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Il conflitto

israelo-palestinese

Il muro di divisione

Il muro di divisione fra lo Stato di Israele e i Territori palestinesi è il simbolo del conflitto che
dura da più di sessant’anni. Il governo israeliano giustificò l’inizio della sua costruzione nel
2002 con la necessità di difendersi dagli attacchi palestinesi. Il muro misura circa 700
chilometri.

Il Movimento sionista

Nella seconda metà dell’Ottocento venne fondato il Movimento sionista che si proponeva di
trovare un territorio in cui gli ebrei potessero fondare il proprio stato: fu individuato quello
della Palestina. Nel 1947 l’ONU decise di dividere la Palestina. Quando nel 1948 venne
dichiarata la nascita dello Stato di Israele, i palestinesi imbracciarono le armi contro gli ebrei,
considerandoli degli invasori.

La lunga serie di conflitti

La guerra nel 1948 fu il primo di una lunga serie di conflitti. Ai combattimenti presero parte
anche Egitto, Siria, Libano, Giordania… Nel 1967 la “Guerra dei sei giorni” portò a una
significativa espansione di Israele, che conquistò la Cisgiordania e la Striscia di Gaza.

La politica di Israele a provocato una rivolta che ha preso il nome di “Intifada” (rivolta delle
pietre).

La via del dialogo e l’OLP

L’organizzazione OLP (Organizzazione Liberazione della Palestina), fondata nel 1964, diretta
per molto da Yaser Arafat, cercò la via del dialogo. Gli sforzi fatti per cercare una soluzione
pacifica condussero agli Accordi di Camp David (1978) e poi a quelli di Oslo, con cui l’OLP
riconobbe l’esistenza dello stato della Palestina.

La guerra oggi
Nel 2007 scoppiò un’altra Intifada e nel 2014 venne lanciata un’ultima offensiva militare. IL
fronte palestinese si è diviso fra un’ala estremista (Hamas), che governa Gaza, e un’ala più
moderata (Al-Fatah), che controlla la Cisgiordania.

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