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4055
18334
40554
INVENTARIO N...
BIBLIOTECA
GIORGIO
DEL
VECCHIO
18
34
UNIVERSITÀ DI ROMA
ISTITUTO DI FILOSOFIA DEL DIRITTO
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DI
CARRARA
PROGRAMMA
PARTE GENERALE
All egregio amies
Rona l'amico Raffaelle Moti
PROGRAMMA
DEL
DAL PROFESSORE
FRANCESCO CARRARA
PARTE GENERALE
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LUCCA
13
TIPOGRAFIA GIUSTI
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*
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I
1867
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L'Autore pone quest' opera sotto la salvaguardia delle
veglianti leggi sulla proprietà letteraria.
AI MIEI SCOLARI
PROF. F. CARRARA
PROLEGOMENI
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SEZIONE PRIMA
DEL DE LITTO
CAPITOLO I.
§. 1.
§. 3.
S. 4.
§. 5.
§. 6.
§. 7.
8. 9.
§. 10.
§. 11 .
§. 12.
§. 13 .
S. 14.
$. 15.
§. 16 .
§. 17.
§. 18.
§. 19.
§. 20.
CAPITOLO II.
§. 21 .
§. 23 .
S. 24.
S. 25.
§. 26.
§. 27.
§. 28.
§. 29.
$. 31.
§. 33.
§. 34.
§. 35.
§. 36.
*
Da ciò si rileva essere un equivoco ritenere che
l'oggetto del delitto sia la cosa o l'uomo su cui l'azio-
ne criminosa si esercita. Il delitto si perseguita non
come fatto materiale , ma come ente giuridico. L'azio-
ne materiale avrà per oggetto la cosa o l'uomo : l'ente
giuridico non può avere per suo oggetto che una idea ,
il diritto violato che la legge col suo divieto protegge .
S. 37.
§. 38.
S. 39.
S. 40.
S. 41 .
S. 42 .
§. 43 .
S. 44.
§. 45.
§. 46.
S. 47.
§. 48 .
$. 49.
$. 50.
S. 51.
§. 52.
CAPITOLO III.
$. 53.
S. 54.
§. 55 .
§. 56 .
ARTICOLO I.
§. 59.
§. 60.
S. 61 .
§. 62.
§. 63 .
S. 64 .
S. 65.
$. 67 .
S. 68.
§. 69.
§. 70.
S. 71.
§. 72.
$. 73.
S. 74.
S. 75.
§ . 76.
S. 77.
$. 78.
§. 79.
1
(1 ) Trattarono specialmente della colpa Puffendorf de
culpa -- Elvers de culpa - Gaertner finium culpae
in jure criminali - Wehrn doctrina juris de culpa et
dolo - Kleinschrod essenza e punizione dei delitti col-
posi ( negli Scritti Germanici raccolti dal Mori tom . 1 ,
pag. 81 ) Winssinger de differentia inter delicta
dolosa et culposa : al quale ( a pag. 68 ) parve dover distin-
guere eziandio la colpa in colpa di proposito e colpa d'im-
peio , confondendo però lo improvviso con l'impeto.
§. 80.
S. 81.
§. 82.
Gli alti colposi non devono però identificarsi con gli attı
negativi. Nei delitti di omissione il corpo è inattivo ,
ma l'animo è attivo : perchè per un fine a cui ten-
de , impera la inoperosità al corpo . Nei fatti colposi il
corpo può essere attivo , perchè faccia quegli atti da
cui nasce l'effetto dannoso , ma l' animo è sempre
§. 83.
S. 84.
§. 85 .
§. 86.
S. 87.
§. 88.
§. 89.
§. 90.
S. 91 .
ARTICOLO II.
§. 92.
§. 93 .
$. 94.
§. 95 .
§. 96.
§. 97.
§. 99.
S. 100 .
religione ( 1 ) .
S. 101 .
§. 102.
§. 104 .
§. 105 .
§. 106.
§. 107.
§. 108.
§. 110 .
S. 111 .
S. 112.
§. 113 .
§. 114.
S. 116 .
§. 117.
§. 118.
§. 119 .
§. 120.
§. 121 .
§. 122.
§. 123.
S. 124.
§. 125 .
§. 126.
S. 127.
CAPITOLO IV.
8. 128.
§. 129.
§. 130.
§. 131 .
S. 133.
S. 134.
S. 135 .
§. 136 .
S. 137.
§. 138.
§. 139.
S. 141.
S. 142.
§. 143 .
§. 144.
§. 145.
CAPITOLO V.
S. 146.
$. 149.
§. 150 .
S. 151.
S. 152.
§. 153 .
§. 154.
§. 155 .
§. 156.
§. 157.
S. 158.
S. 159.
§. 160.
§. 161 .
S. 162.
§. 163.
S. 164 .
§. 165 .
§. 166.
giungere a quello .
§. 167.
§. 168.
§. 169.
CAPITOLO VI.
S. 171 .
§. 172.
§. 173 .
S. 174.
S. 175.
S. 177.
§. 178.
S. 179 .
§. 180.
S. 181 .
§. 182.
§. 183 .
S. 184 .
§. 185 .
S. 186 .
zio di attribuire all ' uomo gli uffici della divinità e di apri-
re un campo effrenato all'arbitrio . Il dolo e la violazione
del dovere morale non aggravano il malefizio finchè si guar-
dano nel mero punto della moralità interna : lo aggravano
quando ne scaturisce una modificazione di moralità ester-
na in quanto se ne accresca la forza morale oggettiva del
reato ed allora la relativa contemplazione rientra sotto la
contemplazione del danno mediato.
§. 187.
§. 188.
§. 189.
S. 190.
S. 191 .
$. 192 .
S. 194.
S. 196.
$. 197.
§. 198.
§. 199 .
§. 200.
§. 201 .
fesa privata.
§. 202.
§. 203.
§. 204.
§. 205.
§. 206 .
CAPITOLO VII.
§. 207 .
§. 208.
$. 209.
CAPITOLO VIII.
§. 211 .
ARTICOLO I.
§. 212.
§. 213 .
I.
Cause fisiologiche.
S. 214.
1.0 Età.
§. 215.
§. 216.
8. 217.
§. 218.
§. 219.
§. 220.
pel maggiorenne .
137
§. 222.
§. 223 .
§. 224 .
§. 225.
§. 226.
§. 227.
§. 228.
§. 229 .
§. 230 .
§. 231.
§. 232.
2.0 Sesso
§. 233.
S. 234.
§. 235 .
§. 236.
§. 237.
3.º Sonno.
§. 238.
§. 240.
4.0 Sordomutismo.
S. 241.
S. 242.
§. 243.
§. 244.
§. 245.
§. 246.
S. 247.
5.0 Pazzia
§. 248.
§. 249.
§. 250.
(1) Discordi furono gli antichi sull ' apprezzazione dei lu-
cidi intervalli, come si rivela dalle dispute fra Gomez ( va-
― 155 -
II.
Cause ideologiche .
§. 251 .
§. 252.
S. 254.
§ 255.
§. 256 .
$. 257.
§. 258.
§. 260.
--
2.0 L'errore di fatto esime da ogni imputazione
quando fu essenziale , e invincibile. In nulla peccò chi
159
§. 261 .
§. 263 .
-- L'errore
4.0 di fatto essenziale quando è vin-
cibile esime dalla imputazione in ragione di dolo , ma
vi sostituisce la responsabilità in ragione di colpa. Fu
una omissione volontaria di diligenza il non riflettere
a ciò che avrebbe dileguato l'errore. Questa volonta-
ria omissione fu causa della infrazione della legge .
§. 264.
§. 265.
§. 267.
§. 269.
§. 270.
§. 271 .
ARTICOLO II.
§. 272.
S. 273.
§. 274.
§. 275.
§. 276.
S. 277 .
§. 278 .
§. 279.
§. 280.
§. 281 .
§. 282.
§. 283.
1.0
Coazione.
§. 284.
§. 285.
§. 286.
§. 287.
§. 288.
§. 289.
§. 290.
§. 291 .
§. 292.
§. 293.
3. 294.
§. 295 .
§. 296 .
§. 297.
§. 298.
$. 299.
§. 300.
§. 301 .
§. 303.
S. 304 .
§. 305.
§. 306.
S. 307 .
§. 308.
§. 309.
§. 310.
§. 311 .
§. 312 .
§. 313.
§. 314.
§. 315.
§. 316.
2.0
S. 317 .
§. 318 .
§. 319.
ritto in altri , così non repugna che l' ira , benchè violi
un dovere morale , non aumenti la quantità , e modi-
fichi invece il grado del delitto. Se il criterio della
quantità dei delitti si cercasse nella spinta , questa è
per certo maggiore quanto più energico è l'affetto
impellente alla determinazione criminosa . Misurata in-
vece la quantità del delitto sul criterio delle sue forze
oggettivamente guardate , niente repugna ; ed anzi è
coerente al principio che dove trovasi in una specia-
lità individuale una degradazione della forza morale
soggettiva se ne degradi la imputazione , appunto per-
chè alla minor forza morale soggettiva risponde sempre
§. 320.
$. 321.
§. 322.
§. 323 .
§. 325.
§. 327.
§. 328.
§. 329.
$. 330.
§. 331 .
3.0
Ebrietà
S. 332 .
§. 333 .
§. 334.
§. 335 .
§. 336.
§. 337.
L C
P
E
ROMA
D
I
O
ΓΙ
- 194 -
§. 338.
§. 339.
§. 340.
S. 341 .
§. 342.
§. 343.
S. 344.
CAPITOLO IX.
S. 345.
§. 346.
§. 347.
ARTICOLO I.
S. 349.
§. 350.
§. 351.
§. 352.
§. 353 .
§. 354.
§. 355.
I.
Del conato.
§. 356 .
- qualun-
Definisco il conato (tentativo, attentato)
que atto esterno , univocamente conducente di sua
natura ad un evento criminoso , ed al medesimo di-
§. 358.
$. 359.
§. 360.
§. 361 .
§. 362.
§. 364.
§. 365.
§. 366.
§. 367.
§. 368.
le pag. 207 .
§. 369.
§. 370.
§. 371.
§. 372.
§. 373 .
S. 374.
§. 375.
§. 376.
§. 377.
§. 378.
§. 379.
S. 380.
$. 381.
§. 382.
§. 383.
S. 384.
§. 385.
§. 386.
S. 387.
§. 388.
§. 390.
§. 391 .
§. 393.
-- 231 -
§. 395 .
§. 396.
§. 397.
S. 398.
II.
$. 399.
S. 400 .
S. 401 .
§. 402.
S. 403.
S. 404.
§. 405.
S. 406.
§. 407.
S. 408.
§. 409.
S. 410.
§. 412.
§. 413 .
S. 414.
S. 415.
S. 417.
S. 418 .
§. 419.
§. 420.
§. 421 .
§. 422.
§. 423 .
8. 424.
t
§. 425.
Del resto per ciò che attiene alla misura della im-
putazione , il delitto mancato deve rappresentare una
media proporzionale fra il tentativo prossimo e il de-
litto perfetto. Noi non accettiamo la dottrina che vor-
rebbe parificare nella pena il delitto mancato al con-
sumato ; benchè adottata da alcuni codici , e benchè
abbracciata da Romagnosi , sostenuta da Chau-
veau , ed anche recentemente difesa con calore da
Bernard (1 ) , e da altri rispettabili giureconsulti.
ARTICOLO II.
Della complicità .
S. 426.
§. 427.
§. 428.
§. 429.
S. 430.
§. 431 .
1.0
§. 422.
§. 433 .
§. 434.
S. 435 .
pratica.
§. 436.
S. 437.
§. 438.
2.0
§. 439.
S. 440.
§. 441 .
1
Perchè dunque il concorso puramente morale al de-
litto altrui sia imputabile politicamente , è indispen-
sabile che nel medesimo possa riscontrarsi un impulso
al delitto stesso . A tal fine è necessario che il pen-
siero criminoso sia stato comunicato all' agente sotto
una qualche forma ; sicchè abbia spinto questo ad agire.
S. 442.
S. 443.
S. 444.
S. 445.
.§. 446.
§. 447.
§. 448.
S. 449.
§. 450.
§. 451 .
§. 452.
S. 453.
S. 454.
§. 455 .
§. 456.
S. 457 .
S. 458.
§. 459.
§. 460.
§. 461 .
§. 462.
§. 463 .
S. 464.
3.0
S. 465.
§. 466.
18
274
§. 467.
§. 468.
S. 469.
§. 470.
S. 471.
§. 472.
S. 473 ..
§. 474.
S. 475.
§. 476.
§. 477.
§. 478.
S. 479.
S. 480.
S. 481.
S. 482.
§. 483 .
§. 484.
4.0
§. 485 .
§. 486 .
§. 487 .
§. 488.
S. 489.
§. 490.
§. 492.
§. 493 .
§. 494 .
S. 496 .
$. 497.
S. 498.
§. 499.
§. 500.
§. 501 .
§. 502.
S. 503.
S. 504.
§. 505.
§. 506.
§. 507.
§. 508 .
§. 509 .
S. 510.
§. 511.
§. 512 .
§. 514 .
§. 515 .
§. 516 .
§. 517.
S. 518.
$. 519.
§. 520.
§. 521 .
§. 522.
§. 523 .
§. 524.
§. 525.
§. 526 .
§. 527.
S. 528.
VE
CC
20 L HI
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O
ROMA
E
RITA
RGI
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*
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DI
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I
306 -
§. 529.
§. 530.
S. 531 .
§. 532 .
S. 533.
S. 534.
S. 535 .
§. 536 .
§. 537.
§. 538.
CAPITOLO XI.
§. 539.
§. 540.
S. 541 .
§. 542.
S. 543.
S. 544.
§. 545 .
di procedura penale.
― 314 -
S. 546 .
§. 547 .
S. 548 .
§. 550.
§. 551 .
§. 552.
§. 553 .
§. 555.
§. 556.
§. 558.
§. 559.
§. 560.
§. 561 .
§. 562.
S. 565.
§. 566.
§. 567.
S. 568.
§. 569.
$. 570.
8. 571.
8. 573.
$ 574.
§. 575 .
§. 576.
S. 578.
§. 579.
§. 580.
§. 581 .
DELLA PENA
CAPITOLO I.
§. 582.
S. 584.
§. 585.
CAPITOLO II .
§. 586.
ARTICOLO I.
§. 587.
§. 588.
§. 589 .
§. 590.
§. 593 .
22
338 -
S. 594.
§. 595 .
S. 596.
§. 597.
ARTICOLO II .
Origine filosofica .
§. 598.
$. 599.
§. 600.
§. 601 .
§. 602.
§. 603.
§. 604.
§. 605.
$. 607 .
§. 608 .
§. 609.
§. 610.
S. 611 .
S. 612.
CAPITOLO III .
§. 613.
S. 614 .
§. 616 .
S. 617.
S. 618.
§. 619.
§. 620.
§. 621.
§. 622.
§. 623.
§. 624.
§. 625 .
CAPITOLO IV.
§. 627.
§. 628.
§. 629.
§. 630.
§. 631.
§. 633.
S. 634.
§. 635.
§. 637.
CAPITOLO V.
§. 638.
ARTICOLO I.
§. 639.
$. 640.
S. 641 .
§. 642.
S. 643.
8. 644.
§. 645.
ARTICOLO II.
S. 646.
$. 647.
S. 648.
S. 649.
§. 650.
S. 651 .
CAPITOLO VI.
§. 652.
S. 654.
CAPITOLO VII.
§. 655 .
§. 656.
§. 657 .
§. 658.
1.0
Pene capitali.
§. 659.
§. 660.
$. 662.
2.0
Pene afflittive.
§. 663 .
§. 664.
§. 665.
§. 666.
§. 667.
•
Le pene afflittive indelebili sono da riprovarsi co-
me degradanti la dignità umana ; e per la loro perpe-
tuità , che le rende ostative alla emenda del reo ( 1 ) .
§. 669.
§. 670.
§. 671 .
§. 672.
§. 673 .
§. 675 .
S. 676.
§. 677.
§. 678.
§. 680.
§. 681 .
§. 682.
3.0
Pene infamanti.
§. 633 .
S. 684.
§. 685.
§. 686.
§. 687 .
4.0
Pene pecuniarie.
§. 688.
§. 690.
§. 691 .
S. 692.
§. 693 .
CAPITOLO VIII.
§. 694 .
§. 695.
§. 696.
E
D
DI
- 410
§. 697.
§. 698 .
§. 699 .
CAPITOLO IX.
§. 700.
§. 701 .
§. 702.
CAPITOLO X.
§. 703.
§. 704.
§. 705 .
§. 706 .
§. 707.
§. 708.
PRIMA SERIE
§. 709.
§. 710 .
S. 711.
S. 712.
S. 713.
S. 714 .
§. 715.
§. 716.
§. 717.
§. 718.
Gli argomenti sono gravi per una parte e per l' al-
tra ; e forse la disputa vuol essere risoluta con distin
--- 435
CAPITOLO XI.
S. 719.
§. 720.
§. 721 .
ARTICOLO I.
Accidentalità individuali.
§. 722.
§. 723 .
PRIMA SERIE
Cause diminuenti.
§. 725.
S. 727.
§. 728 .
§. 729.
§. 730.
§. 732 .
SECONDA SERIE
Cause di aumento
§. 733.
S. 734.
S. 735.
§. 736 .
§. 737.
§. 738.
§. 739.
§. 740.
§. 742.
ARTICOLO II.
Modificazioni legislative .
S. 744.
§. 745.
§. 746 .
S. 747.
§. 748.
$. 749.
§. 750.
S. 751 .
§. 752.
§. 753.
S. 754.
§. 755 .
§. 756 .
§. 757.
30
466 -
§. 758.
§. 759.
§. 760.
S. 761 .
§. 762.
§. 763.
§. 764 .
§. 765 .
S. 766 .
§. 767.
§. 768.
§. 769.
S. 770.
8. 771 .
§. 772.
delinquente.
$. 774.
§. 775.
§. 776 .
S. 777 .
§. 778.
CAPITOLO I.
§. 779.
§. 780.
§. 781.
§. 782.
$. 783.
S. 784.
$. 785.
§. 787.
§. 788.
§. 789.
§. 790.
$. 791 .
§. 792.
S. 793.
§. 794.
§. 795
CAPITOLO II.
$. 796.
§. 797.
§. 799.
§. 800.
§. 801 .
cuzione dei più gravi misfatti facesse luogo alla idea della
vendetta dell ' offeso nei delitti minori.
§. 802.
§. 803 .
S. 804.
§. 805.
CAPITOLO III.
§. 807.
$. 808.
§. 809.
S. 810.
S. 811 .
§. 812.
§. 813.
§. 814.
§. 815 .
§. 817.
(1) Nel conflitto fra questi due bisogni qual è che deve
prevalere ? Senza dubbio quello di tutelare il diritto del-
l'accusato. E la ragione cardinale di siffatta risposta è pal-
pabile perchè se si viola il diritto a danno dell ' accusato
si cagiona un male certo e positivo , la condanna dell ' in-
nocente ; mentre se preferendo l'assoluzione nel caso di
dubbio si è ( in faccia all ' arcano vero ) violato il diritto che
avevano i consociati alla punizione del colpevole , non si è
prodotto che un mero pericolo. Cosicchè la differenziale fra
conseguenza e conseguenza è precisamente quella che in-
- 491 -
CAPITOLO IV .
S. 818 .
§. 819.
§. 820.
§. 821 .
§. 822.
§. 823 .
S. 824.
CAPITOLO V.
§. 825.
§. 826 .
§. 827.
§. 828.
§. 829.
§. 830.
§. 831 .
§. 832.
§. 833.
vità. Dopo ciò non lice più dubitare che la prova sia
uno degli atti essenziali di cui non può fare a meno
il giudizio penale. Può questo fatto della prova rie-
scire incompleto , ed il risultato del giudizio sarà allo-
ra l'assoluzione. Ma supporre un giudizio senza nep-
pure un tentativo di prova , sarebbe un assunto ridicolo.
- 499
§. 834.
S. 835 .
S. 837.
§. 839.
S. 839.
S. 840.
CAPITOLO VI.
S. 841.
S. 842.
S. 843.
§. 844.
CAPITOLO VII .
§. 845.
S. 846.
S. 847.
S. 848.
S. 849.
CAPITOLO VIII.
§. 850.
§. 851 .
$. 852 .
§. 853.
S. 854 .
§. 855.
§. 856.
Assoluto segreto.
§. 857.
S. 858.
§. 859.
S. 860.
CAPITOLO IX.
Dell' accusatore .
§. 861 .
§. 862.
§. 863.
S. 864.
§. 865.
§. 866 .
§. 867.
§. 868 .
§. 869.
CAPITOLO X.
Del reo.
§. 870 .
§. 871 .
§. 872.
CAPITOLO XI.
Del giudice .
§. 873.
S. 874.
§. 875.
§. 876.
S. 877.
8. 878.
S. 879.
§. 880 .
S. 881.
§. 882.
§. 883.
§. 884.
§. 886.
§. 887.
§. 888.
§. 889.
§. 890.
CAPITOLO XII.
§. 891 .
§. 892.
$. 893.
S. 894.
§. 895.
§. 896.
§. 897.
S. 898.
§. 899 .
CAPITOLO XIII.
Della prova.
§. 900.
S. 901 .
$. 902.
§. 903 .
§. 904 .
§. 905.
§. 906.
ARTICOLO I.
S. 908.
§. 909.
S. 910.
S. 911 .
§. 912.
§. 913.
§. 914.
8. 915 .
S. 916.
S. 917.
§. 918.
§. 919.
§. 920.
ARTICOLO II.
§. 921 .
$. 922.
§. 923.
8. 924.
I.
Documenti.
§. 925.
§. 926.
§. 927.
$. 928.
Confession i.
§. 929.
§. 930.
§. 931 .
VE
fessione (2) . CC
GIORGIO
L HI
E O
ROMA
D
DI
*
- 564 ---
§. 932.
§. 934.
§. 935.
§. 936 .
S. 938.
§. 939.
$. 940.
§. 942.
III.
Testimoni.
§. 943 .
S. 944.
$. 945.
$. 946 .
$. 947.
§. 948.
§. 949 .
§. 950.
§. 951 .
§. 952.
§. 953 .
S. 954.
37
- 578 -
8. 955 .
S. 956.
§. 957..
§. 958.
§. 960.
S. 961 .
§. 962.
§. 963.
IV.
Indizi.
§. 964 .
La parola indizio
} nel suo naturale significato espri-
me qualunque fatto che serve a indicarne un altro ;
la etimologia è analoga a quella di induzione , senon-
chè invece di riferirsi all' idea , si referisce alla propo-
sizione materiale sostituendo all' inde duco l'inde dico.
S. 965 .
§. 966.
$. 967.
§. 969.
§. 970.
§. 971 .
§. 972.
§. 973 .
§. 974.
§. 975.
CAPITOLO XIV.
Della difesa.
§. 976 .
S. 977.
S. 978.
§. 980.
§. 981 .
§. 982.
§. 983.
§. 985.
§. 986.
$. 987 .
S. 988.
§. 989.
§. 990.
1
(1 ) Sul diritto dei rei ad avere un difensore legale dispu-
tarono in vario senso ( fra gli altri ) Böhmero jurisp. crim.
-
sect. 1 , cap. 19 , §. 810 Fromann de execut. in effig .
38
594 -
S. 991 .
§. 992.
§. 993.
§. 995 .
§. 996.
§. 997.
§. 998.
§. 999.
CAPITOLO XV.
Della sentenza.
§. 1000 .
§. 4001 .
§. 1002 .
§. 1003 ,
S. 1004 .
$. 1005 .
S. 1006.
§. 1007 .
§. 1008 .
§. 1009.
S. 1010 .
§. 1011 .
$. 1012 .
§. 1013.
§. 1014 .
S. 1015 .
S. 1016 .
§. 1017 .
§. 1018.
§. 1019 .
§. 1020.
§. 1021 .
39
- 610 -
§. 1022.
tiene una sublime verità : voi non dovete ( egli dice ai Giu-
dici ) condannare un accusato sopra presunzioni e semplici
congetture. In caso di dubbio dovete lasciare quell ' uomo
alla giustizia di Dio ; e dovete tener per fermo , che poichè
Dio non ha permesso che voi siate completamente illuminati
sul suo delitto , ciò è un segnale infallibile che Dio non ha
voluto che quella colpa sia punita da voi , ma ne ha riser-
vato la punizione a sè stesso.
§. 1023 .
§. 1024.
§. 1025.
S. 1026.
rei caduti dal sentiero della colpa . A me pure gode l ' ani-
mo nel vedere che la società , mentre niente opera a pro
degli infelici colpiti da calamità immeritate , ponga ogni stu-
dio ad istruire , educare e proteggere gli infelici che sono
rimasti vittima di un fatale pervertimento del cuore. Me ne
gode l'animo , perchè ne traggo speranza che questo sia
avviamento nel progresso ulteriore a diffondere sempre più
la carità cittadina , ed a fare verso gli onesti per virtù del
l'amore , ciò che viene a praticarsi a riguardo dei corrotti ,
per cagione di timore. Ma in tutto questo svolgimento uma-
nitario , benefico e santo , io non veggo come possa modifi-
carsi la natura della pena , o cambiare il suo fine . Egli è
questo l'ordine solito della industria umana , che si sfrutti
a diverso fine una cosa che fu ad altro fine costituita : ma
il novello servigio non denatura cotesta cosa , nè fa cessare il
primitivo suo scopo. La pena sta immota sui cardini che le
diede la legge eterna dell ' ordine. Sanzione necessaria della
legge naturale , essa è e sarà , perchè abbisogna che sia ;
perchè senza di lei non sarebbe possibile un ordine nel
mondo morale . Sta bene che lo stato sfrutti ad altri scopi
il tempo della punizione per migliorare il colpevole . Ma la
pena rimane qual'è nella sua natura. Essa deve avere una
forza fisica oggettiva che affligga il colpevole e non può
mai convertirsi in una opera di paterna beneficenza . Essa
conserva il primitivo suo fine , e deve avere una forza mo-
rale oggettiva che ricomponga la pubblica tranquillità tur-
bata dal delitto , confortando nei buoni la opinione della pro-
pria sicurezza . E questa natura e questo fine sono inalte-
rabili , perchè essenziali alla indole umana , essenziali al ma-
gistero penale. Da tutte queste novelle istituzioni altra mo-
dificazione non può trarre il giure penale fuorchè quella
tutta esteriore di minorare la durata dei gastighi in ragione
della maggiore durezza della cella solitaria : ma ciò ben
lungi dal denaturare la pena , altro non è che lo svolgimento
del principio fondamentale impostole dalla giustizia , che la
cresciuta intensità della pena debba minorarne la durata ,
620
S. 1027 .
CAPITOLO ULTIMO
§. 1028.
§. 1029.
§. 1030 .
8. 1031 .
§. 1032 .
§. 1033 .
§. 1034 .
S. 1035.
§. 1036 .
§. 1037.
§. 1038 .
§. 1039 .
§. 1040.
S. 1041.
§. 1042.
S. 1043.
S. 1044.
S. 1045 .
S. 1046 .
S. 1047.
§. 1048 .
§. 1049 .
§. 1050.
§. 1051 .
§. 1052 .
S. 1053 .
S. 1054 .
§. 1055 .
§. 1056 .
§. 1058 .
§. 1059 .
§. 1060.
S. 1061 .
§. 1062 .
S. 1063 .
S. 1064 .
§. 1065 .
§. 1066 .
giudicato.
CASO 2.0 - Delitto commesso tra noi , e giudica-
to all'estero .
S. 1067.
§. 1068 .
§. 1069 .
§. 1070 .
§. 1072 .
§. 1073 .
S. 1074.
§. 1075 .
S. 1076 .
S. 1077 .
§. 1078 .
FINE
INDICE
DELLE RUBRICH E
SEZIONE PRIMA
DEL DELITTO
imputazione · • S. 1 а 20
CAP. 2.0 Nozione del delitto S. 21 a 52
CAP. 3. Delle forze del delitto • S. 53 a 58
SEZIONE SECONDA
DELLA PENA
pena · • §. 638
Art. 4.0 Condizioni derivanti dal
• §. 655 a 658
pene •
§. 659 a 662
I. Pene capitali
II. Pene afflittive §. 663 a 682
· · §. 688 a 693
IV. Pene pecuniarie
CAP. 8.0 Criterio della quantità delle
• §. 694 a 699
pene .
CAP. 9.0 Criterio del grado nella pena § . 700 a 702
664 -
SEZIONE TERZA
"
$