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||
A424
–l
Osterreichische Nationalbibliothek
+Z219633402
LA SCUOLA
DI S. TOMMASO D'AQUINO
:
º
LA SCUOLA
| S. TOMMAN | AllIN
DOTT. Il. C. PLASSMANN
PER CURA
DI GERO LA MO GIUDICI
PRETF MILANESE
..º.
- s a
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-
«Q
MILANO
1 85 8
1553 ) 2 – B
Mediolani, die 18 Julii 1858
ADMITTITUR.
FILOSOFIA DI S. TOMMASO
COMPRENDENTE
LA MORALE E LA METAFISICA
IN CINQUE von Unna
AD US O D I L E ZI ON I A CC AD E MI C II E
-
DEL
Dott. H . C. I PLASSMANN.
PRECEDUTA
A MARIA IMMACOLATA
A S. TOMMASO D'AQUINO
PER PUREZZA, SCIENZA, ZELO INDEFESSO
SALUTATO ANGELO DELLE SCUOLE -
MAESTRI DI S. TEOLOGIA
NEL COLLEGIO DI S. TOMMASO IN ROMA
IL TRADUTTORE
AI GIOVANI ITALIANI
D. I).
AL BENEVOLO LETTORE.
IL TRADUTTORE.
L. I. Ch.
PARTE PRIMA
anafſſuſſſſunmºv
DELL'AUTORITÀ DI S. TOMMASO.
anaſſſſſſſſº
PARTE SECONDA.
-cocob Se
SEZIONE PRIMA.
SEZIONE SECONDA.
I. I Teologi.
A. La fede basta.
1.0 Possibilità.
1.0 Il giurista.
2.0 Il fisico.
3.º Il Filologo.
4.º La vocazione. a º,
C R I TIC A PR I MA.
ORIENTAZIONE.
(1) Ciò che faccio replicatamente a bella posta tanto per cagion
dei principianti come anche della verità. Questa è troppo impor
tante perchè con tutte le forze non la si abbia ad indicare ove
si trovi. L'esperienza ci dimostra troppo di sovente, che non si
sa apprezzar la verità in tutta la sua importanza anche quando
la si ha. Quindi ben merita un posto d'onore anche colui che la
trova la verità, essend'egli ben degno che se ne parli coi più ora
torii elogi.
172
N
eterno, (veritas manet in aeternum. Ps.) Io mi penso che
il puritanismo di voler indicare come pagano tutto ciò
che vien dai pagani, e di non voler trovarvi che una
posizione mimica al cristianesimo, e perciò contraria alla
verità, mi penso dico, che questo goffo puritanismo, ai
nostri tempi sia scomparso. In Roma non si riconosce
questo rigorismo unilaterale, appunto perchè si dilunga
dalla linea della verità. Se qualcuno volesse tuttora osten
tar paura di questi sentimenti filosofici, me ne riporterei
alla contesa ultimamente richiamata in vita dai puristi e
rigoristi francesi sulla lettura dei classici pagani. Con tutta
la serietà, colla quale si pondera a Roma tutto quanto
è specificamente cristiano, si ride però di tali parzialità.
Ivi questa foggia puritana non troverà eco giammai. Pure
prescindendo da ciò, la nostra questione è già decisa dalla
costante dottrina dei santi Padri e dall'approvazion della
Chiesa: l'uomo (senza il lume della fede cristiana catto
lica) può colla sua ragion naturale conoscere certe ve
rità: anche il pagano lo può. Ciò che è vero pei pa
gami, riman vero anche pei cristiani, a veritas veritati con
tradicere nequit » dice la Chiesa che qualificò s. Tom
maso, il discepolo e il Maestro della filosofia peripatetica,
come Doctor Ecclesiae di primo rango. Se alcuno amasse
dar prova di sua ignoranza col separare Tommaso il
teologo da Tommaso il filosofo, gli risponderei con quella
Somma che trovavasi dinanzi ai Padri riuniti nel Concilio
di Trento: a Haec scientia (theologia doctrina sacra) ac
cipere potest aliquid a philosophicis disciplinis non quod
ea necessitate eis indigeat, sed ad majorem manifestatio
nem eorum, quae in hac scientia traduntur. Non enim
accipit sua principia ab aliis scientiis, sed immediate a
Deo per revelationem. Et ideo non accipit ab aliis scien
173
I.0 PERIODO.
Da Aristotele fino a
s. Tommaso
322 a. C. – 1274.
Epoca Prima.
Da Aristotele fino a Giovanni
Damasceno 750.
(Tempo dei Padri).
Epoca Seconda.
D'allora fino a s. Tommaso
1250, cioè 500 anni.
(Tempo della Scolastica).
II.0 PERIODO.
Da s. Tommaso sino al
presente, cioè un periodo di
600 anni. -
- A
Epoca Prima. -
CRITICA SECONDA
CARATTERISTICA PIU' SPECIALE RISPETTO AD ALCUNI
PUNTI CAPITALI,
L'una serie dei testi (in quegli stessi Padri che vanno
messi sotto la seconda e la terza rubrica) è tutta rivolta
contro la pseudo-filosofia, la sofistica, contro la scientia
carnalis et mundana quae non est secundum Christum,
contro la falsa gnosi, contro l'unilaterale ed orgogliosa
filosofia, che o insorge contro o maledice alla fede, vuol
farne oggetto di speculazione scientifica, vuol dimostrarla,
in una parola, sapendolo o non sapendolo, avvisatamente
o nò, distruggerla. In questi testi i Padri sferzano con
tutta l'asprezza che sanno la tralignata filosofia e l'in
vertimento de' suoi principii. Ben a ragione! chi non
farebbe lo stesso? Per me oggidì terrei lo stesso lin
guaggio parlando a proposito della filosofia di Baader,
di Günter e di quant'altri vogliono esaltar la scienza a
spese della fede, e quindi anche a proposito di coloro i
quali colla separazione della filosofia dalla teologia e
colla confusione e scambio dell'una e dell'altra, sotto ap
parenza di scienza, scalzano le fondamenta della vera
scienza. Va inteso in questo senso ciò che dice Tertul
liano: a Plus hominibus nocuit, quam profuit antiqua
philosophia, a qua haereses omnes suboriuntur; haec
omnium errorum genitria, altria, gubernatria, ornatria.
Haereticorum patriarchae fuere philosophi, de quorum
ingeniis omnis haeresis animatur. m E a Quid Athenis
et Hierosolymis? quid Academiae et Ecclesiae? quid Hae
reticis et Christianis? Nostra institutio de porticu Salo
monis est, qui et ipse tradiderat Dominum in simplici
tate esse quaerendum. m (de Praescript. c. 7). O quel
che scrive s. Gerolamo: a Quia istiusmodi virga et ba
culus arundineus est, quem si paululum presseris, fran
gitur, et manum perforat incumbentis. m (in Matt. c. 10).
Ruffino racconta (hist. l. 10, c. 8) che Basilio e Gre
200 -
, in
a tanta vis in ideis constituitur, ut nisi his intellectis,
fir sapiens esse nemo possit » (in l. 83. Qq. q. 46) non lo
il dice menomamente come cosa platonica, ma lo dice da
li " vero acutissimo filosofo qual era. Ogni peripatetico dice seco
ti: lui la cosa stessa. Eppur, si dice, la filosofia peripatetica
si º non vuol saperne di idee! Finchè non sia tolta questa
l
lercia ignoranza della filosofia peripatetica, sarà fatica
al 5 gittata anche lo sforzo di voler indicar come filosofi cri
stiani i Padri. Si noti quindi una volta per tutte che io
) l; m'accingo all'esposizione della filosofia peripatetica ri
i ſi spetto alle idee, secondo l'assunto accordato da tutti ad
una voce sola: esser la dottrina delle idee, l'ideologia,
f0, º
l'importantissima, la magnifica, non che il trattato fon
iº damentale di tutta la filosofia peripatetica. La scuola to
mistica recasi a vanto d'aver nel suo grande Maestro
s. Tommaso, il più fedele discepolo e commentatore di
s. Agostino, Vuolsi strappar s. Agostino ai peripatetici,
214
(1) Nel caso vi fosse ancor taluno che dubitasse d'ammettere quanto
abbiam qui detto in proposito di S. Agostino, reco qui la seguente
ritrattazione di Lui: « Laus quoque ipsa, qua Platonem vel Platoni
cos sive Academicos philosophos tantum extuli, quantum im pios
homines non opportuit, non im merito mi hi displicuit, prae
sertim contra quorum errores magnos defendenda est christiana
doctrina » (Retract. l. I. c. 1). -
215
Metodo Cartesiano.
227
16
242
Armi onorate.
17
258
Metodo scolastico.
I. Propositio quaestionis. —
II. Argumenta Adversariorum — rationes dubitandi.
III. Statuuntur ea, quae ad rei, de qua agitur, intel
ligentiam requiruntur. — .
IV. Eae istis probatur propositio. — -
ExPLICATIONES.
{8
274
$ 1.
S 3.
Ciò che tutto il mondo sa può ben esser supposto come noto.
Voler supporre il nulla, chiamasi cominciar col nulla, chia
masi fermarsi nel nulla. Voler provar tutto chiamasi andar in
contro alla più marchiana contraddizione che dar si possa !
V'hanno verità più chiare del meriggio che non si ponno dimo
strare e non hanno bisogno di essere dimostrate non per manco
di luce e chiarezza, ma per sovrabbondanza di luce,
chiarezza e certezza. Vedi sotto più diffusamente sulla natura dei
principii. Del resto io voglio indicare qui, colle verità supposte
anche quelle che io suppongo solo per accidens, per puro comodo,
non per forza di necessità. ,
288
mente altra è la veritas in loquendo. La veritas in es
sendo è la realtà di una cosa, l'essere stesso, la corri
spondenza di una cosa coll'idea divina o, generalmente
parlando, coll'idea che deve necessariamente precedere
come costituente al suo essere. Così una pietra è una
vera pietra se ella corrisponde coll'idea creatrice – pro
duttiva della pietra. Questa è la convenientia rei cum
intellectu divino. Sotto questo aspetto la verità è la realtà
della cosa, come dice s. Agostino; verum est id quod est.
Noi la chiameremo la verità oggettiva. – La veritas
in cognoscendo è la corrispondenza dell'oggetto col sog
getto conoscente (secondo il modo attuale d'esprimersi)
la convenientia intellectus nostri cum recognita. In quanto
io conosco la realtà delle cose, come altra da quella che
è, la mia cognizione è falsa. Questo si potrebbe chiamare
la verità soggettiva, o meglio la verità conoscente; si
vede cioè facilmente che l'espressione a verità soggettiva n
è equivoca mentre l'espressione a veritas in subjecto n
o a veritas in intellectu cognoscente n non solo non può
trarre in equivoco, ma convenientemente affatto esprime
l'unità e la diversità della cosa (v. Psicologia). – Fi
malmente la veritas in loquendo è la corrispondenza delle
mie parole col mio pensiero, convenientia verbi cum corde.
Dove manca questa corrispondenza, dicesi il falso, la
menzogna.
In questo triplice aspetto corrisponde alla verità una
triplice falsità, la quale secondo la cosa stessa può es
sere denominata diversamente nel rapporto formale, o nei
diversi rapporti. La falsità nel primo aspetto chiamasi:
difetto (manco, anormalità); come p. e. quando nella
matura una cosa si diparte dalle regole, è mal confor
mata, mal generata, non naturale ecc. – La falsità nel
28)
S 4.
S 5.
quella che spiega una cosa per le proprietà (per proprietates), per
esempio: homo est animal politicum et scientiae capaa ; poichè il
politicum et scientiae capaa ci dà le proprietà che differenziano l'uomo
dalle bestie. La definizione accidentale (accidentalis) è quella che spiega
una cosa per certi accidenti i quali presi separatamente s' avven
gono anche ad altre cose, ma uniti insieme non s'avvengono che
alla cosa definita; come quando Virgilio definisce Polifemo: monstrum
horrendum informe ingens, cui lumen ademptum – trunca manum
pinus regit et vestigia firmat. – La definizione causale (def. causalis)
è quella che spiega una cosa per le sue cagioni estrinseche (per cau
sas eatrinsecas; NB. ea trinsecas, nam causae intrinsecae essentiales
sunt ipsa principia constituentia). Queste estrinseche cagioni sono
tre: causa finalis, causa ea emplaris, causa efficiens; per esempio:
homo est animal ad imaginem Dei factum propter beatitudinem, dove
tutte e tre le cause son prese insieme. -
S 6.
Argomentazione.
S 7.
Metodo.
$ 8.
S 9.
Principii.
$ 10.
(1) Come corifei delle due parti non devono esser citati Platone
ed Aristotele, ma Platone ed Epicuro.
312
S 11.
Certezza.
3. La certezza metafisica.
4. La certezza fisica.
5. La certezza morale. -
2. Metafisici (i).
3. Fisici.
4. Verità morali.
Per il che debbon darsi quattro criterii. A fin di evitare
ogni abbaglio, non si scordi quanto ho detto di sopra,
come le diverse specie di certezza passino per diversi
campi, e la denominazione non essere che scientifica,
e per
$ 13.
(Certezza fisica.) -
(1) Una più minuta analisi del senso intimo e della coscienza
la darò nella Psicologia,
330
- s 14. :
Criterio dell'evidenza. -
(Certezza metafisica.) - , -
S. 15. º
$ 16.
(1) Nel caso cioè (di questo solamente qui parliamo) che la rive
lazione mi pervenga per un medium, la quale perciò non è per
nulla revelatio privata,
349
S 17.
Continuazione.
$ 18.
(1) Rispetto all'uso delle parole ideale e reale si badi ben bene,
poichè anche l'ideale ha sua realtà (v. Ideol.).
376
$ 19.
Continuazione
S 20.
6 dissensioni discussioni
262
18 nella della
265 8 quella quello
267 17 questo quello
268 18 che può che non può
269 Si ometta il tratto dalla linea 5 alla 28.
270 24 adeguata adaequata
279 15 Si distingua dunque il Si distingua adunque il
punto di principio dal punto punto di partenza
di partenza dal punto di princi
pio (")
572 »
26 appunto è appunto
382 b 5 così: COSì,
id. -
4 parola, parola: