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Pamela Fiorucci

pamela.fiorucci@ospedale.perugia.it
349.3768247

La Mobilizzazione
Fisioterapista

■ Il fisioterapista (Dottore in Fisioterapia) è il


professionista sanitario laureato in fisioterapia
presso la facoltá di Medicina e Chirurgia che
elabora ed attua gli interventi diretti alla
prevenzione,
■ alla valutazione funzionale (o diagnosi
funzionale),
■ alla cura e alla riabilitazione delle patologie o
disfunzioni nelle aree della motricità, delle
funzioni corticali superiori e di quelle viscerali.
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■ Secondo profilo professionale, codice deontologico ,
ordinamento didattico e leggi integrative, il fisioterapista si
occupa della prevenzione, diagnosi funzionale, cura e
riabilitazione dei disturbi conseguenti a eventi patologici di
varia natura, congeniti od acquisiti, e l'attività può essere
svolta autonomamente o in collaborazione con altre figure
sanitarie.
■ Il fisioterapista, nell'ambito delle proprie competenze:
- valuta e individua il bisogno di salute del paziente, se
necessario lavorando anche in équipe multidisciplinare;
- pratica autonomamente, con responsabilità e titolarità, attività
terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità
motorie, psicomotorie e cognitive, utilizzando terapie fisiche,
manuali e occupazionali;
- propone l'adozione di ausili, addestra il paziente al loro uso e ne
verifica l'efficacia;
- verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli
obiettivi di recupero funzionale.

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COSA È LA MOVIMENTAZIONE
MANUALE DEI CARICHI?

“tutte le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad


opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del
sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un
carico, che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle
condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di
patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-
lombari”.

Nel D.Lgs. 81/08 “Testo Unico sulla salute e sicurezza sul


lavoro”
EFFETTI DELLA
MOVIMENTAZIONE MANUALE
DEI CARICHI per gli operatori

Patologie da sovraccarico
biomeccanico, a carico della
colonna vertebrale e degli arti
superiori.

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Alterazioni più frequenti per gli operatori

➢ Contrattura muscolare

➢ Infiammazione delle articolazioni delle vertebre

➢ Compressione eccessiva del disco


intervertebrale

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CARICO LOMBARE NELLE ATTIVITÀ QUOTIDIANE

Studio sui valori di


pressione espressi
in Kg che gravano
su L3 in base al
movimento
effettuato.

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Per realizzare “il miglior atto possibile” sia per
l’utente che per l’operatore

▪ l’operazione deve essere compiuta in condizioni


▪ di equilibrio e buon assetto posturale
▪ E’ necessario conoscere le caratteristiche
▪ del paziente
▪ E’utile predisporre un ambiente ergonomicamente
favorevole

MODALITÀ CORRETTE DI SOLLEVAMENTO E


DEPOSIZIONE DI UN CARICO

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POSIZIONAMENTO

■ Tenere presente il benessere dell’assistito


■ Capire lo scopo della posizione
■ Sviluppare le capacità dell’assistito (
posizionamento funzionale e riabilitativo )
■ Scegliere il materiale adatto per mantenere la
posizione ( cuscini, lenzuola, asciugamani…)
REGOLE BASE PER LA CORRETTA
MOVIMENTAZIONE
Prima di illustrare le procedure di mobilizzazione del
paziente e di movimentazione di carichi, è bene sapere
quali sono le posture meno sovraccaricanti , da tenere a
mente ogni qualvolta si approcci ad una azione di
movimentazione manuale.

1) Conservare l’equilibrio. L’equilibrio è


tanto più stabile quanto più ampia è la base
di appoggio.
MODALITÀ CORRETTE DI SOLLEVAMENTO E
DEPOSIZIONE DI UN CARICO

Condizione di Equilibrio

✓ piedi uniti = base di appoggio piccola = equilibrio instabile

✓ piedi divaricati= ampia base di appoggio = equilibrio stabile

✓ Baricentro più basso possibile

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REGOLE BASE PER LA CORRETTA
MOVIMENTAZIONE

2) Flettere gli arti inferiori. Nell’atto del


sollevamento è bene usare la muscolatura
degli arti inferiori e non quella della colonna.
Pertanto non si deve mai piegare il busto in
avanti ma si devono flettere le gambe .
REGOLE BASE PER LA CORRETTA
MOVIMENTAZIONE

3) Evitare la flessione del rachide. Come


già anticipato al punto 2, lo sforzo muscolare
deve essere riservato agli arti inferiori,
mentre il tronco deve restare dritto.

4) Evitare la torsione del rachide, ma


piuttosto, girarsi con tutto il corpo.
REGOLE BASE PER LA CORRETTA
MOVIMENTAZIONE
5) Avvicinare il peso da sollevare. La forza
necessaria per equilibrare un peso aumenta
con l’aumentare della distanza del peso dal
corpo.
Pertanto: ridurre la distanza tra paziente ed
operatore nel sollevamento ed eventuale
trasporto di un oggetto, tenere lo stesso il più
vicino possibile al tronco.
Come Comportarsi per
Sollevare un Carico

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REGOLE BASE PER LA CORRETTA
MOVIMENTAZIONE
6) Appoggiare un ginocchio sul letto.
Ciò è utile sia per ridurre la distanza del
peso (paziente) , sia per ridurre il carico
sulle colonna in tutte le operazioni che
richiedono di stare chinati .
REGOLE BASE PER LA CORRETTA
MOVIMENTAZIONE
7) Sedersi sul letto.

8) Prima di iniziare un’attività, preparare e


posizionare correttamente il materiale da
utilizzare per quel determinato lavoro.
REGOLE BASE PER LA CORRETTA
MOVIMENTAZIONE
9) Ripartire il carico da movimentare.
Quando si solleva un peso ad un lato del
corpo si inclina il tronco dalla parte opposta
per bilanciare lo sforzo (es. sollevamento e
trasporto di una valigia ). In questo caso il
rachide deve sopportare sia il carico
complessivo, sia lo sforzo dei muscoli del
tronco. E’ quindi necessario:
ripartire il peso sui due lati.
REGOLE BASE PER LA CORRETTA
MOVIMENTAZIONE
10) Quando il carico è eccessivo , lo
sforzo dovrà essere o suddiviso fra più
operatori, o compiuto utilizzando ausili o
attrezzature meccaniche
(es. sollevatore).
MOBILIZZAZIONE
La mobilizzazione del paziente è una pratica
potenzialmente rischiosa per la salute del
paziente e dell’operatore!!

Per prima cosa sarà necessario “valutare” le


abilità fisiche residue del soggetto, al quale
modificheremo la posizione
nel letto, per determinare
l’aiuto da fornire durante la
metodica.
MOBILIZZAZIONE
Quando possibile eseguire la movimentazione in
collaborazione con altri operatori preferibilmente di
altezza simile.

Suddividere in più fasi il processo di spostamento!!

Igiene dell’operatore: lavarsi le


mani prima della procedura
prevenendo le infezioni osp.
.
I principali tipi di "presa”utilizzati dagli operatori durante i
sollevamenti e spostamenti dei pz sono:

■ l) mano-mano
■ 2) polso-polso
■ 3) avambraccio-avambraccio
I principali tipi di "presa”utilizzati tra
operatori durante i sollevamenti e spostamenti
sono:
MANO/MANO

■ Questo tipo di presa è


utilizzato quando è
necessario sostenere
temporaneamente il tronco
di una persona (ad es.,
durante il cambio degli
indumenti)
I principali tipi di "presa”utilizzati dagli operatori
durante i sollevamenti e spostamenti sono:

POLSO/POLSO
■ La presa polso-polso garantisce
maggiore sicurezza durante gli
spostamenti e deve essere
utilizzata nei casi in cui non è
possibile adottare la presa
avambraccio-avambraccio.
I principali tipi di "presa”utilizzati dagli operatori
durante i sollevamenti e spostamenti sono:

Avambraccio/avambraccio

■ Presa avambraccio-avambraccio.
Si utilizza come prima scelta
quando si deve eseguire lo
spostamento della persona. È la
presa più sicura.
POSIZIONI FONDAMENTALI

■ Posizione eretta
(ortostatismo).
È la posizione verticale
assunta dal corpo
quando non è in
movimento. Gli arti
superiori sono distesi e
allineati lungo il corpo,
quelli inferiori hanno i
piedi leggermente
divaricati per garantire
sufficiente stabilità.
Posizione supina

■ Tale postura è la più frequentemente utilizzata


e mantenuta dalle persone durante il sonno,
per favorire il riposo, in presenza di stati di
malattia. Favorisce il rilassamento, induce il
sonno.
■ Costituisce la postura fondamentale dalla
quale procedere per eseguire spostamenti e
successivi posizionamenti.
Posizione supina

E' una posizione di mantenimento del riposo, che trova indicazioni in diverse
condizioni cliniche, alternativa alle posizioni laterali, semi-seduta, prona.
Non è utilizzata per i pazienti con dispnea o rischio di aspirazione.
Allineamento posturale è indicato nelle persone prive di capacità motoria totalmente
o parzialmente:
Porre un cuscino sotto la parte superiore delle spalle, il collo ed il capo.
Porre piccoli cuscini sotto le braccia poste in pronazione e parallele al corpo.
Porre un rotolo di stoffa nelle mani del paziente.
Porre un rotolo a livello trocanterico.
Un sostegno sotto la caviglia per sollevare il tallone dalla parte terminale del
materasso.
Porre una tavola da piedi o un cuscino morbido fra piedi e la pediera.
Posizione prona
■ È’ la posizione orizzontale
assunta dal corpo quando
è disteso su un piano con ■ Fig 5-9
l'addome appoggiato su di
esso. Il capo è girato da
un lato (può essere
appoggiato su un cuscino
basso); gli arti superiori
sono o allineati lungo il
corpo o flessi con le zone
degli avambracci
appoggiate sul piano o
uno allineato e l'altro
flesso. Gli arti inferiori
sono distesi e un cuscino
basso sostiene i piedi e le
caviglie.
Posizione prona
■ La posizione prona ha diversi vantaggi: è la sola posizione al letto che
permette la massima estensione delle articolazioni delle anche e delle
ginocchia. Se usata periodicamente, aiuta a prevenire le contratture
dovute alla flessione delle anche e delle ginocchia, causate da altre
posizioni. Inoltre , facilita l'espulsione delle secrezioni (drenaggio
posturale) e dà un sollievo alle zone cutanee colpite dalle lesioni da
decubito.
E' la posizione orizzontale assunta dal corpo quando è disteso su un piano
con l'addome appoggiato su di esso.
■ Evitare le frizioni fra la cute del paziente e il letto. Voltare il capo da un lato
e porlo su di un cuscino sottile per evitare il soffocamento, la flessione e
l'iperestensione delle vertebre cervicali.
■ Il letto deve essere in posizione orizzontale. Il paziente sul fianco va
spostato dalla parte delle in cui sono volte le spalle. Sempre aiutandosi
con la traversa va girato sull'addome, avendo cura del capo.
■ Spesso si usano i rotoli di grandi volumi in modo longitudinale al corpo o
trasversali sotto le braccia.
■ Come alternativa alla posizione prona, perché non è ben tollerata da tutti
pazienti, vi è la posizione semiprona.
DECUBITO LATERALE

■ Per posizionare e/o mantenere la persona in


decubito laterale si intende l’atto compiuto da
due operatori sanitari per porre la persona sul
fianco destro o sinistro e mantenerla in tale
posizione in modo confortevole e sicuro per
un certo tempo.
■ E’ da evitare nelle lesioni vertebrali instabili e
piaghe da decubito delle creste iliache
DECUBITO LATERALE
■ Questa postura viene utilizzata per garantire un periodo di riposo alle zone cutanee sottoposte a pressione mantenendo il
decubito supino. Inoltre, permette una migliore espansione della parte superiore dell'emitorace. Mobilizzazione del paziente
dalla posizione supina in posizione laterale sinistra:
■ Abbassare il più possibile la testata del letto.
■ Alzare e bloccare la sponda sinistra.
■ Utilizzando il telo, spostare il paziente verso il bordo destro del letto.
■ Posizionare il braccio sinistro più lontano dal tronco, in modo che nel girare il paziente non rimanga sotto il corpo del paziente.
Il braccio destro piegare sul torace. Se paziente è collaborante invitate ad afferrarsi alla sponda con entrambe le braccia.
■ Flettere il ginocchio destro.
■ Utilizzando il telo, girate il paziente verso sinistra.
■ Allineare la posizione.

DECUBITO LATERALE
■ Evitare il decubito laterale ad angolo retto sul trocantere. Fare assumere una postura obliqua di 30°. Distendere la gamba che
appoggia direttamente sul materasso. Il braccio corrispondente alla gamba sarà flesso con il palmo della mano rivolto verso
l'alto. Flettere leggermente la gamba contro-laterale e farla appoggiare su un piccolo cuscino. Flettere il braccio
corrispondente e fare appoggiare il palmo della mano su un piccolo cuscino.
Per i pazienti emiplegici il lato da usare deve essere indicato dal fisioterapista, in quanto posizionare sul lato plegico da una
parte è consigliato, perché aumenta la percezione sensoriale, ma richiede maggior vigilanza e attenzione, d'altra parte è
sconsigliata, perché diminuisce la già scarsa ventilazione dell'emitorace e soprattutto, perché tale lato è più suscettibile a
sviluppare le lesioni.
Mobilizzazione del paziente dalla posizione supina in posizione laterale destra:
■ Abbassare il più possibile la testata del letto.
■ Alzare e bloccare la sponda destra.
■ Utilizzando il telo, spostare il paziente verso il bordo sinistro del letto.
■ Posizionare lontano dal tronco il braccio destro. Il braccio sinistro piegare sul torace. Se paziente è collaborante invitate ad
afferrarsi alla sponda.
■ Flettere il ginocchio sinistro.
■ Utilizzando il telo, girate il paziente verso destra.
■ Allineare la posizione (vedi sopra).

Procedura per spostare un
paziente sul fianco un operatore.
1) Comunicare alla persona la procedura
per ottenere la collaborazione.
2) Alzare il piano del letto, in modo da
lavorare in posizione confortevole.
3) Abbassare lo schienale del letto e togliere eventuali
cuscini adagiandoli alla testiera del letto per prevenire
traumi al paziente.
4) Porsi di lato al letto con un piede avanti e ginocchio
forzato nel traverso del letto ed un piede indietro per
aumentare la propria stabilità in fase di trazione.
5) Accavallare le gambe del paziente e far
congiungere le mani sull’addome.
6) Spostare, tirando a se prima il bacino e poi
le spalle, il paziente vicino al bordo del
letto.
Procedura per spostare un
paziente sul fianco un operatore.
7) Portarsi dall’altra parte del letto e ripetere la posizione
con piede avanti e ginocchio forzato nel traverso del letto ed un piede
indietro.
8) Afferrare con una mano il bacino e con l’altra la scapola e tirare fino a
ruotare il paziente sul fianco con l’inclinazione desiderata.
9) Sistemare la gamba del paziente che si trova superiormente e che
precedentemente aveva accavallato, aggiustare
i bracci in posizione confortevole utilizzando
un cuscino per sostenere quello che si trova
in altro
10) Raggiunto lo scopo risistemare il cuscino
sotto la testa ed eventualmente lo schienale
assicurandosi che il paziente sia in posizione
comoda.
11) riabbassare, se alzato, il piano del letto e fornire il pulsante del
campanello se necessario.
Procedura per spostare un paziente
sul fianco 2 operatori.
1) Comunicare alla persona la procedura per ottenere la collaborazione.
2) Alzare il piano del letto, in modo da lavora in posizione confortevole.
3) Abbassare lo schienale del letto e togliere eventuali cuscini
adagiandoli alla testiera del letto per prevenire traumi al paziente.
4) I due operatori, dopo aver deciso il fianco sul quale girare la persona,
si pongono al lato opposto del letto.
5) Accavallare le gambe del paziente e fari congiungere le mani
sull’addome
6) Un operatore, in sincronia, sposta il bacino mentre l’altro le spalle del
paziente in modo che risulti allineato al bordo del letto.
7) Ambedue gli operatori si portano dall’altro
lato del letto riassumendo la posizione di
lavoro con un piede avanti e ginocchio
forzato nel traverso del letto ed un piede
indietro per aumentare la propria stabilità
in fase di trazione (previene infortuni).
Procedura per spostare un
paziente sul fianco 2 operatori.
8) Un operatore pone una mano sul bacino e l’altra sulle gambe mentre
l’altro una mano in vita e l’altra sulla scapola, insieme tirano verso di
loro fino a ruotare il paziente sul fianco con l’inclinazione desiderata
9) Sistemare la gamba che si trova superiormente e che
precedentemente avevamo accavallato, aggiustare i bracci in
posizione confortevole utilizzando un cuscino per sostenere quello
che si trova in alto
10) Raggiunto lo scopo risistemare i cuscini ed eventualmente lo
schienale assicurandosi che il paziente sia in posizione comoda
11) ribassare, se alzato, il piano del letto
e fornire il pulsante del campanello
se necessario.
Posizione semiseduta (di Fowler).

■ La persona è seduta con


un'inclinazione del dorso dai
30° ai 60°. Per ottenere
l'inclinazione si può utilizzare
o un letto articolato o alcuni
cuscini. Gli arti superiori
sono sostenuti da due
cuscini, la mano è aperta e
l'articolazione del polso in
posizione funzionale. Gli arti
inferiori sono distesi e due
sostegni morbidi sono
posizionati: uno sotto il cavo
popliteo e uno sotto la
caviglia.
Posizione semiseduta (di Fowler).
■ Facilita la respirazione nelle persone con
patologie cardiache e respiratorie
■ Svolgere attività quali : mangiare,leggere etc.
■ E’ una postura che determina una maggiore
compressione a livello sacro-ischiatico
( durante gli spostamenti queste zone non devono subire pressioni).
Posizione semiseduta (di Fowler).

■ L'assunzione e il mantenimento di questa


posizione richiedono la preparazione del letto.
■ il letto articolato si procede sollevando la
testata di 30-40°; i cuscini possono essere
posizionati a "scala" o a "spina di pesce" In
entrambi i casi è importante che il piano
creato garantisca un appoggio uniforme per il
dorso e il capo della persona e un
allineamento del rachide.
Posizione semiseduta (di Fowler).
■ A scala ■ Spina di pesce
Posizione seduta

■ Se la persona è seduta
sul bordo del letto o su
una sedia, i piedi
devono appoggiare
completamente su un
piano (pavimento o
sgabello) e gli arti
superiori essere
appoggiati su un
tavolino.
Posizione declive (di Trendelenburg).

■ Posizione declive (di


Trendelenburg).
La persona è in posizione
supina su un piano
inclinato di 20-30° in modo
che il capo sia ad un
livello più basso rispetto al
bacino e agli arti inferiori.

■ Nel caso la posizione debba essere mantenuta per diverso


tempo, è necessario sostenere le spalle per evitare che la
persona scivoli verso la testata del letto. Per ottenere
l'inclinazione desiderata si deve utilizzare preferibilmente un
letto articolato
Atti di supporto per il posizionamento

■ Lavaggio sociale delle mani

■ Preparare il materiale occorrente per l'esecuzione di ogni


singolo atto
■ Fornire alla persona alcune informazioni generali relative
alla procedura da eseguire
■ Preparare la persona per poter agevolmente effettuare il
sollevamento o lo spostamento rispettando la sua intimità .
■ Riordinare la camera e il materiale utilizzato .

■ Lavaggio sociale delle mani


Spostamento nel letto verso l'alto

■ La mobilizzazione del paziente è una pratica ricorrente tra i


compiti dell'operatore socio sanitario.
■ Per una corretta esecuzione dell'operazione devono
essere rispettate nel dettaglio le procedure di intervento, a
cominciare dall'igiene e in particolare dalle mani dell'OSS
che devono essere lavate prima di iniziare ogni intervento.
■ Vediamo quali sono le procedure da seguire nel caso di
sollevamento del paziente verso la testiera del letto.
■ L'operazione può essere fatta da uno o due OSS viene
fatta in contesti operativi che vanno dall'ospedale
all'assistenza domiciliare. Vediamo i due casi nel dettaglio
Spostamento nel letto verso l'alto
Paziente non collaborante
■ sono necessari due operatori
posti ai due lati del letto.
■ Un operatore mette le mani
sotto il cingolo scapolare e
l'altro sotto il cingolo pelvico per
sostenere e spostare il tronco
■ Gli operatori flettono le loro
ginocchia e allargano i piedi
■ Si concorda la partenza
del movimento e la si esegue
sfruttando lo spostamento del
peso del proprio corpo da una
gamba all'altra.
Spostamento nel letto verso l'alto
Paziente collaborante
■ è sufficiente un solo
operatore che istruisca
adeguatamente la
persona a flettere le
ginocchia e puntare i
piedi sul letto per
sollevare il bacino e ad
afferrarsi al trapezio per
sollevare il tronco.
L'operatore aiuta lo
spostamento mettendo
le mani sotto il tronco
Spostamento nel letto verso l'alto
Paziente collaborante – un solo operatore
-spiegare al paziente cosa si deve fare e cercare di
renderlo collaborativo

-alzare il piano del letto, se possibile, per poter


lavorare in maniera comoda

-abbassare lo schienale del letto, togliere i cuscini se


presenti posandoli sulla testiera del letto in modo da
evitare possibili traumi al malato (battere la testa sulla
testiera, ecc.)

-posizionarsi di lato rispetto al letto, aprendo e flettendo


leggermente le gambe

-appoggiare un ginocchio al traverso del letto per


rendere l'equilibrio più stabile ed avere più spinta
Spostamento nel letto verso l'alto
Paziente collaborante – un solo operatore
-inserire un braccio sotto la spalla del paziente
ed un braccio sotto le cosce

-chiedere al paziente, appena pronti, di spingere


verso l'alto con le piante dei piedi sul materasso
per aumentare la spinta esercitata dall'OSS.

-arrivare alla posizione desiderata

-sistemare i cuscini ed eventuale schienale e


chiede al paziente se si sente comodo

-eventualmente, riabbassare il piano del letto e


sistemare la posizione accertandosi della
presenza del campanello se necessario.
Spostamento nel letto verso l'alto
Paziente non collaborante – due operatori
-spiegare al paziente cosa si deve fare e cercare di renderlo
collaborativo
-alzare il piano del letto, se possibile, per poter lavorare in
maniera comoda
-abbassare lo schienale del letto, togliere i cuscini se presenti
posandoli sulla testiera del letto
-ciascun operatore deve posi ad un lato del letto assumendo
la posizione con gambe divaricate e flesse e ginocchio sul
traverso del letto esercita una spinta
verso la testiera del letto.
Spostamento nel letto verso l'alto
Paziente non collaborante – due operatori
-ciascun operatore deve posi ad un lato del letto assumendo
la posizione con gambe divaricate e flesse e ginocchio sul
traverso del letto
-posizionare il paziente a braccia conserte
-ciascun OSS deve mettere un braccio sotto l'ascella del
malato fino ad afferrare con una mano le braccia del paziente
e con l'altra mano l'arto inferiore all'altezza della coscia
-in maniera sincronizzata, sollevare il
paziente e spingerlo verso la testiera
Spostamento nel letto verso l'alto
Paziente non collaborante – due operatori
NB se ci sono delle traverse la manovra va fatta in questo
modo:
-dopo aver tolto da sotto il materasso i lembi delle traverse ed
averle arrotolate fino a formare una maniglia ciascun OSS dal
proprio lato del letto afferra il paziente al livello delle spalle e
in contemporanea esercita una spinta verso la testiera del
letto.
Tecniche movimentazione paziente

■ https://youtu.be/dS7ziE6FHVY

53
Tecniche di spostamento verso la testata di
un pz
■ https://youtu.be/EgTONKyN2PA

54
Mobilizzazione pz emiplegico

■ https://youtu.be/MAUFZVW17wg

55
Trasferimento paziente emiplegico in
carrozzina
■ https://youtu.be/lx23DrVjg70

56
Trasferimento paziente emiplegico in
carrozzina
■ https://youtu.be/lx23DrVjg70

57
Gestione carrozzina

■ https://youtu.be/bxaC1jkRfYQ

58
Trasferimento letto carrozzina

■ https://youtu.be/mgBHRw0N_PA

59
Movimentazione supino-seduto\letto-
carrozzina
■ https://youtu.be/fyPQ3TxdiGQ

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deambulazione

■ E’ IL MEZZO DI LOCOMOZIONE ABITUALE


DELL’UOMO, CHE GLI PERMETTE DI
SPOSTARSI MANTENENDOSI IN
POSIZIONE VERTICALE
AIUTO NELLA DEAMBULAZIONE :Atti di supporto

■ Preparare gli eventuali ausili richiesti per eseguire l'atto


Preparare l'ambiente:
- eliminare gli ostacoli presenti lungo il percorso;
- assicurarsi che il pavimento sia asciutto e l'area da
percorrere ben illuminata.
■ Verificare che l'abbigliamento e le calzature della persona
siano adeguati
■ Aiutare la persona ad assumere la stazione eretta per
iniziare la procedura . Assicurarsi che la persona resti in
una posizione confortevole e riporre il
materiale utilizzato.
Riordinare la camera
PROCEDURA
Il livello di autonomia e le
condizioni della persona
porteranno a scegliere
una particolare modalità
per aiutarla nella
deambulazione e/o
indurranno ad assisterla
con un altro infermiere.
■ 1. Porsi al fianco della
persona (scegliere il lato
che eventualmente
presenta un deficit)
fornendo un appoggio in
caso di bisogno.
TRASFERIRE LA PERSONA DAL LETTO
ALLA POL TRONA/CARROZZI NA

■ La scelta dell'ausilio sul quale far sedere la persona è motivata


dall'obiettivo assistenziale da raggiungere. Per posizionare la
persona in modo sicuro e confortevole si ricorre all'impiego di
poltrone, carrozzine, sedie con braccioli, cuscini, poggiapiedi,
tavolini.
■ Atti di supporto

Preparare il materiale:
- sedia con braccioli o poltrona o carrozzina; - cuscini in numero
adeguato.
- Lavaggio sociale delle mani
Preparare l'ambiente e isolare la persona
Riordinare l'ambiente sistemando la persona . Lavaggio sociale delle
mani
Trasferimento della persona collaborante
dal bordo del letto alla sedia
Per eseguire questo trasferimento è necessario che la
persona sia collaborante ed è sufficiente un solo
operatore.
Spiegare all'assistito cosa intendiamo fare e come può
aiutarci il più chiaramente possibile. Preparare la sedia,
parallela al letto, il più vicino possibile alla persona.
Trasferimento della persona collaborante dal bordo
del letto alla sedia

■ L’operatore si pone di fronte alla persona con i propri


piedi, aperti davanti a quelli dell'assistito e tiene le
ginocchia della persona tra le proprie, per
stabilizzarla e controllare l'eventuale cedimento delle
ginocchia o lo scivolamento dei piedi. L'assistito può
appoggiare le mani sulle spalle dell'operatore.
■ I’operatore mette le mani sulle scapole della persona
e le fa flettere il tronco in avanti,piegandosi sulle
proprie ginocchia e mantenendo il tronco in avanti
per non sbilanciarsi (figura 9.30).
Trasferimento dal bordo del letto

■ Assistito e operatore raddrizzano insieme le


ginocchia per portarsi in stazione eretta.
■ Lo «stretto» contatto tra operatore e assistito
garantisce la sicurezza della manovra.
■ L'operatore fa ruotare la persona verso la sedia e le
fa flettere nuovamente il tronco per permetterle di
controllare la discesa e di sedersi dolcemente.
■ Come per la posizione seduta sul bordo del letto, si
controlla l'allineamento dei segmenti corporei e si
fanno appoggiare i piedi a terra (figura 9.31).
Trasferimento letto carrozzina paziente
non collaborante
■ Questo trasferimento richiede due operatori e può
essere utile quando non si possono usare ausili
meccanici e la persona non può collaborare
passando dalla stazione eretta.
■ spiegare al paziente cosa si deve fare e cercare
di renderlo collaborativo
■ alzare il piano del letto, se possibile, per poter
lavorare in maniera comoda
Trasferimento letto carrozzina paziente
non collaborante
■ abbassare lo schienale del letto, togliere i cuscini se
presenti posandoli sulla testiera del letto in modo da
evitare possibili traumi al malato (battere la testa
sulla testiera, ecc.)
■ Posizionare la seggiola, frenata e senza bracciolo del
lato appoggiato al letto, con lo schienale rivolto verso la
testiera del letto.
■ Un Operatore-A si pone dietro la sedia a rotelle
appoggiando il ginocchio della gamba a contatto
con il letto sopra il medesimo per aumentare la
stabilità in fase di spinta e prevenire infortuni.
■ Al paziente viene sollevata la schiena fino a
fargli assumere la posizione seduta.
Trasferimento letto carrozzina paziente
non collaborante
■ L’altro operatore-B si sistema al davanti della
sedia a rotelle.
■ L’operatore-A deve inserire i propri bracci sotto le
ascelle del paziente ed andare ad afferrare
entrambi i bracci del paziente stesso (a braccia
conserte) con le proprie mani, evitare di prendere
il malato sotto le ascelle.
■ L’operatore-B afferra gli arti inferiori sotto i
ginocchi; all’unisono i due operatori
sollevano e spostano il paziente.
Trasferimento letto carrozzina paziente
non collaborante
■ OSS-A fa leva sul ginocchio appoggiato al letto,
OSS-B flette i propri arti inferiori, sostiene le gambe
e le accomoda nella posizione definitiva.
■ Mentre OSS-A sorregge il posizione l’ammalato,
OSS-B rimette il bracciolo alla carrozzina e, sistema
eventuali posizionatori.
■ Dopo essersi assicurati che il paziente sia in
posizione il più possibile comoda,
risistemare il letto in maniera che sia
pronto per il rientro del paziente.
Trasferimento letto carrozzina paziente
non collaborante
Appoggia il proprio ginocchio sul letto, flette l'altro, mette la
braccia intorno al torace dell'assistito e ne afferra gli
avambracci vicino al gomito <presa crociata».
Durante il trasferimento, l'operatore deve stringere le
braccia intorno al torace, cercando di non far leva sulle
spalle della persona.
Trasferimento letto carrozzina paziente non
collaborante
■ Il secondo operatore, posto
davanti alla sedia flette le
proprie ginocchia, allarga i
piedi e infila le braccia a
sostenere gli arti inferiori
dell'assistito.
■ Si concorda l'inizio della
manovra e si effettua lo
spostamento cercando di
sfruttare, per quanto
possibile, lo spostamento del
peso del proprio corpo da
una gamba all'altra (figura
9.26). Fig 9-26
Trasferimento letto carrozzina paziente non
collaborante
■ Si sistema la persona sulla
sedia, allineando i segmenti
corporei e facendo appoggiare i
piedi a terra
■ Quando l'assistito, non
collaborante, scivola avanti
sulla sedia, si può riposizionarlo
usando la «presa crociata».
■ Un operatore, posto dietro lo
schienale della Sedia, afferra la
persona al torace con la «presa
crociata» e la solleva, mentre il
secondo operatore, posto
davanti alla sedia, solleva e
spinge in avanti le cosce della
persona .
Trasporto della persona in carrozzina

■ Garantire sicurezza durante il


trasporto,
■ assicurare il corpo con cinghia
se serve;
■ controllare che i piedi
appoggino sulle pedane e che
le braccia non oltrepassino i
braccioli;
■ verificare che non vi siano
indumenti che strisciano sulle
ruote o per terra,
■ Il trasportato deve guardare in
avanti per potersi orientare (fig).
Durante il trasporto mantenere
il dialogo e controllare lo stato
di benessere.
TRASFERIRE LA PERSONA DAL LETTO
ALLA BARElLLA E/O VICEVERSA

■ Per trasferire la persona dal letto alla barella e/o


viceversa si intende l'atto compiuto da tre operatori per
spostare la persona, partendo dalla posizione supina,
dal suo letto alla barella e viceversa senza causare
alcun trauma o disagio.
■ Questo atto può essere eseguito per il trasporto della
persona alla/dalla sala operatoria; al momento del
ricovero di una persona totalmente dipendente che
provenga in barella dal pronto soccorso o
dall'accettazione; ogni qualvolta una persona debba
recarsi per indagini diagnostiche presso servizi interni
o esterni alla struttura di degenza.
TRASFERIRE LA PERSONA DAL LETTO
ALLA BARELLA E/O VICEVERSA

Nel caso di trasferimento di una persona di cui si è


accertata o si sospetta la presenza di un trauma
vertebrale è necessario eseguire questa procedura
con estrema cautela per mantenere la colonna in
asse.
■ Atti di supporto

Preparare il materiale:
- barella.
-Lavaggio sociale delle mani
- Preparare l'ambiente, informare e isolare la persona
- Riordinare l'ambiente e sistemare la persona e gli
eventuali presìdi . Lavaggio sociale delle mani
PROCEDURA

■ Viene eseguita da tre operatori


Dopo aver bloccato le ruote della barella (e/o del letto), prepararla
togliendo il lenzuolo, la coperta, ecc. per accogliere la persona.
Porsi dallo stesso lato del letto a livello delle tre zone che verranno
afferrate in seguito nel trasporto: all'altezza del capo e dorso, del
bacino e delle cosce, delle gambe e dei piedi.
Scoprire la persona e farle incrociare le braccia sul petto.
Infilare le mani e gli avambracci, utilizzando le curvature
anatomiche,nelle tre zone sopra citate:
■ - il primo infermiere sotto il collo/capo e il dorso;
■ - il secondo sotto la vita e la radice delle cosce;
■ - il terzo sotto il cavo popliteo e le caviglie (Fig. 5.35).
PROCEDURA

■ Se la barella è posta ad angolo


retto con la pediera del letto, si
deve retrocedere e ruotare a
destra; se è ad angolo retto con
la testiera del letto, si retrocede
e si gira in senso opposto .
PROCEDURA

■ Avvicinarsi alla barella, posizionare i piedi


come indicato in precedenza flettendo le
ginocchia, adagiare la persona allontanandola
dal proprio corpo e allentando la presa.
■ Ritirare le braccia delicatamente e verificare
la posizione della persona e il funzionamento
degli eventuali presidi.
Coprire la persona e procedere al trasporto (1
o 2 operatori).
Utilizzo del telo

■ Per trasferire il paziente dal letto alla barella


può essere usato un telo apposito o la
traversa. Affinché il trasferimento sia sicuro
sono spesso necessari almeno 3 operatori.
Bisogna ricordarsi di mantenere il paziente in
un corretto allineamento corporeo e di
rispettare i principi di un'adeguata meccanica
corporea.
Trasporto paziente in barella

La barella è indicata per il trasporto:


■ dei pazienti dalla stanza di degenza alla sala
operatoria e ritorno;
■ dei pazienti con alterato stato di coscienza o
in coma;
■ dei pazienti gravi o non in grado di
deambulare o stare in carrozzina.
Durante i trasferimenti, mobilizzazione fare attenzione alle ruote del letto, che
devono essere frenate, in posizione più bassa possibile, la carrozzina deve essere
frenata con il poggiapiedi sollevato
■ Nell’assistenza di un paziente con deambulazione difficoltosa deve assolutamente
tener conto delle caratteristiche individuali del soggetto e della patologia che può
presentare e deve necessariamente osservare alcuni requisiti:
■ Assicurarsi che il paziente abbia capito cosa è stato richiesto di fare e il livello di
collaborazione che potrà offrire.
■ Nell’assistere una persona malata, ricordarsi di utilizzare sempre calzature chiuse e
antiscivolo.
■ Far indossare gli abiti non ingombranti ma comodi, con possibilità di prese di
sicurezza ( i pantaloni di una tuta da ginnastica sono ideali, perché si può sostenere
la parte posteriore dell’elastico senza influenzare il soggetto durante il cammino)
■ Prima di qualsiasi spostamento, ricordarsi di bloccare con gli appositi freni il letto, la
carrozzina o il sollevatore.
■ Il percorso deve essere privo di ostacoli, non disomogeneo, non scivoloso, non
esposto a sbalzi di temperatura, al fine di garantire la sicurezza.
■ Durante gli spostamenti del paziente, non ci si deve mai sbilanciare e si deve
cercare di mantenere un corretto assetto della colonna.
■ Nel rotolamento sul fianco, il paziente deve essere afferrato all’altezza del
bacino e delle scapole per evitare danni al paziente e ridurre la fatica del
caregiver.
■ Non imporre mai al paziente la propria velocità di marcia, ma lasciare che sia
il paziente stesso a scandire il tempo.
■ Farlo guardare diritto davanti a lui.
■ Sostenere il malato a livello del braccio libero.
■ Prevedere delle pause, e far si che nelle vicinanze ci sia sempre un punto
per riposarsi. Non andare oltre le sue forze.
■ Accertarsi sempre che in prossimità vi siano punti di appoggio nel caso vi
siano improvvisi malori.
■ Quando è possibile, cercare la collaborazione del paziente. Nel passare
dalla posizione supina alla posizione seduta o in piedi, far indossareal
paziente le ortesi eventualmente previste (busti, collari ecc).
■ Far indossare SEMPRE al paziente calzature chiuse e mai pantofole o calze;
piuttosto effettuare lo spostamento a piedi nudi.
■ Posizionarsi sempre correttamente nei confronti del paziente. Se è
necessario, utilizzare gli ausili in dotazione. Se il paziente è troppo pesante o
non collabora, farsi aiutare nello spostamento.

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