Sei sulla pagina 1di 280

This is a reproduction of a library book that was digitized

by Google as part of an ongoing effort to preserve the


information in books and make it universally accessible.

https://books.google.com
Informazioni su questo libro

Si tratta della copia digitale di un libro che per generazioni è stato conservata negli scaffali di una biblioteca prima di essere digitalizzato da Google
nell’ambito del progetto volto a rendere disponibili online i libri di tutto il mondo.
Ha sopravvissuto abbastanza per non essere più protetto dai diritti di copyright e diventare di pubblico dominio. Un libro di pubblico dominio è
un libro che non è mai stato protetto dal copyright o i cui termini legali di copyright sono scaduti. La classificazione di un libro come di pubblico
dominio può variare da paese a paese. I libri di pubblico dominio sono l’anello di congiunzione con il passato, rappresentano un patrimonio storico,
culturale e di conoscenza spesso difficile da scoprire.
Commenti, note e altre annotazioni a margine presenti nel volume originale compariranno in questo file, come testimonianza del lungo viaggio
percorso dal libro, dall’editore originale alla biblioteca, per giungere fino a te.

Linee guide per l’utilizzo

Google è orgoglioso di essere il partner delle biblioteche per digitalizzare i materiali di pubblico dominio e renderli universalmente disponibili.
I libri di pubblico dominio appartengono al pubblico e noi ne siamo solamente i custodi. Tuttavia questo lavoro è oneroso, pertanto, per poter
continuare ad offrire questo servizio abbiamo preso alcune iniziative per impedire l’utilizzo illecito da parte di soggetti commerciali, compresa
l’imposizione di restrizioni sull’invio di query automatizzate.
Inoltre ti chiediamo di:

+ Non fare un uso commerciale di questi file Abbiamo concepito Google Ricerca Libri per l’uso da parte dei singoli utenti privati e ti chiediamo
di utilizzare questi file per uso personale e non a fini commerciali.
+ Non inviare query automatizzate Non inviare a Google query automatizzate di alcun tipo. Se stai effettuando delle ricerche nel campo della
traduzione automatica, del riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) o in altri campi dove necessiti di utilizzare grandi quantità di testo, ti
invitiamo a contattarci. Incoraggiamo l’uso dei materiali di pubblico dominio per questi scopi e potremmo esserti di aiuto.
+ Conserva la filigrana La "filigrana" (watermark) di Google che compare in ciascun file è essenziale per informare gli utenti su questo progetto
e aiutarli a trovare materiali aggiuntivi tramite Google Ricerca Libri. Non rimuoverla.
+ Fanne un uso legale Indipendentemente dall’utilizzo che ne farai, ricordati che è tua responsabilità accertati di farne un uso legale. Non
dare per scontato che, poiché un libro è di pubblico dominio per gli utenti degli Stati Uniti, sia di pubblico dominio anche per gli utenti di
altri paesi. I criteri che stabiliscono se un libro è protetto da copyright variano da Paese a Paese e non possiamo offrire indicazioni se un
determinato uso del libro è consentito. Non dare per scontato che poiché un libro compare in Google Ricerca Libri ciò significhi che può
essere utilizzato in qualsiasi modo e in qualsiasi Paese del mondo. Le sanzioni per le violazioni del copyright possono essere molto severe.

Informazioni su Google Ricerca Libri

La missione di Google è organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e fruibili. Google Ricerca Libri aiuta
i lettori a scoprire i libri di tutto il mondo e consente ad autori ed editori di raggiungere un pubblico più ampio. Puoi effettuare una ricerca sul Web
nell’intero testo di questo libro da http://books.google.com
-a
·
----~~~~·
«t. BIBLIOTECA «te

ÆGTERNATĪVA
_-~~~~
+
|
|{|-|

CREMONA
Fp

V
i

--◄*******
·
-

v
A.
- -- -

titolarMorninum
P E R

L' I. R. INFANTERIA DI LINEA

E DI CONFINE,

18 5 1.

Versi o ne italiana

di
- - ,
j,
dBult v-r
liſa Go
-

ºsmo, "ºVERyºr,
ºrg)
- -

T. N o

Primotenente nel 38. Reggimento di Fanteria,

VIENNA.
Alle spese e coi tipi di Leopoldo Sommer.
- 1852.
Il traduttore,

Nell' atto di porgere a miei commilitoni il presente la


voro, sono ben lungi dall' immaginarmi ch' esso sia riuscito
del tutto perfetto, ed anticipatamente gliene chieggo indul
genza. Però essendomi io proposto di riprodurre nell'idioma
italiano i recenti regolamenti tali quali lo sono in originale:
semplici, brevi e chiari, astenendomi a bello studio da ogni
ricercatezza di termini; non altro credo che di porre in mano
una guida facile a comprendersi a chi ha l'obbligo d'istruire
i suoi subalterni. E dove io abbia raggiunto questa meta ed
i miei compagni d'armi me ne sappiano buon grado; io avrò
ottenuto la mercede la più ampia, che autor possa ottenere
di tanta tenue fatica.

Tommaso Widensky,
I. R. Primotenente.
0RDINE D'ARMATA
Ho trovato bene di ordinare una revisione di tutte
le norme per l'istruzione tattica della Mia Armata,
ed ho stabilito che le forme fondamentali vi sieno
rese più semplici o concordi per le diverse armi.
I regolamenti composti su questa base si divi
dono in tutte le truppe secondo le loro partico
larità, in Regolamenti d'Istruzione e di Esercizio, ed
in quello pei movimenti in corpi maggiori. Essi dopo
la loro successiva pubblicazione avranno a servir
tutti siccome norma inalterabile per l'istruzione e
per l'applicazione, ed è mio fermo volere che niuno
si permetta ad arbitrio un deviamento da essi.

Francesco Giuseppe.
-
-
-
----

«e
PREFAZIONE.

L'ammaestramento del soldato è la prima base per l'uti


lità la più possibile di un esercito, e quindi il primo
preparativo, onde porre in pratica l'arte militare.
Il presente regolamento contiene le norme, dietro
le quali deve essere istruito il soldato nell'uso delle sue
armi, sì per cooperare utilmente siccome parte del tutto,
che per difendere sè stesso e vincere l'avversario.
L'unità del tutto vi è lo scopo.
S'ingiunge quindi a tutti superiori come dovere as
soluto, l'esatta e letterale osservanza di queste pre
scrizioni, onde ottenere questa unità tanto necessaria.
I meno abili adempiranno omai, così facendo, ad una
parte dei loro obblighi, mentre i più capaci troveranno
in quelle norme una guida sicura per ordinare le loro
idee, per consolidarle e per predisporsi ad una sfera di
attività più ampia.
- Le prima condizione per l'ammaestramento del sol
dato, necessaria allo scopo ed al successo, consiste
nell' infondergli una conveniente educazione morale, e
la giusta idea dell' onorevole carriera, a cui egli si
è dedicato. Si dovranno quindi fargli ben compren
dere, fin da quando presta il giuramento, l'importanza di
quest' atto e tutta l'ampiezza degli obblighi ch' egli ha
contratto, l'adempimento dei quali ha irrevocabilmente
confermato. Le varie istruzioni di servizio e gli articoli
di guerra, gli saranno di sovente letti e spiegati nella
sua madre lingua. Di più a vigilanza del soldato giovane
sarà addetto un altro anziano e fidato, il quale con
amorevolezza ed affabilità lo farà istrutto nelle funzioni
di servizio; gli insegnerà come abbia a mantenere pre
servato sè stesso, a nettare gli effetti del vestiario e
dell' armamento, a pulire il suo fucile, ed a conservarlo
sempre in ottimo stato ecc. ecc.
L'indefessa cura di ogni superiore deve inoltre esser
diretta al fine di eccitare nel petto del giovane soldato,
VI

amore al suo monarca ed alla propria condizione, attac


camento a suoi superiori, e spirito di Corpo. Il supe
riore farà ch' ei si famigliarizzi colle fatiche del suo
stato, colla necessità della propria istruzione e coll' os
servanza d'una severa disciplina, precedendolo, spe
cialmente per quanto concerne quest'ultima, col proprio
esempio nella cieca obbedienza verso ogni superiore; in
somma deve sapergli infondere il vero spirito marziale.
Per tal mezzo il soldato andrà orgoglioso della sua vo
cazione, imparerà a rispettare il rigore della disciplina,
si affezionerà alla sua condizione, e non la risguarderà
siccome un giogo insopportabile.
Si proibisce severissimamente ogni maltrattamento,
ogni violenza nell' istruzione. Un tratto ruvido è per
lo più indizio della propria ignoranza, e distrugge il
sentimento d'onore, l'anima del soldato. La pigrizia,
la cattiva volontà, la caparbietà meritano castigo, ed il
castigo emenda, ma il cattivo trattamento irrita. La co
noscenza degli uomini, l'umanità, la cura per il ben es
sere del soldato e la cognizione profonda dei propri
doveri, debbono quindi potersi supporre in ogni supe
riore, qualora questi voglia corrispondere alla sua des
tinazione di precettore e di guidatore del soldato; poichè
unicamente con queste qualità gli sarà fatto di muovere
tutte le molle necessarie a ravvivare lo spirito de' suoi
subordinati, ed a guidarli senza sforzo in qualunque
evenienza.
Oltre a ciò, l'uniformità, la chiarezza, la semplicità
ed il progresso successivo dal facile al difficile, sono
condizioni indispensabili per l'istruzione; in propo
sito di che tratterà più precisamente la seguente intro
duzione.
Coll' adempimento di questi principi si potrà pro
mettersi, che il soldato ottenga ben presto la destrezza
necessaria al maneggio delle sue armi e manifesti inoltre
nel suo contegno quell'aspetto decoroso, che del pari è
lontano dalla sgarbatezza e rozzezza, quanto lo è dalla
goffagine e dalla timidezza. -

- o ama -
INTRODUZIONE.

Il soldato dell'infanteria di linea è destinato principal


mente per battere il nemico in ordine serrato ed in masse:
ciò nullameno deve egli essere abile ad affrontare van
taggiosamente il suo avversario anche nella pugna isolata,
vale a dire, in ordine sciolto: trovandosi egli spesse
volte per il terreno ed altre circostanze astretto a tale
combattimento. Per conseguenza dividesi l'istruzione
del medesimo in due parti essenzialmente diverse, cioè:
1) In quella che lo vuole impiegato in file e righe
(ordine serrato).
2) In quella che lo vuolo impiegato come bersa
gliere Cordine sciolto).
Essendo destinazione principale dell' infanteria di
linea quella di agire in ordine serrato, farà d'uopo bensì
dar principio a quell'istruzione che è necessaria al sol
dato in questo modo di combattere; ma egli deve in pari
tempo esser esercitato e nel tiragliare, e nella scherma
di bajonetta, ed in generale in tutte quelle materie d'in
segnamento che agevolano l'agilità del corpo; poichè
colla variazione opportuna delle medesime non solo si
s
VIII

sollecita l'ammaestramento della recluta, ma si evita pur


anco ch' essa colla continua ripetizione della stessa
materia sia annojata e stancata.
Quelli destinati all'istruzione del soldato, in parti
colare poi gli ufficiali, devono prima di tutto farsi pro
pria la precisa ed intima conoscenza di tutte le norme
contenute in questo regolamento; imperciocchè non può
insegnare ad altri, chi per sè stesso non è istrutto. Essi
devono darsi premura onde acquistare una comunicativa
corrispondente alle facoltà intellettuali dell'allievo, trat
tare ciascuno secondo la sua individualità, lodare e dis
tinguere il diligente ed abile, istruire con pazienza
inalterabile l'inetto e debole, costringere con rigore il
negligente all'adempimento de' suoi doveri; in una pa
rola affaticarsi ad agevolare per quanto sia possibile l'in
segnamento, mediante un tratto conforme a ciascuno in
singolare.
Ogni precipitazione nell' insegnamento è da sfug
girsi attentamente, poichè a stento o forse mai più si
raggiunge ciò, che dapprima si è trascurato. Sarà dun
que da progredire nell' istruzione a misura che il soldato
abbia inteso ed imparato ad eseguire ciò che gli fu in
segnato, poichè altrimenti il suo ammaestramento non
potrebbe mai risultare perfetto.
Nel primo ammaestramento del soldato pel suo im
piego in ordine serrato, non bisogna lasciarlo per molto
tempo in posizione, alla quale non è ancora abituato;
anzi farà d'uopo di concedergli lungo e spesso riposo,
poichè in caso contrario egli si stancherebbe di troppo,
e venendogli meno le forze, perderebbe pure la voglia
d'istruirsi. Per mezzo dell' esercizio continuo egli ot
terrà a poco a poco la destrezza ed agilità necessaria
al maneggio della sua arma, si avezzerà a restare sotto
IX

le armi per lungo tempo e senza sforzo eccessivo, ed


imparerà in generale a sopportare con animo rassegnato
i disagi inevitabilmente congiunti alla sua carriera.
Nell'insegnare al soldato il bersagliare farà d'uopo
osservare un metodo affatto diverso e particolare; im
perciocchè se nelle file e righe si esigevano da lui e
fermezza nel contegno, e uniformità nell' eseguire il
maneggio d'armi ecc., altrettanto nell' istruzione del ber
sagliare dovrassi aver di mira principalmente, ch' egli
si astenga da ogni sforzo nella posizione, e dal misu
rare a penello i maneggio d'armi; anzi diriga partico
larmente l'occhio dove approfittar possa del terreno a
propria sicurezza ed a danno del nemico; che della sua
arma ne faccia un uso libero ed a seconda del proprio
giudizio, in una parola, ch' egli si comporti in modo
conveniente alle circostanze del combattimento, in cui
si trova immischiato. Per corrispondere a tutto ciò bi
sogna supporre che il soldato possegga un certo grado
d'intelligenza e discernimento; converrà quindi che
l'istruttore si dia premura di risvegliare ed eccitare nei
soldati e l'uno e l'altra, valendosi a tal uopo dei mezzi
più opportuni cioè: dell' insegnamento fondato e degli
esempi pratici schiariti sul terreno; e siccome non è
possibile di fissare delle regole precise per tutti i cas
che accadano nel bersagliare, così troveranno gli uffi
ciali nell' esercitare questa specie di combattimento, oci
casione sufficiente, onde far valere la loro intelligenza
e la loro abilità, ed infondere queste col mezzo delle
spiegazioni corrispondenti nella truppa, il di cui am
maestramento venne a loro affidato.
Quando l'istruzione dei soldati si tratterà secondo
le massime in generali finora stabilite, sotto la direzione
di ufficiali istrutti ed animati dal vero spirito militare,
X

essa allora progredirà sollecita e con buon successo, ed


il soldato acquisterà in breve tempo quel grado di per
fezionamento militare, che garantisce in ogni occasione
tutta la sua idoneità nell'adempiere i doveri onorevoli
della sua condizione.
I N 0 I C E.

I Parte prima.
Pag.
Ammaestramento del soldato per esser impiegato
nell' ordine chiuso di battaglia.

Capitolo primo.
Ammaestramento del singolo soldato . . . . 1

Sezione prima,
lstruzione senza fucile . . . . . 1

1. Della posizione 1
2. Dei giri di testa 2

;
-

e
3. Dei giri di corpo . . . . . . . . . . . .
4. Della marcia in avanti ed in addietro . .
5. Dell' obbliguamento, ossia della marcia in direzione
obbliqua. - -

6. Degli onori militari . .


- -
- - -

-
3
4

6
6

Sezione seconda»

Istruzione col fucile . . . . . . . . 7

7. Della posizione col fucile . . . . . . . . . . . . . 7


8. Dei maneggi d'armi . . . . . . . . . . . . . . . . 8
9. Dell' istruzione per la carica e pei fuochi . . . . . . 18

i -
10.
11.
12.
13.
Della scarica generale. . . . . . . . .
Del mirare e colpire . . . . . . . .
Dell' istruzione per tirare al bersaglio .
Degli onori militari col fucile . . . . .

Capitolo secondo.
.
.
.
.
.
.
. . . . . .
. . . . . .
.
.
.
.
.
.
25
26
33
38

Ammaestramento del soldato nel rango . . . . 39


14. Della posizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
15. Dei giri di testa e di corpo . . . . . . . . . . . . 40
16. Dell' allineamento . . . . . . . . . . . . . . . . 10

; 17. Della marcia di fronte in avanti ed in addietro .


18. Dell' obbliguare durante la marcia di fronte . . . . .
. . 43
45
XII

Pag.
S. 19. Della conversione . . . . . . . . . . . . . . . . 46
S. 20. Dei maneggi d'armi . . . . . . . . . . . . . . . . .7
S. 21. Del caricare e far fuoco . . . . . . . . . . . . . 48
S. 22. Della scarica generale . . . . . . . . . . . . . . 50

Capitolo terzo,

Ammaestramento del soldato nel plotone . . . 50


. 23. Della posizione del plotone . . . . . . . . . . . . 51
24. Dell' aprire e chiudere i ranghi . . . . . . . . . . 52
. 25. Dei giri di testa e di corpo . . . . . . . . . . . . 52
26. Dell' allineamento . . . . . . . . . . . . . . . . 53
. 27. Della marcia di fronte in avanti ed in addietro . . . 55
28. Dell' obbliguare durante la marcia di fronte . . . . 56
. 29. Della conversione . . . . . . . . . . . . . . . . 57
. 30. Della formazione della colonna di righe semplici e dei
movimenti con essa . . . . . . . . . . . . . . . 57
31. Della formazione della colonna di righe doppie e dei
movimenti con essa . . . . . . . . . . . . . . . 59
. 32. Del ridurre le righe doppie a semplici, ecc. . . . . 61
33. Dello sviluppare le righe semplici in doppie . . . 61
34. Dello schierare in fronte la colonna di righe semplici 62
35. Dello schierare in fronte la colonna di righe doppie 65
36. Dei cambiamenti di fronte a righe semplici e doppie 66
37. Del difilare individuale ed a righe . . . . . . . . . 67
. 38. Dei maneggi d'armi . . . . . . . . . . . . . . . 69
. 39. Del caricare e far fuoco . . . . . . . . . . . . . . 69
40. Dell' attacco alla bajonetta . . . . . . . . . . . . 77
. 41. Della riunione – ossia del serra-truppa . . . . . . 77
. 42. Dell' istruzione per formare i fasci d'armi (le piramidi) 78
S. 43. Della scarica generale . . . . . . . . . . . . . . 79

Capitolo quarto,
Ammaestramento dei graduati dal sergente in giù . 80

Sezione prima,

Ammaestramento dei graduati di compagnia . . . 80


S. 44. Della denominazione e spiegazione di alcune linee . . 81
S. 45. Dell' istruzione nella marcia diretta . . . . . . . . 84
S. 46. Dell' esercizio preliminare per gli allineamenti coi
graduati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 85
S. 47. Dell' esercizio preliminare per la marcia nell' alli
neamento (di colonna) . . . . . . . . . . . . . . 86
S. 48. Dell' esercizio preliminare per l'obbliguamento nella
marcia di fronte ed in colonna . . . . . . . . . . 87
S. 49. Del comandare . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88
S. 50. Della posizione e dell' esercizio dei sottufficiali col
fucile. – Onori militari . . . . . . . . . . . . . 89
S. 51. Della posizione e dell' esercizio del tiratore coll' ar
chibugio a camera. Onori militari . . . . . . . . 91
XIII

Pag.
S. 52. Della posizione, dell' esercizio e della marcia del
tamburino colla cassa - - - - - - - - - - - - 107
S. 53. Della posizione e dell' esercizio del cornista . . . . 110
S. 54. Della posizione e dell'esercizio del zappatore coll'ascia 113

Sezione seconda e

Ammaestramento dei graduati dello stato maggiore . 113

S. 55. Della posizione e dell' esercizio del tamburino di reg


gimento . - 113
S. 56. Della posizione e dell' esercizio del tamburino di bat
taglione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 114
S. 57. Della posizione e dell' esercizio del cornista di bat
taglione . 114
S. 58. Della posizione, del rendere gli onori militari e
dell' esercizio del banderale colla bandiera . 115
59. Della posizione e dell' esercizio del musicante . 118

I Parte seconda,

Istruzione del soldato pel suo impiego nell'ordine sciolto.

Capitolo primo.
Ammaestramento del soldato pel tiragliare . 119

Sezione prima,

Ammaestramento individuale pel tiragliare .


S. 60. Dei confacenti esercizi ginnastici . 120
S. 61. Dell' uso conveniente del fucile . . . . . . . . . . 124
S. 62. Dell' approfittare degli oggetti di terreno a proprio
schermo contro il fuoco nemico . . . . . . . . . . 128
S. 63. Dei segnali di corno e rispettivamente, delle battute
di tamburo che per la catena dei bersaglieri, pei ri
parti di sostegno e di riserva suppliscono alle voci
di comando . . . . . . . . . . . . . . . 131

Sezione seconda»

Ammaestramento dei singoli anelli della catena .


S. 64. Delle regole generali per la posizione degli anelli
della catena . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 134
S. 65. Del sostegno vicendevole fra i bersaglieri, special
mente fra gli uomini appartenenti ad uno stesso anel
lo della catena . - - 136
XIV

Pag.
Sezione terza e

scioglimento di riparti chiusi in catena di bersaglieri e


movimenti colla medesima . . . . . . . 138

S. 66. Della formazione della catena di piede fermo e del


far fuoco colla medesima . . . .. . . . . . . . . . 139
S. 67. Della formazione della catena in avanti, e del far fuoco
colla stessa . - - - - - - - - - - - - - . . . 142
S. 68. Della marcia colla catena in avanti, in addietro e sui
fianchi, e del far fuoco con essa . . . . . . . . . . 144
S. 69. Dell' allargare e dello stringere gl' intervalli fra gli
anelli della catena . . . . . . . . . . . . . . . . 148
S. 70. Dell' avanzare o ritirare le ale della catena . . . . 149
S. 71. Dell' attacco alla bajonetta . . . . . . . . . . 150
S. 72. Della formazione dei mucchi per difendersi contro la
cavalleria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151
S. 73. Del serra-truppa, ossia del riunire i bersaglieri in or
dine chiuso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154
S. 74. Dello sgombrare la fronte . . . . . . . . . . . . . 155
S. 75. Del dare la muta alla catena . . . . . . . . . . . 155
S. 76. Del rinforzare la catena . . . . . . . . . . . . . 158
S. 77. Del passare per uno stretto avanzando o ritirandosi . 159

Capitolo secondo,

Ammaestramento del soldato nel far uso del fucile qual


arma da punta . . . . . . . . . 163

Sezione prima,
Istruzione senza fucile. . . . . . . . 165

S. 78. Dell' istruzione individuale senza fucile . . . . . . 165

Sezione seconda,

Istruzione col fucile . . . . . . . . 173


S. 79. Dell' istruzione individuale col fucile . . . . . . . 173
S. 80. Della difesa contro diversi uomini di cavalleria . . . 182
S. 81. Del vibrare e palleggiare . . . . . . . . . . . . . 183
S. 82. Degli esercizi coi soldati già istrutti . . . . . . . . 184

I Parte terza,
Posizione ed esercizio degli ufficiali superiori e subal
terni colla sciabola . . . . . . . . 187

S. 83. Della posizione e dell' esercizio colla sciabola degli


ufficiali superiori a cavallo . . . . . - - - - - - - 187
S 84. Della posizione e dell' esercizio degli ufficiali subal
terni colla scabiola . . . . . . . . . . . . . . . . 190
xv
Pag.
Segnali di corno e battute di tamburo
che si applicano nell' ordine sciolto di battaglia . . . . 194
A. Segnali d'avviso, ossia chiamate . . . . . . . . . . . 194
B. Segnali di comando . . . . . . . . . . . . . . . . . * 195
Suonate che si applicano in guarnigione ed in campo . . . 197
Battute di tamburo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 202
Inno nazionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 212

------
Correzioni.

Pag. 1 Nr. 4 da basso, invece di: » coi calzoni“ mettesi: »colla co


citura di calzoni. “
» 25 mettesi il numero 125 in eguale linea di : » Per far cessarº.
» 38 Nr. 212 linea 2 da basso, invece di: »tale“ mettesi: » quest'. «
)) 48 D) 280 20 4 da alto, dopo la voce: » oppure “ a interca
lare: » che.“
» 55 336 3 da basso, dopo la voce: »staccatesi“ a in
tercalare la voce: » comanda:“.
b) 64 396 1 da alto, invece di : »Ilº mettesi: » In.«
D) 64 397 4 da basso, omettesi la voce: » essendo“.
Da 64 397 3 da basso, dopo le voci: » terzo rango“ met
tesi : : » saranno. «
Do 69 434 2 da alto, invece di : » Habt Acht ! Ladet! “
mettesi: » Habt Acht ! Laden lº
» 75 464
7 da alto, invece di: »olla mettesi: »colla“.

In conseguenza del foglio di ordinanze vien da appendere


al Regolamento d'Istruzione nel S. 50 pag. 90 Nr. 557:
»I caporali Nr. 6 e 7 armati di archibugi incamerati, in
» rango e file, nel tiragliare, come pure in tutte le occa
»sioni portano ognora l'archibugio nel modo stabilito pei ti
»ratori ed al pari di questi eseguiscono i maneggi d'armi e
»le dimostrazioni d'onore che da loro si richiedono.
»Nei casi ove i caporali-tiratori si trovano coll' archibu
»gio a bajonetta incannata essi lo portano come gli altri sot
»tufficiali, portano il fucile, prestando pure gli onori nella
» maniera per questi prescritta. «
PARTE PRIMA.
Ammaestramento del soldato per essere impie
gato nell' ordine chiuso di battaglia.
Capitolo primo.
Ammaestramento del singolo soldato.
S e zio ma e prima,
Istruzione senza fucile.
Ad ogni sortita deve il soldato essere vestito secondo l'or- 1.
dine dato in proposito dal comandante della truppa, sempre
però a norma delle prescrizioni e pulito.
La prima istruzione succede, ov è possibile, indivi-2.
dualmente. Richiedendo le circostanze di dover istruire di
versi soldati unitamente, essi allora saranno da collocarsi
distanti d'un passo l'uno dall' altro.
S. 1. Della posizione.
Una buona posizione è la base dei giri, degli allinea- 3.
menti e della marcia. Ella dev' esser diritta, naturale,
non sforzata. V
I talloni vengono posti sull' istessa linea e tanto vicini 4.
l'uno all' altro, quanto lo permette la costruzione dell'uo
mo. Le punte dei piedi sieno egualmente rivolte all' in
fuori di tanto, che la distanza dall'una all'altra comporti
la lunghezza del proprio piede. Le ginocchia sieno tese
senza sforzo, le anche orizzontali, ed il busto poggi egual
mente su ambedue; il ventre non sia compresso all'indentro,
nè sporgente all'infuori; il petto ed il busto si levino dalle
anche e naturalmente si portino alquanto in avanti; le spalle
senza sforzo si abbassino e si ritirino a pari altezza così che
il petto si presenti libero. Le mani posino col palmo natural
mente sulle coscie, vale a dire non sieno nè tenute stenta
tamente discoste, nè attaccate alle medesime ed il pollice stia
in linea coi calzoni. La testa si tenga dritta e libera all'insù,
il mento senza sforzo si ritiri un poco e lo sguardo sia
diretto in avanti. Il peso del corpo gravita uguale sul centro
delle piante dei piedi.
Dalla primitiva posizione bisogna da principio obbligare 5.
il soldato di sollevare adagio i talloni ed abbassarli con
Regolam. d' Istruz. per l'Infant. 1
2
pausa di nuovo, affinché impari a mantenersi sui metatarsi
dei piedi e si disavezzi a lasciar gravitar il peso del corpo
all' indietro sui talloni; cosa che in generale, e più partico
larmente nella marcia sarebbe di grande impedimento. e

6. La posizione vuol essere giudicata alla distanza di 3 o


4 passi sempre dal basso all' alto; guardata di fronte e
di dietro, la linea di mezzo del corpo dovrebbe presen
tarsi perfettamente perpendicolare, guardata però di fian
co, un poco inclinata in avanti. Onde mettere il soldato
nella vera posizione non giova da principio quasi a nulla
l'insegnamento e poco l'esempio; il soldato deve essere adat
tato alla posizione meccanicamente, cioè, mediante il tatto,
ed avvertito de' suoi errori, obbligato a correggerli; ben os
servando però che i mezzi necessari in proposito non sieno
mai da applicarsi con maniere burbere e ruvide, ma bensì con
calma e pazienza.
7. Essendo che il soldato si stanca quando rimane per lungo
tempo nella prescritta posizione, di quando in quando sarà
da comandarsi: » Ruht /* Criposate!), dopo di che gli è
- concesso di muoversi, senza però scostare il tallone sinistro
dal suo posto. a

8. Per ritornare alla dovuta posizione si comanda: » Habt


Acht! « Cattenzione O, al che il soldato riprende l'attitudine
di prima e vi rimane immobile, fino a che segue un altro
comando.
9, L'avvertimento: » Habt Acht 'º Cattenzione. O non si
applica soltanto nel caso sopracitato, ma serve in generale
a richiamare l'attenzione, prima di ordinare un movimento
od'un maneggio d'armi, ed a tal fine il comandante a suo
giudizio potrà premetterlo a qualsiasi voce di comando.
10. Avendo la recluta imparato a mantenere la posizione per
lungo tratto di tempo, le saranno da spiegarsi il significato,
la distinzione e l'espressione delle voci di comando in gene
rale; indi si passerà all'istruzione dei giri di testa.

e S. 2. Dei giri di testa.


e
11. Al comando: » Rechts Clinks) – selhaut ! “ (guardate a
dritta – a sinistra D il soldato, senza punto contorcere le
spalle, gira la testa prontamente dalla parte ordinata, ma
solo di tanto, che nel volgerla a dritta sia l'occhio sinistro,
nel volgerla a sinistra sia l'occhio dritto in linea colla metà
del corpo.
12. Per rimettersi si comanda: » Habt – Acht ! « Catten
zione. O, al che il soldato ritorna lestamente colla testa nella
prescritta posizione, dirigendo lo sguardo in avanti.
i 3. ue. La testa non sarà giammai da volgersi di più di quello
3
-

che or ora fu stabilito; poichè girandola maggiormente si


smuoverebbero le spalle dalla loro posizione, cosa che sa
rebbe di grande pregiudizio particolarmente negli allinea- e
menti.

S. 3. Dei giri di corpo.


Il giro di corpo o è intero, o mezzo, o doppio, vale a 14.
dire: un giro intero si è quello, quando il soldato si volge
a dritta od a sinistra tanto, che la faccia stia là dove prima
di muoversi si trovavano le spalle; un mezzo giro, quando
il soldato compie la metà del giro testè spiegato (sotto l'an
golo di 45 gradi); un doppio giro, quando il soldato ese
guisce due giri interi con un movimento solo in maniera, che
la faccia sia rivolta dalla parte, dove nella primitiva posi
zione si trovava il dorso. - -

Tutti i giri di corpo che si fanno di piede fermo si ese- 15.


guiscono sempre sul tallone sinistro, alzando lievemente il
metatarso sinistro ed il tallone dritto.
Il peso del corpo durante il giro poggia sul tallone sini- 16
stro, il quale non dovrà mai essere rimosso dal suo posto;
e per facilitare il movimento, in proporzione del giro, farà
d'uopo di dare col metatarso dritto una spinta sul terreno,
la quale avrà azione fino a che sia compiuta pressocchè la
metà del giro; finito ch'egli sia si porrà il piede dritto nella
voluta posizione vicino al sinistro ed il peso del corpo gra
viterà ancora su ambedue i piedi.
Il giro intiero succede al comando: » Rechts Clinks) – 17.
umn! “ Cgiro pel fianco dritto – sinistro) dalla parte indicata.
Per eseguire il mezzo giro vien comandato: » Halb – 18.
reehts! (links!)“ – (mezzo giro a dritta – sinistra).
Per ritornare dal mezzo od intero giro alla posizione 19.
primitiva vien comandato: - Front ! “ Cfronte O facendo pure
un mezzo od intero giro dalla parte corrispondente. -

Il doppio giro si eseguisce al comando: Reart – 20.


euela! “ CVoltatevi 'O. -

Alla voce di : » Keinrtº il soldato porta la mano dritta 21,


in addietro prontamente e rasente al corpo, impugna alla
metà l'orlo inferiore del coperchio della giberna in maniera,
che il pollice stia al di dentro e le altre dita chiuse si trovino
al di fuori della medesima; in pari tempo tira all' ingiù
la giberna e la preme contro la schiena, non scostando
però il gomito dritto dal corpo. Al susseguente: » esuela! -
si compie sempre in un tempo solo un doppio giro a sinistra,
eseguito il quale la mano destra, abbandonando la giberna, -
-

ritorna nella prescritta posizione. -

Affinchè nell' eseguire i giri il soldato impari a man- 22.


tenere il corpo in equilibrio, dovranno questi dapprima effet
4 S:
s
4 -

tuarsi adagio, poi con celerità quando egli avrà acquistato


maggiore destrezza. -

23. Compiuto ogni giro, l'istruttore guarderà se il mede


simo sia stato eseguito perfettamente e se il tallone sinistro
non si sia smosso dal posto; di più esaminerà la posizione
del soldato ed all'uopo la correggerà.

S. 4. Della marcia.
La marcia in avanti ed in addietro.

24. Lo scopo della marcia si è di guadagnare possibilmente


gran tratto di terreno nel più breve tempo, risparmiando in
uno, per quanto si possa, le forze del soldato; e la medesima
allor soltanto giungerà a perfezione quando s'abbia ottenuto
questo intento. Il portamento agile ed affatto sciolto della
persona, siccome fu insegnato per la posizione, è il requi
sito il più essenziale a tal fine.
25. La lunghezza del passo è stabilita in modo che cinque
passi importino due tese di Vienna.
26. Per la celerità, ovvero per la cadenza del passo è pre
fisso, che al minuto si facciano 105 sino a 108 passi.
27. All' avvertimento: »Mit der Front marschiren lº (mar
cia di fronte O il peso del corpo passa sul piede destro,
poichè la marcia deve sempre incominciarsi col piede sini
stro. Al comando: »Marsch – Eins!- CMarcia – uno!)
che ne segue immediatamente, il soldato alza il piede sini
stro a ginocchio teso e lo porta tanto in avanti, che nel
porlo a terra sia arrivato alla lunghezza del passo prescritto.
In pari tempo solleva egli il piede destro in modo che il
ginocchio sia piegato e che la punta del piede tocchi ap
pena il suolo. Qui v' è da badarsi particolarmente che il
soldato ponga a terra il piede sinistro del tutto uguale e
senza ritirarlo in modo, che nè il busto nè le anche va
cillino. Dopo una pausa, la quale sarà da misurarsi se
condo l'abilità del soldato e che però non potrà prolungarsi
più di due secondi al massimo, onde non riesca troppo
difficile il mantenere l'equilibrio del corpo, sarà dato il
comando: »Zvvei! « Cdue!), dopo di che portato in avanti
il piede dritto si alzerà il sinistro nel modo suindicato, se
guitando alternativamente a far così al comando: » Eins,
Zwei! “ Cuno, due!). Colla destrezza crescente del soldato
sono da abbreviarsi man mano queste pause nel contare, ed è
da passarsi in fine alla cadenza della marcia prescritta. -

28, Questo esercizio sarà da ripetersi spesso nelle prime


settimane dell' istruzione, e da rinnovarsi pur anche coi
soldati già ammaestrati, che avessero perduta la pratica.
29. Per far cessare la marcia si comanda: »Irantº Calt!D
o
il soldato compisce il passo in tutta la sua lunghezza col
piede posteriore, unendovi l'altro nella prescritta posizione
e rimanendo immobile. - -

Il passare dalla marcia all' altº, e da questo ancora 30.


alla marcia al comando: -Marscia!- Cmarcia O dovrà di
ligentemente esercitarsi col soldato, affinchè s'avezzi a fer
marsi all'istante e del pari a sortire prontamente, osservando
in special modo che al comando: - unait!- Catt !) il corpo
non si ritiri.
Qualora il soldato abbia ottenuto qualche po' di de-31.
strezza nel marciare, l'istruttore postandosi innanzi a lui
alla distanza di 20 passi circa, lo farà venire direttamente a
sè, affinchè impari a marciare in una linea perfettamente
retta. Essendo in fine il soldato sufficientemente addestrato
nella marcia, dovrà egli essere abituato a mantenere l'eguale
cadenza prescritta. - .

Questo gli s'insegnerà per mezzo della marcia battuta 32.


dal tamburo, oppure dove ciò non fosse fattibile, mediante il
comando di: » Eins, zwei. e ins, zwei! “ (uno, due,
tuno, due O ecc. pronunciatolo sempre nella cadenza dovuta.
Al comando: »Verkürzt den – sclaritt! - Caccorciate il 33.
passo O dato dall' istruttore durante la marcia, il soldato
compisce il passo, conservando la cadenza, nella mezza
lunghezza e riprende ancora la prescritta lunghezza del
medesimo al susseguente comando: » Im vollen – schritt! «
(a pieno passo !)
Onde il soldato impari a riacquistare tosto il passo, qua-34.
lora lo avesse perduto, si stabilisce che il passo debba
prendersi in modo, che al principio della marcia il piede
sinistro si ponga sempre a terra contemporaneamente alla
prima battuta del tamburo. -

Per riprendere adunque il passo conveniente a norma 35.


delle circostanze, serve al soldato il cambiare del passo, al
qual uopo egli pone avanti con doppia celerità il piede po
steriore sino al tallone di quello che si trova in avanti, e
ritorna con questo a far nuovamente il passo.
Questo cambiare del passo sarà da principio da eseguirsi 36.
al comando: » Wechselt – Seiaritt! º Ccangiate il passo!),
in seguito però senza comando, ad un semplice avverti
IIlent0.

La marcia in addietro (ossia retrograda) ha luogo per 37.


brevi tratti soltanto, e si eseguisce al comando: »Rick
avärts –- Marsein : « Cin addietro marcia!); il passo s'in
comincia egualmente col piede sinistro facendolo a metà in
lunghezza di quello in avanti , e strisciando leggermente il
suolo colla punta del piede che si porta in addietro.
Al comando: - trait ! - Calt D si nnisce all' altro il 38.
6

piede che si trova in avanti e che si è levato per fare il


passo retrogrado.
39. Avendo il soldato infine acquistata bastante abilità nell'
eseguire i giri e nel marciare, saranno allora da esercitarsi
i giri interi: » Rechts e links um! - Opel fianco dritto e sini
stro!) anche durante la marcia, i quali però, senza inter
rompere la medesima, vanno eseguiti sul metatarso del piede
che si trova in avanti; di conseguenza verrà data la voce di
comando: »Um ! º nel momento in cui il soldato pone a
terra o l'uno o l'altro piede.
S. 5. Dell'obbliquamento ossia della marcia in direzione
obbliqua.
40. L'obbliguamento si eseguisce sempre sotto un angolo di
45 gradi, tanto da piede fermo che durante la marcia.
41. Per l'obbliquamento da piede fermo si dà l'avvertimento:
Ziehung rechts – links (obbliquamento a dritta – a sini
stra!), indi si comanda: » Halb – reclats – links! - (mezzo
giro a dritta – sinistra O, al che il soldato, eseguito il mez
zo giro dalla parte ordinata porta il peso del corpo sul piede
dritto ed al susseguente: »Marsela! * Cmarcia O incomin
cia la marcia nella nuova direzione ottenuta col giro di corpo
e secondo le regole indicate nel precedente S.
42. L'obbliquamento durante la marcia succede, premesso
che sia l'avvertimento: Ziehung rechts – links Cobbliqua
mento a dritta – sinistra O, al comando: Halb – reclats –
Iinalas! “ Cmezzo giro a dritta – sinistra D dopo il quale il
soldato, fatto il mezzo giro dalla parte ordinata, continua
la marcia senza frapporre indugio.
13. Al comando: »HaIt! « Calt'!) dato durante la marcia,
il soldato si ferma immantinente ed attende, o il comando:
»Marsela! * Cmarcia!) per continuare l'obbiquamento, op
pure quello di: » Front ! « Cfronte!) per terminarlò.
44. Il cessare l'obbliguamento durante la marcia ha luogo al
comando: » Grad – aus! - Cdritto in avanti O, al che il sol
dato facendo il corrispondente mezzo giro di corpo riprende
la posizione di prima e continua la marcia in linea retta.
45, Riguardo al pronunciare le voci di comando al principio
ed alla fine dell' obbliquamento durante la marcia, sarà da
contenersi analogo al Nr. 39.

S. 6. Degli onori militari.


46. Trovandosi il soldato senza fucile e fuori di rango e fila
vestito come il solito, avrà egli da rendere gli onori dovuti
ad ogni superiore sempre nel modo istesso.
fa7. Per salutare un superiore che si trova fermo dinanzi a
lui, il soldato, senza abbassare la testa nè spingerla in sù,
- 7

leva liberamente il braccio sinistro non distaccando però il go


mito dal corpo, e tiene la mano col palmo rivolto verso la
faccia dalla parte dell' occhio sinistro in modo, che le punte
delle dita unite tocchino la visiera della copertura del capo,
e se avesse il bonetto le medesime tocchino l'orlo di sotto;
rimanendo in questa posizione il tempo che impiegar puossi
a contare uno, due, tre nella cadenza di marcia, quindi si
rimette portando cioè la mano sinistra prontamente al fianco.
Passando un superiore davanti ad un soldato, questo 48.
volge la testa dalla parte donde viene il superiore, lo saluta
eome fu prescritto alla distanza di tre passi, senza torcere
le spalle lo accompagna colla testa intanto che passa,
girandola adagio adagio sino a che si sia allontanato di altri
tre passi, dopo di che si rimette.
Passando il soldato davanti ad un superiore o davanti 49.
ad una sentinella (ambedue fermi), il soldato avvicinatosi di -
tre passi volge la testa verso di loro, rende il saluto, e si
rimette poi quando vi è oltrepassato di altri tre passi.
Essendo però il superiore stesso in camino, gli si rende il 50.
saluto nella stessa maniera nell'atto ch' egli passa.
- Nell' incontrarsi però nella Famiglia Imperiale, oppure 51.
- nel Santissimo, il soldato prima farà sempre fronte verso di
essi alla distanza di tre passi, volgendovi pure la testa;
nel primo caso renderà il saluto prescritto, e nel se
condo si metterà in ginocchio a norma del Nr. 91-94, la
sciando in ciò fare la mano dritta pendere lungo la coscia.
Portando il soldato qualche cosa in una mano, egli non 52.
farà mai fronte, nè incontrandosi nel Santissimo si porrà in
ginocchio, ma saluterà in passando secondo il Nr. 49, sempre
però colla mano che è libera.
Portando il soldato qualche cosa in ambedue le mani, 53.
non avrà che con aspetto militare a guardare in volto il su
periore in passando.
S e zi o n e s e c on d a,
Istruzione col fucile.
Quando il soldato avrà acquistata abilità sufficiente nella 54.
posizione, nei giri e nella marcia, si procederà all'istruzione
col fucile.

S. 7. Della posizione col fucile.


Il soldato porta ad ogni sortita il fucile senza la bajo- 55.
netta incannata, costantemente in isbieco sulla spalla sini
stra, tenendo il calcio impugnato nel modo seguente.
- La prima falange del pollice della mano sinistra posa
sulla vite superiore del calcio, l'indice si addatta alla roton
8

dità di esso e le altre dita chiuse all'indice, trovansi insieme


a lui colle prime due falangi attaccate internamente al piatto
del calcio. Il gomito sinistro conserva la posizione naturale,
l'antibraccio è pressocchè orizzontale, l'incurvatura della
molla del coperchietto si trova all' altezza della clavicola. Il
fucile poggia possibilmente in equilibrio sulla spalla sì, che
guardato di fronte non deve scostarsi dalla retta linea, nè a
dritta nè a sinistra.
Questo modo di portare il fucile chiamasi : »La posi
zione del porto d'armi. «
57.
Nell'eseguire i giri di corpo e nel marciare, il fucile
deve conservarsi sempre nella prescritta posizione.
58. Dnrante la marcia è concesso al soldato in tutte le oc
casioni di muovere naturalmente il braccio dritto, cosa che
però non deve punto degenerare nè in un penzolare smodato,
e meno ancora in un movimento stentato e misurato dietro
a regole prefisse.
59. Quando si comanda: » Ruht!- Criposate!) il soldato si
contiene a norma del Nr. 7, però al seguente comando: » Habt
Achtſ“ (attenzione O porta sempre il fucile come lo aveva
prima del Ruhtſ“ (riposate!) rimettendosi in pari tempo -
alla prescritta posizione.

S. 8. Dei maneggi d'armi.


60. Ogni maneggio d'armi è composto di uno o di diversi tempi,
ciascuno dei quali si eseguisce dietro un comando proprio.
61. A maggiore schiarimento della seguente spiegazione
sono numerati i movimenti dei quali è composto ciascun
tempo; e nella prima istruzione essi devono in tal ordine
essere insegnati e dimostrati al soldato e da lui eseguiti
dietro la numerazione. Questa da principio sarà da farsi adagio
adagio, poi sempre più presto sino a che ogni tempo si ese
guisca quasi in un movimento solo; la medesima cesserà poi
del tutto, e l'esecuzione di ciascun tempo succederà sempre
immediatamente al comando. L'esercizio dei maneggi d'armi
colla numerazione non avrà luogo che nell'istruzione indivi
duale del soldato, giammai in quella di rango o di riparti
maggiori. -

62. I maneggi d'armi devono sempre mandarsi ad effetto con


prontezza e brevità, rasenti al corpo e senza perdere la buona
posizione voluta; dopo ogni movimento però, farà d'uopo che
ciascuno rimanga immobile, e l'istruttore correggerà gli errori.
Essendo che un singolo movimento si sia eseguito dif
fettosamente, sarà da avvertirsi: - Herstellt (« Crimettetevi !)
dopo di che il soldato riprende la posizione avuta prima.
Voci
di comando. Spi e gaz io n e.
I. In Arm und Schultert.

(Al braccio l'arma e portar l'arma.)


In – Arman ! 1. La mano sinistra porta il calcio ab
CAl braccio basso alla coscia, la destra impugna il man
l'arma O cante del calcio. 2. La mano sinistra abban
dona il calcio, e l'antibraccio sinistro si pone
sopra il dritto. Le dita della mano saranno
disposte in guisa che il pollice stia colla pri
ma falange sulla cucitura interna della manica,
le altre dita chiuse e volte all'ingiù sull'anti
braccio dritto, ed il fucile liposa col martello
sull' antibraccio sinistro.
Schul – 1. La mano dritta lascia cadere il fucile 64.
tera ! sulla spalla, la sinistra impugna il calcio e
CPortate 2. porta il fucile nella prescritta posizione,
l'arma O mentre che la destra ritorna prestamente al
fianco. -

Nei casi dove si concede al soldato di 65.


riposarsi un poco perchè rimasto per lungo
tempo nella posizione dell' : »In Arm º
Cl arma al braccio O potrà il medesimo ab
bandonare l'incavatura del calcio colla mano
dritta e portarla comodamente al fianco. Prima
però di eseguire un altro maneggio d'armi,
la mano destra dovrà di nuovo impugnare
il mancante del calcio,
Avendosi da eseguire il giro doppio col 66.
fucile al braccio: CIn Arm !) la mano dritta,
come nel Nr. 21, impugna la giberna, e fatto
il giro ritorna nella sua posizione di prima.
- l

II. In die Balance, beim Fuss und Schultert.


(In bilancia l'arma, arma al piede e portar
l'arma.)
In die – 1. La mano sinistra porta il calcio ab- 67.
Balance ! basso alla cºscia, girando in pari tempo il
(In bilancia fucile in modo, che la rotondità del calcio
l'arma O stia innanzi la metà della coscia sinistra
e che la canna guardi a dritta. 2. Il braccio
destro si porta all' insù rasente il corpo; la
mano dritta impugna il fucile all' altezza
della spalla sinistra, e nel frattempo che la
º 10

Voci
di comando Spieg a z io n e. .
mano sinistra ritorna al fianco, girando la
canna all' indietro, a braccio piegato lo porta
abbasso al fianco destro, lo lascia scorrere
nella mano e lo impugna in equilibro al di
sopra della fascetta inferiore, spingendo in
pari tempo la bocca del fucile davanti alla
spalla pressocchè d'una spanna.
Coll' arma in bilancia non si eseguiscono
che i mezzi e gl'interi giri di corpo.
Il fucile si posa a terra unicamente dal
movimento: » In bilancia l'arma* CIn die Ba
lance.)
68. Beim – La mano dritta spinge il calcio un poco
Fusss! in avanti e posa il fucile piano a terra in mo
CArma al do, che la punta del calcio si trovi in linea
piede!) colla punta del piede e che la canna sia ap
poggiata alla spalla. La mano dritta tiene il
fucile a braccio naturalmente piegato in ma
niera, che il pollice stia di dietro sulla can
na e le altre dita sulla cassa.
69. Il fucile si prende sempre: » beim Fuss 'º
Cl'arma al piè O quando si vuol concedere
maggior riposo al soldato, rimasto lungo
tempo nella posizione di piede fermo.
Per prender l'arma in bilancia dal : » beim
Fuss /* s'impugna ancora al comando: » In die
– Balance !- Cin bilancia l'arma!) piena
mente il fucile in equilibrio, spingendo la
bocca del fucile per quasi un palmo davanti
alla spalla. -

70. Schul – 1. La mano dritta slancia il fucile all' in


tera ! sù, facendolo scorrere in mano ed impu
(Portar gnandolo di nuovo sotto alla fascetta inferiore;
l'arma O girando poi la canna di fronte prontamente e
(Dal movi rasente il corpo, lo porta innanzi alla coscia
mento : » in bi
lancia l'arina º
sinistra, e ne impugna il calcio colla mano
e: » al piede sinistra; 2. quest' ultima rimette il fucile in
l'arma“.) ispalla nella posizione dovuta spingendo il
calcio in sù ed in avanti, intanto che la ma
no dritta ritorna sollecita al fianco.

III. Portare l'arma a pioggia e rimettersi


71. Ver – 1. Il fucile e le mani si mettono nella
deela i posizione insegnata per il primo movimento!
Voci
di comando. Spieg a z io n e.
CL'arma a dell': . In Arm (º Cal braccio l'arma D.
pioggia!) 2. La mano dritta lascia cadere il fucile in
avanti, la sinistra lo piglia presto alla fa
scetta inferiore e lo tiene pienamente impu
gnato; 3. poi lo spinge coll' imboccatura
all'ingiù e col collo del calcio sotto l'ascella,
mentre che la dritta ritorna presto al fianco.
La bocca del fucile distà pressocchè un piede
da terra, ed a bajonetta incannata, la punta
di questa quasi sei pollici. L'acciarino trovasi
dietro al gomito, la parte superiore del brac
cio preme il fucile al corpo.
Schul – 1. La mano sinistra rialza il fucile ver 72.
tera ! ticalmente, e la dritta impugna il mancante
CPortar del calcio; 2. dopo di che si rimette il fucile
s
l'arma O nella prescritta posizione in spalla nel modo
spiegato per il movimento dello » Schultert («
Cportar l'arma O dall' » In Arm (º Cal braccio
l'arma O
IV. Ispezione d'armi e rimettersi.
Zur Visiti 1. Come il primo movimento dell' In Armlº 73.

rung des – Cal braccio l'arma O. 2. La mano destra tira il


Gevvelars ! fucile abbasso di tutta la lunghezza del braccio
(Ispezione e in pari tempo la sinistra lo impugna al di so
i d'armi!) pra della fascetta inferiore; 3. questa girando
l
º il fucile in modo, che la bacchetta stia verso
il corpo, lo porta del tutto abbasso al fianco
i sinistro e lo posa piano a terra mentre che la º
| dritta lo impugna prontamente all' imbocca
l

tura. Il piatto del calcio sta accanto al piede


sinistro, la rotondità di esso si trova in linea
colla punta del piede e la fascetta media in
linea colla metà del corpo.
Il braccio sinistro è piegato con naturalez
za, la mano tiene il fucile leggermente impu
gnato e lo preme un poco al corpo. Il pollice
della mano
canna a drittadestra sta ritto
ed a canto in bacchetta,
della sù lungo lae r

la sua punta in eguale altezza coll' imboc


catura della canna.
Gli uomini piu piccoli devono scostare
il calcio dal piede di tanto, che la bocca del
fucile venga in linea col mento.
12

l o ci
di comando. Spi e g a º io n e.
74. | Ladstock in 1. si piglia la bacchetta col pollice e
– La naf ! coll' indice piegato sotto all' intaglio e si
CBacchetta estrae dal ripostiglio, sin che il braccio sia
in canna D disteso. 2. La mano scorre presto in giù
lungo la bacchetta, la impugna pienamente
giunta che sia sopra l'imboccatura, la estrae
del tutto e la introduce tanto nella canna,
che il mignolo tocchi la bocca. 3. La mano
aprendosi lievemente lascia scorrere la bac
chetta nella canna, impugnando poi l'imboc
catura nel modo indicato nel Nr. 73.
Quegli che visita, osserva ora se i fucili
sieno scarichi come è prescritto, oppure se
in seguito ad un ordine avuto prima si tro
vino carichi.
75.
• Versorgt den 1. Si ripiglia la bacchetta col pollice
– Iaad ed indice, e slanciata di tutta la sua lun
sto ela! ghezza fuori della canna, a braccio teso e con
CRimettete la tutta la mano si la riprende alquanto sotto
bacchetta!) alla metà di essa dirigendo nello stesso tempo
uno sguardo sul bocchettone; 2. s'introduce
la bacchetta nel medesimo spingendola nel
ripostiglio fino a che il mignolo tocchi la
bocca del fucile. 3. S impugna quindi di
nuovo la bacchetta a braccio teso, introdu
cendola nel canale sinchè la mano pervenga
all'imboccatura, poi rimessa del tutto s'im
pugna la bocca del fucile nella maniera già i
n0ta. - - sº

Volendosi prendere al soldato il fucile


per visitarlo esternamente, egli lo abban
dona presto con ambe le mani e le porta al
fianco. Quando, poi, seguita l'ispezione, gli
vien restituita l'arma, egli la riprende colla
mano sinistra al di sopra della fascetta infe
riore, e rimette tosto il fucile e le mani nella
posizione di primn.
'77. Schul – t. Il fucile viene alzato colla mano si
tert! nistra, girandolo in pari tempo colla canna
CPortar in avanti, perpendicolarmente tantº alto che,
l'arma ! ) a braccio teso, la mano dritta possa impu
gnarlo al mancante del calcio; 2. la medesima
leva poi il fucile per quanto è necessario e
lasciandolo cadere sulla spalla torna sollecita
13

Voci
di comando. | Spi e g a z io n e.
a --- -
a fianco, intanto che la sinistra impugnato il
calcio lo addatta nella posizione dovuta.
L'ispezione d'armi per regola ha luogo 78.

-- -
ad ogni sortita e dopo ogni entrata di truppa.
Alla sortita pel solito esercizio, il sol 79.
dato, dopo l'ispezione d'armi al comando:
» Pfropf in Lauf!- Cturacciolo in canna D
prende dalla giberna il turacciolo da manovra
e lo introduce nella canna, dopo di che viene
comandato: »Schuttert! Cportate l'armi D.
All'entrata della truppa si fa l'ispezione 80.
d'armi, oppure a norma delle circostanze si
fa estrarre la carica dai fucili, che per caso
| si fossero trovati carichi, ed immediatamente è
dopo si ordina alla truppa di sciogliersi »Ab
treten“, al che il soldato prima d'andarsene
dovrà disarmare il martello cosicchè posi sul
dente.

Entrando però la truppa dal solito eser 81.


cizio si potrà, secondo le circostanze, om
mettere l'ispezione d'armi, ed il soldato dopo
l'avvertimento »Abtretenº (scioglietevi) ri
versato ch'abbia dalla canna il turacciolo lo
metterà di nuovo nella giberna.

V. Incannare e rimettere la bajonetta.


Pflanzt das 1. Si porta il fucile nella stessa posi 82,
– Baio zione come per l'ispezione d'armi. 2. La
net ! sciato cadere il fucile nella piegatura del
CBajonetta braccio destro, la mano dritta impugna il
in canna D manico della bajonetta, premendo in pari
tempo il fucile moderatamente al corpo. 3. La
medesima cava la bajonetta dal fodero vol
tandola con la punta in alto, la mano sinistra
riprende il fucile e lo riporta nella posizione
di prima. 4. La mano dritta pianta la bajo
netta nella canna in modo, che il ponticello
stia precisamente sopra il quadrante e la
molla della bajonetta, spingendo il manico
tanto in giù sino a che la detta molla vi si
sia incastrata. 5. Si porta senza comando
l'arma in spalla, come dopo l'ispezione
dell' armi.
14

Voci
di comando.
Spiegazione.
83. Versorgt das 1. Il fucile si porta nella medesima posi
– Balo zione come per incannare la bajonetta. 2. La
nnet! mano dritta premendo in dentro la molla della
(Rimettete la bajonetta coll' indice e medio e facendo forza
bajonetta O col pollice in opposto, leva la bajonetta dalla
canna. 3. Lasciato cadere il fucile nella pie
gatura del braccio destro, colla mano sinistra
si tira in avanti lo scartoccio del portabajo
netta e si rimette nel fodero la bajonetta
stessa. 4. Il fucile e le mani vengono ripor
tate nella posizione indicata nel 1º tempo, e
5. l'arma va rimessa in ispalla, senza comando
e come nel movimento per incannare la bajo
netta. -

84. L'incannare ed il rimettere la bajonetta


durante la marcia si eseguiscono nel modo
istesso colla sola differenza, che il fucile
viene portato alquanto sollevato da terra ed
il calcio spinto un poco in addietro.

VI. Calare la bajonetta e portar l'arma.


85. Fällt das – Nell'istruzione non è sempre necessario
Baionet! di piantare la bajonetta.
CCalate la 1. Il fucile va portato nella posizione
bajonetta O indicata pell': »In die Balance /* (in bilancia
l'arma!) e colla mano destra impugnato pie
namente al collo del calcio. 2. La mano dritta
strappa il fucile rasente al corpo portandolo
sul fianco destro, mentre la sinistra pigliatolo
alla fascetta inferiore, lo tiene gagliardamente
impugnato con tutta la mano. L'antibraccio
sinistro pressocchè orizzontale poggia al
corpo, il braccio dritto vien ritirato all'ingiù,
che il forte della cassa insieme al guarda
mano stia sotto alla giuntura dell' anca,
per cui la bajonetta sia diretta per isbieco
all' alto. La canna guarda a dritta, l'acciarino
all'ingiù.
86. Schul – 1. Il fucile alzato con ambedue le mani
tert! e rivoltolo in pari tempo colla canna in avanti,
CPortar vien portato verticalmente dinanzi alla coscia
l'arma!) sinistra. 2. La mano destra lascia cadere il
fucile in ispalla ritornando sollecita al fianco,
Voci
di comando. - Spiegazione.
frattanto che la mano sinistra impugnato il
calcio ripone l'arma nella posizione dovuta.
Durante la marcia si mette ognora in 87.
resta la bajonetta dall'arma in bilancia, per
cui il soldato al rispettivo comando, slancia
prontamente il fucile in alto, e voltando la can
na a dritta, lo impugna pienamente colla ma
no sinistra alla fascetta inferiore, e colla dritta
al mancante del calcio, portandolo così nella
posizione prescritta: al comando poi di:
»IMalt! - Calt D oppure alla voce di: »Al
Iarm ! “ Callarme O dato durante la marcia,
si ferma all'istante e porta l'arma in spalla
senza aspettare ulteriore comando.

VII. Presentare e portar l'arma.


/
Präsen – 1. Come il 1ºº tempo del . » Fällt das Ba
tirt ! jonetſº (Calate la baionetta O. L'arma va
CPresentate portata nella positura accennata nel primo
l'arma !) movimento dell' » in die Balance'- Cin bilan
cia l'arma O e colla mano destra impugnato
il mancante del calcio. Questo movimento è
da eseguirsi vivamente marcato. 2. La mano
destra tira direttamente in giù il fucile vicino
- al corpo, girandolo nello stesso tempo in
no modo, che la correggia del fucile guardi in
avanti e che la cresta del martello tocchi
l'anguinaglia vicino alla giuntura dell' anca.
Contemporaneamente la mano sinistra scorre
sollecita dal calcio in sù, ed impugna il fucile
in guisa, che il mignolo tocchi la curva della
molla del coperchietto, il pollice stia disteso
lungo la cassa e le altre dita unite colle
punte si aggrappina all'orlo della medesima.
La mano destra dopo aver girato il fucile, lo
tiene nell' ottenuta posizione leggermente al
mancante del calcio in maniera, che il pollice
si trovi di dietro, la metà dell' indice preci
samente sotto al guardamano, e le altre dita
stieno lievemente chiuse all' indice. I gomiti
restano naturali al corpo, il fucile stà perfet
tamente perpendicolare, ed il peso del mede
simo poggia sulla mano sinistra.
16

Voci - - º
di comando. Spiegazione. ,
Schul – 1. La mano sinistra leva il fucile finchè
tert! la dritta possa del tutto impugnare il mancante
(Portar del calcio. 2. Ambedue le mani con moto vi
l'arma !) vace girano il fucile in modo, che la canna
guardi in avanti, contemporaneamente la mano
dritta lo lascia cadere in spalla e ritorna presto
al fianco, mentre che la sinistra impugnando il
calcio rimette l'arma nella posizione prescritta.
VIII. Mettersi alla preghiera e rimettersi.
Questo ed il seguente movimento si fanno
dalla posizione di: »Beim Fussl- Cl'arma al
piede!)
Stellt euch La mano sinistra si leva prontamente
230110) – come per il saluto.
Gebet !
CMettetevi
e alla pre
ghiera!)
90. Herstellt La mamo sinistra ritorna rapidamente al
euch vom – fianco.
Gebet !
CRimettetevi
dalla pre
ghiera O
IX.Inginocchiarsi per la preghiera e rimettersi.
91. Kniet nieder 1. Le punte dei piedi si uniscono pron
23mt.270 - tamente finchè si tocchino. 2. Il piede destro
Gebet ! va portato in addietro insieme al corpo senza
(Inginoc chinarsi avanti, ed il ginocchio abbassato a
chiateci per terra in maniera, che la parte inferiore della
la preghie coscia sinistra sia perpendicolare al terreno;
ra!) il piede destro va appoggiato colla punta al
suolo. Il fucile resta nella sua posizione ver
ticale, impugnato pienamente dalla mano
dritta. La mano sinistra posa piatta sul gi
nocchio, che le punte delle dita sieno in linea
col medesimo.
92. Czako Oder 1. La mano sinistra spinge col pollice
Grenadier il sottogola davanti al mente, indi prende
miitze-alo ! il giaco a sinistra del pompone in modo, che
CScopritevi!) questo stia tra l'inforcata dell'indice e medio;
2. il giaco viene presto levato di testa e colla
cavità posto sul ginocchio in guisa che il
17

Voci
di comando. Spieg a 2 i on e.
medesimo stia verticale e la visiera guardi a
sinistra. Il berrettone da granatiere si prende
col pollice, indice e medio dalla mostra e si
lo pone sul ginocchio al pari del giaco. 93.
Czako oder 1. Il giaco, dall' avanti in addietro, si
Grenadier assetta bene in testa, senza chimarla in avanti,
miitze-auf! il sottogola viene tirato sotto al mento e
CCopritevi!) la mano sinistra riposta piatta sul ginocchio.
Auf vom – 1. Il soldato, dando col metatarso dritto 94.
Geleet ! una spinta al terreno, si leva col corpo ritto
CIn piedi lì senza chinarlo in avanti, unisce il piede
dritto al sinistro e riprende la voluta posi
zione di prima.

X. Per giurare e rimettersi.


Zum – 1. Come il tempo per l'ispezione d'armi 95.
selaun irena! » CZur Visitirung des Gewehrs). * 2. La
CPer giu mano sinistra scorre prestamente all' insù ed
rare !) impugna il fucile alla fascetta media sì, che
il pollice stia lungo la scannellatura della bac
chetta.
ACzako Oder 1. La copertura della testa si leva nella 96.
Grenadier maniera già nota, prendendola però colla mano
miltze – ab ! dritta e dalla parte opposta il fucile senza
CScopritevi!) smuovere il calcio viene scostato dal corpo per
quanto il comporti la rotondità del giaco od
altra copertura, la quale viene assicurata dal
pollice sinistro che la comprime alla cassa, ed
in direzione opposta, al corpo; la visiera
guarda a dritta. 3. La mano dritta va levata
lateralmente sì, che il pollice stia all' al
tezza dell' occhio; il pollice, indice e medio
si tengano ritti in sù, le altre fita chiuse.
Cºzako oder 1. Il giaco od altro si riprende e si pone 97.
Grenadier in testa nel modo conosciuto, il fucile viene
2ntitº e – attaccato al corpo colla mano sinistra e colla
auf ! dritta impugnato alla bocca; 2. la prima poi
(Copritevi!) a braccio naturalmente piegato, lo ripiglia al
di sopra della fascetta inferiore.
NSchul – Come nel Nr. 77 pel movimento: »zur 98.
tert ! Visitirung des Gewehrs“ Cispezione d'armi).
CPortar
l'arma O
Regolam. d'Istruzper l'Infant.

:
18

S. 9. Dell' istruzione per la carica e pei fuochi.


99. L'istruzione nel caricare nello sparare vuol essere in
trapresa coll' estrema cura ed attenzione, perchè il soldato
impari a far uso conveniente del suo fucile qual , arma da
fuoco, « ed a caricare e tirare secondo le regole e senza
precipitazione anche nel calore della mischia, cosa che gl'in
spirerà la fiducia necessaria nella sua arma, e gli conser
verà in ogni pericolo il coraggio e la risolutezza.
100. Nell'istruzione elementare sono pure da esercitarsi i tempi
della carica, numerando i movimenti in dettaglio, poscia indi
cando i tempi colle voci di comando insieme alla numerazione
dall' uno sino al sei, in fine senza le voci di comando, colla
numerazione semplicemente. Quest' ultima da principio si con
ta adagio adagio, poi man mano sempre più sollecita, sin
che il soldato ottenga l'abilità di eseguire presto i tempi con
secutivi, sempre però precisi e senca precipitarli; in seguito
si ommette affatto la numerazione, ed i tempi della carica si
effettuano al premesso comando di: » Ladet /* Ccaricate !)
senza interruzione.
101. La prima istruzione nella carica à da farsi colle cartucce
finte di legno, fatte a modo delle vere coi cannelli di carta e
coi fulminanti.
102. Quando poi il soldato avrà acquistato abilità suffi
ciente, sarà da caricarsi e da tirarsi colle cartucce a semplice
polvere e finalmente con quelle a palla.

Voci
di comando. Spieg a 2 i on e.

I. La carica del fucile.


103. La – det! 1. Il soldato fa il mezzo giro a dritta
CCaricate O ponendo in pari tempo il piede destro, senza
rivolgerlo, direttamente in addietro pressocchè
per la lunghezza del proprio piede. 2. Si porta
il fucile nell'istessa posizione, come nel primo
movimento dell': »In die Balance'« Cin bilancia
l'arma!), impugnando colla mano destra il man
cante del calcio. 3. La medesima strappa il cal
cio rasente al corpo verso l'anca dritta, intanto
che la sinistra impugna prontamente il fucile
alla fascetta inferiore; il gomito sinistro rimane
chiuso al corpo. La controcartella poggia
sulla bocca dello stomacò, la mano sinistra è
in altezza della spalla, ed il fucile per isbieco
diretto in avanti. Il pollice insieme alla polpa
della mano sinistra posa lungo la cassa, le altre
19

Voci
Spi e g a 2 i on e.
di comando,
dita chiuse fra di loro s'aggrappano alla
stessa, senza però toccare la canna. La mano
destra, senza che il gomito si stacchi dalla
sua posizione naturale, tiene impugnato il
mancante del calcio. 4. La mano destra si
porta avanti all' acciarino, col pollice pre
mendo contro la cresta del martello, e po
nendo colla seconda falange l'indice curvo
sotto la leva del coperchietto. 5. Quest' ul
timo va aperto con una viva spinta. Aperto
che sia, il pollice rimane sulla cresta del
martello e le altre dita si tengono nella loro
positura curva lateralmente a lui.
Ergreift die 1. La mano destra va ritirata rasente il 104.
Patrone – corpo, e levato che sia col dorso della mano
Eins! il coperchio della giberna, si piglia da questa
CPigliate la con tutta la mano una cartuccia e la si porta
cartuccia – avanti allo scodellino, quivi aggiustandola
Uno O (se ciò non fosse già stato fatto) sollecita
mente nella mano in modo, che la palla tocchi
il mignolo, e che la parte superiore della
carica (la piega del cannello di carta rivolta
all' insù) sia stretta fra il pollice e l'indice.
2 La carta ripiegata della cartuccia viene
col pollice aperta, e giovandosi in così fare
dell'indice, rivolta del tutto; col pollice ed
indice si prende poscia il fulminante di die
tro, mentre la cartuccia resta nella mano lie
Vemente stretta,
Ziinder in 1. Rivolgendo il fucile alquanto verso il 105.
die Pfanne corpo s'introduce il fulminante di tutta la
– Zucei ! sua lunghezza nello scudetto e nel grano,
(proferito ripiegando strettamente il filo del fulminante
lungo)
col pollice all'ingiù del bacinetto e premen
(Fulminante dolo contro il medesimo; le dita si aprono
in baccinetto
e l'indice curvo colla seconda falange stringe
– Due!) sotto allo scodellino il filo della cartuccia, la
quale pende libera. 2. Il pollice va sulla leva
del coperchietto, lo chiude con una viva
spinta e lo stringe contro la canna, la car
tuccia però va ripigliata col pollice e l'indice
precisamente sopra la polvere, e tenendola
stretta e tirandola rapida:nente all' indietro,
separata dal fulminante; il fucile quindi si ri
- 2º -
20

Voci
º di comando.
Spi e g a z io ne.
volge com'era prima. 3. La mano dritta vie
ne poscia sul collo del calcio; il pollice,
indice e medio tengono la cartuccia ben chiusa
e rivolta in alto, le due ultime dita impugnano
il mancante del calcio, e la polpa della mano
poggia sul medesimo. -

106 schwenkt 1. La mano destra spinge il calcio in


zur Ladung giù verso la coscia sinistra di quanto n' è la
– Drei ! lunghezza del braccio, facendo scorrere il
CGirate l'ar fucile nella mano sinistra alquanto aperta, vol
ma per la gendolo in maniera che la canna guardi
carica – all' avanti e la correggia verso il corpo ed im
i Tre O pugnandolo colla detta mano al di sopra dell'ul
tima fascetta. 2. Il fucile va posto a terra
colla mano sinistra nell' istessa maniera, e
portato nell' egual posizione del: »Zur Visi
tirung des Gewehrsº Cispezione d'armi) e
la dritta s'aggrappa leggermente coll' ultime
due dita alla bocca del fucile; la mano sini
stra scorre poi sollecitamente all'insù ed im
pugna il fucile precisamente sotto alla prima
fascetta, tenendolo cioè tra la polpa del pol
lice e le ultime tre dita in modo, che il pol
lice e l'indice stieno in avanti. Il gomito
sinistro resta chiuso al corpo. 3. La cartuc
cia va ora portata verso la mano sinistra, con
essa tenuta stretta tra il pollice e l'indice
la carta ripiegata della cartuccia precisa
mente alla polvere, e colla mano dritta strac
ciato il cannello mediante un forte giro dall'
infuori verso il corpo; ciò fatto s'impugna il
fucile con tutta la mano sinistra senza cam
biar di posizione, e colla destra per non perde
re della polvere, si tiene la cartuccia ben
chiusa tra il pollice e l'indice; la mano sta
lateralmente della canna ad egual altezza
della bocca di essa, toccandola appena colle fa
langi di mezzo.
Qualora per causa del gran freddo le dita
fossero intirizzite, e non si potesse stracciare
la carta ripiegata della cartuccia nel modo
suindicato, allora è concesso al soldato di strin
gere la medesima precisamente alla polvere
fra i denti e di stracciarla, tirando la cartuc
21

Voci
di comando. Spi e g a z io n e.
cia colla mano destra in giù dalla dritta verso
la sinistra.
Patrone in Il gomito dritto viene alzato, e per non
Lauf – spandere della polvere, si introduce la car
Vier / tuccia compressa nella canna, rivolgendola
(Cartuccia poi col pollice ed indice per darle ancora la
in canna – sua rotondità; riversatala quindi attentamente,
Quattro O si dà un leggiero colpo a terra levando il fu
(Viene profe cile alquanto colla mano sinistra; dippoi
rito lungo.) spinta che abbia l'indice la palla entro la
canna, si prende la bacchetta nella maniera
già nota.
Ladstock in 1. La bacchetta va estratta dal ripostiglio 108.
Lauf – ed introdotta nella canna, come fu spiegato
I Fiunſ'. per l'ispezione d'armi nel Nr. 74, e la car
CBacchetta tuccia poi spinta nella canna sin che il mi
in canna – gnolo tocchi la bocca del fucile; 2. la mano
Cinque O destra ripiglia quindi a braccio teso la parte
superiore della bacchetta e calca la cartuccia
con tutta forza nella camera.
Setxt an und 1. La bacchetta levata pressocchè per 109,
versorgt den una spanna si batte fortemente sulla cartuc
Ladstock – cia, abbandonandola in questº istante colle
Se elas ! dita. 2. La medesima si rimette poscia nel mo
CBattete e do già conosciuto e la mano sinistra scorre
rimettete la prontamente lungo il fucile in giù e lo im
bacchetta – pugna a braccio naturalmente teso.
Sei O 110
Per agevolare che i tiri riescano eguali
farà d'uopo di spingere e di battere la palla
sempre con pari forza sulla polvere, cosa che
il soldato riconoscerà quando la bacchetta
sporgerà dalla canna sempre ad eguale al
tezza. -
Schul – Il soldato si rimette in fronte mediante 111.
tert! il mezzo giro a sinistra, congiungendo in
CPortate pari tempo il piede dritto col sinistro, e ri
l'armi.O portando il fucile in spalla, come si è fatto al
medesimo comando nell' ispezion d'armi.
II. Far fuoco.
Habt Achi l Serve qual avvertimento al soldato.
Feuern / rº
sf

CAttenzione! |
Far fuoco. O
22

Voci -

Sp i e g az io n e.
di comando.
113 Fertig! 1. Il corpo ed il fucile si portano nell'istes
CAppronta sa posizione spiegata nei primi tre movimenti
tevi !) del : »Ladet /* Ccaricate O. 2. Si arma il mar
tello dirigendo lo sguardo al punto che si è
preso di mira.
114. Per armare il martello bisogna portare il
pollice della mano dritta sulla maniglia del
martellino e l'indice affatto disteso al di fuori
della curva anteriore del guardamano, mentre
che le altre dita stanno attaccate dietro al 1
medesimo ed impugnano possibilmente il man
cante del calcio; il martello vien tirato in
dietro adagio adagio, sin che si sente la
stanghetta incastrarsi nella tacca di tutto
punto, e poscia impugnato il mancante del
calcio; l'indice stà disteso lungo il gardamano.
115. Per ottenere dal soldato, che dalla monta
rimetta il martello in riposo, si comanda:
» Hammer in die Ruhe (« Cmartello in ri
poso O. 1. Il soldato porta le dita della ma
no dritta nella posizione voluta per armare il
martello, ritira questo ancora oltre la tacca
dello scatto ponendo in pari tempo la falange
media dell' indice sul grilletto, e tirandolo
indietro con forza conveniente, sicchè il mar
tello, a poco a poco abbandonato dal pollice,
giunga piano sul dente; l'indice ritorna
quindi ancora sul guardamano, il martello va
ritirato di nuovo sin che si sente ad in
castrarsi la stanghetta nella tacca di riposo;
finalmente la mano dritta impugna il mancante
del calcio. A maggior sicurezza il soldato,
durante questo maneggio, potrà guardare
sull'acciarino. 2. Il soldato si rimette poi in
fronte col mezzo giro a sinistra, unendo il
piede destro al sinistro e portando il fucile nella
dovuta posizione in spalla, come venne già
indicato nello » Schultert- Cportar l'arma!)
dopo il » Fällt das Bajonet/« Ccalate la ba
jonetta D. Ora si comanda di nuovo, Fertig!«
Capprontatevi!) e si prosegue l'istruzione.
116. An ! Il braccio sinistro si distende in avanti
CImpostate!) intanto che la mano destra alza il calcio alla
spalla così, che il piatto interno del mede
Voci
di comando. Spiegazion e.
(Si pronuncia simo posi alla guancia ed il fucile sia in linea
prolungato in orizzontale. La mano sinistra, rimasta ferma
proporzione alla fascetta inferiore, sostiene il fucile
della forza
del riparto.) tirando a tal uopo il gomito in dentro. La
mano dritta tiene il mancante del calcio bene
impugnato e preme il calcio stesso forte
mente alla spalla, ponendo l'indice entro il
guardamano colla falange di mezzo legger
mente sulla punta del grilletto. La canna dev'
essere volta perfettamente in alto, vale a
dire, non inclinarsi nè da una parte nè dall'
altra in maniera, che la mira stia verticale
ed il traguardo orizzontale. Il peso del corpo
poggia egualmente su ambedue i piedi.
La testa ora si china in avanti un po' 117.
lateralmente, l'occhio sinistro va chiuso e
col dritto si mira per l'intaglio del traguardo
el il centro della mira sul punto indicato già
prima al soldato. La testa però non dovrà chi
narsi avanti tanto, che il naso venga a toc
care il fucile, perché nel far fuoco potrebbe ri
portare qualche offesa dalla rinculata dell'arma.
Dovendo il soldato col fucile impostato 118.
riportarlo nella posizione di: » Fertig ! “ Cap
prontatevi O si comanda: »Setzt ab º Cri
mettete l'arma O. Questo comando è in gene
rale un mezzo opportuno onde risvegliare l'at
tenzione e la puntuale obbedienza nel soldato.
Poscia che al soldato venne di nuovo
comandato d'impostarsi, segue il comando di:
Feuer / Al che il soldato, senza smuovere il 119.
CFuoco O fucile dalla sua posizione e tenendosi pos
sibilmente tranquillo, tira indietro con forza
sufficiente il grilletto e rimane dopo lo scatto
nella posizione dell' impostare ancora di tanto
che si possa contare: »eins, zucei, dreis
Cuno, due, tre), riporta quindi il fucile pron
tamente nella posizione di: » Fertig /* Cap
prontatevi O., ritira il martello sulla tacca di
riposo, apre il coperchietto, e volgendo uno
sguardo sopra lo scudetto si assicura se il colpo
sia partito, ciò che egli riconoscerà al fumo
che si eleva dal canaletto del grano. Ora si
estrae dal bacinetto il fulminante scoppiato,
24

Voci
di comando, Spieg a 2 i o n e.
ed in caso non si potesse estrarnelo, rivolto
il fucile coll'acciarino all'ingiù, lo si caccia
fuori con un colpo della mano dritta sulla
controcartella. Le scheggiuole che fosservi
per accidente rimaste nello scodellino, si
estraggono collo spillo Fatto ciò, la mano
destra rimane nella posizione prescritta dopo
l'aprire del coperchietto, ed il soldato attende
l'ulteriore ordine per la carica.
120. Non essendo partito il colpo, si leva il
fulminante fosse o no scoppiato, e si rimpiazza
da un altro tenuto in riserva; qualora però il
fulminante fosse scoppiato senza che ne fosse
seguita la scarica, farà d'uopo, cambiato
che sia il medesimo, di portare sempre il
fucile a terra, come per la carica, e di cal
care questa un'altra volta colla bacchetta.
121. Caso che per il lungo sparare il bacinetto
fosse assai sporco, si puliscono gli orli del
medesimo insieme alla parte visibile del grano
col pollice della mano dritta, il quale a tal uopo
potrà umettarsi in bocca.
122. Dopo aver fatto fuoco, volendosi eser
citare i tempi della carica colle voci di co
mando insieme alla numerazione, oppure
semplicemente con quest' ultima, finita la
carica, non sarà più da comandarsi: »Schul
tert/º (portate l'armi. O ma bensì : » Fertig /*

123.
Capprontatevi!), al qual comando il soldati
appronta il fucile nel modo seguente.
La mano sinistra slanciando il fucile in
i;
alto, lo porta verso il fianco destro ed im
pugnatolo all'ultima fascetta, in pari tempo lo
gira per modo, che la contro cartella sia rivolta
verso il corpo; la mano dritta colla dita pronte
ad armare il martello lo piglia all'acciarino ed
il soldato poi aggiustando il fucile e la mano
sinistra nella posizione prescritta per il 2 Fer
;
tig lº Capprontatevi!) arma il martello.
Quando dopo lo sparo vien comandato
» Ladet /* Ccaricate !) il soldato senza as
l
pettare nè avvertimento, nè numerazione di
tempi, eseguisce consecutivamente la carica
quanto più presto sia possibile, sempre però
25

Voci
di comando. Spi e g a 2 io n e.
precisa e senza precipitarla; rimessa la bac
chetta nel ripostigl o, prende all' istante nel
modo dovuto - Fertig. Capprontatevi O e ri
ſi
mane in tale posizione fino al comando :
»An º Cimpostate O.
Per far cessar il fuoco, si comanda: 125.
» Halt /* Calt'O (da proferirsi prolungato).
A questo comando, il soldato osserva quanto
segue.
1. Trovandosi egli coll' arma impostata,
la porta nella posizione di » Fertig ! Cappron
tatevi O, rimette il martello nella tacca di ri
poso ed il fucile in spalla.
2. Stando col fucile approntato, rimette
pure il martello in riposo e l'arma in ispalla.
3. Essendo dietro a caricare, egli finisce
prima la carica e poi porta l'arma.
4. Quando appunto avesse fatto fuoco,
carica sollecitamente e porta l'arma; per cui
dopo il comando per cessare il fuoco, il fucile
dovrà trovarsi ognor carico. -

S. 10. Della scarica generale.


La scarica generale o è un fuoco di 126.
esultanza, o una dimostrazione d'onore in
accasioni solenni, per cui i rispettivi movimenti
dovranno sempre eseguirsi pronti e precisi.
PIabt Acht ! Si eseguisce a norma del No. 151. 127.
ZurGeneral
Decharge –
Fertig!
CAttenzione!
per la scarica
generale!)
CAppronta
tevi O
º
Hoch – An ' Il fucile va impostato in alto, tenendolo 128.
CImpostate tanto diagonale in sù, che il soldato, senza
in alto O alzare la testa o senza smuovere la posizione
(Da proferirsi del corpo, possa ancora per il traguardo
lungo.) vedere la mira; indi mette la falange media
dell' indice sul grilletto.
Fenner . Il soldato tira rapidamente il grilletto, 129.
|CFuoco!) subito dopo lo sparo porta il fucile nella po
26

Voci Nº ... ...º -

di comando. spiegazione
sizione del - Fertig - Capprontatevi !) ed im
pugna colla mano destra il mancante del calcio.
130. Schul – Il rimettersi in fronte ed il portar l'arma
tert ! si eseguiscono nel modo già noto.
CPortate
l'armi !)
131. Dopo la scarica generale si presenta
sempre l'arma. Dovendosi caricare di nuovo
dopo la scarica, il soldato, al comando in
proposito, portato ch abbia il fucile nella
posizione voluta, rimette il martello in riposo,
apre lo scodellino ed estrae il fulminante
scoppiato.

132. Nel semplice esercizio dei movimenti per la carica e pei


fuochi (eccetto la scarica generale), qualora non si
facesse la manovra a fuoco, non dovrassi mai armare il
martello e farlo scattare; solamente nella primitiva istru
zione della recluta potrassi armarlo fino a tanto, che la
medesima sia esercitata sufficientemente nei detti movi
menti.
133. Nelle circostanze comuni sarà assolutamente da osser
varsi l'ordine stabilito in questa sezione per l'istruzione del
soldato; in casi particolari però, dove un'alterazione di quest'
ordine non solo fosse consiliabile ma necessario, vien rimesso
nella facoltà dei comandanti di truppe di ordinare le modifi
cazioni all'uopo opportune.
S. 11. Del mirare e colpire.
134. Secondo la sua destinazione, il soldato deve imparare
Osservazioni a tirare nel vero senso del termine, vale a dire, imparare a
generali. colpire con sicurezza l'avversario preso di mira per il tra
guardo ed il mirino in distanza della giusta portata di tiro,
e colpire con effetto discreto gli oggetti più lontani.
135. A tal uopo è necessario d'infondere prima al soldato
secondo le sue forze intellettuali, delle idee chiare e giu
ste dell' effetto della polvere, del corso della palla tirata,
della linea di direzione nell' impostata, e delle portate
di tiro.
136. I sottufficiali adunque e principalmente gli ufficiali,
ai quali spetta l'istruzione dei graduati, devono possedere
la conoscenza la più precisa di tutto ciò che risguarda la
costruzione, l'uso e l'effetto dell' arma da fuoco.
27
-

Ognuno sa essere indispensabile una forza qualunque 137.


onde mettere un corpo in moto. Per le armi da fuoco que- Forza della
sta forza consiste nella polvere da tiro (una mistura diligen-Pºlverº
temente composta di nitro, zolfo e carbone) la quale ha la
virtù, che accesa anche in gran quantità dalla più piccola
scintilla, si consuma all' istante, ed accadendo l'accensione
all' aperto, sparisce in fumo. Venendo però la polvere ac
cesa in un lambiente chiuso da ogni lato, essa per la sua
elasticità cerca allora di estendersi egualmente da tutte le
parti, e sempre spezzerà il corpo che la rinchiude, oppure
si farà strada dalla parte più debole dello stesso, cioè che
le oppone minor resistenza. -

Nel fucile carico la polvere giace in fondo alla canna, 138.


vale a dire, nella camera, ed è rinchiusa da questa e dalla
palla posta sulla polvere. Accendendosi quindi la polvere
stessa, la sua forza, secondo la teoria di sopra, agirà con
tro la parte di minor resistenza, qui adunque contro la palla,
e la caccerà dalla canna con grande velocità.
ogni corpo spinto da una forza muovesi per necessità 139.
nella direzione da lei ottenuta. Siccome la palla che trovasiºiºiº
nella cannaessa
seguiterà viene spintadirezione
questa nella direzione della
primitiva medesima,
anche così "a
fuori dalla paIIa.

canna, sinchè sarà, in tale moto, da un' altra forza o tratte


nuta oppure deviata.
La linea retta a b immaginatasi passare pel centro della 140.
canna dalla camera sino alla bocca, chiamasi asse della Asse della
cann
linea adell'
, e asse.
la suaLaprolungazione
palla tirata siindeterminata b, dentro
muoverà quindi la "
c, c, c, ini e

canna nella direzione dell' asse, e fuori della medesima in Fiig. 1.


- » e v • º a e
-

quella della linea dell' asse. Per ciò si può dire che:
Il moto primitivo della palla succede nella direzione
della linea dell' asse. -

Immaginandosi un terreno orizzontale a y, e su questo 141.


all' altezza di 4 piedi e mezzo (solito punto in cui s'impo- Moto della
sta un uomo di statura mezzana) l'asse di un fucile posta "i
orizzontalmente come a b, quindi la linea dell' asse b, c, c, c, esperienza
paralella al suolo a y; rizzando inoltre da 50 a 50 passi, -

nei punti segnati con D, E, F ecc., dei telaj coperti di carta a -

a guisa di bersagli, segnandovi poi alla stessa altezza i


punti crcioè là, dove la linea dell' asse va intersecando
questi bersagli, indi sparando il fucile, la palla tirata col
pirà i bersagli stessi nel modo seguente. -

Dopo i primi 50 passi la palla starà fitta sol per poco


sotto alla linea dell' asse, potendosi per conseguenza am
mettere, essersi la medesima sino a tal punto, mossa affatto
nella direzione primitiva; dopo 100 passi essa starà fitta più
di sotto alla linea dell' asse, e così via dicendo, finchè dopo
28

300 passi cadrà del tutto per terra. Congiungendo ora i punti
le, l, m, n, o, p, (dove i bersagli rizzati vennero colpiti dalla
palla tirata) la linea così ottenuta, indica il corso della palla,
ossia la linea di tiro, la quale, come scorgesi dal disegno,
è una curva che segue la direzione della linea dell' asse sol
per poco tratto, poi va declinando gradatamente sotto alla
medesima finchè tocca a terra.
142. La cagione di questo successivo abbassamento della palla
Cagione del stà nella propria sua gravità, in forza della quale, nel suo
ºººººº moto per l'aria, deve abbassarsi o cadere come ogni altro
"- corpo abbandonato a sè stesso. Inoltre anche l'aria fessa dalla
palla. palla oppone alcuna resistenza al suo moto, e rallenta la
sua velocità in proporzione ch' essa va allontanandosi dalla
bocca. s
143. Il corso della palla Cla linea di tiro) è quindi una linea
curva particolare, che corre sotto alla linea dell' asse e di
pende dalle tre forze, cioè: 1. dalla forza della polvere, 2.
dalla resistenza dell'aria e 3, dalla gravità propria della pal
la, in guisa che la prima di queste forze caccia in avanti la
-- - palla nella direzione della linea dell' asse, la seconda ral
lenta il suo moto in detta direzione, e la terza infine la devia
dalla medesima e la attira a poco a poco verso il suolo.
144. Alzando la canna sopra la linea orizzontale, oppure
Corso della abbassandola sotto la medesima, ne avviene che la linea di
" " tiro, quantunque la sua curva a canna alzata sia maggiore
" ed a canna abbassata minore, nel primo caso toccherà il
bassata. terreno orizzontale supposto di sopra (soltanto però fino
all' elevatezza di 45 gradi) più tardi, quindi in un punto
più lontano, e nel secondo caso lo colpirà prima cioè, in
un punto più vicino.
145. Ne deriva adunque, che a canna alzata e precisamente
sino all' angolo di 45 gradi, la portata di tiro sarà mag
giore, ed a canna abbassata minore di quella, che si ottiene
a canna orizzontale.
146. Per dirigere opportunamente il fucile verso l'oggetto da
Linea di mi- colpirsi fa d'uopo, come già si disse nell' istruzione per la
rº, º linea carica e pei fuochi , di mirare per le due prominenze poste
dell' asse. « , v
Piano I. alle due estremità della canna, delle -

quali la posteriore d
-

Fig. 2. dicesi il traguardo, l'anteriore è il mirino, e la linea K L


immaginata correre dall' occhio del tiratore per l'intaglio del
traguardo e la metà del mirino all' oggetto da colpirsi, chia
masi la linea di mira (linea visuale).
147. Siccome l'intaglio del traguardo, a cagione della mag
gior grossezza della canna alla culatta, stassi sulla linea dell'
asse 4 linee più alto della metà del mirino, ne segue, che
la linea di mira e quella dell' asse non correranno mai fra di
loro paralelle, ma bensì s'intersecheranno alla distanza di 9
29

piedi all'incirca dinanzi la bocca, ed ivi formeranno un


angolo acuto dg f chiamato angolo di mira, dal cui vertice
g, la linea dell' asse incomincia ad alzarsi sempre più º
sopra la linea di mira.
Paragonando inoltre il corso della linea di tiro colla li- 148.
nea di mira, ne risulta che la prima, al pari della linea dell'Linea di mira
asse, interseca da principio la visuale innanzi la bocca nel º "i tiro.
punto g, da lì si tiene sollevata sopra la linea dell' asse, " di
indi a poco a poco si abbassa, tagliando la visuale per la "
seconda volta nel punto h e rimanendo poi sempre al di sotto
della medesima. -

Rizzando dei bersagli nei punti M, N, 0, P, oppure 149.


figurandosi dei soldati collocati in questi punti, e mirando Piano I.
sempre sopra un punto egualmente alto da terra, come p. e. Fig. 2.
sul petto d'un uomo, oppure, sul circolo nero del bersaglio
fatto alla medesima altezza, allora si colpirà in M ed O là,
dove si aveva mirato, mentre che fra i punti M ed O si
colpirà più alto p. e. in N, e più basso al di là di o, cioè
in P.
Il punto h dove la linea di tiro taglia per la seconda 150.
volta la linea di mira è quello della giusta portata di tiro che
dicesi colpo di punto in bianco; imperciocchè si colpisce là
dove si aveva mirato, ovvero a dire il punto del colpo si
unisce con quello di mira.
Supponendo quindi per diverse distanze un punto di 151.
mira egualmente alto, allora nella giusta portata di tiro si Punto di mi
colpirà l'oggetto
medesima che dove
(eccetto là, vicinissimo quà della
bocca)al sidicolpirà
mirato;
si aveaalla ºº e
più variabile.
alto, ed al di là di essa, più basso del punto preso di mira.
Volendo dunque alle dette diverse distanze colpir sempre
l'oggetto nel punto stesso dove si aveva mirato cioè, volen
do conservare invariabile il punto di colpo, farà d'uopo di
mirare, al di qua della vera gittata di tiro, proporzionatamente
più basso, al di là della medesima più alto del punto da col
pirsi, come bene potrà scorgersi dalla figura 2, quando cioè
si confronterà la linea di tiro con quella di mira tracciatavi.
Questo punto di colpo invariabile per il soldato, è il 152.
petto dell' avversario, poichè offre la maggior superficie, e
perchè l'avversario ivi colpito viene più certamente reso
inabile alla pugna.
Il fucile dell' infanteria ha la gittata del colpo di punto 153.
Regole
, mirare sul
in bianco (cioè nel punto h) distante 150 passi dalla bocca,
- - - - - - -
col

dal che risultano le seguenti regole per mirare e colpire. fucile dellº
Infanteria.

Per colpire il petto dell' avversario a 100 passi, mirasi 154.


al basso ventre; a 150 fino ai 200 passi al petto, a 250 pas
30 -

si alla testa; a 300 passi alla parte più elevata della co


pertura del capo.
155. Mirando a quest'ultime distanze il soldato potrà per
altro aiutarsi col prendere piena la mira cioè , col
lasciar sopravanzare tutto il mirino sull'intaglio del tra
guardo, per il che la linea di tiro viene proporzionatamente
elevata.
156. Quantunque la palla, a canna convenientemente elevata,
abbia forza sufficiente di colpire e ferire gravemente l'avver
sario alla distanza di 800 e più passi, ciò nullameno si ad
dotta la portata di tiro contro l'infanteria, massimamente dove
si tratti di colpi mirati, a 300 passi al più, poichè a distanza
maggiore bisognerebbe prendere il punto di mira al di sopra
della copertura del capo, quindi al di sopra dell' oggetto da
ferirsi, cosa molto difficile ad effettuarsi. I buoni tiratori po
tranno però tirare anche a distanze più lontane su degli uomini
a cavallo, poichè questi stanno maggiormente elevati da
terra, ed anche i loro cavalli presentano un esteriore più
grande, per poter essere più facilmente colpiti.
157. Oltre a queste regole principali pel mirare e colpire,
sarà da prendersi in considerazione ne casi speciali quanto
segue.
1. Tirando dal basso all' alto bisogna mirare proporzio
natamente più alto, e dall' alto al basso fa d'uopo mirare
più basso di quello che si mirerebbe, se l'oggetto da col
pirsi si trovasse ad eguale distanza in un terreno piano;
imperocchè nel primo caso la gravità della palla si oppone
di più, nell' altro di meno al proprio suo moto.
2. Nello sparare lungo un' estesa superficie di acqua,
per regola bisogna mirare più alto di quello che si farebbe
in un terreno piano, poichè sulla superficie liscia dell'acqua
per lo più si giudicano le distanze più corte, per mancanza
di punti intermedj.
3. Mirando ad oggetti che si trovano in moto, è necessa
rio, in proporzione della celerità del loro moto, mirare e
sparare alquanto in avanti. Allontanandosi l'oggetto, biso
gna mirare alquanto più alto, avvicinandosi il medesimo,
mirare un po' più basso.
4. A vento impetuoso che soffia di fianco fa mestieri,
scostarsi alquanto dal vero punto di mira nella direzione
donde viene il vento, atteso che per l'effetto dello stesso, la
palla viene tirata lateralmente.
158. Quanto più alto o più basso sia necessario d'impostare
il fucile nel mirare alle diverse distanze nei casi sopracci
tati, non è possibil cosa a determinare con precisione, stante
che le differenze per quanto lievi esse sieno nella costruzione
del fucile non solo, ma pur anco la forza più o meno grande
31

della polvere, una giornata umida o ventosa, od altro, mani


festano un'influenza decisiva sull' impulso della polvere e
sul corso della palla. Il soldato dovrà quindi darsi premura
d'imparare a conoscere il suo fucile per mezzo di esperimenti -
pratici d'ogni sorta, e dovrà tener conto particolare dei casi
summenzionati, che avvengono nel caricare e nel mirare.
Siccome il tiratore incontrerà la maggiore difficoltà nell' 159.
osservare il modo di mirare indicato nel S. 11 e specialmente
nel far partire il colpo, così sarà l'esercizio continuo la cosa la
più necessaria a lui; imperciocchè senza l'esatta osservanza di
quelle regole non arriverà mai a tirar giusto e sicuro. A
tal uopo, l'istruttore si porrà dinanzi al tiratore, indicandogli
il proprio occhio qual punto di mira e facendovelo mirare per
il traguardo ed il mirino. Qualora e l'uno e l'altro insieme
all' occhio del tiratore si trovano in linea retta coll' occhio di
chi lo esamina, è segno allora che il soldato sa ben mirare.
Indi da questa posizione gli si farà scoccare il grilletto, per
convincersi se il medesimo era rimasto fermo nell' impostare.
Questo esercizio può anche aver luogo nelle camere o nei
corridoi su dei punti di mira ivi disegnati.
In pari tempo v' è da badarsi in questo esercizio, che il 160.
soldato imposti giustamente il fucile, vale a dire, che tenga
il corpo in equilibrio su ambedue i piedi, la parte superiore
del braccio sinistro chiusa al corpo anzichè discosta ed il
destro sollevato, onde dare maggior sostegno al calcio. La
te sta nel mirare, non sia che lievemente chinata lateralmente
a dritta in avanti, la guancia posi leggermente sul calcio,
questo però si prema con più forza contro la spalla, onde -

rendere meno sensibile la rinculata; e nell' atto di mirare,


si cerchi di conservare il mirino costantemente nel centro
dell' intaglio del traguardo.
A tal uopo potrà servire pei principianti la macchina 161.
rappresentata nel piano primo figura 5, che facile a costruirsi Piano I.
va posta o sopra una tavola oppure fermata sopra un palo Fig. 5.
avente un branco in capo, e sulla quale si mette poscia il
fucile, che viene aggiustato nella linea di mira. Il soldato
spingendo ora il conio in avanti o in addietro, dirige il fucile
sul punto di mira, e l'istruttore si accerta poi se lo abbia
rilevato bene.
Il tiratore non solo devº essere ammaestrato ad impostare 162.
il fucile con precisione, ma deve mediante l'esercizio giorna
liero, poterlo fare subitamente, cosa ch' egli otterrà ripe
tendo spesse volte l' impostare, il mirare ed il rimettersi.
Per insegnar meglio al soldato come far scoccare il 163.
grilletto con animo quieto, l'istruttore gli lascierà distendere
la mano vuota, e farà che coll' indice eseguisca il movi
mento, come se avesse veramente da far scattare il grilletto,
se
cosa che ripeterà fino a che sia persuaso che il pugno restò
perfettamente fermo e non prese affatto parte al movimento
dell'indice. L'istruttore appoggia poi il proprio indice alla
falange media dell' indice del soldato, si fa da lui premere
adagio il dito, dicendogli che in pari modo debba contenersi
nel far partire il colpo mediante la spinta contro il grilletto.
164. Il precedente trattato sul mirare e colpire basta per
famigliarizzare i graduati colla teoria dello sparare e colle
cagioni dell' effetto differente del tiro, ed a fine di vieppiù
facilitare e promuovere l'istruzione, gioverà molto, quando
la figura 2. si farà disegnare possibilmente grande sulla
parete di un corridojo lungo, oppure sul muro della corte della
caserma, poichè col mezzo di tale disegno, più chiaramente
potranno spiegarsi e rappresentarsi in pratica le regole del
tirare.
165. Non essendo per solito l'intelligenza del soldato colti
Norme per vata a segno di poter comprendere la teoria del mirare e col
l'istruzione pire in tutta la sua estensione, e d'altro canto trattandosi
ººººººº ch' egli conosca piùttosto l'effetto della sua arma, che le
cagioni d'un tale effetto; così la di lui istruzione potrà ge
neralmente limitarsi alle suindicate regole del tirare.
166. Siccome la scelta del punto di mira dipende dalla lon
Del giudica- tananza dell' oggetto da colpirsi, e dovendosi quindi da
re le di-
stanze.
questa calcolarsi,
importanza il sapernegiudicare
viene essere
colla per
più ilpossibile
soldato precisione
di grande

le varie distanze fino a 300 passi almeno, cosa ch' egli col
-
solo esercizio potrà conseguire.
167. A tal uopo si collocheranno da principio dei soldati iso
lati alla distanza di 50, di 100 e 150 passi, si faranno da
altri giudicare, poi misurare a passi queste distanze, accioc
chè ognuno si convinca dell' esattezza od inesattezza del
proprio giudizio. Quando il soldato avrà imparato a giudicar
bene la distanza di 50 passi, bisognerà dirgli che nel cal
colare le distanze maggiori prenda questa per regola, vale
a dire, calcolarla ad occhio verso il punto rispettivo, ed in
questo modo rinvenire quante volte i detti 50 passi sieno
contenuti in tutto il tratto; facendogli però osservare che i
secondi, e via dicendo i seguenti 50 passi per la maggior
lontananza sembrano all' occhio più brevi dei primi.
168. Inoltre dirassi al soldato dover badare, quali parti del
corpo, dell' equipaggiamento ed armamento del suo avver
sario egli scorga, e come le scorga alle diverse distanze,
onde imparare a giudicare la distanza di tali oggetti, ogni
qualvolta in seguito torna a rimirarli.
169. Egli è impossibile il fissare regole più precise per giu
dicare esattamente le distanze; l'esercizio deve supplirvi
maggiormente, a cui fa d'uopo attenersi, ciò che viene rac
33

comandato in ispecial modo agli ufficiali e sottufficiali,


ond' essi sieno in istato d'indicare ai loro subalterni precisa
e certa ogni distanza dell' oggetto da investirsi; cosa che,
si potrà ottenere anche a 500 sino a 600 passi, quando
p. e. tali oggetti fossero batterie, masse, oppure drappelli
di cavalleria.

S. 12. Dell' istruzione per tirare al bersaglio.


Per rendere famigliare alla truppa l'uso e l'effetto della 170.
sua arma, servono gli annuali esercizi nel tirare al bersaglio.
La piazza per tirare al bersaglio dev' esser piana, e 171.
dalla parte dove si colloca il tavolaccio, deve avere possibil- Piazza per
mente per limite un'altura ripida, la quale fermi le palle saglio.
tirate oltre il segno.
ººººº
La direzione del tiro va indicata da una linea tracciata 172.
da piuoli conficcati appositamente da 50 in 50 passi. Piano I.
Fig. 3.
Alla fine della linea tracciata va eretto un parapalle 173.
fatto di terra e lungo 6 tese all'incirca, alto 12 piedi e in
cima largo 4 piedi.
Circa 30 passi lateralmente dal detto parapalle va alzato 174.
un riparo pel segnatore.
Il bersaglio deve consistere in un tavolaccio rettango-175.
lare di legno e colorito in bianco, oppure in una cornice di li bersaglio
legno o di ferro rivestita di tela o di carta incolatavi sopra, piano I.
avente la base di 4 piedi almeno e l'altezza di 6 piedi. Per Fig. 4.
figurare la testa ed il petto dell' avversario sieno disegnati
sulla linea di mezzo quali punti di mira due circoli neri del
diametro di 6 pollici per ciascheduno; il centro del primo
dovrà distare dal margine inferiore del bersaglio 4 piedi,
quello del secondo 5 piedi e 3 pollici. Dal centro del segno
di sotto vanno circoscritti altri 5 circoli, distanti d'un pollice
l'uno dall' altro, e numerati dall'esteriore al centro.
Per rendere più chiaro il segno, vorrà essere abbozzata 176.
sul bersaglio la figura di un uomo in modo, che il nero su -
periore rappresenti la testa, e l'inferiore il petto.
. Il bersaglio dev'essere rizzato col suo centro precisamente 177.
rimpetto alla linea di tiro perpendicolare sulla medesima.
Sul posto da tirare va piantato od altrimenti assicurato 178.
un palo forte, bucato da due in due pollici per introdurvi un Il palo da
cavicchio di legno, sul quale poter appoggiare il fucile. Il Pº
detto cavicchio dev' essere foderato di roba molle, affinchè
l'arma non sbalzi nel tiro. Questo palo chiamasi il palo
da posta.
Per marcare i colpi si darà al segnatore, secondo la 179.
qualità del bersaglio, o una quantità proporzionata di Il segnatore
piuoli infilzati ad un cordone, oppure dei viglietti di carta
Regolam. d'Istruz. per l'Infant. 3
34

colorita rotondi e numerati progressivamente. Dopo ogni tiro


egli recasi al bersaglio, accenna il colpo nel bianco colla
parte nera, e quello nel nero colla parte bianca del suo indi
catore, vi ficca un piuolo, oppure attacca al tiro un viglietto,
ed indica poscia con un segnale, se il colpo ha toccato la
figura, o se un circolo, e quale.
180. Ogni sparo sarà registrato nella tabella dei tiri ed ivi
segnato con numero eguale a quello del piuolo o viglietto
del segnatore, a fine di poter riscontrare gli spari di cias
chedun soldato. Per l'esattezza della tabella dei tiri risponde
il sergente. A controllo del segnatore, deve questo ad ogni
decimo tiro indicare ad alta voce al sergente registrante il
numero rispettivo, il quale dovrà poi sempre corrispondere
al numero del registro dei tiri.
181. L'esercizio nel tirare al bersaglio, per regola, non ha
da intraprendersi che con dei riparti forti sino a 20 uomini,
ed il soldato deve a tal uopo ricevere 10 cartuccie al più;
in questa guisa sarà da continuarsi nel corso dell' anno, sino
a che in fine tutti i soldati abbiano consumato il numero
prescritto delle cartuccie, avvertendo che il piombo vorrà
essere raccolto ed impiegato in modo, che ciascuno dei
tiratori meno esperti faccia almeno 30 tiri all' anno.
182. Nel formare questi riparti farà d'uopo, onde non essere
trattenuto nell' esercizio, di estrarsi prima quelli che sono
riconosciuti buoni tiratori, come pure quelli che devono
tirare soltanto alla distanza più prossima.
183. A fine di poter sempre esattamente confrontare i pro
Piano gressi di ciaschedun soldato nel tirare, ogni compagnia
II. avrà a prepararsi un registro de' tiri, in quarto a norma
del Piano II. Ad ogni sortita pel tirare verrà rubricata sulla
pagina destra del foglio la tabella dei tiri, e sulla corri
spondente pagina sinistra, disegnato in piccolo il bersaglio
insieme alla figura, marcando sulla medesima tutti i colpi
fatti e notandovi il numero rispettivo. Ogni tabella dei tiri
ed ogni bersaglio del detto registro portano il numero pro
gressivo degli esercizi fatti. Alla fine dello stesso si tro
vano inscritti i nomi dei soldati, e presso ciascheduno in
dicato il numero della tabella de' tiri, dove egli venne
registrato.
184, Con tale operazione, il superiore sarà sempre in istato
di accertarsi al momento, a quali distanze e con quale suc
cesso ciascheduno dei soldati abbia tirato in tutto il tempo
- dell' esercizio, come pure giudicherà dalle disposizioni no
tate dai comandanti di battaglione e di compagnia nella
rubrica » Osservazioni º se l'esercizio siasi fatto regolarmente.
185. La classe destinata a tirare la prima sarà messa in un
rango lateralmente al posto di tiro, e dopo che i fucili
35

sieno stati visitati e trovati senza rimarco, comandata la


carica.
Ai coscritti ed ai soldati non esercitati ancora nel tirare, 186.
ſbisogna far caricare il fucile individualmente sotto la vigilanza
d'un graduato, e renderli istrutti in pratica come debbano in
trodurre il fulminante, strappare la carta del cartoccio, ver
sare la polvere e calcare la palla.
Quindi si farà andare un uomo dopo l'altro dinanzi 187.
alla macchina di cui si parlò al Nr. 160, collocata lateral
mente al posto di tiro; si farà da ciascuno secondo le
distanze dirigere il fucile, postovi appositamente sopra,
verso il punto corrispondente del bersaglio, ed essendosi
convinto che il soldato abbia compresa bene l'istruzione del
mirare, allora appena gli si ordinerà di presentarsi al palo
da posta e di fare il suo tiro nell'istessa maniera.
v

Coi tiri è da incominciarsi alla distanza di 50 passi, 188.


poi si continua tale esercizio a 100; il rimanente delle car
tucce si consuma a 150 passi. Non è concesso però in verun
caso di passare ad un'altra distanza più lontana, sin che
il soldato dalla distanza avuta prima non abbia colpito il
bersaglio per tre volte consecutive. Co' tiratori più esperti
si principierà a 100 passi, e si passerà poi colle stesse os
servazioni a 150. I tiratori perfettamente ammaestrati in
comincieranno subito alla distanza di 150 passi, e qualora
ad ogni tre dei loro tiri due almeno costantemente abbiano
colpito il bersaglio, l'istruttore potrà farli passare alle di
stanze più lontane di 200, e 250 passi.
Terminata la carica si chiamerà un uomo dopo l'altro 189.
al posto di tiro, dal tamburo collocato di fianco si batterà
l'appello, oppure dal trombetta si suonerà il segnale »fuoco“
Cfeuern) per far avvertito il segnatore di non sortire dal
suo riparo sotto verun pretesto, indi si avvierà il sol
dato rispettivo a tirar al bersaglio dietro le seguenti istru
zioni:

1. D'impostare cioè il fucile con mano ferma e senza


precipitazione, di premer bene il calcio contro la spalla, e
di non volgere la canna nè da una parte, nè dall' altra.
2. Di non oscillare coll' occhio, di portare anzi lo
sguardo fiso in una linea fra l'intaglio del traguardo e la
metà del mirino, al punto da colpirsi.
3. Di non vacillare o muoversi altrimenti nell' atto di
sparare il fucile, ma bensì di portare l'indice, levatolo dal
guardamano, colla falange media sulla punta del grilletto e
trattenendo il fiato farlo scoccare, ritirandolo a poco a poco
con forza crescente, mentre che le altre dita rimangono
ferme sul mancante del calcio, senza seguire per nessun
3 si:
36

modo il movimento dell' indice; poichè in caso diverso il


fucile verrebbe rimosso dalla sua posizione.
4. Accorgendosi l'uomo, impostato ch abbia il fucile,
ch' esso non sia ben fermo nella mano, oppure credendo di
non aver messo ancora il traguardo ed il mirino nella vera
direzione, non dovrà allora tirare il grilletto, ma bensì
rimettersi tranquillamente, riposare ed impostarsi di nuovo.
5. Scoppiando il fulminante senza che ne segua l'ac
censione della carica, il soldato non si rimetta all' istante.
ma rimasto per un momento ancora impostato, cali il fucile
sotto al petto nella direzione del bersaglio, pulisca all'uopo
collo spillo lo scodellino, introduca un fulminante fresco, e
calchi di nuovo la palla. Qualora però il fulminante scop
piasse solo per la seconda volta, il soldato ritiratosi in dis
parte si recherà dal sottufficiale appositamente collocatovi,
sotto la cui sorveglianza sarà estratta la carica, oppure ope
rato quanto vi fosse necessario.
6. Fatto il tiro, l'uomo resta fermo col porto d'armi
sin tanto che il segnatore gli abbia indicato il colpo sul
bersaglio. Un esperto tiratore dovrebbe per altro sapere dove
stassi fitta la palla, prima che il segnatore glielo indicasse,
perchè dovrebbe conoscere in qual direzione si trovava il
fucile al momento dello sparo.
190. Egli non è assolutamente necessario di chiudere l'occhio
sinistro nel mirare. I soldati che non possono farlo sono da
esercitarsi nel mirare nella maniera conosciuta come tutti
gli altri, poichè l'esperienza insegna, che vi sono dei bravi
tiratori, che preferiscono questo modo di mirare a quello
coll' occhio chiuso.
191. In tal guisa si farà venir avanti e si istruirà fondata
mente uomo per uomo.
192. Un certo numero di tiri dovrà esser fatto a bajonetta in
cannata, perchè al soldato non riesca difficile di colpire
anche così con sicurezza. -

193. Inoltre potrà essere esercitato il tirare con tutta la


gente sul solito posto di tiro in diverse posizioni, cioè, disteso
per terra, inginocchiato, seduto o standosene accoccolato ecc.
194. Ai tiratori buoni è da concedersi piena libertà nella
posizione, nel modo di tenere il fucile, le mani ecc., mentre
all' opposto, i tiratori meno abili od affatto inesperti dovranno
essere costretti a contenersi rigorosamente alle regole pre
fisse.
195. Quando tutta la classe avrà finito di tirare, si visite
ranno i fucili e si caricheranno di nuovo, oppure si chia
merà un' altra classe. -

196, In vicinanza al posto di tiro dovrà regnarvi quiete ed


ordine, per non turbare l'istruzione e per evitare qualsiasi
37

disgrazia; la gente quindi dovrà sempre tenersi in disparte


e dietro al posto di tiro. - -

Finalmente viene raccomandato agli ufficiali ed in par- 197.


ticolare ai comandanti di compagnia, di promuovere l'am
maestramento della gente con ogni diligenza e premura spe
ciale, per essere questo uno degli oggetti i più importanti
dell' istruzione pratica, e perchè l'idoneità dell' infanteria
dipende quasi del tutto dall' applicazione maestrevole ed
efficace dell' arma da fuoco.
Siccome l'istruzione teorica otterrà un buon risultato, 198.
allorquando nello stesso tempo viene assecondata dall' espe
rienza pratica, così farà d'uopo che gli ufficiali non solo
conoscano in tutta l'ampiezza la teoria dello sparare e la
sappiano insegnare, ma che anzi essi stessi sieno buoni
tiratori, ed atti in tal maniera ad eccitare col proprio esempio
l'emulazione nel soldato,
I comandanti di battaglione, ai quali incombe in par- 199.
ticolare il perfezionamento degli ufficiali, avran da riunirli
alcune volte all'anno e farli tirare al bersaglio, al qual'uopo
potrà impiegarsi parte della polvere risparmiata e del piombo
raccolto.
In generale dovrassi porre in opera ogni sforzo, onde 200.
svegliare amore a questi esercizi ed una certa emulazione
nei soldati, essendo questo il mezzo il più opportuno ad
ottenere un risultato favorevole. -

Per concedere al soldato una qualche distinzione per i 201.


tiri ben fatti, viene stabilito che per ogni colpo nella figura
sia da battersi la generale dei fucilieri e per ogni colpo in
un circolo quella dei granatieri.
Di più saranno da apparecchiarsi dei gruppetti od anche 202.
delle coccarde di nastri di diversi colori, e da distribuirsi
ai tiratori durante l'esercizio, destinando i colori a seconda
dei colpi fatti nella figura, od in un circolo, ed in qual
circolo.
Finalmente, terminato che sia il tirare al bersaglio, 208.
saranno distribuiti ogn' anno dei premi, il numero dei quali
si calcolerà in modo, che secondo la forza dei tiratori che
hanno assistito a detto esercizio, ne divenga un premio per
10 uomini.
I soldati fregiati di tali premi saranno poi da presentarsi 204.
al Generale di Brigata nella più prossima rivista annuale;
inoltre deve avere i riguardo ai tiratori più bravi nella
distribuzione degli archibugi a camera CRammerbüchsen),
purché corrispondano a questa distinzione per le altre loro
qualità.
Dalla somma a quest'uopo accordata annualmente ad 205.
ogni compagnia, per regola, dedotte le spese per i nastri o
38

coccarde, sarà da destinarsi un terzo per il primo premio,


un altro terzo per il secondo e terzo premio, e l'ultimo terzo
da distribuirsi fra gli altri premj scemante in proporzione di
modo che l'ultimo premio comporti ancora almeno la doppia
paga giornaliera del soldato.
206. Il diritto al primo premio e così ai premi successivi,
concede assolutamente il numero maggiore dei colpi nel ber
saglio, e nel caso solo di egual numero dei medesimi, de
ciderà la quantità dei colpi più bucni, avendo riflesso prima
ai colpi ne circoli e poi a quelli nella figura.

S. 13. Degli onori militari col fucile.


207. Il soldato che va da solo per istrada porta per regola
il fucile in ispalla. Incontrandosi in un superiore gli passa
davanti con aspetto militare, ed alla distanza di tre passi
volge la testa verso di lui. La stessa cosa osserva egli pas
sando davanti ad una sentinella. Oltrepassato che egli sia
di tre passi dal superiore, ossia dal punto dove stava la sen
tinella, gira la testa di nuovo in avanti.
208. Dinanzi alla Famiglia Imperiale fa egli fronte alla
distanza di tre passi, presenta l'arma e l'accompagna collo
sguardo. Al di là di tre passi che sia la Famiglia Imperiale,
ripone il fucile in spalla e prosegue la sua strada.
209. Incontrando per istrada il Santissimo farà egli fronte
come alla Famiglia Imperiale, poserà l'arma al piede, e s'in
ginocchiera per la preghiera.
210. Il soldato di sentinella porta il fucile in ispalla. All' av
vicinarsi di un sottufficiale o da chi ha l'egual rango, si
-.
mette al punto dove fu posto in sentinella, prende alla di
stanza di tre passi l'arma al braccio, ed accompagna il
superiore col capo. Oltrepassato che sia questo di tre passi,
rimette l'arma in spalla e si muove ad arbitrio.
211. All' appressarsi di un ufficiale subalterno o di un ufficiale
superiore, di un generale, della Famiglia Imperiale, oppure
del Santissimo si reca là dove fu posto in sentinella, guarda
avanti a sè, ed avvicinatosi il superiore a tre passi, volge la
testa verso di lui, presenta l'arma e lo accompagna collo
sguardo. Passato che sia il medesimo di tre passi, gira la
testa in avanti, porta l'arma e si muove come gli aggrada.
212. Il soldato, portando l'arma a pioggia, conserva una tale
posizione in tutte le circostanze, soltanto quando va da solo
per istrada, fa egli fronte davanti al Santissimo e si mette alla
preghiera com'è di prescrizione; osservando però, che in tale
incontro porta alla visiera la mano destra invece della sinistra.
213. Le ulteriori istruzioni intorno al contegno del soldato di
guardia e di sentinella, sono contenute nel regolamento di
servizio.
Capitolo secondo.
Ammaestramento del soldato nel rango.
Allorquando l'ammaestramento individuale del soldato 214.
sarà conseguito con successo soddisfacente, onde procedere
nell' istruzione, si uniranno diversi soldati in un rango se
condo la loro abilità da 6 fino a 10.
Tutti i movimenti e tutti i maneggi d'armi nel range, al 215.
rispettivo comando, vorranno essere eseguiti da tutti gli
uomini contemporaneamente, giusta le regole, pronti e brevi,
e compiuti ch' essi sieno, dovrà regnarvi immobilità e quiete
perfetta.
S. 14. Della posizione.
Il porre in rango per l'istruzione gli uomini a grada- 216.
zione d'altezza, è da regolarsi secondo la posizione che cias
cuno occupa nella formazione della compagnia, di cui fa
parte.
Ad ogni ala del rango va posto un sottufficiale, oppure 217.
un soldato destro all'esercizio, qual facente funzioni.
Per la buona posizione di un rango intero, oltre la 218.
stretta osservanza delle regole stabilite pel singolo soldato
in particolare, è necessario che ciascuno, sia col fucile o nò,
senta il suo vicino al gomito senza premerlo e senza appog
giarsi a lui, e che i talloni e le spalle di tutti gli uomini
individualmente si trovino sulla stessa linea retta, la quale
dicesi la linea di fronte, ovvero quella dell' allineamento del
rango.
Ogni qualvolta si formi un rango, si prende per regola 219.
il contatto verso il vicino di dritta. La linea di fronte si rile
va: quando si sente il contatto, e quando a testa volta in
avanti si dirige uno sguardo verso il punto dell'allineamento.
Qui bisognerà badarvi principalmente, che il soldato si abitui
ad un contatto leggero coi gomiti naturalmente chiusi al
corpo; poichè lo stringersi di troppo non solo è incomodo in
generale, ma inoltre impedisce molto l'esecuzione pronta
dei maneggi d'armi e specialmente quella dei fuochi.
Il comandante esamina e corregge la posizione di cias- 220.
cuno individualmente, ed ognuno lo accompagna frattanto
col capo, tenendo questo rivolto dalla parte, dove passa il
superiore, sino al comando: » Habt – Aelat! • Cattenzio
ne O. La gente in tale momento deve rimaner immobile, vol
gere tutta l'attenzione al comandante ed osservare in ge
nerale quiete e silenzio perfetto.
Rapporto al riposo da concedersi di quando in quando 221.
alla gente, valgono le regole, come al Nr. 7.
-
-

. S. 15. Dei giri di testa e di corpo.


I giri di testa e di corpo succedono nel rango da tutti
gli uomini unitamente nel modo ed allo stesso comando indi
cati nell'istruzione del singolo soldato; così pure, compiuti
che sieno i giri, hanno pieno vigore pel comandante le osser
vazioni ivi trattate,
Nell' eseguire il doppio giro di corpo però, al comando
relativo sarà anteposto ancora l'avvertimento: »Die Front
verkehren º Crovesciare la fronte O, e rovesciata che fosse
la fronte per ritornarla nella linea di prima: » Die Front her
stellen! - Crimettere la fronte O.

S. 16. Dell'allineamento.
293. Pel buon allineamento d'un rango fa d'uopo, che tutti
gli uomini si trovino nella prescritta posizione, coi talloni e
colle spalle su quella linea retta che congiunge i due punti
estremi, ovvero le ale del rango.
225. Onde insegnare al soldato come trovare esattamente la
linea di fronte, ossia quella dell'allineamento si comanda:
» Rechts Clinks) richt – eisela! « Ca dritta – a sinistra
– allineatevi O., dopo di che la gente volgendo la testa
dalla parte ordinata si allinea. Ora sarà necessario di far
comprendere in pratica a ciascun soldato individualmente,
ch' egli per effettuare perfettamente il suo allineamento, a
testa girata p. e. a dritta, non debba vedere coll'occhio destro
che il suo vicino attiguo, e coll' occhio sinistro al contra
rio, scorgere un ombra appena del suo secondo vicino di
dritta e della fronte in seguito, ed inclinando sol per poco
il corpo in avanti la vedrà interamente. Per l'allineamento a
sinistra vale tutto il contrario.
226. Diffetto comune in cui cade il soldato nell' allineamento
si è quello, che allineandosi a dritta volge più in fuori la
punta del piede sinistro, ed allineandosi a sinistra fa lo stesso
colla punta del piede dritto, oppure non pone in egual linea i
talloni, così che l'anca e la spalla opposta al punto dell' al
lineamento vanno rifiutate, ed allora riesce impossibile non
solo a lui, ma ben anco a tutti gli uomini susseguenti, di
rilevar bene il profilo della fronte. Questo difetto, come pure
l'altro di lasciar sporgere la testa innanzi nell'allinearsi, por
tano per conseguenza, che cominciando dall' uomo dove i me
desimi ebbero origine, tutti i susseguenti rimarranno dietro alla
vera linea d'allineamento; quando poi al contrario un soldato
avesse girato di troppo la testa, oppure nell'allinearsi a
dritta voltasse troppo in fuori la punta del piede dritto, ed
allineandosi a sinistra facesse altrettanto colla punta del piede
sinistro, dove per conseguenza s'avanzarebbe la spalla op
4l

posta allora non solo lui, ma in seguito tutti gli altri uo ;


mini passerebbero oltre alla linea dell' allineamento.
Per giudicare l'allineamento, il comandante si mette 227.
sempre alcuni passi in distanza dall'ala, d'onde parte l'al
lineamento.
Non essendo il rango allineato bene, gli errori allora non 228.
sono già da correggersi chiamando in avanti od in addietro i
soldati rispettivi, ina il comandante dovrà recarsi bensì dall'uo
mo, che ha promosso il falso allineamento, esaminerà ed
emenderà la di lui posizione, evitando peraltro di toccarlo,
anzi obbligando il soldato di osservare i suoi piedi, di colio
carli a dovere e di cercare poi il vero allineamento secondo
il proprio giudizio.
Non essendo però cagione dell'allineamento difettoso 229.
veruno degli errori sopraccitati, allora colla ripetuta spiega
zione sarà da correggersi il falso colpo d'occhio di quell' uo
mo, dove ha cominciato l'allineamento vizioso.
Progredendo in destrezza, dovrà essere accostumata la 23o.
gente a rettificare l'allineamento al segno di avanti od indie
tro dato dal comandante, il quale si sarà collocato a lato del
punto d'allineamento. L'uomo chiamato con tal segno a muo
versi innanzi o indietro non deve già emendare il suo alli
neamento imperfetto chinando il corpo innanzi o indietro,
ma bensì muovendo anche i piedi insieme al corpo verso la
parte ordinatagli, deve procurar di trovare l'allineamento.
Compiuto che sia l'allineamento si comanderà: » Habt – 231.
Aelat! º Cattenzione O.
Perchè il soldato acquisti la necessaria destrezza nel 232.
colpire pronto ed esatto la determinata linea di fronte, coinc
pure nel rettificare presto l'allineamento diffettoso, si farà
avanzare, col mezzo di un lieve giro di corpo, una o l'altra
spalla al graduato di quell'ala donde vuolsi cominciato l'al
lineamento e si ordinerà alla gente di volgere, al susse
guente comando: » Rechts Clinks) richt – e mela º Ca
dritta – a sinistra – allineatevi!) le teste dalla parte in
dicata, di entrar sollecita nella nuova linea di fronte, di ri
le varla esatta e di evitare attentamente di sopravanzare la
medesima.
Volendo finalmente trasportare il rango in una linea 233.
posta ad alcuni passi in avanti, ed ivi allinearlo di nuovo,
ſarà d'uopo di tracciar sempre prima la scelta nuova linea di
fronte, indi farvi entrare un uomo dopo l'altro. Questo mo
vimento chiamasi un allineamento di dritta o di sinistra, se
condo che l'avanzarsi incomincia o dall' ala dritta o dalla
sinistra.
Per esercitare questo allineamento nel rango, al co- 234.
mando: »Chargen und rechter (linker) Flügelmann –
42

Piano Marseh ! « CGraduati e l'uomo d'ala di dritta – di sinistra


III. – Marcia!) partono i sottufficiali situati alle ale insieme
Fig.1. al nominato uomo d'ala, e fatti sei passi direttamente in avanti,
si fermano senza comando e girano poi la testa a dritta (si
nistra).
235. Il sottufficiale dell' ala, donde proviene l'allineamento
forma il punto d'appoggio della nuova linea di fronte, e serve
in pari tempo, per la gente, qual punto d'allineamento, verso
il quale essi devono sentire il contatto ed allinearsi; mentre
che il graduato all' ala opposta serve di obbietto d'allinea
272e92to.
236. Essendosi il comandante convinto che i graduati si sieno
mossi direttamente in avanti, ed avendo corretto qualche de
viamento forse occorso, si reca egli ad alcuni passi lateral
mente dal punto d'appoggio, ed allinea i due sottufficiali
e l'uomo d'ala, precisamente l'uno sopra l'altro.
237. Nella primitiva istruzione si chiamerà dapprima cias
chedun soldato individualmente nella nuova linea di fronte
per poter ben esaminare, ed all'uopo rettificare il suo alli
neamento.
238. A questo fine il comandante si colloca dirimpetto all'uo
mo, che deve avanzarsi per il primo insegnandogli, che
al comando: » Rechts Clinks) richt – esuela!- Ca dritta
– sinistra – allineatevi O egli debba tosto sortire, mar
ciare direttamente in avanti, dividere l'ultimo passo in tre
piccoli che si succedono sollecitamente, volger quindi la
testa dalla parte indicata dell' allineamento, sentire lieve
mente al gomito il suo vicino, che già trovasi nella nuova
fronte ed a quello allinearsi prontamente.
239. Essendosi il soldato allineato bene, l'istruttore lo farà
retrocedere dietro alla linea di fronte, oppure avanzare ol
tre la stessa, per convincerlo, ch'egli nel primo caso nell' al
lineamento a dritta ha perduto affatto coll' occhio sinistro il
profilo della fronte, e che nel secondo potrà vederlo tutto;
quindi retrocedendo od avanzandosi maggiormente avrebbe
in fine in vista tutta la linea di fronte o avanti o di dietro
con ambedue gli occhi. Poscia l'istruttore farà che il sol
dato cerchi da sè solo nuovamente la vera linea d'allinea
mento.
240. In pari modo vien ora fatto avanzare ciascun soldato
individualmente, e quando tutti gli uomini del rango si tro
vino nella nuova linea di fronte si comanderà: »Habt –
Aeht!* (attenzione!), a cui le teste a senso del Nr. 12 si
volgeranno direttamente in avanti.
241, Avendo la gente acquistato un giusto colpo d'occhio ed
una certa fermezza nel trovare l'allineamento, questo allora,
marcata che sia prima la nuova linea di fronte, al comando:
43

» Rechts Clinks) richt – esuela! - Ca dritta – sinistra –


allineatevi O si eseguirà da tutto il rango, entrando nella
nuova linea di fronte non più uomo per uomo da per sè, ma
bensì a scaglioni. Al dato comando quindi sortirà immanti
nente l'uomo più prossimo all' ala d'allineamento, ed ogni
altro si muoverà innanzi quando il suo vicino verso la detta
ala lo abbia sorpassato di un passo; nel resto poi avrà
ognuno da contenersi alle regole spiegate per l'allineamento
individuale e cercare prontamente il profilo della fronte.
Per comandare quest'allineamento il comandante si por-242.
rà dinanzi al centro della nuova linea di fronte in distanza
tale che possa aver in vista tutto il rango, come successiva
mente si avanza. Egli rivolgerà principalmente la sua at
tenzione affinchè ogni soldato si muova direttamente in
avanti, che non oltrepassi la linea dell' allineamento, col
lochi giustamente i piedi, non giri di troppo la testa, tenga
serrati i gomiti al corpo, corservi la prescritta posizione ed
il leggiero contatto, e che coll' ultimo passo raccorciato si
trovi precisamente sulla nuova linea di fronte.
Poscia che tutto il rango sia entrato nella nuova linea di 243.
fronte, il comandante si accerta se l'allineamento è stato ese
guito esattamente sull'obbietto marcato, ed osserva in generale,
come pure nel correggere i diffetti per caso occorsi, quanto più
particolarmente si è trattato nei Nri. 227 sino a 230, co
mandando poi: » Habt – Aeht! “ Cattenzione D.
S. 17. Della marcia di fronte in avanti ed in addietro.
Quando un rango dalla sua posizione si muove in avanti 244.
in guisa, che la sua linea di fronte o d'allineamento si con
servi progredendo ognor paralella alla posizione abbando
nata, questo movimento chiamasi una marcia di fronte.
Nella marcia di fronte sarà guidata la direzione della 245.
marcia dal sottufficiale dell' ala dritta o dell' ala sinistra,
secondo che il rango faccia parte di una compagnia che nella
formazione del battaglione si trovi o a dritta o a sinistra del
centro, ossia della bandiera.
Questo sottufficiale si scieglierà un oggetto che stassi 246.
in linea verticale sulla fronte del rango e che dicesi obbietto
di direzione; troverà poi i necessari punti intermedi per po
ter marciare direttamente in avanti senza interruzione, mante
nendo di più la cadenza sempre uguale e facendo i passi
uniformi e della lunghezza prescritta.
Il contatto e l'allineamento si prendono durante la marcia 247.
di fronte sempre verso la parte della direzione.
Per far eseguire la marcia di fronte si avverte: »Mit 248.
der Front marschiren ! Cmarcia di fronte D e dopo che la
scelta dell' obbietto di direzione e dei punti intermedi sia stata
44

esaminata, comandasi: » Glied / s – Marselaiº (rango /


marcia 1), trasportando ciascuno alla voce di 2 Glied fº
Crango!) il peso del corpo sul piede dritto, onde alla voce:
» Marsela! * CMarcia O poter sortire prontamente ed a pieno
passo.
249. La marcia vuol esser libera, non sforzata, e l'imbusto
deve bene avanzarsi insieme al piede che sorte.
250. Non si cerchi timorosamente l'allineamento, ma si rilevi
il medesimo sentendo leggermente il contatto verso il lato
della direzione, come pure conservando eguale la cadenza ed
il passo, bastandovi a maggiore convinzione, volgere lo
sguardo di tanto in tanto verso la direzione della marcia,
251. Avvedendosi il soldato di essersi avanzato al di là
della linea di fronte, oppure di essere rimasto dietro la me
desima, cerchi egli di riacquistarla raccorciando od allun
gando i passi, senza però perdere la cadenza.
252. Il soldato deve sentire ognora leggermente al gomito il
suo vicino verso il lato della direzione e non abbandonarlo
giammai; e qualora si fosse scostato, cercare di riaccostarsi
al medesimo, muovendosi piùttosto all' avanti che lateral
mente. Alla spinta che venisse dalla parte suddetta deve egli
cedere, ma opporsi a quella che venisse in contrario, onde
non respingere il sottufficiale, che è la guida, dalla dire
zione perpendicolare della marcia.
253. Avvenendo durante la marcia che la fronte si disunisse
o si restringesse, e propagandosi ciò da uomo in uomo e
rinovandosi sempre, è egli un segno, che la direzione della
marcia non è stata pressa perpendicolare sull' originaria linea
di fronte. In tal caso fatto fermare il rango e rettificata la
direzione della marcia, s'ingiungerà alla gente che al sus
seguente comando: » Glied! – Marsela! « (rango! marcia!)
riacquisti ciascuno ancora a poco a poco il contatto e l'alli
neamento perduto.
254. A fine di conservare durante la marcia l'eguale cadenza
nel range, l'istruttore di tanto in tanto avvertirà al tempo
della marcia: »eins! zucei! eins! xwei lº ecc. Cuno, due,
uno, due ) -

255. Quando un soldato avesse perduto il passo per riac


quistarlo dovrà a norma del Nr. 34 badare al principio della
battuta del tamburo, ed in mancanza di questo, regolarsi
sempre secondo il passo del suo vicino verso il punto dell' al
lineamento.
256. Per giudicare la marcia di fronte, il comandante rccasi
alternativamente ora innanzi il centro, ed ora all'ala dell'al
lineamento. Dal primo punto egli esaminerà il portamento
del corpo e la marcia retta di ciascuno individualmente; e
dal secondo l'allineamento del rango e la positura dei fucili.
45

Per raccorciare e riprendere il pieno passo servono le 257.


voci di comando, come al Nr. 33. Al comando di: »Marsela ! «
(Marcia!) ed a quello di: »IIa It! “ (Alt'O si antepone
sempre l'avvertimento di » Glied /* Crangol). -
Durante la marcia di fronte sono da esercitarsi di tanto 258.
in tanto i giri di testa, sempre però a brevi tratti; poi il por
tar l'arma in bilancia, l'incannare, il rimettere ed il calare
la bajonetta, badandosi che la gente, anche a testa girata,
marci rettamente senza sospingersi, e che nell'eseguire i detti
maneggi d'armi non rallenti punto la marcia.
La marcia di fronte in addietro senza rovesciare la fronte 259.
succede al comando : »Glied / Riickuvirts – MarseEn ! «
Crango in addietro – Marcia!) a senso del Nr. 37; e sic
come la medesima non si eseguisce che sol per brevi tratti,
così non è da prendersi il contatto verso il centro del bat
taglione.
Dovendo però marciarsi in addietro a distanze maggiori, 260.
allora secondo il Nr. 223, sarà prima comandato al rango
di rovesciar la fronte, poi la marcia in battaglia, e raggiunto
il tratto voluto, di rimettere ancora la fronte, osservando, che
durante la marcia in addietro avrà la direzione della marcia
il medesimo sottufficiale,
marcia in avanti.
alS. quale essa incombeva nella

S. 18. Dell' obbliquare durante la marcia di fronte.


L'obbliquamento serve a muovere il rango in una fronte 261.
paralella sulla sua posizione, in avanti e lateralmente. La
direzione della marcia quindi non è come nella marcia di
fronte perpendicolare alla base, ma essa forma bensì, prolun
gando questa, un angolo di 45 gradi.
Il principiare ed il finire l'obbliquamento si effettuano sì 262.
di piede fermo che durante la marcia agli stessi comandi e
nella stessa guisa, come al S. 5.
Il sottufficiale all' ala obbliquante dovrà, all' avverti-263.
mento, scegliersi tosto un obbietto di direzione, corrispondente
all' angolo di 45 gradi, ed i necessari punti intermedj.
Ciascun soldato deve compiere regolarmente il mezzo 264.
giro, conversare durante l'obbliquamento Ia posizione del
corpo ottenuta dopo il giro relativamente al suo vicino verso
l'ala obbliquamte, quindi non essergli accostato gomito a
gomito come nella marcia di fronte, ma rimaner sempre alla
distanza risultata dopo il giro di corpo, cioè, spalla dietro
spalla, non dovendo così vedere la nuca del suo secondo
vicino.
Terminando l'obbliquamento, ciascuno, fatto il giro di 265.
corpo, riprenderà il contatto di gomito a gomito; qualora poi
il medesimo terminasse durante la marcia, il contatto e l'al
v
46

lineamento si rileveranno dalla parte della direzione della


marcia.
266. I punti che trovansi più lateralmente, cioè entro l'an
golo di 45 gradi, non possono raggiungersi più per mezzo
dell' obbliquamento, mentre che ai punti che si scostano all'
avanti da quest' angolo puossi arrivare, continuando l'ob
bliquamento sin tanto che l'ala obbliquante giunga perpen
dicolarmente dirimpetto al punto prefisso, comandando poi:
» Grad – aus! - Cdritto in avanti O e marciando sul mede
simo in linea retta.

S. 19. Della conversione.


2967. Dicesi conversione il trasferire la fronte in ordine ger
rato sotto a qualsivoglia angolo, fino in uno de fianchi di
essa,

268. Quando la medesima si compisce sotto un rettangolo


essa chiamasi conversione intera ed ogni altra, una conver
sione incompleta (cambiamento di direzione). Nel comando
s'indicano ambedue semplicemente col nome di conversione.
26.9. La conversione si può mandare ad effetto tanto di piede
fermo, che durante la marcia, e si eseguisce a perno
mobile.
270. In ogni fronte convertente distinguesi 1. l'ala conver
tente, 2. il centro e 3. l'ala del perno.
271 - L'allineamento si mantiene durante la conversione, sen
tendo di continuo leggermente il contatto verso il perno e
volgendo uno sguardo verso l'ala convertente; come pure
-, gioverà ancora a conservarlo, quando, mentre che l'ala con
vertente marcia a pieno passo, il centro lo farà a metà in
lunghezza, e gli uomini verso il perno lo raccorcieranno
successivamente ancora più.
272. Il sottufficiale all' ala del perno, detto semplicemente
il graduato del perno, si muove sempre sopra un arco, il
di cui raggio importa due passi, e divide questo in tanti
piccoli, di quanti passi pieni abbisogna l'ala convertente a
compiere la conversione. Durante questo movimento, il gra
duato del perno girasi col corpo in proporzione, che l'ala
convertente ed il centro progrediscono, badandovi che i due
o tre uomini più prossimi a lui, sieno colle spalle sempre al
lineati alla detta ala, e che si oppongano alla pressione
che dalla medesima venisse, per non essere lui stesso smosso
dal suo arco. -

273. Il sottufficiale all' ala convertente, al principio della


conversione, marcia direttamente in avanti, ed in propor
zione del numero degli uomini di cui è composto il rango,
entra nella conversione appena alcuni passi dopo, dovendo
sempre in tale movimento sentire leggermente il suo vicino,
47

ed avendo lo sguardo diretto di continuo al graduato del


perno, badera inoltre che i due o tre uomini più vicini a
lui sieno incessantemente allineati sul detto graduato.
Il principio e la fine della conversione da piede fermo 274.
vanno ordinati dal comandante, durante la marcia però dal
rispettivo graduato d'ala del rango.
Per la conversione da piede fermo avverte il comandante: 275.
» Rechts Clinks) – selavvenlaen ! “ Cconversare a dritta Piano
– sinistra !); il peso del corpo a questo avvertimento va III.
passato sul piede destro, ed al susseguente comando: Fig.2.
»Marsela lº incominciata la conversione a norma della pre
cedente spiegazione, e continuata sino al comando: »IMala: «,
il quale sarà da proferirsi dal comandante nel momento che
il rango sia ancora un passo distante dalla nuova linea di
fronte prefissa.
Dovendosi fare la conversione durante la marcia, il ri-276.
spettivo graduato d'ala, previo avvertimento del comandante,
quando è arrivato al punto stabilito per la conversione co
manda: » Rechts Clinks) – sedavvenlit ! * Cconversate a
dritta – sinistra O, al che immantinente s'incomincia la con
versione.
Per far cessare la conversione, dato l'avviso di: »Gerad 277.
aus/« Cdritto in avanti O dal comandante, il rango sarà
inviato dal graduato del perno col comando: »Gerad – aus ! -
onde continuare la marcia in direzione retta, tutti ripren
dendo a tale comando il pieno passo, il contatto e l'alli
neamento verso la parte della direzione della marcia.
Le conversioni durante la marcia devono esser sempre 278.
incominciate nel punto prefisso, in conseguenza, il rispet
tivo graduato del perno dovrà proferire le voci: »rechts o links
opportunamente prima, e la parola: »selawemlAt! « precisa
mente nel momento che arriva al punto determinato della
conversione. Per far cessare la conversione sarà parimenti
da pronunciarsi la voce » Geradº tre passi prima, e quella di
» aus! « nell' istante stesso, in cui si fa l'ultimo passo per
terminare la conversione voluta.
Per invigilare al giusto movimento del graduato del 279.
perno durante la conversione, come pure al comandare oppor- Piano
tuno nell' incominciarla e nel terminarla, farà d'uopo III.
nell' istruzione primitiva marcarsi da due uomini i punti Fig.3.
estremi, cioè principio e fine dell' arco, sopra il quale deve
muoversi il graduato del perno.

S. 20. Dei maneggi d'armi.


I maneggi d'armi sono da eseguirsi, come già si disse 280.
nel Nr. 215, sempre da tutti gli uomini del rango unitamente,
pronti e brevi; e compiuti ch' essi sieno, deve regnarvi in
18

mobilità e silenzio perfetto. In questo incontro però si ag


giunge ancora, che ciò debba aver luogo più particolarmente
in quei maneggi d'armi, i quali servono siccome dimostra
zioni d'onore, oppure si eseguiscono soltanto in occasioni
solenni, come sarebbero il presentar l'arma, il mettersi alla
preghiera, la scarica generale ecc. º

281. Per l'esercizio dei maneggi d'armi, il comandante si


pone in distanza conveniente, davanti al centro del rango
e comanda: » Die Geucehrgriffe ea:er – eiren ! “ Ceserci
tare i maneggi d'armi !)
282. A questo comando i sottufficiali d'ala fanno » Beim
Fusslº (posano l'arma al piede!) e rimangono in tale po
sizione sino a che, terminato l'esercizio, si comandi:
» Chargen! Schul – tert ! “ (graduati portate l'armi!)
283 I maneggi d'armi vanno eseguiti dalla gente nell' or
dine seguente:
1. In Arm, Schultert Cal braccio l'arma, portar l'arma).
2. In die Balance, Schultert (in bilancia l'arma e portar
l'arma).
3. Fällt das Bajonet, Schultert (calare la bajonetta,
portar l'arma).
4. Präsentirt, Schultert (presentar l'arma, portar l'arma).
5. In die Balance, Beim Fuss (in bilancia l'arma, posar
l'arma).
6. Stellen zum Gebet und Herstellen (mettersi alla pre
ghiera e rimettersi).
7. Niederknien zum Gebet und auf vom Gebet (inginoc
chiarsi per la preghiera e rimettersi).
8. Zum Schwören und Herstellen (per giurare e rimet
tersi).
284. Nel mentre si eseguiscono i maneggi d'armi il coman
dante si porti di tanto in tanto dall' una o l'altra ala, ed
osservi di là l'allineamento del rango, ed il portamento dei
fucili, - e

285. I tempi dei maneggi d'armi, specialmente quelli, dopo


i quali il soldato, per regola, vien passato in rivista, de
vono eseguirsi coll' uniformità più perfetta; ogni errore va
quindi corretto con tutta l'attenzione; al qual uopo il co
mandante si rechi sempre da chi ha sbagliato, qualora il
chiamarlo semplicemente non fosse sufficiente.

S. 21. Del caricare e far fuoco.


286. I tempi della carica nel rango si eseguiscono soltanto
al comando: » Habt Acht / Glied / La - det! « ancora colla
numerazione dei medesimi da uno a sei; nella carica imme
diata però dopo il comando di: » Feuerlº essi vanno ognora
49

effettuati non interrotti a senso del Nr. 124 e senza aspettare il


comando di: »Ladet lº
In quest' istruzione vi è di avvertire principalmente che 287.
gli uomini non stiano troppo ristretti, onde i loro movimenti
liberi nella carica ed in special modo nel far fuoco non sieno - a
- a
impediti.
Dove la località lo permette, oppure trovandosi in 288.
faccia al rango una truppa alla distanza opportuna, nello
sparare sarà da indicarsi alla gente un punto di mira, rif
flettendo però sempre alla distanza dell' oggetto da col
pirsi. Dove ciò non fosse fattibile, la gente dovrà essere
obbligata d'impostare i fucili orizzontalmente ed inoltre ver º
ticale sulla linea di fronte del rango.

Voci
di comando. Spieg a 2 i o n e.
EIabt Acht ! Come nell'insegnamento per il singolo 289.
Glied ! La - soldato.
elet! l
Eins! Zucei!
62CC,

CAttenzione!
Rango! cari
cate l'armi!
uno, due ecc.)
Herstellt – Ciascuno rettifica il contatto e l'allinea 290.
Eumela ! mentO. -

CRimette
tevi !)
Feuern / Come nell' istruzione individuale del 291.
CFar fuoco!) soldato.
Glied / All' avvertimento di: » Glied - i sottuffi
CRango !) ciali delle ali retrocedono di cinque passi.
Fertig! Come nell' istruzione per il singolo sol 292.
An ! Feuer ! dato. Estratto che sia il fulminante scoppiato,
CAppronta s'incomincia di subito la carica, la si conti -
tevi !) nua senza interruzione, e finita che sia,
Impostate! s'appronta l'arma (Fertig).
Fuoco O
Halt / Si osserva quanto contiene il Nr. 125. 293.
CAlt'!) I sottufficiali retrocessi ritornano, alle ali
del rango. Il comandante darà il comando
» Halt /º a vicenda, sì durante la carica,
che nel momento in cui il rango sta coll' ar
Regolam. d'Istruz. per l'Infant. 4
50

Voci - -

di comando. Spieg a z io n e.
, º a

º mi approntate, per accertarsi se la gente si


attiene alle regole come al Nr. 125.
294. Herstellt – Si rettificano la posizione, il contatto
Euela! e l'allineamento.
CRimette
tevi !)
S. 22. Della scarica generale.
295. La scarica generale si eseguisce col rango agli stessi
comandi ed affatto a tenore della spiegazione data nell' istru
zione individuale del soldato.
296, Alle voci di comando: » Ladetº e , Fertigº Ccaricate e
approntate) si anteporrà sempre quella di: » Glied- Grango);
dopo il comando : »Schul – tert! * Cportate l'armi O si
comanda però: » Herstellt – Euela ! º Crimettetevi!) al quale
ciascuno assesta la posizione, il contatto e l'allineamento.

Capitolo terzo.
Ammaestramento del soldato nel plotone.
297. Allorquando il soldato per mezzo dell' ammaestramento
nel rango avrà ottenuto le preliminarie cognizioni a lui ne
cessarie, ond' essere impiegato in riparti intieri, si passerà
alla formazione del plotone; e con questo non solo si ripe
terà quanto il soldato aveva imparato prima, sempre però
avendo riguardo alle osservazioni richieste dalla connessione
d'un intero corpo di truppa, ma gli si insegneranno pur
anco tutti que movimenti, che un plotone è destinato ad
eseguire nell' esercizio della compagnia od in quello di
riparti maggiori.
298. Il capitano affida a ciascun ufficiale, al sergente, ed in
assenza dell'uno o dell' altro, al sottufficiale più abile un
plotone per l'istruzione. Il comandante di compagnia con
tutta premura porrà mente, acciocchè ogni comandante di
plotone penetri debitamente nello spirito delle regole vigenti,
che dia fondatamente l'istruzione a senso delle medesime,
non perdendosi però in formalità di nessun rilievo, e che in
generale impieghi ogni diligenza onde portare l'affidatogli
riparto a quel grado di perfezione che si richiede, affinchè
il soldato sia pienamente atto a servire in tutte le circostanze.
51

Tal cosa sarà tanto più necessaria, in quanto che, senza 299.
previa istruzione fondata dei plotoni, non potrassi ottenere
un risultato soddisfacente per la manovra in compagnia ecc.
S. 23. Della posizione del plotone.
Ogni riparto che sorte all' istruzione di plotone sarà 300.
sordinato nello stesso modo e cogli stessi sottufficiali, come
lo richiede la sua posizione in qualità di plotone nella com
pagnia, osservando solo, che i sottufficiali in serra-fila
entreranno nel terzo rango. I graduati mancanti sono da
rimpiazzarsi da facenti funzioni. Essendovi presente un tam
burino, questo si colloca dietro il centro tre passi distante
dal terzo rango.
La distanza dei ranghi, computandola dai talloni 301.
dell' uno sino a quelli dell' altro rango, è la doppia lar -

ghezza d'un uomo (circa 3 piedi).


Ogni soldato trovisi nella prescritta posizione; gli uo- 302.
mini del primo rango sentino il contatto verso l'ala destra e
conservino la linea di fronte; quelli del secondo e terzo
rango stieno, senza riguardo al contatto, alla distanza
voluta, perpendicolarmente e ben coperti dietro ai loro
capi-fila. e ai

Non si cerchi timorosamente l'allineamento dei ranghi, 303.


perchè il medesimo risulterà da per sè, quando nel primo
rango ciascuno sentirà il contatto al vicino di dritta e vol
gerà uno sguardo rapido verso di lui, e quando nel secondo
e terzo rango ognuno individualmente conserverà la distan
za, quindi la linea paralella dei ranghi tanto indispensabile.
Tre uomini posti in tal guisa uno dietro l'altro chiamansi 304.
una fila; mancandovi l'uomo del secondo rango, questa
- dicesi semiorba e mancandovi oltre a questo anche l'uomo
, del terzo, chiamasi una fila orba.
Il plotone posto in ordinanza nel modo suindicato si ripar- 305.
tisce ora in file pari e dispari, sì dall'ala dritta alla sinistra,
come dalla sinistra verso la dritta; il comandante del plotone
incomincierà a farlo sempre dalle file d'ala, siccome le prime
dispari, aggiungendovi in fine: »Zum Abmarsch rechts oder
links (per la marcia a dritta o sinistra), secondo che la ri
partizione sia stata incominciata dalla fila d'ala di dritta o
di sinistra.
Ogni fila deve ben tenersi a mente da qual ala essa sia 306.
pari o dispari, e sapere qual numero ella abbia dall' un'ala
o l'altra; così pure è tenuto ogni soldato a conoscere esat
tamente, secondo la sua posizione, il vicino attiguo, il suo
capo-fila e quello che gli sta a tergo. -

Dovendo essere formato il plotone in un rango solo, 307.


come si farebbe per esempio di guardia ecc., ciº succede al
li
52

comando: »In ein Glied! Zuceites und drittes Glied links


Crechts) – una ! Marsela! “ (in un rango – secondo e
terzo rango giro a sinistra – dritta – marcia O, dopo di che
il secondo e terzo rango arrivati che sieno alla distanza ne- |
cessaria, si rimettono in fronte e si allineano al primo rango. |

308, Per formare il plotone da un rango solo, fattane la !


divisione si comanda : * In den Zug ! Zueites und drittes l
Glied 1 rechts Clinks) una! Marsein : « Cnel plotone, se- t

condo e terzo rango giro a dritta – a sinistra – marcia!); l


gli uomini del secondo e terzo rango marciano lateralmente º
in avanti e si rimettono in fronte alla distanza dovuta, per
pendicolarmente dietro ai loro rispettivi capi-fila.

S. 24. Dell' aprire e chiudere i ranghi.


309. L'aprire e chiudere i ranghi serve a visitare ovvero pas- l
sare più strettamente in rivista un plotone di già formato, poi (
anche per esercitare i maneggi d'armi. ti
310. A tal uopo si comanda: »Glieder 5ffnen! Rückwärts –
Marsela! “ Caprire i ranghi / in addietro, marcia O. sl
A questo comando il secondo rango fa quattro, ed il
terzo fa otto passi direttamente in addietro, restando cias- Il

cuno costantemente coperto sul suo capo-fila. R


311. Aperti che sieno i ranghi, volendo il comandante del (Il

plotone visitare il medesimo a fine di esaminare la posizione Vi

ed il portamento del fucile di ciascuno individualmente, co- Nº

manderà egli: » Rechts Clinks) richt – Euela!- Ca dritta Vi

– a sinistra – allineatevi !) secondo che la visita s'inco


mincierà dall'ala dritta o sinistra; a questo comando la gente
di tutti e tre i ranghi gira la testa dalla parte ordinata; gli
uomini del rispettivo rango però accompagnano adagio collº sl
testa il comandante quando passa, e tengono la medesimº dl
rivolta da quella parte fino a chè, finita l'ispezione, vengº St

comandato: »Habt – Aeint!- Cattenzione!). le


312. In caso che un superiore passasse in rivista il plotonº, SC

il comandante del medesimo ordinerà a ciascun rango sin


golarmente, ove ciò non fosse già fatto prima, il giro di l
testa verso la parte donde viene il superiore stesso. l
313, Per chiudere i ranghi si comanda: . Glieder schliesserº
Marseh ! Cchiudere i ranghi ! marcia!); il secondo rangº li
fa due, il terzo rango fa quattro passi in avanti, ed ognunº l
avverta di coprirsi e di stare alla distanza richiesta. it

S. 25. Dei giri di testa e di corpo. t

314. I giri di testa col plotone vanno eseguiti dietro le voci


di comando e dietro le osservazioni stabilite nel 6 º º
tanto dagli uomini del primo rango, mentre quelli del secondo
53

e terzo tengono il capo invariabilmente diretto sopra i loro


capi-fila. -

Quando però, come p. e. nella rivista che passa un su-315.


periore, oppure nel difilare a riparti chiusi, dovessero tutti
e tre i ranghi volgere le teste; al rispettivo comando per il
giro sarà sempre d'anteporsi l'avvertimento: »Zug - Oplo
tone!), e passato che sia il superiore che avrà visitata la
truppa, oppure passato che sia davanti al medesimo il ri
parto che difila, da comandarsi: » Habt – Aelat! « Catten
zione!)
Il giri di corpo col plotone si fanno da ciascun soldato a 316.
norma del S. 3. Compiuto il giro nel fianco dritto o sini
stro, i tre uomini d'una fila che ora si trovano di fianco
l'uno vicino all' altro, diconsi riga.
Per eseguire il giro intero si avverte prima: »In Rei- 317.
ben rechts Clinks) Cin righe a dritta – a sinistra), poi si
comanda: » Rechts Clinks) – um ! « Opel fianco dritto –
sinistro!) -

Per rimettersi nella fronte primitiva si comanda: 318.


» Front : « Cfronte!). -- -

- Per rovesciare la fronte e per rimetterla nell' allinea- 319.


mento di prima, servono le voci di comando, come al Nr. 223.
Rovesciata che sia la fronte, per gli uomini del terzo rango
ora in avanti, varranno le regole stabilite pel primo. Tro
vandosi una fila orba nel plotone, l'uomo rispettivo del primo
rango entrerà, fatto il giro, nel terzo ossia, nel rango da
vanti.

l S. 26. Dell'allineamento. -

L'allineamento col plotone si eseguisce al comando: 320.


» Rechts Clinks) richt – eueh! * Ca dritta – a sinistra –
allineatevi O., dagli uomini del primo rango secondo le pre
scrizioni contenute nel Nr. 225. Gli uomini del secondo e
terzo rango conservano la testa rivolta in avanti, rettificando
solo la distanzi dei ranghi e stando perfettamente coperti;
per conseguenza ogni qual volta i loro capi-fila si muovono
innanzi o in addietro per aggiustarsi nell' allineamento, essi
pure dovranno corrispondere a tale movimento.
Trovandosi il primo rango bene allineato, lo saranno del 321.
pari anche il secondo ed il terzo, e non essendovi allineato il
primo rango, non potrebbero e non dovrebbero esserlo nè il
secondo, nè il terzo; poichè è dovere principale degl' uomini
de ranghi posteriori, di conservare esattamente e capi-fila
e distanza di rango.
Divisando di allineare il plotone in una linea posta in- 322.
nanzi a pochi passi, allora per l'allineamento a dritta,
al comando: »Zur Richtung rechts ! Flügel - Chargen –
54

Marsela ! “ (per l'allineamento a dritta, graduati d'ala


marcia D sortono i sottufficiali del primo rango d'ambedue,
le ale sei passi direttamente in avanti, si fermano senza co
mando e girano la testa a dritta. Il sottufficiale del terzo
rango dell' ala dritta si colloca in pari tempo a sei passi
circa lateralmente a destra, assestandosi nella linea dei sot
tufficiali del primo rango.
323. Questo sottufficiale insieme all' altro dell' ala dritta del
primo rango formano per la gente i punti d'allineamento, e
quello di sinistra, l'oggetto d'allineamento della nuova linea
di fronte, e tali tre punti vanno quindi allineati precisamente
uno sopra l'altro.
324. Ciò fatto, il comandante di plotone da principio, al
comando: » Rechts richt – euch ! “ Ca dritta allineatevi D
fa entrare una fila dopo l'altra nel nuovo allineamento, come
si è praticato individualmente nell'istruzione di rango. L'uomo
del primo rango d'ogni fila osserva quanto fu spiegato nel
Nr. 238; e farà d'uopo insegnare all' uomo più vicino all'ala
d'allineamento, ch' egli nell' entrare in linea, non cerchi il
suo allineamento soltanto dalle spalle del sottufficiale che
gli sta appresso, ma lo rilevi e da questo e dal sottufficiale
posto lateralmente a dritta, quindi non abbia a scorgere
quest' ultimo coll' occhio destro.
325. Gli uomini del secondo e terzo rango d'ogni fila sortono
insieme ai loro capi-fila e pari a questi dividono l'ultimo
passo in tre piccoli, cercando così di prendere la distanza di
rango e di coprirsi perfettamente.
326. Essendo stato ciò alcune volte esercitato con successo
Piano soddisfacente, il comandante del plotone, collocati prima i
III. sottufficiali, non fa più eseguire l'allineamento fila per fila,
Fig. 4. ma bensì facendole avanzare successivamente; a tal uopo
al comando: » Rechts richt – euela! “ Ca dritta allinea
tevi O s'avanza immantinente la fila più prossima all' ala
d'allineamento, e gli uomini del primo rango delle altre file
la seguono quando il loro vicino di dritta si è avanzato d'un
passo. Gli uomini del secondo e terzo rango d'ogni fila sor
tono possibilmente insieme ai loro capi-fila.
327. Il comandante del plotone porrà mente che le file si
avanzino direttamente, ehe gli uomini del primo rango fatto
l'ultimo passo corto, abbiano il contatto e sieno allineati, e
quelli del secondo e terzo ben coperti; imperciocchè il dif
fetto nato dalla trascuratezza di tali regole si propaga a tutte
le altre file, e l'allineamento o si ritarderebbe, oppure falli
rebbe totalmente. -

328, Essendovi entrate tutte le file, il comandante si porta


lateralmente al sottufficiale del terzo rango collocato come
punto d'allineamento, per convincersi se la linea di fronte si
55

trova precisamente fra i sottufficiali che l'avevano tracciata,


esamina la distanza dei ranghi posteriori, la rettifica ove
fosse necessario, recandosi a tal fine dalla fila, dov' è da
correggersi un errore.
Terminato l'allineamento si comanda: » Habt – Aelat! « 329.
Cattenzione !).
L'allineamento a sinistra si eseguisce colle medesime 380.
osservazioni dalla parte opposta.
Quando la linea sulla quale vorrebbesi collocato il plo- 331.
tone fosse distante dalla fronte più di sei passi, il medesimo
sarà fatto prima avanzare per mezzo della marcia in bat
taglia sino a circa sei passi dalla detta linea, poi si faranno
sortire i sottufficiali ecc.
Dovendo il plotone trasferirsi in una linea posta di die- 888.
tro, il medesimo sarà condotto mediante la marcia in batta
glia a fronte rovesciata tanto in addietro, sin chè il primo
rango abbia oltrepassato di alcuni passi la linea d'allinea- -

mento prefissa, poscia si rimetterà la fronte e si effettuerà ,


l'allineamento, come è già noto, sulla linea che allora tro
vasi innanzi.
Trattandosi però di muovere il plotone in una linea po- 333.
steriore solo a pochi passi distante, egli entrerà nella mede
sima colla marcia in addietro e poi si allineerà al comando:
» Rechts Clinks) richt – euela! * Ca dritta – sinistra alli
neatevi !)
S. 27. Della marcia di fronte in avanti ed in addietro.
La marcia di fronte col plotone va effettuata secondo i 334.
principi stabiliti nell' istruzione di rango ed agli stessi co
mandi colla sola differenza, che al comando: »Marsela! “
Cmarcia O in luogo della voce di : »Glied - Crango O sia
da premettersi quella di: »Zug /* Cplotone O
Per il primo rango hanno vigore le osservazioni ivi 335.
schiarite; gli uomini del secondo e terzo rango all'incontro
restino sempre coperti sui loro capi-fila e conservino la di
stanza di rango voluta, cosa che dovrassi esigere con rigore
speciale.
Imbattendosi il plotone durante la marcia in battaglia in 386.
un luogo per cui non potesse passare a fronte intera, allora
il sottufficiale in primo rango dell' ala che si trova impedita
nella marcia comanda: »Drei (vier) Rotten ! Verkürzt
den – selaritt!- Ctre – quattro file raccorciate il passo D, si
e quando il terzo rango del plotone, che frattanto prosegue
il suo cammino a pieno passo, abbia oltrepassato le file
staccatesi: »Halb – links ! “ (mezzo giro a sinistra O
se le medesime fossero dell' ala dritta, e poscia: » Grad –
aus! « Cdritto in avanti!) allorchè, così obbliquando a pieno
56 -

passo, è arrivato nell' allineamento della fila di dritta non


disgiuntasi dal plotone. -,

337. In questa formazione, il sottufficiale, chiuso a distanza


di rango, rimane colle file spezzate dietro il plotone, sin
chè il terreno permetta la marcia del plotone a fronte intera;
poi comanda: » Halb – reehts! * Cmezzo giro a dritta O
e quando ha ottenuto lo spazio sufficiente a poter entrar in
fronte comanda ancora: » Grad – aus ! “ Cdritto in avanti O
e si avanza a passo accelerato nella linea di fronte del
plotone, dove le file staccate riprendono il contatto e la
cadenza coll' altra gente: qualora poi le file si fossero dis
giunte dalla parte della direzione della marcia, esse pren
dono ancora il contatto verso la medesima.
338. Lo spezzare dell' ala sinistra ha luogo con tutte le os
servazioni in contrario.
339. Questo modo di rompere il plotone dovrassi esercitar
spesso, ora dall' ala dritta ed ora dalla sinistra.
340. Avendo il plotone, durante la marcia, da passare un
fossato, oppure da salire le falde ripide di un burrone, il
comandante del plotone alcuni passi prima comanderà: »In
die – Balance! « Cin bilancia l'arma O e fa passare tale
oggetto d'intoppo successivamente da un rango dopo l'altro,
formandosi poi ancora in plotone circa sei passi al di là del
medesimo coll' arma in spalla e continuando la sua marcia.
341. In tale incontro farà duopo avvertire, che i fucili si
tengano ben vicini al corpo e non pendenti tropo in avanti,
perchè altrimenti la gente dei ranghi posteriori potrebbe
offendere i loro compagni precedenti.
342. La marcia di fronte in addietro, tanto quella a passo
retrogrado, quanto l'altra a fronte rovesciata, si eseguiscono
a norma dei Nri. 259 e 260 ed agli stessi comandi.
343.
Nella marcia di fronte a passo retrogrado, gli uomini
del secondo e terzo rango dovranno di continuo rimaner co
perti ai loro capi-fila.
344.
Nella marcia in battaglia a fronte rovesciata valgono
per il terzo rango, allora il primo, le regole prescritte per
il primo rango nella marcia di fronte in avanti, come pure i
ranghi, ora posteriori, avranno ad osservare le norme in
generale stabilite per i medesimi.

S. 28. Dell' obbliguare durante la marcia di fronte.


345. L'obbliguamento succede sì da piè fermo che mar
ciando, a seconda dei principi fissati nel S. 18, e dietro gli
stessi comandi.
346.
La gente di tutti e tre i ranghi eseguisce il mezzo giro
al comando relativo e ciascuno, durante l'obbliguamento, si
conserva di continuo verso il suo vicino di fianco e di fronte
57

nella distanza e nella relazione, in cui fu posto dopo il giro i


di corpo, la maniera che gli uomini del secondo e terzo
rango non si trovino, come nella marcia di fronte, perpen
dicolarmente dietro ai loro capi-fila, ma bensì a scaglioni
lateralmente e dietro ai medesimi; acciocchè, al comando
che fa cessare l'obbliguamento, gli uomini d'ogni fila pos
sano rimettersi verticalmente coperti, ed abbiano immanti
nente la distanza di rango.
L'obbliguamento per regola non è da applicarsi che a 347.
brevi tratti, poichè i punti più lontani possono raggiungersi
in altro modo e con maggiore facilità.
- S. 29. Della conversione.
La conversione col plotone si eseguisce al medesimo co- 348.
mando ed in quanto al primo rango, anche secondo gli stessi
principi ed in pari modo, di cui tratta il S. 19 dell' istruzione
di rango. Gli uomini del secondo e terzo rango restino
durante la conversione continuamente coperti sui loro capi
fila e conservino la distanza di rango dovuta, a qual uopo
basterà che gli uomini più vicini al perno facciano il passo ,
alquanto più breve e in pari tempo lateralmente. -

S. 30. Della formazione della colonna di righe sem


plici e dei movimenti con essa.
Il plotone, rotto che sia in righe col comando: »In Rei- 349.
hen rechts (links) ! Rechts Clinks) um!“ (in righe
a dritta – sinistra, giro pel fianco dritto – sinistro),
chiamasi allora una colonna di righe (semplici) formata a
dritta od a sinistra, secondo che il giro si è fatto o nell'uno
o nell'altro fianco.
La riga estrema dinanzi dicesi la testa, e l'ultima di 350.
dietro la coda della colonna. -

La formazione della colonna di righe può aver luogo 351.


si da piè fermo, che durante la marcia.
Volendo marciare colla colonna di righe comandasi: 352.
» Zug ! Marsela! « All' avvertimento di: »Zug /* passa
ciascuno il peso del corpo sul piede destro, ed al susseguente
»Marseh ! “ Gmarcia!) sorte contemporaneamente tutta
la colonna,
Il sottufficiale del primo rango alla testa della colonna 353.
guida la direzione della marcia, e si scieglie a tal fine un
obbietto ed alcuni punti intermedj, verso i quali egli marcia
in linea retta. -

Tutti gli uomini del primo rango, spalla dietro spalla riman- 354.
gono costantemente coperti a questo sottufficiale in maniera,
che nessuno scorga la cervice del secondo compagno che lo
58

precede. La linea che formano gli uomini del primo rango


coperti in tal guisa, chiamasi l'allineamento della colonna.
355. Gli uomini del secondo e terzo rango si muovono late
ralmente in modo che, fatto il secondo passo , il secondo
rango sia accostato gomito a gomito al primo, così il terzo
al secondo c prendono poi sempre il contatto verso il primo,
cioè, verso la parte dell'allineamento della colonna.
356. Al comando »Marsch - (marcia) parte immantinente la
testa della colonna a pieno passo. Ciò non può farsi però dalle
righe seguenti, per il poco spazio che le divide; ognuno
quindi da principio porrà il proprio piede là, dove lo avrà
levato il suo compagno che gli stava dinanzi, progredendo
in tal guisa sin chè per la marcia libera della testa si vada a
poco a poco acquistando lo spazio necessario per eseguire
il passo in tutta la sua lunghezza. Questa distanza d'un
passo da una riga all' altra vorrà poi, durante la marcia,
essere conservata premurosamente, perchè in caso contrario,
risultando cioè degl' intervalli maggiori, si prolungherebbe
di troppo la colonna, e per conseguenza si ritarderebbe an
che di troppo lo schieramento in fronte.
357. Dovendo la colonna di righe cambiare la direzione della
marcia, il comandante del plotone avvisa la testa di fare la
conversione a dritta od a sinistra, e di continuare poi la
marcia diretta, ottenuta che si abbia la nuova direzione che
si aveva in vista.
358. Dato l'avvertimento, la conversione di subito s'incomincia
dalla testa e si eseguisce a perno mobile successivamente
da ogni fila sul punto stesso, conservando ognora, faccia
si la conversione o a dritta od a sinistra, il contatto verso
il primo rango, che forma l'allineamento della colonna.
L'uomo d'ogni riga che figura il perno, si muove sopra un
arco il di cui raggio è di un mezzo passo, facendo in tal
mentre il passo nella quarta parte della lunghezza prescritta.
359. Per far cessare la marcia della colonna, al comando:
Malt! Calt'O si prepone l'avvertimento di: » Zuglº Cplotone!)
360. Divisando di obbliguare colla colonna di righe, si co
manda: » Ziehung rechts Clinks) / Halb – rechus
(Iinalis) ! “ Cobbliguare a dritta – sinistra – mezzo giro
a dritta sinistra D, a cui, se la colonna non fosse in
marcia, si aggiunge ancora il comando: » Zug. – Marsela ! “
Gplotone – marcia O
361. L'obbliquamento va incominciato da tutti gli uomini nello
stesso momento ed eseguito a norma del S. 27. Gli uomini di
quel rango che si trova dalla parte dell' obbliguamento, devono
costantemente essere coperti uno sopra l'altro, e formare
per così dire la parete esterna; gli uomini di ogni riga con
servano sempre l'intervallo acquistato dopo fatto il giro di
59

corpo, osservando però, che qualora la colonna non si fosse


ancor mossa dal posto, essi abbiano in pari tempo a serrarsi
l'uno all' altro da quella parte dove è diretto l'obbliguamento,
per la proporzione di distanza che risulterebbe, se il mede
simo fosse stato ordinato durante la marcia.
Per far cessare l'obbliquamento si comanda: »Zug ! – 362.
IMalt! “ » Fro ant! “ Cplotone / alt'l fronte O e per passare
dal medesimo alla marcia retta: » Grad – aus ! “ Cdritto in
avanti 0; a tale comando, fatto il giro di corpo, l'allinea
mento della colonna ritorna sempre sul primo rango.
Qualora una colonna di righe fosse in marcia e dovesse 363.;
intraprender questa in direzione opposta, vale a dire verso
la coda, si comanda prima: »Zug / – Malt ! “ Cplotone!
alt' O poi: » Die Kolonne verkehren ! Kehrt – ennella lº
Crovesciare la colonna! voltatevi!). In tal guisa la colonna
diventa, se era formata a dritta, una di sinistra.
La colonna di righe, oltre di essere il mezzo prelimi- 364.
nare ai cambiamenti di fronte da piè fermo, serve ancora
alla truppa per muoversi in comunicazioni anguste, C0Ile

pure ai piccoli riparti per trasferirsi nell' ordinarie circostanze


da un luogo all'altro.
S. 31. Della formazione della colonna di righe doppie
e dei movimenti con essa.
La formazione della colonna di righe doppie può aver ººº
luogo sì da piè fermo, che durante la marcia. Per formare la
colonna di righe doppie di piè fermo a dritta, il comandante
del plotone comanda: »In Doppelreihen reelats! Rechts -
um! “ (in righe doppie, giro di fianco a dritta!).
Fatto il giro, gli uomini delle file pari si recano im-ºº.
mantinente a sinistra ed in avanti accanto ai loro com- piano Iv.
pagni in modo, che sieno così riempiti gl' intervalli. Fig. 1.
Gli uomini del primo rango delle file pari formano la ººº
parete esterna della colonna, ed in questa, ogni sei uomini
l'uno accanto all'altro, una riga doppia.
I sottufficiali
il giro, alla testa
fanno un passo della e colonna,
a sinistra in avanti. dopo eseguitoºº!
Quelli che si Piano IV.
trovano alla coda restano dopo il giro immobili, se il plotone Fig. 2.
è di file pari, quando poi le avesse dispari, essi si portano
lateralmente a sinistra per la larghezza di un uomo, onde
ottenere lo spazio voluto a poter partire col passo intiero.
Nel formare la colonna di righe doppie a sinistra si ºº.
eseguisce tutto nell'istessa maniera dalla parte opposta.
. Per la marcia colla colonna di righe doppie, ognuno 370.
all' avvertimento di : Zug /º trasporta il peso del corpo
sul piede destro, sortendo sull'istante a passo intiero al
susseguente: »Marsela! - Cmarcia O; cosa che vuol essere
60 -

sorvegliata severamente. Il sottufficiale del primo rango alla


testa guida la direzione della marcia; gli uomini del primo
rango delle file pari, che formano la parete esteriore quindi
l'allineamento della colonna, restino durante la marcia co
perti un dietro l'altro sul sottufficiale della testa in modo,
che nessuno scorga la cervice del suo secondo compagno
dinanzi, e di continuo conservino esattamente la distanza
di rango fra loro e la riga precedente. Gli altri uomini di
ciascuna riga doppia prendono il contatto sempre verso la
parete esterna.
371, Colla colonna di righe doppie le conversioni succedono pure
successivamente da una riga dopo l'altra a senso dei Nri. 357
e 358, colla sola differenza, che il raggio dell'arco, sul quale
si muove il perno, abbia a comportare un passo intero.
372. L'obbliquamento ha luogo nell' istesso modo e dietro ai
medesimi comandi indicati per la colonna di righe semplici,
e le norme quivi stabilite rapporto a quest' ultime, valgono
qui pure per le righe doppie.
373. Dovendo una colonna di righe doppie, sia dessa for
mata per la dritta o per la sinistra, essendo in marcia, in
traprender questa verso la coda, ciò si effettua fermandola
prima, poi comandando: »Zu Zubeien ! Kehrt euch º Ca
due voltatevi !); dopo di che in ogni riga i due uomini dello
stesso rango che si stanno accanto, eseguiranno, conservando
il contatto, sul perno del comune centro il doppio giro a sinistra,
muovendosi cioè l'uomo che trovasi a sinistra, a sinistra in
addietro, e quello che sta a dritta, a sinistra in avanti.
374. Trovandosi alla coda una riga semplice, composta cioè
di soli tre uomini, ciascun uomo di essa farà il giro da per
sè, portandosi poi con un passo laterale verso la parte del
, nuovo allineamento della colonna. Lo stesso osservano i
- - sottufficiali presentemente alla testa della colonna.
375. Col rovesciare la colonna di righe doppie diventa essa
una colonna formata per la sinistra, se prima era formata
per la dritta.
376. La formazione della colonna di righe doppie durante la
marcia (di fronte) ha luogo sullo stesso comando che quella
di piè fermo. Gli uomini delle file dispari fanno marciando
il giro ordinato; quelli delle file pari all'incontro si collocano
mediante la conversione accanto le file dispari, venendo così
nel rapporto spiegato nella formazione della colonna di piè
fermo; poscia si continua la marcia nella direzione ottenuta
col giro di corpo, e si osserva quanto contiene il Nr. 370.
377. La colonna di righe doppie in confronto di quella di
righe semplici porta il vantaggio, che tutte le righe doppie
ottengono tosto lo spazio necessario a poter partire di passo
intero; la colonna quindi non si prolunga, e per conse
guenza può essere all'istante sviluppata in fronte.
61

S. 32. Del ridurre le righe doppie a semplici ecc. .


Allorquando una colonna di righe doppie i marciando 378.
abbia a rompersi in righe semplici, si comanda: » In Rei
lien ! Fallt – ab ! - (ridursi a righe semplici !). Gli uomini
delle file dispari proseguono inalterabilmente la marcia,
quelli delle file pari raccorciano il passo e si ritirano dietro
a loro, il secondo e terzo rango in pari tempo si chiudono
al primo, ed i sottufficiali si recano alle piazze destinate
loro nella colonna di righe semplici.
Quando tale riduzione si facesse di piede fermo, al co-379.
mando: » In Reihen I Fallt – a blº Cridursi a righe sem
plici !) gli uomini delle file pari mediante un passo retrogrado
e laterale si recano dietro a quelli delle file dispari. Il se
condo e terzo rango però si chiudono al primo appena,
quando alla colonna viene comandata la marcia.
- Imbattendosi in uno stretto, come p. e. in un ponticello 380.
ecc., tanto angusto da non potersi passare nemmeno in
colonna di righe semplici, allora al comando: » Rottenuceise
abfallen ! Marsela ! « Crompersi in file ! marcia O ogni
riga si riduce alla posizione di fila cioè a dire, l'uomo della
prima riga precede per il primo, a lui segue quello del se
condo, poi quello del terzo, indi vien l'uomo del primo
rango della seconda riga e così via dicendo.
Per ricomporsi, al comando: »In Reihen aufmarschi- 381.
ren / Marsela! « Cformare le righe! marcia!) fila per fila
passa ancora alla posizione di riga, raccorciandosi a tal
uopo il passo alla testa, sin chè tutte le righe abbiano rag
giunto la distanza dovuta, e fino al comando: » Im vollen –
sehritt! « Cal pieno passo !).
Nella piazza di manovra a maggiore chiarezza, è da 382.
marcarsi lo stretto dai sottufficiali del terzo rango.

S. 33. Dello sviluppare le righe semplici in doppie.


Per sviluppare durante la marcia la colonna di righe 383.
semplici in doppie, si dà l'avvertimento: » In Doppelrei
hen º Cin righe doppie D, al che gli uomini delle file dispari del
secondo e terzo rango si scostano per la larghezza d'un uomo
lateralmente da quelli del primo e relativamente da quelli
del secondo rango. Al comando: »Marschirt – auf ! “ Cfor
matevi ) che segue incontamente, gli uomini del secondo
e terzo rango delle file pari entrano negli intervalli fatti dai
loro compagni di file dispari che finora gli avevano prece
duti; quelli del primo rango si portano lateralmente in fuori
accanto ai loro vicini, ed i sottufficiali si recano ai posti
loro assegnati. La testa della colonna e successivamente le
righe doppie susseguenti raccorciano il passo finchè tutte
62 a

arrivano alla distanza prescritta; il comandante del plotone


comanda poi: » Im vollen – Sehritt! (a pieno passo!).
384. Questo sviluppo di piede fermo e prima che il secondo
e terzo rango si siano chiusi al primo, al comando: »In Dop
pelreihen! Marschirt – sauf! - Cformate le righe doppie D
accade a senso del Nr. 366.

S. 34. Dello schierare in fronte la colonna di righe


semplici. -

385. Lo schierare in fronte un plotone dalla colonna di righe


semplici, può succedere in quattro direzioni diverse, cioè :
1. Colla fronte verso l'allineamento della colonna,
2. Sulla testa della colonna colla fronte verso la dire
zione della marcia. -

3. Sulla testa della colonna colla fronte verso la coda


della colonna.
4. Colla fronte dalla parte opposta all' allineamento
della colonna.
386. Ciascuno di questi schieramenti può aver luogo tanto da
piede fermo, quanto durante la marcia della colonna.
387. Nella spiegazione susseguente, per effettuarli si am
mette a modo di esempio e per norma generale una colonna
di dritta, da cui potrassi dedurre lo schieramento di una
colonna di sinistra senza altre definizioni.

I. Rimettere la fronte, ovvero schierarsi dalla parte


dell' allineamento della colonna.
388. Una colonna che dopo la sua formazione non si sia an
cor mossa dal posto, rimettesi in fronte al comando:
» Front! * Cfronte O facendo ciascuno il giro »links umº
Cpel fianco sinistro!). -

389. Essendo però la colonna in marcia, oppure, quantunque


ferma al momento, essendo stata mossa dopo la sua forma
zione, all' avvertimento di: »Links die Front herstellen (*
Crimettere la fronte a sinistra O, a cui nell' ultimo caso va
aggiunto ancora il Marsch “ ; i due sottufficiali della testa
si fermano facendo insieme alla prima riga »links um“ Cil
giro a sinistra). L'uomo del primo rango volge la testa a
dritta e rileva il contatto e l'allineamento dal sottufficiale;
gli uomini del secondo e terzo rango retrocedono alla distanza
dovuta e copronsi sul loro capo-fila. Nell' istessa guisa si ri
mettono in fronte successivamente tutti gli uomini delle righe
seguenti mediante il giro »links um- Ca sinistra), accostati
che si sieno ai loro compagni precedenti di tanto, che nel
rimettersi ottengano tosto il contatto, per non doverlo cercare
dopo compiuto il giro. -
63

Rimesse tutte le file, si comanda: » Habt – Aelat! « 390.


Cattenzione!).
II. Schieramento sulla testa colla fronte verso la
direzione della marcia.
A tal uopo si comanda: » Links aufmarschiren ! Halb 391.
– links! Marsela ! « Cschierarsi a sinistra, mezzo giro a Piano
sinistra, marcia!). Il sottufficiale del primo rango che tro-IV.
vasi alla testa rimane immobile e forma il punto d'appoggio Fig.3.
della linea dello schieramento. La colonna fa il giro ordinato
ed incomincia poi ad obbliquare; gli uomini del primo rango
che sono la parete esterna rimettonsi in fronte, quando suc
cessivamente giungono accanto ai loro compagni precedenti,
girano la testa a dritta e rilevano pronti il contatto e l'alli
neamento dal loro vicino, che trovasi già nella nuova linea
di fronte. Gli uomini del secondo e terzo rango, quando i
loro capo-fila si rimettono, a misura dello spazio ottenuto
passano senza indugio alla formazione di fila, rettificando la
distanza di rango e coprendosi; il sottufficiale della testa
posto nel terzo rango baderà che ciò in particolar modo sia
fatto esattamente dalla prima fila. Quando tre o quattrº uomini
del primo rango sieno entrati in fronte, il sottufficiale d'ala
fa il giro a sinistra verso questo rango e si cura dell' alli
neamento degl' uomini che v'entrano a poco a poco, ond' esso
sia perpendicolare sul primitivo allineamento della colonna;
indi si rimette al suo posto.
Compiuto lo schieramento si comanda: »Habt – Aelat ! « 392.
Cattenzione!) -

Venendo comandato lo schieramento durante la marcia 393.


della colonna, il sottufficiale del primo rango alla testa si
ferma al comando: » Halb – links! * Cmezzo giro a sini
stra O ; il rimanente della colonna eseguisce il giro e si spiega
successivamente in fronte, nel modo testè indicato:
Dovendo la colonna di righe semplici spiegarsi sulla 394.
testa immediatamente dopo di aver passato uno stretto, e con- Piano
tinuare poi la marcia; nel momento in cui la testa della co-IV.
lonna sporge dal medesimo si comanda: »Im Zug aufmar- Fig.5.
schiren (« indi: »Marsela! « Cschierarsi nel plotone ! –
marcia O.
Il sottufficiale del primo rango che trovasi alla testa, 395.
obbliqua incontamente a dritta moderando alquanto il passo,
senza però alterare la cadenza. Il sottufficiale del terzo
rango si trattiene un poco indietro e segue poi quello del
primo a doppia distanza di rango. L'uomo del primo rango
della prima riga si accosta subito a dritta al sottufficiale del
primo rango e continua ad obbliguare insieme a lui. Gli uomini
del secondo e terzo rango raccorciano però il passo finchè
64

quello del primo gli abbia preceduti, passando poi dalla for
mazione di riga a quella di fila. Quando la seconda riga
sporge dallo stretto, l'uomo del primo rango incomincia ad
obbliquare a dritta ed a chiudersi a quello della prima riga
trattenendosi gli uomini del secondo e terzo rango nella ma
niera spiegata per la prima riga e passando poi egualmente
alla posizione di fila. e

396. Il tal guisa si sviluppa una riga dopo l'altra, e formato


, che sia il plotone, il sottufficiale del primo rango ultimo a
comparire in fronte comanda: » Grad – auslº (dritto in
avanti D, marciando tutti a passo intero direttamente in avanti
e prendendo il contatto verso la direzione di marcia. Nell'eser
cizio sulla piazza di manovra è da figurarsi lo stretto a senso
del Nr. 382.
397. Ambedue gli schieramenti sulla testa della colonna sopra
descritti, possono farsi a norma delle circostanze, anche sul
terzo rango mediante il comando: »Auf das dritte Glied
rechts aufmarschiren / Halb – reclats ! “ »Marsela lº
Cspiegarsi sul terzo rango a dritta, mezzo giro a dritta
marcia O ; oppure: »Auf das dritte Glied im Zug auſmar
schiren lº » Marsela! “ Cspiegarsi in plotone sul terzo rango
marcia ) ; essendo allora il sottufficiale e la gente del
terzo rango, tenuti ad osservare quanto si è stabilito nello
schieramento sul primo rango, per gli uomini del mede
SlIlì0,

398. Un tale schieramento può essere necessario, p. e. in


suna ritirata, quando, dopo il passaggio di uno stretto, si
voglia svilupparsi da righe in riparti maggiori, e continuare
la marcia con una colonna di riparti formata sul terzo rango.

III. Schieramento sulla testa, colla fronte verso la


coda.
399. A tal uopo si comanda: » Rechts aufmarschiren I Halb
– reclats! « »Marsela! « Cschierarsi a dritta, mezzo giro
a dritta, marcia O. Lo schieramento succede sul sottufficiale
del terzo rango che è alla testa, ed egli insieme alla gente
di questo, osservano quanto fu accennato nel Nr. 391 pel
sottufficiale e pegli uomini del primo rango. Il comandante
del plotone poi durante lo sviluppo dà l'avvertimento: »Die
Front herstellen lº (rimettere la fronte O e quando l'ultima
riga è entrata in fronte comanda: » Kehrt – eueh ! “
Cvoltatevi!).
IV. Schieramento dalla parte opposta all'allinea
mento della colonna. -

400. A tal fine avvertesi: » Rechts schubenken und aufmar


schiren /* Cconversione a dritta e schierarsi O, al quale
65

avvertimento si aggiunge ancora il comando: »Marsela!«


(Marcia!) qualora la colonna non si trovasse in marcia.
I due sottufficiali alla testa fanno subito una conver- 401.
sione intera, e progrediscono poi, se nell' esercizio, per re- Piano
gola a sei passi, se nell'applicazione, sino a quel punto IV.
dove vorrassi appoggiare l'ala del plotone che si sviluppa; Fig.4.
colà si arresta il sottufficiale del primo rango e marca così
la posizione della nuova linea di fronte, e quello del terzo si
mette dietro a lui a doppia distanza di rango.
La prima riga fa una conversione simile, ma un passo 402.
più tardi dei sottufficiali, e si avanza poi direttamente.
L'uomo del primo rango si colloca a sinistra del sottuffi
ciale di questo rango, e volgendo la testa a dritta, rileva
dal medesimo prontamente il contatto e l'allineamento. Nel
mentre che l'uomo del primo rango entra in fronte, quelli
del secondo e terzo a misura che vanno acquistandovi spazio
passano alla formazione di fila, si coprono e prendono subito
la distanza di rango, cosa alla quale dovrà por mente il sot
tufficiale del terzo rango.
In tale guisa comportansi tutte le altre righe, facendo 403.
cioè successivamente la conversione, ciascuna un passo più
tardi della precedente, entrando nella nuova fronte e passan
do alla posizione di fila; gli uomini del primo rango volgendo
all'istante la testa a dritta e prendendo il contatto e l'alli
neamento dal vicino che già trovasi in linea, e gli uomini del
secondo e terzo rango infine coprendosi e rettificando la di
stanza di rango.
Seguito lo schieramento si comanda: » Habt – Acht! « 404.
Cattenzione!)
Il comandante del plotone baderà che ogni riga si A05.
avanzi in linea retta sino al punto dove far deve la conver
sione, senza inclinare verso la nuova linea di fronte; e che
eseguisca la conversione tosto che sia giunta sul detto punto,
per non trattenere nella marcia le righe susseguenti.
Non permettendo la località di fare questo schieramento 406.
per mezzo della conversione a dritta, il medesimo può farsi
mediante la conversione a sinistra; nel che le regole pre
scritte pel sottufficiale e gli uomini del primo rango, risguar
dano il sottufficiale e la gente del terzo. Il comandante del
plotone avverte poi durante lo sviluppo: » Die Front her
stellen (« e nel momento che l'ultima riga è arrivata in fronte:
»IKelart – euela ! “ (voltatevi !)
S. 35. Dello schierare in fronte la colonna di righe doppie.
Il rimettere la fronte dalla colonna di righe doppie, può iO7.
aver luogo e previo il comando di: »Halt ! “ Calt'!) e durante
la marcia.
Regolam. d'Istruz. per l'Infant. 5
66

A08. Per ricomporre la fronte, premesso il comando: » Halt 'º


CAlt'O s'aggiunge l'altro di: » Front ! * CFronte!). Se la
colonna, p. e. è formata a dritta, ciascuno fa il giro a sini
stra Clinks um) verso l'allineamento della colonna, cioè verso
il primo rango che forma la parete esteriore; gli uomini delle
file dispari, mediante un passo laterale in avanti ed a
dritta, si collocano tostò accanto ai loro vicini delle file pari,
ed i graduati si recano ai posti loro assegnati.
409. Rimettendo la fronte nel modo ora descritto, la nuova
linea di fronte, per la larghezza d'un uomo, porta si innanzi a
quella occupata prima d'essere marciata. Essendo però asso
lutamente necessario di rimetterla precisa sull'istessa linea di
prima, allora, previo il comando e Halt /* CAll'O la colonna
di righe doppie si riduce a semplici, ed immantinente dopo
si comanda: » Front ! « (Fronte!).
410. Dovendosi rimettere la fronte durante la marcia della
colonna si comanda: » Zug lº »Front ! “ Cplotone fronte O.
Gli uomini delle file pari fanno subito il giro intero verso la
parte dell' allineamento, quelli delle dispari, mediante la
conversione, si portano accanto ai loro vicini delle file pari,
e la marcia progredisce senza interruzione prendendo tutti il
contatto dalla parte della direzione della marcia.
411. Lo schieramento sulla testa colla fronte verso la dire
zione della marcia e verso la coda, poi quello dalla parte
opposta all' allineamento della colonna, si effettuano dietro
le stesse voci di comando e colle medesime osservazioni
indicate per la colonna di righe semplici, contenendosi cioè
i due uomini attigui dello stesso rango nel modo ivi stabilito
per un sol uomo, colla differenza però, che nei casi rispettivi,
dopo esservi entrate tutte le righe doppie, la fronte rimettesi
al comando : »Zu Zubeien! Kehrt euch (« Ca due voltatevi O
a termine del Nr. 373.

S. 36. Dei cambiamenti di fronte a righe semplici


e doppie.
la12.
Per eseguire i cambiamenti di fronte col plotone, fa
d'uopo romperlo prima in righe semplici o doppie, e poi
sviluppare in fronte la colonna così formata.
li13.
Divisando di cambiare p. e. la fronte a dritta, il coman
dante del plotone comanda: »In Reihen (Doppelreihen)
reelats!* – » Rechts – um! « . (in righe semplici Cdop
pie) a dritta, giro pel fianco dritto!) poi: »Links aufmar
schiren ! Halb – linlis lº – »Marseh! « Cschierarsi a
sinistra, mezzo giro a sinistra ! marcia O
414. Per cambiare la fronte a sinistra: »In Reihen CDoppel
reihen) Iinlas lº – » Links – um! « Cin righe semplici
Cdoppie) giro pel fianco sinistro O poi: » Rechts aufmar
67
schiren! Halb – rechts lº –- »Marseh! « Cschierarsi
a dritta, mezzo giro a dritta ! marcia O
Pel cambiamento di fronte a dritta in addietro, dove 415.
cioè rimane immobile l'ala sinistra, la dritta invece si rifiuta:
» In Reihen CDoppelreihen) links! Links – unn º Cin
righe semplici – doppie – a sinistra, giro pel fianco sini
stro D, indi: Links aufmarschiren ! Halb – links ! “ –
»Marsela ! * Cschierarsi a sinistra, mezzo giro a sinistra O
» Die Front herstellen / Kekart – euch ! « CZu Zuceien!
Kehrt euch O Crimettere la fronte! voltatevi – a due vol
tatevi D
Per cambiamento di fronte a sinistra in addietro, in cui 416.
rimane ferma l'ala dritta e la sinistra si ritira: »In Reihen
CDoppelreihen) recints! Rechts – una! « (in righe ecc.)
poi: » Rechts aufmarschiren ! Halb – recints! * »Marsch ! “
Cschierarsi ecc.) » Die Front herstellen ! Kehrt – euela !«
» CZu Zubeien! Kehrt euch O* Crimettere la fronte ecc.)
Dovendo finalmente la fronte del plotone essere portata 417.
dalla parte dove prima era il dorso, ciò succede al comando:
» Front und Flügel veràndern / Rechts Clinks) – unnan !
Marscialº Ccambiare di fronte e di ala, giro pel fianco dritto
– sinistro – marcia O. Tutto il plotone fa il giro ordinato ed
incomincia la marcia in colonna. Il sottufficiale del primo
rango alla coda però rimane immobile e segna il punto dove
porrassi la nuova linea di fronte. I sottufficiali alla testa di
subito, le altre righe successivamente sull' istesso punto,
eseguiscono una conversione intera a sinistra (dritta) due
volte immediatamente consecutiva, marciando lungo il primo -
rango e rimettendosi in fronte, quando i sottufficiali arrivino
in faccia a quello rimasto fermo per marcare l'ala, dopo di
che questo ritorna al suo posto.
Ricomposta la fronte comandasi: » Habt – AeInt! « 418.
Cattenzione O.
S. 37. Del difilare individuale ed a righe.
Il difilare individuale serve ad osservare ed esaminare 419.
più strettamente ogni soldato in particolare nella sua tenuta
militare, nella marcia e nel portamento del fucile, dovendo
ciascuno in tal caso seguire l'altro alla distanza di quattro
passi. A tal uopo si comanda: » Einzelm rechts defiliren !
Rechts – um! « Cdifilare individualmente a dritta, pel
fianco dritto!). Tutto il plotone fa il giro ordinato, ad ecce
zione dei sottufficiali dell' ala destra, dei quali quello del
primo rango si sceglierà tosto un punto che si trovi perpen
dicolarmente dirimpetto a lui. Il sottufficiale della coda in
primo rango si porrà incontanente a sinistra accanto e faccia a .
faccia all'uomo d'ala del primo rango ed il cºmandante del
5
68

plotone indicherà al sottufficiale della testa un punto, dove il


plotone debba nuovamente formarsi in fronte dopo il difilare
120. Al comando: »Marsela! * Cmarcia O il sottufficiale del
primo rango incomincia all'istante la marcia in linea retta
verso il punto scelto di direzione. Quando il medesimo leva
il piede sinistro per fare il quinto passo, sorte l'uomo d'ala
del primo rango, si volge pronto a sinistra e segue il sottuf
ficiale alla distanza stabilita di quattro passi. In tal modo
sorte un uomo dopo l'altro volgendosi a sinistra nell' arrivare
al sottufficiale che marca il punto, dove ognuno deve girarsi.
e seguendo man mano il compagno precedente alla distanza
prescritta, sinchè tutto il primo rango si trovi sulla linea
del difilare; dopo di che segue nella stessa guisa il terzo
indi il secondo rango. Quest' ultimo sottufficiale baderà che
ciascun soldato individualmente parta in tempo, che faccia
il giro a dovere, e passato che sia il plotone, egli stesso terrà
dietro all' ultimo uomo del secondo rango alla distanza dovuta.
421. Ogni singolo soldato rimarrà di continuo coperto al suo
compagno precedente, arrivando a tre passi dal superiore
davanti a cui si difila, volgerà prontamente la testa verso di
lui, gli passerà dinanzi con aspetto marziale, e guarderà
ancora direttamente in avanti quando vi sarà oltrepassato di
altri tre passi. -

422. Quando il comandante del plotone non fa diſilare in


faccia a sè, ma bensì davanti ad un superiore più alto di
grado, ordinato che abbia il giro, si porrà egli a quattro
passi innanzi al sottufficiale del primo rango, e di là co
manderà: »Marsela lº Cmarcia O, sortirà contemporanea
mente , renderà in passando al superiore gli onori militari
prescritti, e dopo passato di tre passi si collocherà circa tre
passi lateralmente a dritta e dietro di lui, attendendo in tale
posizione gli ulteriori ordini.
A 23. Trovandosi un tamburo col plotone, il medesimo, all' av
vertimento pel difilare, si colloca subito a dieci passi in
circa dirimpetto alla persona davanti alla quale si passa,
battendo la marcia durante il difilare.
424. Il difilare per righe serve a convincersi se i tre uomini
appartenenti ad una riga, siano durante la marcia bene alli
neati uno all' altro, se abbiano il contatto, se conservano
il passo eguale, e se facciano a dovere le conversioni a
perno mobile ecc. -

425. A questo fine si comanda: » Reihenuveise rechts defiliren!


rechts – una ! “ Cdifilare per righe a dritta, pel fianco dritto. O
facendo tutto il plotone il giro ordinato, e comportandosi il
sottufficiale del primo rango alla coda a senso del Nr. 419.
426. Al susseguente comando: »Marseh !s Cmarcia D i
sottufficiali dell' ala dritta fanno tosto una conversione in
tera a sinistra, e quello del primo rango guida la marcia.
69

Tutte le righe sortono successivamente dalla loro posizione


nel modo spiegato pel difilare individuale rapporto agli uo
mini del primo rango, e quelli del secondo e terzo si ser
rano immediatamente ai medesimi, perchè formano la parete
esterna. La conversione si eseguisce da ciascuna riga sul
punto dov' essa è stata incominciata dai sottufficiali; i tre
uomini di ogni riga avvicinandosi di tre passi al superiore,
girano la testa verso di lui, e guardano ancora direttamente
quando gli sieno passati davanti di altri tre passi
In tutto il rimanente valgono qui le regole stabilite pel 427.
difilare individuale.
Caso che il superiore si collocasse in modo, che nel 428.
difilare fosse a lui più presso il terzo rango, al comando:
» Rechts – alignirt!- Callineamento a dritta 'O tocca al
sottufficiale del terzo rango di guidare la marcia; gli uomini
di questo rango formano la parete esteriore, e quelli del
secondo e primo rango si chiudono ai medesimi.
Il difilare a sinistra tanto individuale che in righe s 429.
manda ad effetto colle stesse osservazioni dalla parte opposta.
S. 38. Dei maneggi d'armi.
Per esercitare i maneggi d'armi, da principio saranno 430.
d'aprirsi prima i ranghi; con una truppa di già ammaestrata
però essi dovranno di sovente esercitarsi anche a ranghi chiusi.
In ambedue i casi avranno vigore le voci di comando, 431.
l'ordine e le osservazioni prescritte nell' istruzione di rango.
S. 39. Del caricare e far fuoco.
La carica ed i fuochi vanno esercitati sempre a ranghi 432.
chiusi. Siccome è d'uopo supporre che il soldato sia
stato bene ammaestrato in questi movimenti sì per mezzo
dell' istruzione individuale che mediante quella in rango;
così nell' eseguire i tempi della carica col plotone non sarà
più da aspettarsi la numerazione oppure il comando di: » La
det- Ccaricate); ma essi si effettueranno interrottamente, e
per quanto sia possibile solleciti, senza però precipitarli;
cosa alla quale dovrassi badare severamente.
Per esercitare la carica ed i fuochi si comanda: 433.

Voci - e

-
di comando. Spieg a 2,2 i o n e -

Habt Acht / A questo comando gli uomini del se 434.


Ladet / condo rango fanno presto un mezzo passo in
Zug ! avanti e tanto lateralmente a dritta, che la
CAttenzione linea di mezzo del corpo corrisponda appunto
Caricare ! all' estremità della spalla dritta dei loro ca
Plotone O pi-fila.
70

di io Spieg a z io n e.
A35. La – det! Si eseguisce la carica senza interru
CCaricate!) |zione da tutti e tre i ranghi.
Compiuta ch' essa sia, il comandante
di plotone comanda:
436. EIerstellt Il secondo rango retrocede pronte verso
eus e Ra! la sinistra, ed insieme al terzo si copre e
(Rimette- rettifica la distanza di rango, mentre che il
tevi O primo cerca il contatto e l'allineamento verso
la dritta.

I. Fuoco di plotone.
437. Habt Acht / I sottufficiali stanti nel primo rango,
Zum Zugs all' ultima battuta del tamburo fanno cinque
feuer.' passi, quelli del terzo due passi in addietro
CAttenzione! senza girarsi col corpo, occupando così i
fuoco di plo primi il posto degli altri.
tone O
(Trommelzei
chen des Ru
fes.)
(Battuta del
tamburo.)
438. Non essendovi presente alcun tamburo,
il retrocedere dei sottufficiali succede allora
al seguente comando: »Zung! - Oplotone O
439. Il comandante del plotone si colloca a
lato del primo rango col giro a sinistra verso
il medesimo e comanda:
440. Zug ! Gli uomini del secondo rango fanno il
CPlotone!) mezzo passo in avanti ed a dritta, come fu
spiegato nella carica.
441. Fertig ! Si eseguisce solo dagli uomini del primo
(Approntate e secondo rango nel modo prescritto, e quelli
l'arma 'D del terzo restano immobili.

442. An / Feuer! Fra i comandi di: »An lº Cimpostate O


CImpostate! e di » Feuer 'º Cfuoco. O fa d'uopo lasciare
Fuoco O una breve pausa, per dar tempo alla gente
di fissar bene il punto di mira, oppure se
questo non vi fosse determinato, d'impostare
i fucili perfettamente orizzontali.
443. Fatto fuoco si riportano i fucili al petto
nella dovuta positura, indi caricando senza
indugio e di nuovo approntando, si continua
71

Voci
di comando, Sp i e g a 2 i on e.
poi a volontà il fuoco, ai comandi di : »An lº
e » Feuerlº
Dopo il comando di: »An lº è bene di 444.
comandare di tanto in tanto »Setzt – ab ! “
Crimettetevi!) per accertarsi dell' attenzione
della gente non solo, ma ben anche per esa
minare se abbiano impostati i fucili a dovere,
e per correggere questo movimento ove fosse
necessario.
Il comandante del plotone peraltro ve 445.
glierà con ogni rigore che la gente non stia
troppo attaccata nel fare i fuochi, che anzi le
file d'ala in seguito approffittino dell' intervallo
lasciato dai sottufficiali retrocessi, per non
essere impediti nei movimenti della carica e dei
fuochi, e per lasciare specialmente lo spazio
necessario al secondo rango, che possa im
postare i fucili. In questo riguardo saranno
anche obbligati gli uomini del primo rango
a tenere alquanto in giù il gomito nell' im
postata, a lasciar gravitare il peso del corpo
egualmente su ambedue i piedi ed in verun
modo a trasportarlo sul piede sinistro.
I sottufficiali baderanno che i tempi della la 46.
carica si eseguiscano in debito modo senza
precipitarli; che ogni soldato, quand' anche
l'esercizio si facesse senza cartuccie, passi
regolarmente la mano nella giberna, imposti
orizzontalmente il fucile; in una parola, che
la carica ed i fuochi si mandino ad effetto
esattamente a senso delle prescrizioni.
Trommelzei All' ultima battuta del tamburo, oppure 447.
chen des Ru -
immediatamente al comando: »Haltº Calt' O
fes, oder der entrano pronti i sottufficiali nel loro posti
Zuruf:
Halt / nel primo e terzo rango. La gente del
CBattuta del primo e secondo rango si regola dietro l'istru
tamburo op zione data nel Nr. 125 per far cessare il
pure il co fuoco.
mando :
Calt'O
Herstellt – Vien comandato dal comandante di plo 448.
euela ! tone, quando tutti i fucili sono riportati in
CRimette ispalla; gli uomini di tutti e tre i ranghi
tevi!) osservano poi quanto fu indicato nella carica
da osservarsi allo stesso comando.
72

Voci
di comando. Sp i e g a 2 i on e.

II. Fuoco di rango ed individuale.


449. Habt Acht ! Succede tutto a norma dell' istruzione
Zum Glie data pel fuoco di plotone.
derfeuer!
CAttenzione!
fuoco di
rango O
(Trommelzei
chen.)
(Battuta del
tamburo.)
Zug !
Fertig!
CPlotone!Ap
prontatevi O
Indi si comanda:
450. Zubeites Come è noto, osservando però che al
Glied ! An ' primo rango va ordinato d'impostarsi, quando
Feuer! gli uomini del secondo versano la cartuccia
ErstesGlied! in canna.
An / Feuer!
CSecondo
rango! Im
postatevi!
Fuoco ! Pri
mo rango!
Impostatevi!
fuoco O
li 51. Onde passare al fuoco individuale il
comandante del plotone comanda:
Feuert / Ciascun uomo del primo e secondo rango
CFate fa ora fuoco senza aspettare altro comando,
fuoco!) tante volte e tanto presto, quanto gli sia pos
sibile il farlo senza precipitazione, la quale
sarebbe di nocumento.
452. Per la ragione che non tutti i soldati
eseguiscono la carica con eguale prestezza,
e che quindi non possono nemmeno far fuoco
tutti contemporaneamente, ne viene, che il
fuoco durerà in seguito senza punto inter
rompersi. Tuttavia, affinchè al principio del
fuoco individuale tutti gli uomini del rango
che trovansi coll' arma approntata non iscari
chino il fucile tutto ad un tratto al comando :
73

Voci
di comando. Spieg a zio n e.
» Feuertº Cfate fuoco!); così la prima volta
s'incomincierà il fuoco dall' ala dritta scor
rendo verso la sinistra; nel progresso però,
ciascuno scaricherà la sua arma tanto spesso
quanto gli sia possibile, senza riguardo a
- suoi vicini che gli stanno d'intorno.
Trommelzei- Sarà da attenersi all'istruzione data pel 453.
ºhen des Ru- fuoco di plotone.
fes, oder der
Zuruf:
Halt /
Eſerstellt –
euela!
(Battuta del
tamburo ov
vero il co
mando:
CAlt'! Ri
mettetevi !)
Nel fuoco individuale i sottufficiali ve 454.
glieranno con particolare attenzione e severità,
che appena incominciata la battuta del tam
buro per far cessare il fuoco, questo si trom
chi all' istante, poichè altrimenti sarebbe
impossibile in circostanze gravi distogliere
immantinente la truppa dal fuoco e servirsene
- altrove.

A fine di esercitare anche il terzo rango nei diversi 455.


fuochi, sarà prima da rovesciarsi la fronte, indi da ordinarsi
al plotone la carica ed il fuoco, applicandovi quanto fu pre
scritto in proposito, e riflettendo soltanto alla posizione cam
biata dei ranghi. Essendovi presente un tamburo, all' avver
timento per rovesciare la fronte, egli si porterà dinanzi al
centro del primo rango, ed eseguirà il giro insieme al plotone.
Rimettendosi la fronte terminato che sia quest' esercizio, il
tamburino all'avviso dato in proposito, si recherà ancora avanti
al centro del terzo rango.

III. Fuoco dalla fronte serrata nel ritirarsi per uno


stretto.

Essendo obbligato un plotone nel ritirarsi per uno stretto, li 56.


a far uso del fuoco dalla fronte serrata, gli uomini del terzo
rango, ove lo permetta il terreno, riparati si posteranno a
\
74

dritta ed a sinistra, e secondo le circostanze anche da una


parte soltanto, onde rinforzare il fuoco del riparto.
457. Il comandante del plotone ordina il fuoco di rango,
poscia il fuoco individuale. Volendo poi intraprendere la riti
rata farà egli cessare il fuoco e comanderà: » In die Baa
launee! –- Rechts und links um! «; la metà dritta del plotone
farà il giro a dritta, e la sinistra pur dalla propria parte in
cominciando la marcia in addietro per righe al comando:
»Marseh ! « CMarcia D, oppure al comando: »Marsela! -
»Marsela! « Cpasso doppio O quando fosse necessario di
accelerare la ritirata.
458. Dove il comandante del plotone trovasse bene di met
tersi nuovamente in posizione; cosa che nell' istruzione ele
mentare potrà farsi a breve tratto, più tardi però dovrà regolarsi
secondo la qualità del terreno, comanderà egli: » Halt lº
»Relart – euela! « Calt'' voltatevi!), poi: »Marsela !
Cmarcia O, al che riunitesi ambedue le metà si formano an
cora in plotone, a cui poscia vien dato il comando per la carica.
A59. Dove gli uomini del terzo rango, come si disse al Nr.
456, sieno da impiegarsi a dritta ed a sinistra, oppure da una
parte sola del plotone a fine di rinforzare il suo fuoco, il
comandante del plotone li collocherà ai lati suddetti prima di
comandare il fuoco e baderà che essi si postino ad un
passo in circa di distanza l'uno dall' altro, caso che il ter
reno stesso non prestasse dei punti vantaggiosi dove poter
coprirsi, e che incomincino tosto il fuoco individuale. Ces
sato che abbia di far fuoco il plotone, gli uomini del terzo
rango collocati lateralmente faranno altrettanto e, durante
la ritirata, avranno cura di portarsi ai loro posti nel plotone.

IV. Esercizio preliminare per la difesa del quadrato


contro la cavalleria.

la 60. Per l'istruzione riguardante gli obblighi da osservarsi


nella difesa del quadrato, il plotone prima va formato in
quattro ranghi, in cannata la bajonetta al rispettivo comando,
poscia presa l'arma al braccio.
161. Fatto ciò, il comandante del plotone fa suonare il seg
nale di : »IAlumnpen ! * *) (mucchi), oppure in mancanza
d'un cornista comanda: » Fertigº. Gli uomini del secondo,
terzo e quarto rango fanno il mezzo passo lateralmente in
avanti come è già stato insegnato al secondo rango nei fuochi
di plotone, e si coprono bene uno dietro l'altro. Gli uomini
di tutti quattro i ranghi approntano l'arma (fanno fertig),
portando soltanto quelli del secondo rango l'indice disteso lungo
*) Nelle truppe che non hanno cornisti si batterà l'appello sì
per principiare che per terminare il fuoco.
75

il guardamano, e gli altri tenendo impugnato con tutta la


mano il mancante del calcio. Gli uomini del primo rango
calano la bajonetta in modo, che il fucile stia pressocchè
orizzontale, e per vie meglio sostenerlo, premono la roton
dità del calcio contro il braccio piegato. La mano sinistra im
pugna fortemente il fucile all'ultima fascetta, il gomito si
nistro va bene compresso al fianco, ed il peso del corpo tras
portato sul piede sinistro.
Al comando: » Zueites Glied 'º »An! Feuerº (secondo 462.
rango impostate, fuoco.O il rango nominato fa fuoco e cambia
immediatamente dopo i fucili con quelli del terzo, il quale
subito rimette ancora le armi scariche al quarto rango nel
modo seguente.
L'uomo del secondo rango senza mettere il martello in 463.
riposo od eseguire altro movimento della carica, drizza tosto il
fucile perpendicolarmente; senza scostare i piedi dal posto si
volge a dritta indietro verso il suo compagno posteriore del
terzo rango e gli consegna il proprio fucile, tenendolo con
ambe le mani vicino al corpo sì, che il pugno dritto stia
precisamente sopra l'osso dell' anca. Da questa posizione
prende egli colla mano sinistra all' ultima fascetta il fucile,
che gli vien presentato dall' uomo del terzo rango e lo ap -
pronta Cfertig).
L'uomo del terzo rango presenta a quello del secondo 464.
il proprio fucile spingendolo in avanti verso il suo compagno
di fronte colla mano dritta che si trova al mancante del cal
cio, per cui l'imboccatura viene diretta in alto. In pari tempo
colla mano sinistra piglia egli all' ultima fascetta il fucile
dell' uomo del secondo rango, lo impugna al mancante del
calcio colla mano dritta frattanto divenuta libera, e lo cambia
nel modo testè spiegato col compagno posteriore del quarto
rango. Ora si comanderà di nuovo: - Zuceites Glied /* »An '
Feuer (« ed i fucili vanno cambiati un altra volta fra il se
condo ed il terzo rango. Venendo poi comandato per la terza
volta: » Zuveites Glied (« » An! Feuer '“ il soldato da questo
rango, scaricata ch abbia l'arma, la terrà nel modo indicato
di sopra per quello del primo rango colla sola differenza,
che la punta della bajonetta stia alquanto più alta, cioè pres
socchè a livello della spalla. Finalmente farà fuoco il primo
rango al comando: » Erstes Glied V« » Feuerº (primo rango
fuoco O non smuovendo punto la sua posizione e portando
l'indice al grilletto all'avvertimento: » Erstes Gliedlº (primo
rango!)
Nell'impostare l'arma nel quadrato è da mirarsi al petto 465.
del cavallo, non già al cavaliere; cosa che va raccomandata
alla gente in particolar modo.
466. Per la carica dell'armi al comando: »La - det! * Ccari
cate l'armi!) bisogna prima cambiare i fucili.
la67. A tal uopo si presta l'uomo del terzo rango, restituendo
egli cioè, qualora il secondo rango avesse prima cambiati i fu
cili una volta sola, l'arma che tiene in mano all' uomo del
quarto rango, e l'arma avuta da questo all'uomo del secondo
rango, riprendendo da quest'ultimo la propria. Quando però il
secondo rango avesse cambiato fucile per due volte, l'uomo del
terzo rango a cui in tal caso venne di già restituita la pro
pria arma, la mette al braccio, prende il fucile dall' uomo
del quarto rango, lo ritorna a quello del secondo, ed il
fucile consegnatogli da quest' ultimo, all' uomo del quarto
rango.
468. Terminato il cambio de' fucili si eseguisce la carica da
quei ranghi che hanno l'armi scariche, mentre che gli altri
rimangono nella posizione presa. Compiuta la carica ognuno
di nuovo appronta l'arma.
li69. Dovendosi del tutto terminare il fuoco si suona il seg
nale: » Feuer einstellen /* Ccessare il fuoco.O oppure si co
manda: » Haltº Calt'); la gente tutta osserva allora, quanto
fu prescritto nel Nr. 125 cambiando prima i fucili, se ciò
fosse necessario, e prendendoli poi al braccio.
la 70. Compiuta che sia la carica dopo cessato il fuoco, si co
manda: » Herstellt – euneh ! “ Crimettetevi !); il secondo,
terzo e quarto rango retrocedono lateralmente a sinistra, si
coprono e rettificano la distanza di rango ed il contatto ecc.,
come di dovere.
la 71. Pel fuoco di quadrato in addietro si comanda: »IA elart
euch ! * Cvoltatevi O al che tutti quattro i ranghi eseguiscono.
il giro ed osservano quanto fu poc anzi spiegato. Per eser
citarlo dai fianchi, bisogna prima formare il plotone in tre
ranghi, romperlo quindi in righe doppie a dritta od a sinistra, e
ripassare il fuoco nel modo suindicato. Avvertesi però che,
rottosi il plotone in righe doppie, gli uomini del secondo,
terzo e quarto rango soltanto rimangono discosti alla di
stanza prescritta e che invece gli uomini di tutti gli altri
ranghi devono per la larghezza d'un uomo serrarsi al quarto
rango ed anche fra di loro l'uno all' altro; di più che, al
segnale di: » Klumpen“ (mucchi) i primi quattro ranghi so
lamente approntano l'armi pel fuoco, restando tutti gli altri
di continuo coll' arma al braccio.
472. Nell' istruzione del soldato per la difesa contro la ca
valleria bisogna fargli comprendere ed insinuargli bene, che
una brava truppa d'infanteria confidente nel proprio ordine
e destra nel far uso della sua arma, non avrà mai a temere
nulla da un assalto di cavalleria, anzi riuscirà sempre a re
spingerlo vittoriosamente. Inoltre fa d'uopo di scolpirgli nella
-
77

mente che, se al soldato corre l'obbligo in generale di prestare


in ogni evento tutta l'attenzione al coniando dei superiori, ciò
abbia ad osservarsi in grado maggiore nella difesa del qua
drato, e che ciascuno incorrerebbe nella pena la più grave,
se osasse a scaricare l'arma senza comando.

S. 40. Dell' attacco alla bajonetta.


Divisando di sloggiare l'inimico dalla sua posizione per 473.
mezzo di un attacco vivo e risoluto, la truppa gli sarà mossa
contro a bajonetta calata.
Per esercitare l'attacco alla bajonetta, il comandante del 474.
plotone fa prima inastarla, battere se vi è presente un tam
burino la battuta d'assalto, indi comanderà la marcia in bat
taglia.
La truppa si avanza nella solita cadenza di marcia, bat- 475.
tendo di continuo il tamburino la marcia d'assalto. Avvici
nandosi il plotone alla supposta posizione dell' avversario,
si comanda: »Marsch ! Marsch /* Cmarcia marcia ); la gente
a questo comando prende l'arma in bilancia e progredisce
a passo moderato di corsa, battendo il tamburino la marcia
d'assalto in cadenza più mossa. Finalmente alla distanza di 60
passi al più dalla posizione immaginata del nemico si co
manda: » Fällt das – Baionet! * Ccalate la bajonetta O. Il
tamburo batte ora la battuta d'assalto per la seconda volta,
la gente mette la bajonetta in resta e si avanza a piena
C01 Sa, -

Al segnale dell' allarme battuto dal tamburino, op- 476.


pure alla voce di: »Allarm lº Callarme O viene all'istante
arrestata la mossa, e la gente si forma sollecitamente in
plotone portando l'arma in spalla. p
Nei casi dove vuolsi aspettare di piede fermo l'assalto 477.
supposto del nemico, bisognerà prima far incannare la ba
jonetta e, previo l'avvertimento: »Tiefs (basso), dare l'ul
tima scarica in distanza di 50 passi, comandar poi: » Fällt
das Bajonet (º Ccalate la bajonetta O, far battere la battuta
d'assalto ed avvanzarsi a piena corsa.
S. 41. Della riunione ossia del serra-truppa.
La gente, fin dalla scuola del plotone, devº essere eser- 478.
citata a rannodarsi in ordine chiuso quand' essa si trovasse
sciolta o sparpagliata, vale a dire, essere avvezzata al serra
truppa.
Per esercitare il serra-truppa vien comandato: »Aus- 479.
einander / Cscioglietevi O. Per riunire il plotone, il coman
dante del medesimo fa battere l'allarme, oppure in mancanza
di un tamburo, comanda: »Allarm lº Callarme O ; la gente
col fucile in bilancia corre velocemente là, dove si è posto
78

il comandante, formandosi in plotone ad arma in spalla senza


strepito, e faccia a faccia con lui di maniera, che il centro
riesca precisamente dirimpetto al medesimo. Il comandante
si colloca in modo conveniente alla nuova fronte, e la gente
avvicinandosi alla stessa porta subito l'arma in spalla onde
evitare ogni pericolo.
480. Sarà da insegnarsi al soldato, che la raccolta in bat
taglione succede sempre verso la bandiera, e che dovendo
il medesimo schierarsi in fronte, la parte verso la quale
pende la bandiera indica il punto per la posizione dell'ala
dritta. -

S. 42. Dell' istruzione per formare i fasci d'armi


(le piramidi).
f,81. La formazione dei fasci d'armi succede dalla posizione
coll' arma al piede oppure in bilancia a bajonetta incannata
al comando: » In Pyramiden setzt – ann! “ (formate i fasci
d'armi!). L'uomo del primo rango porta il suo fucile in
nanzi alla metà del corpo, lo prende colla mano sinistra al
di sopra della fascetta media e lo pone in isbieco davanti a
sè in modo, che il calcio venga a stare vicino al piede
dritto del suo vicino di sinistra, e che la canna guardi in
avanti. L'uomo del secondo rango porge in pari tempo il
proprio fucile al suo capo – fila, il quale lo impugna colla
mano dritta alquanto di sopra alla fascetta media, lo slancia
dinanzi alla sua spalla dritta talmente, che il calcio stia
davanti a lui distante un passo e la bocca inclinata verso di
lui, unendo poi le due bajonette in modo, che i loro colli
sieno incrocicchiati. L'uomo del terzo rango porge il suo
fucile a quello del secondo, il quale lo prende colla mano
dritta sopra alla fascetta inferiore, lo inclina in avanti ed
ajutandosi colla mano sinistra infigge la bajonetta entrandovi
di sotto fra i colli delle bajonette degl' altri due fucili;
l'uomo del primo rango alza poscia un poco quest' ultimo
fucile colla mano dritta e lo spinge tanto lateralmente, che
il calcio pervenga fra i piedi del vicino di dritta.
182. Fatti i fasci d'armi la gente rimane ancora in rango sin
che si comandi: »Auseinander lº Cscioglietevi O., dopo di
che essa si scioglie; i sottufficiali appoggiano i loro fucili
ai fasci delle file attigue; gli uomini di una fila orba o
semiorba, che vi avesse, li appoggiano ai fasci delle file
più vicine all' ala, e poi si sciolgono anch' essi.
483. Ai plotoni d'ala d' ogni compagnia è inoltre da inse
gnarsi, che qualora la formazione dei fasci d'armi avesse
luogo con riparti maggiori di truppa, il fascio dell' estrema
fila d'ala possa ritirarsi dietro a quello della seconda fila,
79

quando cioè si voglia ottenere libero passaggio fra le com


pagnie.
Dovendosi di nuovo dar di piglio all' armi, il plotone, 484.
alla battuta della riunione formasi dietro ai fasci in modo
che ogni fila venga precisamente a stare di centro al proprio
fascio; poi segue il comando: » Ergreiſt das – Gevvelarlº
Cprendete l'arma 0. A questo comando l'uomo del primo
rango impugna colla mano sinistra il proprio fucile, e colla
dritta quello dell' uomo del secondo rango al di sopra della
fascetta media. L'uomo del secondo rango si avanza col
piede destro sino al talone destro del suo capo-fila, si piega
in avanti e prende colla mano dritta sopra la fascetta di
mezzo il fucile dell' uomo del terzo rango, alzando insieme
all'uomo del primo rango il fascio e sciogliendo così le armi.
L'uomo del secondo rango rimette ora a quello del terzo il
suo fucile e riprende il proprio dall' uomo del primo rango,
rimanendo poscia ciascun soldato coll' arma al piede ed as
pettando degl' ordini nuovi.
Quando all' opposto dai tamburini venisse battuto l'al- 485.
larme nel mentre che la truppa trovasi sciolta, ogni soldato
allora a tutta possa corre a trovare il suo fucile e lo porta
in spalla senza aspettare comando di sorte.
Volendosi avere i fasci d'armi invece che davanti dietro 486.
alla fronte, essa dovrà prima rovesciarsi e ciò fatto l'uomo
del terzo rango avrà ad osservare quanto fu prescritto per
l'uomo del primo rango, e così all' opposto.
S. 43.
Voci
di comando, Spi e g a 2 i o n e.

Della scarica generale.


Habt Acht / Per la scarica generale si comanda: l187.
ZurGeneral
Decharge –
Zung !
CAttenzione!
Scarica ge
nerale / Plo
tone O
Il secondo rango fa il mezzo passo
lateralmente in avanti, come di solito. I sot
tufficiali restano ai loro posti.
Fertig! Tutti tre i ranghi approntano l'arma.
CAppronta
tevi O
80

Voci
di comando. Spieg a z io n e.
488. Hoch an . Da eseguirsi dagli uomini di tutti tre i
Feuer ! ranghi nel modo spiegato nell' istruzione in
Schul dividuale del soldato.
tert!
(Impostatevi
in alto /
Fuoco ! Por
tate le armi!)
la89. Herstellt – Gli uomini di tutti tre i ranghi osservano
euch ! quanto contiene il Nr. 436.
CRimette
tevi O
490. Caso che ad un soldato perfettamente istrutto venisse
col tempo ordinato, oppure se dalle circostanze vi fosse
costretto ad eseguire qualche maneggio d'armi od anche la
carica da un' altra posizione che dalla prescritta coll' arma
in spalla, egli certamente corrisponderà a tale obbligo senza
difficoltà. Non si dovrà però esigere mai che tutti i maneggi
sieno esercitati da ogni portamento d'arma concesso, poichè
al soldato di già ammaestrato sarà lieve cosa l'eseguirli.

Capitolo quarto.
Ammaestramento dei graduati dal sergente in giù.

S e zio n e prima
Ammaestramento de graduati di compagnia.
la91. I graduati devono possedere l' abilità non solo di
spiegare ed insegnare ai loro subordinati le massime e le
norme delle materie trattate dal presente regolamento d'istru
zione, ma essi devono eziandio saperle porre in esecuzione
perfettamente. A tal riguardo, onde tenerli in esercizio con
tinuo, i graduati di compagnia armati di fucile saranno
spesso da riunirsi in uno o due ranghi, particolarmente
prima dell' epoca in cui s'incomincia la scuola individuale e
quella di rango, e da esercitarsi nell'eseguimento di tutti i
rami appartenenti all' istruzione di rango. Quest' esercizio
dovrà pure annualmente applicarsi in pari modo agli ufficiali
subalterni. Dove lo permettano gli alloggiamenti sarà inoltre
da formarsi di tanto in tanto una compagnia dai graduati di
S1

ogni battaglione, nella quale gli ufficiali ed i sergenti oc


cuperanno le piazze delle cariche. Con tale compagnia vor
ranno specialmente esercitarsi i maneggi d'armi, la carica ed
i fuochi, onde poter scoprire le differenze incorse nell' esecu
zione dei maneggi di cui si tratta, e ridurle alle regole vi
genti.
Essendo inoltre impossibile che il soldato corrisponda 492. e

alle esigenze a lui fatte nell' esercizio, qualora i gra


duati non gli dieno i comandi secondo le prescrizioni ed in
tempo debito, come pure qualora non lo guidino convenien
temente; resterà così a cura principale del comandante di
compagnia d'istruire e perfezionare in pratica i suoi graduati
anche in questo rapporto; dalla qual cosa e di altre norme
speciali riguardanti i graduati di compagnia, tratterranno op
portunamente i paragrafi seguenti.

S. 44. Della denominazione e spiegazione di alcune


- linee.
I sottufficiali, in ispecie quelli che per loro abilità sono 493.
a preferenza scelti ad ammaestrare il soldato, devono impa
rare a conoscere e saper nominare le linee seguenti onde poter
giudicare la posizione, i giri, gli allineamenti ed altre materie
che si presentano nell' eserzio.
1, Una linea retta è quella che scorre interrottamente 494.
nella sua direzione primitiva senza punto divergere nè a Piano
dritta nè a sinistra. Ella descrive il corso più breve fra i suoi V.
punti estremi; p. e. la linea a b. Fig.1.
Tutti gli allineamenti si fanno sopra linee rette. l195.
2. Essendo una linea cd descritta verso un' altra a b 496.
in modo, che non sia inclinata da una parte di più che Piano
dall' altra, dicesi le linee stanno perpendicolari l'una v.
all' altra. - a Fig.2.
e Nella marcia di fronte p. e., va presa la direzione per- 497.
pendicolare alla fronte. In ogni conversione intera, la nuova
fronte deve trovarsi perpendicolare sulla posizione abban
donata. Il fucile impostato deve formare una linea perpendi
colare alla fronte ecc.
Immaginandosi inoltre un suolo perfettamente piano – si- 498.
mile alla superficie d'un lago – e ponendovi sopra una linea
in modo, che essa non inclini nè da una parte, nè dall' altra,
dicesi: che questa linea sta perpendicolare al suolo. Una linea
tale si raffigura meglio da una cordicella alla quale è attac
cato un grave, che si lascia pendere liberamente in giù.
La posizione del soldato guardata dinanzi deve presen- 499.
tarsi in modo che la linea di mezzo della fronte sino al
va
punto dove si uniscono i talloni, riesca perpendicolare.
Regolam. d'Istruz. per l'Infant. 6
82

500. 3. Linee paralelle chiamansi quelle, le quali come a bº


Piano V. e cd corrono l'una accanto all' altra in modo, che tutte le
Fig. 3. perpendicolari condotte da qualsiasi punto da una all'altra,
sieno perfettamente eguali; p. e. le verticali a c, f e, b d.
In questo senso dicesi essere le linee paralelle equidistanti
in tutti i punti, quindi non possono giaininai nè incontrarsi
nè intersecarsi.
501. I tre ranghi d'un riparto, a modo di esempio, sono para
lelli fra loro, perchè tutti gli uomini del secondo e terzo
rango si trovano ad egual distanza dai loro capifila cioè, per
la doppia larghezza di un uomo (circa 3 piedi).
502. 4. Linee obbligue sono quelle che dal principio sino
Piano V. alla fine non si trovano equidistanti fra di loro. Come a 5 e
Fig. 4. c d, perchè le perpendicolari a c, fe, b d sono disuguali.
503. Quando due linee obblique si prolunghino, esse da una
parte sempre più si scosterranno, e dalla parte opposta si av
vicineranno sino al punto di toccarsi. Dove due linee ob
blique si uniscono nasce un angolo. Il punto d'incontro g
chiamasi vertice, le linee g b e g d sono i lati del medesimo.
504. 4. Gli angoli formati come a b c dal concorso di due
Piano V. linee perpendicolari una all' altra, chiamansi angoli retti; in
Fig. 5. cambio quelli come d e foppure g h i formati dall'incontro di due
Piano V. linee obbligue, diconsi angoli acuti se minori come d ef,
Fig. 6. ed angoli ottusi come g h i se maggiori dell' angolo retto.
Piano V.
Fig. 7.
505. In una conversione intera, p. e., la nuova linea di
fronte, come già si disse, deve formare coll' abbandonata un
angolo retto, ed in una conversione non compiuta (cambia
mento di direzione) deve formare un angolo acuto.
506. Nell' obbliguare, la linea di marcia l m colla linea di
Piano V. fronte l k forma un angolo ottuso k l m, ed all' opposto
Fig. 8. forma la medesima un angolo acuto m l n, quando la linea
di fronte si prolunghi nella direzione di l n.
507. 6. Chiudendo un angolo mediante una terza linea, nasce
Piano V. un triangolo a b c, cioè a dire, una figura che ha tre lati e
Fig. 9. tre angoli. Essendo uguali, i tre lati come a b, b c, a c il
Piano V. triangolo dicesi equilatero, e chiamasi rettangolo quando due
Fig. 10. lati, come e d, d f, stanno perpendicolari l'uno all'altro.
508, Siccome nella posizione del soldato la distanza da una
punta all' altra del piede è uguale alla propria lunghezza di
questo, ne segue, che la sua base forma un triangolo equi
latero.
509, 7. Un quadrangolo è uno spazio rinchiuso da quattro
Piano V. lati. Quando tutti quattro i lati sono uguali e tutti quattro
Fig. 11. gli angoli retti, come quelli in a b d c, il medesimo chiamasi
un quadrato oppure quadrangolo regolare.
83

Conducendo da un angolo in isbieco ad un altro opposto 510.


a lui una linea e b o ad, questa chiamasi una diagonale e di
vide il quadrato in due triangoli rettangolari perfettamente
uguali.
8. Il circolo od il cerchio è una linea curva rientrante 511.
in sè stessa, la quale ha tutti i punti equidistanti dal deter
minato punto di mezzo.
La linea curva rientrante in sè stessa a efb d chiamasi 512.
la circonferenza o periferia, il punto di mezzo cil centro. Piano
Le parti della circonferenza, come a e, a f, diconsi archi; V.
le linee rette che partono dal centro alla circonferenza, come Fig.
c a, c e, cf, c b e cd sono raggi; quelle infine che da un 12.
punto della circonferenza corrono per il centro ad un altro
punto della medesima, come a b, d f, diconsi diametri.
Tutti i raggi e tutti i diametri sono fra di loro uguali. 513,
Ogni periferia sia grande o piccola, viene divisa in 360 514.
parti eguali, chiamati gradi.
Conducendo in un circolo due diametri perpendicolari 515,
l'uno all' altro, come a b ed f, dividesi la circonferenza in
quattro quadranti (quarti di circolo), dei quali ciascuno avrà
90 gradi. Dividendo un tal quadrante, come qui, colla linea
ce, si otterrà un ottante, (un ottavo di circolo) che avrà 45
gradi ecc. -

Da due in due raggi, come p.e., a c e e c, e c e fc, a c 516.


e fc e via dicendo, si formano nel centro degl'angoli ai quali
stanno incontro degli archi determinati. In tal modo all' an
golo retto a cif sta incontro un arco di 90 gradi, all' angolo
acuto e cf, un arco di 45 gradi, e rimpetto all' angolo ot
tuso e cd trovasi un arco di 135 gradi. In questo senso di
cesi aver un angolo tanti gradi, quanti ne contiene un arco
rinchiuso da suoi lati, ovvero servire tali archi di scala (mi
sura) agli angoli.
Il conoscere che cosa sia la circonferenza e gli archi è 517.
necessario per istruire il soldato nei giri, e gl' intieri riparti
nelle conversioni.
Stando il soldato, p. e., nel punto c colla faccia verso 518.
a e facendo rechts um (giro pel fianco dritto), dopo il giro
verrà egli colla faccia verso f, avrà quindi descritto un
quarto di circolo. Facendo egli 2 Kehrt euchs (il doppio
giro) guarderà verso b ed avrà descritto un mezzo circolo.
Voltandosi però » halb rechts* Cmezzo giro) in modo che
guardi verso e come sarebbe nell' incominciare l'obbliqua
mento, avrà egli descritto soltanto un ottavo di circolo,
cioè 45 gradi.
Nelle conversioni di riparti interi fa d'uopo immaginarsi 519.
il centro in c distante due passi dal graduato del perno.
Un riparto c f, p. e. facendo la conversione in modo, 520.
6 :::
84

che il medesimo pervenga nella linea di c a, il graduato


del perno insieme al riparto avrà descritto un quarto di cir
colo, oppure compita una conversione intiera a sinistra.
Quando però la conversione terminasse di già nella linea ce,
il graduato del perno unitamente al riparto avrebbe descritto
soltanto un ottavo di circolo ossia 45 gradi, per conseguenza
eseguita una conversione incompleta a sinistra (cambiamento
di direzione).
b21. In tal guisa si sarebbe esaurito quanto in sostanza sia
necessario al sottuffiale a sapere delle linee, onde possa
adempire perfettamente agli obblighi che gl' incombono,
osservando ancora che nell'istruzione in proposito sia sempre
d'aversi riflesso alle capacità individuali dei graduati, re-.
stringendosi cioè di dare ad alcuni le idee le più semplici,
p. e. delle perpendicolari, delle paralelle, ecc. ecc. mentre che
cogli altri l'istruzione potrà estendersi in tutta la sua ampiezza.
S. 45. Dell' istruzione nella marcia diretta.
522. Ai graduati corre l'obbligo di guidare la direzione di
marcia sì in quella di fronte com'anco in quella in colonna.
Ella è quindi cosa importante ch' essi posseggano l'abilità di
marciare costanti in linea perfettamente retta, lo che esige
un particolare esercizio. Prima di tutto fa d' uopo di
spiegare ai graduati, che ogni marcia qualunque abbia
luogo verso un oggetto da determinarsi preventivamente,
chiamato l'oggetto di direzione; di più che la linea che dalla
propria posizione conduce direttamente al detto oggetto di
direzione, dicesi linea della direzione di marcia, e che
infine tutti i punti che trovansi su questa retta vanno nominati
punti intermedi.
593. Per punti di direzione sono da sciegliersi degli oggetti
possibilmente lontani ed elevati da terra, come sarebbero dei
campanili, degl' alberi alti, delle vette di monti ben distinte
ecc. ecc. Scelto che sia il punto di direzione, il graduato
presto cerchi e determini i necessari punti intermedi sulla
linea di direzione, a cui si presta qualunque benchè minimo
oggetto di terreno, come delle zolle, dei cespugli, delle
pietre ecc. Tali punti intermedi non sieno distanti l'uno
dall'altro che 30 a 40 passi al più; e siccome è impossibile
lo sciegliersi ad un tratto tutti i punti intermedj, massime
in una linea lunga di marcia, s'incominci allora a fissarsi i
due più vicini, e man mano che progredisce la marcia, si
continui a fissare gli altri più lontani. La marcia da un punto
intermedio all' altro si effettui in linea affatto retta, cosa che
avrà luogo quando il graduato marci in maniera, che i punti
intermedj sieno costantemente coperti fra di loro ed il punto
di direzione, vale a dire, si conservino in linea retta.
85

Per esaminare se i punti intermedj insieme a quello di 524.


marcia siensi scelti bene, farà d'uopo che l'istruttore si ponga -

dietro il graduato in modo, che egli sia coperto su questo


e sull' oggetto di direzione, potendo così scorgere e retti
ficare all'istante ogni deviamento dalla linea di direzione.
I graduati con poco esercizio acquisteranno in breve 525.
l'abilità veluta onde poter marciare dal loro posto verso un
dato oggetto di direzione in linea affatto retta; quanto però
concerne l'istruzione nella scelta addatta dell' oggetto di
direzione, notisi che ciò non può accadere nell' istruzione
individuale, dovendosi ognor trovare e determinare tale
oggetto dietro la posizione dell' intera linea di fronte e non
dietro la tenuta delle spalle del singolo graduato.

S. 46. Dell' esercizio preliminare per gli allineamenti


coi graduati.
Per l'istruzione preliminare negli allineamenti coi gra- 526.
duati, di cui tratta il regolamento d'esercizio, questi vanno
posti in un rango distanti da sei otto passi l'uno dall' altro.
L'istruttore fa poi avanzare a sei, passi i due graduati di
dritta o di sinistra, secondo che vuole esercitare l'allinea
mento dall'una o l'altra parte, insieme al graduato dell' ala
opposta, onde tracciare la nuova linea dell' allineamento ed
allinea tutti e tre esattamente fra di loro. Poi comanda:
» Rechts Clinks) richt – euch ! « Ca dritta – sinistra –
allineateri O, al che i graduati si avanzano successivamente
nel modo prescritto per i soldati nella scuola di rango;
colla sola differenza, che qui l'allineamento va rilevato da
punti lontani ed isolati senza sentire il contatto del vicino,
cosa che è più difficile ad effettuarsi ed abbisogna quindi di
un esercizio particolare. L'istruttore badi, che ogni graduato
s'avanzi in linea perfettamente retta, conservi cioè la distanza
da quello posto a lato di lui; che lasci precedere di un passo
il graduato che si trova più vicino al punto d'appoggio, divida
debitamente l'ultimo passo in tre piccoli si che coll' ultimo
si trovi precisamente nella nuova linea d'allineamento.
Qualora l'uno o l'altro graduato prendesse falso l'allinea- 527.
mento, il susseguente non si lasci indurre in errore, ma
badi piùttosto a correggerlo cercando l'allineamento dagli
altri graduati più lontani. - -

Nella prima istruzione facciansi avanzare individual- 528.


mente i graduati nel nuovo allineamento, cioè l'uno dopo
l'altro, ed a maggiore abilità che ciascuno avrà acquistato si
eseguisca il medesimo a scaglioni.
Perchè infine i graduati ottengano una certa fermezza 529.
nel rilevare e giudicare un allineamento, cosa molto neces
86

iPiano saria negli schieramente contemporanei di truppi mag


V. giori, come pure negli allineamenti e nei sviluppi sul cen
Fig. tro; vorranno essere esercitati i medesimi ad allinearsi
13. anche pronti ed esatti fra due punti lontani. A tal uopo si
porranno due graduati cioè a e b alla distanza di circa
60 a 80 passi l'uno dall' altro, marcando così sul ter
reno due punti.
530. Due altri graduati ce d vanno collocati di dietro a tale
linea distanti fra loro circa 10 a 20 passi in maniera, che
sieno allineati sopra uno dei punti a o b, qui adunque
sopra b. Ora muovansi ambedue in avanti, il graduato c
guardi verso d e resti allineato sopra questo e il punto b, il
graduato d all' opposto guardi verso c e gridi » Hait º nel
momento ch' esso arriva a coprire il punto ai i punti E ed F
per tal modo ottenuti si trovano nella linea cercata e possono
poi a piacere prolungarsi dall'una o dall'altra parte.
531.
Per mezzo di tali esercizi si rinvigoriscono e il colpo
d'occhio ed il criterio dei graduati; poichè sono costretti a
darsi premura onde giudicare anche per distanze grandi le
differenze le più lievi che risultano nella linea d'allineamento,
ed indipendentemente dagli errori commessi dai soldati, a
rilevare la medesima dai punti che trovansi dalla parte
dell' obietto d'allineamento, come sarebbero i riparti delle
truppe vicine, gli ajutanti ecc. che servono d'appoggio.
S. 47. Dell' esercizio preliminare per la marcia
nell' allineamento (di colonna).
532. Per l'esercizio preliminare per la marcia nell' allinea
mento tanto necessario nella colonna, si collocano i graduati
a 20 passi l'un dietro l'altro. L'istruttore indica ora ai primi
due graduati, in linea prolungata da essi, un punto quale
oggetto di direzione, insegnando loro che il primo di essi,
a senso del Nr. 523, si scelga i necessari punti intermedj, e
che il secondo resti coperto esattamente snl primo e sul punto
di direzione. Ciò fatto verrà ordinato agli altri graduati col
comando: »Alignirtº Callineatevi) di aggiustarsi successiva
mente nell' allineamento indicato dai primi due graduati, e
loro fatto conoscere che per effettuar questo, ogni graduato
debba porsi nella linea indicata dai due graduati che gli
stanno immediatamente dinanzi, e coprirsi spalla dietro spalla
in guisa che non iscorga mai la cervice del secondo graduato
davanti a lui. Da principio farà d'uopo d'istruire in tale alli
neamento un graduato dopo l'altro; e l'istruttore ponendosi
dietro ad esso potrà esaminare, se ciascuno abbia ben rilevato
l'allineamento e correggerlo, ove l'avesse preso falso.
533. Avendo i graduati ottenuta l'abilità d'allinearsi in questo
modo pronti e precisi, essi saranno esercitati a trovare e
87

conservare tale allineamento anche durante la marcia, osser


vando pienamente le regole suespresse.
Questo esercizio si farà dapprima in linea perfettamente 534.
retta; essendo però i graduati sufficientemente addestrati a
mantenere, marciando, l'allineamento in detta linea, l'istrut
tore porrà un graduato nella prolungata direzione della
marcia, ed a quello che marcia alla testa come sia arrivato
nel punto dove sta il detto graduato, farà eseguire un lieve
giro di corpo indicandogli tosto l'oggetto della nuova dire
zione. Il graduato susseguente e poi man mano tutti gli
altri, eseguiscono il giro conveniente sul punto stesso dove
l'aveva fatto il graduato di testa ed essendo avvertiti del
nuovo punto di direzione si allineano sul medesimo per mezzo
del graduato alla testa, e tutti si coprono successivamente
nel modo conosciuto.

S. 48. Dell' esercizio preliminare per l'obbliquamento


nella marcia di fronte ed in colonna.
Per effettuare convenientemente l'obbliguamento nella 535.
marcia di fronte ed in quella della colonna, è indispen
sabile che la medesima venga ognor cominciata precisa sotto
l'angolo di 45 gradi, poichè deviando menomamente dal
medesimo vi produrrebbe la conseguenza inevitabile, che la
fronte verrebbe o troppo ristretta o disunita, quindi l'ala
seguente o spinta innanzi oppure rimarrebbe indietro. La
riuscita dell' obbliguamento dipende adunque essenzialmente
dalla giusta scelta del voluto oggetto di direzione, ciò che
spetta sempre al graduato dell'ala obbliquante.
Per l'istruzione relativa e per l'esercizio pratico, si 86.
porranno i graduati in un rango a b, e si comanderà p. e. Piano
l'obbliguamento a destra. A questo comando il graduato III.
dell' ala dritta a prenderà tosto di mira un punto c, posto Fig.5.
alla distanza di 10 passi sul terreno perpendicolar
mente alla linea di fronte, e da questo un altro punto d
pure distante dieci passi lateralmente a dritta ed egualmente
perpendicolare alla linea a c; fatto il giro di corpo al co
mando: » Halb – reclats ! * Cºmezzo giro a dritta D il
detto graduato nella prolungazione della linea a d si sce
glierà un oggetto opportuno e qual punto di direzione, e la
linea a e poi colla linea prolungata della fronte a f formerà
precisamente un angolo di 45 gradi.
Avendo i graduati acquistato la destrezza voluta nel 537.
rilevare il punto di direzione necessario all' obbliquamento,
l'istruttore, a senso del Nr. 532 li porrà un dietro l'altro
facendo loro intraprendere l'obbliguamento prima da piede
fermo, iudi durante la marcia in linea retta, e vi baderà che
il graduato alla testa scelga il punto opportuno di direzione,
e progredisca costantemente verso lo stesso, e che gli altri
88

graduati restino coperti perpendicolarmente l'uno all' altro


nella posizione ottenuta mediante il giro di corpo, e conser
vino la loro distanza. -

S. 49. Del comandare.


538. Ogni movimento da farsi dalla posizione prescritta va
effettuato ad una voce di comando. Siccome molti di questi
comandi sono composti di diverse sillabe e di diverse parole,
dovrà accadere l'esecuzione del movimento ordinato, sempre
a quella sillaba od a quella parola che nel comando stesso
si proferisce rapidamente quindi accentuata, mentre che le
altre sillabe o parole saranno da considerarsi qual avverti
mento preventivo, per conseguenza da pronunciarsi mode
ratamente prolungate.
539. Quest' ultime voci sono nel testo impresse a caratteri
sottili, le prime all' incontro a caratteri più grossi p. e.:
» In Reihen – reelats: * » Rechts – amn - Cin righe a
dritta ! giro pel fianco a dritta O.
540. Si osservi ognora ad accentuare esattamente le sillabe o
parole che compongono un comando e di tenere inoltre debita
mente le pause segnate nel testo fra le voci di comando, onde
concedere ai soldati ed ai graduati il tempo voluto a rilevare
ciò che venne ordinato ed a disporsi all' esecuzione. In
guesto incontro avvertesi particolarmente ancora, che le dette
pause non sieno in verun caso riempite con spiegazioni
lunghe, poichè esse distraggono l'attenzione del soldato e
rendono affatto impossibile l'eseguimento rapido del comando.
Nelle voci di comando non deve aver luogo alcuna altera
zione. Il tuono, ossia l'accento e là forza delle medesime
devono essere uniformi per tutta l'armata, regolandosi poi
di alzar sempre la voce secondo la forza ovvero secondo
l'estensione della truppa che si comanda. -

54 i . Nel dare i comandi in generale, più particolarmente


poi quelli che i graduati ripartiti danno per i movimenti frap
posti, le sillabe o le parole preventive vorranno essere pro
ferite sempre convenientemente prima, e le sillabe o parole
per l'esecuzione, precisamente nel momento dovuto.
542. Ogni qual volta che la gente debba eseguire due giri
diversi, cioè l'una parte a dritta, l'altra a sinistra, sarà
sempre da pronunciarsi prima il comando che risguarda il
movimento di quella parte, che nella fronte si trova a dritta
del centro o del riparto cui tocca a rimaner fermo; e nella
colonna, per il movimento di quella parte, che trovasi in
nanzi al riparto che deve restar immobile; p. e. » Links*
und »rechts – una l “ Cgiro pel fianco a sinistra e a
dritta 'O
543. Il pronunciare costantemente opportune e regolari le
voci di comando, fa che si conservi viva l'attenzione della
89

truppa, rende agevole ai graduati il guidar bene i riparti


e promuove essenzialmente l' esecuzione pronta e pre
cisa dei maneggi d'armi e dei movimenti che si esercitano;
quindi i comandanti non solo, ma i graduati ancora avranno
a sorvegliare rigorosamente l'esatta osservanza delle norme
relative.

S. 50. Della posizione e dell' esercizio dei sottufficiali


col fucile.
Onori militari.

La posizione del sottufficiale col fucile è quella pre-544.


scritta per il soldato; riguardo ai maneggi d'armi, che ad
eccezione del presentar l'arma, il sottufficiale eseguisce
stando in rango e fila, unitamente agli altri soldati, valgono
per lui le regole contenute nel S. 8; ed egli deve in ogni
circostanza attenervisi colla maggiore esattezza, onde anche
in questa parte servire di modello a suoi subalterni.
Nel maneggio: »Zum – selava i ren! « Cpel giura- 545.
mento!), il sottufficiale avrà a levarsi il guanto dalla mano
dritta, dopo essersi scoperto il capo.
Il sottufficiale stando in fronte al comando: » Präsen – 546.
tirt! - Cpresentate l'armi!), così pure trovandosi fuori
della fronte qual comandante di un riparto, a fine di rendere
gli onori dovuti ad un superiore tanto di piede fermo che
durante la marcia, porterà il fucile nella mano dritta nel
modo seguente:
La mano sinistra porta il calcio abbasso alla coscia e 547.
gira il fucile in modo che la canna guardi a dritta. La mano
destra impugna il mancante del calcio, e trasporta il fucile
al fianco dritto volgendolo in pari tempo colla coreggia in
avanti; durante un tale movimento la mano sinistra impugna
il fucile alla fascetta inferiore; e mentre la mano dritta piglia
presto il collo del calcio fra l'indice e il medio portando il fucile
perfettamente al lato destro, la sinistra ritorna al fianco.
Nel portare il fucile al braccio destro va impugnato il mancante
del calcio nell'inforcata dell'indice e medio della suddetta mano
per modo, che il primo si trovi precisamente sotto il guardamano,
il pollice al di sopra del medesimo e le altre tre dita sieno
chiuse dietro al martello, il quale poggia sul mignolo. La
polpa della mano dritta copre l'acciarino, le viti della con
tropiastrina sono volte verso la coscia, il braccio senza
stento è naturalmente piegato, e la canna appoggiata alla
spalla dev' essere perpendicolare.
Il sottufficiale stando in fronte al comando: »Schul – 548.
tert! « Cportate l'armi!), nei altri casi dopo di aver otte
90

nuta la distanza prescritta, si rimette alla posizione di prima


nel modo seguente:
549. La mano dritta alzando alquanto il fucile e volgendolo
in pari tempo così, che la coreggia guardi a sinistra, lo
porta innanzi la metà del corpo, dove la sinistra lo impugna
all ultima fascetta e lo gira colla canna in avanti, la mano
dritta in questo frattempo ripiglia il collo del calcio, leva il
fucile per quanto è necessario e lo fa cadere in spalla. La
mano sinistra impugna contemporaneamente il calcio, asse
sta il fucile sulla spalla nella positura dovuta e la dritta
ritorna al fianco.
550. Il sottufficiale non appronta il fucile per far fuoco se
non nella difesa del quadrato, osservando allora pienamente
quanto fu prescritto per il soldato.
e

Onori militari.

Il sottufficiale porta il fucile in spalla come di prescri


zione in fronte e fuori della stessa, sia qual comandante,
guida o relatore, come pure in tutte le occasioni dove la
truppa fosse sortita senza fucile a sola arma bianca ad
armacollo.
552. Incontrandosi in un superiore, od anche nel Santissimo,
il sottufficiale regolasi nel modo stabilito pel soldato.
553. Incontrandosi nella Famiglia Imperiale egli fa fronte alla
distanza di tre passi e porta il fucile al braccio dritto,
rimettendosi e continuando la sua strada, quando la Famiglia
Imperiale sia oltrepassata di altri tre passi.
554. Trovandosi il sottufficiale di piede fermo qual coman
dante di un riparto, all' avvicinarsi di un superiore, alla
distanza di 30 passi ordina prima al riparto il conveniente
giro di testa, poscia fa presentar l'arma, dove lo è di do
vere, ed egli prende il fucile al braccio destro; allontanato
che il superiore si sia di nove passi, si rimette ed ordina
quindi al riparto di ricomporsi.
555. Nell' istessa guisa comportasi il sottufficiale qual co
mandante o guida nell' incontrarsi camminando in un supe
riore, ordinando prima al suo riparto il giro di testa con
facente.
556. Le medesime regole valgono pure pei sottocaporali,
per i fucilieri e granatieri, quando suppliscono alle funzioni
del sottufficiale siccome comandanti, guide o relatori.
557. Trovandosi il sottufficiale fuori di rango e file senza
fucile, osserverà quanto per il soldato fu prescritto in pre
posito.
91

S. 51. Della posizione e dell' esercizio del tiratore


coll' archibugio a camera. – Onori militari,
I. In generale,
In un singolo plotone i tiratori sono ognora da porsi 558.
nel terzo rango all'ala d'ordinanza; però nel formare, p. e.
in un rango solo un posto di guardia, essi si mettono insieme
agl'altri soldati a rango d'altezza.
Rapporto alla posizione ed al contegno del tiratore sì 559.
nell' ordine chiuso che sciolto, valgono in generale le norme
stabilite in proposito pel soldato d'infanteria, avendo solo
riflesso alle differenze che per la qualità della sua arma
necessariamente risultano nei maneggi d'armi, ed in quelli
per la carica e pei fuochi.

II. Posizione coll' archibugio a camera.


Il tiratore, sì in fila e rango che fuori, porta l'archibu-560.
gio a camera senza la baionetta incannata appeso alla -

spalla dritta in maniera, che l'imboccatura stia in alto, il


calcio abbasso, la canna all' indietro, l'acciarino a dritta
in fuori e la coreggia posi al cordone da spallina. L'archibu
gio pende in giù abbandonato al proprio peso; la coreggia
viene colla mano dritta tenuta fra il pollice e le altre dita,
senza però stringere tanto quest' ultime, sì alta che l'anti
braccio stia orizzontale.
Questo modo di portar l'archibugio, chiamasi » la posi- 561.
zione del porto d'armi. «
Nell' effettuare i giri di corpo dovrassi tirare abbasso 562.
alquanto la coreggia, e facendo il doppio giro pigliasi il
gibernio a senso del Nr. 21, però colla mano sinistra.
Nel marciare bisogna premere un poco il gomito dritto 563.
all' archibugio, ed è pure concesso al tiratore di muovere
il braccio sinistro analogamente al Nr. 58.
Portando il tiratore l'archibugio a camera senza la ba- 564.
jonetta incannata alla spalla nel modo suindicato, per ren
der egli la dovuta dimostrazione d'onore tanto nell'avvici
narsi di un superiore alla fronte, quanto nel difilare, e pre
cisamente al comando dato pel giro di testa, si porrà al
seguente porto d'armi.
La mano dritta abbandona la coreggia ed a braccio na- 565.
turalmente disteso impugna il mancante del calcio in modo,
che il pollice tenga il guardamano e le altre dita stieno
aggrappate al collo del calcio. Il pollice posa sulla cucitura
dei calzoni, il gomito è chiuso alla cassa. Nel marciare
l'archibugio va abbandonato alla propria sua gravità così,
che egli non secondi i movimenti dei piedi.
92

566. In tal guisa il tiratore tiene l'archibugio fino al co


mando di:
& 67. » Habt – Aelat ! “ Cattenzione!) , al quale la mano
destra ripiglia ancora la coreggia a senso del Nr. 559.
& 68. Avendo però il tiratore la bajonetta incannata, egli si
in fila che in rango porta l'archibugio alla spalla sinistra
nell' istesso modo che il soldato d'infanteria porta il fucile,
presenta l'arma al pari di lui, ed eseguisce in tale posizione
tutti i maneggi d'armi relativamente per il medesimo pre
scritti. -

Voci 1 - º -

di comando. Spieg a z io n 62,

III. Maneggi d'armi.


569. In die – 1. La mano dritta abbandonando la co
Balamee ! reggia impugna il mancante del calcio a senso
(In bilancia del Nr. 565, e spinge il calcio stesso dritto
l'armi O in avanti, senza che la coreggia cada dalla
spalla; 2. la mano sinistra afferra l'archibugio
sotto la coreggia là, dove si trova la mira;
ambedue le mani levano l'arma affinchè la
coreggia cada dalla spalla, e la mano dritta
passando all' indietro fra l'archibugio ed il
corpo; 3. lo impugna al di sopra della mano
sinistra, mentre questa ritorna al suo fianco;
4. il braccio dritto va con naturalezza dis
teso, la punta del calcio sta in linea col
tallone.
570. Beim – Come fu prescritto per il fucile dell' in
Faass ! fanteria.
(Posar l'ar
ma O -

571. In die – L'archibugio viene ripigliato in equili


ssaianee: brio, e la punta del calcio spinto indietro in
(In bilancia linea coi talloni.
l'arma D - -

572. Schul – 1. L'archibugio va alzato davanti la


tert! coscia dritta tanto, che l'anello superiore
(Portate della cinghia sia all' altezza del mento e
l'armi!). l'acciarino volto in avanti; la mano sinistra
(si eseguisce piglia la coreggia vicinissimo all' anello su
º ºº ºººº-periore suddetto così, che il pollice si trovi
lance“ e dal - - - -

» beim Fussº). di sopra al medesimo e le altre ditta di sotto.


2. La mano dritta passa fra l'archibugio e la
cinghia ed impugna il collo del calcio, avan
93

Voci
di comando. Spieg a z io n e.
zandosi alquanto in ciò fare la spalla dritta,
frattanto che la mano sinistra appende l'arma
alla spalla facendo scorrere per una spanna
la coreggia fra le dita; 3. la mano dritta
ripiglia poi quest' ultima nella maniera nota
e la sinistra ritorna al fianco.
1. Come i primi due movimenti dell': » In 573.
die Balance (“ Cin bilancia l'arma O. 2.
La mano dritta impugnata il mancante del
calcio, insieme alla sinistra gira l'arma in
modo, che la canna guardi in avanti; 3. la mano
dritta spinge il calcio in sù verso il cavo
dell' ascella, e la sinistra preme l'archibugio
all'ingiù. 4. La mano dritta impugna l'arma
più innanzi alla sinistra, la quale ritorna
tosto al fianco. L'acciarino poggia al di so
pra dell' anca, l'arma sta stretta al corpo
colla parte superiore del braccio, la bocca
l
distà da terra due piedi in circa.
Schul – La mano dritta lascia cadere il calcio
tera ! all' ingiu, la sinistra prende la cinghia
CPortate dall' anello superiore così, che il pollice stia
l'armi!) di fuori e le altre dita sotto al medesimo, ed
ambedue le mani portano l'archibugio in linea
verticale in modo, che la sinistra si trovi
all' altezza del mento e l'acciarino guardi
all' innanzi; si rimette indi l'arma alla spalla
nella maniera già nota.
Zur Visiti 1. Come i due primi movimenti dell' » In 575.
rung des – die Balance /* (in bilancia l'arma !). 2. La
Gevelars! mano sinistra porta l'archibugio innanzi alla
CIspezione metà del corpo, la dritta lo impugna sotto alla
d'armi!) seconda fascetta abbassandolo e girandolo sì,
che la canna guardi in avanti 3. La mano si
nistra abbandona l'archibugio scorrendo in sù
verso la fascetta superiore ed impugnandolo
sotto questa in modo, che la seconda falange
dell' indice stia sotto alla mosca ed il pollice
disteso di dietro lungo il canale della bacchet
ta; ambedue le mani posano l'arma colla canna
volta all'avanti perpendicolarmente a terra fra
le punte dei piede così, che la punta del calcio
sia in linea con esse e la bocca discosta dal
corpo di una spanna in circa. 4. La mano
94

Voci
di comando. Spiega : io n e.
dritta impugna poscia l'imboccatura nella ma
niera stabilita pel fucile dell' infanteria.
576. Ladstock in Come si è insegnato nel maneggio del
– Lasi fl fucile dell' infanteria, avvertendo però, che
(Bacchetta da principio la bacchetta va estratta dal ri
in canna O postiglio colla mano dritta solo per la metà.
577, Versorgt den Come è stabilito pel fucile dell' infan
– Maad teria.
sto ela !
(Rimettete la
bacchetta O
578. Ove da un superiore venisse preso al
tiratore l'archibugio per essere visitato ester
namente, egli sì nell'abbandonarlo come all'at
to in cui il medesimo gli vien restituito, os
serva quanto contiene il Nr. 76, eccetto che
nel riprender l'arma egli la impugna colla
mano sinistra ancora sotto la fascetta superiore.
579. Schul – 1. L'archibugio va girato sì, che la
t erºt ! canna guardi a dritta e l'acciarino in avanti;
(Portate 2. la mano sinistra ripiglia la cinghia come
l'arma O già si disse precisamente dall' anello supe
riore, e la mano dritta impugna l'arma sotto
al medesimo; 3. l'arma va rimessa in spalla
come nel ricomporsi dall': »In die Balance /*
Cin bilancia l'arma O
580. Pflanzt das 1. Come i due primi movimenti dell': » In
– Baio die Balance“ (in bilancia l'arma) 2. La
nnet! mano dritta che impugna l'archibugio sotto
(Bajonetta alla mosca, lo fa scorrere per la sinistra,
in canna D ponendolo in pari tempo dinanzi la punta
del piede sinistro per modo, che l'acciarino
guardi in avanti e la bocca sia in linea colla
metà del corpo. 3. La mano dritta passando
fra l'archibugio ed il corpo, piglia il budriere
vicino all'anca, tirandolo tanto innanzi ed
in sù, che l'avambraccio sinistro possa
stringere bene al corpo il fodero della bajo
netta; impugna poi colla mano stessa il
manico della bajonetta, sguainandola e gi -
randola colla punta in alto, nel mentre che
l'antibraccio sinistro scostandosi dal corpo
lascia così libero il fodero della bajonetta.
Vori
di comando. Spieg a z io n e.
4. La mano dritta pianta in canna la bajo
netta, e tenendolo col ponticello in dentro
gira la medesima all' infuori sotto l'incavo
della bacchetta in modo , che il cannello col
suo spacco venga a stare sopra la molla della
bajonetta, spingendo poi questa in giù sin che
la molla stessa vi si sia incastrata. 5. L'ar
chibugio va portato alla spalla sinistra come
è prescritto pel fucile dell' infanteria.
Il tiratore porta l'archibugio a bajonetta 581.
incannata per regola alla spalla sinistra nel
modo prescritto pel porto d'armi del fucile
d'infanteria, ed in tale posizione valgono pos
cia per lui le norme stabilite in proposito
nell' eseguire i maneggi d'armi: » In –
Arm ! “ Cal braccio l'armi!) » Schul –
tert ! “ (portate l'armi!) » In die – IEa
lame e ! “ Cin bilancia l'armi O » Beim –
Fuss ! “ Cposate l'arma D » Schul – tera! «
(portate l'arma D , Fällt das – Bajonnet! «
Ccolate la bajonetta O »Schul – tert! «
portate l'arma l) » Präsen – tirt ! « » Schul
– tert!- Cpresentate e portate l'arma D.
In casi speciali, come sarebbero, nel 582.
far le pattuglie, nelle funzioni dell' avan
guardia, trovandosi di sentinella, oppure es
sendo in cammino da per sè ecc. il tiratore
potrà portare l'archibugio a bajonetta incan
nata nel modo conosciuto, appeso cioè colla
cinghia alla spalla dritta; tale porto d'armi
però non è da esercitarsi siccome un maneg
gio d'armi particolare.
Versorgt das 1. La mano sinistra porta il calcio ab 583.
- Ba Jo basso alla coscia girando in pari tempo l'ar
net ! ma così, che l'acciarino guardi in avanti; la
(Rimettete la mano dritta impugna il mancante del calcio
baionetta D strappando l'arma in giù sin dove giunge il
braccio, e la sinistra prende la medesima
sotto l'anello superiore della cinghia; 2. aju
tandosi colla mano dritta che impugna sotto alla
mosca l'archibugio, il medesimo va posato da
vanti la punta del piede sinistro, come fu
spiegato per incannare la bajonetta; 3. la
mano dritta piglia ora il budriere e portan
96

Voci
di comando. Spi e g a z io n e.
dolo innanzi come si disse di sopra, impug
nato il manico della bajonetta, leva questa dalla
canna; 4. rimessa nel fodero la bajonetta,
l'arma vien dalla mano dritta impugnata sotto
alla seconda fascetta, e la coreggia presso
all' anello vien preso dalla sinistra come è
già noto ; e poscia 5. appeso l'archibugio
-
come di dovere alla spalla dritta.
584. Stellt euch Da eseguirsi nel modo indicato nel Nr. 90,
2, M170 – sino al Nr. 94.
Gebet !
CMettetevialla
preghiera!)
Herstellt
euch vom –
Gebet !
(Rimettetevi
dalla pre
ghiera O
Kniet nieder
24ll070 -
Gebet ! ecc.
(Inginoc
chiatevi alla
preghiera !
ecc.)
585. Zum – 1. Come i primi due movimenti dell'
Selawören! » In die Balance“ (in bilancia l'armi). 2. La
CPer giu mano dritta prende l'archibugio sotto la fas
rare !) cetta media e lo pone davanti la punta del
piede sinistro nel modo insegnato pel » Pflanzt
das Bajonetº Cincannate la bajonetta),
giovandosi in ciò fare della mano sinistra,
la quale, senza scostare dal corpo la parte
superiore del braccio, impugna l'imboccatura,
tenendo il pollice ritto al di dentro; il brac
cio dritto è con naturalezza disteso e l'ar
chibugio, colla bocca in linea della metà del
corpo, viene a questo leggiermente serrato.
586. Czako–ab ! Come fu stabilito pel maneggio col fu
Cºako – cile dell' infanteria. Rimesso il giaco in testa,
auf ! l'archibugio e la cinghia si pigliano come fu
CScopritevi! spiegato per riporre la bajonetta nel fodero,
Copritevi!) indi al comando :
Voci
di comando. Spiegazione.
Schul – Viene riportata l'arma alla spalla dritta 5S7.
tera ! nella maniera già conosciuta.
CPortate -

l'arma D | IV. Caricare e far fuoco.


L'archibugio a camera va caricato con 588.
delle cartuccie contenenti una palla a punta.
La – dei ! 1. Come i due primi movimenti pel: 589.
» In die Balance ! - Cin bilancia l'arma !).
2. Il tiratore fa il mezzo giro a dritta Chalb
rechts) e colla mano sinistra, la quale ri
mane alla mira, spinge il calcio all'indietro
sì, che il pollice stia ad egual altezza del
cordone da spallina, la contropiastrina posi
alla bocca dello stomaco, e l'archibugio sia
per isbieco diretto in avanti. La mano sinistra
tiene impugnata l'arma all' altezza della mira
nel modo voluto pel fucile dell' infanteria.
3. Il coperchietto vien aperto a senso del
Nr. 103.
Ergreift die Analogamente al Nr. 104 e 105. 590.
Patrone –
Eisns !
(Pigliate la
cartuccia –
Uno!)
Zilnder in
die Pfanne
– Zucei !
CFulminante
nel bacinetto
| – Due!)
Schubenkt 1. La mano dritta spinge l'archibugio 591.
sur Ladung! dinanzi la metà del corpo così, che il calcio
– orei ! stia in giù, ed intanto che il soldato si ri
CGirate l'ar mette in fronte col mezzo giro a sinistra,
ma per la l'arma va girata nella mano sinistra in modo
carica – che la canna guardi in avanti e la coreggia
Tre O stia verso il corpo. 2. La mano dritta ab
bandona il mancante del calcio, e la sinistra
abbassa l'arma per la lunghezza del braccio.
L'archibugio vien ora tenuto fra la polpa del
pollice e le ultime due dita della mano dritta
al di sopra dell' anello della cinghia, e dalla
7
Regolam. d'Istruz. per l'Infant.
98

Voci
di comando. » , º Spieg a 2 i o n e. -
- -

sinistra impugnata l'imboccatura in maniera,


che il dito medio stia all' altezza della me
desima e l'indice la sopravanzi; ambedue le
mani poscia posano piano l'arma a terra fra
le punte dei piedi. 3. La mano dritta porta
ora la cartuccia all' imboccatura, la carta
ripiegata va stretta dal pollice e dalla seconda!
falange dell'indice della mano sinistra precisa
mente alla polvere, e poi stracciata girandola
rapidamente colla mano dritta dal di fuori verso
il corpo. Lacerata che sia la detta carta, la
cartuccia vorrà essere ben stretta fra il pol
lice e l'indice della mano destra per non per
dere della polvere, e tenuta a dritta della
canna all' altezza dell' imboccatura, venendo
cosi a toccarsi lievemente fra loro le falangi
di mezzo di ambedue le mani.
In caso di bisogno la carta ripiegata
della cartuccia potrà lacerarsi coi denti, come
spiega il Nr. 106.
592. Patrone in 1. La mano dritta stringendo bene la
Lauf – cartuccia onde non spargere della polvere,
Vier / la introduce nella canna a gomito levato, e
CCartuccia per renderla di nuovo rotonda, la conterce
in canna / un poco fra il pollice e l'indice, ed atten
Quattro O tamente la riversa. 2. La cartuccia poscia
va levata ancora colla mano destra dalla
canna e girata in mano così, che la carta
ripiegata del cartoccio, che trovasi sopra
alla palla, sia volta verso il corpo. Questa
carta viene drizzata dal pollice della mano
dritta e la palla stretta fra il pollice e l'indice
di questa mano; la detta carta poi presa
vicinissimo alla palla fra il pollice e l'indice
della mano sinistra, vien dalla destra lacerata
girandola fortemente dal di fuori verso il
corpo. Questa mano, a gomito alzato, volge
indi la palla in giù, e premendola dal can
nello della cartuccia col pollice e l'indi
ce, la introduce nell' imboccatura, getta
via il cannello stesso, e spinge coll' indice
la palla nella canna. 3. La mano sinistra im
pugna l'archibugio sotto alla fascetta supe
99

Voci Spiegazion e. a
di comando. a

riore, mentre la dritta col pollice e coll'indice


piegato prende la bacchetta al suo incavo.
Dove il caso lo richiegga, la carta ri
piegata potrà stracciarsi coi denti al di sopra
della palla a senso del Nr. 106. .
Ladstock in 1. La bacchetta va estratta per metà, 593.
Lauf ! – poi a mano rovescia ripresa vicinissimo all'im
I Finaf ! boccatura; 2. la medesima tirata fuori del
CBacchetta tutto e girata; col battipalla poi introdotta
in canna – in canna e lasciata cadere sulla palla, spin
Cinque O gendo questa nella camera, col pollice e l'in
dice riprendendo quindi, la bacchetta alla sua
estremità sottile, ove ciò non si fosse già
fatto nel mandare la palla in canna.
Setzt an und 1. La bacchetta vien levata proporzio 594.
versorgt den natamente, e con forza battuta sulla palla
Ladstock! – abbandonandola presto colle dita affinchè essa
Seelas ! cada libera sulla medesima. 2. La bacchetta
CBattete e col pollice e coll'indice va di nuovo ripigliata,
rimettete la slanciata dalla canna ed , impugnandola alla
bacchetta – metà a mano rovescia, estratta e girata, ed
sei D in fine poi rimessa come è noto. 3. La mano
dritta ripiglia l'archibugio sotto l'anello della
cinghia, lo gira nella sua positura colla can
ma a dritta, e la mano sinistra prende la co
reggia presso l'anello nel modo già spiegato.
La palla deve calcarsi con forza, però
con un colpo solo e sempre eguale; cosa che
il tiratore imparerà meglio a conoscere ed a
giudicare dall'effetto de' suoi colpi nel tira
re al bersaglio. Talvolta pure la differenza
del suolo sul quale sta posata l'arma, richiede
se, per calcare la palla sia necessario un
colpo o più o meno forte. -
Il filo di lana imbevuto di unto ed av 595.
volto alle palle appuntate dirige i suoi fili in
giù quando la palla cade sopra la camera;
nello sparare al contrario questi fili cambiando
di direzione puliscono le pareti ovvero i rilievi
della canna levando la polvere svaporata dal
tiro fatto antecedentemente.
Schul-tert! L'archibugio a camera va riposto in 596,
CPortate spalla nel modo conosciuto.
l'arma O
7 º
100

Voci
di comando. Spieg a 2 i on e.
Habt Acht ! Come è già noto.
Feuern /
-
-
CAttenzione!
Far fuoco D r

597. Fertig! 1. Come i primi due movimenti al co


CAppronta mando » Ladet! « Ccaricate !), ritirando in
tevi O pari tempo il piede dritto a norma del Nr. 103;
indi 2. si arma il martello, ed il dito medio
vien messo sul becco del guardamano.
598. Hammer in 1. Il martello va messo in riposo a senso
die Ruhel del Nr. 115. 2. Nel mentre che il tiratore si
CMartello in rimette in fronte ed unisce il piede dritto al
riposo O sinistro, egli colla mano destra spinge il
calcio in avanti ed in giù per modo, che la
canna stia verticale, girando simultanea
mente l'archibugio sì che l'acciarino guardi in
avanti. La mano dritta tiene impugnato il
mancante del calcio e l'avambraccio sta oriz
zontale; 3. la mano sinistra riprende la co
reggia dall'anello, e l'arma si ripone in spal
la come è noto.
599. Fertigl Come è spiegato nel Nr. 597.
CAppronta
tevi O
600. An! Nel modo indicato nei Nri. 116 e 117. La
CImpostate!) mano sinistra rimane inalterabile nella sua
positura alla mira.
601. Feuer./ Come fu indicato nel Nr. 119, colla diſ
CFuoco!) ferenza soltanto, che dopo lo sparo il piede
dritto si unisce tosto al sinistro. Caso che,
dopo fatto fuoco, i tempi della carica doves
sero esercitarsi colla numerazione, il tiratore
appronta l'arma al comando » Fertig 'º Cap
prontatevi D; quando però la carica dovesse
eseguirsi senza numerare i tempi, egli allora,
immediatamente dopo di aver finita la carica,
porta l'archibugio nella posizione di 2 Fertigº
Capprontatevi) nel modo seguente. l

602. S'impugna l'archibugio colla mano dritta


sotto la fascetta media alzandolo dinanzi
alla metà del corpo in maniera, che la mano
sia in altezza del mento; il tiratore fa in pari
tempo il mezzo giro a dritta, e ritirando il
piede destro, prende colla mano sinistra l'ar
101

Voci
di comando. Spi e g a z io n e. i

chibugio alla mira, colla dritta lo impugna


come al comando » Fertig /* Capprontateci!),
ed arma il martello.
Nella carica e nei fuochi si di fronte 603.
- che nel quadrato, come pure nella scarica
-- generale, il tiratore osserva in massima le
regole stabilite per la gente armata col fucile
d'infanteria, avendo riflesso alla sua posi
zione prescritta nel terzo rango, o per ec
cezione di regola, a quella che lo volesse
posto in un altro rango, come sarebbe nel
quadrato.
Quando l'archibugio incamerato fosse per qualsiasi ca- 604. º
gione caricato male, per estrarre la carica dovrà applicarsi
meno che sia possibile il cavapalle; poichè l'esperienza c'in
segna che per tale modo più che per ogni altro motivo si
rovinano le righe della canna, od almeno si rendono cotanto
ruvide, che la ruggine più facilmente vi si può attaccare.
Caso che la carica fosse stata fatta a sola palla senza 605.
la polvere, potrassi pel focone introdurre nella camera a
poco a poco tanta polvere, quanta ne contiene il bacinetto
riempito due volte, la qual quantità basta per cacciare la
palla a terra distante dieci o venti passi, senza muovere
gran scoppio.
Di guardia e di sentinella dove le armi si caricano a 606.
palla e dove non può trattarsi che di ferire un uomo a breve
distanza, il tiratore leva il filo di lana dalla palla a punta,
e riservata che sia la polvere, introduce la palla stessa nuda
nella camera; poscia chiude tutta la carica con uno stop
pacciolo fatto di panno, di stoppa o di carta, il quale si
calca leggermente sulla carica stessa. In tal guisa smontata
la guardia potrà egli estrarre facilmente il detto stoppacciolo,
la palla insieme alla polvere cadranno da per sè dalla camera
e potranno nuovamente impiegarsi montando egli la guardia
un'altra volta.
Nella carica a cartuccie orbe senza palla si getta via 607.
il cannello della cartuccia vuotata come nella carica a palla,
ed invece di quella di piombo se ne impiegherà una fatta di
carta, onde chiudere la camera e riempire il letto della
palla. Tale palla si fa di un ottavo di foglio di carta straccia
o da stampa, avvolgendola, asciutta com' è, o legandola
per dritto e per rovescio con un filo sottile onde stia meglio
compatta. Si calcherà la medesima solamente di quanto sia
sufficiente per postarla.
102

V. Del mirare e colpire.


608. Il tiratore deve distinguersi dal soldato d'infanteria ar
mato col fucile a canna liscia, nel colpir sicuro anche alle dis
tanze le più lontane che in faccia al nemico spessissime volte
s'incontrano.
609. Supponendo che il tiratore conosca le regole del mirare
e colpire contenute nel S. 11; ora dunque non si toccherà
che ciò che è necessario ancora riguardo all' archibugio a
CaIlera,

610. Nell' archibugio a camera la palla non riposa immedia


tamente sulla polvere, ma bensì sul letto della camera, per
cui tra la palla e la polvere riesce uno spazio vuoto.
611. La portata di tiro visuale, cioè il punto h è distante
Piano 150 passi dalla bocca dell' archibugio a camera, per cui pel
I. mirare e colpire con quest' arma risultano approssimative le
Fig.1. regole seguenti:
612. Onde colpire il petto dell' avversario farà d'uopo mirare
alla distanza di:
100 passi lai) a mosca fina sul basso ventre.
150 a 200 o 5 5 ( a mezza mosca o mosca fina
250 » ) : il a mosca piena â
300 a 350 , per la prima elevazione a mosca fina ) E
400 º » » seconda xo No 29 Xo g
500 X» - o > xo » mosca piena
613. Per regola la portata di tiro coll' archibugio a camera
contro soldati di fanteria si ammette a 400 passi, massime
dove trattasi applicare dei colpi ben mirati; sugli uomini
a cavallo però, sulle batterie e sulle masse potrà tirarsi
anche a distanze maggiori e fino a 800 passi e più ; a tal
uopo il tiratore mirerà per la seconda elevazione a mosca
piena, e per vieppiù aumentare la gittata, prenderà pro
porzionatamente più alto il punto di mira.
61 li. Le regole poc anzi stabilite per mirare alle varie dis
tanze, non sono da considerarsi siccome invariabile, poichè
si manifestano delle differenze nella gittata normale quasi
in ogni arma singolarmente. Sarà quindi necessario per
mezzo di ripetuti esperimenti di trovare il modo per mirare
addatto ad ogni fucile, imperciocchè è obbligo principale di
un buon tiratore di conoscere intimamente le particolarità
della sua arma.
615. Per casi speciali nel mirare e colpire sarà d'aversi
riguardo ancora sulle cose seguenti:
1. Il riflesso della luce che cade variato sulla mosca e
sugl' intagli della mira cagiona spesso dell' inganno, che
bisogna evitare diligentemente. Al chiaro limpido del sole
la mosca sembra più grande, quindi al solito la si prende
103

più che mezza ed il tiro riesce troppo basso, cadendo il sole da º


un lato solo della mosca, tal lato allora apparisce più grosso,
ed è facil cosa che così deluso si tiri dall'altra parte. In
tempi torbidi o nei crepuscoli la mosca non si scorge bene,
per conseguenza essa facilmente viene presa troppo piena,
ed il tiro riesce quindi troppo alto. - -

2. La linea del corso della palla è più elevata della 616.


linea di mira, come si scorge dal Piano I. Fig. 2. sopra la
fettera N; per cui il tiratore dovrà aver riguardo che, nello
spazio formato in tal guisa dalle dette linee, non vi si frap
ponga alcun impedimento, come sarebbero i rami o le frasche
di un albero ecc. Per norma può stabilirsi che la distanza
dalla linea del corso della palla sino a quella della mira
comporti, a 150 passi un piede, ed a 400 passi più di tre
piedi; il tiratore adunque nello sparare a distanze maggiori
abbia riflesso particolare al corso libero della palla superior
mente alla linea di mira.
Il Nr. 612 contiene le regole che insegnano, come per 617.
le varie distanze debbasi mirare. Siccome però le medesime
non sono indicate che da 50 in 50 passi, ed anche da 100 in
100 passi; il tiratore, avvertendo di prendere la mosca ora
più che mezza, ora più piena e riflettendo alle particolarità
del suo archibugio, deve saper applicare il colpo con buon
successo anche entro alle suaccennate distanze.
Prendendo mezza la mosca la punta di questa non deve 618.
arrivare in linea ai lati dell'intaglio fatto nella mira; mirando Piano
a mosca fina (ovvero rasa), questa stia in linea coi lati VI.
dell'intaglio, a piena mosca la medesima sopravanzi a nor- Fig.1.
ma del bisogno più o meno i lati suddetti. Fig.2.
Fig.3.
Nel mirare per le elevazioni, farà d'uopo di sollevare 619.
proporzionatamente la testa, onde poter mirare per l'eleva
zione e la mosca. -

VI. Del tirare al bersaglio.


Per tirare alle distanze brevi sino a quella di 250 passi 620.
potrà servire il solito bersaglio; per le distanze di 300 e 400
passi, il medesimo dovrà avere 8 piedi i altezza e 6 in Piano
larghezza con 3 punti di mira; il superiore di tali punti va VI.
segnato al margine estremo ed avrà qui al pari del punto Fig. 4.
inferiore un piede di diametro; quello di mezzo però con
serva il solito diametro di sei pollici. -

I bersagli mobili prestano un vantaggio importante, 621.


perchè il tiratore impara a rilevare rapido ed opportuno il
segno, per applicare il colpo con buon esito, cosa che in
faccia al nemico può spesso arrecare dell'utile considerabile,
quando si sappia ferire cavalieri isolati, particolarmente i
comandanti dinanzi la fronte.
104
622. Dove le circostanze lo concedano potranno tali bersagli
essere costrutti a foggia di quelli che sono in uso ne casini
623.
di bersaglio dei cittadini , -

L'esercizio annuo nel tirare al bersaglio, ove lo per


mettano le circostanze, dovrà aver luogo per regola con
tutti i tiratori di ogni battaglione nel luogo dove si trova lo
stato maggiore del medesimo sotto la direzione dell' ufficiale
tiratore appositamente nominatovi, od anche praticarsi a norma
delle disposizioni emanate dal comandante di battaglione ed
addatte ai casi vigenti. - - - - - - , -

62s. Del pari sarà ufficio del comandante di battaglione di sta


bilire, a tenore dei principi addottati nei Nri. 203 e 205 il numero
dei premi calcolati secondo la forza numerica dei tiratori, e
di ripartire proporzionatamente la somma che tocca a ciascun
tiratore pel premio ottenuto. -

VII Istruzione intorno al prorare gli archibugi a


- - - camera.
Si presuppone che l'interno della canna di un archibu
gio a camera per mezzo delle righe e de rilievi con cui esso
è fabbricato, e per mezzo del lisciarlo collo smeriglio,
abbia ottenuto, ad eccezione della lieve caduta necessa
ria verso la camera, una forma perfettamente cilindrica;
v

la quale è assolutamente indispensabile onde poter pro


vare un archibugio a camera in guisa che, mirando giu
stamente risulti ognora un tiro retto, e che caricando con
egual quantità di polvere, calcando con pari forza la palla e
tenendo la mosca ad eguale altezza, le palle debbano cader
sempre in uno stesso punto, qualora esse sieno formate re
golarmente e non vuote.
626. A fine di poter provare l'archibugio vien disteso un
mezzo foglio di carta bianca, segnata per lungo con una
striscia nera larga sei linee, sopra un bersaglio elevato da
terra circa 1 o 2 piedi e collocato in modo, che la detta
striscia stia perfettamente perpendicolare. Di rimpetto a
questo bersaglio alla distanza di 12 o 15 passi va pre
parata una tavola, accomodandovi sopra o una muciglia,
o una coperta odd un sacco pieno di sabbia su cui poter appog
-

giare l'archibugio. -

esz, L'archibugio a camera viene ora caricato colla solita


quantità di polvere trattandosi prima di tutto di ritrovare il
tiro retto; l'individuo che prova l'archibugio si sieda quindi
a tavola, ed appoggiandosi sopra ambedue i gomiti, vi so
vraponga l'arma aggiustandola per la mira in altezza arbi
traria bensì, ma precisamente nel mezzo della striscia nera;
poi a poco a poco faccia scoccare il grilletto. Onde evitare
che la canna s'inclini o da una parte o dall'altra, sarà ben
-
, 105
fatto che un altrº uomo si ponga di dietro a chi prova l'archi- ,
bugio, e caso che spostasse la canna lo rendesse avvertito
ancor prima che faccia scoccare il grilletto.
Dopo varii tiri essendo p. e. le palle fitte alquanto a 628.
dritta dalla striscia nera, anche la mosca viene portata a
dritta, qualora poi le palle in tale direzione stassero lon
tane assai dalla striscia, farà d'uopo di muovere la mira a
sinistra, e continuare un tale procedere sin che tutte le palle
col loro centro colpiscano ognora pienamente la larghezza
della striscia suddetta. La mira e la mosca vanno indi se
gnate a sfregi, ed i segni dapprima fatti, a scanso d'ogni
errore, resi riconoscibili con de sfregi incrocicchiati.
Accadendo che dopo diversi tiri le palle stiano sempre 629.
confitte a sinistra della striscia, sarà d'applicarsi un egual
forma di procedere; la mosca e la mira però vorranno esser
mosse a vicenda in senso opposto. -

Per provare l'archibugio colle elevazioni, bisognerà 630.


prima drizzarle e poi esaminarle, se a caso si muovino o a
dritta od a sinistra, imperciocchè se ciò avvenisse menoma
mente non potrebbe aspettarsi di certo un tiro retto.
L'archibugio a camera oltre alla mira permanente o fissa 631.
alta quattro linee e sei punti per il colpo di punto in bianco,
è munito ancora di due elevazioni delle quali l'una è alta sette
linee e quattro punti, e l'altra undici linee e quattro punti.
Nella fabbrica d'armi le elevazioni vanno segnate con sfregi
finissimi, e quando si distribuiscono alle truppe esse sono
pur anche alquanto più alte di quello che richiede l'altezza
normale per i tiri a 300 e 400 passi; gl' intagli della mira
nel provare l'archibugio a fine di trovare il tiro retto, sono
quindi da segnarsi soltanto provvisoriamente, e s'intende da
per sè che in tale operazione non sieno da smuoversi, nè
la mira fissa nè la mosca, ma bensì che giovi l'aiuto di
lievi sfregi sin tanto che siasi ritrovato il vero punto pel
tiro retto. - -

Ora viene determinata l'altezza delle elevazioni: l'archi- 632.


bugio a camera va perciò caricato colia precisa misura di 55
grani di polvere bene asciutta, poscia si tira al bersaglio a
300 e 400 passi; ed in tale esperimento, ove fosse necessa
rio, sarà da limarsi orizzontalmente la parte superiore
dell' elevazione, sin tanto che ottengano l'altezza normale
per le distanze corrispondenti; bene inteso che prima di
limare un elevazione sia da farsi più profondo il segno rela
tivo pel tiro retto, onde sia sempre visibile. Determinata che
sia l'altezza normale, l'intaglio di mira, in proporzione
della vista buona o debole del tiratore, sarà fatto a lima
più o meno profondo e largo,
106

633. Le elevazioni insieme all'ago che le unisce dovranno


poi essere temprate; poichè gl' intagli perderebbero altri
menti la loro liscezza e la ruggine li renderebbe ben presto
ruvidi, cosa che impedirebbe al tiratore di prenderli nel mi
rare fini e precisi. Anche le cerniere si frustano facilmente
quando sono di ferro dolce, e cagionano poi che le elevazioni
traballino a dritta ed a sinistra, e che così riesca molto in
certo il tiro fatto a grandi distanze, per le quali esse debbono
anzi servire.
634. A fine di esaminare se la canna rigata conservi nel
tiro oltre la linea retta anche l'eguale altezza, farà d'uopo
incolare sulla già menzionata striscia nera un pezzetto di
carta bianca larga tre linee, oppure ove il bersaglio fosse
bianco di segnarvi un punto nero, sul quale si facciano poi
diversi tiri avvertendo, che la carica sia diligentemente fatta
sempre eguale, che essa si calchi per ogni tiro con egual
forza e che la mosca si prenda ognora egualmente precisa.
Per ottenere con maggior sicurezza quest' ultimo intento,
potrà attaccarsi sulla cassa provvisoriamente con la cera un
così detto occhiello fatto di carte da gioco, bucato con
uno spillo. Per mezzo di tale procedere, con una canna
priva d'ogni difetto e perfettamente liscia, in mano ad un
esperto tiratore che provi l'archibugio, si caccieranno non
di rado tre o quattro palle in un punto solo in maniera, da
non poter distinguere se per lo stesso foro vi sieno passate
o una o diverse altre palle.
635. Qualora nel provare l'archibugio per trovare a mira
fissa il tiro retto, cadano le palle ora a dritta ed ora
a sinistra nonostante che tutti i tiri si sieno fatti colla
regolarità la più esatta, e quando anche un altro abile tiratore
avesse fatto la stessa esperienza, bisognerà allora esami
nare la canna internamente, dove senza dubbio starà il
difetto.
636, Il provare gli archibugi a camera appartiene ad uno de
gli uffici i più importanti; il medesimo adunque vorrà essere
mandato ad effetto colla precisione la più ampia, poichè altri
menti si mancherebbe affatto, oppure non si potrebbe arri
vare che imperfettamente alla destinazione principale del
tiratore, a quella cioè, ch' egli si distingua per i suoi
tiri sicuri.
637. S'ingiunge quindi a dovere speciale del comandante di
battaglione, di scegliere annualmente per diverse volte
alcuni tiratori di ogni compagni, i quali alla sua presenza
dovranno dare il saggio nel provare gli archibugi a camera
a norma delle regole sopra accennate, ond' egli si convinca
se quest' armi sieno aggiustate in modo da conservare il
107

tiro retto nonsolo, ma da conservare puranco l'altezza con


veniente dei tiri fatti per l'elevazione a distanze più lontane.
o

VIII. Onori militari.

Il tiratore andando da solo per istrada porta l'archibu- 638.


gio a camera a bajonetta infoderata per regola appeso alla
spalla dritta. -

Incontrandosi in un superiore, oppure passando un 639.


superiore dinanzi a lui, egli alla distanza di 3 passi si mette
al porto d'armi di cui il Nr. 565, facendo in uno il corri
spondente giro di testa. La stessa cosa osserva egli pas
sando davanti ad una sentinella. Essendo avanzato di 3
passi al superiore oppure alla sentinella riprende egli ancora
la coreggia colla mano dritta. a

Nello stesso modo si comporta egli in faccia alla Fa- 640.


miglia Imperiale, facendo prima fronte alla distanza di 3
passi.
Davanti al Santissimo si comporta egli a senso del 641.
Nr. 209. -

Ne pochi casi dove il tiratore, andando da solo per 642.


istrada, avesse la bajonetta inastata, potrà egli portare l'ar
chibugio o alla spalla sinistra, oppure mediante la cinghia
appeso alla spalla dritta, come è stabilito pel porto d'ar
mi dell' archibugio senza la bajonetta incannata. Nel ren
dere gli onori ad un superiore, alla Famiglia Imperiale,
oppure al Santissimo osserva egli allora, nel primo caso
cioè, quanto prescrive il S. 13, e nel secondo: si com
porterà egli a termine dei Nri. 639 sino a 641.
Di guardia, il tiratore tiene cgnora la bajonetta incan- 643.
nata, e trovandosi o di sentinella o in rango insieme agli
altri soldati della guardia, porterà l'archibugio alla spalla
sinistra, e renderà tutti gli onori al pari di essi.

S. 52. Della posizione, dell' esercizio e della marcia


del tamburino colla cassa.

I. Posizione.

La posizione del tamburino senza la cassa è uguale a 644.


quella del soldato senza fucile.
Ad ogni sortita della truppa sia col fucile o senza vi 645.
si trovino i tamburini sempre colla cassa, qualora un or
dine apposito non destinasse diversamente.
La cassa, per mezzo dell' anello che trovasi attaccato 646.
sul cerchio superiore fra il primo e secondo giro della corda,
1 08

va appesa all' uncino della bandoliera in modo, che stia per


isbieco, cioè pendente verso la parte dritta,
647. Le bacchette si tengono sopra la pelle maestra nella
posizione per battere.
648. Quando si comanda » Ruhtº Criposo) le casse possono
levarsi dall'uncino e deporsi a terra dinanzi i piedi in ma
niera, che la pelle maestra guardi in avanti, quella di riso
nanza all'indietro, e la vite d'accordo all'insu. In pari tempo
si rimettono le bacchette nei passanti di cui è munita la ban
doliera.
649. Al comando: » Habt – Aelat! “ Cattenzione!), si appen
dono di nuovo le casse, e si riprende la posizione dovuta.
650. Nelle marcie, come pure in tutte le occasioni dove il
tamburo durante il cammino non ha bisogno di essere pronto
ad ogni istante per battere la cassa, le bacchette vanno ri
poste nei passanti, questa staccata dall' uncino, e passando
col braccio sinistro fra la bretella, viene slanciata sulla spalla
sinistra per modo, che la pelle di risonanza posi sulla sca
pula sinistra. -

651. Tutti questi maneggi e movimenti vanno da ogni tam


buro individualmente eseguiti da per sè senza comando di
sorta, nell' istruzione però alle voci di comando seguenti.

Voci c – -

di comando. spiegazione
652. Trommel an Il tamburino cala la cassa dalla spalla,
Haken / l'appende all' uncino, prende le bacchette e
(La cassa si mette in posizione.
all'uncino O
653. Niederlegt! La cassa vien tolta dall'uncino e de
C Deponetel)| posta a terra nel modo spiegato pel , Ruht
Criposo).
654. Trommel an Si appende la cassa e si riprendono le
Haken ! bacchette e la posizione.
(La cassa
all'uncino O
655. Ueber- Nel modo descritto per portare la cassa
schubenkt / in marcia a senso del Nr. 650.
(La cassa
al dorso !)
656. Dopo il comando »Niederlegt- Cdepo
nete) si può anche comandar subito - Ueber
schwenkt“ Cla cassa al dorso), e da questo
109

l'ori
di comando I Spieg a z ion e.
i -
movimento potrà pure comandarsi »Nieder
legtº (deponete). -

- II. Maneggi.
I seguenti maneggi dovrà il tamburino
eseguire insieme alla truppa alla relativa voce
di comando.
Stellt euch I,a bacchetta della mano dritta va unita 657.
2,tt170 - si º
a quella della sinistra, e la mano dritta por
Gebeu ! tata alla visiera come di prescrizione. Il tam
(Mettetevi burino che batte la preghiera ritiene le
alla preghie bacchette in ambedue le mani e porta alla
ra O visiera la mano sinistra insieme alla bacchetta.
Hersfelli La mano dritta abbandona la visiera e 668.
euch vom – riprende la bacchetta
Gebet !
(Rimettetevi
dalla pre
ghiera O
Il tamburino che batte alla preghiera si 659,
rimette dopo l'ultimo dei tre colpi semplici,
per batter subito il finale.
Kniet nieder Le bacchette si ripongono nei passanti 660.
2,ltº – ed il tamburino s'inginocchia a senso del
Gebet ! Nr. 91. La cassa riposa per traverso sulla
(Inginoc coscia sinistra, e vien tenuta dalla mano
chiatevi per la sinistra alla corda.
preghiera!)
C2 ako oder ll giaco o il berrettone da granatiere va 661.
Grenadier levato di testa colla mano dritta e tenuto in
miitze–alo! giù lungo la coscia dritta a braccio natural
CScopritevi!) mente disteso.
Czako oder Il giaco o il berrettone da granatiere vie 662.
Grenadier ne rimesso in testa e la mano dritta posata
miitze – sul cerchio della pelle maestra.
a un '!
(Copritevi !)
Auf vom – Il tamburino si alza, riprende le bac
Gelb et ! chette e la posizione dovuta.
(In piedi D
Zum – Le bacchette vanno riposte nei passanti, 663.
Selevvii rena! la mano sinistra portasi sul cerchio della pelle
(Per giu maestra e la dritta al suo fianco.
º - -
rare!)
110

Voci
di comando. I Spieg a 2 i o ne.
4664. Csako Oder Il giaco oppure il berrettone da grana
Grenadier tiere vien levato di testa colla mano dritta e
mütze –ab ! posto sulla pelle maestra in modo, che la
CScopritevi!) parte interna sia rivolta verso il corpo e la
visiera a dritta. La mano sinistra ne tiene in
questa posizione l'orlo superiore col pollice,
indice e medio, e la dritta si leva in alto a
º termine del Nr. 96. ; -
ess. Cºzak0 oder Il giaco o il berrettone da granatiere si
Grenadier ripone in testa, e la mano dritta mettesi sul
miltze – , cerchio della pelle maestra. -

auf ! -

(Copritevi!)
4666, Schul – Si riprendono le bacchette e la posizione
tert! come di dovere.
CPortate
l'armi!)
III. Della marcia. l

667, Ciascun tamburino deve appropriarsi un passo sicuro ed


uniforme, essendo questo essenzialmente necessario per abi
tuarsi ad una cadenza ferma nel battere la cassa. Su tale
rapporto e sulla maniera come debba incominciare a battere
per conservare sempre uguale il passo e la cadenza colla
truppa, ognuno otterrà l'istruzione necessaria dal tamburino
di battaglione o di reggimento.
668. Sarà d'uopo d'infondere bene al tamburino, ch'egli di
riga continuamente la sua attenzione al segno della sciabola
od all' ordine del comandante, onde in seguito dei medesimi
incominciare o cessare in tempo la battuta Il principio della
marcia, senza il colpo d'introduzione (Vorschlag) detto
volgarmente il colpo di sasso, deve cader sempre sul piede
sinistro. Il tamburino inoltre deve conoscere esattamente il
significato di tutte le battute stabilite pel tiragliare, e saperle
suonare a dovere.

S. 53. Della posizione e dell' esercizio del cornista.


I. Posizione col corno.

4669. La posizione del cornista senza la cornetta è uguale a


quella del soldato senza fucilc.
670. Qualora non fosse ordinato diversamente, i cornisti non
compariscono coll' istrumento se non quando la truppa sorte
armata di fucile.
111

Il cornista sì di piede fermo che in marcia, porta il 671.


corno per mezzo d'un cordone appeso alla spalla sinistra,
così che il medesimo posi sulla coscia dritta. Lo strumento
stando coi giri in avanti e colla campana in giù e alquanto
indietro viene tenuto a braccio naturalmente disteso in modo,
che il bocchino posi fra il pollice e l'indice della mano dritta
e da queste due dita si stringa; il pollice stesso si trovi su
periormente al giro più grosso, e le altre quattro dita chiuse
impugnino i giri dal di fuori all' indentro. Per la posizione
or or descritta a braccio disteso, il cordone dovrà avere la
lunghezza sufficiente e regolarsi in proporzione della statura
del cornista.
Nella sortita di un plotone o di una mezza compagnia, 672.
il cornista si pone nel secondo rango all' ala d' ordinanza
dietro al graduato che colà si ritrova.
Al comando » Ruht“ Criposo), oppure quando nelle 673.
marcie militari si sieno battuti i colpi finali, il cornista prende
il corno sotto il braccio sinistro tenendolo nella piegatura
del medesimo in modo, che la campana guardi all' indietro;
la mano dritta può tenersi a volontà. Al comando - Habt Acht 'º
Cattenzione O il corno va ripigliato colla mano destra, e ra
sente il corpo portato alla coscia dritta nella posizione dovuta.
Per non perdere il bocchino sarà bene attaccarlo con un 674.
cordoncino al corno. D'inverno però, dove l'umidità nel boc
chino facilmente si gela, non si deve lasciarlo legato al corno,
ma bensì levarlo, riporlo in saccoccia ed al bisogno piantarlo
ancora. Quando il bocchino non fosse legato, nel portare il
corno al braccio sinistro, farà d'uopo levarlo sempre per non
perderlo.
Nel passare davanti ad un superiore, oppure nell' in- 675.
contrarlo, come anche imbattendosi nella Famiglia Imperiale
ovvero nel Santissimo; il cornista sia che abbia appeso il
corno o no, si comporterà in generale siccome venne pre
scritto pel soldato senza fucile; osservando però che nel pri
mo caso (quando cioè si trova col corno), dovrà mettere
lo strumento nella prescritta posizione al fianco destro, senza
portare la mano sinistra al gioco od altro.
112

II. Maneggi col corno.


i-
Vori
di comando, Spi e g a 2 i o n e.
676 Stellt euch Il trombetta eseguisce questi movimenti º
2,04272 - al pari degli altri soldati conservando inva
Gebe e ! etc. riabile la tenuta del corno.
C.Mettetevi
a la preghie
ra! ecc.)
Kniet nieder
x M17ì –
Gebet ! etc.
(Inginoc
chiatevi per
la preghie
ra / ecc.)
677. Zum – Il corno vien portato dinanzi la metà del
seiavviirn! corpo, colla mano sinistra impugnato preci
(Per giu samente sotto alla dritta e tenuto sì, che il
rare 'D pollice stia all' altezza della bocca dello sto
maco ritto in su lungo la tuba dalla parte
rivolta verso il corpo.
678. Czako – Il giaco va levato di testa nel modo co
a In nosciuto, posto sul pollice e stretto fra il corpo
CScopritevi!) ed il corno, indi alzata la mano dritta.
679. Czako – Si ripone il giaco in testa, si riprende
aur! il corno colla mano dritta, ed al comando:
(Copritevi!)
6so. Schul – va ripresa la posizione prescritta.
tera !
(Portate
l'armi!)

III. Del conoscere i segnali e le suonate di campo e di .


guarnigione.
681. La destinazione principale del cornista si è quella di
dare i segnali prescritti nel tiragliare; egli deve quindi co
noscerli tutti secondo la loro denominazione particolare e
secondo il loro significato, e non solo questi saper suonare
a dovere, ma eziandio le suonate di campo e di guarnigione.
Egli otterrà l'istruzione in proposito dal cornista di batta
glione.
682. Nel tiragliare, il trombetta ch e trovasi sempre in vici
nanza del comandante starà attento ai di lui ordini ed a norma
di questi suonerà all'istante i segnali relativi.
1 i3

S. 54. Della posizione e dell' esercizio del Zappatore


coll' ascia.
º

La posizione del zappatore è uguale a quella del soldato 683.


senza fucile. -

Il zappatore porta l'ascia riposta in un fodero di pelle 684.


sulla spalla sinistra in modo, che il taglio guardi all'indie
tro, e la punta inferiore posi sulla scapula. Egli tiene il
manico colla mano sinistra in altezza dell'anca e distante da
essa per la larghezza di una mano.
Il zappatore si mette alla preghiera e si rimette dalla 685.
medesima come il soldato, portando però la mano dritta alla
visiera del giaco invece della sinistra.
Nell' inginocchiarsi per la preghiera e nel rimettersi 686.
dalla stessa si regola pure come il soldato, nel levare e nel
riporre però il giaco o il berrettone da granatiere, come il
tamburino.
Pel giurare, si toglie l'ascia dalla spalla e si la depone 687.
dinanzi la punta del piede sinistro così, che il taglio sia
volto in avanti, ed il manico tenuto colla mano sinistra alla
sua estremità più debole.
Al comando : * Czako oder Grenadiermitze – ab ! “ 688.
(scopritevi!) vien levato di testa il giaco o il berrettone da
granatiere e deposto sul manico dell' ascia, indi alzata la
mano dritta a norma del Nr. 96. Al comando: » Czako
oder Grenadiermiitze – auf ! “ (copritevi O si ripone in
testa il giaco o il berrettone da granatiere colla mano dritta,
la quale poi ritorna al fianco, ed al comando: »Schul-tera ! -
(portate l'armi!) l'ascia viene riportata in spalla nella posizione
prescritta.

S e zi on e s e e ora di as

Ammaestramento dei graduati dello stato maggiore.

S. 55. Della posizione e dell' esercizio del tamburino


di reggimento.
Dovendo sortire il tamburino di reggimento colla truppa, 689.
si presenta egli avente la bandoliera a tracolla sulla spalla
dritta e pendente per isbieco verso il fianco sinistro, con in
mano la canna grossa munita di un pomo.
La posizione del corpo è simile a quella del soldato, 690.
colla differenza però che il piede dritto viene collocato di
nanzi al sinistro così, che il tallone del primo tocchi il me
tatarso dell' altro. Il braccio dritto va disteso in avanti e la
teralmente a dritta, e la canna impugnata dalla mano destra
Regolam. d' Istruz. per l'Infant. 8
114

sotto il pomo per modo , che la punta della medesima si


trovi accanto la punta del piede dritto. La mano sinistra
vien posata sul fianco in guisa, che il pollice stia il indietro
e le altre dita unite volte all' avanti e attaccate al corpo.
69 1. Il tamburino maggiore eseguisce i movimenti di devo
zione del pari al soldato commune, osservando solo, che
nell' inginocchiarsi per la preghiera tenga la canna perpen
dicolare anzi che per isbieco. -

692. Pel giuramento il tamburino maggiore porta la canna


verticalmente davanti la punta del piede sinistro, la impugna
colla mano sinistra all' altezza dell'anca, leva il giaco di
testa come è stabilito pel soldato, lo tiene con detta mano
fra il corpo e la canna come fa il soldato col fucile, si cava
-,
il guanto dalla mano dritta ed alza questa per giurare.
693. Al comando: »Csako – auf ! “ (copritevi O egli si
copre come di dovere, ed al: »Schul – tert! « CPortate
l'armi!) riporta la canna davanti la punta del piede dritto e
si mette ancora il guanto.
694. Nel marciare il tamburino di reggimento tiene colla mano
dritta la canna sotto alla sua metà per isbieco davanti al
corpo in guisa, che il pugno si trovi all' altezza della bocca
dello stomaco ed il pomo inclinato a dritta. Da questa posi
zione, stendendo il braccio destro lateralmente, darà il
segno per incominciare e cessare le suonate, osservando
che la levata ossia l'introduzione delle medesime succede in
modo, che il principio della marcia accada nel momento
stesso in cui la truppa pone a terra il piede sinistro.

S. 56. Della posizione e dell' esercizio del tamburino


di battaglione.
695. Sortendo il tamburino di battaglione insieme alla truppa
egli si presenta col bastone prescritto.
696. Riguardo alla posizione del corpo, alla portata del ba
stone sì di piede fermo che nel marciare; come pure riguardo
al contegno nell' eseguire i movimenti di devozione, ed in
fine rapporto al dare il segno per incominciare e finire le
battute; valgono per lui le norme stabilite nel precedente
paragrafo pel tamburino di reggimento.

S. 57. Della posizione e dell' esercizio del cornista di


battaglione.
697. Tutte le regole prefisse per il cornista riguardo alla po
sizione, al portare di corno, al rendere gli onori ed al ma
neggio dello strumento, sono pure in vigore pel cornista di
battaglione, osservando solo, che nel movimento pel giurare
egli come ogni altro sottufficiale dovrà levarsi il guanto dalla
mano dritta.
115

Il cornista di battaglione rivolge tutta la sua attenzione 698.


al comandante di battaglione e suona senza ritardo i segnali
da lui ordinati. -

Uno degl' obblighi principali del cornista di battaglione 699.


si è quello d'istruire i cornisti delle compagnie insieme a
quelli che tengonsi di riserva, nei segnali e nelle suonate
di campo e di guarnigione, avendo cura speciale che questi
vengano suonati precisi ed uniformi.

S. 58. Della posizione, del rendere gli onori e dell'eser


cizio del banderale colla bandiera.
La posizione del banderale colla bandiera è uguale a 700.
quella del soldato. Egli porta la bandiera sulla spalla sini
stra colla punta diretta obbliguamente in su, tenendo l'an
tibraccio orizzontale, il gomito naturalmente serrato al
corpo, ed impugnando colla mano sinistra l'asta della ban
diera sotto gli ultimi chiodi di tanto, quanto basti onde poter
portare la medesima comodamente in spalla, prendendo pure
il drappo colla mano stessa e stringendolo all' asta.
Nella marcia e nelle manovre, la bandiera va ricoperta zoi.
da un apposita fodera di tela incerata; nelle parate però,
senza riguardo al tempo, essa si lascia ognor sfoderata.
Quando alla truppa viene ordinato di presentar l'armi al
comando: » Präsen-tirt! - Cpresentate l'armi!), eccetto
chè sia da eseguirsi il saluto a tenore del Nr. 707; poscia
pel difilare all' avvertimento: »Zur Defilirung (º Oper difi
lare!); per tutti gli allineamenti; per la marcia di fronte e
per gli altri casi accennati nel regolamento d'esercizio: il
banderale porta la bandiera in alto nel modo seguente:
La mano sinistra alza la bandiera dinanzi all'anca si- 703.
nistra in maniera, che la punta stia perpendicolarmente in
su, e che l'estremità inferiore dell' asta sia in altezza del
basso ventre e si appoggi a questo. La mano dritta impugna
l'asta distante dalla detta estremità per la larghezza d'una
mano, la sinistra scorre sollecita abbasso ed afferra l'asta
per modo, che il pollice disteso drittamente in su si trovi
all' altezza dell' occhio sinistro. Da tale posizione, la ban
diera deve inclinare alquanto in avanti. -

In tempo tranquillo e bello si lascia sventolare la ban- e


diera; a vento impetuoso però, o si tiene dalla mano sinistra
stretto il drappo al suo lembo inferiore, oppure si avvolge i
il medesimo per metà intorno all' asta. -

Il banderale rimette la bandiera ancora nella prescritta


posizione alla spalla sinistra nel modo seguente, cioè: finito
che sia l'allineamento, al comando: » Habt – Aelat º Cat
tenzione O, cessata la marcia in battaglia, quando è ritornato
in fronte, in fine dopo che la truppa avrà presentate l'armi,
8
1 16

la ripone in ispalla al successivo comando: Schul-tert ! “


Cportate l'armi!).
706. La bandiera si lascia scorrere in giù per ambedue le
mani, la s'impugna colla mano sinistra come fu insegnato
nella posizione, si ripone in spalla come di dovere, e la
mano destra ritorna al fianco.
707. Il seguente saluto verrà eseguito dal banderale di piede
fermo nel momento che alla truppa si comanderà: » Pre
sen – tirt!“ (presentate l'armi!) , cioè a dire: dinanzi
alla Famiglia Imperiale, ai Marescialli ed innanzi al Mi
nistro di Guerra sempre; davanti al Comandante l'armata
soltanto nell' estensione dell' armata a lui soggetta; e di
nanzi al Comandante un Corpo d'Armata nel circuito di
questo, solo però quando non si trovi presente nello stesso
luogo anche il Comandante l'armata. Durante la marcia non
si renderà ad alcuno onore di sorta.

I. Del saluto dinanzi la Famiglia Imperiale.


'708. La bandiera va portata dalla mano sinistra perpendico
larmente davanti la metà del corpo. La mano destra afferra
l'asta ed il drappo alquanto sopra agli ultimi chiodi, abbassa
la bandiera portando l'asta sotto l'ascella dritta in guisa,
che la punta sia distante un palmo da terra, e la mano sini
stra si leva alla visiera del giaco od altro come fu insegnato
per rendere i saluti.
Del rimettersi.

709. Al comando: »Schul-tert!- Cportate l'armi!) dato


alla truppa, la bandiera viene alzata perpendicolarmente
dalla mano destra, e portata in pari tempo davanti al fianco
sinistro; ivi dalla mano sinistra, che abbandona la visiera
del giaco, impugnata e rimessa in spalla come di dovere,
intanto che la destra ritorna al fianco.

II. Del saluto dinanzi al Ministro di Guerra, ai Mare


scialli, dinanzi ai Comandanti d'Armata e di Corpi
d'Armata.

710. Il saluto si eseguisce nel modo simile a quello dinanzi


la Famiglia Imperiale, colla sola differenza, che la mano
sinistra invece di levarla alla visiera, si porta al fianco.
711. Qualora per l'ordine particolare di un superiore che vo
lesse passare in rivista la truppa, ed a cui sono dovuti gli
onori poc'anzi indicati, si dovesse ommettere di presentar
l'armi; il banderale nullameno al comando per giro di testa,
porta la bandiera in alto, e finita la rivista, al successivo
comando di: » Habt – Aelat! Cattenzione!) la rimetterà
ancora alla spalla sinistra nella posizione dovuta.
-,
1 17

III. Dei maneggi che il banderale deve eseguire al co


mando relativo insieme alla truppa.
Voci
di comando. Spi e g a 2 i on e.
Beim – - La bandiera viene drizzata perpendico 712.
Fuussa ! larmente colla mano sinistra e portata da
CPosate vanti alla metà del corpo; poi impugnata
l'armi!) dalla destra alquanto sotto alla sinistra e
posta a terra accanto la punta del piede
dritto, mentre la mano sinistra ritorna al
fianco.
Schul – La bandiera, alzandola alquanto colla 713.
tert ! ! mano destra, va portata davanti la metà del
CPortate corpo, impugnata poi dalla mano sinistra nel
l'armi O modo già spiegato e rimessa in spalla, in
tantochè la destra ritorna al fianco.
Stellungxum Questi movimenti si eseguiscono dalla 714.
Gebet und posizione di: » Beim Fussº (posate l'armi)
Niederknien siccome è prescrittto pel soldato.
zum Gebet /
C Mettersi
ed inginoc
chiarsi per la
preghiera O
Zum La mano sinistra, non staccandosi dal 715.
Selava irra ! posto dove si trova , drizza perpendicolar
(Per giu mente la bandiera e la pone a terra vicino
rare O alla punta del piede sinistro, tenendo il pol
lice ritto in su.
Czako – Siccome è stato prescritto pel sottuffi 716.
al ! ciale; la bandiera ottiene la posizione sta
Czako – bilita pel fucile.
auf !
CScopritevi !
Copritevi !)
Schul – 717.
La bandiera va alzata alquanto colla
- tert! mano sinistra e riposta in spalla.
CPortate
l'arma )
Nelle marcie militari la bandiera si porta a volontà.
Ibovendo raccogliersi la truppa in fronte, il banderale, 718.
collocato nel punto destinato per la riunione, porterà la ban
diera in alto per modo, che la punta sia inclinata verso la
1 18

parte destra, a fine d'indicar cosi da lontano dove la gente


d'ogni ala del battaglione debba recarsi,
S. 59. Della posizione e dell' esercizio del musicante.
719. La posizione del nuusicante è simile a quella del soldato
senza fucile.
720, Il musicante porta l'istrumento nella mano destra; i
suonatori di fagotto o di altri istrumenti lunghi, portano i
medesimi al fianco dritto » Beim Fussº Cposati al piede) e
precisamente sopra la punta del piede dritto.
721. I movimenti di devozione eseguisce il musicante del
pari al soldato.
722. Pel giuramento, gl' istrumenti corti si metteranno sotto
il braccio sinistro, i lunghi si deporrano sopra la punta del
piede sinistro tenendoli colla mano sinistra; i movimenti si
eseguiranno quindi nel modo prescritto pel soldato.
- - - -
- -

PARTE SECONDA.
Istruzione del soldato pel suo impiego in ordine
- sciolto di battaglia.
Capitolo primo.
Ammaestramento del soldato nel bersagliare.
Bersagliare o tiragliare chiamasi lo sciogliere uno o 723.
più riparti dall' ordine serrato, ed il collocarli sparpagliati
in combattimento o contro singoli bersaglieri, od anche
(permettendolo il terreno od altre circostanze) contro truppe
avversarie serrate; sia per agevolare il proprio attacco, sia
per rendere difficoltoso quello dell' inimico.
Ogni riparto sciolto a tal fine in un rango molto diradato, 724.
chiamasi una catena di bersaglieri, ed in questa, i tre uomini
appartenenti ad una stessa fila, ne formano un anello.
Le norme contenute nella prima parte di questo rego- 725.
lamento hanno per iscopo l'istruzione del soldato pel suo im
piego in file e rangv. Essendo essa condotta a fine, non v'ha
d'uopo che dell' attenzione e dell' obbedienza del soldato
nell' eseguire quanto viene ordinato, onde nei movimenti in
ordine serrato guidarlo conforme alle circostanze del mo
inento. Come bersagliere al contrario egli non si trova sem
pre sotto l'immediata direzione de' suoi superiori, ed è di so
vente abbandonato a sè stesso. Per questa specie di combatti
mento adunque, oltre al valore personale, senza dubbio supposto
in ogni soldato, deve questi possedere un abilità particolare
nel far uso della sua arma, agilità di corpo, arditezza, in
trepidezza e confidenza in sè stesso. Egli deve saper ap
proffittare a propria difesa d'ogni accidente del terreno; saper
togliere astutamente ogni vantaggio al suo avversario e nuo
cergli; conservar sempre un sangue freddo; far fuoco effi
cacemente, vale a dire, non tirare se non quando vede la
probabilità di poter colpire; in una parola, in tale incontro
richiedesi riflessione e discernimento da ciaschedun soldato
individualmente.
L'istruzione del soldato nel bersagliare esige per con- 726.
seguenza una premura affatto particolare e vuol essere trat
tata fondatamente e con diligenza sempre più, in quanto che
rendendosi il terreno più intersecato per la sua coltivazione
che va ognora aumentandosi, riesce necessario di porre in
pratica ognor più questo modo di combattere con ogni specie
d'infanteria. .:::
120

727. Siccome la variazione opportuna ne diversi rami d'istru


zione, come si è toccato nell'introduzione, giova moltissimo
a perfezionare e rendere il soldato con prestezza atto al ser
vizio, converrà insegnargli fin dall' istruzione individuale
tutto quanto promuove l'agilità della persona, facendo ciò
sempre dopo gli esercizi che gli sono necessari a sapersi pel
suo impiego in ordine serrato; imperciocchè passando per tal
guisa scambievolmente dai movimenti misurati all' attività
libera, le sue forze non saranno mai esauste nel far sempre
la stessa cosa, ma al contrario il corpo e lo spirito saranno
di continuo animati e facilmente si svilupperanno.
728. L'istruzione avrà luogo gradatamente nell' ordine che
segue: -

1. L'istruzione individuale del soldato pel suo impiego


come bersagliere. - e

a- 2. L'istruzione dei singoli anelli della catena.


3. L'insegnamento per sciogliere i riparti serrati in catena
; di bersaglieri, e pei movimenti da eseguirsi colla medesima.
729. Prima di procedere all' istruzione individuale del sol
dato farà d'uopo insegnargli, dover egli abbandonare ogni
sforzo richiesto nelle file e in rango riguardo alla posizione,
all' uniformità nei maneggi d'armi ecc., e di agire franca
mente ed in modo conveniente alle circostanze del combatti
mento; rapporto a che s'indicheranno le norme necessarie nei
paragrafi seguenti. s -

sezione prima.
Istruzione individuale sul bersagliare.
S. 60. De' confacenti esercizi ginnastici.
330. Gli esercizi ginnastici necessari al soldato consistono
nel nuotare, nel saltare, nel correre, nella scherma di ba
ionetta, nel sorpassare le siepi, i muri, i burroni, i fossi;
nel varcare le acque sopra ponticelli stretti, nell'avvicinarsi
destramente di soppiatto a degli oggetti i quali, o gli pos
sono servire di difesa, o donde egli possa tirare con sicu
rezza; nel salire le alture ripide, le rupi ecc.; in una parola,
non vi sia terreno di sorta, purchè accessibile ad uomo,
che possa porre un limite alla servibilità del soldato.
731. Per gli esercizi nel saltare, nel correre ed altro, il sol
- dato sortirà vestito possibilmente comodo, e da principio in
ogni caso senza fucile ed armamento.
'732. Il saltare dividesi: -

1. nel saltare in alto e lontano, senza corsa;


2. nel saltare colla corsa ;
3. nel saltare al basso; -

4. nel saltare all' indietro, necessario nella scherma di bajonetta.


121

Ogni salto principia collo slancio e termina colla dis-733.


cesa, ambedue devono sempre eseguirsi sulle punte dei piedi
o sui metatarsi, a ginocchia piegate, a dorso curvo ; e
giammai a piedi piatti, a ginocchia tese, e meno ancora
sui talloni.
Nella piazza destinata per l'esercizio nei salti, all'uopo 734.
di saltare in alto, si pianteranno due aste munite di diversi
uncini o intagli perpendicolarmente al terreno e distanti di
tre passi l'una dall' altra; poscia vi si porrà una verga sottile
sui detti uncini o negli intagli per modo, ch' essa cada al
più lieve tocco. Da principio, questa verga si metterà distante
da terra di pochi pollici, e colla crescente abilità dell' alievo
sempre più in alto.
L'insegnamento pel saltare in alto di piede fermo, al 735.
qual fine il soldato si porrà vicino alle suddette aste, vorrà
esser dato nel modo seguente:
I piedi e le ginocchia si chiudono strettamente, queste
ed il busto si piegano in avanti in maniera, che i talloni
sieno sollevati ed il peso del corpo poggi sui metatarsi.
Per tale posizione alcuni muscoli perderanno la loro 736.
tensione, altri però acquisteranno maggiore elasticità onde
agevolare lo slancio pel salto che ne segue. Le mani da
principio riposano piatte sulle anche col pollice all' indietro
e le altre dita in avanti attaccate al corpo. Così il soldato
conserva il corpo nel proprio potere e non viene indotto a
muovere smodatamente le braccia. Ora senza rimanere per
lungo tempo nella posizione suddescritta, va slanciato il corpo
al di là della verga, tirando le ginocchia verso il petto e
tenendo al basso le punte dei piedi.
La discesa vorrà esser fatta a piedi uniti sui meta - 737.
tarsi e non mai sui talloni, perchè allora il corpo si scuo
terebbe di troppo e l'uomo potrebbe riportarne del danno. In
tal momento il corpo non deve esser tenuto verticalmente,
ma farà d'uopo scemare la forza della sua gravità tenendo
piegati i piedi, le ginocchia, le anche, la spina dorsale,
e l'imbusto inclinato proporzionatamente in avanti. -

Per il salto in lontano da piede fermo valgono le mede- 738.


sime regole come pel saltare in alto, colla sola differenza, che
lo slancio invece di aver la tendenza in alto, l'ha per lungo.
Per tale esercizio si sceglieranno dei fossi che si trovano
in vicinanza oppure, ove ciò sia lecito, se ne scaveranno
sulla piazza d'esercizio. Il soldato per quanto più debba di
piè fermo saltare in alto o in lungo, tanto più dovrà piegare
il corpo e le ginocchia nel dare lo slancio. A tal uopo ser
viranno d'esercizio preliminare, il slanciare il corpo in modo
che i talloni tocchino le natiche, ed il camminare a ginocchia
piegate, bilanciandosi sulle punte dei piedi.
122

º39. Per il salto colla corsa, porrassi il soldato a 12 o 15


passi distante dall' oggetto da saltarsi. La corsa eseguita
sulle punte dei piedi s'incomincia adagio, poi raccorciando
i passi vieppiù si accelera senza però precipitarla. Essa ha
per fine unicamente di accrescere l'elasticità dei piedi e di
dare maggior slancio al corpo. Il termine della corsa viene
marcato appoggiando momentaneamente più forte l'un piede
sul punto dello slancio, e vibrando l'altro prontamente in avanti
sull' istante, in cui il primo si spicca da terra; questo poi
s'unisce al piede vibrato per modo che ambidue i piedi sieno
chiusi prima ancora di aver compiuto la metà del salto. Nella
discesa l'imbusto non cada all'indietro, e le ginocchia e la spina
dorsale sieno piegate come venne insegnato pel saltare in alto.
740. Il salto al basso, cioè da un altura, si effettua sempre da
piede fermo. Una discesa regolare vi è la condizione princi
pale. Essa quindi si faccia del tutto sui metatarsi, cedendo in
uno colle ginocchia; toccando terra però tal cedere non sia
troppo rapido, poichè le ginocchia potrebbero urtarsi contro il
mento, caso che l'imbusto cadesse innanzi. Le mani si tengano
sempre all' avanti, onde al bisogno poter sostenere il corpo.
Il salto al basso vuol essere esercitato sopra un suolo
molle, e vi servirebbero meglio ancora o un mucchio di sab
bia, o la terra smossa od il muschio.
74 1. Il salto all' indietro non può mandarsi ad effetto che da
piede fermo, e serve nella pugna isolata a fine di sottrarsi
presto al colpo dell' avversario. Lo slancio, i movimenti dei
piedi ecc , sono eguali a quelli del salto in lontano, eccet
tochè il busto non sia di tanto da inclinarsi in avanti.
742.
Avendo il soldato ben imparato a saltare, si progredirà
all' istruzione nel correre.
743. La corsa effettuata colla dovuta precauzione è un eser
cizio che rinforza il petto ed i polmoni. Essa si divide:
1. nel correre veloce,
2. nel correre a lunga durata,
3. nel correre all' indietro, necessaria nella scherma
di bajonetta. -

74 4.
La piazza che serve per l'istruzione nella corsa non
dev' essere nè fangosa, nè arenosa, ma bensì soda e piana.
Il principio e la meta della corsa vogliono essere segnati da
oggetti fermi e visibili. -

4).
L'esercizio nella corsa richiede l'osservanza delle regole
seguenti:
1. Il petto va portato in fuori ed il busto in avanti, e
nella corsa veloce più che nella lenta. Quanto più l'imbusto
inclinerà avanti, tanto più si affretteranno i piedi, onde
sostenere la gravità del corpo il quale altrimenti perderebbe
l'equilibrio. Le spalle ed i gomiti sieno ritirati, la parte
superiore delle braccia sia senza stento attaccata al corpo,
123

e ciascuna coll' antibraccio piegato formi un angolo pres


socchè acuto; le braccia in tale positura si muovino natural
mente onde mantenere il corpo in bilancia. Le ginocchia si
pieghino e si distendino a vicenda per non istancare i mus
coli. I piedi, senza batterli in su, e senza alzar di troppo
i le ginocchia, sieno lanciati in avanti e messi poi legger
mente a terra sui metatarsi anzicchè con tutta la pianta.
2. La bocca resti chiusa, il respiro passi piùttosto per le 746.
narici che per la bocca. L'aria che si respira sia trattenuta
nel petto per alcuni minuti secondi, onde impedire che il
sangue s'infiammi e scorri con troppo impeto verso i polmoni.
I respiri brevi aumenterebbero il battito dei polmoni e pro
durrebbero facilmente l'infiammazione, massime quando il
soldato cercasse di subito a raffreddarsi.
3. La resistenza nella corsa si acquista a poco a poco. Si 747.
eserciti adunque spesso la medesima a brevi tratti, ma non
mai contro il vento. La corsa a lungo cioè di lunga durata,
nella quale non si tratta di giunger presto alla meta come
nella corsa veloce, rassomiglia piùttosto al moto del trotto;
si rattenga quindi un poco il corpo e si trasporti il peso del
medesimo sempre sul piede che tocca a terra, mentre l'altro
che si avanza alquanto teso, tocchi possibilmente il suolo
colla punta e col metatarso.
Per insegnare al soldato come nella corsa debba tenere 748.
il corpo, le mani ed i piedi, e come conservare l'equilibrio
tanto necessario, l'istruttore gli farà alzare il piede sinistro
a ginocchio piegato senza scostarsi dal posto per modo, che
la punta del medesimo stia una spanna sopra il punto dove
si trovava il tallone, riponendolo poi dov'era prima e ripe
tendo la stessa cosa col piede destro. Man mano che il sol
dato avrà imparato a tenere il corpo in equilibrio, dovrà egli
eseguire questo movimento alla numerazione di: Eins, Zucei
(uno, due), in cadenza sempre più celere, sino alla pro
porzione applicabile nella corsa di lunga durata.
La maniera di correre a lungo cioè il passo di corsa, 749.
come già si disse nell'istruzione per l'attacco alla bajonetta;
si applica non solo in questo , ma puranco in diversi altri
casi, ne quali si tratta di muoversi più sollecitamente e di
cui se ne parlerà in seguito nell' istruzione pel bersagliare
e nel regolamento d'esercizio. Il passo a corsa con riparti
chiusi, si eseguisce al comando: »Marsch – Marsela lº
(marcia-marcia O, coi riparti sciolti ai segnali di corno o a
quelli del tamburo, per i casi speciali appositamente destinati.
4. Nel correre all'indietro, il quale va principalmente 750.
esercitato in un piccolo circolo e che rassomiglia piùttosto ad
uno sgambettare sollecito, il soldato per precauzione volge di
tanto in tanto uno sguardo all'indietro, e striscia il terreno
col metatarso e non mai col tallone del piede con cui retrocede.
-
124

751. , 5. Non si permetta che il soldato beva dopo la corsa, oppure


fermandosi o sdrajandosi per terra ecc. cerchi di raffreddarsi.
Anzi, finita la corsa, passeggi egli un poco, e massime se
l'aria è fresca, indossi tosto l'abito qualora se l'avesse levato.
752. Quando il soldato sarà ben esercitato nel saltare e nella
corsa senza portare alcun peso addosso, dovrà egli provare
a farlo colla giberna a tracolla e col sacco in spalla, e quando
con tal carico avrà passato lo stesso esercizio, appena allora
lo farà anche col fucile portato in bilancia; il tiratore all' in
contro può portar l'arma colla coreggia appesa alla spalla.
753. Essendo per mezzo degl' esercizi precedenti agevolata
e sviluppata l'agilità corporale del soldato, gli sarà facil
cosa il sorpassare le siepi, i muri ecc., ed a caminare su di
una trave stretta eretta al suolo, poichè avrà imparato a
tenere il corpo in equilibrio, a saltar giù da oggetti elevati
senza timore di farsi male, ed avrà quindi acquistata confi
denza nella propria destrezza e nella propria forza fisica.
754. Tutti questi esercizi sieno d'altronde ieffettuati ne debiti
limiti sotto la continua sorveglianza e con tutti i riguardi alla
salute della gente; per il che nulla va portato troppº oltre,
anzi sia sempre tenuto conto delle disposizioni naturali e
delle qualità fisiche dell' individuo, che lo rendono più o
meno atto a questi esercizi. : º nº iº a -,

a -e

S. 61. Dell' uso conveniente del fucile.


755. Si presuppone, che il soldato si sia perfettamente resi
propri i precetti riguardo alla costruzione e conservazione
del fucile, come pure gl' insegnamenti intorno al mirare e
colpire contenuti nella prima parte del presente regolamento
d'istruzione, e ch' egli nel bersagliare si darà premura di
osservare le dette regole tanto più esattamente, quanto egli
in tal caso si trovi abbandonato a sè stesso, e possa far uso
della sua arma secondo il proprio giudizio, e senza essere
particolarmente sorvegliato. e

756. Per conseguenza converrà qui restringersi ad accennare,


come il soldato nel bersagliare abbia a portare il fucile nel
modo più atto onde essere ad ogni istante pronto a far fuoco,
e come possa sollecitamente ed opportunamente caricare ed
impostar l'arma dalle diverse posizioni cui è costretto ad
dattarsi col corpo nell' atto di approffittare dei vari oggetti
di terreno che gli servono di riparo.
757, Nel momento in cui un riparto viene sciolto per bersaglia
re, il soldato prende l'arma in bilancia e si avanza così nella
linea prefissa per la catena; ivi giunto, onde avere il fucile
sempre pronto a far fuoco, lo porterà nel modo che segue:
La mano dritta alza il fucile o l'archibugio a camera
dinanzi alla metà del corpo, la sinistra lo afferra sotto la
125

destra in altezza della bocca dello stomaco, quest'ultima mano


poi impugna il mancante del calcio per modo, che la bocca
del fucile stia in alto lateralmente a sinistra, la parte sinistra
della cassa e della canna s'appoggi alla parte superiore del
braccio, la canna sia volta in dentro di tanto, che l'acciarino
che si trova avanti, s'inclini un poco a dritta ed il martello toc
chi il corpo. La mano sinistra si sovrappone alla giuntura
della dritta.
Si sottintende per altro, che nei casi dove il bersagliere 758.
nascosto dietro un oggetto di terreno voglia avanzarsi di sop
piatto, oppure voglia saltare, salire le alture, o discendere
dalle medesime, passare delle macchie, delle siepi, de muri
ecc.; egli possa portare il fucile in modo confacente all'uopo.
La carica del fucile di piè fermo è indicata nei SS. 9 e 759.
51; siccome però il bersagliere, nel valersi degli oggetti
di terreno a proprio schermo, viene spesso costretto a disten
dersi per terra, ad inginocchiarsi, a sedersi ecc.; ne segue v

la necessità d'esser egli istrutto a caricare l'arma in queste


varie positure di corpo, di cui eccone l'insegnamento.
Il soldato eseguisce la carica continuando a camminare 760.
nel modo di già indicato, arrestandosi però un momento Camminando.
nell' introdurre il fulminante e nel versare la cartuccia in canna.
Il tiratore osserva la stessa cosa, però, introdotto 761.
ch abbia il fulminante, gira il calcio verso la coscia sinistra,
e passando colla mano sinistra sotto la coreggia e lasciando
pendere l'arma sull'avambraccio, impugna l'imboccatura a
tenore del Nr. 591. Riversata ch' egli abbia la cartuccia in
canna, su questa darà alcuni colpi colla mano destra, affin
chè la polvere s'introduca di sicuro nella camera, indi termi
nerà la carica nel modo insegnatogli.
Per sostenere vieneglio l'archibugio a camera nel far 762,
fuoco in posizione ritta, per poter anche più facilmente mi
rare, e più tranquillo far scoccare il grilletto, il tiratore
pigliando la punta del fodero della bajonetta, appoggia il
cannello della medesima alla coscia o all'anca, e pone l'ar
chibugio nella mano sinistra che impugna e il fodero della
bajonetta e l'arma.
Il soldato impugna il fucile colla mano destra al man- 763.
cante del calcio, colla sinistra all' ultima fascetta, ed abbas- Inginoc
satosi sul ginocchio dritto, pone l'avambraccio sinistro sulla º
coscia tenendo il fucile orizzontalmente sì, che la bocca stia
dalla parte sinistra ed in avanti. Pigliato ch abbia la car
tuccia, introdotto il fulminante e chiuso il coperchietto, egli
stringe il mancante del calcio coll' ultime due dita della mano
destra, ed aiutandosi colla sinistra, girato il fucile intorno
al ginocchio lo porta al fianco sinistro e lo posa col calcio a
terra così, che l'acciarino guardi in su, la canna in avanti,
126

la bocca sia volta dinanzi la metà del corpo e la bacchetta


centro a questo. Portata quindi la cartuccia in canna e bat
tuto piano il calcio al suolo, perchè la polvere s'introduca
nella camera, si afferra la bacchetta e si compie la carica.
764. Il tiratore si comporta nello stesso modo, tenendo però
nell' introdurre il fulminante l'archibugio stretto alla mira
colla mano sinistra, e facendo questa scorrere prima sino
all' ultima fascetta, onde portar l'arma alla parte sinistra.
Messa ch abbia la cartuccia in canna, egli senza sforzo del
braccio destro porrà l'archibugio possibilmente verticale ac
canto al ginocchio sinistro, riverserà affatto la cartuccia, la
caverà di nuovo dalla canna, batterà su questa colla mano,
oppure batterà il calcio contro il suolo, ove questo sia as
ciutto e sodo, porterà poi l'archibugio nella positura ob
bliqua di prima, introdurrà la palla in canna, ed afferrata la
bacchetta finirà la carica.
765. Nel mirare va appoggiato il gomito al ginocchio sinistro,
oppure posato l'archibugio o il fucile sopra un oggetto ad
datto che per caso vi si trovasse ond' essere più fermo e
r
quieto nel mirare; il corpo però viene del tutto abbassato
º sul piede destro.
766. Per caricare l'arma sedendo, il soldato si siede in ma
Sedendo. niera, che il fianco sinistro sia volto verso il nemico, la
gamba sinistra piegata così che il tallone sia compresso al
corpo, il ginocchio sollevato e la gamba destra distesa. L'an
tibraccio sinistro posa sulla coscia, la mano sinistra interna
Inente sul ginocchio ed il calcio sulla coscia dritta. Introdotto
che sia il fulminante, il fucile va portato analogamente al
Nr. 763 dal lato destro girandolo intorno al ginocchio; indi
finita la carica.
767. Il tiratore procede in egual modo, colla sola differenza,
che per mettere la cartuccia in canna la mano destra stringe
l'archibugio alla bocca coll' ultime due dita e la polpa della
mano, frattanto che la sinistra scorrendo sin sotto l'anello
della fascetta superiore, alza la canna così, che l'imbocca
tura pervenga all' altezza della bocca dell' uomo. La car
tuccia viene ora messa nella canna, l'imboccatura alzata fin
dove lo acconsente il braccio destro senza sforzarlo, la pol
vere riversata, la cartuccia levata dalla canna, l'archibugio
collocato verticalmente accanto al ginocchio sinistro, e dando
col palmo della mano alcuni colpi leggeri sulla canna, oppure
battendo il calcio alcune volte contro terra, va rimesso
l'archibugio nella positura di prima, la palla introdotta in
canna e poscia compiuta la carica.
- 768, Là dove il terreno non offre alcun riparo, il bersagliere
Sdraiato per caricare e far fuoco si pone sdrajato sul fianco sinistro.
Nel caricare tiene egli il fucile o l'archibugio coll' imboc
catura rivolta verso il nemico così, che la canna guardi in
127

su ed il calcio arrivi sin sotto l'ascella destra. La mano si


nistra tiene in tale positura il fucile all' ultima fascetta, e
l'archibugio alla mira; il gomito sinistro insieme all' avam
braccio sono appoggiati al suolo; la mano destra tira la gi.
berma ovvero il gibernino sul ventre, piglia una cartuccia,
introduce il fulminante, e chiuso che sia il coperchietto il
bersagliere si volta sulla schiena. Nel far questo giro la mano
destra abbandona il mancante del calcio intanto che la sini
stravolge e spinge il fucile o l'archibugio lateralmente a si
nistra in maniera, ch' essi posino a terra colla rotondità del
calcio e l'imboccatura stia superiormente alla bocca; la mano
sinistra aiutata dalla destra impugna poscia l'imboccatura,
la cartuccia vien lacerata e la polvere riversata in camera,
alzando a tal fine l'imboccatura per quanto lo si possa fare.
Il fucile o l'archibugio si collocano poi perpendicolari a terra
vicino all' ascella sinistra e mediante alcuni colpi dati colla
mano destra sulla canna, vien fatta cascare la polvere nella
camera; riportata poscia l'arma nella positura isbieca ante
riormente avuta, vien finita la carica, al qual uopo il tiratore
dovrà ripigliar prima la palla ed introdurla in canna.
Per impostar l'arma e per mirare, il bersagliere si volta 769.
sul ventre, ed appoggiato sopra ambedue i gomiti alza la
testa e tira il ginocchio destro un poco in avanti per modo,
che il peso del corpo graviti maggiormente sul gomito sini
stro e sull' anca sinistra. Non avendo il bersagliere alcun og
getto dinanzi a sè dove poter appoggiare il fucile o l'archi
bugio, a tal fine egli si serve del suo giaco.
Dovendo il bersagliere caricar l'arma in un terreno umi 770.
do, oppure in una fossata fangosa, egli lo fa in posizione Accoccolato.
accoccolata nel modo seguente. -

Il bersagliere si abbassa sì che l'antibraccio sinistro


posi sulla coscia manca, l'altro sulla destra, e che la mano
sinistra stia dinanzi al ginocchio sinistro e l'altra davanti al
dritto. Nell' aprire il coperchietto e nel introdurre il fulmi
nante, del fucile d'infanteria si pone sul ginocchio destro il
piatto interno del calcio, e dell'archibugio a camera, l'in
cavo per la guancia; la carica poi sì dell' uno che dell' al
tro si eseguisce a tenore dei Nr. 763 e 764.
Per mirare e colpire potrà porsi in pratica anche cam 771.
minando tale posizione chinata per ogni sorta di terreno, dove
non si presentano degli oggetti dietro ai quali potersi riparare; e
la medesima si applicherà con particolare vantaggio nel caso,
ove il bersagliere per un moto i celere fosse alterato in ma
niera di non poter mirar quieto, poichè allora appoggiando i
gomiti sulle ginocchia, ancora per quest'istante gli riesce di
tener ferma l'arma nell' impostarla.
A fine di poter però da tale posizione accoccolata im 772.
postar l'arma e mirare ben comodo e tranquillo, il bersagliere
128 -

dovrà tener il piede sinistro in linea e oll' oggetto che vuol


colpire e porre il destro a terra quasi sotto un angolo retto
ed in tale distanza dal primo, che ambedue appoggino al
suolo con tutta la pianta. Il peso del corpo riposa sopra en
trambi i talloni, ed il corpo si abbassa in maniera che le
coscie e le polpe si tocchino. I talloni non sieno per nessun
patto sollevati; poichè la tenuta tranquilla verrebbe alterata
trovandosi il peso del corpo bilanciato sui metatarsi.
Finalmente si avverte che l'esecuzione dei movimenti
testè descritti per la carica, non possono esigersi dal soldato
colta precisione roluta in file ed in rango; imperciocchè
trattasi unicamente d'insegnargli come debba nel modo più
addatto caricar l'arma senza punto cambiare la posizione del
corpo richiesta dal terreno, e di ovviare quindi l'inconveniente
di rizzarsi in piedi tutte le volte ch ei vuol caricare, espo
nendosi così facendo al fuoco nemico.

S. 62. Dell' approfittare dei vari oggetti di terreno a


proprio schermo contro il fuoco nemico.
774. L'istruzione del soldato, come ei debba nel bersagliare
valersi a proprio schermo dei vari oggetti di terreno, viene
applicata nel modo più efficace, conducendolo cioè da tali
oggetti ed insegnandogli quale posizione abbia a prendere
col corpo, ond'essere possibilmente riparato da fuoco nemico.
775. Nell' avanzarsi per un terreno piano ed affatto aperto,
la posizione del bersagliare è arbitraria; egli però nel cari
care dovrà muoversi continuamente innanzi e di fianco per
non servire di bersaglio all' avversario.
776. Facendosi fuoco di piè fermo e non essendovi alcun og
getto dietro a cui potersi riparare, il soldato non si porrà
meglio al coperto che sdraiandosi per terra; egli schiverà
così i colpi dell' avversario tanto più probabilmente quanto
gli sarà più vicino, giacchè in tal caso le palle nemiche lo
sorpasseranno quasi sempre. Essendo diviso dall' avversario
per mezzo d'un fiume, di uno stagno, di una palude ecc.;
egli porrà la sua muciglia dinanzi a sè, la quale non solo lo
coprirà discretamente, ma gli servirà ancora ad appoggiarvi
l'arma nel far fuoco.
777. S'insegni al soldato che trovandosi per campi coltivati,
debba a proprio schermo valersi degli alberi isolati, delle
statne, de mucchi di concime, delle alture e del solchi pro
fondi. Correndo quest' ultimi diagonali verso il nemico, essi
offrono il vantaggio, che il soldato alquanto coperto possa
avvicinarsi al medesimo; ma correndo essi paralelli alla sua
posizione, il bersagliere dovrà allora passare sollecito dall'uno
all' altro, onde non esporsi di troppo al fuoco dell' avver
sario. Nel far fuoco di piede fermo però, e secondo che i
129

detti solchi sieno più o meno profondi, il soldato vi si porrà


in ginocchio, o seduto od anche sdrajato.
Dei fossi fa d'uopo giovarsi a proprio riparo nel modo 778.
simile del solchi profondi. Essi pure non sono utili che quan
do corrono diagonali verso il nemico, ma meglio ancora
quando sono paralelli alla sua posizione. Avendo tali fossi
più di 4 piedi e mezzo di profondità, quindi tale, che il sol
dato non possa più far fuoco in posizione ritta, allora procu
rerà di scavare in altezza addatta dei buchi nella scarpa
del fosso e precisamente dalla parte donde viene l'avversario;
in tali buchi porrà egli i piedi ed ottenuto così un punto più -
elevato, gli verrà fatto possibile di tirare oltre il margine
del fosso. Per caricare però discenderà al fondo ed un altro
bersagliere occuperà frattanto il suo posto.
Essendo dolci i declivi dei fossi, non sarà necessario di 779.
scavare i detti buchi; ma il bersagliere si porrà o disteso o
seduto sul declivio stesso in maniera da non sporgere fuori
che colla testa, quindi da poter comodamente tirare oltre il
margine. Per caricare però dovrà sempre sdrucciolare al
fondo per essere perfettamente coperto. Siccome non succede
mai che tutta la catena dei bersaglieri faccia fuoco tutto ad
un tratto, ma i soldati bensì si dieno vicendevolmente la muta
nel fuoco e si sostengano; così vi si troverà sempre una
parte di essi sul margine del fosso pronta a far fuoco, mentre
l'altra sarà al fondo occupata nella carica.
Delle cave, dei burroni, delle strade infossate ecc., 780.
quando massimamente quest' ultime corrono paralelle alla
posizione nemica, se ne approfitterà il bersagliere nella stessa
guisa de' fossi. Quando essi intersecano la catena dei ber
saglieri in linea perpendicolare o diagonale, sono pel ne
mico un mezzo acconcio di avvicinarsi senza essere veduto.
In tali casi, i bersaglieri che trovansi più presso alla strada
infossata od al burrone dovranno appiattarsi al margine dei
medesimi più vicini e più coperti che sia possibile, e da lì
dirigendo il loro fuoco al fondo del burrone o della strada
infossata, impediranno che il nemico progredisca più oltre.
Così pure nel difendere una valle angusta il bersagliere non
dovrà mai collocarsi al fondo, ma sceglierà possibilmente una
posizione più alta di quella dell' avversario; poichè dall' alto
al basso egli potrà colpire a maggior lontananza e con mag
gior sicurezza che dal basso all' alto ed inoltre avrà meglio
in vista tutto il terreno dinanzi a lui e scorgerà ogni movi
mento dell'inimico.
Il bersagliere non deve giammai salire fino alla vetta i 781.
colli od altre alture, ma avanzarsi quanto è necessario per
poter prendere di mira il suo avversario senza essere da lui
totalmente veduto. - .

Regolam. d'Istruz. per l'Infant. - 9


130

782. Gli alberi isolati, a proporzione della grossezza del


loro fusto, offrono un riparo più o meno sicuro. Il bersagliere
si colloca dietro all' albero di cui vuol servirsi a proprio
schermo in guisa, che il suo gomito sinistro sia attaccato
al fusto. Per far fuoco, il soldato imposta l'arma dalla parte
destra dell' albero, ed a maggior sostegno vi si appoggia
coll' avambraccio sinistro, inclina la testa in avanti quanto
appunto abbisogna per poter mirare, ritirando possibilmente
il corpo. Per la carica il soldato riprende col corpo la posi
zione necessaria ond' essere perfettamente coperto.
783. Qualora l'albero fosse sì grosso da poter servire di
riparo a diversi bersaglieri, essi per sparare prendono a
o vicenda la posizione or ora descritta, abandonandola tosto a
colpo fatto, per ricaricare il fucile e lasciarla a chi fosse
pronto per far fuoco.
784. Nei boschi sia che il bersagliere si avanzi o si ritiri,
il medesimo dovrà correre sollecito da un albero all' altro,
ond' esser per quanto possa, di continuo nascosto. Qualora
l'avversario propriamente a lui opposto fosse ben coperto
dietro un albero, dovrà egli prendere di mira un altro che
lo fosse meno. Nel percorrere il bosco, imbattendosi egli in
piccoli luoghi sgombri, cerchi di evitarli e di raggirarli
lungo l'orlo. i ti -

785. Le macchie, le siepi, le chiusure, i cavoni, le


biade alte ecc. non proteggono punto il bersagliere dalle
palle nemiche, ma offrono il mezzo ch' egli si possa sottrarre
e alla vista e quindi alla mira dell' avversario. Nel servirsi di
i tali oggetti a proprio schermo, sarà bene che il soldato,
fatto il colpo, abbandoni il suo posto e carichi l'arma in
- un altro; imperciocchè l'avversario a cui non è dato di ve
derlo, probabilmente sceglierà per punto di mira il luogo
dove il fumo s'era alzato dopo l'esplosione del fucile.
786. Gli argini ed altri rialzi di terra che corrono paralelli
alla posizione nemica, sono un ottimo riparo. Il bersagliere
e si corica, si siede, oppure s'inginocchia sul declivio d'essi
opposto al nemico in guisa, che egli possa far fuoco per di
sopra alla corona o cima del medesimi, discendendo poi per
caricare, quanto gli basti ond' essere totalmente coperto.
787. I muri, gli steccati forti e simili, offrono pure un buon
riparo. Non essendo i medesimi più alti di piedi 4'/, , il sol
dato potrà far fuoco al di sopra d'essi; avendo però un
altezza maggiore, dovranno praticarsi o dei banchetti, op
pure scavarvisi dei bucchi Cferitoje). In quest'ultimo caso
si pongono due o tre bersaglieri a sinistra di tale feritoia,
introducendovi scambievolmente l'arma per sparare. Essen
dosi il nemico accostato di molto al muro, ed essendo le
feritoie elevate da terra tanto poco ch' egli possa dal di fuori
131

abbrancare i fucili, questi allora dovranno mettersi nelle


feritoje sol quanto basti perchè le bocche non sporgano fuori
delle medesime. -

Nelle case, i bersaglieri destinati alla difesa delle me- 788.


desime si collocheranno a due od a tre a sinistra delle spalle
delle finestre, regolandosi nel far fuoco come venne spiegato
per la posizione dietro ad alberi grossi. - º
s Nel penetrare in paesi occupati dal nemico, i ber- 789.
saglieri non devono avanzarsi per mezzo alle contrade, ma
strisciarsi bensì lungo le case e cercar di ripararsi dietro gli
angoli sporgenti, dietro i pilastri delle porte ecc. Tirando il
nemico dalle finestre, i bersaglieri dirigano il loro fuoco
contro le finestre occupate dal medesimo, ma che si trovano
dall' altra parte della contrada. Imbattendosi nell'avanzarsi
in contrade che si incrocicchiano, si radunino essi dietro
ai due angoli delle strade e così coperti tirino addosso al
nemico sinchè venga rinnovato l'ordine di proseguir oltre.
Il fin qui detto basta per guidare l'attenzione dell' istrut- 790.
tore a quegli oggetti di terreno dei quali il bersagliere debba
a proprio schermo giovarsi. Colla gente però, tale istru
zione dovrà aver luogo in pratica sul terreno, al qual uopo e
si presenta da pertutto occasione, e l'istruttore vi baderà
che il bersagliere si ripari dal fuoco nemico non solo nel
momento dello sparare, ma più ancora durante la carica.
º Onde far comprendere bene al bersagliere tale istru-791.
zione pratica e renderlo abile a trar profitto da ogni acci
dente favorevole di terreno, sarà utilissimo di obbligare il
soldato a mirare dal suo nascondiglio sull' istruttore, e in
pari tempo porsi al coperto contro di lui; dove all' opposto
d'istruttore cambierà continuamente posizione costringendo
così il soldato ad acquistare un nuovo posto e sicuro.
S. 63. Dei segnali di corno e rispettivamente delle bat
tute di tamburo, che per la catena dei bersaglieri, pei
riparti di sostegno e di riserva suppliscono alle voci di
comando.
Per la grande estensione che in moltissimi casi hanno 792.
le catene dei bersaglieri, la voce del comandante riesce in
sufficiente per ordinare i movimenti, particolarmente in tempi
turbinosi, in terreni coperti di macchie, di boschi, e di
altri accidenti, oppure quando la catena è occupata nel
fuoco; per cui si sono stabiliti i segnali di corno, e per
le truppe di fanteria che non hanno cornisti, i segnali di
tamburo che seguono. -

Dove la voce del comandante fosse bastevole non bisogna 793.


assolutamente far uso dei segnali di corno o di tamburo ;
anzi in mancanza d'un cornista o di un tamburino sarà qualche

132

volta necessario, e secondo le circostanze anche utile, di


ordinare a voce i movimenti che si hanno in vista. Negli
esercizi in tempo di pace però, dove trattasi di rendere al
soldato famigliarissima la significazione dei segnali, purchè
sia possibile, sarà ognora da servirsi nel bersagliare dei
segnali di corno o di tamburo, invece del comando.
794. I segnali dividonsi: 1. in segnali d'avviso ossia chia
mate, che suonati o battuti soli chiamano semplicemente una
parte della truppa e la obbligano a rispondere; oppure ag
giungendovi un segnale di comando, avvisano una qualsivoglia
parte della truppa e l'indicano siccome quella, cui tocca
d'eseguire il segnale di comando annessovi; 2. in segnali di
comando, i quali ordinano l'esecuzione di una qualche azione
o di un qualche movimento.
795. I segnali d'avviso ovvero le chiamate sono i seguenti:
Kette - Catena
Unterstützung Sostegno
Reserve Riserva per nominare le parti relative.
Rechter Flügel Ala destra
Linker Flügel Ala sinistra
796. Aggiungendo i segnali: » Rechter Flügel, “ CAla dritta)
» Linker Flügelº (Ala sinistra) ad uno dei primi tre segnali,
si accennano le singole parti della catena, del sostegni e delle
riserve.
797. Per segnali di comando, della cui applicazione, e
dell' esecuzione dei movimenti con essi ordinati si vedrà
l'istruzione più precisa nei paragrafi posteriori; si stabiliscono
i seguenti:
»Vorwärts“ CIn avanti) » der Generalmarsch der Gre
nadiere« Cla generale dei granatieri), il segno per avan
zarsi e per ogni movimento da farsi in avanti.
» Maltº (Alto) »der Rastº (la fermata), il segnale per
far cessare qualunque movimento.
Zurick“ CIn addietro) , die Retraites (la ritirata),
per ritirarsi e per ogni movimento retrogrado.
» Rechts* CA dritta) » die Tagucaches Cla diana), per
la marcia sul fianco destro e per ogni movimento da questa
parte.
» Links* CA sinistra) » der Schanzstreich “ Cla trincea),
per la marcia sul fianco sinistro e per ogni movimento in tale
direzione. -

» Feuerº CFuoco) »ein doppelter Streich “ Cun colpo


doppio diviso), per incominciare il fuoco.
» Feuereinstellenº CCessare il fuoco) » Zucei Ruckers
(due riprese), il suo significato risulta da per sè.
» Auflösenº CSciogliere) » ein Rucker und vier einfache
Streiches (una ripresa e quattro colpi semplici), significa
133

in generale sciogliersi in catena, sia da un plotone chiuso,


sia da un mucchio od anche, dopo un attacco eseguito, da
masse irregolari.
»Sammelnº CRaccogliere), per raccogliere in plotone
la catena dei bersaglieri, oppure per unire diversi mncchi in
uno più grande. Venendo suonato per tre volte consecutive
questo segnale, significa esso: »Frontriumenº Csgombrare
la fronte).
Nelle truppe aventi soltanto dei tamburini, per rac
cogliere la catena formata da riparti di sostegno, si batterà
la fermata, e per sgombrare la fronte, l'allarme.
».0effnenº CAprire), per allargare gl' intervalli degli
anelli della catena. -

»Schliessenº (Chiudere), per restringere gl'intervalli


degli anelli della catena,
»Sturmº CAssalto) » der Sturmstreichº Cla battuta d'as
salto), il segnale per l'attacco alla bajonetta.
»Klumpen“ CMucchi) » der Rufº Cl'appello), per for
mare i mucchi.
»Ablösung* CMuta), per dare il cambio alla catena dei
bersaglieri.
»Verstärkungº CRinforzo) » ein halber Ruf und drei
doppelte Streiche oder der Feldwebelstreichº Cun mezzo
chiamo e tre colpi doppi divisi, ossia la chiamata dei ser
genti), per rinforzare la catena dei bersaglieri. Qualora al
segnale »Verstärkungº Crinforzo) viene aggiunto quello di
»Turick“ Cin addietro); oppure battuta la chiamata dei
caporali (un mezzo chiamo e due colpi doppi divisi) ciò vorrà
pire che il rinforzo debba ritirarsi.
» Vergatterung“ (Riunione). » Vergatterung“ Criunione),
il segnale per riunire tutta la truppa.
»Beschleunigungs (Celerità) » Eilstreich “ Cpasso ce
lere). Qualora questo segnale venisse aggiunto a qualsi
voglia altro, che accenni un movimento, oppure venendo
suonato o battuto durante un movimento, il medesimo dovrà
eseguirsi a passo di corsa: se però tale segnale di corno
fosse ripetuto per tre volte senza pause, oppure fosse bat
tuto il passo celere a più lunga durata, il movimento stesso
dovrà eseguirsi a piena corsa.
I segnali »Feuerº Cfuoco) e Feuereinstellenº Ccessare il 798.
fuoco) si pongono in pratica nelle piazze di manovra per in
dicare i momenti in cui i bersaglieri debbono incominciare o
finire il fuoco. In faccia al nemico però e negli esercizi di
campo, tali movimenti risultano per regola dalla posizione
del nemico; imperciocchè ogni bersagliere fa fuoco sino a
tanto ed allorquando vede la probabilità di poter colpire
il suo avversario. Sarà quindi dovere del comandante
134
di plotone di far cessare il fuoco all'istante, in cui s'accorge
che il nemico si trova a distanza tale, oppure fosse riparato
in modo, che riuscisse impossibile il colpirlo. In simili casi,
osserva pure lo stesso ogni sottufficiale riguardo agli anelli
della catena a lui vicini.
799, Si sottintende che il bersagliere non debba far fuoco
che al segnale di Feuerº (fuoco) Cun colpo doppio di
viso), ovvero al comando » Feuerº (fuoco) qualora un
apposito ordine non avesse dapprima disposto diversamente;
in terreni coperti di macchie, di boschi od altrimenti dis-,
uguali, in tempi nebbiosi ed in generale là dove la visuale
libera fosse impedita, il bersagliere farà fuoco per regola
ogni qual volta si accorga trovarsi il nemico nella portata di
tiro, quand'anche il segnale rispettivo non fosse stato an
c0r dato.
800.
Gli annessi segnali di tamburino analoghi a quelli del
corno di sopra stabiliti, sono da applicarsi come già si disse
solamente in quelle truppe, che nella loro forza non hanno
de cornisti; osservando ancora che in tutti i casi, dove al
segnale di corno non vi sia aggiunto il corrispondente se
gnale di tamburo, l'ordine per il movimento relativo dovrà
sempre darsi a voce. -

801. Il soldato deve conoscere esattamente il suono di ogni


prescritto segnale di corno e di tamburo, come pure la loro
denominazione ed il loro significato, e siccome essi sosti
tuiscono le voci di comando, farà d'uopo d'inculcargli, essere
suo obbligo di prestar loro pronta e puntuale obbedienza.
Affinchè i segnali s'imprimano bene all' orecchio ed alla me
moria, sarà cosa utilissima, quando ciascun soldato gli sap
pia zufolare o cantare.

S e zio ma e seconda.
Ammaestramento del singoli anelli della catena.

S. 64. Delle regole generali per la posizione degli


anelli della catena.
802. Nell' introduzione di questo capitolo venne già detto
che i tre uomini appartenenti ad una stessa fila, ottengono
nel bersagliare la denominazione di : anello della catena.
803. In ogni anello della catena trovasi l'uomo del primo
rango a sinistra, quello del secondo a sei passi di distanza
a dritta di lui, l'uomo del terzo rango in mezzo a loro.
804, La distanza da un anello all' altro comporta al solito 12
passi; l'uomo del primo rango di un anello quindi sarà dis
tante da quello dell' altro anello più prossimo, di 18 passi.
135

Le distanze qui eventualmente stabilite per i singoli 805.


uomini di un anello della catena, come pure per gli anelli
stessi, non sono punto da considerarsi siccome inalterabili;
esse anzi, secondo la qualità del terreno di cui devono gio
varsi i bersaglieri a propria difesa, sono soggette a varie e
modificazioni.
Trovando p. e. i tre uomini di un anello occasione di 806.
appiattarsi stretti dietro a qualche oggetto di terreno, essi
non ommettano già di farlo in base alle regole che li vuole
a tre passi di distanza l'uno dall' altro. Così pure gl'interi
anelli della catena non sono punto tenuti a conservare esat
tamente la loro distanza dall' anello attiguo, quando dinanzi,
di dietro o lateralmente vien loro fatto di ripararsi; anzi a - -

norma delle circostanze possono liberamente deviare dalla


medesima.
Le distanze prescritte per i bersaglieri e per gli anelli 807.
della catena riescono adunque obbligatorie in quanto che
senza tali regole la catena dei bersaglieri mancherebbe di -
ogni connessione, quindi non potrebbe essere guidata in or
dine verso una direzione prefissa.
In alcuni casi, come p. e. dove si trattasse di percor-808.
rere il terreno per una grande estensione, converrà far
prendere ai bersaglieri ed agli anelli le distanze porporziona
tamente maggiori all'istante medesimo in cui si diradano, ed
allora gli uomini del primo rango, ove lo fosse necessario,
dovranno essere collocati anche a 36 passi distanti l'uno
dall' altro, e gli uomini di ciascun anello in pari modo in
grandiranno le distanze fra di loro, che però in verun caso
non devono sorpassare i 5 sino ai 6 passi.
In altre circostanze all' opposto potrebbe essere neces-809.
saria una posizione più ristretta dei bersaglieri; come sa
rebbe nell' occupare un muro, una siepe od altro di tal
fatta, dove allora gli anelli dalla catena si collocherebbero
a distanze minori delle solite; nei casi poi ove si trattasse
di difendere un luogo con pertinacia, come p. e. l'angolo
sporgente di un bosco, una strada infossata ecc., gli anelli
potranno restringersi sino a tanto che gli uomini del primo
rango stiano fra di loro distanti cinque od anche soli tre
passi; le distanze fra gli anelli della catena cessano in allora
affatto ed i bersaglieri si trovano pressochè serrati l'uno
all' altro.
Ogni qual volta adunque vogliasi formare la catena a 810.
maggiori o minori distanze delle stabilite per le solite evenienze,
il numero dei passi pei quali saranno da collocarsi gli uomini
del primo rango l'uno dall' altro, dovrà sempre indicarsi
nell' avvertimento per la formazione della catena, e precisa
mente prima del comando: »Marsch /« Cmarcia O.
136

S. 65. Del sostegno vicendevole fra i bersaglieri,


specialmente fra gli uomini appartenenti ad uno stesso
anello della catena.
811. I bersaglieri in generale, e specialmente quelli che
appartengono ad uno stesso anello della catena devono in
v ogni occasione sostenersi a vicenda, vale a dire, approfittare
in comune degli accidenti di terreno in cui s'imbattono, pres
tarsi risolutamente in ogni pericolo reciproco soccorso, e
mai fra di loro allontanarsi di tanto che l'uno o l'altro resti
abbandonato a sè stesso e perda perciò la possibilità di
essere prontamente aiutato da suoi compagni,
812. Qualora un uomo dell' anello della catena fosse reso
inetto alla pugna, i due rimasti si sostengono nell'istessa
guisa come lo facevano prima essendo in tre; quando però
fossero messi fuori di combattimento due di loro, il terzo che
allora vi rimane si unisce all' anello più prossimo.
813. Nel far fuoco abbiasi per principio, che i tre uomini
spettanti ad un anello della catena, non debbano mai scari
care l'arma tutti ad una volta, ma che uno di essi almeno
sia ognor pronto col fucile carico a difendere i suoi com
pagni occupati a caricare. Che il bersagliere, in particolare
poi il tiratore, non debba far fuoco se non quando possa con
buon esito applicare il suo colpo, si è di già menzionato.
814. Del rimanente il bersagliere dovrebbe dirigere i suoi
colpi principalmente sopra gli ufficiali nemici, sopra i ber
saglieri che più arditamente si avanzano e sopra i riparti
serrati che per caso si trovassero alla portata di tiro. Es
sendosi avvicinato il bersagliere all' artiglieria nemica, egli
prenderà di mira i cavalli se questa si troverà in moto, e se
fosse ferma, gli artiglieri che la servono.
815. Il fuoco di piede fermo s'incomincia per regola
dall'uomo del primo rango, caricando tosto che abbia spa
rato, e quando egli estrae la bacchetta per la carica farà
fuoco quello del secondo, indi colle medesime osservazioni
quello del terzo rango. In tal guisa seguitano essi a far
fuoco cambiandosi fra di loro.
816. Dovendosi da piede fermo incominciare il fuoco e nello
stesso tempo avanzarsi, oppure dovendosi esso incominciare
mentre la catena dei bersaglieri si muove in avanti, l'uomo
del primo rango allora corre sollecitamente 10 o 12 passi
innanzi, cerca di riparsi dietro a qualche oggetto di terreno
e di applicare il suo colpo col miglior successo possibile.
I due suoi compagni lo seguitano frattanto pian piano, e
giunti che siano in linea con lui corre così per altri 10 o 12
passi presto innanzi l'uomo del secondo rango, indi quello
-
137

del terzo. Tale contegno va osservato durante tutta la mar


cia in avanti.
Dovendosi passare dal fuoco di piede fermo a quello in 817.
avanzando, in tal caso correrà innanzi l'uomo a cui tocca
di far fuoco.
Quando durante il fuoco in avanzando venisse posto fine 818.
alla marcia, gli uomini di ogni anello della catena cerche
ranno per regola di collocarsi possibilmente riparati su quella
linea, dove si trova il bersagliere il più vicino al nemico.
Dove però si trovassero degli oggetti di terreno più giove
voli al riparo posti dinanzi o di dietro alla detta linea, tale
regola potrà senz' altro alterarsi.
Qualora durante la mossa in avanti venisse fatto cessare 819.
il fuoco, gli uomini di ciascun anello si formano sopra un
rango, e la marcia va continuata senza interruzione. Caso
che però venisse posto termine al fuoco ed in uno alla mar
cia, la catena si fermerà sulla linea che offre più di porsi al
coperto.
Nel far fuoco durante la ritirata, l'uomo del terzo 820.
rango come abbia scaricata l'arma addosso ad uno degli avver
sari che più audacemente si era avanzato, s'affretta a cor
rere circa 40 passi dietro la catena verso qualche accidente
di terreno onde porsi al coperto, carica il suo fucile ed ivi
attende i suoi compagni che ancor si trovano innanzi. Nel
momento in cui il detto uomo ha raggiunto la sua posizione,
fa fuoco l'uomo del primo rango e recasi da quello che si era
ritirato per il primo; come giunto sia anche questo al suo
posto di dietro, fa fuoco finalmente l'uomo del secondo rango
e celeremente corre dagli altri due, trovandosi in tal guisa
ancora uniti i tre uomini appartenenti allo stesso anello della
Catena.

Questo movimento successivo del far fuoco, del retro- 821.


cedere e del riunirsi nuovamente, effettuato che sia dagli
uomini di ciascun anello della catena, va sempre ripe
tuto nel progresso della ritirata, e gli uomini del primo
e secondo rango devono considerare l'uomo del terzo sic
come quello a cui sono obbligati di unirsi, e sotto la di
cui guida rimanere in comunicazione cogli anelli più pros
simi. Essendo però la catena di già occupata nel fuoco di
piede fermo e venendo ordinata la ritirata, ogni bersagliere
a cui tocca di far fuoco dovrà sparare ed incominciare a re
trocedere a norma del Nr. 820.
Allorché si fa cessare la ritirata, l'uomo di ogni anello 822.
che trovasi più vicino al nemico rimane immobile al suo
posto, e gli altri uomini che si trovano di dietro recansi in
avanti onde pervenire sull'istessa linea con lui.
Quando durante la ritirata venisse fatto cessare il fuoco, 823.
138
gli uomini di ogni anello della catena si radunano, retroce
dendo, sopra una stessa linea. - -

824. Nella marcia di fianco, il fuoco in ogni anello della


catena si mantiene nella stessa guisa prescritta per quello di
piede fermo. Per far fuoco, l'uomo a cui tocca a sparare
sorte sempre di un passo dalla linea della catena verso la
parte dove si trova il nemico, applica il suo tiro e cerca poi
di riacquistare ancora la sua posizione.
825. Il fuoco nell' obbliguare in avanti non differisce da
quello in avanzando se non in questo, che l'uomo che corre
innanzi per tirare, invece di marciare direttamente, marcia
lateralmente a dritta od a sinistra, nella qual direzione lo
seguon pure adagio i due compagni rimasti indietro.
826. Nel far fuoco durante l'obbliguamento in ritirata, sì
per principiare chè per continuare il fuoco valgono le regole
per questo stabilite nella ritirata in linea retta; notando
solo, che l'uomo che fatto il tiro retrocede (siccome marcia
a fronte rovesciata), abbia nell' obbliguamento a dritta di
marciare a sinistra, ed in quello a sinistra di marciare a
dritta.
827. L'ammaestramento degli anelli della catena relativa
mente al contenersi in ogni specie di terreno; e riguardo
al vicendevole sostegno durante il fuoco dovrà aver luogo
col maggior possibile fondamento, quindi mandarsi ad effetto
con uno o due, al più con tre anelli della catena; poichè
dovendo in avvenire sciogliere in catena di bersaglieri dei
riparti maggiori, non sarà più possibile potersi occupare
coll' istruzione in dettaglio.
828, Finalmente si aggiunge ancora, che del contegno dei
bersaglieri nella difesa contro singoli cavalieri nemici tratterà
il seguente capitolo, cioè, l'istruzione nella scherma di
bajonetta.

Sezione terza,

Scioglimento di riparti chiusi in catena di bersaglieri e


movimenti colla medesima.

829. Allorquando l'ammaestramento individuale del soldato


pel suo impiego qual bersagliere, come pure quello del sin
goli anelli della catena sarà giunto a segno soddisfacente,
allor soltanto si progredirà allo sciogliere de riparti interi
in catena di bersaglieri.
830. Lo scioglimento può aver luogo o da piede fermo o
muovendosi in avanti, secondo che il riparto da sciogliersi si
trovi di già sulla linea dove abbia a formarsi la catena dei
bersaglieri , oppure debba avanzarvisi da una posizione po
139

steriore. In ambedue i casi lo scioglimento può effettuarsi


a dritta, a sinistra oppure sopra qualsiasi fila di mezzo.
La scelta del momento opportuno per la formazione, 831.
della catena dipende dalle circostanze. Per regola generale
dovrebbe essa accadere fuori della portata del fuoco nemico. e

Sciogliere la truppa in bersaglieri prima del tempo, facen


dolo massime in un terreno aperto, e prima ancora che si
conosca la posizione del nemico, sarebbe cosa fatta senza
fine e spesso porterebbe via del tempo. In tali circostanze
va fatto avanzare in ordine chiuso il riparto destinato al ber
sagliare, ed a 100 o 150 passi vanno spediti da fronte e dai
fianchi soltanto alcuni uomini isolati, a fine d'indagare l'avver
sario ed esplorarne la posizione. Imbattendosi questi nel
nemico essi ne danno tosto avviso, ed il comandante del
riparto ordina poi la formazione della catena de bersaglieri
nel modo più conveniente alla natura del terreno ed alla
posizione dell' avversario. In un terreno intersecato, ne' bo
schi, in campi coperti di alte biade ecc.; i riparti potranno
sciogliersi in catena anche prima che sia nota la posizione
nemica; in tali casi però lo scioglimento non è da conside
rarsi assolutamente qual formazione od ordine di battaglia,
ma bensì come un mezzo con cui esplorare un terreno che
toglie affatto la vista libera.
Lo scioglimento troppo tardo de riparti chiusi, in catena 832.
di bersaglieri reca dall'altro canto l'inconveniente, ch'esso
deve farsi sotto il fuoco nemico quindi probabilmente con
perdita maggiore; e che per formare la catena possibilmente
sollecita, dovendo il medesimo precipitarsi, con ciò si pre
giudicherebbe l'ordine, e la gente si riscaldarebbe e sarebbe
meno atta al mirare e colpire tranquillo e sicuro.
Sarà adunque cura del comandante del riparto destinato 833.
al bersagliare, di ordinare lo scioglimento sempre a tempo
debito, avendo cioè riguardo allo scopo ed alle circostanze
del caso.

S. 66. Della formazione della catena di piede fermo e


del far fuoco colla medesima.
La formazione della catena da piede fermo, come già si 884.
disse, succede nei casi ove il plotone destinato a sciogliersi
in catena si trovi ormai sulla linea, lungo la quale sono da
collocarsi i bersaglieri, come sarebbe lungo un infossata,
una siepe, lungo l'orlo d'un bosco ecc., oppure in caso che
si trattasse di attendere un' altra catena che trovasi in riti
rata e darle la muta.
Per formare la catena da piede fermo a dritta, il coman- 835.
dante avverte: »In die Kette – reelats ! “ (In catena a Piano
dritta 'O VII.
140

A questo avvertimento e precisamente all' ultima parola


da proferirsi accentuata, la gente prende l'arma in bilancia
non solo in questa, ma in avvenire in tutte le formazioni
della catena. Poi vien comandato:
836. » Rechts – um! – Marsch ! * Cgiro pel fianco destro –
marcia O; tutto il plotone fa il giro ordinato ad eccezione
della fila dell'ala sinistra e del sottufficiale a questa attiguo,
ed incomincia a sciogliersi in catena nel modo seguente:
L'uomo del primo rango della seconda fila dell' ala si
nistra fa 18 passi, che egli principia a contare appena sor
tito, e per dare un segno all' uomo del primo rango che lo
precede di aver preso la distanza voluta, gli batte colla mano
sinistra o sulla giberna o sulla mociglia, rimettendosi in uno
col giro a sinistra nella fronte primitiva. Quando l'uomo della
terza fila sente la battuta sulla giberna o sulla mociglia conta
egli pure 18 passi, e fatti i medesimi dà l'egual segno al
suo compagno precedente e si rimette a sinistra in fronte.
Tal cosa osservano successivamente tutti gli uomini del primo
rango, per cui vengono ad essere collocati l'uno dall'altro alla
distanza di 18 passi. Gli uomini del secondo e terzo rango du
rante la mossa di fianco rimangono chiusi verso quelli del pri
mo e quando questi rimettonsi in fronte, lo fanno essi pure pas
sando poi immantinente dalla posizione di fila a quella di anello
della catena, cioè a dire, l'uomo del secondo rango si colloca a
6 passi a dritta di quello del primo, e l'uomo del terzo rango
in mezzo ad ambedue, portando tosto tutti e tre l'arma nella
positura prescritta per i bersaglieri. La fila dell'ala sinistra
rimasta immobile prende la posizione dell'anello della catena
tosto che per la mossa di fianco delle file attigue vi abbia
ottenuto lo spazio occorrente.
837. Il sottufficiale dell' ala dritta del primo rango guida la
colonna di righe a lui seguente che va sciogliendosi, o nella
prolungazione della linea primitiva di fronte, oppure lungo
l'oggetto di terreno a caso scelto per la posizione della ca
tena, come sarebbe un burrone, un fosso, il margine d'un
bosco ecc. « -

838. I sottufficiali scompartiti nel terzo rango, all' incomin


ciare della marcia di colonna si scartano subito dai loro posti
lateralmente a dritta, e vegliano che le file successivamente
si sciolgano in anelli di catena e che osservino le distanze
stabilite.
839. Formata che sia la catena, i sottufficiali del primo rango
si collocano ad alcuni passi dietro ai rispettivi anelli d'ala,
quelli del terzo rango all'incontro prendono posto a 10 o 12
passi dietro la catena in modo, che l'abbian tutta bene in
vista, quindi possono sorvegliare come conviene ogni anello,
ed avvertire che ciascun uomo approfitti a proprio scherno
141

degli accidenti di terreno a lui vicini. Il comandante del plo


tone prende il suo posto a proprio talento là, dove possa
osservare a dirigere meglio i movimenti della catena.
Nel formare la catena a sinistra, al comando: 840.
» In die Kette – limlis ! “ – » Links – unma ! « Piano
» Marsela ! “ Cin catena a sinistra – giro pel fianco sini- VII.
stro – marcia O si effettua tutto dalla parte opposta.
La formazione della catena sopra una fila del centro 841.
del plotone, vale a dire a dritta ed a sinistra, ha luogo al
lorquando si voglia estendere la catena da ambi i lati della
posizione del plotone. Dovendo ciò accadere da ambedue le
parti egualmente, a file dispari sarà da destinarsi la fila del
centro del plotone, a file pari l'una o l'altra delle file di mezzo,
qual punto donde parte lo scioglimento. Divisando però di
estendere la catena maggiormente da una parte anzichè
dall' altra, sarà da scegliersi qual principio dello sciogli
mento la fila più prossima al fianco relativo dove vuolsi esten
der meno la catena, e questa non solo nel presente, ma in
ogni altro caso sarà da indicarsi appositamente dal coman
dante del plotone prima ancora, che s'incominci lo sciogli
mento. Ciò fatto segue il comando:
» In die Kette rechts und – limlis lº – » Rechts und piano
links – um! « Cin catena a dritta e sinistra – giro pel VIII.
fianco dritto e sinistro !). La fila indicata dal comandante
di plotone rimane immobile, le file che si trovano a dritta
di essa fanno srechts um « Cil giro a dritta), le altre di si
nistra , links umº (il giro a sinistra), e si sciolgono poi in
catena al comando immediato di: »Marsela! « Gmarcia!).
I posti pei sottufficiali sono gli stessi come nella forma- 842.
zione della catena a dritta od a sinistra.
Tosto che la catena de bersaglieri si sia totalmente 843.
sviluppata sia a dritta o a sinistra, sopra la fila del centro
o sopra qualsiasi altra fila; sarà da destinarsi un anello di
mezzo ad anello di direzione della catena, verso il quale
tutti gli altri anelli dovranno prendere l'allineamento in tutti
i movimenti, che si fanno perpendicolari alla linea di fronte
o che per poco vi deviano. -

A fine di sorvegliare e di guidare quest' anello di dire- 844.


zione, vorrà sempre essere destinato un sottufficiale del
terzo rango, il quale collocatosi ad alcuni passi dietro al
medesimo dirige da tal punto tutti i suoi movimenti, mentre
che gli altri sottufficiali con attività instancabile si recano là
dove riesce necessaria la loro presenza. Essi devono, come
già si disse, additare ad ogni singolo soldato i punti più van
taggiosi, badarvi che i bersaglieri impostino l'arma tranquilli,
che faccian fuoco senza precipitazione e non a distanze troppo
grandi; volgere la mente di continuo alle mosse ed alle mire
142

dell' inimico, saper prendere prontamente le misure neces


sarie in opposto ecc Stieno essi ognor attenti ai segnali di
corno, per mezzo dei quali il comandante compartisce i suoi
ordini, avvertano all'istantaneo eseguimento dei medesimi,
c: ed usino del rigore inesorabile contro chiunque volesse arbi
trariamente allontanarsi dalla catena.
845. Dovendo la catena far fuoco, i tre uomini di ciascun
anello della catena, senza riguardo agli altri vicini, osser
vano quanto fu insegnato in proposito al S. 65.
846. I sottufficiali, l'attenzione dei quali dev' essere rivolta
per ogni dove, non fanno fuoco per regola se non quando,
essendo essi buoni tiratori, trovino occasione a ferire un uf
ficiale nemico, oppure quando lo richieda la loro propria
difesa.
847. Nei casi, dove nello sciogliersi gli anelli della catena
debbansi prendere delle distanze maggiori o minori delle sta
bilite per i soliti eventi, a senso del Nr. 810, saranno esse
da indicarsi nel comando relativo; come p. e.: » In die Kette
– reclats ! « Climlis, rechts und links)* – » Rechts,
(links, rechts und links) – um! “ »Auf 36 C27, 9, 5
u. s. v.) Schritte – Marsela! * CIn catena a dritta – a si
nistra – sul centro ! giro pel fianco dritto, sinistro – dritto
e sinistro ! – A 36, – 27, 9, 5 ecc. – passi! – marcia!).
Le distanze degl' uomini del secondo e terzo rango
da quelli del primo sono per tali casi stabiliti pure nei
Nri. 808 e 809.

S. 67. Della formazione della catena in avanti e del


far fuoco colla stessa.
849. La formazione della catena in vaanti è più usitata
d'ogni altra formazione, imperciocchè i riparti destinati a scio
gliersi ben di rado si trovano già sulla linea, lungo la quale
vuol estendersi la catena, ma comunemente vi devº essere
spinta da una posizione posteriore.
850. Il plotone destinato allo scioglimento si avanza chiuso
sino a 80 passi incirca dalla linea che va occupata dalla ca
tena del bersaglieri, indi vien essa formata a norma delle
- ,
-
circostanze a dritta o sinistra, oppure a dritta e sinistra
cioè a dire, sopra una delle file del centro o interne. --

851. Per la formazione della catena in avanti a dritta vien


Piano comandato:
VIII. » In die Kette vorwärts – rechts! Marseh!- CIn
catena in avanti – a dritta – marcia!). La fila dell'ala
sinistra unitamente al sottufficiale che le sta accanto si avan
zano in linea retta. Tutte le altre file, durante la marcia,
scostansi talmente a dritta che gli uomini del primo rango
vengano a porsi l'un dall' altro per 18 passi, distanza che
143

in questo caso non può misurarsi a passi, ma deve bensì


dagli uomini di primo rango essere giudicata ad occhio.
Quando le file si sieno perfettamente dispiegate e quando 852.
sieno arrivate sulla linea scelta per la loro posizione e trac
ciata per caso da oggetti di terreno, viene suonato il segnale
di corno - Haltº Calt'), oppure battuto » Rastº Cfermata),
od anche comandato » Haltº Calt'). La fila dell'ala sinistra
allora si arresta all'istante; le altre file si fermano man mano
che giungono in linea con essa, oppure quando abbiano oc
cupati gli accidenti di terreno favorevoli alla loro difesa; gli
uomini di ogni fila passano quindi immantinente alla posizione
di anelli della catena.
Per formare la catena in avanti a sinistra si comanda: 853.
» In die Kette vorwärts – limlis! Marsela ! “ (In Piano
catena in avanti a sinistra – marcia !), ed il tutto si ese-VIII.
guisce dalla parte opposta.
Dovendosi finalmente formare la catena sopra una fila 854.
del centro, o in una parola, sopra una delle file interne del
plotone, tale fila vuol essere prima designata dal comandante
del plotone, ed al susseguente comando:
» In die Kette vorucàrts, rechts und – Iinlis ! – Piano
Marsela! * CIn catena in avanti a dritta ed a sinistra – VIII.
marcia D essa si avanzerà direttamente, e le altre si dira
deranno nella maniera già nota a dritta ed a sinistra secondo
che si trovano dalla parte dritta o sinistra di essa.
A fine di agevolare lo scioglimento sarà ben fatto, 855.
quando il comandante del plotone additi ai sottufficiali d'ala i
e punti ove debbano appoggiarsi le ale della catena, ond'essi
possano muoversi subito verso tale direzione. -

Rapporto alla posizione dei sottufficiali ed ai loro ob-856.


blighi; riguardo all'anello di direzione da destinarsi sviluppata
che siasi la catena, e finalmente in quanto al contegno nel
far fuoco; valgono le norme stabilite in proposito per la for
mazione della catena di piede fermo.
Lo scioglimento per regola deve succedere nella ca- 857.
denza di marcia, sempre però vivace. Tale passo sarà sod
disfacente in tutti i casi, dove la formazione della catena
venga ordinata in tempo opportuno, e presta il vantaggio
che l'uomo nè si stanca, nè si riscalda di troppo, quindi resta
vigoroso abbastanza pel suo servizio e conserva la tranquil
lità necessaria per poter mirare giustamente. Ove però le
circostanze richiedessero che lo scioglimento si mandi ad
effetto al passo di corsa, verrà comandato: »Marsch –
Marsela! “ Cmarcia – marcia O.
Nei casi ove la catena debba formarsi con maggiori o 858.
minori distanze fra gli anelli che quelle stabilite per le ordi
narie evenienze, sarà da determinarsi nel comando il nu
144

mero dei passi analogamente al Nr. 746 prima ancora del


» Marsch /*.

S. 68. Della marcia colla catena in avanti, in addietro


e sui fianchi, e del far fuoco con essa.
859. Nella marcia di una catena de bersaglieri in linea retta
in avanti o in addietro, la direzione viene ognor rilevata
dall'anello del centro, cioè dall'anello di direzione.
860. Il centro della catena, quindi anche l'anello di direzione
fa d'uopo sia spinto un poco innanzi, e le ali ripiegate,
perchè queste, siccome i punti i più deboli non possano
così facilmente essere minacciate del nemico.
861. Qual cenno per incominciare la marcia in avanti si
suona il segnale »Vorwärts* CIn avanti) o si batte » Gene
ralmarsch- Cla Generale), oppure il comandante del plotone
comanda: » Vorwärts (« CIn avanti D.
862. A tal segnale o comando si avanza contemporaneamente
tutta la catena, e ciascun anello prende il suo allineamento
da quello di direzione e procura di conservare possibilmente
a la sua distanza verso il medesimo.

863. Avendo in mira che la catena de bersaglieri raggiunga


fattibilmente presto un oggetto di terreno, situato dinanzi
alla fronte, opportuno alla difesa e non ancora occupato
dal nemico, si avvertirà l'anello di direzione e gli anelli più
prossimi a lui, di avanzarsi a passo celere od anche a piena
corsa verso un tale oggetto; tutti gli altri anelli dovranno
poi seguirli, perchè sono tenuti di rimaner allineati coll'anello
di direzione. Se tale mossa debba farsi a passo di corsa, si
suonerà il segnale »Beschleunigungº (celerità) o si batterà
» Eilstreich- Cpasso celere), oppure il comandante ordinerà:
»Marsch – Marsella lº Cmarcia – marcia D; quand'essa
però abbia a succedere a piena corsa si ripeterà il segnale
» Beschleunigungº (celerità) per tre volte consecutive, ov
vero si comanderà » Lauft/* (correte!), cosa che può av
venire specialmente in terreni intersecati e coperti di mac
chie, od anche in tempi nebulosi.
864. In un terreno intersecato, che non offre alcuna vista li
bera, in tempo fosco ecc , gli anelli della catena abbian cura
speciale di conservare la loro connessione coll' anello di dire
zione onde non distaccarsi. Quando singoli anelli della ca
tena durante la mossa in avanti s'imbattano in oggetti di ter
reno che non possono passare, essi li raggirano cercando poi
tosto di riconnettersi coll' anello di direzione. In simil modo
i medesimi devono procurare nei boschi di raggirare a dritta
o sinistra i tratti aperti, quand'anche perdessero le distanze,
per non esporsi senza bisogno al fuoco nemico.
145
Trovandosi la catena in fuoco, il suo procedere resta in 865.
sostanza eguale al poc'anzi indicato; gli uomini di ogni
anello però, riguardo al loro vicendevole sostegno, osser- º
vano inoltre le regole prefisse nel Nr. 814.
Dovendo cessare la marcia in avanti, si suonerà il se- 866.
gnale: »Haltº (altº), o si batterà » Rast Cla fermata), ov
vero il comandante del plotone comanderà » Halt Calt D;
la catena si arresta e gli uomini di ogni rango cercano pos
sibilmente di ripararsi. -

Per cenno alla ritirata serve il segnale: »Zurick « CIn-867.


dietro), o la battuta » Retraitestreich- CRitirata), ossia il
comando: » Zurück /* CIn addietro O. -

Qualora la catena non si trovasse in fuoco, o caso che 868.


questo, per mezzo dell' apposito segnale di corno o di tam
buro, fosse fatto terminare, al segno di: »Zurück“ (in ad
dietro), tutta la catena fa contemporaneamente » Kehrt euch
Cil giro in addietro) ed osserva nella ritirata riguardo all'al
lineamento da rilevarsi dall' anello di direzione ecc., le
istesse regole stabilite per la marcia in avanti. Per conse
guenza, ne' casi dove la catena in ritirata debba p. e. rag
giungere presto un oggetto di terreno favorevole alla propria
difesa, in un terreno aperto non vi abbisognerà che, di diri
gere a passo di corsa l'anello di direzione e gli anelli più
vicini verso un tale oggetto, imperciocchè tutti gli altri anelli
saranno costretti a fare lo stesso, onde conservare per quanto
è possibile l'allineamento. - - -
- a
-

Una tale ritirata sollecita e contemporanea può avvenire 869.


quando la catena durante la mossa retrograda per un terreno
intersecato, s'imbatte inaspettatamente in tratti pel tutto aperti
e privi d'ogni accidente atto a ripararsi. In tal caso sarà op
portuno di cessare affatto il fuoco ove sia lecito, e cercar di
acquistare con tutta la catena possibilmente presto una posi
zione posteriore atta alla difesa, poichè sarebbe cosa impru
dente quella di trattenersi senza necessità in un terreno
aperto, e di mantenere un combattimento a fuoco coll'avver
sario nascosto. -

Accadendo la ritirata nel fuoco, in allora al segnale 870.


di: »Zurück- Cin addietro) non più tutta la catena fa insieme
» Kehrt euch- Cil giro in addietro), ma gli uomini d'ogni
anello della catena retrocedendo bensì successivamente a te
nore del Nr. 821, in distanza di 40 passi al di dietro si unis
cono ancora in anelli, ed incominciano di nuovo la ritirata.
Affine di tracciare la linea sulla quale gli anelli della 871.
catena debbano raccogliersi, vale a dire, nuovamente po
starsi, i sottufficiali retrocedono sollecitamente, cioè primo
quello dell'anello di direzione, poi gli altri che si trovano
Regolam. d'Istruz. per l'Infant. 10
146

- dietro alle ali, sciegliendo circa 40 passi dietro alla catena


un punto addatto per la posizione della medesima.
872. Formando la catena un arco, la ritirata non deve succe
dere concentricamente; ma i bersaglieri retrocedono in linea
- perpendicolare, cioè, verso la corda dell' arco.
873. Venendo suonato durante la ritirata il segnale di: »llaltº
Calto), la catena formasi sulla linea dei bersaglieri più vi
cini al nemico, e ciascuno cerchi di ripararsi possibilmente
bene. -

874. Il modo qui descritto per la ritirata non si applica per


altro che nei casi ove la catena non fosse con gran vigore
incalzata dal nemico; nel caso opposto però, cioè quando
l'avversario si avanzasse impetuosamente, sarà più oppor
tuna e perciò principalmente commendevole la ritirata con
una catena doppia, di cui tratterà più strettamente il 6.75.
875, Per la marcia sul fianco destro si suona il segnale:
» Rechts“ Ca dritta), oppure si batte la diana; per la marcia
sul fianco sinistro si suona il segnale: »Linksº Ca sinistra),
o si batte la trincea, oppure nel primo caso si comanda:
» Marsch rechtslº (marcia a dritta O e nel secondo:
»Marsch links /* (marcia a sinistra!). Ciascun bersagliere
fa allora il giro pel fianco dritto o sinistro, incomincia la
marcia nella direzione ottenuta col giro di corpo e procura
di conservare incessantemente la distanza fra sè ed il pre
cedente uomo od anello della catena.
876. La direzione della marcia di fianco, come pure il passo
più o meno celere si rilevano dall' anello cse marcia alla
testa della catena, il quale a seconda del terreno e delle cir
costanze viene guidato dal sottufficiale che ivi si ritrova.
877, Dovendosi far fuoco durante il movimento sul fianco,
gli uomini di ogni anello della catena si comportano a norma
del Nr. 824. -

878. Al segnali di: »Ilaltº Calto), oppure al comando di:


» Halt 'º Calto!), la catena si arresta e ciascuno riprende
la sua fronte primitiva.
879. Per l'obbliguamento in avanti si aggiunge al segnale
- di: »Vorwirtsº (in avanti) quello di: » Rechts* Ca dritta)
o » Links* Ca sinistra), oppure dal comandante di plotone
si comanda: » Ziehung rechts! – links º Cobbliquare a
dritta! – sinistra ).
880. Per l' obbliguamento in addietro, al segnale di:
» Rechts“ Ca dritta) o Links* Ca sinistra), si aggiunge
quello di: »Turickº (in addietro), ovvero il comandante
del plotone comanda: »Ziehung rechts! Clinks O riick
toârts * Cobbliquare a dritta ! – a sinistra! – in ad
dietro l D.
147

I segnali di: » Rechts“ o »Links « Ca dritta od a sinistra) 881.


(per obbliguare in addietro conservano lo stesso significato
che hanno facendolo in avanti; tutti gli uomini della catena
eseguiscono quindi il giro dalla parte indicata ed incomin
ciano tosto l'obbliguamento.
Al sottufficiale dell' ala obbliguante vorrà essere ad-882.
ditato qual punto di direzione un oggetto corrispondente alla
linea obbliqua della marcia che si ha intenzione d'intrapren
dere; il detto sottufficiale guida l'anello d'ala verso tale
direzione, e tutti gli altri anelli della catena si allineano
su questo e da lui rilevano le distanze dovute.
I sottufficiali ripartiti dietro alla catena e specialmente 883.
quelli all' ala seguente veglieranno, che l'obbliquamento si
effettui ognora paralello alla linea di fronte abbandonata;
che la detta ala non faccia una conversione, cioè, non si
spinga innanzi e che gli anelli della catena conservino fra
di loro le debite distanze. Quest' osservazione sarà vieppiù
necessaria qualora l'obbliquamento si faccia durante il fuoco,
oppure qualora le ale sieno ripiegate; in tali casi e partico
larmente in un terreno coperto di macchie, il comandante,
dove fosse necessario, farà suonare »Haltº Calto), oppure
battere » Rastº Cla fermata), e riordinerà gli anelli della
catena, i quali poscia torneranno di nuovo ad obbliguare. e

Caso che l'obbliquamento volesse intraprendersi sotto un 884.


angolo che sol per poco si scostasse dalla direzione perpen
dicolare, per tale movimento non sarà da farsi suonare o
battere alcun segnale, ma da ordinarsi semplicemente al
sottufficiale che trovasi dietro all' anello di direzione di gui
dare il medesimo verso il nuovo punto di direzione.
Dovendo la catena passare dall' obbliquamento alla dire- 885.
zione perpendicolare della marcia, si darà il segnale di:
» Vorwirts* Cin avanti) se essa obbliguava in avanti; se
poi la medesima obbliguava in addietro verrà dato il segnale
di »Turickº (in addietro), ovvero in ambedue i casi il co
mandante del plotone comanderà: »Grad – aus /* Cdritto in
avanti !); l'anello di direzione allora guiderà nuovamente
la marcia in avanti od in addietro.
Accadendo l'obbliquamento nel mentre che si fa fuoco, 886.
gli uomini di ogni anello della catena osservano in tal caso
quanto s'insegna nei Nri. 825 e 826.
Quando durante l'obbliguare venisse suonato il segnale 887.
di: »Haltº Calto), oppure comandato » Halt, º la catena si
ferma; quando però l'obbliguamento si faceva in addietro,
essa nell' arrestarsi fa ancora fronte verso l'inimico.
A fine di passare colla catena da una direzione di mar- 888.
cia ad un' altra, si stabilisce per massima, che volendo fare º
tal passaggio durante un movimento e senza aver premesso
10
148

l' » Maltº Calto), il medesimo non debba succedere che pas


sando dalla mossa in avanti od in addietro all' obbliguamento
ed all' opposto da questo alla marcia diretta. In tutti gli altri
casi però dove dalla mossa in avanti si volesse passare alla
marcia sui fianchi od alla retrograda; oppure da un movi
mento di fianco volendo passare ad un altro in avanti od in
addietro; finalmente dalla ritirata divisando di passare alla
marcia di fianco od a quella in avanti; senza riguardo se
la catena si trovi o no nel fuoco, un tale movimento sarà
sempre dapprima fatto cessare col mezzo del segnale di:
» Haltº o del comando di: »Haltº Calto), ed appena dopo col
relativo segnale o comando ordinata la nuova direzione di mar
cia che si ha in mira.
889. Si avverte per altro che il finire ed il principiare del
fuoco non reca alcuna influenza sulla continuazione di un
movimento di già intrapreso, come nel senso opposto l'ordi
nare un movimento non influisce punto sul principiare o finire
il fuoco che ormai si era aperto, ma che in ciò non si cangia
se non il contegno degli uomini in ogni anello della catena.

S. 69. Dello allargare e dello stringere gl' intervalli


fra gli anelli della catena.
890, La catena ne suoi movimenti s'imbatte spesse volte in
ostacoli i quali non possono superarsi in una formazione si
estesa. In tali casi dovran restringersi i suoi intervalli, o in
tutta la catena o soltanto in quella parte di essa, alla quale
stanno incontro tali impedimenti. La stessa cosa vorrà pra
ticarsi nel caso, ove si abbia in mente d'attaccare un punto
occupato dai bersaglieri nemici donde si vogliono presto
sloggiati, oppure quando le circostanze richiedessero la di
fesa ostinata di un luogo, senza doversi servire dei riparti
di sostegno.
891. All'incontro dovranno allargarsi gl'intervalli, quando
la catena nella mossa in avanti s'imbatte in macchie, in
boschi, in campi coperti di alte biade ecc., dove la necessità
vuole che tali tratti di terreno sieno esplorati per una esten
sione più grande.
892. Questo allargare e restringere gl'intervalli può aver
luogo dal centro verso la dritta o sinistra e relativamente
dalle due ale verso il centro, od anche verso un lato sol
tanto, e va posto in effetto nel modo uguale alle formazioni
della catena di piede fermo ed in avanti.
893. In una catena ferma al posto si apriranno o si chiude
- ranno gli anelli per mezzo della marcia di fianco, facendo
cioè il giro a dritta od a sinistra, e giudicando poi a vista
le distanze occorrenti; in una catena però che si muove in
avanti o che si ritira, essi obbliqueranno a dritta od a sinistra
149

sin tanto che abbiano ottenuto le distanze maggiori o minori


volute.
L'ordine per allargare o restringere gl'intervalli si dà 894.
o a voce mediante i comandi: » Rechts und links 5ffnen («
Caprirsi a dritta e sinistra D e , Links und rechts schlies
senſº (chiudersi a sinistra ed a dritta!), oppure per mezzo
dei segnali: ».0effnenº Caprire) o : »Schliessenº (chiudere),
e quando uno di questi segnali si suonasse solo, significa
esso che lo allargare e lo stringere debba succedere sul cen
tro o partire dal medesimo.
A fine però di allargare o restringere la catena verso 895.
una parte sola, cioè a dritta od a sinistra, il comandante
ordina: » Rechts Clinks) 5ffnen /* Caprirsi a dritta – sini
stra!), , Rechts Clinks) schiessen! « Cchiudersi a dritta –
sinistra!), oppure ai segnali di: ».0effnenº Caprire) e
»Schliessen “ Cchiudere) fa aggiungere quelli di: »Rechts*
Ca dritta) o Links“ Ca sinistra) con cui s'indica la parte,
verso la quale debba accadere lo aprire o lo stringere.
Gli intervalli della catena, tanto ai relativi segnali che 896.
alle voci di comando, si allargano per regola del doppio,
e si restringono per la metà del numero di passi per i mede
simi stabilito. Ove però le circostanze richiedessero un al
terazione di questa norma, dovranno esserne resi avvertiti i
graduati che trovansi dietro la catena, i quali a voce daranno
alla stessa le disposizioni necessarie all' uopo; così pure
potrassi ripetere il segnale relativo, quando la catena fosse
di già per eseguire lo allargare o lo restringere prima ordi
nato; la qual ripetizione significa che tali movimenti deb
bano effettuarsi in grado maggiore , -

Nella maggior parte dei casi i graduati, dalla causa per 897.
cui venne ordinato lo allargare o lo stringere gl'intervalli,
potranno dedurre la distanza maggiore o minore che ne
abbisogna e quindi disporre all'uopo gli anelli della catena.
Tali casi sarebbero, quando p. e. si attende di fare un
attacco alla bajonetta, oppure quando la qualità del terreno
richiede di estendere o di restringere la catena ecc.
I sottufficiali abbiano in simili casi rivolta la loro atten-898.
zione in generale alle circostanze in cui s'incorre, agiscano
con certa indipendenza, e quando gl' intervalli debbansi
allargare o restingere durante la marcia vi badino partico
larmente, che la mossa in avanti si effettui costantemente
paralella alla linea abbandonata e che né l'una né l'altra
ala si spinga innanzi.
S. 70. Dell' avanzare o ritirare le ale della catena.
Nei casi ove tutta la catena od una parte di essa vuolsi 899.
portare in una linea obbliqua, divisando cioè per modo
150

d'esempio d'impadronirsi con tale formazione di un oggetto


vantaggioso di terreno posto o dinanzi o di dietro la fronte,
di minacciare i fianchi dell' inimico, di contornare la sua
posizione ecc.; il comandante allora per mezzo del segnale
relativo od anche a voce ordina che l'ala corrispondente si
avanzi o si ritiri; in conseguenza di che, mediante la con
versione in avanti od in addietro, o dalla catena intera o
dalla parte di essa indicata, si eseguirà il cambiamento di
direzione voluto.
900. Durante un tale movimento i bersaglieri devono succes
sivamente acquistare la posizione obbligua; gli anelli della
catena conservare costantemente le loro distanze verso il
perno e l'allineamento approssimativo verso l'ala convertente,
sulla qual cosa veglieranno di continuo i graduati ripartiti
dietro la catena. In generale, l'esecuzione precisa di questo
movimento dipende principalmente dall' avvedutezza con cui
i graduati sappiano condurre la catena; essi quindi devon
porre in opera ogni loro attività, onde guidare gli anelli op
portunamente all'intenzione prefissa. -

901. Volendosi intraprendere un cambiamento di direzione a


dritta in avanti con tutta la catena, vale a dire spingere
innanzi l'ala sinistra, si suonerà il segnale d'avviso: »linker
Flügelº Cala sinistra), ed incontamente dopo, quello di:
»Vorwärts“ Cin avanti), oppure si indicheranno questi se
gnali a voce. L'estremo anello di catena dell'ala dritta forma
il perno, tutta la catena fa la conversione a dritta sin tanto
che sia giunta nella linea obbliqua di formazione che si
aveva in vista; dopo di che, qualora tale linea non fosse di
già disegnata da qualche accidente di terreno, si suonerà
il segnale di: »Haltº Calto), o si batterà » Rastº (la fer
mata), o si comanderà » Haltº Calto).
902. A fine di eseguire un cambiamento di direzione a sini
stra in avanti con tuta la catena, si suoneranno i segnali
di: » Rechter Flügels Cala dritta) e di : »Vorwärts“ Cin
avanti), ovvero i medesimi s'indicheranno a voce; la catena
allora fa la conversione a sinistra colle osservazioni in opposto.
903. Divisando di cambiare di direzione a dritta (sinistra)
in addietro coll' intera catena, ritirando cioè l'ala dritta o
sinistra, si ordinerà tale movimento per mezzo dei segnali
di: » Rechter Clinker) Flügelº Cala dritta – sinistra) e di:
» Zurick“ (in addietro), oppure indicando a voce i segnali
relativi; il movimento retrogrado si manderà poscia ad effetto
analogamente alle regole stabilite per quello in avanti sin
che segua il segnale od il comando di: »Ilaltº Catto).
904. In pari inodo potrassi effettuare la conversione coll' in
tera catena sull' anello di direzione o sopra un altro anello
del centro, nel qual caso l'una parte della catena si muove
151

rebbe in avanti e l'altra in addietro, e ne riceverebbe l'ordine


in proposito per mezzo dei corrispondenti segnali o comandi.
Volendo in fine avanzare o rifiutare una parte sola della 905.
catena, prender quindi una posizione angolare; sarà da de
signarsi prima l'anello che deve servire di perno alla conver
sione, e la parte rispettiva della catena eseguirà il movi
mento voluto nell' istessa maniera accennata pel cambiamento
di direzione colla catena intera. Col mezzo dei relativi
segnali di corno potrà inoltre qualsiasi ala essere disposta
a fermarsi, e l'altra ad avanzarsi od a ritirarsi.
Effettuandosi la mossa d'un' ala in avanti od in addietro
durante il fuoco, conviene avvertire, che gli uomini rispet
tivi dell' ala che si avanza o che si ritira, per far fuoco
debbano portarsi innanzi, oppure, dopo di aver sparato,
ritirarsi proporzionatamente di più di quelli che trovansi più
vicini al perno.

S. 71. Dell' attacco alla bajonetta.


Divisando di scacciare i bersaglieri nemici da qualche 906.
posizione vantaggiosa come sarebbe: da un fosso, dal mar
gine di un bosco, da cespugli e via dicende, ciò per regola
non può effettuarsi con un semplice combattimento a fuoco;
imperciocchè l'avversario protetto dagli accidenti di terreno
ne riporterebbe dal fuoco o poco o verun danno affatto. In
tali casi vuol porsi in opera l'attacco alla bajonetta.
A tal fine bisogna prima di ogni eosa trovare ed addit-907.
tare i punti della posizione nemica che più favoriscono l'at- Piano
tacco. Coutro a ciascuno di siffatti punti si dirigerà un certo IX.
numero di anelli della catena, i quali, suonato che sia per
la prima volta il segnale di: »Sturmº (l'assalto), ovvero
dal tamburo battuto l'assalto, si restringeranno in mucchi
irregolari inastando immantinente la bajonetta, se mai non
l'avesser fatto prima ad un avviso dato a voce. Dipende poi
dalle circostanze se l'attacco debba farsi o in un punto solo
o in diversi punti della posizione nemica, se quindi gli
anelli della catena abbiano d'unirsi in un solo oppure in di
versi mucchi; in ogni caso fa d'uopo disporre sì, che là dove
devono penetrare i bersaglieri sieno maggiore in numero a
quelli dell' avversario; per conseguenza saranno in ben pochi
casi da spartirsi i bersaglieri di un plotone, qualora questo
non fosse forte assai.
La mossa in avanti, al segnale di: »Vorwärts“ (in 908.
avanti) ovvero della Generale, succede in cadenza vivace
di marcia, coll' arma in bilancia e senza far fuoco; e per
vieppiù animare gli assalitori alla pugna decisiva che loro
spetta, nell' avanzare per marcia d'assalto si suonerà o si
152

batterà il segnale di: »Sturmº Cl'assalto) in cadenza più


moderata ma abbastanza viva. - -

909. I sottufficiali, oppure, quando l'intera catena dovesse


dare l'assalto ad un posto solo, il comandante del plotone,
formano i punti di riunione per gli anelli della catena, e
conducono questi verso i punti designati all'attacco.
910. A 50 o 60 passi dalla posizione nemica va suo
nato o battuto per la seconda volta il segnale: »Sturm * Cas
salto) in cadenza più impetuosa che sia possibile, oppure
va comandato: » Fällt das – Bajonet! “ Ccalate la ba
jonetta O ; la bajonetta allor vien messa in resta ed incal
zato il nemico con vigore e risolutezza. -

911. Da quanto s'ha detto finora risulta, che ad ogni attacco


alla bajonetta debba precedere una disposizione conveniente,
e, che l'andare dentro alla cieca ed il suonare o battere alla
carica sono cose per nulla affatto sufficienti. Del rimanente,
ogni catena di bersaglieri che si muove all' assalto verrà
sostenuta dai riparti serrati che la seguono; della qual cosa
tratterà più precisamente il regolamento d'esercizio.
9tº. Essendosi i bersaglieri impadroniti dell' oggetto di ter
reno abbandonato dal nemico, e dovendo essi formare colà
nuovamente la catena, si suonerà il segnale: »Auflösen“ (scio
gliersi), o si batterà » Rastº Cla fermata), o si comanderà
a voce lo scioglimento. Essendo riuscito a male l'assalto, i
bersaglieri si ritireranno sin fuori della portata di tiro del ne
mico, ed ivi a norma delle circostanze si riordineranno.
913. Quando però un fosso od altro accidente di terreno oc
o cupato dalla catena di bersaglieri venisse attaccato dall' ini
. mico, gli anelli della medesima si raccolgono in posizione
compatta su quei punti, contro i quali l'avversario si avan
za, onde potergli da colà opporre una resistenza la più
gagliarda. - - i

S. 72. Della formazione dei mucchi per difendersi


- contro la cavalleria. - -

914. Per difendersi contro la cavalleria i bersaglieri, qualora


Piano non fossero di già riparati contro l'attacco da un fosso, da
IX una siepe od altro, si formano in mucchi, vale a dire, essi si
raccolgono in gruppi irregolari e rotondi. Al segnale del corno:
» Klumpen“ (mucchi), o alla battuta del tamburo » Rufº
Cl'appello), ossia al comando: » Klumpen- tutti i bersaglieri
inastano all' istante la bajonetta, ed a piena corsa si ranno
dano in mucchi. Essendo la cavalleria ancor tanto lontana
che vi sia tempo sufficiente di unire i bersaglieri in un muc
chio solo, ciò per regola si effettua là dove si ritrova l'anello
di dirizione oppure in vicinanza di esso; a tal uopo sono
particolarmente da sciegliersi dei punti, i quali almeno da
153
un lato offrano riparo, come sarebbero un albero, una buca,
un fosso, un ammasso di terra, una siepe, e via dicendo. Il
comandante di plotone, a cui si unisce il cornista o il tam
burino che vi fosse presente, alzando la sciabola o se sot
tufficiale alzando il fucile, accenna il suo posto quindi il luo
go dove debba formarsi il mucchio; i tiratori si radunano in
torno al comandante del plotone e gli altri uomini, senza
però urtarsi, si ordinano in circolo intorno ad essi: tutti fanno
fronte all'infuori e tengono l'armi a norma dell' istruzione
contenuta nella scherma di bajonetta per la difesa contro uo
mini a cavallo armati di sciabola.
Riguardo al modo d'agire nell' atto proprio della difesa 915.
del mucchio, non possono stabilirsi delle norme a cui doversi
attenere, poichè questa dipende dalle circostanze e fa
d'uopo perciò rimetterla al giudizio del comandante rispettivo.
Ritengasi però per massima: che la gente non debba far fuoco
se non che per ordine del comandante e che il fuoco sia da
riserbarsi sin all ultimo momento, cioè quando i cavalieri ne
mici si siano avvicinati a 40 o 50 passi; imperciocchè que
sto è il mezzo il più adatto onde imporre all'avversario ed a
recargli un danno più sentito in caso ch'egli volesse spin
gersi innanzi.
Qualora de cavalieri isolati si avvicinassero al mucchio 916.
coll' intenzione d'indurlo a far fuoco, il comandante fa sor
tire a 10 o 12 passi alcuni buoni tiratori che loro faranno
fuoco addosso, avvertendo che debbano particolarmente
prendere di mira i cavalli.
- Dovendo il mucchio muoversi in avanti, in addietro o 917.
lateralmente a fine di raggiungere un posto atto alla difesa,
ciò si manda ad effetto dietro ordine del comandante. A tal
uopo egli sorte dal mucchio recandosi da quel lato verso
cui intende marciare e comanda: » Klumpen – Marsella -
» Klumpen rechts Clinks) – Marseh !º » Klumpen zurück –
Marsch ! “ (mucchio marcia!) Cmucchio a dritta – sinistra
– marcia!) Cmucchio in addietro – marcia); la gente porta
l'arma in spalla, fa il giro voluto pel movimento ordinato po
nendosi tosto in moto e seguendo il comandante che la precede.
Questi dirige ora la marcia del mucchio, e la gente deve
darsi premura di seguirlo nell' ordine il più possibile serrato.
In tal caso non è punto da esigersi che la gente stia ri-918.
stretta per modo da rendere malagevole la marcia, poichè non
potendosi eseguire i movimenti col mucchio se non quando
la cavalleria nemica si tenga in certa distanza, vi rimane
quindi tempo sufficiente onde al comando: » Halt!- » Frontº
Calto! Fronte D ripigliare la posizione compatta necessaria
alla difesa. Il camminar timido ed incerto durante il movimento -
154

prolungherebbe la marcia e di più crescerebbe il coraggio


all' avversario.
919. Presentandosi la cavalleria nemica tanto all' improvviso,
che non vi rimanga più tempo di raccogliere tutta la catena
in un sol mucchio, essa allora si unisce a due a due, a tre
a tre od a quattro a quattro anelli, per il qual fine i sottuffi
ciali ne marcano i punti e si collocano nel centro dei muc
chi stessi.
920. Il contegno di tali piccoli mucchi sì per la difesa come
pel cambiar di posizione è eguale a quello spiegato nella
formazione di un solo fatto dal plotone, rammentando an
cora, dover essi approfittar tosto di ogni occasione onde con
giungersi con un altro mucchio a loro vicino, e di mettersi
al coperto dietro qualsiasi accidente di terreno, che lor possa
servire di schermo.
921. Dovendosi di nuovo formare la catena, ritirata che
siasi la cavalleria nemica, il comandante fa suonare il se
gnale: »Auflösen“ Csciogliere), o fa battere una ripresa e
quattro colpi semplici, oppure comanda: » In die Kette lº
Cin catena !); i bersaglieri riprendono la posizione dapprima
occupata e ripongono la bajonetta, qualora non fosse ordi
nato diversamente.
922. Un plotone trovandosi in posizione d'ordine serrato e
venendo assalito dalla cavalleria nemica, forma pure un muc
chio. Dopo d'esser state incannate le bajonette e chiuse le
file caso che erano aperte, il comandante del plotone or
dina: »In den Klumpen (« Cin mucchio !); gli uomini del
terzo rango fanno tosto » Kehrt euch- Cvoltatevi), quelli
che trovansi nel centro di questo e del primo rango si avan
zano per un poco, e le file dell' ale all' opposto retrocedono
verso il centro del plotone in maniera, che gli uomini del
primo rango e del terzo formino un circolo connesso. Gli uo
mini del secondo rango unitamente ai sottufficiali formano
un altro circolo interno, nel cui centro si colloca il coman
dante del plotone insieme al cornista o tamburino. Tutta
la gente senza aspettare comando alcuno porta le armi nel
modo prescritto nel Nr. 914.
923. Per ricomporre il plotone viene comandato: »In den
Zug /* (in plotone D; ciascun soldato ripone all' istante
l'arma in spalla e riprende la posizione che gli conviene
nell' ordine serrato, attendendo altro comando per rimettere
la bajonetta.

S. 73. Del serra truppa, ossia del riunire i bersa


glieri in ordine chiuso.
924, Una delle qualità le più necessarie di ciascuna truppa
destinata a servire pel combattimento in ordine sciolto
155

si è quella, di essere la medesima in istato di formarsi da


questo prontamente ancora in ordine chiuso.
La riunione della catena in plotone succede al segnale 925.
di: »Sammelnº (raccogliere), o alla battuta di tamburo º

» Vergatterungs Criunione), od anche alla voce del coman


dante del plotone: »Sammelnº, al quale ogni bersagliere,
prendendo l'arma in bilancia, corre là dove sta suonando
il cornista, oppure là donde venne la voce di comando. La
formazione del plotone si eseguisce a senso dell' istruzione
contenuta nel S. 41.
S. 74. Dello sgombrare la fronte. -

Trovandosi una catena di bersaglieri dinanzi ad una 926.


truppa schierata in ordine chiuso, e volendone al più presto
possibile aver sgombra la fronte, onde poter senza impedimento
alcuno far fuoco addosso all' inimico che s'avanza, oppure
attaccarlo alla bajonetta, verrà suonato il segnale di: »Sam
melnº (raccogliere) tre volte rapidamente di seguito, oppure
battuto »Allarmstreich Cl'allarme); al qual segno i bersa
glieri prendendo tosto l'arma in bilancia corrono obbligua
mente verso le due ale della truppa posta al di dietro in guisa
che tutti i bersaglieri che trovansi a sinistra dell' anello di
direzione, girino attorno all' ala sinistra, gli altri però uni
tamente al detto anello attorno alla destra.
Giunti i bersaglieri dietro le ale della truppa serrata, 927.
essi vengon tosto radunati, posti in ordine ed impiegati poi
a norma delle circostanze.
S. 75. Del dare la muta alla catena.
Durante un fuoco di bersaglieri lungamente sostenuto, 928.
è necessario di rilevare spesso la catena, onde la gente
possa riprender forza e pulire le armi; ed inoltre per poter
rimpiazzare la munizione consumata.
A fine di esercitare il dare la muta, come pure le istru-929.
zioni contenute ne due seguenti paragrafi rispetto al rin
forzare la catena ed al modo di passare uno stretto; vorranno
ognora essere impiegati due plotoni, dei quali a vicenda
l'uno sarà sciolto in catena di bersaglieri e l'altro collocato
in sostegno a 150 sino a 200 passi dietro al centro della
catena stessa. Negli esercizi in tempo di pace queste dis
tanze a norma degli eventi possono diminuirsi, però non
di troppo, poiché altrimenti la truppa si assuefarebbe facil
mente a tali posizioni viziose.
Nel plotone di sostegno vanno sempre diradate le file, 930.
vale a dire, collocate distanti di un passo l'una dall' altra,
poichè per tal modo si rende più agevole assai la mobilità
del plotone per ogni direzione ed in ogni qualità di terreno,
specialmente nei boschi, nelle macchie, nel passare i fossi,
156

le siepi, nell' arrampicarsi sulle spalle erte dei burroni ecc.;


inoltre il plotone da tale formazione può sciogliersi in ca
tena con maggiore prontezza e facilità che dall' ordine
serrato,
931. L'aprire o diradare le file accade sempre sopra una delle
file del centro. Al comando: - Rechts und links bſfnet –
euela ! “ Ca dritta ed a sinistra apritevi O; gli uomini
della fila di mezzo destinata vi rimangono immobili, quelli
che trovansi a dritta di essa senza fare giro di corpo alcuno
si muovono a dritta, quelli di sinistra fanno altrettanto a
sinistra, sinchè ciascuno sia arrivato alla distanza di un
passo dal suo compagno attiguo; i sottufficiali all' ale però
restano chiusi ai loro vicini.
932. Per chiudere di nuovo le file si comanda: » Links und.
rechts schliesst – euela! * Ca sinistra ed a destra chiude
tevi!); i sottufficiali e gli uomini delle file rispettive fanno
il giro a dritta od a sinistra, sortono di subito e chiudonsi
ancora gomito a gomito verso la fila del centro, dalla quale
eransi prima diradati.
Quando l'uno dei suddetti plotoni abbia preso posizione
in catena e l'altro in sostegno si passerà all' esercizio nel
dare la muta, al segnale: »Ablösungº (la muta), od all'avver
timento: »Ablösen“ Cdare la muta) nel modo seguente:
934. Il comandante del plotone di sostegno insegna alla fila
del centro dover essa, al susseguente comando: » Zur Ab
lösung lº » In die Kette voruvàrts rechts und – limlis –,
Marsela! “ (per la muta! in catena in avanti a dritta e
sinistra – marcia!), marciar direttamente verso l'anello di
direzione della catena posta in avanti ed ivi collocarsi in
maniera, che ciascun uomo dell'anello nuovo venga a stare
vicino a quello dell' anello vecchio; tutte le altre file, come
è noto, si diradano a guisa di ventaglio recandosi accanto
agli anelli che corrispondono alla loro posizione e prenden
dovi posto nel modo stabilito per l'anello di direzione.
935. Ove per caso la vista libera fosse impedita, il sottuffi
ciale che guida l'anello di direzione si pone dinanzi la ca
tena, all'incontro quello della catena vecchia addita al primo
dov' abbia a dirigere l'anello suddetto.
936. Nel momento in cui un anello destinato a dare la muta
giunge vicino all' anello vecchio, questo cessa di far fuoco,
ciascun uomo fa » Kehrt euchº (voltatevi) e si porta solle-.
cito al posto stesso dove prima si trovava il plotone di sos
tegno, ivi entrando nella formazione d'ordine chiuso, ed in
pari modo collocandosi le file un passo distante l'una dall'al
tra. Dove fosse tolta la visuale libera farà d'uopo suonare
il segnale di: »Sammelnº Craccogliere) nel posto in cui il
plotone rilevato debba radunarsi.
157

- Essendo i plotoni assai forti, la muta potrà effettuarsi 937.


partitamente, cioè, prima dall' una poi dall' altra metà del
plotone; con cui, in special modo in terreni variamente co
perti, s ottiene d'aver i riparti meglio in vista quindi di
poter più facilmente mantenervi l'ordine.
Dovendo una catena che si ritira facendo fuoco, essere 938.
rilevata, in tal caso al segnale d'avviso: »Unterstützung
Csostegno) coll' altro annesso vi: »Auflösens Csciogliere),
oppure alla battuta di tamburo: »ein Rucker und vier einfa
che Streiches (una ripresa e quattro colpi semplici), il
plotone di sostegno formerà la catena sul posto a dritta ed a
sinistra giovandosi possibilmente degli accidenti di terreno
atti a servir di riparo, in mancanza dei quali, i bersaglieri
si sdrajeranno per terra, s'inginocchieranno oppure vi si
siederanno. Nell' atto in cui la catena in ritirata s'avvicina a
pressochè 40 passi all' altra pronta ad accoglierla ed a rile
varla, il comandante della prima fa suonare il segnale di:
» Feuer einstellenº Ccessare il fuoco) oppure farà battere
»zu ei Rucker“ Cdue riprese), al che i bersaglieri della
catena vecchia faranno tosto » Kehrt euch (voltatevi) ed a
passo di corsa passeranno tra la nuova.
Passata che l'abbiano i medesimi, verrà suonato il se-939.
gnale di: »Haltº (alto) ossia battuto » Rastº Cfermata); essi
allora a distanza conveniente si raccoglieranno presso il
comandante del plotone, collocandovisi siccome sostegno
della catena nuova. Questa incomincierà il fuoco tosto che
l'altra che le stava dinanzi abbia oltrepassata la di lei linea.
Quando l'inimico si avanzasse con impeto e con forze su- 940.
periori, e volendo in tal caso durante la ritirata per un terreno
intersecato giovarsi degli oggetti favorevoli di terreno, che
trovansi a poca distanza gli uni dagli altri dietro la fronte e
paralelli alla medesima, come sarebbero: dei fossi, delle
file d'alberi, de burroni ecc., a fine di ripetere la muta, di
presentar così all' inimico una catena sempre nuova e di già
ordinata, e per tal modo continuare la ritirata con una catena
doppia; in allora non dovrà suonarsi il segnale di: »Maltº
Calto) – » Rast- Cfermata) allorchè la catena ritirantesi sia
passata per l'altra pronta ad accoglierla.
In questo caso i bersaglieri della catena vecchia con-941.
servandone la linea e gl' intervalli, retrocederanno a pres- Piano
socchè 100 passi, rimettendosi in fronte sulla linea de- DX.
signata loro dal comandante del plotone, onde accogliere la
catena che al presente trovasi dinanzi. Questa, ove sia pos
sibile, appena abbia incominciato il fuoco rimane ferma sul
posto sin che la catena retrocessa sia giunta nella posizione
posteriore, mettendosi anch' essa poi in ritirata al segnala di:
s 158

»Turicks Cin addietro), o alla battuta di: »Retraitestreich


Critirata).
942. In tal guisa si continua a vicenda la ritirata colla catena
doppia sin che lo richiedano le circostanze, rammentando
solo, dover la catena che retrocede procurare prima d'ogni
altra cosa di prender posizione dietro ad oggetti di terreno
atti a servirle di schermo; essa quindi non è per nulla affatto
astretta ad osservare la distanza di 100 passi qui sopra
eventualmente indicata.
943. Dovendo cessarsi la ritirata colla catena doppia, si suo
nerà il segnale di: »Haltº o si batterà » Raststreichº Cla fer
mata), al che la catena che in tale istante trovasi innanzi
rimarrà ferma, e la posteriore si raccoglierà in plotone
sull' anello di direzione, formando il sostegno.
944. Venendo adunque suonato il segnale di: »Haltº CRast
streich) nel momento in cui la catena, che da principio stava
innanzi passa appunto la posteriore formata dal plotone di
sostegno, sarà per tal modo conseguita contemporaneamente
la muta di quella catena,

S. 76. Del rinforzare la catena.


945. La necessità di dover rinforzare una catena di bersa
glieri, può presentarsi allorchè, dispiegando un fuoco supe
riore, si voglia costringere l'inimico a rinculare, oppure
trattenerlo nel suo progresso. -

946. In tal caso si farà dapprima fermare la catena, qualora


fosse occupata in qualche movimento, poscia suonare il se
o gnale di: »Verstärkungº Crinforzo), oppure battere la chia
mata pei sergenti, cioè, un mezzo chiamo e tre colpi doppi
divisi.
947. Alla fila del centro va insegnato di avanzarsi diretta
Piano mente verso l'intervallo che trovasi a destra dell' anello di
IX. direzione della catena posta innanzi e di prender ivi posizione;
le altre file poi verranno istruite a doversi diradare a guisa
di ventaglio nel modo di già conosciuto, e riempire del pari
gl'intervalli che trovansi a dritta degli anelli corrispondenti
alla propria loro posizione. Quindi segue il comando: »Zur
Verstärkung ! In die Kette vorwärts rechts und – links –
. Marsela! * Opel rinforzo, in catena in avanti a dritta e
o sinistra – marcia D, tutto il plotone sciogliendosi in catena
-
si muove in avanti, e quando la catena vecchia fosse occu
pata a far fuoco, incomincia tosto egli pure a fare altrettanto.
948. Cessato che sia il bisogno del rinforzo, il comandante
farà suonare il segnale di: »Verstürkungº Crinforzo) e di:
»Turickº Cin addietro), oppure battere la chiamata dei
caporali (un mezzo chiamo e due colpi doppi divisi); i
bersaglieri della catena primitiva, cioè di quella che trova
159

vasi per più tempo nel fuoco faranno » Kehrt euch « Cvol
tatevi) e retrocederanno sollecitamente, raccogliendosi
presso il loro comandante di plotone nel luogo designatovi
e formando ii plotone. -

S. 77. Del passare per uno stretto avanzando o riti


randosi.
Dovendo la catena dei bersaglieri passare uno stretto, 949.
come sarebbe: un ponte, un argine angusto od altro, posto Piano
dinanzi la fronte e non più occupato dall' inimico, e doven-IX.
do al di là dello stesso dispiegarsi ancora, converrà gui
dare l'anello di direzione sulla linea di un tale stretto. Colà
giunto il medesimo lo passa per il primo, ed a passo lento
s'avanza poi direttamente. Dopo l'anello di direzione pas
sano lo stretto gli anelli più vicini di dritta e di sinistra e
poi man mano tutti gli altri, si dilatano a guisa di venta
glio a dritta e sinistra dall'altra parte del medesimo, rilevan
do poscia l'allineamento e la distanza dall'anello di direzione.
Allorquando una catena in ritirata s'imbattesse in uno 950.
stretto p. e. in un ponte, avvicinandosi al medesimo farà Piano
d'uopo ripiegare le ale della catena per modo, ch'esse si ap: IX.
poggino a tale ostacolo che, insormontabile a fronte intera,
sta loro alle spalle, e che quindi tutta la catena formi un
semicircolo dinanzi al supposto ponte. Da questa posizione
semicircolare va proseguita la ritirata nella maniera già co
nosciuta, dopo che dal riparto di sostegno sia stato passato
il ponte e da ambe le parti di questo occupata la riva op
posta con una catena di bersaglieri destinata ad accogliere
la catena anteriore. A misura che il semicircolo va in tal
guisa restringendosi, gli anelli d'ala d'ambe le parti vi si dis- º
taccano passando frettolosamente il ponte e formandosi al -

di dietro in ordine chiuso. Questo successivo staccarsi e pas


sar celere degli anelli d'ala vorranno essere sorvegliati dai sot
tufficiali ripartiti all' ale, e continuati sin tanto che tutta la
catena sia giunta al di là dello stretto. Nel modo di passare
uno stretto vi è adunque la differenza, che nel passaggio in
avanzando precede il centro, e nella ritirata lo incomin
ciano le ale della catena, ed il centro lo chiude,
Qualora però la qualità del terreno al di là dello stretto 951.
non permettesse, che il riparto di sostegno di già oltrepas- Piano
sato si estenda in catena di bersaglieri a fine di accogliere X.
l'anteriore occupata a ritirarsi; anzi il detto terreno fosse tale Fig.1.
che un riparto non vi potesse prender posizione se non che
in ordine chiuso protetto al più nei fianchi da alcuni tira
tori, e qualora non si potesse se non in questa formazione
oppor resistenza al nemico incalzante; in tal caso converrà
che il riparto di sostegno, dietro a cui la catena si raccoglie,
160

occupi un punto atto ad una difesa più lunga, e che da uno


o da ambedue i lati e dietro ad oggetti che offrono riparo col
lochi gli uomini del terzo rango e preferibilmente i tiratori,
ond' essi rinforzino il fuoco fatto dalla fronte del sostegno.
952. Compiuta totalmente la ritirata ed avvicinatosi il nemico
alla portata efficace del tiro, a senso del S. 39 sarà da ordi
narsi il fuoco di rango e da passarsi poi al fuoco individuale,
ovvero a norma delle circostanze, senza il primo da inco
minciarsi subito l'altro, e continuarlo sin tanto che lo per
mettano gli eventi del combattimento, senza correr rischio
trattenendosi più a lungo di essere, durante l'ulteriore riti
rata prefissa, attaccato ai fianchi.
953. Quando poi non si potesse più resistere all' impeto
dell' inimico, oppure quando si dovesse frettolosamente con
tinuare la ritirata; il comandante allora fatto cessare il fuoco
condurrà il suo plotone, a senso delle regole stabilite nel
S. 39, III. dietro al riparto formato dai bersaglieri riuniti, e col
locatosi posteriormente, si scieglierà di nuovo un punto
favorevole ad una difesa più lunga ed a poter accogliere il
plotone che trovasi in avanti, occupando un tal punto e com
- portandosi come fu poc'anzi accennato.
954. Allorchè il plotone che dapprima trovavasi sciolto in
Piano catena si sia ritirato a distanza conveniente dietro al plo
X. tone che allora formava il sostegno, prenderà egli posizione
Fig.2. osservando le stesse regole prescritte pel riparto di sostegno,
Fig. incomincierà il fuoco tosto che il plotone che si ritira lo
3. 4. abbia oltrepassato, ed in egual modo si porrà poscia in
ritirata.
955. In tal guisa va continuata scambievolmente la ritirata,
Piano avvertendo solo, che dove non si presentasse un punto van
X taggioso in cui poter collocare gli uomini del terzo rango
Fig.6. vicino al riparto schierato in fronte, essi o abbiano a rima
nere nel loro rango, o siano da spedirsi ad occupare altre
parti di terreno situate alle spalle, come sarebbe p. e.: l'us
Piano cita dello stretto; ovvero da impiegarsi a proteggere la pro
X. pria ritirata, postandoli a metà strada dall' attuale alla po
Fig.5. sizione più prossima che prenderà il riparto posteriore.
956. Caso che nel progresso della ritirata la qualità sino
Piano allora ristretta del terreno cambiasse d'aspetto e permettesse
X. ancora di estendersi in catena di bersaglieri: il plotone che
Fig.7. retrocede dovrà valersi di questo vantaggio, sciogliersi in
catena, ed in tale posizione accogliere il plotone che pro
segue la sua ritirata e che quindi si collocherà in suo sostegno.
957. I vari modi di passare uno stretto vanno spesso esercitati,
avvertendo ancora, che a seconda delle qualità di terreno si
potrà in tale incontro dall'ordine sciolto di combattimento pas
º sare al chiuso, limitandosi solo ad impiegare quai bersa
161

glieri gli uomini del terzo rango, e da questa formazione


passare ancora all'ordine sciolto. Conviene quindi raccomandar
premurosamente questi esercizi, particolarmente in ciò che
risguarda il passaggio dello stretto colla catena dei bersa
glieri; imperciocchè tali casi accadono di sovente, e non co
noscendo il contegno che vi si deve osservare, vi produrrebbe
ben facilmente dei disordini.

Osservazioni finali.
Il fin qui detto nella presente sezione rapporto al modo 958.
di formare la catena dei bersaglieri ed ai movimenti da ese
guirsi con essa, basta pienamente onde il plotone, il più
piccolo riparto d'una compagnia, pel suo impiego nell' ordine -
sciolto di battaglia sia reso preliminarmente istrutto. Però il
vero insegnamento, rispetto a questo modo di combattere, non
può esaurirsi se non più tardi nel regolamento d'esercizio;
imperciocchè una catena di bersaglieri non agisce mai sola,
ma sempre in unione con altri riparti chiusi postivi in sos
tegno ed in riserva, gli obblighi dei quali trovansi pure
contenuti nel regolamente suddetto. -

Nell' introduzione si è di già toccato, che nell' am-959.


maestramento del soldato per la pugna in ordine chiuso
sia pure da trattarsi e il bersagliare e la scherma di bajonetta,
a fine di affrettare l'istruzione, e conforme allo scopo ren
derla variata. Tal norma viene al presente ripetutamente
richiamata alla memoria ed ordinatane l'esatta osservanza;
avvegnacchè col mezzo dell' istruzione opportuna nel tira
gliare e nella scherma di bajonetta si aguzza in modo par
ticolarissimo l'intelligenza ed il discernimento del soldato ed
al certo gli agevola a poter penetrare nell' istruzione pro
gressiva per la battaglia in ordine chiuso, affretta quindi il
suo addestramento per ambedue le specie del combattere, e
nel tempo il più breve possibile lo rende perfettamente atto
al servizio,
Da principio e sino a tanto che il soldato nell' am-960.
maestramento individuale per l'ordine serrato non sia ancor
giunto a poter caricare e scaricar l'arma, non devono trat
tarsi che gli esercizi preliminari del bersagliere, i quali
dapprima possono eseguirsi senza fucile, poi col fucile, senza
però far fuoco. A tali esercizi appartengono : il sal
tare, il correre, la formazione della catena con tre o
quattro file di piede fermo ed in avanti; la marcia colla
catena in avanti, dai fianchi ed in addietro; lo allargare
e lo restringere gl' intervalli fra gli anelli della catena,
finalmente l'avanzare ed il ritirare le ale della medesima.
A ciascun ala di queste tre o quattro file, ovvero di que
sti anelli della catena, sono da ripartirsi o dei graduati
Regolam. d'Istruz. per l'Infant. 11
162

o dei soldati anziani e destri; di più gioverà molto all' am


maestramento del soldato, qualora nel terzo rango si collo
chino degl' uomini anziani e di già istrutti nel bersagliare,
all' incontro nel primo e secondo rango gli allievi.
961. Nel progresso del tempo, e quando il soldato a termine
dei SS. 9 e 11 avrà imparato a caricare, a tirare ed a mi
rare giustamente di piè fermo: nell' istruzione pel tiragliare
sarà pure da passarsi a quegli esercizi nei quali si applica
il fuoco, vale a dire, al caricare e tirare camminando, ingi
nocchiato, seduto ecc.; poscia far fuoco colla catena di piede
fermo e nei diversi movimenti dapprima imparati, dove pure
saranno ancora da prendersi ad istruire uniti tre o quattro
anelli soltanto.
962. Essendo in tal guisa addestrato un numero sufficiente di
anelli della catena, va formato un plotone e ripetuta la
stessa istruzione. I movimenti ora si accenneranno per mezzo
dei segnali di corno, oppure colle battute di tamburo, e
solo dove lo fosse ancor necessario, vi si aiuterà colle voci
di comando.
963. Nel porre in esecuzione i movimenti dovrà esigersi con
ogni rigore, che gl' insegnamenti compartiti in dettaglio
sieno da tutti gli uomini esattamente osservati. -

964. L'istruzione primitiva degl' anelli della catena non solo,


ma ben anco quella dei plotoni per bersagliare, devono aver
luogo in un terreno piano ed aperto. Quando poi la gente
eseguirà tutti i movimenti della catena tanto senza fuoco che
durante il medesimo, allora appena si progredirà ad impie
garla in un terreno intersecato, premettendo però d'istruire
fondatamente i bersaglieri nel trar profitto dei vari oggetti
a proprio riparo. L'istruttore adunque dovrà a tal fine ri
volgere principalmente la sua attenzione, affinchè ciascuno
si giovi opportunamente del terreno, ommettendo l'esigenza
rigorosa delle distanze e dell'allineamento, e non avendo in
mira che la connessione del tutto.
965. La catena in tali casi dovrà estendersi sin dove lo
voglia p. e. la lunghezza del fosso, dell' orlo di un bosco
da occuparsi ecc.; i bersaglieri e gli anelli della catena si
posteranno ora più ora men fitti gli uni appresso agli altri,
secondo che gli oggetti di terreno atti a servire di schermo,
richiedano o l'una o l'altra forma di posizione; oppure se
condo che certi punti sieno più degli altri esposti agli assalti
nemici; gli anelli della catena che nella ritirata si sono in
particolar modo collocati vantaggiosamente, difenderanno la
loro posizione, sinchè non corrano rischio di staccarsi troppo
dagli anelli più vicini di già ritiratisi, quindi ad essere ta
gliati fuori, poscia retrocederanno frettolosamente e vi si
riporranno in communicazione; nell' avanzare all' apposto
163

gli anelli della catena innanzi ai quali trovansi a breve dis


tanza degli oggetti che offrono riparo, premurosamente li
raggiungeranno ed ivi attenderanno gli anelli seguenti: in
una parola, tanto la posizione primitiva della catena, degli
anelli della medesima e dei bersaglieri individualmente;
quanto l'attitudine da osservarsi nel progresso dei movimenti,
dovranno ognora porsi ad effetto col riguardo, ed alla qua
lità del terreno che si occupa, ed alle circostanze del com
battimento in cui si è impegnato.
Su tale rapporto è impossibile a poter dare dei precetti 966.
determinati; l'esercizio pratico in qualsiasi terreno sotto
una direzione attiva e perspicace contribuirà più di tutto al
progresso dell' istruzione; la prima cosa perciò viene rac
comandata; l'altra attesa dallo zelo e dall' abilità di chi è
incaricato dell' istruzione.

Capitolo secondo.
Ammaestramento del soldato nel far uso del fucile
qual arma da punta.
CIstruzione nella scherma di bajonetta.)
L'ammaestramento del soldato nel far uso conveniente 967.
della bajonetta, oltre allo sparare, appartiene ad uno dei
rami d'istruzione i più importanti, e vuol essere coltivato
con tanto più di premura, in quanto che l'applicazione di
quest' arma non solo si presenta nel tiragliare, come p. e.
nel difendersi contro singoli soldati nemici a piedi od a ca
vallo, ma ben anco nell' ordine serrato dando l'assalto alle
posizioni nemiche, alle trincee ecc.
Tali combattimenti alla bajonetta sono ognor decisivi ed 968.
assicurano la vittoria a chi sa porli in opera con maggiore
risolutezza. Questa però si fonda principalmente sulla fidu
cia che il soldato ripone nella sua arma, e la fiducia nasce
unicamente, quando si saprà fargli acquistare la destrezza
necessaria nel maneggiarla ed infondergli la convinzione di
essere superiore al suo avversario nella pugna colla bajo
netta.
Da quanto finora si è detto, risulta chiaramente l'impor- 969.
tanza dell' addestrare il soldato in questa specie di combatti
mento; imperciocchè tale istruzione non solo ha per fine di
perfezionare il soldato nel far uso della sua arma, ma di
più offre un mezzo opportuno a destare in lui maggior co
raggio nei momenti i più decisivi della battaglia.
11
164

970. Siccome generalmente in guerra non trova utile appli


cazione se non ciò che è semplice, e siccome durante una
campagna vi rimane pochissimo tempo per addestrare le re
clute; l'istruzione quindi nella scherma di bajonetta sarà da
restringersi alle cose le più semplici e le più necessarie,
allontanandovi ogni artificio. Non devesi adunque avere già
per iscopo di fare della gente tanti maestri di scherma, ma
abbiasi in mira unicamente d'insegnar loro i colpi e le parate
di maggior bisogno per l'assalto e per la difesa, tal quale
lo sarebbe atto ad eseguire il soldato d'infanteria carico d'un
grave bagaglio e stanco dalla marcia.
971. L'istruzione primitiva va messa ad effetto senza fucile o
individualmente oppure a due od a tre soldati insieme. La
gente vi si presenta senz' armamento, vestita possibilmente
comoda e vien posta in ordinanza distante d' un passo
uomo da uomo. Quando tale istruzione sarà giunta ad un
grado soddisfacente, essa allora si continuerà col fucile
– ognora a bajonetta incannata – ed in seguito appena
coll' equipaggiamento completo.
972. Il metodo da osservarsi in questo ammaestramento è in
sostanza simile all'esercizio dei maneggi d'armi. Ogni mo
vimento ed ogni posizione sieno al soldato insegnati in det
taglio, dal medesimo ben adagio imitati, ed a crescente de
strezza soltanto, eseguiti rapidi e connessi i maneggi ed i
movimenti. In pari modo converrà subito nell'istruzione pri
mitiva col fucile, spiegare e dimostrare chiaramente al sol
dato l'applicazione di ciascun movimento; a tal fine l'istrut
tore nell' esercitare le parate si servirà d'un asta da scherma
colla quale, usando le debite precauzioni, farà cenno d'an
dare a fondo contro l'allievo, dapprima adagio poi rapida
mente, e gli ordinerà di parare il colpo pronto e vigoroso
nel modo insegnatogli. Per tal guisa il soldato potrà for
marsi un' idea giusta di quanto gli venne insegnato e rico–
noscerà così l'utilità di questo esercizio.
973. L'asta da scherma sia della lunghezza d'un fucile a
bajonetta incannata, e dalla parte superiore munita d'un
pomo elastico.
974. Siccome la velocità e la precisione sono i requisiti prin
cipali della scherma di bajonetta, ne segue, che dalla gente
perfettamente ammaestrata siano da eseguirsi pronti tutti i
tempi, e dall' istruttore accentate con forza le voci di co
mando.
975. Rimane qui pure stabilito per massima, di non tenere
lungamente il soldato nelle posizioni che gli riescono fati
cose, poichè altrimenti egli scemerebbe di forze e perde
rebbe ogni buona volontà per l'istruzione. L'istruttore lo
lasci perciò riposar sovente, e durante la spiegazione dei
165

maneggi, oppur quando nell' istruzione di parecchi soldati


si rechi da uno di essi onde correggergli la posizione, con
ceda agli altri colla voce: » Ruht! « Criposate!) di pren
dere una posizione più comoda, dalla quale al comando:
» Habt Acht - Cattenzione O si ricomporranno nella posi
zione di prima.
Dovendosi da una positura prescritta per la scherma di 976.
bajonetta passare immediatamente a quella stabilita per solito,
nell'istruzione senza fucile si comanderà: » Richt euch lº
(componetevi !), ed in quella col fucile: »Schul-tert!“
(portate l'armi!).

S ezi o nn e prima.
Istruzione senza fucile.

S. 78. Dell' istruzione individuale senza fucile.


Voci
di comando. Spiegazione.

I. Contro la fanteria.
Si premette che il soldato abbia impa- 977.
rato gli esercizi ginnastici accennati nel S. 60,
quindi ottenuta la scioltezza necessaria per
la scherma di bajonetta.
Antreten ! A questo avvertimento il soldato prende 978.
CIn rango O la solita posizione per lui prescritta.
Venendo istrutti parecchi soldati unita- 979.
mente, essi si collocano come già si disse
nell' introduzione, un passo distante l'uno
dall' altro.
Gegen In- L'avvertimento:, Gegen Infanterie“Ccon- 980.
fanterie - tro l'infanteria) si antepone al comando
steliuns! solo la prima volta, ma nel progresso dell'eser
(Control'in-cizio si comanda semplicemente: »stelluna
fanteria-in Cin posizione), al che va presa la posizione
posizione O bassa come segue.
Il soldato fa un mezzo giro a dritta, e 981.
senza distogliere il corpo dalla positura obbli- Piano
qua, posa a terra il piede sinistro per 12-14 | XI.
pollici direttamente avanti a sè, battendo il Fig.1.
suolo con un colpo breve e forte in modo da
essere sentito. Le ginocchia vanno piegate in
166

Voci
di comando. Spieg a 2 i o n e.
maniera che il destro sia perpendicolare alla i
- punta del piede, ed il sinistro lo sia alla
metà della parte anteriore del piede.
982.
L'imbusto rimane a piombo sulle anche, i
colla spalla destra alquanto rifiutata; la
testa elevata e lo sguardo fiso in avanti; il
braccio dritto pende naturalmente lungo il
corpo, la mano sinistra poggia sulla coscia
al di sopra del ginocchio col pugno semi
aperto e rivolto in su. Il peso del corpo gra
vita sul piede destro e nel cavo dell' anca.
Onde abituare il soldato a far gravitare il
corpo sul detto piede, l'istruttore comandi
spesso: »Erhebt den linken Fuss /* Calzate
il piede sinistro!); il piede sinistro allora
viene sollevato da terra per quasi due pollici e
tenuto così sin che segue il comando : -Stel
Iung ! “ Cin posizione!).
983. Questa è la così detta posizione bassa,
nella quale il soldato trovasi alla meglio co
perto e sicuro contro un soldato nemico d'in
fanteria. l
984. ApelI ! Il piede sinistro va alzato di un pollice
CInvito D incirca, e mediante un colpo vigoroso, breve
ed udibile, colla punta e col tallone riposto
egualmente a terra con moto di subitezza per
due volte consecutive. L'invito serve princi
palmente per accertarsi se il soldato tenga
veramente il peso del corpo sul piede destro,
e per tal fine va di sovente messo in pratica.
985. Avan – Conservando la posizione bassa, il piede
eirt ! sinistro vien portato innanzi per la lunghezza
CAvanzate!) di un piede, ed il destro segue questo movi
mento nell' istessa misura. In far ciò, i piedi
non sieno smossi dalla loro posizione primi
tiva, non alzate le punte dei piedi, non si
batta il suolo coi talloni, e si conservi cos
tantemente da un piede all' altro la distanza
di 12-14 pollici. Sul principio dell' istru
zione i piedi si porteranno innanzi ben ada
gio alle voci di comando : Eins! Zwei lº
Cuno due D, poscia con prestezza sempre
maggiore, sino a che il movimento dei me
desimi si confonda quasi in un tempo solo.
167

Voci
di comando.
Spieg a z io ne.
Ottenuto che s'abbia speditezza sufficiente,
i piedi saranno mossi celeremente un dopo
l'altro alla voce di: Eins! Cuno O; indi cessa
affatto tale numerazione e l'istruttore osser
verà soltanto che dopo ogni mossa dei piedi
in avanti si frapponga una piccola pausa,
affinchè i movimenti succedansi quasi a ri
prese.
In tal guisa ognor pronto a battersi fa 986.
d'uopo avvicinarsi all' avversario sino alla
distanza del colpo. -

I [alt! È da comandarsi all' istante in cui si 987.

(Alto !) pone a terra il piede sinistro; il destro vi si


unisce alla debita distanza, e col sinistro si
batte il suolo una sol volta in modo da sen
tirsi, ciocchè chiamasi il mezzo invito. Il
medesimo si presenta ancora in diversi movi
menti nel seguito dell' istruzione, e serve
per assicurarsi se il soldato lasci gravitare il
peso del corpo sul piede destro ogni volta
che prende posizione.
fieti- rirt ! Il piede dritto va portato indietro per la 98S.

CRetiratevi!) lunghezza d'un piede incirca, ed il sinistro lo


segue alla distanza stabilita. Del rimanente
valgono le stesse regole come per l'avanzare,
e l'istruttore avverta qui pure, che i piedi si
portino indietro colla voluta misura, onde i
talloni rimangono sempre alla distanza pre
l scritta l'uno dall' altro.
l
EIalt! Da comandarsi nel momento che il piede 989.
CAle!) destro va appoggiato a terra; il sinistro vi si
unisce alla distanza richiesta, facendo il
mezzo invito nel modo spiegato nel avanzare,
al comando di: » Halt /* Calto 'O
i Im Schnell - L'avanzar celere non è che una corsa 990.
schritt - moderata in avanti, e secondo le regole con
Aran – tenute nel S. 60, vuol essere eseguita sui
eirt! metatarsi dei piedi ed a ginocchia piegate.
| CIn passo Il piede destro si porta innanzi così che per
celere avan venga in linea colla punta del piede sinistro;
sate O questo si avanza per la giusta distanza ed
in tal guisa progrediscono ambedue sino al
comando di :
168

Voci
di comando. Spi e g a z io ne.
991. Halt ! Al che vien tosto ripresa la posizione
(Alto O bassa e fatto il mezzo invito.
992. Im Schnell Il ritirarsi in passo celere è una corsa
schritt – all' indietro ovvero a ritroso, e deve pure
Reti – rirt! mandarsi ad effetto sui metatarsi ed a ginoc
CIn passo chia piegate. A tal uopo viene ritirato il
celere riti piede sinistro finché riesca in una linea col
rate O tallone del piede destro, e questo va poscia
portato indietro per la debita distanza. In tal
guisa si prosegue a correre all' indietro sino
al comando di :
I H [alt! Il soldato si arresta all' istante, riprende
CAlto O la posizione bassa e fa il mezzo invito.
993. I tempi per avanzare o ritirare i piedi
possono da principio essere indicati colle
voci di: Eins! Zuei ! Cuno º due!), però non
prestezza ognor crescente; in seguito poi si
succedono senza dar voce alcuna.
994. Le volte servono onde girarsi pronta
mente verso un nemico che venga da un lato
od alle spalle, senza però togliere il corpo
dalla sua posizione difensiva. Per tal fine si
comanda:
995. Rechts ! – Alla voce di: Rechts Ca dritta) viene
Volt ! alzata la punta del piede destro, ed a quella
C Volta a di : »VoIt! “ Cvolta O, conservando la posi
dritta O zione bassa, fatto sul tallone di detto piede
il giro pel fianco dritto. Il piede sinistro che
promuove il giro premendo il metatarso con
tro il suolo, posto che sia dinanzi al destro
alla distanza voluta, fa il mezzo invito.
996, Links – Accade nello stesso modo come la volta
VoIt! a destra, facendo soltanto il giro a sinistra.
CVolta a
sinistra )
997. Rechts Questa non è che una volta doppia a
umkehrt / – dritta, per cui il metatarso del piede sinistro
VoIt! deve proporzionatamente premere il suolo con
(Volta dop - forza maggiore. La punta del piede destro
pia a dritta!) va sollevata all' avvertimento: Rechts-um
kehrt /
169

Voci
di comando. Spi e g az io n e.
Links
Si eseguisce la volta doppia a sinistra. 998.
umkehrt –
VoIt!
(Doppia
volta a si
nistra. O
Gerader All' avvertimento: » Gerader Stoss! “ 999,
Stoss / –
Ccolpo dritto D vien teso con forza il ginoc Piano
Einns !
chio dritto, ed il sinistro piegato all' innanzi
(Colpo drit in modo, che riesca verticale alla punta del Fig.2.
to! Uno D piede. Ambedue le mani a pugno mezzo
aperto vanno alzate a livello dell' anche, te
nendo la mano destra alquanto dietro l'anca
destra e la mano sinistra dinanzi la metà del
corpo. Al comando: » Eins lº Cuno D che
ne segue immediatamente, il braccio destro
a pugno stretto va spinto con forza orizzon
talmente innanzi, l'imbusto volto alquanto di
fronte, spingendo così in avanti anche la
spalla dritta. La mano sinistra abbandonando
la sua positura davanti la metà del corpo si
distende aperta alcun poco all' indietro. Nel
principio dell'istruzione il soldato rimane così
sino al comando: »stellungº (in posi
zione O, al quale riprenderà ancora la posi
|zione bassa e farà il mezzo invito. In seguito,
ciò succederà immediatamente a colpo fatto
senza attendervi comando alcuno.
Aus– fall!
Alla voce di: »Ausº le ginocchia e 1000.
CAffondo O le mani vanno atteggiate nell' istessa po
situra spiegata per il colpo dritto. Alla
voce di : »fall ! “ il piede sinistro va portato
direttamente in avanti per la lunghezza d'un
piede rimanendo il destro con tutta la pianta
immobile al suolo. Il braccio destro eseguisce
in pari tempo il colpo dritto nel modo ac
cennato nel Nr. 999 e la mano sinistra prende
pure la positura colà indicata. L'imbusto
riposa pressocchè perpendicolare sull' an
che, ed il peso del corpo gravita egual
mente su ambedue i piedi. L'occhio resta fiso
sull' avversario.
L'istruttore avverta qui che : il soldato 1001.
170

Voci
di comando. Spieg a z io n e.
si ponga a fondo in linea retta e non di
troppo; lasci gravitare il peso del corpo su
ambedue i piedi quindi conservi questo per
fettamente in equilibrio; che non smuova il
piede destro dal suo posto e distenda bene il
braccio dritto. Nel principio dell' istruzione
il soldato rimane nell' attitudine or ora indi
cata sino al comando di: »Stellung ! “ Cin
posizione O, ritirando allora nuovamente il
piede sinistro, facendo il mezzo invito e ri
prendendo la posizione bassa come di prescri
zione. In avvenire però riacquisterà egli tale
posizione tosto che abbia fatto il colpo, senza
aspettare comando alcuno, indi farà il mezzo
invito. In pari modo, l'istruttore pronuncierà
diviso il comando pel colpo sol da pricipio,
cresciuta però l'agilità del soldato lo profe
rirà unito e rapido, cosicchè l'andare a fon
do si eseguisca anche possibilmente presto
e pressocchè in un tempo solo.
1002. Doppelter Il doppio affondo è in sostanza simile al
Ausfall! – semplice, colla sola differenza che a quello è
AusfaIl l unito un passo celere. Il piede destro cioè, al
(Doppio comando: »Ausfallº si porta innanzi sino
affondo O alla punta del sinistro, indi appena avanzato
quest' ultimo, si eseguisce il colpo nel modo
conosciuto.
1003. Sprung All' avvertimento pel salto all' indietro
rickuvàrts! si abbassa il corpo, si piegan di molto le
– Eins! ginocchia, ed i talloni si alzano. Alla voce
(Salto all'in di: Eins! (uno O con islancio fa d'uopo
dietro l – eseguire il salto in addietro per due piedi
Uno O almeno, senza inclinare il corpo in avanti,
in una parola, senza smuoverlo dalla posi
zione dovuta. La discesa sia fatta sui me
tatarsi leggermente ed appena sensibile.
Ripresa la debita posizione va fatto il mezzo
invito. L'occhio resta fiso sull' avversario.
-
1004. Questo salto vien posto di sovente in
pratica dopo fatto il colpo, onde ritirarsi pre
sto fuor dei colpi dell' avversario. A tal uopo
si avverte: »Ausfall und Sprung riickucàrts! “
Caffondo e salto indietro!), poscia si co
171

Voci
di comando. Spieg a 2 io n e.
manda: Ausfali ! al che il soldato si pone
a fondo e salta indietro come di prescrizione.
Richt euch / A questo comando va ripresa la solita 1005.
CCompone posizione stabilita.
tevi O
II. Contro la cavalleria.

Gegen Ca Dalla solita posizione per porsi in rango, 1006.


il soldato senza voltare il piede destro lo
vallerie ! –
Stellung ! porta per un mezzo piede lateralmente a
dritta di dietro all' altro, rifiutando in uno la
spalla destra. Il peso della persona gravita
spl piede sinistro; le ginocchia restano na
turalmente tese e le braccia pendenti lungo
il corpo.
All' avvertimento pel salto vanno piegate 1007,
alquanto le ginocchia ed alzati i talloni onde
facilitare lo slancio.
Sprung Al comando: »Eins! “ Cuno O il soldato 1008.
rechts! – fa prontamente un passo lungo due piedi la
Eins! teralmente a dritta in avanti, trasportando in
CSalto a pari tempo il peso del corpo dal sinistro sul
dritta! Uno!) piede destro; e frattanto che quest' ultimo si
stacca da terra ed a lui s'unisce il piede sinistro,
il soldato con prestezza salta in avanti e la
teralmente a destra. Durante il salto va girato
il corpo a sinistra in addietro, cioè, verso
la parte dove si è preso lo slancio, e com
piuto il salto si ritorna ancora alla posizione
bassa, nella quale la punta del piede sinistro
sia rivolta verso il mentovato punto dello
slancio.
Questo salto adunque non è che un passo
doppio laterale eseguito celeremente a modo
di quello con cui si cambia il passo, e serve
per iscansare un cavaliere che in linea retta
si avanza all' assalto, e di guadagnare il suo
fianco sinistro siccome quello, dal quale
egli non può fare della sciabola che un uso
limitato. Il giro di corpo a sinistra in addie
tro unito al salto è necessario, a fine di
applicare ancora un colpo di bajonetta al ca
valiere che velocemente oltrepassa. Il salto
vuol essere eseguito rapidamente, con islan
172

Voci
di comando. Spi e g a z io ne.
cio vigoroso, sui metatarsi e quasi in un
tempo solo, avvertendo, di conservar debi
tamente il corpo in equilibrio. Questo salto
inoltre a norma delle circostanze può anche
effettuarsi da una posizione chinata, ovvero
accoccolata, rizzandosi cioè all' improvviso
in piedi e spaventando così il cavallo dell' av
versario.
1009. Caracollirt / Siccome un cavaliere esperto non attac
CCaracol cherà mai in linea retta un soldato d'infan
late D teria che lo attende pronto a battersi, ma
bensì lasciandolo a destra gli girerà attorno
in cerchi che sempre andranno diminuendosi;
ne viene, doversi insegnare al soldato che nel
caso ove per tal modo venisse assalito, egli
procuri di avvicinarsi possibilmente alla groppa
del cavallo, il punto più vantaggioso per lui,
perchè il più debole dell' inimico.
1010. A tal uopo serve il caracollare, ovvero
il correre in cerchio rinculando.
A fine di esercitare il caracollare,
l'istruttore farà correre il soldato in circolo
a sinistra in addietro.
1011. L'istruzione per la corsa retrograda è
contenuta nel Nr. 750. Tal movimento va in
cominciato col piede destro, il quale descrive
un quarto di circolo all' indietro, frattanto
che il sinistro, che trovasi internamente, lo
segue a passi più brevi; per tal guisa il
circolo andrà sempre più restringendosi, ed
il caracollante si avvicinerà ognora più alla
groppa del cavollo.
1012. Nella corsa a ritroso fa mestieri rifiutare
un poco la spalla sinistra, onde a montento
propizio poter più facilmente portare un colpo
al nemico. Lo sguardo resta di continuo fiso
sul centro del circolo, dove vuolsi immagi
nato l'avversario.
1013, I [alt ! Al comando: » Halt ! * Calto!) il soldato
(Alto O s'arresta e riprende la posizione bassa.
1014. Richt euch / Come al Nr. 1005.
(Compone
tevi !)
173

S ez io in e s e c o nn di a.
- -

Istruzione col fucile.


S. 79. Dell' istruzione individuale col fucile.
Voci
di comando. Spieg a 2 io n e.
I. Contro la fanteria.
Antreten ! A questo avvertimento il soldato prende 1015.
CIn rango O la solita posizione prescritta col fucile. Quando
vi fossero parecchi ad essere ammaestrati, essi
si porranno ad un passo distante l'uno dall'altro.
Gegen In La posizione del corpo è conosciuta dalla 1016.
fanterie ! spiegazione di cui i Nr. 981 e 982. Contempora
stel Mung! neamente al mezzo giro va portato il fucile nella
CContro l'in positura indicata nel primo movimento dell': »In
fanteria ! in die Balance « Cin bilancia l'arma); la mano
posizione ') destra cioè afferra il fucile al mancante del cal
cio, la sinistra lo impugna pienamente all'ul
tima fascetta, ed ambedue lo strappano verso
il basso per isbieco così, che la giuntura della
mano sinistra stia di sopra al ginocchio sinistro,
e che il pollice della mano dritta appoggi sulla
parte superiore della coscia destra. L'acciarino
è volto all'ingiù, la punta della bajonetta è
discosta da terra pressocchè d'una spanna.
Avan-cirt! Succede a tenore delle spiegazioni con 1017,
IIalt ! tenute nei Nri. 985 e 989. Il fucile rimane
Reti– rirt ! nella posizione prescritta.
IIalt!
CAvanzate !
Alto! Riti
rate! Alto!)
Im Schnell Giusta le regole contenute nei Nri. 990 1018,
-
schritt ! -- sino a 993, osservando solo, che la punta della
Avan-eirt! bajonetta viene alquanto alzata e diretta
IIalt! all' innanzi, onde facilitare la corsa ed im
Im Schnell pedire che la punta stessa tocchi il suolo.
schritt ! –
Reti – rirt!
Halt !
CIn passo ce
lere avanza
te! Alto / In
passo celere
ritirate!
Alt O
174

Voci
di comando, Sp i e g a 2 i o n e.
1019. Al comando: »Halt /« il fucile va tosto
riportato nella posizione prescritta.
1020. Rechts – Secondo l'istruzione compartita nel Nr.
VoIt! 995 sino al Nr. 998 e nel Nr. 1003, rimanendo
Links – il fucile nella posizione dovuta.
Volt! u.s.w.
Sprung
rickupàrts!
– Eins!
CVolta a de
stra! Volta a
sinistra!
62CC,

Salto all'in
dietro! Uno!)
1021. Gerader Il movimento col corpo è stato mentovato
Piano Stoss! – già nel Nr. 999. Il fucile, all' avvertimento
XIII. Eins! per dare il colpo, va portato in posizione
Fig.1. CColpo drit orizzontale, alzando cioè il pugno destro sin
to! Uno!) dietro l'anca, e dirigendo in avanti la punta
Fig.2. della bajonetta. Al comando: »Eins! “ Cuno!O,
distendendo il braccio destro, l'arma da que
sta positura va slanciata con forza contro il
petto dell' avversario.
1022. L'istruttore dovrà pormente che nel portare
il colpo, il braccio destro sia ben disteso. L'ac
ciarino resta rivolto all'ingiù. Nell'atto del
colpo la mano sinistra abbandona il suo posto
all' ultima fascetta, e l'antibraccio dritto
serve d'appoggio al piatto del calcio. Imme
diatamente a colpo fatto, il fucile va rapida
mente ritirato dalla mano destra, colla sini
stra impugnato di nuovo all' ultima fascetta
e riportato così nella posizione voluta.
1023. Aus-fall! L'affondo succede a norma dell'istru
CAffondo O zione data nel Nr. 1000, unendovi un colpo
da portarsi a senso della spiegazione sud
detta. Sintanto che il comando relativo viene
proferito diviso, alla sillaba di: »Aus! - il
fucile va portato nella posizione orizzontale
Piano come per fare il colpo dritto, ed all' altra di:
XIII. » fall!“, scagliato vigorosamente contro il
Fig.3. petto dell' avversario, portando in uno il piede
sinistro in avanti. L'istruttore qui pure deve
175

Voci
di comando. Spieg a 2 i on e.
far attenzione che il braccio destro ed il gi
nocchio destro sieno ben distesi, di più che
nell' andare a fondo l'arma non sia ritirata più
del bisogno, poiché altrimenti il colpo ver
rebbe ritardato. Egli badi inoltre che la punta
della bajonetta non venga lanciata più alta
del petto dell' avversario, cosa che da prin
cipio accadrà ben di sovente.
Compiuto il colpo va tosto ripresa la po 1024.
sizione prescritta.
Cresciuta la destrezza del soldato nel 1025.
porsi a fondo, il comando relativo non si pro
ferirà più diviso, ma bensì unito come già
si è menzionato; perciò i movimenti del por
tare il fucile in linea orizzontale e del tirare
il colpo, devono possibilmente accadere in un
tempo solo.
Di più il soldato devº essere istruito a 1026.
fare il salto in addietro immediatamente dopo
l'affondo, essendo questo il mezzo più ad
datto per sottrarsi al contracolpo del nemico,
caso cioè, che questi avesse parato il colpo
direttogli e volesse tirare un altro in risposta.
Per tal fine, come già si disse, si avverte
prima: »Ausfall und Sprung riickwärts! «
poscia si comanda: »Ausfall! « Caffondo
e salto indietro – affondo O
Doppelter Riguardo al movimento dei piedi e del 1027.
Ausfall! – corpo, valgono le regole stabilite nel Nr.
Ausfall! 1002, avvertendo qui solo, che nel momento
(Doppio in cui si pone a terra il piede dritto vicino
affondo I) al sinistro, il fucile vuol esser portato nella
positura prescritta per il colpo, e che avan
zando il piede sinistro sia tosto da eseguirsi
l'affondo. e

Il doppio affondo è il mezzo più oppor 1028.


tuno per raggiungere l'avversario che cele
remente fosse per ritirarsi.
Einfache Senza punto alterare la posizione del 1029.
Parade – corpo, il fucile viene alzato colla mano si Piano
Einns ! nistra e, stendendo il braccio sinistro, dato XIV.
CParata un colpo forte in avanti e lateralmente a Fig.1.
semplice! dritta così, che la bajonetta stia a livello
Uno O dell' occhio, la punta del calcio dinanzi l'an
1

Voci
di comando. Spiegazione.
ca destra e l' avambraccio” dritto posi sul
piatto del medesimo.
1030. Con tale parata viene deviato ogni colpo
di bajonetta, e l'arma dell'avversario quasi
strisciandola scagliata da parte. La condi
zione principale si è quella, d'insegnare in
pratica al soldato come debba far uso della
parata. Per tal fine converrà che l'istruttore
si munisca di un' asta da scherma, e collo
catosi dirimpetto al soldato, marchi un colpo
od un affondo, dovendo il soldato pararlo nel
modo suindicato.
1031. Immantinente dopo la parata segue per
regola e un colpo o un affondo; dovendosi
però riprendere la posizione, cosa che si pra
tica nel principio dell' istruzione, ciò si ef
fettua al comando: »stellung ! « Cin po
sizione!)
1032. Doppelte La parata doppia si pone in uso allor
Paradel – quando l'avversario marca soltanto il colpo,
Eims! facendo cioè una finta, e nel momento in cui
Zwei! ha indotto alla parata chi gli sta contro, tira
CParata tosto un altro colpo dalla parte interna.
doppia!
Uno/ Due D
1033. Alla voce di: » Eins! “ Cuno O si ese
guisce la parata semplice, ed all' altra di:
» Zwei! “ Cdue D, a fine di deviare il colpo
tirato dalla parte interna, si dà col fucile una
battuta lateralmente a sinistra ed in giù, gi
randolo per quanto si possa in modo che la
medesima riesca fatta colla canna. Contem
poraneamente alla parata » Zupeiº Cdue) il
soldato deve sempre eseguire il salto in ad
dietro, per sottrarsi più sicuramente al colpo
che l'avversario fosse per tirargli contro la
gamba, il quale è molto difficile a pararsi.
Dopo il salto in addietro va ripresa la posi
zione bassa, ed il soldato stesso trovando
occasione di applicare un colpo, egli potrà
farlo più opportunamente per mezzo di un
affondo doppio.
1034. A fine d'insegnare al soldato come debba
porre in pratica la parata doppia, l'istruttore
177

Voci
di comando. Spieg azione.
coll' asta da scherma tirerà un colpo imper
fetto contro di lui, ed avendolo così indotto
alla parata di: » Eins“ (uno), ne applicherà
un altro dalla parte interna, che il soldato
eviterà colla parata di: »Zuceis Cdue) e col
susseguente salto in addietro.
Schul – A questo comando l'arma va portata alla 1035.
tert! spalla sinistra e ripresa la solita prescritta
CPortate posizione.
l'arma O
II. Contro la Cavalleria.
1. Contro il cavaliere armato di sciabola.

Gegen den La posizione ne è nota dal Nr. 1006, e 1036.


Säbel ! – qui si rammenta ancora, che il peso del corpo Piano
stellung ! debba poggiare sul piede sinistro, onde po XIV.
CContro la tersi per la parte destra più facilmente e più Fig.3.
sciabola! In sollecitamente sottrarsi al cavaliere che s'a
posizione!) vanza all' attacco.
Il fucile stretto colla mano destra al 1037.
mancante del calcio e colla sinistra alla fascetta
inferiore, viene tenuto verticalmente dinanzi al
corpo così, che la punta della bajonetta stia
in alto, la canna guardi di fronte Cdell' archi
bugio a camera stia innanzi l'acciarino e
la canna lateralmente a dritta), che la mano
sinistra per una spanna sia discosta dalla
corrispondente spalla, e che la destra si trovi
precisamente davanti l'anca dritta.
Il soldato attende in questa posizione il 1038.
cavaliere che lo attacca. In verun caso però
tenga egli la punta della bajonetta contra il
petto del cavallo in corsa, imperciocchè egli
ferirà o fors' anche ucciderà il cavallo stesso
bensì, ma cadendo questo il soldato dal peso
potrebbe esser tratto a terra e quindi reso
inabile alla pugna. Egli procuri piùttosto di
evitare il cavallo, di acquistare il fianco si
nistro del cavaliere, siccome quello dove non
può far della sciabola che un uso ristretto, e
di rivolgere la sua bajonetta contro il cava e
liere medesimo, cosa che viene effettuata nel i
- modo seguente:

Regolam. d' Istruz. per l'Infant. 12


178

Voci
di comando. Spieg a 2 i o n e.
1039. Schlag und Il salto a dritta si eseguisce nella ma
Piano. XV. Sprung niera spiegata nei Nr. 1007 e 1008. Contempo
rechts! – raneamente a questo salto ed al vero nell'istan
Eins ! te in cui l'uomo si tira da banda col piede
(Percossa e destro, viene rapidamente teso il braccio
salto a drit sinistro e col fucile portato contro la testa
ta! Uno O del cavallo un colpo, il quale, ancorchè non
colpisca, servirà in qualche modo ad ispanrire
il cavallo, e dalla linea retta farlo saltare
dalla parte destra. .
1040. Auasfall! Immediatamente dopo il salto laterale,
Piano XVI. CAffondo !) il soldato eseguisce l'affondo nel modo co
nosciuto, dirigendo però la punta della bajo
netta verso i lombi del cavaliere che passa,
º ,
ciocchè si chiama l'affondo alto. Per tal fine,
nel momento in cui si effettua il salto, con
viene portare il fucile in una positura conve
niente all'affondo alto, tenerlo cioè in guisa,
che l'antibraccio sinistro posi sulla bocca
dello stomaco, ed il pugno destro si trovi di
dietro e più basso dell' anca.
1041. Dopo l'affondo viene ripresa ancora la
posizione bassa ed il fucile tenuto come lo
era immediatamente prima dello stesso.
1042. Il comando per l'affondo peraltro sarà
dato soltanto nell' istruzione primitiva; in
seguito poi, al comando: »Schlag undi
Sprung rechts! – Eins! (percossa e salto
a dritta – uno!) dovrà accadere il salto, la
percossa e l'affondo quasi tutto ad un tempo.
1043. Lo scopo del caracollare è di già men
Piano
Caracollirt!
(Caracol zionato nel Nr. 1009. Il fucile conserva in
XVII. ciò l'istessa positura suindicata, cioè quella
late!)
da prendersi immantinente prima dell' affondo
alto, e di tempo in tempo farà d'uopo mar
care dei colpi contro il cavaliere, onde in
durlo a delle parate false quindi a scoprirsi;
del che il soldato dovrà subito giovarsi por
tandogli un colpo vigoroso. Nell' istruzione
sarà accennato un tal momento mediante il
Piano comando :
2XVIII. IIalt !
1044. CAlto O Finalmente sarà da insegnarsi al soldato,
dover egli far sì, di rimaner sempre fuori
-
179

Voci
di comando. Sp i e g a 2 i o n e.
della portata dei colpi di sciabola, giacchè
la sua arma essendo più lunga di quella
dell' avversario, egli potrà sempre ferirlo
colla punta della bajonetta senza correr peri
colo di essere colpito da lui, colla sciabola di
molto più corta. Egli adunque, applicato che
abbia il colpo, faccia di tanto in tanto il
salto in addietro.
Schultert ! Vedi il Nr. 1035. 1045.
CPortate
l'arma O 2. Contro il cavaliere armato di lancia.
La posizione del corpo è simile a quella i 046.
Gegen die
Lanze! contro il cavaliere armato di sciabola, eccet Piano
stellung ! tocchè la spalla destra devº essere rifiutata XIX.
CContro la un po' di più, ed il peso del corpo gravitare Fig.
lancia / In sul piede dritto, poichè qui non si tratta, 1. 2.
posizione!) come contro il cavaliere armato di sciabola,
di acquistare il suo fianco sinistro, ma fa
d'uopo bensì di potervi acquistare la parte
destra , onde parare la lancia dalla destra
verso la sinistra, la qual cosa non può effet
tuarsi colla forza necessaria, qualora il peso
del corpo non riposi sul piede dritto.
Il fucile vien tenuto in un modo affatto 1047,
diverso dalla posizione contro la sciabola,
vale a dire, colla punta della bajonetta ri
volta in giù così, che la mano destra che
impugna il mancante del calcio si trovi dis
tante per una spanna lateralmente dall' oc
chio destro, e la sinistra, che tiene il fucile
tra la fascetta inferiore e media, stia per due
spanne davanti all' anca dritta. Guardata di
fronte la posizione del soldato, la canna si
presenti rivolta all' indentro, cioè verso il
fianco sinistro, onde in tale direzione poter
effettuare colla canna la susseguente parata
della lancia. -

Sia la faccia affatto scoperta e lo sgardo


costantemente fiso sulla punta della lancia.
Dalla posizione suddescritta, volgendo 1048.
l'imbusto lievemente a sinistra e spingendo in
pari tempo il fucile dall' istessa parte, viene º º
parato ogni colpo di lancia nel mº seguente:
1?
180

Voci
di comando. Spi e g a z io n e.
1049. Die Lanze Volgendo con prestezza l'imbusto a si
Piano parirt ! – nistra, il fucile dalla sua positura viene con
Eins! ambedue le mani spinto con vigore dalla
Fig.3. CParate la parte sinistra, ed in pari tempo disteso
lancia/ l'avambraccio sinistro in avanti e lateralmente
Uno O a sinistra per modo, che la punta della ba
jonetta stia distante da terra pressocchè due
piedi. Il peso del corpo passa in quest'istante
sul piede sinistro, mentre che il tallone de
stro si solleva per esser pronto a fare un
passo.
1050. Erhebt die La lancia parata nella maniera suddes
Piano Lanzel – critta, va ora con subitezza di moto alzata
XXI. Zvei! al di sopra del proprio capo, distendendo
Fig.1. CAlzate la in su affatto il braccio sinistro, e moderata
lancia / mente il destro, onde il fucile venga a stare
Due O per isbieco, vale a dire colla punta della
bajonetta alquanto elevata. Contemporanea
mente all' alzar della lancia, il soldato deve
con prestezza avvicinarsi al cavaliere e pos
sibilmente così, che pervenga sul suo fianco
destro; per cui sortendo col piede dritto farà
egli alcuni passi (nell'istruzione quattro pic
coli), indi al comando:
Piano Voltirt / – Dando col fucile un colpo dalla sinistra
IlDrei! verso la dritta, volgendo in pari tempo il
Fig.2. CVoltate / corpo (volta) verso il cavaliere, getterà con
Tre D vigore la lancia da parte, e riprendendo poscia
la posizione voluta prima dell' affondo alto,
al comando:
Piano Ausfall ! Effettuerà l'affondo stesso colla mag
Vier! giore velocità possibile.
riga. CAffondo !
Quattro O
Dipende dalle circostanze, ovvero dalla
maniera con cui l'avversario dà l'assalto, se
il soldato nell' avanzare debba muoversi o
verso la parte dritta o verso la sinistra. In
ogni caso però egli deve cercare d'acquistare
il fianco destro del cavaliere, poichè da tal
parte questo non può fare che un uso limi
tato della sua arma lunga.
1051. Finalmente per un caso di eccezione,
ove la parata » Eins* (uno) fosse riuscita
181

Voci
di comando. Spieg a z io n e.
imperfetta, oppure non fosse eseguita in
tempo, e l'avversario profittando della sco
perta volesse portar un colpo di lancia dalla
parte interna (destra) ; a fine di pararlo ba
sterà, che il soldato ritorni prontamente col
fucile e col corpo nella posizione primitiva.
Il destro schermitore alzando allora rapida
mente la mano sinistra, colla canna del fucile
potrà impadronirsi della lancia dalla parte in
terna, gettarla poscia con forza dalla dritta
verso la sinistra ed eseguire l'affondo. Lo
schermitore meno agile però dovrà conten
tarsi della parata compiuta.

I quattro tempi sopra menzionati per la difesa contro 1052.


la lancia si pongono ad effetto partitamente alla voce di co
mando soltanto nell'istruzione primitiva; più tardi succedono
essi, previo avvertimento per la parata, dietro la semplice nu
merazione; finalmente acquistato chi abbia il soldato una per
fetta agilità, essi si eseguiranno senza punto numerarli,
connessi e rapidamente consecutivi al comando: » Die Lanze –
parirt ! - Oparate la lancia O
A fine d'insegnare in pratica al soldato la difesa contro 1053.
la lancia, perchè vi ottenga la destrezza necessaria Cgua
lora non vi fosse occasione d'intraprendere l'esercizio colla
vera cavalleria), farà mestieri che l'istruttore si provegga
di un' asta fatta a guisa di lancia, e postosi sopra una panca
od altro oggetto elevato, da lì tiri un colpo al soldato che in
distanza conveniente dovrà trovarsi ora a dritta ed ora a
sinistra; il soldato poi nel modo insegnatogli pari la lancia,
ed avvicinandosi or dall' una or dall' altra parte celeremente
all'istruttore, alzi la medesima, la getti da parte e marchi l'affondo.
Egli è impossibile il poter stabilire con precisione quanti 1054.
passi p. e. debban farsi nell' alzare la lancia, come pure, se
in tale momento il soldato abbiasi d'avanzare piùttosto per la
dritta che per la sinistra, dipendendo ciò nel vero combatti
mento dalla maniera tanto variata ed impossibile a prevedersi,
con cui l'avversario s'appressa e fa i suoi movimenti; però
fa d'uopo rimetter sempre il modo di agire in proposito al
proprio discernimento del soldato. Le regole finora toccate
sono per conseguenza piùttosto un'istruzione generale, che
promuove la destrezza del soldato nel difendersi contro la
lancia, anzichè una massima stabile e calcolata per tutti gli i
182

accidenti immaginabili della lotta. In ogni caso però converrà


imprimer bene al soldato : dover egli prima di tutto cercar di
scansare sollecitamente il cavallo dell' avversario che lo
attacca, e ciò possibilmente in modo da pervenire dalla
parte destra del medesimo; dover inoltre rivolgere incessan
temente lo sguardo sulla punta della lancia; di alzar questa
col fucile, ed a parata compiuta di accostarsi all'avversario
ed in ispecie alla groppa del cavallo quanto più presto possa;
finalmente gettar vigorosamente la lancia da parte, ed im
mantinente dopo, applicare il colpo. Nel combattimento con
tro la lancia, portato che s'abbia il colpo, per regola non
si eseguisce salto alcuno indietro; imperciocchè quanto più
si è vicini all' avversario, tanto meno s'ha da temere la
sua arma lunga.
Finalmente conviene far avvertito il soldato che egli
prenda posizione contro la lancia sempre nell' ultimo mo
mento, quando cioè il cavaliere si sia di già avvicinato sino
alla portata del colpo; poichè il rimanere a lungo in tale
posizione stancherebbe di troppo.
Un soldato d'infanteria destro, risoluto e confidente
nella sua arma, osservando queste regole generali trionferà
sempre contro ogni lanciere; di cui l'esperienza tratta dalle
passate guerre ne somministra prove sufficienti.

S. 80. Della difesa contro diversi uomini di cavalleria.


1057. Tosto che il soldato sia bastantemente addestrato nel
difendersi contro un cavaliere solo, converrà insegnargli
come debba contenersi quando venga assalito contempora
neamente da parecchi soldati di cavalleria.
1058. Il soldato che ad un tratto si vedesse attaccato da due
cavalieri e non potendosi riparare dietro a qualche oggetto
di terreno, dovrà andar contro ad uno di essi; poichè
l'avanzarsi franco ed ardito produce in simili casi sempre il
miglior effetto. Essendosi avvicinato abbastanza a questo
tale, egli cercherà di guadagnar tosto il suo fianco sinistro,
caso che fosse armato di sciabola, ed approfitterà pronta
mente di ogni momento propizio a ferirlo, dirigendo a pre
ferenza i suoi colpi verso i lombi, verso il petto od il basso
ventre, e trattandosi d'un corazziere, verso l'anguinaglia o
l'ascella. Messo ch' egli abbia fuor di combattimento l'uno
dei due cavalieri, non gli riescirà difficile a disfarsi anche
del secondo.
In tale incontro rimane però regola principale, dover il
soldato riserbar il tiro nella canna più a lungo che sia pos
sibile, e di non far fuoco se non quando vede quasi la cer
tezza di poter colpire.
1060. Volendo un soldato di fanteria addescare un cavaliere a
cui manca il coraggio d'avvicinarsi, egli farà vista di voler
183

appena caricar la sua arma, e quando l'altro così ingannato


si avanza, gli farà fuoco addosso a breve distanza, per
colpirlo con maggiore certezza.
La mira principale del soldato di fanteria dev' esser 1061.
quella, di por fine al più presto possibile ad un tal genere
di combattimento; poichè egli molto più facilmente si stanca
e corre allora assai più pericolo del suo avversario.
Del resto s'intende da per sè, che il soldato debba gio- 1062.
varsi a propria difesa di ogni oggetto favorevole del ter
reno; e protetto sol per poco da tali accidenti egli potrà
opporre la resistenza la più pertinace anche a diversi cava
lieri, premesso bene che non gli manchi nè presenza di spi
rito, nè risolutezza, nè l'agilità necessaria.

S. 81. Del vibrare e palleggiare.


Il vibrare ed il palleggiare hanno per iscopo d'insegnare 1063.
al soldato a tirare dei colpi, ovvero, a porsi affondo con
forza e destrezza. A tal uopo viene attaccato penzoloni ad
un cordone una palla del diametro di 4-6 pollici in guisa,
che possa essere alzata a piacimento quanto comporta
l'altezza del petto d'un uomo a piedi od a cavallo. La
palla è coperta di pelle, di traliccio o di tela, riempita di
pe, o o di stoppa, e perchè sia di maggior durata potrà
essere, reticolata con fil di ferro. Nell' interno di essa vien
posto un grave di piombo, onde darle maggior peso ed im
pedire perciò che traballi di troppo. Dalla parte superiore
trovasi assicurato un anello di fil di ferro, per mezzo del
quale la palla viene appesa ad un uncino di cui è munito il
cordone suddetto. Il modo più addatto di assicurare quest ul
timo dipende dalle circostanze locali, e non richiede alcuna
spiegazione o prescrizione particolare.
Alla distanza di 9 piedi da questa palla va tracciata 1064
una linea sul terreno. Essa indica il posto, dove il soldato
nella prima istruzione del palleggiare debba porre il piede
destro, prendendo la posizione prescritta colla fronte rivolta
verso la palla. Prima di eseguire l'affondo dovrà egli con
ambedue le mani vibrare alcune volte il fucile innanzi ed
indietro in guisa tale, che la punta della bajonetta sia di
retta contro la palla. Persuaso egli di aver ottenuta questa
direzione, farà tosto l'affondo nel modo già insegnato e cer
cherà di colpire colla punta della bajonetta il centro della
palla. Rimbalzando questa a colpo ricevuto in linea retta,
egli è segno che fu colta bene, all' incontro se cede in
linea obbliqua non sarà stata colpita nel centro. Regola prin
cipale resta quella che il soldato dopo l'affondo ripigli tosto
la posizione prescritta e salti indietro.
184 -

1065. Siccome può avvenir facilmente che un soldato non an


cora ben destro lasci cadere al suolo la punta della bajo -
netta dopo di aver portato il colpo, e perciò rechi del danno
al fucile, sarà ben fatto quando da principio tra la palla e
la linea tracciata sul suolo, si ponga una specie di barriera
impagliata, alta due piedi e mezzo, oppure alla stessa
altezza vi si tenda una corda, sulla quale nel caso di cui
si tratta, il fucile troverà un sostegno che impedirà ch' esso
cada a terra.
1066. Acquistato ch abbia il soldato sufficiente abilità nel
colpire la palla di piede fermo, non solo all' altezza ordinaria
del petto di un soldato di fanteria, ma ben anco a quella di
un cavaliere, dovrà egli imparare a far altrettanto senza
vibrare il fucile, ed in seguito anche avanzandosi a passo
celere attenendosi sempre alla regola di fare il salto in -
dietro dopo l'affondo, eccetto il caso che sia supposto por
tar il colpo contro un lanciere.
1067. Questº esercizio va posto in esecuzione uomo per uomo,
senza voce di comando e secondo il proprio giudizio del soldato.

S. 82. Degli esercizi co' soldati già istrutti.


1068. Allorquando il soldato avrà appreso i separati movimenti
e maneggi della scherma di bajonetta, dovrà essere eserci
tato nell'eseguirne diversi congiuntamente; come gli possono
occorrere in un vero combattimento, come sarebbero a ca
gion d'esempio: fare il salto indietro immantinente dopo
l'affondo, portare un colpo dopo una parata semplice ecc.
1069. A tal uopo converrà prima avvisare i maneggi che de
vono eseguirsi consecutivamente, poi a norma della pre
scrizione accennar col comando quello con cui debba si inco
minciare; oppure di ripetere un' altra volta tale movimento,
e pel principio dell' esecuzione comandar poi con forza:
» Eins! « Cuno O
1070. Riguardo alla composizione conveniente dei diversi mo
vimenti e maneggi della scherma di bajonetta, servono di
esempio i comandi seguenti:

Contro soldati di fanteria.


1. » Gegen Infanterie! – stellung! « CContro l'in
fanteria ! In posizione !).
2. »Ausfall und Sprung riickupàrts ! – AusfalI! «
CAffondo e salto indietro / – Affondo D
3. »Doppelter Ausſall und Sprung riickwarts / – Dop
pelter Ausſall – Eins! “ (Doppio affondo e salto addietro!
– Doppio affondo – Uno D.
4. » Einfache Parade und gerader Stoss! – Einfa che
Parade – Eins! “ (Parata semplice e colpo dritto! – Pa
rata semplice – Uno ).
185

5. - Doppelte Parade, doppelter Ausfall und Sprung i


rückucàrts / Doppelle Parade – Eins! Zvvei! « CParata
doppia, doppio affondo e salto in addieto. Parata doppia
– Uno! Due O.
- 6. » Einfache Parade, Volt rechts und Ausfall! –
Einfache Parade – Eins!“ (Parata semplice, volta a
dritta e affondo ! – Parata semplice – Uno !).
7. » Einfachc Parade, Volt rechts, im Schnellschritt
avancirt, Ausfall und Sprung ruckwärts ! – Einfache
Parade – Eins! “ CParata semplice, volta a dritta, avan
zare in passo celere, affondo e salto indietro! – Parata
semplice – Uno O.
8. » Einfache Parade, Sprung riickucàrts, im Schnell
schritt retirirt, Halt und doppelter Ausfall ' – Einfache
Parade – Eins ! - CParata semplice, salto indietro, ri
tirare a passo celere, alto e affondo doppio ! – Parata sem
plice – Uno!).
Contro il cavaliere armato di sciabola.

1. » Gegen den Säbel – Stellung ! “ (Contro la scia- 1071.


bola – In posizione O.
2. » Schlag und Sprung rechts, Ausfall und Sprung
rickwärts / – Schlag und Sprung rechts – Eins! “ CPer
cossa e salto a dritta, affondo e salto indietro! – Percossa
e salto a dritta – Uno O.
3. » Schlag und Sprung rechts, im Schnellschritt avan
cirt, doppelter Ausfalt und Sprung riickwärts! – Schlag
und Sprung rechts / Eims º CPercossa e salto a dritta,
avanzare in passo celere, affondo doppio e salto indietro l
– Percossa e salto a dritta – Uno D. -

4. »Caracollirt, Halt, Ausfall und Sprung riickwärts!


– Caracollirt – Eins! “ CCaracollate, alto, affondo e
salto indietro! – Caracollate – Uno D.
contro il cavaliere armato di lancia. e

1. » Gegen di Lanze – steliusnag! “ (Contro la lan- 1072.


cia – In posizione 'O.
2. » Die Lanze – parirt! « CParate la lancia O
(tutti quattro i tempi).
3. » Die Lanze parirt, in die Stellung, die Lanze links
schleudern und Ausfall! – Die Lanze parirt – Eins ! -
(Parate la lancia, in posizione, gettar la lancia a sinistra
e affondo ! – Parate la lancia – Uno ).
In questi esercizi farà d'uopo istruire la gente, dover 1073.
essa riprendere la posizione e fare il mezzo invito ogni qual
volta abbia compiuto uno dei succitati movimenti composti.
186

1074. Allorquando l'istruzione individuale del soldati sarà a sod


disfazione progredita, potranno intraprendersi gli esercizi
nel rango, per cui si porrà come è noto, un uomo distante
un passo dall' altro. In tal caso però dovranno ommettersi
le volte, il caracollare e tutti gli esercizi contro la cavalle
ria; imperciocchè le prime non possono eseguirsi per il poco
spazio che divide la gente, e gli altri per le loro particola
rità non insegnarsi che individualmente. Dovendo però i sol
dati di un rango fare degli esercizi che contengono le volte,
come pure gli altri contro la cavalleria; l'istruttore comanderà
il giro pel fianco sinistro, e poi ad uno ad uno farà eseguire la
percossa ed il solto a dritta, il caracollare, le parate contro
la lancia, le volte o qualsiasi altro movimento composto.
1075. Nei casi dove un superiore di grado maggiore volesse
al momento accertarsi dei progressi fatti nell'istruzione della
scherma di bajonetta, potrà esservi destinato anco un riparto
formato sopra tre ranghi. Per tal fine al comando: »Glieder
auf doppelte Distanz vorwärts bſnen ! – Marsein! “ Ca
doppia distanza in avanti aprite i ranghi, marcia!), il
primo rango farà 8, il secondo rango 4 passi direttamente in
avanti fermandosi dopo l'ultimo passo. Indi a tenore del
Nr. 931 segue il comando: » Rechts und links diffnet –
eueh! * Ca dritta e sinistra apritevi!), e quando la gente avrà
preso la debita distanza, l'esercizio si porrà ad effetto unita
mente con tutti e tre i ranghi nel modo suaccennato per un rango
solo. Finita che sia la scherma di bajonetta vien comandato:
» Links und rechts schliesst – euela! - Ca sinistra e dritta
chiudetevi!) e finalmente: » Gliederschliessen – Marscia! “
Cchiudere i ranghi – marcia O, al che il secondo rango
farà 4, ed il terzo rango 8 passi.
1076. Infine convien rammentar ancora, che l'esercizio nella
scherma di bajonetta non sia punto da eseguirsi macchinal
mente come i maneggi d'armi, nè sia da trattarsi come un
puro oggetto di produzione; ma bensì far comprendere e
dimostrar in pratica a ciascun soldato lo scopo e l'applica
zione dei diversi movimenti, poichè in caso contrario, l'istru
zione rimarrebbe senza successo alcuno.
PARTE TERZA
Posizione ed esercizio degli ufficiali superiori e
subalterni colla sciabola.

S. 83. Della posizione e dell' esercizio colla sciabola


degli ufficiali superiori a cavallo.

Tempi

Per comandare la truppa, sia essa sortita col 1077.


- - - fucile o no, l'ufficiale superiore sguaina ognor la
sciabola. -

L'impugnatura della sciabola vien tenuta in 1078.


mezzo dal pollice, indice e medio della mano de
stra, e le altre due dita riposano di dietro all'im
pugnatura stessa.
Il pomo della sciabola posa sulla coscia dritta 1079.
in guisa, che la lama stia direttamente in su e
distante una spanna dalla destra.
Dei saluti.

Siccome gli ufficiali superiori nell' accogliere 1080.


un superiore trovansi sempre dinanzi la fronte, ne
segue, ch' essi devono fare il saluto a chiunque
sia maggiore in grado.
Il saluto dinanzi la Famiglia Imperiale, s'in 1081.
comincia sì di piede fermo che in marcia alla dis
tanza di 15 passi, e alzando ed abbassando la scia
bola per tre volte, e frapponendovi da un tempo
all' altro una pausa tanto lunga che adagio si
possa contare: uno, due, vien posto ad effetto nel
modo seguente.
La sciabola va alzata e girata colla mano 1082.
destra in modo, che l'impugnatura venga dinanzi
la parte sinistra del petto, la lama stia dritta in
alto, e l'elsa guardi a sinistra. Il pollice poggia
ritto in su internamente all' impugnatura ed il go
mito rimane chiuso al corpo.
A braccio naturalmente disteso vien portata 1083.
la sciabola dalla parte destra per modo, che l'elsa
sia rivolta verso la coscia e distante dalla mede
188

Tempi

sima per la larghezza della mano, e la punta sia


totalmente abbassata.
1084. La sciabola vien alzata dinanzi la parte sini
stra del petto come al primo tempo;
abbassata come al secondo;

1085.
; alzata come al primo;
abbassata come al secondo.
L'ufficiale superiore tiene in tale posizione la
sciabola calata sin tanto che la persona della Fa
miglia Imperiale gli sia passata davanti, oppure
sin ch'egli l'abbia accompagnata lungo la fronte
e ricevuto i di lei ordini.
1086. Per rimettersi : a

La sciabola viene alzata dinanzi la parte sini


stra del petto come al primo tempo e e

riportata al fianco destro nella prescritta po


l sizione.
1087. In tal guisa converrà rimettersi dopo ogni sa
luto. Dinanzi al Santissimo, si prende la posizione
per la preghiera, vale a dire: si eseguisce il pri
mo e secondo tempo del saluto dinanzi la Famiglia
Imperiale, comandando alla truppa, caso che fosse
in marcia, di far fronte e di porsi o d'inginoc
chiarsi per la preghiera.
1088. Il saluto davanti al Ministro di Guerra, da
vanti ai Marescialli, ai Comandanti d'Armata e
di Corpi d'Armata, s'incomincia tanto di piede
fermo che in marcia alla distanza di sei passi e si
effettua in due tempi nel modo stesso come il primo
e secondo tempo del saluto dinanzi alla Famiglia
Imperiale, colla sola differenza, che la punta della
sciabola non vien abbassata di tanto, ma tenuta
distante dalla punta del piede destro per la lar
ghezza della mano. L'accompagnamento lungo la
fronte si fa pure colla sciabola calata, nè si passa
a rimettersi, finchè non se n'abbia ricevuto l'ordine.
1089. Il saluto comune, cioè quello da farsi a
qualunque altro generale, sì di piè fermo che in
marcia succede nello stesso modo ed alla stessa
distanza come dinanzi al ministro di guerra, osser
vando solo che la sciabola nel secondo tempo va
tenuta Oriº;2:0ntale.
1090. L'ufficiale superiore rimane in tale posizione,
sin che il generale gli sia passato davanti, oppure
189

Tempi

sin ch'egli lo abbia accompagnato lungo la fronte


e ricevuto i suoi ordini.
Dinanzi ad un ufficiale superiore di rango 1091.
maggiore, il saluto si fa in egual modo, avver
tendo che immediatamente dopo il saluto bisogna
rimettersi, ed in tale posizione accompagnar anche
il superiore. Per ricevere gli ordini va di nuovo
fatto il saluto, poscia riportata la sciabola nella
prescritta posizione al fianco destro.

Della posizione per la preghiera.


Come il primo e secondo tempo pel saluto 1092.
davanti alla Famiglia Imperiale, e così pure il
rimettersi.

Della posizione pel giuramento.


Dopo che l'ufficiale superiore avrà comandato 1093.
alla truppa di mettersi in posizione per giurare,
egli stesso ringuaina la sciabola, si cava il guanto
dalla mano destra, e levatasi la copertura del capo
la ripone nella mano sinistra che la tiene stretta
col pollice ed indice, indi alza la mano dritta
giusta le regole già note.
Dopo il giuramento egli si copre, rimette il 1094.
guanto, snuda la sciabola e comanda alla truppa
di rimettere il giaco o il berettone da grana
tiere ecc.

Della posizione e dell' esercizio degl ajutanti di


reggimento e di battaglione a cavallo.
Gli aiutanti di reggimento o di battaglione 1095.
non snudano mai la sciabola se non che per pro
pria difesa in faccia al nemico. La mano dritta
colle dita chiuse vien poggiata per isbieco in su
sulla parte superiore della coscia in modo, che il
pollice riposi superiormente al nodo dell' indice,
il mignolo sulla cucitura dei calzoni ed il gomito
sia alquanto ritirato.
Del saluto.

In ogni sortita colla truppa gli ajutanti, onde 1096,


fare il saluto a qualunque superiore senza diffe
renza di rango, prendono semplicemente, la posi
zione prescritta, del resto levano per tal fine la
190

Tempi

mano destra, giusta le regole, alla copertura


del capo.

Della posizione per la preghiera.


1097. La mano destra vien alzata alla visiera della
copertura del capo. - -

Della posizione pel giuramento.


1098. Secondo che venne prescritto per l'ufficiale
superiore.

S. 84. Della posizione e dell' esercizio degli


ufficiali subalterni colla sciabola.

1099. La posizione dell' ufficiale è quella stessa del


soldato senza fucile, ed è pure eguale il saluto
ch' egli in servizio di piede fermo deve prestare a
sciabola infoderata. Fuori di servizio osserva egli
le norme vigenti in proposito nel regolamento di
servizio.
1100. L'ufficiale tiene stretta la sciabola, la giun
|tura della mano alquanto piegata, col pollice ed
indice al fianco destro in maniera, che le punte
di queste dita si tocchino, le altre però restino
attaccate all' indice ed all'impugnatura. Il mar
gine interno della guardia tocca la coscia. L'im
pugnatura va ritirata di tanto, che la lama stia
dritta in su e la costa riposi sulla spalla.
1101. In questa posizione l'ufficiale porta la scia
bola, sia la truppa sortita col fucile o no, sia qual
comandante o in fila e rango, sia nell' accogliere
un superiore, nel passare la truppa in rivista, nel
difilare e finalmente prima di eseguire qualunque
maneggio colla sciabola. -

1102. Durante l'esercizio però e nell'altre occasioni


non espressamente mentovate, gli è concesso a
maggior comodo di portare la sciabola nel modo
seguente. Il pollice ed indice serrano la parte su
periore del guardamano, il pomo riposa nel cavo
della mano e la costa della lama alla spalla. Il
,i braccio destro è disteso con naturalezza, il gomito
- :
chiuso al corpo, l' orlo interno della guardia in
tale posizione tocca la coscia. Nella marcia il
braccio non deve muoversi. -
191

Tempi

Del saluto.

L'ufficiale non saluta se non quando si trovi o 1103.


di piede fermo o in marcia qual comandante dinanzi
ad una truppa sortita. -

Il saluto davanti alla Famiglia Imperiale, sì 1104.


di piè fermo che in marcia, s'incomincia alla dis
tanza di 15 passi. Salutando di piè fermo, si trat
tengono i tempi così, che dall' uno all' altro si
possa contar adagio: uno, due. Nella marcia però,
il primo tempo va eseguito nel momento in cui
s'avanza il piede sinistro, gli altri tempi seguono
poi ogni qualvolta il detto piede si porta innanzi,
così che fra ciascun tempo si frappongano due bat
tute della cadenza di marcia.
Il saluto di piede fermo dinanzi alla Famiglia 1105.
Imperiale si eseguisce nel modo seguente:
Come il primo tempo del saluto dell' ufficiale
superiore d'avanti alla Famiglia Imperiale.
La sciabola, a braccio naturalmente disteso
viene abbassata dalla parte destra così, che il
guardamano tocchi la parte superiore della coscia
e la punta della lama sia distante una spanna da
terra. -

3 La sciabola vien levata dinanzi la parte sini


stra del petto come nel primo tempo.
Calata come nel secondo tempo.
Levata come nel primo tempo.

; Calata come nel secondo tempo.


La mano sinistra va portata alla visiera della
copertura del capo giusta le regole stabilite pel
soldato, quando presta il saluto senza fucile.
In tale posizione rimane l'ufficiale sin tanto, 1106.
che il personaggio della Famiglia Imperiale lo abbia
oltrepassato di 9 passi.
Per rimettersi: 1107.
La mano sinistra vien calata al fianco.
La sciabola alzata dinanzi alla parte sinistra
del petto e
Riportata ancora al fianco destro nella posi
zione primitiva.
Davanti al Santissimo, l'ufficiale si metterà in 1108.
posizione per la preghiera, comandando alla truppa,
n
192

Tempi

se fosse in marcia, di far fronte e di porsi o d'in


ginocchiarsi alla preghiera.
1109. Il saluto dinanzi al Ministro di Guerra, di
nanzi ai Marescialli, ai Comandanti d'Armata e
di Corpi d'Armata, sì di piede fermo che in mar
cia, va incominciato alla distanza di 6 passi ed
effettuato come segue:
Come dinanzi alla Famiglia Imperiale, però
abbassando la sciabola per una volta sola e
senza levare la mano sinistra alla visiera.
1110. Per ricomporsi fa d'uopo osservare quanto fu
insegnato pel secondo e terzo tempo del saluto
davanti alla Famiglia Imperiale, e si eseguisce
pure alla distanza di sei passi.
1111. L'ordinario saluto davanti ad ogni superiore,
accade nel modo istesso ed all'istessa distanza come
dinanzi al Ministro di Guerra, abbassando la punta
della sciabola sol quanto basti perchè la lama
riesca orizzontale.
1112. Per rimettersi, come dopo il saluto dinanzi al
Ministro di Guerra.
1113. Del rimanente l'ufficiale accompagnando la
Famiglia Imperiale lungo la fronte, dove ciò gli
spetta qual comandante della truppa sortita; rice
vendo i di lei ordini, come pure seguendo dei Ge
nerali ed altri personaggi di grado maggiore os
serva le norme stabilite pel ufficiale superiore.

Del mettersi alla preghiera.


1114. La sciabola col taglio rivolto in dentro vien
abbassata al fianco destro in modo, che la punta
sia discosta da terra per una spanna; la mano si
nistra vien levata alla visiera.
1115. Per rimettersi si riportano e la sciabola e la
mano sinistra alla preseritta posizione.

Dell' inginocchiarsi per la preghiera.


1116. L' inginocchiarsi per la preghiera e lo sco
prirsi si eseguiscono dall' ufficiale nel modo pre
scritto pel soldato, eccetto che quegli nel primo
tempo cala la sciabola così, che il taglio sia rivolto
a sinistra in dentro e la punta sollevata dal suolo
una spanna. Al comando: »Auf vom Gebetº Cin
piede) l'ufficiale, riportando nell' ultimo tempo la
193

Tempi

sciabola ancora al fianco destro, si rizza in piedi


giusta le regole indicate pel soldato comune.

Della posizione pel giuramento.


La sciabola va portata al fianco sinistro ed 1117.
ivi ricevuta dalla mano sinistra così, che il pollice
ed indice aggraffino la parte superiore del guarda
mano, il pomo della sciabola riposi fra l'indice e il
medio, e la costa della lama alla spalla sinistra.
Al comando per iscoprirsi, levata la copertura 1118.
del capo vien questa portata alla coscia sinistra, e
quivi all' incavo interno pigliata col pollice ed in
dice - e tenuta in maniera che la visiera guardi a
dritta. Indi va levato il guanto dalla mano destra
e questa alzata pel giuramento.
Al comando per coprirsi, riposta che sia la 1119.
copertura del capo, vien rimesso il guanto, ed al
comando di » Schultertº Cportate l'armi) la scia
bola dalla mano destra riportata al suo fianco.
L'ufficiale stante in fila e rango, al comando 1120.
relativo eseguisce i tempi del mettersi e dell' in
ginocchiarsi per la preghiera e pel giurare con
temporaneamente alla truppa; qual comandante
però, dopo che la gente li abbia compiuti. Nel
rimettersi all' opposto, li effettua prima il coman
dante, poi li comanda alla truppa.

Regolam. d'Istruz. per l'Infant. 13


Segnali di C0rn0 e battute di tamburo.
Segnali di corno
da applicarsi nell' ordine sciolto di battaglia.

A. Segnali d'avviso ovvero chiamate.


Mette. – Catena.

Unterstützung. – Sostegno.
a S a S

Reserve. – Riserva.
- - -

Rechter Flügel. – Ala dritta.

3 3
-- -

Linker Fligel. – Ala sinistra.


ſº i3 RENTE = B -H

#HE - e- r – r-e-e-e-
- - -
ritr
-- -g-
Tir
NEFEREi
g- -- - -
--

g - 7 -

- -
195

B. Segnali di comando.

Vorwirts. – In avanti,
º =2== TI -I -l

fi
e
-----
«g-
NEERENEEEEEEEEEE
v - N--
« -
g-

- se “g- -: - –i

age -; - si e «g

Ialt. – Alto.
ſº
a

f=
Zurick. In addietro.
- TI I -
EffeE
e/ -
E ri
e-
E-e-EEE
7 - co-o-e- a
B e =i =#=EH i

3 3 c

Rechts. – A dritta.

- - - - -- ap
7
a
Links. – A sinistra.
e
tz trº= i H i -
-
- -

E
e/ –zi- – e----
- ºrg- --

Feuer. – Fuoco.
ſo r2 l l it Stri
-- – -– - – -– - – ------ l
#=HE
- - g- sg-g-g- - -a
7 7 3

Feuereinstellen. – Cessare il fuoco.


A T –i il li
– - –- – - ––
#HE e
-

o –
7
o -
rr
g -

7
--

Auflösen. – Sciogliere.

##HÈ
ºi - - -

Sammeln. – Raccogliere.
l

#Hei--- -
-
-o-
3
-
3

13 º
196

0effnen. – Aprire. *
Adagio assai.

-e-,

Schliessen. – Chiudere.
Presto.

“g-.- - -- -. •

Sturm. – Assalto.
Impetuoso. EE -

EEEEEEEE
##
e
– ro-

=4
C–EG
EEE-o–E-E-----------
ai
re
l

Come »Marciaº va suonato questo segnale alquanto più mo


derato, sempre però in cadenza vivace di marcia.

Klumpen. – Mucchi.
Presto.
È ſº "-
-
e l
i - EEEE l
i iFREE
Hai E FEEEEEEEEEEEEEE-E3

Ablüsung. – Muta.
al fi - -
-e
52 E
EEEEEEEN Eisi==== == Eff=REEEEEEEEEE I

-
-- EEE
5EE -; a - -
-

7
-

Verstärkung. – Rinforzo.

Da ripetersi quattro volte.

Beschleunigung. – Celerita.
- E 3: Z I B
– 2EEEEE aE
-
S Il
-
-

V-T- ai o o- - i;
197

Suonate che si applicano in guarnigione ed in campo.


Colpo semplice di lingua. Colpo doppio di lingua.

- #H
* =;
Diana.

sg- ag

Di guardia si ripete quattro volte.


Riunione.

Per regola da ripetersi quattro volte. -

La riunione coll'annesso segnale della celerità e ripetuti ambe


due per tre volte, significano »l'Allarmeº, onde in campo e pegli
alloggi raccogliere sollecitamente le truppe.
Fermata.
Discretamente presto.

Da ripetersi più volte.


Preghiera.
a.
- -, –I R - n E- -

#HE
“i - . E i
v F ver u- I -n

Ezi-FENEEEEEE EE si E
E EHit
7-
=it-Etf EEEEEE ==#E
- “g- - -e-.

#=HEeTe -e-.
Indi segue il finale.
Chiamo intiero.
Mezzo chiamo.
-- ---

a -
3 3 3

Per le pubblicazioni il chiamo intiero va suonato per tre volte.


-
198

Generale.

In cadenza più moderata di quella della marcia ordinaria.

3 - 3 - ; 3 :: : : : : : : : : :

3 3 -
-

Marcia.

105–108 passi al minuto.

- - «g- «g- gerg- g

Pei funerali la marcia si suona alla sordina e più adagio.

Celerità.
Più presto della cadenza solita di marcia.

ri e 3 e º i
Finale.

Allarme d'incendio.

Da ripetersi più volte.


Chiamata per la messa.

Da suonarsi due volte.

Quando la chiamata per la messa si suona così ripetuta per


la prima volta, vi viene annesso un colpo semplice di lingua, per
la seconda volta un colpo doppio, e per la terza volta si suona il
finale.

Durante la messa, per indicare le diverse parti della medesima,


si suonano i seguenti segnali:
Principio della messa, Vangelo, Sanctus, Segno per l'elevazione,
per ciascuna di queste parti: tre mezzi chiami.
Elevazione: tre mezzi chiami, tre colpi semplici e mezzo chiamo.
Comunione: un mezzo chiamo, tre colpi semplici e mezzo chiamo.
Fine della messa: tre mezzi chiami.
Benedizione: come per l'elevazione.
Fine della sacra funzione: il finale.

Ritirata.

ſº Nella cadenza di marcia.

- -g- --- -vo- . - “g


7. 3 - C 7'

–l - l -L -
a- ------------ –--------

f= ? REFE
-

-: -
-

» -
- EHE
se- i- - -- sa-. g- --
- i 7

ai
200

a +
C
e- - ; 3
- :3: =; si sia a
I -

--
-7

Per l'ultimo il finale.


º

Habt Acht. – Attenzione.

Ausführungszeichen. – Segno di esecuzione.


al
e
A EHE ===Ha
sia 3
a o-g-g

Inoltre si suonano ancora i seguenti segnali di avvertimento:


Per l'arrivo di Sua Maestà l'Imperatore:
Tre chiami intieri e la generale.
Fer l'arrivo delle Altezze Imperiali e Reali:
Due chiami intieri e la generale.
Per l'arrivo del Ministro di Guerra o di un Feldmaresciallo nell' es
tensione di tutto l'esercito; per l'arrivo di un Comandante l'Ar
mata nell' estensione dell' armata a lui sottoposta, poi per quello
di un Comandante un Corpo d'Armata, nel circuito solo di questo,
ma non ne luoghi dove il Comandante d'armata si trovi presente:
Tre mezzi chiami e la prima parte della marcia.
Per l'arrivo di un Generale d'Artiglieria o Cavalleria.
Due mezzi chiami e la prima parte della marcia.
Per l'arrivo di un Tenente Marescialto:
Tre mezzi chiami e tre colpi doppi.
Per l'arrivo di un General Maggiore:
Due mezzi chiami e due colpi doppi.
- Per chiamare le guardie:
Un chiamo intiero e un colpo semplice.
201

Per chiamare i sergenti:


Un mezzo chiamo e tre colpi doppi.

Per chiamare i caporali che sono di giorno:


Un mezzo chiamo e due colpi doppi.

Per chiamare i sottocaporali che sono di giorno:


Un mezzo chiamo e un colpo doppio.

Per chiamare i cornisti:

Un mezzo chiamo e tre colpi semplici.

Per chiamare i tamburini:

Un mezzo chiamo e due colpi semplici.


Battute di tamburo.

Colpo semplice.

Il colpo semplice si batte sempre con una bacchetta sola, sì


colla sinistra che colla dritta.
bacchetta sinistra.

p. e.

bacchetta dritta.

Colpo doppio staccato.


-

Il colpo doppio staccato consiste in due colpi semplici divisi


che però succedonsi discretamente presto l'uno all' altro.
bacchetta dritta,
a i 1 N -

Esecuzione EE
bacchetta sinistra.

Colpo doppio unito.

, Il colpo doppio unito è quello dove ambedue le bacchette ca


dono insieme fortemente sulla pelle.

Trascinante.

Nell'eseguire il te si dà con una bacchetta un colpo


breve e leggiero, a cui segue l'altra con tutta la forza e si presto,
203

che la separazione sia appena rimarcata. Il trascinante deve potersi


incominciare ed eseguire tanto colla mano sinistra, che colla destra.
sinistra d.

Esecuzione

dritta S.

Mezzo chiamo.

Nel battere il mezzo chiamo si dà con una bacchetta un colpo


semplice, poi si fanno due colpi successivi e presti coll' altra bac
chetta, indi finisce la prima dando un colpo semplice ancora.
S, S. d. d.

Esecuzione

d. S.

Il medesimo va esercitato in modo che lo possa incominciare e


la mano sinistra e la destra. -

Chiamo intiero.
º–

E a rattat
t=trF
Il chiamo intiero differisce dal mezzo chiamo in ciò ch' egli
contiene un colpo semplice di più di questo. Esso pure venga eser
citato così che tanto la mano sinistra che la dritta lo possa inco
minciare.
d. d. s. d. d.

Esecuzione

S, S. S.

Ripresa ossia tuba.


oppure

La ripresa è composta di un trascinante e di due colpi semplici


che succedonsi rapidi l'uno all' altro.
s. d. d. d.

Esecuzione
204

Rullo.

re
Rullo di una battuta Mezza batuta. Un quarto di Un ottavo di
intiera. battuta. battuta.

Per eseguire il rullo fa d'uopo che ogni bacchetta cada due


volte sulla pelle.
dritta d. d. s. d. s.

p. e. eCC.

sinistra S,

Diana.

Cadenza di 90 – 95 passi al minuto.

Di guardia da battersi per una volta sola.


Quando la diana si eseguisce da parecchi tamburini, essa
per otto battute si batte da tutti i tamburi insieme, poi per altre
otto battute scambievolmente col rullo. Quelli che battono il rullo,
alla fine del medesimo invece della ripresa con cui incomincia la
diana, fanno un colpo semplice, al quale seguono poi i quattro
trascinanti, e via così per tutte le ripetizioni; p e.

rullo a N.
205

a a
Qual avviso per i tamburini batterà uno di essi solo le prime
ſº X X I X | br
Ef EFE EH EHEE E TERE due battute
Ettrti= FEtf
della diana, poi vi entrano tutti gli altri. La diana è composta di
riprese, di trascinanti e di rulli.
-

Riunione.

Tutti i tamburini. Uno. Tutti.

- sº
-– g–
umma

All' avviso del tamburino di reggimento Cbattaglione) danno


tutti i tamburini un colpo doppio unito, poscia il campione fa una
ripresa, indi da tutti i tamburini per 16 volte va battuta la riunione,
la quale finisce con una ripresa.
La musica essendovi presente, eseguisce una suonata addatta
alle battute di tamburo. La riunione consiste in un colpo doppio
unito, in riprese, trascinanti, colpi semplici e chiami interi.

Allarme.

- 90. 95.

1 2 1 2 2

L'allarme è composto della riunione ripetuta per quattro volte;


di una pausa d'un passo, e del passo celere battuto per sei volte
nella cadenza però della riunione. Qualora l'allarme si batta da
diversi tamburini, il campione per una battuta batterà solo la riu
nione, poi vi entrano tutti gli altri. Il medesimo finisce o colla
ripresa nella quinta battuta in a . oppure alla fine del passo celere
con un colpo doppio unito.
206

Fermata.

Un tamburino Tutti.

Essa si ripete per quattro volte e termina con un trascinante


in a. La fermata consiste in riprese, in colpi doppi uniti e colpi
semplici. Essendovi presente la musica essa eseguisce una suonata
addatta alle battute della fermata dopo che questa sia stata ripetuta
per due volte. -

Preghiera.

Essa dal segno di ripetizione va battuta per tre volte.


Poscia seguono tre colpi semplici, ed i colpi finali.
E l E L
n Eº
L
iH HE
L - ------
-

Dopo l'introduzione di un chiamo intiero ed un colpo semplice,


viene la preghiera composta di colpi doppi uniti, di colpi semplici e
di riprese. Essa si chiude col finale.

La Generale de granatieri.
Cadenza di 90 sino 95 passi al minuto.
Rullo
207

La generale del granatieri consiste in rulli, in represe, in


colpi semplici e colpi doppi uniti. Nelle ripetizioni susseguenti si
ommettono le due battute, ossia i quattro passi di rullo dell' intro
duzione; la marcia incomincia poi sempre dal segno di ripetizione
e la musica l'accompagna coll'inno nazionale.

La Generale dei fucilieri. -

Rullo 90 sino 95 passi al minuto.


- -- -

ze e
1–2 3-4 passi 1 2 1 2 1 2 1 2

2 2

Le due battute ossia i quattro passi di rullo che formano


l'introduzione, si battono soltanto la prima volta, in seguito fa
d'uopo entrare da capo al segno di ripetizione, con un colpo doppio
unito. Il colpo doppio ed i quattro colpi semplici che seguono sem
pre al rullo devono battersi ben forte, e sieno pure rilevate partico
larmente le due riprese segnate con f Oltre a questi colpi la gene
rale de fucilieri contiene ancora dei trascinanti, e la musica l'ac
compagna coll' inno nazionale.
Marcia.

105 – 108.
208 -

Un tamburino solo (il campione) principia quale avviso colle


prime due battute ossia quattro passi, poi vi entrano tutti gli altri.
Il colpo entrante della battuta, ossia la posata deve cader sempre
sul piede sinistro. La marcia è composta di riprese, di rulli brevi,
di trascinanti e di colpi semplici.
Nei funerali la marcia si suona alla sordina ed in cadenza
più lenta.

Marcia o passo per difilare.


105 – 108.

A–h–h N -7Tr -

A X 7 , x M a

Annotazione. Le note piccole sopra le righe vogliono esser date sulla


v bacchetta.

La marcia per difilare consiste in riprese ed in colpi sulla bac


chetta e durante il difilare si batte insieme alla musica.

Qualora nel difilare con truppe maggiori, dove spesso non è


presente che una musica sola, venisse ordinato ai tamburini di battere
la marcia per difilare di tratto in tratto soli senza musica, potranno
allora in proporzione del numero uno o due di loro battere frammezzo la
IſlarC1a.

La battuta d'assalto (o semplicemente l'assalto).

E-T-ti
La battuta d'assalto va ripetuta per tre volte. Essendovi pre
senti diversi tamburini, la medesima vien battuta la prima volta da
uno solo e le altre due volte da tutti. Essa consiste in colpi doppi
uniti ed in riprese.
-
209

La marcia ossia il passo d'assalto.


Cadenza di marcia.

H rzattt
sinistra dritta s. d. S. d. S. d.

Essa consiste in quattro colpi doppi uniti e quattro riprese.


Al comando per calare la baionetta, il tamburino piglia la
cassa colla mano sinistra, la porta in alto verso il petto per non
essere impedito nella corsa, battendo colla mano dritta de colpi
semplici che marcano i passi da corsa.

sinist dritta s. d. s. d. s. d. s. d. s. d. s. d. s. d.

Passo celere.

Alquanto più presto della cadenza di marcia.


Uno Tutti

Qual avviso batte un tamburino (il campione) solo la prima


battuta, ovvero due volte il passo celere, poi vi entrano tutti. Il
passo celere è composto di colpi doppi uniti e di colpi semplici.

Il finale ossia i colpi finali.


Uno Tutti
s È X
ZI
º -
– -
-

t--- - E
-

E-L
E se E-Ei
Te i
e/ r- m e - º

Composto di quattro colpi semplici e di due riprese. Essendovi


presenti diversi tamburini, i quattro colpi semplici farà il campione,
e le due riprese si batteranno da tutti.

L'appello e l'allarme d'incendio


consistono in chiami intieri ripetuti più volte.

Nell' allarme d'incendio il tamburino batterà a vicenda due volte


forte e due volte piano. Venendo l'appello battuto da diversi tam
burini, i primi due chiami intieri si batteranno dal campione solo,
poi vi entrano tutti i tamburini.
Regolam. d'Istruz. per l'Infant. 14
210

La battuta per la messa.


Uno Tutti
- s

1–2
-0 – A - : -

iFiEFFE
-5
º EEEEEE º
––
- :: :
-

Viene replicata dal segno di ripeti- 1 – 2 i


zione quante volte è necessario.

Il campione fa la ripresa ed i sussegnenti colpi semplici, indi


vi entrano tutti i tamburini. Le pause significano che il tamburino
marciando debba frapporvi due passi senza battere. La battuta per
la messa consiste in riprese, in colpi doppi uniti ed in colpi sem
plici. Dopo che la medesima sia già stata battuta per tre volte,
segue il finale.
Durante la messa, per indicarne le parti si battono i seguenti
colpi : - .
Principio: tre mezzi chiami; -

Vangelo: tre mezzi chiami;


Sanctus, e segno per l'elevazione: tre mezzi chiami;
Elerazione: tre mezzi chiami, tre colpi semplici e mezzo
chiamo.

Comunione: un mezzo chiamo, tre colpi semplici ed altro


mezzo chiamo. sº

Fine della messa: tre mezzi chiami.

Benedizione: come per l'elevazione.


Fine della sacra funzione: i colpi finali.

Trincea.

Tutti Uno Tutti

Al comando: Habt acht / Cattenzione O tutti i tamburini fanno


insieme il colpo doppio unito, la susseguente ripresa vien data da
uno solo, indi principiano tutti a battere la trincea. Essa dal segno
di ripetizione si replica ad arbitrio e finisce con un colpo doppio unito'
211

La publicazione ossia il bando.


Un tamburino solo. Tutti i tamburini.

Viene ripetuta per tre volte, consiste in chiami, colpi doppi


uniti, colpi semplici e riprese e termina col colpo doppio unito in a.
f Ritirata.

105 – 108.
Tutti Uno º Tutti tamburini.

Essendovi presenti diversi tamburini, al comando: »Habt –


acht!- Cattenzione O faranno tutti il colpo doppio unito, poi bat
terà uno solo i tre colpi semplici, dopo di che eseguiranno tutti la
ritirata, la quale consiste in colpi doppi uniti e colpi semplici.
Il significato dei segnali di tamburo nel tiragliare è indicato
nel S. 63
Inoltre vanno battuti i seguenti colpi d'avvertimento:
Per l'arrivo di Sua Maestà l'Imperatore: º

Tre chiami interi e la generale. -

Per l'arrivo delle Imperiali e Reali Altezze:


Due chiami intieri e la generale. -

Per l'arrivo del Ministro di Guerra o di un Maresciallo nell' esten


sione di tutto l'esercito; per l'arrivo di un Comandante l'armata,
nell' estensione dell' armata a lui sottoposta, poscia per quello
di un Comandante un Corpo d' armata nel circuito solo di
questo, dove però il Comandante l'armata non si trovi presente
nell' istesso luogo.
Tre mezzi chiami e la prima parte della marcia.
Per l'arrivo di un Generale d'artiglieria o di cavalleria:
Due mezzi chiami e la prima parte della marcia.
Per l'arrivo di un Tenente Maresciallo:
Tre mezzi chiami e tre colpi doppi staccati.
14 º
212

Per l'arrivo di un General Maggiore:


Due mezzi chiami e due colpi doppi staccati.
- Per chiamare le guardie: - -

Un chiamo intiero e un colpo semplice.


l Per chiamare i sergenti:
Un mezzo chiamo e tre colpi doppi staccati.
Per chiamare i caporali che sono di giorno :
Un mezzo chiamo e due colpi doppi staccati.
Per chiamare i sottocaporali che savo di giorno.
Un mezzo chiamo e un colpo doppio staccato.
Per chiamare i cornisti.
Un mezzo chiamo e tre colpi semplici.
Per chiamare i tamburini.

Un mezzo chiamo e due colpi semplici.

l'Inno nazionale.

- - - -

---
-
-e -a-F-E# #
I–I
- –r - -

T-7
L'inno nazionale vien ripetuto quante volte è necessario però senza trio.
–sos Ge----
I
-
o
N
a narsi e ue i il volanº a
º
viva arrº area mºzy mornº) º A º º º
a o opaona Ayoavna, ma va º ºº º º
zavo ora a 40.
anza o marmazzº º º f,
mozzo a un uovº º V
maroa mamma / //2)
zao, razzarvano azza º º º
º 7º
zavava un ºrº o va -
2 orvºrno mºvarvi
vºtº a º zºna ora
-
– +–
- -
-
arriva º
º artenza º da
- -
º a a 7 º
º

r,
ºncas
º
ºlta aco
ººlinas
- -º
n
-
|
ºa -
or ºr 22
-
e-
-
- -
9 |
a
a
º za ea a
oa A i
º
-
l 9a oa se -
-
se
–-
-
- A º e
22 a 4 za - ze -
-
A
- -
a
a
- a
-
- - - s.
- -
-
º è | Zºy e º ii ( s è
è -
-
-
- -
º | è
a
-
7 %% / Zº º,z zº
z- z
2 222 2
-
-
º
-
º -
º A mio ºrº azzarº º -
A 2/2/4/ zº o zy ma /
Norado
d magsil e 3 a A1 3/o)
A vollinare
-
azza ammazza aeroºoo oooo ooo azzavazzi,
7 A voznavo va oaoz oºzazazz ma vaaz 7 a zo
lo zy varataza va 7 a ora ormai azze va
a/ p.zerº a
azzorazzata va a go arrva azze zo vºg 27 º va
º 7 zzoº º mºzarano a varato º ºvº
ºazzo a vºi a
azzzza/op monza azuma
e - - º a
vatºº º º º ,razzº
º gay º.
) 0
-
-
º 7
-
zºzzato,
. I 3 big
-
SSSSSSSSSSSSSS
º
ſe - º S 4
s ama mi º º
vato onoranº
è º il
º - -
p ºrº a - -
-
a 2 º - sp- se
-----
-
l . reavanº º ºazzº
º
i - -
/ ºy
ºrtºgº º/
rzarzzº azze 27 Azzarº
ad 2
vr ora -
-
ºre
se nºrzo orologº
zzzza v ma a onouvoum a
monoa,
zniste e oso

r
º
º azz
N
S
ºN
º azze ovn modo
- e va a caſa azza a zona zoma
vero o van parroco azzar
e g . - 6,
2 º 3
2
-
2
e
a2 3
º
-
-0
º 2 -
e |
-
- -
2 a º “
e
º nº º
zazazze vazzamaza razº, ma va ora
º º zozzoazzo, º º Zºr azzzzzavazzº
z ºv o
zzzza º zzzzzzº a
º va a zy
Mazzzzz,
-
s

º
lui i musi o e
i -
e ai
-
- a º a
-
-
º -
p
-
/ / /
º
zni -
(
Nc, o
o
-
-
-

-.
-
scºsso
o in ue º covo nas
Zazzº
-
azozzo a vagarozao a vorazzaao, zamora, z a
vazrrºzr 2 a zº
2.
s i -e - imN
".
N
7ta,
-
rze ovazavºrº oa goe oraaaa v onom/oaar amava or a mome
zº a º
-
º º
-
- e - e e - - e
zozzatº 2 º
zarrº º vagº º
- -
-
Pºzzº a- ºuv -
-
vazºvar o
-
- -
e - - e
-
azzazzzzzz º- Zº - -
º º ºa 9 ºra a zazz º marzana,
- -
- e - e -
ºva a zeroa e zova 7 2r- e zozza -
vaazzo amaro rosa º zº
Motº2/
-
.
-
-
- -
º ºº -
zºzze azza e va, z% azzarrºzza
º
-
e -
- e -
s - -
e -
-
azzzzza º ºa º azza v zzzzzo º razzzzavay
-

mm " e
"m" mº
- il non aſ -
ºa ozoaay )
º zºozº armoao mov a apuovagº v zz ºy
se
S s .
º - -
- s .
-
- e
º ºaaarazze va x zz
º m oaza ovazza, a º º º º v va my ºzouza
ZMozzzzz
-* --
*
-
-
orario
volanga
zzzzza e A
º
e -
e se
ºe - o
- e - - - - -
-
º zzzza g/
--------
starsi
- -
º Azza º - - - a
/// // /////
A ºve
7 oazz,
-
-
--

--
) a
-
; º e
A ºa
a fa,
a
-
e
ſl" "
E
/ º l
-
º A
º/Z/
oueil IV

odo) olip opuoly


|
|

|
di out X Il

SIA e II 00uel SIA º ID oluo.I


olI01ZIS0l lu00 0 e Bllolutº)
s
-
ºle, IIIV -

-
-
-
- - i -
-
-
- - - , -
-
-
-
i
- -

odio) olap
V 10). 0p -

-
|---~~~~, ,
Axoueil

ed eye olduos ed enea riddop ºuol/Isol 0luoo lº ololº) 0lule Sll lº 'Iº
-
i

l
Piano XV.

º2 º
i 4 ſº -

a - º i 2
º
}

-,
Il Ie) Ieloo º
|

opuoly odop li neo e orello


- - - - -
- -
a
E

==
|
- -

----

|
----
-->




----
º

----

|

|----

----
|
----
=
ſ=

VIA0uud

º
Nldino

SIA º p 09uel I ed ele elºp elou


SIA º Ip 9]uol
auolzIsol ol)u00 e eroue ºsia) p out
- - - ----
Piano XX

Il.Alzare la lancia ed avvicinarsi ll (ettare la lancia e fare la volta. Posizione immediatamente


dopo l'affondo.
pronto al cavaliere.
------- ---- ---_ -----------
oi XX -

- -
-

-
7 a -
- ze
--
)
-- ----
---- --
s

--
·---···---···---··· --***
!”

Potrebbero piacerti anche