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Decameron

Composto nel 1352.


Letteralmente decameron significa 10 giorni e contiene 10 novelle per ogni giorno, quindi è una raccolta di 100
novelle.
Boccaccio immagina che per sfuggire alla peste e al dolore, 10 ragazzi di famiglia aristocratica (7 femmine e 3
maschi) si rifugino in una villa in campagna per due settimane, fra canti, banchetti e danze. Per trascorrere il
tempo, ognuno di loro decide di raccontare 10 novelle a turno ogni giorno, escluso sabato e domenica. Ogni
novella è anticipata da un proemio e da una descrizione.
I dati essenziali (titolo, sottotitolo, partizione, personaggi) sono esposti nell’incipit, mentre ciò che determina la
chiusa (“Qui finisce la decima e ultima giornata del libro Decameron…”) sono racchiusi nell’explicit.
Ogni novella è presentata da una sorta di riassunto. Le novelle sono racchiuse da una cornice1, è presente il
proemio e una conclusione dell’autore.
Il sottotitolo è Prencipe Galeotto e rimanda al canto V dell’inferno di Dante “Galeotto fu il libro e chi lo
scrisse” con riferimento a Paolo e Francesca che leggono “per diletto”. Il Decameron rimane una lettura per
diletto.

Il Decameron fa riferimento a Dante in quanto per Boccaccio rappresenta un viaggio partendo dall’inferno della
peste con la prima novella arrivando alla magnanimità del paradiso dell’ultima giornata.
I temi fondamentali dell’opera sono l’amore, la fortuna, l’ingegno e la magnanimità. La libertà che si acquisisce
al termine del percorso non è liberazione dal male come per Dante, ma una liberazione terrena dalle forze
distruttive e irrazionali della storia dal male che la storia introduce nella vita degli uomini. Attraverso questi
valori compiono un percorso catartico. È una commedia umana in quanto i racconti sono collegati al contesto
sociale e storico reale.
L’amore ha una dimensione differente da Dante, è eros, passione, attrazione sessuale, nessun divieto. L’eros
eguaglia gli uomini alle donne di ogni condizione ed ogni ceto (laici e religiosi, umili e potenti, servi e padroni,
etc.).

1
La cornice era una novità per l’epoca (pensare alle cornici orientali da Mille e una notte). Rimanda alla peste nera, evento cruciale
per Boccaccio, quasi quell’evento rappresenta per lui il suo “Nel mezzo del cammin…”.

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