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BOCCACCIO – PUNTI CHIAVE

I TEMI
 la "poesia": diletto e utile consiglio
poesia come strumento conoscitivo e dimensione fantastica > momento in cui i giovani si
riuniscono e e ragionano piacevolmente in compagnia;
 sperimentalismo
diversi modelli > Filoloco (romanzo in prosa), Teseida (poema epico), Elegia di Madonna
Fiammetta (romanzo psicologico);
le opere in volgare ruotano attorno agli affetti e i comportamenti da essi indotti, quelle in
latino hanno un contenuto erudito;
 scrittura polisemica
poesia dotata di più significati: ad un'interpretazione letterale corrispondono testi che
appaiono come fonte di divertimento e intrattenimento, ma che rivelano importanti verità
morali e filosofiche;
 fortuna & natura
fortuna: insieme di circostanze casuali dentro alle quali ogni individuo è chiamato a
perseguire i propri obiettivi = destino. 
Può essere positivo e giocare a proprio vantaggio, oppure negativo e portare a tragiche
conseguenze;
natura: sistema di leggi e forze, passioni primarie e istinti fondamentali che sarebbe inutile
cercare di contrastare;
[da una parte il contesto storico e sociale, dall'altra il carattere le doti personali dei
personaggi];
 intelligenza & amore
intelligenza: l'abilità di perseguire i propri scopi con i mezzi più appropriati (Decameron >
inganno, parola);
amore: strettamente legato alla sfera sessuale; può tradursi in un corteggiamento raffinato
oppure malizioso e volgare > non sempre ha esito positivo. Nessun ostacolo può contrastare
la forza dell'amore;
 la satira antiecclesiastica
Decameron > denuncia alla corruzione e all'ignoranza, incapacità dei membri del clero di
resistere agli impulsi carnali ecc.;
la Chiesa è caratterizzata da lussuria, avidità e invidia > c'è bisogno di un ritorno al senso
autentico della parola cristiana.

DECAMERON
 genesi e tempi di composizione
la stesura dell'opera comincia dopo lo scoppio della peste del 1348 e, forse, termina nel
1351 > il manoscritto viene rielaborato e perfezionato numerose volte: l'edizione definitiva
risale agli ultimi anni della vita del poeta (1370);
Quasi certamente Boccaccio iniziò a scrivere le novelle prima del 1348 e le inserì nel
Decameron solo in seguito (evidenti affinità con il Filoloco e la Comedia delle ninfe
fiorentine);
 titolo & sottotitolo
Decameron > la lingua greca è un'inclinazione del gusto boccacciano (Filoloco, Filostrato) +
il termine è formato da deca = dieci e hemèra = giorni per alludere alle 10 giornate descritte
nel testo + chiaro riferimento all' Hexameron (esamerone) di Sant'Ambrogio: come
l'esamerone racconta dei sei giorni della creazione del mondo da parte di Dio, così il
decameron descrive le giornate di dieci giovani che cercano di "ricreare" la società
sconvolta dalla peste;
Galeotto > è un personaggio letterario della tradizione francese antica del ciclo bretone, che
svolge la funzione di intermediario nella storia d'amore tra Ginevra e Lancillotto =
Boccaccio desidera compiacere le donne, distraendole dalle pene d'amore e ricevendo in
cambio il loro affetto e gratitudine;
 la nobilitazione di un genere preesistente
la novella si era già sviluppata durante il Medioevo e le sue caratteristiche principali erano
la brevità e la linearità, l'essere facilmente memorizzabile, la conclusione semplice e
concisa, l'essere raccontabile in contesti sociali.
Boccaccio definisce le sue novelle come favole, istorie o parabole (proemio)
favole > sono testi elaborati che riportano elementi reali e fantastici;
istorie > i testi sono presentati come eventi realmente accaduti;
parabole > vediamo delle situazioni esemplari da cui trarre un insegnamento morale.
 la cornice narrativa
la cornice è un inquadramento narrativo e strutturale che Boccaccio utilizza come
macrostoria all'interno della quale sono organizzate e interpretate le singole storie del libro.
> si finge che, al tempo della peste del 1348, 7 fanciulle e 3 fanciulli si conoscono
casualmente nella chiesa di Santa Maria Novella, per poi decidere di fuggire verso una villa
nei pressi di Fiesole. Qui, stabiliscono di passare il tempo raccontandosi 10 novelle al
giorno: partendo da mercoledì, ogni giorno viene eletto un re o una regina che deve fissare il
tema per le novelle da raccontare durante le ore più calde del pomeriggio. Tuttavia, il
venerdì e il sabato sono dedicati alle pratiche religiose, al riposo, alla cura del corpo e della
casa e ogni giornata si conclude con musica e danze. 
Dopo un paio di giorni, i giovani decidono di trasferirsi in una villa ancora più distante da
Firenze, dove continuano a trascorrere gioiosamente il loro tempo. Conclusa la decima
giornata, tornano in città e si separano nella stessa chiesa in cui si erano conosciuti.
 le voci dell'opera
3 componenti fondamentali dell'opera: l'autore, i dieci giovani e i personaggi delle cento
novelle > moltiplicazione delle voci attive all'interno del testo.
1º livello: Boccaccio, il narratore di primo grado che si palesa per indirizzare i suoi lettori
(le donne) alla comprensione dei contenuti. interviene 3 volte:
-nel proemio;
-all'inizio del 4º giorno, in cui riflette sulle possibili critiche che la sua opera potrebbe
ricevere;
-nella conclusione, in cui fornisce maggiori spiegazioni sui destinatari > l'opera non è stata
concepita per essere letta da filosofi, ma dai giovani nei giardini (letteratura di svago).
2º livello: le rubriche, ovvero dei brevissimi testi posti all'inizio di ogni novella che
introducono brevemente i personaggi e gli elementi necessari per comprendere la storia;
3º livello: la cornice con i 10 giovani;
4º livello: le novelle che vengono raccontate dai giovani (narratori di secondo grado);
5º livello: i personaggi delle novelle che, talvolta, diventano narratori di terzo grado (es:
frate Cipolla)
 i 10 giovani
i personaggi descritti sono persone reali a cui Boccaccio ha attribuito nomi fittizi, per non
intaccare la loro onorabilità. In particolare, essi si riferiscono ad altre sue opere o a quelle di
altri poeti.
Fiammetta > protagonista dell'Elegia, allude alle fiamme d'amore;
Filomena > citata nel Filostrato, significa "amante del canto";
Pampinea > compare nella Comedia delle ninfe fiorentine, significa "rigogliosa";
Emilia > protagonista del Teseida, significa "la lusinghiera";
Lauretta > allude all'amata di Petrarca;
Neifile > significa "l'amante nuova", probabilmente riferito alla donna di cui Dante si
innamora dopo la morte di Beatrice;
Elissa > citata tre volte nell'Eneide da Virgilio per indicare Didone;
Panfilo > protagonista maschile dell' Elegia, significa "tutto amore" o "amante fortunato";
Filostrato > come il titolo dell'opera boccacciana, significa "abbattuto e tradito dall'amore";
Dioneo > presente nella Comedia delle ninfe fiorentine, significa "il lussurioso".
 un manuale di arte novellistica
tutte le novelle sono eterogenee per lunghezza e per tema, mentre, per quanto riguarda le
descrizioni dei comportamenti, gli interventi e le reazioni dei 10 giovani, Boccaccio illustra
l'arte del narrare: l'obiettivo è di divertire i lettori, attraverso la cura formale e stilistica.
percorso ascensionale delle novelle: si parte dalla novella di Ser Ciappelletto, uomo
malvagio e scellerato, e si arriva alla novella di Griselda, donna virtuosa e cortese.
 modelli & fonti
la cornice: per quanto riguarda la struttura generale dell'opera (100 novelle), sicuramente il
poeta si ispirò ai 100 canti della Divina Commedia. La modalità in cui si svolgono gli
eventi, ovvero la brigata di giovani che usa l'arte del racconto per difendersi da un pericolo
mortale, riprende i racconti orientali (Le mille e una notte, il Libro dei sette savi, il Libro di
Sindibad ecc.).
Lo schema elementare del Decameron riflette le esperienze reali di Boccaccio, soprattutto
inerenti al periodo napoletano, quando i giovani della corte angioiana solevano riunirsi e
dialogare.
le novelle: per i racconti, oltre che alla tradizione orale, il poeta riprende molti temi della
letteratura classica e medievale;
lett. classica > Lettere morali a Lucilio (Seneca) e le Metamorfosi (Apuleio);
lett. medievale > il Novellino è una fonte importantissima da cui Boccaccio attinge per la
stesura di almeno 3 novelle della prima giornata e per alcuni concetti inerenti alla sesta e
alla decima + Disciplina clericalis (Pedro Alfonso), Legenda aurea (Jacopo de Varazze), i
lais (Maria di Francia).
 i temi dell'opera
nell'arco delle 100 novelle il poeta raccoglie l'intera gamma delle esperienze umane e ne
approfondisce i risvolti materiali e spirituali, i vizi e le virtù, le passioni e le debolezze.
È possibile distinguere 5 macrotemi:
 la fortuna > è inutile cercare di controllare la propria esistenza, sarà sempre il destino
a determinare il successo o il fallimento di ogni iniziativa umana;
 la natura > da una parte, indica la concretezza del mondo con i suoi principi e le sue
leggi, dall'altra, si riferisce a quegli aspetti umani (passione, carattere, temperamento
ecc.) che l'uomo non può cambiare;
 l'intelligenza > virtù estremamente importante che permette di ricorrere all'uso della
ragione e sfruttare ogni situazione a proprio vantaggio, ma anche di conoscere i
propri limiti e non sfidare le leggi della fortuna (es: Nastagio degli Onesti, Federigo
degli Alberighi).
 l'amore > declinato sia come desiderio fisico che come forza purificante. Nel primo
caso, si tratta di un impulso naturale che accende l'intelligenza di ogni individuo,
spingendolo ad usare la ragione per ottenere la felicità scaturita dal piacere. Nel
secondo caso, tale sentimento induce l'uomo a trasformarsi e perfezionarsi, così da
compiacere la bellezza da cui è attratto.
 la comicità > essenziale per un'esistenza felice, si sviluppa attraverso l'uso della
parola nelle due forme del motto e della beffa;
motto > battuta breve e ben azzeccata, anche sarcastica, che permette di piegare una
situazione a proprio piacimento;
beffa > unione di parole e azioni che ha come obiettivo quello di correggere o schernire la
vittima. Può trattarsi di una battuta fatta per puro divertimento, oppure l'espediente
involontario che permette di risolvere una situazione difficile (es: Chichibìo);

 un quadro sociale articolato e complesso


nel Decameron il poeta convoglia persone di età, sesso, ideologia e ceto sociale diversi, con
l'intento di elencarne i valori ed i vizi e spiegare in che modo ognuno possa contribuire ad
una pacifica convivenza > integrazione dei valori per un nuovo ed equilibrato modello
civile.
modello aristocratico & feudale: vengono celebrati i valori etici e gli stili del
comportamento. Sono condannati la bramosia di potere e denaro, l'asservimento dei sudditi
(es: Griselda, il marchese di Saluzzo);
modello borghese: vengono celebrati l'astuzia, l'intraprendenza economica, la sviluppata
arte oratoria. È condannata la mentalità affaristica nel momento in cui essa diventa
totalizzante e causa di eccessiva cupidigia (es: ser Ciappelletto);
denaro: è alla base della visione boccacciana del mondo > contribuisce al funzionamento
della vita individuale e sociale, purché non diventi causa di avarizia e sperpero. (es:
Federigo degli Alberighi, Lisabetta de Messina);
matrimonio: non solo un atto d'amore, ma anche un'istituzione necessaria alla produttiva
convivenza fra uomini e donne.
medici, giusristi, ecclesiastici: tutti condannati, sia per la bramosia di denaro (medici e
giuristi) che per l'ignoranza e la sfrontatezza (clero).
 spazi & tempi delle novelle
spazio > il cuore dell'opera è Firenze (circa il 50% dei personaggi sono di origine fiorentina)
e, più in generale, la Toscana (Siena, Pistoia, Arezzo, Certaldo > Frate Cipolla). Talvolta si
incontrano novelle ambientate in luoghi lontani, come a Parigi, in Inghilterra, nelle Fiandre
e in Sicilia.
Altre hanno come sfondo alcune città dell'Italia medievale che lo stesso Boccaccio visitò
(Genova, Bologna, Napoli, Ferrara, Venezia, Salerno, Roma);
tempo > spesso dato da un riferimento allusivo, come la menzione di personaggi storici (es:
Bonifacio 8º, Cangrande della Scala). All'interno dell'opera sono raccolte novelle che
spaziano dall'epoca classica alla dominazione normanna.
 l'intento dell'opera: diletto & ammaestramento
Alla base del Decameron vi è il piacere di raccontare, divertire e intrattenere i lettori.
Tuttavia, questo concetto fondamentale si ramifica in diversi insegnamenti che è possibile
cogliere:
l'onesta brigata come modello valoriale > Boccaccio descrive quali modi di vivere e visioni
del mondo vanno preservate durante un periodo di crisi, cioè l'armonia e un attento senso di
equilibrio e misura;
le novelle come oggetto di meditazione > poiché nell'opera sono raccolti molteplici pensieri
e ideologie spesso contrastanti, il testo si conforma come un progetto educativo volto a
sviluppare il senso critico e la capacità di analisi dei destinatari. 
 il realismo dell'opera & lo stile
Il realismo del testo è dato dalla capacità di Boccaccio di osservare ciò che gli succede
intorno senza censura o semplificazione, e di adattare tali esperienze a novelle del tutto
inventate;
prosa > anche Boccaccio si serve di una scrittura sperimentale, curando particolarmente gli
stili e i registri da utilizzare per ciascuna novella a seconda della situazione narrata, i
personaggi, il contesto storico e sociale (solenne e cortese, rozzo e umile ecc. > es:Griselda).
N.B. viene utilizzato il periodo ipotattico, con frasi lunghe e brevi che si incastrano secondo
il modello della sintassi latina.

Moventi, contenuti e destinatari dell'opera: il Proemio


 nella rubrica, Boccaccio fa riferimento all'Hexameron di sant'Ambrogio (= desiderio
di presentare cento storie colme di tutti quei valori da seguire per aiutare la società a
rinascere) e al Lancelot di Chrétien de Troyes (= desiderio di sfruttare l'opera per
trasmettere sia piacere che insegnamento ai lettori);
 4 sequenze:
> Avere compassione di coloro che soffrono d'amore è segno di grande umanità: lui stesso,
sconvolto dall'amore non ricambiato per Fiammetta, trova conforto negli amici = la
passione è il sentimento da cui scaturisce il Decameron;
> Boccaccio, finalmente liberatosi da questa passione dolorosa, si propone di aiutare tutti
coloro che soffrono a causa dell'amore;
> le donne sono le destinatarie prescelte, poiché più sensibili degli uomini e costrette dalla
società a reprimere i loro desideri amorosi [riferimento ai versi 9-18 della lettera 19º delle
"Eroine", Ovidio ~  Ero è sopraffatta dall'amore per Leandro e lamenta l'impossibilità delle
donne di distrarsi dalle pene amorose];
> le novelle saranno lo strumento ideale che Boccaccio sfrutterà per emendare il peccato
della Fortuna e confortare le donne, suggerendo loro come comportarsi;
 il Decameron ha il compito di distrarre i lettori sia dalle sofferenze causate
dall'amore sia dalla pestilenza in corso + le novelle servono sia per consolare,
attraverso una lettura scorrevole e piacevole, sia per trasmettere insegnamenti
morali [riferimento all'Ars Poetica di Orazio];
 massiccio uso della subordinazione, così da obbligare il lettore a mantenere una
certa concentrazione durante la lettura e cogliere tutte le sfumature di significato +
cura del lessico: "ragionare" è usato con il significato di discorrere sulla varietà dei
casi umani al fine di trarre degli insegnamenti; "noia" è invece la tristezza e il
fastidio della vita.

Una lieta brigata al tempo della peste: introduzione alla prima giornata
 suddivida in 3 parti:
- 1º parte: viene descritta la diffusione della peste > inizia a diffondersi in
Oriente nel 1346 per effetto delle stelle o scatenata dall'ira di Dio per punire
tutti i peccatori. Nel 1348 arriva in Occidente e cominciano a manifestarsi i
sintomi > prima spuntano i bubboni sotto le ascelle e sull'inguine, poi
compaiono lividi scuri che si diffondono per tutto il corpo. Boccaccio
focalizza l'attenzione sulle co seguenze sociali della pestilenza: alcuni gruppi
si isolano e vivono moderatamente, altri si danno alla pazza gioia + ci si evita
anche fra parenti per paura del contagio e il governo è sull'orlo della
decadenza > dilagano cupidigia, bramosia di guadagno e degenerazione
morale;
- 2º parte: 7 nobili donne, legate dall'amicizia o da rapporti di parentela, si
incontrano nella chiesa di Santa Maria Novella. Pampinea confessa che ormai
non ha più senso rimanere a Firenze (metterebbero solo in pericolo le loro
vite), pertanto propone alle compagne di ritirarsi nei loro poderi di campagna.
Sopraggiungono 3 fanciulli, tutti innamorati di 3 ragazze comprese nel gruppo
> Pampinea estende la proposta anche a loro > accettano e il mercoledì
mattina partono;
- 3º parte: giungono in un palazzo posto su una collina rigogliosa (collina di
Fiesole, locus amoenus ) e Pampinea comincia a stabilire delle regole per una
convivenza gioiosa e pacifica >  contrapposizione fra la brutalità e il caos
della società sconvolta dalla peste ed i valori essenziali della convivenza
civile rispettati dai membri della brigata > i giovani rappresentano l'esempio
dell'essere umano onesto, colto ed equilibrato.
 il distacco fra la peste e la brigata è sottolineato due serie di termini [nesso dialettico
fra bene e male]:
peste > grave, noioso, dolorosa, pestifera, dannosa, mortalità ecc.
brigata > bellissimo, dilettevole, letizia, dolcezza ecc.

Ser Ciappelletto
 prima novella della prima giornata, raccontata da Panfilo;
 testo diviso in due parti:
- presentazione di Ser Ciappelletto > si tratta di Cepparello Dietauti di Prato,
che in Francia riscuoteva le tasse per conto di Filippo il Bello e faceva affari
con il conterraneo Musciatto. Quest'ultimo, ormai prossimo al ritiro, chiede a
Ciappelletto di riscuotere debiti per conto suo in Borgogna ed egli accetta.      
descrizione del notaio: viene così chiamato perchè era una persona
generalmente piccola che si vestiva con cura (chapelet in francese significa
ghirlanda). Era malvagio, bugiardo, traditore e omicida. Amava creare
scompiglio e inimicizie, giocava d'azzardo e s'invaghiva di molte donne. Non
aveva alcun interesse per Dio e i sacramenti della Chiesa.

questa parte è caratterizzata da un ritmo lento, solenne e argomentativo.

- Ciappelletto si sposta dunque in Borgogna ed è ospitato da altri due notai > si


ammala > i fratelli cominciano a ragionare fra loro: sapevano che
Ciappelletto non si sarebbe mai fatto confessare prima di morire e, non
potendo essere seppellito in cimitero, sarebbe stato gettato in una fossa
comune > cattiva immagine dei notai. Ciappelletto origlia il discorso dei
fiorentini e decide di farsi confessare.  descrizione del frate: anziano, ha
sempre condotto una vita dedita alla bontà e alla santità, era un gran
conoscitore delle Sacre Scritture.                  con l'abile utilizzo della parola,
l'uomo compie una burla estrema nei confronti del frate, mentendo 11 volte:
1. si confessa almeno una volta a settimana;
2. peccato di lussuria - è vergine;
3. peccato di gola - digiuna durante le feste cristiane e 3 giorni alla settimana mangia
solo pane e acqua;
4. peccato di avarizia- spende i soldi lasciatigli da suo padre per i poveri e la Chiesa;
5. peccato d'ira - è iracondo solo quando vede certi uomini compiere azioni che vanno
contro il volere di Dio;
6. omicidio - mai compiuto omicidio;
7. falsa testimonianza- mai detta falsa testimonianza;
8. inganno - solo una volta, quando si rese conto che un suo cliente gli ebbe dato più
soldi di quelli stabiliti;
9. una volta fece lavorare un suo servo dopo l'inizio del tempo dedicato al riposo
festivo;
10. una volta, senza rendersene conto, sputò in chiesa;
11. da piccolo bestemmiò contro sua madre.               
Ciappelletto viene reso santo e muore il giorno stesso della sua confessione, viene celebrato
in modo solenne (la gente gli bacia i piedi e vuole un pezzo delle sue vesti) e poi seppellito
nel cimitero del convento del frate con l'appellativo di san Ciappelletto.

questa parte è una vera e propria commedia ricca di malizie ed equivoci, caratterizzata dal
ritmo veloce tipico del dialogo.

 Boccaccio, attraverso Panfilo, fa una considerazione finale per ribadire la condanna


morale del notaio: più che al paradiso, costui doveva essere affidato alle mani del
diavolo.
 dal punto di vista narrativo, la comicità del racconto è data dalla dissonanza
inaspettata tra premessa e conseguenza (es: è notaio ma redige solo documenti
falsi, è un esperto dell'inganno, ma non si fa pagare per i suoi imbrogli ecc.);
 varie ipotesi sul perchè Boccaccio abbia voluto iniziare il Decameron con questa
novella:
- per innescare il percorso ascensionale che termina con la novell di Griselda;
- per condannare la religione attraverso l'ipocrisia incarnata dal mercante
devoto.

Lisabetta de Messina
 quinta novella della quarta giornata, raccontata da Filomena;
 i protagonisti sono Lisabetta de Messina e i suoi tre fratelli mercanti, originari di San
Gimignano. La fanciulla ben presto s'innamora di un garzone che lavora in un
magazzino della ditta dei tre, Lorenzo, con cui si abbandona al piacere. Il fratello
maggiore subito smaschera la loro relazione e, assieme ai compagni, architetta un
piano: una sera, con la scusa di andare fuori città a divertirsi, invitano Lorenzo. A
questo punto, lo uccidono e lo seppelliscono in un luogo isolato. Una notte, l'amato
di Lisabetta le appare in sogno, rivelando ciò che gli è capitato e dove è stato sepolto
il suo cadavere. Il giorno dopo, la donna si reca al suddetto posto e, trovato il corpo,
prende con sé la testa. Posto con cura in un vaso, Lisabetta piange sul capo di
Lorenzo giorno e notte e i suoi vicini di casa, vedendola sempre più stanca e
addolorata, lo riferiscono ai fratelli. Così i giovani si appropriano del vaso e
capiscono di essere stati scoperti, pertanto decidono di fuggire a Napoli. Lisabetta,
ormai malata e sempre più tormentata, muore.
 il dramma centrale della novella ruota attorno al conflitto fra Lisabetta e i fratelli > si
tratta di due sfere non comunicanti e che esprimono valori completamente
diversi:
- Lisabetta non pronuncia una sola parola in tutto il brano, così da sottolineare
la lontananza che la separa dai fratelli. Inoltre, ribadisce il concetto per cui le
donne non potevano palesare il proprio amore o intromettersi negli affari di
famiglia + la fanciulla crede nell'amore e si abbandona alla passione;
- i fratelli conoscono solo le regole della convenienza sociale;

Nastagio degli Onesti


 8º novella della quinta giornata, raccontata da Fiammetta;
 la prima parte costituisce il prologo della vicenda, che prende avvio a Ravenna >
Nastagio degli Onesti (storicamente un certo Anastagio del 13º sec.), dopo la morte
del padre si ritrova fra le mani un'enorme ricchezza. Si innamora di una donna,
anch'essa nobile, appartenente alla famiglia dei Traversari > comincia a spendere tutti
i suoi soldi per conquistarla, ma lei si mostra fredda, disdegnosa e crudele > prototipo
di donna che, grazie alla sua bellezza e al rango sociale, si eleva al di sopra della
massa con fare sprezzante;
 la seconda parte è invece occupata dalla vera e propria storia > siccome l'amore non
contraccambiato porta Nastagio ad avere pensieri suicidi, i parenti e gli amici lo
spingono a spostarsi a Chiassi (località a sud di Ravenna). Qui, l'uomo si reca in una
pineta e assiste alla pena infernale delle anime dannate di un uomo e una donna (la
caccia descritta è probabilmente una delle pene a cui sono sottoposti, poiché ha un
limite temporale > "devo inseguirla per tanti anni quanti sono i mesi durante i quali
lei fu crudele con me") >  divina giustizia che punisce la crudeltà = concetto di
Fortuna + il racconto nel racconto per rievocare la visione di determinate pene è un
motivo ricorrente nella letteratura medievale occidentale.
N.B. nella cultura medievale, l'uomo che mangia il cuore della donna costituisce il
sigillo estremo della passione amorosa > il fatto che, in questo caso, siano i cani a
mangiarlo sottolinea il castigo che spetta alle donne che rifiutano l'innamorato;
A questo punto Nastagio decide di invitare la donna amata con tutti i suoi parenti a pranzare
da lui nella pineta, per mostrar loro ciò che aveva visto. La crudel donna, nel vedere la sorte
che tocca a donne come lei, rimane talmente spaventata che accetta di sposare Nastagio >
anche le altre donne presenti ne traggono esempio > morale laica e naturalistica: bisogna
seguire le passioni del cuore e perseguire non l'orgoglio e l'egoismo ma l'altrui felicità.

Federigo degli Alberighi


 9º novella della quinta giornata, raccontata da Fiammetta;
o la novella è incentrata sulla storia raccontata da Coppo di Borghese
Domenichi, che fu diverse volte priore di Firenze fra il 1310 e il 1340. Egli,
conversando spesso con vicini e amici, un giorno narra la storia di Federigo
degli Alberighi (famiglia di Firenze che perse il titolo nobiliare, Dante la citò
nel Paradiso): Questo giovane nobile, perdutamente innamorato di una certa
monna Giovanna (pseudonimo), comincia a spendere tutte le sue ricchezze nel
tentativo di conquistarla, senza successo = Nastagio degli Onesti.                     
Ridotto ormai in povertà, Federigo si ritira a Campi, nell'ultimo podere che gli
è rimasto, insieme al suo fidato falcone. Nel frattempo, il marito della donna,
prima di morire, redige il suo testamento > tutta l'eredità sarebbe passata al
figlio e, in caso di morte precoce, alla moglie. A questo punto, la madre e il
figlio vanno a passare l'estate in una villetta vicino al podere di Federigo e i
due ragazzi stringono amicizia. Il figlio si ammala e, al sentirsi domandare
dalla madre se ci fosse qualcosa che desiderasse, egli risponde che vorrebbe il
falcone del nobil uomo. monna Giovanna, che era sempre stata consapevole
dell'amore di quest'ultimo, mette da parte la vergogna e architetta un piano >
va da lui e, con la scusa di volerlo ripagare per le sofferenze procurategli, si fa
invitare a mangiare > Federigo non ha nulla da offrirle, quindi uccide il
falcone e lo serve come pasto. Quando l'amata gli fa la tanto temita richiesta,
lui comincia a piangere e le spiega quanto accaduto > la donna, sconsolata,
torna a casa e il figlio muore.
i fratelli di monna Giovanna la sollecitano a maritarsi nuovamente e lei,
cedendo, afferma che non vorrà nessun marito al di fuori di Federigo =
Nastagio degli Onesti 
> anche in questo caso, il lieto fine è dato da circostanze estranee alla passione:
 i fratelli di monna Giovanna la spingono a rimaritarsi;
 l'amata di Nastagio è stimolata dal timore della pena riservata a donne come
lei.
N.B. alcune differenze fra Federigo e Nastagio:
 Nastagio organizza un elegante banchetto sul prato della pineta, Federigo
accoglie la donna in un umile podere di campagna;
 Nastagio infonde terrore nell'amata, mentre Federigo la commuove con la
propria generosità > morale = la purezza d'animo e la passione non
implicano che il sentimento venga ricambiato, poiché spesso entrano in
gioco la Fortuna e il tornaconto personale.
 l'amata di Nastagio lo disprezza e lo disdegna, mentre monna Giovanna reputa
Federigo un uomo cortese;
 la novella ha una struttura a cerchio, ma la partenza e l'arrivo hanno sfumature
completamente diverse: Federigo ricco > povero > ricchissimo.
L'aver sperimentato la povertà induce il nobile ad un più saggio uso del denaro e
all'apprendimento di una morale = la ricchezza è spesa in modo sensato quando
agevola chi la impiega e chi ne è destinatario, altrimenti conduce alla miseria.
o dalla frase che monna Giovanna pronuncia alla fine si può trarre un'altra
morale = i soldi non sono tutto, non bastano a decretare il valore positivo di
una persona (riferimento al De Officiis di Cicerone > Temistocle: "preferirei
dare mia figlia ad un uomo senza richezza piuttosto che ad una ricchezza
senza uomo")
o registro che appartiene al mondo cortese: onorare, fede, benignamente etc.;
o due mondi che si scontrano:
o il mondo cavalleresco > nonostante la condizione di povertà, Federigo
conserva la nobiltà d'animo;
o il mondo mercantile legato all'ambito comunale > i fratelli di monna
Giovanna non capiscono la volontà della sorella, pensano solo alle ricchezze.

Chichibio e la grù
- 4ºnovella della sesta giornata, raccontata da Neifile;
- la narrazione è suddivisa in 3 parti:
- dialogo fra Chichibio (nomignolo di origine veneta, deriva da "cicibio"=
fringuello. Per estensione metaofirca, il soprannome significa cervello
d'uccellino) e Brunetta;
- discussione fra Chichibio e Corrado (Corrardo Giantigliazzi è un personaggio
storico vissuto tra la fine del 13º sec. e la prima metà del 14º, appartenente ad
una famiglia di ricchi banchieri);
- scambio di battute fra Chichibio e Corrado;
- Chichibio è descritto come un buon cuoco, ma generalmente sciocco e sbadato
(anche perchè Boccaccio aveva una visione antivenenziana) > prototipo di
uomo semplice e irriflessivo > l'ingegnosa battuta con cui si salva non è frutto
delle sue virtù, ma è un dono della Fortuna > per questo motivo, Boccaccio
non intende celebrare Chichibio, piuttosto la geniale capacità del linguaggio
umano;
- vediamo due mondi a confronto:
o la classe popolana, rappresentata da Chichibio;
o il ceto cortese e signorile, rappresentato da Corrado.

Griselda
o decima novella della decima giornata, raccontata da Dioneo;
o la novella è incentrata su due figure completamente opposte: il marchese di
Saluzzo (Piemonte), Gualtieri e la figlia di un contadino (Giannucole),
Griselda. Il primo, nonostante la sua diffidenza verso le donne, viene convinto
dagli amici a prender moglie e si marita con l'umile fanciulla. Anche se
Griselda si mostra fin da subito una moglie ubbidiente e completamente
sottomessa al consorte, Gualtieri decide di metterla alla prova:
o la stuzzica con parole, dicendo che i suoi servitori la guardano in malo modo a
causa del rango sociale e perchè porta in grembo una femmina;
o le fa credere di aver ucciso la figlia per una questione ereditaria, quando
invece la manda a Bologna da una parente;
o le fa credere di aver ucciso il figlio, poiché la servitù non avrebbe mai
accettato di sottostare agli ordini di un fanciullo dalle origini così umili;
o chiede al papa di emanare una bolla in modo che possano divorziare >
Gualtieri finge di risposarsi con sua figlia, facendola passare per la sua nuova
moglie;

Griselda, nonostante la crudeltà di Gualtieri, mostra grande umiltà e magnificenza = virtù


fondamentale attorno a cui ruotano le novelle dell'ultima giornata > l'individuo magnifico
è in grado di donare tutto se stesso agli altri e ricevere in cambio onore e ammirazione.
 riferimento all'Etica nicomachea di Aristotele ("la magnificenza è la consapevolezza
della propria grandezza interiore proiettata, generosamente, verso gli altri);
 riferimento ai canti 6º e 8º del Paradiso ("la magnificenza non deve essere motivo di
egoismo, bensì di onore tramite giustizia e generosità");
- il comportamento di Griselda deve essere preso come esempio da tutte le
donne, così da assicurarsi un matrimonio pieno di fedeltà e amore;
- Gualtieri è il prototipo negativo di uomo, antiteco alla grande magnificenza
di Griselda;
- due classi contrapposte:
-  classe feudale > Gialtieri > Boccaccio denuncia l'autoritarismo del potere
feudale come una forma di pazzia mostruosa;
- classe popolare > Griselda.

Frate Cipolla
 10º novella, raccontata da Dioneo > satira contro la corruzione della chiesa;
 la novella ruota attorno a frate Cipolla (minuto, rosso di capelli, il viso da brigante,
grande oratore), un ecclesiastico che faceva parte della congrega di Sant'Antonio.
Ogni anno, il frate si recava a Certaldo per raccogliere le donazioni dei fedeli e
mostrargli  delle "rare" reliquie. Ad Agosto si reca alla suddetta città e spaccia una
piuma di pappagallo per quella dell'Angelo Gabriele. Due amici di Cipolla, Giovanni
del Bragonera e Biagio Pizzini (probabilmente Biagio fu un garante del padre di
Boccaccio), sentendo le menzogne del frate, decidono di prendersi gioco di lui:
approfittano della disattenzione del fante di Cipolla (Guccio Porco > sporco, grasso,
bugiardo, tardo, pigro, negligente ecc. + sarebbe stato in grado di fregare Solomone =
saggezza, Seneca = moralità, Aristotele = ragione), che era troppo occupato a fare la
corte ad una certa Nuta (era più brutta dei Baronci > famiglia fiorentina i cui membri
erano molto brutti), ed entrano in camera del frate bugiardo. Trovano la cassetta con
la penna e la sostituiscono con dei carboni. Il giorno seguente, frate Cipolla si reca
dai cittadini e, nell'aprire la cassetta, improvvisa: "Vedete io ho visitato molte città
dell'Oriente in cerca di reliquie (in realtà cita nomi di località fiorentine che i
certaldesi non conoscevano > es: San Giorgo, braccio di Sang Giorgio = stretto del
Bosforo) e, dopo essere giunto a Gerusalemme, il patriarca mi ha donato i carboni in
cui venne martirizzato San Lorenzo > Poiché a breve sarebbe stato il giorno di San
Lorenzo, Dio ha voluto che confondesse la cassetta della piuma con quella dei
carboni;
                                        

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