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Il Decameron fa riferimento a Dante in quanto per Boccaccio rappresenta un viaggio partendo dall’inferno della
peste con la prima novella arrivando alla magnanimità del paradiso dell’ultima giornata.
I temi fondamentali dell’opera sono l’amore, la fortuna, l’ingegno e la magnanimità. La libertà che si acquisisce
al termine del percorso non è liberazione dal male come per Dante, ma una liberazione terrena dalle forze
distruttive e irrazionali della storia dal male che la storia introduce nella vita degli uomini. Attraverso questi
valori compiono un percorso catartico. È una commedia umana in quanto i racconti sono collegati al contesto
sociale e storico reale.
L’amore ha una dimensione differente da Dante, è eros, passione, attrazione sessuale, nessun divieto. L’eros
eguaglia gli uomini alle donne di ogni condizione ed ogni ceto (laici e religiosi, umili e potenti, servi e padroni,
etc.).
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La cornice era una novità per l’epoca (pensare alle cornici orientali da Mille e una notte). Rimanda alla peste nera, evento cruciale
per Boccaccio, quasi quell’evento rappresenta per lui il suo “Nel mezzo del cammin…”.