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Agenda 2030
La lotta ai cambiamenti climatici costituisce uno degli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo
sostenibile, adottata nel settembre 2015 nell'ambito dello storico Summit delle Nazioni Unite ed
entrata in vigore il 1° gennaio 2016. L'Agenda definisce un quadro globale che individua 17 obiettivi
e 169 target correlati: obiettivi di natura globale, universalmente applicabili e interconnessi, volti a
garantire uno sviluppo che soddisfi i bisogni di oggi senza compromettere la capacità delle
generazioni future di soddisfare i propri, garantendo una vita dignitosa per tutti, nel rispetto dei
limiti del pianeta, in società pacifiche caratterizzate da inclusione e giustizia sociale.
Goal 1: Sconfiggere la povertà
Goal 2: Sconfiggere la fame
Goal 3: Salute e benessere
Goal 4: Istruzione di qualità
Goal 5: Parità di genere
Goal 6: Acqua pulita e servizi igienico-sanitari
Goal 7: Energia pulita e accessibile
Goal 8: Lavoro dignitoso e crescita economica
Goal 9: Imprese, innovazione e infrastrutture
Goal 10: Ridurre le disuguaglianze
Goal 11: Città e comunità sostenibili
Goal 12: Consumo e produzione responsabili
Goal 13: Lotta contro il cambiamento climatico
Goal 14: Vita sott’acqua
Goal 15: Vita sulla Terra
Goal 16: Pace, giustizia e istituzioni solide
Goal 17: Partnership per gli obiettivi (1/2 – 2/2)
Vedi i 17 Goals per lo sviluppo sostenibile
SLIDE 2
1) GOAL #9 e 13: Ridurre le emissioni di gas serra ENTRO il 2030 TRA IL 10 E IL 50%
Gli obie(vi nazionali variano in base al prodo1o interno lordo pro capite e al
rapporto
costo-efficacia di ciascun paese
Il regolamento sulla condivisione degli sforzi ha fissato obiettivi nazionali per la
riduzione delle emissioni di gas inquinanti per raggiungere la quota zero di emissioni
CO2 entro il 2050.
Il Regolamento sulla condivisione degli sforzi, sancisce obiettivi vincolanti finalizzati alla
riduzione le emissioni di gas serra per ciascun paese dell'UE in settori non coperti dal sistema
di scambio delle quote di emissioni, come i trasporti, l'agricoltura, l'edilizia e la gestione dei
rifiuti. Questi settori producono la maggior parte dei gas serra dell'UE (circa il 60% delle
emissioni totali dell'UE).
Per fare in modo che tutti i paesi partecipino alla riduzione dell’inquinamento il regolamento
sulla condivisione degli sforzi ha stabilito gli obiettivi paese per paese per il periodo 2021-
2030, oltre ai possibili obiettivi il regolamento include anche una valutazione dei progressi
fatti.
Il Parlamento ha votato il 14 marzo 2023 per alzare l'asticella per la riduzione dei gas a effetto
serra entro il 2030 dal 30% al 40% rispetto ai livelli del 2005.
Per la prima volta, tutti i paesi dell'UE sono tenuti a ridurre le proprie emissioni di gas serra
tra il 10 e il 50%. Gli obiettivi nazionali variano in base al prodotto interno lordo pro capite e al
rapporto costo-efficacia di ciascun paese. Inoltre, gli Stati membri dovranno garantire di non
superare la loro assegnazione annuale di emissioni di gas a effetto serra.
SLIDE 2
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Per agevolare l'UE al rispetto degli impegni assunti nell'ambito dell'accordo di Parigi sui
cambiamenti climatici sono presenti anche le seguenti misure:
• Ridurre le emissioni delle auto: spiegati i nuovi target di CO2 per le auto
• Rilocalizzazione delle emissioni di carbonio: impedire alle imprese di eludere le norme sulle
emissioni (Il Parlamento europeo vuole dazi doganali sulle importazioni per fermare la
delocalizzazione della CO2, ovvero la delocalizzazione delle imprese per eludere le norme sulle
emissioni. La delocalizzazione della CO2 è la pratica adottata dalle industrie con elevati livelli di
emissioni di gas serra di trasferire la produzione al di fuori dell'UE al fine di evitare la più severa
normativa europea sul clima.)
• Emissioni di aerei e navi: fatti e cifre (infografica) (Le emissioni di gas serra del traffico aereo
e marittimo sono più che duplicate nell’ultimo trentennio.)
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Lo stop a benzina e diesel per auto e furgoni nuovi sarà nel 2035, con un target
intermedio al 2030, termine entro il quale i costruttori dovranno ridurre del 55% le
emissioni delle nuove auto immesse sul mercato e del 50% quelle dei nuovi veicoli
commerciali. L'unico appiglio per una possibile revisione resta allora la roadmap per il
monitoraggio di Bruxelles, che entro il 2025 presenterà una metodologia per valutare e
comunicare i dati sulle emissioni di Co2 durante tutto il ciclo di vita delle auto e dei furgoni
venduti sul mercato continentale e nel 2026 valuterà anche la possibilità di mantenere
motori ibridi o che utilizzano gli ecocarburanti (e-fuels).
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Ma….
Riduzione delle emissioni: l'Italia mancherà il target 2030 per 110 milioni di
tonnellate di CO2
L’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano ha pubblicato la prima edizione
del Rapporto “Zero Carbon Policy Agenda”: il nostro paese rischia di mancare
l’obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030 per centodieci milioni di tonnellate di CO2.
Ma la rotta si può ancora invertire, sono necessari interventi a lungo termine, che
richiedono una visione sinergica, investimenti e norme chiare, in sei settori:
produzione di energia rinnovabile, adeguamento delle infrastrutture di rete,
investimenti in efficienza energetica, mobilità sostenibile, sviluppo di configurazioni
efficienti e l’adozione di strategie di economia circolare.
Abbiamo dunque solo 8 anni per eliminare 184 MtCO2eq e ridurre le emissioni di
55%, una sfida enorme considerando che fino a oggi ne sono state cancellate 172
MtCO2eq.
Per tutti i settori è necessario definire normative e incentivi più chiari e semplici.