V CENTENARIO
UTOPIA (1516-2016)
Speciale “Biblioteca
dell’Utopia”
La prestigiosa ‘Utopia’
di via Senato
La Collana “Biblioteca
dell’Utopia” 1990-2012
di massimo gatta
L’utopia di Moro:
il percorso di un’idea
Fra perfezione
e libertà dell’uomo
di gianluca montinaro
Un viaggio
nell’utopia:
1990–2012
Il catalogo della
“Biblioteca dell’Utopia”
di massimo gatta
ISSN 2036-1394
Sommario
V CENTENARIO UTOPIA (1516-2016)
S p e c i a l e “B i b l i o t e c a d e l l ’ U t o p i a”
28 L’UTOPIA DI MORO:
IL PERCORSO DI UN’IDEA
Fra perfezione e libertà dell’uomo
di Gianluca Montinaro
46 UN VIAGGIO
NELL’UTOPIA: 1990–2012
Il catalogo della “Biblioteca dell’Utopia”
di Massimo Gatta
Presidente
Marcello Dell’Utri
Direttore responsabile
Gianluca Montinaro
Coordinamento pubblicità
Ines Lattuada
Margherita Savarese
Progetto grafico
Elena Buffa
Servizi Generali
Gaudio Saracino
Fotolito e stampa
Galli Thierry, Milano
Immagine di copertina
I segnalibri dei ventidue volumi
della collana “Biblioteca dell'Utopia”
(1990-2012). Sullo sfondo la xilografia
che adorna la prima edizione
dell’Utopia di Tommaso Moro
(Lovanio, 1516)
Stampato in Italia
© 2016 – Biblioteca di via Senato
Edizioni – Tutti i diritti riservati
G
iusto 500 anni sono trascorsi da del possibile e con l’universo dell’impossibile.
quando, a Lovanio, dai torchi di Due fascicoli monografici, questo
Thierry Martens, usciva la prima di novembre e il prossimo di dicembre, che -
edizione dell’Utopia (o meglio del De optimo scrivendo di libri - racconteranno dell’utopia,
reipublicae statu deque nova insula Utopia celebrando il capolavoro di Moro. Su questo
libellus vere aureus, nec minus salutaris numero Massimo Gatta accompagnerà i lettori
quam festivus) di Tommaso Moro. attraverso la storia dell’unica collana editoriale
Un volume ‘epocale’ che, da subito, ha che abbia mai tentato, in Italia, di fornire,
contribuito al dibattito intellettuale dell’epoca attraverso i titoli pubblicati, una definizione
condizionando poi, nel corso dei secoli, estensiva del concetto di ‘utopia’. Sul successivo,
l’intero sviluppo della ‘storia delle idee’. molti illustri studiosi e intellettuali
La Biblioteca di via Senato, sin dalla analizzeranno le vicende dell’opera moreana,
nascita, ha orientato la raccolta del proprio la storia delle sue tante edizioni nonché
patrimonio librario (tanto antico quanto la fortuna dell’utopia nel mondo moderno
moderno), e di tutte le attività culturali e contemporaneo.
a esso legate, allo studio, alla ricerca e A suggello, poi, martedì 6 dicembre,
all’approfondimento del sempre sfuggente alle ore 18, presso i locali della Biblioteca
concetto di ‘utopia’. Una dimensione - quella di via Senato, Claudio Bonvecchio e Giancarlo
dell’utopia - che richiama costantemente gli Petrella presenteranno al pubblico questi
individui al pensiero ‘introspettivo’, alla sfida due fascicoli: un’occasione da non mancare per
propositiva continua, al confronto col mondo ‘percorrere’ gli affascinanti sentieri dell’utopia.
Gianluca Montinaro
Martedì 6 dicembre, ore 18
•
Biblioteca di via Senato
via Senato, 14 – Milano
•
ingresso libero fino a esaurimento posti
introduce
Gianluca Montinaro
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 7
«Nessuna carovana ha mai raggiunto l’utopia, to prolungata per una realizzazione editoriale
è l’utopia che riesce a muovere le carovane». che, al di là dei pregi strettamente formali di cui
Detto del Sahara parleremo e di quelli sostanziali legati ad autori,
titoli e curatori, è presente nel nostro panorama
V
anamente, sfogliando le tante e autore- editoriale da quasi un quarto di secolo. Peraltro
voli storie della cultura editoriale italiana un tale silenzio critico non ha impedito alla Colla-
del nostro Novecento (anche di quella na, anno dopo anno, di pubblicare nuovi titoli
‘editoria letteraria’ indagata da Gian Carlo Fer- scandendo la sua inalterata presenza nel contesto
retti),1 si troverà traccia, o il benché minimo ac- editoriale italiano, benché di nicchia, relegato
cenno, a una Collana ultraventennale e prestigio- cioè in quel milieu di studiosi, bibliofili e colti
sa come la “Biblioteca dell’Utopia”, come del re- umanisti moderni in grado di apprezzare sia il ‘te-
sto allo stesso editore della Collana.2 Stranamen- sto’ (sempre un classico del pensiero occidentale)
te, ma direi ancor più colpevolmente, tale rimo- che il ‘libro’ (stampato e rilegato in maniera im-
zione è presente anche in alcuni recenti volumi peccabile da celebri stampatori e legatori)5 i quali,
espressamente dedicati alle Collane della nostra ‘testo’ e ‘libro’, non sono la stessa cosa, come ri-
editoria novecentesca,3 configurandosi questi cordava il grande bibliografo George Thomas
quasi come un nuovo genere letterario, la ‘colla- Tanselle.6 Accingendomi quindi a raccontare la
nologia’, utilizzando il felice neologismo che Car- ‘storia portatile’ della “Biblioteca dell’Utopia” ho
lo Carena coniò per le Collane dell’Einaudi.4 Una cercato, in archivio, se non ampie segnalazioni,
tale rimozione potrebbe essere stata causata da quantomeno brevi cenni in articoli, elzeviri, an-
totale inconsapevolezza della presenza editoriale che di argomento ‘politico’ (e vedremo perché),
della “Biblioteca dell’Utopia” (anche in rapporto in trafiletti, post-scriptum, marginalia, mantisse,
alla sua circolazione privata e fuori commercio), chiose, oppure in note, appendici, prefazioni, in-
seppure appare difficile credere a una miopia tan- troduzioni, postfazioni, bibliografie, e quant’al-
tro il maremagnum cartaceo e virtuale può offrire:
Nella pagina accanto: i dorsi in pergamena dei 22 volumi ma nulla di nulla è emerso, se non un breve, docu-
della Collana mentato e alquanto critico articolo di Michelle
8 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
Delattes,7 dedicato al raro, primo e unico catalogo timo dal vuoto pneumatico un titolo di questa
della Silvio Berlusconi Editore,8 del resto anch’es- Collana. E il paradosso maggiore è forse il fatto
so un ‘corvo bianco’ bibliografico, la cui utilità è che la “Biblioteca dell’Utopia” è solo una delle
del resto limitata, fermandosi al 1993 (non avendo Collane di questo editore, insieme alle altre due:
avuto, a mia memoria, successive edizioni). Dia- “Edizioni limitate e numerate stampate al torchio
mo comunque un’occhiata più da vicino alle moti- a mano”11 e “Il teatro greco”, ancor più minimali e
vazioni di quel catalogo, espresse nelle prime ri- trascurate.12
ghe dello scritto introduttivo, non firmato: «La Troppo scontato il fatto che Silvio Berlusco-
Silvio Berlusconi Editore, che con questo catalo- ni, nelle storie dell’editoria italiana del Novecen-
go debutta in società, ovvero si presenta al grande to, compaia associato unicamente alle note vicen-
pubblico con il suo primo inventario, ha cercato di de dell’acquisizione della Mondadori e dell’Einau-
far rivivere opere immortali in edizioni non prov- di; non ci si è spinti oltre, non si è avuta la curiosità
visorie»,9 sottolineando l’espressione «in edizioni culturale di indagare anche ai ‘piani nobili’ del-
non provvisorie» ad attestare l’estrema cura filo- l’editoria; se qualcuno ne avesse avuto la curiosità
logica e paratestuale dei 22 titoli pubblicati.10 Tor- (il coraggio?) avrebbe scoperto un lato sconosciu-
neremo su quell’articolo della Delattes che ha to del triangolo editoriale, quello meno appari-
avuto il merito, se non altro, di far uscire per un at- scente ma di gran lunga più colto: i grandi classici
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 9
grande tipografo milanese Luigi Maestri.27 Anche La Strenna41 successiva è invece un classico
di questo volume ne venne realizzata un’edizione della fine del ’400, il De hominis dignitate di Gio-
spagnola.28 La prima traduzione italiana dell’Uto- vanni Pico della Mirandola, in un’edizione con un
pia di More fu pubblicata a Venezia nel 1548, pro- prestigioso parterre critico: dopo una breve pre-
babilmente a opera del tipografo Aurelio Pincio, sentazione non firmata, si incontra uno scritto in-
quasi 30 anni dopo l’editio princeps di Lovanio del troduttivo di Carlo Carena (sua anche la traduzio-
1516 stampata da Thierry Martens. Questa tradu- ne) seguito da un ampio saggio di Vittore Branca
zione fu effettuata, con molta probabilità, da due (L’intesa Pico-Poliziano e una lezione comune sulla di-
poligrafi che ben conoscevano il testo di More: gnità e la libera coscienza dell’uomo). Il segnalibro in
Anton Francesco Doni e Ortensio Landi.29 L’Uto- cartoncino, che come in tutte le altre opere della
pia di More, che quest’anno festeggia i cinque se- Collana è inserito all’interno, riporta lo stralcio di
coli (1516-2016),30 era già stata scelta, nel 1978, da una lettera di Pico al nipote, del 15 maggio 1492,
Silvio Berlusconi per un’edizione privata da lui due anni prima della prematura morte, in cui tra
stesso prefata,31 in seguito replicata nel 1986.32 l’altro scrive: «Quante molestie, ansie, affanni si
trovino per ottenere il favore dei principi, per an-
dare a caccia di onori, io che fin da ragazzo ho ap-
Al 1992 risale Il Principe di Niccolò Machia-
velli, stampato da Rodolfo Campi con la cura tipo-
grafica dello scomparso stampatore veronese Ales-
sandro Zanella,33 al quale si deve la stampa anche di
altre pregiate pubblicazioni, per conto dello stesso
Dell’Utri e della Silvio Berlusconi Editore.34
L’edizione machiavelliana è quella approntata nel
1924 da Federico Chabod,35 accompagnata dai
commentaires dello pseudo Napoleone,36 tratti dal
manoscritto trovato nella sua carrozza, dopo la
battaglia di Mont-Saint-Jean del 18 giugno 1815,
con una preziosa nota introduttiva di Vittore
Branca,37 che curò anche una bibliografia essenzia-
le. Nel 1993 ne venne realizzata un’edizione spa-
gnola curata dall’ispanista Giuseppe Bellini, iden-
tica all’edizione italiana del ’92.38
Nel 1993 vede la luce un classico della nostra
letteratura secentesca, Le sottilissime astuzie di Ber-
toldo di Giulio Cesare Croce, nella prima edizione
ritrovata del 1606,39 che si credeva perduta nel
bombardamento di Milano dell’agosto del ’43,
grazie a una rara copia messa a disposizione dalla
libreria antiquaria milanese Malavasi, che firma
anche una breve nota introduttiva, la quale si ag-
giunge ai due saggi introduttivi di Vittore Branca e
Piero Camporesi.40
12 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
Sopra, da sinistra: il segnalibro del De Hominis Dignitate di Giovanni Pico della Mirandola; il frontespizio del medesimo
volume. Nella pagina accanto il ritratto di Comenius, opera di Marco Carnà, che appare nel volume Il labirinto del mondo
e il paradiso del cuore
preso a vivere contento dei miei libri,42 del mio ri- venne pubblicata postuma nel 1627, portandosi
poso e, standomene appartato, non sospiro e non con sé l’alone misterioso di essere stata una sorta di
cerco nulla fuori di me», che sembra in parte anti- «plagio platonico o una geniale reinvenzione».45
cipare il ‘clima’ di quella più celebre che vent’anni Questa edizione moderna, di rara eleganza forma-
dopo (10 dicembre 1513) Machiavelli inviò al- le, segue la lezione filologica del testo latino, una
l’amico Francesco Vettori.43 scelta controcorrente perché le altre edizioni si era-
Al 1995 risale invece uno dei capolavori del- no piuttosto rifatte al testo in inglese.
l’Utopia,44 la Nuova Atlantide di Francesco Bacone Il titolo successivo, altro classico del pensiero
(Francis Bacon, 1561-1626), nella traduzione di utopico, la Civitas solis di Tommaso Campanella,
Carlo Carena, con ampia introduzione di Massimo viene pubblicato nel 1997,46 con traduzione di
Cacciari e con La vita del nobilissimo Autore di Wil- Carlo Carena (che firma anche la nota ai testi) e un
liam Rawley. L’opera, scritta nel 1624, rimanendo ampio saggio introduttivo di Lina Bolzoni. L’edi-
incompiuta (A Worke unfinished, dal frontespizio), zione, rilegata in una luminosa cartonatura aran-
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 13
fondamentale del pensiero utopico occidentale: Lo
spaccio de la bestia trionfante di Giordano Bruno, un
L’umanista Erasmo, amico e consulente a Ve- ‘classico enigmatico’57 pubblicato nel quarto cen-
nezia di Aldo Manuzio,56 ricompare nella “Biblio- tenario della sua messa al rogo (17 febbraio 1600),
14 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
con impeccabili apparati critici di uno dei massimi Nella pagina accanto: ritratto di Tommaso Campanella
studiosi bruniani, Eugenio Canone. L’editio prin- di Piero Leddi e il frontespizio del volume della “Biblioteca
ceps vide la luce a Londra nel 1584.58 Nell’opera si dell’Utopia”
prospetta una profonda riforma morale, politica,
religiosa, utilizzando un linguaggio fortemente corsivo, come tutte le altre in Collana, utilizzando
metaforico. Lo «spaccio» del titolo, infatti, intende grandi corpi tipografici (qui il Bembo), in modo da
‘espellere’ (‘dare spaccio a’) radicalmente i vizi (le fornire al testo un ampio ‘respiro umanistico’.63 Il
‘bestie’) dall’animo umano. volume ebbe, nello stesso anno, anche un’edizione
Al grande ‘enciclopedista del Rinascimento’59 spagnola curata da Miguel Angel Gonzàlez Man-
Gerolamo Cardano viene invece dedicata la Stren- jarrés, con annotazioni storico-critiche di Mauri-
na del 2001, con un testo tardo ma di grande fasci- cio Jalòn. A questo grande, e misconosciuto, ‘uomo
no: Proxeneta seu De prudentia civili liber, opera pub- universale’ la rivista «L’Erasmo» dedicò anche un
blicata in prima edizione nel 162760 e in seconda nel numero monografico.64
1635,61 entrambe conservate nel Fondo antico del-
la Biblioteca di via Senato.62 Quest’edizione del
Prosseneta (ovvero del ‘consigliere’, così era consi- L’anno successivo è la volta della prima tradu-
derato nell’antica Grecia il cittadino incaricato del- zione integrale italiana de Il labirinto del mondo e il pa-
la protezione degli stranieri) è di grande importan- radiso del cuore di Jan Amos Komenský,65 - Come-
za, arricchita com’è dall’introduzione dell’illustre nius - com’era conosciuto nella dotta Europa del-
storico di Princeton Anthony Grafton, nonché dal- l’epoca, ultimo vescovo dell’Unione dei Fratelli
l’ampio apparato di note approntato da Luigi Boemi, oltre che teologo, pedagogista e filosofo. La
Guerrini e dalla nota finale alla traduzione, a firma sua esistenza venne bruscamente segnata dalla
di Piero Cigada. Notevole, per bellezza tipografi- Guerra dei Trent’anni in quanto, dopo la disfatta
ca, è anche la prefazione non firmata, stampata in delle forze protestanti nella battaglia della Monta-
3
NOTE quella degli “Utopisti”», cfr. Silvio Berlu- Solo per citarne due recenti: Una col-
1
Cfr. Gian Carlo Ferretti, Storia dell’edi- sconi Editore catalogo dei libri, presenta- lana tira l’altra. Dodici esperienze edito-
toria letteraria in Italia 1945-2003, Tori- zione non firmata, redazione, progetta- riali, presentazione di Anna Longoni, Pa-
no, Einaudi, 2004. zione e realizzazione di Alessandro Zanel- via, Edizioni Santa Caterina, 2009 e Gian
2
La Silvio Berlusconi Editore inizia le la, Milano, Ruggero Olivieri, 1993, edizio- Carlo Ferretti, Giulia Iannuzzi, Storie di uo-
pubblicazioni alla fine del 1990, come in- ne composta in carattere Dante nei corpi mini e libri. L’editoria letteraria italiana at-
dicato nel primo e unico catalogo realiz- 12 e 10, e stampata “alla giapponese” con traverso le sue collane, Roma, Edizioni mi-
zato: «La Silvio Berlusconi Editore con le doppie pagine intonse, in 2000 copie nimum fax, 2014.
4
questo catalogo debutta in società, ovve- non numerate su carta Palatina delle Car- Carlo Carena, Officina Einaudi, in
ro si presenta al grande pubblico con il suo tiere Miliani di Fabriano. Ne è stata realiz- L’officina dei libri. Testimonianze, saggi,
primo inventario. Nata nel 1990 - verso la zata una versione ridotta, come pieghevo- documenti, a cura di Edoardo Barbieri, Lo-
fine dell’anno, poco prima di Natale - que- le, con lo stesso titolo, senza note edito- dovica Braida, Alberto Cadioli, n. 3, Mila-
sta casa editrice battezzò le proprie inizia- riali e di nessun pregio bibliofilo. Scontato no, Unicopli, 2013, pp. 11-20: 16.
5
tive con un classico: l’Elogio della follia di il fatto che nessuna delle due versioni ri- Questo per la tiratura di testa, fuori
Erasmo da Rotterdam. Il quale si fece cari- sulta localizzata in biblioteche pubbliche commercio; ma ogni titoli ha avuto anche
co di battezzare anche la prima collana, italiane (fonti SBN e Mai Azalai). una versione in commercio, in brossura,
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 15
edita e distribuita da Arnoldo Mondadori dell’utopia. Viaggi, terre, isole lontane e zione radiofonica di Bruno Walter, im-
Editore, in vendita in libreria e nei circuiti città ideali nelle immagini e nelle opere presso da Alessandro Zanella e Andrea
librari online. della biblioteca della Fondazione Firpo, Marini per Sodales Artis, Milano, settem-
6
Vedi in particolare George T. Tanselle, Torino, Fondazione Luigi Firpo, 5 giugno bre 1991, in 300 esemplari su carta velata
Letteratura e manufatti, traduzione di 2014-febbraio 2015, e per la quale riman- avorio Zerkall; Luciano di Samosata, Me-
Luigi Crocetti, introduzione di Neil Harris, do al link: http://www.fondazionefirpo.it nippo, Icaromenippo, traduzione e nota di
Firenze, Le Lettere, 2004. /l-attivita/mostre. Luigi Settembrini, impresso al torchio da
7 11
Cfr. MD [Michelle Delattes], Recensire Nella quale vennero pubblicati Wil- Alessandro Zanella e Andrea Marini per
cataloghi editoriali: Silvio Berlusconi Edi- liam Shakespeare, Quaranta sonetti, Sodales Artis, Milano, primavera 1992, in
tore, Milano, «Cantieri», n. 12, marzo-apri- traduzione e nota di Giuseppe Ungaretti, 155 esemplari su carta velata avorio
le 2011, pp. 7-8. impresso da Alessandro Zanella per Zerkall.
8 12
Cfr. Silvio Berlusconi Editore. Catalo- Sodales Artis, Milano, autunno 1990, Nella quale vennero pubblicati Euri-
go dei libri, cit. in 145 esem-plari numerati su carta velata pide, Alcesti, nuova traduzione di Antonio
9
Ibidem, pagina non numerata. avorio Zerkall; Wolfgang Amadeus Garzya, impresso con la cura tipografica
10
Sul tema dell’Utopia segnalo l’inte- Mozart nel bicentenario della morte di Alessandro Zanella presso la Tipografia
ressante mostra bibliografica Il sogno 1791-1991, trascrizione di una conversa- Campi per Sodales Artis, Milano, maggio
16 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
1992, in 525 esemplari su carta velata alcune biblioteche private milanesi, in Bi- tempo a difendersi dai giudizi, «Il Giorna-
avorio della cartiera Sicars; Sofocle, Edipo blioteche private in età moderna e con- le», 8 settembre 2003, p.6.
17
Re, nuova traduzione di Giusto Monaco, temporanea, a cura di Angela Nuovo, Mi- Tutti i documenti relativi alla casa
impresso con la cura tipografica di Ales- lano, Sylvestre Bonnard, 2005, pp. 363- editrice sono conservati presso la Fonda-
sandro Zanella presso la Tipografia Campi 370: 369-370 [Atti del Convegno Interna- zione Biblioteca di via Senato di Milano.
18
per Sodales Artis, Milano, maggio 1992, in zionale, Udine, 18-20 ottobre 2004]. Il copyright in questa tiratura in
15
525 esemplari su carta velata avorio della Cfr. Flaminio Gualdoni, Del piacere di commercio risulta della Mondadori e nel
cartiera Sicars. possedere libri e di farne mostra e spetta- finito di stampare, che figura al verso del
13
Per le molteplici attività culturali, colo. I primi due lustri della Biblioteca di colophon, si legge infatti: «Questo volume
museali, editoriali e teatrali (con il Teatro via Senato, «la Biblioteca di via Senato», n. è stato stampato per conto della Arnoldo
di Verdura), per le mostre bibliografiche e 1 marzo 2009, pp. 33-45. Mondadori Editore S.p.A. presso l’Officina
16
le relative conferenze organizzate dalla Cfr. Pierangelo Sapegno, Marcello tipografica Olivieri».
19
Biblioteca di via Senato, rimando al link: Dell’Utri. Le mie stanze segrete, foto di Ar- Cfr. Silvio Berlusconi Editore. Catalo-
http://www.bibliotecadiviasenato.it/. mando Rotoletti, «Specchio», n. 199, 16 go dei libri, cit., pagina non numerata.
14 20
Qualche notizia in Giorgio Montec- ottobre 1999, pp. 110-115 e Giancarlo Per- Come scrisse nell’editoriale del pri-
chi, Collezionismo e servizi al pubblico in na, Dell’Utri, l’intellettuale che passa il mo numero: «Erasmo da Rotterdam sta in
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 17
Nella pagina accanto: il ritratto di Giordano Bruno, ed eletto Papa nel 1198, vede la luce nel 2003 La mi-
opera di Eugenio Mazzonis, che appare nel volume seria della condizione umana,68 che rappresenta il
Spaccio de la bestia trionfante massimo sviluppo della riflessione spirituale del-
l’autore, all’epoca della composizione ancora car-
gna Bianca (8 novembre 1620), Comenius dovette dinale (1195). Il De miseria humane conditionis è da
fuggire in esilio, cercando protezione nelle princi- considerarsi, infatti, un «fine esercizio erudito, un
pali città dell’Europa dell’epoca. Il suo grande affre- armonioso collage di passi delle Sacre Scritture e di
sco, paragonato alla Divina Commedia per l’ampia autori classici, sapientemente legati a tessere una
struttura narrativa (la peregrinazione del protago- delle più terribili e tetre immagini della condizione
nista attraverso il mondo accompagnato da due gui- umana nel mondo».69 Questo classico (dimentica-
de), e alle Confessioni di Sant’Agostino per la profon- to) è tradotto per questa Collana da Carlo Carena,
da ispirazione religiosa, venne pubblicato in prima che fornì anche una dotta nota al testo, un apparato
edizione nel 1631; l’edizione edita nella “Biblioteca storico-critico e un’introduzione che mette in luce
dell’Utopia” è tradotta da Tomáš Kubíek, seguendo la valenza teologico-culturale dell’opera lotariana.
l’edizione approntata nel 1663 dall’Accademia delle A seguire, come sempre, il prezioso paratesto filo-
Scienze di Praga, con la consulenza storico-critica logicamente impeccabile: il testo latino secondo la
di Marta Fattori, alla quale si deve anche il saggio in- lezione stabilita nel 1955 da Michele Maccarrone e
troduttivo.66 L’edizione, a cui ne seguì una identica ben tre indici: citazioni, nomi e capitoli.
in lingua spagnola,67 costituisce uno dei classici più «Continua con la Monarchia di Dante il viag-
significati pubblicati in questa Collana. gio di questa collana alla ricerca dell’utopia», così
inizia l’ariosa70 presentazione, non firmata, al vo-
lume del 200471 che rappresenta, in termini di cura
Di Papa Innocenzo III, al secolo Giovanni filologica e paratestuale, uno dei vertici della Col-
Lotario dei conti di Segni, nato ad Anagni nel 1160 lana. Nello splendente giallo limone della solida
capo a questa rivista come l’emblema del- menti bibliografici e figurativi inediti, gra- rimasero sostanzialmente invariate negli
la più alta concezione della cultura e del zie al vasto fondo raccolto e continua- anni, erano “La mostra”, “Il libro”, “Bibliofi-
comportamento umani. […] Egli posò in mente arricchito della Biblioteca di via Se- lia”, “L’osservatorio”, “L’inedito”, “Genius
tutte le corti e le curie, nei palazzi del pote- nato nella sua sede milanese». loci”.
21 23
re e nelle università degli studi, ma ancor Cfr. Antonio Gnoli, Carlo Carena. “E’ Cfr. Carlo Ossola, Di alcune ragioni
più volentieri nelle tipografie e nello stu- in un piccolo mondo classico che ho cerca- della sfortuna di Erasmo in Italia nel XX se-
diolo dove lo ritrasse Holbein, intento a to la mia felicità”, «la Repubblica», 5 aprile colo, in Idem, Erasmo nel notturno d’Euro-
scrivere, tutto intabarrato, l’intramonta- 2015, pp. 52-53, articolo nel quale, come pa, Milano, Vita e Pensiero, 2015; rimando
bile satira e verità dell’Elogio della follia. prevedibile, non viene citata la lunga col- anche alla recensione di Luigi Mascheroni,
La rivista ora inaugurata si ritrova in que- laborazione di Carena con la Collana Bi- Cantimori e Einaudi. Ecco chi oscurò il faro
sta natura, idee e opere dell’umanista blioteca dell’Utopia, e neppure la sua dire- di Erasmo, «Il Giornale», giovedì, 30 luglio
olandese e della sua Europa. Su tale sfon- zione dell’«Erasmo». 2015, p. 25.
22 24
do presenterà ogni volta eventi, problemi, Il n. 1 de «l’Erasmo» uscì nel gennaio- Così Luigi Mascheroni in Elogio del
discussioni sollecitati dall’attualità o de- febbraio 2001 e fu in parte dedicato a plagio. Storia, tra scandali e processi, della
gni di esserle proposti. […] L’Erasmo arric- Tommaso Campanella, Un frate di nome sottile arte di copiare da Marziale al web,
chirà il patrimonio culturale con docu- Tommaso; le altre sezioni della rivista, che Torino, Nino Aragno, 2015, pp. 9-10, che
18 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
riporta il giudizio di Papini: «ricorda nella Palermo, Sellerio, 2000, pp. 67-68. Sormani, Luigi Maestri, 1968 [catalogo
26
generale intelaiatura l’operetta Erasmi- Si ricorda anche un’altra Collana della mostra, Milano, 22 dicembre 1967-
niana». analoga, la “Collana degli Utopisti”, del- 16 gennaio 1969, allestimento di Gian
25
«E poi la prima edizione di un libro a l’editore Colombo di Roma, diretta da En- Franco Grechi]; segnalo infine Antonio
me caro, che non avevo nemmeno mai ve- rico Falqui e Alberto Savinio e nella quale D’Amore, Una vita sotto torchio. La straor-
duto: l’Utopia (Libellus vere aurens…) di apparve, nel 1945, come n. 5 proprio dinaria avventura di Luigi Maestri e dei
Tommaso Moro, nella prima stampa, An- l’Utopia di More, con traduzione di Rober- suoi Ottanta... anni di piombo, Milano,
versa 1516, con la bella cornice xilografica to Bartolozzi e prefazione dello stesso Sa- Mediamed, 2001.
28
di Ambrosius Holbein nel frontespizio, in vinio. Cfr. Silvio Berlusconi Editore. Catalo-
27
legatura di marocchino rosso del Seicen- Questo volume non compare tra go dei libri, cit., senza paginazione.
29
to. Il prezzo era molto alto, così che dubito quelli di Luigi Maestri censito nel catalogo Cfr. Il Fondo antico della Biblioteca
di poter trovare nel futuro un altro amato- Luigi Maestri. Mezzo secolo di arte tipo- della Scuola Normale Superiore. Esposi-
re, ma non seppi resistere di fronte all’ap- grafica, presentazione di Attilio Rossi e zione di edizioni di pregio dalle raccolte
parizione di uno dei maggiori libri dell’Oc- Guido Ballo, Milano, Biblioteca Trivulzia- Delio Cantimori e Eugenio Garin, a cura di
cidente. Ne possedevo la già rara tradu- na-Luigi Maestri, 1992; sullo stampatore B. Allegranti, A. Andrei, L. Biasiori, C. A. Gi-
zione del Lauro (1548)», Alberto Vigevani, milanese vedi Mostra di Luigi Maestri ti- rotto, A. Lorenzini, S. Miglietti, Pisa, Edi-
Dalla Riviera di Montale, in Id., La febbre pografo, presentazione di Guido Ballo, zioni della Normale, 2008, p. 62, scheda
dei libri. Memorie di un libraio bibliofilo, nota di Attilio Rossi, Milano, Biblioteca 9.3, esemplare appartenente al Fondo Ga-
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 19
La Strenna 2005 è invece dedicata a Jean-An-
toine-Nicolas Caritat, marchese di Condorcet
(Ribemont, 1743 - Parigi, 1794), fine intellettuale
dal tragico destino: muore forse avvelenato e i suoi
resti non si sa ove si trovino. Nella “Biblioteca
rin (collocazione: XVI T459 EG). 1978, in 500 esemplari numerati e f.c., con settembre 2003, p. 28.
30 32
Cfr. Nadia Urbinati, Utopia. Quell’iso- introduzione di Silvio Berlusconi e tradu- «Il Cavaliere, siamo alla metà degli
la che non c’è diventata la madre di tutte le zione di Luigi Firpo, localizzata in sole 6 bi- anni Ottanta, molto prima della sua disce-
Costituzioni. La grande opera di Thomas blioteche (fonte SBN); sempre in SBN que- sa in campo, era solito pubblicare edizioni
More compie 500 anni. Non una fuga nel sta edizione di Pozza del ’78 è presente an- pregiate e a tiratura limitata di classici del
sogno: un modello a cui ispirarsi, «la Re- che con altre schede (bid LIA\0202676 e pensiero, da regalare come strenna natali-
pubblica», venerdì 8 gennaio 2016, p. 38; TO0\0304302) che indicano però come zia agli amici e ai grandi clienti Fininvest:
sono presenti altri interventi di Giancarlo autore dell’introduzione e della traduzio- ‘libri speciali’ che avrebbero poi dato vita,
Bosetti, L’idealismo ormai lontano dal ne il solo Luigi Firpo, e facente parte della agli inizi degli anni Novanta, alla Silvio
mondo del lavoro, Vito Mancuso, Il “prin- Collana “Nuova biblioteca di cultura”, nu- Berlusconi Editore con la sua (splendida)
cipio speranza” oltre i calcoli della ragione, mero 38. L’esemplare n. 3 della tiratura collana “Biblioteca dell’Utopia”. E quando
Roberto Esposito, Una spinta all’emanci- fuori commercio ad personam era dedica- scelse di mettere sotto i torchi un titolo
pazione sempre a rischio totalitarismo. Si to a Giulio Andreotti, con la seguente de- molto amato, l’Utopia, appunto, decise
rimanda infine all’eccellente link del ‘Cen- dica autografa di Berlusconi «Con devota che sarebbe stato lui stesso a firmare l’in-
ter for the Thomas More Studies’ della stima». Questo esemplare finì sul mercato troduzione. E così fu. Soltanto che per far-
University of Dallas: http://www.thoma- antiquario, poi acquistato da Saverio Lo- lo usò in parte il lavoro dello storico Luigi
smorestudies.org/index.html. dato che così ricorda l’episodio in Quando Firpo (1915-89). Comunque, poi, il Cava-
31
È nota anche l’edizione Neri Pozza del Berlusconi regalava Utopia, «L’Unità», 6 liere modificò l’introduzione, citando an-
20 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
che l’intellettuale torinese come autore fo ed editore, a cura di Alessandro Zanella, lusconi Editore, Purgatorio canto XXVIII
della traduzione, per l’edizione dell’Utopia testi di Claudio Zambianchi e Alessandro (con 3 litografie di Ruggero Savinio) e In-
che uscì per la sua casa editrice nel Natale Corubolo, Santa Lucia ai Monti, Amper- ferno canto XXVI (con 3 xilografie di Pino
del 1993. Ovviamente l’edizione ‘pirata’ sand [ma Stamperia, Lazise], 2014. Di Silvestro), stampate al torchio nel 1995
34
del 1986, ormai introvabile, sul mercato Ad esempio è del tutto sconosciuta la e nel 1996, e per le quali rimando ancora a
bibliofilo ha un valore straordinario. Raro plaquette che Marcello Dell’Utri fece im- Con il torchio. Alessandro Zanella tipogra-
caso in cui una ‘copia’ ha un valore supe- primere manualmente da Alessandro Za- fo ed editore, cit., p. 76, nn. 85-86.
35
riore all’originale», Luigi Mascheroni, Ita- nella in occasione del matrimonio tra Sil- Torino, UTET [“Collezione di classici
lia, terra di politici, filosofi, navigatori e… vio Berlusconi e Veronica Bartolini con te- italiani con note”, 35].
36
plagiari, in Idem, Elogio del plagi. Storia, sti di vari autori, Epitalami e altri versi Per le vicende legate alla stampa
tra scandali e processi, della sottile arte di d’amore, Santa Lucia ai Monti, Alessandro dell’opera machiavelliana rimando all’ot-
copiare da Marziale al web, cit., pp. 218- Zanella, 1990, in 150 esemplari, per il qua- timo saggio di Francesco Bausi, Il Principe
219. le cfr. Con il torchio. Alessandro Zanella ti- dallo scrittoio alla stampa, Pisa, Edizioni
33
Edizione non censita nel catalogo pografo ed editore, cit., p.67, n. 57; oppure della Normale, 2015, che ricostruisce la
Con il torchio. Alessandro Zanella tipogra- le due plaquette stampate per Silvio Ber- storia editoriale del Principe dalle prime
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 21
Nella pagina accanto: il ritratto di Gerolamo Cardano marzo del 1794 venne arrestato, per essere trovato
di Nani Tedeschi, che adorna il volume Il Prosseneta morto pochi giorni dopo. Anche di questo volume,
come di tutti gli altri, si segnala il puntuale e preci-
dell’Utopia” escono i due testi di opuscoli prepara- so apparato critico e filologico, oltre alla consueta
tori per una grandiosa opera che non vide mai la lu- eccellenza e sobrietà tipografiche.
ce: il Frammento sull’Atlantide, per la prima volta L’anno successivo è la volta di uno straordina-
tradotto in italiano, e Dei futuri progressi dello spirito rio e prezioso inedito italiano, testimonianza della
umano, in una nuova traduzione.73 Condorcet, fi- vasta cultura cosmopolita del suo autore e, indiret-
glio ed esponente dei Lumi, argomenta a favore tamente, della passione bibliofila di Marcello
della costituzione di una assemblea dei sapienti del Dell’Utri. Stiamo parlando di un inedito epistola-
mondo intero in una ipotetica repubblica univer- rio del principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa,
sale delle scienze e, soprattutto nel Dei futuri pro- autore di uno dei grandi classici del nostro Nove-
gressi, sembra ricollegarsi alle stesse tematiche cento letterario, quel Gattopardo che ancora oggi
utopistiche del Bacone della Nuova Atlantide, non a offre nuovi spunti e riflessioni ai tanti studiosi che
caso pubblicata in questa stessa Collana giusto lo affrontano, e la cui lunga e travagliata vicenda
vent’anni fa. Condorcet scrive pagine definitive, e editoriale è stata oggetto di un saggio firmato da
molto moderne, contro il razzismo e la schiavitù Gian Carlo Ferretti.75 L’epistolario è costituito da
dei negri,74 il colonialismo, la pena di morte, o in un blocco di 28 lettere scritte da Lampedusa ai cu-
difesa dei diritti delle donne (nel 1786 sposa So- gini Piccolo di Capo d’Orlando, acquisito dalla
phie de Grouchy, la quale appoggia le sue idee pro- Fondazione Biblioteca di via Senato, e costituisce
tofemministe) e a favore del pluralismo religioso e in assoluto il terzo insieme dell’intero carteggio
ideologico. Inviso a Robespierre per queste sue lampedusiano. Il volume, intitolato L’Utopia del
idee vicine alla moderata fazione girondina, Con- Mostro. Lettere inedite (1925-1930) dal Nord Euro-
dorcet venne accusato dai giacobini di alto tradi- pa,76 raccoglie le lettere scritte da Giuseppe Toma-
mento e quindi costretto alla fuga. Alla fine del si ai cugini, durante i suoi viaggi alla fine degli anni
41
fasi della sua stesura all’editio princeps lettura per Il Principe, «la Biblioteca di via Tutti i titoli della Collana erano stam-
romana del gennaio 1532. Una storia con Senato», n. 12, dicembre 2013, pp. 14-17 pati fuori commercio come Strenna nata-
molti protagonisti: da Machiavelli, che [numero speciale V centenario ‘Principe’ lizia, con il finito di stampare che coinci-
compose e rielaborò il trattato fra 1513 e di Machiavelli]. deva con la festività meneghina di S. Am-
38
1515, cercando poi, con l’aiuto di amici e Cfr. Silvio Berlusconi Editore. Catalo- brogio, il 7 dicembre.
42
protettori influenti, di promuoverne la go dei libri, cit., senza numerazione di pa- Sulla biblioteca di Pico resta ancora
circolazione; ai copisti e revisori che, so- gina, segnalata nella sezione Titoli in pre- oggi fondamentale Pearl Kibre, The Libra-
prattutto dopo la sua morte, limarono e parazione. ry of Pico della Mirandola, New York, Co-
39
corressero il testo, mitigandone asprezze Cfr. Rozzo ma solo per finzione. Ri- lumbia University Press, 1936, pp. 115-
formali e concettuali, fino ai primi lettori torna dopo quattro secoli il testo dell’uni- 297, visionabile al link: http://picus.sns.it
che, a Firenze e nel resto d’Italia, comin- co esemplare del «Bertoldo» uscito a Mila- /documenti/AP18679.pdf. Il testo ripren-
ciarono a utilizzare l’opera e a citarla nei no nel 1606, «Il Sole 24 Ore-Domenica», 21 de il manoscritto Inventarius librorum Io.
loro scritti. novembre 1993, p. 23. Pici Mirandulae, conservato nella Biblio-
37 40
Che venne ristampata col titolo Il In parte anticipati nell’articolo di cui teca Vaticana (Vat. Lat. 3436, Collezione
mercatante Machiavelli. Una proposta di alla nota precedente. Orsini).
22 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
Da sinistra: le copertine de Il Prosseneta di Gerolamo Cardano, La miseria della condizione umana di Giovanni Lotario di
Segni e la Nuova Atlantide di Francesco Bacone
Venti in alcune città nord-europee. Pur se di un stilista della critica letteraria come Salvatore Silva-
Giuseppe Tomasi poco più che trentenne, esse «ri- no Nigro,78 e da un’utile postfazione di Gioacchi-
velano per contenuto e stile la raffinatezza del no Lanza Tomasi.
grande scrittore, già efficace sia nelle descrizioni di «Leggi dunque, prima di tutto per ricrearti»,
ambienti che nell’analisi psicologica dei personag- parole79 dell’umanista Leon Battista Alberti
gi, tanto che non è esagerato affermare che in que- (1404-1472) del quale in Collana viene pubblicato,
ste lettere è contenuto in nuce tutto Il Gattopar- nel 2007, Momo, testo concepito alla metà del
do».77 L’edizione è arricchita da un puntuale e co- Quattrocento e «permeato di mitologia e di umo-
me sempre eccellente scritto introduttivo di uno rismo: si tratta di pagine che assomigliano a un’al-
43
Cfr. Niccolò Machiavelli, Lettera a un’Utopia della cultura come quella de- 1997 viene fondata la Biblioteca di via Se-
Francesco Vettori (10 dicembre 1513), a scritta da Francesco Bacone nella Nuova nato e sotto la sua egida ripresero le pub-
cura di Gaspare Naldi, Macerata, Biblo- Atlantide», Ross King, I delitti della biblio- blicazioni.
47
haus, 2013, plaquette stampata in 15 co- teca scomparsa, Milano, Sylvestre Bon- L’editio princeps della Civitas solis
pie numerate, in omaggio a Giuseppe Ga- nard, 2002, p. 201. venne però pubblicata all’interno di una
45
lasso. Cfr. Luigi Mascheroni, Elogio del pla- miscellanea di scritti filosofici e quindi,
44
«Oh, lo so che tutto questo deve ap- gio. Storia, tra scandali e processi, della appunto nel 1637 ad Amsterdam, come
parirle bizzarro, Mr. Inchbold, le farneti- sottile arte di copiare da Marziale al web, volume a sé; cfr. Alberto Vigevani, Un not-
cazioni di fanatici. Ma su questi punti mio cit., p. 9. turno Candelaio, in Id., La febbre dei libri,
46
padre era irremovibile. Credeva nella Ri- Nel 1996, infatti, per una serie di cir- cit., p. 148.
48
forma e nella diffusione della conoscenza, costanze, anche politiche, non verrà pub- Cfr. Tommaso Campanella. L’icono-
in una comunità mondiale di studiosi, blicato alcun titolo in questa Collana; nel grafia, le opere e la fortuna della Città del
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 23
legoria politica (ma non sono soltanto questo) e niti nel 1841 col titolo qui utilizzato.
che non perdono mai di vista l’attualità del tem- All’utopia nel melodramma italiano è invece
po».80 Anche questa edizione è estremamente cu- dedicata la successiva Strenna del 2009, che sceglie
rata negli apparati paratestuali e nella cura grafico- di entrare nel mondo della musica con la ripropo-
editoriale, nella sua elegante mise fucsia di coperti- sta de L’Euridice di Ottavio Rinuccini (Firenze,
na e custodia. Il testo originale latino è quello sta- 1563-1621) e de La favola d’Orfeo di Alessandro
bilito da Paolo D’Alessandro e Francesco Furlan, Striggio (Mantova, 1573-Venezia, 1630). A segui-
mentre la traduzione si deve a Mario Martelli; un re le tortuose strade per il perseguimento del bino-
classico di un grande umanista, legato a libri e bi- mio utopistico arte-politica alla corte dei Medici ci
blioteche,81 e del quale Momo rappresenta uno dei accompagna l’ampio saggio introduttivo firmato
vertici. da Gaspare De Caro, che cura l’intera, raffinata
È invece l’etica, come ‘utopia interiore’, la edizione ‘utopica’.
protagonista del successivo volume di questa Colla- L’immortale e misterioso eroe di Collodi è in-
na, provenendo questa volta dalla tradizione filoso- vece il protagonista indiscusso dell’edizione del
fica tedesca dell’Ottocento: I due problemi fonda- 2010. Le insondabili Avventure di Pinocchio, «libro
mentali dell’etica di Arthur Schopenhauer, nella parallelo»83 per antonomasia, sono infatti pubbli-
smagliante traduzione e cura generale di uno spe- cate nella “Biblioteca dell’Utopia”,84 quale sten-
cialista come Sossio Giametta, che ci aiuta non poco dardo della tradizione utopica occidentale, nella
a orientarci «nelle volute del ragionamento scho- editio princeps in volume, realizzata da Felice Paggi
penhaueriano».82 Secondo il filosofo di Danzica a Firenze nel 188385 (quasi nessun bibliografo si è
l’unico antidoto contro l’egoismo è la compassione. però soffermato sul fatto che, almeno in copertina,
È infatti questa che neutralizza l’istinto a servirsi l’editio princeps riportava una doppia paternità geo-
degli altri come mezzo per il raggiungimento dei grafica: Firenze, Felice Paggi86 e Napoli, Fratelli
propri fini. Il volume numero 18 della “Biblioteca Rispoli, questa seconda localizzazione poi scom-
dell’Utopia” contiene, sotto un unico titolo, i due parsa dalle edizioni successive).87 L’edizione della
trattati del filosofo nemico degli idealisti (ma sodale “Biblioteca dell’Utopia”, ventesimo volume della
di Goethe): Sulla libertà del volere umano del 1839 e Collana, è impreziosita da un Elogio di Pinocchio, di
Sul fondamento della morale del 1840, entrambi riu- Piero Pancrazi,88 un Elogio di Collodi di Luciano
51
Sole, a cura di Eugenio Canone e Germana Apparve in appendice, dal numero 2015, p. 45.
54
Ernst, Milano, Biblioteca di via Senato, 35 del 30-31 agosto al numero 44 del 3-4 Un genere narrativo minore ma che
2001 [catalogo delle mostre di Milano e di del novembre 1889, sul settimanale «L’Eco ha un celebre antenato in Edmondo De
Cosenza, 2001]. del Popolo», diretto a Cremona da Leonida Amicis, che il 3 novembre del 1907 firma-
49
Cfr. Andrew Taylor, Il Manifesto del Bissolati. va, sulle pagine de «L’Illustrazione italia-
52
Partito Comunista di Karl Marx 1848, in Lorenza Foschini, Zoé, la principessa na», il microracconto La voce di un libro,
Idem, I 50 libri che hanno cambiato il che incantò Bakunin. Passioni e anarchia ristampato nel 1995 dalle edizioni SEB 87
mondo, Milano, Garzanti, 2015, pp. 155- all’ombra del Vesuvio, Milano, Mondado- di Torino [“Biblioteca di Galeno”, 6]; altre
158. ri, 2016, p. 33. simpatiche autolibrografie sono quelle di
50 53
London, J. E. Burghard (Gedrukt in Cfr. Il Manifesto di Marx riesce in ta- Andrea Kerbaker, 10.000, Milano, All’Inse-
der Office der Bildungs-Gesellschaft für scabile e in Gran Bretagna è subito be- gna del Pesce d’Oro, 1999, rist. Frassinelli,
Arbeiter), 1848. stseller, «la Repubblica», giovedì 5 marzo 2003; Paul Desalmand, Prendimi con te.
24 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
59
Vita avventurosa di un libro giramondo, vello, 1 gennaio 2014, pp. 69-[85]. Titolo della mostra ospitata nella Bi-
56
Casale Monferrato, Piemme, 2009; Mauro Vedi sul tema la recente, ottima rac- blioteca di via Senato di Milano (14 di-
Giancaspro, L’importanza di essere un li- colta di scritti di Erasmo da Rotterdam, cembre 2001-15 febbraio 2002), testimo-
bro, Macerata, Liberilibri, 2006 e Alberto Opulentia sordida e altri scritti intorno ad niata dal catalogo curato da Marialuisa
Schiavone, La libreria dell’armadillo, Mi- Aldo Manuzio, a cura di Lodovica Braida, Baldi e Guido Canziani, Milano, Biblioteca
lano, Rizzoli, 2012, nel quale il libro che si Venezia, Marsilio, 2014, si cita dalla prima di via Senato Edizioni [stampa Galli Thier-
autoracconta è Randagio è l’eroe, di Gio- edizione f.c. a tiratura limitata. ry], 2002.
57 60
vanni Arpino. Così definito da Massimo Luigi Bian- Lugduni Batavorum, ex Officina El-
55
Cfr. Oliviero Diliberto, Uno spettro si chi in Lo spaccio de la bestia trionfante in zeviriana, 1627.
61
aggira per le biblioteche, in Confidenze di una nuova edizione, «L’Erasmo», n. 2, mar- Lugduni Batavorum, ex Officina El-
libri. Divagazioni autobiografiche di libri zo-aprile 2001, pp. 104-107; ma vedi an- zeviriana, 1635.
62
antichi e moderni con un suggestivo mo- che Luigi Malerba, La vocazione ludica di Cfr. Gerolamo Cardano. Un enciclo-
nologo interiore di un e-book, a cura di Giordano Bruno, ibidem, pp. 108-110. pedista del Rinascimento, cit., p. 50, sche-
58
Mario Scognamiglio, «Almanacco del bi- In Parigi [i.e. Londra], [John Charle- de n. 24 e 23A.
63
bliofilo», a. XIV, n. 14, Milano, Edizioni Ro- wood?], 1584. Anche questo un velato omaggio alla
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 25
tipografia di alto pregio risalente ad Aldo Eleonora Cardinale, Roma, Biblioteca Na- no di Sant’Ambrogio del 2002, introdu-
Manuzio il quale spesso stampò volumi in zionale Centrale, 2015, p. 12 [catalogo zione storica di Marta Fattori, con un dise-
solo corsivo. Nel nostro Novecento tipo- della mostra, Biblioteca Nazionale Cen- gno originale in antiporta che ritrae Co-
grafico un grande editore-stampatore trale, Roma, 17 giugno – 30 settembre menius, opera di Marco Carnà. Della Fat-
come Alberto Tallone ha utilizzato a sua 2015]. tori, sul tema, segnalo anche Rottura e
64
volta il solo corsivo da lui disegnato nel Cfr. Gerolamo Cardano 1501-2001, continuità. Il labirinto del mondo di Co-
1949, il Tallone appunto, per stampare il «L’Erasmo», n. 6, novembre-dicembre menius tra Erasmo e Leibniz, Modena,
Canzoniere di Francesco Petrarca (Alpi- 2001; all’edizione del Prosseneta dedica Fondazione Collegio San Carlo, 2007.
66
gnano, Tallone, 2004) in carattere Tallone un articolo Mauricio Jalòn, Gerolamo Il saggio della Fattori venne ripro-
corsivo corpo 12. L’uso del solo corsivo, Cardano y la vida civil, pp. 82-88, stralcio dotto col titolo Il pellegrino Comenius nel
infatti, favorisce la lettura senza stancare dell’introduzione all’edizione spagnola labirinto del mondo, «L’Erasmo», n. 13,
eccessivamente l’occhio del lettore; cfr. dell’opera. gennaio-febbraio 2003, pp. 122-126.
65 67
Enrico Tallone, Perseguire un ideale, in Ta- Il Labyrint sv ta a ráj srdce, numero Copertina riprodotta nell’articolo
lismani dell’editoria. I Tallone e gli scrittori 12 della Biblioteca dell’Utopia, venne della Fattori, di cui alla nota precedente.
68
del ‘900, a cura di Andrea De Pasquale e pubblicato come sempre a Milano il gior- Milano, Silvio Berlusconi Editore, 7
26 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
volume - il numero di copie dell’edizione, la bel-
lezza e complessità della stampa, in certi casi la
Una riflessione infine sull’intera Collana, che qualità del contenuto - ne determinava il valore. A
ha rappresentato forse il vero ultimo testo della volte, molto di rado, un libro arrivava a valere mi-
“Biblioteca dell’Utopia”; un testo composito che lioni. Le copie firmate dall’autore erano oggetto di
nella sua organicità, importanza e prestigio non venerazione, esposte in teche sigillate nei sancta
poteva che essere, appunto, “utopico” e utopica sanctorum di grandi biblioteche e musei».97
MASSIMO GATTA bibliografiche dedicate a editori, edi- editrice Biblohaus di Macerata spe-
Massimo Gatta (1959) ricopre toria aziendale e aspetti paratestuali cializzata in bibliografia, bibliofilia e
l’incarico, dal 2001, di bibliotecario del libro (ex libris). Collabora alla pa- “libri sui libri” (books about books), e
presso la Biblioteca d’Ateneo del- gina domenicale de «Il Sole 24 Ore» e fa parte del comitato direttivo del
l’Università degli Studi del Molise al periodico «Charta». periodico «Cantieri». Numerose sono
dove ha organizzato diverse mostre È direttore editoriale della casa le sue pubblicazioni e i suoi articoli.
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 27
«Non si addice alla dignità del re esercitare l’utopia - assumendo la doppia etimologia che ha
il potere su degli straccioni, ma piuttosto su guidato il creatore del vocabolo, Tommaso Moro -
persone ricche, e per di più felici». tanto nell’accezione di ‘non-luogo’ quanto di ‘luo-
Tommaso Moro, Utopia go felice’. Come è noto, infatti, la parola ‘utopia’ è
un neologismo che racchiude in sé (con una crasi
«È un onore assai grande governare uomini emblematica ed enigmatica) la particella negativa
liberi». ou (non) e l’avverbio eu (bene), uniti al lemma topos
Lettera di Tommaso Moro (luogo) È da questa doppia e ambigua derivazione
a Erasmo da Rotterdam, 31 ottobre 1516 (costruita non a caso da un uomo che ben conosce-
va la lingua greca) che prendono le mosse e discen-
A
ttorno al vocabolo ‘utopia’ si è sviluppata e dono le infinite interpretazioni sul significato
sedimentata, nel corso dei secoli, una con- ideale del termine.
trastante messe di riflessioni, pensieri, Così se (come vedremo meglio più avanti),
problematizzazioni e interpretazioni che hanno per Moro, l’Utopia - o meglio il De optimo reipubli-
riempito di significati questo termine, sommer- cae statu deque nova insula Utopia libellus vere aureus,
gendolo e quasi soffocandolo. L’ideologia, inoltre, nec minus salutaris quam festivus (Lovanio, Martens,
ha spesso contribuito ad alimentare questa miriade 1516) - è un occasione per presentare in modo pro-
di ragionamenti, progressivamente sviando, e blematico, giocando con i suoi lettori, una situa-
quindi falsando, l’approccio ermeneutico. Così si è zione del tutto ‘altra’ (una ‘irrealtà’) rispetto alla
giunti al paradosso che, se alla domanda sulla natu- ‘realtà’ a lui contemporanea, non ugualmente è
ra dell’utopia è relativamente facile fornire una ri- stato per i molti che, dopo di lui, hanno immagina-
sposta, altrettanto non lo è sul suo significato. to mondi ‘altri’, ponendoli quasi sempre in primo
Tutti i critici sono d’accordo nell’intendere piano rispetto al reale, con l’intento di inverare
(seppure con differenti variazioni) la natura del- l’irreale in prospettiva critica e caricarlo di attese
salvifiche. Questo processo distortivo, che siste-
A sinistra: Hans Holbein il Giovane (1497-1543), Tommaso maticamente prende avvio nell’epoca dei Lumi,
Moro (1527), New York, Frick Collection nello specifico con opere come l’Histoire ou police de
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alimentare l’equivoco interpretativo. sulle sorti dell’umanità, sulla ‘rivoluzione’, sulla li-
Da parte loro Owen, Fourier e altri, insieme a berazione dall’oppressione, sulla giustizia sociale,
Pierre Leroux, Étienne Cabet, Jean Baptiste Go- sulle entità Statali. Quando, per esempio, Ernst
din, non si rendono conto che la loro impostazione Bloch, Karl Mannheim, Roger Mucchielli e Ro-
appiattisce l’idea utopica sul mito del progresso so- bert Nozick, nel corso del XX secolo, utilizzano il
ciale, annullando il poco che restava dello spirito termine ‘utopia’ (quasi senza mai ricordare Tom-
dell’utopia moreana in un vago e indeterminato maso Moro) si riferiscono a dimensione completa-
utopismo sempre più violento e degenerato. I frutti mente differenti, sia fra loro sia rispetto all’origine
sono quegli esperimenti di ‘comunità’ (New Har- del termine. Così per Bloch l’utopia è la dimensio-
mony, il Falansterio, la comunità di Boussac, Icaria, ne di un non-ancora che sarà raggiungibile nel lun-
il Familisterio…) che, nonostante fossero stati fon- go termine; per Mannheim è «ciò che sembra inat-
dati su presunti principi universali ed eterni (la vita tuabile dal punto di vista di un determinato ordine
in comune, la sussidiarietà, la logica nell’organiz- sociale già affermato»;1 per Mucchielli l’utopia
zazione e la più assoluta razionalità nel lavoro e nel- esprime rivolta contro la tirannia dominante e
l’educazione dei giovani) inesorabilmente naufra- l’aspirazione a un mondo migliore; mentre per No-
garono nell’arco di pochissimi anni. zick può essere lo ‘stato minimo’ di cui il filosofo
Ormai dei princìpi dell’Utopia di Moro, nel newyorkese è stato paladino.
dibattito intellettuale d’inizio Novecento, rimane- A questo punto risulta chiaro - da questa rapi-
va ben poco, travisati come erano in discorsi ove a da, sommaria e inevitabilmente arbitraria disamina
farla da padrone è lo scontro ideologico, centrato - come si sia giunti ben lontani dal fornire una vali-
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da risposta alla domanda sul ‘significato’ della pa- ne erano per lo più posti in un passato talmente
rola ‘utopia’. Occorre tornare di nuovo all’Utopia, lontano da perdersi nel mito, perché «mai un filo-
utilizzando le armi della filologia più che dell’ideo- sofo dell’antichità ha pensato che l’inesorabile tra-
logia, per analizzare il contenuto, il tono e la strut- scorrere del tempo potesse essere un fattore di
tura del testo moreano. perfezionamento».2 Ciò che non è posto lontano
nel tempo può essere ‘contemporaneo’, ma sem-
I luoghi dell’altrove pre a una condizione: che lo sia nello spazio. Come
Fin dall’inizio della sua storia il genere uma- nei casi dell’isola dei Feaci descritta da Omero e da
no (e in modo particolare la civiltà occidentale) ha Strabone (nella Geografia), dei domini degli Iper-
supposto l’esistenza di alcuni ‘altrove’. Luoghi che borei (popolo favoloso che vive all’estremo nord
fossero concentrati di positività (utopie) o di nega- del mondo, come raccontato, fra gli altri, da Ero-
tività (distopie), secondo quella polarità di bene e doto) e, in periodo medievale, dei regni incontrati
male che risiede nell’animo di ogni individuo. da Alessandro Magno nel ciclo del Romanzo d’Ales-
Luoghi che raccogliessero, come concentrati di sandro nonché della monarchia del Prete Gianni.
aspettative, desideri, paure, invenzioni e fantasie, Significativamente, nell’antichità, alla prospettiva
quella ‘tensione indefinita’ che è da sempre pre- futura si legavano solo il concetto di ‘vita dopo la
sente in tutti gli uomini. morte’ (mondo infero) e le idee di paradiso (il Pa-
Nel mondo antico, e fino al secolo dei Lumi - radiso cristiano, l’Eden ebraico, il Ganna della re-
come prima accennato -, questi luoghi di perfezio- ligione islamica) e inferno.
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 33
Da sinistra: dopo Hans Holbein il Giovane (1497-1543), Tommaso Moro (1560 ca.), Londra, National Portrait Gallery;
Nicolas de Larmessin (XVII sec.), Ritratto di Tommaso Campanella
collettiva»,9 in un gioco interpretativo, potenzial- «Utopus me dux ex non insula fecit insulam, una
mente infinito, di chiose e postille. ego terrarum omnium absque philosophia, civita-
Ma c’è di più. Fra questi ‘materiali’ spicca un tem philosophicam expressi mortalibus. Libenter
elemento utile per tentare di gettare luce sull’ambi- impartio mea, non gravatim accipio meliora».10
guità di fondo del termine utopia, ovvero tra le due Così si ‘scopre’ che la società ideale immagi-
possibili valenze semantiche: perfezione e assenza. nata da Moro, stando all’ultimo verso della quarti-
Nelle edizioni del 1516 e del 1518 al testo di Moro na, non è ‘statica’, cristallizzata nella sua perfezio-
sono premessi i caratteri dell’alfabeto utopiano e ne, in un presente astorico e atemporale. È solo,
una quartina (tetrastichon) in quella lingua, con fra tante, forse la migliore. Questa interpretazione
translitterazione fonetica e seguente traduzione la- è anche confermata da una frase presente all’inter-
tina. Il «tetrastichon vernacula utopiensium lin- no del testo: «fu proprio Utopo che tracciò da
gua» recita: «Utopos ha Boccas peula chama polta principio la pianta della città [Amauroto, la capita-
chaaman, bargol he maglomi baccam soma gym- le dell’isola]. Egli comunque lasciò ai posteri l’in-
nosophaon, agrama gymnosophon labarem bacha combenza di abbellirla e ulteriormente migliorar-
bodamilomin. Voluala barchin heman la lavoluala la, sapendo bene che la vita di un uomo non sareb-
dramme pagloni». La sua traduzione latina dice: be bastata per farlo».11 Fin dall’inizio, quindi, la
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 37
Da sinistra: la pagina con il tetrastichon in lingua utopiana presente nella prima edizione dell’Utopia (Lovanio, Martens,
1516); litografia raffigurante Robert Owen «fondatore del sistema sociale» (Londra, Alfred Carlile, 1830 ca.)
parola coniata da Moro accoglieva certo in sé cietà, «costruita in modo geometrico, con la sola
l’idea di ‘bene’ (eu) ma non quella di ‘perfezione forza della ragione»,12 che si imponesse da subito
assoluta’, il cui concetto (come accennato poco so- come modello di perfezione.
pra) si riferisce piuttosto a dimensioni ultraterre- L’Utopia di Moro è, quindi, un luogo immer-
ne. La differenza fra le due dimensioni era ben no- so nella Storia, ove è ammessa l’idea del migliora-
ta a Moro che, oltre a essere un uomo di profonda mento, ove «i posteri» possono, mossi dal proprio
religiosità (la sua vita e la sua morte lo testimonia- spirito e dalle proprie idee, migliorarsi e realizzar-
no), pure conosceva molto bene la Città di Dio di si in modo concreto, in una parola, in modo ‘uma-
Sant’Agostino. Le regole che governano l’isola di no’. In sostanza, Tommaso Moro non solo ammet-
Utopia si ispirano alla dottrina cristiana, e in parti- te, in Utopia, l’idea della libertà dell’individuo ma
colar modo all’opera del vescovo di Ippona, ma la pone alla base dello sviluppo del suo Stato im-
non hanno la pretesa di elevare l’isola di Utopia a maginario.
Gerusalemme Celeste. Pretesa invece che ebbero,
nella prima metà del XIX secolo, quei ‘socialisti La struttura dell’opera
utopici’ che pensarono di fondare dal nulla, all’in- Sull’Utopia di Moro c’è un’altra questione da
terno del flusso storico, una nuova struttura di so- considerare. L’opera, come è noto, si divide in due
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 39
2 5
NOTE J. Servier, Storia dell’utopia, Roma, In: A. Sardaro, La corrispondenza di
1
K. Mannheim, Ideologia e utopia, Bo- Edizioni Mediterranee, 2002, p. 19. Tommaso Moro, Roma, Edizioni Università
3
logna, Il Mulino, 1999, p. 193. E più avanti, Anche il cognome «Itlodeo» fa parte della Santa Croce, 2004, p. 65.
6
a p. 202: «Noi consideriamo come utopie del grande ‘gioco’ di Moro: si potrebbe in- Cfr. H. Bots - F. Waquet, La Repubblica
tutte le idee (e non soltanto, quindi, la pro- fatti tradurre, seguendo l’etimologia gre- delle lettere, Bologna, Il Mulino, 2005, pp.
iezione dei desideri) trascendenti una si- ca, come «dispensatore di chiacchiere». 12-15.
4 7
tuazione data, le quali hanno comunque T. Moro, Utopia, trad. di D. Magnino, Lettera di T. Moro a Erasmo da Rot-
un effetto nella trasformazione dell’ordine Milano, Silvio Berlusconi Editore, 1991, pp. terdam (Londra, 20 settembre 1516) in
storico-sociale esistente». 21-22. T. Moro, Lettere, Brescia, Morcelliana,
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 41
consapevolezza di poter migliorare, giorno dopo Qualunque commedia tu abbia per le mani, recita-
giorno, e ognuno per la propria parte, col giusto la nella maniera migliore possibile, e non sconvol-
mezzo fra realtà e idealità, il nostro mondo imper- gerla tutta perché ti viene in mente quella di un al-
fetto. Ancora una volta è lo stesso Moro a ricor- tro che è più gradevole. Così è in politica, così nelle
darlo, ribattendo a Raffaele Itlodeo: deliberazioni dei re. Se non si possono sradicare
10
1987, p. 22. « Utopo, mio fondatore, non mi Minerva, Ravenna, Longo, 1992, p. 32.
8 13
V. Fortunati, De optimo reipublicae creò isola da un isola. Io sono l’unica città T. Moro, Utopia, cit., pp. 253-254; o
statu deque nova insula Utopia in Dictio- filosofica, in mezzo a tante terre senza ancora, con più forza, nella traduzione (un
nary of Literary Utopias, a c. di V. Fortunati ordinamenti. Volentieri comunico ciò po’ più ‘libera’) di T. Fiore (1942): «molte co-
e R. Trousson, Parigi, Honoré Champion, che ho fatto, senza ripugnanza accetto se che si trovano nella repubblica di Utopia
2000, p. 156-157. cose migliori». desidererei pei nostri Stati, ma ho poca
9 11
C. Marrone, Le lingue utopiche, T. Moro, Utopia, cit., p. 108. speranza di vederle attuate» (Bari, Laterza,
12
Viterbo, Stampa Alternativa & Graffiti, R. Trousson, Utopie et utopisme in 1993, p. 134).
14
2004, p. 47. Per una definizione dell’utopia, a c. di N. Ibidem, pp. 252-253.
42 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
del tutto le opinioni sbagliate, e non puoi curare L’utopia, nel mondo degli uomini, non è l’as-
secondo i tuoi princìpi vizi che sono entrati nel- soluto ma ‘solo’ il possibile. Così come nel libro:
l’uso, non per questo devi abbandonare lo Stato al l’utopia non è solo l’isola di Utopia ma tutto il
suo destino, o lasciare la nave durante la tempesta viaggio (lungo una vita) intrapreso da Raffaele
perché non sei in grado di controllare i venti. E ne- Itlodeo durante il quale incontra «città, fortezze e
anche devi inculcare nella gente princìpi inusuali e comunità molto popolose, organizzate davvero
strani che tu sai che non avranno presa su individui bene».18 Utopia è anche l’orgogliosa dichiarazio-
che la pensano in modo diverso, ma con un lungo ne, piena di spirito umanista, di Pieter Gilles se-
sforzo devi cercare di trattare il tutto per bene, se- condo cui, un uomo di ingegno, sapienza e intel-
condo le tue possibilità, e se non puoi migliorare letto, non dovrebbe mancare di «istruire con
qualcosa, almeno cerca di ridurre al minimo il ma- esempi e aiutare con utili consiglio» il sovrano
le. Non ci può essere infatti una situazione ottima perché in tal modo si può essere «utili agli altri»
se non tutti sono ottimi.17 sia in privato che in pubblico.19
15
G. M. Barbuto, Il pensiero politico del ro, Lettere, cit., pp. 34-35. ne, Nuova Atlantide, Milano, Silvio Berlu-
21
Rinascimento, Roma, Carocci, 2008, p. T. Moro, Utopia, cit., pp. 87-88. sconi Editore, 1995, p. XVI.
22 24
140. «Gli antichi mi chiamarono Utopia M. Farioli, L’antiquité classique in
16
V. I. Comparato, Utopia, Bologna, Il per il mio isolamento; adesso sono emula Histoire transnationale de l’utopie litté-
Mulino, 2005, p. 70. della città di Platone, e forse la supero (in- raire et de l’utopisme, a c. di V. Fortunati e
17
T. Moro, Utopia, cit., pp. 80-81. fatti ciò che quella a parole ha tratteggia- R. Trousson, Parigi, Honoré Champion,
18
Ibidem, p. 21. to, io sola la attuo con le persone, i beni, le 2008, p. 53.
19 25
Ib., pp. 25-26. ottime leggi), sicché a buon diritto merito Platone, Repubblica, trad. di B. Cen-
20
Lettera di T. Moro a Erasmo da Rot- di essere chiamata Eutopia». trone, Milano, Silvio Berlusconi Editore,
23
terdam (Londra, 4 dicembre 1516) in T. Mo- M. Cacciari, Introduzione in F. Baco- 2012, p. 255 (V, 473, a-b).
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 43
L’uomo e l’utopia
La ‘proposta’ utopiana narrata da Raffaele
Itlodeo appare senza dubbio attraente, soprattut-
to se posta in confronto diretto con la situazione,
fatta di guerre e povertà, che regna sul Continente
e in particolar modo in Inghilterra. Così, seppure
Moro sogni di essere «stato eletto dagli Utopiani,
loro re in perpetuo», così da poter diffondere nel
mondo degli uomini i valori di Utopia, «l’alba sor- debba andare incontro a spese chi le esercita, altri-
gente» fa immancabilmente svanire la sua «affa- menti si darebbe occasione di risarcirsi mediante
scinante visione», riportandolo alla realtà quoti- frodi e rapine del danaro speso».21 Opzioni possi-
diana:20 la terra degli uomini non può essere ‘cura- bili - certo - ma tutte, come certificato da Raffaele
ta’ con le leggi dello Stato perfetto. Forse si po- Itlodeo, palliativi perché il mondo degli uomini
trebbe giusto tentare di stabilire che nessuno non è il mondo perfetto dell’utopia.
«possieda più di una determinata estensione di Così il valore della proposta utopiana è tutta
terra e che ognuno possa avere una somma di da- nel suo isolamento, nell’esistere in un ‘luogo del-
naro entro limiti stabiliti dalla legge e che si decre- l’altrove’ slegato dal continente ove abitano gli
ti con norme tassative che il re non debba essere uomini. A pagina undici dell’edizione del 1518 ap-
troppo potente né il popolo troppo insolente, e pare una sestina (hexastichon), a firma «Anemolio»
ancora che non si possa ottenere le magistrature (forse Moro, forse Pieter Gilles), che, pone in re-
pagando, né esse siano messe in vendita, che non lazione «l’isolamento» («infrequentiam») di Uto-
26
Cfr., Ibidem., p. 254 (V, 472, d-e). «Quando la fine delle utopie viene erro- mite delle possibilità contenute nel luogo
27
E. Cassirer, Saggio sull’uomo, Roma, neamente interpretata quale trionfo del determinato in cui ci troviamo, ovvero fi-
Armando Editore, 1968, p. 133. “reale”, in quanto criterio di discriminazio- niamo con il cadere nell’altro tipo di illu-
28
Cfr. V. Fortunati, Utopia as a Literary ne tra luogo effettivamente raggiungibile sione, che consiste nel ritenere che il luogo
Genre in Dictionary of Literary Utopias, cit., (progetto) e non luogo illusorio (utopia), in cui siamo attualmente sia l’unico vero
p. 635: « l’utopia non è il reale ma un possi- allora rimaniamo condannati al rispetto luogo. Se intesa correttamente nel suo
bile reale». del costituito, chiudiamo nel presente le senso proprio, l’utopia, sottolineando con
29
F. Crespi, Introduzione in L. Mum- infinite risorse del nostro immaginario forza il non-luogo, ci consente di evitare
ford, Storia dell’utopia, Roma, Donzelli, creativo e della speranza. Perdiamo così la sia l’illusione di assumere il luogo in cui
1997, p. 23. E prima, con maggior forza: nostra capacità critica, assolutizzando il li- siamo come l’unico luogo possibile, sia l’il-
44 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
pia con il fatto che essa sia «emula della città di che fosse. Né mai lo sarà: perché la natura umana è
Platone» («civitatis aemula Platonicae»).22 Solo nel un confuso e contraddittorio insieme di bene e
distacco può esistere Utopia, solo nella «negazio- male, gioia e dolore, senno e follia.
ne più drastica di ogni rapporto con l’idea stessa di Tommaso Moro, che si ispira a vari autori an-
luogo. Il nomos di Utopia esclude, respinge, nega tichi per la stesura del suo testo, ha come modello
ogni radicamento terraneo, ogni localizzazione. la Repubblica di Platone. Anche il filosofo greco,
Utopia vuol essere un ab-solutum: la sua idea è che fu il primo a immaginare e descrivere uno Sta-
quella di un radicale e irreversibile scioglimento to tendenzialmente perfetto, intende la sua città,
da tutte le vicende, i conflitti, le tradizioni della fondata su premesse naturali e sull’analisi di con-
terraferma - e cioè di una liberazione dalla sua sto- dizioni reali, «non necessariamente riproducibile
ria, poiché è dalla storia che ne vengono le leggi, come descritto, ma modello al quale avvicinarsi il
sempre inquiete, sempre in contraddizione».23 più possibile».24
L’utopia non può concretizzarsi nel reale per-
ché l’idea stessa di uomo rigetta quella di perfezio- Questo non costringermi a dimostrarlo: che
ne. L’uomo non è perfetto, come l’utopia vorrebbe quanto abbiamo trattato nel discorso debba anche
realizzarsi in tutto e per tutto nei fatti; ma se mai
fossimo in grado di scoprire che una città può es-
GIANLUCA MONTINARO Guidobaldo II della Rovere sere amministrata in un modo che si avvicina il più
(Milano, 1979) è docente a (2000); Il carteggio di Gui- possibile a quello che abbiamo descritto, diremo
contratto presso l’univer- dobaldo II della Rovere e che abbiamo scoperto che è possibile tutto ciò che
sità IULM di Milano. Fabio Barignani (2006); tu hai disposto. O non saresti soddisfatto di otte-
Storico delle idee, si in- L’epistolario di Ludovico nere questo risultato? Io, per quanto mi riguarda,
teressa ai rapporti fra pen- Agostini (2006); Fra Urbi- ne sarei soddisfatto.25
siero politico e utopia lega- no e Firenze: politica e di-
ti alla nascita del mondo plomazia nel tramonto Il problema dell’impossibile inveramento
moderno. Collabora alle dei della Rovere (2009); viene affrontato da Platone utilizzando il seguente
pagine culturali del quoti- Ludovico Agostini, lettere paragone: come il dipinto di un uomo molto bello
diano «il Giornale». inedite (2012); Martin Lu- non viene in nulla sminuito dall’esistenza reale o
Fra le sue monografie tero (2013); L’utopia di meno dell’uomo ritratto, così lo Stato ideale ha va-
si ricordano: Lettere di Polifilo (2015). lore senza che sia necessariamente dimostrata la
possibilità di governare una città secondo il mo-
dello descritto.26 Il paradigma teorico dimostra la
lusione contrapposta di cercare un luogo contenuto più profondo, si rivela quindi non mistificato di possibilità diverse da
inesistente. Entrambe queste illusioni na- come ciò che fa continuamente segno ver- quelle già sperimentate. Dal momento che
scono, infatti, dall’errata convinzione che so l’assenza di luogo, verso il fatto che la la prospettiva di emancipazione non può
l’essere umano abbia un suo luogo, una gestione delle contraddizioni non può mai più essere concepita come un puro supe-
sua stabile dimora, che “da qualche parte” trovare un superamento definitivo: l’uto- ramento delle contraddizioni, la promo-
diventi possibile risolvere la differenza co- pia può allora essere compresa come co- zione della libertà individuale e collettiva
stitutiva del suo esserci. L’utopia nel suo stante apertura verso il perseguimento appare come un compito infinito, in quan-
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 45
to la necessità di ordini normativi, su cui si a un’altra forma di mediazione. [...] In que- ideali della razionalità astratta» (pp. 13-
basa la vita sociale come tale, comporta sta direzione possiamo allora, oggi, meglio 14).
30
sempre il riprodursi di forme di oggettiva- comprendere la funzione tradizionale Questo articolo è un’anticipazione,
zione potenzialmente alienanti. Anziché dell’utopia come costante apertura di pos- riveduta e ridotta, tratta dal mio lavoro
come spontaneità immediata e puro gioco sibilità, evitando al tempo stesso le conse- Orizzonti d’utopia. Controstoria fenome-
creativo, la libertà appare, in questo conte- guenze nefaste di una progettualità socia- nologica di un’idea, di prossima pubblica-
sto, come capacità di spostamento da una le e politica ispirata unicamente ai principi zione.
46 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
ESTRATTO
«A
farmi conoscere e perciò sterile, ma nella lungi-
l’Elogio della fol- mirante, visionaria ‘pazzia’.
lia fu, ai tempi Tutti noi abbiamo certo ri-
dell’università, un amico molto scontrato più volte la profonda
caro. Avevamo avuto una di- verità di questa tesi. E nella mia
scussione piuttosto accesa, in vita di imprenditore sono stati
cui a più riprese mi ero sentito proprio i progetti a cui più istin-
dare del visionario, non ricordo tivamente mi sono appassiona-
più per quale motivo. L’indoma- to contro l’opinione di tanti,
ni mi vidi recapitare una copia anche amici cari, i progetti per i
del capolavoro di Erasmo in quali ho voluto dar retta al cuo-
un’edizione Einaudi, con una re più che la fredda ragione,
singolare dedica: “vedrai che ti quelli che hanno poi avuto i
ci ritrovi”. maggiori e più decisivi successi.
Cominciai perciò a leggere. Ma l’Elogio della follia - uno
Subito mi catturò la mirabile dei pochi libri che da quella lon-
dedica a Tommaso Moro, che tana prima volta tengo a porta-
già conoscevo per l’Utopia: non ta di mano - offre tante altre
riuscii a staccarmi dalla lettura chiavi di lettura, come ogni vero
se non dopo aver terminato capolavoro. In questi ultimi
l’ultima riga della splendida, tempi sono portato ad ammira-
autoironica conclusione. Al di re l’eccezionale ricchezza del-
là dello stile sempre scintillan- l’arte della comunicazione che
te, sorretto da una straordina- vi è dispiegata. Come l’uso
ria intelligenza e da una sconfi- istintivo, magistrale, della bat-
nata, sapida erudizione, al di là tuta arguta, del motto di spirito,
del riuscitissimo gioco degli dell’immagine incisiva, del tono
specchi tra apparenza e realtà, apparentemente lieve e scher-
ragione e assurdo, saggezza e zoso per affermare verità anche
follia, ad affascinarmi nell’ope- amare sostenere coraggiose
ra di Erasmo fu in particolare la buon senso, addirittura assur- posizioni morali. Un libro dun-
tesi centrale della pazzia come da. È solo in un secondo tempo que che trascende ogni tempo,
forza vitale creatrice: l’innova- che si afferma, viene ricono- da rileggersi anche oggi - non
tore è tanto più originale quan- sciuta, poi accettata e talvolta solo per divertimento ma anche
to più la sua ispirazione scaturi- persino propugnata da chi pri- per apprendimento - dall’uomo
sce dalle profondità dell’irra- ma la avversava. di studio e soprattutto dall’uo-
zionale. La vera genuina saggezza mo di azione».
L’intuizione rivoluzionaria sta quindi non in un atteggia-
viene sempre percepita al suo mento razionale, necessaria- Silvio Berlusconi,
manifestarsi come priva di mente conforme alle premesse Presentazione, pp. IX-XI
48 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
ESTRATTO
«C
urare questa edi- avvicinarmi il più possibile a un
zione è stato per modello di città (un mio model-
me oltre che un lo, senza colate di cemento,
grande piacere, un atto di rico- senza falansteri, senza auto-
noscenza. Ancora universitario mobili) che potesse essere, per i
avendo tra le mani il libro di suoi abitanti, il teatro ideale per
More mi sono innamorato di una vita più serena. […] Chi
Utopia e ho incominciato a so- vuole non solo leggere, ma ca-
gnare di costruire un giorno pire l’Utopia, farà bene a tener
una città perfetta che si chia- presente che l’autore ride vo-
masse così. Non ci sono eviden- lentieri, di tutto e di tutti, anche
temente riuscito ma progettan- di sé e delle sue cose»
do un nuovo unità urbane - do-
vessero sorgere in Italia e in altri Silvio Berlusconi,
Paesi - ho tentato, sempre, di Presentazione, pp. VIII-IX
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 49
ESTRATTO
«I
l Principe è innanzitutto
il primo capolavoro del
moderno pensiero poli-
tico, riferimento per generazioni
di statisti e diplomatici. L’opera
venne concepita come summa
delle meditazioni dell’autore a ri-
guardo dell’arte di conquistare e
conservare il potere in un Princi-
pato. Il primo rivoluzionario
messaggio è quello della concre-
tezza: “mi è parso più convenien-
te andare drieto alla verità effet-
tuale della cosa che alla immagi-
nazione di essa”. Libero così da
ogni impaccio, Machiavelli trae non si difende da’ lacci, la golpe
dalla sua cultura storica e dal- non si difende da’ lupi”; o non
l’osservazione dei Grandi del plaudirebbe alla raccomanda-
tempo le regole a cui devi ispirar- zione “di dare di sé in ogni azione
si l’azione del perfetto Principe. fama di uomo grande e di uomo
La regola fondamentale è quella eccellente”, di curare cioè con la
dell’implacabile, assoluta ten- massima attenzione la propria
sione verso l’obiettivo del potere, immagine, perché “ognuno vede
nella subordinazione ferrea di quello che tu pari, pochi sentono
ogni proprie azione a tale fine, se quello che tu se’”; o non sentireb-
necessario operando al di fuori be profondamente vero, se pun-
del dominio della morale. ta veramente in alto, che “nessu-
Con queste premesse, basan- na cosa fa tanto stimare uno
dosi su una magistrale cono- zioni di responsabilità. principe, quanto fanno le grandi
scenza degli uomini, Machiavelli Quale imprenditore non tro- imprese e dare di sé rari esempli”?
rivolge al Principe consigli di verebbe pertinente per la formu- Devo però confessare che queste
comportamento per ciascuna lazione dei suoi obiettivi l’invito a pagine, pur geniali e affascinanti,
delle situazioni in cui può venire “fare come gli arcieri prudenti” mi sono parse talora troppo luci-
a trovarsi. Ne risulta un corpus di che “pongono la mira assai più de e razionali, forse poco umane,
norme e suggerimenti che con- alta che il loco destinato” … “per e comprendo perché Machiavelli
serva singolare validità anche ai potere con lo aiuto di sì alta mira accanto agli entusiasti sosteni-
nostri giorni, non solo per i po- pervenire al disegno loro”; o non tori annoveri non pochi critici».
chissimi vertice della piramide riscontrerebbe appropriato il
del potere, ma in generale per suggerimento a essere come “la Silvio Berlusconi,
tutti coloro che gestiscono posi- golpe et il lione; perché il lione Presentazione, pp. IX-XI
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 51
ESTRATTO
«D
a quattro anni al- 1606, di cui non si conosceva “villano” ha ancora molto da in-
l’approssimarsi del nemmeno una copia (l’ultima segnare, soprattutto dove ci ri-
giorno di Sant’Am- registrata pare sia andata di- corda che gli amanti dei sofismi
brogio pubblichiamo un classico strutta durante il bombarda- e dei sotterfugi sono da evitare.
dell’utopia. Ora è la volta del mento di Milano dell’agosto del Così, dopo l’Elogio della fol-
Bertoldo di Giulio Cesare Croce, 1943), grazie ai Malavasi, anti- lia, l’Utopia e Il Principe com-
un libro che con le sue battute e chi librai milanesi, che avendo mentato dallo pseudo-Napo-
le sue trovate fa ormai parte del scoperto la preziosa ‘reliquia’ ci leone, il nostro viaggio tra gli
nostro immaginario. L’ironia del hanno permesso di offrire al orizzonti dell’utopia questa vol-
contadino saggio e spavaldo mondo della cultura e a quello ta è, con Bertoldo, all’insegna
continua a conquistarci e la sua degli amatori un documento della saggezza popolare.
immediatezza della comunica- unico. Che speriamo possa manife-
zione ce lo rende simpatico da Bertoldo è un classico da te- starsi e prevalere anche nel con-
quasi quattro secoli. nere sempre presente non fosse fuso momento che viviamo.
Ci è stato possibile ristampa- altro per lo straordinario gusto
re questa prima edizione ritro- del concreto che si riscontra in Silvio Berlusconi,
vata del Bertoldo, quella del ogni sua pagina. Questo furbo Presentazione, pp. VII-VIII
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 53
[ IV ] GIULIO CESARE
CROCE, Le sottilis-
Cartiere di Sicilia a bordi intonsi.
Al dorso titolo, anno e il logo della
sime astuzie di Bertoldo, presentazio- Fininvest (che comparirà solo fino
ne di Silvio Berlusconi, nota intro- al n. 6 della Collana, Nuova Atlanti-
duttiva della Libreria antiquaria de di Bacone) impressi in oro, titolo
Malavasi, saggi di Piero Camporesi in oro al piatto, taglio superiore do-
e Vittore Branca, note al testo di rato, segnalibro volante in carton-
Piero Cigada, all’interno la ristam- cino e fisso in seta, in custodia. Dal
pa anastatica della prima edizione, colophon non si indica l’autore
Milano, Silvio Berlusconi Editore, delle due diverse rilegature (Mario
7 dicembre 1993 [Biblioteca del- Rigoldi?), il solo dorso in pergame-
l’Utopia, 4], LXIX-199 p. Edizio- na e in piena pergamena (in 500 co-
ne composta a mano in carattere pie). Vennero realizzate due edi-
Dante, cura tipografica di Alessan- zioni in brossura, distribuite dalla
dro Zanella e stampa di Ruggero Arnoldo Mondadori Editore lo
Olivieri; tiratura limitata ma non stesso anno e nel 1994, che figura
indicata, su carta velata avorio delle come seconda edizione.
54 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
ESTRATTO
«D
ire ‘Pico della Mi- nella storia della cultura e del
randola’ è sovente romanticismo, che puntual-
un’antonomasia. mente l’hanno raccolto.
Si evoca per il suo ingegno, la Egli rappresenta al meglio
sua erudizione, la sua attività quel Rinascimento precoce,
culturale. […] acerbo, che ha i suoi centri non
Nobile, bello e ricco di na- a Roma ma nelle corti di Ferrara
scita, aveva travolto diversi e di Firenze. Ne ha la freschezza,
campioni del gentil sesso; im- la convinzione, l’entusiasmo e
parato di greco, di latino, anche l’ingenuità, la confusio-
d’ebraico, di caldeo, di filosofia, ne, la rigidezza. Le sue convin-
d’astronomia, di matematica; si zioni sono assolute, il suo pro-
era presentato al mondo acca- gramma ambizioso: certo della
demico dichiarandosi pronto a vastità e coerenza del sapere
difendere centinaia di tesi filo- umano nei tempi e nei luoghi
sofiche, teologiche, scientifi- più lontani, cerca di assorbirlo
che; aveva insospettito è scate- ciando infine lo stato ecclesia- tutto per dimostrarlo».
nato cardinali e papi, trovato stico come un poverello.
l’amicizia del re di Francia e la Nell’infelice brevità della Carlo Carena,
protezione di Lorenzo il Magni- sua esistenza sembra aver avu- Il significato dell’orazione sulla
fico, mutando vita e abbrac- to e fatto di tutto per entrare dignità dell’uomo, pp. XI-XII
ESTRATTO
«N
on sempre il nau- pare essere d’ogni cosa la più I moderni ‘naufraghi’ in Utopia
fragio è sventura, bella”: cantori simili agli dèi ‘decidono’, invece, di affrontar-
segno di errore o nella voce, mense colme di pane lo; anzi, proprio in tale decisio-
hybris. Accadono anche provvi- e di carne, crateri traboccanti di ne vedono specchiata la propria
denziali naufragi, come quello vino, ospitalità e pace. Ma Ulis- libertà. […] E tuttavia per com-
che riconduce Ferdinando a Mi- se naviga suo malgrado. E, se piere un buon naufragio non
randa, al suono dell’armonie in- possibile, ancora più invitus sa- basta tale decisione; di per sé
ventate dalla magia di Prospero rà Enea nel suo peregrinare: essa non condurrebbe che al-
- e come questo, narrato da Ba- mentre per Ulisse il viaggio è l’ingannatrice superbia del-
cone (anche se, propriamente, nostos, ritorno, Enea avrebbe l’Ulisse dantesco. Occorre tra-
non di naufragio si tratta, ma voluto restare, è costretto a far sformare la navigazione in ini-
dell’impossibilità di tenere la ‘esodo’. Per entrambi il viaggio ziazione; affrontare il pericolo
rotta, di contrastare la forza dei non è soltanto improbus labor; del mare deve assumere il signi-
venti), che fa scoprire ad alcuni è necessità, è destino, cui è im- ficato di una radicale conversio.
buoni marinai, cristiani in itine- possibile sfuggire, che mai Si volge per sempre le spalle
re, una “felice Terrasanta”. An- avrebbero volontariamente af- l’antica terraferma e si va per ri-
che Ulisse (e potrebbe immagi- frontato. Per entrambi il Mare è nascere».
narsi senza Ulisse qualsiasi di- ostile e malvagio, la sua facies
scorso d’Europa?) conosce ‘for- intrattabile, intollerabile il suo Massimo Cacciari,
tunati’ naufragi: nell’isola di Al- potere. È l’elemento nemico per Disincantata utopia,
cinoo incontra “quanto a me eccellenza, ribelle a ogni norma. pp. XIII-XV
ESTRATTO
«L
a Città del Sole è l’avvenire. Il futuro ci attira ma lo
scritta da un profeta teniamo sempre di più. Per que-
e predicatore più che sto Campanella è attuale e per
da un filosofo, ma è certo che in queste comuni ragioni la città
essa si rifugiò la grande cultura che ha edificato ci ricorda le infi-
del Rinascimento europeo prima nite occasioni perdute.
del crollo. Cervantes noterà con Una nuova edizione dell’ope-
ironia che tutto quel mondo era ra del frate calabrese è dunque
finito. Per fortuna qualcosa si era un motivo di riflessione. Offren-
salvato, seppur tra i sogni. dola ai nostri lettori intendiamo
Alcuni studiosi sostengono invitarli a tener desto anche
che l’opera di Campanella nac- l’esercizio politico dello spirito.
que per rimarginare la ferita, al- Leggendola scopriranno che c’è
lora terribile, che si aprì nel seno panella tradusse nel suo libro gli qualcosa che non vediamo ma di
della Chiesa e dell’impero. Può ultimi sogni dell’uomo antico. Lo cui abbiamo bisogno. Perché, co-
anche essere. Ma è certo che fece con naturalezza, senza pre- me tutte le utopie, questa città si
questo sogno va al di là delle con- vedere che un giorno la sua città riesce a immaginare ma non a
tingenze dei tempi. I secoli pos- sarebbe diventata luogo di rifu- toccare».
sono vedervi i loro problemi e gli gio. Oggi ci accorgiamo che la fe-
uomini le tante soluzioni a cui licità è più nella memoria del Presentazione editoriale
hanno pensato. Tommaso Cam- passato che non nei progetti per (non firmata), pp. VIII-IX
ESTRATTO
«S
i apra il Manifesto e
ci si lasci prendere,
per un istante,
dall’onda del suo discorso. In
poche pagine di grande effica-
cia, ci si squaderna dinanzi agli
occhi un mirabile affresco sto-
rico. Con tratti rapidi e incisivi,
Marx descrive la nascita di un
mondo nuovo; l’ascesa, gra-
duale tuttavia irresistibile, di
una nuova classe: la borghesia
imprenditoriale moderna. […]
Sono trascorsi centocin-
quant’anni dalla pubblicazione
del Manifesto, eppure il discor- nate. E fa perno su un evento dustria, è confermato da tutta
so sembra scritto ieri. L’affresco reale di capitale importanza: la la storiografia non marxista, sia
storico appare, nelle grandi li- rivoluzione industriale. Il modo antecedente sia posteriore al-
nee, realistico, veritiero. Il rac- in cui viene descritto lo sfalda- l’opera di Marx».
conto non muove da presuppo- mento della società feudale
sti dottrinali, ma dal presente, sotto l’azione della manifattu- Lucio Colletti,
cioè da condizioni ben determi- ra, prima, e, poi, della grande in- Introduzione, pp. XV-XVII
ESTRATTO
«I
l nucleo centrale del
De contemptu mundi
si presenta come una
suadente apologia della vita
monastica sullo sfondo non di
una deleteria ma almeno seve-
ra rappresentazione del gran
teatro del mondo. […]
Nel titolo stesso e nel conte-
nuto il contemptus erasmiano è
assai più vicino al senso di ‘rifiu-
to’ o addirittura della semplice
‘rinuncia’ al mondo (quale si
trova nelle regole monastiche
paleocristiane, rimedi ai torbidi
barbarici) che non al vero e pro-
prio disprezzo che traspare nella vocabolo non poteva non essere ‘dispetto’, con questa vertenza)».
trattatistica tardo medievale, nella mente anche di un umani-
frutto di una ascetica nevrotica sta qui, per cui è stata adottata Carlo Carena,
(e il significato tradizionale del nella traduzione il ‘disprezzo’ o Introduzione, pp. XXI-XXV
[ IX ] ERASMO DA ROTTERDAM, Il
disprezzo del mondo (De contemptu mun-
di), a cura di Marcello Dell’Utri, traduzione, intro-
duzione e nota al testo di Carlo Carena, testo latino
della prima edizione del 1521 a seguire, Milano, Sil-
vio Berlusconi Editore, 7 dicembre 1999 [Biblioteca
dell’Utopia, 9], LIV-265 p., con una presentazione
non firmata, un ritratto di Erasmo in antiporta di
Nani Tedeschi, indici delle citazioni e dei nomi. Edi-
zione composta a mano in carattere Baskerville,
stampata da Ruggero Olivieri su carta velata avorio
filigranata, con il logo della Fininvest, delle Cartiere
di Sicilia a bordi intonsi. Rilegatura in pergamena al
dorso, titolo e anno in oro al dorso, titolo in oro al
piatto, taglio superiore dorato, segnalibro volante in
cartoncino e fisso in seta, in custodia. Vennero rea-
lizzate due edizioni in commercio, in brossura, di-
stribuite dalla Arnoldo Mondadori Editore lo stesso
anno e nel 2000, che figura come seconda edizione.
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 61
ESTRATTO
«L
o Spaccio de la bestia trionfante è
una delle opere più importanti di
Giordano Bruno; nel testo, anche
prendendo le distanze da tradizionali forme di
utopia, il filosofo prospetta una radicale rifor-
ma morale, richiamandosi a un alto concetto
di virtù civile. Lo Spaccio fu pubblicato a Lon-
dra nel 1584 ma Bruno vi dovette lavorare già
nel corso del 1583, utilizzando quasi sicura-
mente anche materiali che risalivano a un pe-
riodo precedente. Ad ogni modo, nel testo so-
no sviluppati vari spunti presenti nel Cantus
Circaeus e nella commedia Candelaio; né si
può escludere che in esso (come pure nella Ca-
bala del cavallo pegaseo) siano confluiti talu-
ni motivi di quell’Arca di Noè citata da Bruno
come un suo scritto giovanile che egli avrebbe
dedicato addirittura a Pio V. Si può anche ipo-
tizzare che l’invenzione letteraria dello Spac-
cio - la critica morale collegata diverse specie
animali - corrisponda al nucleo più antico [X] GIORDANO BRUNO, Spaccio de la
bestia trionfante, a cura di Marcello
dell’opera». Dell’Utri, introduzione e commento critico di Eu-
genio Canone, Milano, Silvio Berlusconi Editore,
Eugenio Canone, 7 dicembre 2000 [Biblioteca dell’Utopia, 10], LI-
Introduzione, pp. XV-XVI 420 p., con una presentazione non firmata. Il ri-
tratto di Bruno in antiporta, appositamente realiz-
zato per questa edizione, è di Eugenio Mazzonis.
Edizione composta a mano in carattere Dante e
stampata da Ruggero Olivieri su carta velata avorio
delle Cartiere di Sicilia a bordi intonsi, filigranata
con il logo della Fininvest. Legatura in pergamena
al solo dorso eseguita dalla Legatoria Beretta, tito-
lo e anno in oro al dorso e al piatto, taglio superiore
dorato, segnalibro volante in cartoncino e fisso in
seta, in custodia.
Per la prima volta compare anche un foglio
volante con al recto una breve sinossi dell’opera e
al verso le caratteristiche tipografiche.
Vennero realizzate due edizioni in commer-
cio, in brossura, distribuite dalla Arnoldo Monda-
dori Editore lo stesso anno e nel 2001, che figura
come seconda edizione.
62 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
ESTRATTO
«L’
appuntamento che abbiamo
ogni anno con un classico
dell’utopia si è trasformato or-
mai in una tradizione. E come ogni tradizio-
ne si può leggere, interpretare, collocare,
chiosare, sino a cercarvi disegni aspiratore.
Diremo comunque che questa collana è nata
da una passione per i libri e per il desiderio di
frequentare i confini, ma anche il cuore, i
nervi e il cervello del pensiero politico e filo-
sofico. In una società in cui tutto sta diven-
tando globale anche le idee si assottigliano e
quelle che reggono le società si radicano
sempre più sino a confondersi con la vecchia
verità dei metafisici.
Questa collana ha, semplicemente, ri-
messo in circolazione alcuni libri o ne ha ri- [ XI] GEROLAMO CARDANO, Il Prosse-
neta ovvero Della prudenza politica, edi-
proposti di famosi in nuova traduzione, pro- zione coordinata da Marcello Dell’Utri, introduzio-
prio per aiutare chi desidera - usiamo ne di Anthony Grafton, note di Luigi Guerrini, nota
un’espressione cara a Franco Fortini - verifi- alla traduzione di Piero Cigada, Milano, Silvio Ber-
care i poteri». lusconi Editore, 7 dicembre 2001 [Biblioteca del-
l’Utopia, 11], XLIV-749 p., con una presentazione
Presentazione editoriale non firmata, testo latino a seguire. Il ritratto di Car-
(non firmata), pp. IX-X dano in antiporta è di Nani Tedeschi. Edizione com-
posta a mano in carattere Bembo e stampata da Rug-
gero Olivieri su carta velata avorio delle Cartiere di
Sicilia a bordi intonsi, filigranata con il logo della Fi-
ninvest, per la prima volta le pagine intonse sono da
tagliare. Legatura in pergamena al dorso, titolo e an-
no in oro al dorso, titolo in oro al piatto, taglio supe-
riore dorato, segnalibro volante in cartoncino e fisso
in seta, foglio volante con sinossi e note tipografiche,
in custodia. Vennero realizzate due edizioni in com-
mercio, in brossura, distribuite dalla Arnoldo Mon-
dadori Editore lo stesso anno e nel 2002, che figura
come seconda edizione. Venne realizzata, nello stes-
so 2001, una edizione spagnola, Gerolamo Cardano,
Proxeneta o libro de la prudencia civil, traducciòn y
transcriptiòn de Miguel Angel Gonzàlez Manjarrés,
anotaciòn històrico-critica de Mauricio Jalòn, Silvio
Berlusconi Editore, Milàn, 2001, di questa edizione
nessuna copia censita in SBN.
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 63
[XII]
ESTRATTO
JAN AMOS KOMENSKÝ, Il labi-
«I
l labirinto del mondo e il paradiso
rinto del mondo e il paradiso del cuore, del cuore appartiene a un gruppo di
edizione coordinata da Marcello Dell’Utri, trad. it. opere, scritte in ceco, che riflette
di Tomáš Kubíek, consulenza storico-critica di Syl- nel momento storico individuale in cui l’au-
vie Richterová e Marta Fattori, Milano, Silvio Ber- tore si trovava; in una lettera all’amico Pe-
lusconi Editore, 7 dicembre 2002 [Biblioteca del- trus Montanus scritta nel 1661 - prezioso
l’Utopia, 12], LXXIII-475 p., con una presentazio- documento autobiografico che costituisce
ne non firmata, testo cèco a seguire dell’edizione del anche un catalogo di tutti i suoi scritti, editi
1663; il ritratto di Comenius in antiporta è un dise- o in vita inediti, alcuni perduti - Comenius
gno originale di Marco Carnà. Edizione composta a stesso rievoca “i giorni di disastrosi del
mano in carattere Imprint, stampata con torchio pia- 1623, le notti insonni per l’angoscia del pas-
no cilindrico da Ruggero Olivieri su carta velata sato e ancora più incerto futuro”, il tentati-
avorio delle Cartiere di Sicilia filigranata a bordi in- vo di uscire dalla disperazione prima “indi-
tonsi, con il logo della Fininvest. Legatura cartonata rizzandosi verso la ragione”, poi verso la
verde chiaro, in pergamena al dorso, titolo e anno in dolcezza delle Scritture, infine cercando di
oro al dorso, titolo in oro al piatto, taglio superiore cogliere i misteri della Croce: e per questo
dorato, segnalibro volante in cartoncino e fisso in l’incontro con Isaia e “la lettura di tutti gli
seta, foglio volante con sinossi e note tipografiche, altri profeti” e infine l’incontro con Cristo
in custodia. Vennero realizzate due edizioni in com- diviene il momento fondamentale del pas-
mercio, in brossura, distribuite dalla Arnoldo Mon- saggio dalla disperazione alla rinascita,
dadori Editore lo stesso anno, e in seconda edizione dall’abisso di tenebre alla luce».
nel 2003. Nello stesso 2002 venne realizzata una
edizione spagnola, El laberinto del mundo y el paraìso Marta Fattori, Introduzione, p. XXIII
del corazòn, col medesimo impianto tipografico, di
questa edizione nessuna copia in SBN.
64 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
ESTRATTO
«L’
uomo è un essere con l’avvilimento totale di se Come Giobbe e come Edipo,
inadeguato e inde- stesso; mediante la grazia cele- anche Lotario non vorrebbe es-
gno per la sua colpa ste, unico viatico di salvezza. sere mai nato. Nato, non può che
e per la sua fisicità e le sue pas- L’opuscolo suggerisce la me- elencare una serie infinita di ob-
sioni, corrotto moralmente dei ditazione di tutto questo come brobri di cui è fatto e circondato
peccati (avidità, gola, lussuria, guida al vivere bene tra le sedu- sin dalla sua abominevole nasci-
orgoglio, iniquità…) e destinato zioni dell’orribile terra, tutta cor- ta: la carne, ecco l’orrore dell’uo-
alla morte e al disfacimento di rotta e disfatta. Anche i tempi di mo, e di Lotario».
questo suo corpo, alla paura del Lotario non era uno dei più miti e
Giudizio Universale e dell’Infer- pacifici: le minacce del Saladino
no. La sua redenzione avviene dall’Oriente, le lotta accanita di Carlo Carena, Introduzione,
anch’essa mediante sofferenza e Enrico VI fra Germania Sicilia… pp. XLVI-XLVII
«U
topistico il discor- guenze per uomo nel mondo,
so politico di Dan- Dante va oltre e la sua costru-
te lo è anche per le zione può ben essere, alla lette-
sue valenze dichiaratamente ra, recisamente antistorica as-
teologiche. Ma l’utopia dante- solutamente improbabile: è in-
sca è più possente e, in un senso discutibilmente in un vibrante
almeno, più originale di quella appello a una radicale rivolu-
di un teologo qualsiasi. E, lad- zione dell’ordine umano, socia-
dove questi si limiterebbe forse le non meno che politico ed eti-
a voler dedurre dalla propria co, che essa si risolve».
costruzione pochi, indiretti e
forse anche oscuri addentellati Francesco Furlan,
pratici e poche concrete conse- Introduzione, p. LVI
68 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
ESTRATTO
«C
ondorcet è l’ultimo dei philosophes, e
l’unico per di più che poté prendere
parte attiva alla Rivoluzione francese.
Forse è per questo un caso a parte; benché questo
complesso illuminista - un vulcano ricoperto di
neve, secondo d’Alembert - rappresenti anche una
specie di sintesi delle idee del momento, dominate
dalla curiosità: Condorcet riassume, ordina, siste-
ma e sviluppa logicamente le concezioni tipiche
del suo tempo. E sostiene, come aggiungeva Koyré,
un pensiero teorico contraddittorio, non troppo
consistente, basato sul cartesianesimo rivisitato e
su un certo sensismo più o meno nominalista».
ESTRATTO
«I
l Mostro naviga nell’oceano-mon-
do come una “balena” spensierata.
Da lontano, dall’alto dell’Europa, la
Conca d’Oro sempre una dantesca “ferrigna
chiostra”, e Palermo una murata Città di Di-
te; la nobiltà siciliana una gabbia di scimmie,
che mostrano lo sfaccettamento rosato del
deretano, e di gatti che recitano la parte di
tigri reali; il Circolo Bellini, un castello “spiri-
ti” che vorrebbero essere ‘magni’ e sono in-
vece angusti oltre che patetici. Il gioco si fa
gaglioffo e allegramente insolente. La ter-
razza del Circolo Bellini si affaccia sulle
“sponde di un popolatissimo Mar Morto” al-
la periferia di Sodoma, in un perpetuo scan-
dalo di gonnellamenti maschili, di dami e di
piatto, taglio superiore dorato, segnalibro volante amasi».
in cartoncino e fisso in seta, foglio volante con si-
nossi e note tipografiche, in custodia. Ad apertura di Salvatore Silvano Nigro,
volume, dopo il piano della Collana, una nota bio- Introduzione. Il romanzo di un turista,
grafica sull’autore. Venne realizzata una edizione in pp. XLII-XLIII
brossura, in commercio, distribuita dalla Arnoldo
Mondadori Editore lo stesso anno.
70 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
ESTRATTO
«C
oncepito e poi parzialmente motivato il pro- “nuovo corso”, ormai pressoché
composto verisi- lungato soggiorno in Firenze esclusivamente latino se non
milmente a Roma, dell’intera curia, anche la ritro- già sempre più marcatamente
ove l’Alberti era giunto all’inizio vata unità delle Chiese cristiane tecnico artistico e scientifico,
estate del 1443 al seguito di Eu- d’Oriente e d’Occidente, e com- dell’opera albertiana».
genio IV, che sia apprestava al- piuto secondo ogni probabilità
lora a celebrarvi solennemente, intorno al 1450, il Momus è cer-
con la chiusura dei lavori del tamente, con il De re aedificato- Francesco Furlan,
Concilio ecumenico che aveva ria, tra i primissimi frutti del Introduzione, p. XXIII
SISTEMA PROFESSIONALE
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72 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
«S
chopenauer ha voluto riunire i due
ESTRATTO
trattati sulla libertà del volere
(1839) e sul fondamento della
morale (1840) sotto il titolo: I due problemi
fondamentali dell’etica (1841). Ma mentre
non v’è dubbio che il secondo rientra a pieno
titolo nella sfera dell’etica, non è altrettanto
certo che vi rientra il primo, almeno non allo
stesso titolo. Anche se infatti appare difficile
dubitare che il problema del libero arbitrio
faccia parte dei problemi fondamentali del-
l’etica, per la questione della responsabilità
che vi è strettamente connessa, l’effettivo
svolgimento dato a tale trattato si dimostra
un’indagine più gnoseologica che etica. La
quale, fra l’altro, se si esclude il “miracolo” del-
la libertà intelligibile, che all’ultimo momento
salva capra e cavoli, cioè se non ci si discosta
dal piano scientifico, si risolve in una rigorosa
negazione del libero arbitrio e pertanto della
[XVIII] ARTHUR SCHOPEN-
HAUER, I due problemi fon-
damentali dell’etica, trad. it., introduzione e note di
responsabilità, per la quale appunto il proble- Sossio Giametta, edizione coordinata da Marcello
ma del libero arbitrio rientra nell’etica». Dell’Utri, testi originali tedeschi a seguire (I due
problemi fondamentali dell’etica, Memoria sulla liber-
Sossio Giametta, Introduzione, p. XXI
tà del volere, Memoria sul fondamento della morale),
Milano, Silvio Berlusconi Editore, 7 dicembre
2008 [Biblioteca dell’Utopia, 18], LXIII-724 p.,
con una presentazione non firmata. In antiporta ri-
tratto di Schopenhauer. Edizione composta in mo-
notype in carattere Bembo, stampata da Ruggero
Olivieri su papier avorio delle Cartiere di Sicilia a
bordi intonsi, filigranata con il logo della Bibliote-
ca di via Senato.
Legatura cartonata rosso pompeiano, in per-
gamena al dorso, titoli e anno in oro al dorso e tito-
lo al piatto, taglio superiore dorato, segnalibro vo-
lante in cartoncino e fisso in seta, foglio volante
con sinossi, note tipografiche ed errata corrige al
testo critico latino, in custodia. Ad apertura di vo-
lume, dopo il piano della Collana, una nota biogra-
fica sull’autore. Venne realizzata una edizione in
brossura, in commercio, distribuita dalla Arnoldo
Mondadori Editore lo stesso anno.
Media Italia S.p.a. Agenzia media a servizio completo
Torino, Via Luisa del Carretto, 58 Tel. 011/8109311 mediaitalia@mediaitalia.it
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74 la Biblioteca di via Senato Milano – novembre 2016
ESTRATTO
«Q
uanta utopia si
cela nella storia
della musica? Per
quanti sforzi si possono tentare,
è pressoché impossibile rispon-
dere in termini soddisfacenti a
un simile quesito. In filosofia
l’utopia quasi si spreca, convinta
com’è questa disciplina - o eser-
cizio mentale - di scoprire sem-
pre le ragioni e le verità che
governano la nostra vita; in po-
litica le utopie cercano di na-
scondersi nei propositi e nei
programmi, e il loro inventario,
anche se non è mai terminato,
si conosce nelle parti essenziali;
in letteratura ormai si sono in-
dagati anche le antiche utopie,
che da Jonathan Swift in poi si
sono mostrate fascinose quanto
i sogni di Moro e Campanella. Tasso e del Chiabrera - passato
Inoltre oggi sappiamo che quei alla storia per le sue mascherate
trattatisti del nostro Cinque- e per aver scritto i testi di una
Seicento scrissero tutti sotto Dafne (1594), quindi di un’Euri-
l’influsso di qualche progetto dice e di un’Arianna, infine di
utopistico. […] un Ballo delle ingrate; poi pro-
Ma, come si suol dire, una seguire con il musicista Jacopo
collana come questa non po- Peri, il quale è autore dell’opera
teva ignorare la musica, anche più antica che ci sia pervenuta,
se cercare tracce d’utopia nel eseguita Firenze, in palazzo Pitti,
fugace mondo delle armonie è nel 1600 per le nozze di Maria
come scavare le sabbie mobili de’ Medici con Enrico IV di Fran-
per trovare l’oro. Che fare, dun- cia. E questa sua composizione
que? […] è, appunto, la ricordata Euri-
Una via c’è, ed è possibile dice».
percorrerla. Questo pertugio si stessa velocità del denaro. I pro-
trova all’inizio del melodramma, tagonisti?
proprio nei giorni in cui le idee Si può incominciare da Otta- Presentazione editoriale
utopistiche correvano con la vio Rinuccini - discepolo del (non firmata), pp. IX-X
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 75
ESTRATTO
«N
on poteva manca- quero per caso e non sono il frut- gna tener conto del fatto che il
re Pinocchio. In to di particolari elaborazioni ac- romanzo, divenuto immediata-
una collana che cademiche, letterarie o estetiche. mente un classico della lettera-
cerca, scopre o ripropone testi Nessuno previde il successo, tura per ragazzi, fu in un primo
utopistici, la storia del celebre nemmeno l’autore. E, anzi, se- momento pubblicato a puntate
burattino ha molte ragioni da condo una leggenda che periodi- dal 1881 al 1883 nel “Giornale per
spendere. Opera di Carlo Lorenzi- camente trova nuovi interpreti, i bambini”, allegato al “Fanfulla”
ni, che utilizzò lo pseudonimo di Collodi riuscì a scriverlo in una diretto da Ferdinando Martini».
‘Collodi’ per il cognome, Le av- notte per onorari dei debiti di
venture di Pinocchio - questo il gioco. Anche se questa tesi ro- Presentazione editoriale
titolo originale del libro - nac- mantica ha un suo fascino, biso- (non firmata), pp. IX-X
ESTRATTO
umano - egli scrive - fa espres-
so il suo esser peregrino in que-
sta regione, perché aspira alla
verità e il bene universale, e non
si contenta di quello che viene a
proposito e profitto della sua
specie”, e nei Furori Bruno si ri-
ferisce non a Platone e ai plato-
nici, come potrebbe sembrare a
una prima lettura del brano, ma
all’idea e al sentimento del-
l’universo infinito.
Per esser chiari, egli non in-
tende far riferimento a un altro
«P
er Bruno l’essere rispetto all’esistenza. Anche se mondo, che sarebbe ontologi-
umano è, come poi luogo e tempo degli Eroici furori camente differente dal nostro,
dirà Ernst Cassirer, possono apparire sfuggenti, si ma al fatto che è il nostro stesso
un animal symbolicum, il quale tratta di un qui e ora: di una ri- mondo essere nell’infinito».
costruisce di volta in volta il suo formazione e non di utopie.
‘centro’. Certo, l’idea bruniana di di-
L’infinito è una conquista gnitas hominis può risultare Eugenio Canone,
della mente, come lo è l’essenza oggigiorno utopica: “l’animo Introduzione, p. XXVIII
novembre 2016 – la Biblioteca di via Senato Milano 79
ESTRATTO
«L
a Repubblica è il grande dialogo
di Platone che ha per tema prin-
cipale la giustizia. Sul giusto
(peri dikaiou) è il sottotitolo che figura nelle
antiche classificazione dei dialoghi, dove la
Repubblica rientra tra gli scritti appartenen-
ti al genere ‘politico’.
Essa contiene, com’è noto, il grandioso
progetto platonico di una kallipolis, una cit-
tà ideale nella quale la giustizia deve trovare
la sua compiuta realizzazione».
Bruno Centrone,
Introduzione, p. XXI
V.le del Mulino, 4 – Ed. U15 – 20090 Milanofiori – Assago (MI) – Tel. 02 33644.1
Via Cristoforo Colombo 173 - 00147 Roma – Tel. 06 488888.1
«L’
acqua frusciava, rente si aprì e, «dall’acqua smossa,
l’acqua cresceva: affiorò» quella trota puntinata di
un pescatore stava rosso che da lungo stava insidian-
sulla riva, tranquillo, intento solo do. Guardò quel nobile pesce, co-
alla sua lenza», in attesa che una me se lo conoscesse da sempre. E in
trota, dalla selvaggia livrea punti- un attimo lo fece suo. Maurizio e
nata di rosso, attaccasse la sua esca. Sandro subito disposero per un
Già sapeva, quel pescatore (prota- Ristorante La Trota piatto prezioso quanto principesca
gonista dell’omonima poesia di Via Santa Susanna, 33 era quella cattura. La trota, accom-
Wolfgang Goethe, contenuta nel Rivodutri (Ri) pagnata da una scaloppa di foie gras,
volume stampato a Milano per Tel. 0746/685078 venne adagiata accanto a un’impal-
Mondadori, Liriche scelte, che la Bi- pabile salsa di cotogna e a un soffice
blioteca di via Senato possiede crosta di semi di papavero con ma- purè di patate viola. Al pescatore
nell’edizione del 1932) che, se mai ionese cotta di patate e rape rosse non rimaneva che scegliere quale
avesse catturato quel leggendario affermano delicate sapidità e dolci vino avrebbe accompagnato la sua
pesce, l’avrebbe portato in dono a consistenze. E la zuppa di tinca con sontuosa cena. Un ricco Chardon-
Maurizio e Sandro Serva. I due fra- capelli d’angelo, piatto confortan- nay o un conturbante Pinot Noir?
telli, nelle cucine del loro elegante te, dolce ricordo di primordiali Pensò che un giovane Auxey-Du-
ristorante, La Trota, l’avrebbero mondi contadini, ammalia per la resses di Jean-François Coche-
certo trasformato in un piatto de- sottile speziatura che sottende il Dury, degustato a una temperatura
gno di memoria. Così è, qui, a Rivo- saporoso brodo e la fine pasta al- non superiore a 14°, avrebbe ben
dutri, terra sabina contornata da l’uovo. sposato, con i suoi frutti e il suo mi-
torrenti e laghi, ove l’acqua, cristal- Stava il pescatore sulla riva, e nerale, quel piatto straordinario. A
lina perennemente, chiama a sé «il mentre «sedeva e ascoltava», ri- fine serata il pescatore si sedette
dolce sole e anche la luna, il cielo cordava quelle zite che Maurizio e ancora sulle sponde del torrente
profondo e l’azzurro» mentre «i Sandro farciscono di coregone af- che attraversa il giardino della casa
piccoli pesci là sul fondo» sempre fumicato. Più che un piatto. Forse di Maurizio e Sandro. Un’altra tro-
sono pronti a narrare le loro strabi- un trascolorato sogno di piacere e ta puntinata di rosso, splendida e
lianti storie. Maurizio e Sandro lo di gusto. Così, «mentre l’acqua maestosa, «affiorò dall’acqua
sanno, e da tanti anni raccolgono e cresceva e a lui lambiva il piede», smossa. A lui parlava» raccontando
propongono, con infinita gentilez- fantasticò pure di quel lucioperca le incredibili storie del sommerso
za, queste antiche memorie che af- cotto sulla pelle con coulis di cime di mondo dei fiumi e dei laghi. «Un
fondano nella notte dei tempi. rapa, polpettina di guance di luccio po’ essa lo attirava, un po’ lui si av-
Così i bocconcini di carpa in e crema di nocciole. Intanto la cor- vicinava, e non fu più veduto»…
Dor de cabeça?
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Leggere attentamente il foglio illustrativo. Autorizzazione del 28/01/2016.