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ISTITUZIONI
DI
CHIMIE A
DEL SIG.
GIACOMO REINBOLDO
SPIELMANN
Tomo primo.
IN MILANO . MDCCLXXIV . |
L ' EDITORE
AI CORTESI LEGGITORI.
volgare .
queſte
queſte rifleffioni convenivano per eſempio anche
agli Elementi di Chimica dell'Illuftre Boera
I
vj
neutres
SPIE
ix
SPIEGAZIONE
DELLE TAVOLE
In queſta nuova
EDIZIONE ITALIANA .
Spie
Svij
Spiegazione della Tavola IV .
1
l'operazione, fi leva con maggior facilità ; un cubo di
ſtagno breve, guarnito d'un turacciolo eſatto , per ria
fondere il liquor diſtillato , o introdurne del nuovo ſenza
dovere slotare e feparare i vaſi , è fermato ſulla ſom
mità , che in queſti ſtromenti è il luogo più opportu
no a ciò . Biſogna ancora avere un ſerpentino ed un
refrigeratorio , e per alcune diſtillazioni di liquori cor
roſivi un capitello di vetro , ed altri arneſi fimili di
terra cotta .
Per la fufione dei metalli ec . fi forma un fornello
a vento , rinverſando un crogiuolo ſopra l'altro , e lo
cando ſulla ſommità il cammino intiero , oppur ſolo uno
o due tubi a tenor del biſogno . Comunemente ſerve
meglio la ſeconda inferrata , perchè laſcia più libero il
pallaggio dell'aria . Il crogiuolo che contiene le mate
rie , ſulle quali ſi opera , è poſto ſopra un pezzo circos
lare di mattone o di crogiuolo rotto un po' più largo
del ſuo fondo : il carbone vi fi introduce per la porta
del focolare . Il fornello ſta ſul ſuo trepiede con la pa
tella piatta fotto per ricever le ceneri e'l metallo , fe
il crogiuolo nell'atto dell'operazione ſi rompelſe .
Lo sforo rotondo , che è nei lati di queſto fornello ,
rende facile l'introdurvi l'apice d'un loffietto doppio
talchè un crogiuolo ſolo o due combinati inſieme pof
fono con facilita eſſere convertiti in fornello a foffiet
to ;
xxij
to ; nel qual cafo biſogna turare tutte le altre aperture
inferiori all' inferrata , finchè il ſoffetto lavora , accioc.
che l'aria che vi ſi introduce non ne ſcappi . In molte
occaſioni è una coſa utiliſſima potere in certi momenti
animar rapidamente il fuoco .
Un crogiuolo rinverſato fu l'altro con l'appendice
frammezzo, forma un fornello atto a tutti gli eſperi
menti , pe' quali è neceſſario il fornello di ſaggio . Si
colloca il cammino o intiero o in parte ſulla ſommità
affine di rianimare il fuoco , ſe ſi trovaſſe troppo debole.
. La combinazion precedente di due crogiuoli e dell'
appendice di ferro , col cammino o intiero o in parte , 1
oppur:anche ſenza cammino , ſecondo che l'operazione
domanda più o meno di calore , ſerve altresì di river.
1
bero per la diſtillazione in iſtorte di vetro e ſimili
con queſta fola differenza , che in vece della inferrata
maggiore , s'introduce la media nel vaſo inferiore , e 1
ſi mettono due ſtanghe di ferro attraverſo nella ſua parte
fuperiore . Il fondo del vaſo diſtillatorio li poſa ſu co
teite Stanghe , e 'l fuo collo forte per la porta dell'ape
pendice che è applicata ai vaſi . Il fornello di river
bero , e 'l fornello di faggio realmente non ſono altro
che il fornello a vento , con una cappetta , o una for
ta che vi ſi pone in vece di crogiuolo .
Si pad altresì far uſo di quefti fornelli come d'una
fufa ordinaria per mantenere il calore negli apparta ,
menti con ana picciola quantità di carbone.
Dal dettaglio fatto fino ad ora appare che due cro
giuoli preparati d'una maniera facilmente eſeguibile da
qualunque artefice ., con alcune picciole modificazioni
egualmente facili , baſtino a formare quali tutte le ſpe
cie di fornelli adattaci a degli eſperimenti. Egli è poi
molto a propoſito d'eſler provveduti d'un terzo crom
giuolo , egualmente preparato non tanto per aver. uda
riſorſa alcune volte neceflaria , quanto per potere così
condurre contemporaneamente due diverfiffime operazio
pi , quando venifle voglia di farle .
I ſoffietti dei qualiio mi ſono principalmente fervi .
to , fona ſoffietti fatti ad organo , con queſta differenza
nella
xxiij
aella loro Aruttura , che la tavola ſuperiore invece di
elevarſi obbliquamente ſulle pliche laterali, fi eleva equa
bilmente da tutte le parti , e continua ſempre ad eſſer
orizzontale . Queſta ſpecie di ſoffietti , per la fleſſibili
tà , e morbidezza del cuojo , ſi muove non ſolo con
maggior facilità dei ſoffietti ordinari , il cuojo de' quali
è duro , ma ancora non à , come effi anno , l'inconve
niente di reiiltere inegualmente ſecondo l'eſtenſione più
o men grande delle pliche : la tavola è depreſſa al baſ
fo ; e l'aria è coſtretta fortire da un peſo che è poſto
alla ſommità . Il qual peſo operando , a differenza dei
foffietti ordinary , perpendicolarmente , opera ſempre d'una
forza eguale , e l'aria n'è ſpinta regolarmente .
Alcuni propoſero d'evitar l'imbarazzo dei ſoffietti
ſoſtituendovi l'Eolipila . Queſto ſtromento è un folido
vafo di rame , con un collo curvato da un lato , e che
fi. termina in una piccioliſſima apertura . Eflendo queſto
vaſo per metà ripieno d'acqua , e collocato ſui carboni
ardenti in un conveniente fornello , fimile per eſempio
ai noftri , col ſuo collo diretto e poſto in piccola di
ſtanza dal fuoco , che ſi vuole animare , fubito che l'ac
qua comincia a bollire , ne forte con violeaza un vapor
claſtico pel piccolo orificio ; e ' l fuoco è incitato come
dall'aria d'un buon foffietto ; quindi è , che queſto ftro.
mento fu nominato ſoffietto Eolio , o dei Filoſofi. Ma
fi avverta , che ſerve ſolamente pel fuoco fcoperto , ap
prendendoci la eſperienza che per riguardo al fuoco
coperto , eſtingue i carboni invece di accenderli.
Siccome il fornello a ſoffietto , deſtinato a dei fuochi
violenti li fa molto più forte dei crogiuoli di coſtruzione
ordinaria , non avendo effo altra apertura che quella ,
1 per cui entra il cabo del ſoffietto ; egli è fimilmente a
propoſito , per certi uli particolari, d' avere un fornello
a vento più forte , che affolutamente non abbia che gli
sfori eſſenzialmente neceſſarj , affinchè ſia meglio in ilta
to di ſoffrire la continuazione d'un fuoco violento .
Il fornello deſtinato per queſto oggetto è compoſto
di due grandi crogiuoli ; de' quali l'inferiore a ſolo uno Á
sforo rotondo nel fondo per laſciar paſſar l'aria ; e'l
$
fa
xxiv
fuperiore a uno sforo ſimile , che corriſponde al cammi.
no , con una porta da un lato, per la quale ſi getta il
carbone . Il fornello è poſto fopra un crogiuolo inver
fo , che â uno sforo alla ſommità , corriſpondente a quello
del fondo del fornello , un altro grande da un lato , e
la ſua imboccatura ben levigata , per poterſi da ſe me.
deſima applicar eſattameate ſopra una pietra piatra , o
ſopra una laſtra di ferro, che dee ſervirgli di ſoſtegno . Nell'
apertura laterale di queſto vaſo inferiore , che ſerve ad
na tempo di piede e di cenerario al fornello , s'intro
duce un tubo di ferro un po' più groſſo . che la parte
più larga del cammino , e di due o tre piedi di lunghez
za , all'eſtremità del quale ſe ne pud adattare uno di
legao molto più lungo . La totalità di queſto tubo debb'
ellere locata orizzontalmente affin di poter continuare
fino nell'appartamento vicino ; o piuttoſto , ſe c'è la
comodità , li pud far paſſare il tubo di legno perpendi
colarmente attraverſo il pavimento in una ſtanza infe
riore , e'l tubo di ferro orizzontale gli farà adattato
! Lateralmente alla ſommità : il ſuo uſo è di portar al
fornello , invece dell'aria adjacente che è rarefatta dal
caldo , un' aloraria più fredda e più denſa ; e 'l ſuo ef
fetto , per animar il fuoco , farà proporzionato al frede,
do e alla denſità dell'aria , con la quale comunica .
« Ellendo troppo eſſenziale in alcuni caſi di concen
trare , e di riunire , quanto è poflibile , in un punto
il fuoco che ſi adopera , e rieſcendo troppo incomodo
l'uſo di molti ſoffietti che in un tempo ſolo da tutt'i
lati agiſſero contro il fuoco , ſi è procurato di moltipli
car le correnti dell'aria con un ſolo ſoffietto nel for- '
nello che ora ſi deſcriverà .
Il crogiuolo che ſerve di fornello a queſto oggetto ,
à una quantità di sfori fatti a piccole diſtanze in linee
ſpirali , dal fondo alla cima . Il crogiuolo è pofato.col
fuo fondo ſopra un ſoſtegno conveniente ; e gli sfori
ſono aperti in una direzione non perpendicolare , ma
obbliqua , acciocchè le correnti d'aria , coſtrette a pallar
attraverſo , poflano ſemplicemente lambirli ; con queſto
mezzo , il crogiuolo ſi trova fuor di pericolo d'eſsere
ro
)
ELE
ELEMENTI DI CHIMICA .
CA PO PRIMO ,
!
PROLEGOMENI .
9. I,
1
PROLEGOMENI , 3
e per una conſeguenza receſſaria cavata dai biſogni della
vita , che gli uomini molto prima del diluvio s'eſercita
rono nei lavori di Chimica . Conringio nella ſua medi
cina Ermetica ( a ) aperle il velo , con cui il fleozo o
le tenebre della storia avean coperto i primi tempi della
Chimica . Ma biſogna conſultare altresì le due opere di
Borrichio (6 ) , a cui ſi pud aggiugnere Barchuſen ( c)
Gerikio ( d ), Junkero ), Hebenttreit if ) , e Wallerio ( 8 ).
$. V.
1
1
4 PROLEGOMENI .
è ſtata conoſciuta dall' autore del libro di Giob . Gli
uomini affetati dell'oro , riſalgono ai tempi più remoti
per ritrovare la prima eſiſtenza dell'alchimia , e cercaado
di togliere quel velo che loro la naſconde , non veggono
dappertutto che allegorie per favorire il loro ſentimento
ſulla ſua origine ch'elli ſtabiliſcono in quei tempi lon
tani . Plinio (a ) ci narra che Caligola Imperator Romano
è il primo che abbia tentato i mezzi di far dell' oro ;
e dall'eſſere il linguaggio dell'alchimia tutto allegori
co , ſi può concludere che queſt' arte della traſmutazione
ebbe origine nel primi Secoli del Criſtianeſimo ; Secoli ,
in cui lo ſtile allegorico cominciava a prender forza fra
i colci Criſtiani . Rhales , che fioriva nel decimo ſecolo
fra gli Arabi , è il primo che abbia applicato i ſoccorſi
della Chimica alla Medicina , queſt' è ciò , che prova
Freind nella ſua Storia della Medicina , Il Cancellier
Franceſco Bacon , che viveva ſul finir del quartodecimo
Secolo , ſtudiò la fiſica alla ſua vera ſorgente , cioè dalla
natura e non dagli ſcritti de' filoſofi; e a ragione gli li
accordano gli onori di fondatore della Chimica fiſica ,
$. VI,
S. VII.
CAPO SECONDO .
TEORIA CHIMICA .
S. VIII.
b. ix.
Sono gli olj empireumatici e gli oli fetidi; o l'effetto d' una de
compoſizion più naturale ; tale è quella che opera la fermentazio
ne Spiritoſa acida o putrida , onde riſultano il vino , l'aceto ,
l' alkali volatile . In tutte queſte circoſtanze i prodotti sono il ri
Sultato dei principj rimoti , che sono ſtati divil , e attenuati o
Segno che la loro primiera combinazione è ſtata totalmente diſtrutta ,
e che da queſta diſtruzione s'è formata una nuova combinazione .
* Prendiamo per eſempio il ſale alkali ; ello non eſiſte così nei ve
getabili , e non dee la ſua produzione che alla violenza del fuoco ;
ma , una volta che fia formate , fi cava facilmente dalle soſtanze
alle quali è unito , a meno , ch' egli non vi ſia in uno ſtato di
combinazione come nel tartaro vitriolato .
1
TEORIA CHIMICA . II
$. XII.
$ . XIII.
§. XIII.
$. XV .
1. XV.
CAPO
STRO MENTI ,
8. XVI.
D. XVII.
§. XVIII.
1
20 STROMENTI .
più fonoro e rendendo minor fumo . Le torbe che cori
tengono del bitume , s'aflomigliano aſſai ai carboni di
terra ; quelle che ſono d'un' altra ſpezie producono un
moderato calore ; e non ſi può impiegarle che a delle
leggiere digeſtioni , come le zolle fatte con la ſcorza di
3 quercia .
§ . XXII.
W XXIII,
***
22 STROMENTI .
come il ventre degli animali ec. , mezzi che impiega
rono alcune volte gli Alchimiſti , ma che ſi negligono
da un artefice colto che ricerca della pulirezza ne' ſuoi
lavori .
S. XXIV .
S. XXVII .
an
26 STROMENT .
I
ſi fa eſpreſſamente di laſtra di ferro ( a ) , o li coſtruiſce
al biſogno con delle pietre deltinate a quell'uſo , e ſic
come s adopera ſpello in queſto caſo un' olla volgare
in vece del catino , ſi chiamarono a eſempio di Teich
meyero quelte maniere di fornelli , fornelli ad olla ,
$. XXVIII.
2
* Il Sig. Lombard fiaſcajo , in via Bourg -Labbé , à eſteſo fin dove
fi può l' ufo economicodel Criſtallo praticando il proceſo indicato
j dal Sig . Spielmann , e così ſeinplice come appare , queſto proceſo
è eſtremamente utile per l'uſo di queſta materia . Il Sig. Lom
bard ne fa delle caffettiere , e tettiere che ſoſtengcno un fuoco di
carbone viviſſiino che ſi promove anche coll' azion del Soffietto . I
liquori vi entrano preſtil)uino in ebullizione . Egli adopera per ſuo
uſo domeſtico dei pajuoli di criſtallo che gli ſervono già da dieci
anni . Egli vi appreſta delle frittate e dei manicuretti che eſigo
no inolte ore dicottura ; egli non è veduto mnai romperfi, alcuno
di queſti vafi , fe non per qualche fviſta . Quindi ſi vede come
l'uſo di fimili arneſi che per altra parte sono d'un diſcretiſimo
prezzo , può divenir preferibile a quello dell' argento medefimo
non potendo il criſtallo comunicare cuttive qualità , nè render
l'acqua di cattivo ſapore , come funne ordinariamente le altre ſo- ,
ſtanze inetalliche . Ciò che v'à di più ſingolare nella fabbrica di
coteſti pujvoli , è ch'elli sono a fondo doppio, ed ecco come . Si
comincia dando fiato alla materia dal formare una vera sfera , e
il vetrajo ritirá dappoi il Suo Soffietto ; maneggiandoſi così, una
metà di queſta sfera rientra nell' altra ; così , che di conveTa dins
vien conceva , e forma il fondo interiore frattanto che altro
mezza sfera che reſta nel ſuo primo ſtato , forma l' eſteriore
del vafo .
1
28 STROMENTI .
6. XXXI.
$. X X XII.
1
32 STROMENTI .
leggiere . Se qualche artefice deſidera fabbricarſi da ſe
medeſimo i ſuoi crogiuoli , troverà nel Trattato dei for
ni di Glauber (a ) , e nella Docimaftica di Cramer (6 )
tutto ciò che appartiene a queſto ſoggetto . I crogiuoli
di Heſle godono da lungo tempo una riputazione che
ben meritano ; e gli artefici li ritrovarono idonei ad
ogni ſorta di lavori . Noi non entreremo nel dettaglio
della loro preparazione , per la quale i pentolaj fono
più abili dei Chimici. Noi gli adoperiamo belli e fatti
con le precauzioni eſpoſte nel ſ. 36. Biſogna aſſoluta
mente rigettar quelli che anno alcune macchie nere ;
queſte provengono dal ferro che ſi è trovato miſto con
l'argilla ; e quante di queſte macchie vi ſi trovano , al
trettanti pertugi ſi fanno nell'atto dell'operazione . I
crogiuoli di Heſſe ſono di varie grandezze . Si fanno di
forma triangolare quelli che non eccedono ſei pollici di
altezza . Il più grande di coteſti crogiuoli ne rinchiude
degli altri , la grandezza de' quali va ſempre decrefcen
do . Quelli che anno più di lei pollici ſono di figura
cilindrica e conica . Vi ſono anche dei crogiaoli d' Yp
ſen che ſono molto in ufo fra i Chimici . Elli ſon fatti
d'una argilla grigia , ſecondo Agricola ( ) , e traggono
il loro nome da una città dell' Auſtria inferiore dove
la prima volta forſe furono fabbricati . Se ne fabbricano
attualmente in molte città della Gerinania , a . Ratisbo
na , a Paſſaw , in Boemia , in Turingia e in Saſſonia
C'entra in cali crogiuoli una quantità di piombaggine
che fa prender loro un color piombato , e dà loro una
conſiſtenza tale che poſſono raſchiare col coltello .
Queſta addizione ferve ancora a unire così intimamente
fra di loro le parti dell'argilla , che i crogiuoli di que
fta forte ſi poſſono roveſciare ſenza pericolo , ſebbene
ſiano carichi d'una grandiſlima quantità di metallo , e
non fi fiano muniti d'alcun ſoſtegno . Eli reſiſtono an
cora
( a ) P. S. C. 8 .
(6) P. I. S. 231.
c ) Della natura dei foſlili , l. 2 .
* V. la nota del S. 30.
STROMENTI. 33
cora ottimamente alle vicende del caldo e del freddo ;
ma biſogna riflettere , che non vi ſi poſſono fondere i
fali, perchè eſſi ne sfuggono prontiſſimamente. Oltre
çid anno l'inconveniente quando ſon nuovi , d'alterare
il color dell'oro e dell'argento e di pregiudicare la loro
duttilità . Si fanno ſpeſſo delle operazioni che eligono
che i crogiuoli ſiano coperti; di maniera che l'artefice
dee ſempre avere in pronto dei coperchi . Ve n' â che
vi ſuppliſcono con dei mattoni cotti . Ma ſiccome ac
cade ad eſſi di fcoppiare al fuoco , così debbono preferirli i
coperchi fatti della medefima materia dei crogiuoli . Si pof
fono beniſſimo ſoſtituire i crogiuoli di Heſle guarniti dei
loro coperchi , ai vafi di cemento preſcritti da molti autori .
S. XXX I V.
$. XXXV.
}
STROMENTI . 35
un coltello curvo o con una palla di legno o d' avorio .
Si miſchiano alcuna volta con una parte di ceneri , per
darle maggior corpo , due parti d'argilla cotta e lavata .
S. XXX VI,
( a) Pi 3. tav, 19. f. 2.
2
I
MENT
36 STRO .
que' vafi che ſi chiamano cucurbite , e che i Tedeſchi
chiamano Kolbe per la loro fomiglianza con la clava .
Si diedero diverſi nomi a queſti vaſi ſecondo la groſſez
za della loro sfera o ſecondo l'uſo che ſe ne vuol fare .
La cucurbita di riparto è quella , il cui ventre nod â
più di ſei pollici di diametro . Si dà il nome di magia
Strali a delle cucurbite più grandi, nelle quali il diame
tro del ventre è maggiore d' un piede , e il collo più
groſſo che il braccio ( a ) . Si chiamano matracci quelle
che finiſcono in un collo lungo e cilindrico ; ma queſti
diverfi nomi divengono indifferenti alle cucurbite e ai
matracci ſecondo che elle s'adoperano alla diſtillazione
o alla digeſtione '. Non eſſendo mai eſpoſti queſti vaſi a
fuoco nudo , ſono comunemente di vetro . Egli è preſo
a poco a queſta claſſe di vaſi che ſi raflomigliano i vaſi
di ſtagno , dei quali ſi ſerve lo ſpeziale per fare delle
infuſioni. I Franceſi chiamano impropriamente alambics
delle caldaje di metallo guarnite d'un coperchio in vol
ta , il quale è fornito d ' unalarga apertura : queſte cal
daje fono cucurbite di rame ſtagnato e di figura cilindri
ca , ma delle quali non ſi fa uſo ſe non quando il li
quore che ſi diſtilla non è capace di rodere queſta ſo
ſtanza metallica . Si adoperavano altre volte dei pelica
ni : queſte fogo cucurbite , nelle quali la parte ſuperiore,
del collo è curva in guiſa di capitello , onde partono
due becchi ricurvafi ad anſe , l'eſtremità inferiore de'
quali rientra nel ventre .
1. XXXVII.
( a) L. 5. c. 110.
* Non biſogna quindi inferire che Din coride abbia conoſciuto il
lambicco . La ragion di ciò ſi è , che quando egli parkı dell'olio
di pece ( piſſelaeum ), preparazione dell'ordine di quelle che noi
ottengbiamo per diſtillazione, ei dice , cb'ejta ſi faceva , ropen
dendo un velo alla bocca dei vaſi chiuſi, nei quali ſi faceva bola
lire la_pece . Plinio che ſcrille dopo queſto Autore non ne ſa di
più . Ecco dunque ciò che noi dobbiamo penſare a queſto propoſi.
to . L'ambix de Greci era un boccale o un coperchio elevato
fimile a un capitello cieco o a una ventoſa , perchè eli ſe ne fer
vivano altresì a queſt' ufo . Gli Arabi che ſe ne ſervirono , lo
chiamarono ambik , e aggiungendovi la loro particola ne fecero
la parola alambik per indicare un vaſo diſtillatorio . Ma queſto
vaſo non è ſtato conoſciuto fra loro se non molto dopo che i Greci
se ne servirono. V. Borrichio e la nota Sopra Zozimo di Paro
poli S. 68. Nota del Sig. di Villiers .
( b ) Tav. 3.
STROMENTI.
6. XXXVIII .
S. XXXIX.
Un mezzo forſe più lungo ina jibben più ſicuro per tagliare i pal
loni è di marcar colla lima la parte del collo dove si vuol farlo
Saltare . Vi ļ preſenta in ſeguito un carbone acceſo ; non tarda
molto a farviſi uno scoppio ; per allora ſi segue la fenditura per
nezzo del curhone. Quando il collo è coduto, ſi paſa con la lima
Silla rottura del collo del pallone per toglierne gli angoli che ſono
taglienti. Queſt' è l' artifizio , di cui ſi servono i ciarlatani per
Jagliare in linea Spirale i vetri a piede, ch'elli fanno vedere .
STROMENTI. 41
Se il pezzo non ſi diſtaccò bene , lo fi aſperge d'alcune
gocce d'acqua fredda . Si produce il medeſimo effetto ,
ma con minor ſicurezza col diamante o col mezzo d'uno
ſtoppino imbevuto d'olio di trementina , a cui fi dà il
fuoco . Biſogna che vi ſiano almeno due torchi in un
laboratorio ,uno per gli olj e un ſecondo per ſervire alla
ſpremitura degli altri liquori in generale . C'è biſogno
di ſtacci groflolani e fini di più ſpecie di crine e di ſeta ,
dei mortaj di varie grandezze e di diverſe materie . Ve
n'à di ferro , di bronzo , di pietra , 'di ſelce , di vetro . Nel
genere deile pietre ſi ſcelgono le più dure come il mar
mo o il porfido , quando li tratta di ridurre i corpi duri
in polvere ſottile . Si chiama manica d ' Ippocrate un
pezzo di ſtoffa cucito in forma conoide di drappo o di
tela . Si ſtendono altresì ſopra de' telaj di legno quadrati
le tele che ſervono a paſſare i liquori . Si chiama filtro
la carta grigia che s'adopera a queſt'uſo . La ſi applica
ſu certi panieri in forma d'imbuti fatti di vinco o di pen
ne d'oca . S'adopera per veder la qualità dell'oro e dell'
argento dei ciottoli di diaſpro o di pietre ollarie che
ſono d'un nero carico , e che ricevono una bella poli
1
tura , che ſi conoſcono ſotto il nome di pietra di para
gone . Si ſoſtituiſce loro alcuna volta del marmo nero ,
ma ſenza ragione , perchè queſt' ultimo è ſolubile agli
acidi . Gli aghi di faggio ſono piccole laſtre di metallo
fatte in parallelepipedi; ſe ne å di varie ſpecie in propor
zion della lega che ſi trova unita ai metalli perfetti.
Quelle , delle quali ci ſerviamo noi per l'argento ſono
fatte di queſto metallo con diverſe proporzioni di lega.
Il primo di queſti aghi è d'argento puriſſimo ; e nella
ultimo l'argento è unito al rame in ragione di 1. a 15.
Quelli , de' quali noi ci ſerviamo pel ſaggio dell'oro ,
ſono anch'elli d'argento nella parte ſuperiore ; ma l'in
feriore è d ' oro con diverſe proporzioni di lega . Se ne
formano tante ſpecie quante ſorti di lega fi ritrovano .
V. Cramer ( a ) e Lehmann ( 6 ) . S. XLI.
1
42 STROMENTI .
S. XLI.
Milaneſi .
MONZA .
22 .
Milano . Doppia , fu coniata al titolo di ... car. 21. - once 30.
fu apprezzata ne' faggi di Torino , Libbra mercantile groffa I 2.
once
riferiti nel 1751. ... car. 21. 18. Libbra medica
IO . Oncia come la Milaneſe mercantile .
Ducatone d'argento , fu coniato al titolo di car. 11.
fu apprezzato ne' faggi come ſopra . car. II . IO.
100
Filippo d'argento , fu coniato al titolo di .. car. Il .
fu apprezzato al titolo medeſimo ne LECCO .
ſaggi come ſopra . Libb ra di ſtatu to municipa le mercantile once 30.
Lira d'argento ,, fu coniata al titolo di ... car. 11. Oncia diviſa come la Milaneſe mercantile 9 ma più pe
Oro di manifatture alla bontà di .. car. 19. fante di .... grani 19.
8.
Argento di manifatture è alla bontà di . car. 11 , Libbra comunemente adoperata in mercanzia , minore del
danari 6
la ſuddetta
CREM ON A. Ρ Α ν Ι Α.
Libbra mercantile e medica di .. once 12 Brenta di boccali o . 90.
L'oncia divifa ficcome l'a Milanefe , ma più piccola della Boccale più leggiero del Milaneſe danari 17. gr. 2.3
2
dan. 1. gr. 6. Milaneli .
Milaneſe mercantile ..
LODI .
PAVIA
Brenta della Città boccali 80.
Libbra groſia mercantile once 28 90 .
Brenta forenſe boccali
Libbra piccola mercantile , ch'è anche medica , once
Boccale oncie Lodigiane 300
ſimili in peſo 12 .
Oncia diviſa come la Milaneſe mercantile , ma più leg
giera di .. gr. 13. Milaneli
Сомо .
Si
44 STROMENTI .
en
L'oro dei Carlini è di carati ; contien dunque 70
di lega ,
L'oro dei Federici , eccetto quelli che furono coa
niati nel 1752. & 1756. è del medeſimo valore dei Luie
gi vecchi . L ' oro d' Inghilterra è di 22, carati , onde
a I di lega (b) ,
I2
1 In Francia l'oro di moneta dopo il 1709. è di
2122
32 di carati , I luigi più vecchj , o luigi del ſole ave
vano ' di lega ; talchè éffi non erano che di 21 , carati 2
96
e 24. grani , L'oro di moneta di Spagna e di Portogalo
lo è attualmente di 21 , carati e 24« grani .
L'oro di vafellame in Francia , cioè quello de' vaſi
e delle galanterie dove ſi è coſtretto adoperar ſaldatura 3
è di 20. carati , ve n ' a altresì di 21. carati e 24 grani,
1
STROMENTI . 47
$. XLII.
CA PO QU AR TO .
1 SOLUZIO N E.
S. XLIII.
Spe
Sperimento 1.
OLTREM A R E.
RIFLESSIONI ,
3. XLV .
D 2 . XLVI.
54 SOLUZIONE
s XLVI.
$. XLVII,
SOLUZIONE . 53
S. XLVII.
1
SOLUZIONE . 5$
Hahn (a) e Becher ( 6 ) , cioè il cangiamento in mag
giore o in minor volume totale della ſoluzione, il quale
non corriſponde a quello che avevano feparatamente i
due corpi prima della loro unione , fe ne vede eviden
temente la ragione e ſi ſcorge che la nuova aggrega
zione che riſulta dalla ſoluzione non può eſſer la mede
fima di quella che avevano ſeparatamente i due corpi
avanti la diſtruzione del loro primo aggregato . Poichè
il vincolo delle parti dei corpi che vicendevolmente ſi
fciolgono viene a romperſi nella ſoluzione , facilmente
fi conclude , che la ſoluzione non â luogo finchè il men
ſtruo e il corpo che dee diſcioglierſi da eſſo non abbiano
acquiſtato la fluidità ; e dall'eſſere tutt' i corpi del globo
terreſtre uniti per aggregazione fi conclude che tutti
fono fuſcettibili di ſoluzione .
§. XLIX.
J. LI
Tilt
fine . Si dividono i menftrui in folidi e in fluidi e fes.
condo queſta diviſione di diſtinguono le ſoluzioni in fece
che e in umide . Egli è col mezzo della fuſione che fi
fa la ſoluzion ſecca . Se ne parlerà nell'articolo dei meno , 2
Atrui Jolidi . I menftrui fluidi ſono l'acqua l'olio , il
mercurio , i liquori faliņi e infiammabili . Io pallo ora
à trattare dei tre primi ; e tratterd degli altri due 1
1
quando farò giunto alla loro iſtoria . Biſogna prima ri.
Hectere che le ſoluzioni faţte col menstruo ridotto in
vapori ſi chiamano , preparazion filoſofica o cementazione
LII.
grani.
di fal ammoniaco
176
cornune
170
di Glauber 168
di Lorena 168
digeſtivo di Silvio 16
policreſto di Seignette 137
di vitriuolo ceruleo
124
verde 80
di nitro puro 60
di fal policreſto di Glaſer 40
di tartaro vitriolato
30
di mercurio ſublimato corroſivo
30
di Borace
20
d'alume
1 14
di ſal volatile di ſuccino
5
d'arſenico
di tartaro crudo 5
4
di cremor di tartaro
3
Riſulta da queſte ſperienze che gli alcali o i fali
neutri che ſono uniti a tutt'altro acido che al vitrioli
co , eccetto che queſt' ultimo non lo ſia colla baſe del
fal marino , ſi ſciolgono abbondantemente e con facilità
nell'acqua . La ſoluzione dei fali che ſono fatti dalla
unione dell'acido vitriolico con una terra o con l'alcali
fillo vegetabile , è molto minore . I fali ellenziali che
ſon privi di mucilagine , il mercurio fublimaco e l'arfe
nico vi fi ſciolgono difficilmente e in piccoliſſima quan
tità . Il Conte de la Garaie nella ſua Chimica Idrau
lica , e molti Alchimiſti pretendono che l'acqua parte
cipi qualche coſa dei metalli che ſono ſtati lungo tem
po triturati con eſſa . V'à dei Medici che giudicano che
il mercurio bollito coll' acqua vi laſcia alcuni principi ,
e le comunica qualche facoltà . Kramer pare autorizzare
queſto ſentimento . Menghini (a) con degli eſperimenti
contrari , diſtruſſe quelli di Kramer (6) . Dall'acqua che
Sperimento II.
RIF LESSIONI ,
1
I
$
62 SOLUZIONE .
ftillazione , ma che non rende niente di particolare, Cid
che rimane dopo lo ſvaporamento , è una ſoſtanza falina
ſimile a quella che ſi era adoperata . Superando lo ſqua
gliamento il peſo del ſale che ſi è adoperato per lo ſpe
rimento , egli è evidente che è l'acqua dell' atmosfera
che forma queſto eccello . Qual è quella ſpecie di ſale
che reſta inſolubile ? Queſt' è ciò ch ' io non oſo decides
re . Dopo alcune ſperienze da me fatte a queſto propoli
to , io Ô oſſervato , che i criſtalli ch'eſſo rendeva , s'af
ſomigliavano ſpeſſe volte più al fal marino che al tar
taro vitriolato , Queſta prova per verità non mi è ſema
1 pre egualmente riulcita , e ô alcune volte veduto il.con.
trario * . Un'altra rifleſſione ch'io ô fatto , è che il fal
di tartaro più volte diſciolto in quelta maniera nell'aria ,
e di nuovo diſſeccato , non ricade più fe non difficiliſſi
mamente in deliquio . Tachenio nel ſuo Hippocrates
Chymicus , foftenne che ſi cangiava in acqua e in terra
il Cal di tartaro con delle ripetute ſoluzioni nell'aria ;
fenomeno ch' io non ô fino ad ora veduto accadere . Cid
che noi abbiamo detto prova che per ottenere il deli
quio di cui ſi è parlato , è molto inutile il fare un la
voro così conſiderevole . In fatti baſta diſciogliere coll'
ajuto del caldo una parte di fal di tartaro in tre parti
d 'acqua ; e ſi avrà dentro alcuni minuti un liquore eguale
a quel
Sperimento TV
EMULSIONE ,
ini
SOLUZIONE . 65
ſogna aggiungerne di più , quando la ſoſtanza che ſi vuol
diſciogliere , difficilmente s' uniſce con l'acqua . Quando
eſſa comincia a unirviſi , ſi aggiugne poco a poco una
più grande quantità di liquore . I balſami, le reline , il
graſſo s’uniſcono in quelta maniera con l'acqua e le
danno con queſta ſoluzione della conſiſtenza un fapor
dolce , e il candor del latte , a meno che elle ſoſtanze
non abbiano un colore , o un ſapor particolare . Ma eſſe
non tardano a ſepararſi dal liquore , quando lo ſi laſcia
in ripoſo , o ſi eſpone al caldo . Allora la materia pin
gue viene a galla in forma di cremore .
Gli olj contenuti nella ſoſtanza dei noccioli , ſe
queſti non furono troppo diſeccati , s'uniſcono anch'eſſi
con l'acqua che ſi affunde loro poco a poco triturandoli
nella medeſima maniera dei balſami e delle reſine e pro
ducono un'emulſione in forma di latte , purchè quella ſpe
cie di ſeme non abbia un colore o un guſto particolare ,
che alcune valte paffa anche nel menſtruo . Ma accade
altresì , come noi abbiamo di ſopra oſſervato , che il
tempo o il caldo , oppur anche l'aggiunta di qualche aci
do , feparano il liquore dall'emulſione che copre la ſua
ſuperficie ſotto la forma di fiore , Del reſto egli è bene
oſſervare che queſte specie di liquori ânno queſto di par
ticolare che quando â feparano da ſe medelimi o ſenza
addizione d' altra materia , in queſto caſo contraggono
1
ſempre un evidente carattere di acidità ,
RIFLESSIONI ,
1
La ſpecie di liquore , di cui io ô parlato ſi chiama
emulſione * ; fi cominciò a praticare nel quintodecimo
ſecolo. L'etimologia di queſta parola , come è manife
fo , viene da una ſpecie di latte che formano i ſemi
triturati con l'acqua . La ſeconda fpecie , di cui ô parla
, che ſi fa coi femi, è la vera emulſione . La prima
Tom . I. E che
1
66 SOLUZIONE .
FACOLI'A' .
Sperimento V.
SAPON COMUNE ,
RIFLESSIONI .
70 SOLUZIONE . '
Tante poſſono eſſere le claſſi dei ſaponi , quanti
ſono i fali acidi alkali fiffi o volatili ; e queſte claffi
ſono ancora variate dalle due ſpecie cognite di olja
Geoffroi à offervato nella Memoria citata che il ſapone
che ſi tiene ſolamente foſpeſo nell'acqua , fi diſcioglie a
diafaneità nello ſpirito di viño e prende qualche confia
ſtenza in un leggier freddo. In quanto a me io 8 oſfer.
vato che nel ſapone c'è una porzione che reſta inſolu
bile . Io creduto non dover parlare ſotto ſilenzio la ra
gione di cui ſi vedrà in ſeguito la teoria , e per la quale
il ſapon ſi ſcompone unendoſi con un acido , col qual
mezzo ſi può riconoſcere il corpo che teneva diſciolto
L'olio , e il frammezzo della loro unione . Ciò non
oftante non biſogna riguardar come puro l'olio che ſi
foſſe ſeparato dal ſapone con un acido * . Da ciò che
fi è detto è facile comprendere , quanto agevolmente ſi
pað fcoprir l'acido unito alle acque di fontana . Il la.
pon che fi fabbrica coll ' frammezzo del borace è molto
più bello delle altre ſpecie di fapone . Eppure non vi
entra che l'alkali foſfile di queſto minerale , non eſſen
do gli altri principi del borace ſuſcettibili d'unione coi
graſſi .
F A C O L IA' .
* Ello pare non aver perduto per queſta combinazione altro che la
sua parte mucilaginoſa ; ciò che lo rende allora solubile' nello
Spirito di vino . Il Sig. Geoffroi parlando dell' olio ch'egli å ſe
parato dal ſapone col mezzo dell' acido vitriolico , dice che queſta
è un vero olio d'oliva che ne à il guſto , l'odore , la fuidità nel
tempi caldi e cbe fi addenſa nel freddo .
$
SOLUZIONE . 71
Spezierie, eſſendo il ſapon di commercio compoſto di
graffi d' inferior qualità . Si vede bene che aggiugnendo
vi qualche aroma fi puộ il ſapone con facilità rendere
aggradevole .
Si ſcorge facilmente quanto fia antico l'uſo del fa
pone . Galeno ( a ) e Areteo (6) ne parlarono . Queſto
rimedio agiſce rilaſſando e ammollendo i ſolidi quando
è loro applicato , e cagionandovi una leggera irritazione.
Emo diſottura l'orifizio de' vaſi ai quali perviene ; atte
nua e riſolve gli umori quando vi à acceffo . Applicato
a delle parti attaccate di reumatiſmo ne diſtoglie l'umo
re ftagnante cagion della malattia , ſervendoſi per veicolo
o d' un olio o d'un liquore fpiritoſo . Si adopera con
grandiflimo fuccello un cataplaſma fatto di latte ei ſa
pone per le ſcrofole, per le natte e pei tumori mucoſi.
Se un'ulcera non ſi netta bene, la fi deterge injettan
dovi una ſoluzion di fapone ; s'adopera altresì per gua
rir le ſcabbie oſtinate . Se ne fa uſo in forma d 'unguen
to o di cataplaſma per gli aſceſſi. Ello penetra gl'inte
gumenti irritando leggermente e rilaſſando . Alcuni Au
tori pretendono che li ſciolga il ventre ſtroffinando l'ad
dome con fapone ; il quale effetto è da ello più ſicura
mente prodotto ſe s'introduce nell'ano in guiſa di ſupu
pofta . Si è oſſervato che queſto compoſto liberava dalle 1
più ribelli coſtipazioni ſciogliendone alcune once in un
criſtero . Schultz (c ) dice che nel principio del ſediceſi
mo ſecolo fi conoſceva in Inghilterra l'uſo interno del
ſapone . Si dee riguardarlo come un rimedio eccellente
per diſtaccare le materie tenaci che imbarazzano le in
teftina e che non poſſono attenuarſi ne evacuarſi col foc
corſo d'altri rimedi . Eſſo ſuppliſce ammirabilmente agli
offizj della bile che è troppo debole o che manca af
ſolutamente . E' uno de' principali medicamenti fatti
per addolcire l' acrimonia acida che domina nei bambini.
E4 AR
( a) De medicament. comp. , 1. 5. C. 7.
3) De curat. long. morb. , l. 2. c. 13.
c) Nella fua dill. full uſo del Sapone in medicina ſoſtenuta
á Hall , 1746.
72 SOLUZIONE .
Allottiglia l'umore che per troppa denſità ortraitée
il petto o le viſcere dell'addome. I Medici ſono cons
vinti dell'efficacia di queſto rimedio in molte gravi mas
lattie . Schultz nellla diſs. ſopracitata 6. 25. parla del
1
luo uſo , maſſime nelle oſtinate coſtipazioni . Si dà al ſao
pone la preferenza ſovrà ogni altro rimedio per deter
gere le vie dell ' orina , ſminuire , e cid che è molto più , -
diſcioglier le pietre dei reni e della veſcica . Si deſcriſ
fero a queſto propoſito delle coſe degne d'oſſervazione
uelle Tranſaz. filoſof. ( a) e negli Scritti di Haen (6 ) .
I Medici fanno che il ſapone fa la baſe del rimedio lix
tootriptico di Madamigella Stephens
Si prende il ſapone fino alla doſe di due dramme
in un veicolo acquoſo o in pillole .
Si ſcorge facilmente che biſogna proibir l'uſo di ques
ſto rimedio a que' nei quali abbonda l' acrimonia d'umori
alkalini, e nei quali la fibra delle prime vie ſi trova ria
lallata .
Sperimento VI.
SAPON CHIMICO .
RIFLESSIONI
FACOLTA' .
4. LV .
*
Queſto impoverimento non è altro che l'evaporazione del irenſtrue ,
SOLUZIONE . 75
della criſtallizzazione dipende da un volume d'acqua pid
conſiderevole . Noi non abbiamo biſogno di provare con
nuove ſpiegazioni , che quanto più il liquore ſi trova
riunito , tanto più groſſi s'ottengono i criſtalli. Si vede
altresì che ſe il liquore che tien diſciolto il ſale , ai trou .
va carico d 'eterogeneità , l'ordine della criſtallizzazione ne
rieſce meno regolare . Biſogna oſſervare che tutt' i fali .
ricevono dell'acqua nella loro criſtallizzazione ; il che è
caufa non ſolamente della loro traſparenza , ma altresi
della grandezza e della diſporzione de' criſtalli . Biſogna
in conſeguenza guardarſi dal promovere troppo l'evapo
razione. Si deſilte dal contingarla , quando ſi vede che
la porzion del liquore eſpoſta al concorſo dell'aria am
biente laſcia ammaſſare in forma concreta alcune por
zioni di fale ; l'acqua allora ſininuita di volume non
mette più oſtacolo alla riunione delle parti del fale ;
talchè tutti gli Autori riguardano come il vero termine
dell' evaporazione la croſta ſalina , che ſi forma ſulla:
ſuperficie del liquore * . Il movimento dell'evaporazione
cangia l'ordine che prendono nella loro riunione gli
elementi del fale , ed è cauſa ch'elli ricevano più o
meno d'acqua nella loro aggregazione ; onde viene che
il grado di bellezza e la grandezza de criſtalli dipende
dal grado di calore impiegato nello ſvaporamento . Il
Sig. Rovelle ( a ) , dice che la foluzione del fal ſeleniti
co , dei vitrjuoli , dell' alume, del boracé , del nitro
quadrangolare , dell'argento o del biſmuto díſciolto nell'
acido nitroſo , dello zucchero , del fal policreto di Sei.
gnette , del tartaro emetico , del verderame , del fal ve
getabile , dello zucchero di faturno , dee fvaporarſi con
un caldo che non oltrepaſſi gli ottanta gradi del termo
metro di Fahrenheit. Si pud all'oppoſto condurre fino
ai 150. gradi di caldo del medeſimo termometro il tar
taro vitriolato , il fal comune , la ſoluzion del mercurio
e del piombo nell'acido nitrofo , quella di tartaro , il
fale
Sperimento VII.
NITRO DEPURATO .
RE
SOLUZIONE . 77
R I FLESSIONI.
Spec
* Egli è un fatto che il ſal marino è quello che cade al fondo della
caldaja ; fi leva da e la cui de' cucchiaj di ferro che riſpondono
efattuinente al ſuo fondo , frattanto che il nitro reſta Soſpeſo e di
Sciolto nel liquore : « queſto Sal marino che ſi precipita , i lavo
ratori di Salnitro danno il nome di grano. Ello contien ſempre
un po' di nitro del quale non ſi può spogliarlo perfettamente .
I pizzicagnoli adoperano queſto fal marino in preferenza di quello
delle noſtre maremine o Saline per cagione di quella piccola quan
tilà di nitro che comunica un bell' occhio rolijo ai loro proſciut
ti , ma che gli rende indigeſtiliini per la facoltà antiſettica di
queſt' ultiino Sale , il cui effetto è il impedire la digeſtione degli
aliinenti , che come è noto J , i fa per una ſpecie di putrefazione ,
V. Pringle ,
NE
U ZIO
78 SOL ,
1
Sperimento VIII.
RIFLESSIONI .
کو ۔
SOLUZIONE . 79
no , eſſendo il ſugo de' vegetabili capace di corromperſi
in tratto di tempo , quando non ſi ricopra d'olio per im
pedire l'intimo movimento delle ſue parti . Poichè i ve
getabili , il ſugo de' quali trae feco una gran quantità di
mucilagine , non rendono colle depurazioni deſcritte dei
criſtalli bianchi , non ſe ne può avere che dopo avere
diſtrutto la mucilagine di queſti ſughi col mezzo della
calce . Noi oſſerveremo che i fali eſſenziali che ſi cava
no dai liquori che ſubirono la fermentazion vinoſa , fi
chiamano tartaro , e che que' che imprimono fulla lin
gua un ſapor dolce ſi chiamano zucchero . Queſto ſapor
di zucchero vien dall'acido avviluppato di parti mucila
ginoſe o olioſe ; per la qual ragione ogni ſpecie di
zucchero â biſogno di molte depurazioni prima d' eſſere
cangiato in beicriſtalli . Il Sig. Duhamel â dato i mezzi
più eſatti di depurar lo zucchero e ridurlo in pani ( arte
di raffinar lo zucchero ) ; il qual trattato forma una parte
della bell'Opera delle Arti e dei Meſtieri che compone
l'Accademia delle Scienze di Parigi . Queſto lavoro è
molto più lungo e più nojoſo di quello , con cui ſi fa
criſtallizzare ſotto la forma di zucchero candito , che è
preciſamente il medeſimo che lo zucchero comune e che
non ne differiſce ſe non perchè è formato in criſtalli
più groſſi , mentre il comune è formato di piccoliſfimi
criſtalli aggruppati . Ma ſono neceſſarie , ripeto , molte
operazioni per condurlo a quello ſtato , in cui ello è in
proſſimo di cangiarli in zucchero candito con una ope
razion ſola . Noi faremo oſſervare che non c'è un ſal
eſſenziale eſattamente puro , e a cui non ſiano unite al
cune
* Pare una coſa ſingolare che lo zucchero ch'è d' un sapor cose
dolce contenga dell' acido . Ciò non oſtante per dimoſtrarcelo non
fi i nemmeno biſogno del Soccorſo della diſtillazione. Quelli , i
denti de' quali ſono dilicati , provano , mangiando zucchero o
mele , un ſenso di freddo , e un dolar vivilliino , che laſcia una
lunga imprellione. Un pezzo di zucchero difciolto la Sera nell
1
acqua e bevuto o la notte o il mattino a digiuno , fa ſentire, ai
palati dilicati un ſapore diſtintamente acido . Non ſi può supporre
che queſto ſia in principio di fermentazione che lo fa eccitata
in così poco tempo .
So SOLUZIONE .
cune parti oleoſe : così quei fali che non contengono
una mucilagine faponacea (Sperimento IV, fi diſciolgo
no difficilmente nell' acqua ( 9.52. ) , Abbaltanza ſi com .
prende , come la differenza dei vegetabili che rendono i
fali ellenziali dee farli variare fra di lora .
Speflo fi ottengono coll' operazione deſcritta nell'
antecedente ſperimento , dei criſtalli di fale , che non
1 ſono il ' fal eſſenziale della pianta , e dai quali alcuni
Autori ânno voluto dedurre troppo precipitoſamente lo
facoltà particolari dei vegetabili che li rendono ; io parla
d'un fal neutro qualunque che ſi trova nel terreno dove
la pianta è creſciuta , e che fu nella medeſima portato
col fugo della terra che le ſervì d'alimento ; fale che
non cangia natura nella ſtruttura del vegetabile , che gli
reſta unito ſenza provare alcuna alterazione , e che ſi
criſtallizza fuaporando l'umidità del fugo * . Così acca
de ſovente che le piante che crebbero col favor del le
tame , o il terren delle quali è ſtato ingraffato col mezzo
del fal comune , le prime ci rendono dei criſtalli di ni .
tro , le ſeconde di ſal marino ; fenomeni , che non ſi
preſentano aelle piante coltivate in un terreno diverſo
FA
?
SOLUZIONE . 81
FACOLTA ' .
Sperimento 1x
ZUCCHERO DI LATTE ,
RIFLESSIONI
(a) Vedi la ſua Dils. intitolata ; Della Facoltà Saluture del șiera ,
S , 19 .
( 6) Diſs, de optimo infantis recens pati alimento , S. 17,
84 SOLUZIONE .
Sperimento x .
RIFLESSIONI .
F A COLTA' .
S. LVIIL
Sperimento XI.
RIFLESSIONI .
RIFLESSIONI
Sperimento XIII.
RIFLESSIONI .
Sperimento XIV .
OLIQ D'UOVO ,
RI.
hed
SOLUZIONE . 93
RIF L ESSIONI.
SOLUZIONE . 97
all'oppoſto che ſi cavano dalla noce moſcata e dalle uova
fono gialli .
lo ô oſſervato che gli oli di Ben , di giufquiamo,
di mandole , d'olive , di ſemi di carote , e d'uovo acqui /
ſtavano conſiſtenza al ſediceſimo grado del termometro
di Fahrenheit ; mentre gli olj di bacche di lauro , di
noci, di pinocchj dolci , di ſeme di lino , di canapa ,
di papavero non vi ſubirono alcun cangiamento . Vi ſono
degli oli grallı, come que'di lino , di noci , e di papa
vero bianco che ſteli ſu uncorpo folido qualunque , pren
dono per lo fvaporamento fatto dall'aria e dal caldo
delle loro parti più ſottili , una conſiſtenza ſecca e un
occhio brillante ; il qual effetto ſi ſollecita coll'aggiunta
del piombo , dell'olio di trementina o d'una reſina .
Reaumur (a ) oſſervò che effi eſpoſti lungo tempo all'
aria prendevano da ſe medelimi della conſiſtenza ; il che
rende queſti olji adatti a comporne le vernici , cioè una
ſoſtanza fatta per dar riſalto ai corpi , ſui quali ſi appli
ca , e garantirli dalle ingiurie dell'acqua e dell'aria .
LX
Sperimento XV .
BALSAM O DI SOLFO ,
1
SOLUZIONE . 99
RIFLESSIONI
FACOLTA ' .
A M A LG A M A.
r
10+ SOLUZIONE .
e Cardilucio dopo Juncken (a) danno in iſtile alchimico
la defcrizione di queſto fenomeno prodotto dall 'amalga
ma dell'oro e dell' argento . Queſto proceílo è ben più
chiaramente enunziato da Homberg ( b) . Io 8.veduto
alcune volte elevarſi di queſti ramuſcelli metallici in un'
amalgama di rame meſſo in digeſtione . Queſto genere
di vegetazione è più bizzarro e più piacevole di que'
che dipendono principalmente dalla criſtallizzazione , e
de' quali i primi che parlarono , furono Baſilio Valen
tino (c) e Eckard di Sulzbach (d) .
RIFLESSIONI .
CAPO QUINTO .
ESTRAZIONE .
LXI.
S. LXII.
9. LXIII.
Sperimento XVIII.
1 RIFLESSIONI.
F A COLTA'.
Sperimento XIX
R I F L ESSIONI .
F A COLTA' .
Tom . I. H Spec
114 ESTRAZIONE .
Sperimento XX.
1
ū ESTRARRE LA GELATINA DALLE SOSTANZE
1 ANIMALI ,
RIFLESSIONI ,
I
ESTRAZIONE . 115 ,
che la gelatina lega fra di loro le parti terreſtri per co.
ftituire la fibra animale. Queſto Sperimento , per mezzo
del quale ſi vede che la gelatina pud pallare per vari
gradi di tenacità , ſparge molta luce ſul meccaniſmo che
converte il medeſimo umore in una dilicatiſſima mem
brana o in un oſlo folidiflimo .
Noi veggiamo che la conſiſtenza della gelatina di
pende dalla quantità dell'acqua , nella quale ella è ſciol
ta , dalla ſpecie d'animale o dalla diverſità delle parti
del medeſimo ; il che prova che non ogni gelatina è
della ſteſſa natura ; talchè biſogna dagli Sperimenti , de'
quali abbiamo parlato , dedurre delle congetture ſull'ef
fetto che ſi dee aſpettare dalla tale o tale altra parte
dell' animale , tanto per uſo medico , come per uſo d'a
limenti: Geoffroi (a ) , Beccari ( 6) e Monti (c ) ſcriſſero
delle coſe intereſſantiſſime intorno le carni animali che
debbono ſervire alla noſtra nutrizione , e al trattamento
delle noſtre malattie .
Se le mucilagini ânno minore conſiſtenza delle ge
latine , ciò accade , perchè queſte ſoffrono dagli umori
che circolano nei vali animali un'azione più forte di
quella che ſi trova nei vegetabili . Si oſſerverà finalmente
che l'arte non â ancora potuto convertire le nucilagini
in gelatine , ſebbene queſte debbano la loro origine ai
vegetabili , de' quali ſi nodriſcono gli animali, e lebbene
: fi formino ſolamente dall'organizzazione di quella , il
1
brodo non è altro che una gelatina allungata con molt
acqua .
FACOLI A '.
RIF Ļ ES SIONI,
2
ESTRAZIONE . 117
anche prima di ſortir dalla terra . Quindi si vede , per
che non dee farſi il ranno di queſte foſtante prima che
facciano ſulla lingua l'accennata impreſſione . Noi ſpie
gheremo in ſeguito la cauſa , per cui l'alkali è così
ipello neceffario alla formazione de criſtalli d'alume .
Per riguardo al nitro , eſſo non potrebbe rendere de' .
eriſtalli ſenza l'aggiunta dell' alkali.
Sperimentò XXI .
RIFLESSIONI .
}
ESTRAZIONE . 119
razione conſiſte nel ſomminiſtrare al ferro una grande
quantità di principio inflammabile ; talchè il cemento
dee eſſere compoſto di ſoſtanze che ne contengano co
pioſamente ; l'acciajo colla ſola ignizione pud ricangiarſi
in ferro . Da un'altra parte la proprietà che â l'acciajo
di ricevere più calore del ferro , e la mutazion di colore
ch'eſſo prova quando laſcia d' eſſere ferro , dimoſtrano il
principio accennato . Le ſoſtanze che col calore pollono
produrre un acido , ſebbene anche abbondaſſero di prin- ·
cipio inflammabile, ſono da rigettare in queſto lavoro,
potendo il ferro ſcioglierſi da tutti gli acidi. Si oſſerverá
che queſta copia di principio inflammabile non pare ch'
entri nella miſtione del ferro , ma ſolamente nell'aggre
gazione di eſlo . In fatti nella fabbrica dell'acciaio , non
vi ſi diſcioglie la miſtione del ferro ; e il ferro mallea
bile non à biſogno di fonderſi con le ſoſtanze inflam
mabili per divenire acciajo . Biſogna in queſta prepara
zione aggiugnere neceſariamente dei fali , come o dimo.
ſtrato con molti ſperimenti ; i quali fali perd non poſſa
no di loro natura agire che ſulla aggregazione del ferro.
Vi fono degli artifizj , coi quali ſi arriva a ſtrignere più
fortemente il vincolo delle parti metalliche , e ad accre
ſcere o ſminuire le qualità che diverſificano tanto l'ac
ciajo dal ferro ; di modo che ad arbitrio dell' artefice gli
acciaj acquiſtano varj gradi di durezza ; queſt' è ciò che
ſi chiama temperare . Biſogna a queſto propoſito conful
tare principalmente Reaumur (a ) e Laurêo (6) .
H4 CAPO
a ) Ibid .
Mem . di Chim. dell'Accad. di Svez. trad. franc. , t. 1. , p. 158.
120
CA PO SES TO .
FUSIONE .
S. LXIV.
LXV.
3
/
122 FUSIONE .
S. LXVI.
1
FUSIONE . 123
criſtallizzazione , ma conſervano intieramente tutte le
qualità loro particolari . Ciò non ftante ſe la fuſione,
ch ' eſſi ſoffrono , è continuata lungo tenpo o ripetuta
molte volte , eſſi ſubiſcono alcuni cangiamenti . Eccetro ,
i metalli imperfetti , tutti gli altri non poſſono eſſere
alterati dalla fuſione , nè perdere il loro principio inflam ,
mabile . La ſperienza moſtra che i metalli quando ſono
viciniſſimi a fonderfi, acquiſtano una ecceſſiva rigidità :
queita oſſervazione e il fondamento d' un lavoro utililli
mo in metallurgia , e non ſi può parlarne più a propo
ſito che preſentemente .
Sperimento XXIII.
GRANELLARE .
RIFLESSIONI .
1
j
FUSIONE . 125
tresì ſpeſiflimo li fa uſo dei Aufli quando il metallo fi
trova unito con delle pietre refrattarie .
Il ſolfo fi fonde nel 244.9 grado del termometro
di Fahrenheit ſecondo Muſchembroeck (a ) . Geber ( 6)
â oſſervato , e anche più elattamente Cramer ( c) , che
queſto minerale agiſce ſu tutt' i metalli , eccetto l' oro ,
in maniera da privarli della loro forma metallica .
Su quelt' affinità è fondato il riparto dell'oro nella
maniera lecca : queſta operazione confifte in ſeparare da
una grande quantità d'argento una piccoliſlima quantità
d' oro che gli foſle unita . Queſti proceſſi fono varia
mente deſcritti in Ercker ( d) , Schlütter (e ), Cramer ( f ) ,
Eller (8 ) , Salchow ( b ) , e Giufti (i) . Il fine di queſto
lavoro è di cogliere all'argento la ſua forma metallica
col mezzo del ſolfo ; quindi trovando l' oro diſperſo nel
metallo in particole ſommamente diviſe , gli ſi aggiu
gne una loitanza che lo riuniſce e lo porta ſeco al fon
do del crogiuolo ; . fottanza che in ſeguito abbandona
l'oro ch'eſſa aveva precipitato , per, unirli al ſolfo e fer
pararlo dall'argento . Il folfo follecita la fuſion de' me
talli ai quali è unito , eccetto lo ſtagno e il piombo .
Ello priva aſſolutamente di duttilità tutt' i metalli ,
eccetto l'argento , Fra tutte le ſoſtanze metalliche , il
ferro è quello , a cụi il ſolfo ſta attaccato più tenace
mente .
Tutte le ſpecie di terre, e maſſime l'alkali fillo ,
diſpongono l'arſenico a foltenere un più gran fuoco .
Ello s' uniſce a tutt' i metalli , li rende fragili , e li
priva della loro forma metallica , quando vi ſi trova in
troppa
1
FUSIONE . 127
# fonderſi . Pott ( a) prepara per le injezioni anatomi
che una miſtura di parti eguali di piombo , di ſtagno e
di biſmuto . Kraafft ( 6) mettendo ſopra cinque parti di
biſmuto tre parti di ſtagno e , due di piombo , fa una
lega che ſi fonde nel 220.9 grado del termometro di Fah
renheit . Il rame non altera per niente la ſità del
biſmuto ; queſta ſi ſminuiſce per l'aggiunta del ferro ;
creſce per l'aggiunta dell'oro , dell' argento , dello ſta
gno e del regolo d'antimonio ; c fi iminuiſce coll'ag
giunta di ſtagno , di zinco e di mercurio , ſecondo Gel
lert ( c) e Muſchembroeck (d) . Queſt'ultimo offervo
che il biſmuto teneva il mezzo fra lo zinco e lo ſtagno
per riguardo alla fragilità . Lo zinco accreſce la durezza
di queſto femi-metallo , e il regolo d'antimonio la ſmi
nuiſce .
Lo zinco per entrar in fuſione â biſogno di mag
gior calore che lo ftagno . Quando ello è in queſto
ftato , ſi vede for narſi ſulla ſua fuperficie una fiamma
verde , e ſortir dal crogiuolo , forto la forma di neve ,
dei fiori bianchi che s'attaccano ai corpi folidi che lo
circondano . Lo zinco s'uniſce a tutt' i metalli e a tutte
le ſoſtanze métalliche , fuorchè, al biſmuto e al ferro .
Pott ( e ) però fece delle offcrvazioni contrarie . Queſto
ſemi-metallo accreſce la loro fuſibilità , ma ſminuiſce la
loro duttilità . Eſſo acquiſta maggior denſità unito all'
oro , all ' argento , al rame e al piombo , e ne perde
unito allo ſtagno , al ferro e al regolo d'antimonio .
[ Vedi Gellert e Muſchembroeck (f ) ). La durezza dello
zinco è di mezzo fra quella del piombo e del biſimuro .
Il piombo fi fonde al 550,0 grado del termometro
di Fahrenheit , ſecondo le oſſervazioni di Mortimer ,
Kraaffi . Ello s'uniſce a tutte le ſoſtanze metalliche ,
ec
( a) Ibid,
b ) Comment. ſulla Teor. della fiſica , p. 291 .
(c) Ibid .
(d) Ibid. S. 1689. , 1695. , e 1697.
( e) Diff. Chymiques , t. z . , p. 392. della trad. franc.
( f ) Ibid .
128 FUSIONE .
eccetto il ferro ; fminuiſce la loro duttilità , divien più
leggero col rame e collo ſtagno e più denſo cogli altri
metalli . [ Vedi i due ultimi Autori , e le Memorie dell'
Accad. di Petersbourg ) . Muichembroeck ( a ) â oſſer
vato che fra tutt' i metalli e ſemi-metalli il piombo è
il meno duro ; che il piombo d' India è il più fermo ,
quello di Germania il più molle ; che queſto metallo ,
quando è paſſato molte volte per la trafila , acquiſta
quattro volte più di durezza ch'eſſo non ne abbia na
turalmente , ma che altresì diminuiſce di denlità . Egli
aggiugne che lo ſtagno , lo zinco , il biſmuto e il re
golo d'antimonio accreſcono la durezza di eſlo ; e che
acquiſta la più grande folidità , ſe ſi uniſce con parti
eguali, o con la metà del ſuo peſo di ſtagno , con un
ottava di zinco , con parti eguali di biſmuto , e con un'
ottava di regolo d'antimonio (6 ) .
Lo Itagno ſi fonde nel 420.° grado ſecondo Morti
mer , ' e Kraafft ( c) . Efſo riceve tutt' i metalli e a tutti
s' uniſce e gli rende fragili ſecondo l'oſſervazione di
Geber (d) . Ello divien più denſo coll'argento , col rame ,
col regoló d'antimonio e col biſmuto e divien più
raro cog l'oro , col ferro , col piombo e con lo zinco .
Ello tiene per la ſua fermezza il mezzo fra l'oro e'l
biſmuto . Il vera ſtagno d'Inghilterra è più folido di
quello di Malaca e queſto lo è più di quello di Ban
ca. Lo ſtagno divien più duro quando ſe ne miſchiano
molte ſpecie inſieme . Pallato nella trafila rieſce più
denſo e più fermo . Il vero ſtagno d'Inghilterra prende
della ſolidità miſto col triplo di piombo o di regolo
d'antimonio , col doppio o nove volte tanto di biſmuto
con dieci parti di zinco e con un'ottava di ſtagno di
Banca . Ma la lega dell' antimonio produce ancora me
glio
( a ) Ibid.
b) Ibid . S , 1187. , e ſegg.
( c) Ibid,
d) Summa , 1. 1. , c. 20. in latino , £. I. della Racc, del 1741. ,
6. 3 $. , p. 164. in franc,
FUSIONE . 129
glio queſto effetto . [ Vedi Muſchembroeck (a) ] . I Fab
bricatori di vaſi di ſtagno per dare maggior ſolidità a
queſto metallo lo legano con diverſe ſoltanze . Per lo
ſtagno d'Inghilterra , ciaſcuno â la fua compoſizion par
ticolare . In Fiandra ſopra cento libbre di ftagno , ſe ne
mettono due di rame un quarto di ottone , e una libbra
e mezza di biſmuto . Lo ſtagno che gli artefici d' In
ghilterra marcano col ſegno della roſa , è il loro ſtagno
legato con 3 di piombo . Se in vece di quefta doſe , eſſi
50
Jbid .
( b) Vedi Muſchembr. ibid.
( c) Opere Chim. , 1. 104.
( d) Arte di faldare i metalli , P. 153.
( ) Ibid,
.
4
130 FUSIONE .
Muſchembroeck , Kraafft e Gellert ) . Henckel (a ) of
ſerva che il ferro può ricevere una grande quantità di
ſoſtanze metalliche ſenza perdere la proprietà di eſlere
attratto dalla calamità . Il ferro fi fuole ricoprire di ſta
gno per poter reſiſtere più lungo tempo all'azione dell'
aria e divenir più opportuno all'uſo di cucina , atteſa
la facilità , ch' eſſo â di ſcioglierſi in ogni genere di
menſtrui ; queſt'è ciò che in Franceſe ſi chiama fer-blanc ,
in Tedeſco Bleeh , e in Italiano latta . Per prepararlo
prende un liquor acido per rodere la ſuperficie del
ferro ; quindi s'immergono queſte piaſtre nello ſtagno
fuſo . ' V'è ancora un altro procello per ricoprire il ferro
di ſtagno , ed è di mettere l'uno e l'altro di queſti me
talli in una ſoluzione di fal ammoniaco 2, o di tartaro ,
e di farveli bollire ; così ſi preparano gli aghi . Reau
mur inſegnò la maniera di rammollire il ferro fuſo (6 )
a ſegno di poterlo modellare in piccole figure e limarlo
facilmente . Per ottener queſto , ſi eſpone il ferro fuſo a
un certo grado di fuoco con degli aſſorbenti , come ſono
le olla e i guſci di oltriche . Dunque il principio in
flammabile ſecondo le diverſe proporzioni e la maniera ,
con cui s'uniſce al ferro , a la proprietà di dargli il
tale o tal altro grado di rigidezza ( Sper. 22. ) ? Şi ſal
da il ferro col rame , l'argento , l'oro e 'l borace ; e
quello che è coperto di ſtagno li falda con una millura
di ſtagno e di piombo .
Il rame fecondo Mortimer fi fonde nel 1450. gra
do . Dopo il ferro , ello è il più duro di tutti metal
li . Queſta fua durezza creſce notabilmente per l'aggiunta
dello ſtagno . Ma ſe ſe ne fa entrare in queſta lega più
d'una quinta parte ; allora lo ſtagno in vece di produrre
quelio effetto , Iminuiſce anche la durezza naturale di
d
queſto metallo . Il biſmuto lo rende più molle , e ci
ſecondo la quantità che gli ſe ne uniſce ; e non lo rende
giallo .
( a ) Piritologia .
In un' Ópera poftuma , che l' Accad. di Parigi aggiunſe in
forma di ſupplemento alla terza ſezione delle faç Difs. ful
ferro .
FUSIONE . 131
giallo . Un quarto di zinco lo rende più duro ; ma una
doſe diverſa produce l'effetto contrario ( a ) . Il ferro
quando gli è unito in ragione d'un quinto , gli dà al
tresì della folidità , ſecondo le oſſervazioni degli Autori
già citati . La denſità del rame creſce per l'aggiunta
dello ſtagno , del ferro , dello zinco e del regolo d'anti
monio ; e ſminuiſce con l'oro , con l'argento , col bif
muto e col piombo . Kraafft deſcrive dei vari riſultati
ſull'argento , e Gellert ſul biſmuto . Se ſi aggiugne una
parte d'oro ſopra quattro di rame, ne riſulta il rame
ſcintillante degli Antichi che lo chiamarono aes pyro
pum , ſecondo Bochart ( 6) . Si chiama metallo di Co
rinto una lega di rame , d'argento e d'oro * . Si aggiu
gne dello ſtagno e dello zinco al rame , affine di dargli
la rigidezza neceſſaria per formare i cannoni . Ciaſcun
artefice fa un miſtero della ſua compoſizione . Il Saint
Remi (c) ne deſcrive di molte ſpecie . Una è compoſta
Sperimento XXIV .
FARE L'OTTONE .
RIFLESSIONI .
1
FUSIONE . 135
to (a ) e Servio ( 6) , l'orichalcum era d'un grandiſſimo
prezzo : pare dunque che gli Autori antichi abbiano dato
queſto nome al rame , il cui colore s'aſſomigliava a
quello dell'oro . Ma in feguito o ch'elli abbiano per
duta quella ſpecie di miniera che loro lo fomininiſtra
va , o forſe la maniera di prepararlo , non ſi è più co
noſciuto che quello che acquiſta quelto colore per mez
zo della cadmia ; almeno pare fecondo Cicerone che a
ſuo tempo queſto metallo foſſe a vil prezzo (c) .
Si cangia altresì con lo zinco il color roſſo del
rame in giallo , perchè come ſi vedrà ' in apprello , la
pietra calaminare è la vera miniera di queſto metallo .
Il rame roſſo paſſando allo ſtato creſce di peſo ſecondo
la natura della pietra . A Aix- la Chapelle eſſo creſce
d'un terzo , a Namur quaſi d'un quinto del ſuo peſo
preſſo a pocod'un terzo ,
in Inghilterra a Goslar qualí
del doppio , mentre nella Svezia prende appena l'au.
mento della metà ( conſultate gli Autori citati qui
ſopra ) . Si fa per eſperienza che il rame raſſomiglia
molto più il colore dell'oro , ſe lo zinco col quale
fi lega , è ſtato ſeparato dalla cadmia ma altresì
per una ben piccola doſe di più che ſi ſia adoperata di
queſto ſemi - metallo , il rame perde molto della ſua dut
tilità . Si riduca in memoria cid che abbiamo detto par
lando delle proprietà dello zinco , per rendere ragione
della fiamma verde che ſi oſſerva , e della polvere bian
ca che s'attacca all'orlo del crogiuolo . Quando noi par
leremo più fotte della galena ſterile ( d ) che contien
ſempre dello zinco , non ci meraviglieremo che abbiano
potuto eſiſtere delle ininiere di ottone . Il celebre Leyell
dice (e) che v'è in Iſvezia una minicra di queſta ſpe
cie che non permette di ſupporre che queſte miniere di
I4 ot- ,
Spe
( a ) Ibid .
( 6) La forma della perfez .,del magiſt ., l. 1. , C. 21. in latino ,
é in franc . nella Raccolta del 1741. , t. 1. , C. 36. , p. 165.
( c) Vedi le ſue origini , l. 16. , c. 19.
d) L'art de convertir le cuivre rouge en laiton , publié en
1764. par l'Acad. R. des Sciences .
P. 419.
1
f ) Opere Chimiche , p . > P. 44 .
5) Viaggio medico , p. 44 .
Ibid . S. 1157. é ſegs.
1
FUSIONE . 137
Sperimento XXV .
RIFLESSIONI.
138 FUSIONE .
Sperimento XXVI.
FEGATO DI SOLFO ,
1 Triturate eſattamente inſieme una parte di folfo
con due parti di fal alkali ; mettete queſta miſtura in
una pentola di terra ; voi la vedrete liquefarſi a un leg
giero grado di calore e prendere un color roſſo fomi
gliante a quello del fegato . L'odore che riſulta da que
Ha unione è fetidiſſimo , e s'avvicina a quello delle uova
putride . La maffa prende il nome di fegato per riguar
do al fuo colore ; e oltre le proprietà delle quali ô par .
lato , à ancora queſte di diſcioglierſi intieramente nell
acqua egualmente che nello ſpirito di vino , e d'attrarre
altresì fortiffimamente la umidità dell'aria .
RIFLESSIONI ,
1
72
FUSIONE . 139
ticolari ; eſſo per lo contrario acquiſta una naova forza
d'azione ſui corpi ; il che rende il fegato di ſolfo op
portuno a fare un fluſſo dei più potenti che noi abbiamo .
[ Vedi a queſto propoſito Gramer (a ) e il Sig. Pott (6) ].
Sthal (c) dimoſtra che il fegato di ſolfo agiſce ſull'oro ,
e lo diſcioglie a ſegno di poterlo rendere folubile nell'
acqua ; il che fa vedere quanto ſia facile fare l'oro po
tabile o le vere tinture dell'oro . Il fegato di ſolfo non
altera per niente le facoltà dell' alkali ; il che prova che
l'union del ſolfo con queſto fale ſi fa per parte del flo
gitto e non del ſuo acido .
Si vede nelle Mem. dell'Accad. delle Scienze ( d )
uno Sperimento curiofiffimo e da me ripetuto : ed è che
lo zinco non ſi laſcia , liccome gli altri metalli , diſcio
gliere dal fegato di ſolfo .
La maniera ſecca non è la ſola che faciliti l'unio
ne del ſolfo e dell 'alkali ; queſta li fa ancora nella ma
niera umida . Il fal di foda egualmente che l'alkali ve
getabile s'uniſce col folfo ; la calce viva ed anche eſtin
ta , forma con eſſo un fegato ; la qual coſa non fanno
la creta , nè le altre terre che fono polte nella claſſe
delle alkaline . Finalmente il ſolfo s'uniſce all' alkali
con varie proporzioni , onde riſultano dei fegati di fpe
cie diverſe , gli effetti de' quali debbono in conſeguenza
variare
Sperimento XXVII.
1
Di queſti due belli Sperimenti 6 å l'obbligazione
a Sthal . Egli ne fa menzione da principio nella zimo
technia ; ma in ſeguito diede maggior lume a quelle
operazioni ( ) ; e ne eſpole la teoría più completa ne'
diverſi ſuoi ſcritti . Sthal (6 ) prova che Glauber conobbe
queſto fenomeno . Ma farà facile eſaminando queſti due
Autori vedere che veramente a Sthal ſe ne dee la ſpie .
gazione , e il lume che quelta dottrina ſparge ſu altre
operazioni di Chimica . $
Dopo queſto ſperimento ſi vede la vera compoſizio
ne del folfo . Egli è evidente che prima di Sthal alcu
no non l'aveva così bene ſpiegata , ſebbene Biagio di
Vigenere ( c) , Boyle ( d ) e molti altri Chimici abbiano
beniſſimo delcritto queſta operazione prima di lui.
Noi abbiamo veduto che il calore priya il fegato
di ſolfo del principio intlammabile e che dopo l'evapo
razione di queſto principio riſulta un ſale compoſto d'aci
do vitriolico e d' alkali . Egli è dunque evidente che il
folfo non è altro che l'unione dell'acido vitriolico e
del flogiſto ; il che è provato doppiamente dal ſecondo
Sperimento che noi abbiamo deſcritto che G fa per fin
teſ ; perchè , ſiccome ſi è veduto , aggiungendo il prin
cipio inflammabile alla miſtura di tartaro vitriolato e
d' alkali noi formiamo un vero fegato , cioè un fale
compoito di ſolfo e d'alkali .
Se ſi procede con attenzione nella noſtra prima ope
razione ſi vedrà la proporzione del principio inflamma
bile per rapporto all'acido vitriolico , nella combinazio ,
ne
1
142 FUSIONE .
ne del ſolfo . Brandt calcold ( a) ſecondo il noſtro Spe
rimento , ch'eſſa era come di 3. a so . Quindi ſi vede ,
come una porzioncella di principio inflammabile può con
vertire una grande quantità d'acido vitriolico in ſolfo .
Queſto Sperimento può altresì ſomminiſtrarci dei mezzi
certi d analizzare i corpi . In fatti noi ſaremo ſicuri
che tutti quelli che trattati con l'acido vitriolico daran
no degl' indizi di ſolfo , contengono il principio inflam
mabile e che i corpi all'oppoſto ai quali ſi preſenterà il
principio inflammabile, contengono dell'acido vitriolico ,
ſe il riſultato ſarà qualche coſa di fulfureo . Si è vedu
to dal noſtro ſecondo Sperimento che l'acido vitriolico
à molto più d'affinità col flogiſto che non coll' alkali
fillo , e che il flogiſto altresì dalla ſua parte à più di
rapporto coll'acido vitriolico che con l'alkali fillo ; la
loro affinità dunque è reciproca .
Sperimento XXVIII.
RIFLESSIONI .
RIFLESSIONI ,
FUSIONE . 147
alcune altre ſoſtanze ch' efli vi aggiungono , e il più
delle volte all'aceto . Baſilio Valentino ( a ) è il primo
che abbia deſcritto con eſattezza la preparazione di cui
parliamo .
Abbiamo veduto per lo Sperimento precedente che
il fegato d'antimonio era un vero fegato di tolfo , e per
lo Sperimento 26. , che queſta ſoltanza. ſi diſcioglieva
nale spirito di vino ; il che fa concepir . la cauſa, per
cui ii sueita operazione ſi fa una ſoluzione di fegato
d'antirono . Lemeri â fatto una precipitazione di que
fta tincura , con l'aggiunta degli acidi ( 6) , il quale
Sperimento prova ciò che io avanzo . Non provando lo
ſpirito di vino da ſe medelimo per la digeſtione queſta
ſpecie di cangiamento , egli è evidente che eſſo la dee
al fegato d'antimonio , ſul quale agiſce ; il che ci ſom
minitra una ulterior prova per dimoitrare che il princi
pio inflammabile è il principio dei colori . Schultz oſſer
vò che non ſi faceva ſolamente una ſoluzione di ſolfo (c) ,
ma altresì della parte regolina ; il che è provato dalla
polvere che gli acidi precipitano dalla tintura , quando
ſi fonde a una fiamma di lampana dello ſmaltatore : Non
operando lo ſpirito di vino ſull'antimonio che per mezzo
dell'alkali, ſi vede che la bellezza della cintura dipende
dalla quantità di queſto fale che è ſtato unito al ſemi
metallo ; e poiché il ſuo colore è dovuto al principio
inflammabile , biſogna per averlo più vivo , impiegare
lo ſpirito di vino il meno acquoſo e il più carico di
parti oleofe .
F A COL TA ' .
(X ) Op. Chim . , p. 394. , cioè nel ſuo Carro trianf. dell' antim .
( b) Tratt . dell' antim .
( c ) Note ſulla Farmacopea di Pruſſia .
148 FUSIONE .
che ſe ne trova unita a queſto ſemi-metallo , eſſi appli
cavano indiſtintamente la tintura d' antimonio alle più
gravi malattie . I Medici valenti non ſono molto incli
nati a queſta ſpecie di preparazione : ciò non oftante lo
ſpirito di vino carico della ſoluzione del fegato di ſolfo
fi conſidera come d'un carattere ſaponaceo , e per conſe
guenza riſolvente ; la qual facoltà pud eſſere accreſciuta
dalle parti regoline che contiene queſta cintura ; talche
ſi dà con ſucceſſo in tutte le malattie che provengono
da condenſamento della linfa . Per eſtendere di più la
facoltà riſolvente di queſto rimedio , Schultz ( a) per una
ragionevole conſeguenza raccomanda di ſcegliere uno ſpi.
rito di vino che tenga diſciolto del ſapone : la doſe ne
è di 50. gocce . Si pud replicarla molte volte al giorno .
C A PO SE T T I M O.
DISTILLAZIONE.
S. LXVIII.
(a ) Ibid.
(b) Summ . perfect. Magift. , l. 2. , c. 12. in lat. ; e in franc.
nel t. 1. dellà Racc. del 1741., c. 50. , p. 211.
* Zozimo di Panopoli che viveva in Aleſandria verso l' anno 410.
conobbe l'arte della diſtillazione . Egli ci dà la deſcrizione di
molti vaſi inſervienti a queſta operazione in un libro intitolato :
Peri organôn kai xamioon . Il ſuo manoſcritto ſi trova nella
Biblioteca del Re n. 2249. Ne eſiſte un altro in quella di S. Marco
di Venezia . [ Vedetene le figure nel libro la Sagelle d'Hermes
des Egyptiens di Borrichio , p . 156. ] .
DISTILLAZIONE . 149
ſervire a queſta operazione. Cid che è ſtato detto ' nei
99. 14. e 15.; c i principj che i Fifici ſtabiliſcono a
propolito dell'alzamento dei vapori , provano , che la
diſtillazione ſi fa ſolamente in ragione diretta del calore
e inverſa della denſità e della tenacità de' Auidi egual
mente che della affinità ch ' efli anno con le ſoſtanze che
ad eſſi ſono unite
Se i vapori che ſi alzano dalla cucurbita ſi trovano
sondenſati da un capitello poſto perpendicolarmente ſulla
fua apertura l'operazione ſi chiama diſtillazione dritta
o per afcenfione . Quella che ſi chiama obbliqua , da un
lato,' o per inclinazione fi fa. col mezzo d'una ſtorta ;
i vapori allora fortono da un lato del valo . V'è una
terza ſpecie di diſtillazione che ſi chiama diſtillazione
per difcefa . Ella li fa col mezzo di due vaś poggiati
l'uno ſopra l'altro , e locati inſieme : fi mette nel fu
periore la materia da diſtillarſi; e vi ſi applica il fuoco .
La prima ſpecie di diſtillazione che è la più ordi
naria , è quella che s'adopera quando Gi vogliono trat
tare de fluidi, i vapori de quali ſi ſollevano facilmente .
Quella da un lato s'applica ai liquori che non ſono ſu
ſcettibili d'una diſtillazione comoda ; per cid che riguar
da la terza ſpecie , ella è quaſi diluſaia .
S. LXIX.
Si poſſono citare per esempio gli oli eſſenziali che non ſono vola
tili per se medefimi , e che lo divengono per mezzo della parte
aromatica , ch'è loro unita naturalmente , o che ſi riuniſce di nuovo
con ello per mezzo della diſtillazione , quando i anno perduta .
1850 DISTILLAZIONE .
Si chiama ſecca la diſtillazione che ſi fa de' ſolidi .
Se ſi verſa an fluido ſopra una ſoſtanza ſecca per diſtil
larla dappoi , cid fi chiama cavare . La rettificazione è
una ſeconda diſtillazione . Il fine di queſta operazione è
di rendere più puro un liquore già ſtillato . Si dando
varj nomi ai prodotti che fi cavano con la diſtillazione ,
ſecondo la loro natura . Si chiama flemma la parte acquoſa
che ſi ſepara dai corpi ſecchi ed anche dai fluidi : per
la parola Spirito s'intendono i liquori ſalini che s'orren
gono con la diſtillazione . Gli fpiriti ardenti ſono i pro
dotti dei liquori vinoſi e ſono ſolubili nell'acqua . In
torno agli olj condenſati che ſi cavano colla dilillazio
ne , parleremo al loro luogo della loro denominazione .
Sperimento XXX.
RIF Ľ E Ś S I O NI .
1
154 DISTILLAZIONE .
noi abbiamo già detto , ( Sperimento XXVII. ) che l'aci ici
do del ſolfo è lo ſteſſo che l'acido vitriolico , e che ch
queſt' ultimo pud facilmente traſmutarſi nel primo . Que il
fta metamorfoli è dovuta al flogiſto , ed ecco come efla
fi fa . La forza del fuoco caccia il principio inflamma 1
bile dal metallo baſe del vetriuolo , e mentre l'acido fi ne
diſimpegna per riſolverſi in vapori , il flogilto gli li uni pr
.
FACOLI A ' .
Sperimento XXXI.
TARTARO VITRIOLATO .
RIFLESSIONI.
FACOLTA',
Spe
Sperimento XXXIII.
RIFLESSIONI .
( a ) Ibid. , S. 1417
b ) Abr. des Tranſ. philof., t. 7. , p. 747.
* Vedi la nota precedente . !
(c) Beaumé Difs. ſur l'aether , p. 86. e ſegg.
** Non fi può abbaſtanza aver cura di divertire la luce da vaſę
che contengono dell' etere. Io slotava un apparato della diſtilla
zione dell'etere, agl' Invalidi . Il fuoco preſe il pallone , benchè
io foli a più di venti paſſi da un fornello di lampana , dove non
c'era che uno ſtoppino acceſo . Il Sig. Boyer Medico , trovandoſi
preto la fu Signora Ducheſſa di Maine , ficcome esfu prendeva
delle gocce del liquor d ' Hoffmann Sullo zucchero , fu teſtimonio
che il fuoco preſe il fiasco , e comunicolli al letto della Signora
Ducheſa , benchè la Cameriera che lo teneva fore ſufficientemente
diſtante dalla fiamma di candela : biſogna che allora l'aria dell",
appartamento folle ben rarefatta per aver dato luogo a queſto ac
cidente . Non ſi dovrebbero dunque adoperare queſte preparazioni ,
Se non miſte con dei firoppi , dell' acqua di fiori d'arancio o con
altri liquori adattati . Riſulterebbe ancora da queſto metodo , che
potremmo aſſicurarci eſattamente della quantità reale che ſi prende
di queſto medicamento; perchè la parte più eterea fi diſlipa verfan
dola dai fiaſchi .
DISTILLAZIONE . 167
ellendo il calor del corpo umano ſufficiente per diſſipare
preſtillimo alcune gocce d'un liquore così leggiero . Eſſo
toglie ai menſtrui i metalli che tenevano diſciolti per
appropriarſeli . L'olio , del quale abbiamo parlato nella
noitra operazione , ſi chiama olio dolce di vetriuolo , olio
di vino , quint' eſenza vegetabile . Se per mezzo dell'
acqua o dell' alkali ſi priva queſt'olio di tutto il ſuo aci
do , rieſce ſomigliantiffimo all'olio odoroſo che ſi ottie
ne nella diſtillazione della feccia di vino . Per riguardo
al ſecondo liquore , quando ello ſi trova confuſo con lo
ſpirito di vino , ſenza avere cangiato natura , ſi chiama
liquor anodino minerale d Hoffmann ; perchè da quello
chimico ebbe la fua celebrità . Egli ne impard la com
polizione da uno Speziale chiamato Martmeyer , . come
riferiſce Schultz (a ) . Sthal ( 6) ne fa uſo frequente in
medicina. Si chiama altresì ſpirito di vetriuolo dolcificato.
Dopo ciò che abbiamo detto ſi ſcorge che biſogna
ſcegliere per la noſtra operazione uno ſpirito di vino e
un acido , ambipurillimi. Si vede altresì la cauſa per
cui una più grande quantità d'olio di vetriuolo ci fa ,
ottener maggior dofe del terzo prodotto ; ficcome il li
quor anodino diſtillato con parti eguali d'acido vitrioli
CO , rende , un etere eccellente ; e con facilità ſi concepi
ſce quanto ſiano mal fondate le pretenſioni di que' che
vorrebbero preferire la noſtra relina alle reſine comuni .
Parlando della teoría che noi abbiamo ſtabilito non ſi
dura fatica a capire perché il fecoado e il terzo prodot
to tingono in roſſo i colori turchini dei vegetabili , pre
cipitano il mercurio dalla ſua ſoluzione nell'acido ni
troſo , e rendono dei criſtalli di nitro , ſe ſono digeriti
per qualche meſe col ſal di tartaro ( ) . Queſti criſtalli
furono feriza ragione conſiderati come un ſolfo di vetri .
uolo , e s'attribuì loro egualmente fenza ragione , dopo
Paracelſo la facoltà di mitigare i dolori ,
L 4 Una
F À COLTA'
VETRIUOLO DI FERRO .
RIFLESSIONI.
(a) P. 799. 2
(b ) Efrais d' Edimbourg , t. 3 , p . 66.
( c) Note ſulle opere di Poterio , p . 553 .
(d) Accad . delle Sc. , 1700. , p . 101 .
1
172 DISTILLAZIONE .
FACOLTA' .
Vedi a queſto propoſito l'analiſi che diede mio fratello d ' und
Lava prodotta dalle eruzioni del Veſuvio , che portò di ld it
Sig. Duca di Panthievre ( Hiſt. de l'Acad. 1761. , p. 63. Voyage
di un François en Italie , t. 7. ) .
Acc. delle Sc. . 1713. , p. 170. fegg.
(6) Emaſtatica , Sperim . 18.
c ) Elem. Chem. , t. 2. proc. 162 .
( d) In una Diſs. fatta ſu queſta materia , foftenuta a Tubinga
nel 1763.
1
DISTILLAZIONE . 173
diluito in una gran copia d'acqua per timor di produrre
dell' addenſamento nel ſangue e nella linfa . Wrigt ( a )
dice che il verriuolo di Marte aggiunto ai purganti ago
creſce l'evacuazione , e Schultz ( b) avverte ch' eſſo ac
creſce l'azione dei purgaati , e che produce qualche volta
delle Ipercatarſi.
Sperimento XXXV .
VETRIUOLO DI RAME ,
R I FLESSIONI,
Fas
1
174 DISTILLAZIONE .
FACOLTA ' .
Sperimento XXXVI.
VETRIUOLO BIANCO .
RIFLESSIONI .
( a ) Nelle Omiffoni , che fono alla fine del ſuo Trattato de' mee
dicamenti officinali . Sez. 2. > C. 57.
(6) Farmacop. Reale , p . 161 .
(c) Diſs. Chim . trad . franc. , t. 3. , p. 391 .
( d ) Acc. delle Sc., 1735. , p . 29.
( e) Della fuſion delle miniere , t . 2. , p. 629.
1
DISTILLAZIONE . 175
di piombo e d'argento ; onde ſi può concludere , che il
vetriuolo , oltre lo zinco , contiene anche del piombo
Henckel '( a ) dimoſtrò con un ſemplice Sperimento ch '
ello conteneva altresì del rame
Sperimento XXXVII.
TURBITH MINERALE .
RIFLESSIONI ,
(a ) Piritología .
* Io credo cheto contenga in oltre un poco di ferro ,
176 DISTILLAZIONE .
FA.
FACOLTA ' .
Sperimento XXXVIII.
RIFLESSIONI ,
FACOLTA' .
RIFLESSIONI .
(a) Mem. dell' Acc . R. delle Sc. 1726. , p. 323., 1729. , p. 270.
e ſegg. , 1735. , p. 450.
( b ) Acque murali di Lauchſtadt , e i bagni di Scories preſſo
Frevber .
Coi T. 1, € : sella tiad. franc. della ſua Litbogeognojie ,
(d ) Meni, di Chim . di Svez . trad. franc. , t. I. , p. 179.
* Mio fratello che fece molti sperimenti ſulle Seleniti, non de son
fitera tutte come compoſte dell'acida vitriolico e d' una terra cal.
caria ; egli crede che ve ne ſiano molte ancora che debbono la loro
efiſtenza a una terra vitreſcibile occupata na uno dei tre acili
minerali. Si pofono vedere fu di ciò i diverſi sperimenti che la
determinarono a portar queſto giudizio nella ſua analiſi delle 44
que minerali dell Abazia di Fontenelles .
( c ) Opuſo, trad , franc. , t. 1. , p . 351 .
, ; , p.527.
68. Iftite di Bologna , t. 2. , p. 2. , B, 148,
DISTILLAZIONE . 18t
Sperimento XL .
Ibid. , p . 312.
b ) Mem . dell' Acc. R. delle Sc. , 1747. , p. 71.
L'Autore non ispecifica la specie di horace , di cui biſogna far la
Scelta ; ciò però è ejſenziale all' operazione . In fatti quandosi
vuole avere una grande quantità di Sal Sedativo , biſogna dar la
preferenza al borace delli China , perchè a ſubito una depurazione
di mento di quello d' Olanda , e per conſeguenza è meno sfornito
di quella terra vitreſcibile casi neceſſaria alla forinazione del ſal
Sedativo; il che fa che da queſt' ultimo borace ſi ottiene una vola
ta di più del Sale ſedativo , che dali' aliro . Vedi gli Sperimenti
che mio fratello â fatti ſul borace , in una Memoria ch'egli
dato all' Accad. ( Mem . dell'Accad. 1767:) .
** Il punto di faturazione ; che qui ſi preſcrive è troppo efatto ;
perchè per determinare la criſtallizzazione del sal sedativo , bifos
gna neceſſariamente mettere un eccello di acido nellu ſoluzion del
borace ; poichè ſenza queſta precauzione fe otterrebbe meno di sal
Jedativo è più di ſal di Glauber .
182 DISTILLAZIONE .
RIFLESSIONI .
1
DISTILLAZIONE . 183
che dice a queſto propoſito Luigi Lemeri (a) . Baron (6 )
dimoftro che gli acidi vegetabili , e il fale ammoniaco
ancora producevano il medelimo riſultato , Henkel ( c)
riferiſce che Meuder cavò dal borace un ſal mirabile per
mezzo dell'olio di vetriuolo . Ma Geoffroi (d) à più
chiaramente ancora parlato del fal ſedativo che ſi ottie
le , dic' egli , tutte le volte che s'adopera l'acido vi
trialico per la ſua preparazione . Egli è altresì il primo
a
varj acidi. Egli non è del ſentimento di Baron , full effenza del
fal sedativo bello e forinato nel borace , é crede all opoſto che
queſto ſale ſia il prodotto della baſe del ſal marino dellaterra vi
treſcibile metallice del borace ( che è ſtata originariamgte attac
cata dall' acido marino ) , e dalle più gran parte dellacido vi :
triolico che lo adopera nella ſua preparazione ; poichè eli â prou
vato evidentemente , che in ſei libbre di ſal ſedativo d entra più
di due libbre e nove once d'olio di vetriuolo .
* Ma queſte combinazioni Saline differiſcono dal boraci per molti
riguardi .
Il sal sedativo a i caratteri d' un ſal acido : ello eccita anche dell '
effervefcenza con gli alkali ; e tinge coſtantesnente in oro la carta
azzurra fina . Se il fal ſedativo ñ è faturato con Ⓡ dali del tar
taro , ne rieſce un ſale a pellicole che non å il sapo del borace .
Ero ſ rigonfia appena fui carboni accefi, e solamente a forza di
Soffiare se ne può deferminar la vitrificazione . Se llll'oppoſto il
Sal Sedativo ji Satura dell' alkali del fal marino , k ottiene un
fale , che ſi gonfia fui carboni , e che vi ſi vitvficu a ſtento :
queſto Sale & perfettamente il ſapor del borace . Ja queſte due
specie di borace rigenerato non potrebbono ellere dalcun uſo nel
commercio ; perchè gli orefici non poterono ſervirane per Saldare
se non con molta difficoltà .
Dopo le sperienze di mio fratello ſi dee deporre l'pinione che
prefentemente che il fal ſedativo è bell e fatto il borace , e che
gli acidi non ſervono che u diſimpegnarlo dalla base del ſal ma
rino , poichè queſti ultimi principi gli sono elekiali .
(a) Del fal della foda , p. 27 .
** To non credo che l'acido vitriolico coſtituiſcal borace', maſlime
dopo i savj e delicati Sperimenti, che il Sig. Bourdelin diede ful
DISTILLAZIONE . 185
Ma Port ( a) ci aſſicura che il ſale dell'orina e l'ar
ſenico anch' elli ſcacciano l'acido nitrofo e marino
dalla loro bale , la qual coſa noi vedremo in ſeguito
Benche il noſtro ſale diſtillato con varj liquori , s'attaa
ca al collo dei vali , non ſi può perd aſcriverlo alla claſſe
dei carpi volatili : eſſo non ſi ſublima ſe non perchè le
fue più leggiere particelle li trovano ſollevate dai vapori
rarefatti ; che è ſemplicemente una conſeguenza d'un
movimento meccanico . In fatti eſponetelo in ua crogi.
uolo ſenza aggiungerviniente ; vi fu fonderà per vitrifi.
carſi. Muſchembroeck ( 6 ) determind la ſua denſità , ch '
egli dice ellere :: 1 : 4797. Il Sig. Bourdelin (c ) fece 1
oſſervare che il rame diſciolto negli acidi e allungato
con iſpirito di vino dava alla ſua fiamma il modelimo
colore che dà il fal ſedativo .
FA
!
1
186 DIST .
ILLA
ZION
E
FACOLTA' .
.: LXX .
Spe
Rio
188 DISTILLAZIONE .
R I Å LES SIONI .
Manuale , p . 1076.
( 6 ) Diſs. trad . franc > t. I. , p. 557.
( 6 ) Tratt. dei fali , p. 61.
( d ) Elem . Chem . , p. 2. de igne expérim . 6.
( e) Tratt. dei fali , c. 8.
( f ) Lithogeognofie .
( 8 ) Codicillo , c. 14. e nella ſua pratica , 6. 9.
DISTILLAZIONE . 189
)
pedire , che una porzione del ſuo acido , dilimpegnata
dalla ſua baſe , invece d'agire ful nitro , non pafli nel
recipiente nel tempo della diftillazione talche l'acido
nitrofo , che ſi cava con queſto proceſo > non è mai
puro , ma ſempre miſto con una porzione d'acido vitrio
Iico . Lavando il reſiduo di queſta diſtillazione , li ſepara
dalla terra metallica del vetriuolo il tartaro vitriolato .
[ Vedi Iſacco l'Olandele ( a ) ] .
Buffi primo medico del Principe di Holſtein-Got
torp è il primo che abbia applicato quello ſale ad uſo
di medicina . Egli ne diede il ſecreto al ſuo Principe
al prezzo di soo. ſcudi di Germania , come riferiſce
Schelhamer (6 ) . Perciò queſto fale preſe il nome d' ar
cano o di panacea d' Holſtein ; di nitro vitriolato in Rol
finck (c) ; di panacea doppia in Schroeder ( d ) ; e d' ar
cano duplicato , o di lal de duobus in Mynſiche (e) .
Queſte ſono le tagte denominazioni che gli ſi diedero ,
perchè li ignorava la natura di queito fale,
Il terzo metodo è di Glauber . Borrichio ( f ) e Sla
re ( ) parlarono della proprietà che â l'acido ottenuto
con queſto procello , d'infiammare molti olj odoroſi .
Hoffmann (h) à voluto attribuirſi la gloria di queſta in
venzione . Geoffroi ( i) fece in ſeguito delle nuove ſco
perte ſulla proprietà che â il noſtro acido d'infiammare
un molto maggior numero di ali , e l'accenſione degli
olj pingui come di lino di papavero bianco , e di noce,
per mezzo del noſtro acido è dovuta al celebre Sig. Ro
velle (k ) , Per riguardo al burro di cacao , all' olio di
noce moſcata di Ben , di ſemi di canapa e d'uova
egual
a ) Ibid . , p . 24.
( b ) Fornelli filof., P. 2. , Ca 46 .
( c) Mem. dell' Acc . R. delle Sc. , 1746. , p. 223.
(d) Secreti e ' frodi della Chimica .
Maſſime giudicandone dalla configurazion de'criſtalli che raſoini
gliano molto a que' dell' arcano . Mio fratello olervò che queſta
Specie di Sal neutro tingeva coſtantemente in rojo la carta bianca
fina , come il Sal ſedativo . Per riguardo all'acido dell' arſenico
egli Soſpetta potere ello eſſere l'acido del sal marino , jia per ri
guardo alla grande volatilità di queſta soſtanza metallica,Jia per
la ragion seguente che lo conduſſe a queſta congettura . Eſponendo
un giorno due uccelli di paradiſo a un Suffumigio d'arſenico che
egli aveva Sparſo ſu delle ceneri ben calde, fu colpito da un odore
che fi Sparſe nel ſuo laboratorio così vivo, ch'egli crede subito
che vi fi folre rotto un fiaſco di Spirito di ſale . Segli ne avere
Sentito l'odor d'aglio , ne farebhe ſtato molto meno forpreſo , ſa
pendo che queſto odore caratterizza ordinariamente l' arsenico .
Tratt. del nitro , c. 2. , p. 90. , e Tratt. dei ſali , p. 175 .
1
DISTILLAZIONE . 191
poco che abbia ricevuto il contatto dell'aria , non cella
di ſpandere abbondanti vapori . Lo ſpirito di nitro ſi tro i
va ancora abbaſtanza forte per gli uſi docimaſtici , aggiu
gnendo nel recipiente una quantità d'acqua che lia il
quarto di peſo degl' ingredienti adoperati per la diſtilla
zione. [ Vedi Cramer ( a ) ) .
Col primo e col ſecondo metodo il nitro rende
un terzo del ſuo acido ; col terzo e col quarto ne rende
la metà ,
Si oſſerverà che l'acido nitroſo diſtillato col fram
mezzo dell'acido vitriolico , ne contiene ſempre un poco ,
e à biſogno dell'aggiunta d'una porzione di nuovo ni
tro , per eſſerne perfettamente depurato . Queſt' acido
nitroſo cavato col mezzo dell'olio di vitriuolo , è quello
che ſi chiama acqua forte , il qual nome gli Antichi da
vano indifferentemente a ogni menſtruo corroſivo . L'aci
do nitroſo glaciale che Bernhardt ( 6 ) dice d'aver cavato
dalla diſtillazione d'una grande quantità di nitro e di
vetriuolo , merita dalla parte dei Chimici la più grande
attenzione , ſeppure eſſo â mai eſiſtito .
I vapori lotto la forma dei quali paſſa l'acido ni
troſo , che tanto difficilmente ſi condenlano ſenza l'ag
giunta d'una porzion d'acqua, oltre il loro odore par.
ticolare , anno un colore del più bel roſſo , che Leme
ri ( c) â conſiderato come effetto delle particelle ignce .
Hellot (d) à creduto ch'eſſi doveſſero la loro origine al
ferro * . Ma ſiccome in uno ſpirito puriſſimo di nitro
non ſi può moſtrar la preſenza ne dell'uno nè dell'al
tro , percid noi potremo ragionevolmente conſiderare con
Pott ( e) , il principio inflammabile come cauſa di que.
to fenomeno .
La
192 DISTILLAZIONE .
La denſità dell'acido nitroſo è all'acqua :: 1306: 1 .
Muſchembroeck å trovato che era :: 1583 : 1000. Cra
mer (a) oſſervò che l'acqua forte prende ſpeſſo un ver
de carico e che cid non le accade ſe non in quanto
che eſſendo eſpoſta per alcuni giorni all'aria libera , e
dopo aver perduto il fuo ſpirito fumante' e roflo , lé re
ne aggiunga di nuova ben concentrata e che ſparga molti
vapori . Queſto fenomeno accade ancora , se ſi allunga
con acqua un acido di freſco diſtillato .
FACOLTA' .
Spe
( a ) Ibid. , S. 146.
Che può eſere prodotto da alcune porzioni di ferro o di rame
che | acido nitroſo à volatilizzati. Fra le diverſe specie di spia
rito di nitro , io ne trovai alcuna che comunicava alla fiamma
dello Spirito di vino un color verde afai fenfibile. La preſenza di
queſto principio cupreo può forſe e Fer dovuta al nitro medeſimo
la cui preparazione ſi fa in caldaje di ramenon iſtagnate ; quindi
jo non fui Sorpreſo dal vedere un giorno all' arſenale in un pezza
di nitro molti pezzetti cb'erano verdi egualmente che il vetrivato
di ferro . Onde faſcorge , quanto fia eſenziale purificare il nitra
deſtinato all ufo di medicina ,
Mater. med. , part. 1. tit. 6.
8 1. , p. 222:
DISTILLAZIONE . 193
Sperimento XLII,
NITRO RIGEN E R A TO ,
Sperimento XLII .
PACOLTA ' .
Spe
Sperimento XLIV .
RIFLESSIONI .
FACOLTA' .
Sperimento XLV .
RI
( a) Nuovo teftam .
( b) Manuale, p. 1076.
( c) Lettera fopra lo ſpirito di vino ſenz' acide ; ne' ſuoi Opuſo
p . 167.
Traſmutaz. del fal comune , S. 34.
e ) Mem. dell' Acc. delle Sc. , 1742., p. 381..
$ ) Alchimia , P : 52.
Della morte delle coſe naturali , to go
E
198 DISTILLAZION .
R I F L E Ś SIONI .
FACOLTA' .
Sperimento XLVI. :
( a) Manuale , p. 810 .
• Mem . dell' Accad. R. delle Sc. , 1735. , p. 68.
( d) De morb . Vener.
200 DISTILLAZIONE .
in un luogo freſco ; vi ſi formeranno dei criſtalli bian
chiſſimi e aſſai belli . Queſto fale è eſcarotico , e di la
pore amaro e nauſeoſo .
Mettete la ſoluzione d'argento in un vaſo di vetro
di larga imboccatura e ſvaporate a liçcità . Fatela fon
der dappoi in un gran crogiuolo Queſto fale quando
è in fuſione ſi gonfia molto e laſcia ſcappare dei vapori
d'acido nitroſo . Quando è eſattamente fuſo , fi fcola in
una forma ſcannellata dove ſi formano dei cilindri della
groflezza d'una penna d'oca . Biſogna aver la precau
zione di ugnerlo d'olio . Queſto fale così preparato li
chiama pietra infernale .
R I É I É S Š I O N I.
FA
3
DISTILLAZIONE . 201
FACOLI A ' .
Sperimento XLVII.
.
FOSFÓRO DI BAUDOVIN .
RIFLESSIONI.
8. LXXI.
}
L'acido nitroſo attacca fortemente il ferro e il rate
me, e non forma con queſti metalli che un magma
che attrae l'umidità dell' aria . Se l'acido nitroſo è uni
to al rame , la ſoluzione é verde . Da cið li vede la
maniera di ſcoprire la falſificazione della pietra inferna
le . Queſto acido s' uniſce a tüct' i metalli , eccetto
l'oro e
, a tutt' i femi-meralli . Quelli che abbondano
più di principio inflammabile , provano nella loro folu
zione in queſto acido , un movimento più violento , ela
lano molto più di vapori , e ricevono più di calore . Se
lo ſi ſepara dopo da queſte ſoſtanze colla diſtillazione ,
effo diviene molto più volatile , e più atto a produrre
varj effetti nell'arte della tintura . Sthal (c) dice che
molti Autori chiamarono l'acido nitroſo cosi circoſtani.
) ziato acque graduate . [ Vedi altresì Kunickel (d ) ). Il
ПО
1
DISTILLAZIONE . 203
noſtro acido unito al fal di ſoda , forma un fale che
s'appella nitro cubico . EMO è perfettamente ſimile al
nitro ordinario , eccetto che i ſuoi criſtalli ſono cubici .
La ſua unione col piombo rende una ſoſtanza di fapor
dolce . Eſſo non attacca niente afratto i metalli privati
del loro Hogiſto . Produce qualche fenomeno ben ſingo
lare con la canfora ; ed è di corle la ſua forma concre
7 e convertirla in olio . S : fi diſtilla con le parti fo
lide degli animali , produce ſpeſſo una eſploſione nei vaſi .
* ;. Sperimento XLVIII.
Sperimento XLIX.
FACOLTA' .
Spec
trefatta rendono del Sale ammoniaco che non differiſce per niente
da quel d'Oriente . Sono già più di dieci anni che il fu Sig. Hels
lot fece vedere di queſto ſale a mio fratello che ne conſerva una
moſtra .
* Queſto Sale è ſempre ſotto la forma cubica , ed è quello che i
friſtallizza più regolarmente . Io però ó veduto un Säl mariño
d'una natura ben particolare , i cui criſtalli erano tutti fatti a
piccoli aghi . Il Sig . de Montigni dell'Acc. delle Sc. e mio
fratello Separarono queſto ſale da una materia Salina che i Signori
di Montarant in pettori del commercio li pregarono d ' eſaminare .
Queſta materia ſalina fu Spedita da due particolari come il pro
dotto ď un Sal marino , ch'elli pretendevano d ' aver trovato il se
creto d' alkalizzare intieramente . Ma dagli Sperimenti fatti ri.
Sultò che la maggior parte di queſto Salé , benchè avelle una im.
preſſione all'eccello alkalina e cauſtica , non era che ſal marino
aniſto con una piccola porzione ad alkali marino , tutta la cauſti.
cità del quale era dovuta alla violenza del fuoco e alle parti di -
viva culce , ch' erưno ſtate introdotte nella miſtura . Per quante
volte li fia ſciolta e criſtallizzata queſta specie di ſale fatto ade
aghi , non á micangiato figura . Mio fratello crede che l'orga
nizzazion di queſto sale può esſere prodotta da una porzione d'aci
do inarino Separato per la violenza del fuoco dalla ſua baſe e unitq
intimamente ad alcune porzioni di terra vitreſcibile , che posſono
eſſere ſtate l'occaſione di formarſi queſta ſpecie di sal marino .
(@j Pirotecnia ragionata , c. S.
208 DISTILLAZIONE .
Sperimento LI.
NITRO CUBICO .
!
DISTILLAZIONE . 209
friva quaſialcun cangiamento , e che da un'altra parte
il ſal marino non li ſcomponeva quaſi niente affatto ,
Procedendo bene nell' operazione , la ſperienza prova
che Bohn diſſe la verità e io ſo per me medeſimo
che Schultz e i ſuoi ſeguaci decaddero dalle loro fpe
ranze per avere adoperato una troppo piccola quantità
d'acido nitroſo . Si vede in Marggraf ( 4) che per cavar
l'acido di fal comune 2 baſta adoperare il doppio d'acido
nitroſo .
La ſperienza dimoſtra che l'acido nitroſo ſerve a
ſcomporre il fal marino unendoſi alla baſe di queſt' ul
timo ; onde ſi può dedurre che l'acido nitroſo è più forte
dell'acido marino ( Sperim . XLII ., L. ) ; perchè i Chic
mici fogliono conchiudere che un acido quando è ſcac
ciato dalla lua baſe non lo è , ſe non da un acido più
forte ; il quale eſempio ci è ſomminiſtrato anche dall'
acido vitriolico che è riputato più forte degli acidi di
ſale e di nitro , perchè â la facoltà di fcacciarli dalla
loro baſe . Da quello ſperimeato fatto col fal comune
ſi vede che l'acido nitrofo non vi agiſce per la ſua
denſità , perchè quando ci ſi mette in piccola doſe , la
azione di eflo è nulla , Il fal di nitro laſcia il ſuo acida
molto più facilmente che il fal marino ; perchè quando
fi mettono queſti due ſali inſieme nella ſtorta , ſe ne
cava ſolamente l'acido puro di nitro , Per riguardo al
nitro cubico , ſi vede come ello fi forma ; ed è per l'u
nione dell'acido nitroſo colla baſe del ſal comune , come
fi vedrà nella precipitazione , di cui parleremo in ſegui
to , L'illuſtre. Marggraf oſſervd che ſe ne formava als
tresì per l'unione del fal di Glauber col ſale fatto per
mezzo dell'acido nitroſo e della creta . I criſtalli lunari
precipitati col fal comune , egualmente ne rendano .
Tam , I, 0 Spen
Sperimento LII.
1
DISTILLAZIONE . 211
meraviglia di ciò che dice un Autore per altro doctiſſi
mo , del calore , cioè del moto violento , e della ſpu
ma che 11 eccitano in quella meſcolanza . Nell'atto dell'
unione de' due liquori il regolo che ſtava nel burro d'an
timonio ſi precipita ſotto la forma d'un magiſtero fom
mamente diviſo . Se ſi procede alla diſtillazione ſi eleva
un liquor biancaſtro che ben prelto diviene chiaro , e la
ſcia precipitare , per l'aggiunta dell' alkali il regolo
ch'eſſo aveva volatilizzato e traſcinato ſeco . Queſto re
golo ſublimato non dà il minimo indizio di mercurifi
cazione . Rimane nel fondo della cucurbita il burro d'an .
RIFLESSIONI ,
FACOLTA' .
1
.
1
$. LXXII,
1
DISTILLAZIONE . 213
1. LXXII.
Sperimento LNÍ.
ACQUA Ř ÉGLA 0
Si mette una foglia d'oro nell'acido nitrofo ; vi
fi aggiugné o del fal comune o del ſuo acido o del fal
ammoniaco . Se il metallo G ſcioglie , è indizio che il
liquore è in giuſta proporzione dei due acidi; ma ſe il
diffolvente agiſce poco ſull'oro , ſi aggiugae di nuovo
una maggior quantità della medeſima ſoſtanza che ſi
era adoperata da principio per regalizzare l'acido nitro
03 fo .
R I Å LESSIONI .
IN QUARTAZIONE.
RIFLESSIONI.
Spe
Sperimento IV .
DISTILLAZIONE DELL'ACETO .
RIF L E S Š I ONI.
F A COLT A' .
Sperimento LVI.
A CE TO CONCENTRATO .
}
DISTILLAZIONE . 221
RIFLESSIONI.
Spe
1
Sperimento LVII.
ZUCCHERO DI SATURNO .
RIFLESSIONI ,
1
224 DISTILLAZIONE
Sperimento LVIII.
.
DISTILLAZIONE . 225
na cognizione dell'etere acetofo . Di queſta operazione
ſiamo debitori al S. C. di Lauraguais ( a ) . Il proceſſo
di lui differiſce un poco dal mio. In queſto ſperimento
egli è l'acido , che portando via l'acqua dello ſpirito di
vino , fa ch ' eſlo produca 'una ſpecie d'etere che fi fe
para , agitando il liquore con dell'acqua . ( Vedi gli Spor
rim. 33. , 44. , 52. )
Secondo ciò che è ſtato detto ſi vede , che ſi po
trebbe ottener dell'etere per mezzo degli altri acidi ve
getabili portati al punto d'una forte concentrazione.
Egli è , come abbiamo detto , il Sig. Conte di Laura
guais il primo che abbia fatto a Parigi il noſtro etere
acetofo , per relazione del Sig. Baume ( b) .
Sperimenta LIX
i
226 DISTILLAZIONE .
fiftenza , Si mette in ſeguito in un altro vafo di vetro
o di terra ; e ſi finiſce di Ivaporarlo a un fuoco miritſi
mo , fino a ficcità . Il Sig. Cadet (a ) prova coi più giu
dizioli. Sperimenti , che lo spirito di vino roglie al no
Itro medicamento la parte oleoſa che è uno de' ſuoi prin
" сірі
F A COLI A' .
Sperimento LX .
ting - F. A
A CO.LT A ' .
Sperimento Lxi.
0252 61 9
nos
232 DISTILLAZIONE .
fuo .
10, d'olio,cod'alkali fillo. Il fallafras o del ſuo
RI F L E S S M'ONI
1
DISTILLAZIONE . 233
fuo carbone produce una piccola quantità d' alkali fiſſo ,
La cenere dei vegetabili prova che il carbone con
tiene le loro parti terree ; e ſiccome queſto carbone è
capace d'accenderſi , egli è evidente , ch' eſſo conferva
altresì una porzion d'olio . L'aderenza di queſt'olio che
la violenza del fuoco non â potuto torre dal vegetabile ,
è una prova della ſua tenacità . Queſta veriſimilmente
è la cauſa per cui eſſa eſige il concorſo dell'aria libera ,
che mettendo in azione il principio infiammabile , mette
l'olio in iſtato d'eſſere diſtrutto . La tenacità di queſt'
olio ritiene altresì ana porzion d'acido , e l' impediſce
di ſalir tutto nella diſtillazione . Ma ' nel momcato che
il concorſo dell'aria â mello queſt'olio in azione , la mi
ftione dell'acido ſi trova alterata e allora ello ſi conver
te in alkali. (Sperim . LX . ) . Egli è evidente che il
principio infiammabile a biſogno dell' ajuto dell'acqua
per eccitare una fiamma chiara , pon producendola il car
bone per le medelimo ) e eſigendo molto più tempo del
legno per eſſere conſumato ; è Gl vede chiaramente che
il flogiſto non è naturalmente elaſtico ; il che è dimo
ſtrato più chiaramente dalle offervazioni di Sthal' ( a ) e
di Pott ( b ). C'è un curiofiffimo fperimenta del Conte
di Lauraguais riferito dal Sig. Duhamel (c) ed e' che i
carboni fuſi con l' alkali fillo formano” un vero fegato di
ſolfo . Queſto fenomeno ſembra che provi che l'acido
dei vegetabili trae la fua origine dal viviolico , e che
non ne differiſce ſe non per ragion dell'acqua e dell'
olio che gli fono uniti per la vegetazione . Ma ficcome
1 nello ſtato di carbone ello e privato di queſti due prin
cipj eſtranei , eflo ricompare con le ſue proprietà natu
rali ( Sperim . XXXII. ) . Per poco che ti paragoni la fof
focazione cagionata dal carbone acceſo , con cid che Ha
les ( d ) oſſervò riguardo al' folfo , ſi vedrà che queſto
effetto
{
234 DISTILLAZIONE .
effetto : non è prodotto che dal flogiſto , che ridotto in
vapori priva l'aria della ſua elaſticità. Variando i prin
cipi dei vegetabili in quantità e in qualità ſecondo la 1
ſpecie del loro individuo , ſe ne dedurrà la ragione , per
1
cui i loro carboni differiſcono fra di eſſi, e le loro ce
neri , rendono una diverſa quantità d' alkali .
Quando faremo alla ſtoria della incenerazione , io
parlerà del proceſſo , col quale alcuna volta fi..cava del
ferro dalle ceneri . Un altro fenomeno che merita la no
ſtra attenzione è il fosforo che Klettwich ( a ) cavò dal
ſeme di ſenapa , Hoffmann (6 ) ne ottenne da quello di
suchętra . Marggraf (c ) à ripetuto queſti ſperimenti , ed
ebbe , d'avantaggio i medeſimi prodotti, ftillando il ſeme
di creſcione ortenſe , e di frumento ,
FACOLTA'. 1
NE
Sperimento LXII.
ܬܪ ܀
Spe
1
AZIONE .
236 DISTILL
Sperimento LXII.
RIFLESSIONI .
FACOLTA' .
Sperimento LXIV .
!
DISTILLAZIONE . 239
e mezza d' alkali volatile , ſei dramme d'olio empireu
matico , e dieci di fal volatile .
Una limile quantità d' avorio , reſe quattro once di
ſpirito , mezz'oncia d'olio empireumatico e due dramme
di ſale .
Una libbra di fiele di bue , rende per diſtillazione
cinque once di ſpirito volatile , quattro d'un altro fpirito "
neutralizzato , e mezza d'olio empireumatico
Da ſimili peſi di vipere diſeccate , cavai tre once
e mezza d' alkali volatile , due dramme d'olio empireu
matico , e due once di fal volatile . Il carbone di que
fta diſtillazione contiene alcune parti ferree .
Da una libbra di mille piedi' , otrenni tre once di
ſpirito volatile, una d'olio empireumatico e quattro dram
me
1
240 DISTILLAZIONE .
me e mezza di fal volatile . Il carbone in peſo di dieci :
once reſe dopo la ſua incenerazione, tre dramme d'un
ſale alkali fiſſo , poco cauſtico e d'un odore molto pia
cevole .
Una libbra di canterelle m'a reſo tre once e mezza
di {pirito volatile , fei dramme d'un olio rofio , e due
once di ſal volatile .
RIFLESSIONI .
î
DISTILLAZIONE ! 241
la naſtere nella diftillazione delle materie animali . ER
fendo dimoſtrato che l' alkali non è altro che un acido
che à ſofferto dei cangiamenti ( Sperim . LX. ) , ſi ſcorge
che non c'è alcuno animale nè alcuna delle ſue parti
che non contengono dell'acida . ( Vedi Pott , ( a) ) .
Queſto, acida fecondo la ſua conneſſione con gli altri
principi dell' animate e ſecondo l'azione più o men forte
del principio inflammabile o fubiſce poca alterazione , o
fi trova intieramente cangiato in alkali . Aleune volta
l'acida prova ſolamente in parte queſto cangiamento ,
Allora la porzione che non lo à ſubito , reſtando nelló
Itaco d'acido , s'uniſce a quella che è Stara diſtrutta , e
che Gi e metamorfoſatar in alkali per formare yo fa )
neutra che ſi chiama ammoniacale :
Le parti freſche dell'animale non rendono niente
affatto d'odor volatile ; e il loro alkali non comparendo
che per mezzo d'unr gran fuoco vyol efferispoſto nel nu
mero dei prodotti epnon fra quelli che per oppoſto noi
nominammo edotti . 9. 10. ) . to non mi fermero ſulle
rifleſſioni che il filologa i può fare fui precedenti ſperiz
menti . Fard ſolamente alkervare che il cervello contiene,
più olio che il fegato . Il fiſiologo dee preſtare la più
grande attenzione e far delle ricerche full' origine degli
alkali fili ch ' io . 6. cavato tanto dal cervello ', quanta
dai millepiedi. Quelli che avranno attentamente confis
derato ta fabbrica dell'animale , non fi faranno meraviu
glia che i prodotti da me accennati non, Gano ſempre
Haci della medeſima quantina.
.
E
242 DISTILLAZION
Probít i provda ſopra ſe medeſimo che il fal volatile delle
canterelle applicato eſteriormente ; o adoperato piper ulo
interno non conſervava alcuna delle proprietà delle can
terelle (a ) . magis's داره
W. LXXIII.
Sperimento LXV
(a) Nella ſua Diſs . ſopra il 1080 ſal volatile , foftenuta a Strasa
hours nel 1759.
(h, Sperim , 6., p. 17 , dell'ediz a Texites..
DISTILLAZIONE . 243
le
eſpone in una ſtorta al bagno d'arena , paſſa nel reci.
EO
piente che fi farà ben chiuſo con una veſcica bagnata ,
uno ſpirito volatile chiariſſimo che è merà del pelo
del fale ammoniaco adoperato per l'operazione ,
Se in vece di calce viva , ſi aggiugne dell'alkali
fillo al fale ammoniaco , ad eſempio diBaſilio Valen
tino ( a ) ; ſi alza un fale urinofo ſotto la forma di ſpi
rito e di criſtalli bianchiſſimi e traſparenti . Queſto ſale
12 è la quarta parte del ſal ammoniaco , La creta rende il
1 medelimo riſultato dell' alkali fillo . Se adopera queſt'
be ultimo attuato dalla calce ( Sperim . V.) , fi ottiene il
di quarto del peſo del ſale ammoniaco ſotto la forma d'un
ce alkali volatile fluido e ci ſi veggono a galla alcune
e gocce d'un olio empireumatico . Alcuni grani di fale
ga ammoniaco colorato occupano l'emisfero fuperiore della
i ſtorta , e il reſiduo forma il fal digeſtivo di Silvio .
a Se li coprono delle barre di ferro del refiduo della
la prima diſtillazione meſſo in fuſione , e sfregandone una
contro l'altra nelle tenebre , egli pare che gettino delle
ſcintille e che diano un fosforo , di cui •Homberg ( 6 )
20 prima di tutti diede la deſcrizione , Se lo fi fa bollire
con l'acqua , reade un fale , che ſi chiama fal ammo
20 niacale fino , del quale Iſacco l'Olandeſe (c) parla con
re molta oſcurità . Elo prende la forma di piccoli criſtalli
LU che ſi ſcompongono dall' alkali fillo , dagli acidi vitrio
lico nitroſo e marino . Si dilegua nell' aria , e fa l'olio
Q2 di
35
* Tutte le volte che ſi farà uſo d'una calce nuovamente eſtinta ;
Senza queſta precauzione in vece d'un alkali volatile fixido poa
trebbe rieſcirne un alkali concreto ; il quale fenomeno a veduto
mio fratello accadere nel laboratorio del Sig. Geoffroi, e lo fora
preje molto . Ma queſto Chimico li com.ricà diverfi Sperimesiti
di ch'egli avevo dati all'Accademia delle Scienze nel 1746. , che terle
devano a dimoſtrare che una calce già da molto teinpo eſtintu , Price
6 nel caſo di fare col ſale ammoniaco ciò che fanno gli alkali filli ,
e delle terre afforbenti come la cretu di Chainpagize . Il Sig . Geof
froi attribuiva queſto fenomeno al perdimento delle parti ignee
della calce , ma oggidi fi spiegherebbe diverſamente ,
(a ) P. 991 .
b) Antiche Mem. , t. 10. , p. 447 .
(c) Opere miner.
---
24.4 DISTILLAZIONE ,
di calce . Lo ſpirito di vino ne fa la ſoluzione ,
Il reſiduo dell'altra operazione è il fal digeſtive
di Silvio .
RIFLESSIONI ,
(a ) Ibid .
D ) Mem . dei letterati foreſtieri , t. I., p. 458.
( c ) Racc. d' arcani Chim . , l. 6. , C. 13.
id) Arte di fare il fal comune , p. 90 .
le ) Diſs. Chim. , t. 2. , pag. 1 .
( 8) Sperim. 7. c fegs. , p. 178. , ediz . di Toxites .
DISTILLAZIONE 247
is mondo Lullio ( a ) , in queſto , che l'acqua che tiene il
di ſale in ſoluzione ; faſcia queſt'ultimo per unirſi allo
Eile fpirito di vino ; talchè lo ſperimento non rieſce ſe lo
ſpirito di vina épocorrertificato , oppurquando l'alkali
che volatile èi ſciolto in troppa quantità d'acqua , oppur
finalmente quando queſto ſale non è fufcettibile di crime
Itallizzazione * .
12.
lia Quando ſi vuol preparare l' alkali per l'uſo di me
dicina hi fando prima della diſtillazione varie miſture of
d'acqua o di fpirito di vino , o di foſtanze oleofe . Nel
Bel
fal ſecondo caſo il liquor che ficava , ſi chiamaſpirito di
a Sal ammoniacale vinofo . Altri , fecondo Wedelio (6 ) lo
chiamano ſpirito disiſale ammoniacat, dolaels ''Nel terza
caſo {i denomina' dalla:'foilanzar adoperata per l'opera
eva
zione. Si pud preparar in un momento uno ſpirito vola
0.
cile oleofo , meſcolando un olio eſſenziale qualunque coni
ud alkali volatile eſtratto per mezzo della calce o d'una
foſtanża metallica . Quello che ſi prepara conquetto
le
metodo con l'olio di faccino da poco tempo acquiſto
una grande riputazione a Parigio **, Si pud vedere cið
ub
che fecero a queſto propoſito i Signori-Machy , Rive
rio ( c) e Doilie (d ) . Quelto Sperimento dà una maniera
di ſeparar l'olio che fi trova qualche volta anito ai ſali
volatili. Siccome quello che ſi cava dal fal ammonia
co , ſi trova ſempre,puriffimo , fi concepiſce quindi , che
el uno de migliori mezzi di depurare gli alkali volatili d
di unirli a un acido per farne ſul campo un fal neutro ,
affine di ſepararli poi con le operazioni che abbiamo
oi deſcritte .
9
barid
SFAN
Q.42
( a ) Sperim. % . , p . 178.
Cioè quando ello è fatto con la calce di freſco eftinta .
(6 ) Compend. di Chigi , P. 79.
** L'Autore vuole senza dubbio parlare dețle oarie preparazioni dell?
acqua de Lace che fecere tanto ſtrepito nei Giornali .
(c) Racc.periodica (Giorgale di Med. ) 1756.9 * t. 4. 2 P. 460.a
(l) Les fecrets & les fraudes de la Chymie & c
248 DISTILLAZIONE .
1
C. FACOLTA .
ii Sperimento LXVI.
;
(a) Metodo di guarire , l. 2. , c. 17.
( 6 ) Nelle lett. filoſ, di Ray ... 153.
Dove' G ' conclude che l'alkali volatile è to ſpecifico del ves.
leno della vipera .
DISTILLAZIONE . 249
[ Vedi Geoffroi (a ) e Neumann (6) ] . Un altro mezzo
d' ottenere il prodotto del quale parliamo, è di mettere
nello ſpirito di vino le ſoltanze che contengono degli
oli eſſenziali . Dopo che queſto menſtruo ne fece la fo
luzione, la fi ſepara per mezzo dell'acqua. ( Geoffroi
nell'Opera citata). Si pud riferire a queſta manipolazio
ne il proceſſo di Schweizer ( ) , che è di cavar gli olj
eſſenziali con l'etere vitriolico . Un terzo proceſſo è di
ſtillare i vegetabili a un calor leggeriſſimo ( Sperim .LXI.),
Ma non v'è niente meno ficuro di queſta manipolazio
ne ; atteſa la facilità con la quale gli olj prendono il
guſto d'empireụına, Un altro Sperimento di Lemeri (d )
che è ſimile a quelto , è la diſtillazione degli oli eſſen
ziali per diſceſa . Ma fra tutt' i proceſſi il più uſitato e
ſenza dubbio il migliore , è la diftillazione che ſi fa dei
vegetabili per mezzo dell'acqua . Si ſceglie il vegetabile
in tutto il ſuo vigore , lo ſi peſta e ci ſi affnnde dell'
acqua all'altezza di alcune dita : ci ſi aggiugno un poco
di ſal comune : fi lafoia il tutto in digeſtione per più 1
o meno tempo , ſecondo la ſolidità della pianta e la ſua
teſſicura più o meno forte . Per iſtabilire in ſeguito la
diſtillazione ; fi accende prontamente il fuoco , e non lo
ſi laſcia ſminuire : fi adopera comunemente in queſto,
caſo una cucurbita balla . Ma ſe l'olio che ſi vuol ca.
vare è peſante , ſi pad beniſſimo far la diſtillazionė da
un lato , ( 5.68 . ) , Si continua a laſciar paſſar l'acqua ,
finchè eſſa non ſia più bianca , L'olio che paſso con
l'acqua ſi ſeparą per mezzo del cotone , o d'un imbuto ,
Si riaffunde fulla pianta l'acqua ftillata che accompa
gnava il primo olio; G continua l'operazione . Pafta an
cora dell' olio che ſi aggiunge al primo. Se il reſiduo
aveſſe ancora l'odor della pianta , fi caverebbe ancora
dell'olio reiterando la coobazione della quale o parlato ,
Qs RI
RIALES: S IONI.
Sperimento LXVII.
olio * In fatti elli agiſcono come un canterio nella cerie dei denti , dai
0219 quali diſtruggono i nervi .
ults ( *) Ematología , p. 88.
( 6 ) Elem . Chen. 9 t . 2. , proc. 30., n . 4 .
254 DISTILLAZIONE .
grandiſſima quantità d'acqua * , col ſoccorſo dello sfrega
mento e della diviſione che provano queſti due liquori
nella diſtillazione ; poichè la ſemplice agitazione d'un
olio nell'acqua , le ne fa contrarre l'odore . Quindi ſi
concepiſce quanto a miglior ragione , una diſtillazione
lentillima può baſtare per caricare un' acqua dell'odore
degli animali e dei vegetabili che fi ftillano con eſſa ,
e quanto impropriamente la ſi chiama ſpirito. Quando
ſi vuole per uſo medico avere le proprietà degli oli
molto allungate , ſe ne diſtillano i vegetabili con l'acqua ,
a meno che queſti vegetabili non liano di quelli che
contengono ſolo una piccoliſſima quantità d'olio . Egli è 1
facile giudicare che non li dee far la diſtillazione delle
piante , ſe non quando ſono odoroſe , e che farebbe cofa
ridicola il contar molto fu un'acqua cavata da una pian
ta , che non â e non può comunicarle alcun odore · La
quantità di queſte acque ftillate che ſi riſcontrano nelle
Spezierie è una prova della poca cognizione che anno in
Chimica quelli che le adoperano per uſo medico ; tal
chè li può ſenza ſcrupolo foſtituire a queſte ſpecie di
acque , una ſemplice acqua ftillata . Quando fi vuol ave
re ſul momento un' acqua carica dell'olio odoroſo d'una
pianta , ſi può diſciogliere di queſt' olio per mezzo del
Tapone . Io rifletterò ancora , che vi ſono delle ſoſtanze ,
le quali ſebbene ſenza odore comunicano all' acqua un
odor particolare , e queſt'acqua non tarda a deporre col
tempo una mucilagine e una gelatina , maflame re li è
cavata da una materia animale ; il che prova chiaramen
te , che l'acqua ridotta in vapori porta feco una porzio
ne di mucilagine o di gelatina dell'animale .
Spec
1
DISTILLAZIONE . 255
Sperimento LXIX.
RIFLESSIONI ,
1
Queſto Sperimento ſomminiſtra i mezzi di dare agli
oli pingui una qualità , che nel loro ſtato naturale , li fa
differire dagli olj eflenziali , il che fu ſaviamente dimo
ſtrato da Geoffroi ( a ) , provando che eſſi non differiſcono
dagli oli eſſenziali che in ragione delle parti mucilagi.
noſe delle quali noi gli ſpogliamo in queſto ſperimento ;
e ſiccome queſta qualità non può all' olio comunicarli
che per mezzo d'un grado di fuoco violento , ' ne ſegue ,
che l'olio â ſempre un odore empireumatico . Ma il
ferro che ſi ritrova nel carbone , non merita eſſo la più
grande attenzione ? Il primo che lo abbia ſcoperto , fu
Van- Helmont il giovine per teſtimonianza di Becher ( 6 )
che deſcriſſe egli medeſimo aſſai lungamente c ) queſto
Sperimento , e che aſſicura , che Hermann primo medico
di
|
256 DISTILLAZIONE .
di Kahl oſſervò queſto fenomeno , Sthal (a ) dimoſtra di
Itintamente com ' egli à convertito dell'argilla in ferro .
Oltre cið egli pretende di poter cavare dall' argilla degli
altri metalli. Geoffroi (b) a ripetuto queſto Sperimento .
Egli è dunque evidente che può riſultare un vero ferro
dall'intima unione del principio inflammabile e d'una
terra vitreſcibile. Poche perſone ſono del ſentimento di
Lemeri ( ) , che pretendeva di provare che il metallo
che ſi cava della noſtra operazione , debb' eſſer poſto
nella claſſe dei riſultati che noi abbiamo dinotari col
nome di edotți o d'eſtratti ; il che ſi trova confutato da
cid che abbiamo detto più ſopra ( 5. 11. ) . Quindi non
fi debbono aſcrivere al numero delle miniere di ferro
tutte le terre colorite , onde il ferro fi forma nell'atto
della fuſione ; ma ſono ben lontano dal ſentimento di
Giuſti , che aſſicura la medeſima cofa di tutte le minie
re di ferro (d) ,
FACOLTA ' ,
1 Sper
6
DISTILLAZIONË : igt
Sperimento LXX.
RIF LESSIONI.
. : FACOLTA .
1
DISTILLAZIONE . 2597
arreſtare il progreſſo delle febbri d'ogni forte ſiccome
anche gli accelli della epilepſia . Juncker ( a ) cita altresì
molti eſempi , nei quali eſſo produffe gli effetti più rari
nell' epilepſia . Si À una fimile oſſervazione : farcă da
Mauchart ( ). Cartheufer ( c) allicura per molte ' (perien ...
ze , che queſto rimedio agiſce col più gran ſucceſſo nella
epilepfia e nella febbre quartana . Quelle oſſervazioni fi
trovano confermate da molti altri . Biſogna per altro
oſſervare nell'amminiſtrazione di queſto rimedio un ef
fetto che eſſo produce , che è di accreſcere potentemente
la rapidità della circolazione degli umori . Mauchart (d )
avanza la doſe fino a una mezza drainma. Per me io non
ardirei preſcrivere nel noſtro clima più di trenta gocce
• Ø. LXXV .
260 DISTILLAZIONE .
G. LXXV.
Sperimento LXXI.
FOSFORO D'URINA ,
RIEĻ ES SIONI,
e
wher
de
664 DISTILLAZIONE .
petuo movimento . L'acido vitriolico onendo
fosfopro , ciò che non fa l'acido marino , biſarr conclu .
date , che il fuo addo a una forza media fraqueiti due
dete , che il fuo, audio
FACOLTA' .
(@) Nella ſua Diſs. intitolata : Della facoltà medicinale del fose
foro preſo internamente ; foftenyta fatto la preſidenza di Vater ,
a Virtemberg , nei 1751
(b) Citato dall' Editore della ſeconda ediz. delle note fylla Fara
macop. di Prüſs., di Schultz , p. 404.
( c) Racc. di Operette ſull'ụfo interno del fosforo ; Diſs. fofter
puta da Barchwitz , ſotto la prefdenza di Büchner a Hall ,
nel 1760
تعمیر کیے۔
رم