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RIASSUNTO CAPITOLO XXV DEL PRINCIPE

Nel capitolo XXV, Machiavelli approfondisce il rapporto tra fortuna


e virtù. Il Comportamento Umano,sostiene l'autore, dipende per
metà dalla fortuna e per l'altra metà dalla virtù. Il successo si basa
sulla capacità di adattare le proprie azioni alla situazione oggettiva
in cui ci si trova. Solo affidandosi alla virtù si possono evitare i colpi
di fortuna.Tuttavia,questo non sempre è possibile.A Volte La
fortuna supera la virtù. L'autore appare quindi combattuto tra il
riconoscimento dei limiti dell'azione umana e l'esaltazione della
capacità dell'uomo di determinare il proprio destino. Machiavelli
sostiene che l'uomo deve sempre essere in grado di adattare il
proprio comportamento alle circostanze del momento e cita
l'esempio di Giulio II. Giulio guidò il proprio esercito nella battaglia
di Bologna, sconfiggendo il re di Spagna e l'esercito veneziano
conquistando il favore di Luigi XII. Se fosse rimasto a Roma, come
gli altri papi, l'esito della missione non sarebbe stato lo stesso.
Machiavelli paragona il destino a un fiume in piena,alla cui furia non
si può resistere e si è costretti a fuggire.
In tempi di calma,però,si possono costruire precauzioni come dighe
e canali per limitare i danni in caso di inondazione. In questo
modo,le persone hanno anche la capacità di contrastare i piani del
destino.

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