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net/publication/363848257
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4 authors, including:
Massimiliano Tomaciello
Politecnico di Milano
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All content following this page was uploaded by Riccardo Spinzi on 26 September 2022.
I
Abstract
Il progetto presentato nelle successive pagine si assume il compito di descrivere e analizzare
il motore GEnx-1B, installato sui velivoli Boeing 787.
Partendo da un’introduzione al velivolo e al motore(soprattutto riguardo l’architettu-
ra), si proseguirà con un’analisi del ciclo termodinamico, evidenziando i dati utilizzati e i
risultati ottenuti mediante tabelle. Verrà anche spiegato il ciclo termodinamico nella sua
totalità, sia per il flusso caldo che per il flusso freddo.
La sezione finale presenterà un’introduzione alle turbomacchine e ai compressori assiali,
per poi procedere con l’esposizione dei risultati ottenuti per il compressore di alta pressio-
ne. Durante tale studio si esporrà anche una parte sui parametri adimensionali(quali flusso
adimensionale e coefficiente di lavoro adimensionale) usati per caratterizzare tale turbo-
macchina. Infine verrà presentata una possibile mappa delle prestazioni per uno stadio di
compressore generico.
Tutti i risultati ottenuti, soprattutto per quanto riguarda quelli a parametri adimen-
sionali e la mappa prestazionale del compressore, saranno sottoposti ad un confronto con
grafici sperimentali reali, al fine di evidenziare discrepanze e/o somiglianze tra modelli
applicati e comportamento reale di un compressore assiale.
Tutti i risultati ottenuti per il ciclo termodinamico, per lo studio a parametri adimen-
sionali e per la mappa prestazionale del compressore saranno sottoposti ad un confronto
con i risultati e con i grafici sperimentali trovati sulla documentazione. Tale indagine
avrà il fine di evidenziare discrepanze e/o somiglianze tra i modelli teorici applicati e gli
andamenti reali degli argomenti precedentemente citati.
II
Indice
Abstract II
Indice III
Nomenclatura IV
1 Introduzione 1
1.1 Introduzione ai Turbofan . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
1.2 Architettura del GEnx-1B . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
4 Conclusioni 20
5 Appendice i
5.1 Appendice A: Metodo di Newton-Raphson . . . . . . . . . . . . . . . . . . . i
5.2 Appendice B: Relazione per lo Studio dei Parametri Adimensionali . . . . . ii
5.3 Appendice C: Relazioni Utili per le Mappe dei Compressori . . . . . . . . . iii
5.4 Appendice D: Tabelle Complete per i Triangoli di Velocità(solo HPC) . . . vi
III
Nomenclatura
IV
Simbolo Unità di Misura Descrizione
V
Simbolo Unità di Misura Descrizione
Nc [ rad
s ] Velocità di rotazione dell’albero della turbomacchina corretta
ω [ rad
s ] Velocità angolare della turbomacchina
P [Pa] Pressione statica
P1 [Pa] Pressione statica prima del rotore
P2 [Pa] Pressione statica dopo il rotore
P4tot [Pa] Pressione totale dopo il compressore HP
Pamb [Pa] Pressione Ambiente
Pref [Pa] Pressione di riferimento
Ps [Pa] Pressione statica dopo il rotore
Ptot [Pa] Pressione totale
Ptot1 [Pa] Pressione totale all’entrata nel rotore
Ptot3 [Pa] Pressione totale all’uscita dallo statore
ϕ [-] Parametro di flusso adimensionale
π12 [-] Rapporto di compressione di uno stadio generico
πc [-] Rendimento pneumatico del combustore
πd [-] Rendimento pneumatico del diffusore
πf [-] Rapporto di compressione del fan
πHP C [-] Rapporto di compressione del compressore HP
πi [-] Rapporto di compressione dell’i-esimo stadio
πLP C [-] Rapporto di compressione del compressore LP
πs [-] Rapporto di compressione di uno stadio di compressore
πtot [-] Rapporto di compressione totale
Q [ kg
J
] Potere calorifico inferiore del combustibile
R [-] Grado di reazione di uno stadio di turbomacchina
Ra [ kgK
J
] Costante dell’aria
r1 [m] Raggio della turbomacchina nella sezione 1
r2 [m] Raggio della turbomacchina nella sezione 2
rest [m] Raggio esterno della sezione della turbomacchina
rint [m] Raggio interno della sezione della turbomacchina
rmedio [m] Raggio medio della sezione della turbomacchina
kg
ρ [m3] Densità
T [K] Temperatura statica
Tamb [K] Temperatura ambiente
VI
Simbolo Unità di Misura Descrizione
VII
Elenco delle figure
1 Il Boeing 787[11] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
2 GE90 e GEnx-1B a confronto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
3 Schema a blocchi di un Turbofan a flussi separati[6] . . . . . . . . . . . . . . 4
4 Schema a blocchi del GEnx-1B . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
5 Errore % di conversione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
6 Variazione del Mach nei diversi stadi del flusso caldo . . . . . . . . . . . . . 7
7 Palette di una turbomacchina[7] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
8 Temperature calcolate con il metodo di Newton-Raphson . . . . . . . . . . . 11
9 Grafico indicante la terminologia usata[7] . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
10 Confronto tra i triangoli di velocità del primo e ultimo stadio di compressore 12
11 Variazione di pressione statica e totale in uno stadio di compressore . . . . . 13
12 Calettamento necessario di rotori e statori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
13 Variazione del Mach negli stadi dell’HPC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
14 Confronto tra gli andamenti di ξ teorico e reale . . . . . . . . . . . . . . . . 16
15 Confronto tra gli andamenti di ηs teorico e reale . . . . . . . . . . . . . . . . 16
16 Confronto della variazione di ξ tramite β1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
17 Confronto tra mappa del compressore teorica e reale . . . . . . . . . . . . . 18
18 Mappa del compressore con zone di funzionamento[10] . . . . . . . . . . . . 19
VIII
1 Introduzione
Il Boeing 787 Dreamliner è un aereo bimotore turboventola a fusoliera larga (wide-body)
utilizzato come aereo di linea per voli a medio e lungo raggio, sviluppato dall’azienda
statunitense Boeing. Il primo Boeing 787 Dreamliner è stato presentato durante una
cerimonia di roll out l’8 luglio 2007 (la data indicata come 7/8/7 secondo la scrittura
americana) presso lo stabilimento della Boeing di Everett. Lo sviluppo e la produzione
del Boeing 787 Dreamliner ha comportato una collaborazione su larga scala con numerosi
fornitori in tutto il mondo. L’assemblaggio finale avvenne presso lo stabilimento di Everett,
nello Stato di Washington e allo stabilimento di North Charleston, nella Carolina del Sud.
Originariamente programmato per entrare in servizio nel maggio 2008, il progetto andò
incontro a molteplici ritardi. Il volo inaugurale ebbe luogo il 15 dicembre 2009 e i test
di volo furono completati a metà del 2011: volò per la prima volta nel mese di settembre
2013.
Il 787 è stato progettato per essere il primo aereo di serie con la fusoliera assemblata
grazie a sezioni a botte di materiale composito invece dei molteplici pannelli di alluminio
e dei circa 50.000 elementi di fissaggio utilizzati sui tradizionali aeromobili già esistenti.
La Boeing ha selezionato due nuovi tipi di motori per il Boeing 787 Dreamliner: il Rolls-
Royce Trent 1000 e il General Electric GEnx. L’azienda statunitense ha dichiarato che il
velivolo avrebbe risparmiato circa il 20% di carburante rispetto al Boeing 767, con il 40%
del guadagno di efficienza dei motori, un maggior uso di materiali compositi più leggeri e
sistemi più avanzati.
Il profilo finale del velivolo è risultato più conservatore rispetto alle precedenti proposte,
con molti componenti che hanno mantenuto una forma convenzionale. Con un’apertura
alare di 60.12m, una superficie alare di 377m2 e una lunghezza di 57m, il Boeing 787 è,
alla data di scrittura, un aereo di linea operativo[11].
1
1.1 Introduzione ai Turbofan
I motori a turboventola hanno avuto un grande sviluppo negli ultimi 60 anni, al punto da
diventare i principali impiegati sia negli aerei di linea civili che in quelli militari. Questa
categoria di motori è considerata l’evoluzione dei turbogetto, in quanto combina i vantaggi
dei motori a turboelica (alta efficienza propulsiva e spinta) e dei motori a turbogetto (alta
velocità e quota di volo), diminuendo il consumo specifico della spinta rispetto alla cate-
goria dei turbogetto. I turbofan possono essere di due tipi: a flussi miscelati o separati.
Generalmente, date le prestazioni, la tecnologia a flussi miscelati viene utilizzata per appli-
cazioni di tipo supersonico, mentre quella a flussi separati è più adatta al volo subsonico[6].
Il GEnx-1B rientra nella seconda categoria di turbofan sopra citata.
Il GEnx è stato sviluppato nell’ottica di riduzione del peso e del consumo di carburante[3].
Tale obiettivo è stato ottimamente raggiunto, a fronte di una riduzione della massa a secco
e di un significativo miglioramento dal punto di vista dei consumi specifici. I miglioramenti
sono riportati nella tabella 2.
GE90 GEnx-1B
Peso 7892 kg 6147 kg
kg kg
TSFC 0.03 Nh 0.02 Nh
2
Di seguito riportiamo le caratteristiche del motore e una breve descrizione delle sue
parti principali:
• Fan: le pale del fan ed il suo carter sono costruite in materiale composito. Le
pale hanno il bordo di attacco in titanio per meglio resistere all’ingestione di corpi
estranei o ghiaccio. L’uso di materiali compositi per questa sezione ha portato ad
un risparmio di 159 kg rispetto ad un motore convenzionale in metallo, oltre ad una
miglior resistenza alla corrosione. L’aumentato rapporto di bypass(attualmente 9.1),
ha permesso una riduzione del rumore di 13 dB rispetto al predecessore GE90, che
arrivava ad un BPR di 8.4;
• Compressore: per aumentare l’efficienza energetica del motore, i dieci stadi del
compressore di alta pressione garantiscono un rapporto di compressione di 22.3:1. I
primi tre stadi rotorici sono costruiti con tecnologia blisk, con le palette fuse con il di-
sco a formare un unico assieme, risparmiando parti, peso ed eliminando la possibilità
di fughe di aria compressa tra palette e disco;
3
2 Analisi del Ciclo Termodinamico
2.1 Componenti del Motore
Il motore GEnx-1B è formato dalle seguenti componenti[3]
• fan a 1 stadio di compressione;
• compressore di bassa pressione a 4 stadi;
• compressore di alta pressione a 10 stadi;
• camera di combustione costruita con tecnologia TAPS;
• turbina di alta pressione a 2 stadi;
• turbina di bassa pressione a 7 stadi;
• ugelli per flusso caldo e freddo.
I 7 stadi di turbina a bassa pressione alimentano i 4 stadi di compressore a bassa
pressione e l’unico stadio di ventola, mentre la turbina di alta pressione fornisce potenza
ai 10 stadi di compressore ad alta pressione.
Di seguito sono riportati uno schema a blocchi semplificato per una tecnologia turbofan
tradizionale e lo schema a blocchi per il GEnx-1B, rappresentante il motore in analisi. Le
differenze tra i due verranno discusse nel seguito della relazione.
4
2.2 Dati del Ciclo
5
2.3 Ciclo Turbofan
Per i calcoli si è supposto che il velivolo sia in volo a quota z = 10668m con un mach
Min = 0.85. Si suppone inoltre che l’aria in entrata e la miscela di gas in uscita siano gas
termicamente e caloricamente perfetti.
Il flusso entra nel diffusore che, nel GEnx-1B, ha la sola funzione di incanalarlo verso il
fan, oltre ad evitare che correnti turbolente entrino a contatto con le pale della ventola.
Il mach, quindi, rimane pressoché invariato all’entrata del motore. Nella trattazione si è
imposto tale mach come se il diffusore non fosse presente, cioè Mdif f = Min = 0.85.
È importante notare come le grandezze statiche differiscano da quelle totali in funzione
del mach in quanto, l’errore di conversione, tramite le formule:
γ−1 2
Ttot =T 1+ M (1)
2
γ
γ − 1 2 γ−1
Ptot =P 1+ M (2)
2
varia con il Mach elevato alla seconda potenza, come riportato in figura 5:
Di conseguenza, valori di densità ricavati con la legge dei gas perfetti negli stadi 0, 1,
2, 8 e 9 non saranno riportati.
.
Arrivato al fan, il flusso d’aria viene diviso secondo il BPR: una prima parte (mcold =
538.68 kg
s ) viene immediatamente incanalata ed espulsa nell’ugello freddo, mentre la secon-
.
da parte (mhot = 59.20 kg s ) viene guidata verso il ciclo caldo, del tutto simile a quello di un
turbogetto.
L’aria fredda compressa dal fan (πf = 1.5) viene quindi immessa nell’ugello sempli-
cemente convergente(non isoentropico) e raggiunge il mach sonico (M = 1) in gola. La
velocità di efflusso risulta quindi vc = 309.1 m s , valore molto simile a quello trovato in
bibliografia [9], per quota e Mach noti all’inizio del ciclo termodinamico.
6
Questa parte del motore produce una spinta Tc = 50.579kN .
Dopo il fan, il numero di Mach è stato ipotizzato con andamento imposto come in
figura 6, eccetto per l’ugello caldo, dove è stato calcolato. Solo per questo grafico i punti
da 4 in poi corrispondono, in ordine, a quelli da 3dif f in poi.
Figura 6: Variazione del Mach nei diversi stadi del flusso caldo
La particolarità del GEnx-1B, riguardo il ciclo caldo, è quella di non avere un unico com-
pressore, ma due: uno di bassa pressione, con rapporto di compressione πLP C = 1.3004
e uno immediatamente a valle del primo, di alta pressione, che realizza un rapporto di
compressione πHP C = 22.3, portando la pressione totale a P4tot = 1.597M P a. Anche la
temperatura sale nel processo, poiché si considerano condizioni di non-isoentropia, arri-
vando ad un valore di 285.38K dopo il fan e di 814.73K dopo i due compressori. Tra i
due compressori si è interposto un diffusore al fine di diminuire il Mach del flusso entrante
nell’HPC fino ad un valore di 0.2.
Il secondo, Essendo il flusso in uscita dal compressore di alta pressione troppo veloce
(113.9756 ms ), si è imposto un rallentamento tramite un diffusore, prima dell’entrata in
camera di combustione. Questo ha portato la velocità in camera a 75 m s , diminuendo il
Mach ad un valore di M = 0.13. L’aria entrante nel combustore viene miscelata con il
carburante e infine viene ignita, aumentando la temperatura al valore massimo di 1550K
a monte della turbina HP. Durante la combustione si è ipotizzata una perdita di pressione
del 5%, ed un rendimento del 99%.
La miscela calda viene incanalata nelle turbine, anch’esse due come.
i compressori: la pri-
ma, quella di alta pressione, presenta 2 stadi ed estrae una potenza LHP T = 31.871M W per
alimentare il compressore di alta pressione;. la seconda alimenta la ventola e il compressore
di bassa pressione estraendo una potenza LLP T = 23.919M W .
La restante potenza del getto viene utilizzata ai fini propulsivi nell’ugello non isoentro-
pico (ηu = 0.95), dove il flusso termina il suo ciclo termodinamico. Nella trattazione si è
supposta e verificata l’ipotesi di espansione ottima per l’ugello solo convergente alla quota
considerata, generando così una spinta Th = 9.899kN .
É importante notare come la maggior parte della spinta venga prodotta dalla portata
d’aria che effettua il ciclo freddo del motore, partecipando al contributo totale con un’entità
dell’83.63%.
7
Di seguito riportiamo una tabella con i valori di pressione e temperatura totali e statiche
ricavati in ogni stadio del motore, oltre che i parametri prestazionali e alcuni parametri
termodinamici.In Appendice D è riportato lo script Matlab per l’analisi del ciclo completa.
kg
N. Stadio Ttot [K] T [K] Ptot [Pa] P [Pa] ρ[ m 3] v [m
s] M [-]
0 250 219 38200 23842 / 252.1 0.85
1 250 219 37500 23365 / 252.0 0.85
2 285 266 56200 44070 / 196.2 0.60
3 311 301 73100 65469 0.7578 139.1 0.40
3dif f 311 308 71600 69667 0.7876 70.4 0.20
4 815 808 1597500 1553600 6.6973 114.0 0.20
5in 815 812 1597500 1578400 6.7735 75.0 0.13
5 1550 1540 1517600 1477900 3.3489 153.2 0.20
6 1066 1059 265700 258760 0.8527 127.1 0.20
7 702 698 37900 36928 0.1847 103.1 0.20
8 / 630 / 23800 / 409.4 0.84
9 / 238 / 28600 / 309.1 1.00
.
ηp [−] ηth [−] ηg [−] Spinta[N ] Isp [s] T SF C[ Nkgh ] mf [ kg
s ]
0.9035 0.2777 0.2509 60478 101.1545 0.023 1.4267
Occorre notare che le temperature e le pressioni per gli stadi 8 e 9, equivalenti rispetti-
vamente all’ugello caldo e a quello freddo, sono quantità statiche. Inoltre, dalla seconda
tabella è possibile notare come i turbofan siano caratterizzati da rendimenti propulsivi
molto elevati. Con un’accelerazione minore applicata ad una maggiore quantità di massa,
infatti, è possibile ottenere un guadagno netto su tale parametro.
Confrontando i risultati ottenuti con quelli forniti dalla documentazione[9], si nota che
due parametri in particolare presentano una grande discrepanza tra loro:
I motivi che hanno condotto alla scelta della temperatura massima come scritta nei dati
all’inizio della trattazione sono:
8
1. Impostando il problema, calcolando i parametri prestazionali quali spinta totale,
TSFC e velocità all’efflusso (per ugello caldo e freddo) e confrontandoli con quelli
della documentazione si ottengono risultati identici, se non per la portata massica di
.
combustibile mf ;
.
Spinta[N ] T SF C[ Nkgh ] mf [ kg
s ] vh [ m
s] vc [ m
s]
47745 0.027 1.2882 199.8 309.1
Da cui si può notare come una temperatura massima minore porti a minore energia
contenuta nel fluido di lavoro e quindi minore energia estraibile da esso per generare spinta,
la quale risulta nettamente minore rispetto a quella prevista. È anche possibile spiegare lo
stesso risultato di vc in quanto la variazione di T5 non influenza il ciclo freddo.
• Nelle macchine a configurazione radiale, il vettore velocità media viene deviato di 90°
rispetto alla direzione dell’asse di rotazione;
9
particolare, il rapporto di compressione totale risulta dalla moltiplicazione dei rapporti di
compressione di ogni stadio[4].
Y
πtot = πi (3)
i
• Choking: fenomeno per il quale il gradiente di pressione sugli ultimi stadi risulta
troppo elevato e, in seguito ad una possibile diminuzione di velocità di una delle
giranti, provoca lo stallo della palettatura che poi risale lungo la turbomacchina;
2. flusso isoentropico;
10
3. uniformità dei parametri termodinamici lungo l’apertura della pala rotorica/statorica;
4. sezione variabile solo tra uno stadio e l’altro(costante quindi tra rotore e statore);
5. diametro esterno costante, diametro interno variabile lungo gli stadi della turbomac-
china;
6. assenza di perdite energetiche per effetti dissipativi e assenza di separazione della
vena fluida;
7. nessuna perdita di portata massica durante il ciclo termodinamico.
Tramite le prime ipotesi è stato possibile ricavare i parametri termodinamici (pressione,
temperatura, densità, velocità e mach) in ogni stadio. Per fare ciò si è applicato il metodo
di Newton-Raphson, al fine ottenere la pressione statica dopo il rotore di ogni stadio. La
formula usata è stata la relazione tra pressione statica e totale, manipolata e derivata al
fine di poter applicare il metodo (vedere Appendice A). Si riporta in seguito il grafico delle
temperature calcolate prima dell’entrata nella turbomacchina e dopo ogni stadio, insieme
ad una regressione lineare dei dati.
11
Figura 9: Grafico indicante la terminologia usata[7]
Per calcolare l’angolo d’uscita dal rotore α2 è stata utilizzata la relazione di Eulero,
semplificata con l’ipotesi 4, quale:
γ
U [Cz2 ∗ tan(α2 ) − Cz1 ∗ tan(α1 )] γ−1
π12 = 1+ (4)
cp Ttot1
Si riportano in figura 10 i triangoli di velocità ottenuti per il raggio medio all’entrata del
primo e dell’ultimo stadio del compressore.
(a) Triangolo di velocità al primo stadio (b) Triangolo di velocità al decimo stadio
Figura 10: Confronto tra i triangoli di velocità del primo e ultimo stadio di compressore
h2 − h1 P2 − P1
R= ≃ (5)
htot3 − htot1 Ptot3 − Ptot1
È possibile semplificare ancora la relazione precedente notando che, in un caso ideale
come quello trattato, la pressione totale Ptot3 è uguale a quella prodotta dal rotore Ptot2 ,
in quanto nello statore abbiamo solo un recupero di pressione statica, senza immissione o
perdite di energia nel sistema(vedere figura 11).
12
Figura 11: Variazione di pressione statica e totale in uno stadio di compressore
Dove la parte tratteggiata indica il caso di stadio reale, con minore pressione totale
dopo il rotore (a parità di altri fattori) e una diminuzione lungo lo statore della pressione
totale Ptot
′ . Le ipotesi di lavoro adottate permettono di seguire la curva continua in verde
2
per le pressioni totali.
Si può quindi ottenere la relazione usata durante i calcoli:
P2 − P1
R= (6)
Ptot2 − Ptot1
Da questi risultati è importante andare a studiare come le pale dei rotori e degli statori
debbano venire calettate, al fine di garantire un determinato rapporto di compressione.
Gli angoli indicanti il calettamento rispetto all’orizzontale dei profili della girante sono
gli angoli β1 , mentre quelli per la parte fissa sono gli angoli α2 considerati come indicati
in figura 9.
Dalla tabella 7 è possibile notare come il calettamento necessario non abbia un anda-
mento lineare, ne tantomeno monotono crescente. I risultati mostrano un calettamento
minimo necessario di 71.3° per il primo stadio e di 83.9° per il decimo. Tali valori risultano
13
elevati già dal primo stadio, ma possono essere in parte giustificati dalla presenza del com-
pressore di bassa pressione precedente a quello di alta (vedere figura 3) e dall’assunzione
di massima velocità rotazionale dell’albero in questa condizione di volo.
Questo è un risultato riscontrato anche per gli statori che, essendo considerati fissi,
hanno un calettamento espresso dall’angolo α2 .
Dalla figura 12 e dalla tabella 7 è possibile notare come, mentre per i rotori il calet-
tamento risulti evidente, per gli statori le pale non presentino un andamento altrettanto
notevole.
Tale non-variabilità dell’angolo α2 potrebbe indicare che gli statori non vengano effetti-
vamente calettati, ma, al contrario, vengano mossi da meccanismi per variarne l’incidenza
a seconda delle fasi di volo e dei regimi di rotazione del compressore.
Si osserva anche un andamento del Mach non continuamente decrescente, ma che riesce
a soddisfare, con precisione di un ordine decimale, le condizioni ipotizzate alla fine della
turbomacchina. Infatti, a fronte di un ipotesi di M = 0.2, il Mach finale risulta M = 0.204.
14
3.4 Studio a Parametri Adimensionali
Uno dei metodi di studio delle turbomacchine più generale è quello a parametri adimen-
sionali: esso consiste nel trovare delle variabili con le quali sia possibile rendere il proble-
ma indipendente dalle grandezze geometriche e dinamiche realmente presenti nel nostro
motore[5]. Il motivo principale per cui si effettuano studi a parametri adimensionali è
simulare correnti o moti, indipendentemente dalla scala reale in cui si presenta il nostro
problema: con le giuste condizioni adimensionali è possibile replicare un esperimento reale
in galleria del vento, ad esempio replicando i numeri di Reynolds e di Mach della corrente.
Nel caso che verrà trattato, in particolare, è possibile esprimere il rendimento di uno stadio
della turbomacchina e il suo rapporto di compressione come sole funzioni di una portata
massica e una velocità rotazionale di controllo:
. √
!
m θ N
πs , ηs = f ,√ (7)
δ θ
I parametri adimensionali usati nella trattazione saranno, in ordine:
Tramite l’impiego dei suddetti parametri è stato possibile ricavare grafici teorici (ipo-
tizzando un grado di reazione R=0.6) riguardanti il lavoro adimensionale ξ e il rendimento
η in funzione del coefficiente di flusso ϕ.
I parametri adimensionali sono stati definiti come:
• ϕ= Cz
U
cp ∆T
• ξ= U2
Ptoti+1
• πi = Ptoti il rapporto di compressione dell’i-esimo stadio.
Tramite questi due parametri è possibile riscrivere il rendimento di uno stadio "i"
qualsiasi. Infatti, manipolando la definizione di ηs , è possibile arrivare alla relazione:
γ−1
π γ −1
ηs = (8)
τ −1
È possibile correlare π e τ tramite l’efficienza politropica, detta anche small stage
efficiency ec , definita come:
dhts
ec := (9)
dht
che è differente dal rendimento di uno stadio in quanto compara variazione infinitesime
(e non finite), di entalpia isoentropica e reale.
15
In questo modo:
γ−1
τ = π γec (10)
Solitamente ec è costante e assume valori compresi tra 0.88 e 0.92. Nella trattazione si
è assunto un valore pari a 0.90. Dall’ultima relazione si può notare come l’aumento di π,
comporti una diminuzione di ηs .
La nuova relazione per ηs diventa:
τ −1
ηs = 1 (11)
τ ec − 1
dove il rapporto tra le temperature totali può essere ricavato dalla legge di Eulero vista
in precedenza (vedere Appendice B). Pertanto, con alcuni passaggi algebrici, si raggiunge
il seguente risultato:
γ−1
τ =1+ 1 γ−1
∗ [1 + ϕ(tan(β2 ) − tan(α1 ))] (12)
+ ( )ϕ 2
M 2 2
2cos (α1 )
T
16
(a) ξ vs ϕ teorico al variare di β (b) ξ vs ϕ reale al variare di β1 [7]
Il grafico di rendimento ηs si differenzia dal grafico reale tanto più quanto ϕ aumenta.
La ragione principale per la divergenza tra risultato teorico e pratico è dovuta alle appros-
simazioni legate alla teoria: il modello implementato, infatti, non considera la separazione
della corrente dalle palette per alti valori di ϕ. Ciò risulta in un rendimento tendente ad
un valore costante all’aumentare di suddetto parametro, cosa che invece non accade osser-
vando i grafici reali. In essi, per alti valori di flusso adimensionale, si ha distacco della vena
fluida dalle palette della turbomacchina, con conseguente perdita di prestazioni dell’intero
stadio. Lo script Matlab utilizzato è riportato in Appendice F.
17
.
Manipolandola è possibile definire la portata massica corretta mc :
. √
! γ
r 2(γ−1)
. m θ γ Pref 1
mc = = p Mz γ−1 (14)
δ Ra Tref 1+ 2
2 Mz
che dipende solo dal Mach della corrente nella stessa direzione dell’asse del compressore
Mz = Caz , in quanto γ e Ra sono costanti e Pref e Tref sono rispettivamente la pressione e
la temperatura di riferimento a livello del mare: Pref = 101325P a e Tref = 288K.
Infine è possibile legare il rapporto di compressione alla portata massica corretta,
tramite l’equazione di Eulero per le turbomacchine:
γ
γ−1 γ−1
πs = 1 + 1 γ−1
∗ [1 + ϕ(tan(β2 ) − tan(α1 ))] (15)
MT2
+ ( 2cos 2 (α )
1
)ϕ2
Dove ϕ, tramite la sua definizione può essere riscritto in funzione della portata massica
corretta e di una velocità della girante, anch’essa corretta:
.
Ra Tref mc
ϕ= (16)
2πrAPref Nc
√
con Nc = N/ θ e N velocità di rotazione dell’albero della turbomacchina, r il raggio
medio della sezione e A area della sezione della turbomacchina. Inoltre, il numero di Mach
MT è proporzionale a N :
N
MT ∝ √ (17)
θ
È possibile, quindi, graficare un andamento teorico dato dalle sopra scritte relazioni e
confrontarlo con un grafico reale (vedere Appendice C per l’ottenimento delle equazioni 14
e 16 e Appendice G per lo script utilizzato).
(a) Mappa del compressore teorica (b) Mappa del compressore reale[7]
18
La differenza tra grafico reale e teorico è evidente:
2. nel grafico teorico non ci sono limiti dovuti al choking della turbomacchina;
Questi problemi sono causati dalle ipotesi troppo semplificative utilizzate nel modello,
che, come già visto nei grafici per i parametri adimensionali, non permettono una buo-
na approssimazione della realtà. Soprattutto l’ipotesi di assenza di separazione influisce
negativamente sui risultati, in quanto il distacco della vena fluida per estreme velocità di
rotazione condiziona in modo preponderante gli studi sperimentali, i quali definiscono i
limiti entro i quali il nostro compressore può operare.
Comparando la mappa prestazionale 17a ad una mappa ottenuta da analisi teoriche più
approfondite rispetto a quelle svolte in questa sede, quale figura 18, si possono evidenziare
ulteriori similitudini.
Qui, anche avendo andamenti decisamente più simili, soprattutto nella zona di stallo
(indicante i limiti della surge line), è ancora diverso l’andamento asintotico a zero del
.
rapporto di compressione per mc → ∞ per basse velocità di rotazione Nc .
19
4 Conclusioni
Nella prima parte della relazione si è introdotto il lettore ai turbofan a flussi sia associati
che separati, approfondendo in seguito i secondi, tramite l’architettura del GEnx-1B, il
motore oggetto di studio.
Nel secondo capitolo si è svolta un’analisi del ciclo termodinamico dettagliata, compren-
dente i parametri termodinamici in ogni stadio del motore. Per rispettare le condizioni di
pressione e velocità dopo i due compressori sono stati studiati due diffusori, noti dai di-
segni progettuali del motore, posti prima e dopo il compressore di alta pressione. Inoltre
è stato esposto il ciclo completo compiuto dall’aria, dall’entrata nella presa d’aria fino
all’espulsione dall’ugello (sia caldo che freddo) per creare spinta.
Riportando i parametri prestazionali a fine ciclo quali la spinta, i rendimenti, il TSFC
.
e la portata massica di combustibile mf si sono valutate possibili discordanze tra dati
ipotizzati e risultati trovati sulla documentazione, commentando le semplificazioni adottate
dal modello esposto nella relazione.
Si è approfondito, nell’ultimo capitolo, lo studio delle turbomacchine, in particolare del
compressore di alta pressione. Sono stati calcolati i parametri termodinamici e i triangoli
di velocità in ogni stadio della turbomacchina, dividendo le pale rotoriche e statoriche in
3 punti lungo la loro apertura.
Infine si è introdotto uno studio ai parametri adimensionali e ad una possibile mappa
prestazionale del compressore. Questi, note le diverse ipotesi semplificative del modello,
sono riusciti ad arrivare, almeno in prima approssimazione, a risultati simili rispetto a quelli
reali. La trattazione si è quindi conclusa comparando i diagrammi sperimentali trovati in
bibliografia con i risultati dello studio teorico, evidenziando le criticità delle ipotesi fatte
inizialmente.
20
5 Appendice
5.1 Appendice A: Metodo di Newton-Raphson
Si presenta qui, in modo sintetico, un metodo numerico utilizzato durante lo studio dei
parametri termodinamici del ciclo per quanto riguarda gli stadi del compressore di alta
pressione, che verrà approfondito nella parte successiva della relazione. Il metodo imple-
mentato è quello di Newton-Raphson. Esso è utile per trovare zeri di funzioni note f(x) e
permetterci di ricavare valori in studio nei diversi passi del ciclo termodinamico.
Data la funzione f(x) e la sua derivata f’(x) l’iterata al passo k + 1 è espressa come:
f (x(k) )
x(k+1) = x(k) − (18)
f ′ (x(k) )
data l’iterata iniziale x0 e se f ′ (x(k) ) ̸= 0 la precedente equazione descrive l’iterata di
Newton. Si ottiene lo zero α come limite delle sequenze di iterate {x(k+1) }∞ k=0 . Il metodo
di Newton-Raphson arriva a convergenza se l’iterata iniziale è scelta abbastanza vicina
allo zero α. Nel caso in oggetto, le iterate iniziali sono state scelte come le pressioni totali
note, al fine di trovare la pressioni statiche in ogni stadio del compressore. Questo ha senso
poiché, essendo il Mach all’interno del compressore minore di 0.3, la differenza tra quantità
statiche e totali sarà sufficientemente bassa da permettere la convergenza del metodo.
La funzione che è stata utilizzata è:
γ−1
. 2
Ra m T − T Px γ
f (x) = Ptot − x − T− (19)
2A2 x η
• ρ= P
Ra Treale con la legge dei gas perfetti
Tideale −T
• Treale = T + η con la definizione di rendimento adiabatico di compressore;
γ−1
• Tideale = T x
P
γ
per una trasformazione adiabatica isoentropica.
i
5.2 Appendice B: Relazione per lo Studio dei Parametri Adimensionali
Partendo dall’equazione di Eulero per le turbomacchine:
U (Cθ2 − Cθ1 )
τ =1+ (21)
cp Ttot1
è possibile passare alle velocità Cz in questo modo:
U (Cz2 tan(α2 ) − Cz1 tan(α1 ))
τ =1+ (22)
cp Ttot1
moltiplicando e dividendo per U e raggruppando Cz1 al secondo membro si ottiene:
U2
C z1 C z2
τ =1+ (tan(α2 ) − tan(α1 )) (23)
cp Ttot1 U C z1
Quindi l’aumento della temperatura totale attraverso uno stadio di compressore è funzione
C c T 1
di due gruppi adimensionali quali: Uz1 e p Utot
2 .
Risulta più comodo esprimere l’ultima relazione tramite l’angolo β2 al posto dell’angolo
α2 . Conoscendo il legame Cθ2 = U + Wθ2 è possibile scrivere:
U2
C z2 C z1
τ =1+ 1+ tan(β2 ) − tan(α1 ) (24)
cp Ttot1 U U
Assumendo che Cz1 = Cz2 , si ottiene:
U2
Cz
τ =1+ 1+ (tan(β2 ) − tan(α1 )) (25)
cp Ttot1 U
C 2
È ora possibile studiare separatamente i contributi adimensionali ϕ = Uz1 e cp TUtot . Divi-
1
dendo e moltiplicando il primo per la velocità del suono al primo stadio a1 si ottiene:
Cz /a1 Mz
ϕ= = (26)
U/a1 MT
Dividendo e moltiplicando
√ il secondo per il quadrato della stessa quantità e utilizzando
l’espressione a = γRT si può scrivere:
U 2 /a21 (γ − 1)MT2
= (27)
cp Ttot1 /(γRT ) 1 + γ−1 M12
2
con M1 = cos(α1 ) .
Mz
In conclusione è possibile riscrivere l’ultima equazione come:
U 2 /a21 (γ − 1)MT2
= (28)
cp Ttot1 /(γRT ) Mz2
1 + γ−1
2 cos2 (α1 )
ii
5.3 Appendice C: Relazioni Utili per le Mappe dei Compressori
In questa appendice verranno ricavate le relazioni:
.
1. ϕ = ϕ(mc , Nc )
. .
2. mc = mc (Mz , γ, Ra )
.
1.) ϕ = ϕ(mc , Nc ):
Si parte dalla definizione di ϕ come indicata nella relazione:
Cz
ϕ= (31)
U
Dove Cz può essere espresso tramite l’equazione di continuità
.
m
Cz = (32)
ρA
ed essere inserita nell’equazione 31, insieme alla relazione U = 2πN r e alla ρ ottenibile con
la legge dei gas perfetti ρ = RPa T , arrivando a:
.
mRa T
ϕ= (33)
2πN rAP
è possibile riscrivere l’ultima relazione come segue:
. √ √
Ra m T T
ϕ= (34)
2πrA P N
Infine, moltiplicando e dividendo per Tref e Pref , si arriva a:
. √ √
Ra Tref m θ θ
ϕ= (35)
2πrAPref δ N
. . √
con θ = T
Tref eδ= Pref . Definendo mc =
P m θ
δ e Nc = N
√
θ
si ottiene l’equazione 16:
.
Ra Tref mc
ϕ= (36)
2πrAPref Nc
. .
2.) mc = mc (Mz , γ, Ra ):
Si richiama l’equazione di continuità
.
m = ρACz (37)
Introducendo la legge di stato dei gas perfetti per cui ρ = RPa T ed esprimendo la velocità
√
con il suo numero di Mach v = Mz γRa T , si può riscrivere 37 come:
√
. P AMz γRa
m= √ (38)
Ra T
Moltiplicando e dividendo per Pref e Tref la sopra scritta equazione, e ricordando che per
p
un gas perfetto che compie una trasformazione adiabatica isoentropica è possibile scrivere:
γ−1
Tref Pref γ
= (39)
T P
iii
la relazione 38 può essere riscritta come:
r γ
. γ Pref T 2(γ−1)
m= p Mz (40)
Ra Tref Tref
con Tref
T
riscrivibile tramite l’equazione 1(in quanto Tref è una temperatura totale), otte-
nendo l’equazione 14
. √
! γ
r 2(γ−1)
. m θ γ Pref 1
mc = = p Mz γ−1 (41)
δ Ra Tref 1+ 2
2 Mz
iv
v
5.4 Appendice D: Tabelle Complete per i Triangoli di Velocità(solo
HPC)
vii
Numero dello stadio
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Ptot [kP a] 97.7 133.3 181.8 248.0 338.3 461.4 629.4 858.6 1171.1 1597.5
P [kP a] 96.1 131.7 180.2 246.3 336.3 459.1 626.4 854.0 1161.8 1552.4
Ttot [K] 344 380 420 464 513 567 627 693 766 846
T [K] 342 379 419 463 512 566 626 692 764 839
kg
ρ[ m 3] 0.978 1.212 1.499 1.852 2.288 2.824 3.486 4.300 5.296 6.445
v[ m
s] 56.6 51.0 46.6 43.3 41.2 40.5 41.7 46.3 59.6 118.4
M [−] 0.153 0.131 0.114 0.100 0.091 0.085 0.083 0.088 0.108 0.204
rest [m] 0.612 0.612 0.612 0.612 0.612 0.612 0.612 0.612 0.612 0.612
U[m
s] 728.9 728.9 728.9 728.9 728.9 728.9 728.9 728.9 728.9 728.9
α1 [°] 55 65 65 68 68 68 68 68 68 68
Cz1 [ m
s] 70.4 56.6 51.0 46.6 43.3 41.2 40.5 41.7 46.3 59.6
C1 [ ms] 122.7 133.9 120.6 124.3 115.6 110.0 108.1 111.2 123.5 159.0
Cθ1 [ m
s] 100.5 121.3 109.3 115.3 107.2 102.0 100.2 103.1 114.5 147.4
Wz1 [ m
s] 70.4 56.6 51.0 46.6 43.3 41.2 40.5 41.7 46.3 59.6
Wθ1 [ m
s] 628.4 607.6 619.6 613.6 621.7 626.9 628.7 625.8 614.4 581.5
m
W1 [ s ] 632.3 610.2 621.7 615.4 623.2 628.2 630.0 627.2 616.2 584.5
β1 [°] 83.6 84.7 85.3 85.7 86.0 86.2 86.3 86.2 85.7 84.2
Cz2 [ m
s] 56.6 45.7 41.2 37.7 35.1 33.4 32.8 33.8 37.6 48.9
α2 [°] 68.0 74.5 75.4 77.4 78.1 78.7 79.2 79.6 79.5 78.7
Cθ2 [ m
s] 140.2 165.2 157.8 168.9 166.5 167.6 172.7 183.2 203.0 245.3
m
C2 [ s ] 151.2 171.4 163.1 173.1 170.2 170.9 175.8 186.3 206.5 250.2
Wz2 [ m
s] 56.6 45.7 41.2 37.7 35.1 33.4 32.8 33.8 37.5 48.9
Wθ2 [ m
s] 588.7 563.7 571.1 560.0 562.4 561.3 556.2 545.7 525.9 483.6
m
W2 [ s ] 591.4 565.5 572.5 561.2 563.5 562.3 557.2 546.7 527.2 486.1
β2 [°] 84.5 85.4 85.9 86.1 86.4 86.6 86.6 86.5 85.9 84.2
Cz3 [ m
s] 56.6 45.7 41.2 37.7 35.1 33.4 32.8 33.8 37.5 48.9
Cθ3 [ m
s] 80.8 98.0 88.4 93.3 86.8 82.6 81.2 83.6 92.9 121.2
C3 [ m
s] 98.6 108.2 97.5 100.6 93.6 89.1 87.6 90.1 100.2 130.7
Ps [kP a] 86.5 115.5 161.9 220.3 305.2 420.2 575.6 784.0 1058.3 1395.9
R[−] 0.646 0.543 0.621 0.605 0.652 0.681 0.693 0.688 0.654 0.549
viii
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ix