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CAP.

XXV
VIRTÙ E FORTUNA
Quantum fortuna in rebus humanis possit, et quomodo illi sit
occurrendum
Quanto possa la Fortuna nelle cose umane, e in che modo le si
debba resistere
1. Machiavelli ammette che la fortuna ha un grande potere sui
destini umani, soprattutto se si guarda ai grandi
cambiamenti della storia italiana contemporanea. Gli uomini
in genere non credono di potervi opporre la loro
“prudenza”.
2. La fortuna ha potere sulla metà degli eventi della storia,
l’altra metà è governata dall’uomo. L’uomo pertanto deve
opporle difese, come fa con gli argini e i canali per contenere
la furia dei fiumi.
3. Machiavelli ricorda come nella situazione politica disastrosa
dell’Italia le classi dirigenti non abbiano saputo opporre alla
fortuna i necessari ripari.
4. In particolare Machiavelli nota come il principe capace di
adeguarsi al corso instabile delle cose mantenga il potere
meglio di colui che invece non accorda i suoi comportamenti
con il variare continuo delle situazioni.
5. Machiavelli, con la sua sottigliezza di analisi, elenca i tanti e
diversi modi che l’uomo ha di rapportarsi alle situazioni in cui
si trova ad agire per approdare allo scopo che prefigge. Nel
rapporto tra virtù umana e potenza della fortuna non c’è una
legge generale stabile che conduca al successo.
6. L’uomo riflessivo e paziente e quello impetuoso e impulsivo:
nessuna regola generale può assicurare all’uno o all’altro il
successo nell’azione. È semmai l’intelligenza nell’analizzare la
verità effettuale sempre diversa delle cose che suggerisce il
comportamento che di volta in volta vincente.
7. 8. Viene fatto l’esempio di papa Giulio II: la dominante
impetuosa ed energica della sua azione si è rivelata vincente
non in sé, ma in quanto necessaria a dominare situazioni
storiche che la richiedevano.
9. In generale, tuttavia, Machiavelli accorda la sua preferenza a
un modo di agire coraggioso, tenace ed energico. La fortuna
è donna ed è amica dell’energia e dell’audacia dei giovani.

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