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La questione israelo-palestinese

Alessandro Paolini
Origini della questione israelo-palestinese
La questione israelo-palestinese è
una contesa etnico-religiosa che ha
luogo in Vicino Oriente, da quando,
alla fine del mandato Inglese, il
territorio palestinese venne spartito
tra arabi-palestinesi ed ebrei, dopo
decenni di insurrezioni di
movimenti sionisti. Nel 1948 l’ONU
proclama lo Stato d’Israele
togliendo terra ai palestinesi e di
conseguenza dando origine al
maxi-conflitto arabo-israeliano.
Perché il territorio è stato assegnato agli ebrei?

In Palestina, sin dalla fine del 1800, con


governo ottomano, hanno avuto luogo le
“Aliyah”, ovvero le migrazioni di massa di
ebrei europei nella regione, incitati dai
movimenti sionisti sorti. Passato l’Impero
Ottomano, accaddero anche sotto
Protettorato inglese e furono eccessivamente
accelerate dall’Olocausto. Nel 1937 iniziarono
le proposte all’Inghilterra di spartizione tra
l’ipotetico Stato ebreo e quello arabo, ma nel
1947 l’ONU genera una nuova mappa
risolutiva (Soluzione dei Due Stati), che la
Palestina non accettò mai, ma fu attuata.
L’espansione israeliana
Lo Stato d’Israele, dalla proclamazione, ha attuato
un’operazione di conquista oltre i confini preposti,
arrivando alla sua massima espansione nel 1967 grazie
alla guerra dei sei giorni, occupando Cisgiordania,
Striscia di Gaza, il confine libanese, quello siriano e tutta
la penisola del Sinai. Dopo aver perso il Sinai e le Alture
del Golan, lo Stato d’Israele ha proseguito ad invadere i
territori palestinesi, occupando Gerusalemme Est e
proclamando nel 1980 l’intera città Capitale, segregando
in condizioni di profughi in Cisgiordania e a Gaza gli
abitanti arabi negli “esodi palestinesi”.
Rivolte e proclamazione dello Stato di Palestina
Gli arabi-palestinesi hanno generato molte rivolte
come conseguenza all’oppressione ebrea, per
mezzo di milizie organizzate, civili, organizzazioni
terroristiche e paramilitari. Si ricordano diverse
rivolte e guerre civili, l’istituzione dell’OLP (Fatah
ed Hamas), le intifade e gli attacchi terroristici a
Gaza e alle Olimpiadi Monaco ‘72. Dal 1967, ad
opera dell’ONU e degli USA ci sono stati numerosi
tentativi di riconciliazione tra Stati di Palestina
(riconosciuto solo nel 2012 dall’ONU) ed Israele,
con molti inviti a cessare il fuoco e a rispettare i
civili nelle zone occupate, processi di pace in
Libano e in Egitto, insieme a numerosi accordi (es.
A. di Oslo ‘93-2000 in presenza di Clinton).
La situazione attuale
Dopo un secolo dall’inizio delle avversità arabo-ebree, in Medio Oriente c’è ancora una situazione
di tensione continua. La popolazione palestinese è ancora oggi delimitata nei campi profughi in
Libano, Siria, Cisgiordania e Striscia di Gaza. L’OLP governa stabilmente in delimitate regioni
cisgiordane (al-Fatah) ed a Gaza (Hamas). Israele continua ad attaccare Gaza in seguito
all’uccisione di soldati ebrei da palestinesi e ad invadere territori conquistati.

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