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116 La Riabilitazione in Ortopedia

TIPO I TIPO II

TIPO III TIPO IV

Figura 2-40. Classificazione di Mason delle fratture del capitello radiale. (Da Broberg MA, Morrey BF: Results of treat-
ment of fracture dislocations of the elbow. Clin Orthop 216:109, 1987.)

to (Fig. 2-40, Tabella 2-1). Anche la riabilitazione è basa- Principi di riabilitazione


ta su questa classificazione.
• Le fratture non scomposte di tipo I non richiedono
un’immobilizzazione o richiedono un’immobilizzazione
Tabella 2 – 1 limitata.
• Esercizi attivi e passivi possono aver inizio subito dopo
Classificazione secondo Mason delle fratture della
testa del radio la lesione, per ottenere un ROM completo.
• Può essere implementato subito dopo la lesione (di so-
Tipo Descrizione Trattamento
lito nella prima settimana) un programma di condizio-
I Frattura non scomposta Immobilizzazione namento sotto forma di esercizi isometrici per la fles-
Spesso misconosciuta ridotta al massimo e sione e l’estensione del gomito, la supinazione e la pro-
alla radiografia mobilizzazione nazione e isotonici per il polso e la spalla.
Segno del cuscinetto grasso precoce
posteriore positivo
• Si riducono al minimo le sollecitazioni al capitello ra-
diale (ad es., sollevare pesi).
II Frattura marginale del capitello Riduzione aperta e
radiale con spostamento, fissazione interna
• Si possono utilizzare per 3-6 settimane esercizi attivi di
depressione o angolazione (ORIF), mobilizzazione flessione ed estensione del gomito, insieme a isotonici
precoce del polso.
III Frattura comminuta dell’intero ORIF, mobilizzazione • Le fratture di tipo II e III di solito richiedono ORIF.
capitello radiale precoce se possibile Spesso è richiesta un’immobilizzazione di breve durata,
IV Concomitante lussazione Resezione del capitello seguita da esercizi attivi e passivi per il ROM.
del gomito o altre lesioni radiale. Controllare • Le fratture comminute di tipo IV richiedono spesso una
associate l’articolazione distale stabilizzazione del gomito e un’exeresi dei frammenti e
del polso (lesione di di solito creano qualche limitazione dei movimenti.
Essex-Lopresti)
Prognosi riservata Raramente nelle lesioni di tipo IV vi è un recupero
per il ritorno ad completo del ROM e spesso persiste un dolore cronico al
attività sportive
gomito.
Capitolo 2: Lesioni del gomito 117

Protocollo riabilitativo
Dopo frattura del capitello radiale
(Frattura di tipo I o di tipo II o III stabilizzata con ORIF)

Fase 1 – fase di mobilizzazione immediata • Iniziare a praticare esercizi contro leggera resistenza dei
• Obiettivi flessori-estensori del gomito.
• Ridurre il dolore e l’infiammazione. • Iniziare a praticare esercizi attivi assistiti e passivi per il
• Recuperare il completo ROM del polso e del gomito. ROM dei supinatori e pronatori secondo tolleranza.
• Ritardare l’atrofia muscolare. Settimana 6
Settimana 1 • Continuare con gli esercizi attivi assistiti e passivi per il
• Dare inizio a esercizi attivi e attivi assistiti per il ROM; ROM della supinazione/pronazione per tutta l’ampiezza.
raggiungere il ROM minimo funzionale (15-105°) dopo 2 • Progredire nel programma per la spalla.
settimane. • Progredire negli esercizi di rinforzo del gomito.
• Dare inizio a esercizi di presa/plastilina.
• Dare inizio a esercizi isometrici di rinforzo (polso e Fase 3 – fase avanzata di rinforzo
gomito). • Obiettivi
• Dare inizio a esercizi isotonici di rinforzo per il polso. • Mantenere un ROM completo del gomito.
• Aumentare la forza, la potenza e la resistenza.
Fase 2 – fase intermedia • Riprendere con gradualità le attività sportive.
• Obiettivi Settimana 7
• Mantenere un ROM completo del gomito. • Continuare con esercizi attivi assistiti e passivi per il ROM
• Procedere con esercizi di rinforzo del gomito. fino a una completa pronazione-supinazione.
• Aumentare gradatamente le richieste funzionali. • Iniziare a praticare esercizi eccentrici di flessione-
Settimana 3 estensione del gomito.
• Iniziare a praticare esercizi di rinforzo per la spalla • Dare inizio a un programma di esercizi pliometrici.
incentrati sulla cuffia dei rotatori. • Continuare con il programma di esercizi isotonici per
• Continuare con gli esercizi per il ROM del gomito l’avambraccio, il polso e la spalla.
(flessione-estensione complete). • Continuare fino a 12 settimane.

Artroplastica del gomito Le controindicazioni dell’artroplastica comprendono:


• Infezione attiva.
Le indicazioni all’artroplastica di gomito comprendono: • Assenza di flessori o gomito debole per una paralisi.
• Dolore, instabilità e anchilosi bilaterale, come nei pa- • Paziente non collaborante rispetto alle limitazioni del-
zienti in stadi avanzati (3 o 4) dell’artrite reumatoide l’attività.
che non risponde ai trattamenti medici. • Qualità inadeguata della cute posteriore del gomito.
• Artroplastica di interposizione o anatomica non riu- • Qualità inadeguata dell’osso o instabilità legamentosa
scita. con impianto di rivestimento.
• Artroprotesi non riuscita. • Articolazione neurotrofica.
• Artrodesi in cattiva posizione funzionale.
• Dopo resezione en bloc per tumore. Le protesi di gomito vengono classificate come semi-
• Artrosi degenerativa dopo sbrigliamento o exeresi di vincolate (cerniera loose e cerniera sloppy), non vincolate
corpi liberi non riuscito. (vincolate minimamente) o vincolate. Le protesi vincola-
• Artrite reumatoide nella quale la sinoviectomia o te non vengono più usate per l’inaccettabile tasso di in-
l’exeresi del capitello radiale ha fallito. successo.

Protocollo riabilitativo
Dopo sostituzione totale di gomito
3 giorni • Iniziare a praticare esercizi attivi per il ROM del gomito e
• Rimuovere il bendaggio pesante e sostituirlo con uno dell’avambraccio 6 volte al giorno per 10-15 minuti. Gli
leggero. esercizi attivi devono essere eseguiti con il gomito al fianco per
continua
118 La Riabilitazione in Ortopedia

Protocollo riabilitativo
Dopo sostituzione totale di gomito (continuazione)
evitare una sollecitazione eccessiva dei legamenti collaterali • Gli esercizi per il ROM adesso possono essere eseguiti con
ricostruiti. il gomito lontano dal tronco.
• Applicare uno splint di estensione da indossare Settimana 8
nell’intervallo tra le sedute e di notte.
• Rimuovere lo splint in estensione notturno.
Settimana 2 • Dare inizio a esercizi graduali, cauti, di rinforzo per la mano
• Si dà inizio agli esercizi passivi per il ROM del gomito. e l’avambraccio. Si può cominciare ad applicare una
• Si può applicare la FES per stimolare il bicipite e/o il leggera resistenza al gomito.
tricipite. • Eseguire la terapia nei limiti dell’agio del paziente.
Settimana 6
• Rimuovere lo splint in estensione del gomito durante il
giorno se la stabilità del gomito è adeguata.

Da Cannon NM: Diagnosis and Treatment Manual for Physician and Therapists, 3rd ed. Indianapolis, The Hand Rehabilitation Centre of Indiana, PC, 1991.

Borsite olecranica infezioni, ma di gran lunga la più frequente è le post-


traumatiche.
È un’infiammazione (o un’infezione) della borsa sottocuta- L’arco “normale” dei movimenti del gomito, in base
nea posta dietro al processo olecranico: può essere acuta alla definizione dell’American Academy of Orthopaedic
(traumatica) o cronica, settica o asettica. La borsa non si Surgeons, è 0° di estensione e 140° di flessione, 71° di pro-
sviluppa prima dei 7 anni di età, per cui la borsite è rara nei nazione e 84° di supinazione. Morey e collaboratori (1981)
bambini. Il meccanismo patogenetico può essere un colpo hanno stabilito che il ROM richiesto per le attività della
diretto (caduta sul terreno di gioco) o un trauma cronico vita quotidiana, il “ROM funzionale”, richiede un’estensio-
ripetuto, con accumulo graduale di fluido. L’infezione può ne di 30° e una flessione di 130° e una pronazione e una
sopravvenire a opera di un ceppo ematogeno (Staphylococ- supinazione di 50°. La flessione terminale è più importan-
cus aureus) o per inoculazione diretta (taglio o iniezione). te per le attività della vita quotidiana dell’estensione ter-
L’esame obiettivo di solito rivela una tumefazione po- minale.
steriore al gomito e dolorabilità, con un borsa palpabile,
spesso ampia. Nella borsite settica, l’area è spesso calda ed
Classificazione
eritematosa. Sebbene non vi sia interessamento intrartico-
lare, la flessione estrema può essere limitata. Morrey (1993) ha suddiviso le cause di rigidità post-
Il trattamento della borsite settica comprende un traumatiche del gomito in estrinseche (extrarticolari), in-
bendaggio compressivo e un cuscinetto molle per il gomito trinseche (intrarticolari) e miste.
per evitare un’irritazione prolungata. Impieghiamo un cu-
scinetto per gomito universale di Hayes, fabbricato da Hely
e Weber (1-800-221-5465). Queste misure dovrebbero
consentire un graduale riassorbimento del fluido. Se la mo- Cause estrinseche (extrarticolari) di rigidità del gomito
bilità del gomito è seriamente compromessa, la borsa viene Cute, tessuto sottocutaneo
aspirata e l’aspirato viene inviato per una colorazione al Capsula (posteriore o anteriore)
Gram e una batteriocultura. La borsite settica richiede Retrazione del legamento collaterale
Retrazione miostatica (posteriore o anteriore)
un’incisione e un drenaggio, il trattamento aperto della fe-
Ossificazione eterotopica (OE)
rita e una terapia antibiotica basata sui risultati della cul-
tura. Poi si può dare inizio a cauti movimenti per il ROM, Cause intrinseche (intrarticolari) di rigidità del gomito
ma bisogna astenersi da una mobilizzazione completa fino a Deformità articolari
che la ferita non è stabile. Aderenze articolari
Conflitto da osteofiti
Olecrano
Rigidità post-traumatica del gomito Coronoide
Conflitto da fibrosi
Michael L. Lee, MD, Melvin P. Rosenwasser, MD Fossa olecranica
Fossa coronoide
Valutazione e trattamento Corpi liberi
La rigidità del gomito può derivare da deformità congeni- Miste
te, deformità paralitiche, artrosi degenerative, ustioni e

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