cassazione in cui si utilizza un ricorso sui generis che

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andrà notificato prima alla controparte e


successivamente depositato in cancelleria
● ci sono alcune particolarità ,questioni di rito che non figurano
nessun altro processo :
1. inammissibilità
- istituto che sanziona alcuni difetti dell’impugnazione
stessa
- ad esempio,l’atto di impugnazione è redatto da un
avvocato non iscritto all’albo =inammissibile
- art 360 bis consacra l’inammissibilità del ricorso in
cassazione quando il provvedimento concesso sia
conforme all’orientamento della giurisprudenza
cassazionista o quando le censure relative al giusto
processo sono manifestamente infondati
- per gli errori commessi dal giudice è inammissibile il
ricorso in cassazione
- il giudice ai sensi del 348 bis può dichiarare
inammissibile l’appello stesso dove l’impugnazione non
ha ragionevole probabilità di essere accolta
- inammissibilità è collegata al legislatore in caso di
nullità insanabili o non sanate dall’atto di
impugnazione stesso
2. improcedibilità
- caso peculiare relativo all’impugnazione in sé
- nel momento in cui non vengono rispettati i tempi di
impugnazione
- si punisce l’inerzia delle parti dichiarando
l’impugnazione improcedibile e rigettando in rito
● il giudice in presenza di questi due casi , può rigettare
l'impugnazione dichiarando improcedibile o inammissibile ed
impedendo qualsiasi altra impugnazione
● ne deriva che non può essere usato lo stesso mezzo ma potrà
riproporla con mezzo idoneo
● il giudice deve valutare la sussistenza delle censure sollevate e
valutare in seconda istanza il merito della domanda originaria
4. profili di merito : appello
● mezzo di impugnazione comune
● rientra un numero ampio di censure e vizi relative alla sentenza
● nonostante si imponga una motivazione dell’appello stesso
,l’oggetto del giudizio non verterà su questi vizi effettivi
● in appello avviene una traslazione dell’oggetto del giudizio in primo
grado
● se in primo grado c’è un solo soccombente in relazione ad un unica
causa ,con l’appello si richiede una rivalutazione della stessa

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● se un singolo soccombente ha più cause ,essendoci il processo


complicato ,con l’appello dovrà specificare su quale causa dovrà
vertere il giudizio d’appello = il soccombente pratico dovrà definire
la causa
● sono le parti a decidere le questioni su cui dovrà basarsi il
convincimento del giudice d’appello
● art 346 : le domande e le eccezioni non accolte nella sentenza di
primo grado ,che non sono espressamente riproposte in appello ,si
intendono rinunciate
● art 345 comma 1 dispone che non è possibile in appello proporre
nuove domande a meno che si tratti di meri adeguamenti relativi a
domande già proposte che non potevano essere previste in
precedenza
● il comma 2 espone il divieto di proporre nuove eccezioni salvo
quelle rilevabili d’ufficio ,se le stesse siano state già proposte
bisogna riproporle ,quelle non rilevate non sono opponibili in
secondo grado
● il comma 3 tratta del divieto di produrre nuove istruttorie ,il giudice
dovrà rigettare
● le preclusioni riguardano unicamente le attività che potevano
compiersi prima della precisazione delle conclusioni
● può succedere :
- impugnazione di una sentenza per carenza presupposto
processuale
1. conferma sentenza primo grado
2. modifica sentenza originaria rigettando in rito
3. modifica della sentenza originaria decidendo nel merito
,andando a statuire sulla situazione giuridica fatta
valere originariamente
- impugnazione di una sentenza definita nel merito ma
impugnata dal soccombente nel merito
1. conferma della sentenza in primo grado
2. modifica sentenza originaria rigettando in rito
3. modifica della sentenza originaria decidendo nel merito
pronunciando una sentenza diversa rispetto quanto
deciso in precedenza
● art 353 e 354 pongono una fattispecie particolare ,ovvero il giudice
di appello deve rimettere la decisione di quella determinata causa al
giudice di primo grado
● art 354 prevede che in tutti i casi in cui si impugni una sentenza per
un determinato motivo ma poi il giudice d’appello rileva un vizio di
ufficio non rilevato in primo grado e potenzialmente sanabile ex
tunc

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● il giudice d’appello deve annullare la sentenza di primo grado e


rimettere la decisione in quella sede riprendendo il processo in
primo grado dal momento in cui si colloca quel vizio
● il comma 2 enuncia il caso in cui il giudice rilevi irregolarità dell’atto
di citazione ,se viene emessa una sentenza non rendendosi conto
del vizio che poteva essere sanato ex tunc ,il giudice d’appello si
rende conto che l’atto di citazione è nullo dovrà rimettere la
decisione al giudice di primo grado all’udienza di trattazione
● salva effetti sostanziali
5. // il ricorso per cassazione
● lo scopo è quello di modificare l’oggetto della sentenza emessa
● la cassazione svolge un giudizio di nomofilachia ,in questo caso i
vizi e censure sono solo quelle di diritto opponendo un errata
interpretazione e sussunzione giuridica
● non si può richiedere un ulteriore giudizio sul merito
● art 360 enuncia i motivi tassativi di ricorso per cassazione :errata
interpretazione di norme di diritto,errata applicazione di norme sulla
base della valutazione di un fatto o assunzione di mezzi probatori
● la cassazione non effettuerà un rinvio ad un giudice inferiore per
assumere nuovi mezzi di prova ,la sentenza della cassazione si
riferirà in esclusiva a quanto accaduto fino all’udienza di
precisazione delle conclusioni relative al processo in cui è stata
emessa la sentenza
● non potrà assumere nuovi mezzi di prova
● si deve delineare l’oggetto del giudizio , gli esiti vengono dati in due
modi :
- con ordinanza :
1. per inammissibilità
2. per regolamenti di competenza
3. per provvedere all'estinzione del processo
4. per accogliere o rigettare il ricorso per fondatezza o
infondatezza
- con sentenza
1. nel resto dei casi possibili
● il ricorso può essere accolto o rigettato
● se sarà rigettato la sentenza passa in giudicato formale ,se sarà
accolto , la stessa corte ai sensi dell’art 384 enuncia un principio di
diritto risolvendo una questione di particolare importanza
6. processo complicato nelle fasi di gravame
● se la sentenza impugnata è pronunciata tra più parti
● le cause scindibili sono ricavate in via residuale
● quando siamo davanti una situazione sostanziale che deve essere
giudicata in modo uguale nei confronti di tutte le parti del processo
si ha nei casi di litisconsorzio necessario

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●avviene anche nel caso di intervento del terzo ,in questi casi ,la
causa si suppone inscindibile poichè si vuole che la sentenza finale
possa valere in tutte le parti del processo originario
● incompatibilità sostanziale ;quando è impugnata una causa nei
confronti di una parte l’altra è dipendente
● art 331 dispone che se l’impugnazione non è avvenuta ,il giudice
ordina l’integrazione del contraddittorio fissando il termine nel quale
la modifica deve essere fatta se non è fatto ciò, verrà dichiarato
inammissibile la proposta di impugnazione ,se la causa è scindibile
e quindi l’impugnazione non è proposta dalla totalità delle parti il
giudice ordina la notificazione alle altre fissando il termine nel quale
la notificazione deve essere fatta ,se non viene la notificazione non
avviene, il processo rimane sospeso fino al momento in cui la
sentenza passi in giudicato per le altre parti
● lo scopo effettivo è evitare lo smembramento del processo
● se non si effettua la notifica il processo rimane sospeso fino al
momento in cui la sentenza non passerà in giudicato per le altre
parti evitando che le stesse possano proporre ulteriori impugnazioni
● impugnazioni incidentali :questo strumento sorge dal momento
in cui un solo soccombente di una sentenza agisce contro il
vincitore – viene proposta dopo , è concessa nonostante il
passaggio in giudicato
7. effetto espansivo interno ed esterno
● impugnazione di una sentenza ha molti effetti ma per garantire la
certezza del diritto
● art 336 chiarisce il margine di applicazione ,il primo comma tratta
effetto espansivo interno : la riforma o cassazione parziale ha
effetto anche sulle parti della sentenza dipendente da parte
riformata o cassata ,in questo caso, a patto che le parti siano le
stesse si dispone che il risultato dell’impugnazione di una causa ed
irradiarsi su cause dipendenti
● il secondo comma tratta dell’espansivo esterno ,la riforma o
cassazione estende i suoi effetti ai provvedimenti e atti dipendenti
dalla sentenza riformata o cassata ,qui non si stabilisce la
dipendenza dei capi di una medesima sentenza ma si afferma
l’effettiva dipendenza di un provvedimento autonomo rispetto l’altro

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