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La struttura:
Il Decameron è una raccolta di 100 novelle; scritto probabilmente tra il 1348 e il 1353.
l'autore narra l'iniziativa di una brigata composta da 7 ragazze e 3 ragazzi, i quali decidono
di abbandonare Firenze per scampare dal contagio di peste.
Questi ultimi trascorrono il loro tempo tra banchetti, canti, giochi e balli.
decidono di raccontare ogni giorno una novella ciascuno.
Dalla brigata viene eletto un re, il quale decide il tema da trattare.
Ma uno di essi e cioè a Dioneo è concesso il permesso di non rispettare il tema generale
(e così due giornate, la 1 e la 9 hanno un tema libero).
Tra una novella e l'altra l'autore inserisce i commenti degli uditori ,su ciò che hanno
ascoltato.
Ogni giornata è chiusa da una ballata.
Questi ultimi raccontano le novelle 10 giorni esclusi il venerdì e il sabato;
è da qui che proviene il titolo generale dell'opera, che in greco significa “di 10 giorni".
I personaggi sono uni-dimensionali, cioè non hanno dei caratteri,delle psicologie definite, ciò
significa che non sono personaggi veri, no a tutto tondo,una specie di stereotipo.
I loro nomi richiamano:
- o personaggi delle opere precedenti a Boccaccio,come Fiammetta, Panfilo e Filostrato;
-oppure personaggi letterari come Lauretta in Petrarca, Elissa in Virgilio;
-o ancora meglio la mitologia come Dione che allude alla dea Venere figlia di Dione;
L’amore:
L'amore è il tema centrale di molte novelle, il quale muove l'iniziativa di molti personaggi.
Anche l'amore è visto in una prospettiva laica e terrena.
ovviamente non è più “l'amor che muove il sole e l'altre stelle” della divina commedia ,
ma è una forza che scaturisce dalla natura.
Quindi, in quanto tale, è una forza che viene definita da Boccaccio come positiva e
soffocarla è una colpa, che può generare sofferenza e morte.
La concezione naturalistica dell'amore che domina il Decameron anticipa quella che sarà
propria del Rinascimento, infatti non a caso Boccaccio sarà un autore molto amato in quella
età.
L'amore però nel Decameron è declinato in diversi modi:
- l'amore platonico
- amore passionale e carnale.
MONDO SOCIALE= figure che occupano i gradi più diversi della società:
re, feudatari, alto e basso clero. Ma la presenza più folta è data dai ceti della moderna civiltà
urbana mercanti e banchieri, dell'aristocrazia cittadina, borghesia, artigiani, bottegai
intellettuali. Al di sotto vi è la plebe operai e servi.
L'ambiente prediletto è la città, la quale si può considerare come una delle tante
protagoniste del Decameron.
La città è uno spazio aperto e disponibile a tutte le esperienze.
La città è spesso rappresentata da Firenze (il centro per eccellenza di scambi e traffici, una
città che ama la beffa e il motto arguto e pungente.)
Da qui si allineano anche altre città, Napoli Bologna Siena Venezia Messina.
Questa multiformità del reale nel Decameron si colloca sullo sfondo di una geografia precisa
e concreta, l'Italia l'Europa il mondo del Mediterraneo
e sullo sfondo di un tempo storico concreto, che va dal presente borghese al passato
feudale, all'età più antica di Grecia e Roma.
COMMEDIA
In Dante il principio ordinatore era posto sulle cose dall'esterno e dall'alto, poiché voluto da
DIO.
Dante = tutto ritorna a Dio.
visione verticale
DECAMERON
Il principio di Boccaccio è Il molteplice, e quindi il caos e la realtà nei suoi aspetti più vari. Ma
l'ordine nasce dalla realtà umana e non da una dimensione trascendente.
Boccaccio = fortuna……. è un mondo umano ed è retto da forze umane.
visione orizzontale, perché tutto sulla terra non è trascendente.
Boccaccio è semplicemente curioso di investigare tutto il molteplice,cioè vai indagare tutto il
molteplice tutti gli amori passionali. Non c'è una gerarchia in Boccaccio.
Gli oggetti e l’azione umana:
Gli oggetti della realtà esterna non ricevono da Boccaccio un interesse per se stessi,
cioè Boccaccio non descrive nessun oggetto, ma lo colloca in una molteplicità.
gli oggetti quando diventano funzionali all'azione umana 1 devono essere descritti per
forza.
Anche gli ambienti e paesaggi non presentano una descrizione fine a sé stessa; ma
Boccaccio se ne serve per lo svolgimento della narrazione.
Queste scelte narrative sono indicate dalla visione del mondo di Boccaccio:
Infatti, al centro della concezione boccacciane vi è “l'agire dell'uomo".
( Boccaccio ha fiducia nell'agire umano. )
Ciò non significa che Boccaccio fa un ritratto in posa dei personaggi, ma anzi i profili dei
personaggi si compongono attraverso le azioni che si svolgono nella vicenda.
A Boccaccio gli interessa il mondo, l'agire umano, l'uomo può decidere la sua vita,
ma è sempre un uomo del medioevo e quindi l'agire umano non è a tutto tondo.
l'uomo è in movimento ,ma boccaccio non descrive analiticamente il fisico, cioè ci sono
solamente dei tratteggi fisici.
Boccaccio non è un romanziere psicologico come Pirandello.