Come riportato sul sito ufficiale, i Paesi membri sono: l’Arabia Saudita, l’Argentina, l’Australia, il
Brasile, il Canada, la Cina, la Corea del Sud, la Francia, la Germania, il Giappone, l’India,
l’Indonesia, l’Italia, il Messico, il Regno Unito, la Russia, gli Stati Uniti, il Sud Africa, la Turchia e
l’Unione Europea.
Prende parte ai vertici anche la Spagna in qualità di invitato permanente del G20.Annualmente la
Presidenza invita altri Paesi e diverse organizzazioni internazionali e regionali.
RISULTATI
I risultati che i vari leader hanno trovato, possono essere elencati nei seguenti punti:
2. Via i dazi
Al G20 è stato siglato un accordo Usa-Ue sui dazi. Joe Biden ha annunciato la rimozione
immediata delle tariffe americane sull’acciaio (25%) e l’alluminio (10%) europei e l’Ue proporrà di
fare lo stesso verso 187 prodotti americani. È la fine del conflitto permanente scatenato da Donald
Trump, che nel 2018 eresse le barriere commerciali prima con la Cina, poi con l’Europa. Nella Ue i
Paesi più colpiti sono stati Germania, Paesi Bassi e Italia.
Dopo una serie di tentativi, infruttuosi, di dirimere amichevolmente la disputa, Bruxelles aveva
fatto ricorso al WTO (World Trade Organization, ovvero l’Organizzazione Mondiale del
Commercio) e adottato misure di rappresaglia multimiliardarie sulle esportazioni Usa. Quello
concordato al G20 di Roma è un primo passo per superare la fase conflittuale della disputa,
puntando a tornare a un percorso negoziale che consenta a sua volta di far tornare alla normalità
gli scambi tra i due giganti economici.
Il vertice ha idealmente passato il testimone alla Cop 26, conferenza delle Nazioni Unite sui
cambiamenti climatici, presieduta quest'anno dal Regno Unito e ospitata a Glasgow dal 31 ottobre
al 12 novembre 2021, dove sono oltre 190 i leader mondiali riuniti per dodici giorni di negoziati.
La COP26 non ha risolto nulla, in realtà, ma ha permesso di compiere un piccolo e ulteriore passo
in avanti di fronte ad un’enorme ed epocale scalata, che va eseguita il più in fretta possibile.
Un ruolo pressoché centrale è stato compiuto proprio dai giovani attivisti che, da anni a questa
parte, svolgono l’ingrato ma, nello stesso tempo, valoroso compito di mettere pressione sui governi
di tutto il mondo e che, proprio durante i giorni della Conferenza, hanno riempito le piazze e sfilato
per focalizzare l’attenzione su problematiche che, in futuro, proprio su di loro avranno i maggiori
effetti. Senza questa “pressione” dal basso, le risposte del multilateralismo politico sarebbero
troppo lente per affrontare con efficacia la crisi climatica.
PICCCOLE CONSIDERAZIONI
Consideriamo il nostro pianeta, la nostra casa, come un uccellino ferito. Penso che davanti a questa
situazione ci possano essere solo due tipi di persone: chi non riesce ad ignorare il cinguettio
dell’uccellino e fa il di tutto per curarlo, e chi lo ignora, pensando che non lo riguarda direttamente
e quindi se ne lava le mani. Spetta solo a noi decidere che tipo di persone vogliamo essere,
vogliamo essere coloro che considerano il problema come non affar proprio, e quindi lasciarlo
morire, o vogliamo essere coloro che lo salvano?
Vorrei tanto conoscere chi ha il fegato di veder morire la propria casa davanti agli occhi. Credo che
le persone hanno il diritto e il dovere di mantener pulito l’ambiente in cui vivono