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I

10 studio, tu lavori, lui non fa niente. Le parole evidenziate sono dei


pronomi che indicano le persone deI discorso. 10 e Ia persona che paria
(prima persona singoIare, maschile o femminile), tu Ia persona a cui si
parla (seconda persona singolare, maschiIe o femminile), lui Ia persona di
cui si paria (terza persona singolare maschile). In questo caso i prononj
hanno tutti Ia funzione di soggetto.
I pronomipersonali hanno forme diverse a seconda che siano di pri,
ma, seconda o terza persona singoIare o plurale; che siano o no soggetto
della proposizione (quando non sono soggetto sono "complementi"); alcu,
ni a seconda che siano maschili o femminili e che si riferiscano a persone o
a cose. Esistono inoltre delle forme toniche e delle forme atone.

I pronomi personali persona


soggette
r singolare io

2a singolare tu
maschile egli, lui, esso
3a singolare {
femminile ella, lei, essa
ia plurale nO!

2a plurale voi 1pro


maschile essi,loro
3a plurale
, { femminile esse,loro

«Io?»: acquerello
di J.-M. Folon.

Ia e Ia persona che paria, tu


Ia persona a cui si parIa.
In italiano, a differenza di quanto avviene in altre lingue come il fran-
cese o l'inglese, il pronome personale soggetto di solito viene omesso:
quando (io) studio, (io) non vogiio essere disturbato,
te sono dei E invece obbligatorio usare il pronome personale: 1) quando si succe-
3. che parIa dono frasi che hanno diverso soggetto tlui va in montagna, io vado ai ma-
na a cui si re); 2) quando si vuole mettere in particolare rilievo Ia parte che il soggetto
persona di ha nell'azione (sei stato tu a dire questo, cioê sei stato proprio tu e non al-
I pronor-: tri) , dopo anche, neanche, pure ecc. (e venuta anche lez); 3) tutte le volte
che Ia mancanza deI pronome renderebbe Ia' frase ambigua, non chiara (e
ano di pri, bene che vada: chi deve andare, io tu o lui?).
o soggetto I pronomi personaIi soggetto possono essere rafforzati da stesso tio
ntí .") ; al cu- stesso, tu stesso, lui stesso ecc.) oppure da altri (soltanto vai e noi: voialtri,
. personeo noialtri, scritti in grafia unita) .

A proposito delJe forme di terza persona singolare e plurale, osserviamo:


1) egli, lui, esso: nel passato si prescriveva l'uso di egli quando ci si riferiva a per-
sona, l'uso di esso quando ci si riferiva ad animale o a cosa (I'uso di lui come soggetto
era sconsigliato). Oggi egli si usa sempre piu raramente, anche nelJa lingua scritta, e il
e
suo posto preso da lui.
2) ella, lei, essa: vale quanto e stato detto a proposito di egli, lui ed esso, con Ia
sola differenza che essa puó essere riferito anche a persona.
3) essi, esse, loro: loro puó essere usato solo in riferimento a persone.
e
4) in tutti i casi in cui nella frase obbligatorio usare il pronome personale sogget-
to di terza persona, le uniche forme consentite sono lui, lei, loro: io vado, lui resta;
I.
noi siamo italiani, loro francesi.

I pronomi personali Esistono due serie di pronomi personali complemento: Ia serie tonica
complemento (in cui il pronome ha un accento suo proprio e ha pertanto un certo rilievo
. nella frase: dài il libro a me) e Ia serie atona (in cui il pronome si appoggia
nella pronuncia al verbo che 10 segue o che 10 precede, cioê e in posizione
proclitica o enclitica, e ha perció un riIievo minore: dammi illibro). I pro-
nomi atoni, detti anche particelle pronominali, si possono usare solo per
rendere il complemento oggetto e il complemento di termine.

persona forme toniche formeatone

compl.ogg. compl. di termo

Ia singolare me mi mi (=a me)

r singolare te ti ti (=a te)

lui, esso 10
{
maschile gli (=a lU!)
3a singolare
femminile lei, essa Ia le (=a lei)

rplurale noi ci ci (=a noz)

2a plurale voi vi vi (=a VOI)

loro, essi
{
maschile li
3a plurale
femminile loro, esse le

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Disegno di A. Zannino,

Me, forma tonica dei pronome


complemento di prima persona
singolare, nelle esdamazioni si Usa
come soggetto.

Ed ecco una serie di frasi in cui si mostra l'uso della forma toni
della forma atona dei pronomi personali complemento:

La mamma chiama me. La mamma mi chiama.


Antonio ha telefonato a me. Antonio mi ha telefonato,
Il nonno vuole te. II nonno ti vuole.
Parleranno a te. Ti parleranno.
Ho chiamato lui. L(o)'ho chiamato.
Ho chiamato lei. L(a)'ho chiamata.
Chiam a lui. Chiamalo.
Chiama/ei. Chiamala.
Ho consegnato il pacco alui. Gli ho consegnato il pacco.
Ho consegnato il pacco a lei. Le ho consegnato il pacco.
Accompagnerà noi. Ci accompagnerà.
Dovrà accompagnare noi. Dovrà accornpagnarci.
Porterà dei dolci a noi. Ci porterà dei dolci.
Sto aspettando vai. Vi sto aspettando.
Non vuole salutare vai. Non vuole salutar vi.
Dirà tutto a vai. Vi dirà tutto.
Invitammo loro (dei ragazzi). Li invitammo.
Invitammo loro (delle ragazze). Le invitammo.

Le particelle cangianti
Una delle maggiori difficoltà delI'analisi grammaticale consiste nell'individu
il valare di talune particelle che possono avere piú funzioni nella lingua: per e~
pio, 10 puõ essere articolo, pronome personale o pronome dimostrativo, ne pua'
sere pronome personale, pronome dimostrativo o avverbio, uno puó essere articOl
aggettivo numerale o pronome indefinito, e cosi via. Devi perció fare molta atte
zione a queste piccole parole multiuso, man mano che le incontrerai nello stu~,
della grammatica. Intanto osserviamo Ia: già sapevi che era J'articolo determinatlvÇ
singolare; qui hai imparato che puó anche essere pronome personale femminile at
no complemento oggetto. Come pronome complemento oggetto si usa peró ~nc .
e
in molte espressioni moi to com uni in cui al posto di parole che non sono preclsate;:
faria breve, faria finita, saperla lunga, darsela a gambe, daria vinta eec. In questl
casi, i~:eal~:.hapiutto~~_~n valore neutro che un valore femlI1~~il~_. '

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Nell'italiano di oggi si usa sempre piú frequentemente Ia forma pronominale gli
come corrispettivo di a loro (li ho incontrati e gli ho parlato), uso che un temponon
mome era permesso. Nel parlato gli sta spesso anche per a lei, ma nello scritto quest'uso non
ersona e consentito.
ioni si usa anche Nell'uso parIato sono comunissime le espressioni di questo tipo: a me mi piace, a
te t'interessa, alui gli dico ecc., con il pronome personale ripetuto. Queste espressioni
e bene che tu non le usi quando scrivi.

Ipronomi riflessivi Tra i pronomi personali una categoria particolare e costituita dai pro-
nomi riflessivi. Dire Lucia si pettina equivale a dire che Lucia pettina sé
stessa. L'azione del pettinarsi, compiuta da Lucia, ricade sul pronome si,
che si riferisce alla stessa Lucia. Si in questo caso e un pronome riflessivo.

Quando l'azione compiuta dal soggetto ricade su un pronome che si ri-


ferisce al soggetto stesso, questo pronome si chiama pronome riflessivo.

La forma dei pronomi riflessivi e diversa da quella dei pronomi perso-


nali complemento soltanto nella terza persona singoIare e plurale.

persona forma tonica formaatona


r singolare me rru
'?singolare te ti
na. r singolare sé si
onato. r plurale noi ci
'?plurale VOl VI
Japlurale sé si

Ecco una serie di frasi in cui si mostra l'uso della forma tonica e della
forma' atona dei pronomi riflessivi (ia forma tonica e in questo caso ac-
pacco.
iacco,
compagnata daI rafforzativo stesso):

zi. Sto rovinando me-stesso, Mi sto rovinando.


Conosci te stesso? Ti conosci?
Lui ha mascherato sé stesso. Lui si e mascherato.
Lei ha mascherato sé stessa. Lei si e mascherata.
Noi controlliamo noi stessi. Noi ci controlliamo.
Voi sottovalutate voi stessi. Voi vi sottovalutate.
Essi lodano sé stessi. Essi si lodano.

idividuare Ne La particella atona ne pua corrispondere al pronome personale di ter-


per esern- za persona (singolare o plurale) preceduto dalle preposizioni di o da:
te pua es-
: articolo,
ilta atten- Ha parlato di lui. Ne ha parIato.
lIo studio E innamorato di lei. Ne e innamorato.
'minativo Siamo contenti di loro. Ne siamo contenti.
iinile ato- Fu conquistata da lui, Ne fu conquistata.
.ró anche Riceve aiuto da loro, Ne riceve aiuto.
»ecísate:
In questi Nell'uso antico e letterario Ia particella pronominale ne puó anche fare Ie veci deI
pronome ci, di prima persona plurale: Dia ne guardi da costorol
I
Coppie di pronomi Conosco un simpaticissimo ragazzo: presenterõ lui a voi. Una frase di
atoní questo tipo e un po' strana; infatti, in questi casi, noi preferiamo usare le
forme atone dei pronomi personali. Se sostituiamo le forme toniche COn
quelle atone avremo: Conosco un simpaticissimo ragazzo: ve 10 presente.
rõ, Adesso Ia frase non ha piú nulla di strano. Ma che cosa e accaduto? A
.1,.
Due pronomi atoni (vi e 10) sono usati l'uno accanto all'altro e il primo dei -t~-

due ha subito una piccola modifica: da vi e diventato ve. Quando due pro- IndiVidua I

norni personali vengono usati in coppia il primo e sempre un complemen- in questo


Elio Vittor
to di' termine, il secondo (a meno che non sia ne) e sempre complemento
L'aringa fi
oggetto. Nello specchietto che segue sono elencate tutte le possibili combí, lio, e io e I
nazioni delle coppie di pronomi atoni. co; col sol
avvolta ne
chiari. La
seduti I'ur
meio te 10 glielo se 10 ce 10 velo piatto d~1
meia te Ia gliela se Ia ce Ia vela madre rru
me li te li glieli se li ce li ve li una torch:
mele te le gliele se le ceie vele consumat
«Non t'lrn:
mene te ne gliene se ne cene vene
«On, no»,
E lei: «No
ora».
Nota come tutti i primi pronomi di ogni coppia (cioê me, te, glie-, se, ce, ve) han-
Ma sempr
no subito una piccola modifica rispetto alie forme proprie dei pronome personale ato- ia tovagli
no complemento di termine (mi, ti, gli, si, ci, VI). Nota anche come i composti con madre ave
glie- sono scritti sempre con grafia unita. ricordavo.
chiesi: «C'
Mia rnadn
Ed ecco alcuni gruppi di frasi in cui si mostra il meccanismo deI pas- tu?».
saggio dai pronomi personali tonici alle corrispondenti coppie di pronomi E io Ia gUi
atoni: Ia minestr
«Parll per
to quasi n
Ha parlato a me di lui. Ricorda a noi I'appuntamento! vostro pai
Mi ha parlato di lui. Ricordaci I' appuntamento! aringhe I'
Me ne ha parlato. ' Ricordacelo! ; olio, moltr

Ha regalato a lei un anello. Affido a voi il cane.


Le ha regalato un anello. Vi affido il cane.


Glielo ha regalato., Ve 10 áffido.

In tteitenc
Ipronomi allocutivi Quando, parIando o scrivendo, ti rivolgi a una persona, con quale personali
pronome Ia interpelli? Se sei in confidenza con lei usi il tu; se e una perso- zio i pronc
na con cui non sei in confidenza ed e piú grande di te devi usare illei. tresi sul
pronomi 5
Quando i pronomi personali sono usati per rivolgere -la parola a qual-
• 1 Oggi
cuno prendo no il nome di pronomi allocutivi. sonno).
• 2 1\ nOI
In alcune regioni italiane, specialmente dei Mezzogiorno, continua a essere usato tutti di do
come pronome allocutivo di riguardo anche il voi. Se nella tua regione e ancora in uso •• 3 Hai r
il voi come pronome allocutivo singolare, cerca di non usarIo e impara l'uso dei lei. • 4 Oggi
(O5 Ci si •
•• 6 Abbi
diamo co:
'" 7 Siete
a 8 1\ ga
puó esse r
• 9 Hanr
-10 Lago
materia P

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