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DEFINIZIONE
Non esiste una definizione univoca di intelligenza poiché ognuna risente
dell’orientamento che la formula. Alcuni autori fanno riferimento a definizioni
Generali di intelligenza, intesa come un processo tipico della specie umana e animale
dotata di struttura cerebrale evoluta volto a risolvere nuovi problemi che implicano
una ristrutturazione del rapporto di adattamento con l’ambiente.
Altri adottano definizioni Specifiche, considerando l’intelligenza un insieme di
processi e capacità umane che implicano: il possesso di una buona disposizione a
memorizzare e apprendere; l’abilità nel risolvere problemi; l’attitudine a capire in
fretta; l’arguzia; l’elasticità d’uso degli schemi mentali. Tutte queste capacità sono
elementi costitutivi dell’intelligenza, ma se prese singolarmente devono essere distinte
da essa.
Inoltre, è possibile distinguere due tipi di definizioni di intelligenza: le definizioni
Strutturali (tendono a cogliere le capacità di base o fattori dell’intelligenza; si rifanno
alle teorie differenziali o psicometriche) e quelle Funzionali (tendono a coglierne le
capacità di adattamento a nuove esigenze e a evidenziare i processi di pensiero
mediante i quali l’uomo risolve un problema nuovo in situazioni in cui non entrano in
gioco ne l’istinto ne l’abitudine).
TEORIE
Sintesi dei principali autori e teorie di riferimento
Teoria di Thurstone:
A differenza della teoria monofattoriale di Spearman, Thurstone (1938) ipotizza 7
abilità primarie: Comprensione verbale; Fluidità verbale; Abilità aritmetica;
Visualizzazione spaziale; Memoria associativa; Rapidità percettiva; Ragionamento.
Nonostante ciò evidenzi la multifattorialità dell’intelligenza, la loro natura rimane
prevalentemente logica e razionale, come se, in realtà, tali abilità fossero una
specificazione del fattore G di Spearman.
Teoria di Cattell:
Un altro autore (anni ’50) che elaborò una teoria in grado di informare circa le
differenze che intercorrono tra gli individui fu Cattell. Egli distinse:
l’intelligenza fluida: è la componente strutturale e funzionale innata dell’intelligenza,
ovvero la capacità di cogliere relazioni tra elementi, di ordinare, di percepire
indipendentemente dall’apprendimento
l’intelligenza cristallizzata: è un’abilità mentale che scaturisce dall’esperienza e
include conoscenze, abilità apprese e assimilate.
STRUMENTI
La WAIS (Weschler Adult Intelligence Scale), giunta alla sua quarta edizione, è uno
dei, test di intelligenza per adulti e adolescenti (16-90 anni) maggiormente utilizzati.
La nuova edizione nasce dalla constatazione che spesso si tendeva ad ottenere
punteggi più elevati (effetto tetto) o molto bassi (effetto pavimento) e ciò poiché gli
item erano troppo facili rispetto all’istruzione media più elevata oppure troppo
difficili poiché riguardavano contenuti ormai obsoleti, culturalmente passati. La
WAIS-IV si compone di 15 subtest, che indagano 4 dimensioni: comprensione
verbale; Ragionamento visuo-percettivo; Memoria di lavoro; Velocità di elaborazione.
Esiste anche una versione per i bambini dai 6 anni, la WISC-IV (Weschler
Intelligence Scale Children), e una per i bambini in età prescolare WIPPSI-IV
(Weschler Intelligence Prescholar Scale Intelligence).
Tra i test culture free, dove l’influenza di fattori culturali è ridotta al minimo, più
utilizzati sono le Matrici Progressive di Raven: una sorta di puzzle a difficoltà
crescente dove la richiesta è quella di individuare, tra le varie possibilità, il tassello
mancante che completi la figura. Ne esiste anche una versione per bambini, le Matrici
Progressive Colorate.
Oltre al Raven, un altro test culture free è il Culture Free Test Intelligence di Cattell,
composto da 2 versioni (A e B) ognuna delle quali costituita da 50 item divisi in 4
aree (Serie, Analogie, Classificazioni, Matrici)
La teoria di Piaget (Vedi sviluppo cognitivo) ha condotto all’elaborazione di scale
ordinali per la prima infanzia, come la Scala di Laurendau e Pinard, che non
valutano il QI, ma forniscono una misura qualitativa delle competenze raggiunte dal
bambino; un altro strumento che si rifà all’approccio piagetiano, ma non usa scale
ordinali è la BAS (British Ability Scales), una batteria di test di abilità mentale allo
scopo di identificare, classificare e selezionare i bambini che presentano problemi
nell’apprendimento
AMBITI APPLICATIVI
Psicologia clinica dell’età evolutiva: per diagnosticare i disturbi specifici
dell’apprendimento (dislessia, discalculia, disgrafia), nonostante siano caratterizzati
da difficoltà specifiche e circoscritte nella lettura, scrittura e calcola, viene utilizzata
una batteria di test che include anche test di intelligenza proprio per discriminare che
tali difficoltà non siano dovute a ritardi. Infatti in questi bambini l’intelligenza
dovrebbe risultare nella norma. Anche per identificare ritardi mentali.
Psicologia dell’età evolutiva: gli studi sull’intelligenza hanno delle importanti
implicazioni sul piano educativo. Infatti superando il modello unico d’intelligenza,
che comportava l’esclusione di chi non è assimilabile ad esso, diventa possibile
lavorare per l’integrazione dei soggetti con difficoltà cognitive e permette il recupero
e il potenziamento delle abilità residue degli studenti che presentano speciali bisogni
educativi.
Psicologia dell’arco della vita: per lo studio dell’evoluzione delle abilità lungo l’arco
della vita, dall’infanzia alla vecchiaia. In particolare, si è osservato che le capacità
legate alla memoria e quelle che richiedono prontezza e agilità sono soggette ad un
rapido decadimento, mentre rimangono relativamente stabili le capacità verbali e
linguistiche.
Psicologia del lavoro: per individuare il profilo attitudinale richiesto in ambito
professionale, ma anche, in ambito militare, per la selezione di reclute.