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S 5 RECHTSCHE
ATIONALBIBL o Ek

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Regolamento
D'ISTRUZI 0 NE
PER LE

ll, RR, TRUPPE A PIEDI,

VerSiOnº ligiºſº
DI

TOMMASO VI DEN SKY


Capitano in pensione
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REGOLAMENTO
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I) ISTRUZIONE
PER LE

II. RR. TRUPPE A PIEDI

VERSIONE ITALIANA

DI

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Capitano in pensione.

VI E RONA,

COI TIPI DI PIER-MARIA ZANCHI.

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HP:REEFAZIONEo

Eccomi per la seconda volta a pubblicare il regolamento


d'istruzione da me volgarizzato nell'idioma italiano. Non
ho nulla omesso per riprodurlo fedele all'originale, non meno
che intelligibile e per unica mercede di questa mia fatica
solo desidero, ch'essa del pari alla mia prima traduzione,
venga benevolmente accolta. -

ll Traduttore,
-

I N D I C: E

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- - - - - - - º tº
Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. III
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . IX ,

PARTE I.

Ammaestramento del Soldato.


CAPIT ro ao PRIMIo. l .

AMMAESTRAMENTO INDiviDUALE DEL soloAro.

s 1. Preliminare. . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 1
$ 2. Posizione ed esercizi ginnastici . . . . . . . . . . . .2
$ 3. Giri di testa . . . . . . . . . . . . . . . . . .. 8
$ 4. Giri di corpo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
$ 5. Marcia in avanti ed in addietro . . . . . . . . . . 9
s 6. Esercizio nella corsa . . . . . . . . . . . . . . 11
5 7. Esercizio nel saltare e nel superare degli ostacoli di
terreno . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..
$ 8. Maneggi d'armi . . . . . . . . . . . . . . . . 19
I. Maneggi col fucile della fanteria . . . . . . . » 19
II. Maneggi col fucile da cacciatore . . . . . . » 25
III. Maneggi colla carabina . . . . . . . . . . 31
$ 9. Caricare e far fuoco . . . . . . . . . . . . . . 37
l. Del caricare . . . . . . . . . . . . . . » 39
II. Del far fuoco . . . . . . . . . . . . . . 3
5 10. Mirare e colpire . . . . . . . . . . . . . . . . i7
$ 11. Esercizio nel giudicare le distanze . . . . . . . . » 50
s 12. Del modo di servirsi del fucile qual arma da punta. . . 52
i 13. Onori militari . . . . . . . . . . . . . . . . . 58
$ 14. Posizione ed esercizio del tamburino . . . . . . . . . 60
i 15. Posizione ed esercizio del cornista e del musicante . . . ! 60
; 16. Posizione ed esercizio dei zappatori e dei guastatori .
Vi
CAPITOLO SECONDO.

AMMArsTRAMENTO pEi soldato IN RIGA.

17. Preliminare . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 63


18. Posizione della riga . . . . . . . . . . . . . . 63
;
$
19. Allineamento.
20. Giri di corpo.
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» 64

S 21. Marcia di fronte, di fianco ed all'indietro . . . . . » 68


-

$ 22. Conversione . . . . . . . . . . . . . . . . » 7
è 23. Maneggi d'armi. . . . . . . . . . . . . . . 7:
S 24. Caricare e far fuoco . . . . . . . . . . . . . . . 7
$ 25. Dimostrazioni d'onore . . . . . . . . . . . . » 7

CAPITorio TERzo.
AMMAESTRAMENTO DEL SOLDATO NEL PL0TONE.

$ 26. Preliminare . . . » 77

SEZIONE PRIMA.
Ammaestramento del plotone nell'ordine serrato.

; 27. Posizione del plotone. . . . . . . . . . . . . . 80


$ 28. Dei mezzi per agevolare il porsi in ordinanza ed in
movimento. . . . . . . . . . . . . . . . . . 84
i 20. Marcia di fronte, di fianco ed in addietro. . . . . . si
$ 30. Formazione del plotone in file semplici o doppie . . . 88
$ 31. Marcia del plotone per file semplici o doppie. . . . . 89
; 32. Cambiamenti delle file semplici o doppie . . . . . 92
$ 33. Schieramento del plotone dalle file semplici o doppie. , 94
i 3. nello sfilare individualmente ed a file . . . . . . . º
; 35. Maneggi d'armi. . . . . . . . . . . . . . . . . 101
s 6. Formazione dei fasci d'armi . . . . . . . . . . . 101
S 37. Caricare e far fuoco . . . . . . . . . . . . . . 102
$ 38. Attacco alla baionetta . . . . . . . . . . . . . . 106
s 39. Dimostrazioni d'onore . . . . . . . . . . . . . los
SEZIONE SECONDA.
Ammaestramento del plotone in ordine sciolto. -

$ 40. Trasformazione dell'ordine serrato nell'ordine sciolto - 1ro


$ 41. Del modo di vantaggiarsi del terreno nell'ordine sciolto . 115
s 42. Del modo di servirsi del fucile nell'ordine sciolto . . » 117
i '
- - VII
s 43. Movimenti da effettuarsi col plotone nell'ordine sciolto Pag. 118
5 44. Del rinforzo e della muta del plotone nell'ordine sciolto » 122
$ 45. Attacco alla baionetta . . . . . . . . » 123
i 46. Difesa contro la cavalleria. . . . . . . . . . » 124

$ 47. trasformazione dell' ordine sciolto nell' ordine serrato i 125


SEZIONE TERZA. i
Ammaestramento del plotone nel combattere alla spicciolata. i

$ 48. Trasformazione dell'ordine serrato in quello del com


battere alla spicciolata . . . . . . . . . . . . . 126
$ 49. Del modo di vantaggiarsi del terreno nel combattere - --

alla spicciolata . . . . . . . . . . . . . . . º 128


$ 50. Del modo di servirsi dell'armi nel combattere alla
spicciolata . . . . . . . . . . . . . . . . . a 130
S 51. Movimenti da effettuarsi col plotone impiegato nell'or- -

dine di combattere alla spicciolata. . . . . . . . . 130


$ 52. Attitudine del riparto di sostegno . . . . . . . . . 131
S 53. Attacco alla baionetta . . . . . . . . . . . . . 133
S 54. Difesa contro la cavalleria. . . . . . . . . . . . 135
$ 55. Trasformazione dell'ordine di combattere alla spiccio
lata nell'ordine serrato . . . . . . . . . . . . » 136

PARTE | I.

Ammaestramento dei graduati.


CAPITolo QUARTo.
POSIZIONE ED ESERCIZIO DEI SOTTUFFICIALI.

. Posizione ed esercizio del sottufficiale . . . . . . » 137


. Posizione ed esercizio del banderale . . . . . . . » 138
. Posizione ed esercizio del tamburino di battaglione e
di reggimento . . . . » 139
. Posizione ed esercizio del cornista di battaglione . . » 140

caPrroLo QUINTo.
PRELIMINARE PER INSEGNARE AI SOTTUFFICIALI A FARE DA GUIDA
AI RIPARTI.

$ 60. Definizione intorno ad alcune linee, e ad alcuni angoli


e piani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141
$ 61. Esercizio dei graduati nella marcia diritta . . . . . » 145
s"
62. Esercizio dei graduati nel conservarsi coperti durante i
la marcia . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 145 -

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cAPIToro sesto.
REGOLE DA ossERVARSI NELL'AMMAESTRAMENTO DEI soldATI.

; 63 scompartimento dell'istruzione . . . . . . . . . . 1,7


$ 64. Regole da osservarsi nel tirare al bersaglio . . . . . 150
$ 63. Istruzione intorno al provare i fucili. . . . . . . » 158
-

PARTE Ili.
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Posizione ed esercizio degli ufficiali superiori e subalterni.


- - i
$ 66. Posizione ed esercizio degli ufficiali superiori e subal
terni a cavallo . . . . . . . . . . . . . . . 160
$ 67. Posizione ed esercizio degli ufficiali superiori e subal
terni a piedi . . . . . . . . . . . . . . . . . 162
- Battute di tamburo . . . . . . . . . . . . . i 165
Segnali di corno . . . . . .. . . . . . ” 179
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INTRODUZIONE
- OGSS

L'ammaestramento del soldato è la base fondamentale dell'idoneità


di un esercito, quindi il primo iniziamento al porre in pratica l'arte
militare.
Il presente regolamento contiene le norme, a senso delle quali il sol
dato dev'essere istrutto, a fine di potere non solo cooperarvi qual parte
del tutto, ma benanco per la destrezza nel maneggiar l'armi, vincere
il suo avversario e difendere con buon successo sè medesimo.
S'ingiunge perciò a tutti i superiori come dovere assoluto, l'esatta
osservanza di queste prescrizioni. I meno abili, così facendo, adempi
ranno omai ad una parte dei loro obblighi, frattantochè i più capaci
troveranno in quelle norme una guida sicura per ordinare le loro idee,
per consolidarle e per disporsi così ad un campo più vasto di azione.
La prima condizione dell'ammaestramento del soldato, indispensabile
allo scopo ed al successo, si è quella di dargli un'educazione morale e
d'infondergli la giusta idea dello stato onorevole, di cui egli fa parte.
Si dovranno quindi, fin da quando presta il giuramento, fargli ben com
prendere sì l'importanza di quest'atto, non che tutta l'ampiezza degli
obblighi per ciò assunti, l'adempimento dei quali venne da lui irrevoca
bilmente convalidato.
Le varie istruzioni di servizio, non che gli articoli di guerra, gli si
leggeranno di sovente e se gli spiegheranno nella sua madre lingua. Di
più a vigilanza del soldato novizzo, vi sarà addetto un altro anziano e
fidato, il quale con amorevolezza ed affabilità lo farà istrutto nelle fun
zioni di servizio, gl'insegnerà come abbia a mantenere preservato sè
stesso, a nettare gli effetti del vestiario, dell'armamento e dell'equipag
giamento ed a conservarli sempre in ottimo stato.
Ciascun superiore dovrà inoltre indefessamente rivolgere la sua pre
mura, al fine di destare nel petto del giovime soldato, amore al suo
Sovrano ed alla propria condizione; attaccamento a suoi superiori e
spirito di corporazione. Il superiore fard si, ch'ei si famigliarizzi colle
X
fatiche inerenti al suo stato, colla necessità della propria istruzione e
coll'osservanza di una severa disciplina, precedendolo, specialmente per
quanto concerne quest'ultima, col proprio esempio nella cieca obbedienza
verso ogni superiore; in una parola deve sapergli infondere il vero
spirito marziale. Per tal mezzo il soldato andrà orgoglioso della sua
vocazione; imparerà a rispettare il rigore della disciplina, si affezionerà
alla sua condizione e non la risguarderà siccome un giogo insopportabile.
Ogni atto di maltrattamento e di violenza nell'istruzione, viene seve
rissimamente vietato. Un tratto ruvido è per lo più indizio della propria
ignoranza e distrugge il sentimento d'onore, ch'è l'anima del soldato.
L'inerzia, la cattiva volontà, la caparbietà meritano castigo, – ed il
castigo emenda, ma il cattivo trattamento irrita. – La conoscenza degli
uomini, l'umano sentire, la cura pel benessere del soldato e la cogni
zione profonda dei proprii doveri, debbon quindi potersi supporre come
qualità inerenti ad ogni superiore, qualora questi voglia veramente cor
rispondere alla sua destinazione, di essere cioè in ogni occasione precet
tore e guida al soldato, poichè con questi attributi unicamente, gli sarà
fatto di muovere tutte le molle necessarie, a ravvivare lo spirito de' suoi
subordinati, ed a reggerli senza sforzo a seconda d'ogni evenienza.
Oltre a ciò l'uniformità, la chiarezza, la semplicità ed il progresso
successivo, sono condizioni affatto indispensabili per l'istruzione.
Ogni precipitazione deve sfuggirsi attentamente, imperocchè a stento
e forse mai più si raggiunge in seguito ciò, che dapprima si era tra
scurato. Converrà dunque progredire coll'istruzione a misura che il
soldato abbia inteso ed imparato ad attuare ciocchè gli fu insegnato,
altrimenti l'ammaestramento di lui non potrà mai riuscire perfetto.
Coloro che sono destinati ad istruire il soldato, in particolare poi gli
ufficiali, devono innanzitutto farsi propria l'esatta ed intima conoscenza
di tutte le massime contenute nel presente regolamento e saperle inoltre
applicare opportunamente. Essi non devono nè nell'istruzione, nè in
pratica tollerare alcuna alterazione delle regole stabilite, nè per disposi
zioni arbitrarie limitare l'indipendenza in certi casi concessa al sol
dato – ed in tal guisa, colla mira di ottenere un'uniformità nemmeno
fondata nel regolamento, mettere in forse lo scopo dell'istruzione stessa.
Essi si diano premura ad acquistare una comunicativa corrispondente
alle facoltà intellettuali dell'allievo; a trattare ciascuno secondo la sua
individualità, a lodare e distinguere il diligente ed abile; istruire con
pazienza inalterabile l'inetto e debole; costringere con rigore l'indolente
all'adempimento de propri doveri, in una parola mediante un tratto
confacente a ciascuno in singolare, adoperarsi a promuovere l'insegna
mento per quanto sia possibile.
Avendo infine riguardo alla destinazione particolare delle differenti
specie di truppa, gl'istruttori devono saper giudicare, quali evenienze
possa nelle sue funzioni incontrare il soldato loro affidato, ed a norma
« XI
delle medesime, rivolgere nell'istruirlo un'attenzione speciale alle mate
rie relative d'insegnamento.
Osservando questi principii conviene sperare, che il soldato novizz
in breve tempo acquisti quel grado di maestria militare, che garantisca
la perfetta sua idoneità nell'adempimento degli onorevoli suoi obblighi,
e ch'egli inoltre nel suo contegno faccia mostra di quell'aspetto decoroso,
che del pari sia lungi dalla sgarbatezza e dalla rozzezza, quanto lo sia
dalla timidezza e dalla goffaggine.
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PARTE I.
Ammaestramento del soldato.
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p CAPITOLO PRIMO
Ammaestramento individuale dei soldato.
-

l - -

S1 a -

PRELIMINARE. ,
L' ammaestramento individuale del soldato ha per iscopo, di fargli “ ,
acquistare il portamento militare, l'agilità e la destrezza del corpo,
non che d'insegnargli il maneggio e l'uso dell'armi, cose indispensabili
ond'egli possa corrispondere alla sua destinazione. .
Tale ammaestramento sia sempre fatto in forma di un'istruzione
personale, e perciò adattata alle facoltà fisiche ed intellettuali d'ogni
singolo soldato, quand'anche diversi di loro debbano essere addestrati
simultaneamente da un istruttore solo.
In tal caso, i soldati assegnati all'istruttore per l'addestramento
individuale, sieno ordinati in una linea l'uno accanto l'altro coll'in
tervallo di tre
- .
- passi,
.. . .ed . impartite
. loro in comune le necessarie istru
a
zioni e le disposizioni che ne conseguono. -

Nel porre in esecuzione gl'insegnamenti, l'istruttore non soccupi


ad ottenerne l'uniformità, ma badi piuttosto, che ogni singolo soldato
compisca perfettamente preciso il movimento ordinato, e dove ciò non
avvenisse, faccia ripetere il movimento da colui solo, che lo ha ese
guito difettosamente.
Al principio dell'istruzione, il soldato vorrà esser avvertito, che
nell'addestramento individuale, non che nella pratica fondata sul mede
simo, ogni movimento sarà ordinato per mezzo di un' espressione
apposita che chiamasi - Comando - e che in tutti i rapporti conserva
tale significato. - t

Qualora un comando fosse composto di diverse sillabe o parole,


l' esecuzione ne sarà effettuata sull'ultima parte di esso, proferita con
accento, mentre che le sillabe e le parole antecedenti, pronunciate
|-
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PARTE I. ,
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Ammaestramento del soldato. -

– -

capitolo PRIMO
Ammaestramento individuale del soldato.

d
i S 1. e 4 i N )
PRELIMINARE.
L'ammaestramento individuale del soldato ha per scopo di fargli
acquistare il portamento militare, l'agilità e la destrezza del corpo,
º non che d'insegnargli
ond'egli il maneggio
possa corrispondere e l'uso
alla sua dell'armi, cose indispensabili
destinazione. - - s

Tale ammaestramento sia sempre fatto in forma di un' istruzione


personale, e perciò adattata alle facoltà fisiche ed intellettuali d'ogni
singolo soldato, quand'anche
simultaneamente diversi
da un istruttore di loro debbano essere addestrati
solo. . . . . i

In tal caso, i soldati assegnati all'istruttore per l'addestramento


individuale, sieno ordinati in una linea l'uno accanto l'altro coll'in
tervallo di tre passi, ed impartite loro in comune le necessarie istru
zioni e le disposizioni che ne conseguono.
Nel porre in esecuzione gl'insegnamenti, l'istruttore non soccupi
ad ottenerne l'uniformità, ma badi piuttosto, che ogni singolo soldato
compisca perfettamente preciso il movimento ordinato, e dove ciò non
avvenisse, faccia ripetere il movimento da colui solo, che lo ha ese
guito difettosamente. l
Al principio dell'istruzione, il soldato vorrà esser avvertito, che
nell'addestramento individuale, non che nella pratica fondata sul mede
simo, ogni movimento sarà ordinato per mezzo di un' espressione
apposita che chiamasi - Comando - e che in tutti i rapporti conserva
tale significato. - - , . . . . . . .

Qualora un comando fosse composto di diverse sillabe o parole,


l'esecuzione ne sarà effettuata sull'ultima parte di esso, proferita con
accento, mentre che le sillabe e le parole antecedenti, pronunciate
2
alquanto lunghe, saranno da considerarsi siccome un prevenimento,
ossia « Avviso ». i - - - - - - - - -

7. In fra le sillabe o parole da proferirsi lunghe e quelle da pronun


ciarsi con accento, di cui le prime nel regolamento sono indicate a
caratteri sottili e le altre a caratteri grossi (maiuscoli), sia sempre frap
posto un breve interstizio, il quale però non deve servire per fare
delle spiegazioni. -

Per accennare al soldato, quando debba principiare il lieve riposo,


di tratto in tratto necessario non solo nell'ammaestramento indivi
duale, ma benanco alloraquando in seguito si troverà in fila e rango,
servirà l'avviso: “ Ruht ! » (Riposate), e per dar fine a tale riposo,
seguirà il comando: - Habt - Acht t . (Attenzione).

S 2.
POSIZIONE ED ESERCIZII GINNASTICI.

La posizione del soldato devº essere diritta, naturale, non forzata, e


vuole dapprima alla recluta essere insegnata senza fucile.
I talloni vanno posti sull'istessa linea ed avvicinati l'uno all'altro,
quanto lo comporti la conformazione del soldato. Le punte dei piedi
sieno egualmente rivolte all'infuori di tanto, che la distanza dall'una
all'altra, sia pari alla lunghezza del proprio piede. - -

Le gi occhia sieno tese senza sforzo,


Le anche si tengano orizzontali per dare così al busto una base
uguale. - -

Il ventre non sia nè compresso all'indentro, nè sporgente all'in


fuori; il busto sia levato liberamente dalle anche e senza stento incli
nato alcun poco all'innanzi, -

Le spalle abbassate con naturalezza, si ritirino in pari altezza così,


che il petto si presenti libero.
liiLetocchino
mani posino naturali
la cucitura dei col palmo sulle coscie in modo, che i pol
calzoni - . a

La sforzo
senza testa sie tenga dirittasiae libera
lo sguardo all'alto; il mento si ritiri alquanto
fisso all'avanti. - e

Il peso del corpo in tale posizione deve gravitare sul centro delle
piante dei piedi. -

l i. La posizione del soldato vuol sempre essere esaminata dal basso


all'alto alla distanza di tre o quattro passi; guardata di fronte ed alle
spalle, la linea di mezzo del corpo dovrebbe presentarsi verticale;
guardata però di fianco, alcun poco inclinata all'avanti.
12. A fine di porre il soldato in tale posizione, egli da principio deve
dall'istruttore essere avvertito de suoi difetti per mezzo del tatto ed
obbligato a correggerli, osservando che i mezzi necessari in propo
8
sito, non sieno da applicarsi con maniere burbere e ruvide, ma bensì
con calma e pazienza.
Essendo che il soldato, non assuefatto a rimanere per lungo tratto
di tempo in tale posizione, in principio si sentirà stanco, l'istruttore
di quando in quando dovrà concedergli alcun poco di riposo, durante
il quale però il tallone sinistro non sia rimosso dal posto. -

Trascorso un tale riposo, il soldato al comando dell'istruttore 14.

riprenderà di nuovo la prescritta posizione e vi rimarrà immobile.


A fine di rendere la posizione del soldato libera e non stentata, a
fine di rendergli proprio il giusto equilibrio del corpo, e finalmente per
ra
fare ch'egli acquisti la necessaria scioltezza delle articolazioni e delle
membra, farà d'uopo di accoppiare all'insegnamento ed alla rettifica
zione della posizione, alcuni esercizi ginnastici. -

Lo scopo di tali esercizii però non si raggiungerà mai perfettamente, 16.


se non quando l'istruttore sappia limitare le proprie esigenze a norma
delle facoltà fisiche di ciascun soldato in singolare, e quando in seguito
sappia aumentarle in proporzione allo sviluppo delle forze del me
desimo. - º -

Essendo che negli esercizi ginnastici i muscoli ed i tendini vanno 17.


in modo insolito agitati e posti in azione; così l'istruzione relativa
vorrà esser fatta con tutta la libertà possibile, concedendo al soldato
non solo il riposo necessario, ma eziandio ogni comodità nel vesti
mento compatibile col decoro militare.
A maggior intelligenza l'istruttore potrà comunicare al soldato i 18.
relativi esercizi ginnastici anche nella madre lingua di esso; ma in
seguito il soldato sarà tenuto di eseguire gli esercizii voluti da per sè,
indipendentemente da qualsiasi disposizione speciale; ciocchè in parti
colare si praticherà molto opportunamente coi soldati anziani.
Prima d'incominciare gli esercizi ginnastici, l'istruttore avviserà : 19.
- Hüften ſest t » (Salde le anche), al che il soldato porta piatte le mani
sulle anche in modo, che i pollici sieno diretti all'indietro e le altre
dita unite volte all' avanti.
Allorquando l'istruttore in mezzo agli esercizi ginnastici od al 20.
termine dei medesimi darà l'avviso: « Herstellt ! » (Rimettetevi), il sol
dato riprenderà la posizione a braccia pendenti con naturalezza.
All'avvertimento: « Fersen heben - EINS ! » (Alzare i calcagni,
uno), il soldato solleva adagio dal suolo ambidue i talloni, trasportando
il peso del corpo sulle dita dei piedi. - Alla voce susseguente: - ZWEI! »
(Due), egli di nuovo abbasserà i talloni al suolo.
All'avviso: « Knie beugen - EINS ! » (Piegare le ginocchia, uno), 22.
il soldato sollevando i calcagni apre adagio le ginocchia sino a tanto, Tav. l.
che le coscie formino colle polpe quasi degli angoli retti. In tale movi Fig. 1.
mento il busto non sia inclinato all' avanti e nemmeno curvato il
dorso. – Alla voce susseguente di: - ZWEI ! » ( Due), da proferirsi
4
dopo un po' di pausa, il soldato distenderà di nuovo le ginocchia ed
abbasserà i calcagni.
All'avvertimento: « Hipfen - EINS! » (Saltellare - uno), il soldato
piega le ginocchia, ed allo: - ZWEI! » (Due), per mezzo di una forte
spinta fatta con ambidue i metatarsi, e distendendo in pari tempo le
articolazioni delle ginocchia e dei piedi, egli a corpo ritto si spicca da
terra per alcuni pollici, piombando a terra ancora sull'istesso posto;
indi distende le ginocchia ed in fine abbassa i talloni.
24, All'avviso: « Hocken und Fisse diſſnen - EINS! - (Accoccollarsi ed
TaV. I. allargare le gambe, uno), il Soldato sollevando i talloni, allarga le giº
Fig. 2. nocchia e le piega adagio sino a che le coscie tocchino le polpe. Per
mantenere, ciò facendo, il busto perfettamente verticale, farà d'uopo
d'incavare i reni, e ritirando alquanto i gomiti, arrotondare il petto;
i talloni rimangono uniti. L'istruttore lasciando per alcuni momenti
il soldato accoccolato in tale posizione, conta poscia: « ZWEI! »
(Due), al che il soldato per spiccare il corpo all'insù, applica coi
metatarsi una forte spinta contro il suolo e distendendo in pari tempo
le gambe, le pianta a terra distante l'una dall'altra per la triplice
lunghezza del piede, osservando di fare il salto sui metatarsi, indi ab
bassa i talloni.
Nel proseguire quest'esercizio, alla voce: « EINS! - (Uno), il sol
dato con una spinta proporzionatamente forte dei metatarsi, riunirà
i calcagni, piegherà le ginocchia come prima, sin che raggiunga la po
situra accoccolata, indi alla voce: « ZWEI! » (Due), egli spiccherà il
salto ed aprirà le gambe, e fatta a sufficienza tale ripetizione, all'av
viso di: • Halt! » (Alto), col mezzo degli stessi aiuti riprenderà la
p0sizione primitiva.
26. All'avvertimento: “ Knie heben - EINS! » (Alzare le ginocchia, uno),
Tav. I. il soldato alza il ginocchio sinistro direttamente in avanti così, che
Fig. 3. la coscia stia orizzontale. La parte inferiore della gamba conservisi
verticale al suolo e la punta del piede sia diretta all'ingiù. – Al
susseguente: - ZWEI! » (Due), proferito dopo qualche interstizio, egli
riporrà a terra il piede sinistro e solleverà il ginocchio dritto. La
continuazione di quest'esercizio vorrà essere regolata, accennandone
colla numerazione la cadenza, ed il termine del medesimo effettuato
all'avviso: “ Halt ! » (Alto), al che il soldato, riponendo al suolo il
piede che in quel punto trovasi sollevato, si rimane immobile.
27. Effettuando il soldato a soddisfazione tale esercizio, l'istruttore gli
ordinerà di praticarlo di per sè stesso, a modo di spiccare dei salti,
varie volte di seguito senza numerazione, in una cadenza vivace, e
di eseguirlo poi per alcune volte ancora in cadenza lenta. ,

28. All'avvertimento: “ Fisse vorucàrts heben - EINS! » (Alzare le


Tav. I. gambe all'avanti, uno), il soldato alza la gamba sinistra del tutto
Fig. 4. distesa adagio direttamente all'avanti, sin che riesca orizzontale, con
5
servandola in tale positura per alcuni momenti e riponendola poscia
a terra; al susseguente: « ZWEIt » (Due), egli farà altrettanto colla
gamba destra. -

All'avviso: « Fisse rickwärts heben - EINS ! » (Alzare le gambe 29.

all'indietro, uno), il soldato porta la gamba sinistra distesa all'indie TaV. I.


tro, per quanto lo possa fare senza inclinare molto il corpo in avanti, Fig. 5.
e poscia adagio la ripone ancora al suo posto. Alla voce: « ZWEI! »
(Due), egli ritirerà in modo simile la gamba destra.
All'avvertimento: « Füsse seituirts heben - EINS! » (Alzare le 30.
gambe di fianco, uno), il soldato alza la gamba sinistra distesa sul TaV. I.
proprio lato per quanto sia possibile in linea retta, ed adagio la ricol Fig. 6.
loca al suolo, indi allo: « ZWEI ! » (Due), solleva similmente la gamba
destra. In quest'esercizio pure il busto non sia distolto dalla posizione
verticale, se non che insensibilmente, ed il movimento delle gambe sia
effettuato con tutta la franchezza. -

All'avviso: Arm vorwärts schwingen - EINS! (Vibrare il braccio 31.


in avanti, uno), il soldato distendendo il braccio sinistro a mano TaV. I.
chiusa direttamente in avanti, lo leva in alto, ed avanzando per poco Fig. 7.
la spalla opposta, con rapidità e vigore lo vibra girandolo sul pro
prio fianco in un cerchio verticale sino a tanto che segue l'avviso:
- ZWEI! » (Due), al quale porrà la mano sinistra sull'anca, e con
moto simile vibrerà il braccio destro.
Fatte varie di tali vibrazioni, la mano destra all'avviso: « Hiften
festt . (Salde le anche), vien ricollocata sull'anca.
All'avvertimento: « Arm riickwärts schwingen - EINS! » (Vibrare
il braccio all'indietro, uno), il soldato distendendo il braccio sinistro
all'indietro effettuerà la vibrazione in senso opposto; alla voce:
- ZWEI! » (Due), egli farà l'egual esercizio col braccio destro e lo
terminerà come ha fatto nel vibrare questo braccio all'innanzi. l),

All'avviso: « Arme vorwärts stossen - EINS! » (Spingere le braccia


all'innanzi, uno), il soldato colle mani chiuse a pugni, spinge le TaV. I.
braccia direttamente in avanti per modo, che i pugni stessi perven Fig. 8.
gano a livello delle spalle; alla voce: « ZWEI! (Due), egli senza pie
gare i gomiti, in pari altezza con moto gagliardo separa le braccia
da ambe le parti, spingendole all'indietro di tanto, quanto lo conce
dano le articolazioni delle spalle, indi ricolloca tosto le mani sulle
anche.
All'avvertimento: « Arme seituàrts stossen - EINS! » (Spingere le 34.
braccia di fianco, uno), il soldato alza ambedue le antibraccia rasen Tav. I.
tando il corpo di tanto, sin che i pollici delle mani serrate, tocchino Fig. 9.
le spalle, rimanendo i gomiti attaccati al corpo. Alla voce: « ZWEI! »
(Due), egli con moto forte a guisa di urto, distende ambedue le braccia
in altezza ed in direzione delle spalle, e dopo un breve interstizio ri
pone le mani ancora sulle anche.
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35. All'avvertimento: « Arme abuàrts stossen - EINS ! » (Spingere le
Tav. I. braccia all'ingiù, uno), il soldato reca le mani serrate, col rovescio
Fig. 10. volto all'ingiù e piegandone le giunture, sotto l'incavo delle ascelle;
in tale atteggiamento non sieno nè sollevate le spalle, nè avanzati i
gomiti. Al susseguente: « ZWEI! » (Due), egli con moto rapido e forte,
vale a dire a guisa di urto, spinge le braccia all'ingiù e dopo un
breve intervallo ripone le mani di nuovo sulle anche,
36, All'avviso: « Vorwärts beugen - EINS! » (Inclinarsi all'avanti, uno),
TaV. I. alzando prima le braccia, il soldato a ginocchia distese inclina adagio
Fig. 11. il busto all'innanzi di tanto, sino a che le punte delle dita, a braccia
pendenti con naturalezza, arrivino quasi a toccare il suolo; al susse
guente: « ZWEI! » (Due), egli rizzando adagio il busto, riprende la
posizione di prima. -

37. All'avvertimento: « Rickupàrts beugen - EINS ! » (Inclinarsi all'in


Tav. I. dietro, uno ), il soldato a braccia alzate piega il busto adagio all'in
Fig. 12. dietro, quanto lo possa fare mantenendo le ginocchia tese ed i talloni
saldi al suolo. Al seguente: « ZWEI ! » (Due), il busto va rizzato come
era prima.
38. All'avviso: « Seitucàrts beugen - EINS ! » (Inclinarsi di fianco, uno),
TaV. I. il soldato lasciando con naturalezza pendere il braccio sinistro, senza
Fig. 13. torcere le spalle, piega il busto sul fianco sinistro, per quanto sia pos
sibile il farlo senza smuovere i piedi, sollevando in pari tempo il
braccio destro al di sopra del capo e poscia ritornando adagio nella
posizione ritta; indi al susseguente: « ZWEI ! » (Due), egli piegherà
il busto sul fianco destro e si rimetterà da tale movimento alla posi
tura di prima. - -

39. All'uopo di equilibrare con precisione il peso del corpo dopo tali
piegamenti del busto, l'istruttore ordinerà al soldato di sollevare i
talloni. -

A fine di abituare il soldato a mantenere l'equilibrio del corpo,


Tav. I, tanto necessario nella marcia, l'istruttore avvertirà: « Knie heben und
Fig. 14. strecken l » (Alzare e distendere le ginocchia). -

Al susseguente: « EINS ! » (Uno), il soldato alza il ginocchio sini


stro e con moto vigoroso distende la parte inferiore della gamba
all' innanzi ed all'ingiù, tenendo la punta del piede al basso ed all'in
fuori. Alla voce: « ZWEI ! » (Due), egli colloca il piede sinistro, per
la lunghezza di un passo, quindi di circa due piedi e mezzo distante
dal destro direttamente all'avanti a terra, e trasporta sul medesimo
e il peso del corpo, tenendo in pari tempo la gamba destra, di cui sieno
- alquanto tese le articolazioni del ginocchio e del piede, posteriormente
Sospesa al suolo. – Continuando tale esercizio alla voce: « EINS ! »
(Uno), nuovamente proferita, il soldato alza il ginocchio destro, disten
dendo in uno la parte inferiore della gamba destra, ed allo: - ZWEI!»
(Due), colloca il piede destro al suolo ed atteggia la gamba sinistra,
per sollevare il ginocchio nel modo di già indicato. – Il movimento di
ciascuna gamba vorrà quindi essere diviso in due parti, e la pausa
che nell'esecuzione sia da mantenersi fra le medesime, esserne rego
lata colla numerazione. -

Per terminare quest'esercizio, effettuata che se ne sia la prima 41.

parte, l'istruttore avvertirà: “ Halt t . (Alto), al che il soldato col


locato che abbia a terra il piede alzato, vi riaccosta il piede posteriore
e rettifica la propria posizione, º
Allorquando il soldato per mezzo dell'esecuzione degli eserciziigin
nastici definiti, avrà acquistato un atteggiamento libero e sicuro della
persona, come pure un'indipendente e sciolta movenza delle membra,
il medesimo sarà da istruirsi nel portare l'arma, - , º
Il soldato armato del fucile della fanteria, porta il medesimo sulla 43.
spalla sinistra per isbieco in modo, che la canna guardi all' insù e
che il ponticello della sottoguardia tocchi la spalla stessa. - La mano
sinistra impugna il calcio così, che la prima falange del pollice posi
sulla vite anteriore del calcio, l'indice s'addatti alla rotondità (al cal
cagno) del medesimo e le altre dita chiuse all'indice, colle prime due
falangi s'attacchino insieme a lui, internamente alla parte piana del
calcio. – L'antibraccio sinistro tengasi orizzontale, il gomito sia con
naturalezza attaccato al corpo, ed il fucile non si scosti dalla linea
retta nè a dritta, nè a sinistra. -

Il cacciatore porta il fucile a bocca diretta all'insù, per mezzo della 44.
correggia appeso sulla spalla destra per modo, che la canna guardi al
l'indietro. – Il fucile sia abbandonato al proprio peso e la correggia
stretta colla mano destra infra il pollice e le altre dita ad altezza tale,
che l'antibraccio pervenga in linea orizzontale.
Il soldato armato della carabina ), la porterà pure nel modo pre
scritto pel cacciatore, per mezzo della correggia, appeso sulla spalla
destra,
Il modo or ora definito di portare il fucile del fantaccino, del cac
ciatore e del soldato armato della carabina, chiamasi la : Posizione del
porto d'armi. • - -

Nelle marce e negli esercizi di più lunga durata, a giudizio del


comandante, potrà concedersi anche al fantaccino di portare il fucile
nella maniera stabilita pel cacciatore, colla correggia appeso sulla
spalla destra. – La correggia quindi in ogni sortita, eccetto le parate,
sarà all'uopo fatta allungare sino alla sua estremità col mezzo dell'av
vertimento: « Riemen verlängern t . (Allungare la correggia ) :
I i

- e
') La carabina è un'arma di forma differente
sono munite le truppe tecniche ed altre.
º" di cui
(N. el T)
-

n:
8
Essendo inastata la bajonetta, tanto il cacciatore, quanto il soldato
armato della carabina, per regola prenderanno la posizione del porto
d'armi prescritta pel fantaccino, per cui sarà ad essi pure da inse
gnarsi il portar l'arma sulla spalla sinistra.
S 5.
GIRI DI TESTA.
40. Il giro di testa non induca il soldato a torcere le spalle; il mede
simo quindi si effettui solo di tanto, che l'occhio opposto al giro per
venga per mezzo di esso, in linea della metà del corpo. -

Al comando: Rechts (Links) - SCHAUTt. (Testa a dritta, a sinistra)


il soldato, osservando quanto venne accennato, volge prontamente la
testa verso la parte nominata. -

51. Per rimettersi si comanderà: « Habt - ACHT ! » (Attenzione), al


che il soldato volgerà di nuovo la testa di fronte, fissando lo sguardo
all' innanzi. - - - - - -

52.
Nel caso in cui al cacciatore, nella posizione del porto d'armi, ve
nisse dato il comando per effettuare il giro di testa, egli contempora
neamente al medesimo, porterà la mano destra al mancante del calcio
impugnandolo in guisa, che il pollice stia all'avanti e le altre dita
all'indietro. Rimettendosi dal giro di testa, egli colla mano destra
stringerà ancora la correggia come prima. – Il soldato armato della
carabina, recherà in tal caso la mano destra al calcio.
- S 4.
GIRI DI CORPO.
il giro di corpo o è intero, o mezzo, o doppio, vale a dire: un giro
intero si è quello, con cui il soldato volgesi tanto a dritta od a
sinistra, sin ch'egli colla faccia sia diretto là, dove prima di muoversi,
si trovava una delle sue spalle; un mezzo giro, quando il soldato
compisca solo la metà del movimento appena spiegato; ed infine un
doppio giro, quando il soldato effettui due giri interi con un sol mo
vimento.
54, Tutti i giri di corpo di piede fermo, vanno eseguiti sul calcagno
sinistro, alzando il soldato lievemente il metatarso sinistro ed il tallone
destro.
ln frammezzo il giro, il peso del corpo gravita sul tallone sinistro,
il quale non dovrà mai essere rimosso dal posto, e per facilitare il
movimento, il soldato in proporzione del giro darà col metatarso
dritto una spinta confacente contro al suolo. Compiuto il giro, egli
riaccosterà il piede destro al sinistro, equilibrando il peso del corpo
ancora sovra entrambi i piedi. - -- i -
- 9
Il giro intiero al comando: - Rechts (Links) - UMt (Giro pel fianco 55.

dritto, sinistro), si effettua colle osservazioni definite verso la parte


indicata. - - -

Al comando: Links (Rechts) - FRONTI , (A sinistra, a dritta 56.


fronte), si compirà pure un giro intiero e precisamente verso la
parte indicata nel comando, senza riguardo alla posizione avuta in
nanzi al primo giro. -

Il mezzo giro col comando: « Halb - RECHTS (LINKS)! , (Mezzo


giro a dritta, a sinistra), ed il rimettersi nella positura di prima col
comando:
di FRONTI . (Fronte), saranno ordinati ed eseguiti nel modo
già accennato. - - l - -

Pel doppio giro si dà prima l'avviso: « Verkehren (Herstellen)t ,


(Rovesciare, rimettere), poscia il comando: Rickwirts (Vorwärts) -
FRONT! » (All'indietro, all'avanti, fronte), dopo di che il soldato ese
guirà due giri intieri connessi a sinistra. -

Effettuandosi i giri alla posizione del porto d'armi, il fucile allora


dovrà conservarsi nella positura prescritta, e nel porto d'armi dei
cacciatori, il soldato infra il giro, tirerà per tal fine la correggia al
quanto all'ingiù. - - -

MARCIA IN AVANTI ED IN ADDIETRo.


La marcia in avanti ha per fine, di acquistare il più possibilmente
gran tratto di terreno nel tempo il più breve, e colla riserva la più
fattibile delle forze del soldato. Un portamento agile e sciolto della
persona, una movenza leggera delle membra, e la sicurezza nel con
servare l'equilibrio del corpo, sono per tal'uopo le condizioni assolu
tamente indispensabili. - - - - - -

61.
La lunghezza del passo sia determinata così, che in proporzione
media, cinque passi importino due tese di Vienna. -

62.
La prestezza, ovvero la cadenza della marcia, venga regolata per
modo, che in un minuto si possano fare 105 sino a 108 passi.
Il soldato da principio sarà da esercitarsi nella marcia sempre col
mezzo della numerazione, – L'istruttore nell'incominciare l'esercizio
della marcia avviserà: « Marschiren ! » (Marciare), il quale avviso
però non sia ripetuto più, quando il movimento fosse stato interrotto
sol per breve spazio di tempo. e -

Il principio del movimento si effettua al comando: Marsch ! - 64.


ElNS!» (Marsch, uno); il soldato per tal uopo trasporta il peso del corpo
sul piede destro; a ginocchio teso solleva all'innanzi il piede sinistro
e colla punta rivolta all'infuori, per la lunghezza prescritta del passo,
lo pone a terra. In pari tempo egli alzi il piede destro così, che il
ginocchio sia piegato e la punta del piede tocchi lievemente a terra.
10
Nel collocare il piede sinistro al suolo, il soldato di conseguenza
trasporti il peso del corpo sul medesimo ed eviti, che nè il busto, nè
le anche vacillino. Dopo un breve interstizio, da calcolarsi a norma
dell'abilità del soldato nel conservare l'equilibrio del corpo, seguirà
il comando: « ZWEI! » (Due), al che il soldato avanzerà il piede
destro colle istesse osservazioni per la lunghezza d'un passo e solle
verà posteriormente il sinistro.
Il soldato poscia continuerà il movimento a seconda della nume
razione dell'istruttore, acquistando in tal modo, a poco a poco, la ca
denza prescritta della marcia.
65. Per far cessare la marcia l'istruttore comanda: « HALT! » (Alto),
al che il soldato, per la piena lunghezza del passo avanza il piede
posteriore e lo colloca a terra, accostandovi l'altro e rimanendo im
mobile. - -

66. A destrezza crescente del soldato, dovrà omettersi la numera


zione ed egli al comando: « MARSCH! » (Marsch), prontamente spic
cherà il passo ed a proprio giudizio regolerà la prestezza del movi
mento in modo corrispondente alla cadenza della marcia. L'istruttore
in questo mentre osserverà, che la marcia sia sciolta, priva di stento
ed al bisogno aiuterà il mantenimento della cadenza uniforme, appli
cando per alcuni passi la numerazione, oppure facendo per tal uopo
battere, o suonare la marcia. Il medesimo in tale incontro farà d'in
formare il soldato che il principio della cadenza di marcia debba sem
pre toccare il piede sinistro.
67. L'atto del principiare e del terminare il movimento, nella primitiva
istruzione della marcia, sarà con brevi intervalli da ripetersi di so
Vente, a fine di abituare il soldato a spiccare prontamente il passo e
ad arrestarsi sull'istante.
68. Allorquando il soldato in tal guisa avrà ottenuto alcuna destrezza
nel sortire, l'istruttore per circa venti passi si collocherà dinanzi a
lui e lo farà marciare verso a sè, a fine di assuefarlo a mantenere la
linea retta, -

69. Allorchè il soldato, per mezzo dell'esercizio proseguito, sarà abi


tuato ad una movenza uniforme e slanciata, gli si potrà concedere a
muovere, marciando, le braccia con naturalezza; ciocchè però non
debbe degenerare nè in un penzolare snaodato, nè in una vibrazione
stentata, oppure regolata con disposizioni arbitrarie. -

Venendo durante la marcia dato il comando: « Verkirzt den -


SCHRITT! » (Accorciate il passo), il soldato allora effettua il passo,
bensì nella cadenza prescritta, ma nella metà lunghezza soltanto, ri
prendendo l'intiera lunghezza del passo appena, al comando: “ Im
vollen - SCHRITT! » (Al passo intiero),
Il soldato finalmente sia istrutto nel cambiare il passo, spiegandogli,
essere questo il modo, per riprendere la cadenza ed il passo con un
è
N
- 11
altro soldato, che marci o dinanzi, od accanto a lui. L'istruttore per
tal fine comanderà da principio: « Wechselt - SCHRITT! » (Cambiate il
passo), al che il soldato con doppia prestezza avanza il piede poste
riore sino al tallone di quello che trovasi in avanti, e ritorna con
questo a far nuovamente il passo. In seguito il Soldato s'accingerà
a cambiare il passo ad un semplice avvertimento dell'istruttore, op
pure nel momento in cui s'incomincia a suonare la marcia, e dove
egli s'accorgesse, che il principio della cadenza non tocchi come di
regola, il piede sinistro. . -

Avendo il soldato ottenuto nella marcia sufficiente destrezza, saran


no durante la medesima da esercitarsi i mezzi giri, ed i giri intieri,
che il soldato, senza interrompere il movimento uniforme, effettuerà
sul metatarso del piede anteriore. L'istruttore per tal uopo farà di
proferire la sillaba accentata del comando nell'istante, in cui il
soldato pone a terra o l'uno, o l'altro piede di maniera, che il piede
posteriore possa tosto avanzarsi nella direzione corrispondente al giro.
Gli esercizii ulteriori nella marcia, saranno poscia mandati ad effetto 73.
col fucile, che il soldato infra il movimento dovrà conservare nella
positura dovuta. Portando il soldato il fucile sulla spalla sinistra, egli
potrà marciando muovere il braccio destro, e portandolo colla correggia
appeso sulla spalla dritta, muovere con naturalezza il braccio sinistro.
In quest'ultimo caso egli col gomito dritto stringerà alquanto il fucile
-,
al corpo. - -

La marcia all'indietro, ovvero a ritroso, non trova applicazione,


se non che per brevi tratti e si eseguisce al comando: « Rickwärts -
MARSCH ! » (All'indietro, Marsch), al che il soldato col piede sinistro
s'incammina all'indietro, facendo il passo a metà lunghezza di quello
in avanti e strisciando colla punta del piede leggiermente il suolo. -
Al comando: « HALT! » (Alto), il piede anteriore si riaccosta al 75,

l'altro, senza compiere il passo,

S 6.
ESERCIZIO NELLA CORSA. l
La marcia, da effettuarsi a senso delle massime stabilite nel para 76.

grafo precedente, è bensì sufficiente a dovizia nelle ordinarie circo


stanze ; però nelle funzioni del soldato hannovi dei casi, che non di
rado richiedono indispensabilmente una mossa progressiva più sollecita.
Il soldato adunque, per mezzo di esercizii diretti con avvedutezza,
dovrà essere abituato a far un uso corrispondente a quest'uopo delle
proprie forze fisiche ed essere reso atto a prestarsi in funzioni di mag
gior rilievo, senza che le medesime sì facilmente gli vengan meno.
A norma del grado di celerità, tale movimento suddividesi nel passo 77.
ginnastico e nella corsa.
12
78. La lunghezza d'un passo ginnastico è alquanto maggiore di quella
della marcia consueta; nella corsa però, tale lunghezza ammonta a
tre piedi e mezzo, sino a quattro piedi.
79. La prestezza del movimento nel passo ginnastico, sarà da regolarsi
in modo, che il soldato in un minuto faccia 160 passi, mentre che
nella corsa, dopo qualche esercizio, potrà fare 190 sino a 200 passi al
minuto. Il soldato addestrato invece, farà in tale spazio di tempo al
passo ginnastico 250, alla corsa 350 passi circa.
La piazza dove vorrà farsi l'esercizio nella corsa, non sia nè limac
º
ciosa, nè coperta di sabbia fina, ma bensì piana e soda, e la direzione l

della corsa stessa, non sia mai presa contra il vento.


81. Durante la corsa converrà che il soldato conceda al petto un moto
possibilmente libero; chiuda egli la bocca e respiri a pause lunghe per
le narici, a fine di evitare che il sangue si riscaldi e scorra verso i
polmoni. I respiri brevi, nei quali si cangia troppo di frequente l'aria
respirata, alterebbero i polmoni in modo pernicioso, e di leggiero gli
cagionerebbero un'infiammazione, massime quand'egli tutt'ad un tratto
si rinfrescasse. Essendo che nella corsa i polmoni vanno posti in azione
più grande e perciò si riscaldano, non dovrà tollerarsi che il soldato
da incauto beva, od all'improvviso s'arresti, o si posi a terra; poichè
sì facendo egli si rinfrescherebbe subitaneamente e pregiudicherebbe
la propria salute; per cui l'istruttore, finito che sia l'esercizio nella
corsa baderà, che il soldato cammini adagio attorno, sino a che il
sangue si sia perfettamente calmato, ed essendo l'aria fresca gli farà
addossare il capotto sopra il sajo (sarò), od anche vestire la tunica.
Ogni violenza inutile sia bandita da questi esercizii, e si conceda
al soldato di poter senz'altro rallentare il moto, qualora si sentisse
stanco ed inetto a continuare un movimento che gli riesca penoso.
82. In principio dell'esercizio nella corsa, il soldato sia liberato da
ogni carico; in progresso del tempo egli porterà la giberna e l'arma
bianca, indi il fucile ed infine la muciglia carica, come pure tutto
l'armamento completo da campo. ,
L'esercizio nella corsa sia incominciato col passo ginnastico, prati
candovi la numerazione, come s'è fatto nella marcia consueta. L'istrut
tore per tal fine, nella maniera conosciuta farà porre al soldato le
mani sulle anche, comandando poi « Im Lauftritt l - Marsch - EINS! »
(Ai passo ginnastico Marsch, uno).
Il soldato allora, spiccandosi da terra col metatarso dritto, salta
innanzi col piede sinistro per la lunghezza di un passo. La discesa sia
fatta con leggerezza sul metatarso ed il ginocchio sinistro lievemente
piegato; la gamba destra, colle articolazioni del ginocchio e del piede
alquanto tese, sia tenuta posteriormente sospesa al suolo. Alla voce:
« ZWEI! » (Due), il soldato nel modo accennato slanci innanzi il piè
dritto, tenga posteriormente sospesa la gamba sinistra, e prosegua po
A3
scia in tale movimento a seconda della numerazione dell'istruttore,
sin che questi lo faccia terminare col comando: « HALT! » (Alto).
La numerazione, a misura della crescente abilità del soldato, au 84.
menti in prestezza sin oltre la cadenza della marcia, ed infine rag
giunga la celerità stabilita pel passo ginnastico.
Nel porre in esecuzione il passo ginnastico, sia il busto inclinato
all'innanzi sol per poco, le mani posino leggermente sulle anche; i
gomiti sieno alquanto ritirati, affinchè il petto riesca più sporgente e
rotondo, ed i piedi sieno slanciati innanzi spiccandoli sui metatarsi
con moto leggero e non penoso; le articolazioni delle ginocchia e dei
piedi sieno per tal uopo con moto regolare e reciproco piegate dol
cemente, in luogo di essere tese. – Lo sguardo sia fisso all'avanti
sopra un punto possibilmente lontano.
A fine di far incominciare il passo ginnastico senza la numerazione, 86.
l'istruttore comanda: « Im Lauſtritt - MARSCH! » (Al passo ginnastico,
Marsch), al che il soldato trovandosi di piè fermo, intraprenderà tosto
tale movimento, oppure essendo in marcia, da questa Vi passerà al
medesimo.
Similmente alla prestezza, dovrà man mano crescere anche la du 87.

rata del movimento al passo ginnastico; da principio però, applicando


la celerità relativa, sarà da concedersi al soldato un conveniente ri
poso di già dopo due minuti. L'istruttore perciò comanderà durante il
passo ginnastico: « Im - SCHRITT! » (Al passo ordinario), a cui il
soldato passerà dal moto saltellante a quello della marcia, lasciando
cadere dalle anche le mani ed abbandonandole al naturale loro moto.
Aumentandosi la destrezza del Soldato nel passo ginnastico, sarà 88.

col voluto riguardo alle sue forze, da ripetersi la scambievolezza del


movimento e da praticarsi il passo ginnastico man mano per la durata
di 3, 4 e 5 minuti, e coi soldati robusti e bene ammaestrati, final
mente da estendersi questo tempo anche sino ad 8 minuti.
A fine di avvezzare il soldato ad un moto regolare, non solo in 89.

quanto che concerne la lunghezza del passo ginnastico, ma eziandio


la sua celerità; sarà sulla piazza d'esercizio per una od anche varie
volte, da tracciarsi il tratto di 250 passi di marcia, ossia di 100 tese
di Vienna corrispondenti al tempo di un minuto, e fatto che abbia il
soldato la corsa per il tempo richiesto, da darsi un segnale, affinchè
egli stesso soffermandosi possa giudicare le differenze risultate e retti
ficarle.
Allorquando il soldato per l'esercizio proseguito si sarà assuefatto
a sostenere dei sforzi maggiori, si potrà passare alla corsa, nella quale
egli non poserà più le mani sulle anche, ma le terrà invece lievemente
chiuse e libere sui fianchi; le avambraccia, le quali, tenute pressochè
orizzontali e vicine al corpo, debbano senza stento secondare l'impulso
del movimento, sieno a vicenda avanzate e ritirate, senza però alterare
14
tale moto al segno di stancarsi. Il busto sia inclinato all'avanti più di
quello che lo era nel passo ginnastico, a fine di agevolare il moto
progressivo ai piedi, che sospesi in aria vanno slanciandosi innanzi.
Non si richiegga, che la corsa sia praticata, nemmeno dai soldati destri,
oltre i 5 minuti. - - - - -

9i. Per dar principio alla corsa, che sia da esercitarsi senza fucile,
l'istruttore, sia durante la marcia, non che infra il passo ginnastico,
comanderà: a Marsch - MARSCH ! » (Marsch, marsch), e volendo dalla
corsa passare al movimento della marcia in passo ordinario od a quello
del passo ginnastico, basterà ch'egli si regoli nel modo di già cono
sciuto. - -

92. Gli esercizii nella corsa, come già si è accennato, saranno a de


strezza crescente del soldato, da porsi in esecuzione anche colla buffet
teria e col fucile, e questo al comando: « Im Lauftritt ! « (Al passo
ginnastico), a tenore del seguente insegnamento pei maneggi d'armi, sarà
da mettersi in bilancia, affinchè al susseguente comando: «MARSCH ! »
(Marsch ), il soldato possa senza indugio intraprendere la corsa.
93. Negli esercizii della corsa col fucile, al comando: « Im - SCHRITT! »
( Al passo ordinario) oppure a quello di: - HALT! » (Alto), il soldato
rimetterà ognora l'arma in ispalla all'atto istesso, in cui si cangia o
si termina il movimento. -

94. Il passo ginnastico sarà finalmente per brevi tratti, da esercitarsi


anche a ritroso. L'istruttore per tal uopo comanderà: « Im Lauftritt
rickucàrts - MARSCH ! » (Al passo ginnastico, in addietro, Marsch); al
che il soldato incomincia il movimento col piede sinistro, facendo il
passo ginnastico a metà lunghezza di quello da farsi in avanti, stri
sciando lievemente il suolo col metatarso del piede che retrocede, vol
gendo anche per cautela di quando in quando lo sguardo all'indietro
ed accelerando solo a poco a poco il moto saltellante,

S 7.
ESERCIZIO NEL SALTARE E NEL SUPERARE
DEGLI OSTACOLI DI TERRENO.
95. Il soldato nelle sue funzioni di sovente s'imbatte in fossi, in siepi
ed altri ostacoli di terreno, i quali non devono punto arrestare il suo
movimento, ma che egli dovrà superare, giovandosi dell' acquistata s
destrezza corporale.
96. Per tal uopo serve in ispecie l'esercizio nel saltare, nel quale sic
come nella corsa, si dovrà egualmente principiare con poche esigenze
e senza che il soldato porti alcun carico, passando poscia a poco a poco
alle pratiche di maggior entità. -

97. La riuscita d'ogni salto, dipende essenzialmente dal saper calcolare


giustamente l'atto dello spiccare il salto e quello del piombare o scen
15
dere a terra; col primo si comunica al movimento del corpo lo slancio
prodotto dalla tensione dei muscoli; col mezzo del secondo va posto
fine a tale movimento. – La discesa sia ognor fatta sui metatarsi dei
piedi uniti, e cedendo in tal atto colle ginocchia ed inclinando il busto
proporzionatamente all'innanzi, si scemerà la veemenza della scossa
che il corpo riceve. – Nel fare dei salti più grandi, sarà cosa utile
quella, di aggiungere alla discesa un altro piccolo salto, a fine di pro
durre che il corpo dall'agitazione veemente che proviene dal salto,
più facilmente passi allo stato della calma.
Per un esercizio preliminare del salto, l'istruttore ordinerà al sol 98.
dato di porre le mani sulle anche, avvisando poi: a Fersen schnellen -
EINS! » (Slanciare i talloni, uno), al che il soldato, piegando sol per
poco le ginocchia nel modo già noto, per virtù dell'elasticità dei piedi
salterà a corpo ritto per alcuni pollici direttamente all'insù, slanciando
in pari tempo i calcagni verso le natiche e piombando sui metatarsi
ancora alla posizione avuta prima. - -

All'avvertimento: Knie schnellen - EINS! . (Slanciare le ginoc


chia, uno), nella posizione a braccia pendenti ed a mani tenute al
quanto posteriormente, il soldato piegherà le ginocchia ed a dorso curvo
le spingerà tant'alto verso il petto, per quanto gli riesca possibile,
indi piomberà ancora nella posizione di prima. -

Entrambi questi esercizii preliminari, saranno innanzi ad ogni 100.


istruzione nel saltare, da ripetersi per più volte. - º

Per l'esercizio nel saltare in alto, servirà una macchina apposita 101.
e dove tale esercizio si possa fare all'aperto, sarà al luogo dove il
soldato dal salto piomba al suolo, da applicarsi uno strato, alto circa
8 pollici di sabbia, o di terra molle ed asciutta. -

Per saltare di piè fermo a piedi pari all'avanti tale macchina, che 102.
da principio sia aggiustata per l'altezza del ginocchio, il soldato alla Tav. lI.
distanza di mezzo passo si presenta dinanzi alla medesima, colloca le Fig. 1.
mani sulle anche, piega dolcemente le ginocchia, trasporta il peso del
corpo all'avanti, con una forte spinta dei metatarsi si slancia al di là
della macchina stessa, spingendo in uno con moto rapido le ginocchia
verso il petto e piombando a terra colle osservazioni di già accennate.
In modo simile, salterà il soldato di fianco e a dritta ed a sinistra 103.
il cordone della macchina, teso per l'altezza d'un ginocchio, collo Tav. II.
candosi cioè contro al medesimo o coll'uno, o coll'altro fianco ed Fig. 2.
effettuando il salto. - i -

Allorquando il soldato avrà acquistato alcuna abilità nel giovarsi 104.

della propria forza e nel conservare in proprio potere il peso del corpo,
il cordone allora sarà gradatamente d'aggiustarsi più alto e da prose
guirsi l'esercizio. – Venendo adunque esercitato il salto a piedi pari
ormai sino all'altezza delle coscie ed anche più alto, in tal caso le
mani non sieno più poste sulle anche, ma bensì tenute nella posizione
16
stabilita pel secondo esercizio preliminare, ed unitamente alla forte
spinta dei metatarsi, sieno esse da tale posizione vibrate all'innanzi,
onde agevolare lo slancio del corpo. -

105. A fine di saltare in alto e simultaneamente per poca distanza in


Tav. II. lungo, il soldato si colloca a circa due passi dinanzi alla macchina,
Fig. 3. avanza il piede sinistro per la lunghezza d'un passo, equilibrando il
peso del corpo sopra ambidue i piedi e tenendo, a mani chiuse, al
quanto all'indietro le braccia pendenti con naturalezza. Da questa
posizione, il soldato mediante una forte spinta applicata contro al
suolo col metatarso sinistro, slancia il piede destro all'avanti ed insù;
per aumentare tale slancio porti egli in pari tempo con moto rapido
ambedue le braccia in avanti, unisca in frammezzo di questo salto
libero entrambi i piedi superiormente al cordone, avente in quel punto
le ginocchia alquanto piegate, e tenendo le mani all' innanzi, piombi
sui metatarsi a terra. - - i
106. Questo salto sarà poscia da esercitarsi avente il piede destro avan
Tav. II. zato ed infine praticato anche di fianco, per cui il soldato colle mani
Fig. 4. alle anche si collocherà appresso la macchina, ponendo innanzi il
piede esteriore e slanciandosi al di là di essa. Nel frattempo di que
st'ultimo salto sieno le gambe moderatamente tese, affinchè il piombar
a terra su ambedue i metatarsi, possa effettuarsi pressochè simulta
nealmente. - -

107. Per effettuare il salto libero colla corsa º il soldato si colloca di


nanzi alla macchina da principio alla distanza di 8 a 10 passi, in
seguito distante 12 a 15 passi. – La corsa avendo per fine di pro
muovere l'elasticità delle gambe e di comunicare al corpo uno slancio
maggiore, sia incominciata adagio, poi a passi più brevi accelerata, ed
il termine di essa marcato nel punto dove si spicca il salto, dando il
soldato cioè coll'uno o l'altro piede una spinta proporzionatamente
forte contro al suolo. Il salto stesso vorrà esser effettuato similmente
al salto libero di piè fermo - superiormente descritto; sieno perciò i
piedi uniti prima ancora della metà del salto, le ginocchia lievemente
piegate e le braccia spinte all'avanti. Nel piombar a terra il busto
non sia ritirato; sieno le ginocchia piegate ed aperte, i talloni inve
ce uniti. - - -

a 108. In proporzione, in cui tale salto venga ormai eseguito all'altezza


dell'anca, converrà, appena spiccatosi da terra, spingere anche le gi.
nocchia più vigorosamente verso il petto, e l'atto stesso dello spiccare
il salto, praticarsi tanto distante dalla macchina, quanto comporti l'al
tezza del salto. - -

109. In seguito sia obbligata una verga distante dalla macchina 2 a 3


piedi ed all'altezza della coscia, che il soldato salterà egualmente me
diante il salto libero a corsa, effettuando per tal modo il salto in alto
ed in pari tempo anche in lungo, i gr, i tº i
17
A destrezza cresciuta, il soldato effettuerà il « salto libero in alto i 10.
ed in lungo » anche col fucile, nel qual caso egli lo terrà, a braccio
destro piegato, pressochè orizzontale in equilibrio al fianco.
Nel saltare un fosso, sarà pure da incominciarsi col e salto di piè Il .
fermo a piedi pari » e da promuoversi lo slancio del corpo vibrando
le braccia all'innanzi. – L'atto dello spiccare il salto, abbia la ten
denza in lungo anzichè in alto, per cui le ginocchia saranno sol per
poco da spingersi in sù.
Al salto a piedi pari, seguirà l'altro, in cui s'avanza un piede solo i 12.
per ispiccare il salto, indi si praticherà il « salto libero a corsa; .
quest'ultimo raggiungerà la maggior sua lunghezza, quand'esso si ese
guisca pressochè per la triplice statura di un uomo. Nel saltare un
fosso assai largo, in allora, piombando dal salto sulla riva opposta del
fosso, i talloni saranno i primi a toccare il suolo coperto o di sabbia,
o di terra molle; dopo di che, oltre al piccolo salto sopra i metatarsi
si faccian ancora alcuni piccoli passi, a fine di non troncare tutt'ad un
tratto la veemenza della scossa prodotta dal salto.
Quanto più impetuosa sarà la corsa e con quanta maggior forza e
sicurezza si spiccherà il salto immediatamente dinanzi la riva del fosso,
tanto più slanciato riescirà il medesimo; ciò nulla meno nell'esegui
mento di esso, non devesi scorgere se non che della gagliardezza e
dell'agilità prive di affettazione, anzichè sieno visibili e stento e
fatica. -

In progresso del tempo questo salto sarà da effettuarsi col fucile e 1 i 3.


di piè fermo e colla corsa.
Nell'eseguire il salto al basso, il quale potrà pure unirsi a quello i.
in lungo e farsi dal posto tanto a piedi pari, quanto con un piede avan
zato ed atteggiato per ispiccare il salto; all'atto di toccare coi piedi a
terra, le ginocchia non cedano di troppo, poichè potrebbero urtare con
tro il mento, caso che il busto cadesse all'innanzi. Le mani tengansi
in avanti, onde al bisogno sorreggere il corpo; il dorso sia alcun poco
incurvato.
Il « salto al basso » negli esercizii non sia praticato se non che da i 15.
un'altezza di 5 a 6 piedi al più; l'atto del piombare a terra succeda
ognora su ambidue i metatarsi sopra un suolo coperto di sabbia, o di
terra molle.
L'istruttore in questo esercizio rivolga l'attenzione la più speciale
ai soldati, che in conseguenza di una conformazione grossolana del
corpo sieno meno agili, avvertendoli che un salto al basso, fatto male -

e sui talloni, assai facilmente potrebbe produrre uno sconcerto alla


spina dorsale e recare le più gravi conseguenze.
In seguito, il salto al basso sarà pure da effettuarsi col fucile, nel i 16.
qual caso il soldato lo terrà con ambedue le mani orizzontalmente Tav. ll.
dinanzi al petto. 2 Fig. 5.
18
117. All'uopo di esercitare il soldato nel « conservare l'equilibrio », con
TaV. II. verrà collocare una trave rotonda attraverso un fosso, senza assodarla
Fig. 6. gran fatto. Il soldato colle punte de piedi rivolte molto all'infuori, pas
serà questa trave, dapprima adagio, dappoi più presto, e finalmente al
passo ginnastico, alzando in tale atto ambedue le braccia, onde più
facilmente poter mantenere l'equilibrio. In seguito sieno le mani col
locate sulle anche e sia pure esercitato il passaggio a ritroso. Potendo
collocare la trave in guisa, ch'essa debba traballare e per tal moto
non conceda il passaggio, il soldato allora si ponga a ridosso della
medesima, ed appoggiandovi le mani dinanzi a sè e sorreggendovisi,
tenti in tal modo a portarsi innanzi.
i 18. In fine sia una trave simile, a guisa di barriera assodata in qualche
modo orizzontalmente ed all'altezza di tre piedi circa, all'uopo d'inse
gnare al soldato come abbia, aiutandosi colle mani, a slanciarsi al di
là della medesima. Per tal fine il soldato ponga le mani sulla barriera,
pieghi lievemente le ginocchia e mediante una forte spinta applicata
contro a terra, slanci ambedue le gambe unite e distese, o per la dritta,
o per la sinistra, al di là di essa, in tal punto sorreggendo il busto
colle mani. Il soldato col fucile salterà una tal barriera, oppure un
muricciuolo alto sino all'anca, od altro oggetto simile, allorquando egli
tenendo il fucile colla mano sinistra, si collochi presso a tale oggetto col
l'anca destra volta verso il medesimo, vi appoggi sopra la libera mano
destra, avanzi il piede sinistro, e dando una spinta col medesimo contro
a terra, prima colla gamba dritta ed immantinente dopo colla sinistra,
ambedue tese e dirette all'avanti ed all'insù, indi anche con tutto il
corpo si slanci al di là dell'ostacolo, giovandosi in tal mentre dell'opera
Tav. Il. della mano destra appoggiata sullo stesso; il fucile porti egli in tale
Fig. 7. atto tant'alto, da non toccare col medesimo l'oggetto da superarsi.
i 19. Per passare un muro alto circa un uomo, od altro impedimento
simile, il soldato innanzi tutto si sollevi alcun poco colle mani e si
ajuti coi piedi premendoli contro al muro; indi si sorregga prima col
l'uno, poi coll'altro braccio, e raggiunto che ne abbia la sommità, vi
si ponga a sedere, e spiccandosi colle mani all' innanzi, salti abbasso.
120. Nel caso però che l'oggetto da superarsi tocchi l'altezza di 8 a 10
Tav. II. piedi, dovrà un altro soldato servirvi di sostegno. Questi o si accoc
Fig. 8. cola, oppure s'abbassa a terra col ginocchio sinistro, appoggiando le
mani al muro od allo steccato. Il soldato che vuol superare l'oggetto,
ascende col piede destro prima sulla coscia destra del soldato formante
il sostegno, indi col piè sinistro sulla spalla sinistra ed in fine col piè
destro sulla spalla destra del medesimo, ed appena egli col rizzarsi che
fa l'altro venga sollevato, s'aggrappi sul margine superiore dell'og
getto, vi si sorregga colle braccia, e tenendosi con una mano sola, si
lasci andar penzolone dall'altra parte del medesimo, ed a corpo ritto
piombi giù sui metatarsi. Il soldato che per ultimo fa da sostegno, po
19
trà all'uopo, giovandosi della mano, o del fucile che alcuno fosse per
porgergli, arrampiccarsi sull'oggetto, dovendo perciò premere i piedi
contro allo stesso.

S 8.
MANEGGI D'ARMI.

I maneggi d'armi nella seguente definizione, sono suddivisi in mo


vimenti, i quali nell'istruzione primitiva saranno da insegnarsi al sol
dato enumerandoli. -- - -

L'enumerazione sia incominciata adagio, poi a poco a poco accele


rata, affinchè le pause, colla crescente destrezza del soldato, riescano
sempre più brevi.
Tostochè il soldato in tal guisa si sarà resa propria l'esecuzione
dei maneggi d'armi, in allora dovrà omettersi affatto la numerazione
ed essi al comando dell'istruttore, si compiranno senza interruzione.
I. MANEGGI COL FUCILE DELLA FANTERIA. º

Al comando: - In - ARM ! . (Al braccio l'arma):


1.º la mano sinistra abbassa il calcio alla coscia, e la destra impu
gna il mancante di ess0; -

2.º il soldato sovrappone l'antibraccio sinistro sul dritto in guisa,


che il pollice della mano sinistra stia colla prima falange sulla cuci
tura interna della manica, e le altre dita unite e volte all'ingiù, po
sino sull'antibraccio destro. Il fucile per mezzo del cane riposi ap
piombo sull'antibraccio sinistro. - - a

Nel caso in cui al soldato, rimasto per lungo tempo in tale posi º

zione, venisse concesso alcun poco di riposo, egli potrà abbandonare


il mancante del calcio e recare l'antibraccio destro al fianco; ma pri
ma di porre ad effetto un altro maneggio d'armi, la mano destra dovrà
ognora ritornare al mancante del calcio. L'egual sollievo è da conce
dersi al soldato, allorch'egli sia tenuto a marciare coll'arma al braccio,
nel qual caso egli potrà con naturalezza muovere il braccio dritto.
a Schul - TERT ! - (Portate l'armi): :ò.
1.º la mano destra alzando il fucile, per isbieco lo ricolloca in
ispalla come era prima, e la mano sinistra impugna il calcio;
2.º la mano sinistra si porta al rango.
Al comando: « In die - BALANCE! » (In bilancia l'arma):
1.º la mano sinistra abbassa il calcio alla coscia volgendolo in guisa
che il calcagno di esso pervenga dinanzi alla metà della coscia sinistra
e la canna guardi a destra; in pari tempo la mano dritta portandosi
rasente al corpo all'insù, impugna il fucile a livello della spalla sinistra;
2.o la mano sinistra abbandona il calcio e la destra reca il fucile,
lasciandolo per poco scorrere tra mezzo sè stessa, alla distesa naturale
20
del braccio al fianco dritto in maniera, che la punta (il becco) del calcio
sia in linea col tallone, e la bocca discosta per un palmo circa dalla
spalla dritta.
127. Al comando: - Beim - FUSS! » (Arma al piede), il soldato spin
gendo colla mano dritta il calcio alcun poco all'innanzi lo posa piano
a terra in modo, che il becco del calcio pervenga in linea colla punta
del piede. La mano destra alla distesa naturale del braccio, impugna
il fucile appoggiato all'anca dritta così, che il pollice s'aggrappi sulla
canna e le altre dita posino all'avanti sull'incassatura.
Tale posizione, che per regola sarà da prendersi da quella dell'arma
in bilancia, a fine d'impedire che il soldato batta il calcio contro
terra, sia sempre praticata, qualora si voglia concedere al soldato un
sollievo maggiore. -

128. Per riportar il fucile dalla posizione dell' « arma al piede » ancora
in quella dell' « armà in bilancia », il soldato al comando: « In die -
BALANCE ! » (In bilancia l'arma), impugna il fucile in equilibrio,
spingendo indietro il becco del calcio in linea coi talloni.
129, Per riprendere la «posizione del porto d'armi - da quella dell'ar
ma in bilancia, o dall'altra dell'arma al piede, servirà il comando:
« Schul - TERT ! » (Portate l'armi): -

1.º la mano destra slanciando il fucile all'insù e facendolo risalire


in mano, lo impugna di nuovo sotto alla fascetta inferiore, e volgen
dolo prontamente e rasente al corpo colla canna di fronte, lo reca
dinanzi la coscia sinistra, dove la mano sinistra ne impugna il calcio;
2.º quest'ultima poi spingendo il calcio innanzi ed insù, rimette il
fucile in ispalla nella positura dovuta, frattantochè la mano destra
ritorna di subito al rango.
130, Al comando: - Ver - DECKT ! » (Arma a pioggia):
1.º va effettuato il primo movimento dell' In die Balance , (Arma
in bilancia);
2.º la mano sinistra abbandonando il calcio, impugna il mancante
del medesimo e spinge il fucile verso l'incavo dell'ascella dritta; la
mano destra in pari tempo lascia cadere all'avanti il fucile volto colla
canna all'ingiù e che per mezzo del braccio superiore sia stretto al
corpo; indi la mano sinistra ritorna al rango. L'acciarino poggi supe
riormente all'anca dritta, il fucile a sghembo s'abbassi di tanto, che
la bocca sia distante da terra pressochè d'un piede, ed a bajonetta
armata la punta di questa circa sei pollici.
131. Questa posizione sarà praticata in tempo di pioggia, per evitare che
l'acqua penetri nella bocca e nell'incasso della canna, ed anche per
che l'acciarino non si bagni. -

132. Pel rimettersi viene comandato: « Schul - TERT1, (Portate l'armi):


1.º la mano dritta lasciando cadere il calcio, con moto vivace e
rasentando il corpo, reca il fucile a canna volta di fronte appiombo
21
dinanzi alla coscia sinistra, dove la mano sinistra ne impugna il cal
cio, e
2.º il soldato effettua il porto d'armi.
Al comando: « Zur Visitirung des - GEWEHRS! » (Ispezione d'armi): 133.

1.º si effettua il primo movimento dell' In die Balance, (In bilan


cia l'arma); -

2.º la mano sinistra abbandona il calcio, la dritta fa scendere il


fucile, a canna volta a destra ed alla distesa naturale del braccio, di
nanzi alla metà del corpo; la mano sinistra poscia impugna la bocca
insieme all'estremità della bacchetta per modo, che l'indice col pollice,
giacente sulla prima falange di esso, sopravanzi la canna;
3.º ambedue le mani collocano il fucile, girando la canna di fronte,
in fra le punte de' piedi a terra così, che il becco del calcio sia in linea
colle punte de piedi e la canna a perpendicolo. La mano sinistra ri
mane come si trova sull'imboccatura; la dritta alla distesa naturale
del braccio impugna il fucile per modo, che il pollice posi posterior
mente sull'incassatura, e le altre dita unite all'avanti s'attacchino
sulla canna.
Nel caso in cui l'istruttore togliesse al soldato il fucile per visitarlo, 434,
egli di subito lo abbandona con ambedue le mani, recandole al rango;
nel riprendere l'arma, il soldato colla mano dritta la impugna alla fa
scetta inferiore, rimettendola insieme alle mani nella posizione di prima.
Per accertarsi se il fucile sia carico o no, o se in generale la canna 135.
sia vuota, si comanderà: « Ladstock in LAUF! » (Bacchetta in canna):
1.º col pollice e coll'indice curvo della mano dritta, il soldato pi
glia la bacchetta sotto al battipalla, lasciando perciò col pollice della
mano sinistra lo spazio voluto; estrae la bacchetta non affatto sino
alla metà, premendola alquanto col pollice sinistro per obbligarla in
tale positura, ed impugnandola colla mano destra a rovescio ed a pol
lice ritto, di nuovo rasente alla bocca;
2.º il soldato tira fuori del tutto la bacchetta; capovolgendola intro
duce il battipalla nella bocca e piano lascia scorrere la bacchetta in
canna in fra il pollice e l'indice della mano sinistra, sin che ambedue
le mani si tocchino; la mano dritta poscia impugna il fucile come
prima, frattantochè le due dita della mano sinistra adagio lasciano del
tutto scorrere la bacchetta in canna. -

« Versorgt den - LADSTOCK ! » (Rimettete la bacchetta): 136.


1.o il soldato pigliando la bacchetta col pollice e l'indice della mano
dritta, la estrae sin oltre la metà, nel qual mentre le due dita della
mano sinistra impediscano che la medesima si freghi sulla bocca, e
così estratta la tengano ferma; indi la bacchetta colla mano dritta a
rovescio ed a pollice ritto, va nuovamente impugnata alla sua metà e
del tutto tirata fuori dalla canna, poscia capovolta, sicchè l'estremità
sottile di essa pervenga all'ingiù;
OO
2,º il soldato fissando uno sguardo sul bocchettone e staccando il pol
lice della mano sinistra, v'introduce la bacchetta, spingendola abbasso
sin che il mignolo tocchi la bocca, e pigliandola poi nuovamente sotto
al battipalla; - -

3.º il soldato riponendo del tutto la bacchetta nel proprio canale,


impugna il fucile con ambe le mani come prima.
; 37 Al comando: « Schul - TERT ! » (Portate l'armi), il soldato colla
mano dritta slancia il fucile all'insù, facendolo risalire in mano, ra
sentando il corpo lo reca sulla spalla sinistra e riprende la posizione
del porto d'armi. -

138. Al comando: « Pſanzt das - BAJONET ! » (Bajonetta in canna):


1.º il soldato fa scendere il fucile come per l'« Ispezione d'armi »,
colla differenza, che la mano sinistra impugni l'estremità superiore
dell'incassatura; .
2.º la mano dritta piglia la baionetta al canello; sguainandola la
volge colla punta in alto, colla lama di fronte ed appressa il canello
alla mano sinistra, onde con questa poter girare a dritta sino al pun
tale la ghiéra, a caso scomposta;
3.º la mano dritta pianta in canna la baionetta, i di cui tagli stretti
devon trovarsi in linea colla mosca, ed incastrandovela e col pollice
spingendo la ghiéra, rivolge questa a sinistra così, che la vite pervenga
fin sotto il collo della bajonetta, impugnando poi ancora il fucile alla
distesa naturale del braccio;
4.º va effettuato il porto d'armi.
439. Al comando: « Versorgt das - BAJONET! » (Disarmatº la bajonetta):
1.º sia abbassato il fucile come pel movimento dell'armare la bajonetta;
2.º il soldato colla mano dritta girando la ghiéra a destra sino al
puntale e volgendo in uno colla sinistra la canna a dritta, con una
stretta applicata al collo della bajonetta, disincastrandola la leva dalla
canna, Volge questa in pari tempo di fronte e ringuaina la baionetta
stessa, fissando in tal punto uno sguardo sul fodero ed impugnando
poscia il fucile alla distesa naturale del braccio.
a 10, In marcia, i movimenti dell'armare e disarmare la bajonetta saran
no da praticarsi nello stesso modo; il calcio però non sia posato a
:terra, ma il fucile bensì per mezzo della correggia appeso sull'avam
braccio sinistro.
141. Il seguente movimento in pratica sarà sempre da effettuarsi a bajo
netta armata, nell'esercizio però il medesimo potrà esser ordinato an
che a bajonetta disarmata. - -

L'istruttore perciò comanda: « Fällt das - BAJONET! » (Calate la


bajonetta): - - - - - -

1.º il fucile va portato nella posizione definita pel primo movimento


dell' In die Balance » (In bilancia l'arma), ma colla mano destra
impugnato pienamente il mancante del calcio;
25
2.º la mano dritta con moto rapido e rasente al corpo reca il fucile
Sul fianco destro; la mano sinistra pigliandolo alla fascetta inferiore lo
impugna gagliardamente con tutta la mano. L'antibraccio sinistro sia
pressochè orizzontale stretto al corpo, il braccio dritto disteso all'in
giù ed all'indietro di tanto, perchè il ponticello della sottoguardia rie
sca al di sotto della giuntura dell'anca e la punta della bajonetta stia
per isbieco all'alto. La canna guardi a dritta, l'acciarino sia volto
all'ingiù. -

Al comando: “ Schul - TERT! » (Portate l'armi), il fucile con ambe


le mani va recato sul fianco sinistro ed aggiustato al porto d'armi.
Nel caso dove la bajonetta si dovesse porre in resta essendo il fucile
portato in bilancia, allora al comando: « Fällt das - BAJONET ! » (Ba
jonetta in resta), il soldato slanciando il fucile alquanto in alto, lo
porta con ambedue le mani nella posizione corrispondente.
Al comando: « Im - SCHRITT ! » (Al passo ordinario), oppure a
quello di: « HALT! » (Alto), ed egualmente al segnale di : « Sammeln ,
(Raccolta), ovvero dell'altro di: « Vergatterung ! » (Riunione), sarà
posto ad effetto il porto d'armi.
Al comando: « Präsen - TIRT ! » (Presentato l'arma):
1.º si effettua il primo movimento del « Fällt das Bajonet » (Calate
la bajonetta); i -

2.º la mano dritta rasente al corpo abbassa il fucile dirittamente,


volgendolo in pari tempo così, che la canna guardi verso il corpo e
che l'orecchia del cane tocchi l'anguinaia presso all'osso dell'anca
Sinistra. La mano sinistra in pari tempo scorre sollecita dal calcio in
sù, impugnando il fucile in guisa, che il mignolo tocchi l'estremità
superiore della piastrina, le altre dita unite colle punte s'aggrappino
sull'orlo dell'incassatura, e che il pollice internamente sia disteso lungo
di essa. – La mano destra tiene leggermente il mancante del calcio in
maniera, che il pollice si trovi al di dietro, che la metà dell'indice
stia precisamente sotto al ponticello della sottoguardia e le altre dita
sieno lievemente unite all'indice stesso. – Ambidue i gomiti restino
con naturalezza attaccati al corpo, il fucile stia a perpendicolo ed il
peso di esso poggi sulla mano sinistra. -

« Schul - TERT ! » (Portate l'armi):


1.9 la mano sinistra rialza il fucile di tanto, che la destra possa
impugnare il mancante del calcio;
2.º ambedue le mani con moto vivace girano il fucile in modo, che
la canna guardi di nuovo di fronte; la mano dritta in pari tempo lo
reca in ispalla, la sinistra ne impugna il calcio e rimette il fucile
nella posizione prescritta, frattanto che la mano destra ritorna pron
tamente al rango.
Ambidue i movimenti che seguono, insieme a quello del rimettersi, º

vanno posti ad effetto nella « posizione dell'arma al piede ».


24
i 48. Al comando: « Zum - GEBET! » (Alla preghiera), il braccio sini
stro, senza distaccare il gomito, va alzato liberamente verso il capo, e
la mano sinistra col palmo rivolto contro la faccia, tenuta dal lato
dell'occhio sinistro in modo, che le dita unite tocchino la visiera del
glac0.
Vom - GEBET ! » (Rimettetevi dalla preghiera), la mano sinistra
ritorna prontamente al rango,
150. Per inginocchiarsi si comanda: « Kniet mieder zum - GEBET ! -
(Inginocchiatevi per la preghiera).
Ambidue i piedi si pongono sulla linea retta così, che i metatarsi
si tocchino, indi il soldato ritira il piede dritto ed insieme ad esso il
busto senza inclinarlo all'avanti ed abbassa il ginocchio destro a ter
ra. La parte inferiore della gamba sinistra sia verticale al suolo, la
punta del piede dritto compressa al medesimo e la mano sinistra col
palmo posta sul ginocchio così, che le punte delle dita stieno in linea
colla rotondità del ginocchio stesso. Il fucile tenuto pienamente colla
mano destra, si conserva a perpendicolo. -

« Czako - AB ! » (Scopritevi). La mano sinistra col pollice spinge


il sottogola davanti al mento, prendendo poscia il giaco a sinistra del
pompone sì, che questo stia fra l'inforcata dell'indice ed il medio, e
levandolo prestamente da testa, lo pone coll'incavo sulla coscia in
maniera, che il medesimo stia verticale e la visiera guardi a sinistra.
1 ,l . Pel rimettersi segue il comando: « Czako - AUF ! » ( Copritevi ), al
che il soldato ripone il giaco in testa senza chinarla all' innanzi, as
settandovelo bene dall'avanti all'indietro, ritira il sottogola sotto al
mento e colloca la mano sinistra di nuovo piatta sul ginocchio.
« Auf vom - GEBET! » (In piedi). Senza chinare il busto in avanti,
il soldato si alza ritto in piedi, dando a tal uopo col metatarso dritto
una spinta contro al suolo, riaccosta il piede destro al sinistro e ri
prende la posizione prescritta.
Pel giuramento al comando: « Zum - SCHWOREN ! . (Per giurare),
il soldato posa il fucile dinanzi alla metà del corpo a terra, come nel
movimento per armare la bajonetta.
« Czako - AB ! » (Scopritevi):
1.º il giaco levato di testa nella maniera conosciuta, però colla
mano dritta, viene a visiera Volta a destra collocato sul pollice della
mano sinistra e per mezzo di questo stretto al fucile ed in senso oppo
sto al corpo;
2.º la mano destra, col pollice a sinistra, va sollevata sì, ch'essa
stia lateralmente in altezza degli occhi; il pollice, l'indice e medio
sieno ritti all'insù e le altre dita chiuse. -

« Czako - AUF! » (Copritevi). ll soldato pigliando il giaco colla


mano dritta, lo ripone in capo, indi alla distesa naturale del braccio
impugna il fucile. -
25
- Schul - TERT ! » (Portate l'armi). Si pone, ad effetto nel modo
conosciuto.

II. MANEGGI COL FUCILE DA CACCIATORE.

Al comando: « In die - BALANCE! » (In bilancia l'arma):


1.º la mano dritta abbandona la correggia, alla distesa naturale del
braccio piglia il mancante del calcio così, che il pollice si trovi sulla
sottoguardia e le altre dita unite stringano il mancante del calcio, il
quale in questo mentre per un poco sia spinto direttamente all'in
nanzi, senza smuovere la correggia dalla spalla;
2.º la mano sinistra impugna il fucile presso il traguardo; ambe
due le mani lo rialzano, perchè la correggia cada dalla spalla e la mano
destra poscia si ritira al fianco, passando tra il fucile ed il corpo;
3.º la mano dritta stringe il fucile superiormente alla sinistra e
ritornata che questa sia al rango, lo terrà alla distesa naturale del
braccio così, che il becco del calcio pervenga in linea colla rotondità
dei calcagni e la bocca sia alquanto inclinata all'avanti.
A fine di far posare il fucile totalmente a terra, l'istruttore coman 158.
da: « Beim - FUSS! » (Al piede l'arma), al che il cacciatore spingendo
colla mano destra per un poco il calcio all'innanzi, lo pone piano a
terra in modo, che il becco del calcio sia in linea colla punta del pie
de. La mano dritta stringe il fucile, appoggiato all'anca, a braccio
naturalmente teso così, che il pollice s'aggrappi alla canna e le altre
dita posino all'innanzi sull'incasso.
Questa posizione, la quale per regola sarà da prendersi da quella
dell'arma in bilancia, per evitare che il calcio venga battuto contro
terra, sia sempre posta in pratica allorquando si voglia concedere al
cacciatore un sollievo maggiore.
All'uopo di rimettere il fucile dalla posizione e dell'arma al piede » 157.

ancora in bilancia, al comando: « In die - BALANCE ! » ( In bilancia


l'arma ), il fucile mediante un moto di slancio sia impugnato in equi
librio ed il becco del calcio recato in linea coi talloni.
Per riprendere la « posizione del porto d'armi » da quella dell'ar 188.
ma in bilancia, oppure dall'altra dell'arma al piede, segue il coman
do: « Schul - TERT! » (Portate l'armi): -

1.9 il cacciatore alza il fucile dinanzi alla coscia destra volgendolo


sì, che l'anello superiore della correggia stia a livello del mento e
l'acciarino guardi di fronte; la mano sinistra piglia la correggia affatto
appresso l'anello superiore di essa in modo, che il pollice si trovi su
periormente, e le altre dita al di sotto della medesima;
2.º la mano dritta passando fra il fucile e la correggia impugna
il mancante del calcio, avanzando il cacciatore in pari tempo alcun
Q6
poco la spalla destra, frattanto che la mano sinistra appende il fucile
alla spalla, facendo perciò per una spanna scorrer la correggia fra le
dita;
3.º la mano dritta ripiglia la correggia nella maniera nota e la
sinistra ritorna al rango.
159. Al comando: « Ver - DECKT ! » (L'arma a pioggia):
1.º si eseguiscono i primi due movimenti dell' « In die Balance »
(In bilancia l'armi); - -

2.º la mano dritta impugna il calcio, ed ambedue le mani girano


poi il fucile colla canna di fronte; -

3.º colla mano destra si spinge il calcio verso l'incavo dell'ascella,


e colla sinistra la bocca all'ingiù. La mano dritta impugna il fucile
dinanzi alla sinistra, la quale ritorna tosto al rango. L'acciarino tro
visi superiormente all'anca, il fucile col braccio dritto superiore sia
stretto al corpo, e la bocca a sghembo abbassata. - -

160. Tale posizione si pratica in tempo di pioggia per evitare che l'ac
qua penetri nella bocca e nell'incasso della canna, ed anche perchè
l'acciarino non si bagni. -

161. Pel rimettersi va comandato: « Schul - TERT ! » (Portatº l'armi).


La mano dritta lascia cadere il calcio, la sinistra ripiglia la correggia,
ambedue le mani recano il fucile a piombo dinanzi alla metà della
coscia destra, riponendolo poi in ispalla come di regola.
162. Al comando: a Zur Visitirung des - GEWEHRS ! » (Ispezione d'armi):
1.º vanno posti ad effetto i primi due movimenti dell'« In die Ba
lance » (In bilancia l'armi); la mano destra posa pendente al fianco;
2.º la mano sinistra, alla distesa naturale del braccio abbassando
il fucile, lo reca dinanzi alla metà del corpo, senza alterare punto la
propria positura; l'acciarino guarda di fronte; indi
3.º la mano destra impugna il fucile superiormente all'anello della
correggia e la sinistra alla bocca in maniera, che l'indice, aggrappato
dal pollice, insieme sopravanzino la bocca della canna, ed ambedue
le mani, volgendo il fucile colla canna di fronte, lo collocano piano a
terra fra le punte de piedi sì, che il becco del calcio sia in linea colle
punte dei medesimi e la canna trovisi a perpendicolo.
163. Nel caso in cui al cacciatore venisse preso il fucile all'uopo di es
sere visitato, egli prontamente lo abbandona portando le mani al ran
go; venendogli restituito il fucile egli lo piglia colla mano destra al
di sopra dell'anello della correggia, ritornando il fucile e le mani
nella posizione di prima. -

164. Per convincersi se il fucile sia carico o no, o in breve se la canna


sia vuota, va comandato : « Ladstock in - LAUF!» (Bacchetta in canna):
1.º la mano dritta piglia la bacchetta al pomolo insieme all'anello
della martingala, la estrae dirittamente in sù premendola col gomito
sinistro al corpo ; in pari tempo, con moto rapido, la mano dritta a º
27
pollice rizzato, ripiglia la bacchetta alla sua metà, la estrae coltiple
tamente dal canello, tenendola dal lato destro in altezza degli occhi;
2.º il cacciatore introducendo il battipalla nella bocca, tra mezzo il
pollice e l'indice della mano sinistra pian piano fa scorrere la bac
chetta nella canna, indi impugna colla mano destra il fucile al di
sopra dell'anello superiore della correggia.
Al comando: « Versorgt den - LADSTOCK! » (Rimettete la bacchetta), 165.

colla mano destra pigliata al pomolo la bacchetta insieme all'anello


della martingala viene estratta sin pressochè alla sua metà, così obbli
gata col pollice e l'indice della mano sinistra, poi tirata fuori total
mente e col battipalla introdotta e riposta nel canello applicato Sul
cartoccio del portabajonetta; indi la mano destra, alla distesa naturale
del braccio di nuovo impugna il fucile.
« Schul - TERT ! » (Portate l'armi). Con ambedue le mani va le 166.

vato il fucile e girato sì, che l'anello superiore della correggia pervenga
in altezza del mento e la canna guardi a dritta, il cacciatore poscia
pigliando la correggia colla mano sinistra, effettua il porto d'armi. -

Al comando: « Pflanzt das - BAJONET ! » (Armate la bajonetta): 167.


1.º il fucile vien abbassato come per l'ispezione d'armi, ma impu
gnato colla mano sinistra all'estremità superiore dell' incassatura;
2.º la mano destra piglia al manico la bajonetta; sguainandola e
volgendola colla punta all'alto, col taglio di fronte, appressa il manico
alla mano sinistra, onde con questa poter girare sino al puntale la
ghiéra a caso scomposta;
3.º la mano dritta pianta in canna la bajonetta, il di cui taglio
deve trovarsi in linea colla mosca, ed incastrandovela, rivolge la ghiera
per quanto si possa verso la dritta, ed impugna il manico della bajo
netta; la mano sinistra scorrendo in giù ripiglia il fucile alla distesa
naturale del braccio;
4.º la mano sinistra rialza il fucile a canna volta di fronte ap
piombo dinanzi la coscia sinistra tant'alto, che la dritta a braccio teso
possa impugnar il mancante del calcio; quest'ultima poi solleva il
fucile, recandolo per isbieco sulla spalla sinistra sì, che il ponticello
della sottoguardia tocchi la spalla stessa; la mano sinistra in pari
tempo impugna il calcio in modo, che la prima falange del pollice
posi sulla vite anteriore del calcio, l'indice s'addatti al calcagno di
esso, e le altre dita unite all'indice, colle prime due falangi s'attac
chino insieme al medesimo internamente al piano del calcio. L'anti
braccio sinistro sia orizzontale, il gomito conservi la sua positura na
turale, il fucile guardato di fronte, non si scosti dalla linea retta nè
a dritta, nè a sinistra, e la mano dritta ritorni:al rango.
In questo modo sarà portato il fucile a bajonetta armata, e dovrà 168.
esser conservato in tale posizione anche nell'effettuare i giri di corpo
e la marcia.
28
169. Per ringuainare la bajonetta viene comandato: « Versorgt das -
BAJONET ! » (Disarmate la bajonetta): -

º
1.º la mano sinistra reca il calcio alla coscia, la dritta impugna il
mancante di esso, e con moto vivace abbassa il fucile per la distesa
del braccio; la mano sinistra poscia lo impugna all'estremità dell'in
cassatura e giovandosi dell'opera della mano destra, lo ripone a terra
come si è praticato nell' armare la bajonetta;
2.º la mano destra, nel mentre che la sinistra volge la canna a
dritta, gira la ghiéra verso la sinistra sino al puntale; per mezzo di
una stretta praticata al collo della bajonetta disincastrandola la toglie
dalla canna, che in pari tempo sia volta di fronte, ringuainando la
bajonetta stessa; il cacciatore in tal atto fissa uno sguardo sul fodero
ed a braccio naturalmente teso, impugna poi l'arma;
3.º va effettuato il porto d'armi.
In marcia sarà in modo uguale armata e disarmata la bajonetta,
il calcio però non sarà posato a terra, ma bensì l'arma per mezzo
della correggia appesa sull'antibraccio sinistro. -

171. Nel caso in cui a bajonetta armata, quindi ad arma portata sulla
spalla sinistra venisse comandato: « In - ARM ! » (Al braccio l'arma),
in allora: -

1.º la mano sinistra abbassa il calcio alla coscia e la dritta lo


stringe all'impugnatura;
2.º l'antibraccio sinistro va collocato sopra il dritto in modo, che
il pollice della mano sinistra trovisi colla prima falange sulla cucitura
interna della manica e le altre dita unite e volte all'ingiù, posino
sull'antibraccio destro. Il fucile per mezzo del cane riposi appiombo
Sull'avambraccio sinistro.
Ove al cacciatore, rimasto per lunga pezza in tale posizione, venisse
concesso un po' di sollievo, egli potrà abbandonare il mancante del
calcio e recare l'antibraccio destro al fianco; ma prima di eseguire
un altro movimento, la mano destra dovrà sempre ritornare al man
Cante del calcio. -

173. L'egual sollievo sarà da concedersi al cacciatore nel caso, in cui


egli sia impegnato nella marcia, dove allora potrà muovere con natu
ralezza il braccio dritto.
174. Al comando: « Schul - TERT! » (Portate l'armi), la mano destra
rialzando il fucile lo ripone a sghembo nella posizione avuta prima,
la sinistra impugna il calcio e la dritta ritorna al rango.
175. Al comando: « In die - BALANCE ! » (In bilancia l'arma):
1.º la mano sinistra abbassa il calcio alla coscia, volgendolo così,
che il calcagno di esso pervenga dinanzi alla metà della coscia sini
stra e la canna guardi a dritta; in pari tempo la mano dritta portan
dosi rasente al corpo all'insù, impugna il fucile in altezza della spalla
sinistra;
29
2.º la mano sinistra abbandona il calcio e la dritta reca il fucile
al fianco nella posizione nota, lasciandolo per tal uopo scorrere un
poco all'ingiù.
La posizione del « Beim Fuss » (Arma al piede), va presa nel modo I 76.

conosciuto, e per portar l'arma sarà comandato: « Schul - TERT ! »


(Portate l'armi). La mano dritta alza il fucile facendolo risalire in
mano, lo piglia di nuovo superiormente al traguardo, e prontamente e
rasente al corpo, a canna volta di fronte, lo solleva dinanzi alla coscia
sinistra; la mano manca impugna il calcio e spingendo questo all'in
nanzi ed all'insù, addatta l'arma alla posizione prescritta sulla spalla
sinistra, mentre chè la mano dritta ritorna sollecita al rango.
Il movimento seguente sarà sempre da eseguirsi a - bajonetta ar i 77.
mata ». L'istruttore perciò comanderà: « Fällt das - BAJONET ! »
(Calate la bajonetta):
1.º il fucile va recato nella posizione spiegata pel primo movi
mento dell' « In die Balance » (In bilancia l'arma), ma colla mano
dritta impugnato il mancante del calcio;
2.º la mano dritta, con moto vivace e rasente al corpo porta il
fucile sul fianco destro, e la mano sinistra afferrandolo fra il tra
guardo e l'anello superiore della correggia, fortemente lo stringe con
tutta la mano. L'antibraccio sinistro pressochè orizzontale sia attac
cato al corpo; il braccio destro disteso all'ingiù ed all'indietro di
tanto, che il ponticello della sottoguardia riesca al di sotto della giun
tura dell'anca, e la punta della bajonetta per isbieco stia all'alto. La
canna guardi all'insù e l'acciarino a dritta.
« Schul - TERT! » (Portate l'armi). Il fucile con ambedue le mani 178.
va recato sul fianco sinistro e rimesso alla posizione del porto d'armi.
Nel caso in cui la bajonetta dovesse mettersi in resta, essendo 179.
l'arma portata in bilancia, al comando: « Fällt das - BAJONET ! »
(Calate la bajonetta), il cacciatore con moto di slancio alza un poco
il fucile, addattandolo poi con ambedue le mani alla posizione dovuta.
Al comando: « Im - SCHRITT! » (Al passo ordinario), oppure a 180.
quello di: « HALT » (Alto) e del pari all'avviso o segnale di : « Sam
meln t » (Raccolta) ovvero di : « Vergatterung » (Riunione), si pone
ad effetto il porto d'armi.
Ambedue i seguenti movimenti, insieme a quello del rimettersi, sa 181.
ranno da effettuarsi nella posizione del « Beim Fuss » (Arma al piede).
Al comando: « Zum - GEBET! » (Alla preghiera), il braccio sini 182.
stro, senza distaccare il gomito, viene alzato senza sforzo verso il capo,
e la mano sinistra a palmo volto contro la faccia, tenuta lateral
mente all'occhio sinistro in guisa, che le dita unite tocchino l'ala del
cappello.
« Vom - GEBET! » (Rimettetevi dalla preghiera), la mano sinistra 183,
ritorna lestamente al rango,
30
l84. Per inginocchiarsi segue il comando: « Kniet nieder zum - GEBET! »
(Inginocchiatevi per la preghiera). -

Ambidne i piedi si pongano sulla linea retta sì, che i metatarsi si


tocchino; indi il cacciatore ritira il piede dritto ed insieme a lui il
busto senza inclinarlo all'innanzi, poggiando il ginocchio destro a
terra. La parte inferiore della gamba sinistra sia verticale al suolo, la
punta del piede dritto compressa contro al medesimo e la mano sini
stra posta per piano sul ginocchio così, che le punte delle dita stieno
in linea colla rotondità del ginocchio stesso. Il fucile stretto piena
mente colla mano dritta, sia conservato a perpendicolo.
a Hut - AB ! » (Scopritevi).
La mano sinistra spingendo col pollice il sottogola dinanzi al mento,
piglia il cappello per l'ala sinistra in modo, che il pollice si trovi all'in
fuori, le altre dita posino all'indentro della medesima e levandolo pron
tamente di testa, lo pone coll'incavo sulla coscia così, ch'esso stia
verticale e la cornetta sia volta verso il corpo.
185. Pel rimettersi segue il comando: « Hut - AUF! (Copritevi), al che
il cacciatore riponendo il cappello in testa senza chinarla in avanti,
lo assetta bene sulla medesima dall'avanti all'indietro, ritira il sotto
gola sotto al mento e di nuovo colloca la mano sinistra per piano sul
ginocchio. - - -

- Auf vom - GEBET! » (In piedi). Senza chinare il busto all'in


nanzi, il cacciatore si rizza in piedi, applicando a tal uopo col meta
tarso dritto una spinta contro al suolo, riaccosta il piè dritto al sini
stro e riprende la posizione dovuta.
186. Pel giuramento al comando: Zum - SCHWOREN! . (Per giurare),
il cacciatore posa a terra il fucile dinanzi alla metà del corpo, come
si è praticato nel movimento dell' « armare la bajonetta. »
- Hut - AB! » (Scopritevi):
1.º spinto il sottogola in avanti, egli colla mano dritta prende il
cappello per l'ala destra, lo leva dal capo e volgendolo colla cornetta di
fronte, lo pone sul pollice della mano sinistra, che lo stringe all'arma
cd in Senso opposto al corpo; -

2.º la mano destra, stando il pollice a sinistra, va sollevata late


ralmente sino all'altezza degli occhi; il pollice, l'indice e medio stieno
ritti all'insù, e le altre dita chiuse,
« Hut - AUF! » (Copritevi).
Il cacciatore pigliando il cappello colla mano destra, lo ripone in
capo, indi alla distesa naturale del braccio impugna il fucile,
« Schul TERTI , ( Portate l'armi). Si pone ad effetto nel modo co
nosciuto.
31

III. MANEGGI COLLA CARABINA.

Al comando: « In die - BALANCE! » (In bilancia l'arma): 188.


1.º il soldato staccando la mano dritta dalla correggia, a braccio
naturalmente teso impugna il calcio, spingendolo per alcun poco diret
tamente all'innanzi, senza smuovere la correggia dalla spalla;
2.º la mano sinistra impugna la carabina al di sopra del mirino di
culatta, ambidue le mani lo alzano, perchè la correggia cada dalla
spalla e la mano dritta ritirandosi fra la carabina ed il corpo, recasi
al rango;
3.º la mano dritta impugna la carabina superiormente alla sinistra
e ritornata che sia questa al rango, la terrà alla distesa naturale del
braccio così, che il becco del calcio pervenga in linea colla rotondità
dei talloni e l'imboccatura penda un tal poco all'avanti.
A fine di far posare la carabina del tutto a terra, l'istruttore co 189.
manda: « Beim - FUSS! » (Arma al piede), al che il soldato spingendo
colla mano dritta il calcio all' innanzi, e lasciando all'uopo scorrere la
carabina all'ingiù, la pone piano a terra così, che il becco del calcio
pervenga in linea colla punta del piede. La mano dritta stringe la ca
rabina, appoggiata all'anca, alla distesa naturale del braccio così,
che il pollice s'aggrappi alla canna e le altre dita posino all'innanzi
sull' incassatura,
Tale posizione, che per regola sarà da prendersi da quella dell' ar
ma in bilancia per evitare che il soldato batta il calcio contro terra
sia sempre posta in pratica, ogni qual volta si voglia concedere al
medesimo un sollievo maggiore. a

All'uopo di rimettere la carabina dalla posizione del « Beim Fuss » 191.


(Arma al piede) ancora in bilancia, al comando: « In die - BALANCE! »
(In bilancia l'arma), il soldato alzando la carabina con moto di slan
cio, la impugna in equilibrio, spingendo il becco del calcio all'indietro
in linea dei talloni.
Per riprendere la « posizione del porto d'armi » da quella dell'ar 192.
ma in bilancia, oppure dall'altra dell'arma al piede, segue il comando:
« Schul - TERT! » (Portate l'armi): -

1.º il soldato rialza la carabina dinanzi alla coscia destra volgendola


così, che l'anello superiore della correggia pervenga a livello del mento
e l'acciarino guardi di fronte; indi la mano sinistra piglia la correggia
affatto presso l'anello superiore di essa in modo, che il pollice si
trovi superiormente, le altre dita al di sotto della medesima;
2.º il soldato colla mano dritta, passando fra la carabina e la cor
reggia, impugna il calcio, avanzando in tal punto alquanto la spalla
destra, frattanto che la mano sinistra appende la carabina alla spalla,
facendo perciò scorrere per una spannº le correggia fra le dita;
32
3.º la mano dritta ripiglia la correggia nella maniera conosciuta, e
la sinistra ritorna al rango. -

193. Al comando: « Ver - DECKT! » (L'arma a pioggia):


1.º si eseguiscono i primi due movimenti dell' « In die Balance »
(In bilancia l'arma);
2.º il soldato colla mano destra impugna il mancante del calcio,
girando poscia con ambedue le mani la carabina colla canna di fronte;
3.º egli colla mano dritta spinge il calcio verso il cavo dell'ascella
e colla sinistra la bocca all'ingiù. La mano dritta impugna la carabina
davanti alla sinistra, la quale ritorna tosto al rango. – L'acciarino
trovisi superiormente all'anca, la carabina col braccio dritto superiore
sia stretta al corpo e la bocca per isbieco abbassata.
194. Tale atteggiamento si pratica in tempo di pioggia per evitare, che
l'acqua penetri nella bocca e nell'incasso della canna ed anche perchè
l'acciarino non si bagni. -

195. Pel rimettersi va comandato: « Schul - TERT! » (Portate l'armi).


La mano dritta lascia cadere il calcio, la sinistra ripiglia la correggia,
ambedue le mani recano la carabina appiombo dinanzi alla metà della
coscia destra, riponendola poi sulla spalla dritta.
196. Al comando: « Zur Visitirung des - GEWEHRS! » (Ispezione d'armi):
1.º si effettuano i primi due movimenti dell' « In die Balance »
(In bilancia l'arma); la mano destra posa pendente al fianco;
2.0 la mano sinistra, alla distesa naturale del braccio, facendo
scendere la carabina, la reca dinanzi alla metà del corpo, senza punto
alterare la propria positura; l'acciarino guarda di fronte; indi
3.º la mano destra impugna la carabina al di sopra del bocchet
tone, e la sinistra la bocca insieme all'estremità della bacchetta in
modo, che l'indice ed il pollice posato sulla prima falange di esso, so
pravanzino la bocca. Ambedue le mani, Volgendo la carabina colla
canna di fronte, la posano piano a terra fra le punte de piedi così,
che il becco del calcio sia in linea colle punte dei piedi stessi, e la
canna Stia a perpendicolo.
197, Caso che al soldato venisse presa la carabina all'uopo di essere
visitata, egli prontamente l'abbandona, recando le mani al rango;
nel ricevere la carabina, egli colla mano destra la ripiglia superior
mente all'anello della correggia, ricomponendo sì la carabina che le
mani nella posizione di prima.
198. Per convincersi se la carabina sia carica o no, e se in breve la
canna sia vuota, va comandato: « Ladstock in - LAUF! » (Bacchetta
in canna):
1.º il soldato col pollice e coll'indice piegato della mano destra
piglia la bacchetta sotto al battipalla, lasciando per tal uopo col pol
lice della mano sinistra lo spazio voluto; estrae la bacchetta non
affatto sino alla metà, premendola leggermente col pollice sinistro per
35
obbligarla a tale positura, e colla mano destra a rovescio ed a pollice
ritto impugnandola di nuovo rasente alla bocca;
2.º il Soldato tirando fuori del tutto la bacchetta e colla mano
destra capovolgendola, introduce il battipalla nella bocca e piano lascia
scorrere la bacchetta in canna fra il pollice e l'indice della mano si
nistra, sino a che ambedue le mani si tocchino; indi la mano dritta
impugna la carabina come prima, intanto che le due dita della mano
sinistra lasciano del tutto calare adagio la bacchetta in canna.
- Versorgt den - LADSTOCK! » (Rimettete la bacchetta): 199.
1.º la bacchetta pigliata col pollice e l'indice della mano dritta,
viene estratta circa per la metà; le due dita della mano sinistra in
tal punto fanno sì, che la bacchetta non si freghi sulla bocca, ed in
pari tempo la tengono obbligata; indi la bacchetta colla mano dritta
a rovescio ed a pollice ritto va nuovamente impugnata alla metà, to
talmente levata dalla canna e la mano poscia rivolta, affinchè l'estre
mità sottile della bacchetta pervenga all'ingiù;
2.º il soldato fissando uno sguardo sul bocchettone e staccando il
pollice della mano sinistra, v'introduce la bacchetta, spingendola ab
basso sin che il mignolo tocchi la bocca ed impugnandola poi di nuovo
sotto al battipalla;
3.º il soldato riponendo del tutto la bacchetta, con ambedue le mani
ripiglia la carabina come prima.
Al comando: « Schul - TERT ! » (Portate l'armi), il soldato rial 200.
zando la carabina con ambedue le mani, la rivolge così, che l'anello
superiore della correggia arrivi all'altezza del mento e che la canna
guardi a dritta; indi piglia la correggia colla mano sinistra ed effet
tua il porto d'armi.
Al comando: « Pflanzt das - BAJONET ! » (Armate la bajonetta): 201.
1.º il soldato fa scendere la carabina come per l'ispezione d'armi,
ma impugnandola colla mano sinistra all'estremità superiore dell'in
cassatura ; -

2.º la mano destra piglia la bajonetta al canello; sguainandola e


volgendola colla punta all'alto e colla lama di fronte, appressa il ca
nello alla mano sinistra, onde con questa poter girare a dritta sino
al puntale la ghiera a caso scomposta;
3.º la mano dritta pianta in canna la bajonetta, i di cui tagli stretti
devon trovarsi in linea della mosca, ed incastrandola spinge col pollice
la ghiera verso la sinistra di tanto, che la vite pervenga sotto al collo
della bajonetta, di cui ne stringe il manico; il soldato in fine senza
abbandonar l'arma, distende con naturalezza il braccio sinistro;
1.º la mano sinistra a canna volta di fronte rialza la carabina a
piombo dinanzi alla coscia sinistra tant'alto, che la dritta alla distesa
del braccio possa impugnare il mancante del calcio; quest'ultima poi
solleva la carabina, recandola per isbieco sulla spalla sinistra i; che il
34
ponticello della sottoguardia tocchi la spalla stessa; in pari tempo la
mano sinistra impugna il calcio in modo, che la prima falange del
pollice posi sulla vite anteriore del calcio, l'indice s'addatti al calca
gno del medesimo e le altre dita unite all'indice, colle prime due
falangi s'attacchino insieme allo stesso internamente al piano del
calcio. L'antibraccio sinistro sia orizzontale, il gomito conservi la
Sua p0situra naturale, la carabina guardata di fronte non si scosti
dalla linea retta nè a dritta, nè a sinistra e la mano dritta ritorni al
l'angO. - - -

202, In questo modo sarà portata la carabina a bajonetta armata e do


Vrà esser conservata in tale posizione anche nell'effettuare i giri di
Corpo e la marcia. - . -

203. Per disarmare la bajonetta viene comandato: « Versorgt das - BA


JONET! » ( Disarmate la bajonetta):
- 1.º la mano sinistra abbassa il calcio alla coscia, la dritta impugna
il mancante di esso, facendo scendere la carabina per la distesa del
braccio; indi la mano sinistra impugna l'arma all'estremità dell'in
cassatura e aiutandosi coll' opera della mano destra la ripone a terra,
Come si è praticato nell'armare la bajonetta; ; -

2.º la mano destra, nel mentre che la sinistra volge la canna a


dritta, gira la ghiera verso la destra sino al puntale, per mezzo di
una stretta applicata al collo della bajonetta, disincastrandola leva
questa dalla canna, che il soldato in pari tempo rivolge di fronte, rin
guainando la bajonetta stessa; egli fissando perciò uno sguardo sulla
guaina, alla distesa naturale del braccio impugna poi l'arma;
3.º va effettuato il porto d'armi. -

In marcia sarà in modo simile armata e disarmata la bajonetta, il


calcio però non sarà posato a terra, ma bensì l'arma per mezzo della
correggia appesa sull'antibraccio sinistro.
Nel caso in cui a bajonetta armata, quindi ad arma portata sulla
spalla sinistra, venisse comandato: « In - ARM ! » (Al braccio l'arma),
in allora: -

1.º la mano sinistra abbassa il calcio alla coscia e la dritta stringe


il mancante del medesimo;
2.º l'antibraccio sinistro va collocato sopra il dritto in modo, che
il pollice della mano sinistra si trovi colla prima falange sulla cuci
tura interna della manica e le altre dita unite e volte all'ingiù, posino
sull'antibraccio destro. La carabina per mezzo del cane riposi a per
pendicolo sull'antibraccio sinistro.
206. Dove al soldato rimasto per lunga pezza in tale posizione, venisse
concesso un po' di sollievo, egli potrà abbandonare il mancante del
calcio e recare l'antibraccio destro al rango, ma prima di eseguire
un altro movimento, la mano destra dovrà sempre ritornare al man
cante del calcio. L'egual sollievo sarà da concedersi al soldato nel
35
caso in cui egli sia impegnato nella marcia, dove allora potrà con na-,
turalezza muovere il braccio dritto. . . . . i a º a

Al comando: - Schul - TERT! » (Portate l'armi), la mano destra 207,


sollevando la carabina, la addatta perisbieco alla posizione avuta prima, º
la sinistra impugna il calcio e la dritta ritorna al rango, i
Al comando: • In die - BALANCE ! » (In bilancia l'arma);, il 208,
1.º la mano sinistra abbassa il calcio alla coscia volgendolo così,
che il calcagno di esso peryenga dinanzi alla metà della coscia sini
stra e la canna guardi a dritta, in pari tempo la mano dritta portanº
dosi rasentando il corpo all'insù, impugna la carabina all'altezza della
spalla sinistra; tt i ti i
2.º la mano sinistra abbandona il calcio e la dritta reca la carabina
nella posizione nota, lasciandola per tal uopo scorrere alquanto all'ingiù,
La posizione del “ Beim Fuss » (Arma al piede), Va presa nel modo
conosciuto, e per portar l'arma segue il comando: « Schul - TERT! .
(Portate l'armi). La mano dritta alzando la carabina e facendola risat
lire in mano, la piglia di nuovo Superiormente al mirino e pronta
mente e rasente al corpo, a canna volta di fronte la solleva dinanzi
alla coscia sinistra; la mano manca impugna il calcio e spingendo
questo all'innanzi ed all'insù, addatta l'arma alla posizione prescritta
sulla spalla sinistra, mentre che la mano dritta ritorna sollecita al
rangO, e º i
Il seguente movimento sarà sempre da eseguirsi a baionetta arma 210.
ta. – L'istruttore perciò comanderà: “ Fällt das - BAJONET t» (Calate
la bajonetta): - - -

1.º il soldato reca la carabina nella posizione spiegata pel primo


movimento dell' - In die Balance » (In bilancia l'arma), ma colli
mano dritta impugna il mancante del calcio; i
2.º la mano dritta con moto rapido e rasente al corpo porta la ca
rabina sul fianco destro, e la mano sinistra pigliandola al di sotto
dell'anello superiore della correggia, fortemente la stringe con tutta la
mano. L'antibraccio sinistro, pressochè orizzontale sia attaccato al
corpo; il braccio destro disteso all'ingiù ed all'indietro di tanto, che
il ponticello della sottoguardia si trovi al di sotto della giuntura del
l'anca e la punta della bajonetta a sghembo stia all'alto. La canna
guardi a dritta e l'acciarino sia volto all'ingiù.. - , a ti
Al comando: « Schul - TERT ! » (Portate l'armi), il soldato con 211.
ambedue le mani reca la carabina sul fianco sinistro addattandola alla
posizione del porto d'armi. i li
Caso che il soldato dovesse porre la bajonetta, in resta portando 212.
l'arma in bilancia, al comando: « Fällt das - BAJONET ! » (Calate la
baionetta), egli con moto di slancio alzando alquanto la carabina, la
addatta con ambedue le mani alla posizione dovuta.
Al comando : « Im - SCHRITT ! » (Al passo ordinario), oppure a 213.
36
quello di: • HALT! » (Alto), e del pari all'avviso o segnale di: - Sam
meln t » ( Raccolta), ossia di: - Vergatterung t . (Riunione), va effet
tuato il porto d'armi. )
214. Ambidue i seguenti movimenti, insieme a quello del rimettersi sono
da eseguirsi nella posizione del « Beim Fuss » (Arma al piede).
218. Al comando: « Zum - GEBET ! » (Alla preghiera), il soldato alza
il braccio sinistro, senza scostare il gomito, francamente verso il capo,
tenendo la mano sinistra col palmo volto verso la faccia lateralmente
all'occhio sinistro in guisa, che le dita unite tocchino la visiera del giaco.
216. - Vom - GEBET! - (Rimettetevi dalla preghiera), la mano sinistra
ritorna sollecita al rango.
217. Per inginocchiarsi segue il comando: « Kniet nieder zum - GEBET! »
(Inginocchiatevi per la preghiera).
Ambidue i piedi si pongono sulla linea retta sì, che i metatarsi si
tocchino, indi il soldato ritira la gamba dritta ed unitamente ad essa
il busto senza inclinarlo all'avanti, poggiando a terra il ginocchio
destro.
- La parte inferiore della gamba sinistra sia verticale al suolo, la
punta del piede dritto compressa contro al medesimo e la mano sini
stra collocata per piano sul ginocchio così, che le punte delle dita si
trovino in linea colla rotondità del ginocchio stesso. – Il soldato strin
gendo pienamente la carabina colla mano destra, la conservi a per
pendicolo. -

« Czako - AB ! » (Scopritevi). - - -

La mano sinistra spingendo col pollice il sottogola davanti al men


to, piglia il giaco a sinistra del pompone così, che questo stia fra l'in
forcata dell'indice ed il medio e levando lestamente il giaco di testa,
lo pone coll'incavo sulla coscia in modo, che il medesimo stia verti
cale e la visiera guardi a sinistra. -

218. Pel rimettersi segue il comando: - Czako - AUF! » (Copritevi), al


che il soldato ripone il giaco in testa senza chinarla all'innanzi, asset
tandovelo bene dall'avanti all'indietro, ritirando il sottogola sotto al
mento, e collocando la mano sinistra di nuovo piatta sul ginocchio.
- Auf vom - GEBET ! » (In piedi). - -

Senza chinare il busto in avanti, il soldato si rizza in piedi, dando


per tal uopo col metatarso dritto una stretta contra il suolo, riaccosta
il piede destro al sinistro, e riprende la posizione prescritta.
219. Pel giuramento, al comando: Zum - SCHWOREN! . (Per giurare ),
il soldato posa la carabina a terra dinanzi alla metà del corpo, come
per l'ispezione d'armi.
º - Czako - AB (Scopritevi):
1.º il soldato levando il giaco di testa nella maniera conosciuta,
però colla mano dritta, a visiera volta a destra lo pianta sul pollice
della mano sinistra, stringendolo con questa al corpo;
s
37
2.º egli alza la mano destra, col pollice a sinistra sì, ch'essa tro
visi lateralmente in altezza degli occhi; il pollice, l'indice ed il medio
stieno ritti all'insù e le altre dita chiuse, a .

« Czako - AUF! » (Copritevi); la mano dritta pigliando il giaco lo


ripone in capo, indi alla distesa naturale del braccio, impugna la ca
rabina. - - . , i 'i vi e
« Schul - TERT ! » (Portate l'armi), va effettuato nel modo cono
sciuto. - i

-
a

CARICARE E FAR FUoco.


Il soldato non sarà in grado di corrispondere alla sua destinazione, 221.
se non quand'egli con buon successo sappia far uso del proprio fucile
qual' arma da fuoco. L'istruzione nel caricare e nel far fuoco, sia
quindi da risguardarsi siccome la parte la più importante dell'ammae
stramento individuale del soldato, e da trattarsi con estrema premura.
Il soldato per mezzo d'un incessante esercizio, dovrà acquistare una
destrezza tale nel porre in opera i maneggi necessari all'uopo, da
essere atto in qualsiasi evenienza e benanche nel fervor della mischia,
di caricare e di far fuoco non bene soltanto, ma di farlo anche senza
precipitazione colla prestezza la più possibile,
A fine di poter fondatamente e con buon successo istruire il soldato, 222,
bisognerà innanzi tutto fargli comprendere l'effetto delle armi da fuo
co; fargli vedere la munizione; in modo affatto privo di sforzo, porgli
sott'occhio come si faccia connessamente la carica con cartucce a palla,
aggiungendovi gli schiarimenti relativi intorno alle funzioni necessarie
all'uopo. - - -

Allorquando il soldato in tal modo avrà visto il procedere connesso 223.


da osservarsi; quand'egli avrà conosciuto lo scopo dei singoli maneggi
ed inteso l'eseguimento delle medesime; l'istruttore lo informerà come
lo spazio limitato, che sussiste nelle file e nei ranghi, richiegga una
certa regolarità dei movimenti, affinchè un soldato non sia d'impedi
mento all'altro. - º o
Per tal uopo la carica, a norma dei maneggi necessari in proposito, 224.
sarà suddivisa in tempi, ed in principio da insegnarsi pure colle car
tucce a palla, le quali per riguardo alla canna non sieno estratte, ma
bensì colla dovuta precauzione fatte esplodere. -

In principio dell'insegnamento, l'istruttore per ciascun tempo dia 225.


l'avviso che accenni la funzione seguente, e faccia porla in opera
dietro la numerazione. – In seguito sia omesso l'avviso per i tempi,
e la carica effettuata dietro la numerazione sola, mantenendo in fram
mezzo i tempi in principio delle pause lunghe, che colla crescente
abilità del soldato debban esser abbreviate.
58
226. "Allorchè il soldato per mezzo di tale procedere si sarà rese proprie
tutte le regole da osservarsi, l'istruttore ometta anche la numerazione
e lo obblighi ad eseguire consecutivamente la carica. -

227. All'insegnamento della carica colle cartucce a palla, segua quello


colle cartucce a polvere, ed infine potranno gli esercizii farsi anche
senza munizione, nei quali per regola non sia armato il cane, ma il
maneggio in proposito accennato per mezzo d'un movimento corri
spondente della mano destra. -

228, Il soldato non faccia mai scattare il cane, se non quando si trovi
un cappellosso sul caminetto, oppure quando questo in qualche modo
sia difeso dal danno, che la percossa del cane potesse recargli.
229. A fine di promuovere l'esecuzione precisa e corrispondente allo
scopo dei maneggi voluti per la carica e pei fuochi, l'istruttore con
ceda al soldato di seguire al bisogno coll'occhio i movimenti delle
230.
" d'inchinare o di volgere il capo º
Prima d' incominciare la carica, come in generale in tutti i casi,
-

in cui il soldato debba far uso del proprio fucile qual arma da fuoco;
egli come mezzo preparatorio, tiri per quanto sia possibile la giberna
dinanzi all'anca destra; apra la giberna insieme al salvacappellosso;
apparecchi al bisogno la munizione, ed i cacciatori estraggano anche
la bacchetta dal canello applicato sul cartoccio del portabajonetta, ren
a dendola così pronta al suo ufficio.
231. e il soldato conserverà poi la giberna nella positura or ora accennata,
sino a che un ordine speciale non disponga di ritirarla; cosa che in
tempo di pace al solito si combinerà colla fine dell'esercizio, o nelle
parate
“al col dipenderà
nemico rimettersi dalle
dall'ultima scarica generale, ma
circostanze. i
che in faccia -

232. In un movimento, con cui venisse interrotto il combattimento a fuo


co, sarà sempre da concedersi al soldato, di portare la giberna nella
positura che gli riesca di meno incomodo e nella quale la medesima
nulla ostante gli resti alla mano, onde estrarre prontamente le car
tucce. " i - - - , .. -

Il cacciatore in tal caso, a fine di non essere nel movimento impe


dito dalla bacchetta, che liberamente pende sulla martingala, appen
derà la medesima sul collo della baionetta, ed ove questa fosse armata,
accomoderà la bacchetta stessa al di dietro del fodero della bajonetta
'sotto al budriere.
Il cacciatore rimetterà la bacchetta, dietro ordine emanato in pro
posito colla mano destra, la quale impugna la bacchetta nel suo mezzo,
introducendo
il pomolo, il battipalla i nel canello e spingendo
i 7
totalmente abbasso
- . . . . . . . . . . . .
- s - - - - - -

-iii ii iii , i j
giºi: ,
il 29 i 9 g
4 ! . -
39
l. DEL CARICARE. - - - - -

. -

Per disporre il soldato alla carica del fucile, l'istruttore comanderà: 235.
- La - DET! » (Caricate), al che il soldato posando a terra il fucile di ( .
nanzi alla metà del corpo, come nell'ispezione d'armi, sollecitamente
effettua i necessari maneggi preparatorii. .
Nell'istruzione, la carica sarà suddivisa in cinque tempi i quali sono: 236.
1.º il pigliare e l'introdurre della cartuccia; i i - 1-

- ,i
2.º l'introdurre della bacchetta; i
3.º il battere la carica ed il rimettere della bacchetta; º
4.º il collocare del cappellosso; a -
5.º il portar l'arma, oppure l'approntar l'arma. -

Al comando: « Patron in Lauf - EINSt . (Cartuccia in canna, uno), 237.


la mano dritta recandosi rasente al corpo alla giberna ed alzandone il
coperchio, s'introduce nella medesima colle punte delle dita in avan
ti, ivi piglia una cartuccia quasi spalata, e la reca sollecitamente alla
bocca del fucile. La cartuccia in tal mentre posi nella mano sì, che il
proiettile tocchi il mignolo. – La carta superflua della cartuccia, stac
cata col pollice e stretta con questo insieme all'indice rasente alla pol
vere, sia poscia pigliata col pollice e l'indice della mano sinistra ap
presso il canello della cartuccia, tirata fuori e lisciata, indi lacerata,
girando perciò vivamente la mano destra verso il corpo, oppure a nor
ma dei casi, afferrata per tal uopo coi denti; – la cartuccia colla
mano destra, a braccio sollevato, sia tosto introdotta nella canna, ruo
tolata alcun poco infra il pollice e l'indice per aprirla, e scuotendola
sia vuotata attentamente; la mano sinistra poi alzi per poco il fucile
e battendolo leggermente al suolo, ne lo ricollochi. – Il canello della . .
cartuccia poscia col pollice, l'indice e medio della mano dritta sia di
subito levato dalla canna, capovolto e col projettile spinto nella canna
sin oltre al punto dov'è ingrassato, e di nuovo ripigliandolo la detta
mano rasente alla bocca, con moto vivace fatto verso il corpo, lo laceri
e lo getti via. – Il cono del proiettile, ora scoperto sia finalmente col
pollice della mano sinistra del tutto spinto nella canna e colla mano
dritta pigliata la bacchetta. – La bacchetta del fucile della fanteria
non che quella della carabina sarà col pollice e l'indice piegato, stretta
al disotto del battipalla; mentre che il cacciatore la piglierà sotto
l'anello della martingala. - itii,

A fine di rendere il soldato abile nel pigliare la cartuccia, cosa ne 238.


cessaria per caricare con prestezza, converrà fargli eseguire questo ma
neggio siccome un esercizio preliminare ed indipendente dagli altri.
Per tale scopo gioverà in principio una cartuccia di legno avvolta in
carta, la quale il soldato piglierà nella giberna, e con moto per quanto
sia possibile sollecito, la recherà dinanzi al corpo nella positura pre
scritta per lacerare la carta superflua. I tia º
40
239. In seguito sarà deposta una certa quantità di cartucce a palla nella
giberna del soldato, ordinandogli di pigliare una cartuccia dopo l'altra
e recarla possibilmente presto nella mano sinistra, che trovasi dinanzi
alla metà del corpo.
240. L'introdurre della bacchetta si effettua al comando: « Ladstock in
Lauf - ZWEI! » (Bacchetta in canna, due).
241. Il soldato armato del fucile della fanteria estrae la bacchetta non
affatto per la metà; premendola lievemente col pollice della mano si
nistra la tiene obbligata in tale positura; colla mano destra a rovescio
ed a pollice ritto la impugna rasente alla bocca del fucile, tirandola
fuori totalmente e capovolgendola colla detta mano sì, che il battipalla
stia all'ingiù. – Quest'ultimo recato tosto sul projettile, col pollice e
l'indice della mano sinistra sia aggiustato sulla punta del medesimo.
La bacchetta e con essa il projetto sieno poscia, frammezzo le dita della
mano sinistra, spinti nella canna, sin tanto che le mani si tocchino
sulla bocca; indi il soldato con subitezza di moto ripiglia la bacchetta
all'estremità superiore, e del tutto la caccia nella canna. Tale maneg
gio per introdurre la bacchetta in canna, serve pure di regola al sol
dato armato della carabina.
242. ll cacciatore slanciando la bacchetta direttamente in alto, con moto
vivace della mano destra avente il pollice disteso, la piglia alla sua
metà, recando di subito il battipalla sul projettile ed ivi aggiustandolo
l
sulla punta di esso col pollice e l'indice della mano sinistra. La mano
destra ora, in frammezzo le dita della mano sinistra spinge la bacchetta
insieme al projetto nella canna di tanto, che ambe le mani si tocchino,
impugnando poi il pomolo alla cima e cacciando la bacchetta total
mente in canna.
243. Per battere la carica si comanderà: « Setzt an - DREI! » (Battete la
carica, tre). -

Il soldato traendo la bacchetta fuori dalla canna circa d'un piede,


con moto breve e non tanto forte calca la carica per una od al biso
gno per più volte, estraendola poscia senza ritardo dalla canna, osser
vando le regole stabilite in proposito per l'ispezione d'armi e rimet
tendola, vale a dire: il soldato armato del fucile della fanteria e quello
armato della carabina riporranno la bacchetta nel proprio canale, ed
il cacciatore all'incontro, o la lascierà pendere liberamente, oppure la
rimetterà nel modo accennato pei movimenti preparatorii della carica.
244, L'istruttore farà del pari acquistare al soldato la destrezza nel ma
neggiare la bacchetta, per mezzo di confacenti esercizii preliminari, pei
quali in principio potrà servire una bacchetta di legno. In seguito
di tale istruzione il soldato farà uso anche della grave bacchetta di
ferro, senza aver bisogno d'introdurla veramente nella canna in ogni
ripetizione, ma per ottenerne egualmente lo scopo prefisso, basterà
d'insegnargli, come egli per riguardo alle righe della canna, fra le dita
41
li della mano sinistra debba far scorrere la bacchetta lungo il fucile
l esteriormente al medesimo. -

Trattandosi negli esercizii preliminari sovraccennati non d'altro, 245,


che di rendere maggiormente agile la mano destra, il maneggio della
bacchetta sarà quindi da esercitarsi di sovente anche senza fucile. –
Per cui il soldato collocherà la mano sinistra dinanzi la metà del corpo
in p0situra simile a quella, in cui deve trovarsi, quando realmente
si effettui la carica del fucile. -

Il collocare del cappellosso si effettua al comando: « Kapsel auf - 246.


VIER ! » (Collocare il cappellosso, quattro).
Il soldato eseguisce un mezzo giro a dritta, colloca il piede destro
distante per la lunghezza d'un piede lateralmente al sinistro, in pari
tempo alzando con moto di slancio il fucile e recandolo a bocca
. rivolta all'insù per isbieco dinanzi al petto così, che il calcagno del
calcio riesca accanto all'osso dell'anca destra. – La mano sinistra
che trovasi al traguardo, sia obbligata in tale positura distante d'una

; spanna dalla spalla sinistra; il pollice di essa sia disteso lungo l'in
cassatura e le altre dita sieno ritirate dalla canna e collocate sull'in
cassatura; la mano dritta invece si rechi sull'acciarino, ivi ponendo
il pollice sull'orecchia del cane, l'indice sull'inarcata anteriore della
sottoguardia e colle altre tre dita stringendo il mancante del calcio. –
Il soldato ora ritiri il cane sin tanto che senta incastrarsi la stanghetta
nella tacca di tutto punto; rechi poscia, la mano dritta, accostando
l' indice al pollice, subitamente al salvacappellosso, ivi pigli colle
suddette dita un cappellosso, appressandolo all'acciarino e girandolo
lo collochi sul caminetto, e sovr esso lo assodi premendolo col pollice;
frattanto ritorni egli l'indice ancora sul ponticello della sottoguardia
stringendo colle altre dita il mancante del calcio. -

La posizione da prendersi pel movimento del collocare il cappel 247.


losso, il soldato la conserverà anche facendo fuoco, oppure vi si atteg
gerà caso che non lo fosse, dipendendo da essa in parte l'effetto del
tiro. – Il trasportare adunque il soldato da un'altra a questa posi
zione, nella quale il peso del corpo sia perfettamente equilibrato
sovr'ambidue i piedi, formi pure oggetto di ripetuti esercizii prelimi
nari, che sieno incominciati senza fucile. -

Il soldato si renderà propria la destrezza nel pigliare il cappellosso


in modo simile a quello, con cui pigliava le cartucce. All'uopo del
confacente esercizio preliminare egli deporrà nel salvacappellosso una li
certa quantità di cappellossi esplosi, ivi ne piglierà uno dopo l'altro e
girandolo lo addatterà alla positura voluta pel collocamento dello stesso
e lo metterà nella mano sinistra che trovasi dinanzi al corpo.
In quest'esercizio preliminare, l'istruttore richiederà sempre l'esecu
zione la più possibilmente sollecita, non permettendo giammai che il sol
dato alzi un cappellosso caduto per terra e ritardi così l'esercizio stesso.
v, -
42 -

250. Terminata che sia la carica, pel porto d'armi serve il comando:
- Hammer in die Ruh - FiNFt. (Il cane in riposo, cinque).
Il soldato facendo un mezzo giro a sinistra e riaccostando il piè
dritto al sinistro, con ambedue le mani che conservano la loro posi
tura, abbassi in pari tempo il fucile sì che stia appiombo, tenendolo a
canna volta verso il corpo ed attaccato all'avambraccio sinistro tanto
alto, che il pollice della mano sinistra sia a livello del mento. Il cane
poscia, col pollice della mano dritta sia per alcun poco ritirato oltre
la tacca dello scatto, in pari tempo colla falange media dell'indice riti
rato anche il grilletto, sino a che il cane ceduto pian piano dal polli
ce, sopraggiunga sul cappellosso, dopo di che l'indice ritorni di nuovo
sull'inarcata della sottoguardia ed il cane sia ritirato ancora di tanto,
sin che la stanghetta possa incastrarsi nella tacca di riposo. – Indi il
soldato impugnando il fucile colla mano destra al mancante del calcio,
lo addatti tosto al porto d'armi.
251. i Gli esercizii preliminari, di cui è fatto menzione nell'insegnamento
dei tempi della carica, saranno da farsi anche coi soldati di già am
maestrati, perchè ne conservino l'agilità, ma da trattarsi semplice
mente quale occupazione secondaria, senza che l'istruttore s'attenga
ad un determinato ordine consecutivo, e neppure pretenda che il sol
dato in ogni occasione effettui in connessione tutti gli esercizi preli
i
minari. - -

252. Alloraquando il soldato per mezzo del metodo surriferito, avrà im


parato a caricare l'arma con prontezza e sicurezza, farà d'uopo infor
marlo, ch'egli in tempo avvenire essendo in fazione, potrà trovarsi
spesso nel caso di dover caricare l'arma camminando, oppure in qual
siasi altra posizione, e ch'egli allora dovrà porre in opera i movimenti
necessari all'uopo, come appunto le circostanze lo concederanno.
253. A fine di caricar il fucile, camminando, il soldato per mezzo della
TaV. III. correggia lo appende sull'antibraccio sinistro e colla mano sinistra
Fig. 1. lo impugna alla bocca. Egli colla mano destra effettui la carica nel
modo conosciuto, ma riversata che sia la cartuccia, applichi alcuni
colpi sulla canna; indi spinga il proiettile nella medesima, afferri la
bacchetta, calchi la carica, rimetta la bacchetta nel proprio canale e
finalmente
marcia.
collochi anche il cappellosso, senza punto interrompere la
- - e - . -

254. Per caricare l'arma essendo inginocchiato, il soldato abbassato ch'egli


TaV. III. si sia sul ginocchio destro, impugni il fucile colla mano destra alla
Fig. 2. metà e colla sinistra alla bocca; passando col medesimo intorno al
ginocchio sinistro lo rechi dal lato sinistro, appoggi il calcio a terra
e la canna sulla coscia, ponendo poi ad effetto gli altri movimenti,
come aveva fatto stando in piedi. -

255. Il soldato invece d'inginocchiarsi potrà anche accoccolarsi, ed in


tale positura caricar l'arma osservando le regole digià stabilite,
45
Per servirsi del fucile sedendo, il soldato si pone a sedere in ma 256.
niera, che il fianco sinistro sia volto verso la direzione del tiro, pie Tav. III.
gando la gamba sinistra così, che il calcagno sia forzato contro terra Fig. 3.
ed il ginocchio alzato, intanto che la gamba dritta sia distesa. Per
effettuare la carica, egli girando egualmente con ambe le mani il fu
cile intorno al ginocchio sinistro e recandolo dal lato sinistro, colla
mano sinistra lo impugna all'imboccatura, spingendo per tal fine il
calcio di dietro al corpo. – Il soldato ora pigli la cartuccia, la intro
duca nella canna, e alzando la bocca colla mano sinistra per quanto
sia possibile, riversi la polvere ed estragga la cartuccia dalla canna.
Collocando poscia appiombo il fucile accanto il ginocchio sinistro, os.
servi egli di battere lievemente il calcio contro terra, oppure di appli
care una percossa sulla canna, perchè la polvere si deponga nella ca
mera, e ritirando il calcio ancora sul lato sinistro, introduca il pro
jettile e finisca la carica. - , e oi i

Nel caso che il soldato fosse obbligato a sdraiarsi per far uso del 257.
l'arma, egli per tal fine s'appoggi contro terra coll'anca sinistra e TaV. III.
col gomito sinistro. – Per la carica, passando il fucile, col calcio Fig. 4.
º
all'innanzi, in fra il braccio sinistro superiore ed il corpo, lo spingerà
indietro di tanto, ch'egli colla mano sinistra possa stringerne la bocca
conservata nella direzione del tiro. 1 ,
Nell'atto di vuotare la cartuccia, il soldato dovrà alzare per quanto
sia possibile l'imboccatura, indi colla mano destra tirare all'avanti il
fucile e collocarlo a piombo, perchè si deponga la polvere, e per con
tinuare la carica ritornarlo ancora nella positura di prima. Per collo
care il cappellosso, il fucile sia di nuovo tirato innanzi, colla mano
sinistra stretto sotto al traguardo ed il becco del calcio davanti al
basso ventre appoggiato contro terra. i , - -

La carica colle cartucce a polvere, si effettui cogli stessi movimenti,


osservando che, riversata che sia la polvere, il soldato invece del pro
jettile,
all'uopo.introduca nella canna lo stoppacciolo appositamente costrutto
- a º - - a as è a - º

-
ai - si
- IL DEL FAR Fuoco.
Dovendosi far fuoco, si darà prima l'avviso: « Feuern . (Far fuoco). 289.
Al seguente comando di: « FERTIG ! . (Approntate), il soldato con 260,
subitezza di moto atteggerà il corpo ed il fucile alla posizione pre
scritta pel collocare il cappellosso ed armerà il cane. Egli conserverà

l'indice della mano destra sull'inarcata della sottoguardia e stringerà
col pollice e colle altre tre dita il mancante del calcio. Il gomito destro
sia collocato sul calcio in linea della sua costa e lo sguardo fiso sul
punto di mira. - i
Per impostare ovvero spianare l'arma approntata, l' istruttore con 261.
voce alquanto prolungata comanderà: An t . (Impostate). L'avam
44
braccio sinistro si stenda all'innanzi e la mano dritta in pari tempo
faccia salire il calcio alla spalla, sicchè il medesimo tocchi la faccia.
La mano sinistra colle proprie dita si conservi inalterabile; la mano
destra, l'indice della quale strisciando sul ponticello della sottoguardia
si reca sul grilletto, toccando colla falange media la punta di esso,
tenga stretto il mancante del calcio, premendo fortemente quest'ultimo
sino alla sua vite inferiore contro la spalla, a livello della quale sia
pure alzato il gomito, onde meglio sorreggere il calcio. La gravità del
corpo posi in equilibrio sovra entrambi i piedi; la canna guardi al
l'alto; la testa sia a norma del bisogno inclinata all' innanzi ed a
lato; l'occhio sinistro chiuso, e col destro il soldato porti in una linea
la mira, la mosca ed il punto da colpirsi.
262. Essendo che la posizione ad arma spianata, sia una condizione
essenziale per l'uso efficace dell'arma da fuoco, il soldato per mezzo
del continuo esercizio vi sia talmente abituato, ch'egli anche nella
maggior fretta non si lasci indurre, a far scoccare l'arma prima che
il calcio non sia appoggiato alla spalla e prima che la canna non si
trovi nella positura voluta. -

263. Coll'esercizio nell'impostar l'arma, saranno pure da accoppiarsi


gli schiarimenti necessari intorno al mirare e da portarsi in concor
danza colla pratica; per cui l'istruttore in ciascuna istruzione deter
minerà un punto da colpirsi, applicando il medesimo scambievolment
a Varie distanze. - -

264. In tale rapporto si farà chiaro al soldato, che il punto da colpirsi


non sia sempre da fissarsi in modo uguale, ma essendo che il mede
simo per gl'intagli del mirino venga scorto variamente dall'occhio di
chi mira, ne segue che riesca vario anche l'effetto del mirare.
Tav. III. Allorchè adunque il fucile sia aggiustato sul punto di tiro in ma
Fig. 5, 6, 7. niera, che l'occhio di chi mira lo scorga rasente la cima degl'intagli
della mira, ciò dicesi mirare a mosca fina. Volendo poi estendere mag
giormente la portata di tiro, il soldato dovrà lasciar sporgere la mosca
oltre i lati de detti intagli, ovvero prendere piena la mosca, mentre che
a distanze minori, la mosca rimarrà al di sotto dei lati di questi inta
gli, in conseguenza il soldato mirerà a mezza mosca.
265. Per convincersi se il soldato abbia veramente intesa questa teoria,
l'istruttore gli farà agggiustare il fucile sul proprio occhio scambie
volmente a mosca fina, a mosca piena ed a mezza mosca, rettificando
tosto gli errori ch'egli ne scorgesse.
266, Per togliere il fucile dall'impostata, l'istruttore comanderà: « Setzt -
AB ! » (Rimettete l'arma), al che la mano destra, l'indice della quale
ritorna sul ponticello della sottoguardia, abbasserà il calcio ed il sol l
dato riprenderà la posizione di prima. º
267. Dovendosi coll'arma spianata far fuoco, l'istruttore a voce alquanto º
prolungata comanderà: “ Feuer l ' (Fuoco). -
45
Il soldato senza minimamente alterare la positura del fucile, col
l'indice strisciante il ponticello della sottoguardia, ritira tranquilla
mente il grilletto, dopo lo scatto del cane, conserva la posizione in cui
si trova, ancora per una pausa, durante circa tre battute di marcia, e
facendo un mezzo giro a sinistra e riaccostando il piè dritto al sini
stro, in pari tempo posa il fucile a terra dinanzi alla metà del corpo,
atteggiandosi alla carica. La mano destra per tal uopo abbassa il calcio,
rivolgendo nella sinistra il fucile colla canna di fronte.
Caso che non fosse seguita l'esplosione del tiro, il soldato dopo lo 268.
scatto armerà il martello, al bisogno renderà libero il focone, collo
cherà un nuovo cappellosso ed appronterà l'arma.
Per insegnare al soldato nel modo migliore come abbia tranquilla 269,
mente a far scoccare il grilletto, l'istruttore gli farà distendere il brac
cio ed a mano vuota coll'indice gli farà fare il movimento voluto in
proposito, e lo farà ripetere sino a tanto, che il pugno sia affatto fer
mo e non secondi il movimento dell'indice. Indi l'istruttore appog
gerà il proprio indice alla falange media di quello del soldato, e fa
cendoselo adagio premere, gl'insegnerà che in tal modo sia pure,
facendo fuoco, da ritirarsi il grilletto. -

Per ricaricare l'arma a tiro fatto, l'istruttore per l'esecuzione 270,


dei tempi della carica, o darà l'avviso unitamente alla numerazione,
oppure li farà effettuare colla semplice numerazione, avvertendo il
soldato, il quale dopo aver abbassata l'arma dovrà al bisogno prati
care i preparativi necessari, ch'egli nel quarto tempo prima di col
locare un nuovo cappellosso, debba togliere i frantumi del cappellosso
esploso. Eseguito il quarto tempo, l'istruttore comanderà: « FERTIG! »
(Approntate), ed il soldato riprenderà la posizione relativa.
Dove, a fuoco fatto, venisse dato l'avviso: « Ladet ! » (Caricate 271.
l'arma), la carica sarà da effettuarsi consecutivamente e colla prestezza
la più possibile, senza però precipitarla, e compiuta ch'essa sia, il sol
dato appronterà l'arma ed attenderà l'ulteriore disposizione.
Per far cessare il fuoco, l'istruttore avviserà con voce prolungata: 272.
« Feuer einstellen! » (Cessare il fuoco), al che il soldato smontando
prima il cane sulla tacca di riposo, effettuerà il porto d'armi, caso che
si fosse trovato coll'arma approntata o spianata. Ma nel caso dove
appena si sia fatto fuoco, oppure dove siasi già incominciata la carica,
questa sarà sempre da finirsi, affinchè il Soldato, a fuoco cessato, si
trovi col fucile carico.
Allorquando il soldato in tempo avvenire nel combattimento fosse 273.
obbligato a far fuoco indipendentemente da per sè, egli non por
terà il fucile in ispalla, ma bensì in modo da poter prontamente
servirsene. Per tal uopo egli colla mano destra stringerà il fucile al
mancante del calcio e lo collocherà sul braccio sinistro piegato così,
che l'imboccatura stia laterali entrº a sinistra ed all'insù, e che la
46
parte sinistra della incassatura e della canna posi sul braccio supe
riore. Il fucile sia in tale positura rivolto all'indentro di tanto, che
l'acciarino che trovasi all'innanzi, s'inclini per alcun p0C0 a dritta,
ed il cane tocchi il corpo. La mano sinistra si sovrappone alla giun
tura della destra.
274. Una seconda maniera di portare il fucile, pronto a farne uso, si è
quella, quando cioè il soldato rechi il mancante del calcio sotto l'in
cavo dell'ascella, e la parte anteriore della cassa posi sull'antibraccio
destro. Il calcio al di dietro della spalla stia in alto, la bocca all'in
giù, e l'acciarino guardi a dritta. La mano destra stringe la correggia
in distanza addatta dall'anello superiore di essa e la mano sinistra
pende naturale sul proprio fianco.
275. Indi si disporrà, che il soldato faccia fuoco anche nelle varie posi
zioni accennate nella carica. - -

276. : Per impostar l'arma essendo inginocchiato, il Soldato appoggi il go


Tav. III. mito sinistro sul ginocchio sinistro, la punta del piè dritto sia com
Fig. 8. pressa contro terra ed il busto ritirato di tanto, sin che le natiche toc
chino quasi il calcagno dritto. -

277. In sedendo, il ginocchio sinistro serve pure d'appoggio al gomito si


Tay. III. nistro; essendo però accoccolato, il soldato per puntar l'arma più fa
Fig. 9, 10. cilmente e con maggior sicurezza, appoggerà entrambi i gomiti sulle
ginocchia. I -

278. Dovendo far fuoco sdrajat0, il soldato avanzerà il gomito sinistro


TaV. III. appoggiato controterra alcun poco di più di quello come trovavasi
Fig. 11. nella carica, ritirerà per poco verso di sè la gamba sinistra, e tra
mezzo la mano sinistra spingerà il fucile innanzi di tanto, sin che la
medesima col palmo tocchi quasi la sottoguardia. – Per sorreggere
maggiormente l'arma spianata, sia pure il gomito destro lievemente ap
poggiato contro terra.
Alloraquando in occasioni solenni, debbasi far fuoco in segno di
manifestazione d'onore, si darà prima l'avviso: « Zur General De
charget » (Per la scarica generale), poscia il comando: « FERTIG ! »
(Approntate), dopo di che si prenderà la posizione relativa.
280. Al comando: « Hoch - AN ! » (Impostate in alto), che segue dopo una
pausa moderata, il soldato imposta l'arma per isbieco all'alto così,
ch'egli senza sollevare il capo e senza alterare la posizione del busto,
possa scorrere coll' occhio pel mirino e per la mosca. -

Al comando: « FEUER ! (Fuoco), da proferirsi con accento breve,


il soldato fa scoccare il grilletto, indi rimette l'arma, stringendo colla
mano destra totalmente il mancante del calcio.
Al comando: « Schul - TERT ! » (Portate l'armi), si eseguisce il
porto d'armi colle osservazioni conosciute.

- i
S 10.
MIRARE E COLPIRE.
- sº

La destrezza nel porre ad effetto tutti i maneggi voluti per la ca 283.


rica e pei fuochi, è bensì una condizione indispensabile per l'uso effi
cace dell'arma da fuoco; ma essa non è sufficiente, qualora il soldato
non sappia colpire con sicurezza ogni oggetto che trovasi entro la por
tata di tiro del suo fucile; imperciocchè quest'abilità soltanto potrà
ispirargli la confidenza necessaria nella propria arma, ed in ogni peri
colo ravvivare il suo coraggio e la Sua risolutezza,
Il soldato quindi dovrà esser informato a fondo di tutte le combi 284.
nazioni, che hanno influenza sul mirare e colpire, ed essere senza
p0sa esercitato nel porre in pratica tale istruzione.
L'effetto delle armi da fuoco consiste in generale in ciò, che per 285.
mezzo di esse con grande veemenza e Velocità ed a distanze, conside
revoli, vanno scagliati dei corpi sodi di un volume e di una gravità
corrispondenti, detti proiettili, e che gli uomini o cavalli colpiti dai
medesimi, vengono messi fuor di combattimento, -

La forza per tal uopo necessaria, per i fucili attualmente in uso, 286.
viene prodotta dalla polvere da tiro, un'amalgama di nitro, zolfo e
carbone regolata a norma di determinate proporzioni, e che ha la
virtù, che toccata da una scintilla di fuoco, s'accende facilissima
mente non solo, ma che accesa si consuma quasi all'istante, anche in
quantità grande. - - - e a

Per mezzo della combustione, la polvere si trasforma in vapori assai 287.


elastici, i quali con grande veemenza si dilatano per ogni verso, in
conseguenza in un ambiente chiuso, cercano un'uscita colla forza
corrispondente al loro Volume. -

Nel fucile carico, la polvere trovasi nella Camera, chiusa sull'orifi 288.
zio per mezzo del projettile. Siccome la grOssezza del ferro della canna
fa resistenza ai vapori sviluppatisi in conseguenza della combustione
della carica, la forza allora con cui cercano di dilatarsi, agisce princi
palmente sul projettile.
Il projetto adunque, non potendo divergere lateralmente, in forza 289.
della spinta dei vapori, viene cacciata dalla canna e deve seguire le
righe, facendo perciò una rotazione intorno all'asse della canna, corri
spondente ai giri di essa, e conservando tale rotazione anche dopo
aver abbandonato la canna stessa. - i ,

Dove il projettile dopo la sua uscita dalla bocca della canna, non 290.
fosse soggetto a verun'altra reazione e non trovasse alcuna resistenza,
essa colla velocità comunicatagli dalla forza della polvere dovrebbe
volare nella direzione primitiva, quindi in prolungazione dell'asse
48
TaV. III. della canna, vale a dire nella linea dell'asse; ma in ciò il medesimo
Fig. 12. viene impedito dall'influenza della propria gravità e dalla resistenza
dell'aria. :

291. In conseguenza di tale reazione il projettile, lasciato che abbia la


canna, non segue la linea dell'asse, ma invece descrive una curva,
che da quella si scosta al basso ed è denominata la linea del corso
(volo) della palla (ossia del projetto). -

292. Ora per fare dell'arma da fuoco un uso confacente, bisogna che il
soldato sia atto a trasportare un punto qualunque della linea del volo
sovra un punto scelto nello spazio, quindi a colpir questo col projettile.
293. Ciò avviene giovandosi della linea di mira, (ovvero della linea vi
TaV. III. suale), la quale congiunge il mirino colla mosca, formando così colla
Fig. 12. linea dell'asse un angolo, detto angolo di mira (ossia angolo visuale).
– La linea visuale cioè, in conseguenza della relazione accennata
colla linea dell'asse, viene distagliata dalla linea del volo per la pri
ma volta vicino alla bocca del fucile, e per la seconda volta interse
cata in una distanza maggiore, la di cui grandezza si regola in pro
porzione dell'angolo di mira. – Questo secondo punto d'intersecazione,
che deve combinare coll'oggetto da colpirsi, dicesi il colpo di punto in
bianco e la sua distanza dalla bocca del fucile, la portata di tiro.
294. - Per la variazione dell'angolo di mira, varia pure la portata di tiro,
secondo che coll'alzare od abbassare che si fa del mirino, il secondo
punto d'intersecazione venga dalla bocca del fucile o allontanato od
avvicinato ad essa. - -

295. Queste variazioni dell'angolo di mira, in una parte dei fucili della
fanteria risultano Servendosi del mirino ad elevazione e sui fucili dei
cacciatori sono prodotte dalla posizione confacente del traguardo.
296. L'altezza del semplice mirino di culatta, corrisponde ad una por
tata di tiro di 200 passi, e per servirsi del mirino ad elevazione, le
distanze che risultano dalle variazioni dell'angolo visuale, ne sono
lndicate sulle linee di suddivisione. -

Dove le divergenze dall'accennata portata di tiro sieno lievi, si


conseguirà il cangiamento dell'angolo visuale mirando o più alto o
più basso, e per tal uopo converrà prendere la mosca o a metà o
piena; mentre che dovrà mirarsi a mosca fina, dove il punto da col
pirsi si trovi di preciso in una distanza corrispondente all'elevatezza
del mirino o del traguardo. - -

298. Siccome l'altezza del mirino di culatta, come pure la suddivisione


dell'elevazione del mirino o del traguardo, non possono determinarsi
per ciascun fucile in singolare, ma bensì sono fondate sulla supposi
zione che ogni fucile possa produrre un egual effetto; così il soldato
si dia premura d'imparare a conoscere a puntino le particolarità del
proprio fucile, ed eziandio il modo come debba afferrare per le varie
distanze il punto di mira. - - - - -
49
Oltre alla lontananza del punto di mira ed alla grandezza dell'angolo 299.
visuale che ne consegue, conviene aver riflesso ad altre circostanze
ancora, che hanno un'influenza non indifferente sull'effetto del tiro, e
dei quali il soldato dovrà esserne informato. - ---

La luce cadente sulla mosca e sugl'intagli del mirino facilissima 300.


mente può nel mirare indurre in errore; poichè la mosca essendo ri
schiarata assai, si presenta all'occhio più grande di quello che fa,
essendo esposta a poca luce; per cui il soldato anche senza volere la
prende nel primo caso troppo fina, e nell'altro troppo piena. -- -

Caso che un lato della mosca fosse rischiarato più dell'altro, sarà 301.
difficile di prenderla propriamente precisa nel suo mezzo, e non avendo
riflesso a tale circostanza, il soldato mirando di leggiero potrebbe de
viare dalla vera linea o verso un lato, o verso l'altro.
Un altro motivo, sul quale debbasi aver riguardo, onde evitare 302.

delle divergenze nel mirare, si è l'oscillazione dell'aria, ovverosia del


vento. Essendo questo direttamente opposto alla direzione del volo del
projetto, questo vi troverà resistenza maggiore che ad aria calma; il
medesimo in tal caso veramente non si scosterà dalla direzione, ma
esso in proporzione si abbasserà di più, per cui il soldato dovrà mi
rare più alto. Al contrario avendo il vento l'egual direzione del volo
della palla, il medesimo aumenterà la velocità del projetto; questo
allora nell'egual tempo si abbasserà di tanto come prima, ma farà un
tratto maggiore, in conseguenza il soldato a distanza uguale dovrà
mirare alquanto più basso. -

Formando la direzione del vento un angolo con quello del volo 303.

della palla, il proiettile sarà obbligato a deviare verso l'uno o l'altro


lato; tale deviamento otterrà il suo maggior grado, allorquando il
detto angolo s'approssimi ad essere retto, ben inteso ch'esso sarà più
considerevole nelle distanze grandi, per percorrere le quali il projetto
avrà bisogno di maggior tempo, quindi sarà esposto all'influenza del
vento più a lungo di quello, che lo sarebbe per distanze brevi, dove
all'opposto in conseguenza della grande velocità primitiva, che nel
primo minuto secondo importa pressochè 500 passi, il deviamento
suaccennato sarà appena da Scorgersi. - a

Essendo che il volo della palla alteri essenzialmente la sua figura, 304.

quanto più la linea visuale inclini verso la linea orizzontale o da essa


si scosti; così converrà mirare più alto, dove il punto da colpirsi sia
collocato in alto, e dove tale punto trovisi al basso, mirare più basso
di quello, che si farebbe per un'egual distanza, in cui il detto punto
si trovasse in direzione orizzontale. Per la natura di simili combina
zioni, egli è impossibile il poter determinare per tutti i casi la propor
zione delle divergenze che ne risultano; il soldato stesso adunque
dovrà giudicarle, facendo delle attente osservazioni sull'effetto cagio
nato dalle divergenze stesse. - - -

i 4 - -

-
º
s 11.
ESERCIZIO NEL GIUDICARE LE DISTANZE.
305. Una delle condizioni più essenziali dell'effetto che vuolsi ottenere
nel servirsi del fucile qual arma da fuoco, si è il sapere colla preci
sione la maggior possibile, quanto sia distante l'oggetto da investirsi.
Siccome tale conoscenza, ordinariamente non s'acquista in faccia al
nemico se non che per mezzo del proprio giudizio; così farà d'uopo
esercitare il soldato nel determinare coll'esattezza la più ottenibile, le
distanze entro la portata di tiro del proprio fucile.
306, Per tale scopo saranno in principio da collocarsi de' singoli soldati,
più tardi dei riparti intieri, staccati gli uni dagli altri per varie di
stanze, disponendo che il soldato pria giudichi tali distanze, poi le
misuri a passi. Questo procedere sarà da ripetersi alle medesime di
stanze, ma collocato che sia il soldato a vicenda in diversi punti, af
finchè le proporzioni relative gli restino impresse nell'occhio.
307. Il soldato in tale proposito sarà inoltre avvertito, di fissare attenta
mente i compagni collocati rimpetto a lui e di radicarsi in mente, quali
parti del corpo, della buffetteria e dell'armatura egli scorga dai diversi
punti dove ha preso posto, e come esse parti gli si presentano all'oc
chio. A fine di convincersi dell'attenzione del soldato, l'istruttore lo
interroghi intorno alle fatte osservazioni ed intorno ai motivi, che lo
indussero di calcolare una distanza determinata piuttosto in un modo,
anzichè nell'altro.
308. Essendo che ogni oggetto anche alla medesima distanza, si presenti
variato alla vista, dove o la luce che lo rischiara, o gli oggetti che lo
circondano variassero; così ne segue, che l'esercizio nel giudicare le
distanze, debba esser fatto a vicenda ed al chiaro del sole ed in giorni
foschi e nebbiosi, come pure nelle ore del mattino e della sera, avendo
pure riflesso ai cambiamenti delle forme del terreno.
309. Gli scorgimenti che per le diverse distanze possono farsi ancora
con certezza, in vero dipendono sovra tutto dalla vista buona o de
bole di ciascun soldato individualmente; ma la medesima potrà senza
dubbio acquistare assai in acutezza nell'afferrare gli oggetti, dove che
l'istruzione relativa sia condotta coll'avvedutezza conveniente allo
SC0p0.
310. L'istruttore quindi indicherà al soldato quelle parti, che in gene
rale per certe distanze sono sovra le altre riconoscibili, porgendogli
così una regola, che essenzialmente gli agevoli il poter da per sè stesso
formarsene un giudizio. -

311. A 50 passi, di un singolo soldato sono da distinguersi ancora le


parti del volto, come pure i colori e le forme dei vestiti, e sul fucile
le parti in singolare. -- - - - - - -- - - --
51
A 100 passi è riconoscibile la specie di copertura del capo ed il li 312.
mite fra questa e la faccia. I lineamenti del volto non sono più ben
visibili, ma bensì le parti del corpo.
A 200 passi potrassi riconoscere, ancora la specie della copertura 313,
del capo, ma il limite tra questa ed il volto riesce di già incerto; il
corpo è visibile nelle sue forme; le braccia sono ancora da scorgersi,
e così pure il fucile, essendo portato in ispalla può ancora essere ri
conosciuto.
Di un rango schierato, per tale distanza sono da distinguersi la
º
linea delle coperture di capo, quella dei volti, delle spalle e delle anche.
A 300 passi la copertura del capo comparisce siccome un punto fo. 314.
sco sospeso all'aria e la faccia un piccolo spazio chiaro. Il corpo non
è più riconoscibile se non come volume, però puossi distinguere an
cora la diversità dei colori degli abiti. -

Di un rango si presenta la linea delle teste siccome una striscia


oscura, sotto a cui sono ancora visibili la linea dei petti, quella dei
gomiti e delle gambe. -

A 400 passi la copertura del capo insieme al volto si presenta come 315.
un punto oscuro; del corpo, dalle spalle in giù, non sono più ricono
scibili le forme, i movimenti delle braccia però restano ancora vi
sibili.
In un rango la linea delle teste comparisce siccome una striscia
oscura interrotta da macchie chiare; la linea delle spalle è ancora da
distinguersi; i soldati sembrano compatti, ma possono essere enumerati.
A 500 passi, la linea delle teste di un rango, soltanto con alte co -316,
perture di capo, si presenta siccome una striscia sottile e grigia; i li
miti fra i singoli soldati scompariscono talmente, che questi solo con
una vista assai acuta, possono essere contati per gl'intervalli delle
gambe. -

A 600 passi, la forma dei singoli soldati di un rango scomparisce 317.


quasi totalmente; il soldato potrà essere scorto come tale, solo in cir
costanze assai favorevoli; gl'intervalli delle gambe sono ancora visi
bili, ma non possono più enumerarsi. -

A 700 passi, di un rango si mostra ancora la linea dei busti e quella - 318.
delle gambe, ed al chiaro del sole pel loro lucicare si fanno visibili
anco le armi.
A 800 e 900 passi scomparisce a poco a poco la linea delle gambe 319.
così, che quella dei busti, purchè sia rischiarata bene, si presenta so
spesa all'aria. I movimenti per le diverse direzioni, osservandoli at
tentamente, possono per tali distanze essere ancora seguiti coll'occhio.
Per rendere al soldato maggiormente utile l'esercizio nel giudicare 320.
le distanze, sarà in pari tempo da applicarsi anche quello nel mirare
sopra gli oggetti ch'egli va osservando, ed in tal guisa da assuefarsi il
suo occhio ad afferrare pel mirino e per la mosca il punto da colpirsi.
52 -

S 12.
DEL MODO DI SERVIRSI DEL FUCILE QUAL ARMA
- DA PUNTA.
321. l
ll soldato nelle proprie fazioni, assai di sovente viene in situazione,
di doversi servire o per l'attacco o per la difesa del proprio fucile g
º
qual arma da punta, egli quindi dovrà essere istrutto del come gio
º
varsi della medesima, ovvero essere esercitato nella scherma di bajonetta.
º
L'ammaestramento nel saper destramente far uso della bajonetta,
l
in generale sarà da regolarsi a norma dei principi stabiliti per gli al
º
tri esercizii; ma il medesimo vorrà essere preparato dall'abilità nel
l'attuare le movenze sciolte delle membra, nel correre e nel saltare. l
323, º
Siccome l'istruzione nella scherma di bajonetta, otterrà soltanto un
buon successo, allorquando il soldato intenda bene lo scopo dei movi
menti eseguiti; l'istruttore perciò sia munito di un'asta da scherma,
a fine di poter colla medesima accennare i corrispondenti contro-mo
vimenti e per tal modo rendere visibili e la causa e l'effetto,
L'asta da scherma dovrà sorpassare in lunghezza il fucile a bajo
netta armata almeno di un piede; la sua metà superiore sia coperta
di roba leggiera e la sua estremità munita di un pomolo molle.
325. In principio dell'istruzione il soldato sortirà per l'esercizio nella
scherma semplicemente col fucile, ma in seguito anche colla buffetteria
e colla muciglia. - - - -

326. Dopo che l'istruttore avrà al bisogno fatto armare la baionetta, egli
comanderà: - Zum Fechten - STELLUNG! . (Per la scherma, in posizione);
Tav. IV. a questo comando il soldato volgendo in dentro la punta del piede si
Fig. 1, 2. nistro sin che questo stia perpendicolare alla fronte, e girando mode
ratamente il busto a dritta, ritira direttamente il piè dritto per la lun
ghezza d'un piede e mezzo e mette la bajonetta in resta. – La punta
del piede sinistro in tale positura formi con ambidue i talloni una li
nea retta; il piede destro sia perpendicolare sopra questa; il ginocchio
sinistro inclini all'avanti sin oltre la metà del piede, il dritto si pie
ghi avanti sin passata la punta del piede e la gravità del corpo sia
equilibrata SOVra entrambi i piedi. – Il busto conservi la tenuta ritta
e sciolta; la spalla destra in conseguenza del giro sia ritirata; il volto
diretto preciso all'avanti; le mani stringano fortemente il fucile, spin
gendo a difesa del petto la punta della bajonetta alquanto a sinistra,
affinchè l'occhio dritto possa fissare l'avversario.
Al comando: « Schul - TERT! » (Portate l'armi), il soldato unita
mente al mezzo giro a sinistra, eseguisce il porto d'armi e riprende
la posizione a piedi uniti. -

Per disporre il soldato ad avanzarsi dalla posizione di Scherma,


l'istruttore comanderà: “ Voru dris Marsch - EINS! . (In avanti Marsch,
55
uno), al che il soldato avanza direttamente il piede sinistro per la
lunghezza d'un piede, ed alla voce: « ZWEI! » (Due), avanza del pari
il piede dritto, onde arrivare alla distanza di prima. Ambidue i piedi
conservino in tal mentre la posizione stabilita, le ginocchia restino
piegate ed il busto poggi in equilibrio sulle anche.
li Dovendo il soldato, essendo alla posizione della scherma ritirarsi, 329.
segue il comando: « Rickucàrts Marsch - EINS! » (In addietro Marsch,
uno); il medesimo ritira il piede sinistro sin che pervenga in linea col
tallone dritto, ed alla voce: « ZWEI! » (Due), ritirando del pari il piè
destro si porrà alla posizione di prima.
In seguito sarà da omettersi la numerazione ed il soldato al co 330.
mando: « Vorwärts (Rickwirts) - MARSCH ! » (In avanti, in addietro
Marsch), intraprenderà il movimento, lo continuerà nella cadenza di
marcia e lo terminerà al comando: « HALT ! » (Alto), da proferirsi
sempre nell'istante in cui il soldato pone a terra il piede sinistro. –
Egli in tal caso di subito avanza o ritira il pié dritto, riprendendo la
posizione di scherma.
Per fare che il soldato s'avanzi a passo celere, l'istruttore coman 331.
derà: « Im Lauftritt vorucàrts - MARSCH! » (Al passo celere in avanti,
Marsch). - -

Il movimento allora s'incomincierà al passo celere, ma avanzando


qui prima il piede destro, e si continuerà con moto moderato di pre
Stezza. S
Al comando: « HALTt , (Alto), il soldato riprenderà la posizione
di prima. i si -

Al comando: « Im Lauftritt riickwirts - MARSCH! » (Al passo ce


lere in addietro, Marsch), il soldato si muoverà in addietro al passo
celere incominciandolo col piede sinistro, ed al comando: “ HALT ! .
-
(Alto), finirà il movimento.
I movimenti all'innanzi ed all'indietro testè spiegati, si pongono
in pratica a fine di avvicinarsi all'avversario, oppure di sottrarsi mo
mentaneamente ad un suo moto d'attacco, attendendo un istante più
propizio per contracambiarlo.
Al comando: - Zurücktreten - EINS! » (Retrocedete, uno), sia disteso
il ginocchio destro, in pari tempo con subitezza di moto il piede si
nistro ritirato, e lateralmente a sinistra ed al di dietro, distante d'unº
piede dal tallone destro, col metatarso collocato a terra. Il peso del
corpo sia piuttosto trasmesso sul piè destro ed il busto conservato
ritto. – Alla voce di: - ZWEI (Due), il soldato avanzerà nuovamente
il piè sinistro e riprenderà la posizione di prima. -

Tale movimento del retrocedere si applicherà per distogliere il piede 335.


sinistro fuor della portata del colpo. a - -

Al comando: . Sprung - RickWARTs! . (Salto in addietro), il sol 336.


dato sollevando ambedue i talloni, con una spinta forte del metatarsi,
54
per la lunghezza d'un passo, si spicca all'indietro alla posizione di
Scherma,
337. Questo salto si pone in pratica, a fine di sottrarsi con moto rapido
ad un colpo immediato dell'avversario,
338. Per disporre il soldato ad un movimento breve d'assalto, l'istrut
Tav. IV. tore comandi: • Gerader Stoss - EINS! - (Colpo dritto uno), al che il
Fig. 3. soldato distende il ginocchio dritto, piega il sinistro sin oltre la punta
del piede ed inclina il busto per poco all'avanti, trasportando così il
peso del corpo piuttosto sul piede sinistro; in pari tempo egli solleva
la mano destra sino a livello dell'anca, tenendola però posteriormente
ad essa e dirigendo la punta della bajonetta precisamente sul petto del
l'avversario. - Alla voce: « ZWEI! » (Due), proferita immantinente dopo,
il soldato con ambe le mani vibra gagliardamente il fucile innanzi di
tanto, che il braccio sinistro sia disteso, e ritirando di subito l'arma
riprende la posizione di scherma. Nel mentre che il soldato applica il
colpo, l'antibraccio destro posi leggiermente sul calcio ed il braccio
superiore resti attaccato al corpo.
339. Al comando: - Ausſall - EINS! - (Stoccata, uno), il soldato effettua
i necessari movimenti preparatorii come pel colpo dritto, indi alla
voce: - ZWEI! » (Due), il medesimo avanza direttamente il piede si
Tav. l V. nistro per la lunghezza d'un mezzo passo; in pari tempo con forza
Fig. 4. vibra il fucile innanzi colla mano dritta, senza però, ciò facendo, strin
gere l'arma colla mano sinistra, ma semplicemente sorreggerla colla
medesima. – Questa mano per tal uopo infra il colpo, scorre colle dita
lungo l'incassatura sino all'acciarino, ma il braccio sinistro sia disteso.
Applicato il colpo, il soldato ritirando prontamente il piede sinistro
insieme al fucile, ritorna alla posizione di scherma.
340, Al comando: « Doppeller Ausſall - EINS! » (Doppia stoccata, uno), il
TaV. IV. soldato avanza il piè dritto a punta rivolta all'infuori, sino a quella
Fig. 5. del piede sinistro, effettuando i movimenti preparatori voluti per la
seimplice stoccata. - Alla voce: - ZWEI! » (Due), il soldato avanzando
il piede sinistro e vibrando con forza il fucile in avanti, compisce la
Stoccata, riprendendo poi subitamente la posizione di scherma.
344, A fine d'istruire il soldato nel come abbia a respingere i colpi av
versarii, l'istruttore collocandosi in distanza confacente rimpetto a lui
e fingendo coll'asta da scherma un colpo contro la parte dritta del
TaV, IV, petto, contemporaneamente comanderà: « Rechtsparirt - EINS ! » (Parata
Fig. 6. a dritta, timo), al che il soldato distendendo vivamente il braccio sini
stro, spinge in tal modo il fucile innanzi ed alcun poco lateralmente.
La punta della bajonetta pervenga pressochè a livello del mento ed il
becco del calcio dinanzi all'anca dritta; l'antibraccio destro trovisi
superiormente e vicino al calcio, ed il braccio superiore attaccato lie
º vemente al corpo. – Alla voce: - ZWEI! » (Due), il soldato ritorni
ancora alla posizione di scherma. |
55
L'istruttore ora, fingendo un colpo contro la parte sinistra del bu 342.
sto, comandi: « Links parirt - EINS! » (Parata a sinistra, uno), dopo di TaV. IV.
che il soldato stendendo ambedue le braccia verso la sinistra ed all'in
Fig. 7.
nanzi, spinge il fucile, colla punta della bajonetta elevata, a sinistra. –
Alla voce: « ZWEI! » (Due), passi ancora alla posizione di scherma.
Fingendo un colpo contro la parte dritta del basso ventre, l'istrut 343.
tore comandi: « Rechts tief parirt - EINS ! » (Parata bassa a dritta, uno).
Il soldato con subitezza di moto alza la mano destra sino a livello TaV. IV.
della fronte, dalla quale la giuntura della mano deve distare circa un Fig.
8.
palmo; in pari tempo distendendo il braccio sinistro innanzi ed ingiù,
spinge così il fucile in avanti ed alcun poco a dritta, la punta della
bajonetta, dopo tale movimento, sia diretta verso il suolo. Il busto si
Conservi ritto, il volto trovisi a sinistra del fucile. – Alla voce: « ZWEI! »
(Due), il soldato riprende la posizione di scherma.
Facendo un colpo finto verso la parte sinistra del basso ventre, 344.
l'istruttore comanderà: « Links tief parirt - ElNS ! » (Parata bassa a
sinistra, un0).
Il soldato retrocedendo col piede sinistro, con moto vivace alza la TaV. IV.
mano destra sino all'altezza della fronte, tenendo la medesima davanti
Fig. 9.
ed a lato dell'occhio sinistro e col rovescio volto verso la faccia, di
stante circa un palmo da questa, e distendendo in pari tempo il
braccio sinistro, egli spinge il fucile innanzi ed a sinistra. – La punta
della bajonetta è diretta verso terra, ed il soldato infra il fucile ed il
braccio destro, fissa lo sguardo sull'avversario, sino a che si comandi:
« ZWEI! » (Due), al che il medesimo riprende ancora la posizione di
Scherma.
All'esecuzione parziale dei movimenti per l'assalto e per la dife 345.
sa, deve seguirne la connessa, il soldato cioè al comando: « Gerader -
STOSS ! » (Colpo dritto) - «Aus - FALL! » (Stoccata) - « Doppelter Aus -
FALL! » (Stoccata doppia), applicherà il colpo accennato, ed al co
mando: « Rechts (Links) - PARIRT ! » (Parata a dritta, a sinistra),
oppure: - Rechts (Links) tief - PARIRT! » (Parata bassa a dritta, a si
nistra), porrà ad effetto la parata nominata.
L'istruttore per tal uopo, fuori dell'immediata portata di colpo, si 346.
colloca dirimpetto al soldato, incrociando a norma del movimento Orº
dinato, dall'uno o l'altro lato l'asta da scherma colla bajonetta, effet
tuando egli pure il corrispondente contro - movimento a senso della
istruzione fatta al soldato, ed osservando ch'egli per riguardo al fu
cile, debba parare coll'asta da scherma sempre la baionetta. Il soldato
dopo ogni colpo fatto, ritorni di subito alla posizione di scherma; ma
dopo una parata non la riprenda sino a che l'istruttore non abbia ri
tirata l'asta da scherma dall'attitudine d'assalto.
Con questi esercizii vuolsi chiudere l'istruzione nella scherma di 347.
baionetta per le truppe del genio e pei pionnieri; per cui l'istruzione
56
seguente non sarà da applicarsi se non che unicamente alla fanteria
ed ai cacciatori,
348. Allorquando adunque il fantaccino od il cacciatore avranno acqui
stato la destrezza richiesta nell'eseguire connessi tutti i singoli movi
menti per l'assalto e per la difesa; l'istruttore potrà combinarne
diversi di tali movimenti, nominarli al soldato nel prefisso ordine
consecutivo e poi coll'asta da scherma fingere a far ciò, che farebbe
l'avversario. – Il soldato allora colla prontezza la più possibile, porrà
ad effetto connessamente tutti i movimenti ordinati, tenendo continua
mente di vista le scoperte presentate dall'istruttore, le parate fatte od
i contracolpi praticati da lui, atteggiandosi poi sempre ancora alla
posizione di scherma.
349. Per gli esercizii di questa specie, le combinazioni seguenti possono
considerarsi quali esempi confacenti in proposito, vale a dire:
1.º « Vorwärts Marsch - Ausfall t . (In avanti, Marsch, stoccata),
quivi il soldato non si avanzerà che per un sol passo ed appena avrà
portato innanzi il piede dritto, farà tosto la stoccata.
2.0 e Ausfall - Rückwärts Marsch ! » (Stoccata, in addietro, Marsch);
fatta la stoccata, il soldato retrocede per un passo, inducendolo a tal
fare l'istruttore, coll'avanzarsi egli medesimo.
3.º « Gerader Stoss (Colpo dritto) - Sprung riickwärts (Salto in
addietro) - Ausfall! » (Stoccata).
4.º - Doppelter Ausſall (Doppia stoccata) - Sprung riickwärts (Salto
in addietro) - Ausſallt » (Stoccata).
5.º - Gerader Stoss (Colpo dritto) - Rechts (Links) parirtt . (Pa
rata a dritta, a sinistra).
6.º - Rechts (Links) parirtt (Parata a dritta, a sinistra) - Ausfallt .
(Stoccata).
7.º « Rechts (Links) parirt t (Parata a dritta, a sinistra) - Doppelter
Ausfall! » (Doppia stoccata). -

8.º - Vorwärts Marsch (In avanti, Marsch) - Ausſall (Stoccata) -


Rechts (Links) parirt ! » (Parata a dritta, a sinistra).
- 9.º Ausſall (Stoccata) - Rückwärts Marsch (In addietro, Marsch) -
Rechts (Links) parirt t . (Parata a dritta, a sinistra).

10.ºa -dritta,
bassa Ausſalla sinistra).
(Stoccata) - Rechts (Links) tief parirtt. (Parata
- - e

11.º - Rechts (Links) tief parirtt (Parata bassa a dritta, a sinistra) -


Ausfall ! » (Stoccata). - -

12.º - Doppelter Ausſall (Doppia stoccata) - Rechts ( Links) tief pa


rirt ! » (Parata bassa a dritta, a sinistra).
13.º - Doppelter Ausſall (Doppia stoccata) - Sprung riickwärts (Salto
in addietro) - Rechts tief parirtt . (Parata bassa a dritta).
57
14.º - Vorwärts Marsch (In avanti, Marsch ) - Rechts (Links) tief
parirt ! (Parata bassa a dritta, a sinistra) - Ausfall (Stoccata) - Sprung
rickwärtst » (Salto in addietro). -

Nel caso in cui il soldato nella combinazione di diversi movimenti,


dopo una stoccata dovesse fare una parata, l'istruttore controporrà
all'assalto una parata di egual specie, girando al bisogno coll'estremità
dell'asta da scherma per di sotto la bajonetta, ed acquistando così
l'altro lato pel proprio assalto. – Per disporre il soldato a fare i mo
vimenti in opposizione a quelli di prima, l'istruttore pure cangi il
proprio movimento coll'asta da scherma.
A fine d'insegnare al soldato il come poter giudicare di per sè stesso 354.
i varii casi che si presentano nella scherma di bajonetta; l'istruttore o
prima, o dopo di effettuare una delle combinazioni indicate, lo inter
roghi intorno alla connessione dei movimenti ordinati, abituandolo
così, di rendersi in ogni occasione chiari e la causa e l'effetto.
L'istante in cui deve incominciare l'esecuzione di una mossa per
avvicinarsi all'avversario, oppure di un'altra per fare l'assalto, sarà
da accennarsi al soldato col comando: « EINS ! » ( Uno).
Gli esercizi reciproci colle aste da scherma, offriranno al soldato il 352.
miglior agio, onde portare al perfetto sviluppo la destrezza acquistata
per mezzo del metodo riferito; - tali esercizii però non sieno praticati
se non che coi soldati maggiormente ammaestrati e sotto la vigilanza
la più premurosa, e troncati all'istante, qualora non sapesse conser
vare la calma richiesta ed infrenarsi, chi ne prende parte.
A difesa della mano sinistra in tali esercizii, ogni schermitore sia 353.
munito di un guanto foderato.
A fine di servirsi con buon successo del fucile qual arma da punta 354.
contro un cavaliere, il soldato procuri sempre di guadagnare il fianco
sinistro del medesimo, per sottrarsi in tal modo, per quanto sia possi
bile, alla portata dell'arma del cavaliere e per rendergli malagevole
la rispinta dei propri colpi. - -

La posizione per la scherma contro un cavaliere, è quasi simile a 355.


quella innanzi definita; la punta della bajonetta però stia per un poco TaV. V.
più alta e le ginocchia sieno soltanto lievemente piegate. – L'istrut Fig. 1.
tore comanda: « Gegen Cavallerie zum Fechten - STELLUNG ! » (Per la
scherma contro la cavalleria in posizione), al che il soldato, osservando
quanto venne stabilito, si pone alla posizione.
Al comando: « Schlag und Sprung rechts - EINS ! » (Percossa e
salto a dritta, uno), il soldato sortendo col piede dritto verso il lato
destro ed all'innanzi, col metatarso di esso piede si spicca dal suolo,
e facendo seguire il piede sinistro, si rivolge durante tale salto fatto Tav. V.
di fronte e di fianco, col corpo Verso il posto, da dove si era spic Fig. 2.
cato. Nel mentre che il soldato fa il passo laterale, egli distendendo
vivamente e con vigore ambe le braccia, applica una percossa con
58 -

tro la testa del cavallo, ma dopo il salto egli s'appronti a fare la


St0CCata.
TaV. V. Al comando: - ZWEI! » (Due), da proferirsi immantinente dopo,
Fig. 3. il soldato porta un colpo contro il busto del cavaliere, riprendendo poi
ancora la posizione di scherma,
357. L'istruttore informerà il soldato, che i movimenti accennati sieno
da praticarsi contro un cavaliere armato di sciabola, il quale cercasse
di avanzarsi direttamente all'assalto; imperocchè il cavallo in forza
della percossa si spaventa, ed il soldato potrà colla baionetta arrivare
addosso al cavaliere, o nel fianco sinistro, od alle spalle di lui.
358. Cercando invece il cavaliere di avvicinarsi al soldato col proprio
fianco destro, facendo dei cerchi intorno a lui che sempre più vanno
TaV. V. ristringendosi; il soldato allora a passo celere fatto lateralmente ed a
Fig. 4. , ritroso, dovrà iscansarlo, fissando di continuo coll'occhio l'assalitore,
ed approfittando d'ogni momento propizio, per applicargli un colpo.
Contro i fendenti ed i colpi di punta del cavaliere, egli porrà in pratica
le parate di già apprese, oppure farà di sottrarsi all'effetto dei medesi
mi, col mezzo di un salto in addietro,
359. La difesa contro un cavaliere armato di lancia, richiede in generale
le osservazioni uguali; il soldato in tale incontro procuri, per quanto
sia possibile, di tenersi vicino al fianco sinistro del cavaliere, perchè
TaV. V. il medesimo in tale rapporto non sì facilmente sarà in grado di ser
Fig. 5, 6 virsi con vantaggio della propria arma lunga. – Dove al soldato ve
e 7. nisse fatto, parando la lancia col fucile, a rendersene padrone, egli
con un movimento gagliardo slancierà la medesima fuori della dire
zione, approfittando all'istante della scoperta perciò risultata, per Sal
tare innanzi ed applicare un colpo.
360. L'istruttore munito a vicenda di una sciabola di legno o di un'asta
da scherma, si collocherà in un punto elevato, accessibile per ogni ver
so, e tentando addattamente a fare l'assalto o mettersi alla difesa,
renderà visibile l'insegnamento verbale. Il soldato in tal caso sarà mu
nito invece del fucile, di un'asta da scherma, ponendo in opera con
questa i movimenti per l'assalto e per la difesa.

S 15.
ONORI MILITARI.

361. Il soldato non essendo armato del fucile, per salutare un superiore
che trovasi fermo rimpetto a lui, solleverà la mano destra in modo
simile a quello, prescritto per la mano sinistra nel mettersi alla pre
ghiera, recandola alla copertura del capo e rimanendo in tale positura
per la durata di tre battute di marcia, indi rimettendosi ancora.
362. Passando un superiore dinanzi al soldato, questo volgendo la testa
Verso la parte donde viene il superiore, alla distanza di tre passi presta
59
il saluto accennato colla mano destra, accompagna il superiore collo
sguardo girando adagio il capo, e rimettendosi quando quegli siasi
allontanato di tre passi.
Dove un soldato, essendo senza fucile, dovesse passare dinanzi ad 363.
un superiore o dinanzi ad una sentinella, egli avvicinatosi di tre
passi, presta il saluto volgendo in pari tempo la testa verso la parte
corrispondente. Oltrepassato ch'egli sia di altri tre passi, si rimetterà.
Incontrandosi in un personaggio della Famiglia Imperiale, il sol
dato alla distanza di tre passi farà fronte, effettuerà il giro di testa
ed il saluto, indi si rimetterà tosto che il personaggio della Famiglia
Imperiale Sia oltrepassato di tre passi. -

Caso che il soldato portasse alcuna cosa in una mano, ogli in pas 365.
sando saluterà la Famiglia Imperiale, un superiore od una sentinella
colla mano libera. Portando però qualche cosa con ambedue le mani,
egli col giro di testa presterà il saluto.
Il soldato di fanteria, essendo armato del fucile e passando dinanzi 366.
ad un superiore, o dinanzi ad una sentinella, s'atteggerà sempre al
porto d'armi sulla spalla sinistra, e saluterà col giro di testa.
Dinanzi alla Famiglia Imperiale, il soldato di fanteria al porto 367.
d'armi farà fronte, volgerà la testa, presenterà l'arma, indi rimetten
dosi al porto d'armi, continuerà la sua strada.
Il cacciatore, incontrandosi in un superiore, contemporaneamente al 368.
giro di testa, stringerà colla mano dritta il mancante del calcio ed il
soldato armato della carabina, impugnerà il calcio stesso ed entrambi,
rimettendosi dal giro di testa, riporteranno ancora la mano destra sulla
correggia. – Dinanzi alla Famiglia Imperiale, prima di prestare il sa
luto or ora accennato, essi faranno fronte.
Nell'incontrarsi nel Santissimo, il Soldato sia esso armato del fu 369.
cile o no, farà fronte e si porrà in ginocchio per la preghiera. – Por
tando però alcun che nella mano, egli non si soffermerà punto, ma
passerà oltre come dinanzi ad un superiore.
Portando il soldato l'arma a pioggia, egli conserverà tale positura in 370.
qualsiasi occasione, eccetto il caso, dove andando solo per istrada, s'in
contrasse nel Santissimo, davanti al quale dovrà far fronte e mettersi
alla preghiera. -

Il soldato in qualità di sentinella porta l'arma in ispalla, oppure 371.


nel modo indicato nel S. 9, pronta a servirsene all'istante. Il soldato
di sentinella trovandosi fermo, potrà mettersi coll' « arma al piede »
oppure in tempo umido portarla - a pioggia. » Il soldato di fanteria
in tale rapporto avrà armata la bajonetta di giorno e di notte; il cac
ciatore ed il soldato armato della carabina armeranno la baionetta
di notte tempo, sempre e di giorno soltanto dietro ordini speciali; ma
in tal caso pure potranno portare l'arma colla correggia appesa sulla
spalla destra. ae
60 -

372. Nei casi, ove il soldato di fanteria come sentinella, a senso delle
norme stabilite nel regolamento di servizio, debba portar l'arma al brac
cio, il cacciatore unitamente al giro di testa recherà la mano destra al
mancante del calcio; nei casi all'incontro, in cui il fantaccino è obbligato
a presentar l'arma, il cacciatore porterà il fucile per isbieco dinanzi
al corpo. Per tal uopo egli torrà via il fucile dalla spalla destra, come
nei primi due movimenti dell' « In die Balance » (In bilancia l'arma),
impugnando alla distesa naturale del braccio, colla mano destra il
mancante del calcio. Il cane tocchi il corpo vicino all'anca destra, la
correggia guardi di fronte e la mano sinistra trovisi a livello della
spalla sinistra. Dopo che il superiore si sia allontanato, il cacciatore
si rimetterà. Gli stessi onori presterà il soldato armato della carabina
essendo di sentinella.

- S 14.
PosIZIONE ED ESERCIZIO DEL TAMBURINO.
373. Il tamburino porta la cassa sulla bandoliera, appesa per mezzo del
proprio uncino sull'anello del cerchio superiore. La pelle maestra sia
inclinata a dritta e le bacchette tengansi superiormente ad essa, pronte
a servirsene. Trovandosi la truppa in riposo, il tamburino, rimesse che
abbia le bacchette nei passanti della bandoliera, potrà posare a terra
la cassa così, che la vite d'accordo guardi in sù e la pelle maestra di
fronte. Nelle marce all'incontro, come pure in tutte le altre occasioni,
in cui il tamburino durante il movimento non debba essere pronto a
battere la cassa, questa per mezzo della propria bretella, sia appesa
sulla spalla sinistra per modo, che la pelle di risonanza venga a po
sare sulla schiena, -

374. Nel caso in cui la truppa si mettesse alla preghiera, il tamburino


alza la mano sinistra come pel saluto, tenendo con essa la bacchetta.
Nell'inginocchiarsi, la cassa sia collocata attraverso la coscia sinistra
ed obbligata colla mano sinistra, frattantochè la dritta levi la coper
tura del capo e la rechi sul proprio lato. Le bacchette, per tal uopo
sieno prima rimesse nei passanti, cosa che sarà da praticarsi anche
prima del movimento pel giurare. In questo caso la cassa sia sul cer
chio pigliata colla mano sinistra e la pelle maestra tenuta orizzontal
mente, a fine di potervi collocare la copertura del capo, dopo che la
medesima siasi levata. -

s 15
PosizionE ED ESERCIZIO DEL CORNISTA
E DEL MUSICANTE.
375. n cornista porta il corno, col mezzo del cordone appeso sulla
spalla sinistra al fianco dritto così, che il medesimo tocchi la coscia.
61
La mano destra, alla distesa naturale del braccio tiene il bocchino in
modo, che il pollice posi sull'inarcata della tuba e le altre dita strin
gano i giri dal di fuori. Questi guardino di fronte, e la campana sia
diretta alquanto all'ingiù. Nelle maree, come pure nel frattempo in
cui la truppa riposa, il corno potrà portarsi sotto al braccio sinistro.
Il bocchino sia legato al corno ed in tempo di gran freddo deposto nella
saccoccia e piantato ancora sul corno, appena sia da darsi un segnale,
Nella posizione per la preghiera, il cornista alza la mano sinistra 376.
come pel saluto, e nell'inginocchiarsi leva colla medesima la copertura
del capo. Nel giurare egli colla mano sinistra terrà il corno a bocchi
no rivolto in alto, dinanzi alla metà del corpo, la qual mano piglierà
anche la copertura del capo, levata ch'essa sia.
Il musicante porta l'istrumento nella mano destra, e dove il me 377.
desimo sia lungo, sul fianco destro al piede, senza collocarlo a terra.
Riguardo ai movimenti da effettuarsi, egli si attenga alle norme di
già stabilite.
S 16.
POSIZIONE ED ESERCIZIO DEI ZAPPATORI
E DEI GUASTATORI.
Presso la fanteria e presso i cacciatori, il zappatore porta l'ascia, 378.
per mezzo della correggia appesa sulla spalla destra, come si pratica
col fucile da cacciatore. Nella posizione per la preghiera, il medesimo
effettuerà il movimento del Saluto colla Imano sinistra; dovendosi in
ginocchiare, porterà prima l'ascia col manico rivolto all'insù, sul
fianco destro al piede, ma prima del giurare la collocherà in modo
simile a terra dinanzi alla metà del corpo.
Gli arnesi dei guastatori presso la fanteria e presso i cacciatori, 379.
il corredo portatile da campo delle truppe del genio e dei pionnieri
armati di fucile, sono a Senso delle norme stabilite su tale rapporto,
aggiustate sul dosso del soldato in modo, che per la posizione e l'eser
cizio non riesca necessario altro avvertimento speciale, Se non che i
guastatori della fanteria debbano sempre portare il fucile appeso colla
correggia, e che in tale posizione, per prestare gli onori debbano alla
distesa naturale del braccio, impugnare il fucile al di sopra dell'ac
ciarino.
Il zappatore dei pionnieri, si regolerà pure a norma delle istru 380.
zioni finora compartite, ed il pionniere portante le seghe, le appen
derà per mezzo della cinghia sulla spalla destra così, che la Sega a
telajo stia all'infuori e che il manubrio superiore della Sega grande,
(segone) posi accanto alla spalla dritta. La mano destra, a braccio teso
con naturalezza, stringerà la cinghia. Nella posizione per la preghiera
il soldato che porta le seghe, farà il movimento del Saluto colla mano
62
sinistra; nell'inginocchiarsi terrà la sega orizzontalmente colla mano
destra e nel rizzarsi in piedi riporrà la stessa alla positura di prima.
Pel giuramento il medesimo collocherà dinanzi alla metà del corpo la
sega a terra, stringendola al manubrio volto a sinistra colla mano
manca, la quale poscia piglierà anche il giaco.
381. Il pionniere carico del doppio arnese da guastatore, porterà ambi
due i badili per isbieco sulla spalla destra e ne stringerà i manichi
colla mano dritta in altezza dell'anca. Nella posizione dell'arma al
piede, il pionniere levando i badili con ambe le mani dalla spalla, li
collocherà col rovescio volti di fronte, colle punte di essi dinanzi al
piede destro a terra, colla mano stringendone i manichi.
382. I movimenti del mettersi alla preghiera e dell'inginocchiarsi per la
medesima, si eseguiscono colle note osservazioni, del pari anche quello
del giurare colla differenza però, che i badili sieno collocati ritti a
terra dinanzi la metà del corpo; ad avambraccio tenuto orizzontal
mente, sieno stretti i manichi colla mano sinistra, la quale piglia an
che il giaco, levato ch'esso sia di testa.
383. I movimenti di cui qui si è fatto cenno, saranno da effettuarsi dai
zappatori e guastatori unitamente all'altra truppa; rispetto però al
porre ad effetto le disposizioni risguardanti altri movimenti, essi non
si smuoveranno punto dalla loro posizione.
CAPIT0L0 SECOND0. a

Ammaestramento del soldato in riga.

S 17.
PRELIMINARE.
L'ammaestramento del soldato in riga, forma la base della sua 384.
idoneità per essere impiegato in riparti maggiori; esso richiede un
procedere accorto, per mezzo del quale debbasi produrre che la con
cordanza necessaria nell'esecuzione dei movimenti gli divenga un'abi
tudine, senza pregiudicare il portamento libero, non istentato della
persona, nè la destrezza, nel far uso delle membra, ch' egli ebbe ad
acquistare nell'istruzione individuale.
I movimenti ed i maneggi d'armi, saranno da eseguirsi in riga da 385.
ciascun soldato individualmente a senso delle norme stabilite nel pri
mo capitolo, ma simultaneamente da tutti gli uomini. -

Al comandante, ovvero all'istruttore di una riga spetta l'incarico, 386.


d'insegnare i varii movimenti ai soldati assegnatigli; d'invigilare si
facendo l'attitudine di ciascun uomo in singolare, per quanto lo possa
fare senza perdere di vista lo scopo principale, e di regolar pure le
sue pretensioni, a senso delle massime definite rispetto al tempo, pel
quale il soldato possa resistervi, in conseguenza di evitare ogni sforzo
soverchio, -

I movimenti a farsi marciando in generale, sono da effettuarsi nella 387.


cadenza prescritta di marcia, ma in ciascun esercizio sia ad interstizi
convenienti, posto pure in pratica il passo ginnastico.
Il comandante di una riga nel dare i comandi, stia ognora rivolto 388.
verso la gente, ragguagliando l'estensione della voce al numero dei
soldati assegnatigli, il quale non deve mai oltrepassare quello di 12.
Dove non si tratti di esercitare i maneggi d'armi, o la carica od i 390.
fuochi, l'ammaestramento della riga potrà aver luogo anche senza
fucile,

S 18.
POSIZIONE DELLA RIGA.
Per la formazione di una riga, i Soldati destinativi si collocheranno 391.
a gradazione d'altezza dalla dritta verso la sinistra in una linea tanto
vicini l'uno all'altro si, che ciascuno in singolare si possa muovere
64
perfettamente libero ed indipendeute, e che possa far uso delle braccia
e delle mani e con queste maneggiar l'arme, senza essere nè d'impe
dimento al suo vicino, nè essere da lui incomodato.
In conseguenza i due uomini che si stanno accanto, non s'accostino
sino a toccarsi coi gomiti, ma solo di tanto, che l'intervallo che ne
risulta, comporti pressochè la metà larghezza d'una mano; (cioè si
tengano a leggiero contatto).
391. Le spalle, come pure i talloni di tutti gli uomini devono formare
una linea retta, che chiamasi linea di fronte.
392. Il comandante della riga esamini la posizione di ciascun uomo ed
all'uopo la rettifichi, osservando d'impedire segnatamente, che gli uo
mini non s'accostino di troppo, cosa alla quale facilmente si lasciano
indurre i principianti per difetto di disinvoltura.
393. Allorquando i soldati, nel modo accennato, saranno messi in posi
zione, cioè a dire, posti in ordinanza, si collocherà sopra ciascun'ala
del rango o un sottufficiale, o un sottocaporale o capopattuglia, od an
che qual facente funzioni, un soldato di già ammaestrato; indi si se
gnerà il centro, destinandovi per tal fine o l'uomo del centro, oppure
quello che trovasi a dritta di questo, in fine si ripartirà tutta la gente
in paja (coppie), a cominciare dall'ala destra, senza computarvi i gra
duati.
394. L'istruttore per tal fine determinerà il primo uomo dell'ala destra
col numero uno, il seguente col numero due, il vegnente ancora col
l'uno e via dicendo sino all'ala sinistra, per cui nella suddivisione po
trà rimanervi anche un uomo solo. Per assicurarsi dell'attenzione dei
soldati, l'istruttore disporrà, che in seguito la ripartizione sia fatta da
loro enumerandosi a voce alta ciascuno per sè stesso.

S 19.
ALLINEAMENTO.
395. All'uopo d'istruire i soldati di un rango nel rilevare e rettificare
la linea di fronte, l'istruttore col comando: - Zur Richtung, Chargen
MARSCH ! » (Per l'allineamento, graduati, Marsch), farà qual prelimi
nare, avanzar direttamente i graduati d'ala, comanderà: « HALT! »
(Alto), appena che questi avranno raggiunta la linea scelta a volontà,
la quale però nell'istruzione non dev'essere distante dalla primitiva
posizione di più di sei passi, indi si recherà ad una o l'altra ala, per
stabilire la voluta linea di fronte.
396. I graduati d'ala avanzatisi, fanno poscia senza comando, un giro
intiero verso il lato, dove trovasi l'istruttore, rettificano la loro posi
zione soltanto a seconda de' suoi ordini, e senza attendere altra dispo
sizione speciale si rimettono con un giro doppio, opposto a quello di
prima, appena che l'istruttore abbia lasciato l'ala.
65
Nell'istruzione primitiva, i soldati saranno individualmente fatti 397.
entrare nella linea segnata dai graduati d'ala, collocandosi cioè il
comandante dinanzi all'uomo, cui tocca ad avanzarsi pel primo ed
insegnandogli ch'egli al comando: « Rechts (Links) richt - EUCH! »
(A dritta, a sinistra, allineatevi), debba direttamente muoversi all'in
nanzi, dividere l'ultimo passo in tre piccoli che succendonsi presta
mente, volgere la testa dal lato dell'allineamento, collocarsi nel debito
modo accanto al suo vicino, e prontamente allinearsi sopra di lui.
Il comandante poscia avvertirà l'uomo chiamato ad avanzarsi, che 398.
egli per essere allineato, coll'occhio che trovasi dal lato dell'allinea
mento, debba vedere il suo secondo vicino, e scorgere un'ombra della
fronte seguente e che quindi in proporzione conveniente debba avanzarsi
o retrocedere, quando, entrato che sia in linea, se n'accorga ch'egli non
possa vedere tanto della fronte, come dovrebbe, oppure ne vegga di più.
Per esaminare l'allineamento, il comandante del rango si collocherà 399.
lateralmente e distante di alcuni passi dall'ala donde parte l'allinea
mento, ed ove fosse necessaria una correzione, egli si recherà dall'uomo
che appunto si era avanzato, esaminerà e rettificherà la sua posizione,
lo informerà intorno al motivo dell'errore commesso, ed a seconda dei
casi lo farà retrocedere nella posizione di prima, onde fargli ripetere
l'allineamento.
In tal guisa si comanderà ad uno ad uno dei soldati di portarsi 400.
sulla linea di fronte designata, ed entrato che sia l'ultimo, l'istruttore
comanderà: « Habt - ACHT ! » (Attenzione), al che tutti rivolgeranno la
testa di fronte. -

Allorquando i soldati nel rilevare la linea di fronte avranno acqui soi.


stato alcuna sicurezza, allora l'entra
re nell'allineamento fissato dai gra
duati d'ala, non si effettuerà più i
individualmente, ma bensì a scaglio
ni. Il comandante, dopo che i gra- i
duati d'ala si sieno avanzati, si col- i
locherà per tal fine dinanzi al centro i
del rango, dando il comando rispet- -

tivo, perchè questo entri nella nuova TºS -----------------L


linea di fronte. -

L'uomo che trovasi sull'ala dell'allineamento, nel modo conosciuto A02.


s'avanza di subito, e ciascuno dei seguenti si avanzerà soltanto, allora
che il suo vicino che trovasi dalla parte dell'allineamento, sia già ol
tre passato d'un passo. Entrato che sia tutto il rango, il comandante
si recherà lateralmente all'ala dell'allineamento, a fine di accertarsi se
tutti sieno allineati, e praticherà le rettificazioni necessarie.
Per rettificare l'allineamento del rango nella posizione in cui si 403.
trova, quindi senza far avanzare i graduati d'ala, l'istruttore darà il
66
comando preliminare: « Zur Richtung, rickwärts - MARSCH! » (Per
l'allineamento in addietro, Marsch), dopo di che i graduati d'ala per
designare la linea di fronte rimarrano immobili, ma la gente ritroce
derà sino a che segue il comando: « HALT! » (Alto). Il comandante
del rango aggiusterà la posizione dei graduati d'ala, indi ordinerà l'al
lineamento dei soldati nel modo definito. -

S 20.
GIRI DI CORPO.

Il giro del soldato è egualmente anche nel rango o un mezzo giro,


o un giro intiero, o doppio; ma in tale rapporto gl'intieri ed i doppi
giri potranno essere praticati non solo individualmente, ma benanco
a due. - -

A05. Il mezzo giro si disporrà col comando: « Halb - RECHTS! (LINKS),


(Mezzo giro a dritta, a sinistra), e da ciascun uomo del rango si ese
guirà di per sè stesso. Il rimettersi nel rapporto di prima si effettuerà
al comando: « FRONT! » (Fronte) con un mezzo giro fatto dalla parte
opposta alla prima. -

406. Per far eseguire individualmente un giro intiero, l'istruttore co


manderà: - Rechts (links) - UM! » (Giro pel fianco dritto, sinistro), al
che ciascun uomo volgendosi verso il lato indicato, riuscirà a tergo
del suo vicino.
A07. Per rimettersi in fronte dopo un giro intiero l'istruttore, senza aver
riflesso alla relativa posizione di prima, comanderà: « Links (Rechts)
FRONT! » (A sinistra, a dritta, fronte), oppure: « Rechts (Links) FRONT ! ,
(A dritta, a sinistra, fronte), e ciascun uomo effettuerà un giro intiero
"verso il lato indicato nel comando, per cui la fronte potrà riuscir an
che dalla parte, dove innanzi al primo giro si trovava il dorso del
rango.
A08. Il giro intiero a due si eseguisce al comando: « Mit Zuceien rechts
(links) - UM ! » ( Per due, a dritta, a sinistra); gli uomini cioè di
tutte le paja che trovansi dal lato del giro, fatto questo, rimangano
immobili, gli altri invece, a giro fatto, si portino innanzi e lateral
mente dalla parte opposta al giro, accanto ai loro compagni di fron
te. Il graduato d'ala che dopo il
giro riescirà in testa al rango,
farà un passo all'avanti e late
ralmente a dritta od a sinistra;
quello invece alla coda, si porterà
lateralmente a dritta od a sinistra
soltanto per la larghezza d'un
uomo. .
67
Qualora il numero degli uomini di un rango fosse dispari in con A09.
seguenza il soldato all'ala sinistra - -

dopo la ripartizione per due, ri-


manesse solo, egli dopo il giro se
HFF"fi
C] 7 Il
dritta si terrà immobile, ma dopo
il giro a sinistra farà un mezzo
passo all'avanti e lateralmente a
dritta di tanto, da pervenire di D
[ FTTE TE
D
dietro al graduato. -

Il rimettersi in fronte dopo un giro intiero per due, si richiederà 410.


similmente e senza riguardo alla posizione di prima, col comando:
« Links (Rechts) - FRONT ! » (A sinistra, a dritta, fronte), oppure con
quello di: - Rechts (Links) - FRONTI . (A dritta, a sinistra, fronte). Gli
uomini di tutte le paja che trovansi sul lato del giro, effettuano que
i
sto nel modo accennato, gli altri con moto di conversione entrano in
pari tempo in fronte, la quale si facendo potrà presentarsi anche dal
lato, dove prima del giro si trovava il dorso del rango. Gli uomini di
ciascuna fila accoppiata, nel rimettersi in fronte verso un lato opposto
alla posizione relativa di prima, rimarranno bensì congiunti, ma essi
perverranno in un altro ordine consecutivo; per cui l'istruttore farà
di avvertirli, che per tale cambiamento essi in verun modo si lascino
confondere.
Nel caso in cui dopo un giro intiero fatto individualmente od a 411
due, venisse dato il comando per un mezzo giro; ciascun uomo del
rango eseguirà questo di per sè stesso, e similmente si rimetterà be
nanco nella relazione avuta prima del mezzo giro, al comando per tal
i
fine stabilito.
Volendo porre ad effetto il doppio giro, l'istruttore prima darà l'av 412.
viso: « Glied verkehren ! » (Rovesciare il rango), e dove l'esecuzione
debba praticarsi da ciascun uomo di per sè, comanderà: Rickucàris -
FRONT! » (In addietro, fronte), e se la medesima dovesse aver luogo a
due, comanderà: « Mit Zweien rickucàrts - FRONT ! » (A due in addie
tro, fronte).
In tal caso ciascun pajo rovescierà la fronte con quattro passi brevi
che prestamente si succedono, girandosi sul perno del proprio centro.
L'uomo di sinistra di ciascun pajo per tal uopo si muoverà a sinistra
in addietro e l'uomo di dritta farà altrettanto a sinistra in avanti.
-

Un uomo che si trovasse isolatamente sull'ala sinistra, come pure cia


scuno dei due graduati d'ala, compiranno da per loro il doppio giro.
A fine di rimettere la fronte dopo un doppio giro si avviserà: « Glied A 13.
herstellent » (Rimettere il rango), indi si comanderà: « Vorwärts -
FRONT ! » (All'innanzi, fronte), oppure: « Mit Zueien vorwärts -
FRONT! » (A due, all'innanzi ſronte), e l'esecuzione avrà luogo come
nel rovesciare la fronte, -
68
414. Nel caso in cui dovesse farsi il doppio giro dopo un intiero, l'istrut
tore farà il comando in proposito in modo consimile a quello di già in
dicato, e ciascun uomo, o ciascuna coppia lo eseguirà nella relazione
in cui si trova. -

415. L'istruttore, specialmente in principio, si accerterà dopo ogni giro,


se ciascun uomo abbia perfettamente corrisposto all'esecuzione e se
sia pervenuto nel rapporto richiesto. In tale occasione la gente sarà
informata, che anche in avvenire in tutte le circostanze, i giri deb
bano essere effettuati colle osservazioni consimili.

S 21.
MARCIA DI FRONTE, DI FIANCO ED ALL INDIETRO.
A16. Dovendo il rango avanzarsi in guisa, che la linea di fronte colla
direzione della marcia formi un angolo retto, l'istruttore innanzi di
dar principio al movimento, farà di ritrovare qual punto di direzione
un oggetto possibilmente lontano, ma ben visibile, collocato in linea
perpendicolare alla fronte del rango. Tale oggetto di direzione sarà
additato al graduato dell'ala destra, che serve di guida alla marcia del
rango e che per stabilirne la direzione da mantenersi, si sceglierà al
cuni punti intermedi. -

417, A fine di prevenire la gente della designata marcia di fronte, l'istrut


tore darà l'avviso: “ Marschirent» (Marciare), ma non lo ripeterà
più, dove la marcia fosse stata interrotta e dopo breve intervallo ri
presa ancora.
ſi 18. Il principio della marcia segue al comando: « Glied - MARSCII! »
(Rango, Marsch); alla prima parte di tale comando il peso del corpo
si trasporta sul piede dritto, a fine di poter poi prontamente sortire
a passo intiero. -

A19. La marcia sia libera, non stentata; se ne conservi la direzione,


progredendo sempre a passo uguale e senza timidezza, fissando in tal
atto lo sguardo direttamente all'innanzi. Volendo il soldato accertarsi
s'egli mantenga o no la linea di fronte, egli di quando in quando potrà
bensì guardare verso il graduato d'ala, ossia la guida, ma volgerà per
tal uopo la testa solo quanto abbisogna, ed in verun caso smuoverà
le spalle dalla linea retta. - - -

Avvedendosi il soldato di aver oltrepassata la linea di fronte, op


pure di esserne in ritardo, egli o allungando, o raccorciando il passo,
procuri di riacquistare l' allineamento, senza punto alterare la cadenza
della marcia. Egli non si scosti mai dall'uomo che gli sta accanto
verso il lato della direzione di marcia, e dove l'intervallo si allar
gasse, di troppo, egli è tenuto di rientrare nella relazione giusta, me
diante un movimento fatto all'avanti e simultaneamente alquanto di
fianco. Ceda egli alla spinta che provenga da questo lato e resista a
69
quella, che venga dalla parte opposta, per non disviare la guida dalla
direzione di marcia designatale. - -

Il comandante invigilerà la marcia del rango o dalla fronte, o A21.


dall'una delle due ale, ma meglio ancora dall'ala opposta alla guida,
osservando di richiedere meno il mantenimento scrupoloso d'un alli
neamento preciso, che un moto progressivo risoluto e franco. Egli al
bisogno regolerà la cadenza della marcia mediante la numerazione e
del pari influirà sull'osservanza della presa direzione di marcia, qua
lora l'incertezza della guida si rendesse visibile col distaccarsi, o
collo sospingersi degli uomini del rango. -

A fine di far cessare il movimento, l'istruttore comanderà: « Glied 422.


- HALT! » (Rango, alto), a cui la gente tosto si arresta, - --

Dove fosse necessario nella marcia di fronte di divergere alcun 423.

poco dalla direzione perpendicolare della marcia, l'istruttore lo dispor


rà col comando: « Haltung - RECHTS (LINKS)! » (Appoggiare a dritta,
a sinistra), a cui la guida, e con essa tutto il rango per un poco farà
il passo laterale verso la parte indicata, senza perciò smuovere le
spalle dall'allineamento. Al comando: « Grad - AUS! » (Dritto in
avanti), sarà di nuovo da prendersi la direzione perpendicolare di
marcia e per tal fine da determinarsi dall'istruttore un confacente
punto di direzione. - . -

Per fare che il rango s'avanzi equabilmente di fronte e di fianco,


l'istruttore comanderà: - Zichung! - Halb - RECHTS (LINKS!) . (0b
bliquamento, mezzo giro a dritta, a sinistra), dopo di che ciascun uomo
ſarà il mezzo giro, conservandosi in tale relazione anche infra la
marcia, la quale, o sarà continuata, oppure dove il rango si trovasse
di piè fermo, intrapresa appena all' altro comando di: « Glied -
MARSCH! » (Rango, Marsch). Al graduato che fa la guida, sarà in
direzione perpendicolare alla linea delle sue spalle additato un punto
di direzione, ordinandogli di conservar precisa la direzione della
marcia, giovandosi dei punti intermedi. Nell'obbliquamento a sinistra
tale obbligo passa sul graduato dell'ala sinistra.

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70 -

425. A fine di passare dall'obbliquamento alla direzione perpendicolare


della marcia, senza interrompere questa, al comando: « Grad - AUS! »
(Dritto in avanti), marciando si farà fronte col mezzo giro. L'istrut
tore s'accingerà tosto a determinare un nuovo punto di direzione e ad
additarlo al graduato dell'ala destra.
426. Allorquando il movimento del rango presenti l'aspetto d'unifor
mità, sarà talvolta da esercitarsi il raccorciar del passo, e da questo
da ritornarsi di nuovo al passo intiero; indi saranno effettuati i giri
di testa; prese l'armi in bilancia e rimesse al porto d'armi; armate
e disarmate le bajonette e del pari coll'armi in bilancia messe le ba
jonette in resta; in fine ritornati i fucili al porto d'armi. La marcia,
per l'esecuzione di tali maneggi non deve punto perdere l'atteggia
mento sicuro della persona, per cui in principio sarà da agevolarsi ai
soldati il mantenimento della cadenza del passo, col mezzo della nu
Inerazione.
A27. In progresso del tempo la marcia sia pure esercitata al passo gin
nastico, ed accennatone il principio col comando: « Im Lauftritt -
MARSCH! » (Al passo ginnastico, Marsch). L'esecuzione avrà luogo a
tenore delle norme stabilite per l'ammaestramento individuale del
Soldato.
A28. Al comando: « Im - SCHRITT! » (Al passo ordinario), riprendendo
la cadenza della marcia, si porteranno l'armi; cosa che si effettuerà
egualmente, quando al comando: « Glied - HALT! » (Rango, alto),
debba cessare il movimento celere.
429. Allorquando i soldati, anche durante il passo ginnastico si saranno
assuefatti ad una movenza uniforme, essi saranno avvertiti, che al
comando: « Fällt das - BAJONET! » (Calate la bajonetta), debbano porre
in esecuzione tale maneggio d'armi nel frammezzo del passo ginnastico,
a seconda dell'istruzione ottenuta nell'ammaestramento individuale.
In tale incontro, l'istruttore avvertirà i soldati, che volendo alcuni
di loro isolatamente prorompere innanzi, ai quali gli altri non potes
sero tener dietro con egual velocità, sì facendo si sprecherebbero inutil
mente le forze, in conseguenza si toglierebbe all'assalto alla bajonetta
il pondo necessario e se ne metterebbe in forse il successo prefisso.
430. Essendo che il bravo soldato, ove si trovi in fazione, sentirà ognora
nell'animo di andare alla bajonetta addosso all'avversario; il medesimo
quindi di già nell'ammaestramento del rango, sarà da iniziarsi nel porre
ad effetto l'attacco alla bajonetta, al qual uopo l'istruttore in ciascun
esercizio all'aperto, ordinerà almeno una scorsa energica alla bajonetta.
Dove in tale occasione si possa ai soldati additare qual punto d'as
salto un fosso, un rialzo di terra, un muriccio od altro oggetto simile,
l'istruttore non ometta giammai di farlo, e dove le circostanze lo con
cedano, richiegga benanco, che tale impedimento sia superato o a salti,
O colla salita.
74
A fine di muovere il rango sul fianco in prolungazione della linea 431.
di fronte, l'istruttore farà eseguire il giro intiero a due, indi incomin
ciare il movimento. Il graduato d'ala, che a giro fatto si troverà in
capo alla riga, in tal caso farà da guida; gli uomini sortiti fuori,
marcino precisamente dietro ad esso e le singole coppie si conservino
unite. - - i
Dove nel frattempo della marcia, venisse ordinato il giro a due,
oppure dopo questo fosse comandato l'altro per rimettere la fronte, la
marcia allora per l'esecuzione del giro, non dovrà punto essere in
terrotta. -

L'obbliguamento, dov'esso nella mar h33.

cia a due riesca necessario, sarà da or


dinarsi nel modo di già indicato. Ciascun
uomo, nella propria posizione eseguirà
il mezzo giro richiesto, proseguendo la
marcia nella direzione in tal guisa otte
nuta, mantenendosi le coppie costante
mente coperte.
Per ritornare alla marcia in linea 434.
retta, l'islruttore darà gli ordini a se
conda delle regole conosciute, che ogni
coppia dovrà porre in opera. Conti
nuando la marcia, tutti avvertiranno,
di tenersi di subito, ove non lo fossero,
precisamente di dietro la guida.
Dove la fronte della riga fosse rove 435.
sciata, tutti i movimenti si porranno ad
effetto colle medesime osservazioni. L'ob
bligo di guidare la marcia spetta allora
al graduato, cui era rimesso tale ufficio
prima che la fronte fosse rovesciata, e la regola di già accennata su
tale riguardo, non si altera nel modo suesposto, se non che durante un
obbliquamento, ovvero durante la marcia da effettuarsi a coppie.
Per richiedere che il rango faccia il passo a ritroso, l'istruttore 436.
comanderà: « Rückvirts - MARSCH ! » (In addietro, Marsch ), a cui
il rango incomincierà il movimento corrispondente ed al comando:
« Glied - HALT ! » (Rango alto), lo finirà.
- - - -
-

, -
i

coNVERsIoNE.
Qualora la fronte di un rango coll'avanzarne un'ala, venga cam 437.
biata in guisa, che la linea di fronte colla posizione abbandonata for
72
mi un angolo; il movimento per tal fine effettuato, e che potrà essere
tale da raggiungere l'angolo retto, chiamasi conversione:
438. Nell'eseguire una conversione colla riga in fronte, farà d'uopo
distinguere l'ala convertente, il centro e l'ala del perno, i quali co
stantemente dovranno conservarsi in una linea retta, ed in tale rap
porto regolare il loro movimento come conviene.
439. Per dar principio ad una conversione di piè fermo, l'istruttore
comanderà: - Rechts (Links) schwenken - MARSCH ! » (Convertere a
dritta, a sinistra, Marsch), al che tutto il rango si pone ad effettuare
il movimento.
440. Il graduato all'ala
convertente da princi
pio marcerà diretta
mente all'innanzi, en
trando appena dopo al
cuni passi nella con
versione ed avvertirà
in tal mentre di non
Scostarsi dal suo vicino
e di volgere di tanto in
tanto uno sguardo ver
S0 il perno, a fine di
mantenere allineati so
pra il medesimo, gli uo
mini i più prossimi a
lui. -

441. Il graduato che forma il perno, si muoverà sopra un arco, il di cui


raggio importa due passi. Egli sopra tale arco farà tanti passi piccoli,
quanti n'abbisogna de passi intieri l'ala convertente, per descrivere
l'arco maggiore, che col primo scorre equidistante. – In frammezzo a
tale movimento questo graduato si volgerà colla persona in propor
zione, con cui progrediscono l'ala convertente ed il centro, e dirigendo
convenientemente gli uomini attigui a lui, baderà di mantenersi sul
suo posto, dal quale non si lascierà punto rimuovere.
442. Ciascun uomo del rango, durante la conversione, s'accosti verso il
perno, e resti allineato infra questo e l'ala convertente; pel qual fine
il centro farà i passi circa nella metà della lunghezza prescritta, e cia
scun uomo rivolgerà di tanto in tanto uno sguardo verso l'ala con
Vertente.
443. A fine di avvistare il rango nel frattempo della conversione e di
ordinarne nel momento preciso la finizione; l'istruttore si collochi in
modo da segnare quasi, insieme al perno, la linea alla quale il rango
debba pervenire. Allorquando l'ala convertente si sia avvicinata a
questa linea sino ad un passo, egli darà il comando: “ HALT! » (Alto),
75
al quale cesserà il movimento. L'istruttore avverta di non tollerare,
che in tal pnnto alcuno s'avanzi ancora per rettificare la linea di
fronte, ma bensì d'istruire i soldati che gli errori di cui si fossero
accorti, possono molte volte essere emendati ancora coll'ultimo passo.
Prima di ripetere ancora la conversione, l'istruttore col mezzo di
un allineamento uguaglierà al bisogno la linea di fronte e comunicherà
ai soldati il motivo dell'errore commesso, indicando loro il mezzo con
cui poterlo evitare.
Per effettuare una conversione marciando, l'istruttore avviserà:
- Rechts (Links) schwenken t . (Convertere a dritta, a sinistra), dopo
di che il graduato al perno comanderà: « Rechts (Links) - SCHWENKT ! »
(Conversate a dritta, a sinistra), e tutto il rango incomincierà la con
versione. Allorchè la fronte abbia quasi raggiunta la linea prefissa,
l'istruttore ne avvertirà il graduato o a Voce, o con altro cenno, e
questo poi comanderà: « Grad - AUS! . (Dritto in avanti); la marcia
in allora continuerà di nuovo in linea retta ed i soldati rileveranno
come di regola, l'allineamento dal graduato d'ala che fa la guida.
º -

S 25.
MANEGGI D'ARMI.

I maneggi d'armi sieno nel rango da tutti gli uomini effettuati con 446.
atto di simultà, di brevità e di prestezza; le quali cose saranno in
particolar modo da richiedersi nei maneggi, che si praticano siccome
dimostrazioni d'onore. - - -

Avendo l'istruttore per fine di esercitare i maneggi d'armi, egli pre A47.
liminarmente comanderà: « Chargen beim - FUSS ! » (Graduati l'arma
al piede), al che i graduati si porranno alla posizione ordinata e vi
rimarranno per tutto il tempo dell'esercizio dei maneggi d'armi.
I maneggi d'armi col fucile della fanteria, si porranno in esecu 448.
zione nell'ordine seguente:
1.º - In - ARM1 . (Al braccio l'arma) - Schul - TERT! » (Por
tate l'armi). - -

2.0 - In die - BALANCE ! » (In bilancia l'armi) - « Schul - TERT! »


(Portate l'armi). - - -

3.º - Fällt das - BAJONET ! » (Calate la bajonetta) - « Schul -


TERT ! » (Portate l'armi).
4.º . Präsen - TIRT ! » (Presentate l'armi) - « Schul - TERT ! »
(Portate l'armi). -

5.º - In die - BALANCE! » (In bilancia l'armi) - « Beim - FUSS! »


(Al piè l'armi) - « Zum - GEBET ! » (Alla preghiera) - « Vom -
GEBET! - (Rimettetevi dalla preghiera) - « Kniet nieder zum - GE
BET! » (Inginocchiatevi per la preghiera) - - Czako - AB ! (Scopri
74
tevi) « Czako - AUFI . (Copritevi) - « Auſ vom - GEBETt . (In piedi) –
« Schul - TERT! » (Portate l'armi).
6.º Zum - SCHWOREN! . (Per giurare) - « Czako - AB ! » (Scopri
tevi) - « Czako - AUF! » (Copritevi) - « Schul - TERT ! » (Portate
l'armi). -

449. Col fucile da cacciatore e colla carabina i maneggi d'armi si effet


tueranno nell'ordine seguente: -

1.º - In die - BALANCE! . (In bilancia l'armi) - « Schul - TERT! .


(Portate l'armi).
2.º - Pſlanzt das - BAJONET!» (Armate la bajonetta) - In - ARM ! .
(Al braccio l'armi) - « Schul - TERT! » (Portate l'armi) - « In die -
BALANCE! » (In bilancia l'armi) - Schul - TERT! , (Portate l'armi).
3.º - Fällt das - BAJONET! » (Calate la bajonetta) - Schul - TERT ! .
(Portate l'armi). - -

4.º « Versorgt das - BAJONET! » (Disarmate la bajonetta).


5.º - In die - BALANCE! . (In bilancia l'armi) - - Beim - FUSS ! .
(Al piè l'armi) - « Zum - GEBET! » (Alla preghiera) - « Vom - GE
BET! » (Rimettetevi dalla preghiera) - « Kniet nieder zum - GEBET! » (In
ginocchiatevi per la preghiera) - « Hut (Czako) - AB! » (Scopritevi ) -
« Hut (Czako) - AUF! » (Copritevi) - « Auf vom - GEBET! » (In piedi) -
Schul - TERTI . (Portate l'armi).
6.º - Zum - SCHWöREN! . (Per giurare) - Hut (Czako) - AB ! .
(Scopritevi) - » Hut (Czako) - AUF! » (Copritevi) - « Schul - TERT! -
(Portate l'armi). -

450. Finito che sia tale esercizio l'istruttore comanderà: « Chargen


schul - TERT! » (Graduati, portate l'armi), al che i graduati effettue
ranno il porto d'armi.
451. Dove un maneggio d'armi venisse ordinato senza il comando pre
liminare, in allora lo eseguiranno anche i graduati d'ala.

S 24.
CARICARE E FAR FUOCO.

452. L'esercizio nel caricare e far fuoco col rango, qual preliminare per
l'uso dell'arma da fuoco in riparti maggiori, sarà da trattarsi con
ispeciale attenzione.
453. Essendo il movimento libero delle membra una condizione indispen
sabile pel maneggio conveniente del fucile; l'istruttore si accerterà
prima, se i soldati non stieno più ristretti di quello ch'è stabilito per
la posizione del rango. - -

454. Per richiedere che i fucili sieno caricati, l'istruttore comanderà:


- La - DETI - (Caricate), al qual comando i fucili si recheranno nella
positura voluta per la carica; si faranno i movimenti preparatori, ma
75
i tempi della carica, in principio della scuola di rango, si effettueranno
appena alla numerazione. - I graduati d'ala rimangono al porto d'armi.
Pei fuochi converrà, ove le circostanze lo concedano, accennare ai
soldati ognora un punto di mira, sul quale debbano aggiustare le armi;
indi ad incominciare l'esercizio, l'istruttore darà l'avviso: « Feuernt,
(Far fuoco), al che i graduati d'ala retrocederanno di quattro passi.
Dopo di ciò segue il comando: « GLIED! » (Rango), al quale gli uo
mini del rango, dal centro verso le ale, allargheranno alquanto gl'in
tervalli. Gli uomini d'ala facendo un passo laterale, occupano i posti
abbandonati dai graduati; gli altri uomini seguono con un movimento
breve ed egualmente laterale, che man mano passa dall'uno all'altro in
proporzione tale, che lo spazio ottenuto dagli uomini d'ala, si distri
buisca equabilmente fra tutti gli uomini del rango. – L'istruttore per
ciò informerà i soldati, che ciascuno si discosti tanto meno di fianco,
quanto più stia vicino al centro, ed in generale prenda regola piutto
sto dal contatto, a fine di acquistare lo spazio indispensabile al movi.
mento libero.
Essendo che il movimento laterale fatto da ciascuno degli uomini 457.
d'ala, non debba importar di più di una larghezza d'uomo; così il
movimento con cui gli altri uomini li seguono, dovrà essere calcolato
in proporzione del numero degli uomini di tutto il rango, a fine di
evitare, che gli uomini d'ala, per essersi il centro diradato soverchia
mente, non pervengano in una posizione più ristretta di quella che
avevano prima.
Al comando: « FERTIG! » (Approntate), si appronteranno l'armi; h58.
all'altro di: « An ! » (Impostate), si punteranno l'armi; in fine a quello
di: « Feuer t . (Fuoco), si faranno esplodere; dopo di che senza atten
dere altro ordine, sia tosto incominciata la carica e finita ch' essa sia,
da ciascun soldato approntata l'arma. - -

Dovendo cessare il fuoco, l'istruttore o nel frattempo della carica, A59.


o dopo ch'essa sia terminata, darà l'avviso da proferirsi alquanto pro
lungato: « Feuer einstellent » (Cessare il fuoco), al quale la gente si
comporterà a senso dell'istruzione avuta nell'ammaestramento indi
viduale. -

Al susseguente comando di: « Herstellt - EUCH! » (Rimettetevi), gli


uomini del rango si riaccosteranno verso il centro ed i graduati d'ala
entreranno nei propri posti. - -

Il comandante, durante il fuoco, si collocherà da lato ed alquanto 460.


all'innanzi dell'ala destra e veglierà sull'attitudine dei soldati. Di
tratto in tratto si recherà pure di dietro la fronte, onde di colà accer
tarsi, se i fucili vengano o no impostati nel modo conveniente all'in
dicato punto di mira.
Per l'esecuzione della scarica generale l'istruttore avvisa: « Zur 461.
General - Dechargel • (Per la scarica generale), indi comanda: « Glied -
76
FERTIG! » (Rango, approntate). I graduati d'ala non retrocederanno,
in conseguenza si ometterà pure il diradarsi del rango.
« Hoch - AN! » (Impostate in alto) - « FEUER! » (Fuoco) - « Schul –
TERT! » (Portate l'armi), finalmente: « Herstellt - EUCH! » (Rimettetevi).
L'esecuzione relativa avrà luogo nel modo conosciuto,
462. Dopo la scarica generale, sarà qual dimostrazione d'onore, da ef
fettuarsi il giro di testa, presso l'infanteria da presentarsi anche l'ar
mi; in pari tempo dai graduati da recarsi l'arma al braccio destro,
indi da rimettersi dal giro di testa, da effettuarsi il porto d'armi, ed
a norma del bisogno da comandarsi la carica.

S 25.
DIMOSTRAZIONI D'ONORE.
463. Alloraquando un superiore s'avvicini al rango, il comandante al
porto d'armi si colloca distante di quattro passi dinanzi al primo
uomo dell'ala, verso la quale si dirige o l'ufficiale, od un superiore
di più alto grado. Appressandosi questi sino a 30 passi l'istruttore, fa
cendo un giro intiero verso il rango, e nella fanteria recando anche
il fucile al braccio destro, comanderà: Glied rechts (links) - SCHAUTI,
(Rango, teste a dritta, a sinistra); indi nella fanteria, caso che il supe
riore fosse un ufficiale stabale o vestisse un rango ancora più alto,
comanderà: - Präsen - TIRTI . (Presentate l'armi), recando in uno an
che i graduati del rango il fucile al braccio destro; poscia senza smuo
versi dalla sua posizione, l'istruttore farà rapporto della forza del suo
riparto. º

464. Nel caso in cui il superiore visitasse il rango, i soldati girando la


testa lo seguiranno collo sguardo, ed appena al comando: « Habt -
ACHT ! » (Attenzione), si rimetteranno. Al comando: « Schul - TERT! »
(Portate l'armi), presso la fanteria si effettuerà il porto d'armi e dai
soldati e dai graduati, cosa che praticherà anche l'istruttore o quando
il superiore si sia allontanato, oppure quando dal medesimo ne abbia
ottenuto la licenza. - a i

465. Appressandosi il Santissimo, il comandante ordinerà al rango di


portar l'arme al piede, indi di porsi in ginocchio, poscia s'inginoc
chierà egli stesso. – Allontanato che siasi il Santissimo, il comandante
prima si rimetterà per la propria persona, poi ne darà il comando in
proposito per i soldati. -
77

CAPIT0L0 TERZ0.

Ammaestramento del soldato nel plotone.

S 26.
PRELIMINARE.
Il plotone è l'unità, che forma la base allo scompartimento tattico li66.
della truppa, e l'ammaestramento in tale frazione, che è la minima,
deve porgere al soldato una guida, che lo renda idoneo ad ogni evo
luzione tattica. :

Le fazioni, alle quali un plotone possa prender parte per coope h67.
rare al loro compimento, non sempre sono condizionate da evenienze
omogenee, per cui esse richiedono anche delle norme diverse.
Dove le condizioni, in cui un plotone entra in fazione, richieg 468.
gano un movimento regolare e simultaneo, come pure la cooperazione
in ordine compatto di tutta la soldatesca combattente; questa allora
sarà collocata in due righe l'una dietro l'altra, guernita sulle ale da
graduati e considerata siccome un riparto per sè stesso isolato.
I principi, a norma dei quali un plotone debba in tale rapporto 169.
essere messo in posizione; essere posto in movimento ed in fazione,
saranno impartiti al soldato per mezzo dell'ammaestramento in ordine
serrato. -

Una truppa, che in ordine serrato s'avanzi ad arma bianca all'at 470.
tacco, dovrà nella maggior parte dei casi, nel mentre che la medesima
s'appressa al nemico, esporsi per lungo tempo al suo fuoco di mo
schetteria, senza poterlo essa stessa contracambiare. A fine adunque
di far valere in occasioni simili l'effetto delle proprie armi da fuoco,
d'ordinario si stacca una parte proporzionata dalla truppa destinata
all'assalto, coll'incarico di mantenere un fuoco vivace.
L'incumbenza che in allora tocca al plotone impiegato in guisa la71.
simile, non avrà mai un carattere indipendente, ma rimarrà sempre in
connessione colle imprese della truppa serrata, e nel porle in opera, col
mezzo d'un uso efficace delle armi da fuoco le renderà in certo modo
maggiormente compiute.
Per corrispondere con buon successo a tale aspettativa, gli uo 472.
mini combattenti del plotone saranno formati in un rango più o meno
diradato, il quale facendo fuoco progredirà o dinanzi la fronte della
truppa serrata, od in linea con essa, e che in tali mosse sarà pure di
retto dai propri graduati, - - - - - -
78 -

473. Le norme da osservarsi in codesto rapporto, saranno insegnate al


Soldato per mezzo dell'ammaestramento in ordine sciolto.
474. Trattandosi finalmente di scorazzare un ampio tratto di terreno
con un riparto proporzionatamente piccolo, a fine di rendere sicura la
propria truppa dalle molestie nemiche, oppure volendo col riparto stesso
recargliene; trattandosi di sottrarre la marcia di una truppa alla vista
del nemico, o di preparare ad essa l'attacco mediante l'occupazione
di punti che ne celano l'accesso, od anche di proteggere la ritirata di
essa truppa, la soldatesca allora richiesta al porre ad effetto imprese
di tal genere, sarà spartita in piccoli gruppi, i quali conserveranno
fra di loro la voluta comunicazione, unicamente all'uopo di potersi re
ciprocamente sostenere, ma che riguardo al far uso dell'armi, e ri
guardo allo scopo da raggiungersi, dovranno agire a seconda del pro
prio giudizio, -

Mentre che adunque un riparto impiegato in ordine sciolto, a senso


della massima poc'anzi stabilita, non debba che sostenere coll'effetto
dell'armi da fuoco la truppa serrata e mantenersi con essa in istretta
comunicazione; l'eseguimento invece delle fazioni per ultimo accen
nate otterrà sempre un carattere d'indipendenza, ed il riparto impegna
tovi dovrà in proporzione del numero fare ogni possa, per raggiun
gerne la meta colle proprie forze.
476. I principi, sui quali nelle imprese di tal specie debbasi avere ri
flesso, saranno da insegnarsi al Soldato per mezzo dell'ammaestramento
nel combattere alla spicciolata.
477. L'istruzione del plotone suddividesi quindi in tre sezioni, abbrac
ciando cioè:
1.0 L'ammaestramento nell'Ordine Serrato,
2.º L'ammaestramento nell'ordine sciolto.
3.º L'ammaestramento nell'ordine di combattere alla spicciolata.
478. Il comandante di plotone nell'istruire il riparto affidatogli, dovrà
penetrare nello spirito di queste massime e non limitarsi a rendere sol
tanto abili i soldati nell'osservanza delle varie forme; ma dovrà al
l'incontro in ogni occasione che gli si para dinanzi essere sollecito, a
porre in pratica tali norme nel giusto loro senso, onde raggiungere dei
fini che si presentano nella tattica.
La sua premura inoltre, sia rivolta all'uopo di sviluppare maggior
mente nei singoli soldati la destrezza e la capacità di perdurare; di
rendere più ampia la forza che sorge dalla cooperazione unita e re
golata ed in tal guisa di risvegliare in loro quella confidenza di sè
stessi, che anche nelle evenienze le più ardue, non di rado porge una
garanzia valida pel successo desiderato.
480. Gli ordini necessari, che il comandante di plotone Vorrà impartire
all'uopo d'impiegare e dirigere il plotone stesso, sieno dati a voce, ed
egli per tal fine si collochi ognora in guisa, che i suoi comandi sieno
79
intesi non solo, ma ch'egli sia pure in grado di poter vegliare sull'at
titudine della sua gente.
Essendo però, che un plotone sia nell'ordine sciolto, non che nel A81.
combattere alla spicciolata possa spesse volte ottenere un'estensione
tale, che al comandante il medesimo non riesca sempre fattibile a po
tere con effetto servirsi della voce per impartire gli ordini richiesti,
in tal caso gli è concesso, di guidare il suo riparto dove fosse neces
sario col mezzo dei segnali di corno.
Per tal fine possono giovare i seguenti segnali di corno: cioè: 482.
1.º « Vorwärts (In avanti), Rickwärts (In addietro), Rechts (A dritta),
Links ! » (A sinistra), per determinare la direzione, nella quale un mo
vimento debba essere incominciato, oppure continuato.
2.º - Schritt (Passo ordinario), Lauftritt ! » (Passo ginnastico), per
accennare la celerità da applicarsi.
3.º « Halt l » (Alto) per far cessare il movimento. -

4.º - 0eſſnen (Aprire), Schliessen ! » (Serrare), per aumentare o di


minuire gl'intervalli. -

5.º - Klumpen ! » (Mucchi), per avvertire la soldatesca di porsi al


sicuro contro un attacco di cavalleria. -

6.º a Auflösen ! » (Sciogliere), per disporre che i mucchi si sciol


gamo, oppure per passare dall'ordine serrato all'ordine sciolto,
7.º a Sammeln ! » (Raccolta), per ordinare che il plotone si ricom
ponga nell'ordine serrato. - -

8.º « Frontràumen ! » (Sgombrare la fronte), per disporre che sia


sgombrato il terreno prospiciente la fronte di una truppa. -

9.º - Verstärkung (Rinforzo), Ablòsung ! » (Dare la muta), per ordi


nare che sieno poste in opera le misure corrispondenti all'uopo.
10.º - Feuern (Far fuoco), Feuereinstellen ! » (Cessare il fuoco), per
regolare come sieno da applicarsi i fuochi. -

11.º « Sturm ! » (Assalto), per ordinare un attacco alla bajonetta.


12.º « Beschleunigung ! » (Celerità), per disporre che il movimento
che si sta effettuando sia condotto colla celerità correlativa alle circo
stanze locali.
13.º - Vergatterung (Riunione), Allarm ! » (Allarme), per assembrare
tutta la truppa.
14.º a Kette (Catena), Rechter Flügel (Ala destra), Linker Flügel (Ala
sinistra), Unterstiitzung ! » (Sostegno), per chiamare i riparti che tro
vansi nel rapporto accennato.
Per radicarsi bene nella mente e nell'udito il suono, la denomina A83.
zione ed il significato di ciascuno di questi segnali di corno, sarà cosa
assai utile quella, che ogni sottufficiale ed ogni guida-anello della ca
tena, impari a cantarli od a zuffolarli. -
80

Sezione Prima.
Ammaestramento del plotone nell'ordine serrato.

S 27.
POSIZIONE DEL PLOTONE.
La posizione del plotone risulta, allorquando i soldati armati del
fucile sieno ordinati a rango d'altezza in due righe collocate l'una
dietro l'altra e guernite sulle ale da graduati.
L'intervallo da mantenersi infra le due righe, chiamasi distanza di
riga o di rango, e che dalla linea dei talloni della riga anteriore, sino
a quella della riga posteriore, deve comportare la doppia larghezza di
un uomo, ovvero tre piedi circa.
Gli uomini della prima riga, OSServando le regole conosciute, stieno
a contatto leggiero verso l'ala destra, e quelli della seconda riga di
rettamente dietro ai loro capifila, avvertendo di mantenere la stabilità
distanza di rango. -

h87. I due uomini collocati l'uno dietro l'altro nel modo accennato,
diconsi una fila, dove ne manchi l'uomo posteriore, dicesi esser dessa
una mezza fila, e viene collocata nel centro del plotone.
A88. Presso la fanteria e presso i cacciatori, dei graduati addetti ad una
compagnia si computano per cadaun plotone un ufficiale, un sergente
di fanteria o de cacciatori in qualità di comandanti di plotone; inol
tre un capoposto e due caporali di fanteria o de cacciatori.
189. Il comandante di plotone si comporterà nel modo di già indicato, e
dei tre graduati, si collocherà il capoposto, in un plotone di numero
pari, sull'ala destra ed in un plotone di numero dispari, sull'ala sini
stra in prima riga; un caporale di fanteria o de cacciatori si porrà
sull'ala opposta di questa riga ed il terzo sottufficiale prenderà posi
zione in seconda riga di dietro al capoposto.
Caso che i suddetti graduati non fossero presenti nel numero com
pleto essi dovranno essere rimpiazzati da idonei facenti-funzioni, affin
chè il plotone in tutte le evenienze sia provveduto dei graduati richie
sti per la sua direzione. -

391. ll tamburino o cornista prenderanno posto di dietro al centro del


plotone e precisamente tre passi distanti dalla seconda riga. Ove col
plotone fosse sortito un zappatore, questi si collocherà a sinistra del
tamburino o cornista.
81
Per porre i soldati di un plotone alla posizione testè descritta, essi 492.
all'avviso: « Antreten ! » (In rango), si metteranno in una riga, ordi
nati a rango d'altezza progredente dall'ala destra verso la sinistra.
I graduati a contatto gli uni cogli altri e rivolti verso la truppa, si 93.
collocano a tre passi distanti dinanzi all'ala destra ed il tamburino 0
cornista ed il zappatore, a tre passi di dietro la medesima.
Il comandante di plotone od in sua vece il capoposto, spartisce ora 494.
i soldati in due sezioni uguali, di cui a numero dispari l'una diffe
rirà di un uomo, e comanda: « In zu ei Glieder l (In due righe) -
Zueites Glied rechts - UM ! » (Seconda riga, giro pel fianco dritto), al
che la metà sinistra dei soldati, siccome quella che appartiene alla
seconda riga, fa il giro ordinato ed al seguente: « MARSCH ! » (Marsch),
recasi di dietro agli uomini della prima riga, ivi rimettendosi in fronte
ed osservando la distanza di riga. In pari tempo i graduati, come pure - a
il tamburino o cornista ed il zappatore recansi sulle piazze indicate,
osservando che il sottufficiale appartenente a tergo del capoposto, debba
porsi intanto nella prima riga, qualora questi, in luogo del comandante -

di plotone, fosse impegnato a ripartire la gente. - e

Il comandante di plotone, dopo che la seconda riga siasi rimessa 495.


in fronte, si accerterà se le file sieno coperte; all'uopo collocherà la
mezza fila nel centro del plotone, e regolerà la scompartizione dei sol
dati armati dei fucili col mirino a traguardo, o di quelli armati di .
fucili di precisione (Dornstutzen) per modo, che essi non si trovino
tutti uniti, ma che nella loro qualità di bravi imberciatori, sieno più
che si possa equabilmente distribuiti nel plotone. - - -

Allorchè la posizione del plotone sia con tali osservazioni compiuta, 496.
sarà il riparto suddiviso in paja (coppie), ed il comandante di plotone
a suo giudizio destinerà in ciascuno di essi l'uomo il più abile e de
stro a guida-anello della catena, e come tale lo indicherà pure agli
altri uomini della coppia di fila. I soldati nella ripartizione delle cop
pie di fila, osservino di fare da per loro la numerazione nel modo pre
scritto per la scuola di riga, e ciascun uomo della seconda riga in tal
atto si farà proprio il numero del suo capofila. i
Alla ripartizione delle coppie di fila, dovrà seguire quella dei branchi, 497.
pel qual uopo il comandante diplo- Branco Branco
tone determinerà il centro di que- r- ri-r ra-r-i-, i Ti
sto in modo, che le coppie di fila, IrsI SI IS
come vennero destinate, rimanga- i 2 4 2 , i 2 a 1 o 1 ie a io , io a
--

no inseparabili. Cadauna delle due S-IST Iº Ni NºSI


s!

metà del plotone forma un branco, -

che sarà assegnato ad un sottuffi


ciale. Quest'ultimo ed i soldati sa
ranno avvertiti, doversi considera
re siccome fra loro incorporati. l
82
Branco BranCO

tz tzitz tra Erzi : E


ſ - Sls si ENE E

- a - - '3
3
d.
- co

l (si

S Soldato. ſSl Tamburino o cornista.


[ Sottufficiale. -[Z] Zappatore.
-

498. Ciascun uomo nella posizione del plotone, dovrà conoscere i suoi
compagni circonvicini e sapere a qual coppia di fila ed a qual branco
egli appartenga, affinch'egli in tutte le evenienze sia in grado a tro
vare all'istante la sua piazza.
499. Caso che un plotone della fanteria sortisse colla bandiera, il ban
derale si collocherà distante due passi dinanzi la prima fila dell'ala
dritta, e dovendo il plotone porsi in marcia, si collocherà ad egual
distanza davanti al centro del plotone.
Nelle truppe del genio il numero dei graduati di una compagnia è
determinato in modo, che ciascun plotone possa ottenere un ufficiale,
un sergente, due capiposti e tre caporali. Di questi graduati l'ufficiale
si presenta qual comandante di plotone; il sergente ed i due capiposti
occupano le piazze assegnate presso la fanteria al capoposto ed ai due
caporali, ed i tre caporali saranno uniti agli altri soldati e formeranno
le file d'ala, qualora non fossero destinati a servire da facenti-funzioni,
Del rimanente il porre in posizione il plotone presso le truppe del ge
nio, sarà similmente messo in pratica avendo riguardo alle osservazioni
prescritte per la fanteria e pei cacciatori.
501. Dove i soldati sortissero col corredo portatile da campo, quelli che
portano i picconi ed i badili formeranno la prima riga, mentre che
quelli portanti gli altri arnesi, saranno da ripartirsi nella seconda riga.

EEIaEEEEEEEIZIZIEIEIZIEIZETTTTTTTTT
LIZIOTETTATA TATTTTTTTTTTTTTTTaTaTaT

a Portapicconi. - g Portachiodi.
b Portabadili. h Porta arnesi diversi.
c Portavanghe. i Porta seghe a telajo.
d Porta-ascia. k Porta segoni.
e Porta-accetta. o Soldati non portanti arnesi.
f Portagangheri C Sottufficiali.
-
83
Presso i pionnieri, dei graduati appartenenti alla forza di una com 502.
pagnia, tocca a ciascun plotone un ufficiale o sergente in qualità di
comandanti di plotone; di più un capoposto e tre caporali, e provve- :
duti che sieno in tal modo i plotoni, rimarranno disponibili ancora
un sergente e due capiposti. Con questi graduati saranno anzitutto da
occuparsi in cadaun plotone le piazze determinate per un plotone
della fanteria, e dove, detratti i facenti-funzioni per caso necessari, vi
rimanessero ancora dei graduati in di più, questi saranno alla di
stanza di rango da collocarsi di dietro ai graduati d'ala della seconda
riga. La formazione e la ripartizione dei soldati armati di fucile ap
partenenti al plotone, saranno anche presso i pionnieri da praticarsi
a senso delle norme stabilite per la fanteria e pei cacciatori.
Nel caso in cui i pionnieri fossero muniti del corredo portatile da
campo, quelli che portano i picconi saranno collocati in prima riga,
e quelli che portano i badili nella Seconda.
Z la dia alalalalal Al l

; - - GTECIZIA TEEEOUo

ſi ini/ ZTeTeTeTeTeT7 n. riſp pl l


a Portapicconi. k Portasegoni.
b Portabadili. m Soldati portanti due badili.
c Portavanghe. n Portascarpelli.
e Porta-accetta. p Portatrivelli.
i Porta seghe a telajo. Cl Sottufficiali.
Gli uomini portanti altri ordigni e non armati di fucile, saranno
in tal caso ordinati qual terza riga, a cui i graduati rimasti disponi
bili, dopo occupate le piazze della prima e seconda riga, ne faranno
la cornice.
A fine di assuefare la gente a rannodarsi sollecitamente in ordine 504.
serrato, il comandante di plotone in principio dell'ammaestramento,
dopo di avere compiuta la ripartizione delle coppie di fila e dei branchi,
comanderà: «Auseinandert, (Sciogliete i ranghi), al che la gente rompe
i ranghi e si sperpera. Al seguente avviso o segnale di : - Allarm ! »
(All'arme), il plotone colla sollecitudine la più grande si riunisce in
ordine serrato presso il comandante di plotone, il quale a faccia volta
verso la linea di fronte da occuparsi, si collocherà dinanzi alla mede
sima alla distanza di quattro passi. I sottufficiali del primo rango do
vranno affrettarsi di raggiungere i primi le loro piazze e si facendo
tracciare la linea di fronte. Ciascun uomo al passo ginnastico corre a
prendere il suo posto, ivi ponendosi al porto d'armi. Il rassembra- .
mento, nonostante tutta la premura, sia sempre effettuato con calma, e
dovrà evitarsi possibilmente che i soldati si urtino; la qual cosa si ot
terrà unicamente per mezzo del ripetuto esercizio e fatto all'impensata.
84
505. Volendo il comandante di plotone formare di due righe una sola,
egli comandi: « In ein Glied 1 (In una riga) - Zueites Glied links -
: UM ! » (Seconda riga, giro pel fianco sinistro), al che gli uomini del
la seconda riga fanno il giro Ordinato. Al comando: « MARSCH ! »
(Marsch), essi marciando in prolungazione della prima riga rimet
tonsi in fronte; i graduati in pari tempo recansi alla loro posizione
dinanzi all'ala destra, il tamburino o cornista ed il zappatore di die
tro alla medesima. - -

In un plotone di pionnieri munito del corredo portatile da campo,


sarà ordinato anche alla terza riga di fare il girO richiesto tanto nel
trasformare due righe in una sola, quanto nella formazione del plo
tone stesso. Nel primo caso gli uomini della terza riga si recheranno
sull'ala sinistra accanto a quelli della seconda riga, e nel secondo
caso, colle osservazioni di già definite, prenderanno posto di dietro a
questa. -

S 28
DEI MEZZI PER AGEVOLARE IL PORSI IN ORDINANZA
ED IN MOVIMENTO.
507. Nel porre il plotone in ordinanza ed in movimento nell'ordine
serrato, talvolta si presentano delle circostanze che richiedono l'ap
plicazione di norme di già conosciute, senza che per esse nè si alteri
la forma del plotone, nè ch'esse sieno in immediata comunicazione
collo scopo tattico. – I movimenti che perciò ne risultano, servono
ad agevolare l'istruzione e la pratica, e come tali vogliono essere
considerati. -

S08. A fine di uguagliare la linea di fronte di un plotone, il coman


dante del medesimo comanderà: - Zur Richtung, Chargen - MARSCH 1.
(Per l'allineamento, graduati, Marsch), dopo di che i graduati d'ala
in prima riga s' avanzano direttamente, ed al comando: « HALT! »
(Alto), si arrestano. – Il comandante di plotone anzitutto si assicura,
se i graduati d'ala si sieno avanzati perpendicolarmente alla linea di
fronte, recandosi poscia dall'una delle ale e determinando l'allinea
mento in cui egli voglia trasportare il plotone. I graduati d'ala per tal
uopo faranno un giro intiero verso il lato ove trovasi il comandante
di plotone, e senza attendere altra disposizione, rimettonsi ancora
nella fronte avuta prima, tosto che il medesimo si sia allontanato
dall'ala. -

509. Per disporre che il plotone entri nella linea indicata, si coman
derà: - Rechts (Links) richt - EUCH ! » (A dritta, a sinistra, allineatevi),
al che le file s'avanzano a scaglioni verso la nuova linea di fronte,
sortendo cioè a tale comando soltanto la fila dell'ala d'allineamento
insieme al graduato in Seconda riga, e spiccando il passo ogni se
85
guente fila appena dopo, che la fila attigua stante verso l'ala d'alli
neamento, siasi avanzata di un passo. L'uomo in prima riga di cia
scuna fila osserva quanto venne insegnato nell'istruzione di riga; gli
uomini della seconda riga spiccano il passo simultaneamente ai loro
capifila, dividono del pari a loro l'ultimo passo in tre piccoli, cer
cando in tal modo di coprirsi e di porsi alla distanza di riga, e con
uno sguardo fissato verso la parte dell'allineamento, di acquistare la
linea di fronte. Il comandante di plotone accertatosi dell'osservanza
di queste norme, comanderà infine: « Habt - ACHT ! » (Attenzione),
dopo di che la prima riga rivolgerà le teste di fronte.
Dovendo il plotone essere allineato nella posizione che occupa, il 510.
comandante di plotone preliminarmente comanderà: « Zur Richtung,
rickwärts - MARSCH! » (Per l'allineamento, in addietro Marsch), al
che retrocede tutto il plotone ad eccezione dei graduati d'ala in prima
riga, sino a che segue il comando: « HALT ! » (Alto). Le regole per
determinare la nuova linea di fronte e quelle per recarsi sulla mede
sima, saranno da osservarsi nel modo di già conosciuto.
Per rovesciare la fronte o per rimetterla, il comandante di plotone 511.
senza avere riguardo alla momentanea formazione darà l'avviso: « Zug
verhehren (herstellen) ! » (Rovesciare il plotone, rimetterlo), indi al co
mando: » Rückwärts (Vorwärts) - FRONT! » (In addietro, in avanti,
fronte), oppure a quello di: - Mit Zueion riickwärts (vorwärts) -
FRONT! » (A due in addietro, in avanti, fronte), farà eseguire il doppio
giro a file semplici o doppie. Essendo nel plotone una mezza fila, l'uo
mo rispettivo, rovesciata che sia la fronte, si recherà dalla prima nella
seconda riga, ritornando poi ancora al suo posto, rimessa che siasi la
fronte. - In egual modo si comporterà pure un singolo graduato d'ala,
A fine di trasportare la fronte colla prima riga in testa, in un'al 512.
tra linea, ciò si effettuerà per mezzo di un cambiamento di fronte. In
concordanza colle norme stabilite pei giri, per un cambiamento di fronte
a dritta od a sinistra non s'intenda, se non che il traslocamento della
fronte in uno dei fianchi, e per un cambiamento di fronte col mezzo
giro a dritta od a sinistra, l'occupazione di una linea che sia diagonale
alla posizione di prima; tali movimenti però saranno sempre da porsi
in pratica osservando corrispondentemente all'uopo le norme stabilite
nei seguenti paragrafi,
Dovendo finalmente la fronte del plotone, la prima riga in testa,
essere trasportata là dove trovasi il dorso, il comandante di plotone
comanderà: « Front und Flügel veràndern t Rechts - UM ! « (Cambia
mento di fronte e di ala, giro pel fianco dritto); dopo di che, ad ecce
zione del graduato sull'ala sinistra in prima riga, tutto il plotone
farà il giro ordinato. Al susseguente comando: « MARSCH ! » (Marsch),
l'intiero plotone, eccetto che il graduato suddetto, si porrà in marcia
e la seconda riga si accosterà tosto alla prima. I graduati sull'ala dritta
86
in prima riga faranno due conversioni intiere a sinistra immediata
mente consecutive, avanzandosi poscia lungo la primitiva linea di fronte
della prima riga sino a tanto, che arrivino al graduato dell'ala sini
stra rimasto fermo, dove con un giro intiero a sinistra si rimetteranno
in fronte, prenderanno la distanza di riga e si terranno immobili.

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Della gente, ciascuna fila si avanzerà direttamente da principio a
passo breve, poi in proporzione dello spazio risultato al passo intiero;
farà la conversione sull'istesso punto dove l'avevano fatto i graduati
dell'ala destra; progredirà in direzione della primitiva linea di fronte;
per mezzo di un giro intiero a sinistra si rimetterà in fronte, ivi pren
dendo la distanza di riga e ponendosi al contatto leggiero di gomiti co
me di regola. Le file si facendo, rileveranno l'allineamento volgendo uno
sguardo verso l'ala destra, e la seconda riga cercherà pure di coprirsi.
Tosto che i graduati dell'ala dritta si sieno rimessi in fronte, quello
dell'ala sinistra, facendo pure il giro a dritta, si recherà alla sua piazza.
514. La terza riga di un plotone di piomnieri, munito del corredo porta
tile da campo, osserverà le regole stabilite pella seconda riga non solo
nei casi sinora citati, ma eziandio in tutti gli altri movimenti del
plotone.

S 29.
MARCIA DI FRONTE, DI FIANCO ED IN ADDIETRO.
515. Dovendo il plotone in ordine serrato avanzarsi in linea retta, il co
mandante di plotone determinerà un punto di direzione e lo additerà
al graduato d'ala in prima riga, affinchè questo possa convenientemente
fare da guida alla marcia.
516. A fine di agevolare al plotone di potere simultaneamente porsi in
marcia, il comandante di plotone innanzi ch'essa incominci, per pre
venirne i soldati darà l'avviso: - Marschiren t . (Marciare), il quale
avviso però non lo ripeterà più, dove la marcia fosse stata interrotta
solo per un breve istante. -

517. L'atto del porsi in marcia avrà luogo al comando - Zug - MARSCHt,
(Plotone Marsch), a senso delle norme stabilite nella scuola di rango. Gli
87
uomini della seconda riga, in fra il movimento restino coperti sopra
i loro capifila e mantengano la prescritta distanza di riga.
Dove durante la marcia riesca necessario di appoggiare verso l'uno 518.

o l'altro dei fianchi, oppure di fare un obbliquamento, il comandante


di plotone darà gli ordini richiesti in proposito nel modo definito nel
l'istruzione di riga. Gli uomini della seconda riga durante l'obbliqua
mento, avente riguardo alla linea di fronte del plotone, dovranno bensì
tenersi direttamente di dietro ai loro capifila, ma essi in conseguenza
del mezzo giro si formano a scaglioni, per cui si troveranno durante
l'obbliguamento, rispetto alla direzione della marcia, lateralmente e di
dietro ai loro capifila. -

oe eeeeeeeeeee
ceoeeeeeeeeeeeee
&
Per riprendere la linea perpendicolare della marcia dopo questi due 519.
movimenti, farà d'uopo disporre quanto stabiliscono le regole di già
Conosciute.
A fine di ordinare una conversione marciando, il comandante di 520,
plotone darà l'avviso: « Rechts (Links) schwenken ! » (Conversione a
drilla, a sinistra), al che il graduato sul perno darà il comando cor
rispettivo pel principio della conversione, ed all'avviso di voce od al
cenno di mano del comandante di plotone, darà il comando, perchè
la marcia sia continuata in linea retta. o,
Qualora i soldati per mezzo di ripetuti esercizii fatti per una du
rata conveniente di tempo, si saranno assuefatti ad un movimento
uniforme e slanciato, farà duopo esercitarli anche nel passo ginnastico.
Questo movimento sarà da incominciarsi al comando: « Im Lauftritt -
MARSCHI (Al passo ginnastico, Marsch) nel modo conosciuto e senza
precipitarlo continuato con calma e disinvoltura. - -
Per scemare la celerità del movimento si darà il comando: a Im - 532.
SCHRITT! » (Al passo ordinario), e per farlo cessare totalmente, si -

comanderà: « Zug - HALT! » (Plotone, alto).


A fine di disporre il plotone per fare una conversione prima che 523.
il medesimo siasi posto in marcia, vale a dire da piè fermo, il coman •
- ,
* sº
dante di plotone comanderà: « Rechts (Links) schwenken - MARSCH ! »
(Conversione a dritta, a sinistra, Marsch), dopo il quale la prima riga
effettuerà la conversione a senso delle norme conosciute. – Gli uo
88 -

mini della seconda riga, che spiccano il passo simultaneamente con


quelli della prima riga, restino infra la conversione coperti su questi,
e conservino la distanza di riga, percui quelli che si trovano più
dappresso al perno, facciano al bisogno il passo alquanto lateralmente.
Nell'atto in cui l'ala convertente siasi avvicinata sino ad un passo
alla voluta nuova linea di fronte, il comandante o darà il comando
per far cessare il movimento, oppure quello per farlo continuare in
linea retta.
La marcia a fronte rovesciata richiede le medesime osservazioni,
che vennero stabilite per la marcia in avanti. Il movimento in tal
caso sarà guidato dallo stesso graduato di prima, oppure se questo,
dopo rovesciata la fronte fosse rimasto in prima riga, farà da guida
quello che trovasi dinanzi a lui in seconda riga, e ciascun uomo du
rante la marcia sulla seconda riga, si porrà egualmente a contatto
verso l'ala destra, cioè a sinistra. -

Il paso a ritroso col plotone si effettua al comando: « Rickwärts -


MARSCH ! » (In addietro, Marsch) e si pratica sol per brevi tratti.
Questo movimento, similmente alla marcia in avanti, viene fatto ces
sare col comando: « Zug - HALT! » (Plotone, alto).

S 50.
FORMAZIONE DEL PLOTONE IN FILE SEMPLICI
O DOPPIE.
256, Essendo che le strade in uso per la qualità loro non concedano sem
pre la marcia in fronte col plotone, così ne segue la necessità di una
formazione, nella quale si possa effettuare il movimento regolare sulle
strade le più anguste non solo, ma che agevoli anche lo schieramento
verso ogni lato. -

527. Per tal uopo la fronte del plotone per mezzo del giro intiero viene
spezzata in singole file, oppure in coppie di fila, per cui ne risulterà
la formazione di file semplici o doppie. -

528, Gli uomini di una fila di fondo, i quali dopo un giro intiero delle
singole file, pervengano l'uno accanto l'altro, formano una fila sem
plice di fronte, e gli uomini di una coppia di fila, che dopo il giro a
paja si trovino a contatto di gomiti, diconsi una fila doppia.
Dove l'ala dritta del plotone trovisi all'innanzi, cioè in testa, le
file semplici o doppie si considerano formate per la dritta, e nel caso
contrario,
coda, esse vale a dire
diconsi doveper
formate la detta ala sia la seguente, ovvero alla
la sinistra. s

La formazione delle file semplici di piede fermo si eseguisce al


comando: « Mit Reihen rechts (links) - UM! » (Per file a dritta, a si
nistra), al che ciascun uomo del plotone compisce di per sè il giro
intiero. -
89
531.
Dove il comando per la formazione delle file semplici venisse dato
marciando, la testa allora dopo il giro continuerà il movimento al
passo completo, le altre flle invece lo raccorcieranno sino a tanto,
che per il progredimento della testa, risulti a poco a poco lo spazio
richiesto, onde poter anch'esse marciare a passo intiero. Gli uomini
della seconda riga a giro fatto, con una corrispondente mossa laterale,
s'accostino subitamente a quelli della prima riga. -

in egual modo si comporterà il tamburino o cornista ed il zappa


tore, accostandosi essi cioè agli uomini della seconda riga, che in
fronte si trovavano rimpetto a loro. -

Per la formazione delle file doppie si darà il comando: « Mit Dop 532.
pelreihen rechts (links) - UMr. (Per file doppie a dritta, a sinistra), al
che ogni riga farà il giro a coppie secondo l'insegnamento contenuto
nella scuola di riga, in conseguenza osservando e di piè fermo e mar
ciando le istesse regole. Il tamburino od il cornista ed il zappatore
si accosteranno alla fila doppia che trovasi dirimpetto a loro, pel
qual fine nella formazione di piè fermo, al bisogno si avanzeranno
prima di fare il giro. - - - - -

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Qualora la fronte del plotone fosse rovesciata, la formazione delle 533.


file semplici o doppie sarà egualmente disposta col mezzo dei coman
di di già indicati, e si eseguirà pure colle osservazioni conosciute. L'ac
costarsi degli uomini di ciascuna fila, in conseguenza si praticherà
anche in questo caso verso il lato della prima riga. - -

La terza riga di un plotone di pionnieri sortito col corredo porta 534.


tile da campo, si comporterà in modo uguale alla seconda riga, ed in
tal caso ciascuna fila semplice consisterà in tre, ed ogni fila doppia
in sei uomini.

S 51.
MARCIA DEL PL0TONE PER FILE SEMPLICI
O DOPPIE.

Nel caso in cui la marcia non venisse incominciata immediata 535.


mente dopo la formazione del plotone in file semplici o doppie, il
comandante di plotone per prevenirne la gente darà pure l'avviso:
90
- Marschiren ! » (Marciare). Il graduato in testa alla prima riga, farà
da guida alla marcia ed in linea del punto di direzione determinato
dal comandante di plotone, si sceglierà alcuni punti intermedj.
536. La marcia viene intrapresa tanto nel primo principio, quanto nel
continuarla dopo una breve interruzione, al comando: Zug -
MARSCH ! » (Plotone Marsch). Dove il plotone, dopo la formazione in
file semplici, non si fosse ancor mosso dal posto, la marcia sarà effet
tuata al passo completo solo. dalla testa del medesimo, frattantochè
ciascun uomo delle file seguenti, per lo spazio limitato, incastrerà il
proprio passo in quello del compagno precedente sino a tanto, che
pel progredimento della testa delle file risulti lo spazio richiesto, onde
poter marciare al passo intiero; il quale spazio dovrà poscia, siccome
distanza immutabile conservarsi frammezzo le file. Gli uomini della
seconda riga, appena fatto il secondo passo, sieno accostati a quelli
della prima riga. Dopo la formazione per file doppie, ciascun uomo
nell'incominciare la marcia, spicchi per intiero il passo e conservi la º

distanza risultata in conseguenza del giro fatto a paja; per cui l'esten
sione delle file doppie per il fondo, dovrà infra la marcia, conservarsi
pari alla lunghezza della fronte del plotone.
537. Dove il comandante di plotone col comando:
« Ziehung ! - Halb - RECHTS! (LINKS)! » ( Obbliqua- “Q Q)
mento - mezzo giro a dritta, a sinistra), ordini l'ese
cuzione di un obbliguamento, ciascun uomo farà il “QQQ )
mezzo giro e continuerà il movimento senza soffer
marsi. Gli uomini di tutte le file semplici o doppie S\ X)
che trovansi dal lato dell'obbliguamento, stieno pre
cisi gli uni dietro gli altri, ed i rimanenti si conser- SQ) Sy
vino nella relazione ottenuta per mezzo del giro.
538. A fine di passare dall'obbliquamento alla marcia SSK) Sy
diritta, al comando: « Grad - AUS! » (Diritto in avan- -

ti), ciascun uomo farà il giro richiesto, indi le file QS) QS)
semplici o doppie s'atteggeranno dove fosse neces
sario, ad essere coperte e ad allinearsi verso il lato - QKyS)
della prima riga. SS) Sy
530. Avendo il comandante di plotone in mira, di
cambiare di direzione alla marcia di questo per mezzo - SOS)
di una conversione, egli darà l'avviso: « Rechts (links)
schwenken ! » (Conversione a dritta, a sinistra), al che Q)
la testa del plotone facendo incontamente la conver- -

sione, marcerà diritta sulla linea ad essa indicata. Ciascuna delle file
semplici o doppie farà la conversione nell'istesso punto, dove ebbe a
convertere la testa del plotone, seguendo poi questa nella nuova dire
zione di marcia. º -

i
L'uomo, che in ciascuna fila semplice o doppia forma il perno,
si muoverà sopra un arco, il di cui raggio comporti un mezzo pas
so e farà i passi pressochè nella quarta parte della lunghezza pre
scritta. : - -

Essendo che il movimento per file doppie si pone in pratica non 540.
solo nelle marce, ma benanco in tattica nella maggior parte dei cam
biamenti di formazione; così il medesimo dovrà di già nell'ammaestra
mento del plotone formare l'oggetto di un incessante esercizio, avver
tendo di vegliare con ispeciale attenzione, che gli uomini faccian
sempre il passo della piena lunghezza e che conservino le distanze
prescritte. -

Negli esercizii di marcia di maggior durata, il comandante di plo


tone riguardo al porto d'armi, conceda ai soldati ogni comodità possi
bile, ma non tolleri mai un'alterazione alle norme poc'anzi definite,
poichè sull'esatta osservanza delle medesime è fondato l'ordine di
inarcia di Corpi maggiori di truppa, ed ogni trasgressione in questo
rapporto, potrebbe recare le conseguenze le più gravi.
Qualora la marcia al passo consueto per mezzo degli esercizii ri
petuti, avrà ottenuto una certa franchezza, sarà pure a vicenda da
praticarsi il passo ginnastico, mantenendo anche in tal mentre l'or
dine dovuto. - - - -

La marcia al passo ginnastico, al comando: “ In Lauſtritt-MARSCII! .


(Al passo ginnastico, Marsch), sarà colle osservazioni conosciute da in
cominciarsi simultaneamente da tutte le file semplici o doppie ed al
comando: « Im - SCHRITT! » (Al passo ordinario), senza sostare da ri
tornarsi con moto di scioltezza al passo ed alla cadenza della marcia
Ordinaria. - -
A fine di far cessare totalmente la marcia, si comandi: « Zug -
IIALT! » (Plotone alto), al che tutto il plotone si arresta,
S 52.
CAMBIAMENTI DELLE FILE SEMPLICI O DOPPIE.

545, Nel caso, in cui il comandante di plotone avesse in mira, di asse


gnare al plotone formato in file semplici o doppie la direzione di mar
cia opposta a quella, in cui il medesimo trovasi impegnato, egli farà
rovesciare il plotone; per cui gli uomini essendo formati per file sem
plici faranno il giro doppio individualmente, e formati per file doppie,
lo faranno a paja. Questo rovesciare il plotone, ha per conseguenza
un cambiamento alla formazione, in quanto che le file semplici o dop
pie formate per la dritta, divengano in tal modo formate per la sini
stra, ed in senso opposto formate che fossero per la sinistra, saranno
formate per la dritta. - -

546, Per ridurre di piè fermo le file doppie a semplici, il comandante di


plotone comandi: « In Reihen fallt - AB ! » (Ridursi in righe semplici);
a cui si terranno immobili gli uomini delle file, che a seconda della
formazione del plotone e del
l' ordinanza loro spettante
debbano pervenire all' in
- - ti nanzi gli uomini delle altre
SN ... º file invece retrocedendo con
s”
si i
si s
;
- SI'
un passo
ranno di laterale,
dietro aisi primi.
reche

Es.” - E . - º-
L'accostarsi della seconda
GS rsi. its est, º alla prima, si effettuerà
- - - -

rs tsu e s appena dopo che s'incominci


su SI ! i Ds Es la marcia.
547. ts Cst.” se si Caso che il comando per
SI S . : Usl -1 la riduzione delle file doppie
ts- Us si s a semplici venisse dato mar
SI:rsi: "ts:rs ciando, i graduati in testa
is ts. sºrs ad esse continueranno la
sis: :Cs:rs marcia al passo intiero; la
I ts ºs si prima fila doppia si riduce
( n "i :tl:ti a semplice, senza interrom
pere il movimento; ciascuna
delle file doppie seguenti raccorciando il passo, egualmente si riduce
a fila semplice, ma continua la marcia al passo completo appena, al
loraquando vi sia per tal fine risultato lo spazio voluto. Gli uomini
della seconda riga tosto si riaccostino a quella della prima.
548. Per sviluppare le file semplici in doppie, si comanderà: « In Dop
pelreihen marschirt - AUF! » (Formarsi in file doppie).
95
Nel porre in opera tale sviluppo di piè fermo, gli uomini della se- 549.
conda riga delle file anteriori in tutti i paja, si recheranno lateralmente
di tanto, che gli uomini delle file posteriori nelle paja, possano en
trare negl'intervalli risultati. In pari tempo gli uomini della prima
riga di queste file, si recheranno esternamente accanto ai compagni
che lor stavano dinanzi, ed i graduati occuperanno le piazze loro
spettanti.

In marcia, dove vi sia lo spazio voluto, si scosteranno le file ante- 550.


riori di tutti i paja alla prima parte del comando di modo, che le file
che debbano effettuare lo sviluppo, possano alla parte accentata del
comando, contemporaneamente avanzarsi. La testa del plotone in tal
punto raccorcierài passo sino a tanto, che tutte le file doppie avranno
acquistate le distanze loro spettanti, dopo di che il comandante di plo
tone ordinerà al plotone intiero di riprendere il passo completo.
Nel caso in cui venisse dato il comando per formare le file sem- 551.
plici in doppie nell'istante, in cui la testa del plotone arrivi all'uscita
di uno stretto; allora lo sviluppo non sia fatto simultaneamente da
tutto il plotone, ma bensì dalle singole file in proporzione, che le me
desime pel progresso della marcia vi acquistino lo spazio richiesto in
proposito. - - 1
, ,
- r---
,

E º i A. 4 , i 4 º

La qualità della strada, talvolta potrà richiedere anche la riduzione 552.


delle file di fronte a file di fondo. Il comandante di plotone in tal
caso comanderà durante la marcia: « In Rotten fallt - AB! » (Ridursi
a file di fondo), al che una fila dopo l'altra passerà alla posizione di
94
fila di fondo, ritirandosi cioè gli uomini della seconda riga, a misura
dello spazio ottenuto, di dietro ai proprii capifila. Il tamburino o cor
nista ed il zappatore si ripartiranno in tal mentre infra gli altri
soldati. - - -

553. Per sviluppare le file di fondo a file di fronte, si comanderà: • In


Reihen marschirt - AUF! » (Svilupparsi in file di fronte), a cui le file
di fondo una dopo l'altra, nello sboccare dalla strada angusta passano
alla posizione di fila di fronte, raccorciando la testa del plotone il
passo sino a tanto, che dopo l'accostarsi dell'ultima fila, il coman
dante di plotone dia il comando, perchè sia ripreso il passo intiero.

S 55.
scHIERAMENTO DEL PLOTONE DALLE FILE SEMPLICI
O DOPPIE.

554. Lo schierare il plotone in fronte dalle file semplici o doppie, potrà


aver luogo sulla testa di esse, vale a dire, all'innanzi, poi sopra cia
scuno dei fianchi, quindi a sinistra od a dritta, ed in ciascuno di que
sti casi effettuarsi sulla prima o sulla seconda riga. - -

555. Per lo schieramento sulla testa del plotone, il comandante del me


desimo darà prima l'avviso: « Vorwärts aufmarschiren ! » (Schierarsi
all'innanzi), indicando così ai soldati la direzione, verso la quale la
fronte del plotone debba essere rivolta a sviluppo fatto. Al comando
susseguente di: • Halb - LINKS (RECHTS)! » (Mezzo giro a sinistra,
a dritta), oppure a quello di: « Halb - RECHTS (LINKS)! » (Mezzo giro
a dritta, a sinistra), tutto il plotone effettuerà il mezzo giro ordinato
ad eccezione del sottufficiale, che trovasi sul lato di questo giro in
testa al plotone, e che formerà il punto d'appoggio della nuova linea
di fronte. Dove vi fosse un solo sottufficiale in testa al plotone, questi
al giro di esso, si trasporterà al bisogno lateralmente verso la secon
da riga, a fine di porsi nella posizione relativa, spettante al graduato
di questa riga.
5ò6. Nel porre in pratica questo schieramento di piè fermo, il principio
del medesimo sarà da disporsi col comando ulteriore di: - MARSCH ! »
(Marsch).
557. Per lo sviluppo di file semplici in fronte, tutto il plotone a tale
comando si porrà ad obbliguare verso la parte corrispondente al giro,
eccetto che il sottufficiale che forma il punto d'appoggio e che ri
marrà immobile. Gli uomini del rango che trovansi dalla parte deter
minata allo sviluppo, formano durante questo movimento quale una
parete esterna, e ciascuno di essi appena giunga accanto al compagno
che prima gli stava dinanzi, si rimetterà in fronte con un mezzo giro
95
contrario al primo, si accosterà al compagno attiguo che di già tro
vasi in linea, e con uno sguardo cercherà di rilevare l'allineamento,
mantenendo però e la testa e le spalle ben di fronte. Gli uomini del
l'altra riga, appena che quelli che trovansi dal lato dello sviluppo, e
formanti così il rango anteriore si sieno rimessi in fronte, passeranno
a misura dello spazio ottenuto, alla posizione di fila di fondo, avver
tendo di coprirsi e di rettificare la distanza di riga.

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Lo schierare il plotone in fronte all'innanzi dalle file doppie, si 558.


porrà ad effetto di piè fermo a senso delle medesime norme, osser
96
vando soltanto, che i due uomini attigui in ciascuna coppia, debbano
entrare uniti in linea della loro riga.

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559. Trattandosi di sviluppare durante la marcia in fronte all'innanzi


il plotone, formato che fosse in file semplici o doppie, in allora il mezzo
giro richiesto si farà senza interrompere la marcia, e questa sarà in
linea retta continuata a passo breve dal sottufficiale, destinato a ser
vire di punto d'appoggio. Le file semplici o doppie che vanno dispie
gandosi, dopo il comando pel mezzo giro entreranno in fronte al
passo intiero, ivi raccorciandolo egualmente, sino a che il comandante
di plotone, a sviluppo terminato, ordini di riprendere ancora il passo
completo. Nello schieramento sulla prima riga, farà d'uopo di acco
starsi nel continuare la marcia, a senso della massima stabilita, verso
la parte destra, e nello schieramento sulla seconda riga, accostarsi
invece verso il lato sinistro, ove trovasi il sottufficiale incaricato a
fare da guida alla marcia.
so60.
Lo sviluppo del plotone in fronte all'avanti dalle file semplici o
doppie, potrà riuscir necessario anche immantinente dopo, che il me
desimo sia sboccato da uno stretto. In tal caso, il comandante di plo
tone farà il comando per lo sviluppo al momento, in cui la testa del
plotone giunga all'uscita dello stretto. L'eseguimento dello sviluppo, in
sostanza si praticherà dalle file semplici o doppie a senso delle regole
di già indicate, non però simultaneamente da tutto il plotone, ma
bensi si principierà dalle file semplici o doppie che seguono la testa
- - 97
del plotone a misura, che le medesime pel progresso della marcia,
acquistino lo spazio richiesto allo sviluppo stesso.
Per lo schieramento del plotone dalle file semplici o doppie colla 561
fronte verso uno dei fianchi, quindi in linea parallela alla direzione
della marcia, il comandante di plotone comanderà: - Links (Rechts) -
FRONT! - (A sinistra, a dritta, fronte), qualora le file semplici o doppie
formate per la dritta (sinistra) debbano rimettersi in fronte sulla pri
Ina riga, ed invece comanderà: - Rechts (Links) - FRONT! » (A dritta,
a sinistra, fronte), dove la fronte sia da rimettersi sulla seconda riga.
Trovandosi il plotone di piè fermo e non essendosi dopo la forma- 562.
zione in file semplici ancor mosso dal posto, al comando suaccennato
il medesimo farà il giro intiero verso la parte indicata, ricomponendo
in tal modo la fronte. Ma essendosi il plotone dopo la formazione
delle file semplici posto in marcia, e trovandosi perciò la seconda
riga accostata alla prima, il comandante di plotone per lo sviluppo in
uno dei fianchi, darà il comando suddetto durante la marcia. A tale
comando i graduati in testa alle file, si fermano e facendo in pari
tempo il giro intiero verso la parte nominata nel comando, prendono
la posizione di file di fondo. A questi graduati si accosterà colle istesse
osservazioni la prima fila; tutte le altre file si avanzeranno diretta
mente, e gli uomini di ciascuna fila si rimetteranno in fronte in guisa
simile, tosto che ai compagni, che lor stavano dinanzi, si sieno ap
pressati di tanto, che col mezzo del giro pervengano nel giusto rap
porto e che quindi per accostarsi non abbiano più bisogno di muo
versi altrimenti.
Per lo schieramento del plotone da file doppie, al comando Suindi- 563.
cato si effettuerà a paja
simultaneamente da alm
bedue le righe il giro
corrispondente si di piè
fermo, che in marcia, e
nell'ultimo caso si conti
nuerà il movimento sen
za interromperlo.
Dovendo la linea di
fronte del plotone, dopo
una marcia di fianco a
file doppie, essere ri
messa precisamente in
direzione dell' allinea- -

mento di prima; il co- i


Imandante di plotone al- ;
lora, l'aggiunto che que- i - .

Sto abbia º punto della - - E -


98
nuova posizione, ordinerà prima la riduzione delle file doppie a sem
plici, indi lo sviluppo. -

565. Avendo il comandante di plotone in mira, di sviluppare nel fianco


destro sulla prima riga il plotone formato per la dritta in file sem
plici o doppie; oppure volendo coll'istesso fine disporre tale sviluppo
nel fianco sinistro, formate che sieno le file semplici o doppie per la
sinistra, egli allora comanderà: - Rechts (Links) schwenken und auſ
marschiren ! » (Conversione a dritta, a sinistra, e schierarsi), e dove lo
schieramento, negli stessi rapporti di formazione, debba aver luogo
sulla seconda riga, egli comanderà: « Links (Rechts) schwenken und
aufmarschiren ! » (Conversione a sinistra, a dritta e schierarsi). L'ese
cuzione relativa, da piè fermo s'incomincierà appena all'altro coman
do di: « MARSCH ! » (Marsch), ma in marcia essa s'intraprenderà
immediatamente dopo il comando rispettivo, per cui il comandante di
plotone, farà di proferire tale comando nell'istante conveniente alla
posizione, da volersi raggiungere collo schieramento.
566. Per tale schieramento adunque, dove il plotone fosse formato per
file semplici, i graduati in testa alle medesime, fanno una conversione
intiera verso la parte accennata nel comando; a conversione fatta
passano di subito alla posizione di fila di fondo, s'avanzano diretta
mente sin sulla linea scelta dal comandante di plotone, la quale nel
l'istruzione non sia distante oltre i sei passi dal punto della conver
sione, e poscia si arrestano. La prima fila compisce la conversione
per un passo più tardi dei graduati; l'uomo della riga che riesce di
essere all'innanzi, s'avanza direttamente accostandosi al sottufficiale;
l'uomo dell'altra riga invece, dopo la conversione passa tosto alla
posizione di fila di fondo, raggiungendo in tal modo nell'entrare in
fronte, egualmente la posizione che gli si spetta. Ogni seguente fila
effettuerà la conversione in modo simile un passo più tardi della pre
cedente, poscia entrerà in fronte come questa.

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567. Lo schieramento in proposito, formato che il plotone sia per file
doppie, si porrà ad effetto colle istesse osservazioni, facendo cioè cia
99
scuna fila doppia la conversione verso il lato dello sviluppo ed en
trando le coppie di ogni riga, unite nella linea di fronte.
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Il tamburino o cornista ed il zappatore, in ciascuno schieramento 568.


del plotone da file semplici o doppie, dovranno prendere la posizione
loro spettante nel modo il più addatto alle circostanze, o di dietro al
centro del plotone, oppure, nello sviluppo sulla seconda riga, dinanzi
al medesimo. . -

Dove la gente in uno sviluppo di piè fermo, non avesse giusta 569.
mente rilevata la linea di fronte, il comandante di plotone all'uopo
la rettificherà col mezzo di un allineamento sopra i graduati, ma non
dovrà a verun patto tollerare, che gli uomini, dopo entrati in fronte,
ad arbitrio s'avanzino o retrocedano. Il rimettere la fronte, dopo uno
schieramento sulla seconda riga, dovrà praticarsi nel modo conosciuto
per mezzo di un giro doppio, il quale dopo lo sviluppo da file sem
plici, sia fatto individualmente e dopo quello da file doppie, si esegui
sca a paja. -

Il terzo rango di un plotone di pionnieri, sortito col corredo por 570.


tatile da campo, nello schieramento da file semplici o doppie si com
porterà a senso delle norme stabilite per la seconda riga.
S 54. -

DELLO SFILARE INDIVIDUALMENTE ED A FILE,


Lo sfilare individuale ed a file ha per iscopo, di assuefare i soldati 571.
marciando ad un atteggiamento della persona libero e disinvolto ed
esaminandoli in tale rapporto, formarsene un giudizio, - - -

Per ordinare lo sfilare individuale, il comandante di plotone darà il 572.


comando: “ Einzein defiliren! - Rechts (Links) - UM! » (Sfilare indi
vidualmente, giro pel fianco dritto, sinistro). Tutto il plotone pone ad
efletto tale comando, ad eccezione dei graduati sull'ala corrispondente
100
al giro. Il sottufficiale che trovasi sull'altra ala n prima riga si col
loea a giro fatto, accanto all'uomo d'ala della prima riga, il primo
a spiccare il passo, a fine di segnare il punto dove soldati debban
volgersi verso la nuova direzione.
373. Il comandante di plotone indica poscia al graduato che perviene in
testa alla riga un punto di direzione, ed in pari tempo anche quello,
dove il plotone debba di nuovo formarsi; indi si colloca in certa di
stanza dalla fronte del plotone sulla linea dello sfilare e per dar prin
cipio al medesimo, comanda: - MARSCH! » (Marsch), al che il sottuffi
ciale della prima riga tosto s'avanza in linea retta. All'atto in cui que
sto avanza il piede sinistro per fare il quinto passo, l'uomo d'ala in
prima riga spicca il passo, si rivolge sulla linea dello sfilare, seguendo
il graduato coll'interstizio di quattro passi. In tal guisa, un uomo
dopo l'altro spicca il passo e rivolgesi presso il sottufficiale dove deb
basi cambiar di direzione, seguendo l'uomo che lo precede. Allor
quando tutta la prima riga si troverà in marcia, la seconda riga si
porrà in movimento colle istesse osservazioni ed il sottufficiale testè
menzionato, seguirà l'ultimo dei soldati.
Durante lo sfilare ciascun uomo mantengasi precisamente coperto
a quello che lo precede e conservi l'intervallo stabilito di quattro
passi; avvicinandosi al comandante di plotone a tre passi di distanza,
rivolga la testa verso di lui, ritornandola ancora di fronte, appena vi
sia oltrepassato di altri tre passi. Contemporaneamente al giro di testa,
il cacciatore rechi la mano destra sul mancante del calcio ed il soldato
armato della carabina, porti questa mano sul calcio stesso, ripigliando
entrambi la correggia, rimessi che abbiano la testa di fronte.
575. Essendo col plotone sortito un tamburino o cornista, questi prima
che incominci lo sfilare, si collochino a circa dieci passi rimpetto al
comandante di plotone, battendo il primo la marcia, o suonandola
l'altro. Il Zappatore segua la seconda riga. -

576. Lo sfilare a file semplici o doppie avrà luogo al comando: . Mit


Reihen (Doppelreihen) defiliren! » (Difilare per file semplici, doppie), fa
cendo tutto il plotone al seguente comando: “ Mit Reihen (Doppelreihen)
rechts (links) - UM! » (Per file semplici, doppie, giro pel fianco dritto,
sinistro) il giro correlativo e collocandosi in proposito il graduato d'ala
in prima riga cui tocca segnare il punto dove prineipia la nuova di
rezione; indi al comando: - MARSCH! » (Marsch), s'incomincierà il mo
vimento dalle singole file semplici o doppie, a senso delle norme stabilite
pello sfilare individuale. Il giro di testa ed il rimetterla di fronte, sa
ranno dagli uomini di ciascuna fila semplice o doppia da effettuarsi
simultaneamente.
577. - Nello sfilare individuale di un plotone di pionnieri formato in tre
righe, la terza riga si porrà in marcia dopo la seconda,
S 55.
MANEGGI D'ARMI.
L'esercizio nel maneggio d'armi col plotone, sarà da attuarsi a 578.
senso dei precetti stabiliti per l'istruzione di riga. i

FORMAZIONE DEI FAsci D'ARMI


Per la formazione dei fasci d'armi farà d'uopo armare le laionette 579.
e di posare le armi al piede, indi segue il comando: “ In Pyramiden
setzt - AN! » (Fasci d'armi).
L'uomo della prima riga a sinistra di ciascuna coppia di fila, re
cando il proprio fucile dinanzi alla metà del corpo, lo impugna colla
mano sinistra dalla parte superiore dell'incassatura e lo colloca, per
isbieco dinanzi a sè così, che il calcio pervenga al di fuori accanto la
punta del piede sinistro, che la canna guardi di fronte e la bocca sia in
clinata a dritta. Indi colla mano destra piglia egli sulla parte superiore
dell'incassatura il fucile recatogli dal suo vicino di dritta, slancian
dolo dinanzi la propria spalla destra si, che il calcio poggi al suolo
circa un passo distante dalla fronte. La bocca di questo fucile sia in
clinata all'indietro e la bajonetta unita con quella del proprio fucile
in modo, che i bracci delle medesime s'incrocicchino.
L'uomo in seconda riga a sinistra di ciascuna coppia di fila, si
avanza col piede sinistro sino al tallone del capofila, inclina in pari
tempo la bocca del proprio fucile all'innanzi, impugnandolo in tal punto
colla mano sinistra dalla parte superiore dell'incassatura ed introduce
la bajonetta al di sotto dei bracci incrocicchiati delle baionette dei fu
cili stretti dal capofila. - e
Questi ora, piglia colla mano destra il terzo fucile, spingendo il
calcio a dritta di tanto, che il medesimo tocchi a terra appresso la
punta del piede sinistro del vicino di dritta.
Il fucile del quart'uomo in ogni coppia di fila, per opera del ca
pofila sarà appoggiato contro al fascio. - i
I graduati e gli uomini di una singola fila d'ala, appoggeranno i
loro fucili contro il fascio il più prossimo. - . . . º

Per ripigliare l'armi si comanderà: Ergreif dae - GEWEHRt (fi.


pigliate l'armi). I fucili semplicemente appoggiati, saranno dai relativi
sottufficiali e soldati ripresi i primi.
L'uomo in prima riga a sinistra di ciascuna coppia di fila, colla
mano sinistra piglia dalla parte superiore dell' incassatura il proprio
fucile, e colla dritta quello del suo vicino, ed appena il compagno che
102
gli sta a tergo avrà colla mano destra ripigliato il terzo fucile, suo
proprio, egli inclinerà il fascio un tal poco verso la sinistra senza
neppure sollevare i fucili da terra.
L'uomo della seconda riga ritira ora il proprio fucile e finalmente
quello in prima riga a dritta di ciascuna coppia di fila, ripiglierà
pure la propria arma. -

Dove alla truppa dopo formati i fasci d'armi fosse stato concesso di
lasciare i ranghi, la medesima all'avviso od al segnale di : « Vergat
terung ! » (Riunione), si riunirà in ordine serrato di dietro ai fasci, ma
ripiglierà le armi appena al comando del comandante di plotone; dove
all'opposto venisse dato l'avviso o segnale di: - Allarm ! » (Allarme),
in tal caso gli uomini, rientrati che sieno nella loro ordinanza, senza
frappor indugio ripiglieranno l'armi e senza comando le rimetteranno
sulla spalla, ringuainate che prima sieno le bajonette.
582. A fine di formare i fasci d'armi di dietro la fronte, questa sia prima
rovesciata e la formazione del fascio d'armi allora sarà colle regole
stabilite, posta in opera dall'uomo in seconda riga a sinistra d'ogni
coppia di fila.
Nel caso in cui l'armamento sia da deporsi presso i fasci d'armi,
ciascun uomo appenderà il portabajonetta e la giberna sul proprio fu
cile, avvertendo, che le muciglie di ciascuna coppia di fila, sieno in
bell'ordine da deporsi a terra sotto il fascio d'armi. -

$ 57.
CARICARE E FAR FUOCO,

A fine di far caricare le armi, il comandante di plotone comanderà:


« La - DET! » (Caricate), al che gli uomini s'atteggeranno alla posi
tura per la carica, effettueranno i movimenti preparatorii e senza in
dugio principieranno la carica stessa e la compiranno colla sollecitu
dine la maggiormente possibile. A carica finita essi si porranno al
porto d'armi.
585. Dovendo il plotone far fuoco in ordine serrato, per prevenirne la
truppa si farà il segnale: « Feuer! » (Fuoco), oppure in mancanza di un
cornista si darà l'avviso: « Feuernt » (Far fuoco), al che i graduati di
entrambe le righe, retrocederanno direttamente per quattro passi.
586. Al comando: - ZUG! » (Plotone), ciascun uomo della seconda riga
,
prontamente s'avanzi per un mezzo passo e tanto lateralmente, ch'egli
colla linea di mezzo della propria persona, pervenga direttamente di
dietro la spalla destra del suo capofila. In pari tempo ambedue le righe
si dilatino nel modo definito nella scuola di riga.
587 Il comandante di plotone comanderà poscia: - FERTIG! » (Pronti),
a cui gli uomini d'ambedue le righe appronteranno l'armi.
103
Il fuoco stesso si farà per righe, pel qual fine il comandante di plo 588.

tone comanderà: - Zueites Glied - an ! - Feuer t» (Seconda riga, impo


state, fuoco), a cui gli uomini della riga nominata punteranno l'armi,
con calma faranno scoccare il grilletto, indi s'accingeranno inconta
nente a principiare la carica e finita ch' essa sia, appronteranno nuo
Vamente le armi. -

Nell'istante, in cui la seconda riga avrà calcata la carica ed estratta 589.


la bacchetta d'in canna, il comandante di plotone col comando: « Er
stes Glied - an! - Feuer! » (Prima riga, impostate, fuoco), ordinerà alla
prima riga di far fuoco, in tal guisa continuandolo a vicenda sino
a quando lo crederà del caso. A fuoco fatto, i soldati d'ambedue le
righe senza frappor tempo caricheranno l'armi; ma quelli della prima
riga non rialzeranno i fucili per collocare il cappellosso, se non quando
la seconda riga avrà sparate le armi.
A fine di porre termine al fuoco, il comandante di plotone darà
l'avviso: « Feuereinstellen ! » (Cessare il fuoco), oppure farà suonare tal
segnale dal cornista, dove uno ne sia presente. I soldati allora di am
bedue le righe tosto rimetteranno in ispalla le armi cariche; le altre
invece che sieno sparate, le rimetteranno al porto d'armi, dopo di
averle ricaricate. -

Al comando: « Herstellt - EUCH! (Rimettetevi), la seconda riga re


trocedendo lateralmente per quanto conviene, farà di trovarsi precisa
mente coperta ed alla distanza di riga; ambedue le righe in pari
tempo si riaccosteranno verso il centro del plotone, ed i graduati ri
torneranno alle loro piazze,
Dove al plotone venisse ordinato il fuoco a fronte rovesciata, il tam 591.
burino o cornista ed il Zappatore all'avviso relativo, si recheranno,
girando l'ala del plotone, di dietro alla prima riga, colà rimanendovi,
sino a che sia cessato il fuoco. Il comandante di plotone in questo
caso, darà il comando pel fuoco primieramente alla prima riga che
trovasi posteriormente e che prima di approntar l'armi s'avanzerà di
un mezzo passo; la seconda riga invece nella ripetizione dei fuochi
avvertirà di mantenere l'interstizio accennato, innanzi di collocare il
cappellosso.
A fine di preparare i soldati in ogni rapporto, a poter essere im 592.
piegati in riparti maggiori, farà pure d'uopo d'istruirli come essi deb
bano contenersi nel combattimento a fuoco contro la cavalleria. Il co
mandante per tal fine farà armare le bajonette e prendere l'armi al
braccio, indi comanderà: « In vier Glieder ! (In quattro righe) - Linker
(Rechter) Schvarm rechts (links) - UM! . - MARSCH ! » (Branco di si.
nistra, di dritta, giro pel fianco dritto, sinistro - Marsch), dopo di che
la parte nominata del plotone farà il giro, si trasferirà di dietro all'al
tro branco ed alla distanza di rango si rimetterà in fronte. Per va
riare tale esercizio, il comandante di plotone farà pure in questa for
104
mazione rovesciare la fronte. I graduati in quest'esercizio prenderanno
parte ai fuochi ed a norma dei casi potranno anche servire a comple
tare delle mezze file. - ,

593. Allorquando il plotone nel modo definito sia formato col fondo di
quattro righe, segue l'avviso: « Klumpen ! » (Mucchi), ovvero il segnale
corrispondente.
394. Gli uomini di tutte quattro le righe allora appronteranno l'armi,
ma quelli della seconda riga soltanto porranno l'indice sul ponticello
della sottoguardia, mentre che gli altri stringeranno totalmente l'arma
al mancante del calcio.
I soldati della seconda, terza e quarta riga, la di cui distanza di
riga farà d'uopo scemare nel modo divisato pei fuochi, al bisogno si
avanzeranno lateralmente di tanto, ch'essi coperti l'uno all'altro colla
linea di mezzo della propria persona, pervengano in linea della spalla
destra del capofila in prima riga.
Ciascun uomo della prima riga abbasserà il proprio fucile di tanto,
che la canna stia pressochè orizzontale, appoggiando il calcio contro la
piegatura del braccio per vieppiù sorreggerlo. Il soldato stringa l'arma
fortemente colla mano sinistra; il gomito sinistro sia ben compresso al
fianco ed il peso del corpo piuttosto trasportato sulla gamba sinistra.
596. Il comandante di plotone informerà i soldati, ch'essi in tale atti
tudine non avranno nulla a temere dalla cavalleria e ch'essi per
l'uso efficace e regolato delle lor armi da fuoco, saranno in grado di
respingere vittoriosamente ogni attacco di questa truppa. In conseguenza
farà d'uopo di avvertire i soldati, ch'essi nella difesa contro la ca
valleria badino con tutta l'attenzione agli ordini del comandante, e
che chiunque in tale circostanza avesse l'ardire di sparare il suo fucile
senza comando, andrebbe incontro alla pena la più grave.
La denominazione applicata alle righe nelle voci di comando pei
fuochi, nella difesa contro la cavalleria si riferisca ognora sulla posi
zione occupata dalla truppa in tale momento e non s'intenda se non
che solo in questo senso. Nel porre in esecuzione il comando relativo,
cioè a dire nel puntar l'armi, i soldati non mirino sopra i cavalieri,
ma bensì sempre sul petto dei cavalli.
Al comando: - Zueites Glied - ant - Feuert . (Secondo rango - im
postate, fuoco), il secondo rango osservando le regole accennate, pun
terà l'armi, ed a fuoco fatto prontamente le cambierà con quelle della
terza riga, la quale farà il simile cambio colla quarta riga, gli uomini
di cui si atteggeranno colle armi ricevute, alla positura avuta prima
colle proprie armi. -

399, Allorquando la seconda riga torni ad esser pronta allo sparare, il


comandante di plotone nuovamente le darà il comando in proposito,
dopo di che gli uomini della medesima cangieranno i fucili con quelli
della terza riga, che ora conserverà in mano le armi ricevute.
105
Ora la seconda riga potrà far fuoco per la terza volta, addattando
p0scia i fucili alla positura divisata per quelli della prima riga, ma
osservando di sollevare le punte delle bajonette sino all'altezza delle
spalle. - -

A fine di ordinare il fuoco alla prima riga, il comandante di plotone 600.


comanderà: « Erstes Glied - an ! - Feuer! » (Prima riga, impostate, fuo
co), a cui questa riga punterà l'armi, le sparerà e tornerà subitamente
alla posizione di prima.
Per la carica delle armi il comandante di plotone comanderà: « La - 601.
DET! - (Caricate), e la medesima si effettuerà colle osservazioni di già
note da tutte quattro le righe, che poscia di nuovo appronteranno le
armi com'erano prima. -

Nel porre termine ai fuochi, i soldati all'avviso o segnale: « Feuer 602.


einstellen ! » (Cessare il fuoco), tutti caricheranno l'armi, indi le por
teranno al braccio, prima però le cambieranno al bisogno coi compa
gni posteriori in modo, che ciascuno si riabbia ancora la propria arma.
Al seguente comando: « Herstellt - EUCH!» (Rimettetevi), gli uomini della
seconda, terza e quarta riga s'atteggeranno ad essere coperti ed a tro
varsi alla distanza di riga. - - -

All'uopo di cangiare l'armi, l'uomo del rango anteriore drizzando 603.


appiombo il proprio fucile e rivolgendosi col busto per la dritta in
addietro, lo consegna al compagno che gli sta alle spalle, stringendo
in tal punto il fucile con entrambe le mani appresso al corpo sì, che
la mano destra trovisi affatto vicina e superiormente all'osso dell'anca.
Il fucile presentatogli dal compagno posteriore, egli lo piglierà alla
mira di culatta e ritornando col busto ancora di fronte, appronterà
l'arma nel caso ove la truppa sia impegnata nel fuoco, ma recherà
l'arma al braccio, dove questo sia finito. - -

L'uomo della riga posteriore per tale cangiamento, spingendo al 604.


l'innanzi colla mano destra il proprio fucile, piglierà colla mano
sinistra alla mira di culatta quello del compagno anteriore, e colla
destra lo stringerà al mancante del calcio, consegnato che abbia la
propria arma, º

Nel caso in cui a fuoco finito sieno da cambiarsi l'armi infra la se 605.
conda e la quarta riga, gli uomini della terza riga presteranno la loro
opera, in quanto ch'essi consegneranno i fucili della quarta riga agli
uomini della seconda ed in contracambio porgeranno i fucili di questa
agli uomini della quarta riga. -

Posto fine a tale esercizio e volendo il comandante di plotone for 606,


mar questo ancora sopra due righe, egli comanderà: - In zwei Glie
dert - Linker (Rechter) Schwarm links (rechts) - UM - MARSCHI » (In
due righe - branco di sinistra, di dritta, - giro pel fianco sinistro, drit
to - Marsch), a cui la parte nominata del plotone farà il giro ordinato
e recandosi alla posizione ad essa spettante, si rimetterà in fronte, -
A06
607. All'uopo di esercitare i fuochi contro la cavalleria, il comandante
di plotone, ove questo sia sufficientemente numeroso, potrà pure col
comando: « Schucàrme mit Doppelreihen rechts und links - UM! »
(Branchi per file doppie, giro pel fianco dritto e sinistro), ordinare ad
entrambi i branchi di fare il giro corrispondente verso il lato esterno.
I graduati in tal caso, sul lato della prima riga si accosteranno alla
prima fila doppia del loro branco, e dove vi risultassero delle piazze
vuote, gli uomini che trovansi di dietro alle medesime, si avanzeranno
per occuparle. Il comandante di plotone darà le disposizioni ulteriori
nel modo conosciuto, e gli uomini le porranno ad effetto, aventi ri
guardo alla posizione ottenuta. Ad esercizio finito, seguirà il comando:
« Links und rechts - FRONT! » (A sinistra ed a dritta fronte), a cui
insieme al giro di corpo che faranno i branchi, entreranno in pari
tempo i graduati alle loro piazze.
608. La scarica generale si eseguisce all'avviso: « Zur General - De
charge ! » (Scarica generale), e le voci di comando: « Zug ! (Plotone) -
FERTIG! » (Pronti) - « Hoch - AN! » (Impostate in alto) - « FEUER ! »
(Fuoco) - « Schul - TERT! » (Portate l'armi) - « Herstellt - EUCH! .
(Rimettetevi), avranno effetto a senso delle norme stabilite nella
scuola di rango. Ambedue le righe appronteranno l'arme; gli uomini
della seconda riga s'avanzeranno lateralmente a dritta e nel rimettersi
dopo la scarica, s'atteggeranno a coprirsi ed a rettificare la distanza
di rango. I graduati serbano immobili le loro piazze.
609. Il comandante di plotone, dopo che questo si sia ricomposto, farà
col comando: « Zug rechts (links) - SCHAUT! » (Plotone testa a dritta,
a sinistra), eseguire il giro di testa da tutto il plotone, e presso la fan
teria farà pure presentar l'arma, nel qual punto i graduati recheranno
il fucile al braccio destro. Il plotone si rimetterà dal giro di testa al
seguente comando: « Habt - ACHT! » (Attenzione); presso la fanteria
si ordinerà poscia di portar l'armi e finalmente di caricarle nuova
mente, dove ciò fosse necessario.
610. In un plotone di pionnieri formato sopra tre righe, gli uomini
della terza riga, nel mentre che quelli delle prime due righe sieno im
pegnati a far fuoco, come pure nella scarica generale, serberanno la
immobilità; ma prima dell'esercizio nei fuochi contro la cavalleria,
essi si recheranno da parte. -

- S 58.
y ATTACCO ALLA BAIONETTA.
611. Per avvertire il plotone che il momento di attuare un attacco alla ba
jonetta sia prossimo, il comandante di plotone darà l'avviso: « Sturmt .
(Assalto), oppure farà dare il segnale corrispondente dal tamburino o
cornista, al che tutto il plotone prontamente armerà le bajonette, indi
rimettendosi ancora al porto d'armi. i “l - - -
107
Il plotone s'avanzerà all'assalto osservando le norme conosciute e 612.

durante tale mossa sarà senza interruzione da battersi, o da suonarsi


la marcia d'assalto. Essendosi il plotone avvicinato al punto prefisso
d'attacco di tanto, quanto basti onde poter progredire più oltre con
moto più sollecito, senza esaurire le forze dei soldati e senza scom
porne l'ordinanza, il comandante di plotone comanderà: « Im Lauf
tritt - MARSCH! » (Al passo ginnastico, Marsch), al che gli uomini,
mettendosi al passo ginnastico, porteranno l'armi in bilancia. La ca
denza della marcia d'assalto sia accelerata, ma la mossa stessa al passo
ginnastico sia effettuata in ordinanza possibilmente compatta e con atto
di simultà.
In distanza affatto breve dal punto d'attacco, il comandante di
plotone alzerà un sonoro: « HURRAH! » (Urrà). Graduati e soldati
ripeteranno tale grido e senza infrangere l'ordinanza delle righe si sca
glieranno risoluti sull'avversario, animati pure dal segnale: « Sturm ! »
(Assalto), suonato vivamente e forte,
Per arrestare la corsa, il comandante di plotone comanderà: « Im - 613.
SCHRITT! » (Al passo ordinario), oppure: « Zug - HALT! » (Plotone
alto), a cui va effettuato il porto d'armi. Qualora i soldati in seguito
dell'attacco si fossero disgiunti, il comandante di plotone senza frappor
indugio, ne disporrà la raccolta.
Il comandante di plotone in tale incontro renderà informati i sol
dati, che l'attacco alla bajonetta non si pratica soltanto per spostare
il nemico; ma che in senso opposto una tale impresa corrisponde al
sentimento d'Onore d'una brava truppa, dove si tratti di sostenere
intrepida un punto occupato, contro l'assalto nemico.
Per tal uopo il comandante di plotone ordinerà preliminarmente 615.
che sieno armate le bajonette, indi darà il segnale oppure l'avviso pel
fuoco; nel frattempo che l'avversario s'appressa all'assalto, ordinerà
il fuoco riga per riga, facendo ripetere le scariche per quante volte
gli riesca fattibile, e giunto che sia l'istante per la pugna ad arma
bianca, farà suonare il segnale: « Sturm ! » (Assalto). Al susseguente
comando di: - Zueites (Erstes) Glied tief - an! - Feuert » (seconda,
prima riga - impostate al basso, fuoco), i soldati mirando basso, per
una volta ancora scaricheranno l'armi contro all'inimico, però non
le ricaricheranno altrimenti, ma bensì al grido di: « Hurrah ! » (Urrà)
del comandante di plotone, tutto il riparto spiccandosi da piè fermo al
passo ginnastico, ben compatto ad arma bianca piomberà addosso
all'assalitore, ripetendo in tal punto il grido del loro capo. Il corni
sta in pari tempo farà sentire altamente e per quanto possa Vivace il
segnale d'assalto. -

Essendo che l'assalto alla bajonetta nella maggior parte delle im 616.
prese tattiche, porta seco la decisione del combattimento, ed essendo
che la riuscita del medesimo non di rado dipende dal sapere porlo in -
108
opera con risolutezza, con energia e con buon ordine; il comandante
di plotone perciò è obbligato di rivolgere in questo rapporto un'atten
zione speciale all'ammaestramento del suo riparto, e per mezzo di
replicati esercizii nell'attacco alla bajonetta famigliarizzare i soldati
coi precetti stabiliti in proposito per modo, ch'essi nella lotta effetti
va, in virtù dell'abitudine, sieno atti a rendersi malevadori dell'esito
prefisso. -

La terza riga di un plotone di pionnieri non armati di fucile, non


prenderà parte all'attacco alla bajonetta, sia che questo si faccia per
esercizio od in pratica.

$ 59.
DIMOSTRAZIONI D'ONORE.
618. Il comandante di un plotone a fine di accogliere un superiore,
prenderà posizione distante quattro passi dinanzi la prima fila di
quell'ala, verso la quale arriva il superiore; appressatosi questo a
trenta passi, farà un giro intiero verso la fronte e comanderà: « Zug
rechts (links) - SCHAUT! . (Plotone testa a dritta, a sinistra), a cui
ambedue le righe rivolgeranno le teste verso la parte indicata. Essendo
il superiore un ufficiale stabale od ancor più alto in grado, il coman
dante di plotone, presso la fanteria, farà presentar l'armi ed i gra
duati addettivi, recheranno il fucile al braccio destro. Compiuta tale
dimostrazione d'onore, il comandante di plotone col mezzo del giro
intiero si rimetterà in fronte, andrà incontro al superiore, presterà il
saluto come di regola e gli farà rapporto della forza numerica dei
graduati e dei soldati del plotone. Volendo il superiore passare in ri
vista la fronte, egli lo accompagnerà, tenendosi lateralmente di dietro
a lui di tanto, onde poter intendere ogni suo ordine ed essere in
grado di rispondere alle interrogazioni che gli venissero fatte. Dopo
che il superiore avrà visitato la prima riga, il comandante di plotone
prenderà posto dinanzi l'ala, che gli sia la più prossima e comanderà:
« Habt - ACHT ! » (Attenzione), a cui i soldati rivolgeranno le teste di
fronte. Presso la fanteria i medesimi al comando relativo effettueranno
pure il porto d'armi.
619. Per far aprire i ranghi all'uopo dell'ulteriore rivista, il comandante
di plotone, ordinandolo il superiore, comanderà: « Glieder diſſnen t -
Rickwärts - MARSCH ! » (Aprire i ranghi, in addietro Marsch); la se
conda riga allora retrocederà direttamente di quattro passi, ed altret
tanti ne faranno pure il tamburino od il cornista ed il Zappatore. Indi
il comandante di plotone comanderà ancora: « Zueites Glied links
(rechts) - SCHAUT! » (Seconda riga, testa a sinistra, a dritta), accom
pagnerà il superiore nella rivista della seconda riga e gli chiederà gli
109
ordini ulteriori, dopo di che col comando di: « Habt - ACHT ! » (At
tenzione), farà rivolgere le teste di fronte e coll'altro di : « Glieder
schliessen - MARSCH ! » (Serrare i ranghi, Marsch ), farà serrare i
ranghi. - -

La seconda riga allora e con essa il tamburino o cornista ed il


zappatore, s'avanzeranno direttamente per due passi.
Dove che i soldati fossero sortiti senza fucile, ma i sottufficiali ne 620.
fossero muniti, questi allora nell'accogliere un superiore, al comando
pel giro di testa, presso la fanteria recheranno l'arma al braccio de
stro, e nel rimettersi dal giro di testa, ritorneranno ancora al porto
d'armi.
Nel caso in cui il superiore fosse o il Comandante il Corpo d'ar 621.
mata, od il Comandante l'armata; il Comandante generale od il Gover
natore militare; il Ministro di guerra; un Maresciallo oppure un per
sonaggio della Famiglia Imperiale, il tamburino dopo il comando per
la dimostrazione d'onore, batterà la generale od il cornista la suonerà,
sino a che il comandante di plotone faccia cenno di cessarla. Dove il
superiore passasse in rivista anche la seconda riga, il tamburino od
il cornista dopo che sieno aperte le righe, si porranno ancora a suo
nare la generale.
Essendo un plotone di fanteria sortito colla bandiera, il banderale
prenderà posto distante due passi dinanzi alla fila d'ala verso la quale
si dirige il superiore, e dopo esser state presentate l'armi, abbasserà la
bandiera, dove ciò sia dovuto al medesimo.
Dovendo il plotone sfilare o individualmente, od a file semplici o 623.
doppie, il comandante di plotone fatto che abbia il comando pel giro
richiesto, si recherà in testa al plotone distante sei passi dal graduato,
si porrà in marcia unitamente a questo, e oltrepassato ch'egli sia da
vanti al superiore di tre passi, si collocherà lateralmente e di dietro
a lui e precisamente dal lato opposto a quello, donde s'avanza la
truppa, ivi presterà il debito saluto e finito che sia lo sfilare e rice
vuto ch' egli abbia gli ordini ulteriori, ritornerà ancora presso il suo
riparto. - -

Nel caso in cui il superiore ordinasse lo sfilare in ordine serrato, 4


il comandante di plotone allora darà l'avviso: « Zur Deflirung ! ,
(Pello sfilare), indi comanderà: « Zug reehts (links) - SCHAUT ! » (Plo
tone testa a dritta, a sinistra); poscia si collocherà a sei passi di di
stanza innanzi al centro del plotone; darà il comando pel principio
della marcia; in passando presterà il saluto, e continuerà il movimento
insieme al suo riparto, il quale al comando: « Habt - ACHT ! » (Atten
zione), rivolgerà nuovamente le teste di fronte. -

Dovendo il plotone essere formato in file semplici o doppie a fine 5,


di sfilare nel modo suaccennato, il comandante di plotone prima darà
il comando pel giro di corpo, indi l'avviso pello sfilare, poi il comando
110
pel giro di testa e fatto questo, si collocherà distante sei passi dinanzi
la testa del plotone, onde comandare la marcia. -

Caso che il plotone nelle sue funzioni si trovasse in marcia, e per


avventura s'incontrasse in un superiore; il comandante di plotone
allora ordinerà il giro di testa, presterà il saluto, indi comanderà che
le teste sieno ancora rimesse di fronte.
627. Un sottufficiale in qualità di comandante di plotone, nell'accogliere
un superiore si comporterà a norma di quanto venne prescritto nella
scuola di rango pel comandante di riga. La generale in questo caso non
va battuta o suonata in veruna circostanza. Nello sfilare individuale
od a file semplici, il sottufficiale qual comandante di plotone, pren
derà posto presso al superiore; ma nello sfilare in ordine serrato, op
pure nell'incontrarsi accidentalmente in un superiore, egli rimarrà in
testa al suo riparto. Il sottufficiale della fanteria nel primo caso, cioè
collocato che sia presso il superiore, recherà l'arma al braccio destro,
e nel secondo invece passerà oltre in tale atteggiamento.
628, Dinanzi ad una sentinella, il comandante di plotone ordinerà a
questo il giro di testa; essendo ufficiale, presterà il saluto; ma come
sottufficiale, presso la fanteria, porterà l'arma al braccio destro.
629. Dinanzi al Santissimo il comandante di plotone ordinerà al mede
simo di porsi in ginocchio.
630. Dove ad un plotone di pionnieri formato sopra tre righe, venisse
comandato l'aprire i ranghi, la terza riga allora retrocederà per otto
passi e nel serrare i ranghi, s'avanzerà direttamente per quattro
paSS1.

Sezione Seconda.
Ammaestramento del plotone nell'ordine sciolto.

S 40.
TRASFORMAZIONE DELL'ORDINE SERRATO
NELL'ORDINE SCIOLTO.

6o 1. La formazione dell'ordine sciolto si pone in pratica a senso dei


principi generali di già stabiliti, a fine di concordare l'impeto del
l'attacco alla bajonetta in ordine serrato, coll'effetto delle armi da
fuoco, servendo per tale scopo una frazione della truppa destinata a
battersi ad arma bianca, la qual frazione formata in un rango dira
dato, viene per tal foggia denominata catena de bersaglieri.
111
Gli uomini formanti una fila, nella catena del bersaglieri sieno vi 632.
cini l'uno all'altro in una distanza da calcolarsi a seconda delle cir
costanze e le due file di una coppia si considerino siccome tra loro
incorporate, in conseguenza formino un anello della catena.
Gli uomini di un anello della catena devono in ogni occasione a 633.
vicenda sostenersi, ed in ogni pericolo prestarsi ajuto l'uno coll'altro,
in conseguenza tenersi sempre tanto vicini, che nessuno di loro sia
abbandonato a sè stesso.
L'uomo, dal comandante di plotone destinato quale guida a cia 634.
scun anello della catena, deve assumere la direzione de' suoi compa
gni, assegnar loro la posizione da occuparsi e col mezzo del suo ope
rare promuovere l'ottenimento dello scopo prefisso.
Similmente agli uomini di un anello della catena, si conservino 635.
pure tutti gli anelli della catena de bersaglieri incessantemente nel
rapporto del reciproco sostegno, senza che il comandante per tale
ragione richiegga da loro nè dei movimenti misurati e stentati, nè
che i medesimi mantengano un allineamento retto, oppure degl'inter
Valli determinati. -

Il soldato quindi nei limiti finora accennati, è piuttosto abbando 636.


nato a sè stesso; perciò avverta egli di approfittare destramente da
ogni accidente in cui s'imbatte; di cercare sì facendo di nuocere
all'avversario, ma operar sempre con senno e risolutezza. L'atteggia
n)ento della persona e l'uniformità dei movimenti, per necessità cir
coscritti nell'ordine serrato, abbandoni egli affatto nella catena dei
bersaglieri ed invece vi sostituisca un'attitudine disinvolta ed addatta
alle evenienze del combattimento e suggerita dal proprio criterio.
Per determinare il momento opportuno onde formarsi in ordine 637.
sciolto, bisognerà sempre prender norma dalle circostanze; il coman
dante di plotone avverta perciò, di sciogliere il riparto possibilmente
fuor della portata del fuoco nemico ed eviti in tal modo ogni precipi
tazione, la quale facilissimamente potrebbe produrre dei disordini e
quindi mettere in forse la riuscita dell'impresa.
La formazione della catena de'bersaglieri potrà aver luogo e di piè 638.
fermo ed all'avanti sul centro, come pure sopra ciascuna delle ale
del riparto per tal fine destinato, come appunto lo richieggano le cir
costanze vigenti ed i riguardi da portarsi alle forze fisiche dei soldati.
A fine di formare la catena del bersaglieri in linea prolungata della 639.
posizione occupata dal plotone sopra un'ala del medesimo, il co
mandante di plotone farà il comando: « Auf N. Schritte in die - KET
TE! » (Per (tanti) passi in catena), a cui i soldati porteranno l'armi
in bilancia. Al susseguente comando: « Rechts (links) - UM! » (Giro
pel fianco dritto, sinistro), tutto il plotone, eccettochè la rispettiva
coppia d'ala, la quale forma il punto d'appoggio per la catena, ese
guirà il giro ordinato ed i guida-branchi si collocheranno di dietro
112
agli uomini loro assegnati, frattantochè il cornista recasi appresso la
persona del comandante di plotone. -

Al comando: « MARSCH ! » (Marsch ), oppure a quello di : « Im


Lauftritt - MARSCH ! » (Al passo ginnastico, Marsch), il plotone si pone
ad effettuare lo scioglimento. Il guida-anello della coppia che trovasi
accanto all'ala rimasta immobile, ponendosi in marcia, incomincierà
a contare i passi indicati nel comando e raggiunto che abbia la di
stanza voluta, farà un cenno al guida-anello della prossima coppia di
fila, dopo di cui esso pure misurera a passi la distanza determinata,
osservando l' egual modo di procedere, -

A
i2 A º º ius, ? g52 - è
ºie ee
ºrº

ſºlº i
ti
sº è a
.- f -:

Posizione abbandonata.

º Comandante di plotone, sottuficiale,


, Is Guida-anello della catena. rs Soldato.
iº Cornista.
Ciascuna coppia, appena abbia ottenuto lo spazio sufficiente, pas
serà di subito alla posizione di anello della catena, recandosi cioè
tutti gli uomini dietro disposizione della loro guida, in linea della
prima riga ed atteggiandosi colle armi pronte a servirsene. Dopo che
abbia raggiunto la distanza divisata, ciascun anello si apposterà con
venientemente alle circostanze locali. -

641. Tutto il riparto, colle osservazioni stabilite, si scioglierà in catena


di bersaglieri sotto la vigilanza d'entrambe le guide di branco, otte
nendo in tal guisa l'estensione corrispondente alle mire del coulan
dante di plotone, od altrimenti determinata per disposizioni superiori.
Il terzo sottufficiale, tosto che sia incominciato lo scioglimento, si
recherà di dietro al centro del plotone a fine di vegliare, perchè la
comunicazione infra i due branchi venga mantenuta.
113
Dovendo la catena de'bersaglieri esser formata sul centro del plo- 642.
tone, il comandante di plotone comanderà: « Auf N. Schritte in die -
KETTE ! (Per - passi in catena) - Rechts und links - UM ! (Giro pel
fianco dritto e sinistro) - MARSCH! » (Marsch), oppure: « Im Lauftritt - -
MARSCH! » (Al passo ginnastico, Marsch), dopo di che la coppia di fila

«vº il grg"S "gus


Il

L' "l'invur

il lavº
"ilmsw"
li). "º N -

del centro rimarrà immobile, il branco di dritta si dilaterà per la


dritta, quello di sinistra farà altrettanto per la sinistra, onde così for
mare la catena come di regola. -

Volendo formare la catena de'bersaglieri in avanzando, il coman- 643.


dante di plotone comanderà: « Auf N. Schritte rechts (links) vorwirts -

in die - KETTE! » (Per - passi a dritta, sinistra, in avanti in catena),


dove cioè il plotone debba diradarsi in catena dall'una o l'altra ala,
ed in vece comanderà: « Auf N. Schritte vorwärts in die - KETTE! »
(Per - passi in avanti in catena), qualora il plotone debba estendersi
dal centro Verso entrambe le ale.
I soldati allora porteranno l'armi in bilancia, i sottufficiali ed il
cornista si recheranno ai posti loro destinati ed al seguente ºgnº:
114 a - -

- MARSCH! » (Marsch), oppure a quello di: « Im Lauftritt - MARSCH ! »


(Al passo ginnastico, Marsch), le coppie di fila in avanzando obbligue

:
; a "miº "ºmino fi
- - ºie

“si 3: ºè n

" si sºnº
--
è e Ai
A:
e (sºl Ci

v - è i sf
è º è
“termini ravº" ivº
- uv
S
.

ranno per raggiungere gli intervalli richiesti; progredendo cioè, ret


tamente il relativo anello d'ala o del centro, e dilatandosi invece le
altre coppie di fila a guisa di ventaglio, e ponendosi incontamente alla
posizione di anelli della catena.
644. Nel caso in cui il plotone debba essere sciolto in catena di bersa
glieri in uno dei fianchi della posizione che occupa, il comandante or
dinerà prima la conversione, indi la trasformazione in ordine sciolto
come di regola.
645. Il comandante di plotone, il quale per la propria sicurezza perso
nale ed all'uopo di spedire degli ordini e dei rapporti, terrà presso di
sè due o tre soldati fidati ed il cornista; dopo che sia formata la ca
tena de'bersaglieri sceglierà per propria posizione un punto tale d'onde
gli venga fatto di avere in vista tutto il riparto, e di reggerlo col
mezzo dell'opera dei guida-branchi e dei guida-anelli della catena.
Egli per tal fine ai primi darà a voce gli ordini necessari, i quali
sono obbligati a renderne informati gli uomini loro sottoposti. D'al
115
tronde resta serbata la facoltà al comandante di plotone di emanare
gli ordini richiesti per mezzo dei segnali di corno nei casi, dove non
gli sia possibile di comunicarli diversamente.
A fine di agevolare ai branchi di mantenere fra di loro la connes
sione, il comandante di plotone prima ancora che questo sia sciolto in
catena, destinerà una coppia di fila quale anello di direzione, ed in
giungerà al terzo sottufficiale a farne da guida a seconda delle dispo
sizioni di esso comandante. - . . . .
Dovendo un plotone con certa indipendenza avanzarsi in ordine 647.
serrato ad un attacco alla bajonetta, il comandante di plotone potrà
giovarsi dei vantaggi inerenti all'ordine sciolto in guisa, ch'egli im
pieghi un branco a formare una catena di bersaglieri e la divida so
pra le due ale dell'altro branco, ossia dell'altra metà del plotone che
conservasi nell'Ordine Serrato. -

La terza riga di un plotone di pionnieri non può essere impiegato 648.


nell'ordine sciolto, la medesima quindi sarà da scartarsi prima dello
scioglimento in catena. -

S 41.
DEL MODO DI VANTAGGIARSI DEL TERRENO
NELL'ORDINE SCIOLTO.

Il sapersi vantaggiare del terreno, è una delle condizioni le più es 649.


senziali della riuscita di qualsiasi impresa fatta in ordine sciolto, e
nel praticarlo a Senso dei precetti comunicati, importerà SOVra tutto
di presentare al nemico dei punti di mira possibilmente limitati, ma
di portare invece l'effetto del proprio fuoco al più alto grado.
Il soldato perciò vorrà essere informato di giovarsi qual bersagliere
a proprio schermo di ogni accidente favorevole del terreno, che gli si
para dinanzi; nei tratti del tutto sgombri ed aperti invece di stendersi
per terra, di sedervisi od almeno di muoversi incessantemente, onde
in tal guisa rendere vano l'effetto del fuoco nemico.
I solchi profondi, che corrono in linea diagonale verso la posizione 650.
nemica, prestano il vantaggio, che il soldato possa, schermito almeno
in parte, avvicinarvisi. Correndo però tali solchi in linea parallela
colla fronte dell'avversario, il soldato passi sollecitamente gl'intervalli
che li dividono ed approfitti delle infossate, quantunque lievi, ponen
dovisi o seduto, o inginocchiato o disteS0. -

I fossi offrono dei vantaggi simili, ma in grado superiore. Essendo 651.

essi profondi di tanto, che il soldato non possa più mirare per di so
pra al margine dei medesimi, egli sulla scarpa, più prossima verso il
nemico, si trovi un punto addatto dove poter fermare i piedi nel men
tre che applica il suo tiro, ma abbandoni tale punto tosto che vorrà
ricaricare l'arma. Essendo la scarpa di simili fossi dolcemente decli
116
nata, il soldato potrà porvisi o seduto o disteso, ma per sparare il fu
cile si solleverà al di sopra del margine.
652. I burroni o le strade infossate servono di schermo del pari ai fossi,
ma il bersagliere giovandosene v' impieghi un'attenzione maggiore,
dove i medesimi sieno tali da favorire in qualche modo l'accesso del
nemico. e

653. Gli argini ed i rialzi di terra di qualsiasi specie, le macie ed i


steccati forti servono in modo uguale di riparo contro il fuoco nemico
e per essi riesce al soldato più agevolmente l'impostar l'arma per mi
rare, potendo egli appoggiarvela e con maggior sicurezza aggiustarla
sull'avversario. – I colli ed altre alture si prestano a schermo, qua
lora il soldato non li ascenda sino alla vetta, ma si tenga di dietro
ai medesimi di tanto, da essere in grado di mirare, senza essere dal
nemico totalmente Veduto. -

654. Le macchie, le siepi, le chiusure, i covoni o le biade alte vera


mente non proteggono il soldato dai projettili avversarii, ma giovan
dosene egli sagacemente, sono sempre atti a sottrarlo alla vista, con
seguentemente alla mira del nemico. – Il bersagliere adunque dopo
ogni fucilata, il di cui fumo sorgente palesa la sua posizione, cangi
di posto, oppure a seconda dei casi cerchi di ingannare il nemico con
altre astuzie. - - - - - - - -

655. Per giovarsi di un albero a proprio schermo, il soldato si collochi


appresso affatto di dietro al medesimo per modo, da poter il gomito
sinistro appoggiare contro il fusto. – Nello sparare il soldato imposti
l'arma sul lato destro del fusto, appoggi l'avambraccio sinistro con
tro allo stesso per sorreggere il fucile, inclini la testa all'innanzi sol
quanto basti per poter mirare e stia col corpo fattibilmente ritirato.
656. Dovendo un albero servire di schermo a diversi bersaglieri, essi
faccian di appostarsi di dietro al medesimo nel modo il più confacente
che concede la sua grossezza, e per isparare si presentino ad uno ad
uno al margine del fusto, oppure ponendosi sdraiati per terra, por
gano le armi cariche al tiratore il più abile, che collocato ritto in
piedi di dietro al fusto, le sparerà egli Solo. - -

657. Nei boschetti e nelle foreste il soldato passi gl'intervalli infra gli
alberi a salti e dove tali intervalli fossero troppo grandi, s'affretti di
passarli a corsa; imbattendosi in tratti affatto sgombri, egli faccia Ogni
possa per girarli, onde non servir inutilmente di bersaglio all'inimico.
658. Il sapersi vantaggiare degli accidenti del terreno non è materia da
potersi al soldato insegnare verbalmente, ma gli dev'essere immassi
mata mediante la pratica, per cui ne segue la necessità di sviluppare
in tale rapporto la di lui accortezza per mezzo d'un incessante eser
cizio. -

659. L'istruzione quindi che volge intorno l'attitudine del soldato nel
l'ordine sciolto, non sia limitata a dei tratti di terreno sgombri e º
I 17
piani, ma invece sia essa a preferenza fatta in un terreno frastagliato,
dove non occorrerà sempre di sciogliere per tal proposito l'intiero plo
tone, potendo l'insegnamento riuscire più perfetto, qualora il coman
dante di plotone disponga, che gli uomini di alcuni anelli soltanto si
accingano a senso delle regole accennate, ad approfittare a proprio
schermo degli accidenti acconci del terreno.
Essendo che gli oggetti descritti di terreno, per regola non trovansi 660.
sparsi nè per distanze uguali, nè in linee rette, il soldato conseguen
temente non potrà trarne profitto, se non quand'egli qual bersagliere
non sia obbligato ad attenersi a delle forme determinate. Il coman
dante di plotone quindi all'insegnamento che verte intorno al modo
di giovarsi del terreno, aggiungerà l'osservazione: che la distanza in
dicata nella formazione della catena de bersaglieri, non sia da consi
derarsi siccome una regola inalterabile, ma ch'essa non ha per isco
p0, se non che di rendere visibile l'estensione da occuparsi da tutto
il riparto. -

Non essendo i bersaglieri di un anello della catena obbligati a man 661.

tenere fra di loro degl'intervalli determinati, il comandante di plotone


non pretenda nemmeno dagli anelli di una catena intiera di bersa
glieri l'osservanza di una regola simile; converrà dunque ch'egli
rimetta al criterio delle guide dei branchi e degli anelli, il come i
bersaglieri debban essere sparsi entro i limiti indicati, per essere in
grado di trarre utile dai vantaggi del terreno senza pregiudicare la
connessione della catena stessa.

S 42.
DEL MODO DI SERVIRSI DEL FUCILE
NELL'ORDINE SCIOLTO.

Nell'ordine sciolto il fuoco dovrà principiarsi senza un ordine spe 662.

ciale, tosto che l'inimico sia arrivato a tiro delle proprie armi da
fuoco, e similmente dovrà cessarsi all'istante, in cui l'avversario si
allontani tanto da far isvanire la probabilità di coglierlo. -

Potendo però avvenire, che la linea occupata dalla catena de ber 663.
saglieri non sia parallela alla posizione nemica e che parte degli anelli
della catena si trovino ancora fuor della portata efficace di tiro, men
tre che altri l'abbiano di già raggiunta; in conseguenza non sarà
necessario che il fuoco sia in tutta la catena simultaneamente princi
piato e finito, ma le guide dei branchi e degli anelli avvertiranno in
tal caso, d'impedire che la munizione sia sprecata, e di non permet
tere che i bersaglieri faccian fuoco, se non quando la distanza e la
posizione dell'avversario rendano verosimile il poterlo colpire con
buon SucCeSSO, - - al -
118
664, La massima del sostenersi reciprocamente, sia nel battagliare a
fuoco osservata con premura speciale; per cui i bersaglieri di un
anello della catena non sparino simultaneamente le loro armi, ma uno
di essi almeno, sia sempre pronto al tiro. a

Ciascun bersagliere procuri di colpire a preferenza gli ufficiali ne


mici, oppure i soldati che più arditi s'avanzano; oltracciò cerchi egli
di tirare sui cavalli dell'artiglieria che trovasi in movimento, ed in
vece tolga di mira gli artiglieri, qualora i cannoni fossero fermi ; in
mancanza però di tali punti, il bersagliere diriga i suoi tiri sempre
sopra i riparti compatti, i quali per lo spazio che occupano, più facil
mente sono da cogliersi.
666. I sottufficiali, nell'ordine sciolto possono bensì far uso delle loro
armi, ma essi per regola non dovrebbero sparare, se non che per
difesa della propria persona, oppure quando loro venisse fatto di to
gliere di mira un ufficiale, oppure un condottiere nemico, di grado
più elevato.
667. Le circostanze talvolta possono richiedere, che riflettendo all'im
presa divisata, il comandante per un dato tempo faccia cessare il
fuoco, indi ricominciarlo di nuovo unitamente da tutta la catena dei
bersaglieri. - ;
I soldati per tal ragione, nonostante l'indipendenza concessa loro
nel far uso dell'arma, sieno assuefatti di ubbidire immediatamente ai
-

segnali relativi di corno; ed il comandante di plotone, dove voglia


Serbarsi la facoltà di regolare in persona il fuoco, non ometta mai i
di avvertirli, che questo non debbasi incominciare se non appena al
Segnale fatto in proposito. -

668, Il comandante di plotone potrà convincersi, se il soldato abbia


bene intesi questi precetti, qualora negli esercizi faccia fingere l'av
versario per mezzo d'un altro riparto, e qualora il soldato in tale
rapporto di reciprocità, sappia trovare il modo di regolare la propria
attitudine,

S 45.
MOVIMENTI DA EFFETTUARSI COL PLOTONE
NELL'ORDINE SCIOLTO.

669. Essendo che un riparto impiegato nell'ordine sciolto, trovasi ognora


in relazione colle imprese di una truppa compatta e precisamente col
l'attacco alla baionetta che la medesima fosse per attuare; così ne
Segue, che i movimenti, che il riparto debba praticare in tale rappor
to, nella più parte dei casi saranno semplicissimi, e d'ordinario si
limiteranno ad un'avanzata, oppure ad un cambiamento di fronte. l
L'esecuzione di tali movimenti sia sempre operata con moto di
rapidità e risolutezza, ed i soldati per tal uopo si servano di un passo
animato, oppure a norma delle circostanze, del passo ginnastico.
Dovendo la catena del bersaglieri avanzarsi in linea retta, si farà
l'avviso o segnale di: « Vorwärts t . (In avanti), a cui tutti gli anelli
della catena si pongono in moto.
Il graduato relativo guiderà l'anello di direzione sulla linea accen
nata dal comandante di plotone, la quale per gli altri anelli della ca
tena ed in ispecie per i guida-branchi diventa importante, in quanto
ch'essi debbano procurare, che l'estensione principale della catena
non sia punto alterata.
Il comandante di plotone avverta, che i soldati non omettano a 672.
vantaggiarsi degli oggetti di terreno e ch'egli, come venne stabilito,
non richiegga dai singoli bersaglieri e dagli anelli della catena, ch'essi
nè sieno sparsi in distanze uguali, nè conservino inutilmente la linea
retta.
Nel caso in cui il comandante di plotone avesse in mira di far 673.
occupare sollecitamente una posizione favorevole, oppure di far pas
sare in fretta un tratto affatto sgombro e non tanto esteso di terreno,
egli potrà ordinare tali movimenti coll'avviso: « Lauftritt t » (Passo
ginnastico). Eppure anche in questo rapporto dovrebbe bastare l'esem
pio solo dell'anello di direzione, e la formale disposizione per effettuare
dei movimenti simili col suaccennato avviso, dovrebbe limitarsi ai
Soli casi in cui, o per la qualità del terreno, o per una folta nebbia,
od altre circostanze, gli anelli della catena fossero impediti da vedersi
reciprocamente, e quindi non potessero mantenere fra di loro la comu
nicazione voluta.
Volendo praticare il passo ginnastico per una durata lunga, si 674.
estenuerebbero non solo le forze dei soldati, ma conseguentemente si
pregiudicherebbe anche l'effetto dei fuochi; il comandante del plotone
adunque, al bisogno farà rallentare il movimento col mezzo dell'av
viso: « Schrittt » (Passo ordinario), oppure ne farà cenno in propo
sito all'anello di direzione.
Nei casi, ove dei singoli anelli della catena s'imbattessero avan 675.
zando in ostacoli di terreno, da non potersi superare nè in un modo,
nè in un altro, essi dovranno girarli, e fatto il tratto perciò richiesto, -

torneranno ancora a porsi in comunicazione cogli anelli attigui.


A fine di mantenere il fuoco in avanzando, il bersagliere di cia 676.
scun anello che vuole sparare il suo fucile, s'affretterà di sopravan
zare gli altri per alcuni passi, con calma mirerà e farà fuoco, indi ri
caricando l'arma, continuerà la marcia. - º
677.
iPer porre termine all'avanzata, il comandante di plotone lo ordi
nerà col mezzo dell'avviso o segnale: « Halt ! » (Alto), a cui ciascun
anello della catena soffermandosi, cercherà di ripararsi in vicinanza
a - si s .
120
al posto raggiunto in quell'istante; – tale ordine però non influisce
per nulla, sulla continuazione del fuoco, salvo il caso in cui il mede
simo per altre circostanze sorvenute, non sia egualmente da finirsi.
678. Per spingere innanzi l'una o l'altra ala della catena de' bersa
glieri, si farà l'avviso o segnale: a Rechter (Linker) Fligel - vorwärts ! »
(Ala dritta, sinistra, in avanti). L'ala cui tocca di avanzarsi, affret
terà per tal fine la mossa, avendo in pari tempo riflesso alla propria
comunicazione ed appoggiando al bisogno verso il lato interno della
catena. Avendo la catena de' bersaglieri raggiunta la linea da occu
parsi, il comandante di plotone, o farà cessare il movimento, oppure
col mezzo del corrispondente avviso o segnale, disporrà l'avanzata
simultanea per tutti gli anelli della catena.

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- R - v l ss lº l

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X

679. Dove al comandante di plotone sembrasse conveniente di cambiare


l'estensione della catena, egli si servirà dell'avviso o segnale: « Oeff
men ! » (Aprire), nel caso in cui gl'intervalli sieno da aumentarsi, ed
invece applicherà l'altro di: - Schliessen t » (Serrare), dove tali inter
valli sieno da ristringersi. – L'anello di direzione in ambidue i casi
conserva inalterabile la propria posizione; gli altri anelli della catena
121
all'incontro, per circa la metà degl'intervalli in cui si trovano, o si
allontanano, o s'accostano di piè fermo col mezzo di un moto late
rale, ed in marcia con un obbliguamento. Per cangiare ulteriormente
gl'interstizii, il comandante di plotone farà ripetere il suddetto avviso
o Segnale. - - -

Per disporre, che gl'intervalli della catena del bersaglieri sieno al 680.
largati partendo dall'una, o dall'altr'ala; oppure ch'essi in tal senso
sieno diminuiti, il comandante di plotone nell'avviso o segnale corri
spettivo, farà prima indicare il lato, verso il quale gl'intervalli deb
bano esser cangiati. - -

I guida-branchi in tali cambiamenti, rispetto alla relazione reci 681.


proca degli anelli della catena, non omettano di avere riflesso alle cir
costanze vigenti e sieno solerti a far sì, che l'eseguimento dei mede
simi corrisponda a puntino alle mire del comandante di plotone.
Dovendo la catena del bersaglieri effettuare un movimento retro 682.
grado, il comandante di plotone al bisogno lo accennerà coll'avviso:
Rickwärts ! » (In addietro); ma il medesimo avverta sotto la pro
pria risponsabilità, da non applicare il segnale di corno di egual
nome, se non che quando per il medesimo, un altro riparto non possa
essere indotto in errore e ritirarsi anch'esso, Tutti gli anelli della
catena in seguito di tale avviso, si porranno a retrocedere, approfit
tando come nell'avanzata di tutti i vantaggi presentati dal terreno. –
Per mantenere il fuoco in tal mentre, il bersagliere di ciascun anello
della catena che appunto sia pronto a sparare l'arma, soffermandosi
fa fronte verso il nemico, scarica il proprio fucile, indi continuando a
retrocedere, ricarica l'arma. -

I sottufficiali nella ritirata sieno maggiormente attivi nel sorve 683.


gliare i soldati loro soggetti; impediscano risolutamente Ogni moto
precipitoso e sopprimano energicamente ogni disordine, stando sempre
pronti di ubbidire all'istante, all'ordine di avanzarsi di nuovo. – Il
comandante di plotone non tolleri, che il moto retrogrado sia accele
rato se non che nell'unico caso, in cui i bersaglieri s'imbattessero in
una posizione vantaggiosa poco distante, e che con fatica lieve potes
sero raggiungere. º
La ritirata della catena de'bersaglieri, sarà fatta cessare col comando
o segnale di: « Halt! » (Alto), oppure col mezzo dell'avviso o segna
le: « Vorwärts!» (In avanti), trasmutata nella marcia all' avanti. –
Rispetto all'attitudine dei bersaglieri in ciascuno di questi casi, non
v'abbisogna d'altro schiarimento speciale, poichè i principi stabiliti
intorno al vantaggiarsi del terreno ed intorno al far uso delle armi,
si conservano immutabili in tutte le evenienze del combattimento.
Dovendo essere ritirata O l'una o l'altr'ala Soltanto della catena 685.

de bersaglieri, ciò si porrà ad effetto a senso delle istesse norme pra


ticate nell'avanzare un'ala. -
122
686. Nel caso in cui in un tratto di terreno favorevole, fosse stato sciolto
in catena di bersaglieri un altro riparto, a fine di accogliere la catena
impegnata a ritirarsi; il comandante di questa avvicinata ch'essa siasi
all'altra per circa 30 passi, farà cessare il fuoco col segnale relativo
di corno. Ora la catena che va retrocedendo, al passo ginnastico tra
verserà la linea dell'altra, che tosto ricomincierà il fuoco, e la prima
all'avviso o segnale rispettivo che fa cessare la ritirata, si radunerà
in ordinanza compatta presso il comandante di plotone.
687. Dovendo però tale catena de' bersaglieri conservarsi nell' ordine
sciolto ed occupare una nuova posizione, il comandante di plotone in
allora informerà di già prima i sottufficiali del suo disegno, ed appena
che questa catena avrà traversata l'altra che trovasi ferma, additterà
loro la linea, sulla quale la prima debba cessare la ritirata e nuova
mente presentar fronte all'inimico. Siffatta nuova posizione non sia
mai distante di meno di 200 passi, ma all'opposto non li oltrepassi
soverchiamente, poichè i bersaglieri non sarebbero in grado di occu
parla colla calma richiesta.
688. A fine di muovere la catena de bersaglieri in uno dei fianchi, si
farà l'avviso o segnale: « Rechts (Links)! » (A dritta, a sinistra), a
cui ciascun anello della catena si porrà in movimento verso la parte
indicata. Dove la qualità del terreno lo richiedesse, i bersaglieri per
isparare faranno alcuni passi verso il nemico ed a tiro fatto ricari
cando l'arma, ritorneranno ad unirsi al proprio anello della catena.
Il comandante di plotone additerà la direzione da mantenersi al guida
branco, i di cui uomini nel movimento di fianco, trovansi in testa alla
Catena. - -

689. Dovendo la marcia di fianco cessarsi, oppure per mezzo d'una dispo
sizione corrispondente avviarsi per un'altra direzione, gli anelli della
catena condotti in proposito dai sottufficiali, osserveranno l'attitudine
voluta dalle norme di già definite. -

690. A fine d'informare i guida-branchi, che l'esecuzione di un ordine


comunicato per mezzo di un avviso o segnale, debba esser affrettata
in quel grado, come appunto le circostanze vigenti lo ricchieggano;
il comandante di plotone farà suonare il segnale: « Beschleunigungt,
(Celerità), il quale però non ingiunge assolutamente, che tutta la catena
de' bersaglieri debba porsi al passo ginnastico, ma che il medesimo
sia inteso unicamente nel senso suespresso. -

S 44.
DEL RINFORZO E DELLA MUTA DEL PLOTONE
NELL' ORDINE SCIOLTO.
691. Nel caso in cui il plotone venisse destinato a rinforzare un riparto
impiegato nell'ordine sciolto, all'uopo di renderne più efficace il fuoco,
125
la qual cosa per regola viene comunicata al rispettivo comandante di
plotone per mezzo dell'avviso o segnale: « Verstärkungt» (Rinforzo),
questo comandante allora, a norma della propria posizione, farà for
mare la catena all'innanzi o sul centro, o sopra l'una delle due ale, or
dinando ai guida-branchi di ripartire i loro anelli della catena, a secon
da dei casi, in frammezzo a quelli della catena impegnata nel fuoco.
Entrati i bersaglieri destinati al rinforzo nella linea della catena
primitiva, essi si comporteranno in modo simile ai bersaglieri di questa,
e dove fosse necessario, incomincieranno tosto a far fuoco,
A fine di ridurre la catena de' bersaglieri alla primitiva forza nu
merica; oppure a fine di avvertire il plotone destinato a sciogliersi in
catena, che non si tratta a rinforzare la catena de bersaglieri, ma
bensì a darle la muta, si farà l'avviso o segnale: «Ablòsungt» (La
Muta), al che gli uomini della catena vecchia, si rassembrano in ordine
serrato presso il loro comandante di plotone.
Dove il riparto destinato alla muta, non siasi nel modo suespresso
di già formato in catena di bersaglieri, il medesimo allora al suddetto
avviso o segnale si trasformerà nell'ordine sciolto, traverserà la catena
vecchia ed in alcuna distanza dalla fronte di essa, prenderà posizione.
La catena vecchia invece retrocederà, allorquando la nuova avrà posto
piede fermo nella linea la più confacente alle evenienze.
Un'altra specie di muta risulta, praticando il modo di procedere 693.
definito nella ritirata; allorquando cioè la catena che retrocede, dopo
di aver traversata la catena nuova, si ricomponga in ordine serrato.
S 45.
ATTACCO ALLA BAJONETTA. -

A senso delle norme stabilite, un riparto impiegato nell'ordine


sciolto, non porrà giammai in opera un attacco alla bajonetta indipen
dentemente da per sè, ma bensì trovandosi in comunicazione imme
diata con una truppa formata in ordine serrato, avendo l'obbligo di
sostener questa nella sua fazione con un fuoco vivace.
Dovendo l'attacco effettuarsi in avanzando, la catena de bersaglieri 695.
progredendo oltre, continuerà a far fuoco, ed al segnale di: « Sturm !»
(Assalto), fatto presso la truppa serrata, armerà le bajonette, senza
punto interrompere il fuoco.
Avvicinandosi a circa 200 passi al punto d'attaccarsi, la catena dei 696.

bersaglieri si soffermerà, appiattandosi in una posizione possibilmente


riparata e continuando a mantenere vivo il fuoco; tosto che i riparti
serrati, vi sieno sopraggiunti sino a circa 15 a 20 passi, gli anelli della
catena, che immediatamente trovansi dinanzi la fronte dei medesimi,
a norma delle istruzioni dei loro guida-branchi, si spartiranno per far
largo a loro in modo, che in progresso della marcia la catena de ber
124 - - -

saglieri pervenga a trovarsi in pari linea coi riparti serrati, allungan


done da entrambi i lanchi la fronte.
697. Nel mentre che la truppa prosegue ad avanzarsi all'attacco, la ca
tena del bersaglieri non cessi a far fuoco sino a quando lo possa fare;
ed allorchè si senta risuonare il comando a voce, od il segnale per
l'assalto, ciascuno de bersaglieri a bajonetta in resta si scagli addosso
all'inimico. In tal punto i bersaglieri di ogni anello della catena s'ac
costino, e gli anelli stessi si riuniscano presso il loro guida-branco, il
quale s'affretti di sopravanzare i suoi soldati, onde in tal modo indi
car loro la direzione che debbono tenere. -

698. Nel caso in cui la truppa serrata fosse riuscita a spostare l'avver
sario e porlo in ritirata, la catena de'bersaglieri incontamente si estenda
di nuovo dinanzi ai riparti compatti, che frattanto vanno riordinandosi,
e ricominci a far fuoco, a fine di rendere malagevole al nemico il poter
occupare una nuova posizione.
699. Dopo un attacco, in cui alla truppa serrata non veniva fatto di
abbattere la resistenza del nemico, in allora spetta alla catena de ber
saglieri l'importante missione, quella cioè: di sviluppare la sua linea
colla prontezza la più possibile approfittando dei vantaggi del terreno,
e colla moschetteria la più micidiale di porre un argine al nemico
incalzante almeno sino a tanto, che ai riparti serrati venga fatto di
riordinarsi ed atteggiarsi alla resistenza. - -

700. I guida-branchi in tal caso, conviene che sappiano e colla parola


e coll'esempio far valere il loro ascendente sopra i soldati; animar
questi a perseverare coraggiosamente; approfittare di ogni momento
opportuno per recar danno all'avversario ed impedire, ch'egli possa
prevalersi ulteriormente del vantaggio per un istante ottenuto.
701. Dove la catena de' bersaglieri avesse l'ordine, di attendere l'arrivo
dell'inimico in una posizione già dapprima occupata, la di cui imme
diata difesa però sia affidata ad un riparto serrato, la medesima ar
merà pure le bajonette unitamente a questo, manterrà un incessante
fuoco vivace e prenderà parte al Vegnente attacco nel modo di già
definito. - - -

S 46.
DIFESA CONTRO LA CAVALLERIA.
702. Nel caso in cui la catena de bersaglieri, in un terreno aperto fosse
minacciata dall'attacco di un drappello di cavalleria; il comandante
di plotone allora farà dare l'avviso o segnale: « Klumpen ! » (Mucchi).
A questo segnale i bersaglieri, dove vi sia ancor temp0, a tutta corsa
si raccolgano presso il comandante di plotone, formando intorno a lui
un gruppo rotondo ed armando le bajonette.
703. Il comandante di plotone, per punto di riunione sceglierà un luogo
125
non sì facilmente accessibile alla cavalleria; i bersaglieri senza sospin
gersi lo circonderanno formandosi in vari ranghi, e presentando fronte
verso infuori; nel primo rango porranno le bajonette in resta, ma
nell'interno del mucchio appronteranno l'armi. -

Intorno al modo di procedere nella vera difesa del mucchio, non 704.
possono stabilirsi delle norme precise; ma il comandante di plotone
in tutti i casi badi severamente, che i bersaglieri non precipitino i
fuochi, nè li facciano ad arbitrio, ma che sparino l'arma unicamente
dietro suo espresso ordine.
Dove la cavalleria però venisse a comparire tanto all'improvviso,
sicchè tutto il plotone non fosse più in tempo di raccogliersi in un
sol punto; in allora gli anelli della catena appartenenti ad un branco,
si raduneranno nel modo suespresso in piccoli gruppi presso i loro
sottufficiali, approfittando in seguito di ogni momento propizio, a fine
di approssimarsi a poco a poco, e finalmente di riunirsi tutti.
Volendo il capo di un mucchio porre questo in marcia, egli ne 706.
esca dal lato relativo e con un ordine a voce che indichi la direzione
da tenersi, disponga i bersaglieri a seguirlo. - - -

I movimenti di un mucchio si faccian Sempre in forma di branco


e colla rapidità la più possibile; – all'atto in cui cessi il movimen
to, il mucchio s'atteggerà di nuovo alla difesa.
Nel caso in cui un guida-branco s'accorgesse che s'appressa un 707.
drappello di cavalleria, egli non stia ad aspettare l'avviso o segnale
del comandante di plotone; ma con un avvertimento analogo, al
l'istante riunisca egli stesso il suo branco, dando in tal guisa agli
altri anelli della catena il Segnale, di prendere anch'essi l'attitudine
di difesa contro la cavalleria. - -

Dove alcuni anelli della catena si trovassero nella situazione favo


revole, di poter continuare il fuoco senza correr rischio di essere dai
cavallieri nemici soprafatti nella posizione che occupano, essi senz'al
tro ne approfittino, poichè servendosi in tale rapporto efficacemente
delle proprie armi da fuoco, porgeranno così un impulso maggiore alla
difesa dei mucchi. -

A fine di sviluppare i mucchi ancora in catena di bersaglieri dopo 709.


essersi allontanata la cavalleria, si farà l'avviso o segnale: « Auſlò
sen ! » (Sciogliere), a cui gli anelli della catena si diradano per l'esten
sione occupata prima e ringuainano le bajonette.

S 47.
DELLA TRASFORMAZIONE DELL'ORDINE sciolto
NELL'ORDINE SERRATo.
Nel caso in cui la catena del bersaglieri, dispiegata dinanzi ad una 710.
truppa serrata, dovesse rapidamente sgombrarne la fronte, si farà l'av
126
viso o segnale di: - Frontrãument » (Sgombrare la fronte). I bersa
glieri allora prendendo l'armi in bilancia, correranno a tutta possa
tagliando corto verso le due ale della truppa che trovasi a tergo, ri
componendosi di dietro ad essa in ordine serrato presso il comandante
di plotone. - - - -

711. Per assembrare i bersaglieri soli in un punto qualunque, si farà


l'avviso o segnale: « Sammeln t » (Raccolta); per richiamare invece
tutto il riparto, onde porsi nella situazione di prima, si farà l'avviso
o Segnale : Vergatterung ! » (Riunione), e dove fosse necessaria della
fretta, quello di: - Allarm ! » (Allarme); tali segnali si porranno in
esecuzione a termine delle norme conosciute.

Sezione Terza.
Ammaestramento del plotone nel combattere alla spicciolata.

S 48.
TRASFORMAZIONE DELL'ORDINE SERRATO
IN QUELLO DEL COMBATTERE ALLA SPICCIOLATA.
71 2 Le combinazioni di guerra ben di rado si svolgono con tanto for
tunio per una delle parti guerreggianti, ch'essa con un colpo decisivo
fatto col pondo di tutte le forze disponibili, possa principiare la lotta
e condurla a termine con egual aVVentura, sino a raggiungerne la
meta prefissa. -

L'avanzata adunque di una truppa serrata, che in comunicazione


con una catena di bersaglieri va ad incontrare l'inimico, dovrà di
solito essere preceduta da una serie d'imprese indipendenti, che non
solo richiedono doversi servire efficacemente dell' armi da fuoco, ma
eziandio di battersi ad arma bianca, come sarebbero: l'esplorare la po
sizione nemica; il ritrovare un punto opportuno per l'attacco; lo spo
stare de'picchetti isolati del nemico ed altre fazioni preliminarie.
Il riparto incombensato di tali imprese, a metà si scioglierà in una
catena di piccole pattuglie, ossia branchi, rimanendovi l'altra metà
nell'ordine serrato, e seguendo la prima in qualità di sostegno.
Le imprese compiute nella formazione definita chiamansi: il com
battere alla spicciolata, e porgono al Soldato un campo assai più vasto,
onde far valere il proprio ardire e la maestria nel servirsi della sua
arma, di quello che gli è dato a fare nell'ordine sciolto.
- 127
I singoli branchi in conseguenza non trovansi sempre soggetti al 715.
l'immediata influenza del comandante di plotone, ma sono piuttosto
abbandonati a sè medesimi.
Ciascun guida - branco senza attendere degli ordini speciali, sia
sollecito di approffittare degli accidenti del terreno a schermo de' suoi
soldati; di tenerli in moto continuo nei tratti affatto sgombri, oppure
di farveli accoccolare, e di essere sempre alla portata di sostenere i
branchi attigui. -

La distanza infra un branco e l'altro, sia calcolata dall'estensione 716.


e dalla qualità del terreno da investigarsi, come pure a seconda del
sistema che l'avversario osserva nel battagliare, per cui essa non è
immutabile, come non lo è la distanza degli anelli in una catena dei
bersaglieri; la medesima quindi del pari a questa o si aumenterà, o
si diminuirà ad ogni istante, in cui le evenienze cangino d'aspetto e
per tal ragione potrà in fine essere determinata variamente anche in
frammezzo dei diversi branchi.
I branchi dell'intiera catena però in tutte le circostanze dovranno 717.
fra di loro mantenere la comunicazione ed essere in grado di domina
re il terreno loro frapposto; pel qual fine essi potranno staccare dei
singoli anelli della catena per appostarli negl'intervalli fra branco e
branco, ciocchè spessissime volte sarà necessario particolarmente dove
trovinsi degli oggetti di terreno che si prestano a mettere un'im
bOScata.
Gli anelli della catena appartenenti ad un branco, non sono punto 718.
obbligati a conservare una forma determinata; ma a giudizio del loro
capo, il quale non tenga di vista che la strada da battersi ed altre
circostanze, essi potranno formare una catena di bersaglieri più o meno
ristretta, oppure unirsi in diversi gruppi.
Il guida-branco in tutte le circostanze formi il punto di riunione
pei soldati assegnatigli; egli li preceda ed impartisca loro gli ordini
necessari o a voce, oppure con qualsiasi cenno, fissando pure d'occhio
l'attitudine degli altri branchi e badando agli ordini del comandant
di plotone. -

La distanza, per cui il riparto sciolto in branchi possa allontanarsi 719.


dal proprio sostegno, sia ognora calcolata dallo scopo prefisso e dalla
qualità del terreno. Per tale distanza bisogna che al riparto relativo
venga fatto, di sottrarsi possibilmente all'effetto del fuoco nemico, ed
in senso opposto che il riparto del sostegno in pari tempo sia in grado,
senza affaticare fuor di misura i soldati, di soccorrere prontamente i
branchi minacciati in modo particolare dal nemico in un punto, che
trovasi entro il tratto da loro occupato.
Qualora un plotone venga impiegato nell'ordine di combattere alla
spicciolata, il medesimo per regola, o sarà per intero sciolto in bran
cbi, oppure servirà in qualità di sostegno,
128
721. A fine di sciogliere il plotone in branchi, il comandante di plotone,
avendo prima accennato ai due guida-branchi l'estensione del terreno
da occuparsi, comanderà: « In Schwärme ! » (In branchi) « MARSCH ! »
(Marsch), oppure: « Im Lauftritt - MARSCH ! » (Al passo ginnastico,
Marsch), al che ogni guida-branco recandosi in testa al proprio ripar
to, lo condurrà nella posizione destinatagli. I soldati in tal punto por
teranno l'armi in bilancia, oppure nel modo definito nel bersagliare
ed in avanzando si dilateranno a seconda della disposizione dei guida
branchi. Avendo i singoli branchi messo piede fermo nella posizione
divisata dal comandante di plotone, essi addattamente al terreno vi si
spargeranno ed al bisogno si porranno in comunicazione.
722. Il comandante di plotone, il quale in analogia al modo praticato
nell'ordine sciolto terrà presso di sè, a propria custodia oltre al cor
nista, altri due o tre uomini, si accerterà se le disposizioni dei guida
branchi, sieno fatte a senso dello scopo prefisso, ordinerà le rettifica
zioni necessarie e del rimanente si regolerà a tenore dei principii di
già manifesti. -

S 49.
DEL MODO DI VANTAGGIARSI DEL TERRENO NEL
COMBATTERE ALLA SPICCIOLATA..

723. L'abilità di saper approfittare di tutti gli accidenti che presenta il


terreno, acquista nel combattere alla spicciolata, s'è possibile, un'im
portanza ancor maggiore di quella, con cui è risguardata nell'ordine
sciolto; imperciocchè, dove la catena del bersaglieri, facendo fuoco in
una linea diradata, serve in certo rapporto di compimento alla truppa
serrata coll'obbligo di Serbare con essa la comunicazione; il riparto
sciolto in branchi all'incontro, non è informato che dello scopo pre
fisso, ed i guida-branchi ed il comandante di plotone sono in facoltà
di scegliere i mezzi opportuni, onde raggiungerne la meta.
Nell'ordine di combattere alla spicciolata adunque, non saranno
soltanto, nel senso il più ampio, da applicarsi i precetti stabiliti pel
battagliare in ordine sciolto; ma converrà eziandio che i soldati sieno
istrutti intorno all'attitudine da osservarsi, nel dare l'assalto a delle
località isolate, come pure nel difenderle.
725. Essendo che le norme richieste in tale rapporto, formano oggetto
di un'istruzione speciale; così qui non si farà cenno se non che di
alcune regole applicabili nel vantaggiarsi del terreno, delle quali finora
non s'è ancor fatto menzione. -

726. Il soldato cioè sarà istrutto, ch'egli trovandosi di dietro ad una


feritoia od altra fessura fatta a caso; oppure stando ad una finestra od
altra apertura praticata nell'oggetto dietro a cui si è riparato, debba
comportarsi in modo simile a quello, dove sia appostato di dietro ad
129
un albero, quindi lasciare l'apertura sempre a dritta da sè. – Essen
dosi l'inimico avanzato assai, il soldato nel mirare non lasci spor
gere dall'apertura se non che la bocca sola del fucile, affinchè l'as
salitore non possa afferrarla e strappargliela dalle mani.
Nell'inoltrarsi in un paese, gli uomini di un branco s'avanzino 727.
cautamente da entrambe le parti della strada lungo e rasente le case,
ed approfittino di ogni angolo sporgente per riunirsi, e dopo una breve
sosta progrediscano nuovamente. Essi non tralascino mai di sostenersi
a vicenda, porgendo in tal modo ad ogni impresa l'impulso richiesto.
L'iniziamento migliore pel combattere alla spicciolata si è, lo svi 728.
luppo il maggiormente possibile delle facoltà fisiche, il quale non solo
agevola al soldato il poter superare tutti gli ostacoli del terreno che
gli si parano dinanzi, ma eziandio risvegliano in lui la confidenza
nelle proprie forze, e sollevano al sommo grado la sua risolutezza ed
il suo slancio. - -

Dove il soldato a questi attributi accoppii ancora la maestria per 729.


fetta nel maneggiar la propria arma e nel servirsene come conviene,
egli allora nel combattere alla spicciolata, troverà occasione nel senso
il più vasto, a distinguersi con fatti ragguardevoli e di far valere il
proprio pregio personale. -

A senso di questi cenni generali, l'esercitare i soldati nel combat 730.


tere alla spicciolata, non raggiungerà mai lo scopo voluto, se non
quand'esso si faccia in un terreno frastagliato e coperto di oggetti nel
modo il più vario; e quand'anche un terreno simile fosse scelto col
più fino accorgimento, e sapendo anche valersene opportunamente;
ciò nullameno, l'esito dell'esercizio rimarrà sempre imperfetto, qua
lora nelle fazioni proposte, non sia resa visibile l'attitudine supposta
dell'avversario, per mezzo di un altro riparto. -

L'astuzia, la destrezza, l'energia e la perseveranza sono le condi 731.


zioni, per mezzo delle quali nell'ora del cimento potrà ottenersi il suc
cesso desiderato, e sieno questi attributi fino negli esercizi stessi in
certo modo risvegliati nei Soldati, ed i medesimi predisposti, perchè
sappiano farli valere, dove ne sarà il caso. - -

In un terreno aperto e sgombro, la riuscita dell'impresa sarà gua 732.


rentita soltanto, qualora si conservi la più stretta comunicazione, cioc
chè ſia d'uopo rimettere affatto alla truppa formata in ordine serrato
ed in ordine sciolto, dove all'opposto nel combattere alla spicciolata
i vantaggi offerti dal terreno debban Supplire alla mancanza di forze
e porre in grado anche un piccolo riparto di vincere l'avversario, forse
maggiore in numero, ma meno esperto, - -
º S 50.
DEL MODO DI SERVIRSI DELL'ARMI NEL COMBATTERE
ALLA SPICCIOLATA.

733. Il modo di far uso delle armi nel combattere alla spicciolata con
verrà, come è ben naturale, rimetterlo al criterio dei guida-branchi e
dei soldati stessi; imperciocchè per l'esito del combattimento riesce
affatto indifferente, se il nemico venga molestato, o rattenuto, o re
spinto col mezzo d'un fuoco ben diretto, oppure s'egli va rovesciato
con un impetuoso attacco alla bajonetta; dove all'opposto conviene
attribuire la più alta importanza alla condizione: che un riparto siffat
tamente impiegato prosegua nel suo intento colla perseveranza la più
tenace e che cerchi di ottenere coll'astuzia, ciocchè non gli verrebbe
fatto di ottenere colla forza.
734. I branchi adunque che si trovano in attiguità gli uni cogli altri,
dovranno in ogni circostanza, come già venne menzionato, sostenersi
a vicenda servendosi opportunamente delle armi, oppure nel modo il
più addatto operare concordemente, onde vincere l'avversario, senza
aspettare degli ordini appositi e perdere così il momento il più prezioso.

S 51.
MOVIMENTI DA EFFETTUARSI COL PLOTONE
IMPI E GATO NELL'ORDINE DI COMBATTERE
ALLA SPICCIOLATA.

735. I movimenti da effettuarsi con un riparto sciolto in branchi, in


ciascun caso in singolare dovranno essere addattati alle evenienze del
combattimento, e per la loro irregolarità appunto ottengono il carattere
particolare, che corrisponde a questa foggia di battagliare. Il coman
dante di plotone accenni ai guida-branchi la direzione da tenersi, ed
a norma delle circostanze, nel punto il più importante si ponga egli
in persona alla testa de' suoi soldati, onde col proprio esempio ani
marli a seguirlo.
Similmente faccian pure valere i guida-branchi il loro ascendente
sopra i soldati loro sottoposti, dirigendoli colla voce o col cenno, infor
mandoli delle proprie intenzioni ed animandoli a porle in opera.
736. I casi saranno ben rari, in cui tutti i branchi debban muoversi
simultaneamente o di fronte, o di fianco od all'indietro, oppure di
conservare una linea retta; i movimenti invece d'ordinario segui
ranno bensì la direzione determinata dal comandante di plotone, ma
ciascun branco li porrà ad effetto nel modo, che appunto corrisponda
meglio alle circostanze locali.
131
Dove ad un singolo branco venisse dato di raggiungere un punto 737.
opportuno prima di quello, che potesse farlo conservando una linea
determinata, oppure di sostenere più a lungo un tale punto; egli forse
per riguardi futili non trascuri un tale vantaggio, ma ne approfitti in
ogni rapporto più che gli sia possibile, -

Un branco adunque, spintosi innanzi favorito da circostanze assai 738.


propizie, dovrà giovarsi di tale situazione a fine di agevolare all'altro
branco l'avanzata e continuerà la propria marcia appena, dopo che
questo pure avrà corrisposto alle disposizioni del comandante di plo
tone. – La comunicazione però non sia mai perduta, ed in tal caso
sarà pensiero sì del guida-branco che del comandante di plotone, di
evitare ogni atto precipitoso.

S 52. - - -

ATTITUDINE DEL RIPARTO DI SOSTEGNO.

Il riparto di sostegno serve d'appoggio all'altro sciolto in branchi, 739.


ed a mantenere la comunicazione fra questo e la truppa che vi segue.
La posizione del medesimo sia presa o dietro al centro del riparto
sciolto, donde gli riesca agevole di soccorrere prontamente ogni parte
di esso, oppure il sostegno si tenga vicino al punto maggiormente mi
nacciato a fine di accrescerne il pondo. -

Rapporto alla distanza, nella quale il riparto di sostegno debba 710.


trovarsi verso i branchi, come altresì rapporto al giovarsi del terreno
a schermo dei soldati, si rifletta alle norme di già prefisse, l'osservanza
delle quali ſia l'impegno speciale del comandante di esso. ,. -

A fine di agevolare al riparto di sostegno di poter in un terreno 741.


frastagliato con maggiore speditezza effettuare i proprii movimenti, il
comandante ne farà diradare le file, dov'esso si trovi ordinato in
fronte, comandando: « Rechts und links - OFFNEN!» (Aprirsi a dritta, a
sinistra), scostandosi cioè le file dal centro verso le due ale in modo,
che ciascuna di esse sia d' un passo distante dall'altra, tenendosi gli
uomini coperti come di regola. -

Dovendosi le file diradare essendo in marcia, esse appoggiando


verso la parte voluta, si porranno negl'intervalli suaccennati, conser
vandoli senza titubanza sempre uguali.
Per far riaccostare le file, il comandante il riparto darà il comando: 7A2.
- Links und rechts - SCHLIESSEN! » (Serrarsi a sinistra ed a dritta),
cui le file di piede fermo effettueranno a passi laterali, ed essendo in
marcia appoggerano verso la parte relativa.
Dove però la qualità del terreno rendesse opportuna la formazione 743.
del riparto di sostegno in file semplici o doppie, il comandante non
esiti punto di ordinarla. -
152
744. Il comandante di sostegno per la propria posizione scelga un punto
tale, da poter possibilmente aver in vista tutta l'estensione del terreno
occupato dai branchi, e poter regolare le proprie disposizioni a seconda
dell'attitudine dei medesimi. A norma dei casi egli per abbracciare un
orizzonte più ampio, potrà collocare sopra punti addatti dei sottufficiali
o soldati, i quali informandolo di quanto avranno veduto all'intorno,
renderanno in tal guisa più compiute le sue osservazioni.
745. Avanzandosi i branchi, il sostegno li seguirà, regolando la propria
mossa per modo, da conservar sempre una distanza conveniente al
caso. Dipenderà quindi dalle circostanze, se il riparto di sostegno
debba simultaneamente avanzarsi o fermarsi colla prima linea, o più
tardi. -

746. Trovandosi il sostegno in una posizione riparata vicino alla linea


dei branchi, i quali sieno appunto per passare un tratto di terreno
affatto sgombro; converrà che il medesimo si muova all'avanzata più
tardi dei branchi e si ponga in tal modo ad una distanza maggiore;
passando invece i branchi da un tratto di terreno aperto in un fra
stagliato, il medesimo agirà in senso opposto, vale a dire ch'esso
Seguendo sollecitamente i branchi, dovrà diminuire la propria distanza.
717. Caso che la prima linea spingesse innanzi una delle ale, il coman
dante di sostegno allora in particolar modo rivolga la propria atten
zione verso quella parte, e facendoglisi più dappresso, protegga la mossa
SteSSa. -

748. Dovendo il riparto sciolto in branchi passare uno stretto, il soste


gno rimanendo all'imboccatura dello stesso, prenderà una posizione
tale, da poter facilmente soccorrere l'altro riparto, indi lo seguirà
quand'esso siasi di nuovo diradato. Il comandante di sostegno, sceglierà
il momento per passare lo stretto a seconda delle evenienze del com
battimento, ed anche nell'avanzata ulteriore non perderà mai di vista
l'uscita dello stretto, sino a che un'altra truppa non siasi avvicinata
al Sostegno stesso.
749. Battendo i branchi la ritirata, l'attitudine del sostegno in tal mentre
diviene molto più importante ed il comandante del medesimo, osser
vando attentamente ogni movimento del nemico, procuri di penetrare le
sue mire e contraponendogli delle misure corrispondenti, di renderne
vano l'effetto. -

750. Il riparto di sostegno adunque potrà benissimo porsi in ritirata


contemporaneamente ai riparti sciolti; ma tosto che il medesimo abbia
guadagnato bastante terreno, oppure abbia raggiunto una posizione
vantaggiosa, egli si soffermi ed attenda gli altri riparti, i quali per
tale procedere prenderanno animo a far mostra di un'attitudine più
risoluta ed a far valere l'uso efficace delle proprie armi da fuoco.
75i. Nel caso in cui il riparto di sostegno debba prima occupare un
tratto di terreno in particolar modo favorevole, e poi accingersi a
133
combattere in prima linea; il comandante di esso riparto appena che
questo abbia posto piede nella posizione prescelta, ordinerà la forma
zione dei branchi, avendo prima resi istrutti i sottufficiali intorno
all'attitudine da osservarsi. I soldati, appena che la linea anteriore
avrà traversato il loro riparto, principieranno tosto il fuoco a fine di
arrestare l'inimico incalzante, e di acquistare il tempo voluto al riparto
impegnato nella ritirata per rannodarsi, oppure per occupare una
nuova posizione. -

Dalle regole finora definite ne segue, che il comandante il riparto


di sostegno, ove non sia obbligato a tenersi entro i limiti di un'atti
tudine precisata da ordini superiori, potrà agire affatto indipendente
mente a seconda delle proprie suggestioni, bastando solo, ch'egli abbia
sempre in vista lo scopo prefisso dell'impresa, senza riguardo s'egli
nella posizione in cui si trova, debba o no mantenersi.
753.
Dovendo il riparto di sostegno rinforzare quello sciolto in branchi,
il comandante del primo darà pure ai sottufficiali le informazioni richie
ste intorno alla direzione da tenersi; indi ordinerà lo scioglimento in
branchi, i quali giovandosi degli oggetti di terreno cui s'imbattono,
entreranno negl'intervalli della prima linea. -
A fine di richiamare il riparto che di già prima trovavasi sciolto 754.
in branchi, farà d'uopo disporre quanto venne definito nell'istruzio
ne per l'ordine sciolto, qualora il riparto di sostegno fosse stato spe
dito in rinforzo, preliminarmente per dare la muta all'altro. ”
D'altronde il riparto di sostegno potrà pure essere incaricato, all'uo
po di effettuare la muta, di sciogliersi in branchi, di oltrepassare la
prima linea ed adempiere la parte della medesima; mentre che questa
in tal caso, mantenendosi nella propria posizione, attenderà l'esito
della impresa, indi concentrandosi servirà qual riparto di sostegno.
L'avanzata del riparto di sostegno in tal caso sia fatta con moto 756.
rapido e con risolutezza, ma senza precipitazione; i singoli branchi si
mantengano piuttosto concentrati, ed a norma dei casi man mano si
dilatino appena dopo di aver raggiunta la posizione prefissa dal co
mandante di plotone. I guida-branchi avvertano, di tener in vista
tutta la linea e di essere pronti a soccorrere ad ogni istante i loro
compagni e contribuire in tal modo alla riuscita sicura dell'impresa.

S 55.
ATTACCO ALLA BAJONETTA.
Dove i bersaglieri nemici si trovassero appiattati in una posizione 757.
favorevole, come sarebbe in un fosso; sul margine di un bosco; di
dietro ad una macchia, od altro oggetto di terreno, ed in tal modo
stassero al sicuro contro l'effetto della moschetteria, essi allora do
vranno esserne scacciati con un impetuoso attacco alla baionetta.
134
758. ll comandante del plotone sciolto in branchi sceglierà per tale sco
po quei punti della posizione nemica, il possesso dei quali forma sovra
tutto l'importanza della medesima e con poche parole renderà parte
cipi i guida-branchi delle proprie mire,
759. Essendo che l'impresa non riuscirà mai con piena certezza, se non
quando non si cerchi di piombar addosso al nemico nel punto divisato
con forze superiori alle sue; il comandante di plotone in conseguenza
avverta sempre, che per quanto sia fattibile diversi branchi uniti pre
stino d'accordo la loro opera in proposito. L'attacco stesso si princi
pierà al segnale di: « Sturm ! » (Assalto), a cui i soldati armeranno
le baionette, s'appresseranno ai guida-branchi ed all'avviso o segnale
di: - Vorwärts » (In avanti) che segue immantinente dopo, si porranno
in marcia. Essendo che al riparto sciolto in branchi tocchi di effettuar
solo l'attacco alla baionetta, e non già a sostenere un'altra truppa
come è obbligata a fare la catena de'bersaglieri; in conseguenza i soldati
nell'atto di procedere all'attacco, cessino di far fuoco ed in generale
omettano ogni perditempo atto a togliere loro il vantaggio, che pro
duce la sorpresa che si va recando all'avversario.
760. I guida-branchi ed il comandante di plotone formano i punti cen
trici pei soldati, quest'ultimi seguano i loro capi, senza obbligarsi ad
una forma determinata e senza perciò privarsi della scioltezza nei
movimenti e dell'uso efficace dell'armi. Il cornista durante l'avanzata
suonerà la marcia d'assalto, ed avvicinatisi i branchi a 20 o 30 passi
al punto d'attacco, il comandante di plotone altamente farà risuonare
il grido di: « Hurrah ! (Hurra), cui ripeteranno e sottufficiali e soldati
ed a cui il cornista risponderà col segnale di: « Sturm l's (Assalto). –
I branchi poscia a baionetta calata si scaglieranno sui drappelli ne.
IIllCl. - - -

761, Nel caso in cui i branchi con questo assalto fossero riusciti a spo
stare l'avversario e d'impadronirsi della sua posizione, i sottufficiali
Veglino con ogni rigore, che i soldati non pongano in rischio il van
taggio ottenuto, inseguendo il nemico precipitosamente ed alla spensie
rata; ma al contrario evitino di perderlo occupando sollecitamente la
posizione vinta. - - - a
762. Il riparto di sostegno armerà le bajonette comtemporaneamente ai
riparti sciolti ed a norma della resistenza contraposta dal nemico, il
comandante il medesimo secondando gli ordini ricevuti, o attenderà
l'esito dell'attacco in una posizione conveniente alla propria funzione,
oppure prenderà parte attiva all'impresa dei branchi.
763. Il comandante del riparto di sostegno è in facoltà di trovare un
punto addatto, donde poter prontamente soccorrere gli assalitori e
donde poter all'impensata attaccare nei fianchi i drappelli nemici, che
a caso si fossero sospinti innanzi e rincacciarneli, operando in tali
incontri con somma indipendenza a seconda del proprio giudizio.
- 135
Dovendo il riparto di sostegno prender parte immediata all'attacco,
esso formerà in certo modo il nucleo dell'impresa e trascinerà seco i
branchi che da entrambi i fianchi gli si congiungono. Essendosi rag
giunto lo scopo che sovra tutto s'aveva in mira, il sostegno tosto si
rannoderà e prenderà posizione come di obbligo, lasciando al riparto
sciolto il pensiero di continuare a fuoco il combattimento.
Nel caso in cui l'attacco venisse respinto dal nemico, i branchi
messi in ritirata si raccoglieranno presso il riparto di sostegno, ed Ove
questo avesse preso parte all'attacco, essi insieme al medesimo si ran
noderanno più posteriormente. -

Dove il nemico stesso s'avanzasse ad attaccare la posizione occu 766.


pata dai branchi, essi si ristringano verso il punto minacciato, man
tengano il fuoco sino a quando sia possibile e finalmente a bajonetta
calata, vadano ad incontrare l'assalitore. -

Il riparto di sostegno s'appresserà al punto supposto d'attacco pri


ma ancora che questo sia incominciato, indi presterà la sua opera a
respingere l'avversario, - - - -

Ella è cosa impossibile quella di poter stabilire delle norme precise, 767.
sia per l'assalto, sia per la difesa; per cui il comandante di plotone
ed i guida-branchi in ogni impresa di tal genere, s'affidino al proprio
criterio e sappiano conformare la loro attitudine alle esigenze del
momento.

S 54.
DIFESA CONTRO LA CAVALLERIA.
A fine di garantire i branchi dagli attacchi di drappelli nemici di 768.

cavalleria, farà d'uopo puranche nell'ordlne di combattere alla spic


ciolata, di porre in pratica le misure accennate nell'ordine sciolto.
Il riparto di sostegno al segnale relativo similmente si rannoderà 769.

con sollecitudine in un gruppo rotondo, facendo fronte verso tutti i


lati ed armando le baionette. Gli uomini delle file d'ala in tale atteg
giamento, formeranno il cerchio esterno, e quelli delle file di mezzo
insieme ai sottufficiali, il cerchio interno, nel cui centro si collocherà
il comandante di plotone unitamente al cornista. Gli uomini del cer
chio esterno porranno le bajonette in resta, quelli dell'interno appron
teranno l'armi, ma all'appressarsi della cavalleria non faranno fuoco
prima che il comandante di plotone non dia loro l'ordine in proposito.
Il mucchio si scioglierà al comando: « In zwei Glieder ! « (In due
righe); a cui gli uomini ringuaineranno le bajonette, recheranno l'ar
mi in ispalla e di nuovo si formeranno sopra due righe. -

Nel caso in cui in un plotone di pionnieri impiegato qual sostegno,


vi fossero pure presenti i pionnieri non armati di fucile, nella forma
zione del mucchio allora, si collocheranno nel vacuo interno del me
desimo.
156

S 55.
TRASFORMAZIONE DELL'ORDINE DI COMBATTERE
ALLA SPICCIOLATA NELL'ORDINE SERRATO.
771. Per richiamare i riparti impiegati nell'ordine di battagliare alla
spicciolata, farà d'uopo osservare le norme stabilite pell'ordine sciol
to, quindi non havvi bisogno di ulteriori schiarimenti.
772, Il riparto di sostegno similmente obbedirà all'ordine dato in pro
posito e si recherà alla posizione che gli si spetta.
157

PARTE II.
– –

Ammaestramento dei graduati.

CAPIT0L0 QUART0.
Posizione ed esercizio dei sottufficiali.

- S 56. ) :

POSIZIONE ED ESERCIZIO DEL soTTUFFICIALE.


La posizione del sottufficiale è affatto simile a quella del soldato; 773.

così pure, trovandosi il medesimo in rango e file, egli in analogia alle


norme conosciute, porrà ad effetto i maneggi d'armi simultaneamente
ai soldati, ad eccezione del presentar l'arma, avvertendo soltanto, che
il sottufficiale nel giurare, dopo essersi scoperto il capo, debba levare
il guanto dalla mano destra. -

Presso la fanteria il sottufficiale trovandosi nei ranghi, al comando 774.

del presentar l'armi, recherà il fucile nella mano destra (al braccio
destro). La mano sinistra per tal uopo abbasserà il calcio verso la
coscia, volgendo in uno la canna a dritta. Ora la mano dritta, impu
gnando il mancante del calcio, fa scendere il fucile verso il fianco de
stro, volgendolo colla correggia di fronte, intanto che la sinistra lo
stringe superiormente al traguardo. La mano dritta piglia il mancante
del calcio infra l' inforcata dell'indice e medio, recando a piombo
l'arma del tutto sul fianco destro e tenendola alla distesa naturale
del braccio, mentre la mano sinistra ritorna al rango. L'indice della
mano dritta trovisi sotto al ponticello della sottoguardia; il pollice
al di sopra di esso, e le altre tre dita volte all'indietro ed unite
posino sotto il cane. Il palmo della mano copra l'acciarino e la
canna s'appoggi contro la spalla. Da questa posizione, al comando
pel porto d'armi, il sottufficiale ritornerà il fucile nella positura di
prima sulla spalla sinistra, rialzandolo cioè alcun poco colla mano
destra, girandolo colla correggia a sinistra e recandolo dinanzi la
metà del corpo, dove colla mano sinistra lo impugnerà all'incassatura
in altezza del traguardo e giovandosi dell'opera della mano dritta,
lo rimetterà al porto d'armi nel modo conosciuto. : i
138
775. - Il sottufficiale porrà in esecuzione il maneggio testè definito nei
casi di già accennati trovandosi nei ranghi, come pure fuor dei mede
simi qual comandante isolato; inoltre lo praticherà siccome dimostra
zione d'onore in tutte le occasioni, dove il soldato individuale debba
presentar l'arma.
Il sottufficiale dei cacciatori, delle truppe del genio e dei pionnieri,
in qualità di comandante porterà l'arma, fosse anche la bajonetta ar
mata, per mezzo della correggia appesa sulla spalla, e per dimostra
zione d'onore recherà la mano dritta sul mancante del calcio, relati
vamente sul calcio stesso. e
777. Per far fuoco i sottufficiali appronteranno l'arma insieme ai soldati,
unicamente nella difesa contro la cavalleria. -

S 57.
POSIZIONE ED ESERCIZIO DEL BANDERALE.
778. Il banderale porta la bandiera a sghembo sulla spalla sinistra, im
pugnandone cioè colla mano sinistra l'asta al di sotto degli ultimi
chiodi e stringendone in uno il drappo. L' antibraccio sinistro sia
orizzontale ed il gomito con naturalezza attaccato al corpo.
779. Alle voci di comando impartite alla truppa per l'allineamento, per
la marcia di fronte, per l'attacco alla bajonetta, pei fuochi, per la riu
nione, pel giro di testa nell'atto di accogliere un superiore, oppure
pello sfilare, il banderale porterà sempre alta la bandiera.
Il banderale per tal uopo, recando la bandiera appiombo dinanzi
l'anca sinistra, la solleva di tanto, che l'estremità inferiore dell' asta
pervenga in altezza del basso ventre, contro a cui essa va appoggiata.
La mano destra impugna l'asta distante d'un piede dall'estremità in
feriore, scorrendo in giù la sinistra di tanto da pervenire in altezza
degli occhi. – La punta della bandiera sia in tale atteggiamento alcun
poco inclinata all'innanzi. -

Per la riunione della truppa, il banderale inclini la punta della


bandiera a destra, per accennare in tal guisa e il punto dove debba
prendere posizione l'ala dritta, e conseguentemente la linea di fronte.
A fine di ricollocare dalle positure definite la bandiera sulla spalla
sinistra, il banderale facendo scorrere in giù l'asta frammezzo ambe
due le mani, la rechi in ispalla e la mano dritta ritorni al rango.
780. Nel caso in cui la truppa per accogliere la Famiglia Imperiale, deb
ba presentar l'arma, il banderale in segno d'onore abbasserà la ban
dierà. – Egli per tal fine colla mano sinistra recherà la bandiera
appiombo dinanzi la metà del corpo, colla mano destra la stringerà
insieme al drappo superiormente agli ultimi chiodi, portandone l'estre
mità inferiore sotto all'ascella dritta ed abbassandola sì, che la punta
139
di essa trovisi per un palmo distante da terra. – La mano sinistra
abbandonando la bandiera ritorna al rango.
Al comando pel porto d'armi, il banderale ripigliando di nuovo la
bandiera colla mano sinistra, con ambedue le mani la recherà in alto.
Il banderale in modo simile abbasserà la bandiera all'atto d'acco 781.
glimento che la truppa presta al Comandante l'armata, al Comandante
il Corpo d'armata, come pure al Comandante generale della provincia
od al Governatore militare nel circondario, ove hanno stanza le truppe
a loro soggette e dove non vi sia presente un superiore più alto in
grado; inoltre tale manifestazione d'onore si praticherà nell'accogliere
il Ministro di guerra od un Maresciallo, nella vastità di territorio di
tuttO l'esercito. -

Al comando: « Beim - FUSS ! » (Al piede l'arma), il banderale re 782.


cando colla mano sinistra la bandiera appiombo dinanzi la metà del
corpo, colla mano dritta la piglia alcun poco sotto la sinistra e la
posa a terra accanto la punta del piede dritto.
Al comando: « Schul - TERT ! » (Portate l'armi), il banderale al 783.
zando alquanto la bandiera colla mano dritta, la reca dinanzi la metà
del corpo, ivi ripigliandola colla mano sinistra e riponendola in ispalla.
Nel porsi alla preghiera e nell'inginocchiarsi per la medesima, il 784.
banderale osserverà quanto venne prescritto pel soldato semplice; nel
giurare egli dinanzi la metà del corpo poggerà la bandiera a terra, e
dopo di essersi scoperto il capo, collocando il giaco sul pollice sini
stro, si leverà il guanto dalla mano destra.
Nelle marce e negli esercizii, la bandiera potrà essere coperta di 785.

un apposito fodero; nelle parate però il banderale senza riguardo al


tempo la lascierà sventolare, e solo a vento impetuoso gli è concesso
di stringere il lembo inferiore del drappo, o di avvolgere questo per
metà intorno all'asta. - - -

S 58.
POSIZIONE ED ESERCIZIO DEL TAMBURINO
DI BATTAGLIONE E DI REGGIMENTO.

Il tamburino di battaglione in ogni sortita si presenta munito del 786.

proprio bastone. La sua posizione in generale, è simile a quella del


soldato, colla differenza però, ch'egli debba collocare il piè dritto di
nanzi al sinistro per modo, che il tallone di quello s'accosti al meta
tarso di questo. Egli stendendo il braccio destro all'innanzi ed a dritta
impugnerà colla mano dritta il bastone sotto al pomo e lo terrà sì,
che la punta trovisi accanto alla punta del piè dritto. Il medesimo
appoggerà la mano sinistra sul fianco in guisa, che il pollice sia volto
all'indietro e le altre dita stieno all'innanzi attaccate al corpo.
140
Egli eseguirà i movimenti di devozione osservando le regole stabi
lite, e nel giurare collocherà il bastone dinanzi la metà del corpo, lo
stringerà colla mano sinistra in altezza dell'anca e si leverà la coper
tura del capo a tenore delle norme conosciute. -

In marcia il tamburino di battaglione impugnerà colla mano dritta


il bastone sotto alla metà, tenendolo a sghembo dinanzi al corpo. La
detta mano stia in altezza della bocca dello stomaco, ed il pomo del
bastone inclinato a dritta. Per far segno al principio ed alla termina
zione delle suonate, egli distenderà lateralmente il braccio destro.
788. ll tamburino di reggimento osserverà in ogni rapporto le norme
prefisse pel tamburino di battaglione.

S 59.
PosizioNE ED ESERCIZIO DEL CORNISTA
DI BATTAGLIONE.

Il cornista di battaglione presso la fanteria, presso la truppa del


genio e dei pionnieri, osserverà in ogni rapporto quanto venne pre
scritto pel semplice cornista. -

790. Il cornista di battaglione presso i cacciatori, riguardo al suo con


tegno da osservarsi essendo a piedi, è obbligato pure alle norme defi
nite; essendo però a cavallo porterà il corno, per mezzo del cordone
appeso sulla spalla sinistra, al fianco destro. Egli colla mano dritta
impugnerà il tubo maggiore del corno volto coi giri a dritta in modo,
che il pollice disteso lungo il giro che trovasi presso al bocchino, posi
nell'incavo di entrambi i giri, e le altre dita unite sieno attaccate al
tubo maggiore. La campana poggi sulla coscia destra ed il corno sia
alcun poco inclinato all'innanzi ed a dritta.
Egli conserverà tale posizione in tutte le occasioni dove tenga il
corno in mano per servirsene; nel giurare però lo lascierà pendere
liberamente sul fianco, a fine di scoprirsi il capo, recare il cappello
nella mano sinistra ed alzare la mano destra, dopo di essersi levato il
guanto. -- - - - º

791. Nelle marce ed in tutte le circostanze in cui il cornista di batta


glione de'cacciatori non debba all'istante suonare dei segnali, egli por
terà il corno appeso sul dorso ed obbligato per mezzo di un nodo
fatto nel cordone.
141

CAPIT0L0 QUINT0.

t
Preliminare per insegnare ai sottufficiali a fare da guida
ai riparti.

S 60.
DEFINIZIONE INTORNO AD ALCUNE LINEE
E AD ALCUNI ANGOLI E PIANI.

Una linea che, senza divergere da alcun lato, scorre da un punto 792.
all'altro, dicesi una linea retta. Il principio e la fine di una line
chiamansi i punti estremi. -

A B

La linea retta A B forma la comunicazione la più breve in fra i


propri punti estremi. - - -

La fronte di un riparto disposto in ordine Serrato, sia ognora una


linea retta.
Una linea retta, i di cui punti estremi A B sieno indicati in qual- 793.
siasi modo, può essere prolungata, facendovi cioè in alcuna distanza
un terzo segno C, e muovendo questo a dritta ed a sinistra sino a
tanto, che il medesimo pervenga a coprire perfettamente i due punti
estremi della linea da prolungarsi,

C1. -
G2.

Tale procedere converrà praticare nell'allineamento, a fine di trae


ciare la linea di fronte, - -
142 -

794. Un circolo è una linea curva rientrante in sè stessa, e che ha la par


ticolarità che tutti i suoi punti
sono equidistanti dal punto (C)
che trovasi nel mezzo. Ogni por
zione della periferia A D dicesi
arco. Il punto C chiamasi il
centro. Ciascuna linea retta A B
che passa pel centro e che ter
mina da entrambi i lati della
circonferenza va nominata dia
metro, ed ogni linea retta C D
oppure AC, che partendo dal cen
tro corre verso un punto della
circonferenza, dicesi raggio. -

Ciascun circolo, sia esso piccolo o grande, si divide in 360 parti


uguali chiamati gradi. Un mezzo circolo ne avrà quindi 180, un quarto
di circolo 90 ed un ottavo di circolo 45 gradi. . . . .
Inclinandosi due linee rette A C e B C verso di loro e toccandosi
nel punto C, ne risulta un angolo.

s-C

Le due linee rette che rinchiudono l'angolo, chiamansi lati; il


punto C dov'esse s'incontrano, dicesi il vertice dell'angolo. La gran
dezza dell'angolo viene espressa col numero di gradi che contiene
l'arco a b, il quale viene descritto col mezzo di un raggio qualunque
a C, che parte dal vertice C e corre frammezzo i lati dell'angolo.
Essendo la grandezza dell'angolo A C B uguale a 90 gradi ovvero ad
un quadrante, (un quarto di circolo), egli chiamasi un angolo retto;
avendo un angolo A C D di meno di 90 gradi, egli dicesi un angolo
acuto e contenendo la sua dimensione di più di 90 gradi, come n'è il
caso nell'angolo A CE, il medesimo allora vien detto un angolo ottuso.
- 145
Una linea perpendicolare è quella linea retta C D, che sia disegnata 797.
sopra un'altra A B in guisa, ch'essa nè s'inclini a dritta, nè a sini
stra, ma bensì formi colla medesima da entrambi i lati degli angoli retti.

La linea che corrisponde alla direzione, in cui un corpo abbando 798.


nato a sè stesso, cade dall'alto al basso, dicesi una linea verticale, ed
essa viene meglio rappresentata per mezzo di un filo, al quale pende
libero un grave. -

Una linea orizzontale è quella retta, che si dirige perpendicolar 799.


mente ad una retta Verticale. -

Linee parallele A B e C D sono quelle, che sieno fra di loro equi


distanti in tutti i punti. Tutte le perpendicolari quindi che da punti
arbitrarii corrano da una linea verso l'altra, devono avere l'eguale
B - A

D– - -- C

lunghezza. Le linee parallele in conseguenza non possono nella loro


prolungazione intersecarsi mai.
Linee diagonali sono quelle, che dal principio sino alla fine non 801.

sieno equidistanti fra di loro, come A B e C D.

Due linee diagonali, prolungandole, devono da un lato allontanarsi


e dall'altro accostarsi e finalmente distagliarsi ed in tal modo formare
un angolo. -

Il piano rinchiuso da una linea circolare, chiamasi piano circolare. 802.


144 -

803. Ogni piano, rinchiuso da linee rette, chiamasi in generale un po


ligono, e le linee stesse diconsi i lati del poligono. I poligoni secondo
la quantità dei loro lati ed angoli, chiamansi: triangoli, quadrilateri ecc.

-
A

A
-–- – -

l
804, Un triangolo dicesi equilatero (A), qualora tutti tre i lati sieno di
egual lunghezza; il medesimo è isoscele (B), dove due lati soli sieno
eguali, e scaleno (C), quando tutti tre i lati sieno disuguali. Inoltre un
- .

A - - N /
triangolo dicesi: triangolo rettangolo (D), dove due de' suoi lati formino
un angolo retto; triangolo ottusangolo (C), quando due di questi lati
s'incontrino sotto un angolo ottuso, ed il medesimo infine dicesi trian
golo acutangolo A B, qualora tutti tre i lati formino degli angoli acuti.
805. Un quadrilatero, i di cui lati sieno eguali e trovinsi perpendicolari
l'uno verso l'altro, chiamasi un quadrato, come A B C D.

- > b

Dove in un quadrilatero i lati che si stanno incontro, sieno uguali


e dove tutti i lati corrano perpendicolari gli uni verso gli altri, il me
desimo chiamasi un rettangolo a b c d. La linea che da un angolo del
quadrilatero corre all'altro, dicesi diagonale e divide un quadrato od
un rettangolo in due parti uguali. -
S 61.
ESERCIZIO DEI GRADUATI NELLA MARCIA DIRETTA.

Essendo che ai graduati ripartiti nei ranghi corre l'obbligo di gui 806.
dare la marcia di una truppa, converrà ch'essi sappiano marciare in
linea perfettamente retta e ch'essi per tal uopo sieno esercitati nel
COnSerVare una direzione determinata.
L' uno dei punti estremi di tale linea, è figurato dalla posizione 807.
stessa del graduato; l'altro punto estremo è rappresentato dall'oggetto
di direzione e la linea frapposta ad entrambi, dicesi la linea della di
rezione di marcia. -

A fine di determinar questa più precisamente, ed affinchè il gra 808,


duato marciando possa vienmeglio conservarla, farà d'uopo ch'egli
trovi alcuni punti intermedj, i quali dovranno di continuo essere co
perti sul punto di direzione. Questo sia sempre un oggetto possibil
mente lontano e ben visibile, come sarebbe a modo di esempio: un
campanile, un albero, la vetta di un monte od altro; mentre che de
gli oggetti di minor rilievo, come sarebbe una zolla, un cespuglio ecc.
possono servire quali punti intermedj.
All'uopo di esercitare il graduato nella marcia retta, l'istruttore
gli additerà un oggetto di direzione, ordinandogli di trovare ed indi
care alcuni punti intermedi che fra di loro sieno distanti circa 30 a 40
passi. Indi il graduato s'avanzerà sulla linea della direzione di marcia
in tal modo tracciata, scegliendosi in progresso del movimento, dove
sia necessario, degli altri punti intermedj.
A fine di esaminare la scelta dei punti intermedj fatta dal graduato, 810.
ed a fine di accertarsi se il medesimo conservi la linea retta, l'istrut
tore si collochi di dietro al medesimo e guardando per di sopra di
lui, tenga fisso l'occhio sull'oggetto di direzione, potendo in tal guisa
scorgere facilissimamente la benchè minima divergenza.

S 62.
ESERCIZIO DEI GRADUATI
NEL CONSERVARSI COPERTI DURANTE LA MARCIA.

Allorquando i singoli graduati per mezzo di esercizii ripetuti, 811.


avranno acquistato sufficiente sicurezza nel mantenere marciando la
linea retta, converrà collocare diversi di loro ad intervalli di 10 passi
l'uno dietro l'altro avvertendoli, ch'essi aventi riguardo ad un de
terminato oggetto di direzione, si pongano precisamente l'uno dietro
l'altro, ovvero sieno coperti, 10
146
812. L'istruttore esaminerà poscia la posizione scelta dai graduati ed
all'uopo la correggerà; indi darà il comando per la marcia, da princi
piarsi simultaneamente da tutti. Il graduato alla testa progredisca in
linea retta verso l'oggetto di direzione, gli altri restino di continuo
coperti, fissando coll'occhio per di sopra dei loro compagni precedenti,
il punto di direzione. -

813. Dopo alcuni esercizii, l'istruttore durante la marcia indicherà al


graduato che fa la guida, un altro oggetto di direzione ed i graduati
seguenti procurino tosto di mettersi l'uno dietro l'altro come di re
gola. Tali esercizii potranno essere resi moltiplici col mezzo degli ob
bliquamenti, od anche col mezzo dei giri di corpo, che tutti i gra
duati dovranno effettuare sul punto istesso, dove si è girato il primo
graduato, assuefacendoli in tal modo a mantenersi nella relazione loro
determinata.
147

CAPIT0L0 SEST0.

Regole da osservarsi nell'ammaestramento dei soldati.

S 65.
SCOMPARTIMENTO DELL'ISTRUZIONE.

L'ammaestramento del soldato è da considerarsi siccome la base 814.


dell'idoneità tattica di una truppa, per cui sia il medesimo condotto
Con Saggezza e Senza ogni vano perditempo.
L'esito dell'istruzione dipende principalmente dall'abilità dei gra 815.
duati all'uopo destinativi, e dalla premura con cui essi vi si appli
cano; i medesimi quindi dovranno anzitutto farsi propria l'intima
conoscenza dei precetti contenuti nel presente regolamento, come pure
rendersi atti a saperli giustamente porre in pratica.
L'insegnamento sia addattato allo sviluppo mentale del Soldato no 816.
Vizzo e reso compiuto accoppiandovi la pratica, nella quale l'istrut
tore avvertirà pure, di regolare le proprie esigenze a seconda delle
forze fisiche del soldato stesso. Il sentimento d'onore di lui, sia in tale
occupazione considerato siccome il motore più sicuro all'uopo; per
cui l'istruttore procuri di ravvivarlo encomiando ogni benchè minimo
successo da lui ottenuto, promuovendo in tal guisa fra i soldati una
certa emulazione e la brama di raggiungere un'abilità più perfetta.
Sino al segno a cui arriva la buona volontà e lo zelo del Soldato, 817.
si estenda pure la pazienza dell'istruttore, il quale otterrà ognora per
risultato dei progressi più ragguardevoli, aiutando la penetrativa del
soldato colle spiegazioni fatte con animo pacato, anzichè volendo per
mezzo di alterate pretese, reprimere gli errori commessi per malin
tesa, o per inettitudine.
L'istruttore non abbia riguardi ad usare il maggior rigore, appena 818.
egli scorga nel soldato dell'inerzia, dell'indolenza od il minimo sin
tomo di cattivo volere; ma badi altresì di evitare premurosamente
ogni atto di violenza e di cattivo tratto, poichè questi offendono la
dignità del soldato. -
La premura di trattare l'istruzione fondatamente, non induca 819.
l'istruttore a renderla monotona e parziale; poichè egli coll'intento
di voler perfezionare il soldato in alcuni rami soli dell'istruzione,
pregiudicherebbe la generale sua idoneità.
148
820. ll coscritto, in conseguenza del metodo di vita condotto anterior
mente, potrà senz'alcun dubbio essere un tiratore validissimo; egli
potrà benissimo essere abile nella corsa e nel saltare ed in tal guisa
concentrare in sè gli elementi che costituiscono un buon soldato; ma
ciò nulla meno potrà sembrare goffo, dove ch'egli sia trattato dal
l'istruttore con un metodo falso; imperocchè allora non gli riuscirà
di corrispondere alle pretese che l'istruttore gli muovesse riguardo
all'atteggiamento della persona, od all'esecuzione di qualche movi
mento o maneggio d'arme, ma anzi si vedrà forse tolto affatto il
campo di far valere la vera sua destrezza.
821. A fine di ovviare possibilmente un simile procedere erroneo, ed a
fine di porgere all'istruzione una varietà, che ravvivi lo spirito ed il
corpo, l'istruttore avverta di regolare il metodo d'insegnamento in
guisa, da non esaurire totalmente una materia, prima di passare ad
un'altra, ma procuri invece di promuovere l'idoneità del soldato
equabilmente in ogni senso. -

822. Secondo gli esperimenti fatti rispetto all'ammaestramento del sol


dato, il termine di otto settimane basta a dovizia, per rendere istrutta
la recluta nel maneggio dell'arma e nel saperne far uso; ad avviare
lo sviluppo della facoltà fisica di essa, ed a farle conoscere gli obbli
ghi da osservarsi in ogni fazione, in cui il plotone possa essere im
piegato. -

823. La durata degli esercizii nel periodo accennato d'istruzione, sia º


fissata di quattro ore al giorno, senza computarvi il tempo della sor º
tita e del ritorno. Dei giorni festivi basterà giovarsi in tale proposito º
solo in parte, e precisamente la mattina per due ore al più, omet l
tendovi ogni fatica ed impiegando tale tempo sovra tutto all'insegna º
mento Verbale.
824, Essendo che le circostanze non concedano sempre ad impiegare per º
l'addestramento dei coscritti un tempo si lungo; farà d'uopo di aver
ne pensiero a renderli, ove fosse necessario, idonei al servizio anche
in tempo più breve; nel qual caso converrà innanzi tutto di tenere
in vista il maneggio d'armi e gli esercizi ginnastici, poichè in seguito
a stento si potrebbe ricuperare, ciocchè in tale rapporto si avesse tra
ScuratO.
825. In concordanza coi limiti della prima istruzione, saranno i coscritti
da dividersi in frazioni della forza di un plotone; ciascuna di queste
vorrà essere consegnata ad un ufficiale e provveduta di tanti istrut
tori, quanti ne abbisogneranno, perchè non tocchino di più di sei uo
mini per cadauno.
826. Osservando un procedere regolato a senso dei principii accennati
ed addattato al periodo d'istruzione di otto settimane, i coscritti alla
fine della prima settimana non avranno in vero imparato perfetta
mente la posizione, gli esercizi ginnastici, i giri di testa e di corpo,
149,
la marcia, la corsa, alcuni maneggi d'armi e gli esercizii ra"
per la carica; ma essi almeno saranno penetrati nella sostanza di
tutte queste materie. Essi inoltre dovranno sapere rannodarsi nel
l'ordine serrato; avere ottenuto il primo insegnamento intorno alla
formazione, alla marcia ed allo schieramento delle file semplici e dop
pie, ed essere informati come s'abbia ad attuare un assalto alla baio
Inetta. -

L'istruzione teorica, deve progredire a pari passo cogli esercizii 827.

pratici e toccare subito di bel principio le manifestazioni d'onore, che


il soldato è obbligato a prestare a suoi superiori. La teoria si estenda
inoltre sulla spiegazione del giuramento e degli articoli di guerra; Su
gli obblighi del soldato in generale e sull'ordine di caserma. Tale istru
zione però non sia fatta pedantescamente, per non soffocare la pene
trativa e la memoria del soldato ancor timido; ma questi invece per
mezzo delle interrogazioni, sia animato a riflettere sulle materie trat
tate, e rettificando il suo giudizio, indotto a trarne le conseguenze, che
l'istruttore si era prefisso. -

ll risultato della seconda settimana comprenderà la destrezza cre 828.


sciuta del coscritto nel marciare, nella corsa e nel saltare e ciò per
effetto dei proseguiti esercizi ginnastici, inoltre l'abilità di caricare
e d'impostare l'arma e di effettuare la maggior parte dei maneggi
d'armi. La recluta avrà ormai intesa la scuola di riga, conoscerà la
differenza fra l'ordine serrato e l'ordine sciolto e sarà in parte infor
mata del modo di vantaggiarsi del terreno. Nelle materie spettanti alla
scuola di plotone, il coscritto avrà acquistato un certo grado di sicu
rezza nel ritrovare la propria ordinanza e l'allineamento; nella forma
zione, nella mossa e nello sviluppo delle file semplici e doppie; nella
marcia di fronte, di fianco ed a tergo; nell'esecuzione dell'attacco alla
bajonetta e sarà iniziato nel modo di passare dal serrato all'ordine
sciolto. La teoria pure sarà progredita ed avrà toccato il servizio di
guardia. - - -

Nella terza settimana il coscritto col mezzo di corrispondenti ripe 829.


tizioni, sia reso maggiormente fermo nelle materie di già apprese, e
l'istruttore s'accinga ad insegnargli la scherma di bajonetta. Sia in
pari tempo continuata la teoria intorno alle funzioni delle guardie e
fatta più compiuta con degli esempi pratici. -

Al termine di questa settimana, il coscritto avrà ormai ottenuto 830.


una sicurezza sensibile nell'equilibrare il peso del corpo e nell'atteg
giare le membra, come pure nel correre e nel saltare; egli saprà ca
ricare e sparare la propria arma e per quest'uopo afferrare giusta
mente il punto di mira e sarà atto ad effettuare a puntino tutti i ma
neggi d'armi. -

Nella scuola di plotone vi sarà ormai condotto a fine l'ammaestra 831.


mento nell'ordine serrato e progredito quello nell'ordine sciolto. Il co
150
scritto in ogni rapporto sentirà i progressi fatti e manifesterà in tutti
i suoi atteggiamenti un certo grado di sicurezza.
Nel senso accennato farà d'uopo crescere poi le esigenze nelle set
timane seguenti e di radicare alla recluta man mano le massime con
cernenti il modo di combattere alla spicciolata, come pure quelle pel
servizio delle guardie in guisa, che al termine di tutto il periodo d'istru
zione, non vi rimanga a toccar nulla, di quanto v'abbisogna per l'ido
neità del soldato.
838. Un metodo simile si dimostrerà pure opportuno allo scopo, ove si
tratti di rendere nuovamente intimi colle massime del regolamento di
istruzione i soldati di già addestrati, i quali a motivo del lungo permesso
in cui si trovavano, ne avessero perduto l'esercizio. In tal caso l'istrut
tore accrescerà le sue pretese e tratterà le materie d'insegnamento più
in succinto, per raggiungere l'esito divisato nel tempo possibilmente
il più breve, e rendere di nuovo guarentita l'idoneità del soldato.

S 64.
REGOLE DA OSSERVARSI NEL TIRARE AL BERSAGLIO.
834. Il tirare al bersaglio ha per iscopo, di esercitare il soldato nell'ap
plicazione delle massime stabilite nel $ 10, ed in tal modo renderlo
confidente coll'uso e coll'effetto della propria arma da fuoco.
Dovendo l'esercizio nel tirare al bersaglio sortire l'esito richiesto,
il medesimo vorrà essere condotto con tutta l'avvedutezza e solerzia,
avvertendo che l'istruttore innanzi tutto incominci colle esigenze lievi,
e non le aumenti, sino a che il soldato non abbia acquistata la cor
rispondente abilità.
836. Gli esercizii del tiro adunque, avendo i soldati fatti prima per di
stanze affatto brevi alcuni tiri di prova, sieno principiati alla distanza
di 150 passi, indi passando a quella di 200, di 300 passi e via dicendo,
e tenendo ferma la massima, che l'istruttore a Verun patto non debba
passare ad una distanza maggiore, prima che il soldato sulla distanza
precedente, non abbia dato prove sufficienti della sua abilità nel mi
rare corretto.
837. A fine di poter formare un giudizio su tale proposito, serva di regola,
che il soldato possederà la destrezza richiesta nel mirare e nel far scoc
care il grilletto, allorquando saprà indicare con certezza discreta, dove
il suo tiro abbia imberciato.
838. Essendo che alle distanze di 150, 200 e di 300 passi il soldato debba
a vicenda prendere la mosca Orſina, ora a metà ed ora piena; così ne
segue che il tirare per tali distanze formi la base di tutta l'istruzione;
poichè convien ammettere con ragione che il tiratore, qualora abbia
imparato di rilevare la mosca con sicurezza per le distanze summen
151
zionate, sarà pure in grado di applicare con buon esito l'abilità otte
nuta a qualsiasi distanza maggiore. -

Nell' impiegare la munizione destinata al tiro del bersaglio, farà 839.


d'uopo osservare in generale la regola, che presso la fanteria due terzi
degli uomini armati del fucile munito della semplice mira di culatta,
abbiano a consumarla tutta alle distanze da 150 a 300 passi. I sottuffi
ciali invece e l'ultimo terzo dei soldati, quindi tutti gl'individui armati
del fucile munito del mirino a traguardo (o ad elevazione), colla metà
della munizione loro assegnata faranno l'esercizio nel tiro servendosi
della semplice mira di culatta; un quarto di tale munizione lo impie
gheranno alle distanze di 400 a 500 passi ed il rimanente quarto lo
consumeranno, a norma delle circostanze locali, per una delle distanze
maggiori. Presso i cacciatori all'incontro sia regolato il consumo della
munizione in guisa, che circa la metà della medesima sia impiegata
alle distanze di 150 a 300 passi, quindi coll'opera della semplice mira
di culatta; un quarto di essa munizione si consumi per le distanze di
400 a 600 passi ed il resto a seconda delle circostanze locali, per una
o due delle distanze maggiori. Nelle truppe del genio e nei pionnieri
in fine, converrà osservare la regola divisata pei fucili della fanteria,
muniti della Semplice mira di culatta.
Tale ripartizione però, a norma dei diversi gradi di progresso fatto 840.
dai soldati nel tirare, potrà bensì essere alterata come appunto conver
rebbe, ma non mai coll'idea di voler serbare una quantità maggiore di
munizione per le distanze più lontane; poichè il Soldato diverrà un im
berciatore esperto soltanto, allorquando venga ammaestrato nel tirare
a distanze brevi, dove invece gli esercizii nel tirare a distanze più
grandi, non debbano servire che di dargli la giusta idea e la convin
zione della capacità della propria arma da fuoco.
Per ogni singolo esercizio, il soldato riceverà otto o dieci cartucce, 841.
ed affinchè queste possano essere consumate senza precipitazione sotto
una direzione accorta, i soldati saranno suddivisi in riparti di un nu
mero confacente all'uopo. - ,

Nella composizione di tali riparti farà d'uopo di aver riflesso sul 842.
grado d'abilità ottenuto dai soldati, affinchè i tiratori esperti per i
progressi scarsi degli altri, non sieno rattenuti nel proseguire il pro
prio ammaestramento. L'avanzare in un riparto composto di tiratori
migliori, dovrebbe essere considerato ed agognato dai soldati siccome
una distinzione; l'istruttore impieghi perciò tutti i mezzi posti nel suo
potere, onde risvegliare nei soldati amore e piacere per tali esercizii,
ed una certa emulazione nel raggiungere un grado maggiore di abilità.
La piazza del tiro, la di cui disposizione opportuna è un mezzo 843.
essenziale per mettere animo nel soldato, sia piana ed al luogo dove
si trova il bersaglio, abbi possibilmente per limite un'altura ripida,
che fermi i proiettili che trasvolano sul segno. - -
152
Al sito destinato pel tavolaccio, va eretto un parapalle, lungo 6 tese
all'incirca, alto 12 piedi e largo in cima a piedi, e 15 passi circa la
teralmente dal parapalle, sia costrutto un riparo pel segnatore.
Il bersaglio dovrà consistere in un tavolaccio di legno, rettangolare
e colorito in bianco, oppure in una cornice di legno o di ferro rive
stita di tela o traliccio, su di cui sia incollata della carta, ed avente
nella base 6 piedi ed in altezza 9 piedi. Sulla linea di mezzo, da trac
ciarsi con una striscia nera, sieno disegnati due circoli neri del dia
metro di 6 pollici per cadauno, per figurare il petto e la testa dell'avver
sario. Il centro dell'uno di questi circoli sia distante dal margine inferiore
del bersaglio 5 piedi e 3 pollici e quello dell'altro 4 piedi, e da quest'ul
timo centro sieno inoltre circoscritti altri cinque circoli, discosti l'uno
dall'altro di un pollice e segnati a numeri dall'esterno verso il centro.
Per rendere vieppiù visibile il segno, sia sul bersaglio abbozzata la figura
di un uomo e colorita in grigio. Il circolo nero superiore rappresenta
la testa e l'inferiore il petto dell'avversario. Tale bersaglio servirà
negli esercizii di tiro alle distanze di 150 sino a 300 passi.
845, Per gli esercizii di tiro alle distanze di 400 a 600 passi, sia sul
bersaglio di egual dimensione, ingrandito il segno che figura il petto,
sino ad avere il diametro di 12 pollici e sul bersaglio stesso, all'altez
za di 8 piedi dal margine inferiore, sia praticato un terzo segno, che
pure abbia il diametro di 12 pollici. Per gli esercizii ulteriori sino alla
distanza di 800 passi, saranno 3 di tali bersagli, pei cacciatori invece
alle distanze di 900, di 1000, 1100 e 1200 passi, 5 bersagli simili, da
collocarsi l'uno accanto l'altro, avvertendo che la linea che traccia i
contorni della figura, per essere ben visibile, sia fatta della grossezza
di un pollice e mezzo.
846. La direzione del tiro va indicata col mezzo di una linea tracciata
da piuoli appositi, conficcati nella terra da 50 in 50 passi. Essa linea
deve partire dalla linea di mezzo del bersaglio, che sia rizzato perfet
tamente Verticale.
Pressochè alla metà distanza tra il posto donde si tira ed il bersa
glio, lateralmente alla direzione del tiro, sieno applicate delle bande
ruole, dal movimento delle quali il tiratore potrà conoscere la forza e
la direzione del vento e riflettendo alle istruzioni ottenute, regolarsi
nel mirare.
847. A fine di marcare i tiri, il segnatore a seconda della qualità del
bersaglio, sia munito di una quantità proporzionata o di piuoli infil
zati ad un cordone, o di viglietti rotondi di carta colorita e segnati
col numero progressivo. Dopo ciascun tiro, egli recandosi al bersa
glio accennerà quello fatto nel bianco colla parte nera, ed il tiro
fatto nel nero, colla parte bianca dell'apposito indicatore di cui è
munito, chiuderà il foro conficcandovi un piuolo, oppure incollan
dovi sopra un viglietto; finalmente indicherà con un segnale, se il tiro
155
abbia colto nella figura od in un circolo, ed in quest'ultimo caso in
quale circolo. --- -- -- ... - - - - – -
i Ciascun tiro sarà registrato nell'apposita tabella ed ivi indicato col 848.
numero corrispondente a quello del piuolo o viglietto del segnatore,
a fine di poter riscontrare i tiri di ciascun soldato individualmente. Il
segnatore indicherà ogni quinto tiro col mezzo di un fischio, ed all
distanze non tanto lontane, comunicherà a voce alta anche il numero
del tiro.
A fine di poter ognora confrontare i progressi di ciascun uomo in 849.
singolare, sia presso ogni compagnia approntato in quarto un registro
di tiri. Per ogni esercizio nel tirare, sia fatta l'analoga tabella sulla
pagina dritta del foglio e sulla sinistra disegnato in piccolo il bersaglio;
ogni tiro sarà registrato nella tabella e quello che ha colto nel segno,
marcato col proprio numero sul bersaglio disegnato. Ogni tabella di
tiri, della di cui esatezza è risponsabile il sergente, sia della fante
ria o dei cacciatori, sarà insieme al corrispondente bersaglio, munito
del numero progressivo degli esercizi fatti, ed alla fine del registro
di tiri, praticato l'indice nominativo, in cui verrà inscritto presso il
iome di ciascun soldato il numero di quelle tabelle, che risguardano
i esercizii da lui fatti nel tirare. - -

-
º º
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156
850. Percorrendo siffatto registro di tiri, il superiore sarà in grado di
accertarsi facilmente ad ogni momento, a quali distanze e con quale
esito ciascun soldato individualmente abbia tirato in tutto il tempo
dell'esercizio, come pure rileverà dalle disposizioni notate nella rubri
ca: - Osservazioni º dai comandanti di reggimento, di battaglione e di
compagnia, se il procedere relativo sia stato o no regolare.
851. Il riparto destinato a tirare al bersaglio, arrivato ch'esso sia sul
l'apposita piazza, sarà diviso in tre frazioni; ad una di esse l'istrut
tore farà prima l'ispezione d'armi, indi ponendola in ordinanza late:
ralmente al posto di tiro, le ordinerà la carica dell'armi, senza però
far collocare i cappellossi. Gli uomini componenti questa frazione, per
tutto il tempo dell'esercizio si terranno nell'ordinanza determinata,
lateralmente e di dietro al posto di tiro, osservando perfetta quiete a
fine di ovviare qualunque sinistro od altro atto che potesse turbare
l'istruzione. Gli uomini rimanenti poseranno l'armi sulla rastelliera
preparatavi appositamente, ed in vicinanza alla piazza di tiro saranno
esercitati nel giudicare le distanze, senza però farli inutilmente COl
rere innanzi ed indietro, affinchè non si riscaldino, | | |
852. Prima che sia dato principio al tiro del bersaglio, sarà collocato 0
un cornista od un tamburino di fianco al posto di tiro, dei quali il
primo suonerà un colpo semplice di lingua, oppure l'altro batterà i
chiamata, per accennare al segnatore ed al cornista o tamburino che
trovasi con lui, di ritirarsi dietro al riparo; ciò fatto, questo corni
sta pure in risposta suonerà un colpo semplice il i " batte
la chiamata, avvertendo che tale procedere sia da osservarsi dopo
ogni tiro per tutto il tempo dell'esercizio, tosto che il segnatore sia
ritornato a porsi al coperto. l i -

853. Appena che il cornista od il tamburino che trovasi col segnatore,


abbia dato il segnale, il soldato cui tocca a tirare, si presenta al posto,
colloca un cappellosso, coll'osservanza di tutte le regole " im
posta l'arma, ed avendo rilevata la direzione del tiro, con calma fa
scoccare il grilletto. Accorgendosi il soldato nel frattempo dell'impo
stata, di non essere bastantemente tranquillo e che perciò il fucile gli
vacilli in mano; oppure sembrandogli di non aver fissato bene la mo
sca, egli non faccia già scoccare il grilletto, ma con animo pacato rimetta
l'arma come di regola, si riposi, indi punti nuovamente l'arma, Scat
tando il cane, senza che l'arma prenda fuoco, il soldato non ritiri di
subito il fucile, ma conservandolo per un momento aIlCOTa spianato lo
abbassi poscia sotto al petto in direzione del bersaglio e collochi un
cappellosso nuovo, avvertendo al bisogno di pulir prima il focone.
Avendo il fucile scattato a vuoto una seconda volta, il soldato lasci il
posto, recandosi in disparte dal sottufficiale collocatovi appositamente,
sotto la cui ispezione verrà disposto quanto fosse necessario, oppure
estratta la carica,
-.
157
Fatto il tiro, il soldato recherà l'arma in bilancia e dichiarerà dove
a suo credere il proiettile debba aver colto, rimanendo immobile sino
a che il segnatore abbia indicato il tiro.
In tal guisa Sarà fatto comparire un soldato dopo l'altro ed istrutto 854.
fondatamente di quanto sia in proposito, osservando ancora, che i cap
pellossi esplosi nel tirare al bersaglio, sieno da tenersi riserbati.
Agli imberciatori abili nel tirare al bersaglio converrà concedere 855.
tutta la libertà nell' atteggiamento della persona, dell' arma, delle
mani ecc.; dove all'opposto i tiratori meno abili od affatto inesperti,
sieno obbligati ad attenersi strettamente alle prescrizioni.
Negli esercizii alle distanze inferiori, si tolleri meno che sia possi 856.
bile che il soldato nel puntar l'arma in qualche modo l'appoggi; dove
che alle distanze più lontane e precisamente da 600 passi in poi, il
soldato faccia i suoi tiri a preferenza coll'arma appoggiata, ma senza
esservi obbligato a farlo, qualora credesse di poter più facilmente co
gliere nel segno ad arma tenuta libera.
Inoltre farà d'uopo di esercitare sul posto da tiro tutti i soldati nel 857.
tirare essendo distesi per terra, inginocchiati, seduti od accoccolati.
A fine di abituare gl'imberciatori esperti presso i cacciatori ad un 858.
modo di mirare più fino, essi di tratto in tratto sieno esercitati nel
tirare sopra dei piccoli bersagli rotondi, o sopra delle figure isolate;
questo però sia praticato soltanto alle distanze di 150 sino a 200
passi. Nel primo caso converrà diminuire la quantità consueta della
polvere, e così basteranno pei fucili da cacciatore (Idgerstutzen) 30 a
35 grani e per le armi di precisione (Dornstutzen) 35 a 40 grani di
polvere.
1 bersagli mobili prestano il vantaggio considerabile, che il tiratore 859.
impara ad afferrare rapidatamente il segno, cosa che in faccia al nemico
riesce di un' importanza speciale, dove si tratti a prendere di mira dei
cavalieri isolati, come p. e. dei comandanti di truppe, e caso che si
trovassero dinanzi la fronte, di coglierli. Dove le circostanze lo conce
dano, tali bersagli potranno essere costrutti alla foggia di quelli in uso
presso il civile.
A fine di porgere un segno di distinzione al soldato pei tiri ben 860.
fatti, negli esercizii alle distanze di 150 a 300 passi, ad ogni colpo
fatto nel nero sarà suonata o battuta la prima parte della generale, e
ad ogni tiro colto nei due circoli più prossimi al nero, suonata o bat
tuta la prima parte della marcia. Alle distanze di 400 a 600 passi si
faranno i medesimi segnali ad ogni colpo toccato nei circoli o nella
figura; a 700 e 800 passi ad ogni colpo tirato nella figura e nel mezzo
del bersaglio, ed a tutte le altre distanze maggiori, di già ad ogni colpo
imberciato nel mezzo del bersaglio e nel bersaglio in generale.
In analogia a questi segnali saranno pure gl'imberciatori da fre 861.

giarsi per distinzione con dei piccoli gruppetti o delle coccarde di na


158
stri di varii colori; ed al termine del tiro di bersaglio, i più bravi
fra di essi, da regalarsi con dei premi in danaro. Della somma accor
data per questo fine annualmente a ciascuna compagnia, dopo detratte
le spese pei nastri o per le coccarde, sia per regola destinato un terzo
pel primo premio; un altro terzo pel secondo e terzo premio ed il ri
manente terzo ripartito in proporzione scemante fra gli altri premi
in maniera, che l'ultimo premio importi ancora dodici carantani al
meno, e che a seconda del numero dei tiratori che erano presenti al
l'esercizio, per dieci uomini tocchi un premio.
862. Rapporto alla distribuzione dei premi serve di norma, che il mag
gior numero dei tiri che hanno imbroccato, costituisce il diritto sui
medesimi a senso della gradazione accennata nello stabilire le distin
zioni, e che solo a numero eguale di siffatti tiri, debbasi avere ri
guardo prima ai più perfetti toccati nei circoli, poscia a quelli nella
figura.

S 65.
ISTRUZIONE INTORNO AL PROVARE I FUCILI.

863. Convien supporre innanzi tutto che l'interno della canna, ad ec


cezione della lieve caduta verso la camera, col mezzo dell'opera di
praticare le righe ed i campi, come pure col mezzo dello lisciare collo
smeriglio, abbia ottenuto una forma perfettamente cilindrica, la quale
riesce assolutamente indispensabile, onde provare un fucile in guisa,
che mirando giustamente vi risulti ognora un tiro retto, e che impie
gando sempre una qnantità eguale di polvere, calcando la carica con
forza uguale e mantenendo la mosca ad egual altezza, i projettili ove
sieno costrutti regolarmente e non vuoti, debban cader sempre in un
medesimo punto.
864. All'uopo di provare il fucile, servirà un mezzo foglio di carta, se
gnato per lungo con una striscia nera larga 6 linee, ed assodato sopra
un bersaglio in altezza di 1 a 2 piedi dal suolo in modo, che la stri
scia nera stia perfettamente verticale. Dirimpetto a questo bersaglio
sia in distanza di 15 a 30 passi apparecchiata una tavola, accomodan
dovi sopra o una muciglia, od una coperta, oppure un sacco pieno di
sabbia, su cui poter appoggiare il fucile.
865. Ora va caricato il fucile; l'individuo che deve provarlo si ponga a
sedere alla tavola; vi appoggi entrambi i gomiti, vi sovrapponga l'arma,
aggiusti la medesima per un'altezza arbitraria della mira di culatta
bensì, ma a puntino sul mezzo della striscia nera, ea poco a poco faccia
scoccare il grilletto. A fine di evitare che il suddetto individuo nel mi
rare rivolga la canna piuttosto da un lato che dall'altro gioverà, che
un altro uomo si collochi di dietro al medesimo ed ove facesse Vista
159
di spostare la canna, ne lo renda avvertito, prima che faccia scoccare
il grilletto.
Avvenendo che dopo varii tiri i projettili stassero fitti lateralmente, 866.
e per modo di esempio, alcun poco a dritta dalla striscia, in allora
converrà muovere il mirino di culatta dalla parte opposta al tiro,
quindi a sinistra, stando cioè al caso qui addottato, che il fucile porti
a dritta; e tal procedere vorrà essere proseguito sin tanto che tutti i
projettili col loro centro colpiscano nella piena sua larghezza la stri
scia nera, vale a dire sino a che il fucile mantenga la striscia, dopo
di che il mirino sia segnato con uno sfregio, ed il segno fatto prima,
a scanso di ogni errore, reso riconoscibile con un altro sfregio fatto
per traverso di esso.
Risultando che dopo diversi tiri i projettili cadano sempre a sinistra 867.
della striscia, vale a dire, che il fucile porti a sinistra, farà d'uopo
praticare l'egual procedere, ma il mirino invece sia mosso verso la
parte opposta. -

Nel caso in cui i tiri cadessero ora a dritta ed ora a sinistra, mal 868.
grado che siasi osservata la maggior attenzione nel mirare e nel far
scoccare il grilletto, e malgrado che un altro tiratore esperto abbia
fatto l'istessa esperienza, ciocchè dicesi che il fucile rigetta; in allora
bisognerà esaminare l'interno della canna, dove senza dubbio si tro
verà il difetto; la qual cosa sia praticata dall'armajuolo sotto la vigi
lanza dell'ufficiale d'armi.
Per provare il fucile nel tiro retto servendosi del mirino a tra 869.
guardo, farà d'uopo prima esaminarlo, se il traguardo non si muova
nè a dritta, nè a sinistra; imperocchè avvenendo ciò nel minimo grado,
non si potrebbe aspettare di certo ad ottenere un tiro retto.
L'operazione del provare il fucile appartiene ad uno degli ufficii i 870.
più importanti, in cui convien procedere colla massima precisione;
poichè altrimenti il soldato non raggiungerebbe mai la meta principale
della sua destinazione, quella cioè di sapersi servire del proprio fucile
qual arma da fuoco, oppure non la toccherebbe se non che del tutto
imperfettamente. -

- S'ingiunge quindi ai comandanti di reggimento e di battaglione sic 871.


come obbligo speciale, di scegliere varie volte all'anno alcuni soldati
per compagnia, che alla loro presenza debban dare il saggio nel pro
vare i fucili nel modo summenzionato, a fine di convincersi se i fu
cili mantengano o no il tiro retto.
M60

PARTE III.

Posizione
ed esercizio degli ufficiali superiori
ossia stabali e subalterni.

S 66.
IPOSIZIONE ED ESERCIZIO
DEGLI UFFICIALI SUPERIORI E SUBALTERNI
A CAVALLO. se

872. L'ufficiale superiore per comandare la truppa, sguaina ognor la


sciabola. Egli col pollice, indice e medio stringe nel mezzo l'impugna
tura della sciabola, frattantochè le altre due dita posino di dietro al
l'impugnatura stessa. Il pomo della sciabola poggia sulla coscia dritta
in guisa, che la lama stia direttamente in alto e distante un palmo
dalla spalla destra.
873. L'ufficiale superiore nel prestare il saluto dinanzi alla Famiglia Im
periale, lo incomincierà sì di piè fermo che in marcia alla distanza di
15 passi, ed alzando ed abbassando per tre volte la sciabola coll'in
tervallo di circa due battute di marcia, da frapporsi da un tempo al
l'altro, lo manderà ad effetto nel modo seguente:
1.º Egli alzando la sciabola colla mano destra la rivolge sì, che la
impugnatura pervenga dinanzi la parte sinistra del petto, che la lama
stia dritta in alto e l'elsa guardi a sinistra. Il pollice posi ritto insù
internamente all'impugnatura ed il gomito resti attaccato al corpo.
2.º Il medesimo alla distesa naturale del braccio, rechi la sciabola
sul fianco destro così, che l'elsa sia rivolta verso la coscia e distante
da essa per la larghezza d'una mano, e che la punta sia totalmente
abbassata.
3.º La sciabola va di nuovo alzata dinanzi la parte sinistra del
petto come al primo tempo;
4.º abbassata come al secondo;
5.º alzata come al primo;
6.º abbassata come al Secondo tempo.
- 461
L'ufficiale stabale in tate atteggiamento mantiene la sciabola calata
sin tanto che la persona della Famiglia Imperiale gli sia passata da
vanti, oppure sin tanto ch'egli l'abbia accompagnata lungo la fronte
ed abbia ricevuto i di lei ordini.
Per rimettersi: 874.
1.º l'ufficiale stabale solleva la sciabola dinanzi la parte sinistra
del petto come al primo tempo del saluto, e
2.º la ritorna alla prescritta positura sul fianco destro.
Dinanzi al Santissimo egli s'atteggia alla posizione per la preghiera 875.
effettuando cioè il primo ed il secondo tempo del saluto dinanzi la Fa
miglia Imperiale.
Davanti ad ogni altro superiore, l'ufficiale stabale presterà il saluto 876.
sì di piè fermo che in marcia principiandolo alla distanza di sei passi,
ed effettuandolo in due tempi in modo simile al primo e secondo tempo
del saluto dinanzi la Famiglia Imperiale, colla differenza però che egli
abbassi la punta della sciabola in maniera, che la medesima stia per
la larghezza di una mano Superiormente alla punta del piè dritto. –
L'atto dell'accompagnamento del superiore egli lo eseguirà a sciabola
calata, ciò osservando per tutti i generali, e rimettendosi appena, do
po di averne ricevuto l'ordine.
Dinanzi ad un altro ufficiale stabale, superiore in rango, egli si 877.
rimetterà dal saluto immediatamente dopo di avergli fatto il rapporto
come di regola, e per ricevere gli ordini ulteriori, effettuerà di nuovo
il Saluto.
Pel giuramento l'ufficiale stabale ringuaina la sciabola, si leva il 878.
guanto dalla mano destra, si scopre il capo e ponendone la copertura
nella mano sinistra, la quale la stringe col pollice e l'indice, alza la
mano dritta giusta le norme definite. -

A giuramento compiuto egli si ricopre il capo, rimette il guanto e


Sguaina la Sciabola.
L'ajutante di reggimento e quello di battaglione non isnudano mai 879.
la sciabola, se non che per propria difesa in faccia al nemico. La
mano dritta va collocata sulla parte superiore della coscia per isbieco
all'insù in maniera, che il pollice posi superiormente al nodo dell'in
dice ed il mignolo sulla cucitura dei calzoni, essendo il gomito dritto
alquanto ritirato. -

In ogni sortita colla truppa gli ajutanti per prestare il saluto di 880,
nanzi ad ogni superiore senza differenza di rango, si atteggeranno
semplicemente alla posizione prescritta, ma del rimanente recheranno
per tal uopo la mano dritta alla copertura del capo, a senso della
massima in vigore pel saluto da prestarsi dal soldato semplice.
Per la preghiera va recata la mano destra alla copertura del capo
come pel consueto saluto.
162

S 67.
POSIZIONE ED ESERCIZIO
DEGLI UFFICIALI SUPERIORI E SUBALTERNI
A PIEDI.

881, La posizione dell'ufficiale è simile a quella del soldato senza fucile


e simile pure è il saluto che egli a sciabola ringuainata debba pre
Stare colla mano dritta. -

882. L'ufficiale superiore o subalterno tiene la sciabola sguainata sul


fianco destro, stringendola col pollice e l'indice della mano dritta, la
di cui giuntura sia alcun poco piegata, in modo, che le punte di que
ste due dita si tocchino e che le altre dita unite posino sull'impugna
tura. Il margine interno della guardia tocchi la coscia. L'impugnatura
sia ritirata di tanto, che la lama stia ritta insù e la costa tocchi la
spalla. La mano sinistra alla distesa naturale del braccio trovisi pen
dente al fianco, stringendo senza stento il fodero della sciabola, sicchè
il medesimo non riesca molesto infra il movimento.

683. Durante l'esercizio però è concesso all'ufficiale di portare la scia


bola a maggior comodo nel modo seguente: il pollice e l'indice strin
gano l'estremità superiore dell'elsa, il pomo riposi nell'incavo della
mano e la costa della lama alla spalla. Il braccio destro sia disteso
con naturalezza, il gomito accostato al corpo ed il margine interno
della guardia tocchi la coscia.
884. L'ufficiale subalterno presta il saluto unicamente, allorch'egli qual
comandante di una truppa sortita, trovisi di fronte alla medesima o
di piè fermo, od in marcia. -

885. Il saluto dinanzi la Famiglia Imperiale incomincierà l'ufficiale sì di


piè fermo, che in marcia alla distanza di 15 passi.
In marcia l'ufficiale eseguisca il primo tempo ognora nell'istante,
in cui avanza il piede sinistro, facendo poscia seguire gli altri tempi,
ogni qual volta egli avanzi questo piede; per cui in ciascun tempo si
frappongono, come a cavallo, due battute di marcia.
Il saluto di piè fermo dinanzi la Famiglia Imperiale si manda ad
effetto nel modo seguente:
º
1.º Come il primo tempo del saluto, che l'ufficiale superiore a ca
vallo presta alla Famiglia Imperiale.
2.º L'ufficiale a braccio teso con naturalezza, abbassa la sciabola
sul fianco destro così, che il guardamano tocchi la parte superiore della
coscia dritta e che la punta della lama sia distante da terra di una
Spanna,
165
3.º Egli solleva la sciabola dinanzi la parte sinistra del petto come
al primo tempo;
4.º l'abbassa come al secondo tempo;
5.º la rialza come al primo;
6.º l'abbassa come al secondo tempo.
In tale posizione si conserva l'ufficiale stabale o subalterno, sino a
che il personaggio della Famiglia Imperiale sia oltrepassato di 9 passi.
Per rimettersi: 886,
1.º l'ufficiale alza la sciabola dinanzi la parte sinistra del petto e
2.º la ricompone alla positura primitiva sul fianco destro.
Dinanzi al Santissimo l'ufficiale prende la posizione per la preghiera. 887.
Il saluto dinanzi ad ogni altro superiore, va incominciato sì in 888.
marcia, che di piè fermo, alla distanza di 6 passi e posto ad effetto in
due tempi nel modo istesso del primo e secondo tempo del saluto di
nanzi alla Famiglia Imperiale, ma la punta della lama abbassata solo
per una spanna oltre la linea orizzontale.
Il movimento del rimettersi giusta la regola definita pel saluto di
nanzi la Famiglia Imperiale, va effettuato dopo che il Superiore si sia
allontanato di 6 passi.
Del rimanente l'ufficiale stabale o subalterno riguardo all'accompa 889.

gnare la Famiglia Imperiale lungo la fronte ed al ricevere degli ordini,


come pure accompagnando dei generali od altri superiori, osserverà an
che a piedi quanto venne prescritto per l'ufficiale superiore a cavallo.
Per la preghiera l'ufficiale abbassa la sciabola a taglio volto a sini 890.
stra all'indentro, sul fianco destro così, che la punta sia distante d'un
palmo da terra, recando in pari tempo la mano sinistra alla copertura
del capo.
Per rimettersi l'ufficiale ritorna e colla sciabola e colla mano sini
stra alla posizione prescritta.
Per inginocchiarsi alla preghiera e per scoprirsi, l'ufficiale si com 891.
porta nel modo simile prescritto pel soldato colla differenza, ch'egli
debba abbassare la sciabola sì, che il taglio guardi a sinistra e la punta
stia sospesa al suolo per una spanna. Così pure si rizzerà in piedi
analogamente alla regola definita pel soldato, sollevando in pari tempo
la sciabola sul fianco dritto.
Pel giuramento l'ufficiale reca la sciabola sul fianco sinistro, ivi 892.
pigliandola colla mano sinistra si, che il pollice e l'indice stringano
l'estremità superiore del guardamano, che il pomo riposi infra l'indice
ed il medio e la costa della lama sulla spalla sinistra. -

Egli scoprendosi come di regola, reca la copertura del capo dinanzi


alla coscia sinistra, ivi stringendola internamente all'incavo coll'indice
ed il pollice della mano sinistra così, che del giaco guardi la visiera a
dritta, e del cappello da cacciatore l'ala dritta sia volta verso il corpo.
Indi leva il guanto dalla mano destra, alzando questa pel giuramento.
164
Dopo essersi ricoperto, l'ufficiale rimette il guanto, ripiglia la scia
bola colla mano destra e la ripone sul fianco destro.
893. L'ufflciale stante in fila e rango, al comando relativo eseguisce i
tempi del mettersi alla preghiera e dell'inginocchiarsi per la medesima
e pel giurare, simultaneamente alla truppa; ma in qualità di coman
dante li effettuerà dopo che questa li abbia compiuti. Nel rimettersi
all'opposto egli prima eseguirà tali tempi, e poscia li comanderà alla
truppa.

FINE.
165

Battute di tamburo.

Einfacher Streich. – Colpo semplice,

Il colpo semplice si batte sempre con una bacchetta sola, sì colla


mano sinistra, che colla dritta diritta, p. e.

bacchetta dritta, bacchetta sinistra.

Doppelter Streich. – Colpo doppio staccatto.

Il colpo doppio staccato consiste in due colpi semplici separati, che


però succedonsi quasi contemporaneamente l'uno all'altro.

bacchetta sinistra, bacchetta dritta.

Esecuzione

Doppelschlag. – Colpo doppio unito.

Il colpo doppio unito si è quello, in cui ambedue le bacchette ca


dono insieme fortemente sulla pelle.
166

Schleppstreich. – Trascinante.

Nell' effettuare il trascinante si dà con una bacchetta un colpo breve


e leggiero, a cui segue l'altra con tutta la forza e sì presto, che la sepa
razione sia appena scorta. Il trascinante potrà incominciarsi e compiersi
tanto colla mano sinistra, che colla destra.
sinistra dritta dritta sinistra

Esecuzione

Halber Ruf – Mezzo chiamo.

Nel battere il mezzo chiamo, si dà con una bacchetta un colpo sem


plice, indi colla seconda bacchetta si fanno due colpi prestamente consecu
tivi, e si finisce colla prima dando ancora un colpo semplice.
sinistra dritta sinistra dritta sinistra dritta

Esecuzione

Il medesimo sia esercitato in modo, che lo possa principiare e la


mano sinistra e la dritta.

Ganzer Ruf – Chiamo intiero.

Il chiamo intiero differisce dal mezzo chiamo in ciò, ch'egli contiene


un colpo semplice di più dell'altro. Esso pure sia esercitato in maniera, che
la possa incominciare tanto la mano sinistra, che la dritta.

Esecuzione

dritta sinistra dritta sinistra sinistra dritta sinistra dritta


167

Rucker. – Ripresa, ossia tuba.


oppure

La ripresa è composta da un trascinante e da due colpi semplici


che succedonsi rapidamente l'uno all' altro.
sinistra dritta sinistra dritta dritta sinistra dritta sinistra

Esecuzione

Virbel. – Rullo.
avvaaaa avvvaaaaa -a-

sa
Rullo di una semibreve. Di una minima. Di una semimimima. Di una croma.

Per eseguire il rullo fa d'uopo, che ogni bacchetta cada per due
volte consecutive sulla pelle, p. e. -

ecc.

dritta sinistra dritta sinistra dritta sinistra dritta sinistra

Tagwache. – Diana.
Cadenza di 90 a 95 passi al minuti.

f
Di guardia da battersi per una volta sola.
Venendo la diana eseguita da diversi tamburini, essa per 8 battute
va battuta unisona da tutti i tamburini – indi per 8 battute scambievole
- ne
168

mente col rullo. I tamburini che battono il rullo, alla fine del medesimo,
invece della ripresa con cui principia la diana, faranno un colpo semplice
a cui segnono i quattro trascinanti, e via così per tutte le ripetizioni; p. e.

ff Col rullo

- =

e- iS a- S. -
a
S–

=
f - - ff

a e, e,
– se
= iS
s
- -
a

Quale avviso per i tamburini, uno di essi batterà solo le prime due

battute, indi vi entrano tutti gli altri. La diana è composta di riprese, di


trascinanti e di rulli.
169

Vergatterung. – Riunione.
Tutti i tamburini Uno Tutti

All'avviso del tamburino di reggimento (battaglione), tutti i tambu


rini, fanno un colpo doppio unito, indi il campione fa una ripresa, dopo di
che tutti i tamburini per 16 volte batteranno la riunione, la quale finisce
con una ripresa.
Essendovi presente la musica, essa eseguirà una suonata addatta alle
battute di tamburo. La riunione consiste in un colpo doppio unito, in ri
prese, trascinanti, colpi semplici e chiami intieri.

Allarmstreich. – Allarme.
90. 95.

-s

1 2 1 2 2

va

L'allarme è composto della riunione ripetuta per quattro volte,


di una ripresa, di una pausa durante un passo, e del passo celere battuto
per sei volte nella cadcnza della riunione. Dove l'allarme venisse battuto
da diversi tamburini, il campione allora solo, batterà per una volta, la
riunione, indi vi entreranno tutti i tamburini. Il medesimo finisce o colla
ripresa nella quinta battuta in a, oppure alla fine del passo celere, con un
colpo doppio unito.

Itast. – Fermata.
Un tamburino. Tutti.
170

Essa va ripetuta per quattro volte e termina col trascinante in a.


La fermata consiste in riprese, colpi doppi uniti e colpi semplici. Essen
dovi presente la musica, essa effetuerà una suonata analoga alle battute
della fermata, dopo che questa sia stata ripetuta per due volte.

Betstunde. – Preghiera.

os) ºrare arre r-


7 i

Essa dal segno di ripetizione (ritornello) va battuta per tre volte.


Poscia seguono tre colpi semplici ed i colpi finali.

Dopo l'introduzione di un chiamo intiero ed un colpo semplice, se


gue la preghiera composta di colpi doppi uniti, di colpi semplici e di ri
prese. Essa si chiude col finale.

Generalmarsch – La generale,
Rullo. Cadenza di 90 a 95 passi al minuto.

-
171

ff 2 1 2 ff 2

Le due battute, ossia i quattro passi di rullo che formano l'intro


duzione, si battono soltanto la prima volta; in seguito fa d'uopo entrare
da capo al segno di ripetizione con un colpo doppio unito. Il colpo doppio
unito ed i quattro colpi semplici che seguono sempre al rullo, sieno bat
tuti ben fortemente, e sieno pure rilevate in special modo le due riprese
segnate con f. Oltre o questi colpi la generale comprende ancora dei tra
scinanti, e la musica la accompagna coll'inno nazionale.

Marsch. – Marcia ordinaria,


105 – 108.
172

Un tamburino solo principia quale avviso colle prime due battute,


ossia quattro passi, poi vi entrano tutti gli altri. Il colpo entrante della
battuta (ossia la posata), tocca sempre sul piede sinistro. La marcia è
composta di riprese, di rulli brevi, di trascinanti e di colpi semplici.
Nei funerali la marcia va suonata alla sordina ed in cadenza
più lenta.

Defilirstreich. – Marcia o passo pello sfilare.


105–108.

l le

l l N;

An notazione. Le Note piccole sopra le righe significano, ch'esso sieno battute sulle
bacchette.

La marcia per lo sfilare consiste in riprese ed in colpi sulla bac


chetta e con essa durante lo sfilare s'accompagna la musica.
Caso che nello sfilare di maggior durata, dove spesse volte non sia
presente che una musica sola, venisse ordinato ai tamburini di battere di
tratto in tratto questa marcia soli, ossia senza musica, potranno allora uno
o due di loro battere frammezzo la marcia ordinaria.
173

Sturmstreich. – L'assalto,

L'assalto va battuto per tre volte. Essendovi presenti diversi tam


burini, uno solo allora batterà il medesimo per la prima volta, e le altre
due volte lo batteranno tutti. Esso consiste in colpi doppi uniti ed in riprese.

Sturmmarsch. – La marcia, ossia il passo d'assalto.


In cadenza di marcia.

sinistra dritta s. d. S. d. S. d.

Questa marcia consiste in quattro colpi doppi uniti ed in quattro


riprese. -

Al comando pel passo ginnastico, il tamburino pigliando la cassa


colla mano sinistra, la porta in alto verso il petto per non essere impedito
nella corsa, battendo colla mano diritta dei colpi semplici, che segnano la
cadenza.

sinistra dritta s. d. s. d. s. d. s. d. s. d. s. d. s. d.

Beschleunigung. – Passo celere,


Alquanto più mosso della cadenza di marcia.
Uno. Tutti.

Un tamburino solo batte quale avviso la prima battuta, ovvero due


volte il passo celere, poi vi entrano tutti. Il passo celere è composto di
colpi doppi uniti e di colpi semplici.
174

Abschlagen. – Finale, ossia i colpi finali,


Uno Tutti

Il finale è composto di quattro colpi semplici e due riprese. Essen


dovi presenti diversi tamburini, il campione allora batterà solo i quattro
colpi semplici, e le due riprese le batteranno tutti.

Ituf- und Feuerstreich. – L'appello e l'allarme d'incendio.


Essi consistono in chiami intieri, ripetuti per più volte.

Nell'allarme d'incendio il tamburino batterà a vicenda due volte


forte e due volte piano. Venendo l'appello battuto da diversi tamburini, in
tal caso si batteranno i primi due chiami dal campione solo, poi vi entrano
tutti i tamburini.

Rirchenstreich. – La battuta per la messa.


Uno - - - - Tutti
3 3 3 3

1 2 2

Da ripetersi dal ritornello per quante volte sia necessario.

Il campione fa la ripresa ed i seguenti colpi semplici, indi vi entrano


tutti i tamburini. . Le pause significano, che il tamburino marciando, deve
frapporvi due passi senza battere. La battuta per la messa consiste in ri
prese, in trascinanti ed in colpi semplici. Dopo che la medesima sia stata
battuta per la terza volta, segue il finale.
175

Nel frattempo della messa, per indicarne le parti, si effettuano le


battute seguenti:
Principio, tre mezzi chiami;
Vangelo, tre mezzi chiami;
Sanctus, e segno per l'elevazione, tre mezzi chiami;
Elevazione, tre mezzi chiami, tre colpi semplici ed un mezzo chiamo;
Comunione, un mezzo chiamo, tre colpi semplici ed un altro mezzo
chiamo; -

Fine della messa, tre mezzi chiami;


Benedizione, come per l'elevazione;
Fine della sacra funzione, i colpi finali.

Schanzstreich. – La trincea.
Tutti. Uno. Tutti.

Al comando: » IIabt Acht !“ (Attenzione), tutti i tamburini fanno


uniti il primo colpo doppio unito, indi uno solo fa la ripresa seguente, al
che tutti insieme principiano a battere la trincea. Essa dal ritornello si
replica per quante volte sia conveniente e finisce con un colpo doppio unito.

Publication. – La pubblicazione, ossia il bando.


Un tamburino solo. Tutti i tamburini.
176

La medesima va ripetuta per tre volte, consiste in chiami, colpi


semplici e riprese, e termina con un colpo doppio unito in a.

Iietraite. – Ritirata.

105 – 108.
Tutti. Uno. Tutti i tamburini.

Essendovi presenti diversi tamburini, al comando: » Habt – Acht!“


(Attenzione), faranno tutti il colpo doppio unito, poi batterà uno solo i tre
colpi semplici, dopo di che tutti eseguiranno la ritirata, la quale consiste
in colpi doppi uniti ed in colpi semplici.

Inoltre si praticano le seguenti battute d'avvertimento:


Per l'arrivo di Sua Maestà l'Imperatore:
Tre chiami intieri e la generale.
Per l'arrivo delle Altezze Imperiali e Reali:
Due chiami intieri e la genérale.

Per l'arrivo del Ministro di guerra o di un Maresciallo nell'estensione di


tutto l'esercito; per l'arrivo di un Comandante d'armata nell'estensione del
l'armata a lui soggetta; poscia per quello di un Comandante Generale, di un
Comandante un Corpo d'armata, oppure di un Governatore militare nel
circuito delle truppe loro sottoposte, e precisamente allora soltanto, dove il
Comandante d'armata non si trovi presente nello stesso luogo:
Tre mezzi chiami e la prima parte della marcia.

Per l'arrivo di un Generale d'artiglieria o di cavalleria:


Due mezzi chiami e la prima parte della marcia.
Per l'arrivo di un Tenente Maresciallo:

Tre mezzi chiami e tre colpi doppi staccati.

Per l'arrivo di un General Maggiore:


Due mezzi chiami e due colpi doppi staccati.
177

Per chiamare le guardie:


Un chiamo intiero ed un colpo semplice.

Per chiamare i sergenti:


Un mezzo chiamo e tre colpi doppi staccati.

Per chiamare i caporali che sono di giorno (d'ispezione):


Un mezzo ohiamo e due colpi doppi staccati.

Per chiamare i sottocaporali che sono di giorno:


Un mezzo chiamo ed un colpo doppio staccato.

Per chiamare i tamburini ed i cornisti:

Un mezzo chiamo e tre colpi semplici.

Generalmarsch der Grenadiere – La generale dei granatieri


per quelle truppe, le quali praticano questa battuta in seguito a degli
ordini speciali.

Cadenza di 90 a 95 passi al minuto.


Rullo.
avveavve avve

a- s
1 2 3 4 passi

- R –N - -, -N-P-+-º
e/ Et
ama Etfitf Et
ºral r ti tt
re E

IT In Mi

a ºra E
178

La generale de granatieri consiste in rulli, riprese, colpi semplici e


colpi doppi uniti. In tutte le ripetizioni seguenti si omettono le due bat
tute, ossia i quattro passi di rullo dell'introduzione, e la marcia incomin
cia poi sempre dal ritornello, e la musica l'accompagna coll'inno nazionale.
179

Segnali di corno.

Vorwärts. – In avanti.
> r- >- -

- - 3 - - 3 3
Passi *) sinistra diritta S. d. S. d.

Rickwärts. – In addietro.

Rechts. – A dritta.

i. – i. -
Links. – A sinistra.
- Vivace.

S. d.

A mm o tazione. Il passo nell' istruzione intorno ai segnali serve, a fine di dare al cornista
un'idea chiara del come il medesimo s'addatti ai segnali divisi in battute. Il
passo però è variabile e si regola sempre a seconda della cadenza del
segnale. -
180

Schritt. – Il passo.
In cadenza della marcia ordinaria.
r

S. d.

Lauftritt. – Passo ginnastico.


160 passi ginnastici al minuto.

- Ti
-
-
i-
-
-

s. d. s. d. s. d. s. d.

Per ogni croma tocca un passo.


Halt. – Alto.
Adagio.

Oeffnen. – Aprire.
Adagio.

–eº – -

1 2 3
3 4 2 3 4 1 2 3 4
s. d. S
s. d. . d. s. d. s. d. s. d.

Schliessen. – Serrare.
Presto.
>- >-

S. - d. S. d. - S. d.

Klumpen. – Mucchi.
Vivace.
18 1

Auflösen. – Sciogliere,
Alquanto mosso.

Vivace.

Frontrãumen. – Sgombrare la fronte,


Va suonato il segnale ,Sammelnº (Raccolta) per tre volte conse
cutive.

Verstärkung. – Rinforzo.

Adagio. --
-- -

e ; e º i e ; e
s - d - S. - d.

Ablòsung. – La muta.
In cadenza di marcia.

Feuer. – Far Fuoco.


Alquanto mosso.
- - - - -- -

- a t-e-ari:
irei
-
s,
r
d.
-- ; -
S.
-- - -
d.
- -
º º º
182

Feuereinstellen. – Cessare il fuoco.


Presto.

S. - s. d.

Sturm. – Assalto.
Impetuoso.
t- r- >- r- st- r

o - - - - - -

S. d. ” S. d. ” 8, d. s. d.

Come » Marciaº questo segnale va suonato alquanto più moderato,


sempre però in cadenza vivace di marcia.

Beschleunigung. – Celerità, ossia passo celere.


Presto.

Moderato.
Vergatterung. – Riunione.
r- -- >-

- N
NF
Da ripetersi per tre volte.

Allarm. – Allarme.
vivace. Da suonarsi per tre volte.
> > > -
183

Kette. – Catena.
Vivace.

Rechter Flügel. – Ala dritta.


Moderato.

Linker Flügel. – Ala sinistra.


Moderato.
-
-

Unterstützung. – Sostegno.
Vivace.
rov aN

Suonate che si praticano in guarnigione ed in campo.


Einfacher Stoss. Doppelter Stoss.
Colpo semplice di lingua. Colpo doppio di lingua.
184

Tagwache. – Diana.
> - -

II

H HH 1 2
l l º

1 º
II I

2
8. d. 8. d.

Di guardia essa va ripetuta per quattro volte.


Vergatterung. – Riunione.
Come nei segnali.
Allarm. – Allarme.
Come nei segnali.
Rast. – Fermata.
Alquanto mosso.
- - - -
H I Il

ri riT Tratia a T
=EEEEE
E ai
i
S. o d. 8.
e
8.
e-

d.
e, e
8e
e
d.
r 8.
e e

d.

Da ripetersi per più volte. -

Gebet. – Preghiera.
Adagio, grave.

e
REHEHEf ÈHE
o
- - e- -
H-

1 2 3 4 1 23 4 1 2 3 4
s. d. s d. s.d.s. S. d. S. s. d.

2 4
S. d. s, d. s. d.s. d. s.d.s. d. s.d.s. d.

Indi segue il finale,


Ganzer Ruf. – Chiamo intiero -
- - - ---
Halber Ruf. – Mezzo chiamo
2- - Sº -
-- -- -
-

- i N- - N

Per le pubblicazioni il chiamo intiero va suonato per tre volte.

Generalmarsch. – La generale. .
In cadenza alquanto più moderata di quella della marcia ordinaria.
- l- - -- st
l

a a f a 2 a f a si i a “a i a
i 2 3 4 i 2 3 4
s d. s. d. s. d. s. d.
186

Marsch. – Marcia ordinaria.


105 a 108 passi al minuto.
-- re- e o re- >- r

- e e e e - - - - e

Pei funerali la marcia va suonata alla sordina ed in cadenza più


lenta.

Beschleunigung. – Passo celere.


Come nei segnali.

Abblasen. – Il finale.
r
T

I-G
8. - d. 8. Tara a
o a
d.

Feuerlärm. – Allarme d'incendio.


>-

e
8, d. S. d.

Da ripetersi per più volte.


187

Kirchenruf. – Chiamata per la messa.


Adagio, grave.
º o o o

12 34 i 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
s. d. s. d. s. d. s. d. s. d s d. s d.s d. s.d. s

Da suonarsi per due volte.

Anm otazione. Le virgole praticate sopra le mote accennano il momento, in cui il cor
nista debba riprender fiato.
-

Allorquando la chiamata per la messa sia stata ripetuta per la pri


ma volta, vi viene annesso un colpo semplice di lingua, per la seconda
volta un colpo doppio e dopo la terza volta la si termina col finale.
Frammezzo la messa per indicarne le diverse parti, si suonano i
seguenti segnali, cioè:
Principio della messa; – Vangelo; – Sanctus; – Segno per l'eleva
zione; per ciascuna di queste parti tre mezzi chiami.
- Elevazione, tre mezzi chiami, tre colpi semplici ed un mezzo chiamo.
Comunione, un mezzo chiamo, tre colpi semplici ed un altro mezzo
chiamo.
Fine della messa, tre mezzi chiami.
Benedizione, come per l'elevazione.
Fine della sacra funzione, il finale.

Retraite. – Ritirata.
Nella cadenza di marcia in maniera, che per ogni semimimima tocchi un passo.

z; 3
ºi º º
-

5i
2
.d. S iº º !i s d

In ultima si suona il finale.

Habt Acht / – Attenzione,

- e º
e 3

Ausführung. – Esecuzione,
- - r
-
EEEE
--
EEEE
e----e-l
EE
-i-i-o -.
el e fra et e e e .
Inoltre sogliono suonarsi i seguenti segnali d'avvertimento,
189

Per l'arrivo di Sua Maestà l'Imperatore:

Tre chiami intieri e la generale.

Per l'arrivo delle Altezze Imperiali e Reali:

Due chiami intieri e la generale.

Per l'arrivo del Ministro di guerra o di un Maresciallo nell'estensione di tutto


l'esercito; per l'arrivo di un Comandante d'armata nell'estensione dell'armata
a lui soggetta; indi per quello di un Comandante Generale, di un Comandante
un Corpo d'armata, o di un Governatore militare nel circuito delle truppe loro
sottoposte e precisamente dove il Comandante d'armata non si trovi presente
nello stesso luogo:

Tre mezzi chiami e la prima parte della marcia.

Per l'arrivo di un Generale d'artiglieria o di cavalleria:

Due mezzi chiami e la prima parte della marcia. -

Per l'arrivo di un Tenente Maresciallo:

Tre mezzi chiami e tre colpi doppi.

Per l'arrivo di un Maggior Generale:

Due mezzi chiami e due colpi doppi.

Per chiamare le guardie:

Un chiamo intieri ed un colpo semplice.

Per chiamare i sergenti della fanteria o quelli dei cacciatori:

Un mezzo chiamo e tre colpi doppi.

Per chiamare i caporali della fanteria o dei cacciatori, che sono di giorno:
Un mezzo chiamo e due colpi doppi.

Per chiamare i sotto caporali o capipattuglia, che sono di giorno:


Un mezzo chiamo ed un colpo doppio.

Per chiamare i cornisti ed i tamburini:

Un mezzo chiamo e tre colpi semplici,


190

Volkshymne. – Inno nazionale,

-- - - >-

L'inno nazionale va ripetuto per quante volte sia necessario, ma


senza trio. - --
Errata. Corrige.
Pag. 3 riga 4 di sotto: apre adagio le ginoc- apre adagio le ginocchia e
chia sino a tanto le piega sino a tanto
» 19 » 8 id. la mano sinistra la mano dritta
» 92 • 3 id. si riaccostino a quella si riaccostino a quelli
» 165 Colpo semplice:
riga 1 . . . colla dritta diritta colla dritta
~~~~ …,|-~~= - -------
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/unalto a /uca 4/toſſici , gzescava molta / ,

/s/a da scherma rido//a a a

/aza/a a sinistra
/5//zr /ºara/a
- bassa
-- a vſ/ /////
- - /'ora/ar /zassa a marzº.
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Azzosa e fallo a Ziz/a

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2,,,. - A/, anzzarsi rapida mºrale e occº dovo/a/aarafa.


- … ………… ! ---- - -
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Franz Neubauer
Buchbinderei
Wien ll.
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