Analizza le ambientazioni dei diversi gruppi sociali proposte da Italo Calvino nei due libri letti,

ponendole a confronto con situazioni simili riscontrabili nella nostra società. Elabora, infine, un
giudizio complessivo sullo stile ed il pensiero dell'autore.

Nei suoi romanzi, Italo Calvino, utilizza ironia, parodia e scene quasi surreali per portare
all'attenzione del lettore tematiche sempre attuali e far trapelare la sua idea, nonostante manchino
commenti personali, su ogni argomento che affronta.
Di questa sua peculiarità, se ne può riscontrare la presenza nei suoi due libri, facenti parte della
“trilogia degli antenati”, “il visconte dimezzato” e “il cavaliere inesistente”, dove con maestria si
cimenta in un mondo fittizio, dal carattere cavalleresco, ponendo personaggi estremizzati che si
completano l’un l’altro, usandoli per muovere una critica contro ogni tipo di estremizzazione di una
qualsiasi idea.
Alcuni esempi di questa estremizzazione, propria della comunità degli ugonotti ne “il visconte
dimezzato” e dell’ordine del Sacro Graal ne “il cavaliere inesistente”, riguarda il fanatismo
religioso, criticato indirettamente da Calvino, che consiste nella cieca obbedienza e rispetto delle
regole ma anche in una presa alla lettera della religione senza interpretare ciò che è scritto nei libri
sacri e idolatrando qualsiasi cosa legata alla religione, anche se, come il Graal, è un qualcosa di
inesistente. Questa esagerazione della religione è un qualcosa ancora radicato nella nostra
società, presente in ogni tipo di religione e culture. Un esempio sono gli Amish, una comunità
cristiana che rifiuta il progresso tecnologico e qualsiasi comodità, con famiglie numerose e
attaccate alla loro cultura e che per lo lavorano i capi e se necessitano di elettricità, anche se è
vietata se non per casi particolari, la producono loro attraverso mulini a vento.

Inoltre, con Agilulfo e Gurdulù de “il cavaliere inesistente” e le due metà di Medardo ne “il visconte
dimezzato”, abbiamo un altro tipo di estremizzazione: i primi riguardo la razionalità e la diligenza
alle regole contrapposta l’indole irrazionale e guidata dai sentimenti dell’uomo, il secondo per il
contrasto bene-male che impervia dentro di noi. Agilulfo rappresenta un modello di perfezione
razionale e cavalleresco, che incarna tutti i valori che ogni cavaliere dovrebbe detenere, non è
capace di andare contro le regole e offre ceca obbedienza alla propria autorità, senza fare
domande o contrastarla; Gurdulù, invece, rappresenta esattamente l’opposto: un’anima libera,
guidata dai sentimenti e dall’immaginazione, che non obbedisce alle rigide regole della sua
società. Con la surreale divisione in due di Medardo, invece, critica chi sceglie di essere o
totalmente buono o totalmente cattivo, non scegliendo un compromesso, una sorta di equilibrio tra
questi due modi di agire; tema sempre attuale e che coinvolge ogni uomo in conflitto con se
stesso, che riesce a realizzare appieno un parte di sé, ma non l’intero, e che per questo dovrà
sempre convivere con un senso di incompletezza, che lo porterà a nutrire dei dubbi sull’aver fatto
la cosa giusta, reprimendo un’intera parte di sé, lasciandone fiorire una sola.

Un’ulteriore critica fantasma la muove, in entrambi i romanzi, contro la guerra, che rappresenta un
modello di estremizzazione del potere che si vuole avere sugli altri, in cui stupidamente si ricorre
alla violenza e si serve della scienza in modo da sottomettere o annientare una nazione, un
popolo, una cultura diversi da ciò che si è adottato come modello comportamentale.

Lo stile di Calvino è uno stile semplice e povero di metafore o strutture complicate, riuscendo in
questo modo a rendere la lettura adatta a tutti; la sua narrativa è ricca, invece, di descrizioni delle
ambientazioni e dei personaggi principali, insieme ai discorsi diretti; il ritmo è spedito e vivace, mai
lento o noioso. Le sue opere trasudano surrealismo dalle sfumature ironiche, con cui diverte e
contemporaneamente fa riflettere su ogni sfaccettatura della realtà, trattando tematiche sempre
attuali e in cui ognuno può rispecchiarsi.