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Mio caro petrolio (pag.

C81)
Es. 95
a) Un barile contiene 159 l di petrolio
b) Ogni giorno nel 2018 sono stati consumati 97,3 barili di petrolio
c) I barili consumati nel 2018 corrispondono a 15.470,7 l di petrolio
d) Quasi la metà dei consumi è dovuta ai seguenti settori d’impiego:
- Automobile (27%)
- Trasporto su strada (17%)
- Riscaldamento/raffreddamento degli edifici (13%)
e) Le fonti dei seguenti dati sono state prese da:
- Statistical review of world Energy 2020
- Effetto corona virus nella lotta allo smog e a riscaldamento globale
- Gli usi del petrolio nella vita di tutti i giorni

Es. 96

 Cannucce in plastica :
Le cannucce comuni sono realizzate in materiali non riciclabili. La maggior parte sono fatte
di polipropilene che è di plastica di bassa qualità che viene usato anche per i contenitori di
yogurt e vaschette per altri prodotti alimentari.
Il polipropilene è un polimero che viene prodotto dal propilene, il quale è ottenuto in grandi
quantità da gasolio, nafta, etano e propano. Parallelamente sono in corso di sviluppo diversi
metodi per produrre bio-propilene. Industrialmente, quando si parla di PP si intende il
polimero isotattico, ottenuto per la prima volta in Italia nel 1954 da Giulio Natta presso il
Politecnico di Milano.

 Carta di credito :
La prima carta di credito nacque nel 1950 negli Stati Uniti d'America quando Frank
McNamara, dopo aver dimenticato il denaro per pagare al ristorante, iniziò a elaborare un
sistema di credito per evitare tali disagi
Le sue dimensioni sono definite nello standard ISO/IEC 7810 ID01: 85,60 × 53,98 mm e
uno spessore di 0,76 mm.[3] Il primo dispositivo applicato sulla carta è, da circa trent'anni,
una banda magnetica; per far fronte ai bisogni crescenti di sicurezza e all'avanzare del
fenomeno delle frodi, dal 1993 è stato applicato alla carta anche un microchip
La banda magnetica è generalmente costituita da un singolo strato di PVC
(Il polivinilcloruro, noto anche come cloruro di polivinile o con la corrispondente sigla PVC
è il polimero più importante della serie ottenuta da monomeri vinilici ed è una delle materie
plastiche di maggior consumo al mondo. Viene considerato stabile e sicuro nelle
applicazioni tecnologiche a temperatura ambiente, ma estremamente pericoloso se bruciato
o scaldato a elevate temperature e in impianti inidonei al suo trattamento, per via della
presenza di cloro nella molecola, che può liberarsi come acido cloridrico) e da
tantissime particelle magnetiche di resina, dove possono essere memorizzati i dati che
vengono impressi termicamente usando le più svariate tecniche di microstampa.
 Ciucci:
I primi rudimentali succhietti possono farsi risalire addirittura a 2000-3000 anni fa: sono
stati ritrovati infatti, in Italia e Cipro, piccoli animali di argilla destinati ad essere appesi al
collo, con una grande apertura per l'inserimento - probabilmente - di miele ed un piccolo
orifizio nella bocca dell'animale affinché fosse possibile per il bambino succhiare il miele.
Odiernamente essi sono composti di gomma (La gomma - e in generale tutti gli elastomeri -
sono chimicamente costituiti da polimeri le macromolecole che compongono la gomma
hanno un certo grado di reticolazione, cioè le macromolecole non hanno una struttura a
catena lineare, ma risultano più o meno intrecciate tra loro come una rete Essa è anche
sottoposta alla vulcanizzazione, che viene eseguita per migliorare le caratteristiche
meccaniche della gomma naturale, consiste nel trattare la gomma naturale con lo zolfo. Gli
atomi di zolfo legano più macromolecole di gomma diverse creando la reticolazione
responsabile del comportamento elastico), plastica, caucciù o di silicone (I siliconi -
o polisilossani - sono polimeri basati su una catena inorganica silicio-ossigeno e gruppi
funzionali organici legati agli atomi di silicio)
 Candela:
La fabbricazione delle candele è uno dei settori più importanti per il consumo di cere raffinate nel
mondo, in cui la paraffina è la preferita per la loro produzione. La paraffina è una specie di olio
minerale inodore e meno denso dell’acqua, che può presentarsi come sostanza solida o liquida,
derivante da una miscela di idrocarburi che sono normalmente considerati un sottoprodotto della
produzione di oli lubrificanti del petrolio.

Di solito si ottiene dal petrolio, dagli scisti bituminosi o dal carbone. Il processo di
produzione inizia con una distillazione ad alta temperatura per ottenere oli pesanti, dai quali
attraverso il raffreddamento a 0°C viene cristallizzata la paraffina, separata per filtrazione o
centrifugazione.
Il prodotto viene purificato attraverso ricristallizzazione, lavaggi acidi e alcalini e
decolorazione. Solitamente le raffinerie di petrolio producono paraffina, che si ottiene anche
tramite cracking o piroscissione del petrolio, dove si rompono le catene di carbonio e si
raggiungono temperature di 400-650°C.

 Rossetti:
Anche nei cosmetici sono impiegati elementi che derivano dalla raffinazione del petrolio.
Quel che viene usato nei cosmetici è il cosiddetto petrolato bianco, ovvero il petrolio
raffinato, cioè purificato dalle impurità. Quando è puro, cioè raffinato, il petrolato, che ha
una consistenza cerosa ed unticcia, è di colore bianco, quando è meno puro, è di colore
giallo. I petrolati sono largamente usati nei cosmetici perché costano poco (meno dei grassi
vegetali) e perché permettono di produrre cosmetici ‘idratanti’ a basso costo.

Es. 97
L’impatto del covid sull’ambiente
L’European Environment Agency ha redatto un Report in cui ha analizzato le principali
conseguenze ambientali della pandemia globale. L’analisi è interessante perché ha identificato
alcune conseguenze positive a breve termine.

MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA

Uno degli effetti a breve termine più straordinari è stata la riduzione delle emissioni di gas serra a
livello globale.
Solo nel 2020, per quanto riguarda l’Europa, è stata registrata una riduzione delle emissioni di gas
serra pari al 7,6%.
Le ragioni sono direttamente collegate a un grande cambiamento delle abitudini lavorative e di vita:
con lo smart working, la riduzione dei viaggi d’affari e turistici, l’intera industria dei trasporti ha
visto un calo nell’uso, e di conseguenza, un crollo nelle emissioni. Questo ha fatto calare infatti le
concentrazioni di NO2 e PM10, i più dannosi elementi che peggiorano la purezza dell’aria. Nelle
città più inquinate, come Milano e Madrid, questa riduzione è arrivata addirittura al 70%. La qualità
dell’aria ha un importante effetto sulla salute umana, e potrebbe avere un legame proprio con la
diffusione del Covid: proprio una prolungata esposizione all’aria inquinata aumenta i fattori di
rischio e la vulnerabilità a un virus che colpisce le vie respiratorie. Recenti studi evidenziando non
solo la connessione tra l’inquinamento dell’aria e diffusione del Covid, ma anche la capacità del
SARS-CoV-2 di rimanere legato alle particelle di PM10.

MENO PRODUZIONE E CONSUMO DI ENERGIA ELETTRICA

Si può notare il calo vertiginoso di produzione di energia a partire dalla metà di marzo, quindi dopo
l’inizio della quarantena.
Una minore produzione di energia vuol dire, per la stragrande maggioranza dei casi, una riduzione
del consumo di combustibili fossili, con conseguenti ricadute positive sulla qualità dell’aria.
MINORE INQUINAMENTO ACUSTICO
Bloccando e/o limitando gli spostamenti e, riducendo la quantità di persone che affollano le strade
dei nostri agglomerati urbani, un effetto collaterale positivo della quarantena è la riduzione
dell’inquinamento acustico.
Spesso sottovalutato, l’inquinamento acustico in realtà influenza in modo netto non solo la nostra
vita (stress, cefalee, ecc…), ma anche quella degli esseri viventi (uccelli, insetti, animali vari).

MARI, LAGHI, FIUMI PIÙ PULITI


Abbiamo visto tutti le bellissime immagini, provenienti da varie parti d’Italia e del mondo, nelle
quali vengono mostrati specchi d’acqua un tempo molto inquinati, ora finalmente limpidi e puliti.
I nostri mari, laghi, fiumi, ruscelli, sono tornati a livelli di pulizia ormai lontani decenni, favorendo
una rinascita della biodiversità, così fondamentale per la vita del pianeta.

DELFINI NEL CANALE DI


VENEZIA

Ora tocca a te (pag. c22)


La carbon footprint
Carbon footprint è una misura che esprime in CO2 equivalente il totale delle emissioni di gas a
effetto serra (quali metano, protossido d’azoto, idrofluorocarburi, esafluoruro di zolfo e
perfluorocarburi) associate direttamente o indirettamente a un prodotto, a un servizio o a
un’organizzazione. Comprende le emissioni dirette, come quelle che risultano dall’impiego di
combustibili fossili nella produzione, nel riscaldamento e nel trasporto, così come le emissioni
necessarie per produrre l’elettricità associata a beni e servizi consumati. E’ stato il Protocollo di
Kyoto (il trattato internazionale in materia ambientale riguardante il surriscaldamento globale,
pubblicato l’11 dicembre 1997 nella città giapponese di Kyoto da più di 180 Paesi, in occasione
della Conferenza delle parti “Cop3” della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti
climatici), a stabilire quali gas serra debbano essere presi in considerazione nel calcolo:

 anidride carbonica (CO2, da cui il nome “carbon footprint”),


 metano (CH4),
 ossido nitroso (N2O),
 idrofluorocarburi (HFC),
 perfluorocarburi (PFC)
 esafloruro di zolfo (SF6).

Il calcolo dell’impronta di carbonio di un prodotto o di un servizio è realizzato sulla base del LCA
(Life Cycle Assessment), in grado di esprimere l’impatto climatico generato da uno o l’altro durante
l’intero loro ciclo di vita e l’unità standard per misurare il carbon footprint è la CO2 equivalente
(CO2e), espressa in parti per milione in volume. L’idea è di esprimere l’impatto di ogni diverso gas
serra equiparandolo al volume di CO2 che creerebbe la stessa quantità di riscaldamento.

Per comparare gli impatti generati dai diversi gas si usa l’indice GWP (Global Warming Potential).
Calcolato dall’IPCC, esso indica il potenziale specifico di riscaldamento globale attribuito ad ogni
singolo gas, rapportato a quello della CO2che risulta essere pari a uno.

Per il calcolo della carbon footprint ci sono inoltre determinati standard: in termini di
prodotto/servizio si utilizza la norma ISO 14067 – “Greenhouse gases – Carbon footprint of
products – Requirements and guidelines for quantification and Communication”, che fornisce a
tutte le organizzazioni un mezzo per calcolare l’impronta di carbonio dei loro prodotti (intesi come
beni o servizi) e l’opportunità di comprendere meglio le modalità con cui ridurla.

Per quanto riguarda le modalità di calcolo utilizzate per la carbon footprint di ciascuna
organizzazione, esse sono contenute all’interno della ISO 14064-1, che riporta specifiche e guida
per quantificare e rendicontare le emissioni di gas ad effetto serra e della loro rimozione.

Analizza e ipotizza (pag. C27)


Es. 58
L’ Organicazione del carbonio è un processo in cui alcuni elementi chimici sono convertiti in
composti organici. Tra questi vi è anche il carbonio. Per capire se il carbonio compie un processo
di ossidazione o riduzione durante il processo di organicazione possiamo fare un esempio: la
fotosintesi.
Durante la fotosintesi infatti il carbonio dell’anidride carbonica che viene assunta dalle piante
viene preso per formare glucosio assieme a idrogeno e ossigeno.
6 CO2+6 H2O  C6H12O6+6 O2
Nell’anidride carbonica il carbonio aveva ossidazione +4 mentre nel glucosio è 0 riducendosi.
Possiamo quindi dedurre che nell’organicazione il carbonio subisca un processo di riduzione.

Es. 59
a-b) Non posso considerarmi d’accordo n’è con una n’è con l’altra affermazione perché penso che
ogni campo di ricerca e studio possa portare a un maggiore sviluppo e migliori conoscenze.
E’ giusto avere conoscenze generali su quanti più fronti possibili ma lo studio di un
determinato ambito della chimica non implica che gli altri abbiano un valore minore.
Sicuramente però la chimica organica ci fornisce strumenti per salvaguardare il nostro pianeta
da crisi climatiche ed ecologiche per questo risulta su un piano più importante rispetto alla
chimica di litio e silicio. Il silicio ed il litio sono alcuni degli elementi alla base
dell'inquinamento.
Il silicio è fondamentale nei circuiti elettrici grazie alla sua resistenza termica e proprietà di
semiconduttore mentre per quanto riguarda il litio, l'impiego è sempre riferito agli apparecchi
elettronici come per esempio nelle famose batterie al litio che oggi sono presenti in ogni nostro
dispositivo.
I prodotti citati sono altamente inquinanti o, in ogni caso, fortemente dannosi per l'ambiente e,
direttamente o indirettamente, dell'uomo. Conoscere a fondo litio e silicio può essere un Inizio
per estrapolarne le caratteristiche utili e scongiurarne un cattivo impiego.
c-d) 5 motivi per cui secondo me è utile studiare la chimica organica possono essere:
 metano: gas naturale alla base della chimica organica, rappresenta uno dei principali
combustibili a livello industriale e la sua combustione provoca il rilascio in atmosfera di
CO2
 chiralità: Le molecole chirali mostrano lo stesso comportamento chimico nei confronti di
sostanze non chirali mentre la loro interazione chimica nei confronti delle altre molecole
chirali è diversa
 isomeria: L'isomeria è una tra le più importanti caratteristiche e proprietà del carbonio.
L'isomeria è la proprietà per cui si ha la stessa formula bruta, stessa formula di struttura ma
diversa disposizione degli gruppi atomici nello spazio. pur avendo identica formula grezza e
quindi la stessa massa molecolare, presentano proprietà chimiche e proprietà fisiche diverse
e poter distinguere quindi queste caratteristiche risulta essere molto utile
 gruppi funzionali: determinano le proprietà chimiche di un composto organico,
permettendone la classificazione. Essi sono molto importanti dal punto di vista industriale in
quanto utilizzati per la produzione di materie plastiche, medicinali, profumi e solventi.
 Idrocarburi: Il petrolio rappresenta il secondo idrocarburo più importante per l’attività
umana e si compone per l’80% da idrocarburi alifatici e per il 20% da idrocarburi aromatici.
Gli alifatici sono alcani lineari o ramificati (paraffine) e cicloalcani (nafteni), mentre gli
aromatici hanno come capostipite il benzene. Le molecole degli idrocarburi sono alla base
della versatilissima chimica organica industriale, in particolare della petrolchimica, che
fornisce prodotti indispensabili in molti settori (plastica, prodotti, farmaceutici, prodotti
agricoli).

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