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28-06-2021 - 12:09
20190926STO62270
Il cambiamento climatico sta colpendo il nostro pianeta, sotto forma di condizioni climatiche
estreme quali siccità, ondate di caldo, piogge intense, alluvioni e frane sempre più frequenti,
anche in Europa. L'innalzamento del livello dei mari, l'acidificazione dell'oceano e la perdita
della biodiversità sono ulteriori conseguenze dei rapidi cambiamenti climatici.
Per riuscire a contenere il riscaldamento globale entro la soglia di 1,5° - reputata sicura dal
Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) - raggiungere il traguardo
emissioni zero entro la metà del ventunesimo secolo è essenziale. Tale obiettivo è previsto
anche dall'Accordo di Parigi firmato da 195 paesi, inclusa l'Unione europea.
A dicembre 2019 la Commissione europea ha presentato il Green deal europeo, il piano per
rendere l'Europa climaticamente neutrale entro il 2050. Questo obiettivo sarà raggiunto
attraverso la legge europea sul clima che inserisce la neutralità climatica nella legislazione
vincolante comunitaria.
Il meccanismo della delocalizzazione della CO2 è un altro modo per ridurre le emissioni.
Attraverso questo sistema, si conta di aiutare a prevenire la delocalizzazione delle emissioni di
CO2 scoraggiando lo spostamento della produzione verso paesi con norme meno rigorose sulle
emissioni di gas serra. La Commissione dovrebbe proporre questa tassa sul carbonio nel 2021.
Gli eurodeputati hanno chiesto ai singoli stati membri di divenire climaticamente neutrali, così
che dopo il 2050 la CO2 rimossa dall'atmosfera sarà maggiore che quella prodotta. Inoltre, tutti i
sussidi diretti o indiretti per i combustibili fossili dovranno essere eliminati al massimo entro il
2025.
Nell’aprile 2021, gli eurodeputati hanno raggiunto l’accordo con il Consiglio sull’obbligo per l’UE
di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Attualmente cinque stati membri dell'UE hanno legiferato circa l'obiettivo emissioni zero: la
Svezia mira a raggiungero zero emissioni entro il 2045, mentre Francia, Germania, Danimarca
e Ungheria entro il 2050.