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QUESTIONE PALESTINESE

La prima svolta è rappresentata dalla Prima guerra mondiale: gli inglesi


riescono a schiacciare l’Impero Ottomano e dopo la fine della guerra
prendono il comando della Palestina (1923). Alcuni ebrei iniziano il loro
viaggio verso la Palestina, un viaggio pacifico dove inizialmente vengono
ben accolti dai palestinesi. Con il dominio inglese, il movimento Sionista
cresce a dismisura grazie anche all'appoggio degli stessi inglesi che non
pongono un limite ai flussi migratori. In quest'ottica viene emanata la
Dichiarazione di Balfour, secondo cui tutti gli ebrei hanno il diritto di
costituire un "focolare" nazionale ebraico. Il mondo viene nel frattempo
scosso dagli eventi della seconda guerra mondiale. Tuttavia, ciò non ferma i
flussi migratori di Ebrei all'interno del territorio Palestinese. La questione
Palestinese raggiunge il culmine della tensione.
-Per porre freno alla tensione l'ONU sancisce, nel 1947, la spartizione della
Palestina in due stati separati, uno arabo ed uno israeliano. I palestinesi si
ribellano a questa iniqua decisione e sono i primi a dare inizio ai conflitti a
fuoco che sconvolgeranno la Palestina per gli anni successivi. Nel 1948
nasce lo stato di Israele. Questa data segna l'inizio di una vera e propria
guerra tra i due paesi. Nonostante sia ancora "neonato" il nuovo stato
d'Israele è già molto più ricco e meglio armato rispetto alla Palestina. Esso
sbaraglia lo stato palestinese su tutti i fronti. I primi scontri terminano nel
1949 grazie al nuovo intervento dell'ONU.
-Nel 1956 si riaccendono le ostilità. Gli stati coinvolti questa volta sono
Israele ed Egitto (con la Palestina); si succedono poi altri conflitti devastanti
come la guerra dei 6 giorni e la guerra del Kippur, dove sono sempre gli
Israeliani a vincere, arrivando con le truppe quasi al Cairo. Anche questa
volta, solamente l'intervento dell'ONU sancisce una pace temporanea.
-Nel 1964 nasce l'OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina)
che viene riconosciuto come "ente" rappresentante del popolo palestinese,
nel tentativo di ristabilire l'equilibrio politico tra i due paesi. Tuttavia ciò non
fa altro che complicare la questione palestinese. Nel 1988 l'OLP riconosce lo
stato d'Israele, ma proclama unilateralmente lo stato indipendente di
Palestina. Israele in risposta schiera i carri armati: i Palestinesi iniziano a
pianificare atti terroristici su larga scala. La tensione raggiunge livelli mai
visti negli anni precedenti. Per porre fine agli spargimenti di sangue che
caratterizzavano la Palestina in quegli anni, nel 1993 -l'ONU, attraverso la
"risoluzione 242", obbliga Israele a restituire e a ritirarsi da tutti i territori
palestinesi occupati. Nonostante ciò Israele non si ritira. Sempre nel 1993,
attraverso gli accordi di Oslo, viene stabilita una data per la "risoluzione
242": tutti i territori occupati dovranno essere restituiti entro 5 anni.
Tuttavia, ad oggi, a quasi 25 anni dalla sua emanazione, la risoluzione 242
non è ancora stata rispettata. Più del 50% dei territori indicati nella
risoluzione ONU sono ancora occupati da Israele.

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