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EFEMERIDI LETTERARIE
D I R O M A
T O M O II N D E C I M O
I N R o M A
NELLA LIBRERIA ALL'INSEGNA D'OMERO AL CORSO.
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CON LICEAVZA DE” SUPERIORI,
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& 1 M P R I M A T V R,
Si videbitur Reverendiffimo- Patri Magiftro Sacri
Palatii Apoftolici.
F. A. Epi/copus Momtjs Altj , ac Vice/gerems .
A&^ &^&^ v4»«&*» •*»«*»**»**»**»**»«*»«*»«*»**»«*»
1 M P R 1 M A T y R, -
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Li s. Gennaro
abbia eſaurita una sì tedioſa fatica - loro diſgrazia ſi accanì loro contro
qual'è quella del lavoro di una gram un troppo riſpettabile e fiero nemico,
matica, e che per aggiunta alla der il gran Marcheſe Maffei , il quale ,
rata non vien poi quaſi mai, quan nella ſua opera poſtuma dell'arte cri
to merita, valutata. Ma penſerà co tico - lapidaria non ſolo moſtrò di
sì chi vuole , che noi la crederem dubitare della ſincerità di molte di
ſempre degna di molta lode, e direm queſte lapidi, ma ſpacciatamente di
ſempre, che ſe chiaronne moltiſſime ſuppoſitizie , e
In tenui labor, at tenuis non falſe . Il Sig. Pier Lorenzo del Signo
gloria. re autore della bella , ed erudita .
- r º
opera che annunciamo , ſcende ora
F. I R E N Z E . dunque nello ſteccato per difendere
la genuinità degli oltraggiati marmi
1 marmi Riccardiani difeſi dalle , Riccardiani. Nulla certamente potreb
cenſure del Marcheſe Scipione Maf be derogare alla grande, e meritata
fei , AVella ſtamperia di Franceſco fama del Sig. Marcheſe Maffei, il dir
Moucke 178 I. in 4. Si vende da Gre francamente che egli aliquid humani
gorio Settari al corſo all'inſegna di paſſus eſt nella cenſura di queſti mar
Omero. mi. Tale però è la modeſtia del Sig.
Pier Lorenzo del Signore , che egli
Le antiche iſcrizioni che adornano ſi nudia nell' introduzione dell'ope
il cortile del palazzo dei Signori Mar ra, non ſolo di ſcuſare il Sig. Mar
cheſi Riccardi a Firenze, ſono ſtate cheſe dagli abbagli preſi, facendo ve
ſempre tenute in grandiſſimo conto dere quanto ſia facile il prenderne in
dai più ſolenni maeſtri dell'arte anti ſiffatte materie , e quanti e quanto
quaria , e il Gori nella celebre ſua . groſſolani ne abbiano preſi gli uomi
collezione delle iſcrizioni antiche To ni di prima sfera, ma s'ingegna per
ſcane accordò loro il primo luogo do ſino di perſuader ſe , e noi che le e
po quelle della Real Gallerìa. Furo ſuddette cenſure non ſono forſe del
no deſſe raccolte con immenſa ſpe Maffei, benchè vadano ſotto ſuo no
ſa, ſono già due ſecoli, dall'erudi me. Diffatti l'arte critico - lapidaria
to Romolo Riccardo Riccardi, e in fu pubblicata dal Sig. Franceſco Se
ſieme con moltiſſimi altri pezzi ad ogni guier di Nimes, a cui il Maffei avea
parte dell'erudita antichità ſpettanti laſciati per legato diverſi ſuoi ſcrit
fatte collocare , e diſporre ne' ſuoi ti , e fu compilata ſopra vari fogli
giardini di Gualfonda, dove ſi rima ſeparati l'uno dall'altro, ſcritti par
ſero ſino al tempo in cui coll'auto te in italiano , e parte in latino, e
rità, e permiſſione del G.Duca Coſimo ripieni di abbreviature, di parole mu
III. furono dal March. Franceſco Ric tilate , di ſentimenti interrotti, co
cardi nel ſummentovato palazzo traſ ſicchè oltre all'apparir chiaramente
portate. Si godettero eſſe in pace del da ciò, che il Maffei avrebbe dovu
ia loro riputazione , fino a che per to rifonderla, ſe aveſſe voluto darla
alla
3
alla luce, e avrebbe forſe ritrattato la medeſima introduzione un belliſſi
allora quei ſentimenti che non avreb . mo ſaggio di critica lapidaria, diret
ber potuto reggere a un più ponde to principalmente ad inſinuare negli
rato e rigido eſame, ſi vede ancora antiquari un certo ſaggio ritegno nel
cha in quella confuſione di carte mal battezzar ſi francamente per apocrifa
digerite, e mal concepite, dalle quali un'iſcrizione a cauſa di qualche eſ
ſi è ricavata queſt'opera poſtuma, ſi preſſione che in eſſa ſi trovi, la qua
poſſono eſſere attribuite al Maffei mol le non ſembra a primo aſpetto con -
te coſe ch'egli non ha mai nè pen forme al genio della lingua in cui è
ſate nè dette. E chi ſa poi ſe l'edi ſcritta , ſenza conſiderare in che ſe -
tore Franceſe, per riempire le lacune colo, in qual paeſe, e da quali per
dell'opera, per farla comparire in ſone eſſa ſia ſtata fatta ; e ſupponen
pubblico ſotto di una più decente for do in certa guiſa, ſenza dirlo, che
ma, o per qualſiaſi altro motivo, non tutte per eſ. le iſcrizioni latine ſieno
vi ha forſe aggiunto molte coſe del ſuo? del miglior ſecolo della lingua latina,
Certamente non par credibile che il e tutte erette in Roma o nelle ſue
Maffei, ſolo per accreſcere il nume vicinanze, e da perſone di non ordi
ro delle iſcrizioni che ſi pretendono naria letteratura. Dopo di eſſerſi il
falſificate , abbia voluto regalare al noſtro Autore con queſte generali con
cortile Riccardi un'iſcrizione che non ſiderazioni fatto ſtrada al ſuo argo
vi è mai ſtata, e che nemmeno è ri mento , egli entra in materia , e ,
portata dal Gori, e che pure nell'ar riſpondendo prima alle cenſure gene
te critico - lapidaria tralle Riccardia rali - paſſa poi alle particolari fatte o
ne vien francamente noverata . Non dal Maffei, o da chi parlò in ſuo no
par credibile neppure, che il Maffei me, ſopra ciaſcuno de'marmi cenſu
dopo di aver eſaminate con tutta la rati. A ſcendono queſti al numero di
poſſibile diligenza le iſcrizioni Riccar XXXVIII. Non potendo parlare di
diane, e non già per due o tre, ma tutti , ci contenteremo di dare un .
per ben venti volte incirca, ſiccome breviſſimo ſaggio dell' apologìa, che
ſi aſſeriſce nell'arte critico - lapidaria, ſi fa del primo . L' epigrafe che in
ſi ſia poi allontanato dalla vera lezio eſſo ſi legge è la ſeguente :
ne de'marmi cenſurati, e non già per D M
una lettera o per due , ma per mol IVLLO POLILICO
te e molte . Sono queſte ed altre a COIITBERTO SVO
queſte ſimili le conſiderazioni che va CARISSIMO FE
facendo il Sig. Pier Lorenzo del Si CIT IVLIA HEL
gnore nella ſua introduzione, per far PIS BENE ME
ci credere che forſe non ſono, alme RENTI
no intieramente, del Maffei le cenſu Il cenſore arreca queſta iſcrizione,
re de'marmi Riccardiani, ch'egli in come un eſempio di tutte le cenſure
queſt'opera ſi propone di dileguare . generali, colle quali egli ſi è ſtudia
Segue dopo queſte conſiderazioni nel to d'intaccare la fama della maggior
A 2 parte
4 -
centri del ſommo ſcapo di queſte colon za, che ha formato nella ſua Patria
ne non potranno corriſpondere perpen un Liceo col modeſto nome di Vil
dicolarmente ai centri del loro imo letta , dove ogni talento bene erudi
ſcapo , e che le linee che uniſcono to va a raffinarſi nelle ſcienze e nel
i centri dell'imo, e del ſommo ſca le Belle Arti; e a queſto effetto egli
po ſaranno neceſſariamente inclinate viaggia per le più colte città d'Eu
all'orizzonte. Dunque i capitelli , i ropa acquiſtando nuovi lumi, e mac
centri de quali deggiono naturalmen chine per eſperienze Fiſiche, e pro
te corriſpondere ai centri del ſommo duzioni naturali. L'altro Autore dell'
ſcapo non ſaranno poſti ad libellam elogio di Doria non è men dotto, e
cioè non corriſponderanno all'eſtre ardente per tutto quello che è profi.
mità degli aſſi che ſorgono perpendi cuo e bello , e lo è con brio come
colarmente dai centri dell'imo ſcapo, ſpicca dal ſuo ſtile. Entrambi uniſo
ma benſi ad acqualem modulum , cioè ni han voluto dare il primo ſag
ſi conguaglieranno , e combacieranno gio della loro mente , nè poteva
col ſommo ſcapo. E ciò baſti per da no incominciar meglio la bella car
re un'idea delle ingegnoſe eſercita riera di ſcrivere al pubblico, che
zioni Vitruviane, che ſi leggono in col celebrare i due più ſtraordinari
queſt'opuſcolo, alle quali manca ſo Valentuomini di Genova , d'Ita
lo di eſſere eſpoſte con quella chia lia, dell'Europa, del Mondo, i qua
rezza , e ſemplicità di ſtile che alla li ( non par credibile ) mancavano
natura di ſiffatte materie ſembra eſſe ancora di Elogi ; e ora per le fati
re ſi conveniente; poichè che de'due Nobili Liguri hanno Pa
Ornari res ipſa negat , contenta negirici, come Trajano; ma tali che
doceri. -
zo capo che ſiegue ſi riſponde vitto za l'aver egli occultato il ſuo non
rioſamente alle volgari obbiezioni trat e il non aver meſſo in vendita illi
te dalla prava qualità e della noſtrº bro, ch regala quaſi a tutti . Ora ,
aria , e del noſtro clima. Gli altri tre con ſiffatte diſpoſizioni non è quaſi
capi trattano dell'educazione pubbli poſſibile di fare un cattivo libro,
ca in quanto ch'eſſa può eſſere rela
tiva all'aumento della popolazione, P A R I G I .
e allo ſviluppo dell' induſtria ; de'vari
generi di manifatture, che potrebbo Dell'economia naturale, e Politi
no fra noi ſtabilirſi ; e dell' incremen ca All. Alt. Reale di Pietro Leopol
to che potrebbe prendere fra noi la do Arciduca d'Auſtria & c. Gran ,
peſca, atteſa l'opportuniſſima noſtra Duca di Toſcana. Libro primo in 4.
ſituazione per eſſa. Finalmente la par 178 1.
te IV. è ancor eſſa diviſa in ſei ca La Poeſia Italiana dopo aver vo
pi, i quali hanno per oggetto i nego lato tanto per l'inane, ſi è poſata .
zianti e il loro traffico ; la neceſſità finalmente ſu la Filoſofia. Ecco un
di aumentare il commercio nello ſtato Poema tutto Filoſofico ſopra un argo
Pontificio ; la teoria delle privative; mento de più intereſſanti , trattato
i dazi ; le loro qualità; ed infine la nel tutto e nelle parti con dignità
neceſſità che vi ſarebbe, per ſempre tale, che meritamente è ſtato conſa
più ſvincolare , ed animare fra noi grato a ſua Altezza Reale l'Arcidu
l'interno commercio, di formare in ca il gran Duca di Toſcana . Ma .
ogni città e comunità del dominio queſto non è che il primo libro, e
Pontificio un pubblico cadaſtro , in per così dire il veſtibolo del magnifico
cui liquidati appariſſero i patrimoni Tempio:
di tutti i poſſidenti. Nulla diremo dell'
appendice , perchè eſſa contiene ſol Appare il tempio di natura. Habaſi,
tanto un ſupplemento ai capi II., e Colonne, ed architravi d' adamante.
VIII. della prima parte, il primo de' In ſu la fronte auguſta io leggo ſcritto
quali parla degl' inſetti utili al com
mercio, e l'altro delle manifatture. Io leggo ſcritto, e i caratteri adoro:
Noi non ſappiamo ſe in queſt'opera , Gia ſacro a te quel d'altri , co
debba più encomiarſi l'eſtenſione, e , me agli altri
la varietà delle cognizioni del nobile », Il tuo . La proprietade è fonte d'
Autore, oppure la modeſtia e il buon ,5 ognis
garbo con cui egli propone i ſuoi pen , Giuſtizia. Riſpettarla è dover vo
famenti. Egli certamente non ha com », ſtro
poſta la ſua opera per la vanagloria ,, In quale ſtato il cielo vi ripoſe
di divenire Autore, e molto meno 3, Primo o Mortali - E' mio retaggio
per il vile intereſſe di ſpacciare un . 3, qttanto
libro, ſiccome lo dimoſtra abbaſtan », Vedete intorno a voi comune o figli,
AMa
16 - - - -
s, Ma non ſi vuol ſtraziar ciò che La ſola proprietà, che prima è noſtra,
», vi porgo. La prima proprietà , d'onde qua'
,, Il divida ragione, e baſta a tutti. 7 gºl)g
ſta guerra, divenne nella tenera età mine al ſuo I. libro, e a quella par
di io- anni, moglie di quell'eroe , te della ſua ſtoria che riſguarda i tem
che rapilla dalla caſa paterna, e che pi eroici della Grecia , deſcrivendo
reſela anche incinta, ſecondo che in altrettanti brevi capi le cagioni del
taluni credono d'Ifigenìa la quale fu la lunghezza della guerra di Troja ,
poi fatta paſſare per figlia di Agame i vari ſucceſſi de' capitani Greci nel
mnone, e di Clitenneſtra. Ma incin ritorno di eſſa, ed infine il Regno di
ta o nò , dopo la morte di Teſeo Atene fino a Codro, che ne fu l'ulti
queſta rara bellezza reſtituiſſi preſſo mo Re , e che ſagrificoſſi per eſſa pro
ſuo padre Tindaro Re di Sparta , e patria non timidus mori. E' veramen
non oſtante ciò che poteva eſſerle te da oſſervarſi come il Sig. Denina ab
occorſo nel primo rapimento, fu pre bia ſaputo percorrere con tanto domi
ſto chieſta in moglie da maggiori per nio que remotiſſimi tenebroſi tempi
ſonaggi di tutta Grecia, fra i quali della Grecia, dando un aſpetto quaſi
fu preferito Menelao, fratello di Aga ſtorico, e una diſpoſizione quaſi cro
memnone Re di Argo e di Micene, nologica a fatti così ſconneſſi, e sfi
che avea già preſa in moglie la di gurati da tante aſſurde finzioni, quante
lei ſorella Clitenneſtra. Un ſecondo ra ne poteano naſcere preſſo una nazione
pimento di Elena fu , come ognun . così vanaglorioſa com'era la Greca. Ma
ſa , e poco anzi dicevamo, la ragio non è meno ſingolare lo sfoggio di
ne o il preteſto della famoſa guerra erudizione filologica, e filoſofica in
di Troia. Difatti è molto più rago ſieme , col quale egli paſſa a parla
nevole il credere , e i più aſſenna re nel libro ſeguente degli uſi e co
ti fra i Greci lo credettero ancor eſ ſtumi Greci di quegli antichiſſimi tem
ſi , che Uliſſe , Ajace , Filottete , pi. I cibi, le bevande, le abitazio
Idomeneo &c ſignori di piccole e ni, i veſtimenti , il ſiſtema politico
povere terre, ſi ſerviſſero di quel pre e civile, il commercio , la naviga
teſto per coprire la loro ambizione , zione, l'arte militare de' primi Gre
e la cupidigia che aveano di far ac ci, la loro religione, la loro mora
quiſti , e menar via ricche prede dall' le , i rapidi progreſſi della loro lette
Aſia, paeſe naturalmente migliore , ratura: tutti queſti ed altri a queſti
ed allora più colto, epperò più do analoghi ſono gli argomenti che ſu
vizioſo aſſai , che la Grecia non era. goſamente , e dottamente inſieme ſi
Il noſtro Autore ſegue il gran canto ſvolgono dal Sig. Denina in altrettan
re di queſta lunga, ed oſtinata guer ti capi di queſto II. libro , ognuno
ra nella raſſegna de' principi e delle de' quali domanderebbe per ſe ſolo un
nazioni, che vi preſero parte; ſe non eſtratto , volendoſene parlar diffuſa
altro per prendere un' opportuna oc mente. Per non eccedere ſovverchia
caſione di preſentare ai lettori quaſi mente i confini preſcritti a queſti no
in una piccola tavola i nomi delle º ſtri eſtratti, ſalteremo con noſtro ram
nazioni , che in appreſſo avran da . marico queſta intereſſante parte del
mentovarſi. Dopo di che dà egli ter ſuo lavoro, per riaſſumere il filo del
la
22
la ſtoria Greca al libro III. che ſie re che queſte avventure di Saffo gre
gue. ( ſarà continuato. D cizzano anche di più. Qual profonda
cognizione della teogonia de'Greci,
P A D O V A . della loro filoſofia, de loro giuochi,
de' loro ſpettacoli , di tutta i fine la
Le avventure di Saffo Poeteſſa di Mi loro maniera di vivere e di penſare,
tilene, traduzione dal Greco origina e di tutte le loro più domeſtiche, e
le nuovamente ſcoperto. Appreſo Gio minute coſtumanze ! E tutte queſte »
vanni Manfrè 1782. in 8. Si trova coſe quanto vi ſono opportunamente
vendibile preſſo Paolo Giunchi ai Ce e naturalmente introdotte, con qual
ſarini , e preſſo Venanzio Monaldi vivezza rappreſentate ! Par proprio
mi al corſo. di aſſiſtere a quei giuochi di Mitile
ne , ne' quali Saffo , che non avea ,
Nel leggere queſt'opera non ſolo ſin allora mai conoſciuto nè amore nè
viene la tentazione di veramente cre poeſia, ſentiſſi ad un tratto furioſa
dere, ciò che ſi annunzia nel titolo, mente acceſa del belliſſimo Faone , e
che l'originale ne ſia ſtato ſcritto nel fece, per virtù di amore, i primi ſuoi
più fiorente ſecolo della Grecia, ma eſtemporanei verſi in lode di lui, ch'
ſi paſſa anche a ſoſpettare che la tra era ſtato vincitore alla lotta. Par pro
duzione poſſa forſe appartenere a qual prio di vedere la miſera Saffo, cam
cuno de più dilicati, e gentili ſcrit biata interamente da quel ch'era pria
tori del cinquecento. Ma non è que tornarſene penſoſa, e addolorata alla
ſto il primo ſaggio che ci dà il no caſa paterna , ſedere nauſeoſa alla ,
bile Autore, a cui per ſingolar mo menſa, ſoſpendere involontariamente
deſtia piace di naſcondere il ſuo no i ſuoi incominciati donneſchi lavori,
me, di quanto egli ſappia felicemen e paſſare le notti in un affannoſa vi
te imitare, e quanto ſiaſi reſa fami, gilia interrotta ſoltanto da paſſagge
gliare la maniera e lo ſpirito di quei ri ſpaventevoli ſogni. Si prende par
due famoſi ſecoli , che furono ſenza te all'afflizione della miſera Rodope,
meno i più belli e luminoſi dell'ame di lei Aja, e molto più a quella de'
na letteratura, e del buon guſto. I di lei coſternati parenti, i quali ve
ſuoi tentativi drammatici , che noi dendo riuſcire infruttuoſo ogni altro
annunciammo , ſono già due anni, mezzo da loro tentato per trarle dal
ſpiranti da capo a fondo quella nobi petto il pungente dardo colle loro
le , grande ed imponente ſemplicità amorevoli eſortazioni, s'inducono per
dell'antica ſcena Greca , la quale sì ſino a richieder Faone per loro ge
di rado ſi ravviſa ſulla noſtra, ci di nero; e diſpiace non poco di veder
moſtrarono già baſtantemente quanto andare anche a vuoto queſto loro ul
egli ſia profondamente verſato nella timo tentativo , benchè non ſi poſſa
lettura de'Greci originali, e quanto ſe non approvare la ferma riſoluzio
ne di Faone di voler mantenere a -
egli abbia ſaputo renderſi propri i lo
ro inimitabili pregi. Ma ſtiam per di Cleonice la promeſſa fede. Con qual
verità
2
della ſua formazione. 2. Che ſicco- fiſſa ſecondo alcuni produceſi, o nien
me dalle eſperienze fatte riſulta, che te d'aria fiſſa per ſe, o niente di approſ
l'acido nitroſo, il vetriolico, il ma ſimanteſi, e che nel mezzo in cui ſi fe
rino, il fosforico, l'arſenicale, uni cero gli eſperimenti , niente vi foſſe
ti a certe terre poſſono cangiarſi in di aria fiſſa preeſiſtente, le quali co
aria deflogiſticata , e queſta ſi può ſe pajonci difficiliſſime ad ottenerſi.
facilmente tramutare in aria fiſſa, o In ſecondo luogo dovrebbe dimoſtrar
ſia in acido mofetico, ed in oltre ſi, che l'aria deflogiſticata, da cui
l'acido dello zuccaro, quello del cre l'aria fiſſa produſſe, foſſe veramente
mor di tartaro, delle formiche, dell' tale, e tutta deflogiſticata , nè ſol
aceto &c. ſono per mezzo del calore tanto una parte di eſſa , ma tutta ,
facilmente convertibili in aria fiſſa , ſi cangi in aria fiſſa col flogiſticarla,
perciò ſembra al noſtro Autore, che ed il flogiſto non precipiti l'aria fiſ
ſi poſſa riguardare, come abbaſtanza fa già preeſiſtente. Finalmente per
deci
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Num. VI. 1782. Li o. Fsbraro
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EFEMERIDI LETTERARIE DI ROMA
-
R O M A .
ſommamente deferenti metallici corpi
ſorbirono certamente una gran por
Memoria fiſica ſopra il fulmine ca zione del fulmineo fuoco. Per mezzo
duto in Roma ſulla caſa dei PP Filip poi de fili di ferro anneſſi alle leve
pini di S. Maria in Vallicella , det de'martelli delle campane queſta di
ta comunemente la Chieſa nuova nel ramazione del torrente fulmineo tro
dì 26 novembre 178 1. eſpoſta dall' vò una facile via per traſmetterſi in
Ab. Filippo Luigi Gilij. Per Perego parte al caſſone ove chiudeſi il mo
ASalvioni nella ſapienza 1782. in 3. vimento dell'orologio, e ad un ban
Si vende dal Sig. Giuſeppe Monal co vicino ove ſtanno ripoſti alcuni
dini al corſo. . ferramenti per uſo dell'ingegnere ,
che ha l'incombenza di accomodar
Ecco un nuovo fatto da aggiunger lo. Diffatti il caſſone trovoſſi aperto
ſi agli altri raccolti ſinora dai fiſici da ogni banda ; il movimento rac
per provare l'eſiſtenza dell'elettrici chiuſovi dentro guaſtato in alcune a
tà fulminea, e l'utilità de condutto ſue parti; e nel banco ove ſtanno i
ri. Il fulmine , che ſi deſcrive in ferri dell'orologiaro, trovoſſi in gran
queſta memoria fiſica del Sig.Ab.Gilij, parte diſtaccato il fondo. Quel ramo
non arrecò gran danni, perchè appun poi principale del fulmine che inve
to trovò nella ſua via un accidental ſtì e ruppe, come ſi diſſe , la baſe di
conduttore, per cui potè diſperderſi un pilaſtro del campanile, potè como
quaſi innocuamente. Deſſo ſi ſcagliò damente trasfonderſi prima in un
alla prima addoſſo un pilaſtro del vicino canale di latta che ſcorre al
campanile, di cui fracaſsò la baſe. diſotto di tutti i tetti di quella parte
Ma fortunatamente il campanile ter º della fabbrica; quindi per mezzo di
mina in una maeſtoſa gabbia, o piut uno de'tubi perpendicolari poſti in
toſto quadripode formato da duplica un cantone di eſſo canale, e dell'ac
ti ricurvi ferri di non tenue groſſez qua piovana che attualmente per que
za, il quale ſerve di ſuſpenſorio al ſto tubo ſcorreva , potè ſgorgare en
le tre campane, e immediatamente tro una ſpecie di ſarcofago collocato
ſotto al ſuddetto quadripode evvi una in uno ſcoperto loggione , e che ſi
loggia ricoperta di piombo . Queſti ſuole riempire d'acqua per mezzo di
- R una
42
una tromba aſpirante ; e finalmente egli eſiggere che noi dobbiamo abbrac
potè finire di diſſiparſi per mezzo di ciare intieramente la ſua deciſione ?
queſta medeſima tromba. Tenne preſº Egli ci dirà forſe di eſaminare le ſue
ſo a poco la medeſima via , e diſ ragioni, e di riſpondere ſe non ci tro
ſipcſſi quaſi nella ſteſſa maniera, ſenz' viam ſoddisfatti . Ma quando anche
arrecar grave danno, un altro fulmine aveſſimo volontà di farlo , la disfida
che cadde ſulla medeſima ehieſa il non ſarebbe da onorato Spagnuolo com'
dì 17. ſettembre dell'anno 174o. Chi egli è;poiche porterebbe che noi doveſ
non vorrà riconoſcere in queſti due ſimo in poche pagine analizar molto to
fulmini l'indole elettrica della mate mi. Che ſe noi ci ſiam permeſſo qual
ria fulminea, e la neceſſità di ben , che rifleſſione nel riferire i volumi
adattati conduttori ? Diaſi adunque precedenti, è ſtato ſolo per impulſo
la dovuta lode al Sig. Ab. Gilij per di patriottiſmo, a cui avendo una .
eſſerſi ſtudiato con queſta ſua anali volta ſoddisfatto in queſta occaſione,
ſi fiſica del fulmine della chieſa nuo non dobbiamo perciò più temere di
va di riſvegliare, e diffondere la co eſſere ſu di ciò tacciati di vizioſa .
gnizione di una sì utile, ed impor indolenza. Ciò che però, ſenza en
tante ſcoperta fra i ſuoi concittadini. trare ne' meriti della cauſa , poſſia
mo e dobbiam dire con tutta verità
G E N O V A . ed ingenuità , e che abbiam già det
to per lo paſſato , ſi è che il Sig.
Saggio ſtorico-Apologetico della let Lampillas ſcrive con eleganza quan
teratura Spagnuola contro le pregiu tunque un pò verboſa ed aſiatica, e
dicate opinioni di alcuni moderni ſcrit ſi moſtra grandemente iſtruito della
tori italiani . Diſſertazioni del Sig. ſtoria letteraria della ſua nazione, e
Ab. D. Saverio Lampillas. Parte II. per uno ſtraniero ſufficientemente ancor
Della letteratura moderna . 7'omo della neſtra. Queſti due volumi pre
III e IV. Preſſo Felice Repetto in ſentano l'apologia della poeſia , e
Canneto 178 1. in 8. del teatro Spagnuolo, e il loro con
fronto colla poesia e col teatro Ita
Non ci ſiam dati gran fretta di liano. La diſſertazione VII., che oc
annunciare queſti due nuovi volumi cupa tutto il tomo III. ha per og
del Saggio ſtorico - apologetico della o getto di dimoſtrare che la nazione
letteratura Spagnuola , perchè ſem Spagnuola nel ſecolo XVI. , e ſul
pre più difficile ci ſi rende il modo di principio del XVII. coltivò la poesia
parlarne in guiſa da render contenti a ſegno di poter gareggiare coll'Ita
e Spagnuoli, e Italiani. Il Sig. Lam lia , e di eſſere ſuperiore a tutte le
pillas ſeguita a fare il confronto de' altre moderne nazioni nel numero e
pregi letterari di queſte due nazioni; merito de'poeti ſuoi. Aggiungono ſin
e certamente egli lo fa , come dee golar pregio a queſto volume le fe
farlo uno Spagnuolo, vale a dire ſem lici traduzioni Italiane fatte dal Sig.
pre in favor della patria ſua . Può Lampillas , e ſchierate alla fine per
modo
- 3
modo di ſaggio, di alcune ſcelte pro
duzioni del Parnaſſo Spagnuolo, o di
alcuni ſquarci di eſſe in ogni genere Storia politica, e letteraria della
di poesìa, tratte da Giovanni Boſcan, Grecia di Carlo Denina Profeſſore -
Garcilaſſo della Vega, Luigi Camoens, emerito di Eloquenza nell'A. 2)niver
Frate Luigi di Leon , Franceſco di ſità, direttore degli ſtudi di ſtoria,
Figueroa, Lope di Vega &c. L'apo e di belle lettere nella R. Accad. di
logia del teatro Spagnuolo è il ſog Torino, ſocio della R. Accad. di Ma
getto del tomo IV. , e dell'VIII. poli , P A. , ed Accad. Fiorentino.
Diſſertazione. Ognuno ſi figurerà fa 7'omo I e II. AVella ſtamperia Rea
cilmente quanto debba trionfare il le 178 1. in 8. Si vende da fratelli
Sig. Lampillas nel deſcrivere queſta , Reycends, e continueraſſi in Roma a
parte , ch'è veramente la più bril riceverne l'aſſociazioni dalla R. Po
lante della Spagnuola letteratura. Dif. ſta di Torino fino a tutto il venturo
fatti non ſi può negare che il teatro marzo. Art. V. ed ult.
comico del fecondiſſimo Lope di Vega
abbia fatt'epoca nel riſorgimento dell' Avanti di contriſtarci col malinco
arte drammatica; e non ſi può negar nioſo racconto della guerra Pelopo,
neppure che i ſcrittori drammatici del neſiaca il Sig. Denina c'invita nel
le altre nazioni, e fra gli altri Cor libro VII. a trattenerci per qualche
neille e Moliere, i padri e i fonda intervallo a contemplar la Grecia ,
tori del più regolare , e riſpettabil nel ſuo aſpetto più bello e più van
teatro che vi ſia forſe mai ſtato, ab taggioſo. Per quanto ſi ſcorra colla
bian molto profittato della profuſa » memoria lo ſpazio di trenta o qua
ricchezza d'invenzione , come la ranta ſecoli , non ſi troverà certa
chiama il Sig. Lampillas, degli Au mente mai quel paeſe nè più popolo
tori Spagnuoli di drammatici compo ſo, nè più potente, nè più fiorito, nè
nimenti . Ma non ſi dovrebbe forſe più vicino al punto inarrivabile del
anche dire che gli Spagnuoli non ſi la perfezione. Sparta ed Atene ebbe
ſono poi gran fatto avanzati in una ro forſe più combattenti intorno a .
carriera, in cui con tanta lode avean queſt'epoca, di quel che ai tempi di
fatto i primi paſſi, e che quei ſcrit Ageſilao e di Filippo aveſſero citta
tori di altre nazioni che hanno in dini . Le ammirabili legislazioni di
ſeguito profittato delle ricchezze del Licurgo e di Solone, ch'erano in .
loro teatro han forſe fatto ciò che tutto il loro vigore : la ſcienza e ,
facea Virgilio, allorchè cercava l'oro la diſciplina militare che nelle glorio.
in ſtercore Ennii? ſiſſime guerre contro i Perſiani eran
ſalite al più alto grado di perfezio
ne e di onore; le conquiſte, e le o
ricche prede fatte ſopra queſti opu
lenti nemici che avevano accreſciu
to il luſſo , allargato il commercio
F 2 inter
interno ed eſterno, e moltiplicate , L'eſame di tutti queſti ed altri fo.
in conſeguenza le maniere di ſuſſi miglianti oggetti; i ritratti e le no
ſtere; il patriottiſmo che dopo l'eſpul tizie circa la vita di queſti ed altri
ſione de Piſiſtratidi, e degli altri ti tali grandi geni della Grecia; il giu -
ranni aveva acquiſtato la fua mag dizio eſatto delle loro opinioni, de'
gior energia ; ecco quali furono le loro ſiſtemi, e delle loro opere, ſom
principali cagioni della ſtraordinaria miniſtrano al Sig. Denina la copioſa
proſperità , e floridezza della Grecia e dilettevole materia per il VII. libro
in queſti tempi. Quindi i comodi e º di queſta ſua ſtoria, ch'è ſicuramen
i piaceri della vita accreſciuti ne'ci te uno di quei che faranno maggior
bi , nelle veſti, e nelle abitazioni ; onore alla varietà e profondità delle
quindi le belle arti portate quaſi al ſue cognizioni, e al ſuo fimo diſcer
fommo apice della loro perfezione ; nimento. Il libro VIII. che ſiegue,
quindi l'iſtituzione di tanti pubblici e che termina il ſecondo volume, è
giuochi ſolennizzati con tanta pom principalmente deſtinato a defcrivere
pa, quindi l'origine de teatri e della i primi avvenimenti della famoſa guer
poeſia drammatica; quindi infine tan ra del Peloponeſo. I primi a moſtra
te nuove ſcuole di filoſofia e di me - re il viſo furono i Tebani, che mal
dicina , e un fi gran numero d'illu ſopportavano ſoprattutto di veder Pla
ſtri loro coltivatori. Fu in queſti tem tea, città poſta nel ſeno della Beo
pi che fiorì il grande ſcultore Fi zia , confederata e dipendente de
dia, che fu in Grecia a tempi ſuoi, gli Atenieſi . Prima dunque che gli
ciò che fu Michelangelo Buonarotti Atenieſi vi poteſſero mandar preſidio ,
nel rinaſcimento delle arti in Italia; con una banda di lor truppe ſi avan
fu in queſti tempi che lo ſplendore e zarono i Tebani per ſorprender quel
la pompa de' pubblici giuochi , e l' la piazza . Si miſero allora in moto
entuſiaſmo de' Greci per eſſi eccitò tutti gli ſtati della Grecia, e tutti i
Pindaro a cantarne con ſi ſublime ſtile loro alleati per alleſtirſi a queſt'or
i vincitori; queſta fu l'età che vide ribile inteſtina guerra. Sparta ed Ate
naſcere i tre gran poeti tragici della te erano alla teſta de'due partiti; la
Grecia, Eſchilo, Sofocle ed Euripi prima la più potente di tutte le al
de , i quali dagl' informi ſpettacoli tre città della Grecia per terra, e o
plateali di Teſpi loro contemporaneo la ſeconda per mare. Mandarono ca
preſero argomento, e lena per quei vallerìa agli Spartani i Beozi, i Fo
capi d'opera di arte drammatica che ceſi, ei Locreſi ; e i Corinti, i Me
ci han tramandati ; ed in queſto ſe gareſi , i Sicioni , i Pelleneſi , gli
colo viſſero pure Empedocle, Seno Elei, e gli Ambracioti contribuirono
fane, Eraclito, Democrito, Anafſa agli Spartani buon numero di navi .
gora, Erodoto padre della ſtoria gre Gli Atenieſi non ebbero egual biſogno
ca, e quel greco finalmente a cui il di domandar navi ai loro alleati, e fo.
genere umano ha forſe le maggiori lamente ne traſſero alcune poche da
obbligazioni, il gran medico di Coo. Scio, da Corcira, è da Mitilene. I Teſſa
- - a li ,
li , ch'erano confederati degli Ate lo degli affari occorrenti. L'orazion
nieſi, e così i Lariſſei, i Parraſi, i funebre che Tucidide riferiſce come
Farfali, i Cramonj, i Pirasj, i Cir fatta da Pericle in queſta occaſione
roni , e i Ferei, ſomminiſtrarono il ſi cita per uno de più antichi, e si
loro contingente in truppe di terra, de più notabili eſemplari di eloquen
delle quali più abbiſognavano gli Ateº za. Ma gli Atenieſi ebbero nel ſecon
nieſi, e principalmente in cavalleria: do anno di queſta guerra un più or
Pericle, che comandava allora ogni ribil flagello addoſſo, che non fu l'
coſa in Atene, conoſcendo queſta - eſercito de' Peloponnesj. Una crudel
ſuperiorità de'nemici per terra, con peſtilenza , che moſſe , per quanto
ſigliò, e ſtette poi ſempre ſaldo in s” inteſe di poi, dall'Etiopia, e di
queſto ſuo conſiglio, di tenerſi ſem ſceſe nella Libia, nell'Egitto, e nel
plicemente ſulla difenſiva per terra , le provincie ſoggette alla Perſia, ſi
e di mandare intanto poderoſe flotte ſteſe nell' Attica, e ſopra Atene maſ
a depredare, e devaſtare le terre ne ſimamente - La patetica deſcrizione
miche poſte ſul mare . Difatti così di queſto feral morbo che ci laſciò
ſi paſsò la prima campagna; poichè Tucidide , meritò in ſeguito di eſſere
mentre le genti del Peloponeſo ſotto non pur da poeti imitata, ma illu
la condotta di Archidamo re di Spar ſtrata da Galeno lume chiariſſimo del
ta ſi avanzavano con poca oppoſizio la medicina. In mezzo a tanti diſa
ne nell'Attica a dare il guaſto alle ſtri, non compenſati da verun van
terre degli Atenieſi ; le flotte di que taggioſo ſucceſſo, gli Atenieſi ſe la .
ſti, e de loro confederati aſſaltaro preſero con Pericle principale Auto
“no Metone, preſero Fia, cacciarono re di quella guerra , e non ſolo lo
di Egina tutti gli abitanti, mandan depoſero dal generalato, ma lo con
dovi altre genti, e fecero quà e là dannarono ancora ad una ragguar
varie diſceſe, dando il ſacco a quaſi devole multa. Ma inſtabili com'eſſi
tutte le terre degli amici di Sparta. erano , e trovandoſi ancora più mal
Ceſſate poi per la vicinanza dell'in contenti dei generali che ſoſtituirono
verno, e per la ritirata de' Pelopon in ſua vece, andarono ſupplichevol
nesj dall'Attica le oſtilità, Pericle , mente a pregarlo , che voleſſe tor
ebbe da funerali che coſtumavaſi di nare a governarli. Ma Pericle poco
fare a coloro che morivano in guer tempo fopravviſſe al ſuo riſtabilimen
ra, congiuntura opportuna di raffer to , e non ſi ſa nemmeno che coſa
mar gli animi de cittadini, che per in quel breve tempo abbia fatto di
li patiti diſaſtri parevano vacillare. rilevante . Dopo la morte di queſt'
Oltrecchè egli era il più riputato ora uomo , a cui tanto dee la gloria ,
tore dell'età ſua , e il principale º del nome Atenieſe , la principale au
della città come capitano generale, torità nella ſomma del governo di
ſembra probabile ch' egli ſteſſo ſi fa Atene paſsò in Nicia, che non ſolo
ceſſe eleggere a tale uffizio, defide avea gran pratica di affari civili,
rando opportunità di parlare al popo ed era ſtimato uomo aſſai dabbene
1n
46
in tutta la Grecia; ma aveva anco vi avrebbe acconſentito , ed infatti
ra ſotto di Pericle, dati molti ſag era queſto per gli Atenieſi il momen
gi della ſua bravura e prudenza mi to più favorevole di accordarla. Ma
litare . Diffatti nel primo anno del dopo di Pericle, la di cui qualità do
ſuo generalato meſſoſi in mare, con , minante fu certamente l'arte di ben
un'armata di ſeſſanta navi preſe l'iſo dire, era già cominciato in Atene il
la Minoa, battè i Beozja Tanagra, regno degli oratori, e Cleone i pri
e diede il guaſto ai lidi di Locri. I mo ed il più ardito che ſi mentovi
ſuoi luogotenenti non furono meno fra queſti, nemico de Lacedemoni ,
fortunati di lui. Fra queſti Demoſte forſe ſolo perchè Nicia gli amava ,
ne vi ſe gli Ambracioti amici de'La declamò con tanta furia contro qua
cedemoni , e voltatoſi poſcia verſo lunque partito d'accordo ſi propo
la Meſſenia aſſaltò e preſe Pilo, una neſſe , che il negoziato fu ſciolto .
delle porte della Laconia, diſtante a L'aſſedio di Sfatteria intanto tirava
da Sparta non più che 5o miglia (4oo. in lungo, e gli Atenieſi cominciava
ſtadi ) , Pachete altro comandante a no a pentirſi di aver rifiutata la pa
ſubalterno aſſaltò parimenti, e vinſe ce. Gleone per ſoſtenere il ſuo pune
l'armata navale de'Mitileneſi, e pre to non ceſſava di accuſare di traſcu
ſe anche Mitilene capitale dell'iſola ratezza i comandanti dell'armata, a
di Lesbo . Tutti queſti ſiniſtri ſuc ſegno che Nicia annoiato finalmente
ceſſi non potevano eſſere contrabbi dall'impudenza di queſto ciarliere ,
lanciati dalla preſa di Platea , il di quaſi per farſi beffe di lui, fece pro
cui famoſo aſſedio viene deſcritto dal porre che a lui l'impreſa ſi commet
noſtro Autore molto circoſtanziata teſſe. Cleone, benchè niente inten
mente. Gli Efori all'annunzio della . dente di guerra , fu tanto temerario
preſa di Pilo , richiamarono ſubita da accettare l'incarico, e tanto fe.
mente le loro genti ch'erano nell'At lice da riuſcirvi aſſai proſperamente.
tica, e le ſpedirono a ricuperar quel Ed ecco i principali avvenimenti del
la terra. Andati poſcia in perſona a la famoſa guerra Peloponneſiaca , che
eſaminar il ſito, ed oſſervato che la vengono deſcritti dal Sig. Denina nell'
piccola iſola Sfatteria potea molto in VIII. libro . Egli ci ha laſciati in
quietare il preſidio di Pilo, e impe un'epoca troppo intereſſante della ſua
dir ſoprattutto l'introduzione de'vi ſtoria , per non doverne con tanto
veri, mandarono ſubito ad occupar maggiore impazienza deſiderare la
la - Ma un'altra ſconfitta ch'ebbe » continuazione.
poſcia preſſo di Pilo la flotta Sparta
na dalla flotta Atenieſe comandata
da Demoſtene, accrebbe talmente la
coſternazione de Lacedemoni, che -
non oſtante il loro naturale orgoglio
riſolvettero di mandar ambaſciadori in
Atene per implorare la pace. Nicia
- M I L A N O. poſto in libertà e compariſce ei
forma di fiamma, e di calore. Quin
Opuſcoli Fiſco, chimici del Cava di a ſentimento del noſtro Autore ſi
liere Marſilio Landriani . Milano poſſono diſtinguere due ſtati diverſi,
1781. nelle ſtampe di Gaetano Pirola ne'quali il fuoco ſi ritrova, ne'cor
2 1. in 8. Art. 11. ed ult. pi, in uno ſtato cioè di fiſſità, va
le a dire quando è intimamente com
Sella quarta diſſertazione di que binato ne' corpi , ed è una parte e
ſto dotto libro, intitolata del calore integrante, e conſtituente dei mede
latente, il Sig.Cav. Landriani eſpone ſimi , ed in uno ſtato di libertà,
la ſtoria di tutto ciò , che ſi è fin' cioè quando è ſemplicemente aggiun
ora ſcoperto intorno al fuoco, che to, e non combinato con eſſi. Del
eſiſtendo ne'corpi, non dà ſegni eſter primo ſtato ragiona in queſta diſſer
ni di ſua preſenza, e vi aggiunge tazione il noſtro Sig. Cavaliere, e
alcune nuove eſperienze , ed oſſer l'erudizione , le eſperienze le più
vazioni, le quali illuſtrano queſto fingolari , le oſſervazioni le più mi
argomento . In verità , che queſta nute , ed eſatte vi trionfano , co
diſſertazione non può eſſere nè “ficchè chiunque la leggerà dovrà
più intereſſante , nè meglio trattata confeſſare che realmente il fuoco al
di quello la tratti il noſtro Autore ; cune volte eſiſta ne' corpi ſenza da.
imperciocchè incominciando dal ſup re alcun ſegno eſterno di ſua preſen
porre, che ſe le recenti ſcoperte in za, di calore cioè , di eſpanſione »
torno ai differenti fluidi aereiformi &c., la qual coſa ammeſſa, moltiſ
ci hanno all'ultima evidenza dimo ſimi fenomeni, così riguardo a mol
ſtrato, che diverſi fluidi elaſtici poſ. te compoſizioni , e fuſioni metalli
ſono eſſere combinati nei corpi, ſen che, come riguardo al raffreddamen
za dare ſegni di loro eſiſtenza , e , to de'corpi , alla formazione del
queſti , o colla decompoſizione de' ghiaccio, ai diverſi ſtati del termome
corpi, che li contengono, o per iſti tro in queſto immerſo, intorno a qua
molo di fuoco, od altro poſſono eſ li varie, confuſe, ed oſcure erano le
ſere poſti in libertà , e manifeſtarſi opinioni de'fiſici, mercè queſta bel
ſotto diverſe apparenze , non ſarà liſſima ſcoperta , le oſſervazioni ed
difficile l'immaginare, che anche il eſattiſſime moltiplici eſperienze del
fuoco eſiſtere poſſa nei diverſi corpi noſtro Sig. Cavaliere, ſono poſti nel
in uno ſtato di fiſſità, e di intima . ſuo più chiaro , brillante aſpetto .
compoſizione , ſenza che perciò ſia Nella quinta , ed ultima diſſertazio
neceſſario , che dia ſegni eſterni di ne , tratta il noſtro Autore dell'aria
ſua preſenza, i quali però ſi faran deflogiſticata cogli acidi minerali ;
no manifeſti, allora ſoltanto, che a mentre ſebbene già ſi ammetteſſe nell'
ſciolto il fluido igneo dallo ſtato di aria noſtra atmosferica la preſenza ,
combinazione , e di principio viene di un acido nitroſo , debbeſi però
- al
A8
al dotto Sig. Prieſtley la dimoſtrazio ne da tutti, coſicchè il Sig.Prieſtley
ne , che coll'acido nitroſo ſi può medeſimo, a cui il noſtro Autore,
effettivamente formare un'aria reſpi comunicò queſte belliſſime ſperienze
rabile, del tutto ſimile all'atmosfe convenne , che l'acido vetriolico ,
rica , combinando con queſt'acido può tramutarſi in aria reſpirabile. Oh
ogni ſorta di terra . Siccome però ſe la prefiſſa neceſſaria brevità di
il Sig. Prieſtley aſſerì , che queſto queſti fogli non ci obbligaſſe a li
ſolo acido ſia atto alla compoſizio mitarci ne'noſtri eſtratti , avremmo
ne dell'aria deflogiſticata, il Sig. il piacere di dare a noſtri leggitori
Cav. tentò di formarne , e cavarne una ſerie di utili, dilettevoliſſime eſ.
dall'acido vetriolico , dal turbith perienze che un gran lume danno
lavato, e non lavato , dal vetriolo alli fiſici oſſervatori . Confidiamo
lunare, dal vetriolo di zinco, di mar però, che tutti coloro , che legge
te, dall'alume , dal volfram , dal ranno l'opera da noi annunciata,
manganeſe, da alcuni ſali marini me renderanno al Sig. Cavaliere quelle a
tallici , dal ſublimato corroſivo, dal giuſte lodi, che ben ſi merita, e lo
la calce del ſublimato corroſivo ſcom pregheranno con noi di affrettare la
poſto dagli alleati , dalla luna cor ſtampa degli altri ſuoi opuſcoli, che
nea , dai ſali arſenicali, e ne otten anſioſi deſideriamo di leggere.
esºse nasaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaansnaansaesaesaesa
Si diſpenſano da Gregorio Settari Libraio al Corſo a S. Marcello, ea
l'Aſſociazione è ſempre aperta per paoli dodici l'Anno,
- - - - -
Num. VII. 1782. Li 16. Febraro
,
venuta madre di altre Accademie in
Modena ſteſſa, l'Accademia Meſſine Sin dal ſettembre del 178o. annun
ſe domandò d'incorporarſi con lei, ciammo coi dovuti elogi la I, parte
ed il celebre Saneſe Girolamo Gigli di queſt'Etica dimoſtrativa del P.
ſcriſſe al Muratori di non temere di Morando delle ſcuole pie , la quale
aver contro di ſe l' Accademia della trattava de' doveri dell'uomo verſo
Cruſca , quando aveſſe in favor ſuo Dio. Se il merito delle opere rego
il giudizio di quella de' Diſſonanti. laſſe ſempre l'ordine con cui eſſe ,
Sarà dunque facile a ciaſcuno il fi compariſcono in queſti noſtri fogli,
gurarſi con qual divite vena una ſi il e non foſſimo troppo ſpeſſo obbligati
luſtre e ſi antica accademia, raduna da ſtraniere ſollicitazioni a deviare »
taſi in ſi belle occaſioni, abbia fatto da queſto ragionevol ſiſtema , già
ſcorrere il più puro e delizioſo liquo da gran tempo, cioè ſin da quando
re di Pindo . Diffatti vi s'incontra capitarono nelle noſtre mani ſarebbe,
no compoſizioni poetiche in quaſi no ſtate anche annunciate le altre a
tutti i metri , e in quaſi tutte le , due parti le quali, trattando de'do
lingue colte ; poichè oltre alle molte veri dell'uomo verſo ſe ſteſſo, e de'
italiane ve ne ſono ancora parec doveri dell'uomo verſo i ſuoi ſimili
chie in idioma latino, e perſino una formano il compimento di un'opera
infranceſe ed un'altra in greco; e , ſi bene incominciata. Proſegue in .
tutte ſi ſaporite e ſi belle, che non eſſe il dotto Autore a dimoſtrare, e
ſappiamo a quale dar la preferenza, concatenare con metodo Wolffiano
per quì inſerirla a modo di ſaggio, le fondamentali verità morali riſguar
ſecondo il noſtro ſtile. danti queſte due claſſi di doveri, aſ
ſociandovi alcune più importanti ve
rità rivelate, non già per diſcoprir.
le per mezzo della ragione , poichè
T O R I N O. a queſto la ragione è certamente in
ſufficiente , ma ſolo per dimoſtrare
che le medeſime non ſono in veruna
L' uomo guidato dalla ragione : guiſa alla ragione ripugnanti, ed an
Etica dimoſtrativa di Gaſpare Moran zi dalla medeſima approvate . Così
do d'Oneglia Chierico Regolare del per eſ. nella II. Parte ſi fa vedere ,
le ſcuole Pie, regio profeſſore di filo nel capitolo XI. che la ragione ci
ſofia a S. Eminenza il Sig. Cardinale dimoſtra che lo ſtato di celibe non ,
Carlo Giuſeppe Filippo di Martinia ripugna alla natura, e ch'è van
ma Veſcovo di Vercelli, Abate Com taggioſo alla ſocietà ed alla Religio
mº;
56
me; nel capitolo III. della parte III. portarci verſo i nemici: ci fa vedere
che la ragione ci dimoſtra la neceſ. i vantaggi che da medeſimi ci ridon
ſità della gerarchia eccleſiaſtica e la dano; e c'inſegna l'arte di render
di lei autorità ; nel ſeguente che , celi amici e c. Qual più ſublime oc
la ragione ci dimoſtra l'utilità della cupazione per un filoſofo criſtiano
ſocietà Cenobitica o clauſtrale, e i rap. che quella di far vedere il pieno con
porti degl'individui che la compon ſenſo della ragione colla religione ,
gono ; nel capitolo XIV. che la ra e dimoſtrare l'inſufficienza di quella
gione ci dimoſtra come dobbiam di e la neceſſità di queſta ?
e Se/o Asen e Eneſe ha genea neaSenagenºvese ne sºnº negones e Sea, Nºnes aegeaaS a
- -
Num. VIII. 1782. Li 23. Febraro
(a) Padre del noſtro pittore poeta , e poeta ancor eſſo non ſpregevole.
88
e delle opinioni, in cui era ſtato edu », gioventù , 585. medreſsés, cioè
cato. Noi non ſeguiremo certamen , collegi di legge, di aſtrologia &c.
te il noſtro iſtorico Arabo nel compen », ico.tekès oſſia gran conventi, 1 o55.
dio cronologico ch'egli ci fa della . ,, Khan cioè oſterie , 886. zaviès o
ſtoria de' principi della caſa Otto , piccoli conventi, 975. fontane e
mana . Ci contenteremo di accennare », pubbliche, 985.mercati, 1 zoo. pe
ch'egli riferiſce due diverſe opinioni , ſatori pubblici, 1ooo.bagni, 2352.
intorno all'origine di queſta caſa, le ,, botteghe di caffè , 49oo. ſtrade e
quali per altro ſi accordano nel fiſ ,, abitate da criſtiani, e 4985. abi
ſare per capo di queſta famiglia il Sul ,, tate da giudei , . Il noſtro ſtori
tano Oſman, che regnava verſo la . co Arabo aggiugne che dopo il tem
fine del ſecolo XIII. Il di lui nipo po di Zecherìa ſi è quaſi accreſciu
te Amurat I. fu quegli , che dopo to del doppio il numero delle moſchee,
la preſa di Adrianopoli nel 1356. for delle ſtrade &c. e noi vorremmo ag
mò degli ſchiavi, che avea fatti nelle giugnere che forſe tutti due hanno
ſue tante vittorie riportate contro i ſtraordinariamente eſaggerato. Selim,
miſeri criſtiani, quel corpo divenuto nipote di Maometto II. , fu il con
poſcia ſi formidabile ſotto il nome di quiſtatore dell'Egitto , il quale dopo
Giannizeri , cioè di nuove truppe. di lui , divenne il lagrimevol teatro
Il di lui figlio Bajazet I. incontrò quell' delle concuſſioni, e delle crudeltà dei
infelice fine, che ognun ſa, col gran baſſà mandati da Conſtantinopoli, o
Tamerlano . La preſa di Coſtantino delle guerre e delle ribellioni inſorte
poli reſe celebre il di lui nipote Mao per iſcuotere un ſi orribile, e peſan
metto II. più che alcun altro princi te giogo . Nulla poi diremo dei rac
pe della caſa Ottomana. Ecco la de conti Arabi che vengon dietro al com
ſcrizione che di queſta capitale degli pendio cronologico, e che unitamen
Ottomani ci fa il noſtro ſtorico Ara te agli editti di Solimano per il buon
bo, ſulla fede di Zecheria - Effendi , regolamento dell'Egitto, formano la
che ſcriveva nel principio del ſecolo materia del ſecondo volume ; ſendo
XVI. , Deſſa contiene , dic' egli , che queſti racconti tanto per lo ſtile
2, 398o. ſtrade abitate da Turchi , che per le idee raſſomigliano perfet
», 488. grandi moſchee, 4596. mo tamente a tutti gli altri che vanno
», ſchee più piccole , 1654. ſcuole ſotto il medeſimo nome.
s, pubbliche per l' iſtruzione della .
a
º
98
M O D E N A . Primo ha egli trovato che la fecen
dazione nelle rane, e nelle botte (due
ſpecie di amfitj ) non ſuccede dentro
Diſſertazioni di fiſica animale, e , al corpo della femmina , ma fuori .
vegetabile dell'Abate Spallanzani re Ogni qualvolta dunque la femmina -
gio profeſſore di ſtoria naturale nell' partoriſce le uova , il maſchio le o
univerſità di Pavia ci c. Tomo II. In ſpruzza col proprio ſeme, e le fecon
Modena 178c. preſſo la ſocietà tipo da , ſenza che mai lo ſpruzzo, e la
grafica ; in 8. Art. I. fecondazione arrivino all'uova che non
ſono ancora uſcite del ſeno materno.
Il noſtro Autore ſe n'è convinto co'
Soddisfacciamo alla noſtra brama, fatti i più indubitati. Quell'uova che
e a quella dei noſtri lettori col rife ſi trovavano ancor dentro alla madre
rire il ſecondo volume delle diſſerta ( o ſoggiornaſſero nell'utero, o negli
zioni di fiſica animale, e vegetabile o vidotti, oppur nell'ovaja ) non era
del celebre Sig. Ab. Spallanzani con mai che naſceſſero. Succedeva il con
traſſegnato al medeſimo conio di uti trario nell'altre che attualmente ve
le ed iſtruttiva originalità , che ſi è nivano partorite , e inſieme irrorate
ammirato nel primo volume , e che dal ſeme maſchile . Dal che appari
ſi ammira in tutte le altre di lui pro ſce quanto ſia andato errato il cele
duzioni . Di tre diſſertazioni è com bre Linneo, quando ſentenzioſamente
poſto queſto ſecondo tomo dell'ope pronuncia: nullam in rerum natura,
ra del Sig. Ab. Spallanzani. La prima in ullo vivente corpore, fieri facun
ha per oggetto la generazione di al dationem vel ovi impregnationem extra
cuni animali amfibi , la ſeconda la corpus matris. La fecondazione delle
fecondazione artificiale ottenuta in al ſalamandre acqua juole ( altro anfibio
cuni animali, la terza la generazio eſaminato dal noſtro Autore ) ſi ha ,
ne di diverſe piante. Avendo noi da dentro al corpo della femmina , ma
to conto nei noſtri fogli del primo to in un modo ſingolariſſimo. Il maſchio
mo paſſeremo ora a far lo ſteſſo del avvicinatoſi a lei ſenza punto accop
ſecondo , col cercare di far guſtare » piarſi comincia a rizzare quel denta
ai lettori alcune delle più intereſſan to membranoſo riſalto che ha ſu la
ti , e più luminoſe ſcoperte che vi ſchiena , e a torcerlo ſtranamente a
ſono dentro, ſenza impegnarci a par deſtra, e a ſiniſtra: indi agita forte
ticolarizzare i fatti che ſervito han mente la coda , l'avvolge tortuoſa
no all'Autore di appoggio pel con mente in ſe ſteſſa, e nello ſvolgerla
ſeguimento di eſſe , non permetten va dolcemente a battere i fianchi del
dolo la brevità che propoſti ci ſiamo la femmina che ſi tiene immobile ; e nel
di oſſervare nel noſtro giornale. I ca tempo che sì con la coda lievemente
pi più principali della prima diſſerta la sferza fa uſcire dall'ano un getto
zione ſi poſſono ridurre ai ſeguenti . copioſo di bianco ſeme , che ſi me -
ſcola
ſcola all'acqua, e sì meſcolato arri due liquori , per cui ſi penſa che il
va fino all'ano della femmina , den feto ſia il riſultato dello ſperma ma
tro cui feconda le uova che ſono vi ſchile , e femminile variamente fra .
cine ad uſcire. E ſiccome queſta ope lor combinati, il qual ultimo ſiſtema,
razione vien ripetuta molte volte dal che è antichiſſimo , ſi è sforzato in
maſchio, così altre uova meno vici queſti ultimi tempi di mettere in vo
ne rimangono fecondate , finchè la . ga l'eloquentiſſimo Sig. di Buffon con
fecondazione in tutte ſi ottiene com le ſue famoſe molecole organiche. Queſt'
piutamente. In ſecondo luogo ha ſco ultima ſcoperta del noſtro Autore quan
perto il noſtro Autore, che que cor to dà di peſo al primo ſiſtema , al
picciuoli ritondaſtri che ſi partoriſco trettanto fa vedere l'inſuſſiſtenza degli
no dalle rane , dalle botte, dalle ſa altri due . Imperciocchè ſe i feti ſi
lamandre, e che per ſervire all'uſi ſcorgono nelle femmine innanzi che
tata eſpreſſione dei fiſici abbiamo chia queſte provino l'avvicinamento de'
mate uova, nol ſono realmente, ma maſchi, egli è adunque certiſſimo che
ſibbene gli embrioni oſſieno i feti di eſſi feti non eſiſtono prima dentro de'
queſti animali, i quali feti per comin maſchi , nè che ſi formano nell'atto
ciare a ſvolgerſi, e a creſcere non , della fecondazione : e perciò quanto
abbiſognano che del dolce urto del ſe alla loro eſiſtenza ſono affatto indi
me fecondatore . Ne viene dunque o pendenti da queſta naturale operazio
per neceſſaria conſeguenza che que ne , checche ſia poi che abbiſognino
ſte ſpecie di animali ſi denno rimuo di eſſa per averſi i primi loro ſvilup
vere dalla claſſe degli ovipari, nella pamenti. (ſarà continuato. )
quale erano ſtate ripoſte dai natura
liſti, e dai nomenclatori, e colloca
re nell'altra dei vivipari . In terzo M A N T O V A.
luogo fa vedere il noſtro Autore, che
i mentovati feti eſiſtono nelle femmi
ne di queſti amfibi prima della fecon Baltaſaris Caſtilionii elogium ab
dazione, e ci eſiſtono già da lunghiſ Hieronymo Ferrio Longianenſi in pon
ſimo tempo ; la qual verità non può tificia academia Ferrarienſi eloquen
non intereſſare più davvicino la ge tiae, cº- antiquitatis profeſſore, re
nerazione degli animali. Sappiamo che giae ſcientiarum, º litterarum aca
intorno ad eſſa ſono ſtati immaginati demiae Mantuanae exhibitum anno
tre principali ſiſtemi, quello degli ova MDCCLXXVIII., ab eademque pro
riſti, che vuole che i germi degli ani batum. Mantuae 178o. typis heredis
mali preeſiſtano nelle ovaje delle fem Alberti Pazzoni; in 4.
mine, l'altro dei vermicellai, che a
pretende che tai germi appartengano lNon tutte le mode ſono da diſprez
ai maſchi , e che nell'accopiamento zarſi , il che forma l'intolleranza di
tragittino alle femmine, e il terzo dei alcuni critici troppo ſchifiltoſi . La .
N 2 moda
I OO
moda degli elogi ſembra ora invalſa terate, ſervilmente ſeguaci dell'ite
piucchemai anche fra noi , e perciò re ſingolarità. Lo ſcrivere vite ragio
non troviamo, che bene, che ſi ono nate degli uomini grandi, il far l'ana
ri anche l'Itala virtù, che queſta ſi lifi de loro penſieri , il preſentare il
moſtri agli eſteri ancor ferace di glo compendio di tutto il nuovo da loro
rioſi prodotti , e che ſi propongano depoſitato nella maſſa delle umane e
anche in queſta foggia agli ſteſſi no cognizioni , ed il fare il quadro mo
ſtri nazionali incentivi alla gloria, ed rale del loro cuore , e del loro tem
eſempi da imitare ne' loro antenati , peramento è quello , che ſpecialmen
o ne'loro contemporanei. Degna dun te richiedeſi per un biografo, ed è
que di commendazione è l'accademia quello , di cui abbiamo non ſolo fra
delle ſcienze, e belle lettere di Man i moderni cento belli eſempi, ma al
tova , la quale ha fatto un oggetto cuni anche fra gli antichi. Chi leg
di premio l'elogio al ſuo più gran cit gerà la vita di Gneo Giulio Agrippa,
tadino dopo Virgilio , Baldaſſar Ca ſcritta da ſuo genero, il più dotto de
ſtiglione; e degno è di eſſere annun gli ſtorici , e de' politici , Cornelio
ziato ne' noſtri fogli quello ſteſſo elo Tacito , e chi leggerà il panegirico
gio , che eſſa ha creduto di dover teſſuto da Plinio il giovane all'Impe
coronare, e produrre colle pubbliche ratore Traiano, degno del lodatore ,
ſtampe. Appartiene queſto al celebre e del lodato, troverà i più belli eſem
Sig. Abate Don Girolamo Ferri pro plari di ſcrivere elogi ragionati, ve
feſſore di eloquenza nell'univerſità di ridici, ubertoſi , ed eloquenti anche
Ferrara, la di cui maniera di ſcrive nello ſtile Latino, ſenza aver biſogno
re latinamente, benchè grave, con di imitare in tutto la maniera limita
ciſa , e alquanto aſtruſa , è però in ta , e conciſa di Cornelio Nipote ,
poſſeſſo di eſſere univerſalmente ſti forſe non imitabile, che nella purità
mata elegante, purgata, e giudizioſa. della lingua. Ma ſiccome poſſono gli
Queſto ſcritto è appunto ſu queſto eſemplari da noi propoſti frenare la .
dettato, ed è quindi tale da ſoſtene luſſureggiante maniera degli elogi mo
re con decoro il giudizio del pubbli derni, così poſſono ancora far accor
co illuminato. L'autore nel diſtender gere a certi grami filologi, che nep
lo non altro ſi prefiſſe , che di ſcri pure la bella biografia letteraria è quel
vere un compendio di vita del Caſti la , che eſſi fanno conſiſtere unica
glione ſul genio de' Latini, e parti mente in una ſcrupuloſa indagazione
colarmente di Cornelio Nipote. Me delle epoche più minute della vita ,
ritamente egli ſi diſpoſe fin dal bel delle opere le più brevi, e inſignifi
principio a renderſi diſſimile dalla le canti, e de'nomi de' corriſpondenti,
zioſa, e proliſſa maniera di ſcrivere ed amici , che ebbero i loro eroi .
elogi, introdotta in Francia dall'af Dunque il Sig. Abate Ferri dietro l'
fettato, ed ampolloſo Thomas, ed ini eſemplare, che ſi è prefiſſo, va con
tata in Italia da alcune pecore let un accurato ordine cronologico accom
paguam
Io I
tanto in moda preſſo alcune fra le prie ſenza che le toelette delle ſigno
nazioni oltramontane , è ſtata finora re, e le biblioteche degli uomini del
rinfacciata all'Italia, e forſe non a . bel mondo abbiano ſempre a fornirſi
torto ; in oggi peraltro ſembra che di libri oltramontani. »i
gl'ingegni de' noſtri connazionali ſi 3, il
rivolgano ad arricchire la lingua Ita » iti
liana di cotali opere altresì, utiliſſi L O N D R A .
a di
me perchè tendono ad iſtruire, e col » t.
tivare lo ſpirito di quel ſeſſo e di 3) Il
quelle claſſi d'uomini che non poſſo Memoire phyſique di medicinale5 c. J! tſ
no, o non vogliono tollerare una ſe Memoria fiſico - medica, in cui ſi di ºi
ria occupazione. Fra le opere di gu moſtrano gli evideuti rapporti che paſ y Cl
ſto che ſi producono preſentemente , ſano fra i fenomeni della bacchetta l th
in Italia merita un poſto diſtinto que divinatoria, del magnetiſmo, e dell' º ti
ſta collezione di lettere capriccioſe elettricità con alcuni riſchiarimenti ſo ! k
di cui annunciamo con piacere la pra altri oggetti non meno importan i
continuazione . Apologhetti morali, ti relativi ai medeſimi fenomeni; del º li
ſoggetti tratti dalla fiſica, dalla critica, Sig. 7'..... Si trova a Parigi preſſo tai
dalla ſtoria del tempo e delle nazio Didot il giovane 178 1. in 12. k ſi
ni, ma trattati con leggerezza ed º te
amenità di ſtile formano il vago giar da?
dino che ne viene preſentato in que Multa renaſcentur qua jam cecide gi:
ſto ſecondo tometto; la differenza del re , cadentoue,
carattere delli due dotti autori accre Qua nunc ſunt in honore.
ſce anco l'intereſſe della ſua lettura ;
pieno di eſtro il Sig. Ab. Zacchiroli ſi Chi avrebbe mai detto che la bac
abbandona qualche volta alla vivace chetta divinatoria cotanto deriſa nell'
ſua fantaſia, ma ne trattiene i voli la altro ſecolo, poteſſe riſorgere nel no
prudente rifleſſione , e maturità del ſtro ? Or ecco appunto che il Sig.
Sig. Marcheſe Albergati , e da una Thouvenel, che non è già un oſcuro
tale oppoſizione, pari all'utilità riſul e dozzinale filoſofo, poichè ſi è già
ta il diletto . A noi non viene per fatto vantaggioſamente conoſcere al
meſſo il fare l'analiſi delle lettere che pubblico con alcune dotte diſſertazio
ſono contenute in queſto volume , ni coronate dalle accademie di Fran
atteſa la moltiplicità , e la varietà cia, non ſolo prende a coraggioſamen
delle materie ; ma poſſiamo aſſicurare te difendere l'autenticità de' porten
i noſtri leggitori che ſe verrà l'eſem toſi fenomeni della bacchetta, ma ſi
pio degli eruditi noſtri Autori imi aſſume di più l' altro , a creder no
tato da altri dotti e colti ſcrittori Ita ſtro, molto più arduo incarico di di
liani, potremo avere in breve di che moſtrare i medeſimi fenomeni coeren
deliziarci con produzioni noſtre pro ti alle leggi della fiſica , ed analogi
ad
-
Io3
ad altri fenomeni indubitati, e noti. », venel crede di eſſerſi aſſicurato del
s, Neſſun fiſico dubita, dic'egli, che fatto in modo da non poterne più in
, la terra non abbia le ſue partico verun conto dubitare . L'idroſcopo,
, lari emanazioni, e che queſte ema ſu del quale per lo ſpazio di più di
», nazioni ne' ſiti, ove ſi aſcondono due meſi , e alla preſenza di più di
s, acque ſtagnanti o correnti, non cencinquanta perſone oculate e dotte,
, debbano eſſere più che altrove ab egli ha fatto più di 6oo. eſperienze,
,, bondanti. Perchè dunque queſte º è un certo Bleton , reſoſi aſſai famo
,, emanazioni non potrebbono eſſe ſo in Francia per la ſcoperta di molte
, eſercitare un'azione ſenſibile ſopra ſorgenti , colle quali ha arricchito
», di alcuni individui, mentre ch'eſſe molte città, e moltiſſimi particolari .
,, non fanno che piccoliſſima, od an: Queſto Bleton non ſi ſerve della bac
», che veruna impreſſione ſopra gli chetta, come fan gli altri del ſuo me
, altri? Si ſa quanto ſi diverſifichino ſtiere; non la ſtringe , nè la riſcal
, le facoltà ſenſitive in diverſe claſſi da fra le ſue mani; nè eſige che que
», di animali, e negli uomini ſoprat ſta bacchetta ſia di un ramoſcello di
,, tutto. ,, Ma queſte affezioni qual nocciuolo, biforcuto, tagliato di fre
relazione poſſono mai eſſe avere col ſco , e pieno di ſugo. Egli appoggia
le rivoluzioni di una bacchetta, che orizzontalmente ſopra i due indici una
io tengo nella mia mano, o ſulle mie bacchetta di qualunque legno, eccet
dita ? Se il Sig. Thouvenel non iſcio tuatone il ſambuco , freſca o arida ,
glie intieramente il nodo, egli ſi ſtu non importa, ſiccome neppure che ſia
dia almeno di aſſegnare qualche plau biforcuta, baſtandogli ſolo che ſia un
ſibile ragione , onde poter concepire poco incurvata. Eſſendo diritta, non
la poſſibilità di un fenomeno sì ſingo fa che ſollevarſi leggermente nelle e
lare. Le eſalazioni delle acque ſotter eſtremità, oſcillando interrottamente,
ranee poſſono, ſecondo lui, avere un e premendo le due dita; ma non gira
corſo ſimile a quello del fluido elet punto attorno il ſuo aſſe, ſiccome fa
trico; a ſomiglianza di queſto inve allorquando è un poco ricurva , più
ſtire ſolamente le perſone che ne ſo o meno ſecondo che la ſorgente è
no ſuſcettibili; dirigerſi come il flui più o meno abbondante. Il noſtro oſ.
do elettrico, in maggior abbondanza ſervatore dice di aver oſſervato in un
verſo certi punti, come per eſ. ver minuto di tempo da 3o. ſino ad 8o.
ſo le eſtremità del corpo, e nomina e più giri. Ma ciò che vi ha di più
tamente verſo le mani, ed allora non ammirabile in queſtº affare, e ſembra
ſarebbe impoſſibile di concepire in qual togliere affatto ogni ſoſpetto d'impo
guiſa queſte eſalazioni poſſano comu ſtura ſi è, che prendendo qualunque
nicare un movimento di rotazione al
altro la bacchetta in mano, e ponen
la bacchetta divinatoria poſata ſopra doſi ſulla ſorgente, al ſolo approſſi
la mano, o ſopra le dita. Comunque - marſi di Bleton, la bacchetta incomin
però vada la faccenda , il Sig.Thou cia anche a girare nella ſua mano.,,
», Ho
Io4 -
, le ſorgenti , e ne ha ſeguito in
del VII. canto dell' Enriade , in cui AVon dell'aſtuto adulator. Sul trono
Voltaire, ſiccome già fecero Virgilio Guiderà ſeco la clemenza. E intento
ed Arioſto di Enea e di di Bradaman AVel grato cor de popoli ſoggetti
te , ci rappreſenta il ſuo Eroe Enri Co benefici a fabbricarſi il tempio
co IV. condotto nel tempio del De Sarà de regi, e degli eroi l'eſempio.
ſtino a vedere le glorie della ſua fu
tura diſcendenza . Quivi adunque il Se l'aſpetto di un ſi glorioſo diſcen
Sig. Ab. Monti fa che il genio della dente è per Enrico IV. un oggetto di
Francia, e l'ombra di Carlo Magno grata maraviglia , non è per lui un
additino ad Enrico IV. il regnante e motivo di meno aggradevol ſtupore
ſovrano della Francia Luigi XVI., il vedere in quel tempo
A cui fa dato un giorno Dell'Iſtro le famoſe
Di BEAVEFICO il nome . 2'til ſua Aquile bellicoſe
Cz27 a Che ſu i Gallici gigli
Sarà de grandi il luſſo - Si ripoſar coi diſarmati artigli;
Provvidamente raffrenar. Dal peſo e il ſentirſi riſpondere dall'ombra di
De ſoverchi tributi Carlo Magno
O. - iS):
Io6
.Sì : quell'aquile iſteſſe or tue nemiche noſtro Italiano, Marcello Malpighi ,
Verranno un dì placate il quale tratto avendo dall'ovaja del
Della tua FIORDILIGI le farfalle del baco da ſeta le uova,
A farſi il nido tra le frondi aurate. le bagnò col liquore fecondante del ma
Il Reno allor non più gemendo al mare ſchio. L'eſito, a dir vero, non cor
Dovrà l'onde portar tinte di ſangue riſpoſe a deſideri del curioſo natura
Germanico, e Franceſe; e faticoſo liſta , giacchè l' uova sì irrorate ri
Per la Tedeſca valle maſero ſterili ; e una ſimile ſterilità
Fra i cadaveri , e l'arme aprirſi il nell'uova della ſteſſa ſpecie fu altresì
calle. provata dal dotto Sig. Bibiena , già
Sul margin ſuo la pace Profeſſore in Bologna, nel ripetere e
Il volo ſpiegherà. Concordi inſieme variar che fece i tentativi del ſuo il
Amore, ed Imeneo luſtre concittadino. Il noſtro Autore
Più ſaldo e forte renderan quel nodo è ſtato più fortunato , non già in
Che formò l'amiſtà. Vedili a gara quell' uova del baco da ſeta, delle o
Guidar dall'Auſtria una gentil DOAV quali ſembra ſi ſieno ſerviti i due ci -
ZELLA -
ſoggetto di quelli aſſai più meritevo dei ſoggetti, che formano una perpe
le. Riportata, che ne ha brevemen tua ſcuola di morale , e di vera po
te la ſtoria della vita diſcende ad eſa litica, per la giudizioſa trattazione,
minarne la facoltà oratoria. Ei ſi ſot diſpoſizione, e ſviluppo degli argomen
toſcriverebbe di buon grado agli elo ti, per la nobiltà, ed elevatezza del
gi, che fanno gli antichi retori di le ſentenze , per la coſtante ſplendi
Liſia, ch' eſſi commendano altamente dezza , e dignità del ſuo ſtile che ,
per la purità , per la veracità e per ſembra, dic'egli, accoſtarſi più alla
una certa grazia, e vivezza ſempli natura eroica, che alla umana. Per
ce, e naturale, ſe tutte le aringhe del tutte queſte parti ei lo antepone al
medeſimo foſſero come quella per la tamente a Liſia, e a tutti gli altri
ucciſione di Eratoſtene della quale fa ſuoi ſimili . . . . Ma conſiderando il
rilevare, anzi guſtare con molta mae ſuo ſtile a parte condanna l'ecceſſo,
ſtria le varie bellezze , e fa vedere e la ricercatezza degli ornamenti, l'
in qual guiſa ſapeva quell'oratore affettazione e l'uniformità del nume
nelle cauſe pubbliche , e grandi ſol ro rinfiancato a quando a quando di
levarſi, e dimoſtrar vigore , e acri fraſi ozioſe , e la ſazievolezza delle
monia, e talor anche affetto e gran figure ſimmetriche , e corriſpondenti
dezza. Ma non eſſendo quell'orato nel ſentimento e nel ſuono ..... Ma
re ſempre uguale a ſe ſteſſo non può parlando in generale non può negar
il noſtro Autore approvare in tutto ſi, che Iſocrate non pecchi talora nel
i ſentimenti di quei retori . Affinchè ſoverchio, nel ricercato, nel puerile....
per altro abbiano i giovani ottimi mo Ma per far ſentir meglio le qualità
delli ei coglie dalle aringhe di Liſia e le mancanze , che caratterizzano
il più bel fiore. Merita di eſſere in Iſocrate può dirſi, che in lui ſi tro
teramente letto il ragionamento ſo va più ingegnoſità, che naturalezza,
pra Iſocrate; tanto è aſſennato, e più compoſtezza, che agilità, più ſen
tanto eſatti ſono i giudizi, che qui tenze, che ſentimenti, più leggiadria,
vi ſi pronunziano . Non permetten che grazia, più d' ampiezza, che di
doci il noſtro iſtituto di farne una re convenienza , più di ſplendore , che
lazione ci contenteremo di darne un di calore, più di aggiuſtatezza che ,
ſaggio riportando alcune parole dell' di gravità , più di maeſtà , che di
Autore, il quale dopo aver deſcritto forza. Proſiegue indi a fare altre giu
la vita , e i coſtumi dell'oratore e dizioſe rifleſſioni , e a confermarle ,
dopo aver riportato i ſentimenti di al con eſempi tratti dall'accennato ora
cuni valentuomini ſulle opere del me tore, fra quali ſono rimarchevoli un
deſimo così ſi eſprime . Dionigi d'Ali lungo pezzo dell'Areopagitica, e la
carnaſſo forma ſopra Iſocrate una cri perorazione dell'aringa per quelli di
tica più accurata , e piu giuſta ( e Platea. Brevemente ſi sbriga d'Iſeo,
intende di quella fatta dal Fenelon ) il quale occupoſſi unicamente nel trat
Egli lo eſalta alle ſtelle per la ſcelta tar cauſe private , e non ci laſciò
coſe
I I2
più ſcrupuloſe cautele , fino a chiu mano a queſta terza Vercelleſe per
derle nel tempo della fioritura dentro contentare le domande che ne veni
a bocce di vetro , per cui veniva , van fatte da ogni parte. Sarebbe dun
conteſo l'ingreſſo all'aria eſteriore - que ſuperfluo che noi entraſſimo nell'
In grazia di queſte molte ſperienze, analiſi di un'opera fu di cui il pub
e tutte coſpiranti trovoſſi fondato il ico ha già pronunciato fin dall'an
noſtro Autore ad inferire, primo che no 1756. , in cui eſcirono quelle due
quantunque moltiſſime piante abbiſo prime edizioni di Roma, una per le
gnino per la fruttificazione dell'azion ſtampe del Salvioni, e l'altra per quel
del pulviſcolo , ſiccome è ſtato pro le del Rotili ; e tanto più ſuperfluo,
vato da più Botanici, ve n' ha però quanto che il giornale de letterati d'
altre diverſe che ne poſſono far ſen Italia che ſtampavaſi in quel tempo
za: ſecondo che non ſuſſiſte in gene in Roma per i fratelli Pagliarini, ne
rale il famoſo ſiſtema del ſeſſualiſmo diede ſin d'allora un eſtratto molto
nelle piante , ſtabilito in apparenza , più efteſo, ed adequato di quello che
ssì bene dal celebre Linneo, ed ab i noſtri riſtretti limiti ci permettereb -
bracciato dall'univerſale de' Botanici. bero ora di fare. Contentiamoci aduu
Queſte ſono notizie, che tutte dob que in luogo di ogni noſtro eſtratto,
biamo al talento, ed alla inſtancabi e di ogni noſtro giudizio di quì ri
lità del ch. Sig. Spallanzani. cordare il principio del mentovato
eſtratto del giornale de letterati d'Ita
V E R C E L L F . lia , che preſenta appunto il princi
pal carattere, e il primario pregio di
Il Paradiſo riacquiſtato del Conte queſto ſagro poema Italiano . Queſto
Giuſeppe Laviny de'Conti di caſtel poema ( così il detto giornale ) con
Lavinio e di Ferrero , Patrizio Ro trappoſto al Paradiſo perduto di Gio
mano , Vercelleſe , e della città di vanni Milton celebre Ingleſe, è con
San Severino . Terza edizione rive tenuto in 12. libri . Con queſto ha
duta, e ritoccata in vari luogi dall' fatto vedere ben chiaramente il Sig.
autore . Per Giuſeppe Panialis ſtam Conte Laviny quanto ſublime può ren
patore di ſua Eminenza, e dell'Illu derſi un ſagro poema , ſenza andar
ſtriſſima citta . 178o. tomi 3. in 4. mendicando dalle favole, e dalle ſtol
Si vende da Gregorio Settari al corſo tezze del gentileſimo le immagini, e
all'inſegna di Omero. gli ornamenti . Ancora non avevamo
in lingua 7'oſcana un lungo, e intie
al giudizio abbia formato il pub ro poema che tutto ſagro poteſſe vera -
blico di queſto fagro poema epico del mente chiamarſi. La letteraria repub
Sig. Conte Laviny , lo moſtra abba blica è debitrice di queſto al Sig.Con
ſtanza il pronto ſpaccio delle due pri te Laviny, il quale con un'immenſa
me edizioni Romane del medeſimo, e fatica ha dimoſtrato la ſua erudizio
il biſogno che vi è ſtato di metter ne e nella ſagra ſcrittura, e ne ſan
ti
I 17
ti Padri, e nella ſagra eccleſiaſtica e i più ſenſibili effetti del fluido elettri
ſtoria , dai quali puriſſimi fonti ha º co, gli elementi del fuoco e della lu
preſo le immagini più ſublimi, e più ce, i corpi idio - elettrici e non idio
belle. L'azione principale del poema elettrici, gli effetti dell'elettricità ar
è il riacquiſto del Paradiſo celeſte , tificiale, e di quella della turmalina,
dopo la perdita che ne avea fatto l' l'eſperienza di Leida, l' elettroforo,
uomo per lo peccato & c. Aggiungia i terremoti , i vulcani, i fuochi fa
mo ſolamente, ciò che non potea di tui, i temporali, il tuono, le trom
re il giornale de letterati, cioè che be marine, la grandine, il magnetiſ
queſt'edizione ſupera le precedenti mo, l'influſſo dell'elettricità, e del
tanto nella forma , la quale è niti magnetiſmo ſugli animali e ſulla ve
diſſima, e veramente degna della ri getazione, l'elettricità del ſole, de'
putazione de'torchi Vercelleſi , quan “pianeti, delle comete, della luce zo
to per la materia, la quale ha rice diacale, e dell'aurora boreale. Il Sig.
vuto dal dottiſſimo Autore molte im de la Cepede non dice nè può ora
portanti correzioni , e molti notabi mai dire niente di nuovo ſu di queſti
li miglioramenti. argomenti. Ma egli ha il ſegreto di
colorire ſi vivamente le idee altrui,
ch'egli faſſele in certo modo ſue.
P A R I G I . Diamone un ſaggio, riportando un .
tralcio della ſua memoria ſu i fuochi
fatui. , Vi ſono , dic'egli, alcune o
Eſſai ſur l'electricitè naturelle, 6. , pianure aſſai baſſe e mezzo anne
artificielle cº-c. Saggio ſull'elettricità , gate, nelle quali il fangoſo terre
naturale, ed artificiale del Sig. Com , no quaſi ſpariſce tutto ricoperto da
te de la Cepede colonello nel circolo ,, un vegetabile fradiciume. L'acqua
della Weſtfalia, e membro di molte », immobile vi ſtagna in mezzo ai
accademie. AVella ſtamperia di Mon , giunchi, e ad altre piante paluſtri;
ſieur, e ſi trova preſſo Didot il gio , l'aria denſa e craſſa ivi è ſempre
vine , Durand, Marigot, e Barrois. », impregnata di umide, e lente eſa
1781. 2. vol. in 8. , lazioni. Da queſti ſiti i viaggiato
», ri hanno ſovente veduto ſorgere
», alcuni leggieri fuochi , i quali ,
L'opera che annunciamo merita di », ſpandendo all'intorno un'incerta ,
eſſere accolta con applauſo dal pub , luce, e prendendo dinanzi alla lo
blico non ſolo per l'importanza, ed ,, ro immaginazione mille differenti
amenità della materia che vi ſi trat », aſpetti, parevano fuggire dinanzi
ta, ma ancora per la filoſofica elo ,, a loro , alcune volte inſeguirli ,
quenza dello ſtile , in cui è ſcritta . », fermarſi, per poi tornare a fuggi
Deſſa è diviſa in ſedici memorie, le ,, re o ad inſeguirli di nuovo. Simili
quali hanno per oggetto la natura, e », fuochi ſono anche comparſi intor
33 I10
592 no ai cimiteri, luoghi naturalmen s, ſa fiſica che tanto abbatte l'uomo,
.99 te umidi, e carichi di avanzi di oo e la maggior parte del quadrupedi,
3.9 corpi organizzati.... L'immagina 32 produce un effetto intieramente ,
so o zione fatta per nudrirſi di ogni ſor diverſo ſugl'inſetti, i peſci, e gli
33 ta di oggetti, e per traviſarli a . anfibi, i quali per l'oppoſto com
99 ſua voglia non ha veduto in que pariſcono più leggieri , e più vi
25 ſti innocenti ſplendori ſennonche e vaci di prima . Non volano mai
39 ſpiriti malefici, fantaſmi, e ſpet gl'inſetti con maggiore rapidità e
3 o tri. Non ſi è più parlato ſennon vigore, nè mai ronzano con mag
53 che con iſpavento , e fremito di gior forza, che allorquando ſi pre
5 o queſti innocenti fenomeni, che la para a ſcoppiare un temporale .
- 9.9 natura avea forſe deſtinati ſoltan Nel momento appunto, in cui l'
5.9 to a diminuire l'orrore di quei luo orizzonte tutto appariſce ammanta
93 ghi ſolitari, ove più ſovente com to di denſi e neri nuvoloni , e
9.9 pariſcono , a rallegrare col loro che il tuono comincia a far ſenti
59 dolce chiarore i ſtanchi, e rattriſtati re le ſue rombe, ſi veggiono cor
33 viaggiatori, a illuminarli, benchè rere più veloci, e più liete le ſtra
3,9 debolmente, in mezzo alle più fol ſcicanteſi chiocciole , e ſi odono
9.3 te tenebre, e a depurare l'aria ,
5 9 corrotta dalle più nocive eſalazio Ces inſectes rampans qui ne vi
3.9 ni . Si è perſino giunto ad attri vent qu'a dèmi
2.9 buir loro quei ſiniſtri accidenti che
a9 poſſono eſſere accaduti ad alcuni, 92 in mezzo ai fangoſi maraſſi, ove ,
9.3 che ſpinti da una troppo ardente 9.2 ſoggiornano , ſibilare e gracidare
29 curioſità d'inſeguirli, ſi ſono inav 2.9 con più vigore che mai . Eſcono
29 vedutamente ingolfati in ſiti pa 35 allora i peſci dai loro cupi abitu
-2 ludoſi, e ſpeſſo ripieni di precipi 99 ri, e i moſtri marini , abbando
23 zj &c. ,, Non meno eloquente è 32 nando le loro proforde grotte ,
il principio della ſua memoria intorno 93 ſaltellano vigoroſi ſul dorſo delle
l'influſſo dell'elettricità ſugli anima 35 onde. I peſciolini medeſimi de'no
li. , Allorquando, dic'egli, il flui 95 ſtri fiumi ſi vedono allora guizza
5.9 do elettrico ſi trova ſquilibrato nell' 9.3 re allegramente ſulla ſuperficie del
so2 atmosfera , tutti gli animali dan 3a le loro acque native, e ſcherzar
92 no ſegni di provare dentro di ſe , 95 vi con vivacità, e leggereza. Che
º, una nuova ſenſazione. L'uomo e 35 ſe ci traſporteremo verſo quei ma
55 i quadrupedi cedendo , per così 99 ri dell'ultimo ſettentrione ricoper
sob dire, al potente influſſo di quel flui 55 ti d'immenſi maſſi di ghiaccio e ,
22 do, ſi aggravano e ſi avviliſcono, -2 di neve , potremo facilmente ve
99 e quaſi oppreſſi da un nuovo pe 5 o dervi, all'avvicinarſi di un tem
3» ſo, ſembrano annoiati della loro .39 porale, le giganteſche foche sbu
22 eſiſtenza. Ma queſta medeſima cau 3o care quel coperchio di ghiaccio ,
3, che
I I
zio di 48. anni. Siccome l'accenna queſto ſanto Abate , e queſti pure
to diploma di Ottone III. fu un og torna ora a riferire il noſtro Autore
getto di gran piato tra Monſig. Giu in fondo al volume, e dietro ai me
ſto Fontanini, ed il Propoſto Mura deſimi, e ad alcuni altri monumenti
tori , de quali il primo pretendeva , del tempo di ſuo governo eſpone le
provarne la falſità, l'altro sforzavaſi geſta del ſuo eroe. Ma la materia è
determinarlo a danno de'diritti Pon tanto ubertoſa, che queſta ſi eſtende
tifici ſopra la città di Comacchio, anche al libro quinto, ed in eſſo in
così il noſtro Autore armato delle o iſpecie ſi narra la perſecuzione , che
più eſatte , e profonde nozioni dell' San Guidone andò a ſoffrire da Eri
arte diplomatica, e di quel più chia berto Arciveſcovo di Ravenna , ma
ro lume, che sfavilla dalla tranquil che egli poi eſtinſe coll'orazione, e
la verità , conſacra tutto il libro colla ſantità della ſua vita ; ſiccome
III. per l'eſame , e per l'illuſtra ſi eſpone in appreſſo l'accuſa portata
zione di queſto diploma . Adduce e contr'eſſo al pontificio trono di Gio
pertanto un ſaggio del carattere e vanni XIX. , che deſtinò quindi il
del diploma ſteſſo ; riferiſce in due o pio, e religioſo Arciveſcovo di Ra
diſtinte colonnette l'originale dell'ar venna Gebeardo allora vivente per
chivio Pompoſiano, e la copia Fon viſitatore del monaſtero, ed eſplora
taniniana;riporta le obbiezioni del Fon tore della verità , o falſità delle in
tanini medeſimo, e le riſpoſte del Mu doſſate imputazioni . Appartiene a
ratori, ed indi ſiede egli giudice fra queſta viſita, regolata dallo ſpirito di
queſti due celebri letterati, e moſtra carità, che non cerca ſorprendere in
al primo, che il ſuo impegno non ri errore, nè aggravare l'innocenza, e
chiedeva il ricorrere alla taccia in che perciò finì vittorioſamente per il
giuſta di falſità , quando poteva, e ſanto Abate, un'antica pittura, che
dovea ammetterne la legittimità , ma ancora eſiſte ſulle pareti del mona
inſieme far coſtare l'impotenza del mo ſtero Pompoſiano , e che ſi attribui
numento a nuocere punto alla ſua buo ſce a Giotto celebre pittore del ſe
na cauſa ; ſiccome moſtra al ſecondo, colo XIV. , ſe pure non è opera di
che ſi riducono a cavilli, e ad equi un certo Cheyo pittore Fiorentino, che
voci le eccezioni , che eſſo cerca , ſi trova citato per teſtimonio in cer
trarne per impugnare i dritti Roma ta carta Pompoſiana dell'anno 1317.,
ni. Così pure l'eſſere ſtato San Gui e che potrebbe eſſer ſtato diſcepolo
done Abate Pompoſiano tanto celebre, dello ſteſſo Giotto. Di queſta pittura
e l'aver per tanto tempo eſercitata ſi dà un eſatto diſegno inciſo in ra
la ſua dignità ha impegnato il dotto me, ove ſpecialmente ſi vedono i due
Autore a renderlo oggetto di un in Prelati aſſiſi a menſa; ſiccome in ſe
tero libro , ed è queſto il quarto di guito ſi danno inciſe in legno tre al
queſto volume. Avea già il Bollando tre pitture ſimili. Poichè e il mona
riportati tre atti diverſi della vita di ſtero , e il tempio ſteſſo ebbero dal
ſanto
I 23
ſanto Abate molti accreſcimenti di fab quali il più antico, che in eſſo ſi tro
briche, e di ornamenti, perciò recaſi vi, è una conceſſione in enfiteuſi dell'
quì pure il proſpetto interno del tem anno 932. Oltre queſti monumenti vi
pio, che forma un rame aſſai elegan hanno i tre atti della vita di San Gui
te, e pulito. Quindi ſi fà una eſatta done di ſopra mentovati, ed altre º
deſcrizione di ambedue queſte fabbri coſe attinenti al ſuo culto , le quali
che, dandoſi pure i diſegni in legno coſe tutte ſono compreſe in CXXIII.
del campanile, dell'atrio, e del pa numeri, ſiccome queſt'ultime ſervo
vimento in muſaico. Ma non fu que no a comprovare l'argomento del me
ſto il ſolo Guidone, che fioriſſe in que deſimo culto preſo ad illuſtrare in fi
ſto monaſtero , ma ve n'ebbe anche ne del libro ſeſto. Ecco quel più con
un altro, cioè Guidone Aretino, che ciſo ragguaglio, che di queſt'opera ,
veſtì l'abito monaſtico dopo il prin potevamo ora noi dare, invitando in
cipio del ſecolo XI. , e che fu tanto appreſſo i letterati a rintracciare in .
benemerito della muſica eccleſiaſtica. fonte l'erudizione, e la critica, che
ueſto poi viene dal noſtro Autore e regna nobilmente in tutto queſto am
eſcluſo dal monaſtero dell'Avellana, pio volume. -
I 24
ſe ha preſo la ſua denominazione - Dona ſerenato referas ſolemnia ,
L'argomento era tuttavia intatto, ed Phaebo, -
e\S o alle 2 e le eſe), Aleo A4/o cºseº. NºA caº). Ad Aoas º Aº), Aaa, Asea Sea, A&A, Asl a casa e le
- . - - 157
condo che pare al noſtro Autore, non quando venne in Italia il Card. Egi
folo i maggiori diritti di ſovranità eſ. dio, ſebbene Macerata foſſe già dive
fere ſtati ai Varani attribuiti , ma - nuta città ( nuova bensì di una tren
ancora che a Ridolfo fu data quella tina di anni in circa al parere del no
città per ſe, ſuoi figliuoli, e diſcen ſtro Autore ) con tutto ciò egli fu
denti; venivano ad avere eſſi Varani che la premunì di mura caſtellane ,
aſſai più di quanto abbiſognava per ed il preſente palazzo priorale , co
giuſtificazione di que” verſi, d'onde me anche il portico, oltre al preten
il gran contraſto nacque, ch'Elvia, derſi eſſere un fabbricato di maniera
cioè Macerata della Camerte donna rozza, e di niuna particolar conſide
baciar lo ſcettro e'l ſacro fren dovea. razione, non vanta antichità più ri
Oltre i fin quì accennati punti, an mota del ſecolo XVI. , nel fine del
che l'eſiſtenza , ed ampla eſtenſione quale parimenti fu eretta da Siſto V.
delle mura caſtellane di Macerata , la Rota Macerateſe, che in ſoſtanza,
prima della venuta in Italia del Car dice il noſtro Autore, non ha altra
dinal Albernozzi; l' antichità e ma giurisdizione relativamente a Came
gnificenza dei palazzo priorale , e rino di quella , che talora ad alcun
del portico preteſo opera del Braman particolari di eſſa città piace di ſpe
te ; la continua reſidenza in detta , rimentare; al contrario di quella che
città dei rettori della Marca , i giu il preſidato di Camerino (dove per
dici delli prefidati dipendenti da detti molto tempo, e in varie circoſtanze
rettori; e la preſente giurisdizione , hanno riſeduto anche i rettori della
della ſua Rota ſopra di Camerino, for Marca ) ha ſopra i Macerateſi per
mano altrettanti oggetti non indiffe. tanti anni eſercitato, ch'era conti
renti delle Macerateſi ſollecitudini. nua , ed inevitabile. Noi abbiam ri
Ma un fatale deſtino fa sì , che a . portate le principali propoſizioni, che
tutte queſte pretenſioni facciano oſta prendono a ſoſtenerſi in queſto ſcrit
colo inſuperabile in mente del noſtro to, con quella imparzialità, che con
Autore nen ſolo i più autentici do viene al noſtro iſtituto, e che aveva
cumenti , ma le memorie eziandio mo già uſata nel riferire le ultime ,
dai medeſimi iſtorici, e ſcrittori Ma ſtampe Macerateſi ſu di queſto mede
cerateſi a noi tramandate ; rilevan fimo argomento. Senza offendere le
doſi ſecondo lui da queſti documen leggi di queſta imparzialità noi poſt
ti, e da queſte memorie che nel ſe fiamo, e per far giuſtizia al vero,
colo XII. , e XIII. Macerata non era dobbiam dire, di avervi ammirata,
altro , che un compleſſo di piccole la copioſa erudizione dell'Autore, e
caſe, e di umili tuguri ; e che la . la robuſtezza del ſuo ragionare . Ci
comunità non avendo abitazione di ſpiace ſolo che ſi belle doti s'impie
forte alcuna radunava li ſuoi conſi ghino in prolungare un'interminabi
gli, e teneva corte ſotto una tra le diſputa fra due città, egualmente
fauna , ond'è che nel ſecolo XIV. degne di ſtima per i rari pregi di ogni
gene
159
genere , ond'eſſe vanno adorne , e na la generale teoria e pratica de'ma
che vivendo ſotto il medeſimo prin li epidemici , parlandoſi delle cauſe
cipe, ed eſſendo così vicine, non a prediſponenti di queſti mali , de'tem
dovrebbono in verun modo pi dell'anno, ne'quali eſſi fanno la
fraternum rumpere fadus. loro comparſa, de'loro periodi, delle
loro varietà , delle malattie ad eſſi
R I R E N Z E. intercurrenti così dette da Sydenham,
- º perchè quantunque da eſſi diverſe ,
Raccolta di opuſcoli medico - prati pure partecipando della dominante in
ci . Volume V. Alla ſocietà Reale di dole epidemica vogliono eſſere trat
medicina di Parigi. Aſella ſtamperia tate col medeſimo metodo curativo,
di Ranieri del Vivo 178 1. in 12. delle cauſe proſſime, ed infine de'lo
ro preſervativi , e della loro cura.
Ecco la continuazione di una di In ſeguito di queſto diſcorſo prelimi
quelle tre opere periodiche di medi mare ſi parla del piano dell'opera,
cina , che non ha gran tempo han. e di ciò che vi ha dato occaſione .
cominciato a compilarſi in Firenze ſot Il primo impulſo venne da S. A. R.
to la direzione del celebre , e dotto il gran Duca di Toſcana , il quale
medico Sig. Gio. Luigi Targioni, e afllitto oltremmodo e dolente per i
che noi annunciammo in uno de'proſ gravi danni, che recava la regnante
ſimi paſſati fogli della noſtra Antolo infermità tra i più miſerabili de'ſuoi
gìa . Il volume che ora riportiamo amatiſſimi ſudditi, incaricò i medici
non preſenta che un ſolo opuſcolo cioè infermieri del regio ſpedale di S.Ma
la deſcrizione della coſtituzione epi ria Nuova d' informarſi delle malat
demica di Firenze dell'inverno 178o. tìe , che maggiormente dominavano
1781. eſaminata, deſcritta, ed illa in ciaſcuno de'quartieri della città,
ſtrata dai Sigg. Dottori Domenico Gae di fare le neceſſarie oſſervazioni , e
tano Giovannelli, Domenico Battini, ſopra il corſo di dette malattie, e ,
Franceſco 7'orrigiani, Antonio Caſtel ſopra il termine delle medeſime , e
lacci , Medici infermieri del Regio d'iſtituire ancora quelle ſezioni di ca
ſpedale di S. Maria nuova. Si pre daveri, che foſſero credute opportu.
mette a queſta deſcrizione un lungo ne. Queſte oſſervazioni, le quali per
diſcorſo preliminare di circa 1oo. pag. ordine ſupremo venivano giornalmen
ſull'epidemie in genere, nel quale te rimeſſe all' archiatro di S. A. R.
dopo di avere brevemente parlato del Sig. Dott. Gio. Giorgio de Laguſi ,
la neceſſità che vi ha di ſcriverne l'iſto unitamente a quelle che i ſuddetti
rie, e dei progreſſi che ha fatto fra medici infermieri ebbero l'opportuni
i moderni lo ſtudio delle epidemie e tà di fare nello ſpedale di S. Maria
ſull'eſempio, e ſulle tracce del gran nuova , e ad altre che furono ſom
Sydenham, ſi entra toſto in materia, miniſtrate dal celebre Sig. Dott. Gio.
e dottamente, e ſugoſamente ſi accen Luigi Targioni, e da altri dotti medi
C1
159
ci di Firenze , ſono i dovizioſi ma la dovuta applicazione a quella di cui
teriali co' quali ſi è fabbricata la ſto ſi tratta. La natura poi della malat
ria di queſta funeſta epidemia. Que tìa conoſciuta fa ſtrada ai dotti
ſta ſtoria divideſi in ſette capi . Nel Autori a ſpiegare nel capo V. le ra
primo dopo di alcune aſſai opportu gioni del ſuo eſito felice o infelice a
ne notizie meteorologiche, ed una . tenore del vario grado, e della varia
breve idea della ſituazione della città apparenza o combinazione de' ſuoi ſin
di Firenze , preſcindendoſi da ogni tomi; a dimoſtrare nel capo VI. co
raziocinio ed ipoteſi, ed attenendoſi me giovaſſero o recaſſero nocumento
al puro fatto ſtorico, i dotti Autori i rimedi principali, e più in uſo; e
ci danno una general deſcrizione del finalmente a dare nel cap. VII. , ed
la malattia , dei ſuoi ſintomi eſſen ultimo alcuni ſavj precetti riguardan
ziali, e loro aggiunti , della cura ti, la cura profilattica da praticarſi
praticata, delle più eſatte cognizioni per allontanare ſimili mali nell'avve
rilevate dalla iſpezione de cadaveri ; nire. La diligenza, e dottrina degli
e ſi aggiungono in fine per maggior Autori di queſta faticatiſſima opera .
lume de vari gradi, e delle diverſe intrapreſa per ſolo vantaggio dell'
combinazioni della malattìa alcune e umanità non laſcia altro a deſiderare
ſcelte iſtorie di caſi particolari . Si ſennonche , deſſi poſſano trovare -
paſſa in ſeguito nel capo II. coi lu dappertutto, e principalmente nelle o
mi della più ſana fiſica a diſcorrere altre città della noſtra Italia molti
delle cauſe prediſponenti , e delle . imitatori. -
tre grandi claſſi; cioè materie terree, ca de'vegetabili non ha peranche fat
materie ſaline, e materie combuſti to quei progreſſi che dalla preſente ,
bili ; diffondendoſi molto il noſtro luce della chimica potrebbonſi natu
Autore nella ſeconda che tratta del ralmente aſpettare. L'Autore pertan
le materie ſaline, ſiccome quella ch' to ſi limita a preſentare l'analiſi de'
è più delle altre ricca di nuovi fat vegetabili operata 1. per mezzo di
ti, e più delle altre allo ſteſſo tempo una ſemplice ſeparazione meccanica,
complicata, ed importante. Vero è od anche naturale; 2. per mezzo del
ancora che il noſtro Autore ha ripo fuoco; 3. in virtù di qualche ſpon
ſto fra i ſali molte materie , che ſos tanea alterazione. Il regno animale
noſi ſinora riguardate come terre; finalmente, che ſicuramente è di tut
per eſ. le terre calcaree, gli ſpati ti il più intereſſante, viene trattato
calcarei, vitrei &c. Nel fare adun dal Sig. Fourcroy con un metodo ,
que la ſtoria di queſte ſoſtanze l'Au che incontrerà ſicuramente l'appro
tore eſamina da principio le loro pro vazione degl'intelligenti . Egli pre
prietà fiſiche ; paſſa in ſeguito alla . ſenta 1. la ſtoria naturale degli ani
loro ſtoria naturale, ed inſiſtendopo mali di cui ſi tratta; 2. la loro fiſio
ſcia con iſpecialità ſopra le loro pro logia ; 3. l'analiſi chimica degli umo
prietà chimiche termina con accennar ri, e delle parti ſolide dei medeſimi.
ne gli uſi ſia nella medicina ſia nelle Ha uſato però il Sig. Fourcroy in
arti. Alla fine di queſto primo regno queſta terza parte del ſuo lavoro una
trovaſi in forma di appendice una . certa brevità ; proponendoſi egli di
breve ſtoria delle acque minerali. Il trattarla più diffuſamente in altra ope
regno vegetabile è molto più riſtret ra ſeparata.
to del precedente, perchè la chimi
prefettura ; titoli che tanta difficoltà Maevanus Varenas, arat cui divi
vi è ad accordarli fra loro , quanto tis uber
quei di prefettura, e di popolo con Campi F2'LGIAVIA : di patulis
federato. Ma ſi all'una che all'altra Clitumnus in arvis -
-
204 -
co Tucidide, che comandava per gli forſe fembrar più facile ad ottenerſi
Atenieſi in quella provincia , e alla queſta pace. Il ſavio e moderato Ni
di cui lentezza fu attribuita in gran cia, ſtimato ed amato generalmente
parte la perdita di quelle piazze; nè in tutta Grecia , avea maggiori ra
della rotta e della morte che incon gioni di quelle , che aveſſe in prin
trò ſotto Amfipoli quell'audace ar. cipio per conſigliarla. Ma il giovane
ringatore Cleone, il quale dopo la Alcibiade , che cominciò allora ad
felice in preſa di Sfatterìa infolentiva ingerirſi ne' pubblici affari, e che cer
più che mai nelle popolari concioni cava occafioni di ſegnalarfi , trovò
di Atene, e dopo la condanna di Tu modo di guaſtar tutte le pacifiche mi
cidide ſi era fatto dare a forza il co ſure, che quel buon vecchio avea ,
mando della Tracia; nè della morte preſo per ultimarla. Diffatti eſſendo
contemporanea di Brafida di lui vin venuti in Atene gli ambaſciadori di
citore, il quale non meritava di pa Sparta con ampio, e libero mandato
gare ſi cara la vittoria riportata ſo. di ſtipulare pace, ed alleanza cogli
pra di quel temerario ciarlone ; e , Atenieſi alle condizioni che ſi foſſero
neppure parleremo delle inteſtine di convenute, Alcibiade fingendoſi del
ſcordie che agitarono in queſti tem loro partito , e venendo a ſegreta ,
pi i Corcireſi, dalle conteſe de' quali conferenza con loro, l'induſſe a dif
coi Corinti ebbe la prima origine , fimulare un fi largo mandato, aſſicu
queſta guerra del Pelopponeſo ; nè randoli ch'egli prenderebbeſi il carico
della parte che prefero gli Atenieſi , di regolare le deliberazioni del popo
e i Lacedemoni nelle guerre fra i Si lo in modo che Pilo ſi ſarebbe reſti
racuſani, i Leontini i Locreſi, ed al tuito, e ogni coſa a grado de'Lace
tri popoli della Sicilia, e della ma demoni concordata . I miniſtri Spar
gna Grecia ; nè de paſſi che fece e tani gli preſtarono fede, e venendo
Perdicca re di Macedonia per ſolle interrogati da Alcibiade in faccia al
varſi dalla ſua piccolezza in quel to popolo, ſe eſſi aveſſero gli opportu
tale ſcompiglio del Peloponnefo; nè ni mandati riſpoſero ſecondo il concer
di altri tali avvenimenti, i quali ven tato . Allora Alcibiade rivolto all'
gono deſcritti dal Sig. Denina ne'pri aſſemblea, e con altro tuono di vo
mi capi del IX. libro. Troppo lungi ce: Ed io ſo, diſſe, che pur gli han
ci menerebbe la deſcrizione , anche no queſti mandati ; or vedete , Si
fuccinta di queſti fatti , i quali alla gnori Atenieſi, la ſincerità e la buo
fine non furono di gran conſeguenza na fede di codeſta gente, vedete che
per l'eſito della guerra del Pelopon fondamento ſi può fare nelle parole
neſo . Diciamo piuttoſto della tregua loro. Nicia atterrito e crucciato non
e del trattato di pace, che fu per por deſiſtette però dal fuoimpegno, e o
fine a queſta funeſta guerra . Dopo propoſe ed ottenne che prima di con
la morte del turbulento Cleone , e cludere altra confederazione ſi man
del valoroſo Braſida che aveva inte daſſe una nuova ambaſcerìa a Spar
reſſe di tener viva la guerra, potea ta , ed egli ſteſſo fu eletto capo di
quella
2o5
quella legazione. Ma Nicia giunſe a volta di Siracuſa , ove giunte s'im
Sparta in mal punto, poichè i nuo padronirono agevolmente del porto -
vi Efori non guari amici, come per grande, e del porto piccolo di quel
lo più accade negli elettivi, e tempo la città , ed eſſendo sbarcate felice
rari impieghi, de'predeceſſori, diſap monte ſi poſtarono in luogo dove non
provavano tutto ciò, che da quelli potevano eſſere offeſe , e donde fa
era ſtato ordinato, e in luogo di pen cilmente potevano avvicinarſi alla .
ſare a ſtringere il trattato di pace , città per cingerla di aſſedio, e com
e di confederazione intavolato cogli batterla . Alcibiade in quel tempo a
Atenieſi, ne ſtavano ſtipulando uno eſſendo ſtato accuſato di empietà, e
co' Beozj, per opporſi al quale l'ar citato a comparire in Atene per giu
dente , ed attivo Alcibiade facilmen ſtificarſi, avea preſo la fuga, ed eraſi
te perſuaſe al popolo di Atene eſſer rifugiato in Sparta ; e Lamaco, poco
neceſſario di concluderne un altro co dopo lo sbarco di Siracuſa , rimaſe
gli Argivi, che lo richiedevano; di ucciſo in un combattimento. La ſom
modochè Nicia ritornoſſene in Atene, ma dunque del comando eraſi tutta .
ſenza aver nulla conchiuſo, e già ſi ridotta nelle mani di Nicia, e tutto
vedea da tutti che la mal ſopita guer ſembrava doverſi ſperare dalla con
ra ſarebbe tornata a ſcoppiare alla ſumata eſperienza di quel bravo , e
prima occaſione. Queſt’occaſione non prudente capitano. Diffatti i Siracu
tardò guari a preſentarſi. Gli Egeſta ſani ſi videro toſto a cattivo partito,
ni, popoli di Sicilia, erano in guer e cominciarono i primi a parlare di
ra con quei di Salinunte, i quali per accomodamento. Nicia naturalmente
far fronte alla forza ſuperiore de'loro moderato, ed amico di pace vi avreb
nemici, avevano implorato ed otte be volentieri aderito. Ma gli amba
nuto il ſoccorſo di Siracuſa. Indiſpet ſciadori che i Siracuſani aveano man
titi di ciò gli Egeſtani , e temendo dato in Sparta , favoriti e ſoſtenuti
di dover eſſere aſſoggettati dai Sira principalmente da Alcibiade, avendo
cuſani, mandarono a richieder l'ami indotto quella repubblica a prender
cizia degli Atenieſi. Ad inſinuazione parte in quella conteſa, ogni nego
dell'ambizioſo ed intraprendente Al ziato andò a vuoto. Diffatti comparì
cibiade, e a diſpetto delle ſavie rap poco dopo in Sicilia Gilippo, capita
preſentanze di Nicia la guerra di Si no Spartano con alquante poche for
cilia fu riſoluta. Eſſi medeſimi infie ze, le quali furono però aſſai preſto
me con Lamaco furono eletti a capi e conſiderevolmente aumentate da .
tani di quella guerra . Procedette » quelle di tutti que popoli della Sici
queſta da principio con eſito favore lia, che vedeano di mal occhio nella
vole per gli Atenieſi. Dopo la preſa loro iſola il dominio Atenieſe. Dopo
di Catania, ove sbarcarono alla pri di aver combattuto con varia fortu
ma le truppe Atenieſi, furono queſte na per terra, ſi trovò ancora alleſti
di nuovo dopo qualche tempo fatte , ta per parte de Siracuſani, e ad in.
imbarcare da Nicia, e condotte alla
-
ſinuazione di Gilippo una poderoſa .
flotta »
2o6
flotta, che fu in iſtato di preſentarſi maneggi che faceva in Sparta per met
dinanzi a quella degli Atenieſi anco tere il ſuo oſpite Endio ſul trono,
rata nel porto di Siracuſa, e non ſolo egli per ſottrarſi al meritato gaſtigo,
di preſentarleſi, ma anche di batterla eraſi rifugiato in Lidia alla corte del
per ben due volte , quantunque la . ſatrapo Tiſaferne. Quivi col ſuo fleſ
ſeconda volta la flotta Atenieſe foſſe ſibile , e cortigianeſco ingegno ſalì
ſtata rinforzata da ſeſſanta navi , che egli in sì alto grado di ſtima , che
ſotto la condotta di Demoſtene erano facilmente potè perſuadere ai capita
giunte in Siracuſa il dì ſeguente al ni , i quali comandavano la flotta
primo combattimento. Dopo di que Atenieſe in Samo, che per di lui mez
ſte due rotte gli Atenieſi bloccati nel zo i Perſiani facilmente rinunciereb
porto, e non trovandoſi più in iſtato bono all'alleanza che aveano coi La
di arriſchiar nuova pugna , caddero cedemoni, per ſtringerne un'altra co
nell'ultima diſperazione. Riſolvettero gli Atenieſi. Non ſolamente adunque
finalmente di ritirarſi in qualche città s'intavolò e ſi concluſe il ritorno di
amica per terra. Ma in queſta loro Alcibiade in Atene, ma cangioſi an
diſaſtroſa fuga , oppreſſi dal caldo , cora in ariſtocratico il governo de
dalla fame e dalla fatica, furono fa mocratico, con cui governavaſi quel
cilmente avviluppati da Gilippo e la repubblica, perchè così volle Al
da Siracuſani, ed aſtretti a farſi pri cibiade, che aveva imparato a pro
gionieri di guerra . Ed ecco come º prie ſpeſe a non troppo fidarſi della
queſta malaugurata impreſa di Sicilia popolare incoſtanza. Egli però prima
conſigliata da Alcibiade per l'ingran di ritornare in Atene, avea deſide
dimento di Atene , divenne per Al rio di ſegnalarſi con qualche notabile
cibiade ſteſſo il mezzo più efficace di azione a vantaggio di lei . Fattoſi
vendicarſi della ſua patria , che lo dunque elegger generale della flotta
perſeguitava. Gli Atenieſi perdettero ch'era in Samo , andò ad attaccare
in queſta diſgraziata guerra aſſai più le forze navali de Lacedemoni , e ,
che la metà effettiva dello ſtato loro , fu così fortunato che la disfece , e
così per la morte o ſchiavitù di cin diſperſe per ben due volte , prima ,
quanta, e più mila de'ſuoi cittadini, preſſo di Coo, e poi preſſo di Cizi
e la perdita di circa cento e cinquan co, dopo di che non dubitò più di
ta delle ſue navi, come per la ribel moſtrarſi in Atene , ove diffatti fu
lione , che ne ſeguì di tante città ricevuto come il nume tutelare della
ſoggette, tributarie, e confederate, città. Ma non tardò guari ad incor
Il deſtino di Atene parea talmente rer di nuovo nella diſgrazia del po
dipendere da Alcibiade, che ſpuntò polo , di che egli eſſendoſi accorto
ſolamente per eſſa qualche raggio di laſciò volontariamente la patria , e
ſperanza di poterſi riavere, allorchè portoſſi in Tracia per farvi la guerra
Alcibiade fu rimeſſo nei diritti di cit a ſue ſpeſe , Contemporaneamente a
tadinanza, e tornò a governarla. Ciò queſta ſua diſgrazia , Atene , la di
accadde, dopochè eſſendoſi ſcoperti i cui ſorte, come dicemmo, ſembrava
attaC
Bey
attaccata a quella di Alcibiade, vide ſcorre dell'arrivo , e ſoggiorno del
comparire ſotto le ſue mura un ar famoſo ſofiſta Gorgia Leontino in Ate
mata Spartana condottavi da Liſandro, ne, del ſeguito ch'egli ebbe , e dell'
il quale dopo di avere intieramente oppoſizione che gli fecero Prodico e
disfatta la flotta Atenieſe a Agos-po Socrate, del dominio che acquiſtò in
tamos nell'Elleſponto, e dopo di aver queſto tempo in tutta Grecia il dia
coſtrette tutte le altre città confede letto Atenieſe &c. (ſarà continuato.
rate di Atene a cangiar partito , e
ricever da Sparta un harmoſte oſſia . U P S A L .
podeſtà, potè facilmente venire a det
tar leggi in Atene medeſima, la qua Deſenſibilitate oſium morboſa : Diſ.
le ſi vide diffatti coſtretta ad accet ſertatio medica inauguralis D. Lau
tare il governo detto de trenta tiran rentii Brandelius ſub praſidio D. Mur
ni, che piacque a Liſandro di ſtabilir ray in univerſitate 2pſalienſi Medici
vi. Così ebbe fine la guerra del Pe ma profeſſoris 1782. in 8.
lopponeſo l'anno venſetteſimo dopo
ch'era cominciata . Poco dopo Al Vi hanno alcune parti del corpo
cibiade ritrovandoſi nella Frigia fu animale, le quali benchè inſenſibili
fatto uccidere da Farnabazo, gover nello ſtato di ſanità, divengono più
natore di quella provincia ad iſtanza o meno ſenſibili in tempo di malattia.
de'Lacedemoni, i quali non ſi crede Il Sig. Murray ha oſſervato farſi un
- van ſicuri , ſino a che foſſe rimaſto tal cangiamento principalmente nei
in vita quell'intrigante Atenieſe , ſic tendini, nella membrana cellulare, e
come qualche tempo dopo i Romani, nelle oſſa ; e ſi è inoltre convinto
quantunque padroni di Cartagine, te che i nervi medeſimi divengono più
mevano ancora ſino a che l'eſule, e ſenſibili allorchè eſſi ſono attaccati da
ramingo Annibale foſſe rimaſto in . qualche morbo . Avanti di eſamina
vita. Nell'accennare così di volo i re la ſenſibilità delle oſſa cagionata .
principali fatti della guerra Pelopon dalle malattie, il Sig. Murray dimo
neſiaca, che ſi deſcrivono dal Signor ſtra che le oſſa fieno veramente guer
Denina nei libri IX. e X. di queſta nite di nervi , e che alla preſenza ,
ſua iſtoria, abbiam ſaltato per ſervi di queſti ſia unicamente dovuta la .
re alla brevità tutti quegli altri av ſenſibilità di que duri corpi. La dif
venimenti della ſtoria Greca, che non ficoltà di ſcoprire i nervi nelle oſſa
avevano un'immediata relazione col viene da eſſo attribuita al perdere ,
progreſſo, e l'eſito di quella guerra. che quelli fanno nell'entrarvi la lo
Per la medeſima ragione nulla abbiam ro ſolita forma cilindrica, prendendo
detto di ciò che riguarda le vicende in vece quella di un faſcetto ſchiac
della Greca letteratura in queſto pe. ciato, difficiliſſimo a diſtinguerſi dal
1iodo di tempo, e che forma la ma la membrana cellulare. Le ſue ricer
teria del VIII. e IX. capo del IX. che anatomiche l' hanno però meſſo
libro; ne' quali principalmente ſi di in iſtato di decidere ſenza eſitanza .
- quali
2o8
quali ſieno le oſſa evidentemente prov. purgazione della piaga . A capo di
vedute di nervi; e con replicate eſ due anni, ſi tornò a gonfiare quella
perienze , ed oſſervazioni iſtituite º cicatrice, divenne oltremmodo dolen
ſulla midolla degli animali vivi, e , te, la piaga ſi riaprì da ſe ſteſſa; e
e ſulle malattie di queſta ſoſtanza , i dolori continuarono, benchè ſi foſ
egli ſi è potuto accertare che la mi ſe rimarginata la piaga. Si fece un'
dolla ancora è fornita di nervi. Ma inciſione ſino all'oſſo, che fu trova
le doloroſe malattie delle oſſa ſono to tutto cariato , ed allorchè vi ſi
la più incontraſtabile pruova dell'eſi applicò con un pennellino il butirro
ſtenza de' nervi nelle medeſime, e o di antimonio addolcito col latte , e
ſe queſta loro ſenſibilità non ſi mo il trepano , ſi eccitarono i più vivi
ſtra nello ſtato di ſalute , ciò naſce dolori, e le più ſpaventevoli convul
perchè allora le fibrille nervoſe tro ſioni . Cita ancora il Sig. Murray l'
vanſi compreſſe dall'oſſea ſoſtanza , eſempio di alcune perſone , che avea
laddove divenendo queſta più ſpongio no ſofferto l'ammollimento di qualche
ſa, e rilaſſata per l' azione di una . oſſo. Avanti che ciò accadeſſe, que
cauſa morbifica, e ceſſando per con gli infelici ſi erano ſempre lagnati di
ſeguenza quella compreſſione, la ſen ſoffrire molto in tutte le membra ,
ſibilità può allora ſenza oſtacolo eſer avean ſoggiaciuto ad un generale a
citarſi. Fra i molti eſempi cita il Sig. abbattimento accompagnato di tempo
Murray quello da lui oſſervato di una in tempo da irregolari slanci, e la .
donna nello ſpedale di Lione , nella loro urina allo ſteſſo tempo carreg
quale eſſendoſi denudato uno degli giava un abbondante calcareo ſedi
oſſi parietali, ſi era poſcia formata - mentO , -- -
as easy, Agenas seen as yoºsen A4 hegeneº e senese nasº,e senese nºn ºa Nºnessa
a quelle civili diſcordie, che aveano nandro, che poi ſi chiamò comme
tolto alla repubblica in pochi meſi dia nuova. La notorietà di queſti av
maggior numero di cittadini , che , venimenti, e la brevità a cui ſiamo
non n'aveſſero conſumati trenta an aſtretti , vogliono che ci contentia
ni di aſpra guerra. Queſto principio mo di aver così di volo accennato
del riſorgimento di Atene viene de l'argomento di quaſi tutto queſt' XI.
ſcritto dal Sig. Denina ne' primi due libro. La maggior parte del libro XII.
capi dell'XI. libro. Nel capo che ſie viene occupata dalle coſe di Sparta.
gue ſi deſcrive il modo in cui i Gre Dopo la morte di Agide fu eletto per
ci, e principalmente gli Spartani ſe uno dei ſuoi Re, principalmente per
condarono la ribellione di Ciro il gio opera di Liſandro, il celebre Ageſi
vine contro del re Artaſerſe ſuo fra lao fratello del defunto, non oſtan
tello, e la famoſa ritirata de'dieci te che queſti aveſſe laſciato un figlio
mila , così ſuperiormente deſcrittaci per nome Leotichide , il quale ben
da Senofonte che ne fu uno de' con chè foſſe di dubbi e ſoſpetti natali ,
dottieri. Dopo di ciò per il corſo di e creduto comunemente figlio di Al
cinque capi non parlaſi che del gran cibiade, pure era ſtato da Agide a
Socrate, cioè della ſua vita , de ſuoi alla fine della ſua vita per figlio ri
coſtumi, del ſuo genio o demone , del conoſciuto. Il regno di Ageſilao di
la ſua maniera di diſputare principal ſtintiſſimo nella ftoria Greca per le ,
mente contro i ſofiſti , i quali avea molte e varie ſue impreſe, è ancora
no cominciato a ſignoreggiare in Ate più memorabile per gli avvenimenti
ne a ſuo tempo, del proceſſo e dell' particolari, e interni di Sparta. Non
indegna morte che ſoffrir dovette e era peranche paſſato un anno della
queſto filoſofo, e finalmente di alcu ſua elezione, che un giovane citta
ni men noti ſcolari ch'egli laſciò do dino chiamato Cinadone, animoſo ed
o di ſe. E ſiccome la famoſa com ardito più che altri de' pari ſuoi , e
media delle AWubi di Ariſtofane con degno in ſingolar modo di eſſer pas
tribuì in gran parte all'indegna ac ragonato a quel Catilina sì famoſo
cuſa e morte di Socrate , ſi fanno nella Romana ſtoria, fece diſegno di
perciò nel capo IX. ed ultimo del li ammazzare i re , gli efori , e tutti
bro XI. alcune belle rifleſſioni ſul ri i principali del governo, e impadro
ſtringimento della sfrenata licenza dell' nirſi dello ſtato. La congiura era ſul
antica commedia ſotto i 4oo. , o co punto di fcoppiare allorchè uno de'
me altri vogliono, ſotto i trenta ti complici preſo dalla paura o da altro
ranni , nel tempo de' quali la com motivo andò ad informarne gli efori,
media Greca preſe una nuova forma, i quali, non ſapendo quanto poteſſe
che quaſi ancora è quella che dura - eſſer grande la congiura, non ardi
oggidì, ſebbene da alcuni critici eſſa rono metter le mani addoſſo a Cina
ſi chiami commedia mezzana, o me done nella città , ma ſpedironlo con
dia, riguardandola come diverſa dallº una finta commiſſione in Aulone, di
antica, e da quella dc tempi di Me dove, dopo eſſerſi conoſciuti i com
plici,
2 13
plici, fu ricondotto in città per fu li nemici contro di Sparta, che l'ob
bire inſieme con eſſi la meritata pe bligaſſero a richiamare Ageſilao. Gli
na . Eſſendo intanto venuto avviſo Atenieſi non avean biſogno di pungo
dall'Aſia che i Perſiani ſi preparava lo per ſollevarſi contro di Sparta. Co
no per aſſaltare la Grecia, e far guer none , che fuggendo dalla rotta di
ra particolarmente ai Lacedemoni , Aegos - potamos eraſi ritirato con al
Ageſilao con potente armata fu man cune poche navi Atenieſi preſſo di
dato a prevenire quel formidabil ne Evagora re di Cipro, trovavaſi al
mico nell'Aſia ſteſſa. Liſandro era ſen lora nella Frigia preſſo di Farnabazo.
za dubbio il principale de trenta con Eſſendo da queſti ſpedito per altri ſuoi
ſiglieri ch'ei domandò , e che gli fu fini alla corte del re Artaſerſe ,
rono dati per quella ſpedizione. Ma egli vi ſeppe ſi deſtramente negozia
indiſpettito Ageſilao di vedere che i re , che non ſolo induſſe il re a chia
popoli confederati per i quali paſſava mare ſuoi nemici i Spartani, ma ot
l'armata , faceano più conto di Li tenne di più in compagnia di Farna
ſandro che di lui medeſimo , dimen bazo il comando di una poderoſa flot
ticando le obbligazioni che gli pro ta, colla quale ſconfiſſe la flotta Spar
feſſava, e l'antica amicizia , cerca tana comandata da Piſandro congiun
va ogni giorno qualche nuova ma, to di Ageſilao, riconduſſe alla confe
niera di ſmaccarlo, e degradarlo agli derazione di Atene molte iſole e cit
occhi altrui , ſino a farlo commiſſa tà marittime, e portatoſi poi in Ate
rio de'viveri, e delle graſce, talmenº ne coll'opera delle ſue ciurme , e ,
te che Liſandro non potendone più , col danaro che largamente ſommini
richieſe ed ottenne di andar ſuo luo ſtravagli Farnabazo, ne rifabbricò le
gotenente nell'Elleſponto . Ma non ſmantellate mura. Ma un più deſtro
dimenticò mai più i ricevuti affronti, negoziatore Spartano per nome An
e la ſua vendetta non tendeva a me talcida fece di nuovo ricadere gli Ate
no che a ſpogliare i due rami degli nieſi nella diſgrazia de'Satrapi Perſia
Eraclidi del diritto eſcluſivo al trono ni, ſicchè Conone fu arreſtato come
di Sparta. Ageſilao frattanto rimaſto nemico e traditore della potenza Per
nell'Aſia con libero comando, e ſen ſiana, e mandato prigionero in Per
za la ſoggezione di Liſandro preſe a ſia, ove non ſi sà come terminaſſe i
molte città della Frigia ; ſconfiſſe Ti ſuoi giorni. Gli Atenieſi trovarono
ſaferne preſſo di Sardi capitale della però ne' Tebani, già alleati di Spar
Lidia ; e divenne così formidabile o ta, i loro vendicatori. I Locreſi ad
che i Satrapi governatori di quelle a inſinuazione di qualcuno de'capi del
provincie Perſiane diffidando di po governo di Tebe, ch'era ſtato, co
terlo più allontanare dall'Aſia colle me ſi diſſe, guadagnato dall'oro Per
loro forze , mandarono con buona , ſiano , aſſaltarono e preſero a forza
ſomma di danaro a cercare alleati certo territorio per cui v' era lite ,
nella Grecia ſteſſa, per ſuſcitarvi ta pendente fra eſſi e i Foceſi, di che
- queſti
2 14
queſti sdegnati entrarono nel paeſe di con Artaſerſe, ſcoraggì non poco i Te
Locri per far ripreſaglie . I Tebani bani,e parve doveſſe aſſicurare per ſem
accorſero in ajuto de'Locreſi loro al pre nella Grecia il primato di Sparta.Un
leati , e per ſoccorrere i Foceſi era altro avvenimento ſucceduto pochi an
inevitabile che ſi moveſſero i Lace ni dopo, benchè poco onorifico per
demoni, i quali credettero d'altron Sparta , ſembrava ancora aſſicurarlo
de giunto il momento favorevole e maggiormente. Acanto ed Apollonia,
di vendicarſi di altri affronti ricevuti città della Tracia aveano richieſto i
da Tebani, e principalmente dell'aſi Lacedemoni di aiuto per reprimere la
lo che contro il loro divieto , ave creſcente potenza della vicina città
vano queſti dopo la vittoria di Aegos di Olinto , la quale eraſi ſottratta ,
potamos, accordato ai fuoruſciti Ate al dominio di Atene dopo il fatto di
nieſi . Liſandro che deſiderava ſom Aegos - potamos , e governadoſi a -
mamente di ſegnalarſi nell'aſſenza di repubblica eraſi reſa indipendente. I
Ageſilao, fece ſubito alleſtire due º Lacedemoni accordarono il richieſto
corpi di armata, di uno de' quali fu ſoccorſo, e ſpedirono Eudomide e o
dato il comando al re Pauſania, e o Febida ſuo fratello con diecimila uo
dell'altro a Liſandro ſteſſo. Ma Li mini parte di Lacedemoni, parte di
ſandro fu rotto ed ucciſo da Tebani confederati . Ora Febida paſſando per
preſſo Ariarte , prima di poter eſſere la Beozia , e trovandoſi accampato
raggiunto da Pauſania, il quale, ri ſotto Tebe venne viſitato da Leon
cevuta la nuova di quella ſconfitta, tida , che in que meſi era uno de'
ſtimò opportuno di chieder tregua . polemarchi della città , e che invitol -
Queſta rotta fu di tal conſeguenza, lo a entrarvi improvviſamente , ad
che gli efori non vi videro altro ri occuparne la fortezza , e riformarne
paro che quello di richiamare Ageſi il governo, riducendolo in mano di
lao dall'Aſia, il quale vedendoſi co pochi devoti alla ſignorìa di Sparta.
sì interrotto a mezzo il corſo di quel Così diffatti avvenne come Leontida
la ſua ſi glorioſa ſpedizione , diſſe , diviſava. Si riformò dunque il gover
nel partire ſcherzando, che trenta . no di Tebe a genio de'ricchi e par
mila arcieri di Perſia lo cacciavano tigiani di Sparta, e vi ſi ſtabilì , co
dall'Aſia , alludendo con ingegnoſo me ſi era fatto alcuni anni prima in
equivoco all'impronto di certe mone Atene , una tirannide di pochi. Ma
te Perſiane, in cui un arciere era . non godette lungamente Sparta i frut
effigiato . Venne dunque in Grecia . ti della perfidia di queſto ſuo capita
Ageſilao, ed incontrato l'eſercito de' no. I malcontenti di dentro, e i fuo
Tebani e de'loro alleati preſſo Coronea, ruſciti ch'eranſi rifugiati in Atene a
dopo di un oſtinato combattimento ri con Pelopida alla loro teſta tramaro
maſe vincitore. Queſta vittoria unita no ed eſeguirono felicemente una con
mente al vantaggioſo trattato che An giura, che fu poi chiamata da Gre
talcida conchiuſe nel medeſimo anno ci ſorella di quella di Traſibulo io C
libe
2 15
liberarono Tebe del giogo di Sparta, lao, che in quel congreſſo la fece da
e dalla tirannide che ſotto l'ombra . preſidente e da capo, domandò ai de
di Sparta vi ſi eſercitava. L'armata putati di Tebe, ſe non credevan giu
che vi mandò Ageſilao ſotto la con. ſto di laſciar libere le città della Beo
dotta di Cleombroto ſuo collega non zia : certo che sì, riſpoſe freddamen
vi potè far coſa di momento, ſen te Epaminonda, qualora libere ſi ve-.
nonchè eſſendone partito Cleombro dranno le città della Laconia, che a
to, e rimaſto il comando a Sfodria, voi Lacedemoni tenete nella voſtra di
tentò di ſopprendere Atene in una . pendenza. Dopo una viva altercazio
notte, ſiccome avea fatto di Tebe , ne i deputati Tebani partirono mal
l'armata condotta da Febida ; ma , contenti , e ſi eccitò quindi fra le ,
queſta volta il tradimento andò a . due repubbliche un'aſſai calda guer
vuoto , ed altro effetto non produſ ra, che cagionò la decadenza di Spar
ſe ſennonchè di aizzar di nuovo gli ta, e l'eſaltamento della ſua rivale,
Atenieſi contro i Spartani , ſiccome la quale non ſi aſpettava certamente
appunto era l'intento di Pelopida che di ſalir tant'alto. Tebe dovette prin
avea fatto inſinuare a Sfodria quel cipalmente queſto ſuo ſtraordinario
ſuggerimento. Diffatti gli Atenieſi ar eſaltamento a due ſuoi cittadini , Pe
marono toſto ſeſſanta navi, e ſi riac lopida ed Epaminonda non meno ce
ceſe fra gli Atenieſi, e i Spartani una lebri per le loro qualità militari e po
fiera guerra per mare, nel corſo del litiche , che per la loro ſingolare vir
la quale Ificrate abiliſſimo capitano tù , e per la loro amicizia così rara
Atenieſe preſe Cefalonia, diſperſe le ad incontrarſi in quei che primeggia
ſquadre di Dioniſio di Siracuſa, e , no nel governo di uno ſtato repub
degli altri confederati di Sparta , e blicano. Chi non ſa le famoſe vitto
riconduſſe all'ubbidienza, o confede rie che i Tebani , ſotto la condotta
razione degli Atenieſi molti popoli , di queſti due gran generali riportaro
raccogliendone da ogni parte contri no de loro nemici a Leuttra , e a .
buzioni. Ageſilao eſſendoſi portato po Mantinea? Chi non conoſce la glorio
ſcia in perſona a comandare l'eſerci ſa morte di Epaminonda nella ſecon
to di terra, non fu guari più fortu da di quelle due battaglie di cui fu
nato del ſuo collega Cleombroto; on ſi completamente vincitore ? Il di lui
de fu d'uopo agli orgoglioſi Sparta degno amico Pelopida morì pur com
ni di intavolare trattati di accomoda battendo nella Teſſaglia , ove eraſi
mento. Gli Atenieſi, e tutti gli altri portato per la ſeconda volta, ad og
Greci non ſi moſtrarono reſtii a man getto di liberare i Teſſali alleati de'
dare a Sparta i loro ambaſciadori per Tebani dalla dura tirannide di Aleſſan
venire, ſe foſſe poſſibile, ad un accor dro di Ferea, che fatto ſcannare dal
do generale . Gli Atenieſi o per ti la propria moglie terminò poco dopo
more o per voglia di pace ſi accorda i ſuoi eſecrandi giorni. Ageſilao do
rono facilmente . Ma allorchè Ageſi po di eſſere ſtato così umiliato da
queſti
2 16
queſti due bravi Tebani , andò a mo 99 far uſo più frequentemente; gl'in
rire nell'Affrica, ove la ſua inquieta so gegneri, gli architetti, gli agrimen
ambizione avealo condotto per ſpal 39 ſori non poſſono aſſolutamente far
leggiare Nettanebo uſurpatore del tro J9 a meno di ſaperla perfettamente ,
no Egizio ; laſciando in forſe s'egli 32 e i militari che vogliono diſtin
aveſſe arrecato più bene alla ſua . 5.5 guerſi nel ſoddisfare agli obblighi
patria coi ſuoi talenti politici e mili J.D del loro ſtato, non deggiono igno
tari, o più male colla ſua ſmiſurata , 39 rarla . Fra i molti buoni trattati
ambizione. 93 elementari , co' quali ha arricchito
99 le matematiche il Sig. Ozanam ,
P A R I G I, 93 ve ne ha anche uno di queſt'arte
così importante; ma ſiccome mol
Méthode de lever les plans e c. 99 to vi mancava , perchè poteſſe a
Metodo per fare una pianta, ed una 32 dirſi ſufficiente e completo , ſi è
carta tanto terreſtre che marittima, 9.o perciò penſato di rifonderlo intie
che contiene la pratica della geome 9.9 ramente, e di farvi molti notabi
trìa tanto in carta che ſul terreno , 3.3 li accreſcimenti. Oltre a ciò per
la trigonometria rettilinea, ed il mo 22 chè ſi trovaſſe in un ſol volume e
do di diſegnare e mettere in perſpet 33 tutto ciò che concerne queſt'arte,
tiva ogni ſorta di piante, e di eleva .95 ſi ſono premeſſe tutte quelle cogni
zioni, del fu Sig. Ozanam , ora in 29 zioni di geometria pratica, di tri
nuova forma riordinato, e conſidere 9.9 gonometria rettilinea , e di arte
volmente accreſciuto dal Sig. Audier 33 di livellare, che ſi richiedono per
ne . Preſſo jombert il giovane 1781. 99 fare con iſpeditezza, ed eſattezza
in 8. 99 ogni ſorta di pianta . Per la me
39 deſima ragione ſi aggiunge in fine
Per dare brevemente una giuſta , 9.9 un breve trattato di proſpettiva -
idea di queſt'opera, non poſſiamo far 39 per comodo di quei, che voleſſe
meglio che qui traſcrivere l'avviſo 35 ro mettere in proſpettiva gli og
preliminare da cui è preceduta . , , 29 getti della loro operazioni , dopo
», L'arte di far le piante è una par .99 di averne cavata la pianta , e e
,, te delle matematiche, di cui ſi dee 22 l'elevazione , .
Num. XXVIII. 1782. Li 13. Luglio -
- -
ſarne ſotto ſilenzio per iſtudio di bre mento della laurea dottorale, e diede
“vità , benchè non meno intereſſanti al mondo criſtiano in quell'occaſione
di quei che abbiamo accennati. Tali i primi ſaggi dell'aurea ſua penna.
r eſ ſarebbono la dilatazione della nell'opuſcolo intitolato contro gl'im
religione nella Livonia, nella Pruſſia, pugnatori del culto di Dio, e della
e nella Lituania ; la converſione e religione ch'egli ſcriſſe in confutazio
ricaduta di Daniele Duca di Ruſſia ; ne del ſedizioſo , ed empio libro di
la miſſione intrapreſa in queſti tempi Guglielmo di Sant'amore dei pericoli
preſſo i popoli della gran Tartaria da degli ultimi tempi. (ſarà continuato.)
alcuni religioſi minori ; l'iſtituzione
de'Cavalieri o Frati di Maria in Bolo
gna , che poi, perchè caduti dal lo N A P O L I.
ro primitivo fervore, furono più co
noſciuti ſotto il nome di Frati Gauden Lezioni di ſtoria ſcritte ad uſo del
ti , e i di cui fondi eſiſtenti in Bolos la reale accademia di marina da Au
gna, ſoppreſſo che fu l'iſtituto, fu relio de Giorgi Bertola Olivetano pro
rono da Siſto V. applicati al collegio feſſore primario di geografia, e di ſto
Montalto; il contemporaneo incomin ria nell'anzidetta reale accademia ,
ciamento ch'ebbe in Firenze per la ſocio delle reali accademie di ſcienze,
pietà di ſette Signori , l'ordine º e belle lettere di AVapoli, e di Man
de' ſervi di Maria ; la riunione de' tova, di quella de' Fiſiocritici di Sie
Greci di Cipro &c. Occupa ancora , ma , e di quella di Cortona . Tomo
molti articoli della fine di queſto li primo. Mapoli nella ſtamperia reale
bro LXXIII. la deſcrizione dell'oſti 1782. in 8.
nata guerra che dichiararono alcuni
profeſſori dell'univerſità di Parigi con I talenti del celebre Padre Lettore
tro i profeſſori regolari, ſpecialmen Bertola, che tante volte abbiamo re
te dell'ordine de' predicatori . Que ſo l'oggetto de' noſtri elogi, non ſo
ſta guerra diede occaſione a molte º no riſtretti alla ſola poeſia , ma ſi
bolle di ſommi Pontefici, fra le qua eſtendono anche alle ſcienze più ſo
li la più celebre è quella di Aleſſan de, e utili. Comincia egli a compro
dro IV. che incomincia guaſi lignum, varci ciò in età ancor giovane col
diretta a riſtabilire in quel riſpettabi preſente libro di lezioni di ſtoria ad
le ceto il bel ſereno della pace . Si uſo della reale accademia di marina
diſtinſero in queſt'incontro molti ſog di Napoli, ove egli è profeſſore. Apre
getti per ſantità e per dottrina inſigni queſto elegante libro una generale in
dell' ordine de' predicatori, e di quel troduzione, in cui ſi dà un'idea bre
1o de'minori, e principalmente il cele ve sì, ma eſteſa, e chiara come in
bre B. Alberto Magno , e il di lui un quadro , de'primitivi tempi del
glorioſo diſcepolo S. Tommaſo d'Ac mondo ſino alla formazione delle na
quino, il quale inſegnava allora nell' zioni; poichè volendoſi derivare dal
univerſità di Parigi per il conſegui la ſtoria tutti que'lumi , e preſidi ,
- che
22 I
che ſiccome illuſtrano tutte le altre pleſſo degli avvenimenti di 24o. anni,
diſcipline tanto teoretiche , quanto così parla anche di tutti quaſi i popo
pratiche, così giovano pure alla nau li cogniti , che ebbero relazione co'
tica, era neceſſario far conoſcere con Greci. Tucidide , Senofonte , Poli
tratti rapidi, e compendioſi la ſerie bio, Diodoro Siculo, Flavio Giuſep
de tempi, e delle azioni umane , i pe Ebreo, Plutarco, Arriano, e Dio
ſcrittori, che ne hanno conſervato la nigi d'Alicarnaſſo ſono quelli fra i
memoria, e lo ſcopo , e merito di Greci, che avendoci pur dato, per
ciaſcuno di queſti. Onora il criterio, conto di queſti, e di altri popoli, le
c il diſcernimento del noſtro Autore cognizioni le più intereſſanti, cadono
l'idea , che egli dà del carattere , perciò ſotto l'eſame giudizioſo del no
dell'eſtenſione , e dell'ingegno de' ſtro Autore. Diſcende poſcia agli ſto
principali ſtorici antichi, e moderni, rici Latini, non ſolo per le notizie,
che è quanto dire l'eſame critico , che gli preſentano circa i popoli, de'
che egli fa del merito di ciaſcuno di quali ora rintraccia ſolamente i fatti,
queſti. Ha egli ragione di dire , che ma per l'uſo, che di eſſi dovrà fare
un sì fatto eſame gioverà come di una nella continuazione di queſta ſua ope
tacita apologia di alcun ſuo arbitrio ra. Quindi per l'univerſalità , che ,
in queſt'opera ; aiuterà a premunire ha ſempre per baſe una prefazione ,
i ſuoi allievi contro i vizi di queſti ſi paſſa anche alla numerazione , e ,
ſtorici, e a preparali alla ſoave impreſe diſcuſſione de principali ſtorici Italia
ſione delle loro virtù ; ſarà di guida ni, illuſtratori non meno delle coſe
per apprendere a conciliarli, per quan patrie, che delle eſtere, ed in appreſº
to ſi può, tra di loro; e finalmente ſo de'Franceſi, e de'Spagnuoli, giac
ſomminiſtrerà lume , onde a fondo chè gli Alemanni tuttora mancano di
comprendere, qual politica , e qual ſimili ſcrittori. Nè ſi tralaſcia di no
morale ſia avviluppata, per dir così, tare tutti que ſtorici generali , che
entro la corteccia de' loro racconti . produſſe il paſſato , e ſopratutto il
Sono quindi giudizioſiſſime le nozio preſente ſecolo, tanto celebri ad un
ni, che egli dà delle doti, che qua tempo. Da tutti queſti inſigni depoſita
iificar debbono uno ſtorico, e ſecon ri delle umane rivoluzioni , ed opera
do le quali eſſo va ſindacato, prepa zioni cava dunque il noſtro A., ſenza
rando egli così la più ſicura giuſtifi l'aiuto di alcun precurſore, il ſolo neceſ.
cazione de' ſuoi giudizi . Nè perchè ſario all'intento, ed uſo di coloro ,
manchino ora ſtorici Egizj , Medi , che vengono deſtinati alla marina mi
Perſiani , e Fenici , mancano quivi litare, e cava quindi tutto ciò, che
notizie relative a queſti popoli, che riguarda più d'appreſſo commercio ,
anzi ſono queſte l'oggetto del preſen e navigazione, e che può dirſi riſpet
te primo volume, inſieme con quelle to agli antichi tempi la ſtoria dell'in
degli Ebrei; e perciò comincia il no trepidezza degli uomini. Sono pertan
ſtro Autore a fare il carattere di Ero to gli annali degli Egizi i primi ad
doto, che ſiccome preſenta il com eſſere eſpoſti dal noſtro Autore, non
perchè
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age/o e Senegºneſe/saSenasa Asy, Aiea, Asy, AMA, Aiea, Alen Alºegen Ngº Nºn ºsº e oasea
gli ſconcerti che diſturbavano la cri: ne, poichè incamminatoſi verſo p"
ſtianità , e certamente il dolore di gia, affine di fuggire le oſtilità e le
non potervi apportar rimedio dovette inſidie di Manfredi, che non lo ren
accelerare la morte di queſto Som devan ſicuro nè in Roma, nè in Or
mo Pontefice , la quale accadde in vieto , ove per qualche tempo eraſi
Viterbo ai 25. di maggio del 1261. , fermato, terminò i ſuoi giorni in un
dopo un pontificato di ſei anni, cin borgo vicino a quella città, dopo tre
que meſi, e tredici giorni. Dopo tre anni , un meſe e quattro giorni di
meſi di vacanza gli fu dato per ſuc pontificato . Clemente IV. che gli
ceſſore Giacomo Pantaleone Patriarca ſuccedette, camminando ſulle di lui
di Geruſalemme , nativo di Troyes glorioſe tracce, e procurando di con
nella Sciampagna, il quale aſſunſe il dur le coſe a quel termine al quale
nome di Urbano IV. Uno de' ſuoi pri erano ſtate indirizzate, ſin dai primi
mi penſieri ſi fu di por fine a quell' giorni del ſuo pontificato diede con
anarchia che regnava in Germania , ſua bolla l'inveſtitura del regno di
per mancanza di un capo, che foſſe Sicilia a Carlo d'Angiò, dichiarando
generalmente da tutti riconoſciuto. in eſſa di donargli quel regno , ed
Un altro non meno grave penſiero era eſponendovi diſtintamente tutte le o
la ricuperazione di Coſtantinopoli , condizioni colle quali ſi faceva da .
per la quale fece egli, toſto che fu lui una tal donazione . Dopo di ciò
aſſunto al pontificato, predicare una non tardò guari queſto Principe a mess
crociata in Francia, che fu poſcia da terſi in viaggio alla volta del ſuo
lui ſoſpeſa, a cauſa delle luſinghiere nuovo regno. Imbarcatoſi adunque a
ſperanze di riunione che Michele Pa Marſiglia, egli portoſſi a Roma per
leologo cominciò a dargli. Ma l'affa il Tevere la vigilia della pentecoſte
re più diſaſtroſo, e di più difficile ac dell'anno 1265., e poco dopo vi giun
comodamento era ſicuramente quello ſe ancora per terra il ſuo eſercito con
del regno di Sicilia, e dell'aſcenden tto da Roberto figliuolo del Conte
te che avea preſo l'uſurpatore Man di Fiandra. Dopo di eſſere ſtato qui
fredi in tutta Italia, e nel medeſimo vi ſolennemente riveſtito del titolo di
ſtato della chieſa, non eſcluſa neppu re di Sicilia, e di aver preſtato omag
re la città di Roma. Dopo di avere gio per quel regno nelle mani di que”
inutilmente tentati tutti i mezzi della Cardinali ch'erano ſtati a ciò deſti
dolcezza e della negoziazione, fu co nati dal Santo Padre, il quale trat
ſtretto il S. Padre a cercarſi un vali tenevaſi tuttavia in Perugia, incam
do protettore nella perſona di Carlo minoſſi il re Carlo alla volta di Na
d'Angiò fratello del ſanto Re Lodo poli, e giunſe ſenza quaſi trovare ve.
vico , trasferendo in lui il dominio run contraſto ſino alle mura di Bene
di quel regno, ed elegendolo inoltre vento. Quivi incontrato l'eſercito di
Senatore di Roma. Ma egli non potè Manfredi compoſto di Tedeſchi e di
veder l'eſito di queſta ſua riſoluzio Saraceni, ſi diede quella fatal batta
Ff 2 glia,
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glia , che coſtò a Manfredi il regno cipalmente in Lombardia, in Toſca
e la vita , dopo di che il re Carlo na, ed in Napoli; e Roma medeſi
paſsò a Napoli, ove fu ricevuto co ma vi preſe parte per la perfidia di
me in un trionfo da quel popolo che Arrigo, che n'era allora Senatore ,
tanto avealo deſiderato . Terminato e che ſi era ribellato contro il S. Pa
l'affare del regno di Sicilia ſi rivolſe dre, ed il re Carlo ſuoi benefattori.
l'animo del S. Padre agli affari di orien Ma il nembo non fu che paſſaggero,
te. Avendo finalmente conoſciuta la poichè il re Carlo, partitoſi da Vi
mala fede del Paleologo, e quanto fal terbo, ove avea celebrata la paſqua
lace foſſe la ſperanza che ſi era con col S. Padre, ed eſſendo paſſato nel
cepita della di lui riunione, non fo regno , ſi fece incontro all'eſercito
lamente laſciò il Santo Padre che ſi di Corradino preſſo di Tagliacozzo ,
proſeguiſſe a predicare quella crocia e quantunque inferiore di forze, bat
ta che nelle provincie dell'occidente, tello completamente . Ognun ſa la .
e del ſettentrione ſi era intimata per tragica morte a cui l'infelice Corra
la ricuperazione di Coſtantinopoli , dino, fatto prigioniero dopo di quel
ma fu anzi mediatore di un trattato la battaglia , fu condannato dal vin
che il re Carlo di Sicilia ſtipulò nel citore, preſſo di cui nulla valſero i
1267. col ramingo Imperatore Bal ſentimenti di clemenza che il S. Pa
duino nella città di Viterbo, ov'eranfi dre avea procurato d'inſinuargli. Pa
pºrtati ambedue, ed anzi nella fleſſa cificata così di nuovo l' Italia, il S.
camera del S. Padre. Il re Carlo era Padre riaſſunſe il filo degli altri affa
ſtato ancora in queſto frattempo fol ri della criſtianità con maggior vigo
lecitato dal S. Padre, poichè egli go re di prima; ma egli non potè veder
deva tranquillamente il regno di Sici ne l'eſito, poichè nel medeſimo anno
lia, ed era perciò più di ogni altro ceſsò di vivere in Viterbo, dopo un
ſovrano in grado di ſpedire una flot pontificato di tre anni, nove meſi, e
ta in oriente, a volgere gli occhi al ventiquattro giorni. Durante la lun
la Paleſtina, ed a ſoccorrere quei fe ga vacanza della S. Sede, che durò
deli nelle loro calamità, che andava quafi per lo ſpazio di tre anni , il
no ſempre più accreſcendoſi di giorno ſanto re Lodovico imbarcoſſi per una
in giorno. Ma queſti bei progetti che feconda crociata ; ma ammalatoſi in
naſcevano dalla pace reſtituita all'Ita Tuniſi , ov'egli eraſi portato per con
lia per l'innalzamento del re Carlo, vertire alla fede quel barbaro re, che
e l'avvilimento del partito Ghibelli gliene avea data ſperanza, vi termi
no, dovettero eſſer meſſi per qualche nò ſantamente i ſuoi giorni . Final
tempo da banda all'improvviſa ve mente fu aſſunto alla cattedra di S.
nuta in Italia di Corradino. Rincora Pietro Tealdo arcidiacono di Liegi ,
tiſi gli abbattuti Ghibellini a queſto nativo di Piacenza della famiglia Vi
ſuo arrivo, ſi produſſe un nuovo ſcon ſconti , il quale trovavaſi in Acri,
volgimento di coſe in Italia, e prin ov'eraſi trasferito per viſitare i lº:
gni
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ghi ſanti . Giunto in Italia e gli pre è una delle più conſiderevoli regioni
ſe il nome di Gregorio X. , ed una di quella quarta parte del noſtro glo
delle prime cure del ſuo pontificato bo, non tanto per la ſua eſtenſione,
fu d'intimare un concilio ecumenico quanto per eſſere ſtato avvantaggia
a Lione , e d'incamminarſi a quella to con parzialità, e cura ſpeciale dal
volta, per provedere ai gravi biſogni la natura, la quale ſecondata da un
della chieſa , ed ultimare ſoprattutto delizioſo clima vi ha ſparſo con pro
ſe foſſe poſſibile la tanto ſoſpirata riu digalità i ſuoi doni eſenti dalla mag
nione de' Greci. Egli ebbe la conſo. gior parte degl'incomodi, che ſoglio
lazione di veder terminata nel princi no accompagnarli in altri luoghi. Que
pio del ſuo pontificato , quell'anar ſto paeſe è, per così dire, l'Italia ,
chìa che per più di 27. anni avea . vale a dire il giardino dell'America
deſolato la Germania , mediante l' meridionale . Deſſo è diffatti ſituato
unanime elezione che vi ſi fece in in gran parte ſotto i medeſimi gradi
re di Rodolfo Conte di Habsbourg, di latitudine, gode degli ſteſſi climi,
illuſtre ceppo dell'Auſtriaca caſa. Ma e ſtendendoſi a ſomiglianza della no.
ebbe anche il rammarico di ſentire ſtra peniſola, molto più in lunghezza
l'immatura morte dell'angelico Dot che in larghezza , è adattato a rice
tore S. Tommaſo, colla deſcrizione , vere e a condurre a maturità ogni
della quale il noſtro P. M. Becchetti ſorta di valutabili produzioni . Le ,
dà termine al preſente volume XIV. Ande, o Cordigliere che lo fiancheg
che certamente e per l'importanza , giano all'oriente, fanno le veci del
degli avvenimenti che vi ſi deſcrivo le Alpi, e degli Apennini ſcaricando
no , e per la copioſa erudizione e , al pari di eſſi un gran numero di fiu
ſana critica che vi fa campeggiare il mi a rallegrare e fecondare le compa
dottiſſimo Autore, in nulla cede ai pre gne , e ſiccome la proſperità della
cedenti, e non può che accreſcere , noſtra Italia deriva in gran parte dal
il deſiderio dei ſuſſeguenti. le predette catene di monti, così an
cora quella del Chili dipende quaſi
interamente dalle ſue Cordigliere. Ciò
B O L O G N A . non pertanto un paeſe così ſtimabile,
e che ſomminiſtra non meno nel fiſico
che nel politico un gran numero di
Saggio ſulla ſtoria naturale del Chi fatti degni di attenzione, non è an
li del Signor Abate Giovanni Ignazio cora conoſciuto che ſuperficialmente.
Molina. Nella ſtamperia di S. Tom Il P. Feuillèe, che approdò in quelle
maſo d'Aquino 1782. in 8. parti, deſcriſſe con ſingolare accuratez
za i principali vegetabili, ed alcuni
degli animali che creſcono, e ſi pro
Il Chili, per confeſſione di tutti quei pagano in quel littorale. Ma oltrec
che ſcriſſero delle coſe di America , chè egli troppo poco vi ſi fermò per
poter
23o
poter tutto oſſervare , il ſuo libro è ſulla ſtoria naturale di quella parte
divenuto aſſai raro , e perciò cono. dell'America , il quale ſarà in breve
ſciuto da pochi. Gli Spagnuoli ſi eſer ſeguito da un altro ſulla ſtoria civile
citarono ancor eſſi lodevolmente nell' del medeſimo regno . Queſto ſaggio
illuſtrare quel paeſe coi loro ſcritti. viene dall'Autore diviſo in quattro
Oltre i quattro poemi che corrono libri. Nel primo dopo di una ſuccin
impreſſi ſulla guerra Araucana ſono ta deſcrizione del Chili , che ſerve
da rammentarſi a queſto propoſito le di opportuna introduzione al reſto dell'
ſtorie o piuttoſto relazioni che delle opera , ſi tratta delle ſue ſtagioni ,
coſe del Chili pubblicarono l'Ovalle, delle ſue piogge ed altre meteore ac
Fr. Gregorio di Leon , D. Melchior quee, de' ſuoi venti , delle ſue eſala
dell'Aquila, e Giacomo Teſillo , e , zioni ignee, de' ſuoi Vulcani, de'tre
principalmente un compendio anonimo muoti, che vi ſi fanno qualche vol
che ſi pubblicò in lingua Italiana l' ta ſentire , e della ſalubrità del ſuo
anno 1776., il quale in certo modo clima. I tre libri ſeguenti ſono deſti
dà una notizia molto più compiuta . nati all'eſpoſizione de corpi apparte
del Chili di quella , che ſi trova nel nenti ai tre regni della natura, cioè
le opere precedenti, particolarmente il minerale, il vegetabile e l'anima
intorno alla geografia , e alla ſtoria le. In eſſi adunque procedendo gra
naturale. Nulla di meno queſto compen datamente dalle coſe più ſemplici al
dio è veramente troppo compendioſo le più compoſte ſi parla; 1. delle ac
ancor eſſo , e laſcia molto a deſide que così comuni come minerali, del
rare . Sappiaſi adunque buon grado la ſtruttura de monti , della qualità
al Sig. Ab. Molina di aver voluto con de terreni, delle varie ſpecie di ter
queſto ſaggio ſupplire ad una ſiffatta re, di pietre , di ſali , di bitumi,
mancanza, e di avervi ſupplito così e di metalli che vi ſi ſono ſcoperte ,
felicemente. Sin dalla ſua prima gio e della maniera di eſtrarre queſti ulti
ventù egli ſi era dedicato ad oſſerva mi dal ſeno della terra , e di depu
re le ricchezze naturali di quel regno , rarli dalle materie eterogenee ; 2.
e ad iſtruirſi degli avvenimenti acca delle erbe, degli arboſcelli, e degli
dutivi, prima per ſemplice curioſità, alberi più utili, che vi creſcono ; 3.
e poi col diſegno di pubblicarli a co de'teſtacei, de'croſtacei, degl'inſet
mun benefizio de' ſuoi compatriotti. ti, de'rettili, de peſci, degli uccel
Le critiche emergenze ſopravvenute li, e de' quadrupedi ſingolari, che »
gli fecero perdere anche la ſperanza l'Autore ha potuto oſſervarvi . Tut
di potere arrivare un giorno a riaſſu ti queſti eſſeri ſono riferiti a generi
merlo . Ma eſſendo capitati alle ſue ſtabiliti dal celebre Cav. Linneo , e
mani per un fortunato accidente al quando è ſtato neceſſario ſe ne ſono
cuni de' più neceſſari materiali, riſol -formati de nuovi ſecondo il metodo
vette finalmente di produrre il preſen di lui, diſpenſandoſi peraltro dalla ſua
te ſaggio delle ſue interrotte ricerche maniera di diſtribuirli, ed in vece-º
delle
23 e
delle Linneane adoperando delle divi ne, o rimediare ai mali da eſſi cagio
ſioni più famigliari , e più adattate nati. Preſſo La porte 173 1. in 12.
al piccolo numero di oggetti che ſi
deſcrivono , e a metter qualche or
dine nella loro narrazione. Per non La corrente ſtagione eſtiva , fecon
accattarſi brighe però coi ſeguaci del da producitrice degl'inſetti più mo
gran Linneo , ha aggiunto il noſtro leſti e dannoſi all'uomo , ai beſtia
Autore alla fine dell'opera un cata mi e alle piante, è certamente la più
logo nel quale gli eſſeri da lui deſcrit opportuna per annunciare un'opera
ti ſi trovano diſpoſti giuſta le claſſi, in cui appunto ſi parla di queſti in
e gli ordini del ſiſtema di quel natura ſetti, e de' mezzi di garantirſi dalle
liſta . Ecco preſſo a poco il proſpet loro ingiurie, o almeno di rimediare
to di un'opera, la quale appariſce a a quelle già ricevute. Il Sig. Buchoz ,
veramente, come ſi annuncia, il ri ch' è l'Autore di queſt'opera , della
ſultato di un lungo corſo di oſſerva di cui utilità non occorre far parola,
zioni, e di oſſervazioni iſtituite col premette una breve deſcrizione dell'
la maggiore intelligenza , ed eſpoſte animale, de' ſuoi andamenti, delle º
colla maggior preciſione e nitidezza. ſue aſtuzie e de' ſuoi ſtratagemmi, e
Per meglio conteſtare , e diffondere ſi diffonde poi molto più a lungo ſu
ancora ad altri il piacere non co di ciò che forma il principale ogget
mune che ci ha recato la ſua lettu, to del ſuo lavoro , cioè ſu i mezzi
ra , facciamo ſin d'ora. propoſito , di diſtruggerlo, o almeno di garan
permettendocelo le circoſtanze, di ar tirſi dalle ſue invaſioni. Traſceglia
ricchire con alcuni articoli da eſſa , mone qualche ricetta contro di alcu
eſtratti la noſtra antologia, e di far ni inſetti più noti e più dannevoli o
così meglio conoſcere, ed aſſaporare più faſtidioſi. Contro le cimici, del
queſta meritevoliſſima opera di quel le quali egli ci dice eſſer la città di
che in queſte noſtre Efemeridi ci ſia Parigi feraciſſima più di qualunque »
permeſſo di fare . altra città, egli preſcrive la ſeguente
come la più efficace . , Prendaſi ,
, dic'egli , una foglietta di ſpirito
, di vino rettificato, e ben deflem
P A R I G I. ,, mato , con altrettanto olio diſtil
º
,, lato di freſco , o ſpirito di tere
, bentina . Si meſcolino inſieme i
Hiſtoire des inſecies nuiſibles a s, due liquori, e vi ſi aggiunga una
l'homme , aux beſtiaux & c. Iſtoria », mezz'oncia di camfora frantuma
degl'inſetti nocivi all' uomo , ai be », ta in minuti pezzi, che non vi ſi
ſtiami, all'agricoltura, e al giardi », diſcioglierà che dopo qualche tem
maggio , coi mezzi che poſſono adope , po. Agitando queſta miſcela , vi
rarſi per diſtruggerli , o garantirſe », s'inzuppi una ſponga, od una ſco
22 petta,
232
3, petta , colla quale ſi ſtropiccino cuni ragni , il quale è alcune volte
», tutti i ſiti del letto infeſtati dalle venefico, e può diventare anche mor
», cimici, e non ſolo queſte , ma le tale eſſendo traſcurato , ſi preſcri
s, loro uova ancora rimarranno di vono le foglie di ſalvia freſca da ap
», ſtrutte, ſicchè più non vi compa plicarſi ſul luogo morſicato . Contro
», riranno queſti ſchifoſiſſimi anima gli eruditi tarli che divorano i libri,
li , . Contro le formiche, dei di cui e quei più ignobili che rodono i le
lavori, e della di cui economia mol gni , ed altri mobili il preſervativo
to a lungo, e molto ſaporitamente ſi migliore ſi è la camfora ſparſa ſu i
diſcorre in queſt'opera, ſi preſcrivo. ſiti da eſſi frequentati. Troppo lungi
no ancora varie ricette che troppo anderemmo, ſe voleſſimo accennare i
lungo ſarebbe di voler tutte quì ri bei ſegreti che c'inſegna il Sig. Bu
ferire . Il Sig. Buchoz ci ricorda fra choz per garantirci dagl'inſetti che o
gli altri con ſingolar fiducia un mez ci guaſtano il grano, l' vua, le frut
zo ch'egli ha veduto adoperarſi con ta . Forſe un giorno orneremo con ,
felice eſito da credenzieri, per allon qualcuno di queſti ſegreti qualche fo.
tanare queſti ghiotti inſetti da ſiti ove glio della noſtra Antologia, conten
conſervanſi i dolci . Conſiſte queſto tandoci per ora di aver fatto conoſce
nel chiuder le feſſure , per le quali re un'opera, la quale fra le opere a
quegl'inſetti ſi fanno ſtrada per entro del Sig. Buchoz, che pur ne ha fatte
quei ſiti con un pò di fondo di caffè molte , non merita certamente l'ul
bollito e ſecco, da rinnovarſi di quan timo luogo.
do a quando. Contro il morſo di al
la maggior parte in occaſione di noz Poche alme ſolo al giuſto ciel dilette,
ze ; e nella terza infine quelle di Che un'ardente virtù ſu gli aſtri
berneſco, e ridevole argomento. Va ſpinge,
ri ne ſono i metri, e tutti maneggia Hanno il fato e le ſorti a lor ſog
ti convenientemente. Fralle ſagre vo gette.
lentieri quì traſcriveremmo per intie Signor, tu ſei fra queſte; e i gran
ro la bella parafraſi di una porzione di auguri
del capo 5o. dell'Eccleſiaſtico in cui Che a ſe ſteſſo il mio cor per te
faſſi l'elogio del ſommo ſacerdote e dipinge
Simone figlio di Onia, preſentata dal D' un felice avvenir ſono ſicuri.
Sig. Balbis aſſai opportunamente ad
un novello arciveſcovo , ſe deſſa foſ
ſe men lunga di quello che è, o noi po M O N T P E L L I E R.
teſſimo riſolverci a mutilarla . Per
non laſciare però paſſare queſto ſag
gio di sì belle poeſie, ſenza darne Memoires ſur les fevres ci ſur la
un qualche piccolo ſaggio ai noſtri contagion & c. Memorie ſulle febbri ,
lettori , fra i molti ſonetti non co e ſu i miaſmi contagioſi, lette dinan
muni che ſopra ſoggetti aſſai comu zi alla ſocietà medica e filoſºfica di
ni e triti, come per eſ. di nozze, di Edimbourg dal Sig. Giacomo Lind ,
monacazione & c. s'incontrano nella e tradotte dall'Ingleſe ed arricchite
II. parte, traſcriveremo il ſeguente, di molte note dal Sig. Arrigo Fou
in cui daſſi il buon capo d'anno ad quet, dottore di medicina cº-c. Preſſo
un miniſtro di ſtato. Picot 178 1. in 8.
Cade l'antico , e pel ſentiero uſato La febbre, cioè uno de' più comu
Dal gran giro de tempi eſce il ni flagelli della povera umanità , ſe
maov'anno ; condo il Sig. Lind, è quaſi ſempre »
Le ſperanze il precedono , e gli il prodotto di miaſmi contagioſi. Le
ſtanno materie contenute in queſte ſue me
Le ſorti umane in vario volto a o morie poſſono comodamente ridurſi a
lato. tre articoli principali. Il primo riguar
Queſte ora al tergo agili piume, or da i differenti metodi i più conve
hanno nienti per purificare dai miaſmi con
Fra lacci il piede, e ſon miniſtre tagioſi i vaſcelli , le abitazioni , le
al fato; biancherìe, gli abiti, i mobili, gli
Dov'ei fauſto le invia, le tragge utenſili , e tutte le altre ſoſtanze in
irato, fine che poſſono eſſerſene imbevute.
Il
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Il ſecondo articolo ſi riferiſce alla avuto principalmente in mira di i"
maniera naſcoſta , ed inſidioſa con , rilevare i pericoli di un'infinità di
cui ſi propagano e ſi comunicano que malattie, che vengono aſſai legger
ſti miaſmi; ai ſintomi che ne indica mente qualificate col nome di febbri
no la preſenza, e ne caratterizzano ſemplici indicandone al tempo ſteſſo
i primitivi effetti ; e alle variazioni i preſervativi, e la cura.
che deſſi provano nella loro attivi
tà , relativamente ai temperamenti,
alle ſtagioni, ai climi, e alle ſpecie
particolari di febbri che ne dipendo L I S B O N A,
no, fra le quali merita di eſſere con
diſtinzione mentovata la febbre gial
la di America , ſulla qual malattia ,
il Sig. Lind aggiugne molte nuove no Diſſertazione apologetica di Santa
tizie a quelle che già ce ne avea , Maria Maddalena in cui ſi prova ,
date più copioſamente di qualunque eſſer eſſa l'unico ſoggetto delle lodi
altri il Sig. Linnen ne' primi volumi evangeliche, le quali dalla chieſa le
della filoſofiche tranſazioni. Finalmen vengono attribuite, e non già più Ma
te il terzo ed ultimo articolo conſiſte rie diſtinte, ſiccome pretendono i mo
nell'eſpoſizione del metodo curativo derni critici : aggiungeſi un panegi
delle malattie di queſta ſpecie , da rico, il quale in lode di lei fatto in
cui peraltro il Sig. Lind non diſgiun 2rbania dall'Autore, gli porſe l'oc
ge giammai la cura profilattica, ch' caſione di fondatamente eſaminare la
egli ripone principalmente nella di controverſia, e produrre a gloria di
ſinfezione per mezzo del fuoco e del lei, e della chieſa gli encomi riven
fumo, nella rinnovazione dell'aria , dicati ; da Manoele da Rocha Car
e nella nettezza del corpo . Dei tre dozo Sacerdote Portogheſe. Vella ſtam
metodi di diſinfezione ch'egli deſcri peria reale in 8.
ve, a ſuo giudizio medeſimo, quello
che merita la preferenza ſopra gli al
tri è il ſecondo , il quale conſiſte , Il titolo baſtantemente dice di che
nello ſpargere ſopra di una ben'acce ſi tratti in queſt'opuſcoletto alla ſa
ſa bragia di carbone di legna una gra critica appartenente. Noi già in
ſufficiente quantità di zolfo. Nel trat tendiam ſolo di parlare della diſerta
tare di tutti queſti diverſi oggetti l' zione apologetica, poichè del panegi
Autore ſi appoggia ſopra di una ſe rico di S. Maria Maddalena , che ad
rie numeroſa ed univoca di fatti , eſſa ha dato occaſione, dopo averne
ch' egli ſchiera in principio dell'ope lodato la teſſitura e lo ſtile, che più
ra, per cavarne poi le ſue concluſio puro od elegante non potea certamen
ni. Pare inoltre che il Sig. Lind nel te deſiderarſi da un oratore, che par
corſo di queſte ſue memorie abbia , lava un linguaggio non ſuo , non
potrem
24o
potremmo altro aggiugnere , ſenza , poi del ſuo aſſunto il noſtro A. , e le
uſcire dai limiti del noſtro inſtituto. vittorioſe riſpoſte colle quali egli ri
L'argomento adunque di queſta diſſer batte i cavilli degli avverſari nella ,
tazione apologetica ſi è di mettere in II. parte . Noi ci luſinghiamo , che
maggior lume l'antichiſſima, e coſtan neſſuno, volendo far uſo del ſuo crite
te tradizione della chieſa, ſecondo la rio nel leggere queſta diſſertazione ,
quale S. Maria Maddalena la quale » vorrà più dubitare dell'unità delle Ma
trovoſſi a piedi della croce nella mor rie mentovate nel vangelo, vedendo
te di N. S. G. C. , e che fu la prima che per i primi due ſecoli della chie
a trovar vuoto il di lui ſepolcro do ſa , cioè ſino ad Origene che fu il pri.
po la di lui divina riſurrezione , è mo a rivocarla in dubbio, queſto fu
la medeſima che la peccatrice non . l'unanime ſentimento di tutti gli ec
nominata nel vangelo che andò in ca cleſiaſtici ſcrittori, ſiccome il mede
ſa di Simon Fariſeo a ſtruggerſi in la ſimo Origene ce ne aſſicura, dicendo,
grime di compunzione ai piedi del di neminem ex compluribus, qui ante ſe
vino maeſtro ungendoli con unguen vixerunt, ſcriptoribus eccleſiaſticis,plu
do e aſciugandoli coi ſuoi capelli, e res quam unam eamdemque agnoviſſe
la medeſima ancora che la Maria ſo Mariam ; e vedendo di più che que”
rella del riſuſcitato Lazzaro, e di Mar dubbi moſſi da Origine ceſſarono dopo
ta, di cui dice S. Giovanni al capo di S. Gregorio M., il quale richiamò
XI. Maria autem erat quae unxit Do alla priſtina unanimità queſt'eccleſia
minum unguento , cº- exterſit pedes ſtica tradizione . Che ſe dopo tutto
ejus capillis ſuis: cuju sfrater Laza ciò rimaneſſe pur qualche dubbio, noi
rus infirmabatur. Noi tenteremmo un' ſiam certi che ſarà intieramente tolto
inutile impreſa, ſe penſaſſimo di ac dalla riſpoſta ad una critica fatta a
cennare anche di volo le ingegnoſe queſta diſſertazione apologetica in -
e ſode rifleſſioni colle quali ſi accom Lisbona, alla quale ſappiamo che il
pagnano i teſti evangelici nella I. par dotto noſtro Autore ſta ora con ſom
te di queſta diſſertazione; ſiccome a mo impegno lavorando.
ancora le dirette dimoſtrazioni che dà
Num. XXXI. 1782. Li 3. Agoſto
A
A V V I S O.
e o eſtorſ Aegyeaſy, e Moné e ne ha negº, AM, NS / Nºn ºſº Agea cºſtºse e/oa a
286
non erano fette per imporre al Sig. ſulla parte ſcarificata. Il rimedio par
Ab. Fontana , il quale avea già im. ſicuro , purchè giunga in tempo; e
parato da ſuoi eſperimenti, che ſecon manca ſolo di verificarne l'efficacia
do la maggiore o minor mole di un ne più grandi animali, e di ſtudiare
animale ſi richiede una maggiore o più diligentemente, e minutamente a
minor doſe di veleno per dargli la , la maniera di farne uſo . Moltiſſime
morte. Il ſolo mezzo ſicuro di deci ſono l'eſperienze che ſi riferiſcono
dere intorno l'utilità e l'efficacia di nel ſupplemento, il quale sì incontra
un rimedio ſi è quello di confronta alla fine del II. vol. , di piccoli uc
re l'eſperienze fatte ſopra un gran celli , di piccioni , e di conigli ,
numero di animali della medeſima ſpe che furono ſalvati coll'uſo appropria
cie, e groſſezza, che abbian ricevu to di queſto rimedio , tranne alcuni
to il veleno nel medeſimo modo , e pochi, ai quali fu forſe applicato trop
ad alcuni de'quali ſi amminiſtri il pre po tardi , o non bene ; mentre ani
teſo rimedio, e ad altri nò. A que mali conſimili ed avvelenati nel me
ſto confronto non ha potuto però reg deſimo modo incontravan tutti la ,
gere la pietra del Sig. Ab. Tecmeyer; morte . Non è però queſto l'unico
poichè ha coſtantemente oſſervato il frutto , che in prò dell'umanità ha
Sig. Ab. Fontana che e piccioncini, riportato il Sig. Ab. Fontana da'ſuoi
e conigli e porcellini d'India trovan innumerabili , e penoſi eſperimenti -
doſi nelle medeſime circoſtanze rela Abbiam già accennato nell'art. preced.
tivamente al veleno, morivano egual le belle eſperienze che han dimoſtra
mente e preſſo a poco nel medeſimo to al Sig. Ab. Fontana, che non ogni
tempo e co medeſimi ſintomi , ſia . doſe di veleno è ſufficiente per dar la
che foſſero ſtati toccati da quell'in morte ad un animale, dovendo eſſer
cantata pietra, ſia che foſſero laſcia queſta proporzionata alla ſua mole .
ti in preda a loro ſteſſi. Ma ſe s'ingan Ln ſemplice morſo di vipera, da cui
narono, e furono deluſi nelle loro ſpe ſia uſcita la conſueta quantità di ve
ranze tutti i fiſici che precedettero il leno , arreca ſicuramente la morte ad
Sig. Ab. Fontana , perchè ſi conten un piccolo uccello, o ad un piccion
tarono di poche, ed equivoche eſpe cino, mentre un animale un poco più
rienze, ſembrava poi giuſto che il no groſſo, per eſ. una gallina o ne ſcam
ſtro inſtancabile ed ingegnoſiſſimo Au pa, o almeno muore molto più tar
tore, che con tanta pazienza e ſotti di. Similmente fra i quadrupedi i pic
gliezza avea conſultato la natura, coli conigli, e i piccoli porcellini d'
ne riceveſſe finalmente la riſpoſta tan India, eſſendo ben morſicati, muo
to in vano deſiderata. Egli la rice jono ſempre , mentre fra i grandi ſe ne
vette diffatti, e gli riuſcì finalmente ſalvano molti. Un cagnolino, benchè
di ritrovare il vero e forſe l'unico ſpe morſicato da una ſola vipera, ed una
cifico contro il veleno della vipera - ſola volta, morrà molto facilmente;
nella pietra da far cauteri applicata mentre un cane di mezzana groſſez
Za 3
za, ſenza prender verun rimedio , all'iſtancabile Sig.Ab.Fontana, quan
reſiſterà anche a più morſi . Fra le do anche altro vantaggio non ci aveſ
molte ſperienze fatte a queſto propo ſe arrecato colle ſue eſperienze ſe a
fito dal Sig. Ab. Fontana, vi è quella non che quello di averci tolta, o al
di un groſſo cane del peſo di circa . meno grandemente ſcemata queſta pau
6o. libre a cui tre vipere, e cinque ra, dimoſtrandoci che qualunque ſia
de' loro morſi non furono capaci di la malattia prodotta dal morſo , an
dare la morte. Fuori dunque del ca che ſenza l'uſo di verun rimedio ,
ſo rariſſimo, e quaſi impoſſibile che non ſi debba mai diſperar della vita.
un uomo venga morſicato da più vi ( ſarà continuato. D -
e se Soa ae o AAea, ºsene a Nºv, asenesen e Senese» ºrgº Nºn AAeneas easeoasſes,
ins di grandi ſperanze nella ſcien poichè dopo di molte eſperienze inue
za anatomica, e ch' eſercita le fun tilmente tentate riuſcigli finalmente
zioni di inciſore preſſo di quell'dot di prender la natura ſul fatto, e due
to profeſſore , moſtrogli un vaſo, in volte fra le altre con un'acutiſſima
cui egli dicea conſervarſi un nervo lente egli vide chiaramente , a non
dell'ottavo paio di un cane, il quale, poterne più dubitare , in un nervo
dopo di eſſere ftato da lui tagliato , dell'ottavo pajo, ch'egli avea taglia
eraſi da ſe ſteſſo riprodotto. Diffatti to , e mutilato di alcune linee, la
per la lunghezza di circa un pollice, riproduzione non ſolo, e il ricongiun
quanto appunto aſſeriva il Sig. Cruk gimento della cellulare che lo rico
shens eſſere ſtata la porzione di quel priva , ma ciò che più importa , e
nervo portata via col taglio , vede decider dee la preſente quiſtione , la
vaſi il nervo medeſimo differente dal vera riproduzione e riunione de'cilin
reſto , comparendo ivi più groſſo , dri nervei primitivi, i quali prolun
più ſcabro, e più irregolare. La co gandoſi da ambe le eſtremità, s'in
ſa era affatto nuova, e degna di ogni contravano appuntino , per formare
attenzione . Due forti ragioni avea un tutto omogeneo, continuo ed uni
però il Sig. Ab. Fontana di dubitare forme. Non vi ha dubbio che la me
della verità del fatto. La prima ſi era dicina, e la chirurgia medeſima non
di non aver giammai nelle numero fieno per ricavar vantaggio da una
ſe eſperienze ch'egli avea fatte in . ſcoperta ſi intereſſante. Si capiſce per
Parigi ſul veleno della vipera, potu eſ. ora meglio di prima come il moto
to oſſervare una vera riunione di fi ed il ſentimento ſien potuti alcune ,
bre nervoſe nel nervo ſciatico , ch' volte ritornare in alcune parti, quaſi
egli avea pur tagliato le tante volte, intieramente diſtaccate dal corpo ani
La ſeconda, e queſta aveala egli co male ; cioè perchè i nervi in queſti
mune col medeſimo Sig. Dott. Hun caſi ſi ſono riuniti, ed han continua
ter, faceagli foſpettare che poteſſe to ad eſſere gl'iſtrumenti del ſenti
beniſſimo eſſervi un ricongiungimen mento, e del moto. Il chirurgo iſtrui
to di una parte coll'altra, ſenza che to in vari caſi di urgente neceſſità
ſi poteſſe però dire che ſi faceſſe una non avrà più d'ora inanzi tanto ri
vera riproduzione di fili nervei, a . brezzo di tagliare un qualche nervo
ſegno di formarne un nervo unico e particolare, e prenderà ſolamente cu
continuato, com'era prima . Rima ra di far sì che l'eſtremità tagliate
nevano dunque a riſchiararſi queſti poſſano comodamente abboccarſi l'una
dubbi, e prima di ciò la poſſibilità coll'altra &c. Ma ſe di queſta ſcoper
della riproduzione de'nervi non po ta la gloria non deeſi intieramente al
tea riguardarſi che come una ſempli Sig. Ab. Fontana, il quale n'ebbe ,
ce congettura . Ha avuto dunque la come ſi diſſe , la prima idea in un
gloria il Sig. Abate Fontana di aſſicu muſeo di Londra, non è lo ſteſſo del
rare anche alla ſcienza fiſiologica il le belle oſſervazioni che vengono in
poſſeſſo di queſta importante verità ; ſeguito intorno la primitiva ſtruttura
“ . . º º. - de”
3o 1
de' nervi, e di altre parti integranti tanti fili, e di tante fibre , laddove
del corpo animale . I più rinomati queſti medeſimi globetti ſi moſtrano
Autori non ci aveano tramandato che più groſſi nella midolla allungata e
pure, e mere ipoteſi ſu di queſti im nella midolla ſpinale, maggiori nel
portanti oggetti : le loro oſſervazio cervelletto, e più grandi ancora nel
ni erano ſtate contradette da altre o cervello, ed inoltre in tutte queſte
oſſervazioni, e dopo di un imparzia parti non ſono diſpoſti in linea ret
le eſame di tutto ciò che ſi è finora , ta, ma molto irregolarmente. Un abi
ſcritto ſu di un tale argomento , fa liſſimo profeſſore di Anatomia di Pra
d'uopo confeſſare che nulla ancora - ga, il Sig. Prochaska in due prege
ſapevamo di certo, e che la teſſitu voliſſime operette microſcopiche ch'
ra primitiva di quegli organi era tut egli non ha guari pubblicate, moſtra ,
tavia un ſegreto che la natura non di eſſere ſtato condotto dalle ſue oſ
avea per anche ai fiſici rivelato. Quin ſervazioni preſſo a poco alle medeſi
di è che il celebre Haller dopo di me concluſioni del P. della Torre, e
avere eſaminate le varie opinioni de ſole da queſti differiſce nel non am
gli anatomici circa la ſtruttura de' mettere la diverſa grandezza di que”
nervi, confeſſa ingenuamente che , globetti , e nel non volerli galleggian
tutte le noſtre cognizioni ſu di ciò ti, ma bensì inſieme uniti da una .
riduconſi a mere congetture, ed ap rete cellulare molto elaſtica, e traſ
pena egli oſa moſtrarſi inclinato a cre parente . Se potrà parere ad alcuni
dere che i nervi poſſano avere una alquanto ſpecioſa queſta ſtruttura de'
ſtruttura tubuloſa. Fra i fiſici che , nervi che pretendono di aver oſſer
hanno in queſti ultimi tempi con , vata il P. della Torre, e il Sig. Dott.
maggior diligenza eſaminata queſta , Prochaska , lo parrà certamente di
materia , meritano di eſſere con di più quella del Sig. Dott. Monro, il
ſtinzione nominati il noſtro P. della quale dice di aver trovato che il cer
Torre , ed il Dott. Monro di Edim vello, ed i nervi ſono compoſti non
burgo. Credette il primo di avere , già di fibre diritte, ma bensì di fibre
oſſervato che tanto le due ſoſtanze contorte, ſolide e non cave, e della
corticale, e midollare del cervello e groſſezza di circa -, sia di poll., ag
del cervelletto, quanto la midolla , giungendo di più che di queſte fibre
allungata, la midolla ſpinale, ed in ritorte come di parti primitive , ed
fine la ſoſtanza midollare de' nervi al elementari ſi compongono non ſolo
tro non ſono che un ammaſſo di in gli organi del ſentimento e del moto,
numerabili globetti traſparenti e gal ma tutte le altre parti ancora del cor
leggianti in un fluido diafano ; colla po animale , e perfino i vegetabili
ſola differenza, che queſti globetti ap e i minerali. Per quanto però poteſ
pariſcono molto più piccoli nella ſo ſero comparire paradoſſe queſte oſſer
ſtanza midollare de' nervi, e vi ſem vazioni, la giuſta fama di cui godo
brano collocati quaſi in linea retta , no i loro autori, e l'importanza del
ſicchè così preſentan l'apparenza di la materia ſteſſa non permettevano di
riget
3o2
rigettarle così a prima viſta, e ſenza rivano affatto quelle ſtriſce alternati
un grandiſſimo fondamento. Per aver vamente bianche ed oſcure, che cir
lo biſognava dunque ricorrere all'eſ colarmente o piuttoſto ſpiralmente ſi
perienza. Ma quanto queſta foſſe dif. avvolgevano attorno il nervo, e che
ficile a farſi nella preſente materia, invece di ciò il nervo denudato del
lo provava abbaſtanza la varietà , e la ſua veſte cellulare, compariva chia
la contrarietà medeſima de riſultati, riſſimamente compoſto di un numero
ai quali erano giunti tanti diligen indeterminabile di fili fra di loro paral
tiſſimi oſſervatori. Ne ebbe una nuo leli, tortuoſi e per così dire ondeg
va pruova ſopra di ſe ſteſſo il medeſi gianti. Egli era in poter ſuo di far
mo Sig.Ab.Fontana; poichè quantun comparire a ſua poſta ora le ſtriſce, ed
que egli vi adoperaſſe tutta quella , ora i fili tortuoſi , adoperando una len
diligenza ch'egli deve aver acquiſta te più debole o più forte, un mag
ta in un ſi lungo uſo di ſiffatte eſpe, giore o un minor lume. Quale di que
rienze, e che ciaſcuno in lui ricono ſte due apparenze dovea mai crederſi
ſce, credette ciò non oſtante per qual la vera ? Confeſſa ingenuamente il
che tempo di oſſervare ne' nervi una Signor Ab. Fontana di non aver giam
ſtruttura ed organizzazione aſſai ſingo mai tentata oſſervazione microſcopi
lare, la quale però diſparve finalmen ca, che gli abbia coſtato maggior fa
te al lume di una più minuta, e ſcru tica di queſta, e che ſia ſtata più di
poloſa oſſervazione. Credette egli adun queſta ſul punto d'ingannarlo . Ma
que alla prima di vedere che i nervi finalmente ne venne a capo, e non
eran formati di piccole ſtriſce più o potè più dubitare che quelle ſtriſce
meno regolari, alternativamente bian ſpirali alternativamente bianche, ed
che ed oſcure , e che avevan ſem oſcure altro non ſono che un'ottica
bianza di avvolgerſi ſpiralmente attor illuſione prodotta dagli accidenti del
no de' nervi, come farebbe un naſtro la luce rifleſſa in quell' ondeggiamen
attorno di un tubo. Ogni altro men to di fibre parallele, onde ſono ve
cauto oſſervatore avrebbe veduto in ramente compoſti i nervi. Lungo ſa
queſta apparenza una grande, ed im rebbe il riferire le eſperienze, colle
portante ſcoperta da annunciarſi alla quali procedendo oltre dopo di queſta
repubblica letteraria con faſto, e con prima fondamentale ſcoperta ſi con
ſicurezza. Il Sig. Ab. Fontana non vi vinſe il Sig. Abate Fontana che quel
vide però altro che un fenomeno di le fibre ondeggianti parallelamente o
cui ſi trattava di trovare la ſpiega ſono altrettanti cilindri traſparenti ,
zione. Raddoppiando adunque le ſue i quali ſembran formati di una ſotti
diligenze egli pensò di adoperarvi liſſima tunica , ripiena, per quanto
lenti più acute di quelle delle quali all'occhio ſe ne può giudicare , di
avea ſin allora fattº uſo. Ma qual fu un umor traſparente, gelatinoſo, ed
la ſua maraviglia, allorchè ſi accor inſolubile nell'acqua; che queſti ci
ſe che con queſte lenti più acute ſpa lindri ſono tutti ricoperti da una ſpe
Cle
3o3
cie di eſterna guaina compoſta di un ro voluto da Hunter , e negato da
numero immenſo di tortuoſi fili; che Albino, e da Haller &c. Nè queſte
un grandiſſimo numero di queſti ci ſono le ſole importanti ſcoperte che
lindri primitivi formano inſieme un ſi deſcrivono in queſte oſſervazioni ſul
piccoliſſimo nervo appena viſibile; e la primitiva ſtruttura del corpo ani
che molti inſieme di queſti piccoliſſi male . Molte altre ve ne ſono ſull'
mi nervi compongono i più groſſi ner organizazzione elementare di altre par
vi che ſi oſſervano negli animali. La ti, e fra queſte, ſe il timor di trop
medeſima ſtruttura è ſtata preſſo a . po dilungarci non cel vietaſſe , vo
poco oſſervata dal Sig. Ab. Fontana lontieri accenneremmo quelle che il no
ne tendini e ne muſcoli, e tutta la ſtro Autore ha fatte ſulla cellulare ,
differenza conſiſte nell'eſſere i cilin ch' egli trova tutta compoſta di tor
dri primitivi onde queſti ſono compo tuoſi fili cilindrici ; ſtruttura che il
fti molto più piccoli di quei che com noſtro Autore ha poi oſſervata gene
pongono i nervi, ed inſieme più ſo ralmente in quaſi tutti i corpi orga
lidi ed omogenei, e non ripieni, co nici de tre regni animale, vegetabi
me ſi moſtran ne' nervi, di una ſo le , e minerale . Il medeſimo amor
ſtanza differente. Siccome queſta ca della brevità ci forza a paſſar ſotto
ratteriſtica è ſufficiente a diſtinguere ſilenzio molte altre importantiſſime ,
i fili nervei dai carnoſi , e dai ten ricerche che s'incontrano nel ſupple
dinoſi , così per diſtinguere queſti mento, con cui ſi dà termine a que
due ultimi l'uno dall'altro baſterà ſta grand opera , e delle quali alcu
badare all'ondeggiamento delle fibre ne poche ſoltanto abbiamo di volo ac
parallele, il quale oſſervaſi ne'ſecon cennate, allorchè ci è caduto in ac
di , ma non ne primi . Molte volte concio di farlo. Non poſſiamo però
ne ha fatta la pruova il Sig. Abate fare a meno fra le molte che ommet
Fontana facendo porre ſotto il ſuo tiamo di mentovarne almeno due ,
microſcopio, ſenza ch'egli nulla ne che ci ſembrano più rilevanti delle
ſapeſſe, una qualche minima porzion altre. La prima ſi è la verificazione
cella di nervo, di tendine o di muſco del ſoſpetto che concepì il noſtro Au
lo , e dopo di un momento di eſa tore, ſiccome vidimo in uno de'pre
me egli ha ſempre indovinato qual foſ cedenti articoli, che il veleno della
ſe, ſenza giammai ingannarſi. Que vipera, checchè ne dicano in contra
ſti caratteri di diſtinzione, fra gli al rio il Redi, e tutti gli altri che do
tri uſi, poſſono aver quello di deci po di lui hanno ſcritto ſu di queſto
dere finalmente alcune queſtioni che veleno , eſſendo preſo per bocca in
tuttora ſuſſiſtono fra gli anatomici ſull' abbondante doſe , a ſomiglianza del
eſiſtenza , o la mancanza di alcuni veleno Americano, poteſſe anch'eſſo
muſcoli, o tendini in alcune parti del arrecare la morte. Fra le altre eſpe
corpo animale, come per eſ. del mu rienze vi è quella di un piccione ,
ſcolo orticulare di Ruiſchio nell'ute- -
v
31 o
rico il valoroſo Sig. Chamfort ha teſ U D I N E.
ſuto una felice tragedia, nella quale
la fierezza , e l'ambizione di una . Della vita di Monſignor Gio. Ma
matrigna, e la poſſanza dell'amore ria Percoto della congregazione di S.
fraterno eccitano mirabilmente la com Paolo Miſſionario nei regni di Ava e
paſſione, ed il terrore. Ma per ſag di Pegà, Vicario Apoſtolico, e Ve
gio dello ſtile poetico del Sig. Jaco ſcovo Maſulenſe: libri tre ſcritti dal
bacci riferiremo l'ultima parlata, che P D. Michele Angelo Griffini della
fa a Roſſelane ſua rea moglie diſpe medeſima congregazione , e dedicati
rata Solimano, penetrato dal dolore agl' Illuſtriſſimi Signori Deputati del
della perdita di due figli , eſtinti in la città di Valine . Per li Fratelli
diverſe guiſe quaſi ad un iſteſſo tem Gallici alla Fontana 1782. in 4.
po, uno per i raggiri di Roſſelane
medeſima, l'altro uccidendo ſe ſteſſo L'Autore di queſta vita è già chia
per il rimorſo di eſſer ſtato miniſtro ro, e noto nella repubblica letteraria
dell'ingiuſto trucidamento fraterno. per altre ſue fatiche, e maſſime per
due libri diſteſi da lui in lingua La
... ........ AVò , moſtro , vivrai , tina; il primo de'quali ha queſto ti
Ma per pianger ſolo i tuoi delitti. tolo: Pro patrum eloquentia in morun
I ſuoi traſporti raffrenate : in queſti inſtitutione tradenda adverſus jo. Bar
Luoghi ſia poſta in ferri, e vigil cura beyracium diatriba. Bononiae ex 7 y
.S'abbia de'giorni ſuoi. Sì, tu vivrai pographia Lalii a Vulpe 1762. e il
Fra le catene , l'ignominie, e l'onte , fronteſpizio dell'altro è queſto: Ani
Di diſprezzo, e d'orrore oggetto vile madverſiones in Benedicti XIV. glo
Al più vil de mortali. In queſte ſtanze rioſa recordationis binas conſtitutiones
Abborrite vivrai, tinte del ſangue de non abſolvendo complice peccati
Dell'infelice figlio tuo. 7 e ſempre contra ſextum decalogi praceptum
2ueſt'orribile aſpetto incalzi, e prema. commiſi. Bononiae apud Longhi, 6
Il ciel vendicator t'allunghi il corſo a Vulpe Impreſſores Archiepiſcopales.
D'un'oſcura vecchiezza,e t'abbandoni 1773. Certo queſte due opere moſtra
All'ombre irate de'miei figli eſtinti. no, quanto egli ſappia a fondo quel
Ah!piaccia a lui, che a raddoppiar non le due nobiliſſime lingue , cioè la .
tardi Latina , e la Greca , e quanto ſia
L'ombra di Solimano i tuoi ſupplici, erudito, e quanto grande ſcienza ab
E li poſſa inventar sì crudi, e atroci, bia ſingolarmente delle dottrine, che
Che l'inaudita crudeltade adegui il dogma riguardano , e i criſtiani
L'odio mio, le tue furie, i mali miei. coſtumi, e la diſciplina eccleſiaſtica:
-
onde meritamente ſono ſtate approva
te, e commendate da tutti. Quella
maeſtrìa pertanto, che , latinamente
ſcrivendo , ha egli fatto conoſcere
d'ave
–
3I I
d'avere, ora l'ha fatta veder nè più coſa alcuna, che detta ſia affermativa
nè meno, ſcrivendo in lingua Italia mente, quando quella a ſole conget
na la vita del ſuddetto Monſignor Per ture s'appoggi, e non ſia certa, e
coto, uomo degniſſimo veramente º ſicura . Oltre a ciò in queſta mede
d'eterna memoria per la molta ſua ſima opera vi ſono come i ritratti di
dottrina , e per il ſuo apoſtolico ze molti altri riſpettabili uomini, e maſ
lo , e per la ſua rara magnanimità, ſime il compendio delle vite di due
e per li ſuoi ſanti coſtumi , ſicco gran Veſcovi della medeſima congre
me ognuno, leggendo queſta ſtoria, gazione di S. Paolo, cioè di Monſi
potrà conoſcere. Queſta vita è com gnor Pio Gallizia , e di Monſignor
poſta in iſtil grave, chiaro, e molto Paolo Maria Nerini, ſoggetti di alto
gentile, ed ha quegli ornamenti, che ſapere, e di grande animo, e di ſpi
a giuſti racconti delle coſe avvenute rito apoſtolico, e di ſanti coſtumi ,
ſi convengono. Le leggi della ſtoria e degni perciò dell'immortalità : il
in queſto lavoro ſono ſtate con ogni che conoſceſi, eſſere ſtato fatto, non
eſattezza oſſervate ; non s'incontran tanto perchè ſenza tali notizie male ,
do mai coſa alcuna , la quale gene avrebbono potuto molte azioni del
rar poſſa negli animi de'leggitori al Percoto apparire, e di parecchie al
cun ſoſpetto di parzialità , ancorchè tre , e quelle grandiſſime , dubitare
da uno amico compilinſi le azioni d' per avventura ſaria ſi potuto, ſe ſue
un altro amico . Concioſiacoſacchè fieno ſtate , come di vero ſono , o
d'ogni racconto alleghinſi o lettere au di alcun'altro: quanto eziandio affi
tentiche, o altre teſtimonianze degne ne di togliere , che coſa alcuna al
di fede, donde quello è tratto. S'av medeſimo Percoto non attribuiſſeſi ,
viene bensì leggendo talvolta in al la quale ad altri s'apparteneſſe ; il
cune doglianze, che le notizie man che ſenza diſcapito della verità non
chino o per la lunga diſtanza dalla . mai interviene. I lumi poi delle ſen
noſtra Italia di que paeſi , dove il tenze, che hanno dai veri fatti occa
Percoto l'apoſtolico miniſtero eſerci ſione, o che da quelli naſcono, ed am
tò : o perchè ſolo , ſenza compagni, maeſtrano i leggitori, e fannoli pruden
ei ſi rimaneſſe per buon ſpazio tra , ti in queſt'opera tratto tratto vi s'in
gente rozza , e barbara , che de'vir contrano, e ſono tali, che moſtrano
tuoſi fatti non cura ; o perchè, aven un uomo pieno di dottrina, e molto
do egli pur colà compagni , queſti ſperimentato in ogni coſa, e che ſo
nondimeno per le continue loro oc no di una vera regola per la vita cri.
cupazioni non poteſſero ogni coſa . ſtiana, e per ben correggere i popoli
notare , nè ſcriverla , o finalmente ſecondo lo ſpirito, e di radunare i mi
perchè, quando queſta ſtoria ſtendeafi, ſcredenti, e gl'infedeli, e condurli all'
coloro morti erano, i quali gli andamen ovile di Gesù Criſto. Le notizie an
ti di Monſignore ſapeano appunto: ma cora de viaggi terreſtri, e maritimi,
non mai fia, che alcuno s'incontri in che fare ſi ſogliono da coloro, i qua
- li
3 I2
li vanno a Regni di Pegò , e di Ava, P A R I G I .
e maſſime quelle, che a medeſimi re
gni appartengono, ſono di vero e Eſſais mathématiques & c. Saggi
nuove in tutto, e belliſſime da ſaper matematici I. Analiſi della ſcienza ,
ſi: che non pur i luoghi ſono deſcrit dell'eſtenſione, del Sig. Hole già re-.
ti , ma eziandio i coſtumi vi s'im gio profeſſore. Preſſo fombert 1781.
parano, e le origini di quelle lingue, in 8
e quale ſia la religione di que” po
poli, e ogni altra coſa, che a quel L'oggetto di queſta prima memo
li s'appartiene, talmente che e'par, ria ſi è di portar nuova luce nella ,
che nulla bramar ſi poſſa di più. Vi Geometria , oſſia nella ſcienza dell'
ſono anche corretti parecchi errori eſtenſione . Molti e molto gravi di
de' geografi , i quali o per inavver fetti trova il noſtro Autore negli ele
tenza, o per troppa credulità imma menti ſinora pubblicati di queſta ſcien
ginati ſi ſono ſino de' particolari re za, ſia relativamente ai principi, che
gni, che regni non ſono ſtati giam ſpeſſo ſono ineſatti od oſcuri, ſia ri
mai. Noi portiamo ferma opinione, guardo ai raziocini , che ſpeſſo pec
che l'amore della virtù, e la brama cano di paralogiſmo, o di petizion di
di belle, ed utili cognizioni , che , principio; ſicchè, ſecondo lui, non vi
vengono da' bei fatti , e dai grandi ha che un ſingolare compenſo di errori,
avvenimenti, invoglieranno molti al che forma la baſe,e il fondamento delle
la lettura di queſta vita ; e ſiamo an primarie verità elementari. Egli pro
che certi, che chiunque leggeralla , pone adunque un ſuo nuovo metodo;
non avrà mai a pentirſi d'averla . ſimile in parte a quello uſato dagli
letta. antichi, ma molto più ſemplice e più
rapido, e l'unico, ſecondo lui, che
poſſa riſchiarare, quanto ſi richiede,
le prime verità di queſta ſcienza, e
portarle al più alto grado di evidenza.
16
i tutti egualmente belli ed intereſ. fra loro in ragione della potenza il
ſanti, che ſi ſciolgono con queſt'uni luminante di ciaſcheduno, e ſi trovi
co principio, e quaſi tutti danno oc il centro di gravità de peſi medeſimi:
caſione al noſtro Autore di fare mol ciò poſto ſi congiunga queſto centro col
te profonde , ed opportune analiti punto fiſſo del piano mobile per mezzo
che digreſſioni. Non il più difficile, di una linea, ed eſſendo il piano ſi
ma forſe di maggior uſo degli altri tuato ad angoli retti con queſta linea,
ſi è il primo in cui domandaſi di tro ſoddisfarà alla queſtione. Diffatti con
care in una data linea il punto in ſervandoſi le medeſime, in qualunque
cui va poſto il lume , perchè in un o ſituazione del piano mobile, le diſtan
punto dato di un piano comunque incli ze de' propoſti lumi dal punto fiſſo ,
nato a quella linea ne ſegua la maſ l'intenſità del lume che queſto rice
ſima illuminazione . Può eſſer utile ve da ciaſcheduno de' propoſti lumi ,
queſto problema per ſapere a quale e che ſecondo il principio generale di
altezza debba collocarſi un fanale in ſopra accennato è ſempre proporzio
una torre affine d'illuminare l'imboc nale alla forza illuminatrice moltipli
catura di un porto, o altro; e dal cata per la diſtanza del lume dal pia
la ſoluzione del noſtro Autore ſi ri no, e diviſa per il cubo della diſtan
cava immediatamente che in queſto za del lume dal punto illuminato,
caſo l'altezza del fanale debba ſtare ſarà nel caſo preſente ſemplicemente
alla diſtanza del ſito da illuminarſi proporzionale nelle diverſe poſizioni
come il lato del quadrato alla ſua dia del piano al prodotto della forza il
gonale. Ingegnoſa poi fra le altre è luminatrice moltiplicata colla diſtan
la ſoluzione del probl. V. in cui ri za del lume dal piano del punto il
cercaſi: Eſſendo dato un piano mobi luminato; oſſia, ſoſtituendo un pro
le in tutti i ſenſi ſopra di un punto porzionato peſo alla forza illumina
fiſſo, ed una moltitudine indefinita , trice , proporzionale al momento di
di punti luminoſi, i quali potranno queſto peſo. L'illuminazione adunque
ancora ſupporſi fra loro diſuguali in del dato punto ſarà proporzionale al
forza illuminatrice, trovare la ſitua la ſomma de momenti di tutti i peſi
zione in cui va poſto il detto piano, che s' intendono ſoſtituiti alle forze
acciò nel punto corriſpondente al pun illuminatrici, e che ſono ad eſſe pro
to fiſico ſia maſſimamente illuminato. porzionali. Ma ſecondo i principi del
La ſoluzione che ne dà il noſtro la ſtatica queſta ſomma di momenti ,
Autore , il quale non cerca di far è eguale al momento di tutti i peſi
vana pompa di calcolo fuor di propo conſiderati riuniti nel loro centro di
ſito, e ſolo per abbacinare gl'occhi gravità, epperò, rimanendo i mede
de' meno intendenti, è quanto mai ſi ſimi i peſi, è proporzionale alla di
può generale, e allo ſteſſo tempo ſem ſtanza del centro di gravità dal piano.
plice ed elegante. Si concepiſcano, dicº Dunque l'illuminazione del dato pun
egli , ſoſtituirſi in luogo de propºſti to fiſſo ſarà ancor eſſa proporzionale
lumi altrettanti peſi , i quali ſtiano a queſta medeſima diſtanza del centro
- di
3 17
di gravità dal piano ; e volendo in cioſe e rimarchevoli proprietà in eſſa
conſeguenza che queſt'illuminazione ſcoperte da Giacomo Bernoulli, che
abbia il maſſimo poſſibil valore , bi primieramente ritrovolla, e dal Con
fognerà che ſia maſſima ancora la di: te Fagnano , che tanta cura e tanto
ſtanza del dato centro di gravità dal ingegno poſe nell'analizarla, ha an
piano che paſſa per il dato punto fiſ che quella da altri finora non avver
ſo ; ciò che evidentemente accadrà tita di eſſere illuminata egualmente o
quando la linea che congiunge il cen in ogni ſuo punto da un lume ſitua
tro di gravità col dato punto fiſſo to nel centro di eſſa . Biſogna leg
ſarà perpendicolare al piano. Dunque gere nel libro ſteſſo gl'ingegnoſiſſimi
&c. Se non ha però voluto il Signor metodi d'integrazione coi quali per
Foſſombroni far molto sfoggiare in due diverſe vie il noſtro Autore per
queſto problema il ſuo valore anali viene alla nota equazione della Lem
tico, perchè ha voluto con ragione viſcata (yº +xº)*=xº-yº, e le ,
a queſta vana pompa preferire l'ele nitide ſoluzioni di varie difficoltà che
ganza della ſoluzione e della coſtru potrebbono opporſi alla generalità del
zione, ha trovato poi abbondante , le ſue ſoluzioni, ſiccome ancora mol
e molto opportuna occaſione di far te naturali rifleſſioni, e digreſſioni al
ciò nel probl. VII., il quale ſi pren le quali queſte danno occaſione . L'
de preſſochè la metà del libro , ed amore della brevità, e la natura del
in cui ſi domanda di trovare la cur la materia non ci permettono di dif
va , la quale ſia illuminata egual fonderci maggiormente. Queſta me
mente in ogni ſuo punto da un dato deſima brevità c'impone di paſſar ſot
punto luminoſo. Anche ſenza geome to ſilenzio il bello, e veramente filo
trìa ſi può da ognuno facilmente ve ſofico diſcorſo preliminare intorno
dere che a queſta queſtione ſoddisfa ai progreſſi delle matematiche, pre
il circolo, nel di cui centro ſia il pun meſſo dall'Autore a queſto ſuo ſag
to lucido; e co' ſemplici elementi di gio, ed in cui egli prende principal
Euclide ſi può anche agevolmente di mente a dimoſtrare , che non oſtante
moſtrare che il circolo ſoddisfa egual che ſempre ſi accreſca, e naturalmen
mente ſupponendoſi il lume colloca te debba accreſcerſi il numero delle
to nella periferia ; perchè anche in verità matematiche, pure ciò non .
queſto caſo archetti eguali ſottende arrecherà verun nocumento agli ul
ranno nel punto lucido angoli egua teriori progreſſi di queſte ſcienze; per
li , e riceveranno per conſeguenza - chè ſimplificandoſi ogni giorno più i
egual quantità di raggi. Ma il noſtro metodi d'inventare e di dimoſtrare,
Autore è ſtato il primo ad annuncia accadrà nell'avvenire ciò che per lo
re ai geometri ciò che forſe non ſi paſſato è accaduto, cioè che volumi
ſarebbe sì facilmente ſoſpettato, che intieri poſſano racchiuderſi in poche
oltre il circolo vi è un' altra curva righe .
già molto celebre e nota , cioè la . - - l
FIREN.
3 18
R I R E N Z E. nipote. S'avvisò queſti, che preſto
ſarebbe perita la memoria onorata del
Franciſci Roſſi furiconſulti Floren ſuo valoroſo zio, per quanto grande
tini monumenta poſthuma Latina, 6 foſſe ſtato l'applauſo che ſi era pro
Italica. Florentia 1781. ex typogra cacciato coll'eſercizio forenſe, e col
phia Bonducciana; in 8. diſimpegno delle ſue cariche civili ,
e per quanto diſtinto, e particolare
Vi hanno molti uomini pieni di ſpi foſſe ſtato il credito, e l'amore , che
rito, e di talento, i quali co' ſoli di. ſi era attirato colla ſua leggiadrìa ,
ſcorſi , che ſi ſperdono col vento , coll'eſtenſione del ſuo genio, e delle
deſtano l'ammirazione de circoſtan ſue cognizioni, e con un certo ſale
ti , e de' contemporanei , e reſtano Attico, con cui animava tutti i ſuoi
nel credito di uomini grandi per una famigliari ragionamenti , e rallegra
ſola fiacca, e breve tradizione. Ve va , ed inſieme inſtruiva le brigate,
n'hanno pur altri, che dotati di ugua ſe il pubblico dotto, ed erudito non
le ingegno , ma nemici della fama . aveſſe avuto ſott'occhio verun ſuo
poſtuma, ſcrivono in ſegreto per ſo prodotto , che foſſe come un'auten
lo ſuſſidio della loro memoria , o per tica del ſuo merito letterario, e che
rimedio dell'ozio , nè mai ſi deter aveſſe pur anche formato un depoſi
minano a dare alle loro produzioni to di teſtificazioni per i tardi nipoti.
quell'aſpetto decoroſo, con cui que Se la coſa ſi riguardi in queſto aſpet
ſte ſogliono eſporſi al coſpetto del pub to , chi vorrà condannare la pietà d'
blico; ond'è , che rimanghino ſem un conſanguineo, che ha cercato di
pre in una circoſcritta opinione di far vivere comunque nella memoria
poche perſone, e contrade. Gli ami degli uomini l'onore, e la gloria d'un
ci, ed i parenti, che mal ſoffrono di ſuo attinente? Che torto farà alla ri
perdere ad un tratto il bene, e la . putazione d'un uomo grande , che
memoria di ſimili uomini , quando contro la ſua intenzione ſi pubblichi
avvenga, che la morte li rapiſca al no alcuni ſuoi prodotti deſtinati o
mondo, cercano la maniera di riſar alla ſola iſtruzione ſua privata, o ad
cirſi in parte di ſimili perdite, di rac un puro ſollievo nella ſua ſolitudine
comandare alla poſterità nomi per lo campeſtre di val di Peſa ? Chiunque
ro sì cari, e di dilatare quella ripu pertanto leggerà queſti monumenti d'
tazione, che eſſi in vita non hanno ingegno dell' Auditore Franceſco Roſ
molto cercato . Un uomo di queſta . ſi , fieno i due ſuoi dialoghi Latini
tempra, tendente al diſprezzo d'una ſulla giuriſprudenza forenſe, e ſui
fama ſuperſtite, ſi ravviſi nell'Audi procuratori, ſieno le diſſertazioni ſo
tore Franceſco Roſſi, di cui ora an pra alcune leggi de'digeſti, o ſu qual
nunciamo queſti opuſcoli poſtumi; ed che particolar punto legale, e ſu qual
uno di que” intereſſati propagatori del che paſſo d'Omero, ſieno le due ſue
la gloria poſtuma de ſuoi attinenti ſi elegie Latine, fieno i ſuoi due canti
vegga nel Sig. Clemente del Pace ſuo eroico comici Italiani, ſieno le ſue
COil
I
vedea così privato di molti coopera E' impreſa degna de' Monarchi, che
tori , che gli avrebber ſenza queſto aſpirano al vanto di Auguſto, e di
preſtata la loro aſſiſtenza, non ha pe Aleſſandro il rivendicare alla noſtra
rò prodotto altro effetto ſennonchè patria parte de' ſuoi pregi antichi ,
quello di aggiugner nuovi ſtimoli al cercandone gli avvanzi prezioſi ſu
noſtro Autore per rendere il ſuo la le veſtigie del barbarico furore ,
voro più perfetto e limato, e più de e tra le rovine degli edifizi più riſ
gno di comparire in concorrenza di pettabili della Grecia, e dell'Italia.
altri. Noi ſiam certi che così ne giu E'impreſa degna degl'ingegni più fe
dicheranno inſieme con noi quei che lici, e dalle ſtorie, e dagli archivi,
vorranno prendere in mano queſto pri e dalle lapide , e dagli avvanzi me
mo volume per ammirarvi , ed aſſapo deſimi raccogliere i lumi neceſſari
rarvi le intereſſanti ed erudite noti per additare queſti monumenti ai prin
zie, che ci ſi porgono ſia nel teſto, ſia cipi, acciocchè eſſi maturando il frut
nelle opportune note colle quali il te to degli ſtudj del letterato, coll'ope
ſto viene arricchito in piè di pagina, ra loro autorevole riſorgano quelli
e che ſono principalmente dirette a . dall' oblivione, e tornino a porgere
rilevare molti e molto importanti ab giocondo ſpettacolo agli amatori , e
bagli preſi dal Mazzucchelli, o da al a preſentare modelli nuovi del ſapere
tri che in genere hanno ſcritto di bi degli antichi agli ſtudioſi del diſegno.
bliografia Italiana, e più ſpeſſo an Roma iſteſſa che era ſubentrata alla
cora per correggere quei che prima Grecia cadente nel vanto della pit
del noſtro Autore han trattato l'ar tura, ſcultura, e architettura, non
gomento de' ſcrittori Napoletani, co invidiava alla Toſcana , il pregio di
me il Tafuri, il Toppi, e il Chioc aver cooperato prima dell'altre par
carelli . Queſto I. volume non con ti del globo al riſorgimento delle tre
tiene che la lettera A. ( tanta è la arti ſorelle; e contenta dello ſpetta
copia de materiali , de quali l'Au colo ognora nuovo di nuove ſcoper
tore è dovizioſamente fornito per la te di antichi belliſſimi monumenti ,
ſua impreſa ); ond'è che noi gli au facilmente credette al Vaſari, che fu
guriamo lunga vita, e placido ozio perſuaſo doverſi quella felice rivolu
per condurre a fine un'opera, che a zione alla capitale della Toſcana iſteſ
quanto vediamo eſſere ſtata bene in ſa . Ora però eſſa gode nell'impre
ſa.
- 325
ſa del celebre , e dotto Padre Gu dre delle bell'arti , e infine ſpiegaſi
glielmo della Valle Minor Conventua a coſa ſi riduca la Filoſofia dell'arti
le , che dagli archivi, e da mſſ. e dai ſta. Si potrebbe opporre all'Autore,
monumenti medeſimi raccogliendo tut perchè alcuni bravi artiſti ſenza i lu
te le tracce della piccola luce, che mi dell'accennata Filoſofia ſiano di
a noi pervenne dal bujo de ſecoli di venuti celebri profeſſori dell'arte lo
mezzo, ſeppe addittare l'errore, in ro, e che all'oppoſto 'l più de'mo
cui ſinora ſtette l'Italia circa l'epoca derni con molte cognizioni non con
preciſa dell'arte, e circa le notizie di ſeguiſcano il pregio dell'opera: ma .
coloro, che coſpirarono al ſuo riſor l'Autore in parte in queſta lettera ,
gimento. A Piſa egli accorda in pri e in parte nelle ſuſſeguenti ſcioglie e
mo luogo queſto vanto ; indi a Sie queſte difficoltà. La natura, dice egli,
na, e per ultimo a Firenze. Quan è la prima maeſtra di Filoſofia, e o
tunque di tutte e tre le ſcuole To quando eſſa il vuole ſomminiſtra .
ſcane egli ragioni per incidenza, pure ad un artiſta tutte quelle felici diſpo
la mira principale dall'Autore è di teſ ſizioni, che l'arte non può creare ,
ſere la ſtoria della ſcuola Saneſe, che e che i precetti malamente dati invi
comincia dal ſecolo XII., e chiudeſi luppano piuttoſtochè ſviluppino ſenza
col XVII. Sarebbe deſiderabile, che l'apparato di logica , di metafiſica,
chi imprende a ſcrivere una ſtoria di e di fiſica. Siegue una lettera diretta al
belle arti foſſe veramente Filoſofo , Sig.Card. Giambattiſta Rezzonico ſopra
vale a dire , aveſſe tutte le cogni il meccaniſmo dell'arte ; in eſſa l'A.
zioni, o almeno moltiſſime ; perchè pretende , che i cattivi maeſtri più
ora ſi richiede il fiſico ad eſaminare di tutto abbiano dato luogo a quel
il meccaniſmo dell'arte, ora il meta detto : ars longa : vita brevis . Lo
fiſico ad analizzare le idee degli arti ſtile ſecco, minuto ed angoloſo di Pie
ſti relativamente à diverſi tempi , in tro Perugino, di Matteo da Siena, di
cui o bene, o male eſſi le ſpiegaro Maſaccio, e di Mantegna è da eſſo
no nelle loro produzioni; e così di riputato il migliore per formare de'
ſcorrendo. Il chiariſſimo Autore nelle bravi artiſti. Le loro opere ſono una
lettere preliminari, che ſono dirette ſcuola parlante di diſegno, e di no
a diverſi perſonaggi illuſtri d' Euro tomia eſatta, e ſcrupoloſa ; e ſono
pa, dimoſtra la vaſta , e profonda ſua la migliore grammatica dell'arte per
erudizione , ed acciocchè queſta non la ragione che ci detta eſſer più fa
ſia, come ſi ſuol dire, polvere get cile l'andar innanzi bene, caminan
tata negli occhj, cita bene ſpeſſo i do paſſo paſſo , che con paſſi incer
luoghi degli Autori più riſpettabili , ti , e ſpeſſo falſi dalla meta tornar
relativamente alle materie, delle qua addietro per coreggerli, giudica l'Au
li egli ſcrive. La prima lettera è di - tore eſſer più facile , che un giovi
retta al Sig. Principe Chigi, e in eſſa ne ſtudiando ſopra i citati artiſti, s'
ſi ſtabiliſce, che la Filoſofia è la ma accoſti a Rafaello, a Corregio, e fi-.
mili,
326
mili , di quello ſia , pigliando a un veſi il magnifico ſtabilimento di Pie
tratto queſti illuſtri pittori per modelli. troburgo deſtinato in parte ai giova
Dalla ſcelta de' materiali dipende la ni ſtudioſi del diſegno . Viene dopo
conſiſtenza delle produzioni dell'ar quella indirizzata al Sig. Commenda
te. Gli antichi vi ponevano , dic' tor fra Raimondo S. Martino di S. Ger
egli, ogni ſtudio, e i moderni che di. mano, e tratta della fiſonomìa. Seb
pingono in tela, vedranno paſſare ai bene a detta del più ſavio di tutti
poſteri le tavole di Guido da Siena, gli uomini il cuore dell'uomo ſia im
e di Giotto , mentre eſſe per la poca penetrabile agli occhi altrui ; pure l'
loro conſiſtenza corrono alla diſſolu Autore con oſſervazioni filoſofiche e
zione. L'Autore da fiſico eſamina il fatte ſopra l'uomo medeſimo non ci
meccaniſmo delle varie arti in queſta toglie di ſperanza di poterlo in parte
ſua lettera. La terza lettera è detta ſcoprire negli adulti, oſſervando ſul
ta dall'umanità al Sig. Linguet, men viſo di eſſi l'impreſſioni che ci la
tre egli ſtava nella baſtiglia di Pari ſciano le paſſioni predilette che ne
gi, e incomincia così. Voi non con formano il carattere. La quale ſco
cepiſte come i giganti del ſecolo il fol. perta tanto più è facile ne fanciulli,
le penſiero di cacciare Giove dal cie i quali non ſanno coprirſi . E' intereſ
lo , o di rendervi immortale come , ſante la lettera ſeguente, dedicata al
Eteroſtato, ardendo il tempio. Il ri Sig.Cardinale de Bernis.Eſſa tratta del
ſpetto, che moſtrate per la religione eſig. la compoſizione ; ma ſiccome queſto
ge da tutti coloro, che lº amano, un eſtratto creſcerebbe di troppo analiz
tributo di gratitudine &c. Si tratta quì zando ogni coſa, rimetteremo gli ama
dell'unione, e vicendevole ſoccorſo tori all'opera medeſima. Non poſſia
delle bell'arti: Paſſa quindi l'Auto. mo per altro diſpenſarci dal far men
re a trattare dell'utilità dell'accade zione delle più intereſſanti. Tale è la
mie , e oſſerva , che i motivi , per diretta a Monſignor Stefano Borgia .
cui da prima s'induſſero gli uomini alla Segretario di Propaganda , in cui ſi
ſocietà ſono preſſo a poco gl'iſteſſi, tratta delle vicende dell'arte dopo l'
per cui gli uomini colti ſtabilirono le era Criſtiana. Queſt'argomento da .
accademie per intrattenervi , come o altri toccato, ma non ſviluppato ab
ſcrive un celebre autore, quel fuoco baſtanza, laſciavaci ſe non nell'erro
che vi acceſero gli uomini di genio. re , almeno nell'incertezza del Vaſa
La lettera è indirizzata al ch. Signor ri , che il mondo per il giro di più
Ab. Gioacchino Pizzi cuſtode gene ſecoli ſia ſtato ſenz'arte, e ſenza ar
rale d'Arcadia . Segue un'altra lette tiſti, o almeno ſiano queſti ſtati così
ra indirizzata al Sig. Betzki, in cui meſchini, che di niun conto ſi deb
ſi tratta dell'educazione degli artiſti, bano riputare. L'Autore con monu
e per incidenza ſi fa l'elogio a Ca menti raccolti dalla ſtoria eccleſiaſti
terina II. Sovrana delle Ruſſie , alla ca, e da altri ſcritti dimoſtra che in
liberaliſſima umanità della quale de ogni tempo ſi ſcolpì, ſi fabbricò e ſi
v.
- dipin
327
dipinſe, bensì con diverſità notabile. ſa di S. Salvator all'Iſola ſeguita nel
Riconoſce egli queſt'effetto dalla ſtret 1oo I., la quale tuttavia eſiſte bene
ta unione, che queſt'arti hanno colla conſervata: entro di eſſa, e ſotto l'
religione : produce più d'un monaco altar maggiore vi è un baſſorilievo
che ſtudiò, e ſi applicò bene nelle arti. con un'iſcrizione , fedelmente inciſa,
Avvertiamo di paſſaggio gl'intendenti i di cui caratteri hanno una riſpetta
a non traſcurare la lettera diretta al bile antichità in fronte. Siegue una .
Sig.Conte di Tonengo Torineſe, in cui lettera al Sig. Abate Tiraboſchi, che
ſi tratta dell' influenza del clima, e contiene le notizie generali del duo
del governo ſu le belle arti , perchè mo Saneſe, che è uno dei più com
vi ſono delle pennellate piene di ve piti monumenti del medio evo, e in
rità , e ingenue ; il clima , dice l' ſieme dei più belli nel ſuo genere. L'
Autore, può di molto, ma più ne può Autore ſcrivendo al ch. Signor Don
il governo , e la legislazione . Ve Franceſco Daniele iſtoriografo di S.
getano appena i Turchi colà , dove M. Siciliana parla di Federico II. ,
fiorirono i Platoni , i Socrati , gli e ne riporta in fine il ſepolcro e o
Apelli, e i Fidia. Siccome quella al l'arco di lui eſiſtenti nella Sicilia .
Sig. Angelo Quirini ſopra l'utilità Queſti due rami ſono intereſſanti
de viaggi . L'Autore vorrebbe che non già per l'accuratezza del diſe
tutti gli artiſti di genio ſi fiſſaſſero gno , ma perchè provano il guſto
in Roma almeno per ſino a che non di Federico , e ci ſomminiſtrano il
foſſero eccellenti. Segue il proſpetto nome di un architetto Piſano poco
di Siena diretto al Sig. Marcheſe Gri men che ſconoſciuto . Di fatti Bar
ſella, Patrizio Caſalaſco , In eſſo ſi tolommeo Piſano non trovaſi nella .
tratta dell' origine di Sieha , del ſerie degli architetti del ſecolo XIII.
ſuo governo prima del ſecolo XIV. Al Signor Abate Carli s'indirizza ,
delle ſue vicende, del ſuo clima e ſuo la deſcrizione di due tavole , ripu
commercio ; ſi fa una breve apologia tate anteriori al ſecolo XII. Segue a
della crociata e dell'influſſo di queſte la deſcrizione di un Crocefiſſo getta
cauſe ſopra le belle arti . Al Signor to di bronzo coll'anno il 29 diretta
Cardinale Zelada ſono indirizzati gli al Sig. Guglielmo Antonio della Val
ſtatuti antichi de' pittori di Siena , le ; e in una al celebre Sig. Dottor
che offrono molte notizie curioſe, e Baldaſſari ſi dà la deſcrizione di al
intereſſanti: ſono ſcritti con dettatura cune chieſe del ſecolo XII. circa. La
di lingua toſcana grazioſa, e offrono lettera che tratta di Fontebranda è
un grandiſſimo numero di artiſti, go indirizzata al Sig. Conte Marco Car
vernati con leggi relativamente a tem buri. L'Autore prende occaſione di
pi ottime. La lettera diretta al Padre accennare i motivi , per cui alcuni
Maeſtro Vipera Generale de Minori ſcrittori, e ſpecialmente i Fiorentini di
Conventuali di S. Franceſco ſi raggi cono pazzi i Saneſi . Quella che ſe
ra intorno alla fondazione della chie gue è indirizzata al Sig. Cav. d'Agen
- COUlft
328
court Franceſe, e ſi raggira intorno A M S T E R D A M.
ad una tavola di Guido da Siena del
122 1. , e alcune altre Madonne an Ratio occurendi morbis a minera
tiche. Non ſono da diſprezzarſi i dub lium abuſa produci ſolitis . Auttore
bi dell'Autore intorno al riſorgimen 7'heodorico Petro Coels coll. med. Bru
to della pittura in Italia. Egli niega scell. Doci. Apud van Harvart 178i.
doverſi a Greci , eſſendovi circa al 12. in 8. -
li non furono però gran fatto atteſi tore deſcrive da principio la macchi
per la piccolezza de'peſi, ch'egli ado na, con cui ha egli eſeguite le ſue
però ne' ſuoi eſperimenti . Ma la R. nuove eſperienze , e la quale è tal
Accad. delle ſcienze di Parigi , che mente compoſta da poter reggere all'
aveva avuto l'onore di fare i primi enorme peſo di libre 5ooo. Indi paſ
paſſi in queſt'ardua carriera vedendo ſa ad eſporre le numeroſe eſperienze
che vi reſtava ancora non poca oſcu con eſſa fatte , e ad additarne i ri
rità, e che la pratica non corriſpon ſultati . Queſti nella loro totalità ſi
deva pienamente in tutti i caſi all' accordano tutti mirabilmente a dimo
A montoniana teoria, propoſe l'anno ſtrare primieramente l'inſuſſiſtenza -
1779. il ſuo premio per la ſoluzione della prima legge Amontoniana, e ci
del problema intorno alle macchine fan vedere, che ſe queſta non ſi al
ſemplici, conſiderando in eſſe la re lontana gran fatto dal vero ne'più pic
ſiſtenza degli attriti, come pure quel coli peſi , ſe ne allontana però mol
la de' canapi, da rintracciarſi il tut tiſſimo ne' peſi maggiori , pe' quali le
to con ſperienze nuove. Le memo reſiſtenze dell'attrito giungono in al
rie preſentate alla medeſima l'anno cuni caſi più favorevoli appena alla
178o. poco ſoddisfecero alle ſue mi decima parte delle preſſioni de'mede
re , e fu ripropoſto lo ſteſſo proble fimi peſi. Dopo di queſto primo paſ
ma con doppio premio per l'anno 1781. ſo in una materia così ſcabroſa , do
Neppure delle ſeconde memorie eſſa vea naturalmente naſcer nel noſtro
reſtò totalmente appagata, e perciò Autore il deſiderio di fare il ſecon
ripartì il premio in tre memorie ch' do, cioè quello di rintracciare la leg
eſſa credette lo meritaſſero più delle ge o ſcala delle diminuzioni che ſuc
altre. Il gran numero di eſperienze cedono nelle reſpettive reſiſtenze de'
che ha dovuto fare, e ripetere il no peſi ſempre più grandi. Rigettata la
ſtro Autore per due anni continui ha ſcala triangolare , la quale ſi affac
ritardato la pubblicazione della ſua ciava la prima alla mente , perchè
memoria ſino all'anno corrente: ma troppo ripugnante alle reſiſtenze oſ
ſe le è mancato per queſta ragione ſervate, e fatti altri inutili tentati
il ſolenne ſuffragio di quella riſpet vi, finalmente riuſcì al noſtro Au
tabile accademia di Parigi , non le tore di ſcoprire che coll' ipoteſi di
mancherà però certamente quello del un ramo iperbolico aſintotico vengo
pubblico, il quale giudicherà che ſe no beniſſimo rappreſentate le reſiſten
il Sig.Ab.Ximenes non è ſtato il primo ze che vanno all'infinito diminuen
a far la ricerca delle leggi dell'at doſi, quanto vanno creſcendo le pref
trito, è ſtato però il primo a dirci ſioni de ſolidi reſiſtenti. Biſogna leg
qualche coſa di certo, e di veramen gere nell'opera ſteſſa le ingegnoſe ,
te utile nella pratica relativamente a ſoluzioni degli occorrenti problemi
queſte leggi. Queſta prima parte del per ritrovare in qualunque dato caſo
ſuo lavoro, che ora annunciamo , tanto la diſtanza dal centro, quanto
divideſi in tre libri. Nel primo l'Au la potenza iperbolica, affine di aſſe
gnare
- - e 34 I
gnare a qualunque dato peſo premen macchine ſemplici, e che l'Autore
te la riſpettiva fua reſiſtenza. Coll' fece fabbricare per alzare alcuni ca
ufo di queſti problemi egli calcola - terattoni deſtinati al regolamento del
ſulla fine del I. libro una tavola ge le acque del Lago di Bientina, che
nerale delle reſiſtenze , incomincian influiſcono in Arno. Ma l'idea che
do dalla preſſione di libre 1oo. , e noi poſſiam dare di queſt'opera non
terminando a quella di 1oooo. , e il è certamente ſufficiente per rilevar
conſenſo non può eſſer maggiore fra ne la ſua importanza in tutte le par
le reſiſtenze così calcolate , e le re ti della Meccanica, ed è perciò ne
ſiſtenze ſperimentali. Eſigendo poi il ceſſario che i lettori da ſe medeſimi
programma della R. Accad. di Parigi rcorrano tanti teoremi, e proble
che le leggi delle reſiſtenze vadano ap mi che ſono ſtati neceſſari per inet
plicate alle macchine ſemplici, deſti tere inſieme un'opera , che a buon
na perciò il noſtro Autore ad una diritto potrebbe intitolarſi Muova ,
tale applicazione i due libri che ſie Meccanica delle reſiſtenze.
guono; cioè il II. a calcolare la re
ſiſtenza dell'attrito nelle macchine-º
ſemplici nel caſo in cui la forza mo C R E M O N A.
trice non accreſce la reſiſtenza me
deſima colla ſua forza, come accade
per eſ. quando una potenza è appli 7'rattato de' fiori che provengono
cata a fare ſtriſciare un folido qua da cipolla , in cui ſi contiene tutto
lunque ſopra un piano orizzontale ; ciò ch'è neceſſario per ben coltivarli.
ed il III. ed ultimo libro ad eſami Seconda edizione. Per Lorenzo Ma
nare quell'altro genere di reſiſtenze nini regio ſtampatore 1782. in 12.
le quali ſi aumentano dall'azione ſteſ
fa della potenza che tende a ſupe
rarle, e che vogliono eſſer calcola Benchè la paſſione de' fiori non fia
te molto diverſamente dalle prime , mai giunta fra noi a quell'ecceſſo di
benchè i Meccanici abbiano ſpeſſo con furore a cui fu portata nel fecolo ſcor
fuſe le une colle altre , e trattate nel fco in Olanda, ove ſi arrivò alcune
medeſimo modo. Dopo di avere così volte a pagare una bella cipolla di
percorſe tutte le macchine ſemplici, tulipano dai 4oo, fino ai looo. e più
e di avere ſciolto relativamente ad zecchini, e dove finalmente fu forza
eſſe un gran numero di elegantiſſimi che il governo ſteſſo interponeſſe la ſua
ed utiliſſimi problemi, applica anco autorità per mettere un freno a queſta
ra il noſtro Autore le ſue nuove ſco rovinoſa ſtravaganza, pure queſta paſ
perte al calcolo delle reſiſtenze di pa ſione ha ancora, e merita ne' dovuti
recchie macchine compoſte più uſuali limiti di avere fra noi i ſuoi ſeguaci, e
e più ſcelte, e nominatamente di una la dolcezza del noſtro clima, e la ſua
in cui tutte quaſi ſi combinano le a ſingolare attitudine alla produzione
di
342
di queſti begli eſſeri della natura ſem quali però aſſai di rado , poſſono
bra invitarveli ſenza forza. Or ecco trovarſi riunite , e della maniera .
un libricciuolo che potrà eſſer ſom altresì di moltiplicare queſto fiore
mamente utile a qualunque claſſe di per via del ſuo ſeme . Procedono
fioriſti , perchè ſcritto con grande , quaſi col medeſimo ordine il trat
chiarezza e purezza non affettata di tato ſecondo e terzo, che ſono quel
ſtile, e tutto appoggiato ai più ſani lo del tulipano , cioè di quel fiore
e ſemplici principi della fiſica , ed ch'ebbe tanti fanatiei adoratori in .
ai lumi acquiſtati per mezzo di una Ollanda un ſecolo fa , e queſto del
lunga oſſervazione. Queſti pregi ſo ranuncolo, e dell'anemone ; poichè
no aſſai rari ne' comuni libri italia anche di queſti fiori, come del gia
ni di agronomia, ond'è che il pre cinto deſcrivonſi acconciamente le ,
ſente rendeſi vieppiù degno di eſſere particolari bellezze, di quelle ſpecie
da noi annunciato . Deſſo è diviſo almeno che ſono più in voga fra i
in quattro piccoli trattati, ciaſcuno fioriſti , e nulla ſi tralaſcia di ciò
de' quali ſuddivideſi in due o tre , ch'è neceſſario a ſaperſi intorno al
capi. Nel primo trattato parlaſi del la loro coltura , ſia per via di ci -
Giacinto, il più bello forſe fra i fio polla, ſia per via di ſeme. Il quar
ri che ornar poſſano un giardino, e to trattato infine diſcorre di tutti
di tutto ciò che vi ha relazione , quegli altri fiori , che provengono
tanto riguardo alla ſua cultura, che da cipolla , e che troppo lungo ſa
alle ſue malattie. Si accennano per rebbe di voler quì tutti nominare ,
tanto ordinatamente nel capo 1. di inſegnandoviſi ancora il modo di
queſto primo trattato tutte le avver rendere queſti medeſimi fiori tem
tenze neceſſarie ad averſi nella ſcel peſtivi, e primaticci . La maniera -
ta, e preparazione del terreno e del dilicata e gentile , onde il noſtro Au
concime, nella piantagione delle ci tore ſi ſerve nel dipingere queſti de
polle de giacinti, nell'eſtrazione di lizioſi oggetti , non può eſſere più
queſte cipolle da terra per ripiantar intereſſante,
le al ritorno dell'opportuna ſtagio
ne , nella cura da averſi per garan
tire queſti fiori dalle ingiurie del ge
lo , e de venti & c. dopo di che ſi
paſſa nel 2. capo a deſcrivere le
principali malattie che ſogliono in
ſultare alla conſervazione di que
ſti egualmente belli che dilicati fio
ri colla loro diagnoſi , prognoſi e
cura ; finalmente nel 3. capo ſi di
ſcorre delle qualità che ſi richieggo
no per formare un bel giacinto , le
ERLAN
- 343
E R L A N G A . li varietà peraltro non impediſcono
di riporle nella medeſima claſſe , e
di riguardarle tutte come una dirama
Deſcription & c. Deſcrizione di zione della numeroſa famiglia de'cor
molte nuove ſpecie di ortoceratiti, e pi marini teſtacei chiamati politala
di oſtraciti del Signor Picot de La mi . Dopo di ciò paſſa l'Autore a .
peyrouſe barone di Bazus c-c. Si deſcrivere alcuni nuovi oſtraciti pe
trova a Parigi preſſo Didot il giovi trificati compoſti di due valve , e ,
ne 1781. in fol. con figure. ſinora non avvertiti da naturaliſti .
In ſomma queſt'opera magnificamen
te ſtampata , ed arrichita di 13. ta
Appaſſionatoſi fin dalla ſua prima vole contenenti ciaſcuna diverſe fi
gioventù per lo ſtudio della ſtoria , gure eſattamente inciſe, e colorite ,
naturale, l'Autore ſi è principalmen con gran verità, ſarà certamente ac
te occupato intorno a ciò che il pae colta dal pubblico con quel gradi
ſe ov'egli abitava gli offriva in que mento che ſi merita un'opera che ,
ſta materia di più curioſo ed intereſ aggiugne qualche coſa all'importan
ſante, ed i Pirinei ſono ſtati ſoprat te, e ſcarſa ſcienza de'fatti.
tutto l'oggetto delle ſue ricerche, e
meditazioni. Fra le molte produzio
ni naturali , onde abbondano le vi C O P P E N H A G H E N.
ſcere di quelle montagne, egli fu ſin
golarmente colpito del prodigioſo nu
mero di petrificazioni, che vi ſi pre Eine Wahre c5 c. Deſcrizione ve
ſentarono ai ſuoi ſguardi . Egli ſi è ra, e ſoddisfacente de ſegni e della
principalmente ſtudiato di ben de cura dell'infiammazione dello ſtoma
ſcrivere alcuni ortoceratiti , che ſi co, e degl'inteſtini; da un pratican
preſentano ſotto la forma di tubi te te di medicina . Preſſo Hek 1781.
ſtacei petrificati, di figura conica, più in S.
-
tore della poeſia & c. Per Salomoni 2uadrupedante putrem ſonita qua
1782. in 4. tit ungula campum .
Direm forſe che la noſtra lingua non
Fra le ragioni che dimoſtrano la . ſia ſuſcettibile di una verſificazione
noſtra lingua italiana la più poetica, armonica più allungata di quella che
e muſicale di tutte le lingue viven è ſtata ſinora uſitata, o piuttoſto che
ti di Europa, e quella che più dav non abbian ſinora penſato a piegar
vicino può gareggiare colle antiche vela , e a farne la pruova i noſtri
lingue del Lazio e della Grecia, una verſificatori? Se la ſeconda di queſte
certamente ſi è quella di aver eſſa due coſe foſſe vera, e perchè privar
uſato e di aver potuto uſare nel li più lungamente la noſtra lingua , e
rico, e nel drammatico una grande la noſtra poesia di una nuova ſorgen
varietà di verſi armonici di diverſa te di bellezze poetiche e muſicali ,
miſura e lunghezza, onde poterſi con quale ſi avrebbe certamente in pa
Xx recchi
346 . . . . - - --
recchj verſi più o meno lunghi degli ti ſulle ſillabe indicano ove debba ,
endecaſillabi, che non ſono ſtati pes porſi l'accento, e la ſpranghetta ( ove
ranche poſti in uſo ? A queſt'arric debba farſi in recitando la pauſa. Se
chimento della noſtra muſica, e del qualcuno trovaſſe qualche difficoltà
la noſtra poeſia mira appunto il dot nel declamarli, dee riflettere che ciò
to Autore della preſente tavola di ſia da aſcriverſi piuttoſto alla novità
armonici verſi italiani, in cui ſi pre del verſo, che a mancanza di armo
ſentano al pubblico per modo di ſag nìa in eſſo; e che l'iſteſſa difficoltà
gio 1 io. differenti orditure di verſi s'incontra da chiunque non avvezzo
armonici, 15. delle quali ſono già uſa a recitar poeſia italiana , anche la .
te, 1o. meno imitate, ed ora in par più uſitata e nota , vi ſi prova per
te ringentilite, e le reſiduali 85. tut la prima volta.
te di nuova invenzione . Noi che - 3 6 9
abbiam più volte inteſo ragionare il Fiori ed erbe felici, i ſe Lesbia ,
degniſſimo Autore ſu di queſta ſua . 2, r s
nuova feliciſſima idea, dobbiam con paſſando vi preme,
feſſare di eſſere rimaſti vivamente col Fortunate capanne, ſe in voi ri
piti dalle ragioni, ch'egli ci ha ag covrarſi non teme.
giunte a voce , e che troppo lungo
fora di quì riferire ; e non poſſiamo B O L O G N A .
che rinnovare in pubblico l'incorag
gimento , che ci ſiamo ſtudiati di Illuſtrazione di un ſigillo della ,
dargli privatamente, perchè ſi riſol zecca di Orvieto . In Bologna nella
va a mettere alla luce quel più com ſtamperia di Lelio della Volpe 1782.
piuto catalogo, da cui la preſente , in 4. -
(ECA NAS
o
ºRQ ONAA-,
la
-
& 080.
"Sº
Num. XLV. 1782. Li 9. Novembre
R O M A .
primo luogo ( per accennare pure ,
qualche coſa di queſte copioſe anno
De inſcriptionibus Palmyrenis, qua tazioni ) che le figure in baſſo ri
in muſeo Capitolino adſervantur inter lievo, che ſi trovano in queſto mo
pretandis epiſtola F. Auguſtini Anto numento Palmireno - Latino, corriſ
mii Georgii Eremita Auguſtiniani ad pondono pienamente al Sole, a cui pa
eruditiſſimam virum AVicolaum Cano rimenti queſta lapide , od ara , che
nicum Fogginium Corſiniana biblio ſia, è dedicata. Nell'uccello , che ,
theca prafectum. Roma apud Anto ſoſtiene il buſto radiato del Sole ,
nium Fulgonium 1782. in 8. Art. II. ravviſa l' Eoroſchaſpe, o ſia Simorg,
ed ult. . º
o Sinmorg de Perſiani, ſorte d'uc
Ma veniamo alla ſeconda inſcri cello favoloſo , corriſpondente all'
zione, della quale daremo la ſolita , aquila. Del cocchio, e de'cavalli, op
Latina interpretazione del noſtro Au pur grifi del Sole, che quì pur ſi han
tore, che è la ſeguente: Ara ſacra no, non ſerve parlare , eſſendo co
Malachbelo cauſa ſolvendi voti. Ma ſe abbaſtanza conoſciute , ſebbene ,
gi Antiſtites cohortium Calbienſium , non ſieno così ovvie le coſe , che a
c5- Palmyrenorum celebrarunt lubén queſto propoſito il N.A. ricava dai li
tiſſime ſolemnia conſecrationis . Poi bri di Zoroaſtro, riſguardanti la reli
chè ci è pur facile dare l'antica in gione pubblicati dal Sig. Anquetil. Ove
ſcrizione Latina , che è nel marmo poi il teſto Palmireno ha Movedim . il
in corriſpondenza alla Palmirena, re noſtro Autore vuol riconoſcere i Ma.
cheremo ancor queſta , ed eccola: bedan, o fieno Magovadan, accen
SOLI. SANCTISSIMO. SACRVM nati dal Sig. Anquetil, cioè i Magi,
TI. CLAVDIVS. FELIX. ET o ſieno ſacerdotes , o piuttoſto Ma
CLAUDIA, HELPIS. ET gorum antiſtites, praſales, od anche
TI. CLAVDIVS. ALYPVS. F. EORVM prafecti Solicola. Soſpetta egli quin
VOTVM.SOLVERVNT.LIBENS. MERITO
di , che queſti Maghi , quando ap
CALBIENSES. DE. COH. III
punto gli Ebrei dopo la ſchiavitù Ba
Queſto monumento pur anche ſi illu bilonica riedificavano Geruſalemme,
ſtra parola per parola colla ſteſſa ac e la dottrina di Zoroaſtre ſi incomin
curatezza, ed erudizione. Moſtra in ciava a ſpargere per l'oriente, coo
Zz peraſ
362
peraſſero a far eriggere in Palmira - rarois regagaaar , Galapaºgar rouaos.
un tempio al Sole. Alle coorti, nel guum hanc urbem ( Salomon D adi
le quali erano aſcritti gl'indicati ſog ficaſſet, ci manibus cinxiſſet validiſ
getti , che dedicarono la noſtra ara ſimis, Thadamoram appellavit , quo
del muſeo Capitolino, crede, che - nomine etiam nunc a Syris vocitatur:
appartenga l'ala ottava Palmyreno Graeci vero eam nominant IIaatuipar .
rum, che era ſotto il conduttiere del Appariſce pertanto , che queſta no
la Tebaide in Egitto , che è mento ſtra ara, per la doppia inſcrizione –
vata nella celebre AVotitia imperii . Palmirena , e Latina , che porta in
Quindi il dottiſſimo noſtro Autore ſi fronte, appartiene ai tempi poſterio
diffonde lungamente ſulla voce Cal ri ad Aureliano, che come le iſtorie
bienſes, ne'quali vuol riconoſcere un c'inſegnano, ſottomiſe Palmira, che
nome gentilizio, cioè popoli cultori prima era città libera, all'impero Ro
del Sole Malach - belo giuſta l'inſtitu mano, dopo che eſſa avea coraggioſa
to di Zoroaſtro, i quali ſecondo l'Hy mente reſpinto l'eſercito di Marc'Anto
de erano una ſpecie dei Curdi , che nio Triumviro, e ſi era collegata con
ora abitano il monte Libano , ed il l'Imperatore Aleſſandro Severo con
Curdiſtan , ſiccome il defunto Mon tro Artaſerſe . Ma noi non la finire
ſig. Giuſeppe Simonio Aſſemani men mo più per ora, ſe ci piaceſſe ſegui
tova certi Calbii, o Calbita , come re il noſtro dottiſſimo Autore in tut
popoli dell'Arabia , che potrebbono te le ſue profonde, ed affatto pere
forſe riferirſi ai noſtri Calbienſi , ma grine diſquiſizioni, e ſpecialmente ,
che ſecondo il noſtro Autore ſono piut nei ragionati canoni, che egli ſtabi
toſto popoli a noi più vicini, i qua liſce rapporto alle antiche lingue ,
li abitavano poco lungi dai monti Gor orientali ; e perciò invitiamo gl'in
diei, e corriſpondono ai popoli della telligenti di queſti ameniſſimi ſtudi a
Calibonitide , contermini appunto al volere guſtare tutto quanto in queſto
diſtretto di Palmira , i quali ſecondo elegante, e pulito volumetto , che
Eſichio aveano comunicazione coi Per ſinora noi abbiamo alla meglio eſpo
ſiani: ſoggiungendo in appreſſo anche ſto ne' ſuoi capi principali.
un'altra plauſibile conghiettura, che
fa derivare queſti popoli dalla regio F I R E N Z E,
ne Xaavgar, mentovata in Ezechiele
profeta. Perfine la voce , che corri Verſi di vario metro.
ſponde ai Palmireni eſpreſſi dal noſtro . . . . . neget quis carmina Gallo .
Autore nella ſua verſione, nel teſto AVella ſtamperia Bonducciana 1782.
ſi enuncia così : Thadmorai ; onde in 8. -
, i
rapporto a queſta voce egli oſſerva, -
come Giuſeppe Ebreo mette il tutto Queſti verſi di vario metro hanno
in chiaro, quando ci fa ſapere (lib. per Autore quel medeſimo Sig.Con
vi i 1. cap. I 1. ) quanto ſegue : 2 ir te Tana , che ſomminiſtrò il bell'elo
roos cino?oun'aas , «ai reixeir oxºgº gio del celebre P. Beccaria al decor
ſo
- 363
ſo volume della noſtra Antologia . che forſe per il loro pregio merite
Ora i verſi di un poeta che già ſi rebbero ſopra gli altri la preferenza,
accinſe ad encomiare in pubblico uno non potendoſi per la loro lunghezza
de'primi fiſici de noſtri giorni, e vi adattare alle anguſtie di queſti fogli,
riuſcì così lodevolmente , che noi ſiamo però coſtretti a contentarci di
non credemmo di poter meglio fare quì citare per modo di ſaggio uno
che di adottare per intiero quel ſuo de' ſuoi piccoli epitafi , ſpiranti tut.
elogio a noſtr'uſo, deggiono certamen ti la più felice ſpontaneità, e natu
te meritare una maggiore attenzione ralezza . Sceglieremo il primo ch'è
che quei della maggior parte de'co ſopra di un cortigiano : ex ungue
muni, ed odierni verſificatori . Al leonem. -
meno egli è certo che non vi manche Coſtui ſano di cor , ſano di mente,
rà per entro quella tinta filoſofica , I ſuoi giorni terminò
e quella tendenza al vero ed all'uti Tranquillamente.
le , ſenza di cui neſſuna produzion E'ver che tale elogio breve e ſchietto
letteraria, di qualunque ſpecie ella - Ad altrui deſtar non può
ſia, può aver pregio ed eſſer degna Stupor nel petto.
di lode. Diffatti , benchè conditi in Ma meraviglia deſterà aſſai forte,
molli e qualche volte ridevoli verſi , Allor quando ſi ſaprà
campeggiano in queſte poeſie del Sig. Che viſſe in corte.
Conte Tana ſodi , e ragionati pen E che dall'età prima alla ſenile,
ſieri. Mai celò la verità
Mè fu mai vile,
Omne tulit punctum qui miſcuit
utile dulci
Lettorem deleffando, pariterque e P I S A.
monendo .
ſero altri dotati della ſteſſa intelligen 2uid enim abſque roſi fiat?
za , e della ſteſſa buona voglia del Roſeis - digitis quidem Aurora ,
noſtro Autore, i quali traeſſero dal Roſeſque cubitis Aymphae,
le miniere Vaticane ſomigliantiteſo Roſeaque cute Venus
ri , che ſi giacciono quivi ſepolti . A doctis poetis vocetur.
Molto rimarchevole inoltre è la ver Hac etiam agrotantibus epitulatur :
ſione latina fatta dall' Autore , il Hac vel mortuis auxiliatur.
quale ſiegue la lezione del codice, Hac di tempus vi - vincit ;
che quantunque nella maggior par Gratioſa enim roſarum ſenectus
te delle odi non ſia molto diverſa , ºfuventutis ſua retinet odorem. ,
dall'edite , ciò non oſtante in al Agedum originem illius dicamus:
cune ſono vi delle varianti tali , che Placido quando ex mari
hanno potuto dare un gran lume all' Rore - conſperſam venerem
erudito traduttore per reſtituire ad Parturiebat pontus e ſpuma, -
ad ogni genere tanto di amena che ludi per alluvione; eſpediente di cui
di profonda letteratura hanno tante find'ora già ſi vedono i benefizj e i
volte fregiato queſti noſtri fogli. Col vantaggi, checchè ne dicano in con
la ſcorta adunque delle più indubita trario alcuni puſillanimi cenſori ,
te , e recenti ſcoperte fatteſi nella , ai quali ſa però ben riſpondere il no
fiſica e nella chimica egli prende in ſtro Sig. Dott. Zacchiroli. Agli ſiroc
queſto ſaggio ad indagare ie cagioni chi e agli altri venti auſtrali biſogne
dell'attuale inſalubrità dell'aria del rebbe poi opporre una piantagione di
Ceſenatico, ove eſercita ora la ſua pro boſchi di pronta e ſollecita vegetazio
feſſione ; e dopo di aver eſcluſo da . ne ; e finalmente all'uſo di acque ,
queſto numero la vicinanza del ma crude e ſalmaſtre quello di un'acqua,
re e delle acque dolci correnti , le la quale viene additata dal noſtro
quali per lo contrario egli dimoſtra Autore, ſiccome quella che ha meglio
e colle più riſpettabili autorità, e coi reſiſtito ai ſaggi fiſico - chimici da lui
più irrefragabili fatti, e raziocinjeſ iſtituiti ſopra di eſſe . Noi ſiamo ſi
ſere favorevoli al miglioramento dell' curi che in leggendo queſto ſaggio
aria, conclude, che l'attuale inſalu del Sig.Dott. Zacchiroli, ciaſcuno di
brità del Ceſenatico ſia unicamente rà che
da ripeterſi dalla venefica meſcolan . . . . . . pour des coups d'eſſay il
za delle acque ſalſe colle dolci , e fait des coups de maitre.
dal riſtagno di queſte medeſime acque
che oſſervaſi dal Sud - eſt al Nord M A N T O V A . .
oueſt del Ceſenatico per lo ſpazio di AVotizie ſtoriche della città, e del
circa 3oo.tornature quadre;dai malefici lo ſtato di Mantova ſcritte da Gio
influſſi dello ſirocco , e di tutti gli vanni Battiſta Viſi Mantovano , to
altri venti meridionali , che poſſono mo primo dalla fondazione di Man
chiamarſi i dominatori del Ceſenatico; tova ſino all'anno di Criſto 989. e
e per fine dalla prava qualità delle o tomo ſecondo dall'anno di Criſto 99o.
ſue acque potabili, tutte ſalmaſtre e ſino all'anno 1783. Per l'erede di
paludoſe. Siccome poi cognitio morbi Alberto Pazzoni , Regio - Dueale ,
cognitio remedii, così rieſce facile al ſtampatore 178 i., e 1782. in 4.
Sig. Dott. Zacchiroli di ſuggerire i Si vende da Gregorio Settari librajo
mezzi di ovviare a queſti inconve al corſo all'inſegna di Omero.
nienti . Già riguardo alla prima ca La città di Mantova non è ſola
gione conſiſtente, come ſi diſſe, nella mente celebre per la naſcita del gran
miſcela delle acque ſalſe colle dolci, cantore di Enea, ma è ſtata in ogni
e nel riſtagno di queſte acque, ſi è età , e ſoprattutto ne'tempi di mez
preſo , per ſovrana provvidenza del zo , e in quei più proſſimi a noi il
regnante ſommo Pontefice PIO VI., teatro di molti grandi ed intereſſan
il quale avvalorò il progetto fin da ti avvenimenti . Quindi è che i più
- quando era Teſoriere, il ſavio eſpe eruditi indagatori delle coſe ſpettan
di ente di colmare quelle ſaline e pa ti alla ſtoria politica o letteraria d'Ita
lia
373
lia non hanno sdegnato d'impiegare le l' eſigerebbe una vera ſtoria , ed
le loro dotte fatiche nell'illuſtrare le anche per dar ad intender con quel
memorie di quella coſpicua città, e titolo , di voler egli eſcludere dalla
fra queſti , per non parlare che di ſua opera tutte le diſcuſſioni de'puri.
quei che furono a noi più vicini, ba ti troppo oſcuri o dubbioſi, dalle qua
fterà di nominare un Marcheſe Maf li niuna cognizione certa o almeno
fei, un Abate Bettinelli, un Padre probabile ne potrebbe derivare. Cer
Affò, ed un Abate Cavalier Tiraboſ tamente che uno ſcrittore meno tem
chi. Mancava dunque ſolamente che perante del noſtro Sig. Viſi molte pa
qualcuno fornito della neceſſaria eru gine avrebbe riempiute nel ragionare
dizione, e pazienza raccogliendo que” intorno a Manto Tebana , e al ſup
ſemi che quà e là ſi trovano ſparſi poſto di lei figlio Ocno che vuolſi il
ne' citati , ed in altri buoni e dili primo fondatore di Mantova ; avreb
genti ſcrittori ſi accingeſſe a compi be in ſeguito meſſo a tortura il ſuo
lare una ſtoria quanto foſſe poſſibile ſpirito per intendere, e ſpiegare a .
ſeguìta della città di Mantova, emen ſuo modo que” verfi di Virgilio
dando quanto ſenza il dovuto diſcer Mantua dives avis , ſed non genus
nimento fu ſcritto intorno ad eſſa , omnibus unum -
ne' tempi paſſati, e riempiendo le la Gens illi triplex , populi ſub gente
cune che ancora vi reſtavano coi più quaterni ci c.
autorevoli documenti o non ancora , e ci avrebbe forſe anche regalato una
veduti o non ben conſultati. Or ec lunga, e noioſa diſſertazione ſu quel
co che un'opera ſi lodevole, è ſtata la famoſa chiave di bronzo diſſotter
quaſi contemporaneamente, e ſepara rata in Mantova da fondamenti di un'
tamente intrapreſa da due eruditi Man antica torre nell'anno 173o. colla ſe
tovani , il Sig. Avvocato Franceſco guente epigrafe cioo. lII. V. MAN
Tonelli, e il Sig. Gio. Battiſta Viſi , TES TI RESIA E THEBA NORVM
i quali certamente colle dotte ricer FILIA A RCEM E REXIT REGENTE
che che han cominciato a pubblicare OCNO FILIO . Il giudizioſo noſtro
ne' primi volumi delle loro opere mo Autore abbandonando queſte erudite
ſtrano di non voler laſciar molto a . bagatelle a chi avrà voglia di occu
deſiderare intorno all'argomento che parſene, e contentandoſi di aver di
han preſo ad illuſtrare . Ma noi ora moſtrato in poche parole quanto ſia
non poſſiam parlare che del ſecondo probabile che Mantova debba la ſua
di cui abbiamo i due primi volumi prima fondazione agli Etruſchi rico
per le mani . Egli ha ſcelto per la veratiſi in quella forte vallura dopo
ſua opera il modeſto titolo di notizie la memorabile rotta che eſſi toccaro
ſtoriche, sì perchè egli vede e con no da Galli Celti preſſo al Ticino,
feſſa ingenuamente l'impoſſibilità che diſcende ſubito dopo poche pagine ai
vi ha , maſſimamente ne'tempi più tempi della Romana repubblica, e ad
da noi lontani, di poter teſſere una eſporre quelle poche notizie ſtoriche
ſerie continuata di avvenimenti, qua di Mantova che ci ſono ſtate traman
date
date dagli ſcrittori delle Romane co s'intereſſano alla illuſtrazione delle
ſe . Per la medeſima ragione di non in coſe italiane , la ſollecita continua
golfarſi in interminabili diſpute, ſul zione, ed il felice compimento.
le quali non è ſperabile di ottener
maggior luce, egli ſi aſtiene dal par P A R I G I.
-
-
-, º
lare della prima introduzione del cri
ſtianeſimo in Mantova, e de'primor Principes de philoſophie generale ci c.
dj della ſua chieſa veſcovile, e ſola Principi di filoſofia generale , di fiſi
mente all'anno di Criſto 8o4. comin ca, di chimica, e di geometria traſcen
cia a dire qualche coſa di queſta chie dente; del Sig. Beguin licenziato in
ſa cioè quel poco ſolamente, che è ne. Teologia. 1782. vol. 3. in 8.
ceſſario a metter in miglior lume al
cuni avvenimenti più ſingolari, e per Tutta la filoſofia non avendo, di
illuſtrare la ſerie de' Veſcovi Manto ce il Sig. Beguin, che queſti due og
vani non data con baſtante eſattezza, getti, cioè la materia e lo ſpirito ,
e ſincerità dall'Ughelli nella ſua Ita dovrebbe eſſa naturalmente e ſempli
lia ſacra. Con queſto metodo proce cemente dividerſi in fiſica , e meta
dendo egli percorre nel primo volu fiſica ; e ſiccome la fiſica per il ſue
me tutto quel periodo di tempo che oggetto è certamente più a portata
ſtendeſi dalla fondazione di Mantova di un giovine che l'aſtratta metafi
ſino all'anno di Criſto 9S9. , e nel ſica , dovrebbe perciò dalla prima ,
ſecondo , allorchè avvicinandoſi un cominciarſi ogni ſtudio di filoſofia .
poco più ai noſtri tempi i materiali Ci permetta il Sig. Beguin di fare ſo
cominciano ad eſſere un pò meno pra di queſto ſuo nuovo metodo filo
ſcarſi, uno ſpazio di un poco meno ſofico due piccole oſſervazioni . La
di due ſecoli, cioè dall'anno di Cri prima ſarà , che quantunque ſi poſſa
ſto 99o. ſino all'anno i 183. Gli ſquar agevolmente ridurre la logica ſotto
ci di ſtoria che più dovranno intereſ la claſſe della metafiſica, pure eſſen
fare in queſti due volumi, non ſola do incontraſtabile ch'eſſa abbia un
mente i Mantovani, ma i lettori an oggetto tutto ſuo e tutto proprio ,
cora di qualunque nazione , ſaranno qual è quello di formare il giudizio,
certamente nel I. la vita del gran Vir e dirigere il raziocinio , ed eſſendo
viglio, e nel II. la ſtoria della gran più che incontraſtabile poi che di que
Conteſſa Matilde e degli avi ſuoi, ſto ſano giudizio, e giuſto raziocinio
per quella parte almeno che queſta ſto vi ſia molto biſogno nello ſtudio del
ria ha relazione a quella di Mantova, la fiſica , ſiccome in quello di tutte
la quale fu ſoggetta alla dominazione le altre ſcienze , ſembra perciò che
di quella illuſtre Principeſſa. La ſoda ſia indiſpenſabile di premettere qual
erudizione e la ſana critica , che fa che principio di logica allo ſtudio di
campeggiare in queſt'opera il Signor qualunque altra parte della filoſofia .
Gio. Battiſta Viſi non poſſono ſennon La noſtra ſeconda oſſervazione ſarà
chè farne deſiderare da tutti quei che che non avendo la morale propria
Imente
375
mente per oggetto nè la cognizione . V I E N N A. -
delle proprietà de corpi , nè quella
delle proprietà dello ſpirito, ma bensì Geſchichte des tranſalpiniſchen ,
quella de' noſtri doveri , pare perciò Dacies & c. Iſtoria della Dacia Tran
che dovrebbe di eſſa farſene una claſſe ſalpina, cioè della Valacchia, della
a parte , e non confonderla colla me Moldavia, e della Beſſarabia & c.
tafiſica ; laſciando del rimanente la per ſervire d'introduzione ad una
libertà di farla ſtudiare prima o dopo, ſtoria generale della Dacia, accompa
purchè non ſia omeſſa o traſcurata . gnata da oſſervazioni critiche ; del
Con un metodo adunque , il quale º Sig. Franceſco Giuſeppe Salzer Capi
tanto ſi diparte dalle vie comuni il tano giubilato, ed uditore al ſervi.
Sig. Beguin dà principio al ſuo corſo zio delle LL. AI M. II. e RR. Preſſo
filoſofico con un corſo di fiſica ; e Groeffer 178 1. in 8.
per eſſer anche più nuovo comincia
queſt'ultimo con un trattato di chi Prima delle ultime guerre fra la
mica, il quale non ſappiamo quanto Ruſſia, e la Porta poco ſi conoſcevano
potrà eſſere inteſo da un giovinetto quelle infelici eſtremità di Europa ,
in quell'età in cui ſi ſuppone ch'egli che gemendo ſotto il barbaro domi
ſi accoſti alla filoſofia , e con quei nio del Turco , ſono come tutte le
lumi ch'egli può aver acquiſtato pri altre parti di quell'impero l'orribile
ma di quel tempo. Dopo la chimica ed odioſo teatro della miſeria, dell'
ſiegue lo ſtudio delle matematiche , ignoranza e dell'oppreſſione . Qual
nelle quali non ſi diffonde molto il più intrepido viaggiatore avrebbe a
noſtro Autore , rimettendo i princi avuto il coraggio d'internarſi in quei
pianti all'opera elementare del Sig. deplorabili paeſi governati da ſchia
Mazeas , ed aggiungendo ſoltanto per vi ſubalterni di un capriccioſo e ter:
modo di ſupplemento un breve trat ribil deſpota, ſempre pronto a punir
tato di calcolo infiniteſimale , della li, e i quali per conſeguenza di al
geometria delle curve &c. Comincia tro penſiere non ſi occupano che di
quindi a trattare della mobilità de' quello di opprimere altri ſchiavi, on
corpi, del loro peſo & c., e la manie de ammaſſar teſori per trattenere la
ra chiara con cui egli eſpone queſte ſpada che ſempre pende loro ſul ca
elementari nozioni ci fa deſiderare po, o moltiplicare i loro paſſeggieri
ch' egli voglia profittare del ſuo ozio godimenti ? Ma oltre le cognizioni
per togliere dalla ſua opera alcuni di quei paeſi, che abbiamo avuto in
nei, ſenza i quali eſſa potrebbe ren conſeguenza delle guerre che i Ruſſi
derſi molto più profittevole a quei vi han fatto in queſto ſecolo, vi ſo
per i quali è deſtinata . no anche ſtati alcuni uomini dotti ,
i quali vi han penetrato , e lunga
mente ſoggiornato , per potercene ,
dare più adequate deſcrizioni . Tali
ſono quelle del Sig. Carra e del Ge
neral
376 - “ -
neral Baver, e tale è quella del Sig. vendervi per 6. fiorini una vacca ,
Sulzer, che ora annunciamo. Que col ſuo vitello , e per 2o. fiorini il
fta ſua deſcrizione ſarà diviſa in due più bel paio di buoi; e che vi ſono
parti, la prima conſegrata alla geo de mercanti di ſevo, i quali a viliſ
grafia e la ſeconda all'iſtoria ; e , ſimo prezzo comprano un intiero ar
ciaſcuna di queſte due parti ſarà poi mento di buoi, ch'eſſi poi fanno in
ſuddiviſa in tre capitoli , due de' graſſare e bollire fatti in pezzi, e o
quali ſolamente ſi racchiudono ne'due con tutta la carne entro ad immenſe
volumi , che ſinora ſono uſciti alla caldaje , a ſolo oggetto di cavarne
luce. Dopo di alcune generali noti il ſevo, che vendono poi ai Turchi.
zie intorno ai limiti , e alla natura Con queſti ed altri molti conſimili
del clima della antica Dacia tranſal aneddoti ſi è ſtudiato il Sig. Sulzer
pina , paſſa immediatamente il Sig. di diſſipare l'aridità naturalmente ine
Sulzer a deſcrivere le moderne pro rente alla parte topografica della ſua
vincie di Valacchia , Moldavia , e deſcrizione , e per meglio giungere
Beſſarabia che hanno preſo il luogo a queſto e rendere viennaggiormente
di quella, dando minuto conto della intereſſante queſta ſua iſtoria egli ha
loro grandezza, confinazione , poſizio anneſſo al primo volume cinque car
ne geografica, ſorprendente fecondi te, la prima delle quali preſenta le
tà del loro ſuolo, e di altre tali par vedute delle città di Bukareſt, e di
ticolarità di quelle tre provincie, e Jaſſi, reſidenze ordinarie degli Oſpo
correggendo di quando a quando al dari di Valacchia, e di Moldavia, e
cuni abbagli preſi da quei che ne han le altre quattro la Dacia antica , la
parlato anteriormente : Per dare un Valacchia, la Moldavia, e la Bucko
ſaggio della gran fertilità di quelle wina, alle quali egli promette di ag
contrade , e forſe molto più della giugnere una carta generale della .
mancanza di commercio e di danaro Tranſilvania in qualcuno de' volumi
che vi ſi ſoffre, contentiamoci di di ſuſſeguenti.
re che il noſtro Autore ha veduto
Num. XLVIII. 1782. Li 3o. Novembre
º
ſemplici, più ſicure e meno crudeli,
- -
e 4 negºnegº e ºnesta egea e Sea A&A, A4 neºn Agººsene º aºnº AAA, aº, casº ese/,
Num. L. 178 2. -
Li 14. Decembre
degli ſpettatori , otteneſſe piuttoſto ſolo pregio di queſta tragedia del Sig.
da loro un ragionevole compatimen Conte Magnocavalli, che in qualche
to ? Queſto appunto è ciò che ha modo ci ſia permeſſo di rilevare ;
tentato, e a parer noſtro molto fe poichè la purità e ſceltezza dello ſti
licemente eſeguito il noſtro Sig. Con le , la nobiltà ed elevatezza de'ſen
te Magnocavalli. In vece adunque timenti, il maneggio delle paſſioni e
di ſeguire rigoroſamente la ſtoria , tutte in fine quelle altre doti, che ,
per cui è noto che per le ſole eſor oltre alla compoſizione , in una tra
tazioni , e per qualche minaccia di gedia ſi richiedono, e che in queſta
Scipione, Maſſiniſſa ſagrificò Sofoniſ copioſamente campeggiano, non per
ba , egli ci rappreſenta Maſſiniſſa , mettono di eſſere eſpreſſe con paro
che rifolutamente ſi oppone a Lelio , le , e vogliono aſſolutamente eſſere ,
il quale viene a nome di Roma a . aſſaporate nella lettura della tragedia
domandargli quell'illuſtre prigionie ſteſſa. -
- - - - MILA
4o6
M I L A N O. e
- 407
bice comune, e il ſacco di Francia te di medicina nell'univerſità di Pa
ch'è una ſpecie di rete di cui ſi rviſſi via , ed il quale trovaſi eſpoſto in .
il primo il Sig. di Reaumur, perciò il queſta memoria , e preferito a tutti
Sig. Volta fa vedere brevemente qua gli altri ſinora praticati. Noi intanto
li fieno i vantaggi e gl'inconvenienti ci rallegriamo di cuore col Sig. Vol
dell'uno e dell'altro di queſti due º ta per queſto ſuo dotto lavoro ſopra
ſtrumenti , e il biſogno che vi è di di un oggetto che potrà parer picco
eſſer provveduto di tutti due , per lo agli occhi del volgo, ma non già
ſervirſene a tenore delle circoſtanze. a quei di un filoſofo , per cui nulla
Si paſſa quindi nel capo III. a dare vi ha di piccolo nella natura .
un'idea della claſſificazione ſiſtemati. • • • in tenui labor, attenuis
• • •
i pochi coltivatori di queſti ſtudi po loro dialetti, ſulla ſtoria di quei fra
terono ſempre indirizzarſi agli eredi queſti dialetti che ſono parlati dagli
del Sig. Meninski, colla ſicurezza di Arabi , da'Perfiani, e da Turchi &c.
eſſere contentati. Ma finalmente per In fine di queſta diſſertazione ſi tro
la ragione anzidetta eſſendoſi intiera va un curioſo catalogo de'libri uſci
mente eſaurita quella prima edizione, ti dalla ſtamperia che ſtabilì in Co
il Sig. Klezl profeſſore di lingue e ſtantinopoli Ibrahim Effendi dal 1726.
crientali nell'accad.Imperiale di Vien ſino alla ſua morte, fra i quali i più
na ha formato il penſiero di riprodur intereſſanti ſono la ſtoria di 7'imur di
la , colle neceſſarie aggiunte e corre Nazmi Sadè, la ſtoria dell'Egitto an
zioni fatte da lui , e da altri dotti tico , e moderno di Saheil Effendi ,
profeſſori delle medeſime lingue. L' la geografia dell'Aſia, e gli Annali
opera porterà come per l'innanzi il degli Oſmani di Naima, Rashid Rf ,
titolo di 7'heſaurus linguarum orien fendi, e Dshelebi Sadè , due leſſici
talium , Arabica, Perſica , ci Tur &c. Una tale diſſertazione ſi potrà ,
cica , e ſarà come prima diviſa in tre anche acquiſtare ſeparatamente. Que
parti, cioè in un leſſico, che è quel ſto leſſico accompagnato da tre tavo
lo che ora annunciamo , e in un orto le , che preſentano gli alfabeti Arabi
maſtico, ed una grammatica , che º co, Perſiano, e Turco, è ſtampato
avran luogo nel II. tomo. Precede con tutta la poſſibile nitidezza , e ,
il volume preſente un'erudita diſſer baſti dire che i caratteri orientali ſo
tazione ſulle lingue orientali, ſulle e no tutti nuovi , e formati eſpreſſa
loro diverſe rivoluzioni, ſu i vantag mente per queſta edizione. -
4I2
AVella ſtamperia di S. 7’ommaſo d'A s, ricordandoſi nè di ſe, nè del ſuo
quino 1782. in 8. », regno , nè di alcuna altra coſa .
, Allora ſi deliberarono alcuni ze
,, lanti del regno intorno la manie
Giacchè ora corre in Italia la ſta , ra di rimediare un fatto così ſcan
gione delle tragedie biſogna pure che , daloſo ed indegno , e ſi accorda
e letterati, e giornaliſti tutti alla cor », rono di ammazzarla , per così
rente moda ci uniformiamo . La na », riacquiſtare il loro ſignore, che ,
zione Spagnuola , ch'è ſtata la prima, », credeano perduto. Con queſto ac
dopo il rinaſcimento delle lettere , », cordo ſi portarono colà, ed entra
ad aver in Europa un teatro regola », rono dal Re dicendo che avean da
re, da cui tutti gli altri hanno pre », parlargli , e mentre alcuni parla
ſo poi norma , è ſtata anche più di », rono col Re, gli altri entrarono,
tutte le altre feconda in drammatici ,, ov'era quell' Ebrea in molto nobi
componimenti . Queſto che ora an , li camere, e la decapitarono ,, .
nunciamo non ſtarà certamente nelle La ſoſtanza del fatto è dunque trat
ultime claſſi, e non farà che aggiu ta intieramente dalla ſtoria; ma ap
gnere moltiſſimo alla fama letteraria, partengono totalmente all'Autore i
e poetica del Signor Don Vincenzo grandi caratteri del perſonaggi sì ben
Garcia del Huerta, delle di cui pro ſoſtenuti ſino alla fine, e poſti ſi be
duzioni ſi ſono già altre volte fregia ne in contraſto l'uno coll'altro , l'
ti queſti noſtri fogli. Il ſuo argomen economia e la condotta dell'azione,
to è tratto dalla ſtoria di Spagna, ed ed infine le ſublimi lezioni di morale
è veramente tragico quanto altro mai. che naturalmente derivano dall'azio
Ecco come il fatto viene preſſo a ne ſteſſa. Con qual artifizio egli ha
poco raccontato nella cronaca gene ſaputo renderci intereſſante , e quaſi
rale di Spagna part. 4. fol. 387. col.2. degno più di commiſerazione che di
,, Avendo dunque il Re D. Alfonſo condanna il perſonaggio del re Alfon
, VIII. ſofferti tutti queſti travagli ſo combattuto, e ſoggiogato a vicenda
», nell'incominciamento del regno , ora dall'impeto della ſua malnata paſ
, ed avendo preſo moglie partì per ſione , ed ora da quei ſentimenti di
,, Toledo con Donna Eleonora ſma dovere , e di onore che in lui pro
», conſorte : ed ivi dimorando s'in cura di riſvegliare il virtuoſo Ernan
, namorò altamente d'una Ebrea - do colle ſue energiche , ed inſieme
,, che avea nome Fermoſa, e dimen riſpettoſe rappreſentanze ? Quanto è
,, ticò la moglie, rinchiudendoſi con poi grande, nobile, ed iſtruttivo que
», l' Ebrea gran tempo , in guiſa che ſto medeſimo perſonaggio di Ernando,
, non ſe ne potea allontanare in al il quale mentre niega di proſtituirſi
,, cun modo, nè ſi appagava di al dinanzi alla dominante Ebrea, e non
, tra coſa: e viſſe rinchiuſo con lei ceſſa con riſpettoſa fermezza di far
, poco men di ſett'anni , non più chiara al re l'irregolarità della ſua
- e COn -
. : i
4I3
condotta , non ſi crede perciò auto in iſtato con queſta ſua verſione Ita
rizzato a ſcuotere il giogo della più liana di più comodamente aſſaporarla º
illimitata dovuta ubbidienza; che an
zi col riſchio della ſua vita corre a
placare o almeno a ſoſpendere per N A P O L I.
quanto ei può la furia degli ammu
tinati, e quando queſti reſi finalmen Diſcorſo pronunziato nella riaper
te ſordi alle ſue voci , colle quali tara della cattedra di economia poli
egli ſi ſtudia di ricordar loro i veri tica , e commercio nella regia uni
doveri di ſudditi, penetrano nel pa verſità degli ſtudi di Mapoli dal re
lazzo per trucidare l'infame Ebrea, gio profeſſore D. Trojano Odazi.
egli per ſalvare il decoro del re e Quam tu urbem hanc cernes! .. .
della caſa reale , giugne perſino a quae regna futura !
portarſi frettoloſo da quella ſcellera - Virg.
ta donna che tanto l'odiava , per MDCCLXXXII. in 4.
conſigliarle la fuga , e moſtrarle il
modo di effettuarla con ſicurezza ?
Quanto poi giugne inaſpettata , e La prima cattedra pubblica di eco
terribile inſieme la cataſtrofe di que nomia politica, e di commercio che
ſta tragedia , allorchè aſpettandoſi ſiaſi veduta in Italia , ed una delle
ognuno di vedere trucidata per le prime di Europa , è ſtata quella che
manl degli ammutinati la perfida Ra fondò in Napoli il Sig. Bartolommeo
chele, la quale rigettando i conſigli Intieri, e che occupò il primo l'Ab.
di Ernando vuole rimanere in palaz Genoveſi, i di cui ſcritti ſu di queſta
zo, ſi vedono in vece quei ſolleva materia, qualunque ne ſia il pregio,
ti giunti al di lei coſpetto disdegna ſono però certamente le prime opere
re di lordarſi del di lei ſangue , e riputate ragionate, che abbiamo ve
volendo pur conſumare il loro de dute comparire alla luce ln Italia ſu
litto , appigliarſi al partito di pro di sì rilevanti argomenti. Queſta -
porre al di lei confidente Ruben , cattedra, così onorifica per Napoli,
come unico ſcampo alla ſua vita, di dopo di eſſere rimaſta vacante un .
darle egli ſteſſo la morte , ciò che certo numero di anni , quanti cioè
difatti egli ſubito eſeguiſce. In ſom ne ſono decorſi dopo la morte dell'
ma queſta tragedia per la ſua con Abate Genoveſi, è ſtata recentemente
dotta, per il maneggio delle grandi conferita al Signor D. Trojano Odazj,
paſſioni, e per tutte infine quelle do il quale nel prenderne poſſeſſo recitò
ti che coſtituiſcono il pregio di ſiffat il veramente eloquente diſcorſo ,
te compoſizioni , ci ſembra degna - che annunciamo. Deſſo è ſcritto con
delle maggiori lodi; e uoi dobbiamo tutto quell'entuſiaſmo, di cui non ,
ſaper buon grado al Signor D. Pietro può eſſer privo chiunque tutto ſi de
Garcia de la Huerta, degniſſimo fra dica ad una ſcienza, che ha per uni
tello dell'Autore , per averci meſſi co ſcopo d'indagare i mezzi onde
2 CCre
4 i4
accreſcere l'agiatezza, l'opulenza e cominciato di già ad acquiſtare e
la proſperità degli uomini e delle godere: un popolo più induſtrioſo, a
nazioni, ed annuncia nel ſuo Auto cui i nuovi guadagni forniſcono nuo
re tutte quelle cognizioni che deg vi mezzi per nuove impreſe dovendo
giono guidare , ed illuminare un ſif per natural legge vincere nella dif
fatto entuſiaſmo. Animato da queſt' ficile pugna l'infecondo movimento di
entuſiaſmo, e guidato da queſti lumi un popolo incolto, ed inattivo, e ter
ci preſenta il Signor Odazi in queſto minare alla fine collo ſtrappargli di
ſuo diſcorſo il più grande, e lumino mano quei modi mal difeſi, e mal propa
ſo quadro delle ſcienze economiche gati di potere e di proſperità che il cielo
in tutti i loro aſpetti, in tutti i lo gli avea conſegnato. Così la vigile at
ro periodi, in tutte le loro dirama tenzione di ogni ſtato, ſotto l'irremiſi
zioni , e conneſſioni . Nell'infanzia bile pena di ſua rovina deve ſerbarſi
del mondo , e delle ſocietà politi tutta viva, e geloſa ſopra i progreſſi
che, piccole e limitate doveano eſ tutti, che in ogni tempo può fare in
ſer queſte ſcienze, e neppure potea ogni ſtrada del ſuo commercio, ed
no meritarſi un tal nome . Gran deg in ciò per conſeguenza che lo alimen
giando però gl'imperj, e divenendo ta e ſoſtiene, l'agricoltura, e le arti
ogni giorno più eſteſa la popoloſa fa Serva queſto piccolo tralcio come di
miglia degli uomini, divenne anche ſaggio della robuſta maniera con cui
ogni giorno più complicata l'agricol il Signor Odazi ha ſaputo pennelleg
tura, e biſognoſa del ſoccorſo di qua giare in queſta ſua breve orazione
ſi tutte le altre ſcienze; ſi moltiplica le fondamentali e più importanti ve
rono, e ſi reſero ſempre più neceſſa rità economiche , e moſtrarſi con i
rie, e più difficili le arti e le mani ciò ſempre più degno dell'onorifica
fatture, ed il commercio infine che cattedra che gli è ſtata deſtinata .
dà ed accreſce il valore ai prodotti Noi vorremmo a queſto aggiungere
di quella e di queſte, eſteſe per con l'altro in cui il Signor Odazi ci di
ſeguenza, e dilatò oltre modo la ſua pinge i benefici effetti del dilatato
sfera. Ma una delle più triſti , di commercio fra le nazioni relativa
ce-molto ſaggiamente il noſtro Signor mente all'ingentilimento de'coſtumi,
Odazi, ed inſieme delle più premuroſe ed alla maggiore ſtabilità della pace
verità che la ſcienza economica ricorda o almeno al minor orrore delle guer
alle nazioni tarde e neghittoſe , ſi è re fra i popoli, ovvero quello in cui
che come nelle vie della virtù il non egli ſviluppa la neceſſità delle finan
progredire è un neceſſario retrogra: ze, e la difficoltà di ben ſiſtemarle ,
dare , così nelle ſtrade dell'attività oppur quello in cui egli ſi fa ad in:
loro i popoli, ſe preſto non perven dagare le cagioni che hanno per sì
gono a quanto può eſſere nelle loro lungo tempo ritardato , non diremo
naturali forze d'imprendere, debba i progreſſi, ma la naſcita delle ſcien
tornare indietro perdendo ciò che avean ze economiche , coſicchè , tranne
-
-
-
alcuni
4 IS
aleuni piccoli e poveri germi che ſe tiſſima opera delle varianti lezioni ,
ne trovano in Senofonte , non ſiaſi deſunte dai più ſingolari codici Ebrai
cominciato a diſcorrerne con qualche ci del vecchio teſtamento, che pre
fondamento ſennonchè a noſtri gior para l'inſtancabile Sig. Ab. de - Roſſi ,
ni , mentre che tante altre ſcienze e che noi già annunciammo al num.
di eſſe aſſai meno importanti erano già XXXII. del tonno VIII. della noſtra
giunte all'apice del loro ſplendore Antologia. Anzi eſſo è l'elenco de'
& c. Ma ſe noi dove ſi mo cedere a . codici mſſ. , che egli poſſiede , e ,
queſto noſtro deſiderio , tutta do delle più rare, ed antiche edizioni,
vremmo quì traſcrivere queſta bella che ha pur raccolte, e da cui ſaran
orazione , che non è altro che un . no ſpecialmente eſtratte le accennate
teſſuto delle primordiali , e più rile varie lezioni del ſacro teſto Ebraico.
vanti verità economiche eſpreſſe col I codici , che il celebre autore ha .
la maggior energia, e poſte nel loro adunati , e che ha regiſtrati dividen
miglior lume. doli in IV. diverſe ſezioni, giungo
no al coſpicuo numero di 4 i 3., unen
dovi anche quegli otto, che egli ha
ſoggiunto fra le omiſſioni , ſiccome
P A R M A . le edizioni ſtampate formano il nu
mero di 159. , compreſe le due re
giſtrate nelle aggiunte . Noi ſiamo
- Apparatus Hebraeo - Biblicus, ſeu certi, che queſto numero riſpettabi
mſ, editique codices ſacri texus, quos le di codici mſſ. ecciterà l'ammira
poſidet, novaeque var. lectionum col zione de dotti, ſe ſi conſideri la fre
tationi deſtinat job. Bern. de Roſſi ſca età del noſtro Autore, la ſua pri
publ. in R. Parmenſi acad. or. litt. vata condizione, e la rarità , e pre
prof., ac theol. facul, vice praeſe s . zioſità de'codici ſteſſi. Il più antico,
Parmae ex regio typographeo 1782. che da lui ſi poſſegga , è un fram
in 8. mento membranaceo del Levitico, e
de'Numeri , che egli ſecondo il cri
terio dell'Ebraica paleografia riferiſce
Le produzioni del ch. Sig. Ab. de' al VII., o al più all'VIII. ſecolo.
Roſſi giungono a noi ſempre gradite Per quanto gli Ebrei fieno ſuperſti
per il loro intrinſeco merito di novi zioſamente ſolleciti di diſtruggere gli
tà , e di utile ; ma creſce in noi an antichi eſemplari dell'antico teſtamen
che il gradimento delle medeſime , to , conſunti dall' uſo , riponendoli
quando ci compariſcono impreſſe, co prima in un luogo appartato , che ,
me la preſente, per mezzo delle ni chiamano ghenizà, donde poi eſſi gli
tidiſſime forme Bodoniane . Queſto eſtraggono , per ſotterrarli nei loro
preſente apparato Ebraico biblico non luoghi ſepolcrali, e d'onde e queſto
è , che un prodromo della elabora ſteſſo frammento, ed altri codici ha
eſtrat
4i6
eſtratti pur anche il Sig. De Roſſi, da ſtamparſi. I ſcritti del Sig. Abate
non è però , che ſieno così inſoliti De' - Roſſi ſono ſempre una conferma
i vecchi eſemplari ſcritti a penna , della vantaggioſa riputazione , che
che non ſe ne trovino maggiori dell' egli ſi è guadagnata così eſteſamen
XI. , o XII ſecolo. Smentiſce que te nella repubblica delle lettere. Que
ſta ſuppoſizione non ſolo il citato ſta ſteſſa riputazione, e tutto queſto
frammento , ma anche altri codici grande apparato deve ripromettergli
del ſecolo IX. , o X. , che il noſtro una copioſa concorrenza di aſſociati
Autore parimenti poſſiede, e che quì alla ſua grand' opera, la quale per
pure regiſtra , aggiugnendo a quelli, chè non abbia maggior ritardo noi
che hanno maggior intereſſe, alcune eccitiamo , per quanto è in noi, i
ſue ſobrie, ma erudite, ed opportu letterati, e i mecenati de'ſtudj più
ne annotazioni . La ſtampa poi più ſodi a volerla accelerare col loro fa
antica Ebraica di tutto l'antico te vore; dipendendo molto da queſto il
ſtamento è del 1488. eſeguita in Son più ſollecito intraprendimento della
cino ; ſiccome l'edizione , che egli ſtampa. Ma la penſione già conſegui
abbia anteriore all'altre tutte di una ta dalla munificenza del Re Sardo
qualche parte ſolamente del ſacro te ſuo ſovrano , e l'accreſcimento di
ſto Ebraico , è quella del Salterio ſtipendi fattogli dal reai Infante di
col commento di Kimchi, che porta Parma debbono pur eſſere al Signor
la data dell'anno 1477. Anche que de Roſſi di un gran conforto , ed
ſte edizioni in iſtampa ſono diſtribui aiuto per il buon eſito di queſta in
te in tre acconcie ſpartizioni. A que ſigne opera, e di altre, che giova
ſto ſecondo elenco ſuccede un terzo ſperare dalla ſua indefeſſa attività, e
dei libri de'critici ſacri ſul teſto Ebrai dalle ſue vaſte , e profonde cogni
co, che egli ſi è procacciato, ed un Z10Ill ,
Continuazione delle lettere capriccio Bellini Can. Stefano . Sulla patria dei
ſe . Io 1. - o B. Clemente da Oſimo diſſertazione.
Alfieri conte Vittorio. Ragguaglio del - , i 93 , , , , ,
S la recita fatta in Roma dell'Antigo Bernardi P. Abate Pariſio. Maria; ri
- -
– Piante nuovamente ſcoperte &c. Coels Sig. Teodoro Pietro. Ratio occur
304. . . . :: , e rendi morbisa mineralium abuſu pro
Bugati Sig. Gaetano. Memorie ſtorico duci ſolitis . 328.
critiche intorno le reliquie, ed il cul Collini Sig. Coſimo. Conſiderazioni ſul
to di San Celſo martire &c. 381. 389. - le montagne vulcaniche. 399.
C Coltellini Avvocato Lodovico. Vedi Pro
de C Aeſaris Ab.Angelo. Ephemeri ſperi P. Maeſtro Antonio. -
A a des aſtronomicae anni 1782. & Colucci Ab. Giuſeppe. De primi abita
1783. ad meridianum Mediolanenſem tori del Piceno - 58.
ſupputatae. 77. º -
corſetti Dott. Franceſco . Vedi Bertola
campano Giovanni Antonio. De digni de Giorgi P. Don Aurelio, ed Orazio
tate matrimonii. 282. Flacco. - - - - -
caprini Ab. Sebaſtiano . Del ſegretario Cretenſe Filandro . Vedi Cerati Conte
ſaggio, 129. 9 i 2 o il i 1 --- . Antonio . . -
- e º e Dio
419
G
rionis sig. Corſo d'operazioni chirure
- giche &c. ottava edizione accreſciu º Arcia de la Huerta sig. Don Vir
ta dal Sig. Giorgio de la Faye e 383. - cenzo, Rachele, tragedia Spagnuo
d • II e - - --- i
Duri Sig. Gio. Batiſta. De retractus ju -
G gg 2 L4ill
12ò
- il -
Mondo Sig. Domenico . Sonetti ſu i ſo
IL " Abate Saverio . Saggio
Il 4 ſtorico-apologetico della letteratu
prapporti da lui dipinti pel regal pa
lazzo di Caferta. 86. . .
ra Spagnuola &c. 42. º , Monti Ab. Vincenzio . Componimento
“de la Lande Sig.Aſtronomia; tomo IV.71. drammatico per feſteggiare la naſci
Landes Sig. Diſſertazione ſu i vantaggi ta del reale Delfino. 97.
dell'allattamento del fanciulli dalle , - Altro per la ſteſſa occaſione. Io 5.
loro proprie madri. 351. Morando P. Gaſpare.
Landriani Cav. Marſilio. Opuſcoli fiſi dalla ragione. 55. L'uomo guidato e
nerale degli uccelli. 159. Moreſchi Sig. Gio. Batiſta. Gli affetti,
Laviny Conte canzoni nuziali . 2 1o.
. Giuſeppe. Il paradiſo riac) -
quiſtato I 16. e,
– Muccioli P. Maeſtro Giuſeppe Ma
Lettieri Dott. Natale. Animadverſiones ria. Catalogus codd. mſſ. Malateſtia
in febres eſſentiales curandi metho nae Caeſenatis bibliothecae &c. 59.
dum &c. 132. - - Murray Signor De ſenſibilitate oſſium
Lind Sig. Giacomo. Memorie ſulle feb morboſa diſſertatio medica inaugu
bri, e ſui miaſmi eontagioſi .
M
ass, ralis D. Laurentii Brandelius ſub
-
- praeſidio D. Murray . 2o7. -
5
gedia . 4o3. -
-
Mahon Milord. Principi di elettricità &c. Berthàr Sig. Canonico. Opera SS.
tradotti dall'Ingleſe dal Sig.Ab.N.144. patrum Latinorum,volumen III.&c.
Malvezzi Monſig. Floriano . Orazione T28. - - -
Oza
42 I
e zanam Sig. Metodo per fare una pian da Rocha Cardozo Signor Don Manuele
ta, ed una carta tanto terreſtre, che Diſſertazione apologetica di S. Maria
marittima &c. riordinato, ed accre Maddalena. 239.
ſciuto dal Sig. Audierne. 216. Roſa Dott. Michele . Scheda ad catar
P -
Roberti Ab. Conte Gio. Batiſta. Annota Spagni Ab. Andrea. De ideis humanae
zioni ſopra la umanità del ſecolo de mentis, earumque ſignis &c. 25. -
cimottavo . 5. - ..º
Spallanzani di Lazzaro . Diſſertazio
-
m1
422
ni di fiſica animale, e vegetabile ; Ferri Cavaliere Aleſſandro. Le avvenº
tomo II. 98. 1o6. 114. È rure di Saffo poeteſſa di Mitilene &c.
Spalletti Abate Giuſeppe . Vedi Ana 22 e - - . . . . . . "
Creonte e - Villetti Abate. Pratica della curia Ro
Stramigioli Can. Antonio. Diſſertazioni mana &c. 57.
iſtorico-critiche intorno al traſporto Piſi Sig. Gio. Batiſta . Notizie ſtoriche
delle Romane leggi delle XII. tavo della città, e dello ſtato di Manto
le dalla Grecia. 4o3. va . 372.
Subleyras Ab. Luigi . Tavola d'armo volta Ab. Don Gio. Serafino - Memorie
nici verſi Italiani & c. 345. ſulle farfalle. 4o6.
Sulzer Sig. Franceſco Giuſeppe. Iſtoria Folta Sig. Leopoldo Cammillo. Dell'ori
della Dacia Tranſalpina &c. 373. gine della zecca di Mantova, e del
T le prime monete di eſſa. 18o.
Ana Conte Agoſtino. Verſi di va
rio metro. 362. X Imenes.Ab.Leonardo. Teoria, e pra
tica delle reſiſtenze de ſolidi ne'lo
Thomſon Sig. Aleſſandro. Ricerche ſul
la natura, le cauſe, e la cura delle ro attriti, parte I. 339.
malattie de'nervi. 288. Y -
degli uomini illuſtri pubblicate per Zacchiroli Dott. Matteo . Saggio ſopra
la prima volta. 298. l'aria del Ceſenatico - 371.
Touſſaint Barety Sig. Memoria ſopra di Zanotti Dott. Franceſco, Martini P.Gio.
un dente-albifico , ed antiſcorbutico Batiſta, Sacchi P. Giovenale. Lette
nuovo &c. 271. -
re ſulla diviſione del tempo nella
Trenta. Ab. Filippo . Limon, ſive urba muſica, nel ballo, e nella poeſia &c.
narum quaeſtionum libri tres . 4o9. 26I.
Proſpetto di una traduzione Italiana » Per le nozze del Sig. Cav. Giuſeppe
del dizionario di chimica di Monſieur Lavalle Fargna, e della Signora Con
Macquer &c. 49. - teſſa Maddalena Baglioni componi
Proſe , e poeſie degli accademici Due menti poetici & c. 241.
cali Diſſonanti di Modena &c. 53. Collettion des peintures antiques &c.
Giornale delle arti, e del commercio; 257. - -
C a l - - -
I N R o M A MDcclxxxII. ,
NELLA st AMP E RIA DI GIov ANNI zEMP E L.
r . -
r